Seminario Arcivescovile di Bologna Annuario 2013-2014 “Exibit salvatio de monte” L’ Presentazione Annuario del Seminario Arcivescovile che state sfogliando è il segno, semplice e di carattere consultativo, del nuovo anno formativo 2013/2014 iniziato per la nostra Comunità da alcune settimane. Saluto anzitutto i seminaristi, le Suore Minime di Santa Clelia che ci accompagnano con la preghiera, l’affetto e il loro servizio; i Sacerdoti e i Professori ospiti; quanti regalano un po’ del loro tempo per le diverse necessità e tutti gli amici, in particolare quelli del Serra Club, che in vario modo ci sostengono; i nostri dipendenti; la Comunità del Pontificio Seminario Regionale e la Facoltà Teologica con i rispettivi Superiori e Docenti anche non residenti. All’Arcivescovo Carlo la nostra gratitudine per la Sua paternità dimostrata in tante occasioni e in diversi incontri durante lo scorso anno fino alla giornata di formazione, di preghiera e di convivialità vissuta insieme a Ronc in Val di Fassa in settembre e al pellegrinaggio diocesano a Roma il 19 e 20 ottobre. Saluto con riconoscenza le famiglie dei seminaristi, i Parroci di origine e di servizio per le attenzioni e la disponibilità. Il nostro costante impegno è quello della preghiera per le vocazioni presbiterali: per questo desidero ringraziare gli amici della Rete notturna e le Comunità monastiche: la preghiera che continuamente sale al Signore è una incessante invocazione affinché possiamo diventare, come Chiesa diocesana, terreno fecondo e capace di dare frutti abbondanti. Continueremo in questa opera, aiutati anche dalle proposte del Seminario stesso e del Centro Diocesano Vocazioni. Ricordiamo qualche momento significativo della nostra Comunità. Lo scorso anno pastorale il Seminario è stato particolarmente presente nel Vicariato di Bologna Nord, visitando molte parrocchie per attività e incontri soprattutto con i giovani; in questo anno, d’accordo con i Parroci, saremo nel Vicariato di Castelfranco-Persiceto. Come già succede da alcuni anni, abbiamo dato particolare rilievo alla Giornata della vita, occasione che vede riunite in Seminario tante persone di aggregazioni e movimenti ecclesiali per riflettere sul messaggio dei Vescovi, pregare insieme, raccogliere l’esperienza di testimoni coraggiosi e anche... fare due risate passando in convivialità la serata. Gli amici del Villaggio senza 3 barriere di don Mario Campidori ci aiutano anche in questa parte più ludica, riservandoci ogni anno qualche piacevole sorpresa!! Abbiamo inoltre ospitato gli incontri della Scuola della fede, tenuti dall’Arcivescovo per tutti i giovani della Diocesi. Iniziativa che si ripete anche quest’anno. Il 16 aprile abbiamo celebrato la Veglia in preparazione alla Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, presieduta dall’Arcivescovo, durante la quale i tanti giovani presenti hanno riflettuto e pregato sul mistero della vocazione e tre seminaristi sono stati accolti fra i Candidati al diaconato e presbiterato. Domenica 21 aprile, Giornata del Seminario, un seminarista è stato istituito Lettore; alla sera abbiamo fatto festa con le nostre famiglie e tanti amici. La festa finale di Estate Ragazzi a metà giugno, ha caratterizzato l’inizio dell’estate e il Ferragosto a Villa Revedin intitolato “La Fede. I Testimoni”, ha rappresentato un momento molto significativo: le mostre sui Servi di Dio Giuseppe Fanin nel 65 anniversario della morte e del V.B. Salvo D’Acquisto nel 70 anniversario del suo sacrificio, hanno richiamato centinaia di visitatori, in particolare il giorno dell’Assunta caratterizzato soprattutto dalla Messa presieduta dal cardinale. Anche i due incontri pubblici, il primo curato da don Giuseppe Grigolon e dal Maggiore Fernando Cassanelli, il secondo dal Prof. Giampaolo Venturi, hanno richiamato tantissime persone interessate a conoscere lo spessore umano e spirituale di questi due grandi testimoni della fede. Un ringraziamento particolarissimo alle Legione Carabinieri dell’Emilia Romagna per la fattiva e cordiale collaborazione prestata per costruire insieme questo evento, per il materiale messo a disposizione e per la mostra allestita in Seminario sul giovane Salvo D’Acquisto. Molte le attività parrocchiali, diocesane e di carattere vocazionale che hanno caratterizzato il periodo estivo. Durante la Tre giorni del clero, è stato consegnato a tutti i Preti un volume che ricorda la figura di S.E. Mons. Gilberto Baroni nel centesimo anniversario della nascita. Originario di Gherghenzano (San Giorgio di Piano) è stato Vicario Generale e Vescovo ausiliare a Bologna, poi Vescovo di Albenga e infine di Reggio Emilia-Guastalla, ancora ricordato da tanti con simpatia e gratitudine. Abbiamo fatto festa ai nuovi Preti ordinati il 21 settembre, don Giovanni Bellini, don Jorge Esono, don Gianluca Scafuro, 4 don Riccardo Vattuone e al nuovo Diacono ordinato il 13 ottobre, don Marco Malavasi. A tutti loro auguriamo un intenso e positivo inizio di ministero nelle nuove Parrocchie presso le quali saranno inviati. Il 19 e il 20 ottobre ci siamo fatti pellegrini a Roma, con il nostro Arcivescovo, sulla tomba di Pietro per vivere un momento diocesano e significativo in questo Anno della fede ormai giunto alla sua conclusione. L’anno passato è stato pure caratterizzato da un evento estremamente insolito, le dimissioni di Papa Benedetto XVI e la successiva elezione di Papa Francesco. Fra i tanti significati dati a tali vicende e alle decisioni che le hanno provocate e fra gli innumerevoli insegnamenti che si possono raccogliere, mi pare che un elemento sia da considerare e ricordare: quello che Papa Benedetto ha compiuto per il bene del gregge, cioè un passo indietro. Non è disfattismo, non significa arrendersi né perdere. In un contesto dominato dalle legge prepotente del più forte che arriva a tutti i costi e mantiene la posizione raggiunta (spesso di potere) fino alla morte, a costi altissimi in termini di rispetto del prossimo e soprattutto delle giovani generazioni, il passo di Papa Benedetto (passo di cui non si parla più) rimane estremamente profetico, segno di una grande fede nello Spirito Santo e nella presenza del Risorto che guida la sua Chiesa. Abbiamo ‘chiuso’ perciò un anno intenso e ricco di insegnamenti che potranno guidarci anche nel tempo futuro. A don Sebastiano, a don Ruggero e a don Andrea il mio grazie, per la pazienza, la dedizione e la fattiva collaborazione; anche a nome loro, auguro a tutti voi un tempo lieto e fecondo nel Signore. Mons. Roberto Macciantelli RETTORE 4 novembre 2013 Ss. Vitale e Agricola, protomartiri 5 Date importanti 1567, 17 maggio: il Card. Gabriele Paleotti emana l’editto di erezione del Seminario, attuazione del decreto del Concilio di Trento. 1568, 27 giugno: solenne inaugurazione del primo Seminario. All’inizio il Seminario non ebbe una casa propria, ma fu ospitato presso il collegio dei pp. Gesuiti nella casa Gozzadini che sorgeva tra via Castiglione e via Cartoleria Vecchia. 1569, 25 gennaio: viene acquistata dal senatore Cesare Pepoli la prima dimora stabile del Seminario: una casa accanto alla precedente, sempre in via Castiglione, presso la chiesa di S. Lucia. 1598: il Seminario si trasferisce in due case con torre poste nella parrocchia di S. Nicolò degli Albari. Fino ad allora i seminaristi avevano usufruito delle scuole del collegio dei Gesuiti, ora cominciarono ad averne di proprie, interne, rette da sacerdoti diocesani. 1630: il Seminario si sposta nelle case Ariosti e Arrigoni, di fronte alla Cattedrale (attuale via Indipendenza). 1751: i seminaristi si spostano nella nuova sede, costruita per volontà del Card. Lambertini, sempre in via Indipedenza di fronte alla Cattedrale (oggi sede dell’ Hotel Baglioni). Iniziano nel tempo a formarsi altri istituti per la formazione dei futuri sacerdoti, i cui giovani conflivano comunque nella scuola del Seminario: Istituto dei Santi Apostoli (1859), Collegio San Giuseppe (1889). 1912, 5 settembre: posa della prima pietra del nuovo Seminario in piazza Umberto I (attuale piazza dei Martiri). L’intento è di creare un luogo in cui dare una formazione più unitaria ai candidati al presbiterato, all’interno di un’unica comunità. 1915: durante la guerra, si interrompono i lavori e l’edificio del nuovo Seminario viene adibito prima ad ospedale militare, poi a caserma regia e in seguito a ricovero dei senza tetto. 1919, 10 dicembre: inaugurazione del Seminario Interdiocesano della Regione Flaminia (poi denominato Regionale) in via dei Mille. 1924: inaugurazione della nuova sede del Seminario Minore Arcivescovile dedicato al S. Cuore in piazza Umberto I. Esso è destinato solo agli alunni del corso ginnasiale. 6 1929. Villa Revedin ai tempi dell’acquisto. 1928: per l’aumentato numero degli alunni del liceo e della teologia la S. Congregazione chiede all’arcivescovo di Bologna di cedere i locali del Seminario Arcivescovile al Seminario Regionale. 1929, ottobre: il card. Nasalli Rocca acquista la villa Revedin e il parco circostante e affida all’ ing. Leone Castelli, della commissione dei Lavori pubblici della Città del Vaticano, l’incarico della costruzione del nuovo Seminario. Il progetto è eseguito dall’ing. Carlo Ballarini, già progettista del Seminario di piazza Umberto I. 1930, 12 maggio: posa della prima pietra del nuovo edificio del Seminario nel parco di Villa Revedin. 1932, 2 ottobre: inaugurazione e apertura del nuovo Seminario Arcivescovile di Villa Revedin. 1940: durante la guerra l’edificio viene adibito ad ospedale per feriti. Subisce anche diversi bombardamenti. 1946: ricomincia a svolgersi, in modo pressoché normale, la vita del Seminario. 1950: prima ristrutturazione del Seminario dopo la guerra. 1955, 15 agosto: inizia il “Ferragosto a Villa Revedin”, inizia- 7 tiva promossa dal card. Lercaro per i bolognesi che rimangono in città e che perdura tuttora. 1965: il ginnasio-liceo ottiene il riconoscimento legale. 1970, 8 dicembre: le suore Minime dell’Addolorata sostituiscono le Piccole Apostole del S. Cuore, che per 38 anni hanno svolto il loro prezioso servizio in Seminario nella cucina e nel guardaroba. 1973, maggio: inizia la seconda ristrutturazione del Seminario, in vista del trasferimento del Seminario Regionale. 1977, ottobre: inizio della scuola media interna al Seminario, legalmente riconosciuta, aperta ad alunni esterni (chiuderà nel 1994). Da questo anno anche il ginnasio è aperto ad alunni esterni. 1982, 18 aprile: visita in Seminario di Papa Giovanni Paolo II. 1982, 16 ottobre: 50° del Seminario. Convegno ex alunni, sacerdoti e laici alla presenza del card. Antonio Poma e inaugurazione della Via Crucis nel parco. 1984, ottobre: la comunità del Seminario Regionale si trasferisce in un’ala dell’edificio del Seminario Arcivescovile. 1988, 7 giugno: seconda venuta di Giovanni Paolo II in Seminario, in occasione della visita alla città per le celebrazioni del IX centenario di fondazione dell’Università di Bologna. 1992, 2 ottobre: celebrazione per il 60° della fondazione del Seminario Arcivescovile di Villa Revedin. 1995: chiude la scuola media. Il ginnasio chiuderà nel 1997. 1996, settembre: viene istituito e reso obbligatorio l’anno di Propedeutica alla teologia, di fatto già presente dal 1992. 1997, 27-28 settembre: terza visita in Seminario di Papa Giovanni Paolo II, in occasione delle celebrazioni finali del 23° Congresso Eucaristico Nazionale. 2002, 2 ottobre: Convegno sul Cardinale Giovanni Battista Nasalli Rocca nel 70° del Seminario di Villa Revedin. 2 ottobre 2012 - Convegno “Il Seminario ieri e oggi. Preti per la nuova evangelizzazione” in occasione dell’80° anniversario dell’inaugurazione del Seminario di Villa Revedin. 8 Il magistero di S.E. Card. Carlo Caffarra Veglia di preghiera per le Vocazioni e Candidature al Ministero presbiterale Seminario Arcivescovile, 16 aprile 2013 Carissimi giovani, stiamo vivendo un grande momento di preghiera, questa sera. È la preghiera per ottenere luce nella nostra vita, la luce di cui abbiamo più bisogno: quella che indica il cammino della vita, la propria vocazione. Fra poco vedrete davanti a voi alcuni giovani che chiederanno alla Chiesa di essere aiutati in questo discernimento, dal momento che essi hanno buone ragioni per ritenere che il Signore Gesù li stia chiamando al servizio apostolico. 1. Ho scelto di sottoporre alla vostra meditazione e preghiera una pagina di San Paolo. In essa non ricorre la parola “vocazione - chiamata”, ma c’è un’espressione di una potenza immensa e che dice il nucleo essenziale di ogni vocazione: «io sono stato conquistato da Cristo». Cristo, il Signore risorto, afferra ed occupa colui che chiama. Non pensate ad esperienze straordinarie, come fu per Paolo. Gesù agisce nel cuore della persona col suo Spirito. E lo Spirito nella sua dolce mitezza è di una potenza conquistatrice straordinaria. Il profeta Geremia - una vocazione molto drammatica e sofferta - ha narrato la stessa esperienza nel modo seguente: «Tu mi hai sedotto, o Signore». Alla vostra età conoscete bene la potenza della seduzione. Cari amici, fermatevi a riflettere su questo fatto. Nel mondo, fra le persone umane, fra di voi è pre- 9 sente Gesù risorto, il quale mediante il suo Spirito agisce nella vostra coscienza per “conquistarvi”, per “sedurvi”. È Lui, il Signore risorto, che prende l’iniziativa; non sei tu. Abramo non prende l’iniziativa di lasciare il suo paese; Mosè non si attribuisce il compito di liberare Israele; Maria non ha scelto di diventare la madre di Gesù; Matteo, come avete sentito, stava regolarmente facendo il suo lavoro e non pensava minimamente di seguire Gesù. Esiste un fatto obiettivo che comunque dimostra che il Signore ha già messo in atto la sua campagna di conquista della vostra persona: il fatto che tu esisti. L’esistenza si spiega ultimamente col fatto che Dio ha un disegno su di te; che tu non esisti né per caso, né per necessità. Avete sentito che terremoto causa nella vita di Paolo la conquista che Gesù ha operato della sua persona. La pagina evangelica è più sobria e dice semplicemente: «Ed egli si alzò e lo seguì». Ma su questo, sulla risposta della nostra libertà, tornerò fra poco. C’è qualcosa che precede la nostra risposta, ed è di decisiva importanza. Se è il Signore che prende l’iniziativa, che decide di entrare nella casa intima della tua persona, è fondamentale farsi trovare in casa. Agostino dirà di sé stesso che per anni non incontrò il Signore, perché… era fuori casa. Era fuori di se stesso. Che cosa voglio dire concretamente? Devi essere interiormente silenzioso, ricettivo, in ascolto vero. Se la tua coscienza è sempre occupata nelle varie attività; se non ti chiedi mai: “Ma perché il Signore mi ha chiamato all’esistenza?”, non sentirai mai la tua voce. L’ascolto, la preghiera silenziosa, l’adorazione eucaristica sono fondamentali. Se il Signore non ti trova in casa, passa oltre. 2. Di fronte alla chiamata, la persona deve rispondere. E qui entra in gioco in maniera più profonda la nostra libertà. La pagina di San Paolo si attarda maggiormente a narrare la risposta della libertà, della sua libertà. È una risposta che costituisce un vero e proprio terremoto della nostra vita. Purtroppo noi sappiamo bene che cosa vuol dire terremoto; vuol dire distruzione degli edifici che esistono, e poi una grande fatica di ricostruzione. Fu così per San Paolo; è così per ciascuno di noi. 10 Sentite l’opera di distruzione: «Queste cose che per me erano guadagni, io le ho considerate una perdita. Anzi, ritengo che tutto sia una perdita… ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura». È crollato tutto! Non crediate che sia vero solo di Paolo. Sentite come descrive la chiamata di Gesù, la conquista che Egli ha fatto della sua persona, un altro: «Egli è vivo ed efficace, e appena entrato dentro ha svegliato la mia anima che sonnecchiava; l’ha smossa, l’ha intenerita e ha ferito il mio cuore, che era duro e come pietra e malsano. Ha pure cominciato a sradicare e distruggere, a edificare e piantare, a irrigare quello che era arido, a illuminare quello che era tenebroso» [S. Bernardo, Sermoni sul Cantico dei Cantici, Sermone LXXIV,6]. È vero anche di ciascuno di voi. Cristo ti chiama al sacerdozio? Tutto il modo di pensare, valutare va capovolto: non appartenerti più; il tuo essere grande consiste nel servire. Cristo ti chiama alla verginità consacrata? Dovrai pensare che la vera ricchezza è la povertà di Cristo; che la vera libertà è l’obbedienza alla sua Chiesa; che la tua sessualità trova nella verginità consacrata la sua realizzazione più splendida. Cristo ti chiama al matrimonio? Che lavoro di pulizia dovrai fare nel tuo cuore e nella tua mente, per liberarti da tutti i rifiuti tossici di una cultura ormai priva di stima per l’amore coniugale! Ma la risposta alla chiamata esige anche un’opera di ricostruzione. Sentite ancora San Paolo: «Conoscere Lui, la potenza della sua resurrezione, la comunione alle sue sofferenze». In questa risposta della libertà accade qualcosa di mirabile: una sorta di tensione fra la ricerca di Gesù e la dolcezza di una chiamata e di un incontro già accaduto. Ascoltate: «non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione, ma mi sforzo di conquistarla (= ecco la tensione della ricerca), perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù (= ecco la dolcezza dell’incontro avvenuto). Ma forse il testo biblico che meglio esprime questa tensione insita in ogni vocazione, è un testo del Cantico dei Cantici: «Sul mio letto, lungo la notte, ho cercato l’amato del mio cuore; l’ho cercato, ma non l’ho trovato. “Mi alzerò e farò il giro della città; per le strade e per le piazze; voglio cercare l’amore del mio cuore”. L’ho cercato, ma non l’ho trovato. Mi hanno incontrato le guardie 11 che fanno la ronda: avete visto l’amato del mio cuore? Da poco le avevo oltrepassate, quando trovai l’amato del mio cuore. Lo strinsi fortemente e non lo lascerò» [2,1-4]. Cari giovani, nonostante tutte le difficoltà e le paure che potete avere, un fatto è sicuro: Gesù, il Signore risorto vi ama, vi ha scelto, vi chiama. Apri la porta, e troverai la vera gioia. Giornata del Seminario e Lettorato Cattedrale, 21 aprile 2013 Da molti secoli la Chiesa in questa domenica di Pasqua pone davanti alla nostra fede Gesù nella figura del buon Pastore. 1. Nell’antichità pagana, ma anche nella tradizione ebraica testimoniata dalla Bibbia, era frequente l’uso dell’immagine del pastore che guida, difende, e porta al pascolo il suo gregge, per indicare i re o comunque chi aveva responsabilità pubbliche. Anzi, la S. Scrittura applica l’immagine anche a Dio stesso. Un salmo - per fare solo un esempio - inizia con le seguenti parole: «Tu, pastore d’Israele, ascolta; tu che guidi Giuseppe come un gregge». Dunque, cari fratelli e sorelle, ciò che la Parola di Dio oggi intende dirci riguarda il nostro rapporto con Gesù, il Signore risorto, e il rapporto di Gesù con noi. Ci parla della comunità che si forma attorno a Gesù. Ci parla della Chiesa, che è noi e Gesù risorto. Consideriamo dunque in che cosa consiste l’appartenenza al gregge di Cristo, alla sua comunità, alla Chiesa. Vediamo prima le cose dal nostro punto di vista, e poi dal punto di vista di Gesù. «Le mie pecore ascoltano la mia parola». È questa l’attitudine fondamentale di chi è nel gregge di Cristo, di chi vive nella Chiesa: l’ascolto della parola di Gesù. Cioè la fede. La fede, cari fratelli e sorelle, è il legame più forte che ci stringe a Gesù. Essa è la porta attraverso la quale la luce del Signore illumina la nostra mente, guida le nostre scelte. 12 «Ed esse mi seguono»: è la conseguenza di chi mediante la fede si stringe a Gesù, il Signore risorto. Seguirlo significa ispirare la nostra condotta al suo insegnamento; cercare di confermare a Lui tutta la nostra vita. Posso farvi qualche esempio. Seguire veramente Gesù significa abbandonare atteggiamenti e condotte, le quali ci sono invece imposte dal “comune sentire”: l’ambizione, il carrierismo, il gusto del successo, il mettere al centro se stessi, la tendenza a prevalere sugli altri. [cfr. Francesco, Omelia a S. Paolo F.M. n°3]. Chi appartiene al gregge del Signore non segue il “comune modo di sentire”, ma il Signore. Dunque due sono le attività di chi è nel gregge del Signore: ascoltare la sua parola; seguire i suoi insegnamenti ed esempi. E Gesù, il Signore risorto, che cosa fa, come si comporta nei confronti dei suoi discepoli? «Io le conosco». Cari amici, quanto è consolante questa parola! Ciascuno di noi è conosciuto dal Signore. Nessuno di noi è abbandonato a se stesso, in preda alla fortuna cieca o ad un destino indecifrabile. È conosciuto dal Signore; è preso in considerazione ogni momento da Lui. Quando attraversiamo momenti di grande tribolazione, veramente possiamo dire: “Signore, tu vedi in che situazione mi trovo!”. «Io do loro la vita eterna». È questa l’azione più grande che Gesù compie nei confronti del suo discepolo: gli dona la vita eterna. È il dono della stessa vita di Dio, poiché ci eleva alla dignità di figli di Dio. La seconda lettura ci rivela lo stesso fatto con altre parole: «L’Agnello… sarà loro pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita». Gesù con la sua morte e resurrezione ci ha condotti alla fonte della vita: al Padre, e ci ha dato di partecipare alla sua vita. 2. Cari fratelli e sorelle, la Chiesa oggi vuole che riflettiamo su una particolare dimensione di quella misteriosa realtà che è il gregge di Cristo. Egli, il Signore risorto, ha voluto che nel tempo fra la sua Ascensione al cielo e la sua venuta finale, nel tempo cioè in cui non è visibilmente presente, ci fosse un segno reale della sua presenza. Ha voluto essere ri-presentato da uomini che Egli sceglie, perché con la sua autorità ed il suo nome, si prendano cura della Chiesa, del suo gregge. Sono quei battezzati che, ricevendo il sacramento dell’Ordine, sono costituiti pa- 13 stori della Chiesa. Nella luce del Pastore sommo ed unico, oggi preghiamo perché le comunità cristiane non siano lasciate prive dei pastori che sono il segno sacramentale del Signore risorto. È infatti attraverso essi che i discepoli possono ascoltare anche oggi la voce del Pastore. È attraverso di essi che il Risorto dona al suo gregge la vita eterna. È per mezzo di essi che l’umile gregge dei fedeli viene guidato dal Pastore grande delle loro anime, alle fonti della vita eterna. Ascoltate che cosa scrive Sant’Agostino: «Quando pascono loro, è Cristo che pasce… perché in loro c’è la sua voce e la sua carità»[Discorso 46, 5.30]. Il Signore sta provando questa sua Chiesa di Bologna. Non siamo più degni di ricevere questo dono? Abbiamo cercato pascoli ai quali non è necessario essere guidati dal Pastore eterno? Non siamo più capaci di educare i giovani all’ascolto della sua chiamata? Signore, ascoltaci; Signore, abbi misericordia; Signore, ritorna a donarci tanti e santi sacerdoti. Così sia. Omelia nella S. Messa delle Ordinazioni presbiterali Cattedrale, 21 settembre 2013 «Solleva l’indigente dalla polvere… per farlo sedere tra i principi, tra i principi del suo popolo»: così il cantore ha cantato a nome nostro nel Salmo responsoriale. Queste parole narrano l’evento che sta accadendo sotto i nostri occhi: Dio solleva questi nostri quattro fratelli alla gloriosa condizione di ministri della Nuova ed Eterna Alleanza. Poniamoci dunque in ascolto docile della Parola di Dio appena proclamata, per avere una conoscenza più profonda di ciò che sta accadendo. 1. Il Vangelo, come sempre, sconcerta. Si ha l’impressione ad una prima lettura, che Gesù presenti come modello ai neo-presbiteri e a tutti noi, un amministratore disonesto ed infedele nei confronti del suo padrone. Ma, cari fedeli, facciamo bene attenzione. Ciò che offre a Gesù l’occasione per donarci il suo insegnamento non è la disonestà 14 dell’amministratore infedele. Né ancor meno è lodata la disonestà. Il padrone della parabola (Gesù) non ammira la disonestà, ma la scaltrezza dimostrata. Gesù ammira l’uso dell’intelligenza che i figli delle tenebre fanno nel loro ambito, per operare ciò che è male, mentre lamenta l’inerzia dei figli della luce nel fare ciò che è bene. «I figli di questo mondo… verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce». Carissimi Giovanni, Jorge, Gianluca e Riccardo; cari fedeli, al centro dunque della pagina evangelica troviamo l’idea della scaltrezza, che Gesù vede scarseggiare nei suoi discepoli. Quest’attitudine è indicata nel testo originale, con un termine che è un termine chiave nel vocabolario cristiano. Esso denota l’attitudine del cristiano che, conoscendo profondamente il progetto del Padre sull’uomo [cfr. Ef 1,8; Col 1,9], sa come muoversi dentro alle vicende che tessono la trama della sua vita. È la capacità di interpretare sapientemente la situazione che ci troviamo a vivere, e di comportarsi coerentemente. In questo senso la parabola diventa chiara. L’amministratore si trova a vivere in una situazione difficile: sarà licenziato. In questa condizione non si scoraggia, non si arrende: mette in atto la sua ragione per uscirne. Anche i discepoli di Gesù vivono nel mondo; hanno quotidianamente a che fare con difficoltà di ogni genere. Essi devono viverle secondo la parola di Gesù. È un modo di far uso della propria ragione illuminata dalla fede. In sostanza: Gesù ci esorta ad usare bene la nostra intelligenza nelle cose di Dio; ad usarla conformemente ai criteri del progetto salvifico del Padre. 2. Carissimi Giovanni, Jorge, Gianluca e Riccardo, la parola di Gesù vi avverte. Da questa sera sarete inviati nel mondo come suoi apostoli. Riceverete mediante l’imposizione delle mie mani la forza dello Spirito Santo. Avrete bisogno in ogni momento del Vostro ministero di quella capacità di capire in profondità la situazione in cui viviamo, come Gesù oggi ci raccomanda nel Vangelo. Avrete bisogno di pensare nella luce della fede il tempo che vivete, ed essere così guida dei fedeli. Non confondete mai le false ricchezze con le vere ricchezze. False ricchezze sono quelle che il mondo apprezza: onori; stile di 15 vita economicamente sicuro; esercizio burocratico del vostro sacerdozio. La vera ricchezza per noi sacerdoti è una sola: Gesù Cristo e la sua amicizia. Il resto è vanità. Liberatevi dai falsi miti, primo dei quali è il mito dell’auto-realizzazione; vigilate perché non vi colga la confusione fra benessere ed esigenze psicologiche e bene della persona. Come ci raccomanda il profeta nella prima lettura: siate vicini ai poveri; e se necessario, difendeteli. Omelia nella S. Messa delle Ordinazioni diaconali 3. L’esercizio di quel discernimento di cui parla Gesù nel Vangelo, esige che custodiate sempre una coscienza vera della vostra identità sacerdotale. Non basta una coscienza sincera. La verità della vostra coscienza nasce dalla vostra permanenza dentro al progetto di Dio, «il quale» - come ci ha detto l’Apostolo nella seconda lettura - «vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità». Questo è l’orizzonte della vostra esistenza: l’incomprensibile atto d’amore del Padre nei confronti dell’uomo. E la testimonianza insuperabile di questo Amore l’ha data Gesù nella sua morte. Voi, carissimi Giovanni, Jorge, Gianluca e Riccardo, questa sera siete, per usare ancora le parole dell’Apostolo, «fatti banditori e apostoli, maestri dell’uomo nella fede e nella verità». Questa è la vostra competenza: far incontrare ogni persona coll’Amore di Dio in Gesù. Gesù vuole continuare la sua testimonianza, «data nei tempi stabiliti», attraverso di voi. Il mistero del sacerdozio nella Chiesa, la vostra sublime elevazione consiste nel fatto che in forza del sacramento che fra poco riceverete, potrete parlare coll’Io di Gesù: in persona Christi. Lasciatevi possedere dalla presenza di Cristo in voi. Siete i puri segni sacramentali dell’amore di Cristo, buon Pastore. Non abbiate altro desiderio che quello di essere segno; ma in questo segno che siete voi c’è la presenza della potenza salvifica di Cristo. 1. Iniziamo con il constatare alcuni fatti. Secondo la narrazione che i Vangeli fanno della vita di Gesù, Egli non si lamentava facilmente. Una cosa tuttavia lo addolorava particolarmente: l’ingratitudine. L’apostolo Paolo nelle sue lettere non solo ci confida che la sua preghiera era spesso una preghiera di ringraziamento, ma raccomanda molto spesso ai suoi fedeli di ringraziare il Signore. Noi chiamiamo l’espressione più alta della nostra fede, il rito che stiamo celebrando, «eucarestia», cioè ringraziamento. Chiediamoci dunque: perché la gratitudine verso il Signore è un atteggiamento fondamentale della vita cristiana? Partiamo da una costatazione molto semplice. Noi diciamo “grazie”, esprimiamo cioè gratitudine, quando riceviamo un dono; quando ci fanno un piacere. Non diciamo “grazie” quando riceviamo ciò che abbiamo il diritto di ricevere. Partendo da questa costatazione molto semplice, chiediamoci: il Signore ha degli obblighi verso di noi? ci deve qualcosa? No, cari fratelli e sorelle. L’apostolo Paolo si chiede: «Chi gli ha dato qualcosa per primo, sì che abbia a riceverne il contraccambio?» [Rom 11, 35]. Noi iniziamo la nostra Professione di fede, dicendo «credo in Dio… creatore». Noi parliamo del dono della vita. Un salmo dice che nessuno ha così tanto denaro da comperare se stesso, divenendone proprietario al punto che potrebbe decidere di non morire mai. L’insegnamento nella sua semplicità è profondo. Non solo l’inizio della nostra vita è dovuto ad un atto creativo di Dio, ma anche il suo perdurare è un dono di Dio. Faccio un esempio. Se accendo una luce in una stanza oscura, la stanza non è illuminata solo nel momento in cui accendo la luce, ma in qualsiasi momento. Questa è la prima ragione per cui dobbiamo essere grati: Dio ci ha creati e ci conserva nella vita. Andate, dunque, figli carissimi. Andate nel mondo per essere sempre, solamente, per tutti, testimoni del Vangelo della grazia. 16 Cattedrale, 13 ottobre 2013 Cari fratelli e sorelle, poniamoci in un ascolto molto profondo della parola evangelica. Essa ci conduce al cuore della Rivelazione divina. 17 Ma c’è una ragione ancora più profonda, e più commovente. È la fede della Chiesa a rivelarcela, soprattutto attraverso la predicazione dell’apostolo Paolo. Egli ormai vecchio, scrivendo al suo discepolo Timoteo, e pensando alla sua vita, prima di persecutore e poi di apostolo, dice: «Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori e di questi il primo sono io. Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Gesù Cristo ha voluto dimostrare in me, per primo, tutta la sua magnanimità, a esempio di quanti ebbero creduto in lui per avere la vita eterna» [1 Tim 1, 15-16]. Ciò che è accaduto a Paolo, accade ad ogni credente in Gesù. Che cosa è accaduto? non è stato trattato dal Signore con giustizia, ma con misericordia. Non ha avuto ciò che si meritava, ma è stato perdonato. La giustizia di Dio nei nostri confronti non è una giustizia retributiva, ma una giustizia che perdona. Questo è il Vangelo; Gesù è venuto per rivelarci che questo è il vero volto di Paolo. Solamente in un caso Dio non ci perdona: quando non glielo chiediamo; quando abbiamo il coraggio di vantarci davanti a Lui; quando, di conseguenza, non siamo continuamente pieni di gratitudine perché siamo stati perdonati. Se ora riprendiamo in mano la pagina evangelica, ne comprendiamo il profondo significato. Solo uno sui dieci lebbrosi ritorna a ringraziare perché è guarito. E Gesù è sensibile al segno di riconoscenza di quest’uomo. Gesù è sensibile, apprezza questo gesto e ne gioisce, perché vede che il Padre è glorificato. Vede che il samaritano ha capito che è Dio ad agire in Gesù. la tua persona - la libertà è possesso di sé stessi - e donala per sempre a Cristo. E da quel momento, la gelosia che Cristo sentirà per te non permetterà più che tu anteponga qualcosa a Lui. Cari fratelli e sorelle, l’altro rito consiste nella consegna del Vangelo. Non è un fatto esterno: ti è dato perché tu lo accolga sempre più profondamente nel tuo cuore; lo proclami ai tuoi fratelli; lo viva nell’esercizio della carità. Mi piace concludere con l’esortazione di San Paolo: «Ricordati che Gesù Cristo, della stirpe di Davide, è resuscitato dai morti». Il contenuto della memoria della Chiesa, ciò che essa ricorda sempre è la risurrezione di Gesù. Sia così anche per voi, cari fedeli, soprattutto nei momenti più difficili, poiché «se con Lui perseveriamo, con Lui anche regneremo». Sia così anche per te, caro don Marco: predica Gesù risorto, fondamento incrollabile della nostra speranza. 2. Carissimi fedeli, fra poco imporrò le mani su un giovane, che diventerà diacono, in vista - se il Signore lo vorrà - del presbiterato. Vorrei richiamare la vostra attenzione su due momenti della celebrazione del sacramento del diaconato. Il primo è costituito da una promessa che don Marco farà davanti a Cristo e a voi, che siete il suo popolo santo. È la promessa di appartenere esclusivamente, integralmente, e per sempre a Cristo: la promessa del celibato. Cari fratelli e sorelle, la promessa è una delle espressioni più alte della singolare dignità della persona umana. Gli animali non fanno promesse: solo le persone sono capaci di impegnarsi in promesse. E per sempre: che grande parola è questa! Caro don Marco, in quel «sì, lo prometto» che fra poco dirai, prendi nelle mani POZZI LUCA 18 Seminaristi che hanno presentato la CANDIDATURA al presbiterato il 16 aprile 2013 MARCELLO FABRIZIO SCALZOTTO FRANCESCO GALILEO RINO Seminarista istituito LETTORE il 21 aprile 2013: PRESBITERI ordinati il 21 settembre 2013 Bellini don Giovanni Esono don Jorge SCAFURO don GIANLUCA VATTUONE don RICCARDO DIACONO ordinato il 13 ottobre 2013 MALAVASI don MARCO 19 La comunità del Seminario Arcivescovile I sacerdoti educatori del Seminario Arcivescovile e Propedeutica Mons. Roberto Macciantelli rettore n. 15/04/1967 - o. 19/09/1992 Tel. 051.3392933 E-mail: [email protected] Don Sebastiano Tori vicerettore n. 17/05/1975 - o. 16/09/2000 Tel. 051.3392932 E-mail: [email protected] Don Ruggero Nuvoli padre spirituale n. 28/03/1972 - o. 18/09/2004 Tel. 051.3392937 E-mail: [email protected] Don Andrea Grillenzoni economo n. 23/04/1970 - o. 18/09/1999 Tel./Fax 051.3392929 E-mail: [email protected] Rettori dei seminaristi di altre Diocesi presenti presso il nostro Seminario Rettore del Seminario di Ravenna-Cervia Don Federico Emaldi P.zza Duomo 4, 48100 Ravenna - Tel. 0544.213882 20 Ufficio economato Dott. Gabriele Gervasi Tel./Fax 051.3392929 E-mail: [email protected] Segreteria Dott.ssa Elisa Gamberini Tel. 051.3392912 E-mail: [email protected] Biblioteca Orari di apertura: dal lunedì al giovedì ore 9.30-13.00 Chiusura estiva: agosto Tel. 051.3392912 E-mail: [email protected] Sacerdoti ospiti Mons. Enzo Lodi Tel. 051.3392917 Mons. Vincenzo Gamberini Tel. 051.3392903 Mons. Davide Salvatori Tel. 051.3392938 Can. Valentino Ferioli Tel. 051.3392930 21 I seminaristi della Diocesi di Bologna I seminaristi della Diocesi di Bologna sono quest’anno 13. Seminaristi del periodo propedeutico I propedeuti della Diocesi di Bologna 3 frequentano il periodo propedeutico e fanno parte della comunità del Seminario Arcivescovile. 10 sono i seminaristi impegnati negli studi teologici. BARONCINI SIMONE, n. 04/10/1990 Parrocchia di San Lorenzo di Budrio Via San Vitale 105, 40054 Budrio (BO) Tel. 340 7107645 - E-mail: [email protected] BAZZANINI FEDERICO, n. 05/10/1989 Parrocchia di San Bartolomeo di Bondanello Via G. Dozza 40, 40013 Castelmaggiore (BO) Tel. 340 4649374 - E-mail: [email protected] FERRARI BRUNO, n. 20/01/1991 originario del Messico, residente presso la parrocchia di San Silverio di Chiesa Nuova Tel. 346 6380462 - E-mail: [email protected] I propedeuti delle altre Diocesi Bartolini Luca, n. 26/07/1988 Diocesi di Ravenna-Cervia Piazza tre Martiri 24, 40054 Cervia (RA) Tel. 339.2515088, E-mail: [email protected] Monastero di S. Scolastica, Subiaco. 22 Marchetti Raffaele, n. 02/09/1988 Diocesi di Ravenna-Cervia Via Faentina 263, 48121 San Michele (RA) Tel. 348.7458007, E-mail: [email protected] 23 Assistente SCALZOTTO FRANCESCO, n. 24/09/1987 Parrocchia di San Lorenzo di Budrio Via Creti 2, 40054 Budrio (BO) Tel. 051.803924 - 339.3937871 - E-mail: [email protected] in servizio come Assistente della comunità propedeutica e presso la parrocchia di San Martino di Casalecchio Seminaristi in Teologia bolognesi Piano di studi del periodo propedeutico INTRODUZIONE ALLA FEDE due ore settimanali INTRODUZIONE alla vita spirituale due ore settimanali CATECHISMO della Chiesa Cattolica due ore settimanali SPIRITUALITà PRESBITERALE due ore settimanali CONCILIO due ore settimanali quattro ore settimanali FILOSOFIA PERCORSI FILOSOFICI due ore settimanali due ore settimanali STORIA CONTEMPORANEA LATINO quattro ore settimanali GRECO I quattro ore settimanali due ore settimanali GRECO II Elenco degli insegnanti Don Giuseppe Ferretti - Introduzione alla fede Don Ruggero Nuvoli - Introduzione alla vita spirituale Don Sebastiano Tori - Catechismo della Chiesa Cattolica Mons. Roberto Macciantelli - Spiritualità presbiterale Mons. Stefano Scanabissi - Concilio Prof.ssa Maria Manaresi - Filosofia Mons. Lino Goriup - Percorsi Filosofici Prof.ssa Elisa Bochicchio - Storia contemporanea Prof.ssa Giuliana Cingoli - Latino Prof.ssa Sandra Passaniti - Greco I Sr. Alessandra Carozza - Greco II 24 I Teologia MIGLIACCIO GIULIO, n. 27/01/1973 Parrocchia dei Santi Savino e Silvestro di Corticella Via san Savino 8, 40127 Bologna Tel. 349.8548808 - E-mail: [email protected] FALCONE LORENZO, n. 20/01/1992 Parrocchia del Sacro Cuore e San Giovanni Battista di Castel Guelfo Via Basoli 21, 40023 Castel Guelfo (BO) Tel. 348.9119369 - E-mail: [email protected] presso la parrocchia di San Matteo della Decima II Teologia BERTELLI DANIELE, n. 20/10/1981 Parrocchia di Sant’Antonio della Quaderna Via Rubbini 2, 40059 Medicina (BO) Tel. 333.9611992 - E-mail: [email protected] GAETTI STEFANO, n. 04/09/1983 Parrocchia di San Bartolomeo di Bondanello P.zza 2 Agosto 1, 40013 Catel Maggiore (BO) Tel. 349.8751930 - E-mail: [email protected] 25 III Teologia CERFOGLI DAVIDE, n. 20/12/1982 Parrocchia di Nonantola Via Provinciale Est 27, 41015 Nonantola (MO) Tel. 059.547222 - 392.9623938 - E-mail: [email protected] in servizio presso la parrocchia delle Budrie GALILEO RINO, n. 26/03/1986 Parrocchia di San Matteo della Decima Via Cento 195, 40017 San Matteo della Decima (BO) Tel. 349.8343527 - E-mail: [email protected] in servizio presso la parrocchia di San Biagio di Cento MARCELLO FABRIZIO, n. 23/06/1990 Parrocchia di San Donnino - Via San Donato 167/4, 40127 Bologna Tel. 333.1948488 - E-mail: [email protected] in servizio presso la parrocchia di S. Maria Assunta di Castelfranco Emilia SCALZOTTO FRANCESCO, n. 24/09/1987 Parrocchia di San Lorenzo di Budrio Via Creti 2, 40054 Budrio (BO) Tel. 051.803924 - 339.3937871 - E-mail: [email protected] in servizio come Assistente della comunità propedeutica e presso la parrocchia di San Martino di Casalecchio La comunità delle suore Minime dell’Addolorata Le suore sono gli “Angeli Custodi” del Seminario con la loro presenza costante e premurosa anche quando i seminaristi sono a casa e i sacerdoti sono assenti dal Seminario. In una comunità vocazionale come il Seminario la presenza delle suore è un grande dono. Con loro il Seminario è certamente più famiglia e più comunità di fede. Dal 1970 prestano il loro servizio al Seminario le suore Minime dell’Addolorata, figlie spirituali di Santa Clelia Barbieri (18471870). Attualmente le suore presenti in Seminario sono: suor BENEDICTA GAZULO suor ARCANGELA MAGLI suor CLELIA MLIMAKIFI suor Maria Lidia Mligo IV Teologia POZZI LUCA, n. 28/07/1973 Parrocchia di San Rufillo - Via San Rufillo 21, 40141 Bologna Tel. 051.475851 - 347.6420482 - E-mail: [email protected] in servizio pastorale presso la parrocchia di Santa Maria Madre della Chiesa Sesto anno MALAVASI don MARCO, n. 05/05/1978 Parrocchia di Sant’Ignazio - Via Zanardi 257, 40131 Bologna Tel. 338.3100829 - E-mail: [email protected] in servizio diaconale presso la parrocchia di San Paolo di Ravone 26 27 Collaboratori Dipendenti Arcidiacono Franca Battacchi Daniele Di Candia Gennaro Finotti Michela Gamberini Elisa Gervasi Gabriele Giacco Cataldo Gironi Katia Landayan Priscilla Panjkov Dragan Volontari Sono tanti i volontari che ci aiutano... A tutte queste persone va il nostro riconoscimento e ringraziamento: Aldrovandi Dante: pulizia del parco Colombo Vincenzo: custode Lazzari Franco: servizi vari Nannetti Andrea: portineria Vannini don Dino: biblioteca La preghiera per i benefattori e collaboratori Tutte le settimane la S. Messa, concelebrata dai sacerdoti della comunità del Seminario (normalmente il giovedì), presenta al Signore l’intenzione di preghiera particolare per tutti i benefattori, vivi e defunti, che in modi diversi hanno aiutato e sostengono tuttora il Seminario. Tra i collaboratori ricordiamo in modo particolare gli amici del Serra Club che tra i propri fini ha quello di aiutare le vocazioni di speciale consacrazione e i sacerdoti. Tutti sono annualmente invitati alla “Giornata della collaborazione”, la Domenica dopo Pasqua. 28 Le forme di collaborazione La forza della preghiera. Lo ha detto esplicitamente Gesù: perché ci siano gli operai della messe, occorre pregare. Da questa convinzione sgorga l’impegno a sostenere spiritualmente chi sta già rispondendo alla vocazione sacerdotale. Le sorelle degli 8 monasteri di clausura della Diocesi offrono costantemente la loro preghiera per il Seminario. Centinaia di persone, unite dalla “rete di preghiera notturna”, si impegnano a pregare in casa nella notte del 1° giovedì del mese. Tanti altri: religiosi, religiose, amici, sappiamo che ci sostengono spiritualmente. L’aiuto economico. La parola “Economia” significa letteralmente “gestione della casa”. Sono varie le possibilità di aiuto nella gestione della grande casa del Seminario: borse di studio per il mantenimento dei seminaristi; offerte in denaro per far fronte alle spese ordinarie e straordinarie; lasciti e donazioni. Ferragosto a Villa Revedin Oltre cinquant’anni fa, per iniziativa dell’allora Arcivescovo di Bologna Giacomo Lercaro, nasceva la festa di “Ferragosto a Villa Revedin”: i Bolognesi rimasti in città erano invitati a passare qualche ora nel parco del Seminario, aperto in occasione dell’Assunta, anche per partecipare alla celebrazione della Messa presieduta dal Cardinale. Da quel momento, ogni anno si rinnova l’invito secondo una tradizione ormai consolidata: giorni di festa, caratterizzati da intrattenimenti culturali per gli adulti e per i più giovani, rallegrati da spettacoli e concerti. Momento centrale è la celebrazione della Messa nel parco del Seminario il giorno dell’Assunzione, il 15 agosto alle ore 18.00, presieduta dal Cardinale di Bologna. 29 Sono del ospiti nell’edificio Seminario Arcivescovile Appuntamenti Venerdì 6 settembre 2013 Convegno Diocesano Ministranti Il Pontificio Seminario Regionale Flaminio “Benedetto xv” Sabato 21 settembre 2013 Dal 1984 nell’edificio del Seminario Arcivescovile è presente la comunità del Seminario Regionale, composta dai seminaristi di teologia provenienti dalle Diocesi di Bologna, Imola, Faenza, Forlì, Cesena, Ravenna, Rimini e S. Marino-Montefeltro. Celebrazione comunitaria dei Vespri in occasione dell’anniversario di inaugurazione del Seminario di Villa Revedin Ordinazioni presbiterali Mercoledì 2 ottobre 2013 Domenica 13 ottobre 2013 Ordinazioni diaconali RETTORE: Mons. Stefano Scanabissi VICERETTORI: Don Mirko Santandrea (della diocesi di Faenza) Don Francesco Vecchi (della diocesi di Bologna) PADRE SPIRITUALE: Don Giorgio Sgargi ECONOMO: Dott. Bruno Gandolfi Lunedì 16 dicembre 2013 Ore 20.45 in Seminario Concerto di Natale 26-29 dicembre 2013 Esercizi spirituali in Seminario per giovani Sabato 25 gennaio 2014 La Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna F.T.E.R. Il 29 marzo 2004 la Congregazione per l’Educazione cattolica (dei Seminari e degli Istituti di studi) ha eretto la Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna con sede in Bologna, concludendo un iter partito nei primi mesi del 1999 e iniziato ufficialmente il 31/01/2000. PRESIDE Prof. p. Guido Bendinelli Ore 15.00 in Seminario - Incontro vocazionale per i ragazzi e le ragazze delle Medie e i loro catechisti. Domenica 27 aprile 2014 In Seminario - Giornata della collaborazione Martedì 6 maggio 2014 Ore 21.00 in Seminario Incontro vocazionale dei giovani con l’Arcivescovo e Candidature Domenica 11 maggio 2014 Giornata diocesana del Seminario e Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni VICEPRESIDE Prof. don Maurizio Marcheselli Ore 17.30 in Cattedrale S. Messa Episcopale e conferimento dei Ministeri SEGRETARIO GENERALE Prof. Tiberio Guerrieri 13-14-15 agosto 2014 30 Ferragosto a Villa Revedin 31 Seminario Arcivescovile Villa Revedin Piazzale Bacchelli, 4 - 40136 Bologna Tel.: 051.3392911 (cent.) - 051.3392912 (segret.) Fax: 051.6449241 e-mail: [email protected] www.bologna.chiesacattolica.it/seminario 32
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