Dott.ssa Chiara Cavaliere1 CENNI STORICI 1886: E. GOLDSTEIN discovers anode rays (positive gas-phase ions) in gas discharge. 1897: J.J. THOMSON discovers the electron and determines its mass-to-charge ratio. Nobel Prize in 1906 (Physics). 1898: W. WIEN analyses anode rays by magnetic deflection and then establishes that these rays carried a positive charge. Nobel Prize in 1911 (Physics). 1912: J.J. THOMSON constructs the first mass spectrometer, obtains mass spectra of O2, N2, CO, CO2 and COCl2; observes negative and multiply charged ions; discovers metastable ions; discovers isotopes 20 and 22 of neon (1913). 1918: A.J. DEMPSTER develops the electron ionization source and the first spectrometer with a sector-shaped magnet (180◦) with direction focusing. 1919: F.W. ASTON develops the first mass spectrometer with velocity focusing. Nobel Prize in 1922 (Chemistry). He measures mass defects in 1923. 1934: R. CONRAD applies mass spectrometry to organic chemistry. 1934: W.R. SMYTHE, L.H. RUMBAUGH and S.S. WEST succeed in the first preparative isotope separation. 1948: A.E. CAMERON and D.F. EGGERS publish design and mass spectra for a linear time-of-flight (LTOF) mass spectrometer. 2 1 1949: H. SOMMER, H.A. THOMAS and J.A. HIPPLE describe the first application in mass spectrometry of ion cyclotron resonance (ICR). 1952: E.G. JOHNSON and A.O. NIER develop double-focusing instruments. 1953: W. PAUL and H.S. STEINWEDEL describe the quadrupole analyser and the ion trap. PAUL and DEHMELT receive the Nobel Prize in 1989 (Physics). 1956: First spectrometers coupled with a gas chromatograph by F.W. McLAFFERTY and R.S. GOHLKE. 1966: M.S.B. MUNSON and F.H. FIELD discover CI. 1967: F.W. McLAFFERTY and K.R. JENNINGS introduce CID procedure. 1968: Finnigan introduces the first commercial quadrupole mass spectrometer. E.C. HORNING et al.discover APCI. 1974: First spectrometers coupled with a high-performance liquid chromatograph by P.J. ARPINO, M.A. BALDWIN and F.W. McLAFFERTY 1987: TANAKA et al. discover MALDI and: 1988: J. FENN develops ESI. First spectra of proteins above 20 kDa. Nobel Prize in 2002 (Chemistry) "for their development of soft desorption ionisation methods for mass spectrometric analyses of biological macromolecules". 3 Primi studi: J.J. Thomson (1912) primo spettrometro di massa Accoppiamento GC-MS (1956-58) composti volatili Accoppiamento LC-MS (‘80) composti polari Progressi estremamente rapidi, nuovi analizzatori e nuove sorgenti (ultimi 15 anni) biomolecole Tecnica analitica versatile e potente usata per identificare composti incogniti, per chiarire le proprietà strutturali e chimiche delle molecole e per determinare quantitativamente composti noti. Tutto questo può essere effettuato con quantità di campione estremamente limitate (in alcuni casi <1 pg) a concentrazioni molto basse in miscele complesse 4 2 It provides unsurpassed molecular specificity because of its unique ability to measure accurate molecular mass and to provide information on structurally diagnostic fragment ions of an analyte. It provides ultrahigh detection sensitivity. In theory, MS has the ability to detect a single molecule; the detection of molecules in attomole and zeptomole amounts has been demonstrated. It has unparalleled versatility to determine the structures of most classes of compounds. It is applicable to all elements. It is applicable to all types of samples: volatile or nonvolatile; polar or nonpolar; and solid, liquid, or gaseous materials. In combination with high-resolution separation devices, it is uniquely qualified to analyze “real-world” complex samples. 5 Identificare e determinare quantitativamente i componenti di miscele organiche complesse. Effettuare analisi inorganiche multielementali (e isotopiche) con elevatissima sensibilità. Effettuare analisi di sostanze inquinanti per l’ambiente. Identificare la struttura di biomolecole (come carboidrati, acidi nucleici, proteine , steroidi...) Stabilire la sequenza di biopolimeri, proteine, polipeptidi e oligosaccaridi. Stabilire l’età e l’origine di campioni geochimici e archeologici mediante misure di specie isotopiche più o meno stabili. Applicazioni in radiochmica (scarti nucleari) 6 3 Effettuare analisi in medicina legale, come la conferma e la misura quantitativa di droghe e del loro abuso (in ogni campo, anche in quello sportivo). Determinare la composizione di specie molecolari rilevate nello spazio. Determinare eventuali adulterazioni di alimenti (es. miele adulterato con l’uso di sciroppi zuccherini...). Localizzare depositi di petrolio misurando precursori nelle rocce. Determinare la presenza di diossine. Determinare il danno genetico dovuto a cause ambientali. Determinare le interazioni fra molecole e fra biomolecole e materiali MS imaging 7 Never make the mistake of calling it 'mass spectroscopy'. Spectroscopy involves the absorption of electromagnetic radiation, and mass spectrometry is different. …Another explanation for this terminology originates from the historical development of our instrumentation. The device employed by Thomson to do the first of all mass-separating experiments was a type of spectroscope showing blurred signals on a fluorescent screen. Dempster constructed an instrument with a deflecting magnetic field with an angle of 180°. In order to detect different masses, it could either be equipped with a photographic plate – a so-called mass spectrograph – or it could have a variable magnetic field to detect different masses by focusing them successively onto an electric point detector. Later, the term mass spectrometer was coined for the latter type of instruments with scanning magnetic field. 8 4 La spettrometria di massa è una tecnica che studia la materia attraverso la determinazione dell’abbondanza relativa e del rapporto massa/carica (m/z) di ioni in fase gassosa Generazione di ioni da composti organici o inorganici (atomi o molecole) termicamente, con campi elettrici, per impatto con elettroni energetici, ioni, fotoni, atomi neutri energetici o cluster pesanti di ioni Separazione degli ioni in base a m/z Rilevazione qualitativa e quantitativa attraverso i loro relativi m/z e abbondanza Tecnica distruttiva (≠ IR, NMR) ma consumo campione molto limitato 9 COMPONENTI DI UNO SPETTROMETRO DI MASSA Campione Sistema di introduzione Sistema di vuoto Sorgente di ioni Presentazione del segnale Analizzatore di massa Rivelatore Elaboratore di segnale m/z 10 5 Nello spettro di massa si riporta l’intensità del segnale vs m/z, con il valore dell’intensità espresso in unità arbitrarie Lo spettro è normalizzato rispetto al segnale più intenso detto picco base 11 12 6 Spettro di massa del metanolo (EI) grafico tabella Picco base ≠ picco ione molecolare 13 Profilo Centroide 14 7 MALDI TOF spectrum of IgG MH+ Relative Abundance 40000 30000 (M+2H)2+ 20000 10000 (M+3H)3+ 0 50000 100000 150000 200000 Mass (m/z) ESI Spectrum of Trypsinogen (MW 23983) M + 15 H+ 1599.8 M + 16 H+ M + 14 H+ 1499.9 1714.1 M + 13 H+ 1845.9 1411.9 1999.6 2181.6 m/z Mass-to-charge ratio 8 Ioni separati in base a m/z Carica totale di uno ione: q = ze e = 1.602177 × 10-19 C (carica dell'elettrone) z = numero cariche dello ione (generalmente z=1, per molecole grandi z>1) 1 u = 1 Da = 1.660540 × 10-27 kg 1 Th = 1 u/e = 1.036426 × 10-8 kg C-1 m/z adimensionale Da usato in stechiometria, per indicare la massa media calcolata dal peso atomico (media ponderata delle masse atomiche dei differenti isotopi di ogni elemento) u usato in MS, per indicare massa nominale (massa isotopo predominante arrotondata a intero che corrisponde al numero di massa) o monoisotopica (massa esatta dell’isotopo più 17 abbondante per ciascun elemento) Massa Nominale è coincidente con il numero di protoni e neutroni che contiene l'isotopo. Massa Esatta è la massa "relativistica" dell'isotopo dell'isotopo; non coincide quindi con la somma delle masse esatte dei protoni e neutroni contenuti, ma è determinata anche dall'energia di legame nucleare (difetto di massa). L'unità di misura è ottenuta ponendo uguale a 12 la massa dell'isotopo 12C. Massa Atomica (usato in stechiometria): è la media ponderale delle masse esatte degli isotopi presenti in natura di quel particolare elemento. 18 9 Differenza tra massa media, massa nominale e massa monoisotopica Varia in funzione del numero di atomi e dalla loro composizione isotopica tipo di massa determinato via MS dipende dalla risoluzione e dall'accuratezza dell'analizzatore E’ importante per composti ad alto PM: es 1.: insulina C257H383N65O77S6 massa nominale = 5801 u (massa intera dell’isotopo più abbondante) massa monoisotopica = 5803.6375 u (massa esatta dell’isotopo più abbondante) massa media = 5807.6559 Da (pesi atomici) es 2.: alcano C20H42 es 3.: alcano C100H202 massa nominale = 282 u massa nominale = 1402 u massa monoisotopica = 282.3287 u massa monoisotopica = 1403.5807 u massa media = 282.5535 Da massa media = 1404.7039 Da 19 Nello spettro compare la massa monoisotopica 282.3287 u 282.33 m/z 1403.5807 u 1403.58 m/z 20 10 Uno dei primi usi della spettrometria di massa fu quella di individuare tutti gli isotopi naturali degli elementi. L’esistenza degli isotopi, specialmente quando hanno un’abbondanza relativa grande è molto importante (poiché determinano la massa atomica dell’elemento). Lo spettrometro di massa, separando in funzione del rapporto m/z, distingue anche tra sostanze di uguale formula contenenti isotopi più o meno abbondanti, che producono dei picchi a M+1, M+2 etc. dove M rappresenta la massa dell’isotopo più leggero. 21 Isotopi naturali di alcuni elementi Isotopo 1H Peso atomico 1.008 2H 12C 17O 18O 99.99 0.016 12.0000 (std) 13.00336 98.89 1.11 14.007 14.0031 15.0001 99.64 0.36 15N 16O 1.00783 2.01410 Abbondanza % 12.011 13C 14N Massa 15.999 15.9949 16.9991 17.9992 99.76 0.04 0.20 22 11 19F 18.998 18.9984 100.0 28Si 28.0855 27.9769 28.9765 29.9738 92.17 4.71 3.12 32.066 31.9721 32.9715 33.9679 99.64 0.76 4.20 35.453 34.9689 36.9659 75.77 24.23 31P 30.974 30.9738 100.0 79Br 79.909 78.9183 80.9163 50.52 49.48 126.9045 126.9045 100.00 29Si 30Si 32S 33S 34S 35Cl 37Cl 81Br 126I 23 Il picco dello ione molecolare è spesso accompagnato da altri picchi, in genere più deboli, a massa M+1, M+2, ecc. dovuti alle molecole contenenti isotopi degli elementi che le costituiscono. La maggior parte degli elementi che compongono i composti organici, infatti, possiede diversi isotopi naturali, di cui di solito il più leggero è il più abbondante. Per tre elementi – carbonio, idrogeno e azoto – il principale isotopo pesante è quello la cui massa è superiore di un’unità a quella dell’isotopo più comune. Quando questi elementi sono presenti in un composto organico lo spettro di massa mostra dei piccoli picchi isotopici a M+1 M+1. Nel caso di ossigeno, zolfo, cloro e bromo, bromo le masse dei principali isotopi pesanti sono superiori di due unità a quelle degli isotopi più abbondanti. Perciò la presenza di questi elementi è rivelata dai picchi isotopici a M+2 M+2. 24 12 I composti che contengono atomi isotopici danno dei pattern riconoscibili. Tutti i composti organici hanno un picco a massa M+1 derivante (principalmente) dall’isotopo 13C. Dal momento che la probabilità di trovare due 13C in una molecola è bassa (con numero di atomi C <100), sarà difficile trovare picchi ad M+2. Esempio: Naftalina con 10 12C = massa 130 Naftalina con 1 13C e 9 12C = massa 131 Naftalina con 2 13C e 8 12C = massa 132 L’abbondanza relativa delle tre specie è 100 : 1.37 : 0.58 25 Spettro di massa di un peptide con 94 atomi di carbonio (19 ammino acidi) Masse monoisotopiche Nessun atomo 13C (tutti 12C) 1981.84 Un atomo 13C 1982.84 Due atomi 13C 1983.84 26 13 Spettro di massa dell’insulina 2 x 13C 13C 12C : 5730.61 L’insulina ha 257 atomi di C. Il picco monoisotopico è troppo 27 piccolo per essere utile. Di solito viene utilizzata la massa media. Ad eccezione di: M Zolfo : 32S 28Si : 100 Cloro : 35Cl : 100 79Br : 100 M+2 34S : 100 Silicio : Bromo : M+1 29Si: 5.2 : 4.4 30Si : 3.35 37Cl : 32.5 81Br : 98 28 14 ZOLFO 32S Zolfo 95.02% 32S 32S 32S 33S 32S 34S .75% 34S 64 u 1 comb., P = (0.9503)2 = 90.31% 4.21% o 33S 32S 65 u 2 comb., P = 2*(0.9503*0.0075) = 1.42% o 34S 32S 66 u 2 comb., P = 2*(0.9503*0.0422) = 8.02% 66 u 1 comb., P = (0.0075)2 = 0.00562% 67 u 2 comb., P = 2*(0.0075*0.0422) = 0.063% 68 u 1 comb., P = (0.0422)2 = 0.1781% Totale: 9 combinazioni (32) 33S 33S 33S 34S 33S o 34S 33S 34S 34S Es. P(CS2) =P(S2)*P(C) 29 CH3Cl massa media = 12.011+(3×1.00794)+35.453= 50.4878 Da massa monoisotopica = 12.000000+(3×1.007825)+34.968852= 49.992327 u. Con MS vedo 2 picchi: I) m/z (34.968 852+12.000000+3×1.007825)=49.992327 Th, approssimato a m/z 50. II) (36.965 90+12.000000+3×1.007825)=51.989365 Th, approssimato a m/z 52. L'abbondanza del II è (24.23/75.77)=0.3198, o 31.98% di quello osservato a m/z 50 (isotopi C e H trascurabili) 30 15 Isotope peaks : CH3Br [12CH379Br]+ M-H [12CH279Br]+ [12CH381Br]+ [13CH379Br]+ [12CH281Br]+ [13CH381Br]+ 95 e 37Cl, con abbondanza relativa 3:1), avremo un picco di massa M che sarà 3 volte più intenso del picco ad M+2. Se in una molecola abbiamo un atomo di cloro (isotopi 35Cl Allo stesso modo se abbiamo una molecola contenente un bromo (isotopi 79Br e 81Br con abbondanza relativa 1:1), osserveremo due picchi a massa M ed M+2 eguali. Se in una molecola abbiamo due atomi di cloro, avremo tre picchi, uno a massa M (tutti e due 35Cl), uno a massa M+2 (un 35Cl e un 37Cl) e a massa M+4 (due 37Cl). L'intensità relativa dei tre ioni può essere prevista direttamente dai coefficienti dello sviluppo binomiale (a + b)n Dove: n = numero di atomi a = abbondanza naturale relativa dell’isotopo a massa minore b = abbondanza naturale relativa dell’isotopo a massa maggiore 32 16 33 Calculation of isotope pattern: 2 Cl C2H235Cl2 1 Cl C2H235Cl 37Cl C2H237Cl 35Cl C2H2 37Cl2 2 Cl P (2 (2 35Cl Cl)) = (0.75 (0.75 )2 = 0.563 P (35Cl 37Cl Cl)) + P (37Cl 35Cl ) = (0.75 (0.75 ) (0.25 (0.25 ) + (0.25 (0.25 ) (0.75 (0.75 ) = 0.375 P ((22 37Cl Cl)) = (0.25 (0.25 )2 = 0.063 [M+] / [M + 2] / [M + 4] = 100 / 66 / 11 17 35 Calcolo del pattern isotopico: isotopico: ClBr 35Cl => 0.75 79Br => 0.51 37Cl => 0.25 81Br => 0.49 [RClBr ClBr]]+ può esistere come 4 forme isotopiche isotopiche:: 35Cl 79Br M 35Cl 81Br M+2 0.75 x 0.49 = 37% 0.75 x 0.51 = 38% 50% 37Cl 79Br M+2 0.25 x 0.51 = 13% 37Cl 81Br M+4 0.25 x 0.49 = 12% A risoluzione molto alta, i due picchi (M M + 2) 2 possono essere distinti (separati di 0.001 Dalton) Dalton 18 3 4 1 3 4 1 3 1 3 1 M +2 1 1 1 1 Br2Cl1 Br1Cl1 Br0Cl1 M +2 +4 Br1Cl0 M +2 M +2 +4 +6 9 15 7 1 10 16 7 1 3 4 1 3 4 1 Br1Cl1 M +2 +4 3 10 12 6 1 3 11 13 6 1 3 7 5 1 3 7 5 1 Br1Cl2 M +2 +4 +6 Br3Cl1 M +2 +4 +6 +8 27 54 36 10 1 30 59 38 10 1 Br1Cl3 M +2 +4 +6 +8 37 Ideal Compounds Br (a:b) = 1:1 Cl (a:b) = 3:1 13C and 2H negligible Nel caso del Bromo • • • • Ratio (a:b) = 1:1 (1a + 1b)m for Brm (1a + 1b)1 = 1a + 1b = 1:1 (1a + 1b)2 = 1a2 + 2ab + 1b2 = 1:2:1 Nel caso del Cloro • • • • Ratio (a:b) = 3:1 (3a + 1b)n for Cln (3a + 1b)1 = 3a + 1b = 3:1 (3a + b)2 = 9a2 + 6ab + 1b2 = 9:6:1 38 19 m = 1, n = 0 N=2 Per BrCl Br Br 1:1 m = 1, n = 1 N=8 BrCl BrCl BrCl BrCl BrCl BrCl BrCl BrCl 3:4:1 m = 2, n = 1 N = 16 BrClBr BrClBr BrClBr BrClBr BrClBr BrClBr BrClBr BrClBr 3:7:5:1 m = 2, n = 2 N = 64 BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl (1a + 1b)m(3a + 1b)n Br1Cl1 2 3a + 4ab + 1b2 = 3:4:1 BrClBr BrClBr BrClBr BrClBr BrClBr BrClBr BrClBr BrClBr BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrC l BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrC l BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl BrClBrCl 9:24:22:8:1 39 Esistono due definizioni di risoluzione: risoluzione basata sulla separazione dei segnali adiacenti: R1=m/∆m risoluzione basata sulla larghezza del segnale: R2=m/∆lm La risoluzione, a parità di m/z, dipende dall’ampiezza del segnale: un segnale più stretto indica una maggiore risoluzione. 40 20 Abilità di un analizzatore di massa di ottenere segnali distinti per 2 ioni con una piccola differenza di m/z Vecchia definizione: 2 picchi si dicono risolti se la valle tra di loro è il 10% dell’intensità del picco meno intenso (ma picchi devono essere di intensità simile) 41 DEFINIZIONI DI MARSHALL •Ampiezza del picco di massa (∆m a 50% altezza): FWHM (full width at half maximum) •Risoluzione (m/∆m50%): m osservata su ∆m50% per picco ben isolato •Accuratezza di massa: differenza fra valore di massa misurato e reale 42 21 ISO:CH3 M15.0229 100 100 90 80 R = M/∆M 70 % Intensity 60 50 FWHM = ∆M 40 30 20 10 0 15.01500 15.01820 15.02140 15.02460 15.02780 15.03100 Mass (m/z) 44 22 Il livello di informazione che è possibile ottenere da uno spettrometro di massa dipende dal suo potere risolutivo. Strumenti ad alta risoluzione forniscono la massa accurata (non esatta, che è quella teorica) teorica degli ioni, che in genere definisce univocamente la composizione elementare degli ioni corrispondenti. Strumenti a bassa risoluzione forniscono solo la massa nominale degli ioni. 45 Possibilità di aumentare, entro certi limiti, la risoluzione di uno strumento, ma con conseguente diminuzione di sensibilità La risoluzione di uno strumento può essere regolata, entro certi limiti, agendo su fenditure micrometriche che restringono la dispersione del fascio ionico. Riducendo l'ampiezza delle fenditure aumenta la risoluzione (fino al limite dello strumento), ma diminuisce la sensibilità (meno ioni raggiungono il rivelatore). Il livello di informazione che possiamo ottenere da uno spettrometro di massa dipende dal suo potere risolutivo: Ad esempio, in uno strumento a bassa risoluzione CO, C2H4 e N2 forniscono un unico segnale a massa nominale 28; in uno strumento ad alta risoluzione si possono osservare invece tre ioni separati di massa esatta. 46 23 Bassa risoluzione Media risoluzione Alta risoluzione 47 Monoisotopic mass Monoisotopic mass corresponds to lowest mass peak When the isotopes are clearly resolved the monoisotopic mass is used as it is the most accurate measurement. 24 Average mass Average mass corresponds to the centroid of the unresolved peak cluster When the isotopes are not resolved, the centroid of the envelope corresponds to the weighted average of all the the isotope peaks in the cluster, which is the same as the average or chemical mass. L’accuratezza della misura della massa dipende dalla risoluzione Alta risoluzione => migliore accuratezza Risoluzione =18100 Intensità 8000 errore: 15 ppm 6000 Risoluzione = 14200 errore: 24 ppm 4000 Risoluzione = 4500 2000 errore: 55 ppm 0 2840 2845 2850 2855 Massa (m/z) 50 25 The m/z 92 peak from a mixture of xylene and toluene at different settings of resolution. At R = 10,000 some separation of the lower mass ion can already be presumed from a slight asymmetry of the peak. R = 20,600 is needed to fully separate 13CC6H7+, m/z 92.0581, from C7H8+•, m/z 92.0626. 51 BASSA vs ALTA RISOLUZIONE Tre composti isobarici sono distinguibili solo con strumenti ad alta risoluzione. Qualora siano opportunamente calibrati si può arrivare ad ottenere la massa accurata dell’analita indagato C20H9+ C19H7N+ C13H19N3O2+ C20H9+ C19H7N+ C13H19N3O2+ 249.3 249.0704 249.0578 249.1477 Quadrupoli / Trappole ioniche TOF / FT-ICR /ORBITRAP 26 ANALYTICAL CHEMISTRY DIVISION Definitions of terms relating to mass spectrometry (IUPAC Recommendations 2013). Kermit K. Murray*, Robert K. Boyd, Marcos N. Eberlin, G. John Langley, Liang Li and Yasuhide Naito Pure Appl. Chem., Vol. 85, No. 7, pp. 1515–1609, 2013. http://dx.doi.org/10.1351/PAC-REC-06-04-06 Abstract: This document contains recommendations for terminology in mass spectrometry. Development of standard terms dates back to 1974 when the IUPAC Commission on Analytical Nomenclature issued recommendations on mass spectrometry terms and definitions. In 1978, the IUPAC Commission on Molecular Structure and Spectroscopy updated and extended the recommendations and made further recommendations regarding symbols, acronyms, and abbreviations. The IUPAC Physical Chemistry Division Commission on Molecular Structure and Spectroscopy’s Subcommittee on Mass Spectroscopy revised the recommended terms in 1991 and appended terms relating to vacuum technology. Some additional terms related to tandem mass spectrometry were added in 1993 and accelerator mass spectrometry in 1994. Owing to the rapid expansion of the field in the intervening years, particularly in mass spectrometry of biomolecules, a further revision of the recommendations has become necessary. This document contains a comprehensive revision of mass spectrometry terminology that represents the current consensus of the mass spectrometry community. 53 Resolution and resolving power The IUPAC definition of resolution in mass spectrometry expresses this value as m/∆m, where m is the mass of the ion of interest and ∆m is the peak width (peak width definition) or the spacing between two equal intensity peaks with a valley between them no more than 10% of their height (10 % valley definition) [6]. Resolving power in mass spectrometry is defined as the ability of an instrument or measurement procedure to distinguish between two peaks at m/z values differing by a small amount and expressed as the peak width in mass units [6]. Mass resolving power is defined separately as m/∆m in a manner similar to that given above for mass resolution [6]. These definitions of mass resolving power and resolving power in mass spectrometry are contradictory, the former is expressed as a dimensionless ratio and the latter as a mass. The definitions for resolution in mass spectrometry and resolving power in mass spectrometry come from Todd’s 1991 recommendations [1], and the definition for mass resolving power comes from Beynon’s 1978 recommendations [14]. Beynon’s work contains no definition for mass resolution. Alternative definitions for resolution and resolving power in mass spectrometry have been proposed [10,15]. It has been suggested that resolution be given by ∆m and resolving power by m/∆m; however, these definitions are not widely used. The majority of the mass spectrometry community uses resolution as defined by IUPAC. The term resolving power is not widely used as a synonym for resolution. In this document, the IUPAC definition of resolution in mass spectrometry remains in place. The definition of resolving power has been adapted from the current IUPAC54 definition of mass resolving power. 27 Resolution (in mass spectrometry) mass resolution In a mass spectrum, the observed m/z value divided by the smallest difference ∆(m/z) for two ions that can be separated: (m/z)/∆(m/z). Note 1: The m/z value at which the measurement was made should be reported. Note 2: The definition and method of measurement of ∆(m/z) should be reported. Commonly this is performed using peak width measured at a specified percentage of peak height. Note 3: Alternatively ∆(m/z) is defined as the separation between two adjacent equal magnitude peaks such that the valley between them is a specified fraction of the peak height, for example as measured by peak matching. Revised from [5,10] using additional information from [292,293]. 55 ALTRE CARATTERISTICHE DI UNO SPETTROMETRO DI MASSA Sensibilità Pendenza della curva di calibrazione, dipende da: Efficienza di ionizzazione Estrazione degli ioni dalla sorgente ionica (capacità di campionamento) Intervallo m/z di acquisizione Capacità di trasmissione dell’analizzatore di massa Limite di rivelabilità (LOD) Quantità più piccola di analita necessaria per ottenere un segnale (S) distinguibile dal rumore del fondo (N): valido per specifico analita trattato con un determinato protocollo analitico Sensibilità importante per avere basso LOD, ma quantità differente S/N Elettrico da elettronica dello strumento (fra i segnali e sui segnali) Rumore chimico (matrici MALDI, FAB, bleeding GC) Rumore statisticamente distribuito, può essere ridotto sommando o mediando le acquisizioni dello spettro S/N ≥ 10 56 28 COMPONENTI DI UNO SPETTROMETRO DI MASSA Vuoto necessario per permettere a ioni di raggiungere rivelatore senza collisioni con altre molecole gassose (altrimenti CID) Campione Sistema di introduzione Sorgente di ioni Analizzatore di massa Rivelatore Sistema di vuoto Pompe meccaniche: 10-3 Torr Presentazione del segnale Elaboratore di segnale Pompe turbomolecolari, a diffusione, criogeniche : fino a 10-10 Torr 57 m/z Cammino libero di uno ione Tutti gli spettrometri di massa devono funzionare sotto alto vuoto (bassa pressione). Questo è necessario per permettere agli ioni di raggiungere il rivelatore senza subire urti con le altre molecole gassose (e quindi con pareti). In base alla teoria cinetica dei gas, il cammino libero medio L (in m) è: k = costante di Boltzmann; T in K; p in Pa, σ = sezione di collisione in m2; σ =πd2 , con d = somma dei raggi delle molecole stazionarie e degli ioni che collidono (in m) in condizioni normali in uno spettrometro di massa (k=1.38×10−21 JK−1, T ≈300 K, σ ≈45×10−20 m2) il cammino libero medio di uno ione può essere approssimato con l’equazione (L in cm, p in Pa o mTorr,): Pa mTorr L = 1 m, p= 66 nbar p> per trappole, p< per strumenti con sorgenti ad alto voltaggio (per evitare 58 scariche) 29 Introduzione del campione (Sample Inlet System) L’introduzione del campione nella camera di ionizzazione può essere fatta sia allo stato solido, usando una sonda, sia allo stato liquido o gassoso, usando un sistema di valvole che permettono di accedere alla camera di ionizzazione senza che questa venga a contatto con l’esterno. La quantità di prodotto necessario per registrare uno spettro è dell’ordine dei nanogrammi/picogrammi. 59 30
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