martedi 22 aprile 2014 pag. 12 STORIA & MEMORIA Cattolici e laici in unione perfetta per la Resistenza Il tema, a livello regionale, va in scena venerdì con «Beati i perseguitati!» di Renzo Fracalossi di Katja Casagranda « Resistere all’ideologia della violenza,all’intolleranzaea imposizioni sbagliate è un messaggio universale e doveroso,chenascedallaconstatazione che la storia tende a ripetersi e che quindi anche oggi c’è ancora bisogno di resistere alle intolleranze, all’odio razziale, all’antisemitismo che sta di nuovo affacciandosi e che è la premessa della creazione nazista. Soprattutto in un tempo come il nostro, in cuicisistaandandoaomologare tutti senza avere più chiare le differenze tra bene e male, con una crisi economica molto simile a quella che ci fu poco prima della seconda guerra mondiale». Con questa esigenza nell’anima, Renzo Fracalossi presenta il suo nuovo spettacolo che, «puntuale come ormai da tradizione», si ripete in occasione dell’appuntamento con la festa della Liberazione. Ecco allora che venerdì 25 aprile, Fracalossi porta in scena “Beati i perseguitati !”, a cura di Club Armonia, in accordo con l’Anpi del Trentino e la Regione TrentinoAltoAdige. Il recital teatrale debutta quindi venerdì sera a Trento nel Tempio civico di San Lorenzo (inizio ore 20.30 a ingresso libero), per poi replicare sabato 26 in terra altoatesina, a Salorno (ore 20.30, aula magna Scuole elementari), quindi il 3 maggio a Calavino (ore 20.30, Teatro comunale) e successivamente a Mezzolombardocondatadadefinirsi. «Dopo aver indagato attorno alla memoria dei Partigiani nelle vallate del Trentino, alle figure di Ora, Veglia, don Narciso Sordo e attorno al Lager di Bolzano - racconta Fracalossi, autore e regista dello spettacolo - quest’anno il ClubArmoniaha decisodiaprire una delle pagine meno note di quei tormentati anni, ovvero quella della partecipazione dei cattolici alla Resistenza, non solo in Trentino ma anche in Alto Adige». Ne esce il ritratto di don Modesto Lunelli, originario di Calavino, e la sua opera di resistenza nel paese di Ziano di Fiemme, quando «salva il paese dall’ira nazista a guerra già finita». Ma si incontrano anche altre personalità di sacerdoti e laici attivi nel movimento di resistenza trentino e altoatesinoinunviaggiocheriapre dolorose vicende, togliendole dall’oblìo di inesattezze storiche, a volte, come «il rifiuto degli uomini del Polizei Regiment Bozen STASERA A BORGO L’internamento, ovvero la “nave dei folli” Arriva al teatro del Centro Scolastico di Borgo Valsugana, oggi alle ore 20,45, lo spettacolo “Narrenschiff” (a lato, un’immagine di scena), a cura della Compagnia AriaTeatro. “Narrenschiff” ovvero , la nave dei folli, viene presentato come «due atti unici sulla follia». Per la drammaturgia di Chiara Benedettti, Alberto Basaluzzo, Denis Fontanari e Carlo Orlando, interpretato dagli stessi Fontanari e Benedetti che esegue dal vivo le musiche, per la regia di Carlo Orlando, lo spettacolo nasce da un ragionamento attorno al manicomio di Pergine, al suo recupero storico edilizio e alla restituzione storico culturale del suo ruolo all’interno della comunità di Pergine prima e del Trentino in secondo ruolo. E’ così che “Narrenschiff” nasce in due atti: il primo è una guida “sragionata” alla follia e alla storia dell’internamento e dei manicomi, un’indagine storica e oggettiva su come la follia veniva recepita dalla società e come la medicina cercasse di occuparsene; il secondo atto è un’indagine soggettiva e intima del tema. Attraverso le parole di Alda Merini e la poesia di Shakespeare si parla del manicomio “che è fuori il manicomio”, che viviamo anche noi tutti i giorni nelle nostre pene d’amore, nelle nostre fatiche e nei nostri esaurimenti. (k.c.) Renzo Fracalossi, qui in una piéce sulla Shoah, il 25 aprile porta in scena «Beati i perseguitati!» di macchiarsi della rappresaglia per l’attentato di via Rasella, che sfociò nel massacro delle fosse Ardeatine». «La Resistenza è sempre stata raccontata da un punto di vista politico - sottolinea quindi Renzo Fracalossi - io invece ho voluto aprire appunto la pagina della resistenza operata dai cattolici, ma anche i laici di fede cattolica, quella fede che impedì di uccidereasanguefreddo,dinonsalvare o aiutare partigiani e soldati americani o disertori, di accettare ideologie di violenza e sbagliate. Ne è esempio Josef Mayr Nusser che si rifiutò di prestare giura- mento a Hitler, rifiutò l’arruolamento, e pagò con la vita. Ma si ripercorre anche la vicenda e la storia dei reduci del Battaglione Bozen di polizia che subì l’attentato di via Resella a Roma. Il racconto inizia in una giornata di primavera, quando questi ragazzi pensando ai propri campi di montagna, perché si trattava di agricoltori per lo più, si trovano a marciareinquestavia diRoma… L’attentato e la rappresaglia sonocronacadistoria». Accanto a episodi che hanno segnato la storia, anche la figura di don Modesto Lunelli assume unalucedi grandezza. A Cles dalle ore 21 quella odierna sarà una lunga serata di corti ◗ CLES Di Nuzzo e Gasperetti Sostenuto dal Comune di Cles, dalla Comunità Val di Non e dalla Cassa Rurale di Tuenno Val di Non, ritorna questa sera (inizio alle ore 21) al Cinema Teatro Comunale di Cles in via Marconi 26, il tradizionale appuntamento con il cinema breve, settore che sta conquistando rassegne dedicate e una sorta di specializzazione e rivalutazione crescente, di anno in anno. Dunque quella odierna sarà una serata dedicata all'arte del cortometraggio, con le ultime produzioni locali e con ospiti in arrivo da fuori regione. In gemellaggio con la rassegna «Piemonte Movie» ne è nato infatti un vero e proprio mi- ni festival del corto, per divertire, far riflettere e incuriosire. Saranno proiettati, durante la serata, "Ruggero" di Francesco Dipietro, ovvero una storia d'amore sui generis con protagonista un ragazzo down; "37 chili di dolore", di Michele Cherchi, una dura accusa alla violenza psicologica sulle donne, una storia (purtroppo, viene da dire) vera, Premio Sguardi 2014. Segue il geniale racconto animato in cui gli utenti di un asilo raccontano a modo loro da dove vengono i bambini, intitolato "Dove ti nascondi" del Csc del Piemonte; quindi, "Differenti" di Renato Chiocca, una coraggiosa denuncia dell'errato sfruttamento delle discariche in alcune zone d'Italia, anche Premio Progetto Certificazione Emas. Si passa quindi a "#10 - Tryaxis videoclip" di Michele Bellio; il primo videoclip dello storico duo noneso formato da Mario Di Nuzzo e Leonardo Gasperetti, “Leo El Zanco”, coreografie di Erica Lusso con i ballerini Sandie Tripodi e Jimmy Martins; ancora, "Pesce" di Michele Bellio e “Sguardi” con Nicola Bortolamedi, Nicolò Voltagabbana e Francesca Vender, storia di un curioso fotografo che cerca con i suoi scatti di ritrarre i momenti belli della vita. Al termine delle proiezioni tutti al Caffè Bertolasi per il concerto dei “Brothers in a Box”. Tutta la manifestazione è a ingresso gratuito. (k.c.) «Ho lavorato - racconta Fracalossi - sul diario autografo di don Modesto, ma del resto tutto lo spettacolo si basa su documenti storici,sucartigli,diari eancheex voto, come quello lasciato a Pietralba dal Polizei Regiment Bozen». Parole e storie, quelle di cui si ha tanto bisogno che iniziano con “C’era una volta” ma che sono storie vere che riprendono vita. «Il tutto - prosegue Fracalossi - grazie agli attori Marco Revolti, Federica Falagiarda, Alberto Bailoni e Barbara Gazzoli, e l’impiantosonoro,la colonna sonora curata dal maestro Federico Scarfi ed eseguita dal vivo dal Quintetto AnimAzioni, la cui ricerca ha permesso di recuperare musiche, canti e brani storici del periodo ma armonizzati con rimandi ad altre resistenze, come quelle cantate dagli Inti Illimani o il canto spiritual sul Giosuè biblico ebraico. Questo proprio in vista dell’universalità del messaggio, in un momento storico in cui, sebbene sia più facile con la circolazione delle notizie formarsi una coscienza critica, l’annessione da parte della Russia della Crimea o la Conferenza di Ginevra, ricordano molto altre annessioni o una Conferenza di Monaco,preludiodiventi diguerra». ©RIPRODUZIONERISERVATA
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