Effetti neurovegetativi della psicoterapia analitico transazionale: l'HRV come misura del cambiamento. Laura Bastianelli - IRPIR Abstract (al massimo 300 parole) La relazione esamina i risultati iniziali di un progetto pilota avviato con un gruppo ristretto di soggetti nel 2013 dal LaRSI in collaborazione con il CePI; esso era finalizzato alla valutazione del risultato del percorso di psicoterapia breve ad orientamento analitico transazionale mediante la somministrazione di questionari di avutovalutazione e la rilevazione della Heart Rate Variability (HRV). Essa è la misura computerizzata di un parametro fisiologico derivato dalla registrazione del battito cardiaco, sempre più accreditata come variabile di outcome in quanto è una misurazione sensibile, affidabile e non invasiva della integrità funzionale del sistema neurovegetativo. La ricerca si propone di valutare il cambiamento sintomatico dopo il percorso terapeutico attraverso l’uso del CORE OM e la misurazione della HRV, ipotizzando un effetto favorevole del trattamento in entrambe le variabili, oltre che un miglioramento in termini di profilo degli Stati dell’Io secondo la ATSC. The work presents the preliminary data of a pilot project conducted by LaRSI in cooperation with CePI with a small group of subjects in 2013. The aim of the research project was to evaluate the outcome of a short TA oriented psychotherapy using self report questionnaires (CORE-OM and ANINT-A) and Heart Rate Variability (HRV) as a measure of physiological wellness. HRV is a computerized physiological measure derived from the heart rate, useful to evaluate the functional integrity of ANS; it is a feasible and sensitive method to measure physiological changes of individuals after the psychotherapeutic treatment. The author assumed a correlation between CORE OM, ANINT-A and HRV, with an improvement of patients after the treatment. Introduzione Col presente lavoro si intende presentare i risultati iniziali di uno studio condotto con un campione ristretto di pazienti afferenti al Cento di Prevenzione ed Intervento di Roma, in cui gli allievi di alcune scuole di psicoterapia associate all'IRPIR conducono le psicoterapie secondo il modello della Analisi Transazionale Socio Cognitiva (Scilligo, 2009). Lo scopo è quello di valutarne il cambiamento terapeutico utilizzando il CORE OM come misura di outcome, e la HRV come parametro fisiologico correlato al buon funzionamento del Sistema Nervoso Autonomo (SNA), ipotizzando un effetto favorevole su entrambe i parametri. L'ANINT A è stato utilizzato come misura della percezione degli Stati dell'Io Sè pre- e posttrattamento. La HRV La frequenza cardiaca può essere definita come il numero medio di battiti cardiaci al minuto. Questo numero, per esempio 70 b/m, è solo un valore medio, perchè in realta` il tempo che intercorre fra un battito cardiaco e l'altro, non è costante, ma cambia in continuazione. Questa variabilità nella distanza tra un battito e l’altro è la Heart Rate Variability. La HRV è stata studiata inizialmente nell'ambito della cardiologia, ma numerosi studi scientifici, negli ultimi anni, hanno mostrato la sua importanza come indicatore attendibile anche in altri ambiti applicativi comprese la psicofisiologia, la psicologia, la psichiatria e la psicoterapia. La ricerca e la teoria supportano l’utilità della Heart Rate Variability (HRV) come misura non invasiva ed obiettiva della capacità del cervello di organizzare risposte emotive regolate attraverso il SNA e come marker delle differenze individuali relativamente a questa capacità regolatoria. Ad esempio Yeragani e collaboratori hanno trovato una DS della HRV diminuita in pazienti affetti da disturbi da panico, rispetto a soggetti di controllo normali (Yeragani et alt., 1993). I risultati della analisi delle frequenze riportati dagli autori suggeriscono che nei pazienti con disturbi da panico ci sia una diminuita funzionalità del sistema parasimpatico ed un relativo incremento del sistema simpatico. Un corpo crescente di ricerca fisiologica supporta la associazione tra HRV (soprattutto quella mediata dal sistema parasimpatico) e varie misure rilevanti per la risposta emotiva regolata. Un sistema nervoso autonomo flessibile consente infatti la modulazione di stati fisiologici ed emotivi in accordo con le richieste della situazione, momento dopo momento. Al contrario la rigidità del sistema nervoso autonomo porta ad una diminuita capacità di generare la risposta emotiva e fisiologica in sincronia con i cambiamenti del contesto. La HRV è dunque una misura della continua danza tra le influenze simpatiche e parasimpatiche nel battito cardiaco, porta un'informazione sulla flessibilità del sistema nervoso autonomo e quindi rappresenta la capacità di una risposta emotiva regolata nell’individuo. In sintesi, un individuo in uno stato di benessere psico-fisico mostra un buon grado di variabilità della frequenza cardiaca, cioè un buon grado di adattabilità psicofisica alle diverse situazioni (Levenson, 2003). Una HRV diminuita indica inoltre, secondo numerosi studi di cardiologia, un fattore di rischio indipendente per molti esiti cardiovascolari negativi e quindi per processi sottostanti di disagio cardiovascolare. Figura 1 Intervalli interbattito (R-R) In ambito diverso dalla cardiologia, la HRV può essere agevolmente misurata mediante un sensore fotopletismografico applicato ad un dito. Il sensore fotopletismografico funziona attraverso l'emissione e la captazione di luce infrarossa, che è assorbita dal sangue. Il sensore rileva le variazioni cicliche del tono pressorio nei capillari delle dita, che rappresentano fedelmente il battito cardiaco. Figura 2 Sensore fotopletismografico. Dopo essere stati digitalizzati, i dati tipicamente sono analizzati da un software per calcolare la distanza esatta fra un battito cardiaco e l'altro (espressa in millisecondi) che può essere rappresentata con un diagramma, il “Tacogramma”. Il tacogramma viene raccolto normalmente nell'arco di 4-5 minuti (conteggiando circa 300 battiti cardiaci in tutto). Fig. 3 Tacogramma La analisi della HRV La HRV può essere analizzata nel dominio del tempo e nel dominio della frequenza. Le misure nel dominio del tempo sono statistiche di base derivate dagli intervalli inter battito (intervalli R-R). La più importante tra queste misure è la deviazione standard (DS) degli intervalli R-R, soprattutto per misurazioni di lunga durata (24h). L’approccio nel dominio della frequenza si basa sull’identificazione e quantificazione (in termini di frequenza e potenza) dei principali ritmi oscillatori di origine fisiologica di cui si compone una sequenza di intervalli R-R. Lo Spettro di Potenza rappresenta le componenti di frequenza del tacogramma, e contiene le informazioni essenziali per arrivare alla stima del bilanciamento fra componente Simpatica e Parasimpatica del SNA. Lo Spettro di potenza (nel dominio delle frequenze) esprime la potenza delle frequenze comprese fra 0.01 e 0.4 Hz. La potenza (Power) viene espressa in millisecondi al quadrato. Gli studi e le ricerche degli ultimi 15 anni, hanno permesso di distinguere tre sotto-bande di frequenze, chiamate rispettivamente: 1) VLF (Very Low Frequency) frequenze comprese fra 0.01 e 0.04 Hz. La banda VLF è dovuta solo in piccola parte all'attività del Sistema Nervoso Simpatico, ed è al momento poco chiaro quanto siano dovute anche al Parasimpatico. 2) LF (Low Frequency) frequenze comprese fra 0.04 e 0.15 Hz. La banda delle LF viene considerata principalmente dovuta all'attività del Sistema Nervoso Simpatico più una componente del parasimpatico, e all'attività di regolazione dei barocettori. 3) HF (High Frequency) frequenze comprese fra 0.15 e 0.4 Hz. La banda delle HF viene considerata espressione all'attività del Sistema Nervoso Parasimpatico e del Vagale. Questa zona di frequenze subisce una elevata influenza da parte del ritmo e profondità della respirazione. Figura 4 – Analisi delle frequenze Il rapporto tra la quantità di varianza attribuibile alla LF e quella attribuibile alla HF ci consente di rappresentare graficamente il bilanciamento tra il sistema Simpatico e il Sistema Parasimpatico. Figura 5 - Bilanciamento LF/HF Soggetti 17 pazienti, 8 maschi ed 9 femmine, di età compresa tra i 25 e i 55 anni, afferenti al Centro di Prevenzione ed Intervento di Roma (CEPI). I terapeuti coinvolti erano psicologi del 3° e 4° anno di formazione in psicoterapia, CTA trainees in supervisione sistematica con PTSTA, CTA Trainer e TSTA. Variabili: disagio percepito (CORE OM), funzionalità del SNA (HRV), Stati dell’Io secondo ATSC (ANINT A36) Trattamento 21 sedute ad orientamento analitico transazionale secondo la analisi transazionale socio cognitiva, focalizzate su contratto di terapia. Ipotesi: un effetto favorevole del trattamento sui punteggi del CORE OM e i valori della HRV, oltre ad un miglioramento in termini di profilo degli Stati dell’Io secondo la ATSC. Aspetti etici Tutti i pazienti avevano dato il loro consenso scritto ad usare i dati rilevati per scopo clinico e di ricerca. I dati sono stati gestiti in accordo con la normativa vigente in tema di privacy su dati personali e sensibili. Per un soggetto non è stato possibile misurare la HRV. Tale situazione, non dovuta ad un malfunzionamento della strumentazione, ha spinto il team coinvolto a proporre una visita cardiologica alla paziente, che è risultata non a rischio ma tachicardica e con una vasocostrizione tale da impedire la rilevazione del battito attraverso il sensore in uso. La protezione è stato dunque un aspetto considerato nel portare avanti il progetto di ricerca. Study design Nel corso del primo appuntamento (assessment - T0) i pazienti hanno ricevuto una valutazione psicologica di base attraverso una batteria di questionari, tra cui il CORE OM e l’ANINT A. Dopo di ciò è stata rilevata la Heart Rate Variability tramite una strumentazione che si avvale di un canale fotopletismografico che permette di misurare la frequenza cardiaca per mezzo di un sensore posto sulla punta di un dito e sensibile alle minime variazioni del flusso sanguigno. Per ridurre la possibile ansia anticipatoria relativa a questa misurazione, è stata mantenuta un’atmosfera piacevole e sono state date istruzioni dettagliate sulla procedura. La registrazione, della durata totale di 5 minuti circa, è stata effettuata con il soggetto in condizioni di riposo ed in posizione seduta, con temperatura ambientale confortevole, rispettando le indicazioni della Task Force pubblicate nel 1996. Tale rilevazione è stata realizzata al primo (T0) ed ultimo appuntamento (T1), non nelle sedute intermedie; le misurazioni psicologiche (CORE OM, ANINT A36) e fisiologiche (HRV) sono state ripetute a T1 usando le stesse procedure usate a T0 (vedi Tabella 1). 1° Intake Analisi della domanda Questionari Spiegazione della misurazione Consenso informato 2° Intake T0 CORE OM 21° seduta T1 CORE OM ANINT A36 rilevazione HRV a fine seduta ANINT A36 rilevazione HRV a fine seduta Tabella 1: Rilevazioni efettuate. La valutazione fisiologica I tracciati del battito cardiaco rilevati dalla strumentazione sono stati esaminati da un cardiologo che non aveva accesso ai dati psicologici per individuare eventuali situazioni che richiedessero un approfondimento medico e valutare la attendibilità dei tracciati stessi. I dati sono stati analizzati sia nel dominio del tempo che nel dominio delle frequenze. Le variabili nel dominio del tempo includevano la deviazione standard di tutti gli intervalli interbattito (SD R-R). È stato utilizzato per una prima valutazione dei dati il software della ELEMAYA, abbinato alla strumentazione utilizzata, per una elaborazione automatizzata delle rilevazioni fisiologiche e la rappresentazione grafica dei risultati secondo le indicazioni della Cardiologix, accreditata negli USA in questo tipo di analisi. Sarà possibile eseguire anche una valutazione completa delle misurazioni utilizzando il software KUBIOS, accreditato dai gruppi di ricerca e gratuitamente messo a disposizione per questi tipi di analisi. Valutazione psicodiagnostica I pazienti afferenti al Centro Clinico rispondono ad una batteria di questionari comprendente il MCMI, l’ECR-R e l’ESPERO, ma per il presente studio verranno esaminati Il CORE OM, e l’ANINT A36. Il CORE OM è un questionario autodescrittivo composto da 34 item valutati su una scala Likert a 5 punti. Il test è stato elaborato dal CORE SYSTEM GROUP di Evans e collaboratori nel Regno Unito nel 1998. Si propone di misurare il grado di disagio psicologico al momento della misurazione. Il questionario autodescrittivo ANINT-A36 (Scilligo, 2000) misura la percezione di sé, basato sulla superficie Introietto della SASB (Benjamin, 1974). Nell’ATSC è utilizzato per misurare gli Stati del’Io Sé e rileva prototipicamente il mondo interiore della persona. RISULTATI Benchè i risultati completi della ricerca con una valutazione pre/post non possano essere presentati in quanto abbiamo potuto raccogliere ed analizzare al momento solo i dati di quattro soggetti, è stato possibile valutare le correlazioni tra CORE OM, i dati della HRV e quelli dell’ANINT A36 rilevati a T0 (vedi tabelle 2 e 3). Emerge una correlazione statisticamente significativa tra il CORE OM, il rapporto LF/HF ed il tono vagale, più una serie di correlazioni del bilanciamento LF/HF e del tono vagale con gli SI relativi al disagio psicologico (la cosiddetta “quaterna della patologia”). Più specificamente (tabella 2), il tono simpatico (LF) correla positivamente con le sotto-scale presenza di Problemi e Funzionamento e con i punteggi totali del CORE OM, mentre il tono Parasimpatico (HF) correla negativamente con tutte le scale del CORE OM. Anche il rapporto LF/HF correla direttamente col disagio. Tabella 2: correlazioni HRV e CORE-OM. Relativamente agli stati dell’Io (tabella 3), è evidente una correlazione negativa della componente parasimpatica con gli stati dell’Io connessi alla patologia e al disagio psicologico (AC, BC, BR, AR), e una correlazione dello sbilanciamento a favore della componente simpatica (LF/HF) con stati dell’Io critici e ribelli (AC, AR e GR) Tabella 3: correlazioni HRV e Stati dell’Io secondo ATSC. Risultati pre-post Prendendo in esame il cambiamento dei 4 soggetti di cui erano disponibili i dati di fine terapia, è stato possibile valutarne il Reliable Change Index (RCI) rispetto al CORE OM (figura 6) secondo il metodo di Jacobson, Follette & Revenstorf (1984) ed analizzarne il cambiamento dal punto di vista clinico. Per il calcolo dell’indice è stato utilizzato il Leeds Reliable Change Index Calculator (Agostinis, 2008). Tre soggetti su quattro mostrano un miglioramento clinicamente significativo, mentre un soggetto mostra una lieve tendenza al peggioramento rispetto al livello del disagio percepito. Una analisi più approfondita dei risultati consente di fare delle letture esplicative degli stessi: per brevità e interesse della analisi qualitativa verranno qui di seguito presentati i dati di tre dei quattro soggetti. Figura 6: RCI di 4 soggetti al CORE OM. Criterio A (linea blu): la persona si è mossa 2SD dalla media della popolazione clinica. Criterio B (linea verde): la persona si è mossa 2SD all’interno della popolazione normale, non clinica. Criterio C (linea rossa): la persona si è mossa verso la parte “normale” a metà strada tra i criteri A e B. SeM = RCI = 2,245 3,39 (negative RCI would mean deterioration) SeDiff = 3,175 AVERAGE OF INITIAL SCORES AVERAGE OF END SCORES = = 18,08824 7,325 Soggetto #1 Uomo, 43 anni. Diagnosi DSM IV Asse II: Disturbo Borderline di Personalità. Problema presentato: vive una situazione di ritiro sociale, sostiene di non avere più la spontaneità relazionale precedente e questo gli provoca sentimenti di tristezza e umore depresso. Il paziente ha un passato di 2 anni di abuso di cocaina ed inoltre riferisce di essere stato ricoverato per più di un mese circa un anno fa per una forte depressione, mentre il suo psichiatra riferisce atti maniacali. La sua richiesta è quella di recuperare le sue capacità relazionali per ritrovare il buon umore al fine di poter essere un buon padre per la figlia disabile. Assume Depakin e Seroquel. Contratto: prendere consapevolezza di ciò che fa nelle relazioni e attivare le proprie risorse diventando propositivo come genitore. Figura 7: RCI del soggetto #1 al CORE OM. Con un RCI pari a 3,999 (figura 7) il soggetto mostra un miglioramento significativo, che si evince anche dal profilo degli stati dell’Io (figura 8) che mostra la diminuzione degli stati dell’Io correlati alla patologia (AC, BC, BR, AR, GR) e l’aumento di quelli connessi al benessere, in modo evidente per AP. Relativamente alla HRV (figura 9) , la frequenza cardiaca (FC) rimane tendenzialmente alta, ma la deviazione standard che a T0 si poneva al limite della soglia di rischio clinico (DS=20) mostra un evidente incremento, e la componente parasimpatica è aumentata (HF, LF/HF) con un maggiore bilanciamento delle componenti del SNA. Anche i tacogrammi e il grafico delle componenti del SNA (figura 10) mostrano tale cambiamento. Dal momento che questa persona assume farmaci che agiscono sul SNA (anche se non direttamente sulla HRV), questa informazione al follow up può essere utile per una gestione degli stessi che tenga conto del rischio cardiaco, con un chiaro apporto preventivo all’intervento clinico. 100 90 80 Livello SI 70 60 50 pre 40 post 30 20 10 0 GL AL BL BP AP GP GC AC BC BR AR GR Figura 8: profili stati dell’Io del soggetto #1. 120 uomo DPB 43 Depakin e Seroquel 110 100 90 80 70 HRV pre 60 HRV post 50 40 30 20 10 0 FC media Dev Stan VLF % Figura 9: misure della HRV del soggetto #1. LF% HF% LF/HF Figura 10: tacogrammi e bilanciamento del SNA pre/post del soggetto #1. Soggetto #2 Donna, 39 anni. Diagnosi DSM IV Asse II: Disturbo di Personalità Evitante Problema presentato Difficoltà ad aprirsi nelle relazioni, ha un vissuto di solitudine. Vive con la madre. Ha paura di sbagliare e perciò si limita molto nei contatti sociali e nelle attività Richiesta: Vuole acquisire sicurezza e aprirsi per non rimanere sola. Contratto: Iniziare ad aprirsi all'esterno costruendo modi efficaci per sostenersi in questi passi. Figura 11: RCI del soggetto #2 al CORE OM. Con un RCI pari a 4,833 (figura 11) il soggetto mostra un miglioramento significativo, che si evince anche dal profilo degli stati dell’Io (figura 12) che mostra la diminuzione degli stati dell’Io correlati alla patologia (AC, BC, BR, AR, GR) in particolare quelli relativi alla critica interna, e l’aumento di quelli connessi al benessere, in modo evidente per BL. Relativamente alla HRV (figura 13) , la frequenza cardiaca (FC) rimane nella norma, ma la deviazione standard che a T0 si poneva al limite della norma (DS=40) mostra un evidente incremento, e la componente parasimpatica è aumentata (HF, LF/HF) con un bilanciamento stabile delle componenti del SNA (vedi figura 14). Figura 12: profili stati dell’Io del soggetto #2. 120 110 donna DPE 39 100 90 80 70 HRV pre 60 HRV post 50 40 30 20 10 0 FC media Dev Stan VLF % LF% Figura13: misure della HRV del soggetto #2. HF% LF/HF Figura 14: tacogrammi e bilanciamento del SNA pre/post del soggetto #2. Soggetto #4 Uomo, 24 anni. Diagnosi DSM IV Asse II: Disturbo Borderline di Personalità con tratti Antisociali Problema presentato: Non tollera il rifiuto delle ragazze (“di fronte al rifiuto non riesco a rassegnarmi”), non riesce a smettere di fare loro stalking mettendosi in situazioni rischiose e con ricadute negative sulla vita lavorativa. È emersa una componente rabbiosa e rivendicativa nei confronti degli altri (datori di lavoro, parenti, assistente sociale...). Al momento della presa in carico non ha una dimora fissa (si appoggia da amici) e non ha un lavoro. Richiesta: Capire il motivo di questo comportamento e controllare le proprie reazioni. Contratto: Dare senso al proprio comportamento di stalker e sostituirlo con comportamenti funzionali, rispettosi di sé e degli altri. Figura 15: RCI del soggetto #4 al CORE OM. Con un RCI pari a -1 (figura 15) il soggetto mostra un cambiamento nullo, tendente al peggioramento. che col profilo degli stati dell’Io (figura 16) che mostra invece la diminuzione degli stati dell’Io correlati alla patologia (GC, AC, BC, BR, AR, GR). Relativamente alla HRV (figura 17) , la frequenza cardiaca (FC) rimane nella norma ma risulta aumentata, e la deviazione standard non mostra rilevanti variazioni rimanendo al di sotto della norma (DS=40); la componente simpatica risulta aumentata (LF, LF/HF) con uno sbilanciamento delle componenti del SNA che permane (vedi figura 18). Va considerato che il soggetto ha assunto caffè e fumato prima della rilevazione, sia a T0 che a T1, e questo può aver influito sui risultati. Dal confronto col terapeuta che ha seguito il caso, richiesto per una comprensione dei risultati apparentemente contraddittori, è emerso che il paziente ha imparato a gestire meglio la concentrazione e ha imparato a utilizzare come risorsa le relazioni con le persone che lo circondano (relazioni amicali di sostegno) grazie anche all'uso della relazione terapeutica. Ha trovato un lavoro ed una casa in cui vivere, ha cura della sua igiene personale, ha interrotto i comportamenti da stolker ed è consapevole della funzione dei pensieri sulle ex ragazze. Probabilmente per il CORE OM si nota un apparente peggioramento dovuto all’incremento della consapevolezza dei propri problemi e dei comportamenti disfunzionali, diventati maggiormente egodistonici. Figura 16: profili stati dell’Io del soggetto #4. 120 110 uomo DPB tratti Antisociali 24 assunto caffè e fumato 100 90 80 70 HRV pre 60 HRV post 50 40 30 20 10 0 FC media Dev Stan VLF % LF% Figura17: misure della HRV del soggetto #4. HF% LF/HF Figura 18: tacogrammi e bilanciamento del SNA pre/post del soggetto #4. Conclusioni Alla luce di quanto descritto è possibile trarre alcune sintetiche conclusioni in attesa dei dati definitivi: • • • • • I dati sui soggetti analizzati sostengono la validità di una psicoterapia breve come quella oggetto di questo studio, ma dobbiamo aspettare la conclusione del percorso terapeutico nei 17 soggetti per una valutazione complessiva. L’incremento della componente parasimpatica della HRV, indica una tendenza all’aumento della capacità di regolazione emotiva adattiva da parte del SNA dei soggetti che hanno rispettato le istruzioni per la corretta rilevazione del parametro fisiologico. Si conferma la potenzialità della HRV come parametro per valutare il livello di disagio dei pazienti e la variazione nella capacità del SNA. L’introduzione della rilevazione della HRV può incrementare la protezione dei pazienti, soprattutto quelli in trattamento farmacologico. È possibile supportare la medicina preventiva grazie alla presenza sul territorio di Centri Clinici come il Ce.P.I. I dati sin qui raccolti mostrano dunque le potenzialità della HRV come parametro per valutare il livello di disagio dei pazienti e la variazione nella capacità del SNA. I dati sui soggetti analizzati sostengono la validità del trattamento analitico transazionale in un percorso breve come quello oggetto di questo studio, e la HRV si presenta come possibile strumento per la validazione della Analisi Transazionale come Evidence Supported Therapy. Bibliografia Agostinis, A., The Development of a Microsoft Excel File for Psychologists in Clinical Training and Clinical Psychologists: The ‘Leeds Reliable Change Index Calculator’ (LRCI-C v.1), University of Leeds, Agostinis, A.; Morley, S.J. and Dowzer, C.N. (2008). The Leeds Reliable Change Index Calculator. (v. 1). Bradley M.; Luecken, Linda J. Heart Rate Variability as an Index of Regulated Emotional Responding. 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