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19-05-2014
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MAGGIO 2014 • N.14
BONUS FISCALE DI 80 EURO
CHI NE HA DIRITTO?
E PERCHÉ NON VIENE DATO
ANCHE AI PENSIONATI?
Il sindacato pensionati della Cgil, insieme a Fnp Cisl e Uilp Uil, si sta
preparando a lanciare una grande campagna di comunicazione per
chiedere al presidente Renzi di riconoscere anche ai pensionati lo
sconto fiscale di ottanta euro. Verranno raccolte le firme in tutte le
città e poi verranno spedite un milione di cartoline al presidente del
Consiglio. Intanto vediamo come funziona e chi ha diritto al bonus
che sarà inserito nelle buste paga di maggio.
CHI HA DIRITTO AL BONUS. Tutti i lavoratori dipendenti e quelli con rapporti di lavoro assimilati che hanno un reddito tra 8.000 e 26.000 euro lordi all’anno al netto del reddito dell’abitazione principale. Gli ottanta euro saranno erogati
dal datore di lavoro in tutti i casi in cui l’imposta lorda dell’anno è superiore alle
detrazioni per lavoro dipendente. Il bonus spetta, però, se l’imposta lorda è azzerata da altre detrazioni come ad esempio quelle per carichi di famiglia.
IL BONUS VA RICHIESTO? No. Viene inserito nella busta paga di maggio e
in quelle successive senza dover fare alcuna domanda. Questo significa che il datore di lavoro, con la collaborazione del dipendente, farà le valutazioni reddituali
necessarie per verificare se si ha diritto o no al bonus.
E SE NON VIENE DATO A MAGGIO? Se per ragioni tecniche derivanti dalle procedure di pagamento degli stipendi,
non è possibile dare il bonus a maggio, verrà riconosciuto nei
mesi successivi. Con l’obbligo di assicurare al lavoratore tutto
il credito spettante nel corso del 2014.
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COME SI CALCOLA IL BONUS? Il bonus è stabilito in
misura fissa pari a 640 euro per le fasce di reddito tra 8.000 e 24.000 euro e
decrescente per chi supera questa soglia fino a 26.000 euro. Il decreto stabilisce inoltre che il credito vantato dal lavoratore sia rapportato al periodo
di lavoro dell’anno. Per questo verrà calcolato in relazione alla durata del
rapporto di lavoro, considerando il numero di giorni lavorati nell’anno.
E CHI HA PIÙ RAPPORTI DI LAVORO? Su questo punto l’agenzia delle
entrate non prende una posizione netta, ma si può certamente ritenere che spetta al
lavoratore comunicare al datore di lavoro la presenza di più rapporti scegliendo da
chi farselo dare. In caso di mancata o tardiva presentazione di questa dichiarazione all’azienda, il lavoratore che ha ricevuto un bonus doppio o in misura superiore a quello spettante, sarà tenuto a restituire l’eccedenza in sede di conguaglio di
fine anno o di dichiarazione dei redditi.
E ALLE COLF? Il bonus spetta anche a loro, ma i tempi slittano. La circolare dell’agenzia delle entrate spiega che anche i rapporti di lavoro domestico (Colf e badanti) e più in generale i contribuenti che sono privi di un sostituto di imposta, potranno beneficiare del bonus, ma esclusivamente in occasione della compilazione
della dichiarazione dei redditi nel mese di giugno 2015.
IL BONUS SPETTA ANCHE A COLLABORATORI E CASSINTEGRATI
Il reddito dei collaboratori a progetto è assimilato a quello di lavoro dipendente. Quindi il bonus
spetta anche ai collaboratori. Così come spetterà anche ai lavoratori socialmente utili e a chi è stato licenziato prima di maggio (che potrà recuperarlo con il 730 del 2015).
Il bonus scatta anche per i lavoratori che percepiscono somme indirizzate a sostegno del reddito,
come la cassa integrazione guadagni, l’indennità di mobilità e di disoccupazione.
Le somme percepite come incremento della produttività, tassate al 10 per cento, non vengono calcolate come addizionali al reddito. Quindi non fanno perdere il diritto al bonus.
Fuori dal bonus, come misura anticasta decisa dal governo, invece, tutti coloro che, pur rientrando nei limiti di reddito, traggono il loro guadagni da gettoni di presenza e da compensi come ad
esempio gli amministratori pubblici.
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