LA GESTIONE DELLE LINFOADENOPATIE DELLA TESTA E DEL COLLO: Imaging Paolo Tomà OPBG, Roma L'ecografia è considerata l’indagine radiologica di prima scelta per l’iniziale valutazione della tumefazione cervicale (Niedzielska G et al. Int J Pediatric Otorhinolaryngol 2007) e Papakonstantinou et al. (Papakonstantinou O et al. Acta Radiol 2001). Sebbene sia un’indagine operatore-dipendente, essa ha i vantaggi di non essere invasiva, non richiedere esposizione a radiazioni ionizzanti, non necessitare sedazione e di avere a un costo contenuto. Per tali motivi l'American College of Radiology (ACR) ne raccomanda l’utilizzo come prima indagine strumentale per la valutazione del bambino con tumefazione solitaria o multipla della testa o del collo (American college of Radiology Website. www.acr.org 2012). L'ecografia è particolarmente utile innanzitutto per la valutazione della natura della tumefazione e confermare o escludere la linfoadenopatia, per la differenziazione di tale tumefazione in cistica (es. malformazione linfatica, cisti del dotto tireoglosso, cisti branchiale, cisti dermoide) o solida e per la sua descrizione in termini di dimensioni e caratteristiche strutturali (Gosche, 2006). Essa consente inoltre di ottenere misure dei linfonodi con precisione millimetrica (nei limiti della variabilità inter-studio ecc) e informazioni riguardo la natura suppurativa o non suppurativa della linfoadenopatia (Baatenburg de Jong RJ et al. Arch Otolaryngol Head Neck Surg 1989). L’utilizzo della metodica color-Doppler consente inoltre la valutazione di eventuali alterazioni della vascolarizzazione (es. diagnosi differenziale con angiomi). La semplicità di esecuzione e la non invasività rendono l’ecografia raccomandata come esame di primo livello per la diagnosi eziologica della linfoadenopatia cervicale. Nessuna singola caratteristica ultrasonografica è di per sé specifica di patologia benigna o maligna. In teoria in caso di coesistenza di più caratteristiche quali – forma tondeggiante – ilo assente – margini irregolari – vascolarizzazione linfonodale caotica L’ipotesi di non benignità può essere posta. In questi casi, in presenza anche di sospetto clinico, l’indagine bioptica con l’esecuzione dell’esame istologico resta l’unico mezzo per ottenere una diagnosi certa e definitiva. L’assenza dei segni sopra citati (presi singolarmente o in toto) non autorizza a esprimere giudizi di benignità della formazione. Il follow up ecografico ha senso nel bilancio di una possibile evoluzione suppurativa. Il timing è dettato dalla clinica. INTEGRAZIONE con TC o RM Entrambe sono indicate nel caso sia necessaria una migliore valutazione delle regioni profonde del collo. Vantaggi della TC: rapidità dell’esame, accessibilità, assenza di sedazione. Svantaggi: irradiazione, in particolare a carico della tiroide. La RM è superiore nello studio dei tessuti molli ed è l’indagine di scelta nella valutazione dell’estensione intracranica o intraspinale di un’eventuale massa. Non utilizza radiazioni ionizzanti, ma necessita sedazione nei più piccoli. L’impiego della FDG-PET è da limitare, nei casi indicati (es. Linfoma di Hodgkin), al bilancio di estensione dell’eventuale patologia di base. L’alta dose di radiazioni rappresenta la maggiore controindicazione in pediatria. In fase prediagnostica qualora si ritenga opportuna una valutazione “Whole Body” riteniamo più indicate tecniche RM basate su sequenze STIR e/o DWI. Rajasekaran K, Krakovitz, P. Enlarged Neck Lymph Nodes in Children. Pediatr Clin N Am 60 (2013) 923–936
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