Rassegna stampa 16 luglio 2014

Mercoledì 16 luglio 2014 il Giornale dell’Umbria
www.giornaledellumbria.it - [email protected] - Spedizione in abb. post. D.L. 353/03 (Conv.L.46/04) art. 1 comma 1, DCB - Fil. Perugia - Euro 1,10
Under 30, decine di posti e stage pagati
Gualdo Cattaneo,
Ateneo umbro, 74 assunzioni: anche impiegati. Ultime chiamate
lieto evento al Leopark
all’ex Quasar di Perugia. Operai e altri profili, 11 occasioni immediate
È nato Dalì, rarissimo
DA PAGINA 31 A PAGINA 47
esemplare di Tapiro
SCALABRINI PAGINA 59
Anno XV numero 194
A richiesta con: Il DVD “Insieme per la storia. Io c’ero” a 8,90 euro + il quotidiano / In Umbria in abbinamento obbligatorio con il Sole 24 Ore a 1,10 euro
IL PIANO DELLA REGIONE. PATTO SALUTE, NUOVE REGOLE IN ARRIVO
Sanità umbra,
ecco la cura choc
per le liste d’attesa
Orari prolungati e prenotazioni in “overbooking”
PAGINA 10
Cronache
Comune Perugia,
gli stipendi
dei dirigenti
FONTANA PAGINA 7
Marsciano, caso
vinacce: solo
i «no» in Consiglio
PERUGIA - Sarà pronto entro la fine del mese il piano
straordinario che la giunta regionale ha predisposto per
arginare il fenomeno delle visite “lumaca”. Ad illustrare i principali provvedimenti in tema di liste d’attesa è
stata ieri la presidente Catiuscia Marini, che ha la delega
alla Sanità, ascoltata dalla Terza commissione consiliare. L’idea è quella di prolungare gli orari di servizio e,
LIBEROTTI PAGINA 20
Povere 42mila famiglie
Ricariche telefoniche
e soldi per far spogliare
le ragazzine: arrestato
I numeri umbri del rapporto
dell’Istat, la percentuale è il 10,9%
COLETTA PAGINA 28
LE IDEE
L’economia italiana
e il paradigma
della sua crisi
MAIORCA PAGINA 12
VALORI PAGINA 63
CANONI DI LOCAZIONE
Terni
Cedolare al 10% in altri 3 comuni Ast, sale la tensione
L’elenco dei municipi umbri sale a 61
E in alcune realtà del Folignate è baruffa
COLETTA PAGINA 26
NELLA ZONA DELLA STAZIONE
Umbria Mobilità
Romanista accoltellato a Napoli
C’è il nodo dell’orario
“lungo”, i sindacati
chiedono soldi in busta
Ipotesi ritorsione per il delitto Esposito,
il 36enne ferito “tradito” dall’accento
PAGINA 25
CALCIO - SERIE A
Clamoroso: Conte lascia la Juve
Improvvisa rescissione consensuale
con i bianconeri, caccia al nuovo tecnico
PAGINA 56
PAGINE 6 E 24
ECONOMIA
Castello, l’uomo indagato per false assunzioni
ZAFFARAMI PAGINA 14
Polino, continui
raid di furti
nelle ville
quindi, di incrementare la presenza di medici ed infermieri, ipotizzando anche la collaborazione di personale
che arrivi da strutture convenzionate, e di accettare prenotazioni in “overbooking”, sfruttando i posti lasciati liberi da chi prenota per le analisi ma poi non si presenta.
LUCCIOLI PAGINA 27
La mediazione
con i sindacati si arena
GIULI PAGINA 19
Uj/1, c’è il Dr John
Tutta una notte
dedicata ad Armstrong
F. CASTELLINI PAGINA 57
Orvieto
Tribunale, riforma
beffa. Gli avvocati:
i costi sono aumentati
CARDUCCI PAGINA 22
Uj/2, note al Museo
I Mountain Men
fra i Maestri del ’500
PAGINA 57
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umbria
Nel Pd balenìo estivo di lame
L’affondo del capogruppo Locchi
innesca la reazione di Leonelli:
«Usi generosità da “padre nobile”
e aiuti ad aprire una riflessione»
IL DIBATTITO
PERUGIA - L’antropologia, l’estetica, per non parlare dei riferimenti culturali e del proprio Pantheon politico. Tutto li divide e li porta in rotta di collisione,
anche al di là di quello che vorrebbero. Scomodare i
duellanti di Conrad è troppo, ma nella contrapposizione tra i due c’è anche simboleggiata la stagione che
si trova a vivere il Pd umbro. Da una parte il capogruppo in Regione ed ex sindaco di Perugia, Renato
Locchi, con la sua storia, e dall’altra il segretario regionale, Giacomo Leonelli, con la sua voglia di buttarsi in avanti e magari per scrivere la storia di un
gruppo dirigente altro e diverso. Non si sono mai presi
e difficilmente faranno un pezzetto di strada insieme.
Per tutto questo, la polemica aperta tra i due ha un
certo valore politico al di là della cronaca contingente. Su queste colonne alcuni giorni fa Locchi, a proposito delle elezioni amministrative, aveva mosso all’indirizzo del segretario la critica di superficialità: «Sulla sconfitta di
Perugia come sul voto
amministrativo non è stata fatta nessuna analisi e
nessuno si è assunto la responsabilità di quanto avvenuto. Le parole di Leonelli sono state superficiali». Parole, queste, che
Dibattito Un’assemblea
sono risuonate forte, così
del Pd
forte che il diretto interessato ha deciso di uscire
allo scoperto e replicare.
Il confronto
Allargando volutamente
Il sistema elettorale la distanza: come a dire,
da una parte il tuo mondo
sarà discusso
da questa parte il mio
nella direzione
mondo. «Non voglio pocon i toni taconvocata domani lemizzare
glienti utilizzati nell’ina Perugia
tervista da Renato Locchi
nei miei confronti: lo invito piuttosto a fare generosamente il “padre nobile”, promuovendo per primo
una vera e seria riflessione sulle dinamiche amministrative di questi anni che, a cominciare da Perugia,
non sono state condivise dai cittadini». Traduzione:
tu vuoi mettermi sul banco degli imputati, quando invece dovresti andarci tu. E ora? Al momento il non
chiarimento tra due “mondi” non comunicanti finisce
qui sotto il sole di un’estate incerta, ma non è detto che
non risalti improvvisamente fuori. Poi a buttarsi sulla
cronaca, bisogna dire che i due si ritroveranno domani pomeriggio in quel di Balanzano quando la direzione regionale si riunirà per discutere (o semplicemente
sfogarsi) sulla nuova legge elettorale regionale. Guarda caso, un tema che sta particolarmente a cuore al capogruppo, ferrea la sua predilezione per il turno unico
e l’abolizione del listino, e che il segretario regionale
vive, invece, come una pratica necessaria d’affrontare e nulla più.
D’altronde, lo stesso segretario in quest giorni di
colloqui ha più volte esplicitato il suo pensiero
sull’argomento, sottolineando il timore che «il Pd
s’imbarchi, e magari si divida pure al suo interno, su
un dibattito che la società regionale fa a dir poco fatica
a capire». Il pericolo, insomma, è quello di dare l’impressione di stare chiusi in una torre d’avorio a discutere e spaccare il capello in quattro su dei tecnicismi,
mentre gran parte della società regionale è sintonizzata su altre lunghezze d’onda e su altre esigenze. Per
questo, con molta probabilità, lo stesso Leonelli cercherà di rimettere il dibattito con i piedi per terra, magari facendo un richiamo ai costi della politica e alla
necessità di svincolarsi da un’immagine del Pd “vecchio stampo”. Locchi non sarà d’accordo, ma questo
fa parte del duello.
NEI PARTITI
di PIERPAOLO BURATTINI
Botta e risposta Il segretario regionale, Giacomo
Leonelli, festeggia la vittoria alle premiare con alcuni membri del suo staff
In basso, l’aula del consiglio regionale
IN REGIONE
Legge elettorale, balletto sul collegio:
il dossier verrà rivisto a settembre
PERUGIA - Andrea Smacchi ha infilato gli abiti di presidente della
commissione Statuto e aperto ufficialmente il dibattito sulla nuova
legge elettorale. La cosa più facile,
e su cui tutti sembrano essere d’accordo è l’abolizione del famigerato
listino, mentre su tutto il resto, al
momento, vige la regola del “palla
lunga e pedalare”. Turno unico? Al
di là dei timori di possibile incostituzionalità manifestati dal consiglierte Pd Barberini, il meccanismo
sul versante del centrosinistra gode
di ampio consenso (Brutti dell’Idv
lo ha tirato in ballo nel caso il vincitore si fermasse sotto al 40%, proponendo un’assegnazione puramente proporzionale dei seggi).
Certo, il centrodestra sull’argomento spera che una fessura si apra
ma a rigor di logica non ci dovrebbero essere cambiamenti di rotta.
Comunque, l’opposizione è pronta
ad infilarsi nelle contraddizione
che si dovessero aprire nella maggioranza e segnatamente nel Pd. I
capigruppo Nevi (FI), Zaffini
(Fd’I) e Mantovani (Ncd) a settembre metteranno sul tavolo una propria proposta di legge. Al momento
l’argomento che può scatenare un
duello all’arma bianca è quello relativo al numero dei collegi. Nel Pd
c’è chi propende per due e chi per
uno solo (sull’argomento il segretario Leonelli dovrà mettere in
campo non poche doti diplomatiche e di persuasione anche perché
gran parte dei sindaci democrat
propendono per il doppio collegio),
mentre Rifondazione e Nuovo centrodestra sembrano aver deciso per
dare la loro preferenza al collegio
unico. Giochi di sponda e di tattica,
tanto più che sulla legge elettorale il
vincolo di maggioranza e quello di
coalizione potrebbero andare alle
ortiche. Sulla preferenza di genere,
si riscontrano più perplessità che
aperture al di là delle dichiarazioni
ufficiali. Al momento Rifondazione si è detta favorevole, mentre
Forza Italia ha alzato le barricate.
Proprio il capogruppo forzista Nevi, oltre a una riduzione delle spese
elettorali, insieme a Mantovani
chiede la possibilità di nominare
assessori esterni senza limitazioni.
Appuntamento a settembre per
l’accordo e il voto in Consiglio.
Altro servizio a pagina 21
IL CORSIVO
emerito Locchi, nella sua logica di aristocrazia partitista rivendicata con giusto orgoglio, ha più di qualche ragione dalla sua.
Ma non il tempo, inteso non in senso banalmente biologico, ma piuttosto come modalità esclusivamente
politica e simbolica. Questo tempo è quello del segretario regionale Leonelli e di quelli che muovo i primi
passi insieme a lui dentro le stanze di piazza della Re-
L’
pubblica. E nei confronti del segretario regionale e
del nuovo gruppo dirigente ci deve essere non il servo
encomio, ma un lineare anticipo di fiducia da verificare sui fatti. Il banco di prova sarà il modo, il percorso e anche le parole d’ordine che verranno scelte
per affrontare le elezioni regionali del prossimo anno, che non saranno una semplice sgambata domenicale. Anticipo di fiducia, in attesa di giudizio.
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umbria
Liste d’attesa, c’è la cura “choc”
SANITÀ COSA CAMBIA
Orari prolungati e prenotazioni
in “overbooking”: il piano
PERUGIA - Sarà pronto entro la
fine del mese il piano straordinario per contrastare le visite “lumaca”. Lo ha confermato ieri
mattina la presidente della Regione, Catiuscia Marini, che ha
riferito in Terza commissione
consiliare lo stato delle cose per
quanto concerne il fenomeno delle liste d’attesa negli ospedali
umbri, confermando che è pronto
un piano straordinario (già anticipato dal Giornale dell’Umbria)
creato con l’obiettivo di abbattere i tempi, soprattutto dove si verifica la massima concentrazione
di utenti ed in riferimento alle tipologie di prestazioni più richieste, che sono risonanza magnetica, ecografie, doppler, oculistica
e mammografia.
La “cura”. L’atto della Giunta
sarà pronto entro la fine del mese.
Si pensa ad un utilizzo “allungato” fino alle ore serali delle tecnologie a disposizione, che comporterà un aumento anche del
personale.
C’è l’ipotesi che possa essere
fornito anche dalle strutture convenzionate, ad esempio per mezzo di tecnici che andranno a coprire l’estensione dell’orario an-
Il Cup Operatrici
al lavoro
in uno sportello
del Centro
unico
di prenotazione
regionale
dando a lavorare dentro l’ospedale. Si pensa anche ad una sperimentazione della modalità organizzativa negli ospedali basata
sul cosiddetto '“overbooking”,
vale a dire velocizzare l’accesso
alle prestazioni includendo pazienti in lista di attesa in quei casi, e non sono pochi, in cui le persone non si presentano pur essendo prenotate in un dato giorno.
L’atto
della Giunta
sarà pronto
entro luglio
Spesa farmaceutica a dieta
Marini: non esiste un limite oltre il quale ci siano sanzioni
3,5%
Il tetto
Il limite del totale
a carico del Sistema sanitario nazionale
PERUGIA - «Non esiste un limite oltre il quale sono previste sanzioni, ma solo un atto di indirizzo
sulla appropriatezza della spesa
farmaceutica, che peraltro risale
a otto anni fa, in cui viene indicato un tetto di spesa del 3,5% del
totale a carico del Sistema sanitario». Così la presidente della Regione, Catiuscia Marini, ha risposto alla sollecitazione del capogruppo di Fratelli d’Italia, Franco
Zaffini, in merito allo «sforamento dei tetti stabiliti dalla Conferenza Stato-Regioni sulla spesa
farmaceutica». Intervenendo ai
lavori della Terza Commissione,
la presidente della Giunta regionale ha rilevato che «se è virtuoso
diminuire l’uso dei farmaci, è una
buonissima pratica quella di aumentare l’uso degli oncologici e
degli oncoematologici, che comporta un aumento della spesa farmaceutica ospedaliera. Inoltre ha aggiunto - siamo al limite della
decenza per quanto riguarda il
nuovo farmaco che cura l’epatite
C: nessuna Regione lo prescrive
e dovremmo anche rimborsare
chi lo va a comprare in Francia».
Marini ha poi anticipato la creazione di un sistema unico della
farmacia che prevede la gestione
centralizzata del magazzino, con
consistente riduzione dei costi e
delle giacenze. Centrale unica di
committenza e magazzino esternalizzato sono obiettivi realizzabili entro il 2015.
I tempi. La presidente Marini
ha sottolineato che «i medici di
medicina generale al 90 per cento
rispettano i Rao (Raggruppamenti di attesa omogenea, ndr) che
distinguono prestazioni di tipo
“U”, da effettuare entro 3 giorni,
di tipo “B” (entro 10 giorni) e di
tipo “D” (entro 30 giorni), mentre gli specialisti, ad esempio
l’ortopedico che richiede una
Tac, non fanno altrettanto, anche
fra quelli convenzionati. Vi sono
poi casi - ha aggiunto la presidente - penso alle mammografie, dove si esce anche dai 180 giorni,
ma bisogna valutare le varie situazioni: quando non c'è urgenza,
oppure la paziente rientra nella
fascia di età compresa nello
screening, si finisce nella inappropriatezza (l’appropriatezza
delle prestazioni è al contrario
uno dei cardini del Piano sanitario vigente, ndr). Nemmeno il
Cup unico regionale riesce a risolvere tutti i problemi, perché
non sempre il cittadino accetta la
disponibilità anche immediata di
un ospedale che non è quello del
suo comune di residenza. Quindi,
per rendere il sistema più omogeneo - ha concluso la presidente - è
stata fissata una riunione con le
quattro aziende sanitarie e la predisposizione di un piano straordinario per abbattere i tempi di attesa che contempli sia gli aspetti
relativi alla salute che quelli delle
priorità di urgenza che si trovano
al di fuori del sistema di emergenza-urgenza e del pronto soccorso».
RE. PE.
Mercoledì 16 luglio 2014 il Giornale dell’Umbria
Redazione Tel. 075 52911 Fax 075 5295162
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perugia
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Comune, gli stipendi dei dirigenti
Le retribuzioni annue degli apicali
costano oltre 2,7 milioni all’Ente
le retribuzioni dei suoi dirigenti.
Così, dando uno sguardo sul portale
PERUGIA - L’occasione l’ha forni- di Palazzo dei Priori, si scopre che
ta l’avviso pubblicato all’Albo pre- sono state pubblicate le situazioni
torio del Comune in cui gli uffici reddituali degli apicali del Comune
rendono noto che, in questi giorni, aggiornate al 2013. Tolti i due dirigenti andati in pensione sono state pubblicate le siMaurizio Cipolloni ed
tuazioni reddituali e paElvio Fagiolari - è così
trimoniali dei dirigenti
possibile consultare
comunali
relativi
le 34 buste paga lorall’anno 2011. Stide dei dirigenti in
pendi e patrimoni,
Sono i dirigenti atservizio. Con due
si legge nell’avvitualmente in servipuntualizzazioni,
so, sono in visione
una relativa ad Anpresso
l’Ufficio
zio. Da assegnare
tonella Pedini che è
movimento amminil’incarico di diretstata distaccata ad alstrativo di Palazzo dei
tore generale
tro ente e una riguardanPriori e presso gli uffici
te Luca Conti, che dopo
del Settore risorse umane
l’esperienza nello staff di Wladi via Scarlatti. In realtà, con
qualche clic, buona parte di questi dimiro Boccali, tornerà a lavorare in
dati possono essere ottenuti diretta- Regione. Venendo alle retribuzioni
mente sul sito internet del Comune. pubblicate, si scopre che i 34 diriAnzi, online si possono visualizzare genti del Comune costano alle casse
dati più aggiornati rispetto a quelli a dell’ente oltre 2,7 milioni di euro
disposizione negli uffici. Grazie al- all’anno considerando tutte le voci
la trasparenza amministrativa, in- delle loro buste paga. Gli stipendi di
fatti, il Comune è tenuto a pubblica- un apicale, infatti, sono composti da
re annualmente sul proprio sito web una parte fissa, derivante dallo stidi LUCIO FONTANA
L’ingreso
di Palazzo
dei Priori
34
LE SCELTE
pendio tabellare previsto dal contratto nazionale e una parte variabile derivante dalla retribuzione di risultato. Quest’ultima parte, per farla semplice, riguarda quella parte di
salario derivante dalla contrattazione integrativa fatta a livello aziendale. Ci sono poi altre indennità: da
quella di vacanza contrattuale, ai
Valzer sulle commissioni,
la maggioranza freme
tra veti, diktat e strappi
di PIERPAOLO BURATTINI
e ANDREA LUCCIOLI
PERUGIA - Vado avanti io? No,
scusa, questa volta tocca a me.
Ma subito un terzo s’inserisce e
alza l’indice ammonitore: eh no
cari colleghi, la presidenza di
Commissione tocca a me. Il siparietto, ma con minor fair play, è
quello che sta andando in onda
nelle ultime ore tra i ranghi della
maggioranza. Alle agognate presidenze di commissione nessuno
vuole rinunciare. L’unica cosa
certa è che quella di Controllo e
garanzia che spetta all’opposizione andrà alla democrat Emanuela Mori. Sul resto si balla, soprattutto in Forza Italia che secondo i calcoli dovrebbe prendere due postazioni, una il Nuovo
centrodestra e una alla lista di
centro guidata da Numerini.
E adesso, ovvero al momento di
scegliere i nomi, viene il bello: il
gruppo consiliare forzista è sceso
tutto in campo. Armando Fronduti si è posizionato in rampa di
Presidente Leonardo Varasano
lancio per la casella relativa a
Territorio e infrastrutture, ma anche il collega Piero Sorcini ha ottime chance per finire in quella
relativa agli Affari istituzionali.
Ma la baraonda è tanta, perché
dalle parti della lista “Progetto
Perugia” Numerini non ci sta a restare fuori dalla stanza dei bottini.
Così come scalpitano in casa forzista Massimo Perari, Carlo Castori e Carmine Camicia. Giuseppe Cenci, invece, sembra veleggiare tranquillo (ma non troppo)
Per il Pd Mori è sicura
Scenderà il numero
dei consiglieri presenti
nei vari organismi
verso la nomina di capogruppo.
Sul versante del Nuovo centrodestra Michelangelo Felicioni sembra aver fatto un passo avanti verso la commissione Cultura. Sarà
una settimana di sali e scendi.
Ma tutto è incerto, molto si trama e molto si trema: nessuno
vuole restare fuori dal giro che
conta. Il sindaco Romizi osserva
ma da debita distanza, mentre il
presidente del consiglio comunale Varasano da buon professore
ha cominciato a consultare regolamenti e codicilli per evitare intoppi e non ridurre ogni seduta a
una specie di duello all’arma
bianca o in un maxi ingorgo istituzionale da strada all’ora di punta. Morale? Lunedì, seconda seduta del consiglio comunale e
presenza ridotta dei consiglieri
nelle varie commissioni. Dagli
attuali 18 si passerà a 16 o 14.
Tutti in carrozza, si parte.
Francesco Di Massa
buoni pasto, fino all’anzianità maturata sul posto di lavoro. Ecco, in
dettaglio, l’elenco dei dirigenti con
la relativa retribuzione annuale lorda: Enrico Antonoro 96.380 euro,
Sergio Asfalti 78.104 euro, Franco
Becchetti 85.066 euro, Ugo Maria
Bonifacio 73.385 euro, Nicoletta
Caponi 93.307 euro, Laura Cesarini 96.686 euro, Roberto Chiesa
81.782 euro, Roberto Ciccarelli
92.578 euro, Silvio Cipriani
73.071 euro, Luca Conti 93.049
euro, Alberto Corneli 78.371 euro,
Luciana Cristallini 70.125 euro,
Gabriele Alessandro De Micheli
79.963 euro, Amedeo Di Filippo
70.125 euro, Carmen Leombruni
85.516 euro, Luciana Lucarelli
87.904 euro, Ivana Moretti 91.581
euro, Pier Giorgio Monaldi 91.674
euro, Roberta Migliarini 95.879
euro, Franco Marini 83.790 euro,
Leonardo Naldini 82.947 euro,
Fabio Ricci 85.675 euro, Paola Panichi 72.480 euro, Antonella Pedini 78.830 euro, Luigi Pigliautile
82.619 euro, Donatella Picchiotti
73.022 euro, Maurizio Tarantino
73.022 euro, Carla Trampini
72.480 euro, Mirco Rosi Bonci
54.491 euro, Daniela Maria Sarnari 72.480 euro, Antonella Vitali
73.022 euro, Pierluigi Zampolini
53.468 euro, Fabio Zepparelli
73.920 euro, Luca Zetti 98.758 euro. Ai dirigenti va aggiunto il segretario generale Francesco Di Massa, che percepisce uno stipendio
lordo di 135mila euro annui.
CONSIGLIO
Online tutta l’attività di Palazzo dei Priori
La richiesta di Nucciarelli alla Giunta
PERUGIA - Più trasparenza per l’attività amministrativa di Palazzo
dei Priori. Il consigliere Franco Nucciarelli ha presentato un ordine del
giorno che mira ad aumentare la trasparenza nei lavori di Giunta, Consiglio e Commissioni. Il consigliere di “Perugia Rinasce” propone, in
sostanza, di rendere maggiormente fruibili per i cittadini le sedute istituzionali, potenziando i sistemi già attivi, tramite la messa in rete delle
riunioni consiliari, la predisposizione di strumenti di ricerca degli atti,
ed altro.
Nucciarelli chiede alla Giunta Romizi di predisporre un piano di fruibilità delle adunanze del consiglio comunale e delle commissioni consiliari secondo le modalità previste dalle norme sulla trasparenza e sulla base delle disponibilità interne dell’Amministrazione. Viene chiesta
poi la messa in rete delle adunanze delle commissioni consiliari in forma audio e/o audio-video. E ancora. Il collegamento ipertestuale dei
file audio-video delle adunanze del Consiglio e delle Commissioni con
i relativi verbali e predisposizione di un elenco cronologico degli oratori. Nucciarelli chiede poi la predisposizione di uno strumento di ricerca (mediante database o “full text”) all’interno degli ordini del giorno e dei verbali, per poter individuare con immediatezza gli oratori e
gli argomenti trattati nelle adunanze suddette consentendo agli utenti
una efficace navigazione all’interno delle registrazioni digitali on line.
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terni
Ast, la mediazione
coi sindacati nel pantano
19
esiti di un piano “lacrime e sangue”,
magari condito da centinaia di esuberi. Porzioni di sindacato, peraltro,
non mollerebbero la presa sulla richiesta alle istituzioni locali di disertare l’incontro di domattina a palazzo Chigi, convocato dal Governo.
Difficile però, per i vertici degli enti
locali, sbattere la porta in faccia al
ministro. E allora? Neppure la riunione di sera in Regione tra istituzioni e sindacati sembra sia servita a dipanare l’enorme confusione. Tra i
sindacati c’è chi vorrebbe andare al-
Proposto un incontro in Confindustria
a Roma, organizzazioni divise
INDOTTO AST
Industria
e Servizi ancora
nel “limbo”
TERNI - Mentre si attende con
sufficiente ansia l’illustrazione tedesca del piano industriale per Ast (o, almeno, delle sue
linee generali), un pezzo di
piano industriale, in realtà, si
sta in qualche modo applicando ormai da molti mesi. E riguarda, in particolare, l’ampio
settore delle cosiddette ditte
terze. Quelle dell’indotto Ast.
È proprio su questo articolato “calderone” che - così si interpreta e si accredita tra gli
addetti ai lavori - la Tk farà calare la sua mannaia, con tagli,
non rinnovo degli appalti e
con la conseguente reinternalizzazione (dove possibile) di
servizi e prestazioni. Una
mannaia, appunto, già attivata.
Ecco allora che i 25 lavoratori della ditta Industria e Servizi di Terni, il cui appalto di
manutenzioni e pulizie industriali non è stato rinnovato da
Ast che lo ha invece aggiudicato ad altra società, sono ancora in attesa di capire la loro
sorte. Sono in ferie pagate fino
al 31 luglio. Poi, stante così le
cose, saranno praticamente a
spasso. Dovrebbe essere convocata entro questa settimana
una riunione in Confindustria
Terni con i sindacati e la ditta
subentrante.
Ma ancora la convocazione
non c’è e, soprattutto, restano
pesanti nodi da sciogliere, a
cominciare dalle difficoltà
create dall’esistenza di tre tipologie di contratto vigente tra
i lavoratori di Industria e Servizi (metalmeccanici, multiservizi e trasporti). Anche tale
aspetto non facilita la loro
riassunzione (comunque non
sarebbe per tutti e 25) ad opera
dell’azienda subentrante, la
Iosa Carlo di Terni.
Meno drammatica, per ora,
sembra invece la situazione
dei 15 addetti della ditta
EcoIndustria di Bastardo (gli
oltre cento addetti restanti lavorano per le Ferrovie dello
Stato in varie parti d’Italia) il
cui appalto presso la partecipata Ast, Ilserv, per l’imballaggio dei rotoli è stato prorogato fino al prossimo 30 settembre.
Poi si vedrà. Dipenderà da
una serie di eventi e situazioni.
A. G.
TERNI - Di tattiche, di garanzie, di
timori, di rilanci, si muore. Giusti o
sbagliati che siano. Così, ancora, pare proprio stia accadendo in queste
ore in quella che viene chiamata la
fase di accelerazione dell’ennesima
vertenza che investe le sorti dell’acciaieria ternana, alla vigilia del summit di domattina presso la presidenza del Consiglio, nel quale i vertici
della ThyssenKrupp (il numero 1
della divisione Tk Materials, Limberg?) dovrebbero disvelare al Governo e alle istituzioni locali almeno
le linee generali del piano industriale per Ast. A quel summit non è tuttora prevista la presenza dei sindacati territoriali e nazionali.
E proprio questo, in attesa
dei contenuti del piano, è il
problema che per ora tiene
sulle spine tutti gli attori della
vicenda. Un problema che
sembrerebbe insolubile. La
ventilata - secondo indiscrezioni autorevoli e insistenti ipotesi di mediazione per tentare di evitare il “patatrac” delle relazioni non pare trovare
euforici sostenitori da parte
sindacale. Tessuta - così risulta
- nelle ore scorse da vari protagonisti, in Italia e in Germani, la
mediazione prevedeva (e prevede) che il summit a palazzo
Chigi - senza sindacati - si tenga
alle 8.30 di domani e che poi,
nella stessa mattinata, i vertici
della Tk si spostino nella sede romana di Confindustria per relazionare
alle organizzazioni sindacali (nel
pomeriggio al Mise, poi, sarebbe
previsto un terzo incontro solo tra
istituzioni e sindacati per tirare le fi-
A destra, il complesso dell’acciaieria dell’Ast.
Nella foto piccola, il responsabile della divisione
Tk Materials,
Limberg
la). Ci sarebbe, dunque, lo stesso interlocutore per i sindacati, ma in sedi
e tavoli differenti. Meglio, certo,
dell’iniziale scenario, con i sindacati
ricevuti a Terni dalla sola ad di Ast,
Morselli, mentre a Roma si sarebbe
svolto l’incontro istituzionale con i
tedeschi. Ma, dopo una giornata di
frenetici contatti e incontri inter-sindacali, l’ipotesi del doppio summit
romano ancora ieri sera incontrava
forti perplessità, se non contrarietà,
tra i diversi sindacati (seppur con varie sfumature) e, addirittura, all’interno delle stesse sigle.
Memori dell’agonia della vertenza del Magnetico di 10 anni fa, i sindacati insisterebbero per un unico
confronto, a palazzo Chigi, tra tutti
gli attori. Sia per evitare le possibili
sorprese del doppio tavolo, sia per
“spalmare” su più spalle la responsabilità di traghettare ai lavoratori in
assemblea gli eventuali, probabili
la riunione in Confindustria (per vedere le carte effettive di Tk) e chi invece (la maggior parte delle organizzazioni, sembra) è intenzionato a disertare quel tavolo per recarsi solo a
quello pomeridiano al ministero.
Sarebbero emerse pure divergenze
di metodo e di proposta tra le segreterie ternane dei metalmeccanici e
quelle regionali confederali. Un bailamme, a cui difficilmente potrà
porre rimedio la rsu straordinaria
convocata per stamane alle 8.30.
A 24 ore dai summit decisivi, non
il migliore dei biglietti da visita da
mostrare a chi, in tema di sindacato,
già ha manifestato diffuse prurigini.
ANDREA GIULI
I droni di Skyrobotic volano sull’aviosuperficie
TERNI - Atc Servizi, la società pubblica che gestisce “in house” l’aviosuperficie di Terni, e
Skyrobotic, società del gruppo Italeaf con sede a
Terni, attiva nello sviluppo, produzione in serie e
commercializzazione di sistemi aeromobili a pilotaggio remoto, hanno firmato una convenzione
per l’utilizzo dei servizi logistici e dell’assistenza
al volo dell’area operativa e degli spazi aerei
“protetti” dello scalo aereo ternano
per attività sperimentali e formative
sui droni mini e micro per usi civili e
commerciali, secondo quanto previsto dal recente regolamento Enac.
In particolare, Skyrobotic svolgerà presso l’aviosuperficie ternana attività sperimentali per ricerca e sviluppo per l’ottenimento dell’omologazione dei sistemi aerei a pilotaggio remoto prodotti, attività di formazione e abilitazione all’uso dei
droni, con corsi teorici e corsi di addestramento operativo.
Grazie a questo accordo, Atc Servizi e Skyrobotic si propongono come partner di avanguardia in Italia per quanto riguarda i servizi rivolti al settore, in grande espansione, dei mezzi aerei a pilotaggio remoto da terra, cioè senza equipaggio (droni). Il presidente di
Atc Servizi, Sbarzella, ha dichiarato: «È motivo
di soddisfazione e orgoglio per Atc Servizi e per il
cda che lo scalo aereo ternano sia stato preferito
ad altre realtà per qualità e affidabilità da Skyrobotic, società tra le più accreditate in Italia nel settore. Tale partnership conferma il ruolo di infrastruttura di area vasta dello scalo aereo ternano».
Il consigliere delegato di Skyrobotic, Federico
Zacaglioni, ha detto: «L’accordo siglato rappre-
senta un importante valore aggiunto per l’attività
di Skyrobotic che sta avviando il processo di certificazione dei propri prodotti e dell’organizzazione di produzione all’Enac, con l’obiettivo di
configurarsi come società leader del settore».
Atc Servizi metterà a disposizione di Skyrobotic i servizi e l’area operativa dell’aviosuperficie
negli orari di apertura, dal lunedì al venerdì.
PUNTI DI VISTA
ORA DALLE CLASSIFICHE FUORI GLI ATTRIBUTI
ar riscoprire l’orgoglio ai ternani. Così in campagna elettorale il sindaco Di Girolamo aveva motivato le continue citazioni delle classifiche che davano Terni in ascesa nelle varie graduatorie nazionali .
Lunedì proprio una delle fonti più utilizzate dal primo cittadino, Il Sole24Ore, ha detto che Terni è tra le realtà italiane che più hanno sofferto la
crisi e ancora prima il dossier sugli indicatori dell’economia ternana ha
scattato la fotografia di una città ancora molto lontana dalla ripresa. Ora se
dalle classifiche benevole si vuole che i ternani riscoprono l’orgoglio, da
queste è bene che qualcuno tiri fuori gli attributi. La preoccupante partita
delle acciaierie è l’occasione buona per farlo. L’orgoglio e gli attributi di
una città vanno portati al tavolo del Governo che nel rapporto con Tk può
dimostrare a sua volta che vuole cambiare verso anche in Europa. La Germania certo fa paura, ma questa non è la Coppa del Mondo.
F
Modello di drone
che verrà sperimentato a Maratta
V. C.
Mercoledì 16 luglio 2014 il Giornale dell’Umbria
22 orvieto
Redazione Tel. 0744 432991 Fax 0744 409032
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Tribunale, riforma beffa
«I costi sono aumentati»
LA PROTESTA
Oratorio rumoroso,
arrivano
i carabinieri
Amaro bilancio degli avvocati orvietani a un anno dall’accorpamento
con Terni: tanti disagi e tempi allungati, la situazione è peggiorata
ORVIETO - «La situazione è peggiorata e il prezzo di una riforma
sbagliata lo stanno pagando tutto i
cittadini». Era il 13 settembre 2013
quando entrò in vigore la riforma
dei tribunali minori e l’accorpamento di Orvieto a quello di Terni.
Con la pausa estiva alle porte è dunque tempo di primi bilanci e quello
tracciato dagli avvocati orvietani
sembra essere decisamente in perdita. Il disagio di una vita da pendolari
che da circa un anno a questa parte
hanno cominciato a fare gli avvoca-
«
ti ma soprattutto i lavoratori che
ruotano intorno al tribunale, potrebbe essere quasi l’ultima delle note
dolenti. I tempi dei processi si stanno allungando come le file davanti
ai vari uffici anche perché a un aumento del carico di lavoro per il tribunale di Terni non è coinciso un
proporzionale adeguamento del
personale amministrativo. Basta
farsi un giro per le aule per vedere
decine di avvocati assediare il tavolo del giudice civile, alla cancelleria
civile c’è un solo sportello per il ricevimento degli atti, l’ufficio del
casellario è aperto appena due ore la
mattina. Tra gli avvocati orvietani
c’è chi lamenta di aver «atteso tre
mesi solo per sapere il magistrato e
il capo di imputazione del procedimento», mentre i rinvii dei processi
vanno anche dai 4 ai 6 mesi. L’ultimo significativo esempio riguarda
il procedimento sugli swap che
coinvolge il Comune di Orvieto (e
che peraltro ha anche riflessi sul bilancio dell’amministrazione), iniziato sulla Rupe a luglio 2011, arrivato praticamente a definizione il 4
Le riforme a costo zero
le pensano i burocrati,
il prezzo lo pagano i cittadini
Sergio Finetti, presidente dell’Ordine degli avvocati
»
giugno 2013 ma poi con il trasferimento del giudice che lo seguiva e
l’accorpamento a Terni si è trascinato per mesi e solo il prossimo settembre la causa sarà riallocata, dopodichè ci vorranno altri sei mesi
per gli ultimi adempimenti.
«I tempi medi di definizione di
una causa civile - spiega il presidente dell’Ordine degli avvocati di Orvieto, Sergio Finetti - a Orvieto erano di circa 300 giorni, oggi sono
raddoppiati se non di più». E dietro i
risparmi attesi con la riforma si nascondono in realtà una serie di costi
che sono aumentati. Se prima, ad
esempio, un pignoramento mobiliare a Città della Pieve, che rientrava
sotto la giurisdizione di Orvieto, costava 38 euro ora da Terni è lievitato
a 150 euro. Su tutti gli atti, come
quelli, connessi alla tutela, alla curatela, alla volontaria giurisdizione
ora gravano almeno 90 chilometri
di “spese”. «Noi avvocati - continua
Finetti - siamo venuti incontro ai
nostri clienti e non abbiamo addebitato ulteriori costi per i viaggi. Gli
unici costi che sono lievitati sono
quelli di giustizia. Oltre all’aumento del contributo unificato, che interessa ovviamente tutti, è chiaro che
le operazioni di ufficio fatte da Terni hanno un prezzo superiore poiché
ci sono i costi di trasferta degli ufficiali giudiziari per venire a fare gli
atti». Ma c’è di più. «Le forze
dell’ordine di Orvieto che hanno
contatti quasi giornalieri con la pro-
Consiglio, fatte
le commissioni
Pettinacci rinuncia
all’indennità
Caviglie “nuove” con la protesi
hi-tech, all’ospedale di Orvieto
il primo intervento in Umbria
ORVIETO - La seconda commissione a Maurizio Talanti
(Pd) quella di Garanzia ad Andrea Sacripanti (FdI). Dopo l’insedimento, il consiglio comunale è diventato pienamente operativo con la formazione delle
commissioni. Oltre alla I commissione ovvero alla conferenza
dei capigruppo presieduta da
Angelo Pettinacci, è stata confermata la II commissione competente in materia di “statuti, regolamenti, bilanci, tributi, urbanistica, ambiente, edilizia pubblica e privata” che sarà presieduta da Maurizio Talanti (Pd). È
stata inolte costituita la commissione di Controllo e Garanzia la
cui presidenza spetta alla minoranza e previo accordo tra i capigruppo consiliari, a dirigerne i
lavori sarà Andrea Sacripanti. Il
ruolo era stato chiesto inizialmente anche da Lucia Vergaglia
(Cinque Stelle). Sempre in merito al funzionamento della
macchina comunale, lunedì nel
corso del consiglio comunale, il
presidente del consiglio Angelo
Pettinacci ha comunicato all’assemblea la sua volontà di rinunciare all’indennità di funzione.
ORVIETO - Introdotta negli anni
Settanta, la protesi totale della caviglia, dopo gli iniziali entusiasmi,
non sempre ha prodotto i risultati
sperati, con percentuali a volte significative di complicanze e fallimenti. Oggi però la tecnologia ha
fatto passi da gigante, fino ad arrivare ad azzerare la possibilità di rigetto, assicurando al paziente la riconquista di una caviglia praticamente
nuova. L’ultimo ritrovato in questo
senso è una nuova protesi commercializzata da un’azienda americana
leader globale in ambito ortopedico
che progetta e costruisce soluzioni
tecnologiche personalizzate per la
sostituzione degli arti. E la novità è
che il primo intervento di questo genere in Umbria è stato effettuato lunedì all’ospedale “Santa Maria del-
la Stella” di Orvieto dall’équipe
dell’unità operativa di ortopedia e
traumatologia, diretta da Michele
Biserni. Della ricostruzione della
caviglia con l’inserimento di questa
protesi ha beneficiato una giovane
paziente di 44 anni che era praticamente ridotta all’immobilità a causa
di una frattura complessa risalente a
circa vent'anni fa.
«Il nuovo dispositivo recentemente immesso sul mercato si caratterizza per acquisizioni ingegneristiche innovative destinate ad assicurare al paziente stabilità e mobilità. La protesi è studiata infatti per
riprodurre la flessibilità naturale
della caviglia ed il movimento. Il
tutto senza possibilità di rigetto»
spiega Biserni che ha condotto
l’operazione. «L’intervento di pro-
Ragazzi all’oratorio
ORVIETO - Oratorio rumoroso,
arrivano i carabinieri. Sulla Rupe
invece di guardare di buon occhio
il fatto che l’oratorio diocesano
sia finalmente così ben frequentato, c’è chi storce il naso.
Motivo? I ragazzini fanno troppo
rumore. E l’insofferenza di alcuni
residenti è arrivata al punto da alzare il telefono e chiamare il 112.
Per la verità, non solo. Perchè per
risolvere il problema di quiete
pubblica al San Filippo Neri sono
stati coinvolti addirittura polizia,
carabinieri e vigili urbani. Insomma magari dopo il comitato anti
rumore potrebbe nascere anche
un comitato anti oratorio o forse
le cose si sovrapporranno.
L’oratorio diocesano coordinato
da don Danilo Innocenzi è composto da un gruppo ragazzi e ragazze che vanno dai 28 ai 9 anni.
Di media durante il recente Torneo dei Quartieri ha ospitato oltre
un centinaio di ragazzi al giorno.
I problemi
Le trasferte degli ufficiali
fanno lievitare i prezzi
degli atti, la distanza
pesa anche sul budget
delle forze dell’ordine
Giustizia, Orlando, affinché valuti
gli effetti che ha avuto la riforma e
prenda provvedimenti correttivi.
Sul tavolo c’è sempre la proposta
caldeggiata dagli avvocati orvietani, e fatta propria al tempo anche
dalle istituzioni, di una rivisitazione
delle circoscrizioni giudiziarie, ampliando il bacino di utenza di quello
che era il tribunale di Orvieto ad alcuni Comuni dell’alto Lazio e Trasimeno, e dei distretti delle Corti di
appello. «E le riforme della giustizia si fanno aumentando il personale e la capacità umana degli uffici
giudiziari - conclude - perché le riforme a costo zero si trovano soltanto nelle menti dei burocrati che non
conoscono la realtà delle cose».
VINCENZO CARDUCCI
Da un anno sulla Rupe Il primario di Ortopedia, Michele Biserni
tesi di caviglia si esegue in pazienti
affetti da grave degenerazione
dell’articolazione sia in artrosi primitive che post traumatiche, come
nel caso della signora che si è sotto-
IL RAID
Vandali in piazza Malcorini, danni alle auto e alla statua di San Pio
ORVIETO - Vandali nel quartiere medioevale. Dopo i
raid nel quartiere di San Giovenale, in piazzale Cimicchi e in Confaloniera, stavolta nel mirino, forse, di una
banda di ragazzini annoiati, è finita piazza Malcorini.
Nei pressi della appartata piazzetta a ridosso del quartiere di San Giovanni, dei vandali si sono accaniti su diverse automobili in sosta che sono state danneggiate e
cura e il tribunale - aggiunge Finetti
- effettuano ripetute e lunghe trasferte a Terni e questo incide sul già
risicato budget che hanno a disposizione. La loro attività per così dire
amministrativa potrebbe andare a
discapito dell’attività investigativa
e della sicurezza». Tradotto, se i soldi a disposizione per la benzina si
utilizzano tutti o quasi per venire a
Terni le macchine rischiano di rimanere a secco per andare a fare i
controlli. Insomma, chiosa Finetti,
«contrariamente a quello che le autorità avevano detto, l’accorpamento ha comportato disagi e problemi,
i risparmi non ci sono stati e c’è stato invece un aggravio di costi soprattutto per la cittadinanza. Questa
riforma epocale ha portato a un ulteriore ingolfamento della giustizia
del quale ci si accorgerà tra qualche
tempo e sarà troppo tardi». L’appello è dunque al nuovo ministro della
non hanno risparmiato neanche vasi, piante e fiori con
cui i residenti solitamente omaggiano la statua di San
Pio da Pietrelcina, lì collocata da qualche anno
dall’omonimo gruppo di preghiera. Sull’episodio stanno indagando i carabinieri che sembrano aver identificato almeno uno dei ragazzi ritenuti tra i responsabili
del raid notturno avvenuto tra domenica e lunedì.
posta all’intervento lunedì. Di norma comunque protesi di caviglia è
indicata preferibilmente per i pazienti sopra i 60 anni». Michele Biserni, toscano, classe 1969, è primario di Ortopedia all’ospedale di Orvieto da poco più di un anno.
All’epoca la copertura del primariato era particolarmente attesa anche
per rilanciare un reparto che registrava allora la più alta fuga di pazienti verso altre strutture. Oggi il
trend si è invertito. E l’Ortopedia è
diventato uno dei reparti con la più
alta percentuale di attrattività da altre regioni, dalla Toscana in primis.
STEFANIA TOMBA
Mercoledì 16 luglio 2014 il Giornale dell’Umbria
Aeroporto, la concessione ventennale è realtà
PERUGIA - È stato registrato ieri
presso la Corte dei conti il decreto
interministeriale (ministero dei Trasporti e ministero dell’Economia)
che sancisce l’affidamento della
concessione ventennale per la gestione dell’aeroporto internazionale
dell’Umbria-Perugia “San Francesco d’Assisi” a Sase spa. È stata la
stessa società a comunicare la notizia attraverso un comunicato con il
quale ha ringraziato «tutti coloro che
in questi anni hanno collaborato per
arrivare a questo storico risultato».
26
Cedolare secca al 10% possibile
in altri 3 comuni
REGIONE
Le decisioni
Un momento
della riunione
del Tavolo per
l’alleanza
dell’Umbria, tenuto ieri nella
sala della
Giunta di Palazzo Donini
All’elenco diffuso ieri si aggiungono Terni,
Amelia e Narni. Il totale dei municipi sale a 61
di BRUNO COLETTA
Narni e Terni) pubblicati ieri.
PERUGIA - Ci sono anche Amelia, Narni e
Terni tra i comuni umbri in cui è possibile, da
subito, applicare da parte dei proprietari, nei
contratti di locazione di immobili abitativi a
canone concordato, la cedolare secca più
vantaggiosa (ossia con aliquota al 10%). Il
numero complessivo dei comuni umbri in
cui si può utilizzare - come detto, solo nelle
locazioni a canone concordato - la cedolare
secca con aliquota ultra ridotta sale quindi a
61 (i 58 pubblicato ieri più i tre di oggi).
L’ELENCO AGGIORNATO
IL PERCHÉ DELL’AGGIUNTA
DI TRE COMUNI
Come già scritto nell’edizione di ieri, la nuova normativa prevede che l’aliquota della cedolare secca al 10% è possibile nel 2014 nei
comuni «ad alta tensione abitativa» e in quelli colpiti da calamità naturali e per
Locazioni
i quali è stato deLa cedolare secca cretato lo stato di
emergenza da giusi può applicare
gno 2009. Questi
alle locazioni
ultimi in Umbria
appunto 58.
stipulate a canone sono,
Per quanto riconcordato
guarda i comuni
ad alta tensione
abitativa, nella regione sono 12, ma poiché il Cipe deve rimettere mano al nuovo elenco nazionale (nonostante il termine fosse fissato per il 30 giugno, era opinione generale che in questi comuni, fino a che il Cipe non avesse provveduto alla diffusione del nuovo elenco, non
sarebbe
potuta
scattare la cedolaIl caso
re secca ultra agevolata. Invece la
Tensioni in alcuni
informa
comuni del Foligna- Regione
che, in attesa
te. Il Sunia non
dell’aggiornadel Cipe
firma, ma l’intesa è mento
che va inteso cocomunque valida
me eventuale aggiunta di comuni,
vale l’ultimo elenco approvato dei municipi ad alta tensione
abitativa. Elenco che, peraltro, a suo tempo è
stato deliberato sia a livello centrale che regionale.
Di conseguenza, anche nei 12 comuni umbri scatta da subito l’aliquota agevolata al
10% della cedolare secca. Ma, poiché 9 di
questi 12 comuni erano già compresi tra
quelli colpiti da calamità naturali e per i quali
è stato decretato lo stato di emergenza da giugno 2009, solo 3 si aggiungono effettivamente ai 58 (come detto si tratta Amelia,
Ecco quindi l’elenco aggiornato dei comuni
umbri in cui si applica la cedolare secca ultra
agevolata: Allerona, Amelia, Assisi, Bastia
Umbra, Bettona, Bevagna, Cannara, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Citerna,
Castiglione del Lago, Città della Pieve,
Città di Castello, Collazzone, Corciano,
Costacciaro, Deruta, Fabro, Ficulle, Foligno, Fossato di Vico, Fratta Todina, Gualdo Cattaneo, Guardea, Gubbio, Lisciano
Niccone, Magione, Marsciano, Monte Castello di Vibio, Monte Santa Maria Tiberina, Montecchio, Montefalco, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto, Montone,
Narni, Nocera Umbra, Orvieto, Otricoli,
Paciano, Panicale, Parrano, Passignano,
Perugia, Piegaro, Pietralunga, Porano,
San Giustino, San Venanzo, Scheggia e
Pascelupo, Sigillo, Spoleto, Todi, Torgiano, Terni, Trevi, Tuoro, Umbertide, Valfabbrica, Vallo di Nera, Valtopina.
IL PROBLEMA E LO SCONTRO
NEL FOLIGNATE
La questione è cosa accade in quei comuni
in cui manca un criterio guida. Il canone concordato, infatti si applica in base a intese tra
le associazioni di inquilini e proprietari, città
per città, che definiscono i livelli del canone.
Dove tale accordo non c’è, un aiuto potrebbe
arrivare dal decreto interministeriale Infrastrutture-Economia del 14 luglio 2004, che
appunto contiene i criteri per i contratti a canone concordato in assenza di intese tra proprietari e inquilini. Il decreto invita a fare riferimento al «Comune demograficamente
omogeneo di minore distanza territoriale,
anche situato in altra regione».
Sull’argomento, problemi nella regione ci
sono in alcuni comuni del comprensorio folignate, come Trevi, Gualdo Cattaneo e Bevagna. Qui l’accordo sul canone concordato
è stato siglato tra associazioni dei proprietari
e Unione inquilini, mentre il Sunia (altra sigla degli inquilini) non solo non ha firmato,
ma ritiene inapplicabile l’intesa in assenza
della propria sigla. Le associazioni dei proprietari, a questo punto, hanno inviato uno
specifico quesito all’Agenzia delle entrate
che avrebbe risposto, stando a quanto riferiscono le stesse associazioni, che l’accordo
raggiunto è pienamente valido.
LE ALTRE ALIQUOTE
Negli altri 31 comuni umbri, dove non è
applicabile l’aliquota ultra agevolata, l’aliquota per i canoni a canone concordato è il
15%, mentre è al 21% per i canoni di locazione a libero mercato.
Fondi strutturali europei, Marini
presenta le linee degli interventi
al Tavolo dell’alleanza per l’Umbria
I piani
Illustrati
il Por Fesr
e il Piano
di sviluppo
rurale
PERUGIA - «Le Regioni intendono rispettare la scadenza del 22 luglio per la presentazione dei Piani
operativi dei fondi strutturali europei, in modo da poter contare sulla
copertura economica della programmazione regionale, già a partire dal prossimo autunno». Lo ha affermato la presidente della Regione, Catiuscia Marini, in apertura del
Tavolo dell’alleanza per lo sviluppo dell’Umbria, nel corso del quale
sono stati presentati il Programma
operativo regionale Umbria Fesr
2014-2020 ed il Piano di sviluppo
rurale per l’Umbria 2014-2020, che
la Regione assumerà nel nuovo periodo di programmazione.
«Entrambi i programmi - ha riferito la presidente - sono stati oggetti
di un percorso approfondito che ha
già recepito le richieste di modificazioni da parte della
Commissione europea
ed entrambi puntano
ad utilizzare al meglio
le risorse facendo leva
sull’innovazione, la
competitività delle imprese e sulla qualità
del lavoro anche attraverso uno stretto contatto tra il mondo della
formazione e quello
«
Le Regioni rispetteranno il termine del 22 luglio
La presidente Catiuscia Marini
»
delle aziende». La presidente, dopo
aver informato «che le Regioni sono state convocate per domani (oggi, ndr) a Roma per un incontro a
Palazzo Chigi che verterà proprio
sulla programmazione 201420120», è entrata nel merito dei
contenuti dei documenti sottoposti
alla valutazione del tavolo: il Programma operativo Fesr 2014-2020
si propone di sostenere azioni incisive per supportare una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva
dell’Umbria nel contesto nazionale
ed europeo. Ciò per affrontare la
sfida della specializzazione ed innovazione della regione, della
competitività del sistema produttivo, della tutela e valorizzazione
delle risorse territoriali e di uno sviluppo sostenibile. Il programma ha
una dotazione complessiva di 356
milioni 280 mila euro derivanti da
diverse fonti finanziarie (comunitarie, nazionali e regionali).
Il “Psr” per l’Umbria 2014-2020,
illustrato a grandi linee dall’assessore regionale all’Agricoltura, Fernanda Cecchini, ha come obiettivo
quello di stimolare la competitività
del settore agricolo, garantire la gestione sostenibile delle risorse naturali, l’azione per il clima e realizzare uno sviluppo territoriale equilibrato delle economie e comunità
rurali, con la creazione e il mantenimento dell’occupazione sono invece le principali finalità del Programma di sviluppo rurale per
l’Umbria 2014-2020. Conta su 876
milioni di euro, in pratica il 10 per
cento in più rispetto alla passata
programmazione.
Mercoledì 16 luglio 2014 il Giornale dell’Umbria
economiaUMBRIA
27
UNIONE EUROPEA
Gioco d’azzardo
e tutela
dei consumatori,
le linee guida
Autobus di Umbria Mobilità in piazza Partigiani a Perugia
UM, il nodo dell’orario “lungo”
I sindacati chiedono soldi in busta
Riorganizzazione del lavoro a Umbria Mobilità, nuovo faccia a faccia tra azienda e sigle
Vendita delle quote, le segreterie regionali all’attacco: «Disattesi gli accordi, servono tutele»
di ANDREA LUCCIOLI
PERUGIA - Riorganizzazione del
lavoro, accordi sindacali e vendita
delle quote di Umbria Mobilità.
Sono i temi caldi di questi giorni
alla voce azienda regionale dei trasporti. Andiamo con ordine.
Ieri pomeriggio c’è stata un nuovo faccia a faccia tra sigle sindacali
e azienda in merito alla riorganizzazione dell’orario e dei turni di lavoro. Dopo i tavoli tecnici che hanno approfondito la materia e le proposte che sono state formulate, ieri
pomeriggio le parti si sono incontrate per cercare un’intesa.
La fumata è stata nera, ma qualche passo avanti è stato fatto. Il nodo principale della trattativa resta
sempre lo stesso: l’allungamento
del “nastro”, ovvero l’orario di lavoro giornaliero dei lavoratori di
UM. L’azienda ormai da tempo ha
chiesto un aumento della produttività. Richiesta che si è tradotta in
una volontà di aumentare il nastro
di mezz’ora e arrivare così a nove
ore e mezzo al giorno. I sindacati,
da parte loro, chiedono che all’au-
mento del nastro corrisponda, in
parallelo, un adeguamento delle
retribuzioni. L’azienda non ha posto veti, ma ha previsto un budget
massimo. Risorse che, secondo le
sigle, al momento non sarebbero
sufficienti a coprire le richieste dei
lavoratori. Proprio questo, al momento, sembra essere il punto più
Le richieste
«Gli enti locali
si adoperino per garantire
la continuità occupazionale
con prospettive di sviluppo,
servono investimenti»
delicato della trattativa tra BusItalia e sigle sindacali. Le parti hanno
deciso di riaggiornarsi a fine mese
per cercare nuovi punti di contatto.
Il prossimo faccia a faccia, inoltre,
servirà anche a fare il punto sulla
sperimentazione dei nuovi bus con
ingresso anteriore e con autisti incaricati di verificare i biglietti al
momento della salita dei passeggeri.
Vendita delle quote, polemica
infinita. Non accennano ad esaurirsi le polemiche intorno alla vendita del 30% delle quote di Umbria
Mobilità dagli enti locali umbri a
BusItalia. Le segreterie regionali
di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Faisa-Cisal e Ugl-Fna spiegano di
aver appreso «con disappunto ma
non con stupore, della decisione
assunta dagli enti proprietari di
Umbria Tpl e Mobilità spa di cedere, a Busitalia, le quote residue di
partecipazione in Umbria Mobilità
Esercizio srl, pari al 30% del capitale sociale. Questa decisione, si ribadisce non inaspettata, tradisce
un patto siglato con le organizzazioni sindacali, i dipendenti e i cittadini, da parte degli esponenti politici umbri i quali, indistintamente
da destra e da sinistra, si erano impegnati a fare tutto quanto fosse
stato possibile per evitare di cedere
le quote residue».
Le sigle colgono l’occasione per
ricordare i protocolli di intesa sottoscritti in tal senso all’atto dell’in-
gresso di Busitalia in Umbria. Inoltre - spiegano le sigle - anche la
campagna elettorale che ha caratterizzato le recenti elezioni amministrative aveva visto trattare, «nei
comuni di Perugia, Terni e Spoleto, la questione della cessione delle
quote, con la generalizzata assunzione di impegni precisi, da parte
dei candidati sindaci di tutti gli
schieramenti, di non vendere le
quote residue».
Poi la richiesta: «Ora, sgomberato definitivamente il campo dal velo di ipocrisia che era calato in questi mesi, le organizzazioni sindacali auspicano che, a questo punto,
gli enti si adoperino affinché venga
salvaguardata l’azienda Umbria
Tpl e Mobilità, garantendone la
continuità occupazionale con prospettive anche di sviluppo, affinché vengano individuate le risorse
necessarie per gli urgenti investimenti sull’infrastruttura ferroviaria e, soprattutto, affinché vengano
garantite le risorse economiche necessarie per mantenere l'attuale assetto dei servizi di trasporto pubblico locale e ferroviario».
PERUGIA - Proteggere consumatori e minori dal rischio che il
gioco d’azzardo online diventi
una patologia. I cittadini dovrebbero avere accesso a informazioni corrette e trasparenti sui rischi
del gioco, gli Stati dovrebbero
garantire che i minori non abbiano accesso al gioco d’azzardo
online, pubblicità e sponsorizzazioni dovrebbero essere più socialmente responsabili. A fronte
della sempre più ampia diffusione del gioco, la Commissione europea ha raccomandato alcuni
principi di base a tutela dei consumatori.
Nella raccomandazione sui
servizi di gioco d’azzardo online, la Ue «incoraggia gli Stati
membri a realizzare un livello
elevato di protezione per i consumatori, gli utenti e i minori grazie
all’adozione di principi relativi
ai servizi di gioco d’azzardo online e alla pubblicità e sponsorizzazione responsabile di questi
servizi. Detti principi mirano a
salvaguardare la salute e a ridurre
al minimo gli eventuali danni
economici che possono derivare
dal gioco d’azzardo eccessivo o
compulsivo». Poiché diversi Stati stanno riesaminando i propri
quadri giuridici sul tema, la raccomandazione potrebbe rappresentare un utile orientamento.
La raccomandazione della
Commissione stabilisce una serie di principi che gli Stati membri sono invitati a integrare nelle
proprie normative in materia di
gioco d’azzardo. Uno riguarda le
informazioni di base presenti sui
siti web di gioco d’azzardo: queste devono garantire che i consumatori abbiano le informazioni
sufficienti per comprendere i rischi legati al gioco d’azzardo. E
le comunicazioni commerciali
(pubblicità e sponsorizzazione)
dovrebbero essere effettuate responsabilmente. Gli Stati, afferma la Commissione europea, dovrebbero garantire che i minori
non abbiano accesso al gioco
d’azzardo online e prevedere
norme atte a ridurre al minimo i
contatti tra i minori e il gioco.
Conflavoro lancia l’allarme usura
Pronto un team di esperti per le Pmi
L’Anec organizza “Schermitutti”,
il festival per i giovani cineasti
PERUGIA - Conflavoro Pmi (la
Confederazione delle piccole e
medie imprese) lancia l’allarme
sui temi dell’usura e dell’anatocismo bancario. Nel corso di un convegno a Ponte San Giovanni sono
emersi, infatti, dati preoccupanti
sul punto. La quasi totalità dei rapporti (conti correnti, mutui, derivati, leasing, finanziamenti, ecc.)
tra istituti di credito ed aziende e
privati risalenti a prima dell’anno
2000 sarebbero “viziati”; mentre
dopo il 2000, anche grazie ad alcune opportune correzioni giuridicogiurisprudenziali, la media scende
al 65-70%, dato comunque altissimo e passibile di produrre conseguenze devastanti per le imprese
PERUGIA - Si chiama “Schermitutti - Umbria giovani film festival”, il
concorso nazionale dedicato a giovani e giovanissimi cineasti, che si terrà
dal 12 al 18 ottobre in 13 sale umbre aderenti all’Anec regionale. In vista
del festival, sono state aperte le iscrizioni alla giuria popolare del festival.
Giovani e giovanissimi, studenti e spettatori appassionati di cinema
avranno la possibilità di far parte della giuria che decreterà i vincitori delle diverse sezioni della kermesse. In ciascuna sala cinematografica i giurati saranno i ragazzi dai 18 ai 25 anni, che costituiranno le giurie extra e i
giovanissimi studenti degli istituti scolastici, suddivisi per scuole primarie, scuole secondarie di I grado e II grado, che andranno a comporre le
giurie scuole. Il festival, organizzato dall’Associazione nazionale esercenti cinema Umbria aderente a Confindustria, vedrà in concorso i prodotti audiovisivi del territorio nazionale realizzati da bambini e ragazzi in
ambito scolastico ed extra scolastico. Quattro le sezioni in concorso:
scuole d’infanzia e primarie, secondarie di I grado, secondarie di II grado
ed Extra, la quarta sezione extrascolastica, che si rivolge ai giovani cineasti tra i 18 e i 25 anni. Per richiedere l’iscrizione alle giurie i può consultare il sito ufficiale di www.schermitutti.it o iscriversi contattando la segreteria organizzativa del festival: [email protected].
soprattutto in un periodo di crisi
economica come quello attuale.
A tal fine, proprio nel corso del
convegno, Conflavoro ha presentato il suo team anti-usura, nato
proprio con l’obiettivo di sostenere le aziende, dando voce alle stesse nei rapporti con le banche.
«Questo progetto - ha spiegato il
presidente nazionale di Conflavoro, Roberto Capobianco - rappresenta un’occasione unica per gli
imprenditori di tutelarsi nei confronti delle banche. Ormai da troppo tempo, infatti, le imprese sono
vittime di due Stati: uno governativo ed uno bancario, con la conseguenza che, oggi, è diventato impossibile fare impresa a causa di
Il convegno di Conflavoro
tasse, clausole e cavilli vari. È un
dato di fatto che le banche continuino a negare ad aziende e famiglie ogni forma di accesso al credito, nonostante le iniziative assunte in tal senso dalla Banca centrale europea. A questa situazione
è venuto il momento di porre un
freno».
Mercoledì 16 luglio 2014 il Giornale dell’Umbria
28 economiaUMBRIA
In Umbria 42mila famiglie povere
I numeri della regione nel rapporto dell’Istat,
nel 2013 è sotto la soglia il 10,9% dei nuclei
di BRUNO COLETTA
PERUGIA - Nel 2013 si ferma in
Umbria la crescita della povertà
relativa, che resta tuttavia agli altissimi livelli raggiunti nel 2012,
con valori percentuali che sono i
più alti di tutto il Centro-Nord.
Ma, anche se in questo caso non ci
sono dati specifici sulla regione,
aumentano i poveri “in senso assoluto”. Emerge dal rapporto
dell’Istat “La povertà in Italia”.
I DATI UMBRI
Povertà relativa. Nella regione,
secondo l’Istituto nazionale di statistica è povero “in senso relativo”
il 10,9% delle famiglie, rispetto
all’11% del 2012. Il che significa
che, in valori assoluti, nel 2013
nella regione ci sono 42mila 170
famiglie “relativamente povere”.
Va chiarito che la stima dell’incidenza della povertà relativa (la
percentuale di famiglie e persone
povere) viene calcolata sulla base
di una soglia convenzionale (linea
di povertà) che individua il valore
di spesa per consumi al di sotto del
quale una famiglia viene definita
povera in termini relativi. La soglia di povertà relativa per una famiglia di due componenti è pari
alla spesa media mensile per persona nel Paese, che nel 2013 è risultata di 972,52 euro (-1,9% rispetto al valore della soglia nel
2012, che era di 990,88 euro). Le
famiglie composte da due persone
che hanno una spesa mensile pari
o inferiore a tale valore vengono
classificate come povere. Per famiglie di ampiezza diversa il valo-
re della linea si ottiene applicando
un’opportuna scala di equivalenza, che tiene conto delle economie
di scala realizzabili all’aumentare
del numero di componenti.
L’incidenza delle famiglie “relativamente povere” in Umbria
continua ad essere inferiore alla
media nazionale (11,9%, in calo
rispetto al 12,6% del 2012), ma
non a quella del Centro (che ha
una percentuale di famiglie relativamente povere del 7,5%, con il
minimo toccato in Toscana con il
4,8%). E il valore umbro, come
nel 2012, è il più elevato tra tutte
le regioni del Centro-Nord (al secondo posto, dopo l’Umbria, c’è il
Lazio con l’8,5%).
Povertà assoluta. L’incidenza
della povertà assoluta viene, invece, calcolata sulla base di una soglia di povertà corrispondente alla
spesa mensile minima necessaria
per acquisire il paniere di beni e
servizi che, nel contesto italiano e
per una determinata famiglia, è
considerato essenziale a uno standard di vita minimamente accettabile. Vengono classificate come
“assolutamente povere” le famiglie con una spesa mensile pari o
inferiore al valore della soglia
(che si differenzia per dimensione
e composizione per età della famiglia, per ripartizione geografica e
ampiezza demografica del comune di residenza).
Per la povertà assoluta l’Istat
non fornisce cifre a livello regionale ma, ammettendo che tra percentuale di famiglie in povertà relativa e in povertà assoluta ci sia lo
stesso rapporto medio rilevato per
La percentuale
delle famiglie
“relativamente
povere” nel
2013 non peggiora rispetto
al 2012, ma
resta su livelli
altissimi, i più
elevati del
Centro-Nord
l’Italia centrale, nel 2013 sarebbe
“assolutamente povero” nella regione il 9,7% delle famiglie (quindi, quasi un nucleo su 10). In valori assoluti si tratterebbe di circa
37mila 500 famiglie. Nel Centro,
a fronte del 7,5% di nuclei relativamente poveri, ce ne sono il 6%
di assolutamente poveri (ossia,
l’85,7% delle famiglie relativamente povere sono, in realtà, “assolutamente povere”, rapporto
che, come detto, abbiamo usato
anche per l’Umbria in assenza di
dati specifici dell’Istat).
L’ANDAMENTO
TRA LE DUE POVERTÀ
Dall’indagine emerge che, men-
tre l’incidenza delle famiglie “relativamente povere” nel 2013 è rimasta sostanzialmente stabile rispetto al 2012, la percentuale di
nuclei familiari in povertà assoluta aumenta invece un po’ dappertutto. Nella media nazionale tale
incidenza era del 6,8% nel 2012 e
passa al 7,9% nel 2013 (si tratta di
2,028 milioni di famiglie assolutamente povere), in quella del
Centro era del 5,1% nel 2013, per
crescere al 6% nel 2013 (315mila
le famiglie assolutamente povere
in questa circoscrizione territoriale).
Da evidenziare che, se invece
delle famiglie si guarda alle persone, le percentuali aumentano.
L’indagine Secondo Coldiretti si è passati dai 511 euro medi mensili per nucleo del 2008 ai 466 spesi nel 2013
La crisi fa “restringere” il carrello della spesa,
una caduta davvero pesante
di LUCIO FONTANA
PERUGIA - La crisi batte forte e
tirare la cinghia è l’unico modo
per far quadrare bilanci familiari
sempre più precari e in molti casi
ridotti all'osso. Per questo le famiglie umbre fanno attenzione
anche a quello che mettono nel
carrello della spesa.
Il quadro che Coldiretti ricava
dai dati Istat sui consumi delle famiglie tra 2008 e 2013, segnala
un quadro piuttosto allarmante
sulle “abitudini” degli umbri. Il
quadro, parla chiaro: per cibo e
bevande, le famiglie della nostra
regione hanno speso 511 euro al
mese nel 2008, quando la crisi
economica era ancora agli albori
e 466 nel 2013, ovvero in piena e
propria “tormenta”. Quarantacinque euro che in termini percentuali significano l’8,8% in
meno che, secondo l’affresco
pennellato da Coldiretti, stanno a
significare che l’Umbria ha registrato la flessione più alta dopo
quella di Puglia (-11,3%) e Sardegna (-9,8%). Stando sempre alle cifre riportate dall’associazione, oltre sei euro in meno sono
stati sborsati per pane e pasta (da
82 a 76), 11 per la carne (da 132 a
121) mentre per quanto riguarda
il il pesce la spesa è cresciuta di
12 (da 40 a 52).
Detto in altri termini, se nel
2008 per cibo e bevande andava
ogni mese il 19% del budget delle
famiglie umbre, la percentuale
nel 2013 è scesa al 17,6%. C’è da
dire comunque che, rispetto ai
dati delle altre regioni, in Umbria
i consumi per la tavola rimangono comunque nella fascia alta.
L’importo minimo si registra in
Valle d’Aosta con 412 euro, 425
in Sicilia, 433 in Sardegna, 436 in
Friuli Venezia Giulia, 436 in Calabria come in Veneto, 442 in
Trentino, 445 in Basilicata e 450
in Emilia Romagna, 456 in Liguria, 457 in Puglia e 460 in Lombardia.
Sopra la media, oltre all’Umbria, Molise (463 euro), Marche
(469), Toscana (470), Abruzzo
(479), Lazio (485), Campania
(489), Piemonte (491).
Questa la situazione che emerge dai dati Istat rielaborati da
Coldiretti secondo cui «le famiglie in generale, hanno messo in
atto strategie di contenimento
della spesa: con la quota di quelle
Oltre sei euro in meno
al mese per
pane e pasta
Carrelli vuoti Pensionati dopo aver fatto la spesa
che riducono la qualità o la quantità di almeno uno dei generi alimentari acquistati che è salita al
65% nel 2013 e nel Mezzogiorno
sfiora il 77%. In aumento anche
la quota di famiglie che sceglie
l’hard discount per l’acquisto di
generi alimentari che sale al
14,4% nel 2013».
In chiusura, Coldiretti, lancia
l’allarme rispetto al calo di acquisti di frutta e verdura che nel
2013 «sono crollati al minimo da
inizio secolo con le famiglie che
sono state costrette a tagliare gli
acquisti e a mettere oltre 100 chili
di ortofrutta in meno nel carrello,
rispetto al 2000».
Le famiglie, dunque, stringono
sempre di più la cinghia e fanno
attenzione a tutto ciò che finisce
nel carrello della spesa. Per quanto riguarda i consumi, la luce in
fondo al tunnel ancora non si vede. E le famiglie sono le prime a
risentirne.
IL PROGETTO
Led, ambiente
e risparmio
CITTÀ DI CASTELLO - Sono stati poco meno di duemila
gli apparecchi a bassa efficienza sostituiti con quelli a
led da Enel Sole a Città di Castello grazie a un accordo che
è stato firmato lo scorso anno
tra l’amministrazione comunale e la società di energia
elettrica.
Ieri, presso l’Accademia degli illuminati, sono stati presentati gli interventi realizzati
da Enel Sole nel corso di questi dodici mesi e le prossime
attività che verranno messe in
campo con l’obiettivo di riqualificare l’intera rete di illuminazione pubblica del territorio. Le sorgenti luminose a
led (Archilede high performance e Archilede special)
garantiranno - è stato spiegato
- un risparmio energetico
complessivo del 40 per cento,
maggiore affidabilità, qualità
della luce e rispetto dell’ambiente.
«Il progetto che Enel Sole
sta realizzando nel Comune di
Città di Castello, caratterizzato dall’introduzione della tecnologia a led - ha spiegato
Carmelo La Rosa, responsabile Enel Sole Area centro - darà
il via ad una nuova era per l’illuminazione pubblica comunale all’insegna dell’efficienza, della sostenibilità e del risparmio. Si tratta di questioni
importanti che avranno una
serie di ricadute positive su
tutta la cittadinanza in termini
di sicurezza e fruibilità degli
spazi pubblici, oltre che per le
casse dell’Amministrazione».
«Dal 1998 il Comune è impegnato in progetti di efficientamento e riqualificazione energetica, in linea con i programmi nazionali ed europei di salvaguardia e protezione delle
risorse naturali» ha inoltre sottolineato il sindaco di Città di
Castello, Luciano Bacchetta.
Seguici anche su
UMBRIA
PERUGIA
Povertà, si consuma
sempre meno carne
A
Mercoledì 16 luglio 2014
Anno XXXII n. 194 - euro 1,20
www.corrieredellumbria.it
w.corrieredellumbria.it
CITTA’ DI CASTELLO
Sollecito si laurea e discute
una tesi sul suo caso
A
a pagina 7
MARSCIANO
Narcotraffico, arrestato
pusher perugino
A
a pagina 15
Fronte comune
contro le vinacce
A
a pagina 23
L’accusa della madre nei confronti dell’anziano finito ai domiciliari: da qui è partita l’indagine
“Mia figlia molestata dall’autista”
ITALIA & MONDO
MEDIO ORIENTE
Tregua interrotta:
sirene a Tel Aviv
Diplomazia al lavoro
E’ guerra tra palestinesi e israeliani
A
a pagina 5
A PERUGIA
a pagina 22
IN FONDO
AL POZZO
Le rovine
del Belpaese
di Guido Barlozzetti
Accuse pesanti, parole irripetibili. La denuncia della madre è dettagliata: la figlia tredicenne avrebbe subito molestie a sfondo sessuale da parte dell’anziano autista dello
scuolabus. L’uomo è ai domiciliari nell’hinterland perugino. Difeso da Maria Chiara
De Pascalis, 64 anni, già autista di un’azienda di trasporto
locale, svolgeva la stessa funzione per il servizio navetta
nell’area di Torgiano.
La madre della piccola, di origini straniere, si appresta a costituirsi parte civile,ed ha presentato in primis la denuncia
ai carabinieri: due pagine con
la descrizione cruda, irripetibile, degli atti di molestia. Il
giudice delle indagini preliminari ha ritenuto che le accuse
e quanto emerso nella fase iniziale degli accertamenti fossero sufficienti a far scattare
l’ordinanza di arresto.
A
La proposta di Virgilio Ambroglini per ricordare Piazzoli
Una Fondazione per Sergino
A
La proposta di Virgilio Ambroglini raccolta dal Corriere
alle pagine 18-19
A
H
o camminato per
Venezia in un fine
settimana estivo e, nella
folla sudata e trafelata, mi
sono chiesto se è questo il
turismo che vogliamo.
Una domanda che ne sottintende subito un’altra,
in che modo la città antica deve affrontare la modernità in questo passaggio che la sta facendo diventare qualcosa d’altro
che non riusciamo ancora a intravedere?
Venezia mi pare un osservatorio estremo e per questo particolarmente significativo. Milioni di turisti
ogni anno si rovesciano
su una città di cristallo,
inondano più dell'acqua
alta alcuni luoghi monumentali,entratinell'immaginario globale (...)
a pagina 15
[continua a pagina 4]
In Umbria abbinamento opzionale con: “Ricette Vegan” Euro 8,50; “Pizza” Euro 9,80; “DVD insieme
per la storia” Euro 8,90; “La Grande Cucina Regionale Italiana” Euro 4,80; + il prezzo del quotidiano
MOSCA
Deraglia la metro
Almeno 21 morti
e più di 150 feriti
A
Terni L’azienda convoca per domani i rappresentanti dei lavoratori in Confindustria che decidono stamattina se andare
Ast-istituzioni-sindacati: gli incontri diventano tre
A TERNI
L’Ast non cambia idea e non
ammette le organizzazioni sindacali all’incontro di domani
con le istituzioni. Di contro le
convoca due ore e mezza dopo
in Confindustria. E nel pomeriggio i sindacalisti dovrebbero poi recarsi al ministero. Tre
interlocutori e altrettanti tavoli. Difficile da capire. Oggi i sindacati decidono se andare.
a pagina 5
CALCIO
Divergenze sul mercato
Conte dice addio alla Juve
In pole per la Nazionale
A
nello sport
A
Ecco il progetto
Decathlon
A
a pagina 30
Serie B Da ieri pomeriggio tutti nella quiete del ritiro di Norcia SERIE B Il diesse: “Sarà un Perugia bello e divertente”
A
Goretti detta la linea: “Grifo
con tre giocatori esperti”
a pagina 36
LEGA PRO
Gubbio, meno Parma e più altri club
A
Ecco Cais e Bentoglio
a pagina 37
SERIE D
Segretario e preparatore atletico a Foligno
A a pagina 39
Anniboletti e Falcone sono pronti
Al lavoro Il nuovo Perugia di Andrea Camplone
L’Italia a… Prandelli
di Anton Carlo Ponti
A
Sport
Ternana, oggi firma Bastrini
Stretta finale per Gigi Vitale
e per lo juventino Castiglia
GIOVENALE
PERUGIA
A
a pagina 35
a pagina 17
C
ome si può cambiare il corso della
storia sostituendo una consonante. L'Italia non sarà a… brandelli, ma
quasi, moralmente. Meno male che un
pezzo della scacchiera sta tentando scac[continua a pagina 8]
co matto.
CORRIERE
10
DELL’UMBRIA
u
Mercoledì 16
Luglio 2014
ECONOMIA
FONDI UE, L’UMBRIA CAMBIA MARCIA
Redazione: via Pievaiola, 166 F-6
PERUGIA
Tel. 075 91191
Fax 075 4659140
[email protected]
CRESCITA Al tavolo dell’Alleanza la presidente Marini presenta il Programma operativo regionale Umbria Fesr e il Piano di sviluppo rurale
z
A PERUGIA
IL DOCUMENTO
ECCO LE SEI STRATEGIE
DEL PSR 2014-2020
A PERUGIA
Stimolare la competitività del settore agricolo; garantire la
gestione sostenibile delle risorse naturali e l’azione per il
clima; realizzare uno sviluppo territoriale equilibrato delle
economie e comunità rurali, compresi la creazione ed il
mantenimento di posti di lavoro. Sono gli obiettivi della
proposta di Piano di sviluppo rurale 2014-2020 predisposto dalla giunta regionale ed illustrato ieri in seconda commissione dall'assessore all'Agricoltura, Fernanda Cecchini.
La proposta di Piano, che prevede l'attivazione nel settennio di 876 milioni di euro, dovrà essere presentata entro il
prossimo 22 luglio a Bruxelles, alla Commissione europea
che sarà chiamata ad approfondire il documento, avviando
un negoziato con la Regione che dovrebbe portare, stando
agli auspici dell'assessore, all'approvazione del Piano entro
prossimo mese di dicembre. Sei le strategie delineate nel
documento, da perseguire attraverso strumenti attuativi
(18 misure e 58 sottomisure). Innovazione, capitale umano,
ricerca: riguarda le competenze professionali degli imprenditori agricoli e forestali. Sono previsti interventi formativi,
informativi e di cooperazione tra i diversi soggetti della
filiera agricola, agroalimentare e forestale e il mondo della
ricerca. Le risorse programmate per questa finalità, che ha
carattere trasversale, ammontano a 91 milioni 600mila euro, pari al 10,45 per cento dell'intera dotazione del programma. Competitività e sostenibilità ambientale: punta al miglioramento della competitività delle imprese umbre: investimenti e azioni volti alle conoscenze, incremento delle
dimensioni aziendali; sostenibilità ambientale delle produzioni agricole e zootecniche, ingresso di giovani imprenditori agricoli, qualità delle produzioni, sostenibilità energetica
ed ambientale, promozione delle singole produzioni, ma
anche del brand enogastronomico e territoriale dell'Umbria. Stanziati per tutto ciò 170 milioni di euro (pari al
19,39 per cento della spesa dell'intero programma). Qualità e innovazione: mira al rafforzamento qualitativo e al consolidamento dell'offerta regionale agroalimentare. Viene
promossa l'innovazione delle imprese di trasformazione e
commercializzazione puntando al miglioramento delle relazioni di filiera utili anche al miglioramento reddituale
delle imprese. Progetti filiera: persegue progetti di filiera e/o
di cooperazione destinati a varcare anche i confini regionali nel caso di impossibilità di chiudere in Umbria l'intero
ciclo della filiera. Le risorse programmate ammontano a
103 milioni di euro (pari al 11,75 per cento della spesa
pubblica programmata) a cui si aggiungono le risorse destinate dal Piano operativo nazionale alla misura 'gestione
rischi'. Nell'ambito di questa priorità si punta a conservare
l'integrità e l'autenticità dell'ambiente naturale regionale,
sia da un punto di vista ambientale che economico. L'obiettivo è la tutela e promozione della biodiversità e sviluppo e
qualificazione del biologico. Le risorse ammontano a 192
milioni di euro. Sostenibilità energetica: prevede misure volte al miglioramento del clima. Consistono nell'uso razionale dell'acqua in agricoltura attraverso la riduzione degli
sprechi ed inefficienze e con estensione delle infrastrutture
più innovative, efficientamento energetico delle imprese
agricole e delle imprese di trasformazione, riprogettazione
dei sistemi di alimentazione energetica attraverso innovazione e cooperazione e riduzione delle emissioni, in particolare di metano, legate al comparto zootecnico sono tra gli
obiettivi principali. Le risorse programmate consistono in
163 milioni 300mila euro (18,63 per cento della spesa pubblica programmata), a cui si aggiungono le risorse del
PON per la misura 'piano irriguo'. Rafforzamento infrastrutture e servizi: è rivolta alle comunità rurali. Punta a
contrastare l'invecchiamento e la marginalizzazione della
maggior parte delle aree rurali. Previsti interventi che, oltre
all'agricoltura, sono indirizzati alla rete delle infrastrutture
e dei servizi, rivolti particolarmente verso i giovani e le fasce
più anziane, promuovendo così nuove forme di dinamismo
economico-sociale e culturale. Le risorse programmate ammontano a 136 milioni 332mila euro (15,55 per cento della
B
spesa programmata).
y
“Le Regioni intendono rispettare la scadenza del 22 luglio per la presentazione
dei Piani operativi dei fondi strutturali
europei, in modo da poter contare sulla
copertura economica della programmazione regionale, già a partire dal prossimo autunno”: lo ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia
Marini, in apertura del Tavolo dell'Alleanza per lo sviluppo dell'Umbria, nel
corso del quale sono stati presentati il
Programma operativo regionale Umbria Fesr 2014-2020 ed il Piano di sviluppo rurale per l'Umbria 2014-2020 che la
Regione Umbria assumerà nel nuovo
periodo di programmazione.
“Entrambi i programmi - ha riferito la
presidente - sono stati oggetti di un percorso approfondito che ha già recepito
le richieste di modificazioni da parte della commissione europea ed entrambi
puntano ad utilizzare al meglio le risorse facendo leva sull'innovazione, la
competitività delle imprese e sulla qualità del lavoro anche attraverso uno stretto contatto tra il mondo della formazione e quello delle aziende”.
La presidente, dopo aver informato
“che le Regioni sono state convocate domani (oggi ndr) a Roma per un incontro a Palazzo Chigi che verterà proprio
sulla programmazione 2014-20120", è
entrata nel merito dei contenuti dei documenti sottoposti alla valutazione del
tavolo: il Programma operativo Fesr
2014-2020 si propone di sostenere azioni incisive per supportare una crescita
intelligente, sostenibile ed inclusiva dell'
Umbria nel contesto nazionale ed europeo. Ciò per affrontare la sfida della specializzazione ed innovazione della regione, della competitività del sistema pro-
I tempi La Marini al tavolo dell’Alleanza ha confermato il 22 luglio per la presentazione dei piani operativi
duttivo, della tutela e valorizzazione delle risorse territoriali e di uno sviluppo
sostenibile. Il programma, con una dotazione complessiva di 356 milioni
280mila euro derivanti da diverse fonti
finanziarie (comunitarie, nazionali e regionali), concentra le risorse disponibili
secondo un approccio integrato su un
numero limitato di obiettivi tematici, a
cui corrispondono cinque assi prioritari
di intervento in materia di ricerca innovazione, crescita digitale, competitività
delle "pmi", energia sostenibile, ambiente e cultura e a cui si aggiunge l'Asse
dedicato allo sviluppo urbano sostenibile, come previsto dalla regolamentazione comunitaria. Il tutto per assicurare
nel medio-lungo periodo risultati di rilievo sul contesto socio-economico regionale. Il "Psr" per l'Umbria
2014-2020, illustrato a grandi linee dall'
assessore regionale all'Agricoltura, Fernanda Cecchini, ha come obiettivo quello di stimolare la competitività del settore agricolo, garantire la gestione sostenibile delle risorse naturali, l'azione per il
clima e realizzare uno sviluppo territoriale equilibrato delle economie e comunità rurali, con la creazione e il mantenimento dell'occupazione sono invece le
principali finalità del Programma di sviluppo rurale per l'Umbria 2014-2020.
Le strategie delineate nel documento si
articolano in sei priorità, coerenti con la
nuova PAC e con le finalità di Europa
2020, da perseguire attraverso strumenti attuativi (18 misure e 58 sottomisure)
per un importo totale di risorse pubbliche programmate di oltre 876 milioni di
euro, in pratica il 10 per cento in più
rispetto alla passata programmazione.
B
L’INTERVENTO
Caccia e agricoltura, unione possibile
di Claudio Nardoni *
A
La
Copagri -Confederazione
produttori agricoli dell’Umbria ritiene opportuno avanzare alcune riflessioni e considerazioni
sulla caccia ed il rapporto con gli
agricoltori in Umbria. E’ da molto
tempo che la caccia sta attraversando un periodo difficile per la costante diminuzione delle specie migratorie, per la difficoltà delle specie stanziali reimmesse ogni anno, di ambientarsi e riprodursi. Gli ungulati
quest’anno specie per i cinghiali
stanno registrando un ridimensionamento che è iniziato contestualmente al ripopolamento del lupo, la cui
dieta include particolarmente questa specie. Il coinvolgimento degli
Istituti scientifici di ricerca (Università, Poli di ricerca, Osservatori, etc)
potrebbe assumere una forte rilevanza per avviare una gestione scientifica delle specie cacciabili, con un programma mirato a ripopolare il nostro territorio regionale. Sarebbe stimolante prevedere incentivi per quegli agricoltori che si rendessero disponibili a favorire alcune forme di
caccia con la coltivazione di colture
idonee destinate alla selvaggina stanziale. Per le zone di ripopolamento e
cattura vanno ridiscusse le modalità
di organizzazione, mantenimento
ed uso, in particolare per quanto riguarda i prelievi e la selezione. Va
inoltre riconosciuta, alle sole squadre di cacciatori appositamente costituite ed autorizzate, l’esclusività
di effettuare la caccia al cinghiale,
oltre alla assegnazione, in tempo utile, delle zone a disposizione. La predisposizione del calendario venatorio regionale, inoltre, non può essere
un mero atto amministrativo, ma deve scaturire da una discussione approfondita, non semplicemente consultiva, supportata da apporti tecnici e scientifici e con il coinvolgimento convergente di tutti i soggetti interessati. Dobbiamo ricordare che
l'esercizio venatorio è riconosciuto
per legge, quindi il cacciatore che paga le tasse può esercitare un diritto
riconosciuto. La caccia è una attività sportiva che da sempre sta vivendo un rapporto non idilliaco con gli
agricoltori, che vedono le loro aziende oggetto di invasione da parte dei
cacciatori e soprattutto per i danni
provocati dai selvatici alle coltivazioni, per i quali viene richiesto di erogare i risarcimenti in tempi rapidi e
con la copertura totale. Il mondo
agricolo ed il mondo venatorio hanno molti elementi in comune. Si trovano ad affrontare problematiche
come l'uso non corretto delle aree
agro-silvo-pastorali, a concorrere alla salvaguardia della biodiversità, al
mantenimento degli ecosistemi, alla
difesa del territorio, alla cultura delle tradizioni, alla sostenibilità ambientale ed alla tutela delle specie.
Una collaborazione, aperta, nel rispetto delle parti, non può che giovare agli interessi della collettività agricola e contribuirebbe certamente al
mantenimento di quella venatoria.
Dobbiamo, ancora una volta, evidenziare con forza che l’aumento
delle uccisioni di bestiame ovino-caprino e bovino, da parte dei lupi, sono in continuo aumento e stanno
mettendo in seria difficoltà il settore
zootecnico e conseguentemente l’economia delle aree montane ed il
reddito degli allevatori. Alla Regione e alle istituzioni preposte viene
quindi richiesto di adottare soluzioni adeguate alle varie problematiche. La Copagri resta a disposizione
per un confronto costruttivo con tutti i soggetti che intendono partecipare con il loro contributo ad un progetto di profonda revisione del sistema e delle regole che lo determinano per creare le condizioni al superamento degli aspetti controversi tra
B
gli agricoltori e i cacciatori.
* Presidente Copagri
la strada interna in attesa del manager
NUOVOCDADIGESENU
SUBENTRANO I DIRIGENTI
PACIOSIEVERGARI
di Alessandro Antonini
A PERUGIA - Il nuovo cda
“transitorio” di Gesenu è cosa
fatta. In attesa che alla prossima
assemblea dei soci - prevista alla
fine di luglio - il Comune di Perugia (socio di minoranza) indichi
la strada da percorrere presentando un nuovo manager. Si
tratterebbe di un uomo di esperienza, di origini umbre ma che
attualmente lavora fuori regione. Il traghettatore che verrà dovrà decidere se rilanciare la società con il prestito ponte di sei
milioni, con contestuale piano
industriale (che ancora manca),
oppure attuare un’altra strategia. Che potrebbe essere quella
di un progressiva uscita del pubblico dal gruppo. Interessati alle
quote ci sarebbero colossi del
settore, Hera in testa. Anche il
privato è chiamato a una scelta:
le traversie giudiziarie del gruppo Cerroni non hanno impedito di modificare gli assetti del
consiglio di amministrazione.
Anche in questo caso la cessione di quote rappresenterebbe
un’opzione praticabile.
Le dimissioni Il 27 giugno Gesenu ha rinnovato il cda sostituendo il presidente Luciano
Ventanni e il consigliere Marzia
Vertici Sopra, al centro, il dimissionario Ventanni. In alto Sassaroli
Biagiotti, usciti per dimissioni
dal consiglio della società partecipata rispettivamente il 24 maggio e il 7 giugno scorsi. I due consiglieri di parte pubblica si sarebbero dimessi a causa di insanabili fratture avvenute all’interno
del cda. La linea dell’amministratore delegato Silvio Gentile,
espressione del socio privato, è
stata diversa. La diversa valutazione delle criticità aziendali e la
non condivisione delle scelte economiche, che sarebbero state
avallate dal socio di minoranza
Carlo Noto La Diega, avrebbero indotto i due rappresentanti
del Comune a rimettere il proprio mandato nelle mani del sindaco uscente.
Nuovo cda I nuovi membri del
cda sono Susanna Paciosi, come presidente , e Giovanni Vergari, dirigente dell’area amministrativa e finanza. La Paciosi è
l’attuale dirigente delle risorse
umane.
Di lei si ricorda il piglio thatcheriano utilizzato nella contrattazione di secondo livello nel
2013, quando Gesenu ha disdetto “unilateralmente” tutti gli accordi aziendali siglando a Roma il cosiddetto accordo di luglio. In quell’occasione c’era stata anche la spaccatura all’interno della triplice, con la Cisl che
si è sfilata allorchè è stato indetto un referendum con i lavoratori. E’ stato il nuovo sindaco ergo
a decidere di affidare l’azienda
ad un pezzo di management “interno”, invece di ricorrere all’intervento dei dirigenti del Comune, scelta operata in passato per
altre società a capitale misto per
garantire il controllo della parte
pubblica. A fine luglio, con l’approvazione del bilancio, le nuoB
ve nomine.
CORRIERE
P
RIFIUTI Il Comune di Perugia sceglie
DELL’UMBRIA
Economia
t
Mercoledì 16
Luglio 2014
11
z
TRASPORTI
UMBRIA MOBILITA’
“TRADITI I PATTI”
A PERUGIA
Le segreterie Regionali dell'Umbria di
Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Faisa-Cisal
e Ugl-Fna “hanno appreso, con disappunto ma non con stupore, della decisione assunta dagli Enti proprietari di Umbria tpl e mobilità spa di cedere, a Busitalia, le quote residue di partecipazione in
Umbria mobilità esercizio srl, pari al
30% del capitale sociale”.
Questa decisione, si ribadisce “non inaspettata”, “tradisce - accusano i sindacati - un patto siglato con le organizzazioni
sindacali, i dipendenti e i cittadini, da
parte degli esponenti politici umbri i
quali, indistintamente da destra e da sinistra, si erano impegnati a fare tutto
quanto fosse stato possibile per evitare
di cedere le quote residue”. Si ricordano,
infatti, i protocolli di intesa sottoscritti
in tal senso all'atto dell'ingresso di Busitalia in Umbria. Inoltre, anche la campagna elettorale che ha caratterizzato le recenti elezioni amministrative aveva visto
trattare, “nei comuni di Perugia, Terni e
Spoleto, la questione della cessione delle
quote, con la generalizzata assunzione
di impegni precisi, da parte dei candidati
sindaci di tutti gli schieramenti, di non
vendere le quote residue”. Ora, “sgomberato definitivamente il campo dal velo
di ipocrisia che era calato in questi mesi”, le organizzazioni sindacali auspicano che, a questo punto, gli enti si adoperino “affinché venga salvaguardata
l'azienda Umbria tpl e mobilità spa, garantendone la continuità occupazionale
con prospettive anche di sviluppo, affinché vengano individuate le risorse necessarie per gli urgenti investimenti sull'infrastruttura ferroviaria e, soprattutto, affinché vengano garantite le risorse economiche necessarie per mantenere l'attuale assetto dei servizi di trasporto pubB
blico locale e ferroviario”.
y
CORRIERE
DELL’UMBRIA
Perugia
t
Mercoledì 16
Luglio 2014
17
Si torna a parlare di Decathlon, ecco come sarà realizzato secondo lo studio progettuale, 200 posti di lavoro
Arriva il villaggio della forma
di Diego Aristei
A PERUGIA - Si potrebbe
chiamare tranquillamente il
villaggio della forma fisica.
Uno dei pochi esempi in Italia di strutture commerciali
immerse in un ambiente naturalistico. E’ questo il progetto Oxylane Decathlon,
marchio storico francese che
dovrebbe sorgere in un’area
di 118.652 metri quadrati
compresa tra la strada di Ellera Lacugnano, il raccordo
stradale che collega la E45
con l’area del Quattrotorri e
il complesso privato della villa Rizzoli. Anni di dibattiti
che hanno coinvolto non solo i partiti presenti in consiglio comunale ma anche associazioni e ambientalisti.
Con la nuova giunta del sindaco Romizi la discussione è
ripresa anche se pare che stavolta sia la volta buona per
chiudere tutta la vicenda. Se
infatti tutto fila liscio l’iter burocratico dovrebbe concludersi entro l’anno con l’avvio
dei lavori alla fine di gennaio
2015. Tempo di realizzazione un anno circa. Il che vorrebbe dire che ipoteticamente ai primi mesi del 2016 il
parco sportivo e le strutture
saranno operative.
L’area totale dell’intervento
è di 12 ettari di cui 10 destinati a parco sportivo ad uso
pubblico costituito da un percorso pedonale da running
di 1.600 metri e attrezzature
sportive all’aperto quali il cal-
Simulazione grafica Due immagini di come verrà realizzato il nuovo villaggio sportivo alle porte di Perugia
cetto, il tennis, lo skateboard.
Ovviamente non mancano
gli spogliatoi previsti sempre
all’interno del parco. L’intervento lascia intatti e mantiene i tratti salienti del territorio come il corso d’acqua,
che diventa un laghetto artificiale o l’asse alberato esisten-
te che fa da scermatura ai
parcheggi da 1.200 posti auto.
In un progetto del genere
non poteva mancare la piazza, cuore pulsante del Villaggio. Qui le persone di tutte le
età, con particolare attenzione per i più piccoli, potranno
avere la possibilità di avvicinarsi ad alcune attività sportive. La piazza insieme alle zone coperte all’interno della
galleria del punto vendita Decathlon si propongono come
centro di gravitazione di tutte le attività e associazioni
sportive locali che nelle inten-
zioni del progetto possono
avere un punto nevralgico
per esporre e promuovere le
loro attività godendo dell’afflusso dei visitatori.
Previste, due strutture: una
dove sorgerà il negozio Decathlon di 8mila metri quadrati
e un’altra di 4mila metri quadrati sempre ad uso commerciale. Contatti in corso con
importanti imprese nazionali. Per quanto riguarda l’edificio dove sorgerà Decathlon è
costruito secondo tecniche
costruttive in cemento armato prefabbricato a formare
un impianto pressoché regolare di forma rettangolare.
La struttura sosterrà le coperture piane in parte in cemento ed in parte in metallo. Il
negozio è un’unica grandesuperficie, dove il cliente può
cercare liberamente i prodotti di suo interesse. Tre corridoi, uno centrale e due laterali collegano ai dieci "Universi
sportivi" chiaramente identificati da una segnaletica che
facilità i percorsi nei reparti,
display e pannelli che spiegano le caratteristiche tecniche
dei prodotti. Insomma, la
struttura alle porte di Perugia, almeno nelle intenzioni
dovrebbe diventare a tutti gli
effetti il vero e proprio paradiso per gli amanti dello sport
sotto tutti i punti di vista.
L’intervento del nuovo Villaggio dovrebbe produrre circa
duecento posti di lavoro.
E in tempi come questi, decisamente non sono pochi. B
L’obiettivo
da realizzare
Il primo
esempio
in Italia
A PERUGIA
I villaggi Oxylane, destinati alla pratica sportiva di grandi e piccoli,
rappresentano un modello di sviluppo che si
attua in collaborazione
con le realtà del territorio. E’ questo il principale obiettivo che si
vuole raggiungere a Perugia, primo caso in Italia. Attualmente i villaggi Oxylane sono tutti
ubicati in Francia.
“La nostra volontà - affermano gli ideatori di
questo progetto - è realizzare sul territorio del
Comune di Perugia il
primo Villaggio Oxylane in Italia che sarà costituito da un negozio
Decathlon immerso in
ampi spazi verdi per lo
sport corredati dalle necessarie strutture di servizio gratuite (parcheggi, spogliatoi/docce, zone pic-nic, servizi vari),
da un'attività commerciale e da piccole attività di servizio all'attività
B
sportiva”.
Decisa presa di posizione del consigliere regionale di Forza Italia Valentino
“Basta con i ritardi di anni”
A PERUGIA
“Non si possono mettere in discussione, dopo
anni di discussione, progetti validi per il rilancio economico e lavorativo di Perugia”. Con
queste parole il consigliere regionale di Forza
Italia, Rocco Valentino, interviene sulla vicendaDecathlon, dove "alcuni assessori della giunta guidata dal sindaco Andrea Romizi offrono
un quadro di lettura che differisce per alcuni
aspetti.Non è mia intenzione sollevare alcun
appunto rispetto alle opinioni espresse dai singoli assessori comunali - spiega Valentino - ma
la vicenda Decathlon ha veramente dell'inverosimile: sono passati ben sei anni da quando il
consiglio comunale di Perugia approvò la variante urbanistica che interessa il progetto in
questione. Una telenovela cui è giunta l'ora di
mettere la parola fine. Vista la sempre più difficile realtà occupazionale del nostro territorio prosegue Valentino - non si possono più procrastinare risposte. Specialmente quelle che, in
una prospettiva di breve-medio periodo, oltre a
facilitare la viabilità in zona Lacugnano-Santa
Sabina (senza oneri per il Comune di Perugia),
porteranno un indiscutibile vantaggio in termini occupazionali e di indotto. L'iter di studio e
fattibilità relativo al progetto Dechatlon, ed in
particolar modo la procedura di valutazione di
impatto strategico, è ormai avviato a conclusione. Dato il momento di gravi incertezze sociali
ed economiche che interessano anche la nostra
città, fermarsi a riflettere sull'insieme di questo
progetto potrebbe essere valutato dai cittadini
B
come una ulteriore opportunità persa”.
-MSGR - 06 UMBRIA - 35 - 16/07/14-N:
Umbria
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METEO
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PERUGIA
Terni
Rubrica di Gare, Aste, Appalti e Sentenze
Mercoledì 16
Luglio 2014
Perugia f Foligno f Spoleto f Piazza Italia, 4 (PG) T 075/5736141 F 075/5730282 f Terni Piazza della Repubblica T 0744/58041 (4 linee) F 0744/404126
Terni
Borgo Rivo
sotto assedio:
raffica di furti
di auto e in casa
Terni
Ast, alta tensione
ma forse
il piano industriale
partirà a tappe
Omicidio Kercher
Grassi a pag. 47
Ugolini a pag. 48
Servizio a pag. 36
Raffaele, laurea sull’innocenza
«Il web mi ha già assolto»
Sollecito, condannato con Amanda Knox, è dottore in ingegneria
informatica con una tesi sui flussi su internet tra innocentisti e colpevolisti
«Morta per la cura sperimentale»
Perugia, richiesta di giudizio per due noti professionisti. La difesa: «Estranei ai fatti»
Secondo l’accusa della magistratura, la terapia era rischiosa e non regolarmente autorizzata
`
Egle Priolo
PERUGIA La diagnosi che parla di tumore fa paura. Ma è stato preso in
tempo, si può guarire. Si immagini
il dolore del marito e dei figli a perdere una moglie e una madre
quando sembrava che ne sarebbe
uscita. Si immagini la disperazione, poi, se ci si convince che la causa del decesso potrebbe essere una
cura sperimentale che avrebbe dovuto salvarla. Si immagini la rabbia, alla fine, se quella cura non era
neanche autorizzata e la famiglia
non era stata informata degli eventuali rischi. Ma la medicina è così:
santa quando ti salva, demonio
quando non ci riesce. Pur rimanen-
do la stessa per tutti. Ma è naturale: dolore, disperazione e rabbia diventano prima un esposto al posto
fisso dell’ospedale Santa Maria della Misericordia, quindi si tramutano in un’indagine dei carabinieri
del Nas e si trasformano nel nero
su bianco della richiesta di rinvio a
giudizio per due importanti esponenti della sanità umbra: Annibale
Donini, in qualità di direttore della
struttura complessa di Chirurgia
generale d’urgenza, e Stefano Fiorucci, professore e responsabile
dell’Unità di ricerca del laboratorio della clinica di Gastroenterologia. Richiesta, appunto.
Continua a pag. 37
Sanità
Umbria Jazz. Stasera Hancock-Shorter
Nuovo piano
per abbattere
le liste d’attesa
PERUGIA Un piano straordinario per abbattere i tempi di
attesa delle prestazioni
sanitarie sarà pronto entro
la fine del mese: lo ha
annunciato ieri la
presidente Catiuscia Marini
in Commissione regionale.
«Mi apre? Vado da un’amica»
ma al citofono ci sono i ladri
Perugia, condomini-detective per non farsi sorprendere dalle bande
Michele Milletti
PERUGIA «Le modalità d’azione dei
delinquenti cambiano continuamente» ha detto lunedì scorso il
questore, Carmelo Gugliotta. Subito servito: dalle facce losche ai
modi cortesi, chi vuole entrare
nelle case le studia di tutti i tipi. E
se dai condomini del quartiere di
Madonna Alta qualche settimana
fa era partito l’allarme di alcune
ragazze ben vestite, apparentemente innocue ma troppo interessate a osservare chi esce e chi
entra dai palazzi, l’evoluzione ulteriore per dare l’assalto in qualche modo agli appartamenti di
quartieri in cui i ladri contano
sulla densità di popolazione, e
dunque sulla possibilità di non
conoscersi con altri condomini, è
quella di attaccarsi al citofono.
«Scusi mi apre? Devo andare
da un’amica». Ma la gente ormai
prima di aprire un portone a sconosciuti ci pensa due o tre volte. E
allora ecco che i cittadini-residenti, sempre nella zona di Madonna
Alta, si fanno detective per capire
il motivo di tante “citofonate”.
Anche perché si fa presto a intrecciare situazioni e abitazioni, e bastano poche domande per capire
che le richieste dall’altra parte
del citofono sono inventate, buttate là solo per trovare qualcosa
da dire e farsi aprire il portone. E
allora i tentativi d’assalto, ripetuti nel quartiere per qualche giorno, sono stati bloccati in tempo.
La ragazza che chiede dell’amica
non è riuscita a entrare, magari
facendo irrompere i propri complici per qualche furto. Alla prossima.
Pd, tutti al summit il
giovedì sera. In arrivo
un bastimento carico di
richieste per far svolgere le
primarie anche per la Regione.
Comincia la partita a scacchi,
astenersi deboli di nervi.
*****
Pd, presentato il movimento
”Rifare l’Italia”. Obiettivo
ambizioso. E se per cominciare
provassimo con il più sobrio:
“Diamole un’aggiustata”?
*****
Un bel record: con Raffaele
Palumbo per la prima volta a
Perugia un vicario diventa
questore. Complimenti.
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UNIONE EUROPEA
Si va a 35 gradi
Programma di Sviluppo
Rurale per l’Umbria
2007-2013
Mis. 3.1.3
Uj decolla a teatro e sui tasti
Il pieno a teatro, successo per i pianisti: oggi tocca a Herbie Hancock
col sassofonista Wayne Shorter. E Uj decolla
Nucci a pag. 42
Comune di Foligno
Gilberto Scalabrini
Incalzano bel tempo e caldo.
L'estate va verso il trionfo, ma secondo le ultime proiezioni dei modelli durerà solo qualche giorno,
perché l'Atlantico non vuole mettersi da parte. Però le temperature sono in aumento e, tra venerdì
e sabato, il caldo si farà sentire.
Addirittura sabato dovrebbe essere la giornata più calda della settimana, con valori intorno ai 35 gradi. In pianura, ci sarà un po’ di afa.
Ma attenzione: potrebbe essere in
arrivo qualche altro temporale.
Intanto da oggi fino a sabato sole
al più con qualche velatura.
Tour
2.0
Itinerari turistici
Laboratori
Visite guidate
uidate
Convegni
PROGRAMMA A CURA DI
ITINERARI TURISTICI A CURA DI
COORDINAMENTO UMBRIAMIA DI
Claudio Carnieri
on è la prima volta che il
segretario regionale della
Cisl Ulderico Sbarra mi
chiama ad un confronto
nelle sue riflessioni sull’Umbria. Non mi sottraggo, nella
consapevolezza di quanto il futuro della nostra regione dipenda da una azione comune e convinta di tutte le classi dirigenti,
non solo delle istituzioni e in
particolare del protagonismo e
dell’autonomia delle forze sociali, del lavoro, dell’impresa e
della scienza. Sono tra coloro
che, in questi anni, si sono impegnati a leggere, senza infingimenti, la dura crisi della regione, la più lunga dal dopoguerra, che ha fatto riemergere in
Umbria più antiche gracilità
che si pensava fossero state superate nella fase espansiva che
pur c’era stata, importante, a
metà degli anni 2000: così si è
riaperto criticamente il rapporto tra passato e futuro e si sono
riaccesi molti interrogativi sulla fase a venire. E’ certo che il
Pil non dice tutto, ma quando
in un territorio si perdono 12
punti, il 30% più dell’Italia, siamo di fronte ad uno “smottamento” che investe insieme
l’economia e la società e che
N
SBARRA (CISL)
HA RAGIONE:
SERVE CLASSE
DIRIGENTE
INCLUSIVA
MA NON BASTA
ANCORA
L’angolo del meteo
Fondo Europeo Agricolo
per lo Sviluppo Rurale:
l’Europa investe nelle zone rurali
Contro la crisi
forte alleanza
tra istituzioni
e società
@libero.it
Venerdì 16,00_19,00 / Sabato e Domenica 10,00_13,00 16,00_19,00
può e potrà gravemente ipotecare il futuro. Qui sta la radice
prima di ogni riflessione e anche la necessità di un aggiornamento della visione dell’Umbria rispetto al passato. Non mi
sembra pertinente tuttavia, anche per questo, una interpretazione di “meridionalizzazione”
che, dico a Sbarra, avrebbe ben
altri connotati e che le classi dirigenti dell’Umbria hanno sempre rifiutato, anche in ben altre, più difficili, fasi storiche: da
Luciano Radi, a Pietro Ingrao, a
Filippo Micheli. Certo la portata attuale della crisi fa oggi "scivolare" l’Umbria “verso il basso”, aprendo così nuovi distacchi territoriali, ma proprio per
questo l'analisi deve essere
molto rigorosa.
Oggi il Pil dell’Umbria pesa
su quello nazionale per l’1,35%,
meno che in passato: è così che
la crisi ha ridislocato in tutto il
paese forze e caratteri dei diversi territori, al Nord come al
Sud. Aldo Bonomi e altri studiosi hanno parlato di 6/8 aree che
distinguono ormai la nuova articolazione territoriale dell’economia italiana e sulle quali bisognerebbe ripensare le politiche nazionali e territoriali dello sviluppo. Questo è il dato della contemporaneità in Umbria,
nel rapporto tra economia e politica, per come si pone oggi.
Continua a pag. 39
-MSGR - 06 UMBRIA - 39 - 16/07/14-N:
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Perugia
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Mercoledì 16 Luglio 2014
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Per vincere la crisi una forte alleanza tra istituzioni e società
L’UMBRIA STENTA PIÙ DI ALTRI
RIPARTIRE DALLA MANIFATTURA
Classi dirigenti protagoniste insieme
Gli otto punti di Prodi e un nuovo sforzo comune
segue dalla prima
Potrebbe accadere anzi che la nostra regione
non sia in futuro in grado di agganciare pienamente la “ripresa”, quando ci sarà, per un eccessivo indebolimento e potrebbe non funzionare più allo stesso modo quel famoso “prisma” umbro per il quale quando l’Italia va bene, l’Umbria va meglio e quando “a Milano
piove, qui da noi grandina!”. Di questo sono
fermamente convinto: nessuna visione accomodante, dunque. Siamo dentro una complessa tempesta. Perciò mi preme sottolineare l’incrocio critico tra economia e società che si è
venuto strutturando nella crisi e che ha enormi conseguenze: dalla precarietà, alla forte diminuzione della nuzialità con una calo che in
Umbria è stato tra i più alti d’Italia, con il perdurare di un livello basso di natalità, malgrado l’apporto fortissimo delle nuove dimensioni multietniche (circa il 24% dei nati da genitori immigrati), fino alle dimensioni critiche nella lettura dei libri. E poi ancora: il risparmio
forzato delle famiglie sull’istruzione dei figli e
delle figlie. Qui stanno anche le radici materiali e simboliche delle povertà (in Umbria l’11%),
delle emarginazioni vecchie e nuove, delle solitudini, della sofferenza sociale che non si vede e che ha perso voce. Né secondaria è la dinamica dei consumi delle famiglie arrivata,
nel 2103, sotto la media nazionale.
LA GRANDE TEMPESTA
E’ in questa tempesta che si gioca sempre più
la qualità istituzionale della nostra regione.
Questo è l’orizzonte che vorrei proporre con
più forza nella interlocuzione con Ulderico
Sbarra, ben oltre le dinamiche di ceto politico.
Qui sta la vera scommessa della “inclusività”
delle istituzioni sulla quale il segretario regionale della Cisl lancia una provocazione forte:
avere una relazione continua tra l’impegno
amministrativo e di governo e questi grandi,
complessi, “mondi vitali”, per dirla con
Ardigò, che sono in sofferenza. Ecco allora
una conseguenza centrale: c’è bisogno di una
nuova e più forte alleanza tra istituzioni e forze sociali, non lesiva delle autonomie, ma volta a rendere più ricca e salda una visione criti-
ca dell’Umbria che non è pessimismo, ma snodo essenziale per aprire positivamente gli
orizzonti del futuro, anche attraverso un nuovo e più forte protagonismo sociale. L’Umbria
più di altre realtà è talmente connessa alle dinamiche del "mercato interno" che senza politiche espansive, nazionali ed europee, non ce
la potrà fare. Anche in Umbria c’è stata l’illusione che le manovre di finanza pubblica
avrebbero aperto la strada allo sviluppo: non è
stato vero!. Oggi bisogna essere chiari: crescita e sviluppo vengono da una dinamica positiva della domanda e da politiche pubbliche volte a questo fine, anche le più complesse e di
“nuova generazione”, lontane da ogni più antica illusione “statalista”. Ecco dove bisogna recuperare un patrimonio importante della tradizione umbra: la consapevolezza che, in quei
più grandi scenari internazionali, si possono
ancora fare politiche territoriali, nei contesti
regionali ed interregionali, come quelli recentemente evocati dell’Italia centrale. E sconfiggere il ritorno di una cultura “neocentralista”.
LE QUESTIONI DA PROPORRE
In un asse tematico di questo tipo si possono
proporre queste questioni: 1) In Umbria si produce poca ricchezza, processo che poi si ripercuote su tante caratteristiche della forza economia e sociale della regione. Qui sta tutto il
tema della produttività, così intimamente connesso, per l’Umbria, alla questione della specializzazione produttiva, del “che cosa si produce”. Ecco la domanda: come si fa ad andare
verso nuove traiettorie produttive? Che conseguenze ne derivano per l’internazionalizzazione, per la ricerca, per il lavoro? 2) Perché l’investimento privato in ricerca & sviluppo nella
regione è così basso (lo 0,5 del totale nazionale)? E’ una contraddizione antica: che si può
fare per superarla? L'Università di Perugia
sceglierà la strada della ricerca come asse di
una sua nuova e più forte identità? 3) L’internazionalizzazione. Andiamo ai numeri: l’Umbria è tornata, nell’ultimo anno allo 0,9% del
totale nazionale. Certo c’è stato un calo pesante della metallurgia e della chimica: ma dove
si arriverebbe se si tolgono quei valori che arrivano allo 0,35% e oltre? 4) Come è che la remunerazione del lavoro dipendente è in Umbria significativamente minore della media
nazionale? Non c’è in Umbria un “contratto a
parte” e allora bisogna andare alla visualizzazione delle qualifiche, dell’organizzazione del
lavoro, agli stessi processi di “operaizzazione”
che in Umbria sono altissimi. Così accade
spesso che la generosa partecipazione di tanti
lavoratori ai corsi di Formazione Professionale Continua organizzati dalla Regione finiscono per non avere alcuna conseguenza sulla
elevazione delle qualifiche e dei livelli retributivi. 5) Che ruolo possono giocare per l’economia regionale le Multinazionali, e la stessa rete importantissima delle medie imprese nella
prospettiva di costruire una nuova e più forte
connettività interna nelle filiere umbre? Si
pensi che nel flusso del commercio interregionale, come più volte è stato sottolineato dal
prof. Paolo Savona e da Zeno Rotondi, direttore dell’Ufficio Studi dell’Unicredit: l’import
netto dell'Umbria dalle altre regioni, solo per
l’industria, è di ben 1,2 miliardi di euro, segno
evidente di spazi particolarmente significativi
per una nuova crescita imprenditoriale nelle
stesse filiere produttive oggi presenti nella regione. 7) se il tema è quello di un più forte arricchimento del tessuto dell'imprese umbre,
come si può dare una nuova centralità alla
creazione d'impresa e alla stessa attrazione
d'impresa, selezionando e finalizzando per
questo risorse e luoghi?
AVVIARE UNA RICERCA COMUNE
Perciò mi sembrerebbe importante, dopo lo
straordinario e duro impegno del Governo regionale di questi anni, dentro la crisi, che si
proseguisse ancora più avanti, verso una fase
ancor più ricca di ricerca comune, anche molto oltre la “concertazione”. A Sbarra dico: ci
vuole “spirito di verità”, volto a vedere che cosa è successo realmente nella esperienza umbra degli ultimi venti anni, nei quali non è certo mancata una ricerca nelle diverse classi dirigenti che ha avuto tuttavia esiti diversi, anche rispetto a quelli preventivati. Romano
Prodi ha rilanciato recentemente otto punti
sulle politiche industriali e sulla nuova
centralità della manifattura. Penso stiano lì
snodi cruciali di un comune cammino di ricerca, fatto con uno spirito di confronto. Altre generazioni seppero farlo negli anni ’70, organizzando convegni nazionali su chimica, siderurgia, energia, centri storici, pianificazione
urbanistica. Piccola regione, ma capace di un
forte e plurale pensiero politico. Ecco. Qui sta
ancora, mi sembra la scommessa centrale dell’Umbria, la ragione di uno stile e di una ambizione possibile per misurare le classi dirigenti
in tutte le direzioni, nelle istituzioni certo, ma
anche nel mondo produttivo, in quello finanziario, in quello accademico e della ricerca
scientifica, in quello della ricerca culturale ed
artistica.
Claudio Carnieri, presidente Aur
«Contenzioso col Comune da 24 anni, voglio giustizia»
SCRIVE A PAPA E PRESIDENTE
La protesta di un maresciallo
LA STORIA
Marcello Zampa, 84 anni, già
maresciallo maggiore aiutante
dei carabinieri, per vedere
accolta la sua richiesta di rapida
giustizia ha scritto a tutti.
Ha iniziato con il vescovo di
Assisi monsignor Domenico
Sorrentino, poi padre Mauro
Gambetti, custode del Sacro
Convento, ma non si
accontentato e per conoscenza
ha addirittura informato il Santo
Padre e il Presidente della
Repubblica.
Brega: «I confini
delle Regioni
da rivedere»
«SÌ AL NUOVO SENATO»
Le riforme sono necessarie
Il nuovo Senato federale «è un
atto dovuto ai cittadini» e «va
salutato con soddisfazione»
perchè si tratta di una riforma
fondamentale. Il presidente
della Conferenza delle
Assemblee legislative delle
Regioni e delle Province
autonome, Eros Brega (Pd),
presidente del Consiglio della
Regione Umbria, è soddisfatto.
«Mi auguro - dice - che si
possano superare gli ultimi
ostacoli per arrivare ad una
approvazione che è un atto
Ora, divenendo paladino per i
tantissimi cittadini che si
trovano nelle sue stesse
condizioni, ha scritto anche
all'attuale ministro della
giustizia onorevole Andrea
Orlando.
«Maresciallo dell'arma in
pensione dopo 40 anni di
onorato servizio, ed invalido
grave al 100% - scrive avvilito
Marcello Zampa - avendo
iniziato un contenzioso per
abusi edilizi da circa 24 anni con
il comune di Assisi, ancora da
definire, ai sensi dell'articolo 50
della costituzione chiedo se non
sia possibile creare una linea
preferenziale per la sola
discussione processuale per le
persone ultraottantenni e
gravemente ammalate per dar
loro modo di vedere la
conclusione dell'iter giudiziario
prima che passino a miglior vita;
un procedimento che acceleri la
definizione dei processi. Dopo
24 anni il sottoscritto ritiene che
tutti coloro che si trovano nella
sua situazione abbiano diritto ad
una risposta celere e certa».
Per onor del vero alcune
sentenze sono state emesse nel
merito della vessata quaestio,
molte di queste però hanno
lasciato l'amaro in bocca a
Zampa perché, per la lunghezza
dei procedimenti, alcuni reati
sono caduti in prescrizione.
Nei quasi cinque lustri trascorsi
dal 1989 del caso si sono
interessati il Tar dell'Umbria, il
Tribunale di Perugia, la Corte
d'appello di Perugia, il Consiglio
di Stato.
«Quello che mi avvilisce è la
diversità di trattamento
riservata alla mia famiglia alla
quale è stata rifiutata la
concessione edilizia per il
rifacimento dei garage, pari ad
1/6 del volume realizzato ex novo
dalla controparte, nonché una
altra modestissima concessione
edilizia per il prolungamento
della terrazza, che sarebbe
dovuta servire a coprire il
portone d'ingresso, con la
motivazione che in campagna
non sono consentite terrazze a
sbalzo, mentre gli altri hanno
costruito davanti alla mia casa
una stalla per venti cavalli con
concimaia di 100 mq e un
maneggio di 1200 mq».
Luigi Foglietti
dovuto». Brega sottolinea il
riconoscimento importante che
il testo che archivia il
bicameralismo perfetto e
riforma il Titolo V della
Costituzione, riconosce alle
Assemblee legislative e al ruolo
legislativo delle Regioni: «i 100
futuri senatori - sottolinea - di
cui ben 74 consiglieri regionali e
21 sindaci, verranno eletti dai
Consigli regionali» e ai critici
dell'elezione indiretta dei
senatori, fa notare che «il
consigliere regionale è eletto dal
popolo e rappresenta il
territorio, dunque condivido in
pieno la cosiddetta elezione
indiretta». Sul tema
dell'immunità dei futuri
senatori, al centro di furiose
polemiche, osserva: «l'immunità
non deve servire a coprire i
corrotti, se è così va tolta. Deve
invece servire a garantire al
meglio i ruoli che vengono svolti.
Certo o si dà o si toglie a tutti: un
Senato senza immunità e un
Camera con l'immunità
renderebbe il primo di serie B».
Il testo del Ddl costituzionale
approdato a Palazzo Madama,
secondo Brega, «è molto
migliorato rispetto a quello
iniziare: do atto al ministro
Boschi di aver accolto molte
delle nostre richieste, il
confronto è stato serio e ha
raggiunto importanti obiettivi.
Importante è stato anche il
lavoro con Calderoli e
Finocchiaro, interlocutori
fondamentali». E per Brega, la
riforma del Titolo V, che toglierà
alcune competenze alle Regioni,
«riporta il giusto equilibrio e
assegna alle Regioni il ruolo che
la Costituzione ha loro
attribuito. Quando si modificò il
Titolo V - spiega - lo si fece con
troppa fretta e si caricarono le
Regioni di troppe responsabilità
- ci fu una accelerazione non
positiva, insomma». Con il
nuovo Titolo V, dunque, «le
Regioni vedranno valorizzate al
meglio la loro funzione. La
riforma non le sminuisce ma
anzi le rafforza e le rilancia».
E Brega va oltre: «il tempo dice - è maturo per rivedere i
confini delle Regioni in termini
più federali. L'Umbria per
esempio - ragiona Brega insieme alle Marche, potrebbe
essere più forte, avere maggiore
accesso ai fondi europei. Così
come per queste due Regioni, il
discorso potrebbe valere anche
per altre». Infine, i costi della
politica. Il premier Renzi ha
detto più volte che i consiglieri
regionali dovrebbero
guadagnare quanto i sindaci dei
capoluoghi.
«Siamo pronti a riaffrontare il
tema delle indennità dei
consiglieri - conclude il
presidente della Conferenza
delle Assemblee legislative - ed
anche a farlo prima
dell'approvazione definitiva del
nuovo Senato. Ricordo che tutti i
Consigli regionali, dal 1 gennaio
Fax: Perugia 075 5730282 Terni 0744 404126
Foligno-Spoleto 0742 0355841
E-mail: [email protected] / [email protected] /
[email protected] / [email protected]
GRAZIE ALL’EQUIPE
DEL PROFESSOR FALINI
Mi chiamo L., oggi ho 64 anni:
ne avevo 63 quando, nell’ottobre
2013, scoprii all’improvviso di
essere ammalata di linfoma
mantellare. Il fatto di avere a
Perugia una sezione di
ematologia (diretta dal prof.
Brunangelo Falini) mi faceva
stare assolutamente tranquilla
(nonostante il nome altisonante
della malattia) e i sei cicli di
chemioterapia, ai quali fui
sottoposta, non mi diedero
alcun problema, al punto tale
che mi fu facile continuare la
mia vita, come se intanto non
fosse successo niente: continuai
ad andare al lavoro, le colleghe
furono preziose come sempre e
al “day hospital” il sorriso, come
terapia per l’anima, regnava
sovrano. Non so altrove ma in
Italia è costume abbastanza
diffuso criticare ciò che
pensiamo non vada bene: mi
sento, per tanto, in dovere di far
conoscere al pubblico ciò che
invece bene funziona (e come).
All’inizio sono stata ricoverata
dal prof. Falini, che per il mio
percorso terapeutico mi ha
affidata al dottor Flavio
Falcinelli e alla dottoressa
Monia Capponi, che ora so con
certezza essere due persone e
due professionisti meravigliosi,
tra quanto di migliore mi
potesse capitare durante i mesi
della malattia.
Il professor Falini non ha
bisogno delle mie parole di
presentazione: Perugia non può
che essere orgogliosa di questo
suo figlio, conosciuto in tutto il
mondo, reso ancora più grande
dalla umiltà con la quale
quotidianamente porta avanti il
proprio lavoro e con la quale si
mette a disposizione di tutti i
propri pazienti.
All’uscita dall’ospedale il 3
luglio di quest’anno, grazie al
trapianto autologo sono oramai
arrivata con successo alla fine
della mia terapia: ringrazio,
pertanto, tutti coloro – medici e
paramedici – che fanno parte
dell’equipe del prof. Falini e che
ho avuto la fortuna di
conoscere; tutti si sono presi
cura di me in maniera
professionalmente competente
e umanamente solidale: la
malattia ci rende fragili e un
sorriso, una carezza, una parola
comprensiva possono fare
miracoli; tutto questo l’equipe
del professor Falini lo sa bene e
lo mette quotidianamente in
pratica.
Infine, mi corre l’obbligo di
esprimere gratitudine per i miei
“due angeli custodi”, il dottor
Flavio Falcinelli e la dottoressa
Monia Capponi: con paziente
disponibilità insuperata scienza
medica mi hanno restituito alla
kia vita e ai miei figli, che della
mia vita costituiscono la parte
essenziale e insostituibile.
Allora grazie! Colgo l’occasione
per ricordare l’esistenza
dell’Associazione onlus Daniele
Chianelli e per chiedere di
sostenerne la preziosa attività.
L., Perugia
SCALE MOBILI KO
Qualche volta mi chiedo se c’è
una forma di autolesionismo nel
fatto che le scale mobili vengano
risistemate sempre nei
momenti di maggior afflusso
turistico nella città di Perugia.
Poi concludo che è un caso. Ma
un caso di non curanza delle
cose pubbliche.
R. C., Perugia
La vignetta di Pino
2013, hanno unificato l'importo
degli emolumenti, che prima
variavano da Regione a
Regione».
FONDI EUROPEI
«Le Regioni intendono
rispettare la scadenza del 22
luglio per la presentazione dei
Piani operativi dei fondi
strutturali europei, in modo da
poter contare sulla copertura
economica della
programmazione regionale, già
a partire dal prossimo autunno»:
lo ha affermato la presidente
umbra, Catiuscia Marini, in
apertura del Tavolo dell'alleanza
per lo sviluppo dell'Umbria, nel
corso del quale sono stati
presentati il Programma
operativo regionale Umbria Fesr
2014-2020 ed il Piano di sviluppo
rurale per l'Umbria 2014-2020
che la Regione Umbria
assumerà nel nuovo periodo di
programmazione.
«Entrambi i programmi - ha
riferito la presidente - sono stati
oggetti di un percorso
approfondito che ha già recepito
le richieste di modificazioni da
parte della commissione
europea ed entrambi puntano ad
utilizzare al meglio le risorse
facendo leva sull'innovazione, la
competitività delle imprese e
sulla qualità del lavoro anche
attraverso uno stretto contatto
tra il mondo della formazione e
quello delle aziende». La
presidente ha anche informato
che le Regioni sono state
convocate per oggi a Roma per
un incontro a Palazzo Chigi che
verterà proprio sulla
programmazione 2014-20120.
ABCD
FONDATO NEL 1878
DIRETTORE RESPONSABILE:
Virman Cusenza
CAPOREDATTORE EDIZIONE UMBRIA:
Marco Brunacci
-MSGR - 06 UMBRIA - 48 - 16/07/14-N:
48
Terni
(C) Il Messaggero S.p.A. | ID: 00155924 | IP: 151.12.186.133
Mercoledì 16 Luglio 2014
www.ilmessaggero.it
«Sindacati necessari»
Ast, tutti contro
la scelta del governo
CONSIGLIO COMUNALE
L’imbarazzo c’è ed è palpabile. Il sindaco Leopoldo Di Girolamo racconta le sue preoccupazioni e le sue speranze per l’imminente presentazione del piano industriale di ast, ma a scoppiare, è ovviamente, la mina che
riguarda la mancata presenza
(almeno fino ad oggi), dei sindacati al tavolo della trattativa nazionale, a palazzo Chigi. E il paradosso lo mette subito sul tavolo
l’ex assessore allo Sviluppo Economico, che da semplice consigliere tira fuori un po’ più di grinta, dopo il silenzio durante i due
anni di trattativa sulla vertenza
Ast: «I tedeschi ci stanno per presentare un piatto già preparato e
non è un caso che lo facciano in
piena estate, utilizzando una
strategia che mira a dividere istituzioni e rappresentanze sindacali», sostiene Piermatti. «Noi,
per contro, dovremo impegnarci
per mantenere ferma l'unità tra
istituzioni e sindacato. Perfino il
governo Berlusconi, che non
amava le organizzazioni sindacali, le convocava ai tavoli, nelle
precedenti vertenze».
L’assist è lanciato e molti lo
raccolgono, sia a destra sia a sinistra. Enrico Melasecche (IlT) ha
espresso la sua forte preoccupazione per la vicenda delle acciaierie. «Dovremo attendere l'incontro di giovedì, ma ribadiamo che
è fondamentale la presenza dei
sindacati e che è necessaria una
interlocuzione diretta del sindaco con il presidente del consiglio».
«Chiediamo al sindaco di non
partecipare ad alcun incontro al
quale non vengano invitati i sin-
dacati, le Rsu e i parlamentari
umbri», ha detto nel suo intervento Thomas De Luca del Movimento 5 Stelle, ricordando l'interrogazione parlamentare attraverso la quale il M5S ha cercato
di ottenere chiarimenti dal governo sulla vicenda Ast. «Occorre comunque intervenire prima
che il piano industriale sia presentato, altrimenti ci troveremo
solo a prendere atto di decisioni
già prese. Terni ha già pagato,
con la chiusura del Magnetico,
ma oggi c'è lo spettro di situazioni pesanti, come quella dell'
Electrolux. Eventuali altri ridimensionamenti rappresenterebbero un colpo al cuore della città».
Per Faliero Chiappini (Città
Aperta), che da ex sindacalista
non può che sostenere la presenza del sindacato al tavolo della
trattativa «non bastano più gli
strumenti ordinari, occorre pensare strumenti nuovi e anche
strumenti di sostegno e serve
una presenza forte del Governo
su questo territorio, per l'acciaio, ma anche per la chimica».
Marco Cecconi (FdI) ha rilevato quello che – a suo parere – appare essere quasi “un gioco delle
parti": «Da un lato fate finta di
chiedere a Renzi di ammettere
all'incontro di giovedì anche i
sindacati e, dall'altro, vi beccate
il rifiuto senza colpo ferire e, anziché rifiutarvi di andare a Palazzo Chigi se non insieme ai sindacati, vi mettete in fila come soldatini davanti all'Azienda e alla
Presidenza del Consiglio».
Francesco Ferranti (FI) ha sottolineato come un ulteriore ridimensionamento delle acciaierie
«decreterebbe la morte socio-economica della città».
AST Operai al lavoro in un reparto delle acciaierie
Orvieto Scalo
Polfer a rischio
sindaco chiede
aiuto al prefetto
LA RICHIESTA
AST Operai davanti alla fabbrica
Lacrime e sangue
o versione più soft
Gli scenari del piano
`Filtrano le prime
indiscrezioni sul
futuro delle acciaierie
IL RESTROSCENA
L’incubo si chiama chiusura
della parte fusoria, del ”caldo”
che porterebbe a tagli con l’accetta anche del personale. E’ un
incubo che i sindacati hanno
molto chiaro e che, finchè non
conosceranno i dettagli del piano della ThyssenKrupp per Ast
rimarrà comunque un obiettivo
da evitare a tutti i costi. Subito o,
anche, nel caso il piano industriale prevedesse più di una fase
di attuazione, in un secondo momento. E’ un incubo motivato, oltre che dai rumors interni all’azienda, anche dal fatto che i
turni per il caldo sono in calo e i
lavoratori o vengono spostati ad
altre mansioni oppure fanno
qualche ore di cassa integrazione.
L’altro scenario che si profila
in queste ore è più soft. Non è il
caso nè di alimentare speranze
nè di creare panico, perchè le
fonti ufficiali (Ministero, Regione e Comune) e chi conosce il
piano,(oltre alla ThyssenKrupp,
l’ex ad Marco Pucci e l’attuale,
Lucia Morselli), non danno indicazioni di sorta. Ma sono i segnali già in atto dentro la fabbrica a
suggerire un secondo scenario.
In una prima fase del piano indu-
striale la parte fusoria a caldo sarebbe ridimensionata ma non
chiusa (si parla di 15 turni). Questa scelta prevederebbe un esubero di circa 180-200 operai che,
però, potrebbero essere in parte
assorbiti facendo rientrare in
Ast del lavoro affidato a ditte terze (una sarebbe già stata avvisata che non vedrà rinnovato il
contratto da settembre). Certo,
anche in questo caso c’è il rischio
di licenziamenti, in aziende, poi,
in cui, spesso, i lavoratori hanno
meno tutele e garanzie, e che meno possono fare pressione mediatica. Il problema è spostato,
ma per le acciaierie sarebbe comunque un modo per minimizzare tagli e ammortizzatori sociali. La società delle fucine resta, comunque, a rischio e alcuni
Pucci, idea Ilva
Si è fatto anche il nome di
Marco Pucci, ex ad di Ast, come
ad di Ilva all’ultimo incontro al
ministero sul destino delle
acciaierie tarantine e della
siderurgia italiana. D’altra
parte l’ex ad ternano aveva
dichiarato di non voler entrare
in un settore concorrente di
Ast, che fa acciaio inox, ma la
tentazione di rimanere,
comunque nel settore e di
sfidarsi con una situazione così
impegnativa potrebbe
attirarlo. D’altra parte aveva
detto che aveva bisogno di
nuove sfide.
voci la vogliono non più autonoma, ma interna ad Ast. Andrebbe in questa direzione il ”declassamento” di una decina di dirigenti (gli ultimi assunti, secondo
voci ufficiose) a quadri, fatta nei
giorni scorsi dall’ad Lucia Morselli. Altre voci sostengono che,
per completare questo quadro,
manca un tassello: la messa in
vendita di Aspasiel.
Potrebbe essere invece un
buona carta da mettere sul tavolo della trattativa, invece, il trasferimento, - in realtà annunciato da tempo e ancora non realizzato - della linea 5 di Torino che
qui diventerebbe linea 6 e che farebbe lavorazione a freddo. E’ vero che questo piano ricalcherebbe molto quello annunciato da
Pucci e c’è chi sostiene che i tedeschi potrebbero averlo del tutto
ribaltato. Le incognite, dunque,
restano tante. Anche se, sempre
stando ad alcune indiscrezioni,
il muro di Essen si sarebbe ammorbidito. Non è detto che domani i dirigenti della Thyssen come temono i sindacati - presenteranno a palazzo Chigi il piano già pronto e blindato. Potrebbe essere solo il primo incontro,
interlocutorio, su cui lavorare in
collaborazione con le parti. Già
ieri, dopo il viaggio di Morselli in
Germania, la Thyssen ha proposto ai sindacati - esclusi, almeno
fino a tarda sera, dall’incontro di
palazzo Chigi - un secondo incontro a Confindustria Roma. E
si stanno cercando mediazioni.
Vanna Ugolini
«Incarico a tutti i consiglieri», la super giunta di Filiberti
`Ognuno degli eletti
avrà un compito:
«Si guadagnino i voti»
COMUNE
LUGNANO IN TEVERINA E' stato un
mese e mezzo di studio ed assestamento quello passato dal sindaco e dai consiglieri a Lugnano
in Teverina dopo le elezioni del
maggio scorso. Ma non sprecato:
il manipolo degli eletti hanno valutato le tendenze di ognuno e subito dopo il sindaco Gianluca Filiberti ha assegnato deleghe e compiti. Insomma, fuori dalle righe:
tutti assessori, ed ognuno degli
eletti avrà un compito da risolvere su un tema sul quale si ritiene
più portato: «Un'idea innovativa?
- dice Gianluca Filiberti, il sindaco - Non lo so. So soltanto che non
aveva mai visto una cosa del genere ma a noi è venuta naturale». Il
comune è piccolo e non ci sono i
professionisti della politica, quelli che possono passare ventiquattro ore al giorno in comune: «Per
questo ognuno degli eletti dai cittadini deve prendersi sulle spalle
un pezzo di fardello e studiare
per cercare di arrivare alla fine
dei cinque anni con una buona
amministrazione alle spalle». Ovviamente le delibere le potranno
firmare solo gli assessori ufficialmente nominati ma non è sembrato un problema in quanto sarà
il sindaco a firmare una volta esaminato il lavoro dei consiglieri.
Gianluca Filiberti tiene anche a
specificare che tutto questo viene
svolto a titolo gratuito.
Così con atto pubblico il consigliere Alessandro Dimiziani, che
è il capogruppo della maggioranza, avrà compito sul turismo, cultura, grandi eventi, politiche agricole, toponomastica, gemellaggi,
marketing territoriale, politiche
del lavoro, politiche comunitarie
e fondi europei, servizi cimiteriali, valorizzazione centro storico,
terme di Ramici; il consigliere Daniel Lupino l'Informazione e comunicazione, sito internet, sicurezza, sport, politiche giovanili.
La consigliera Maria Saltalamacchia la scuola e servizi educativi,
sanità, verde pubblico, igiene
pubblica, formazione qualità urbana, arredo urbano - decoro urbano, il consigliere Aldo Santi le
infrastrutture, viabilità, mattatoio, relazioni con università agraria e comunità montana, Umbria
mobilità ed infine alla consigliera
Daniela Tessicini: commercio, artigianato, pari opportunità, servizi al cittadino, politiche per l'immigrazione. Rimangono in capo
al sindaco le deleghe ai lavori
pubblici, l'urbanistica, il bilancio,
la polizia locale rifiuti e servizi sociali.
Per cercare di allargare la platea di discussione il sindaco ha
anche promesso la costituzione
delle varie consulte per vedere e
capire i problemi. «Il nostro è un
tentativo di coinvolgere al massimo ogni rappresentante pubblico: riusciremo ad ottenere i risultati che abbiamo in mente? Ogni
anno tireremo le somme così saremo anche in grado di fare gli aggiustamenti necessari. Di certo
non si potrà dire che il nostro non
sia un comune trasparente».
m.g.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SINDACO Gianluca Filiberti
ORVIETO Un ricovero per delinquenti e barboni. Senza nessuno
che possa intervenire. É l’incubo
di molti orvietani che immaginano in cosa potrebbe trasformarsi
la stazione ferroviaria se davvero
si traducesse in realtà il piano di
revisione dei presidi e degli uffici
della polizia su tutto il territorio
nazionale preparato dal ministero dell’Interno in funzione della
carenza degli organici.
È questo infatti il rischio ed è
una possibilità, almeno fino ad
ora solo ipotizzata, che viene vissuta da molti come l’ennesimo
schiaffo al territorio orvietano, un
territorio che ha già dovuto subire il depauperamento causato dal
trasferimento del Tribunale. Con
la paventata ipotesi della chiusura del presidio della polizia ferroviaria il colpo sarebbe davvero pesante. A scendere in campo in
questi giorni, dopo che più volte il
segretario nazionale dell’Ugl, Filippo Girella, ha gridato aiuto, è
anche il sindaco di Orvieto Giuseppe Germani (in foto) che scrive direttamente al Prefetto di Terni, Gianfelice Bellesini, esprimendo la forte preoccupazione di tutti
i sindaci dell’Orvietano e dei Comuni del Lazio soprattutto sul
fronte della sicurezza.
«Noi sindaci non poniamo la
questione come “difesa di campanile” - dice Germani - ma vorremo
invece rappresentarle la nostra
posizione come formale istanza
affinché si possa avviare un confronto sulla obiettiva utilità del
servizio svolto dalla Polizia ferroviaria di Orvieto e se ne valutino
attentamente le conseguenze della eventuale soppressione».
Le considerazioni da cui l'ap-
«UN PRESIDIO
PER LA
SICUREZZA
SUL
TERRITORIO»
Marco
Germani
pello dei sindaci prende le mosse
partono da alcuni punti essenziali: innanzitutto la collocazione
della stazione, situata sulla linea
ferroviaria storica Roma-Firenze,
una linea strategica che scorre parallela all’Autosole sull’asse viario più importante del Paese. Una
posizione che, di conseguenza,
rende la zona particolarmente frequentata: dai turisti, che per raggiungere la città inevitabilmente
fanno scalo alla stazione, e anche
i pendolari che ogni giorno utilizzano i treni per andare a lavoro
nella Capitale.
«Dopo le 21 e fino alle 6 del giorno successivo - sottolinea il primo
cittadino Germani - la stazione
non è presidiata neanche dal personale di Trenitalia, avendo ormai eliminato il dirigente di movimento per l’intera giornata e il
personale di biglietteria per il turno di notte».
La necessità sollevata e condivisa dai sindaci di Umbria e di quella parte di Toscana e Lazio che
hanno uno sviluppo naturale nella cosidetta Tuscia, dunque, è
quella di mantenere quei livelli
anche minimi di sicurezza di cui
la collettività sente sempre di più
il bisogno.
Quello della sicurezza è per Orvieto un tema particolarmente
sentito. La posizione strategica rispetto ai movimenti delle merci e
delle persone nel Paese è dimostrata quasi ogni giorno anche dal
superlavoro del distaccamento
della Polstrada. E gli orvietani che
dopo aver perso i militari delle caserme ormai svuotate, il tribunale
e altri presidi si sentono sempre
più soli, non intendono sottovalutarlo.
Sa.Simo
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MERCOLEDÌ 16 luglio 2014
Ztl, in cinquemila la devono pagare
In arrivo i bollettini relativi al pass 2014. Occhio: i vecchi tagliandi non valgono più
Dolore e speranza
La spola
dei parenti
tra Ilaria
e il bimbo
DOOTTTTOORR
D
SSOOLLLLEECCIITTOO
Per lui laurea specialistica in Informatica a Verona
MILIANI · A pagina 5
NUCCI
· A pagina 2
Lo storico teatro
Morlacchi,
quanti posti
per i Vip
S.COLETTI · A pagina 8
Le liste in ospedale
La Regione
dice stop
all’attesa
· A pagina 8
L’arrivo dell’azienda
Ikea: «Perugia
rimane
un’ipotesi»
VAGNETTI · A pagina 4
Snodo fondamentale
Perugia-Ancona
Cantieri verso
la riapertura
Uno dei passaggi
della tesi analizza
le opinioni via web
sull’assassinio
della povera Mez
VERGARI · In Nazionale
· A pagina 3
OGGI SU:
www.lanazione.it/umbria
GUARDA LE FOTO
Delitto Kercher
Le tappe della storia
Le «baby-squillo» davanti al giudice
LEGGI L’ARTICOLO
Scandalo di Terni, le ragazzine (dai 13 ai 17 anni) verranno ascoltate
LEGGI L’ARTICOLO
CINAGLIA · A pagina 23
La curiosità Prestigioso riconoscimento dalla Provincia di Perugia
Altro che Umbria Jazz, qui premiamo Gigione
MENTRE in questi giorni i più famosi artisti del mondo sono a Perugia per partecipare a «Umbria Jazz», la Provincia assegna un riconoscimento inedito al cantante Luigi Ciaravola, in arte Gigione (nella
foto), che verrà premiato domani a Foligno per aver ideato e portato al successo
un nuovo genere musicale: la «Folk Dance». La decisione di assegnare il riconoscimento istituzionale a Gigione è stata
presa dal vicepresidente della Provincia,
Aviano Rossi, che consegnerà a Ciaravola il prestigioso premio durante lo
spettacolo serale che si
terrà a San Giovanni Profiamma, all’interno delle
iniziative della Sagra della Rocciata. Insomma,
sembra proprio che di fronte alla «Folk
Dance» non ci sia «Umbria Jazz» che tenga...
Norcia, albero
cade su un’auto
Bimba-coraggio
cattura una ladra
PRIMO PIANO PERUGIA
MERCOLEDÌ 16 LUGLIO 2014
3
••
L’INTERVENTO PARLA IL CONSIGLIERE REGIONALE DI FORZA ITALIA, ROCCO VALENTINO
«Decathlon fondamentale al rilancio dell’economia locale»
— PERUGIA —
«NON SI POSSONO mettere in discussione, dopo anni progetti validi per il rilancio
economico e lavorativo di Perugia». Il consigliere regionale di Forza Italia, Rocco Valentino (nella foto), rompe gli indugi sulla vicenda Decathlon, anche all’indomani delle prescrizioni rese note da alcuni enti su traffico e
inquinamento. «La vicenda Decathlon ha ve-
BYPASSATA
LA «VAS»
La Conferenza dei servizi
(organismo composto
da una molteplicità
di enti pubblici e privati
che devono valutare
interventi urbanistici
complessi come questo)
ha espresso
parere favorevole
sul fatto che il progetto
non andrà sottoposto
al procedimento
di Valutazione
ambientale strategica
IL «SI’»
E’ PARZIALE
Ma il sì è parziale
perché il costruttore
del colosso
dell’abbigliamento
sportivo
che sorgerà a Olmo
dovrà prima
mettere a punto
alcune modifiche
che riguardano il traffico,
il rumore
e l’inquinamento prodotto
dal maxi-afflusso
di veicoli nella zona
ramente dell’inverosimile: sono passati ben
sei annida quando il Consiglio comunale approvò la variante urbanistica che interessa il
progetto in questione. Una telenovela cui è
giunta l’ora di mettere la parola fine. Vista la
sempre più difficile realtà occupazionale del
nostro territorio non si possono più procrastinare risposte. Specialmente quelle che, in
una prospettiva di breve-medio periodo, oltre a facilitare la viabilità in zona Lacugnano-
Santa Sabina (senza oneri per il Comune),
porteranno un indiscutibile vantaggio in termini occupazionali e di indotto. L’iter di studio e fattibilità relativo al progetto Dechatlon
è avviato a conclusione. Dato il momento di
gravi incertezze sociali ed economiche —
conclude — fermarsi ulteriormente a riflettere sul questo progetto potrebbe essere valutato dai cittadini come una ulteriore opportunità persa».
Ikea continua a prendere tempo
«Perugia rimane solo un’ipotesi»
Il colosso svedese rivela: ‘Sono in atto valutazioni interne’
— PERUGIA —
L’ASSESSORE all’Urbanistica,
Emanuele Prisco (nella foto)
prenderà contatti quanto prima
con i vertici italiani di Ikea. Il neotitolare della delega alla programmazione urbana infatti vorrebbe
conoscere — e intende farlo presto
— le reali intenzioni del colosso
svedese, e se, insomma, ci sia ancora la volontà di proseguire nell’investimento programmato a San
Martino in Campo. Intenzioni
che vanno al di là delle dichiarazioni rilasciate nelle settimane scorse
da Valerio Di Bussolo, responsabile relazioni esterne Ikea Italia
(«L’investimento sul capoluogo
umbro è congelato») e delle indiscrezioni che si sono susseguite
nei giorni successivi sull’ipotesi
che il maxi-negozio di arredamento sbarcasse nel territorio di Corciano.
DALLA SEDE milanese continuano dunque a prendere tempo.
Almeno ufficialmente. Interpellato proprio ieri sulla questione,
L’Ufficio relazioni esterne della so-
UMBRIA MOBILITA’ LA VOCE DEI SINDACATI
«E’ inutile il Pos
obbligatorio»
URBANISTICA
L’assessore
comunale
Emanuele Prisco
— PERUGIA —
CARLA SPGNOLI del
Movimento per Perugia
tuona: «Dal 30 giugno è
scattato per legge l’obbligo
per commercianti, artigiani e professionisti di dotarsi del Pos che traccerà elettronicamente i pagamenti
sopra i 30 euro. Questo
provvedimento è inutile e
dannoso, perché non andrà minimamente a intaccare l’evasione fiscale
mentre aggraverà i costi
delle nostre piccole e medie imprese».
cietà svedese fa sapere che «ad oggi non abbiamo novità su Perugia,
perché stiamo ancora facendo una
serie di nostre valutazioni interne». Una risposta laconica che potrebbe essere interpretata in più
maniere, ma che di fatto lascia intendere come per ora tutto resti fer-
mo al palo. E’ chiaro che società come queste prima di scoprire le carte ci pensano non due ma duecento volte. Di certo nessuno dei vertici italiani di Ikea si è mosso o ha
alzato il telefono per prendere contatti con la nuova amministrazione comunale perugina.
FONDI EUROPEI LA MARINI OGGI AL SUMMIT DI ROMA
«Salvaguardare l’azienda» L’Umbria vara il suo piano
— PERUGIA —
— PERUGIA —
«I SOCI pubblici si adoperino affinché venga salvaguardata
l’azienda Umbria Tpl e Mobilità Spa, garantendone la
continuità occupazionale con prospettive anche di sviluppo,
affinché vengano individuate le risorse necessarie per gli
urgenti investimenti sull’infrastruttura ferroviaria e,
soprattutto, affinché vengano garantite le risorse
economiche necessarie per mantenere l’attuale assetto dei
servizi di trasporto pubblico locale e ferroviario». Le
Segreterie Regionali dell’Umbria di Filt-Cgil, Fit-Cisl,
Uilt-Uil, Faisa-Cisal e Ugl-Fna scoprono le carte e affermano
di aver «appreso, con disappunto ma non con stupore, della
decisione assunta dagli enti proprietari di Umbria Tpl e
Mobilità Spa di cedere, a Busitalia, le quote residue di
partecipazione in Umbria Mobilità Esercizio Srl, pari al 30%
del capitale sociale. Questa decisione — affermano — si
ribadisce non inaspettata, tradisce un patto siglato con le
organizzazioni sindacali, i dipendenti e i cittadini, da parte
degli esponenti politici umbri i quali, indistintamente da
destra e da sinistra, si erano impegnati a fare tutto quanto
fosse stato possibile per evitare di cedere le quote residue».
«LE REGIONI intendono rispettare la scadenza del 22 luglio per la
presentazione dei Piani Operativi
dei fondi strutturali europei, in
modo da poter contare sulla copertura economica della programmazione regionale, già a partire dal
prossimo autunno».
LA PRESIDENTE, dopo aver informato «che le Regioni sono state
convocate oggi a Roma per un incontro a Palazzo Chigi che verterà
proprio sulla programmazione
2014-2020», è entrata nel merito
dei contenuti dei documenti sottoposti alla valutazione del tavolo:
«il Programma operativo Fesr
2014-2020 si propone di sostenere
azioni incisive per supportare una
crescita sostenibile e inclusiva
dell’Umbria. Il programma, con
una dotazione di 356 milioni
280mila euro derivanti da diverse
fonti finanziarie, concentra le risorse disponibili secondo un approccio integrato su un numero limitato di obiettivi tematici, a cui
corrispondono cinque Assi prioritari di intervento in materia di ricerca innovazione, crescita digitale, competitività delle “pmi”, energia sostenibile, ambiente e cultura
e sviluppo urbano».
••
22 PERUGIA PROVINCIA
MERCOLEDÌ 16 LUGLIO 2014
FOLIGNO-SPOLETO
FOLIGNO AL «CIAC» L’ARTE CONTEMPORANEA
SI TERRÀ sabato 19 al Ciac, alle 18,30, l’inaugurazione
della mostra «Ricognizione 2014. Arte contemporanea
in Umbria». Resterà aperta fino al prossimo 19 ottobre
(venerdì 15,30-19; sabato e domenica 10-13/15,30-19).
E’ lotta a tutto campo agli abusi edilizi
Spoleto: polizia giudiziaria «scatenata». Nell’ultimo anno 30 opere non in regola
— SPOLETO —
RISCHIANO da una pesante
ammenda alla demolizione della
costruzione abusiva. Prosegue
senza tregua l’attività degli agenti di polizia giudiziaria, impegnati nei controlli per verificare
eventuali abusi edilizi sul territorio del comune di Spoleto. Come
avviene ormai da circa un anno
il Comune pubblica periodicamente all’albo pretorio l’elenco
dei rapporti pervenuti proprio in
seguito ai controlli effettuati.
I DATI che emergono sono piuttosto preoccupanti, visto che negli ultimi 12 mesi sono state riscontrate ben 30 opere e lottizzazioni realizzate abusivamente. Il
trend sembra in fase discendente, ma anche negli ultimi tre mesi, (aprile, maggio e giugno) gli
agenti della polizia giudiziaria
hanno rilevato ben cinque casi
di opere costruite in assenza, o in
difformità della Scia (segnalazione certificata di inizio attività) o
del Pdc (permesso di costruire).
Nel primo trimestre del 2014 gli
abusi rilevati sono stati 7, mentre negli ultimi sei mesi del 2013
i casi sono stati ben 18. Gli abusi
nella maggior parte dei casi sono
realizzati nelle frazioni, o nella
prima periferia. Nel report del secondo trimestre del 2014, nella
località di San Nicolò è stata scoperta anche una costruzione totalmente abusiva, realizzata in assenza di Scia e di Pdc. Un caso
SPOLETO
Politica in campo
per salvare la Onofri
— SPOLETO —
MUNICIPALE
Le sanzioni possono arrivare
fino alla demolizione
della costruzione ‘illegittima’
simile, a marzo, era stato riscontrato anche in una abitazione di
via delle Felici, in pieno centro
storico, dove si era verificata anche una frana, a causa delle abbondanti piogge. Le sanzioni
comminate dalla Polizia municipale, coordinata dal comandante
Vincenzo Russo (nella foto), variano a seconda dell’entità
dell’abuso. Nei casi più gravi,
quando non sussistono le condizioni per una sanatoria, l’ente
pubblico può emettere anche
l’ordinanza di demolizione. È il
caso degli abusi riscontrati nel
primo trimestre del 2014 alla bocciofila e al campo di ruzzolone di
Pontebari e al circolo tennis di
Montarello, dove i tecnici hanno
ravvisato anche il pericolo idrogeologico. Per questi tre casi pe-
rò i titolari degli impianti sportivi hanno fatto ricorso al Tar, per
chiedere l’immediata sospensiva
dell’ordinanza. La «lotta all’abuso» avviata dalla precedente amministrazione prevede per prassi
che gli avvisi vengano inviati anche alla Procura di Spoleto, al
presidente della Giunta provinciale e alla Prefettura.
D. M.
NORCIA TRAGEDIA SFIORATA ALL’USCITA DELLA GALLERIA
L’albero cade sull’auto, salvo per miracolo
— NORCIA —
ALBERO cade sulla strada provinciale per
Norcia e schiaccia la parte anteriore di una
macchina in transito; conducente ferito ma
fortunatamente senza gravi conseguenze. E’
accaduto lunedì sera a pochi chilometri da
Norcia, in località Serravalle. Protagonista un
residente del posto che stava rincasando.
All’uscita della galleria di Serravalle, si è visto
cadere l’albero addosso senza poter far nulla per
evitarlo. Con ogni probabilità l’albero è stato
MONTEFALCO VIA ALLE MANIFESTAZIONI D’AGOSTO
divelto dalla furia dei temporali che lunedì si sono
abbattuti sulla zona di Norcia. Una pattuglia in
transito del Corpo Forestale ha soccorso il
malcapitato che è uscito dall’abitacolo della
vettura, un furgonato blu, da solo e cosciente
anche se accusando dolori alla testa e a un braccio.
Oltre al Cfs sono poi intervenuti soccorritori del
118 e carabinieri. Il ferito, trasportato all’ospedale
di Spoleto è stato dimesso poco dopo: ha
raccontato di non essersi accorto di nulla. L’uomo
è stato sottoposto anche ad alcoltest, ma è
risultato negativo.
ANCHE il mondo della politica interviene per salvare la
scuola di musica e danza
«Onofri». Dopo la lettera inviata al sindaco Cardarelli dai
genitori degli allievi della
scuola di musica comunale, il
consigliere del Pd, Paolo Martellini presenta una interrogazione urgente al primo cittadino per chiedere il ripristino
del calendario originale con
l’inizio delle lezioni fissato in
autunno. I problemi per quello che rappresenta uno degli
istituti formativi più importanti della città erano iniziati
già nella scorsa estate, quando
l’amministrazione Benedetti,
a causa delle problematiche legate al buco di bilancio, era
stata costretta a posticipare
l’inizio delle lezioni. Le procedure per l’apertura dell’anno
scolastico 2013/2014 erano state avviate con ampio ritardo a
causa dell’incertezza relativa
allo stanziamento dei fondi comunali. Le lezioni per gli oltre 200 giovani musicisti sono
iniziate solo a febbraio del
2014, con ben oltre quattro
mesi di ritardo. Martellini
chiede che venga assicurata
nel prossimo anno scolastico
2014/2015 la prosecuzione
dell’attività formativa della
scuola comunale, unica in
Umbria insieme a quella di
Città di Castello. Una scuola
che può vantare beni strumentali e materiale didattico di
elevato valore.
SPOLETO LA RICHIESTA DEI CONSIGLIERI REGIONALI ZAFFINI E CINTIOLI
Giovani musicisti in concerto «Ims, intervenire per tutelare i lavoratori»
— MONTEFALCO —
ARRIVA a Montefalco la grande
«City of Leeds Youth Orchestra» formata da 85 musicisti di
età compresa fra i 14 e i 19 anni
con la direzione di Dougie Scarfe che si esibirà sabato 19 alle
21.30 nella Chiesa Museo di
San Francesco. Il programma prevede popolari pagine di Giuseppe Verdi (Sinfonia del Nabucco),
di Giacomo Puccini (Intermezzo dell’opera Manon Lescaut), di
Peter J. Tchaikowskj (Sinfonia
dell’opera di Francesca da Rimini) e da pagine di illustri contemporanei come Edward Elgar
(Enigma Variations).
IL SUO DIRETTORE musicale
è Dougie Scarfe , musicista eclettico formatosi presso la Royal Northern College of Music di Londra, che oltre a preparare i giovanissimi musicisti dell’organico
della Leeds con la quale è chiamato a partecipare ad importanti festivals nazionali ed internazionali
, tiene normalmente corsi di direzione d’orchestra in varie città del
Regno Unito.
IL CONCERTO, patrocinato
dal Club Unesco di Foligno e si
avvale della collaborazione del Comune di Montefalco e del Sistema Museo,
segna l’apertura
dell’agosto montefalchese e fa
parte di un tour che il progetto
Omaggio all’Umbria ha incluso
nel proprio calendario di eventi
del 2014.
Metallurgiche di Spoleto, garantendo supporto e serietà. Ma serve anche un’azione tempestiva
sul piano delle politiche industriali, energetiche e infrastrutturali
indirizzando meglio sul territorio, le ingenti risorse dei fondi
strutturali di sostegno alle imprese e di contrasto alle scelte difensive di delocalizzazione produttiva,
che altrimenti avranno conseguenze esiziali per l’economia
spoletina».
— SPOLETO —
LA CRISI della Ims-Isotta-Fraschini approda sui banchi del
Consiglio Regionale. I consiglieri
regionali Franco Zaffini (nella foto), di Fratelli d’Italia, e Giancarlo Cintioli, del Partito democratico, hanno presentato una mozione congiunta sulla crisi delle Industrie Metallurgiche di Spoleto,
con richiesta di trattazione urgente nel Consiglio regionale di oggi.
ZAFFINI e Cintioli chiedono alla Giunta di riferire in aula e ritengono necessario un «intervento
deciso per tutelare i dipendenti e
indirizzare il processo di ristrutturazione aziendale». I due consiglieri chiedono di conoscere quali
azioni di supporto e indirizzo intende porre in essere la Giunta re-
gionale per salvaguardare la importante realtà economica e occupazionale dalle Industrie metallurgiche di Spoleto. «È opportuno — si legge nella mozione —
un intervento deciso delle istituzioni per tutelare i dipendenti e
indirizzare il processo di ristrutturazione aziendale delle Industrie
SECONDO Zaffini e Cintioli si
tratta di interventi urgenti vista
la crisi produttiva che sta riguardando il polo metallurgico spoletino, il blocco della cassa integrazione in favore dei dipendenti e l’avvio della verifica dei requisiti per
accedere al salvataggio dell’azienda mediante la legge ‘Prodi bis’.
MERCOLEDÌ
16 LUGLIO 2014
LE SFIDE UMBRE
IL GIORNO
il Resto del Carlino
LA NAZIONE
STRATEGIE & NUOVI PROGETTI
Il Tavolo dell’Alleanza parla chiaro
«Ripartire dalla competitività»
Perugia: summit sul programma Fesr e sul Piano di sviluppo rurale
· PERUGIA
IL PROGRAMMA operativo regionale Umbria Fesr 2014-2020 ed il
Piano di sviluppo rurale per l’Umbria 2014-2020 (nella foto sotto
l’assessore regionale Fernanda
Cecchini) sono i due provvedimenti che sono stati esaminati all’incontro di partenariato previsto nell’ambito del Tavolo dell’Alleanza per lo
sviluppo dell’Umbria. La dotazione finanziaria di risorse pubbliche
ammonta complessivamente a più
di mille 200 milioni di euro.
IN PARTICOLARE il Programma
Operativo Fesr 2014-2020 si propone di sostenere azioni incisive per
supportare una crescita intelligen-
vento.
IL TUTTO per assicurare nel medio-lungo periodo risultati di rilievo sul contesto socio-economico regionale. Il primo degli Assi individuati (ricerca innovazione) si avvale di una disponibilità finanziaria
di circa il 29% del costo totale del
Programma, pari ad oltre 103 milioni di euro, allo scopo di incrementare l’attività di innovazione delle imprese, rafforzare il sistema innovativo regionale e nazionale, accrescere la collaborazione fra imprese e
strutture di ricerca e il loro potenziamento e aumentare l’incidenza
di specializzazioni innovative in perimetri applicativi ad alta intensità
LE RISORSE ECONOMICHE
Sono disponibili quasi
360 milioni di euro
tra fondi locali ed europei
29
di conoscenza. Al secondo asse (crescita digitale) sono stati assegnati
quasi 32 milioni di euro, pari al 9%
delle risorse, con la finalità di ridurre i divari digitali sui territori, digitalizzare i processi amministrativi
e la diffusione di servizi digitali della pa offerti a cittadini e imprese e
potenziare a domanda di Ict di cittadini e imprese in termini di utilizzo dei servizi online, inclusione digitale e partecipazione in rete.
IL TERZO ASSE (competitività
delle pmi) dispone del 24% delle
risorse per quasi 80 milioni di euro, allo scopo di sostenere il rilancio degli investimenti del sistema
produttivo, lo sviluppo occupazio-
nale e produttivo in aree colpite
da crisi. Al quarto Asse (energia
sostenibile) viene assegnato il
21,5% delle risorse totali, pari i a
circa 46 milioni, finalizzato alla riduzione dei consumi energetici
negli edifici e nelle strutture pubbliche. Il quinto Asse (ambiente e
cultura) si avvale di quasi 36 milioni di euro, pari al 10% delle risorse totali, per migliorare gli
standard di offerta e fruizione del
patrimonio nelle aree di attrazione naturali e culturali, e rendere
più competitive le destinazioni turistiche. L’ultimo asse (sviluppo
urbano sostenibile) può contare
su oltre 46 milioni 800mila euro
(il 13,1 del totale).
AGRICOLTURA
PER I GIOVANI
L’ULTIMA PRIORITA’ è rivolta
alle comunità rurali, per
contrastare l’invecchiamento
e la marginalizzazione della
maggior parte delle aree
rurali attraverso interventi
che oltre all’agricoltura sono
indirizzati alla rete delle
infrastrutture e dei servizi, in
particolare rivolti a giovani e
fasce più anziane, così da
promuovere nuove forme di
dinamismo
economico-sociale e
culturale. Un ruolo “decisivo”
è assegnato alle attività
turistiche che valorizzano il
patrimonio
storico-architettonico e
ambientale, per le quali è
prevista una strategia
sperimentale e progressiva in
collaborazione con il Governo,
e il sostegno alla diffusione
delle tecnologie. Le risorse
ammontano a 136 milioni
332mila euro.
CONFCOMMERCIO MANCA LA COPERTURA FINANZIARIA
Lavoratori senza ‘cassa’ da mesi
· PERUGIA
te, sostenibile ed inclusiva dell’Umbria nel contesto nazionale ed europeo. Ciò per affrontare la sfida della specializzazione ed innovazione della regione, della
competitività del sistema produttivo, della tutela e valorizzazione delle risorse territoriali e di uno sviluppo sostenibile. Il programma, con
una dotazione complessiva di 356 milioni 280mila
euro derivanti da diverse
fonti finanziarie (comunitarie, nazionali e regionali), concentra le risorse disponibili secondo un approccio
integrato su un numero limitato di
obiettivi tematici, a cui corrispondono cinque Assi prioritari di inter-
CONFCOMMERCIO Umbria aggiunge il proprio grido di allarme a quello dei sindacati dei
lavoratori per il mancato rifinanziamento della cassa integrazione in deroga, a causa del quale migliaia di lavoratori del commercio, turismo e servizi, oltre che di altri settori, sono da
circa 6 mesi senza alcun ammortizzatore sociale. La prima tranche di finanziamenti è servita
infatti a coprire gli ultimi mesi del 2013 e solo
circa 550 domande delle oltre 5mila pervenute
nel 2014, non ancora autorizzate per mancanza
di copertura. E anche per le 550 domande autorizzate le risorse hanno permesso di coprire solo il mese di gennaio 2014, il che vuol dire che
11.500 lavoratori in cassa integrazione in deroga, di cui quasi 3.400 a zero ore, non hanno percepito un euro da febbraio. «Una situazione pesantissima – denuncia l’organizzazione – sulla
quale il Governo è chiamato a dare risposte immediate, che non possono attendere la preannunciata riforma degli ammortizzatori sociali». Questa emergenza tra l’altro si aggiunge alla riduzione del periodo di concessione della
Cig in deroga da 12 a 8 mesi, per cui per le imprese che l’hanno chiesta a gennaio il termine
di scadenza passa da fine dicembre a fine agosto, mentre quelle che hanno chiesto la cassa
integrazione successivamente non sanno ancora la durata del beneficio. «La Cig in deroga —
dice Confcommercio — per le imprese del terziario è stata una conquista che avrebbe dovuto attenuare le conseguenze della crisi occupazionale che ha investito pesantemente anche
commercio, turismo e servizi. Il venire meno
nei fatti di questo ammortizzatore ha non solo
effetti diretti sui lavoratori, ma mette le aziende nelle condizioni di non poter resistere».
INFRASTRUTTURE GRAZIE AL DECRETO DEL MINISTRO I LAVORI RIPRENDERANNO TRA AGOSTO E NOVEMBRE
Perugia-Ancona, verso la riapertura dei cantieri
· VALFABBRICA
SI LAVORA su quattro fronti per
permettere la ripresa dei cantieri
sul tratto Pianello–Valfabbrica,
l’accelerazione dei lavori sulla
Valfabbrica–Casacastalda e la conclusione della Perugia–Ancona,
lotto umbro, prevista per l’agosto
2015.
QUALCHE GIORNO FA il ministro delle Infrastrutture Federica
Guidi ha firmato il decreto che
consente la vendita della società
Dirpa, in amministrazione straordinaria per insolvenza dal 2013, e
contraente di due appalti della
Quadrilatero (la Pianello – Valfabbrica e il tratto umbro-marchigiano della Ss 76 che parte da Fossa-
to). Il commissario Daniela Saitta
ha ora tutte le certezze necessarie
per dar corso alle procedura di
vendita del ramo d’azienda, essendo già state recepite le manifestazioni di interesse. E il riavvio dei
lavori è previsto tra agosto e novembre.
— ha spiegato Rometti — soprattutto ora che il ministro Guidi ha
firmato il decreto».
UNA RIPARTENZA che interessa
da vicino anche le imprese di costruzioni umbre, interessate ad aggiudicarsi una serie di mini-appalti sul lotto Pianello–Valfabbrica.
Qualche giorno fa, infatti, l’assessore regionale alle Infrastrutture,
Silvano Rometti, e il presidente
di Ance Umbria, Massimo Calzoni, hanno incontrato lo staff tecnico di Impresa spa per «cercare di
riattivare al più presto i cantieri
IL SINDACO ANASTASI
«Insistiamo affinché siano
le imprese umbre
a eseguire tutta l’opera»
CI SONO 15 MILIONI di euro sul
piatto per «appaltini» sull’intero
tratto, che di questi tempi fanno
gola. «Insistiamo — ha detto il
sindaco Oriano Anastasi — affinché siano le imprese umbre con i
necessari requisiti ad eseguire i lavori». Il terzo fronte è quello della
Valfabbrica–Casacastalda, lotto
Anas, su cui è all’opera l’impresa
ligure Carena. «Hanno ripreso
con due sole squadre — ha detto
Anastasi — ma ci hanno promesso che aperto un lotto
sulla Salerno-Reggio
Calabria, si concentreranno sull’Umbria».
Si chiudevano infine
ieri i tempi per l’invio delle segnalazioni, da parte dei
Comuni, di grandi opere inconcluse richieste
dal premier Renzi: Valfabbrica ha
risposto subito con
strada e diga del Chiascio.
Beatrice Vergari
IN AZIONE
Oriano
Anastasi