Pino GUIDI, Enrico MERLAK Commissione Grotte “E. Boegan”, SAG-CAI, via Donota 2, 34121 - Trieste. IL RUOLO DELLA RIVISTA “ATTI E MEMORIE” DELLA COMMISSIONE GROTTE EUGENIO BOEGAN NELLA DIFFUSIONE DELLE CULTURA ARCHEOLOGICA Premessa perfezionata fra la fine del secolo e i primi territorio. Ne è nata una collaborazione sul Il Carso triestino è stato frequentato dal anni del Novecento grazie all’opera di campo, nello studio e nella diffusione delle paleolitico all’età romana e medievale e le ricercatori e studiosi quali Marchesetti, conoscenze. tracce sono presenti in molte delle migliaia La pubblicistica di grotte conosciute e rilevate, nei ripari “Alpi Giulie”, rivista ufficiale della Società sotto roccia e nei castellieri. Allo stato Alpina delle Giulie - Sezione di Trieste del attuale delle conoscenze si ritiene siano CAI - ha fornito ai lettori relazioni circa 180 le cavità sotterranee contenenti sull’attività reperti archeologici. condotta sul territorio, e questo anche per l’archeologia scientifica e ed esplorativa in particolare per la preistoria. Dagli anni ’60 dell’altro secolo questa funzione è stata assunta dalla rivista “Atti e Memorie” della Commissione Grotte Grotta dei Ciclami (2433 VG). La cavità è stata oggetto di scavi da parte della Sezione Scavi e Studi di preistoria Carsica “R. Battaglia” della CGEB a cavallo degli anni ’50 e ’60 del secolo scorso. Una sezione completa di cinque metri ha consentito di ampliare le conoscenze degli aspetti culturali dal neolitico all’età del ferro. La CGEB ha fornito pure un contributo all’archeologia del deserto di sale di Acatama (Nord del Cile-Distretto di Antofagasta). L’ambiente esplorato è estremamente ostile, gli spostamenti lunghissimi e le condizioni climatiche tali da consentire di operare solamente alcune ore al giorno condizionano le ricerche rendendo preziosi i risultati. “E. Boegan”, pubblicazione scientifica che ha curato pure i settori specialistici della paleontologia e della pre-protostoria del Carso triestino e delle aree circostanti. La ricerca archeologica sul Carso, iniziata nella seconda metà dell’Ottocento, si è Le spedizioni speleologiche all’estero – in questo caso nel Costarica – spesso portano a scoperte archeologiche di indubbio interesse. Come già nel caso delle grotte termali di Sciacca, gli speleologi hanno avuto una fondamentale funzione di apripista agli archeologi. Grotta “santuario” Scaloria presso Manfredonia (Puglia). Numerosi i vasi neolitici. Negli anni 1978 e 1979 furono condotte ricerche approfondite da un gruppo costituito da elementi delle Università statunitensi del Southern Mississipi e California (UCLA’s Institute of Archeology) e dall’Università di Genova, con il coordinamento di Santo Tinè e di Marija Gimbutas. Burton, Szombathy, appassionati Battaglia, dilettanti come e Moser, Neumann, Perko, Seeman. Era inevitabile che questa attività incrociasse quella Stufe vaporose di San Calogero – Monte Kronio, Sciacca, spedizione del marzo 1958. In due gallerie a 40 metri di profondità la CGEB scoprì una grande quantità di vasi preistorici spesso intatti ed in posizione originale. L’esplorazione della Stufe, tuttora in corso, è resa difficoltosa dalle condizioni climatiche (alta temperatura ed umidità prossima alla saturazione). speleologica e che con l’ampliarsi delle ricerche nel sottosuolo gli archeologi si I primi numeri di “Atti e Memorie” rivolgessero agli speleologi per utilizzare le contengono gli studi dei ricercatori della loro esperienze tecniche e conoscenze del Sezione Scavi e Studi di preistoria Carsica ”R. Battaglia”, gruppo di lavoro costituito L’attività editoriale di “Atti e Memorie” nel nonché a biblioteche ed università di ogni alla fine degli anni ‘50 e che ha operato in campo della preistoria tende a veicolare parte del mondo – per anni è stata seno alla Commissione Grotte fino gli anni informazioni e dati che altrimenti sarebbero importante la consegna agli Autori di un ’70. potuti rimanere negli archivi dei singoli centinaio di estratti dei lavori pubblicati. I primi articoli di preistoria compaiono nel studiosi, senza una sicurezza di diffusione, e Un aiuto in questo settore è dato anche dalla 1962 (volume 2) con studi di Stradi ed a raggiungere un pubblico che non ha pubblicazione, a scadenza decennale, degli Andreolotti su giacimenti paleolitici ed accesso diretto alle riviste specialistiche. ”Indici Generali” di “Atti e Memorie”, che insediamenti dell’età dei metalli nella permettono al lettore interessato di provincia di Salerno, studi compiuti nel utilizzare varie chiavi di ricerca. corso di una campagna speleologica. A Scritti questi si sono aggiunti nel corso del tempo contenuti contributi di altri soci quali Benno Benussi, supplemento di “Atti e Memorie” di Raffaello Battaglia, Sergio Duda, Egizio carattere Faraone, principalmente ai Gruppi Grotte italiani ed Giuseppe Gombassi, Franco Legnani, Mauro Melato, Alberto Osenda e riguardanti anche più l’archeologia in sono “Progressione”, tecnico destinato esteri e agli organismi federativi. Abramo Schmid, che hanno reso noti i risultati di scavo e ricerche condotte nella seconda metà del novecento. La Rivista ha ospitato elaborati di studiosi e ricercatori sul campo quali Federico Bernardini, Chiara Boscarol, Francesco Boschin, Marco Durigon, Erika Juriševič, Emanuela Montagnari, Alfredo Riedel, Santo Tinè, con i quali si è instaurata una proficua collaborazione. contributi di collaboratori esterni, quanto Commissione l’attività Grotte nel della campo dell’archeologia ha toccato anche aree lontane, operando in collaborazione con studiosi La documentazione che la CGEB ha potuto fornire attraverso le sue riviste – “Atti e Memorie” in primis – comprende articoli Importanti i in Esame radiografico in norma laterale sinistra effettuato su resto osseo umano di epoca preromana rinvenuto nell’insediamento di Cattinara – Trieste (fine età del bronzo tarda età del ferro). specialisti di queste specialistici corredati da disegni, schizzi, planimetrie e mappe, sezioni di scavo, descrizioni sedimentologiche, particolari e ricostruzioni grafiche dei reperti, oltre a migliaia di note e riferimenti bibliografici. aree. Fondamentali le esplorazioni del complesso termale del Monte Kronio, che conserva deposizioni risalenti al 4° millennio a.C., esplorazioni iniziate nel 1942 e tuttora in corso, e le ricerche svolte nel territorio Ascia forata di pietra verde (meta-ofiolite) proveniente dalla Grotta Sottomonte (Carso triestino, 412/2434 VG) salentino. Conclusioni. Scavi condotti nella Grotta Pocala e nelle brecce di Bristie e Slivia, sul Carso triestino, hanno consentito di tracciare uno schema attendibile sull’evoluzione e sulla variabilità del Leone speleo del Carso triestino fornendo ulteriori dati utili alla comprensione delle situazioni fito-climatiche del Pleistocene, epoca che ha visto comparire il Leone speleo in Europa. “Atti e Memorie” contribuisce, anche con l’immissione in rete di tutti i numeri pubblicati, alla diffusione mondo speleologico oltre agli speleologi accademico fornendo anche carsologi, basi per geologi, paleontologi, collaborazioni – interdisciplinari. La rivista costituisce un settecento copie di ogni numero mediamente esempio della necessità e dell’utilità di una stampate collaborazione distribuite e sapere parallelo a quello accademico, interessando sedimentologi, A fianco della diffusione capillare nel del archeologico soprattutto in un ambiente alle principali associazioni speleologiche italiane ed estere costante tra speleologi, archeologi, Soprintendenze e specialisti.
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