CORSO DI CHIMICA Lezione del 6 Maggio 2014 C.I. Chimica/Tecnologia dei Materiali Equilibrio Scartando, ovviamente, la radice negativa: P(PCl5) = 0,021 atm P(PCl3) = 1,264 atm P(Cl2) = 1,264 atm In questo caso si può valutare una decomposizione del PCl5 pari a circa il 98 % Equilibrio e Perturbazioni Esterne Nel sistema all’equilibrio immettiamo ,ora, una quantità di Cl2 tale da portare P(Cl2) = 2,15 atm. Le pressioni all’interno del contenitore sono: P(PCl5) = 0,021 atm P(PCl3) = 1,264 atm P(Cl2) = 2,15 atm Kp = P (PCl3) x P(Cl2 )/P(PCl5) = = 1,264 atm x 2,15 atm / 0,021 atm = 129,41 ≠ 78,3 Equilibrio e Perturbazioni Esterne Il sistema non è più all’equilibrio e, quindi, non è stabile perché in queste condizioni: ΔGprodotti ≠ ΔGreagenti La reazione diretta ed inversa non sono più bilanciate e, di conseguenza, la reazione si modificherà per raggiungere un nuovo equilibrio in cui, poiché Q > Kp : P(PCl5) = 0,021 atm + x P(PCl3) = 1,264 atm - x P(Cl2) = 2,15 atm - x Equilibrio e Perturbazioni Esterne Risolvendo l’equazione di secondo grado e scartando la soluzione chimicamente priva di senso (82,238): P(PCl5) = 0,034 atm P(PCl3) = 1,247 atm P(Cl2) = 2,137 atm I valori al nuovo equilibrio mostrano come la quantità PCl5 di sia cresciuta rispetto a quella del precedente equilibrio e quella di Cl2 sia diminuita. Si può generalizzare questo esempio osservando come, partendo dai valori delle pressioni che verificano la costante di equilibrio, aggiungere una quantità di reagente (stanno al denominatore) genera: Q < K, per cui la reazione formerà altri prodotti Aggiungere una quantità di prodotto (stanno al numeratore) genera: Q > K, per cui la reazione decomporrà i prodotti in reagenti Equilibrio e Pressione Supponiamo di fare avvenire la reazione di decomposizione del carbonato di calcio in un recipiente di volume variabile: CaCO3 <=> CO2 + CaO Per quanto detto sugli equilibri eterogenei: Kp = P(CO2) Equilibrio e Pressione Se variamo il volume del recipiente, la pressione cambia ma se non variamo la temperatura, la costante di equilibrio non cambia e pertanto deve continuare a valere l’eguaglianza: Kp = P(CO2) In sostanza la pressione della CO2 (unica sostanza gassosa nel sistema) non può cambiare. Equilibrio e Pressione Poiché, a temperatura costante, la pressione è proporzionale al numero di molecole delle sostanze gassose presenti in un sistema, un aumento della pressione dall’esterno è controbilanciato da una diminuzione del numero di molecole di CO2 nel sistema. Chimicamente parlando: CaCO3 <=> CO2 + CaO La reazione si sposta a sinistra mentre una diminuzione della pressione sposta l’equilibrio a destra. Equilibrio e Pressione Prendiamo, ad esempio, la reazione: N2O4(g) <=> 2 NO2(g) Kp = P 2(NO2) / P (N2O4) Se immaginiamo di partire da 1 mole di N2O4, si può supporre che x sia la quantità che si è dissociata e quindi 2x la quantità di NO2 che si è formata all’equilibrio. Equilibrio e Pressione Il numero di moli presenti all’equilibrio delle diverse sostanze è: n(N2O4) = 1 – x n(NO2) = 2 x Il numero totale di moli presente è: 1 – x + 2x = 1 + x Da cui la frazione molare (definita come il numero di moli di una specie diviso il numero di moli totali del sistema) di ciascun gas è: χ(N2O4) = 1 – x / 1+ x χ(NO2) = 2x / 1 + x Equilibrio e Pressione Applicando la legge di Dalton (che analizzeremo studiando lo stato gassoso) si deriva che: P(NO2) = χ(NO2) Ptot P (N2O4) = χ(N2O4) Ptot Da cui: Kp = P 2(NO2) / P (N2O4) = (2x Ptot / 1 + x)2 / (( 1 - x / 1 + x) Ptot ) Equilibrio e Pressione Semplificando: Kp = 4x2 Ptot / (1 - x)2 Riorganizzando: Ptot = Kp (1 / x2 - 1) / 4 Poiché Kp è costante a temperatura costante, se Ptot diminuisce x aumenta e viceversa. Equilibrio e Temperatura Sappiamo che la costante di equilibrio è costante a temperatura costante. Kp = e-∆Gº / RT Si tratta di valutare quali sono gli effetti quantitativi di una variazione della temperatura sul valore della costante. Conviene riscrivere l’espressione in forma logaritmica: ln Kp = -∆Gº / RT Equilibrio e Temperatura Se la temperatura passa da T1 a T2 si ha: ln Kp1 = -∆Gº / RT1 ln Kp2 = -∆Gº / RT2 ln Kp1 - ln Kp2 = -1 / R (∆Gº / T1 - ∆Gº / T2) Per definizione ∆Gº = ∆Hº - T ∆Sº: ln Kp1 - ln Kp2 = -1 / R ((∆Hº1 - T1 ∆Sº 1 ) / T1 – (∆Hº2 - T2 ∆Sº 2 ) /T2) Equilibrio e Temperatura Si ha: ln Kp1 - ln Kp2 = -1 / R (∆Hº1 / T1 – ∆Hº2 / T2 ∆Sº1 + ∆Sº 2 ) Se si assume ragionevolmente che ∆Hº e ∆Sº siano indipendenti dalla temperatura si deriva che: ln (Kp1 / Kp2 ) = -∆Hº / R (1 / T1 – 1 / T2) Legge di van’t Hoff Riorganizzando: ln (Kp2 / Kp1 ) = ∆Hº / R (1 / T1 – 1 / T2) Consideriamo una reazione endoentalpica (∆Hº > 0). Se si pone T2 > T1 allora 1 / T2 < 1 / T1 e il termine tra parentesi è positivo il che significa: ln (Kp2 / Kp1 ) > 0 Kp2 / Kp1 > 1 Legge di van’t Hoff In una reazione endoentalpica, la costante di equilibrio aumenta all’aumentare di T. Consideriamo una reazione esoentalpica (∆Hº < 0). Se si pone T2 > T1 allora 1 / T2 < 1 / T1 e il termine tra parentesi è positivo il che significa: ln (Kp2 / Kp1 ) < 0 Kp2 / Kp1 < 1 In una reazione esoentalpica, la costante di equilibrio diminuisce all’aumentare di T. Equilibrio e Temperatura Riassumendo quanto visto sino ad ora: Se ∆Hº < 0 (a pressione costante, reazione esotermica) Kp diminuisce al crescere di T e viceversa Se ∆Hº> 0 (a pressione costante reazione endotermica) Kp cresce al crescere di T e viceversa Principio di Le Chatelier Se un sistema all’equilibrio viene perturbato, l’equilibrio si modifica in modo tale da minimizzare (da opporsi alla) gli effetti della perturbazione stessa. CINETICA o Della Velocità delle Reazioni Chimiche Lo studio del comportamento termodinamico delle reazioni chimiche ha portato alla scoperta che ogni reazione chimica raggiunge uno stato di equilibrio definibile anche come uno stato stazionario. In tutta la trattazione non si è preso in considerazione un parametro quale il tempo. Lo Sviluppo delle Reazioni Chimiche Abbiamo, cioè, stabilito che una reazione raggiunge ineluttabilmente uno stato di equilibrio, ma non ci siamo posti il problema del tempo che intercorre tra l’inizio di un processo spontaneo ed il momento in cui si raggiunge lo stato stazionario. Le funzioni di stato utilizzate per descrivere il sistema sono state utilizzate in termini di “ Stato Iniziale” e “Stato Finale” e non come grandezze variabili nel tempo. L’Avvio delle Reazioni Chimiche Vi è, inoltre, da sottolineare come sia la valutazione della spontaneità di una reazione sia la valutazione quantitativa della miscela di reazione all’equilibrio (legata al valore della costante K) ignorino il meccanismo di avvio di una reazione chimica. L’esperienza mostra come esistano molte reazioni che necessitano di un contributo energetico per avviarsi. L’Avvio delle Reazioni Chimiche Consideriamo, ad esempio, un processo spontaneo e con una costante di equilibrio molto elevata: C(s) + O2(g) ⇔ CO2(g) Nonostante che la termodinamica del sistema ci indichi la direzione di spontaneità del processo e che all’equilibrio la quantità di prodotti supera di ordini di grandezza la quantità dei reagenti, la Per valutare questi due nuovi aspetti delle reazioni chimiche occorre dotarsi di ulteriori strumenti di indagine ed esaminare in dettaglio il meccanismo che è alla base di ogni processo chimico. I parametri termodinamici sono parametri macroscopici e quindi non utili per estrarre informazioni sui modi con cui interagiscono le molecole nel corso di processi che ne alterano la struttura elettronica, di legame e geometrica Velocità di Reazione Consideriamo una semplice e generica reazione chimica: A⇔ B All’inizio del processo si ha una concentrazione iniziale della specie A ([A]0) e della specie B ([B]0 = 0) che evolveranno nel tempo in funzione del procedere della reazione. A⇔ B Dato che la specie A si trasforma nella specie B la sua concentrazione diminuirà con il progredire della reazione. Prendiamo come esempio la reazione : N2O4 ⇔ 2 NO2 Kp = 11,06 Assumendo di partire da un pressione iniziale di 1 Atm di N2O4 Seguiamo sperimentalmente l’andamento delle concentrazioni delle due specie in funzione del tempo: Le pressioni raggiunte dalle due sostanze sono rispettivamente: P(N2O4) = 0,22 Atm P(NO2) = 1,56 Atm Se si considera la costante di equilibrio alla temperatura dell’esperimento, si osserva che questi due valori sono esattamente quelli di equilibrio: [P(NO2)]2 / P(N2O4) = (1,56)2/ 0,22 = 11,06 = Equilibrio Chimico Tempo di raggiungimento dell’equilibrio Questo dato indica che, trascorso un certo tempo, le pressioni parziali dei due gas raggiungono i valori di equilibrio e, di conseguenza, non cambiano più. Ripetendo l’esperimento con reazioni diverse, si nota che il tempo per raggiungere la fase stazionaria varia da reazione a reazione. E’, pertanto, utile dotarsi di uno strumento di indagine per valutare l’importanza dell’elemento “TEMPO” nella sviluppo delle reazioni chimiche. Velocità di Reazione Durante il procedere di una reazione, si osserva una variazione nel tempo delle concentrazioni (o pressioni) dei reagenti (che diminuiscono) e di quelle dei prodotti che aumentano ed i due fenomeni sono correlati. Si può valutare la variazione delle concentrazioni in funzione del tempo in cui la variazione si verifica ed, in analogia con altri fenomeni, parlare di “VELOCITA’” Si definisce come “VELOCITA’ DI REAZIONE” la variazione della concentrazione di un reagente in funzione del tempo in cui questa si verifica. Data la generica reazione: aA+bB ⇔ cC+dD la velocità di reazione è per definizione: v = - (1/a) ∆ [A] / ∆ t = - (1/b) ∆ [B] / ∆ t = = (1/c) ∆ [C] / ∆ t = (1/d) ∆ [D] / ∆ t
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