Funzioni, grafici, relazioni 1 1. Il concetto di funzione reale di variabile reale In generale una funzione `e rappresentata da una legge che fa corrispondere ad ogni elemento di un insieme X uno ed un solo elemento di un insieme Y . Ad esempio ad ogni cittadino italiano `e associato, secondo una certa regola, il suo codice fiscale. In questo caso l’insieme X `e costituito da tutti i cittadini italiani e l’insieme Y da tutti i codici fiscali generati. Inoltre ad ogni cittadino `e assegnato uno ed un solo codice fiscale. Noi qui siamo interessati ad introdurre le funzioni reali di variabile reale; ci`o significa che, se indichiamo con il simbolo R l’insieme dei numeri reali, allora sia X che Y sono sottoinsiemi di R. Ad esempio se ad ogni numero reale x facciamo corrispondere il numero 3 x, allora abbiamo definito la funzione f (x) = 3 x. Qui f `e il nome che abbiamo dato alla funzione ed x `e il generico elemento dell’insieme X, in questo caso coincidente con R, dove essa `e definita. Osserviamo che il nome di ogni funzione che noi definiamo `e arbitrariamente scelto da noi. Cos`ı potevamo chiamare la funzione g oppure ciccio; in questo ultimo caso avremmo scritto ciccio(x) = 3 x. E’ per`o evidente che questo nome poco si addice ad una funzione! E’ bene qui introdurre nel modo pi` u semplice possibile le definizioni e le notazioni che ci serviranno. Esse si estendono banalmente anche a funzioni di differente specie. Qui f `e la funzione che abbiamo definito, ma anche una altra qualsiasi funzione reale di variabile reale. f `e il nome della funzione e poich´e si tratta di una funzione reale di variabile reale possiamo scrivere f :X→Y (X ⊆ R e Y = R) . I due punti significano definita e la freccia evidenzia il percorso dall’insieme X dei numeri reali per i quali `e definita la funzione e Y l’insieme che contiene i valori ottenuti mediante la funzione f . L’insieme X si chiama dominio della funzione f e Y `e il codominio. Spesso si scrive R al posto di Y poich´e la funzione `e reale. 2 Funzioni, grafici, relazioni Spesso l’insieme X `e costituito da tutti i numeri reali per i quali `e possibile calcolare la funzione; per questo motivo spesso si parla di campo di esistenza, che denomina pertanto l’insieme di tutti i valori reali per i quali `e possibile calcolare la funzione. Il domino deve essere contenuto nel campo di esistenza, ma `e possibile che, per qualche ragione, non coincida con esso. In ogni caso `e necessario definire il dominio prima di poterla usare. Usualmente si scrive semplicemente f per indicare la funzione e f (x) il valore assunto dalla funzione in corrispondenza al numero reale x. Ad esempio, se f (x) = 3 x, allora f (2) = 6, f (−1) = −3, .. Talvolta si scrive anche y = f (x) per indicare che y `e il valore della funzione f in corrispondenza al numero x. Ecco alcuni semplici esempi di funzioni e del loro campo di esistenza. 1 Consideriamo la funzione f (x) = . In questo caso x non pu`o essere zero; pertanto X `e x l’insieme (o un suo sottoinsieme) dei numeri reali eccetto lo zero e quindi X non coincide x con R. La funzione 2 non `e definita per x = 1 e x = −1; allora il suo dominio non x −1 dovr`a includere tali numeri. 2. Grafico di una funzione Ad ogni funzione possiamo associare un insieme di punti del piano cartesiano. Data la funzione f : X → Y si chiama grafico della funzione f l’insieme dei punti, del piano cartesiano, aventi coordinate (x, f (x)) ottenuti al variare di x in X. (x2 − 1)(x + 2) Ad esempio consideriamo la funzione f (x) = . x2 + 1 Questa funzione `e definita per ogni numero reale x; cio`e il suo campo di esistenza `e R. Una tabella di punti del grafico `e la seguente x y −2 0 −1 0 0 −2 1 0 2 2.4 3 4 Funzioni, grafici, relazioni 3 Il grafico (una sua parte) di questa funzione `e f +7.0 +6.0 +5.0 +4.0 +3.0 +2.0 +1.0 −6.0 −4.0 −2.0 +2.0 −1.0 +4.0 +6.0 x −2.0 −3.0 −4.0 −5.0 −6.0 −7.0 La figura, ottenuta mediante un semplice programma di grafica, permette di evidenziare alcune propriet`a della funzione, come esistenza di punti dove la funzione si annulla (zeri della funzione), massimi, minimi o altro. Per evidenti motivi spesso le figure mostreranno soltanto una parte dell’intero grafico. Nel seguito eviteremo di precisare questo fatto. 3. Funzioni suriettive, corrispondenze biunivoche e funzione composte Molto spesso diciamo che R `e il codominio, perch´e non `e importante specificare quale sia esattamente l’insieme dei valori della funzione al variare di x nel dominio X. Ad esempio la funzione 1 1 + x2 `e definita in tutto R; quindi possiamo scegliere il dominio X = R e Y = R come codominio. f (x) = Al variare di x in R otteniamo per`o soltanto tutti i numeri positivi e minori od uguali ad uno (si pu`o dimostrare ci`o senza grandi difficolt`a anche in modo elementare). 4 Funzioni, grafici, relazioni Si chiama immagine della funzione f : X → Y , l’insieme, che si denota con la scrittura f (X), di tutti e soli i valori della funzione f ottenuti al variare di x in X. Attenzione alla differenza: f (x) `e un numero, mentre f (X) `e un insieme! Ovviamente l’immagine della funzione f `e contenuta nel codominio, ma non coincide con esso necessariamente, come abbiamo gi`a visto nel precedente esempio. In altre parole e in modo pi` u complicato, la definizione di immagine della funzione f significa che per ogni y∗ ∈ f (X) esiste almeno un elemento x∗ ∈ X tale che f (x∗ ) = y∗ e inoltre se y∗ ∈ / f (X), allora non esiste x∗ ∈ X tale che f (x∗ ) = y∗ . Se, data la funzione f : X → Y , accade che f (X) = Y , allora diremo che la funzione f `e suriettiva. Ovviamente ogni funzione `e suriettiva se scegliamo Y = f (X). Ad esempio la funzione f : R →]0, +1] dove f (x) = 1 1 + x2 `e suriettiva. Nel significato (pi` u complicato) di immagine di una funzione abbiamo scritto “esiste almeno un elemento x∗ ∈ X tale che f (x∗ ) = y∗ ” poich´e gli elementi x∗ ∈ X tale che f (x∗ ) = y∗ potrebbero essere pi` u di uno. Infatti ad esempio per la funzione sopra definita si ha 1 1 1 = = . 2 2 1+1 1 + (−1) 2 Quindi sia per x = 1 che per x = −1 ritroviamo lo stesso valore di f . Se la funzione f : X → Y `e suriettiva ed inoltre per ogni y∗ ∈ f (X) esiste un unico elemento x∗ ∈ X tale che f (x∗ ) = y∗ , allora diremo che la funzione f definisce una corrispondenza biunivoca tra l’insieme X e l’insieme Y . Ad esempio la funzione f (x) = 3 x con dominio R e codominio R stabilisce una corrispony∗ denza biunivoca. Infatti se y∗ `e un qualsiasi numero reale, allora soltanto se x∗ = si ha 3 f (x∗ ) = y∗ . Il risultato `e ottenuto, in questo caso semplicemente, risolvendo l’equazione f (x∗ ) = y∗ che qui `e 3 x∗ = y∗ . Funzioni, grafici, relazioni 5 In generale per sapere se una funzione f definisce una corrispondenza biunivoca tra il suo dominio e la sua immagine occorre risolvere i seguenti problemi: 1. trovare l’immagine della funzione f ; 2. dimostrare che, per ogni y∗ ∈ f (X), l’equazione f (x) = y∗ , dove qui x `e l’incognita, ammette una sola soluzione. Introduciamo una semplice ma importante definizione. Siano f : X → Y e g : Y → Z due funzioni reali di variabile reale. Allora la funzione h : X → Z definita da h(x) = g(f (x)) si chiama funzione composta mediante le funzioni f e g. g(f(x)) f(x) g(y) x y X z Y Z E’ bene notare che la funzione g deve essere definita nell’immagine della funzione f . Ad 1 1 esempio se f : R →]0, 1] `e definita da f (x) = e g :]0, 1] → R `e definita da g(y) = , 2 1+x y allora la funzione composta ha dominio e codominio R ed `e h(x) = 1 + x2 . 4. Funzioni invertibili e funzioni inverse Vedremo in seguito che la propriet`a di una funzione di determinare una corrispondenza biunivoca `e importante. Diciamo che la funzione f : X → Y `e invertibile se essa `e suriettiva e stabilisce una corrispondenza biunivoca tra l’insieme X e l’insieme Y . 6 Funzioni, grafici, relazioni In virt` u della corrispondenza biunivoca possiamo costruire un’altra funzione definita in Y che associa ad ogni y∗ ∈ Y l’unico elemento x∗ ∈ X tale che f (x∗ ) = y∗ . Se la funzione f : X → Y `e invertibile, si definisce funzione inversa la funzione, che si denota con f −1 , definita nell’insieme Y e avente come immagine X tale che f −1 (f (x)) = x ∀ x ∈ X e f (f −1 (y)) = y ∀y ∈ Y . (1) La funzione inversa `e quindi quella che ad ogni y∗ ∈ Y associa l’unico elemento x∗ ∈ X tale che f (x∗ ) = y∗ . Un semplice disegno permette di comprendere pi` u facilmente il concetto di funzione inversa e le importanti propriet`a introdotte nella (1). f(x) y x X f −1(y) Y Ad esempio la funzione f (x) = 2 x + 1 `e definita in R ed `e invertibile. La funzione inversa y−1 `e definita in R ed `e f −1 (y) = . 2 La funzione x2 `e definita in R ma non `e invertibile. Infatti, tenendo conto che la sua immagine `e l’insieme [0, +∞[, ad esempio, la funzione vale 4 sia per x = 2 che per x = −2. Se per`o consideriamo la stessa legge x2 definita nell’intervallo [0, +∞[ invece che in R si ha: la funzione f : [0, +∞[→ [0, +∞[ definita da f (x) = x2 `e invertibile e la sua funzione inversa si chiama radice quadrata, che `e quindi definita nell’intervallo [0, +∞[ ed ha Funzioni, grafici, relazioni 7 come immagine ancora l’intervallo [0, +∞[. La funzione radice quadrata `e cos`ı importante che, oltre ad avere un suo nome, ha un particolare simbolo: la radice √ quadrata di x si scrive infatti x. Talvolta si usa anche un’altra notazione, che vedremo pi` u avanti, per le funzioni potenze. Il grafico della radice quadrata `e +7.5 f +7.0 +6.5 +6.0 +5.5 +5.0 +4.5 +4.0 +3.5 +3.0 +2.5 +2.0 +1.5 +1.0 +0.5 −1.0 −0.5 +1.0 +2.5 +4.0 +5.5 +7.0 x −1.0 −1.5 La definizione data di funzione radice quadrata `e quella corretta. Spesso si dice “la radice quadrata di x `e quel numero non negativo che elevato al quadrato vale x”. Questa non `e la definizione di radice quadrata ma una conseguenza della (1). Infatti si ha √ x2 = x ∀ x ∈ [0, +∞[ e √ ( y)2 = y ∀ y ∈ [0, +∞[ E’ stato necessario scrivere esplicitamente l’insieme per la x e la y per evitare un errore che sar`a chiaro quando introdurremo la funzione valore assoluto. 8 Funzioni, grafici, relazioni 5. Le funzioni potenza e radice Le funzioni potenze sono definite in modo elementare quando l’esponente `e un intero positivo; infatti, se n `e un numero intero positivo, allora la potenza n-sima di un numero reale x `e la funzione, denotata dalla scrittura xn , definita in R dalla legge xn = x ...... · x} . | · x ·{z n fattori Se n = 2 la potenza si chiama anche quadrato di x; quando n = 3 si chiama anche cubo del numero x. La seguente figura mostra il grafico della potenza quadrato (linea continua blu), della potenza cubo (linea con trattini verdi) e della potenza x4 (linea con piccoli trattini rossi). y +7.0 +6.0 +5.0 +4.0 +3.0 +2.0 +1.0 −6.0 −4.0 −2.0 −1.0 +2.0 +4.0 −2.0 −3.0 −4.0 −5.0 −6.0 −7.0 Si definisce x0 = 1 per ogni numero reale x. +6.0 x Funzioni, grafici, relazioni 9 Quando l’esponente `e positivo e pari, la funzione potenza non `e invertibile in R, come abbiamo gi`a visto nel caso n = 2, ma se consideriamo come dominio l’intervallo [0, +∞[ allora esister`a la funzione inversa. Se invece l’esponente `e positivo e dispari la funzione potenza sar`a invertibile in tutto R. Sia n un qualsiasi numero intero positivo. Si definisce radice n-sima la funzione inversa di xn definita in R se n `e dispari, o in [0, +∞[ se n `e pari. La funzione radice √ √ 1 n-sima di x si indica con la scrittura n x oppure x n . Anche per la funzione x si 1 pu`o usare la stessa notazione e pertanto x 2 `e ancora la radice quadrata di x. In base alla (1) possiamo scrivere √ n xn = x ∀ x ≥ 0 , n √ n x = x ∀x ≥ 0 (per ogni intero positivo n) . Queste relazioni continuano a sussistere anche se x `e negativo purch´e n sia dispari. Se n `e un numero intero positivo, si definisce la potenza x−n = 1 xn ∀ x ∈ R , x 6= 0 . In questo caso l’esponente `e quindi un intero negativo. Sia q = n un numero razionale positivo. Si definisce m xq = n √ m x ∀x ≥ 0 Si pu`o dimostrare che xq `e anche uguale a x−q = e √ m 1 xq ∀x > 0. xn . E’ possibile anche, in certi casi, considerare valori di x negativi, ma occorre fare 2 3 attenzione. Ad esempio ha senso (−4) 3 , ma non `e definito (−4) 2 . Spesso per evitare confusioni si definiscono le potenze con esponente, che non `e intero positivo, solo per x positivo. Poi, caso per caso, si vede se `e possibile estendere la definizione anche per x nullo o negativo. Questa scelta pu`o essere molto valida. Si pu` o definire, non con ragionamenti elementari, la potenza di un numero reale positivo con esponente irrazionale α; essa si scrive xα . 10 Funzioni, grafici, relazioni In generale, se α e β sono due qualsiasi numeri reali, valgono le seguenti propriet`a 1. xα+β = xα · xβ ∀ x > 0; xα xβ β α 2. xα−β = xα · x−β = ∀ x > 0; 3. xα·β = (xα )β = x 1 α 1 α 4. x β = (xα ) β = x β ∀ x > 0; ∀ x > 0 e β non nullo. Ad esempio la funzione xπ ´e definita in [0, +∞[ (zero incluso) ed il suo grafico ´e f +10.0 +9.0 +8.0 +7.0 +6.0 +5.0 +4.0 +3.0 +2.0 +1.0 −0.4 +0.4 +1.0 +1.6 +2.2 x Utilizzando le funzioni potenze con esponente intero positivo si ottengono due importanti classi di funzioni: i polinomi e le funzioni razionali. Un polinomio `e la somma del prodotto di numeri reali per potenze di x con esponente intero positivo o nullo. Ad esempio due polinomi sono f (x) = x5 − 6 x3 + 2 x − 1 , Ogni polinomio `e definito in tutto R. g(x) = 3 x4 + √ 1 2 x + πx − 2. 2 Funzioni, grafici, relazioni 11 Una funzione razionale `e il rapporto di due polinomi. Essa definita in tutto R eccettuati gli eventuali punti dove il polinomio a denominatore si annulla. Esempi di funzioni razionali sono f (x) = x−2 x2 − 1 ∀ x 6= ±1 , g(x) = x4 + x2 + 1 x−3 ∀ x 6= 3 . 1 . x Essa `e definita ovunque eccetto che per x = 0. L’immagine `e ancora tutto R tranne lo 1 zero; la funzione `e invertibile e la sua inversa `e la funzione f −1 (y) = . y Il grafico, qui riportato, `e anche un ben noto luogo geometrico che si chiama iperbole Una semplice funzione razionale con interessanti propriet`a `e la funzione f (x) = equilatera. f +7.0 +6.0 +5.0 +4.0 +3.0 +2.0 +1.0 −6.0 −4.0 −2.0 −1.0 +2.0 +4.0 +6.0 x −2.0 −3.0 −4.0 −5.0 −6.0 −7.0 In geometria analitica la pi` u generale iperbole equilatera, in un opportuno sistema di coordinate cartesiane, si scrive xy = k, dove k `e una costante non nulla. Applicando per`o 1 una semplice trasformazione di coordinate diventa y = . x 12 Funzioni, grafici, relazioni 6. La funzione valore assoluto Un particolare funzione legata alle potenze `e la funzione valore assoluto. Per ogni x reale si definisce valore assoluto di x la funzione x se x ≥ 0 |x| = −x se x < 0 √ √ E’ facile verificare che |x| = x2 per ogni x ∈ R. Quindi `e corretto scrivere x2 = x soltanto quando x `e positivo o nullo! Il grafico di |x| `e f +11.0 +10.0 +9.0 +8.0 +7.0 +6.0 +5.0 +4.0 +3.0 +2.0 +1.0 −6.0 −4.0 −2.0 −1.0 +2.0 +4.0 +6.0 x −2.0 −3.0 Occorre prestare attenzione a questa funzione in quanto purtroppo spesso un uso non corretto conduce ad errori. Ad esempio le seguenti affermazioni sono vere. 1. |2| = 2. 2. L’equazione |x| = 2 `e equivalente a x = ±2, cio`e x = 2 oppure x = −2. E’ invece errato scrivere |2| = ±2. Funzioni, grafici, relazioni 13 7. Le funzioni esponenziali Le funzione esponenziali sono strettamente legate alle potenze con esponente reali; infatti ci`o che cambia `e soltanto la posizione della variabile indipendente x, che nelle potenze occupa la base mentre nelle funzioni esponenziali occupa l’esponente. Sia a un numero positivo. La funzione f (x) = ax `e la funzione esponenziale avente come base a. Essa `e definita in tutto R. Il legame con le potenze `e ora evidente, poich´e il calcolo di una funzione esponenziale richiede le medesime operazioni necessarie per il calcolo di una potenza. Ad esempio 23 `e sia il valore della potenza x3 per x = 2, che della funzione esponenziale 2x per x = 3. f +11.0 +10.0 +9.0 +8.0 +7.0 +6.0 +5.0 +4.0 +3.0 +2.0 +1.0 −6.0 −4.0 −2.0 −1.0 +2.0 +4.0 +6.0 x −2.0 −3.0 Il grafico della funzione 2x . Quando la base a `e uguale ad 1, la funzione che si ottiene `e costante. Questo caso `e poco interessante, poich´e soltanto se a `e positivo e diverso da 1, la funzione esponenziale ax `e invertibile. Inoltre se a `e positivo e diverso da 1, l’immagine della funzione f (x) = ax `e costituita da tutti i numeri reali positivi. 14 Funzioni, grafici, relazioni La base pi` u utilizzata `e il numero di Nepero e, che `e irrazionale ed `e approssimativamente uguale a 2.718281828459. Talvolta si scrive f (x) = exp(x) invece di f (x) = ex . Questa funzione esponenziale `e presente in moltissime equazioni e problemi sia della fisica che della chimica. f +11.0 +10.0 +9.0 +8.0 +7.0 +6.0 +5.0 +4.0 +3.0 +2.0 +1.0 −6.0 −4.0 −2.0 −1.0 +2.0 +4.0 +6.0 x −2.0 −3.0 Il grafico della funzione ex . Le principali propriet`a delle funzioni esponenziali si ottengono direttamente dalle propriet`a delle potenze e sono le seguenti. 1. ax+t = ax · at ∀ x e t ∈ R; 2. ax·t = (ax )t = at x ∀ x e t ∈ R. Solo per curiosit`a si definiscono anche funzioni con base ed esponente variabile come f (x) = xx , che ha come dominio l’insieme dei numeri x reali e positivi. Funzioni, grafici, relazioni 15 f +5.5 +5.0 +4.5 +4.0 +3.5 +3.0 +2.5 +2.0 +1.5 +1.0 +0.5 −2.0 −1.0 −0.5 +1.0 +2.0 +3.0 +4.0 x −1.0 −1.5 Il grafico della funzione 10x . 8. Le funzioni logaritmo Abbiamo visto che la funzione esponenziale ax `e invertibile nell’ipotesi che a sia positivo e diverso da 1. In questo caso la funzione inversa `e definita per ogni numero reale positivo, si chiama logaritmo in base a e si scrive loga y. Tenendo conto delle relazioni tra una funzione e la sua inversa (1) si hanno le seguenti identit`a loga ax = x ∀ x ∈ R , aloga y = y ∀ y > 0. Utilizzando queste identit`a si possono dimostrare le seguenti propriet`a 1. loga (x t) = loga x + loga t ∀ x > 0 e ∀ t > 0; 2. loga x = loga x − loga t ∀ x > 0 e ∀ t > 0; t 3. loga xt = t loga x ∀ x > 0 e ∀ t ∈ R; 4. loga x = (loga b) (logb x) ∀ x > 0 e ∀ b > 0 e diverso da 1. 16 Funzioni, grafici, relazioni L’ultima propriet`a chiarisce il motivo per il quale usualmente vengono utilizzate due sole basi: il numero e ed il numero 10. Il logaritmo in base e si chiama logaritmo naturale e spesso si scrive semplicemente log x invece di loge x. Il logaritmo in base 10 si chiama logaritmo volgare o di Briggs e spesso si scrive semplicemente Log x invece di log10 x. Altre notazioni sono anche comunemente usate per indicare questi due logaritmi. y +7.0 +6.0 +5.0 +4.0 +3.0 +2.0 +1.0 −1.0 +2.0 +4.0 +6.0 x +8.0 −1.0 −2.0 −3.0 Il grafico delle funzioni log x (linea continua) e Log x (linea tratteggiata). 9. Le funzioni trigonometriche Si consideri nel piano cartesiano la circonferenza di centro l’origine e raggio 1. y P α O A x Funzioni, grafici, relazioni 17 L’equazione di questa circonferenza `e x2 + y 2 = 1. Questa particolare circonferenza si chiama circonferenza trigonometrica. Sia P un generico punto della circonferenza ed A il punto della stessa avente coordinate (1, 0). Consideriamo l’angolo α formato dai due segmenti OA e OP e determinato dalla seguente regola: 1. 0 ≤ α ≤ π , oppure in gradi 0° ≤ α ≤ 90°, se P appartiene al I quadrante; 2 π ≤ α ≤ π, oppure in gradi 90° ≤ α ≤ 180°, se P appartiene al II quadrante; 2 3 3. π ≤ α ≤ π, oppure in gradi 180° ≤ α ≤ 270°, se P appartiene al III quadrante; 2 3 4. π ≤ α < 2 π, oppure in gradi 270° ≤ α < 360°, se P appartiene al IV quadrante e 2 non coincide con A. 2. Questa scelta non `e l’unica; infatti vi sono anche altre possibilit`a per definire gli angoli nella circonferenza trigonometrica. Quando si usano semplici numeri reali invece che gradi, si dice che il valore dell’angolo α `e espresso in radianti. Ad ogni punto P `e quindi associato univocamente un solo numero reale α apparte- nente all’intervallo [0, 2 π[ (2 π `e escluso). E’ evidente che la corrispondenza stabilita tra P e α `e biunivoca. Definiamo due funzioni seno e coseno. 1. cos : [0, 2 π[→ R e cos(α) `e il valore dell’ascissa del punto P della circonferenza trigonometrica corrispondente all’angolo α; 2. sen : [0, 2 π[→ R e sen(α) `e il valore dell’ordinata del punto P della circonferenza trigonometrica corrispondente all’angolo α. Alcuni valori notevoli sono: α 0 cos α 1 sen α 0 π 6 √ 3 2 1 2 π 4 √ 2 2 √ 2 2 π 3 1 2 √ 3 2 π 2 π 3 π 2 0 −1 0 1 0 −1 18 Funzioni, grafici, relazioni E’ utile estendere la definizione di queste funzioni all’intero asse reale. Ci`o `e possibile, definendo sen (α + 2 k π) = sen α e cos(α + 2 k π) = cos α ∀ α ∈ [0, 2 π[ e ∀ k ∈ Z. Si definiscono anche altre funzioni trigonometriche; la pi` u importante `e la funzione tangente definita da tg α = sen α cos α ∀ α 6= π + k π , k ∈ Z. 2 f +6.0 +5.0 +4.0 +3.0 +2.0 +1.0 −3π/2 −π −π/2 +π/2 −1.0 −2.0 −3.0 −4.0 −5.0 −6.0 La funzione cos α. +π +3π/2 x Funzioni, grafici, relazioni 19 f +6.0 +5.0 +4.0 +3.0 +2.0 +1.0 −3π/2 −π −π/2 +π/2 −1.0 −2.0 −3.0 −4.0 −5.0 −6.0 La funzione sen α. +π +3π/2 x 20 Funzioni, grafici, relazioni Principali formule trigonometriche sen2 α + cos2 α = 1 cos(−α) = cosα sen(−α) = − senα tg(−α) = − tgα cos(α + 2π) = cosα π − α = senα cos 2 π cos + α = − senα 2 sen(α + 2π) = senα π sen − α = cosα 2 π sen + α = cosα 2 tg(α + π) = tgα π 1 tg −α = 2 tgα π 1 tg +α =− 2 tgα cos(π − α) = − cosα sen(π − α) = senα tg(π − α) = − tgα cos(π + α) = − cosα sen(π + α) = − senα tg(π + α) = tgα cos2 α = 1 1 + tg2 α sen2 α = tg2 α 1 + tg2 α cosα senα = cos(2α) = cos2 α − sen2 α sen(2α) = 2 senα cosα tg(2α) = α r 1 + cosα cos = 2 2 α r 1 − cosα sen = 2 2 tg cosα = 1 − tg2 α2 1 + tg2 α2 senα = 2 tg α2 1 + tg2 α2 cos(α ± β) = cosα cosβ ∓ senα senβ tg(α ± β) = α 2 tgα = = tgα 1 + tg2 α 2 tgα 1 − tg2 α senα 1 + cosα 2 tg α2 1 − tg2 α2 sen(α ± β) = senα cosβ ± cosα senβ tgα ± tgβ 1 ∓ tgα tgβ cosα + cosβ = 2 cos α+β α−β cos 2 2 cosα − cosβ = −2 sen α+β α−β cos 2 2 senα − senβ = 2 cos senα + senβ = 2 sen cosα cosβ = 1 [ cos(α + β) + cos(α − β)] 2 senα cosβ = 1 [ sen(α + β) + sen(α − β)] 2 senα senβ = α+β α−β sen 2 2 α+β α−β sen 2 2 1 [ cos(α − β) − cos(α + β)] 2
© Copyright 2024 Paperzz