12 LA STAMPA GIOVEDÌ 19 FEBBRAIO 2015 Alessandria e provincia .41 . SANITA’ Un selfie per l’ospedale di Tortona Dopo le 20 mila firme raccolte, partita una campagna su Internet con foto di cittadini Dal Web ai disegni realizzati dai bimbi 1 «Un volto per l’ospedale di Tortona» è la nuova iniziativa del comitato Uniti per Tortona: sulla sua pagina, sono state pubblicate le foto e i «selfie» di tanti tortonesi. 1 Oggi, alle 16,30 nella sala Romita del municipio, saranno premiati bambini e ragazzi che hanno partecipato al concorso «L’ospedale dei bambini» 1 Il concorso consisteva nel presentare disegni ispirati all’ospedale Saranno premiati i primi 5 classificati di scuole dell’infanzia, elementari e medie. MARIA TERESA MARCHESE TORTONA Sos da Acqui «Reperibilità incasodiparto» Su facebook tante persone ci stanno mettendo la faccia per salvare l’ospedale. «Un volto per l’ospedale di Tortona» è la nuova iniziativa del comitato Uniti per Tortona: sulla sua pagina, sono state pubblicate le foto e i «selfie» di tanti tortonesi (e non) mentre tengono il cartello con la scritta «Io sto con l’ospedale» per dimostrare quanto sia importante che questa struttura nuova ed efficiente non venga smembrata reparto dopo reparto. 1 Un’ambulanza ne- Tantissime adesioni «Da un’idea del consigliere comunale Andrea Chiandotto è nata questa iniziativa che ha già ricevuto tantissime adesioni - dicono Elena Piccinini e Antonio Lace, coordinatori del comitato -. Il nostro obiettivo è superare come numero di foto le 20 mila firme già raccolte, per far vedere che ci siamo, che siamo in tanti e che ci mettiamo la faccia». Fra le foto, anche quella del sindaco di Volpedo Giancarlo Caldone e del consigliere comunale del paese Silvano Nobile; poi il consigliere del Movimento 5 Stelle di Tortona Danilo Bottiroli, e naturalmente il promotore Andrea Chiandotto, i coordinatori del comitato, tanti bambini, personale ospedaliero, famiglie tortonesi e del territorio. Ragazzi premiati Intanto oggi, alle 16,30 nella sala Romita del municipio, il comitato Uniti per Tortona premierà i bambini e ragazzi che hanno partecipato al concorso «L’ospedale dei bambini», rivolto alle scuole dell’infanzia, elementari e medie. Tutti i disegni saranno poi esposti in una mostra. I coordinatori e la giuria composta da altri membri del comitato hanno valutato i disegni e gli elaborati. «È stato un lavoro durissimo in quanto erano tutti belli e significativi e dover scegliere non è stato facile - commenta Elena Piccinini -. Saranno premiati i primi 5 classificati delle scuole dell’infanzia, i primi 5 delle elementari e i primi 5 delle medie, ma saranno assegnati anche altri premi». Testimonial della battaglia Elena Piccinini, portavoce del comitato Uniti per Tortona, e il sindaco di Volpedo, Giancarlo Caldone: sono fra i difensori dell’ospedale Infantile di Alessandria Il primario di Ortopedia pediatrica in sala operatoria nel Kazakistan toposti a screening e questo consente di correggere il difetto senza arrivare all’intervento. In Kazakistan invece lo screening non si fa e quindi sono diversi i casi di bambini che hanno necessità del chirurgo». MAURO FACCIOLO ALESSANDRIA Una settimana in Kazakistan a insegnare, anche con sedute in sala operatoria, ai chirurghi locali come affrontare casi di lussazione congenita dell’anca nei bambini. È l’esperienza che ha appena concluso il dottor Carlo Origo, primario di Ortopedia pediatrica dell’ospedale Infantile di Alessandria. «Sono stato invitato quale futuro presidente della Società italiana di Ortopedia e traumatologia pediatrica spiega -, con me c’era Onofrio Donzelli, fino a poco tempo fa primario dell’istituto pediatrico Rizzoli di Bologna. Siamo stati a Karaganda, città a circa 200 chilometri a Sud della capitale Astana. Qui c’è un ospedale pediatrico a cui fa capo un territorio vasto come la Francia. Una struttura comunque all’altezza di quelle italiane, con attrezzature idonee e bravi professionisti». Una settimana sotto zero Il dottor Carlo Origo Interventi complessi La lussazione congenita dell’anca è una delle patologie che vengono affrontate con risultati di eccellenza all’Infantile. «Sono interventi chirurgici complessi quelli che abbiamo effettuato - spiega il dottor Origo -, con l’impiego di 3-4 medici e una durata di 4-5 ore. Da noi i casi di lussazione congenita dell’anca sono ormai rari, perché tutti i neonati vengono sot- Così Origo ha trascorso una settimana nella città della steppa, 22 gradi sotto zero, al centro di una zona ricca di miniere di carbone, e ha contribuito a formare i colleghi di quell’ospedale. Congresso nazionale La stessa patologia sarà al centro del congresso nazionale della Società italiana di Ortopedia e traumatologia pediatrica che si svolgerà ad Alessandria dal 17 al 19 settembre e che il dottor Origo sta organizzando: «Ci saranno i migliori chirurghi e si parlerà anche di osteosintesi (cioè l’uso di fissatori, placche e chiodi; ndr) nelle fratture patologiche». onatale sempre disponibile. È la richiesta che giunge da Paolo Mighetti consigliere regionale del Movimento 5 Stelle dopo un recente parto avvenuto all’ospedale di Acqui ormai privo da mesi del punto nascite. Nei giorni scorsi, l’assessore regionale Antonio Saitta ha chiarito che il parto dello scorso 4 febbraio è avvenuto alle 10 e 9 minuti del mattino, quando era presente il personale sanitario (medici e infermieri) che prestano attività ambulatoriale di tipo ginecologico e pediatrico. «Secondo il direttore sanitario dell’Asl nei casi di impossibilità di trasferimento della partoriente ad Alessandria è previsto il parto in loco assistito dai medici dell’ospedale - spiega Mighetti -. Il caso ha voluto che l’evento si sia verificato in orario di copertura ambulatoriale. Se si fosse verificato in piana notte cosa sarebbe accaduto?». Di qui la richiesta di dislocare ad Acqui un’ambulanza Stam per emergenze neonatali. Anche il sindaco di Acqui, Enrico Bertero, ritorna sul problema del personale specializzato: «Chiedo ai vertici dell’Asl d’istituire un servizio di reperibilità serale e notturna pediatrica e ginecologica per minimizzare i rischi derivanti da un parto improvviso, visto che è stato allestito al pronto soccorso un locale attrezzato per le emergenze neonatali».[G. L. F.] 12 LA STAMPA GIOVEDÌ 19 FEBBRAIO 2015 il caso FRANCESCA FOSSATI BIELLA l comitato «Salviamo l’ospedale di Biella» ha raggiunto quota 500 firme, raccolte in due giorni appostandosi per qualche ora nei mercati dei paesi, al centro prelievi dell’Asl di Cossato, nelle sedi di Cgil, Cisl e Uil e fuori dall’ospedale (la petizione prosegue oggi e per tutta la settimana). I Ospedale, scatta il sit-in “La Regione ci ascolti” L’assessore atteso al varco oggi alle 17 dal Comitato 482 e si vorrebbero ulteriormente ridurre. «Il reparto Post acuzie serve per accogliere pazienti che non sono più nella fase acuta della malattia ma che hanno ancora bisogno di cure ospedaliere - dice Berto -: non si può eliminare senza una rete territoriale che ne faccia le veci. Non ci sono le strutture per questo passaggio che la Regione vorrebbe». «Siamo apolitici» «Il nostro è un comitato apolitico e i biellesi si avvicinano ai banchetti senza bisogno di essere interpellati - dice il portavoce Mauro Berto, medico ospedaliero e rappresentante del sindacato Anaao -. L’ospedale è una realtà a cui tutti sono interessati, fa parte della storia del Biellese. Per dimostrare all’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta l’attaccamento dei cittadini e dei medici e degli infermieri (che ogni anno garantiscono il loro servizio per circa 15 mila ore gratuite fuori dall’orario di lavoro) al nosocomio oggi dalle 17 ci sarà il nostro presidio fuori dal Degli infermi. Invitiamo tutti a partecipare». Con un sit-in che si preannuncia partecipato ma silenzioso, senza proteste o comizi, il comitato vuole dare manforte ai sindaci che alle 18 incontreranno Saitta per parlare del futuro della Sanità biellese. Il comi- Biella e provincia .41 . «Pronto il ricorso» FOTO MICHELETTI Il nuovo ospedale ospita oggi la conferenza dei sindaci Asl tato non si ferma di fronte alle dichiarazioni dell’assessore contenute nella lettera inviata ai giornali sul fatto che il Degli Infermi non sarà penalizzato dalla riorganizzazione (da attuare nel giro di due anni) e che non saranno chiusi 4 reparti: per loro la delibera della giunta Chiamparino parla chiaro e parla di 80 posti letto in meno, del taglio di 4 reparti e della riduzione di attività di altri. «Saitta dice che bisogna ragio- nare in termini di quadrante dice Berto -, ma i valori di produzione (ovvero il valore delle prestazioni date, quali visite, esami, interventi) mettono l’ospedale di Biella al secondo posto nel quadrante con 53,3 milioni di euro, dopo Novara (118,8 milioni) e prima di Vercelli (35,6 milioni), Borgomanero (33,1), Domodossola (19,3), Verbania (17,5) e Borgosesia (15,2)». A Biella poi spetterebbero 531 posti letto, ne ha solo Anche Wilmer Ronzani, ex consigliere regionale, fa parte del comitato: «Saitta dice di aver dato al Biellese 12 milioni di euro in più, ma sono soldi dovuti perché già si sapeva che la gestione del nuovo ospedale sarebbe costata 12 milioni in più del vecchio. E caso mai questa sarebbe una ragione in più per valorizzare il nosocomio biellese dato l’investimento di 190 milioni di euro per costruirlo e dato che sarà l’unico nuovo in regione per i prossimi vent’anni». Elena Chiorino, sindaco di Ponderano, anch'essa nel comitato con Claudio Corradino di Cossato: «L’altra sera ho incontrato una quindicina di sindaci e se Saitta non verrà incontro alle nostre richieste siamo pronti al ricorso al Tar». Il blitz a sorpresa Saitta:«Ilpersonale ècollaborativo» In breve Biella Ruba lattine di birre e aggredisce gli agenti 1È stato denunciato per rapina il noto pregiudicato Massimo C., 48 anni, di Biella. L’uomo, l’altro pomeriggio, è stato sorpreso dalla vigilanza del supermercato Esselunga di Biella a rubare alcune lattine di birra. Quando i vigilantes hanno cercato di fermarlo lui ha opposto resistenza e per riuscire a scappare non ha esitato a spingerli a terra. I carabinieri lo hanno poi rintracciato poco distante dal supermercato. 1 Blitz a sorpresa, ie- ri in ospedale, per l’assessore Antonio Saitta, che ha voluto visitare il Degli Infermi alla vigilia dell’incontro con i sindaci. «Ho parlato con medici ed infermieri motivati e orgogliosi di avere a disposizione una struttura così moderna», scrive l’assessore. E aggiunge: «Ho trovato nel personale la consapevolezza di dover ragionare secondo una logica di quadrante e la disponibilità totale a collaborare con le realtà limitrofe, senza conflittualità e campanilismi: questa è la strada che aiuterà anche Biella nella logica non di competizione ma di collaborazione con Vercelli, Borgomanero, Novara e Vco». Cerrione Nuovo furto di rame Rubati 600 metri di cavi 1 E dopo i cimiteri e le cen- traline elettriche di fabbriche dismesse i ladri di rame sono passati a tagliare i cavi delle linee ad alta tensione. L’altra notte, in via Pietro Zia, al confine tra Cerrione e Sandigliano, sono stati tranciati 600 metri di cavi della linea da 15 mila volt. I malviventi però sono stati disturbati e sono riusciti a portarne via, prima che arrivassero i carabinieri, circa 300. A dare l’allarme alle forze dell’ordine è stato Enel che gestisce la linea. Alla centrale operativa Enel di Novara risultava un guasto e ha fatto intervenire le squadre dei suoi tecnici. È il terzo colpo in poco più di una settimana, il primo a Occhieppo Inferiore ed il secondo a Ponderano. Biella Ladri al cimitero di Cossila San Grato 1 Ancora un cimitero saccheggiato dai ladri di rame. L’altra notte i malviventi hanno depredato tre cappelle del cimitero di Cossila San Grato delle loro copertura. A scoprire il fatto ieri mattina l’operaio addetto alla manutenzione del camposanto. LA PROVINCIA: «SIMULAZIONE RIUSCITA» Esercitazione anti-valanghe con l’elicottero Chiusa ieri mattina la strada per Bielmonte Strade chiuse ieri mattina a Bielmonte. Ma stavolta gli appassionati dello sci possono stare tranquilli: nessun allarme, solo un’esercitazione coordinata dalla Provincia. Dopo le 9 le auto hanno potuto salire tranquillamente. Nei pressi delle gallerie è stato simulato il distacco di una valanga. «Abbiamo fatto intervenire gli agenti della polizia municipale di Trivero e Veglio che hanno chiuso la strada nei due sensi di marcia - spiega il sindaco di Trivero Massimo Biasetti che è anche consigliere in Provincia -. Quindi è arri- vato l'elicottero per rimuovere la neve». In realtà non ce n’è stato bisogno: «E' stata una operazione per testare la preparazione ed è perfettamente riuscita - aggiunge Biasetti -. Il coordinamento è stato della Provincia, ma a finanziare l'intervento è stata la famiglia Zegna». Non è la prima volta che il gruppo imprenditoriale triverese investe sulla sicurezza in montagna. Lo aveva già fatto tra la primavera e l'autunno con la pulizia delle cunette lungo la Panoramica, sostituendosi allaa Provincia sempre più in bolletta. Intanto ha riaperto la strada che da Trivero sale alla stazione sciistica. Nei giorni scorsi non erano mancate le polemiche per la chiusura a causa di una slavina, che poi è puntualmente caduta lunedì. «Abbiamo preso la decisione giusta - commenta il presidente Emanuela Ramella Pralungo -. Lunedì si è staccata una valanga con un fronte di 20 metri che ha accumulato neve sulla strada per un’altezza di 4 metri». La scommessa per il futuro è la realizzazione dei paravalanghe, che permetterebbero di tenere sempre la strada transitabile. [M. PR.] Biella Investe pedone e scappa in auto 1 Dopo UNA LEZIONE SULLA LEGALITA’ Lo Scientifico all’Agenzia delle entrate 1 Appuntamento ieri all’Agenzia delle entrate con una ventina di studenti delle classi IV A e B del liceo scientifico per una mattinata di lezione sulla legalità. In «cattedra» anche Inps, Siae e Carabinieri. Ai ragazzi sono state illustrate le attività dei vari enti, oltre ai consigli su come evitare attività informatiche illegali come la «pirateria». [S. ZO.] aver investito un trentenne che attraversava la strada in via Camandona a Biella, ha schiacciato il piede sull’acceleratore e se ne è andato. Fortunatamente la vittima dell’incidente non si è fatto nulla di grave e, rialzatosi, si è recato da solo al Pronto soccorso. Dell’episodio, accaduto poco prima delle 21 l’altra sera, se ne stanno occupando i carabinieri. 12 45 67 18 LA STAMPA GIOVEDÌ 19 FEBBRAIO 2015 . Cronaca di Torino .41 POLITICASOTTOACCUSA ? Il vero nodo è il partito le domande LUIGI LA SPINA SEGUE DA PAGINA 39 Che cosa accade oggi al Tar? I giudici amministrativi sono chiamati a valutare i ricorsi elettorali, primo fra tutti quello presentato dall’ex consigliera provinciale della Lega Nord, Patrizia Borgarello. oltre a quelli dei cittadini-elettori Onorato Passerelli, Sabrina Margherita Giovine (sorella dell’ex consigliere Michele Giovine) e Sebastiana Trigila. Chiedono l’annullamento delle liste del Pd e del listino bloccato del candidato presidente in tutte le otto circoscrizioni, lamentando che sarebbero state presentate corredate da firme false, anomale o alterate. Dopo la prima udienza, le parti hanno depositato memorie e repliche sulle quali si discuterà. I Il giudizio Il Tar oggi deciderà sul ricorso presentato contro la lista del Pd e il listino del candidato presidente I giudici decideranno in giornata? I giudici potrebbero decidere già oggi sulla procedibilità o meno dei ricorsi, stabilendo se ci siano le basi per entrare nel merito delle contestazioni. Se venissero dichiarati improcedibili, la partita sarebbe praticamente chiusa. Al contrario, il Tar potrebbe fissare un’altra udienza dando il tempo ai ricorrenti, nel frattempo, di presentare querela di falso (necessaria, come lo fu per i ricorsi di Bresso). C’è anche un’altra possibilità: nella prima udienza, a novembre era stato chiesto alla Regione di depositare dei documenti, tra cui l’atto di proclamazione degli eletti. Ma non tutto è pervenuto: i giudici potrebbero quindi fissare un’ulteriore udienza per chiedere il deposito degli atti mancanti. Difficilmente ci sarà una decisione nel merito già oggi. no, sostengono l’opposto. E, se anche ci fosse un ritardo, invocano l’errore scusabile: così avvenne con i ricorsi di Bresso contro le liste per Cota, quando il Tar disse che erano tardivi ma concesse il superamento della questione in nome di un’esigenza di giustizia. Per quali motivi i ricorsi potrebbero essere dichiarati improcedibili? Il primo motivo è la tardività: secondo l’avvocato dei consiglieri del Pd e di quelli eletti nel listino, Vittorio Barosio, i ricorsi sono arrivati oltre i termini previsti. I ricorrenti, tra i quali l’avvocato Sara Franchi- È possibile che vengano annullate le elezioni? Secondo Barosio, no. La tesi: la contestazione riguarda 47 firme a sostegno del listino del governatore e 89 sulla lista provinciale del Pd a Torino. Per presentare le liste ne servivano mille per il Pd e 1.750 per il listino. Ne furono raccolte 1209 per il Pd e 2.292 per il listino. Dun- I ricorsi sulle irregolarità nelle liste a sostegno di Chiamparino Oggi l’udienza al Tar In gioco l’esito delle elezioni In aula il confronto tra accusa e difesa, ecco gli scenari possibili que, se anche venissero considerate irregolari le firme impugnate, sarebbero troppo poche per annullare le due liste, essendoci ancora un robusto margine di vantaggio. Per i ricorrenti, questo conteggio non ha senso, perché gli elenchi con le irregolarità sono portati solo a titolo esemplificativo del fatto che queste sono state diffuse e talmente numerose da portare a un controllo di tutte le firme depositate. Non solo: tra gli atti impugnati, ci sono i cosiddetti «atti principali» che riguardano sia il listino maggioritario, sia la lista del Pd. L’atto principale è un modulo di 4 pagine che si deposita insieme alle firme dei cittadini e che contiene una sintesi di tutta la documentazione presentata: elenchi di firme, dichiarazioni di collegamento, ecc. Anche questo atto deve essere firmato dai cittadini e autenticato. I dubbi riguardano il fatto che entrambi gli atti principali di Listino e Pd sono firmati dalle stesse persone, nello stesso ordine a quattro giorni di distanza, oltre al fatto che ci sarebbero differenze tra le firme che lascerebbero pensare a una falsificazione. Gli atti sono autenticati da Pasquale Valente e Davide Fazzone, entrambi indagati. E tra le firme dei cittadini ci sono anche quelle dei quattro funzionari raggiunti ieri da avviso di garanzia. La tesi: se vengono invalidati i due atti, allora questo si riversa a cascata sull’esito delle elezioni, che sarebbero da annullare. L’inchiesta penale è rilevante per il Tar? Per l'avvocato del Pd, non lo è, perchè «nessun reato è stato accertato» e perchè non si sa esattamente quali atti siano al centro dell’indagine penale. Per i ricorrenti, quanto sta emergendo nell’inchiesta induce invece a ipotizzare una falsificazione «sistematica»: quanto basta, a loro avviso, perché il Tar decida di portare avanti un’istruttoria autonoma. [P. ITA.] A processo I rimborsi in Regione Michele Giovine, per la vicenda dei rimborsi in Regione, sta già affrontando il processo penale aperto poche settimane fa La scure della Corte dei Conti “Giovine restituisca 157 mila euro” il caso i sono le ricariche telefoniche. Le multe, pagate a spese dei contribuenti. Le riparazioni delle auto. I ristoranti, i viaggi, le trasferte, la benzina, farmaci, vestiti, biglietti per spettacoli e vizi personali. Tutti pagati con soldi pubblici, tanto che ora - oltre alla procura, che ha disposto il giudizio per 24 ex consiglieri re- C l problema, visti anche i precedenti della giunta Cota costretta alle dimissioni anticipate per un caso analogo, investe, innanzitutto, la responsabilità di un partito, il Pd, che non può scaricare facilmente la colpa solo su funzionari maldestri o truffaldini. La difesa di Chiamparino, poi, si fonda sui numeri: il margine della sua vittoria sarebbe così ampio che, anche sottraendo l’illecito appoggio delle liste contestate al totale dei suoi voti, il verdetto elettorale resterebbe il medesimo. La tesi può avere un fondamento giuridico, anche se spetterà ai magistrati valutarla, ma, dal punto di vista politico, è chiaro che non toglie la forte ombra sul successo del presidente regionale e, soprattutto, sul cammino della legislatura se, alla luce di un riconteggio dei voti, ci fossero conseguenze sui numeri della sua maggioranza. La speranza, per i cittadini piemontesi, è che, almeno su questo terzo fronte, i magistrati riescano a procedere con molta maggiore celerità rispetto ai tempi infiniti occorsi per arrivare alla sentenza definitiva sulla vicenda Cota. Le conseguenze della crisi economica sulla nostra regione sono ancora molto pesanti, nonostante i flebili segnali di ripresa avvertiti nelle ultime settimane. È soprattutto l’occupazione giovanile che preoccupa e gli annunciati tagli nel settore della cultura potrebbero colpire proprio i ragazzi impegnati nello spettacolo e nella promozione turistica. Una politica distratta e sotto accusa non avrebbe tempo e credibilità per intervenire con la necessaria urgenza. gionali - anche la magistratura contabile presenta il saldo. Il primo a finire sulla graticola è Michele Giovine, l’ideatore della lista Pensionati per Cota, a processo anche per il caso «rimborsopoli» e, proprio per aver utilizzato illecitamente i fondi destinati ai gruppi regionali. La Corte dei Conti ora gli chiede di restituire 157.146 euro. Dei 40 indagati a suo tempo dalla procura, la metà ha scelto di rimborsare le somme contestate. Per gli altri, invece, il giudizio della Corte dei Conti è dietro l’angolo. Per Giovine il vice procuratore generale Giancarlo Astegiano ha quantificato un danno da risarcire che supera i 157 mila euro. Un conto minu- REPORTERS 3 anni Le molte contestazioni riguardano il periodo compreso tra il 2010 e il 2012 zioso, frutto delle indagini della Guardia di Finanza, che hanno scoperchiato le prassi dei gruppi regionali, i cui consiglieri utilizzavano per scopi privati i fondi in dotazione per l’attività politica e istituzionale. Le contestazioni riguardano il periodo 2010-2012. Si va dalle ricariche telefoniche, circa 3.200 euro, spesso per numeri di telefono di persone estranee al gruppo regionale Pensionati per Cota, al- le sanzioni del codice della strada, 3 mila euro. Poi ci sono le manutenzioni alle autovetture: 3 .500 euro. E i buoni pasto per i dipendenti: 10.800 euro che non è dato sapere se siano effettivamente stati usati dagli impiegati regionali. E altri 40 mila euro per pranzi e bevande. Capitolo a parte meritano le spese per il carburante: 57 mila euro in tre anni, come se in quel periodo Giovine avesse percor- so 500 mila chilometri in auto. Non è finita: 233 euro di farmaci, 7.800 di vestiti, 2.300 di biglietti per spettacoli teatrali, quasi 8 mila euro per altre spese tra cui bagno turco e night club, fiori, sigarette, articoli per la casa e necrologi in occasione di funerali di parenti. Infine, altri 32 mila euro distratti dalle casse pubbliche tra aprile e settembre del 2012, e quei 2.800 finiti a un’associazione politica che aveva sede presso l’abitazione della sorella di Giovine, Sabrina, e il cui legale rappresentante era Giovine stesso. Ora toccherà alla Sezione giurisdizionale presieduta da Giovanni Coppola emettere la [A. ROS.] sentenza. Meno punti nascita, più grane al Tar Pubblicato Mercoledì 18 Febbraio 2015, ore 21,39 Dal ministro Lorenzin un assist alla Regione: chiudere le strutture che non raggiungono i 500 parti l'anno. Chi non si adegua verrà commissariato. Musica per le orecchie di Saitta. Ma il tribunale amministrativo inizia a esaminare i ricorsi sulla riforma ospedaliera Se il ministro della Salute Beatrice Lorenzin chiude anche il minimo spiraglio a chi continua a chiedere punti nascita in deroga alla quota minima dei 500 parti l’anno confermando di fatto la linea di Antonio Saitta, per la sanità piemontese della giunta Chiamparino la strada potrebbe, tuttavia, incominciare a farsi stretta su un altro fronte: quello della riorganizzazione della rete ospedaliera, proprio da domani quando in mattinata il Tar discuterà i primi ricorsi. Una doccia calda e una gelata, insomma. La prima è tutta nelle parole che la Lorenzin ha pronunciato intervenendo sul caso della piccola Nicole, la neonata morta in Sicilia dopo un’inutile peregrinare in cerca di un ospedale dove potesse essere curata. A proposito dei punti nascita dove si registrano meno di 500 parti l’anno. “Devo essere chiara – ha detto . Partorire in queste strutture è pericoloso” annunciando subito dopo un ulteriore giro di vite. “Non ci saranno più deroghe per gli amministratori: queste strutture vanno chiuse. Ho chiesto ad Agenas di monitorare i Lea in tutte le Regioni a cominceremo dai punti nascita: chi non è in regola verrà sostituito dal ministero”. Un secco no a qualsivoglia deroga o concessione che non lascia alcuno spazio di manovra e, di fatto, mette corso Regina nelle condizioni di vedere ulteriormente supportata la sua linea dal governo stesso. Linea, rafforzata da quella minaccia di commissariamento nel caso venisse consentita la sopravvivenza di quei reparti che non presentano il numero minimo di parti annui. Se la questione di Susa, così come di Acqui Terme, Tortona, Carmagnola e Domodossola era già di fatto archiviata per l’assessore, adesso c’è pure l’ulteriore sigillo ministeriale con tanto di sanzioni che nessuno, a partire dallo stesso Saitta, pensa lontanamente di voler rischiare. Che già di rischi sul fronte della Sanità, la giunta regionale non se ne fa mancare. Mentre salgono di giorno in giorno il nervosismo e le polemiche per i criteri e le procedure usati nella selezione dei futuri direttori generali, domani il Tar affronterà i primi ricorsi contro la delibera sulla riorganizzazione ospedaliera. Non quello del M5s che avrebbe chiesto il rinvio dell’udienza, bensì quelli degli operatori della sanità privata, il gruppo proprietario della clinica Città di Bra e Sant’Anna di Casale Monferrato , quello della clinica San Luca e l’Aiop (l’associazione della ospedalità privata) che rappresenta in Piemonte una trentina di strutture. Convocata per discutere la richiesta di sospensiva della delibera, eventualità che pare ormai essere esclusa per una serie di motivi e tra questi il prolungamento a fine marzo delle convenzioni tra Asl e privati, l’udienza di domani dovrebbe invece fissare la successiva in cui i giudici amministrativi si dovranno esprimere nel merito e, quindi, accogliere o meno il ricorso in cui si chiede l’annullamento della delibera. “Su 1.800 posti letto complessivi tagliati sulle acuzie, tra pubblico e privato, 700 ricadranno sui privati” ricorda il presidente di Aiop Piemonte Giancarlo Perla che proprio nella discriminazione tra pubblico e privato individua uno dei motivi del ricorso. “Su 1.500 posti letto totali di acuzie che vengono garantiti dal settore, una riduzione di 700 equivale al 40 per cento. Mentre alle strutture pubbliche, a fronte di 11.500 posti letto per acuti, viene applicata una riduzione pari all’8,5 per cento. Una discriminazione evidente, ma soprattutto insostenibile”. E questo non è il solo motivo su cui si basa il ricorso. Ci sono riferimenti a dati che vengono rimarcati come inesatti e che sarebbero stati utilizzati per supportare la riorganizzazione ospedaliera, così come c’è il mancato passaggio in Consiglio regionale della delibera. Una motivazione questa che si trova pure negli altri ricorsi, quelli presentati da oltre cento comuni (dalla Valsusa al Tortonese e all’Acquese), in attesa di essere esaminati dai giudici amministrativi. Tocca, dunque, ai privati aprire quel fronte giudiziario che la giunta Chiamparino nonostante l’avvertimento à la guerre comme à la guerre, non è riuscita ad evitare. Leggi qui il ricorso Aiop
© Copyright 2024 Paperzz