n. 97 Marzo 2014 mensile di informazione in distribuzione gratuita DI PASQUALE/ BRUCCHI BULLISMO IL PIANISTA FUORI POSTO pag. 6 pag. 12 pag. 28 È arrivata la tua nuova vicina di casa. Risparmia subito il 10% sulla bolletta del gas metano. 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L’alternativa è la cittàpalude, na casa trasparente della creatività un grande mare locale. “Expò” permanente dell’arte e della tranquillità della cultura in un punto di massima che somiglia visibilità all’imbocco di corso San Giorgio. alla vigilia della Vetrine, spazi espositivi fruibili “full time” da morte, il deserto residenti, studenti e turisti. Mostre, teatro, culturale e civile, convegni, cineforum, incontri e dibattiti lo scivolamento nell’arco dell’intero anno. Le estetiche verso stili di vita partecipative degli anni ’60 e ’70 che inautentici. I dati diventano realtà in un immobile pubblico. nazionali sulla ludopatia e il gioco d’azzardo Un luogo a disposizione delle associazioni sono preoccupanti per il nostro territorio, artistiche e culturali locali per innescare stanno assumendo la forma di un fenomeno relazioni umane attraverso la costruzione montante. La nostra città è rimasta un di luoghi e momenti di confronto, dibattito, piccolo borgo antico, in cui, come nel resto interscambio. Una “factory” cittadina come del Paese, sono tramontate le ideologie e si antidoto alla “solitudine urbana, al venir è approdati al Niente senza passare per le meno di un vicinato solidale,” (Angela idee. Da noi è successa una cosa peggiore, Vettese). Riconvertire arte e cultura in l’attecchire di una visione del quotidiano e del una dimensione partecipativa allargata ai presente come “sagra continua”. Nel 1959 si residenti oltre che a operatori e promotori fraintese la modernità con la cancellazione di eventi. Prosaicamente, proporre alle e la sostituzione dell’antico, fu la rimozione intelligenze in partenza di ripensarci, disfare barbara e non “futurista” di troppi monumenti. Direttore Responsabile: Biagio Trimarelli Redattore Capo: Maurizio Di Biagio le valige e provare a frenare l’inabissamento Filippo Tommaso Marinetti, lo sanno anche di un capoluogo di provincia. Ricerca, i sanpietrini, scherzava quando invitava a Hanno collaborato: Mimmo Attanasii, Maurizio Carbone, Maria Gabriella Del Papa, Maurizio Di Biagio, Floriana Ferrari, Carmine Goderecci, Maria Cristina Marroni, Fabrizio Medori, Fausto Napolitani. Silvio Paolini Merlo, Antonio Parnanzone, Leonardo Persia, Alfio Scandurra, Yuri Tomassini. conoscenze e immaginazione sono il motore bruciare i musei e deviare i corsi dei fiumi per economico di un territorio oltre che la terapia sommergere le città d’arte. n è possibile scaricare il pdf di questo e degli altri numeri dal sito web www.teramani.info scriveteci a [email protected] Gli articoli firmati sono da intendersi come libera espressione di chi scrive e non impegnano in alcun modo né la Redazione né l’Editore. Non è consentita la riproduzione, anche solo parziale, sia degli articoli che delle foto. Progetto grafico ed impaginazione: Antonio Campanella Periodico Edito da “Teramani”, di Marisa Di Marco Via Paladini, 41 - 64100 - Teramo - Tel 0861.250930 per l’Associazione Culturale Project S. Gabriele Organo Ufficiale di informazione dell’Associazione Culturale Project S. Gabriele Via Paladini, 41 - 64100 - Teramo - Tel 0861.250930 Registro stampa Tribunale di Teramo n. 1/04 del 8.1.2004 Stampa: Gruppo Stampa Adriatico Per la pubblicità: Tel. 0861 250930 347.4338004 - 333.8298738 Teramani è distribuito in proprio 3 di 4 Il libro del mese n.97 Il vecchio che leggeva romanzi d’amore Maria Cristina Marroni [email protected] la stagione delle piogge, lo pregava di accettare una delle sue spose per maggiore orgoglio della sua casta e della sua casa. La donna offertagli lo conduceva fino alla riva del fiume. Lì, intonando anents, lo lavava, lo adornava e lo profumava, per poi tornare alla capanna ad amoreggiare su una stuoia, coi piedi in alto, riscaldati dolcemente da un fuoco, senza mai smettere di intonare anents, poemi nasali che descrivevano la bellezza dei loro corpi e la gioia del piacere, aumentato infinitamente dalla magia della descrizione. Era amore puro, senza altro fine che l’amore stesso. Senza possesso e senza gelosia.” Il romanzo non si esaurisce nella rappresentazione quasi documentaristica della vita nella foresta: la narrazione dismette il tono realistico per assumere quello epico e simbolico quando descrive la lotta tra l’uomo e la bestia. Sepulveda vuole mostrare la diversità nell’approccio con la natura dell’uomo bianco, che interpreta l’ambiente naturale come luogo da sfruttare, e dell’indigeno, che vive invece in armonia con la natura, senza alterarla. La foresta amazzonica è anche il simbolo della Inno alla natura natura tout court e chi la distrugge, compie I un orribile misfatto. “Il cielo, che gravava minaccioso a pochi palmi dalle teste, sembrava espressione nelle stragi una pancia d’asino rigonfia. Il vento, tiepido e appiccicoso, spazzava compiute dal tigrillo, via alcune foglie morte e scuoteva con violenza i banani rachitici che cui sono stati uccisi i decoravano la facciata del municipi.” cuccioli. Il protagonista, Antonio José Proaño, è un vecchio colono ecuadoria- Antonio, l’uomo bianco no che ha scelto di vivere nella foresta amazzonica, in una capanna che sente ormai come sulla riva del fiume, insieme agli indios shuar. Si era sposato alla pre- un indigeno, si trova coce età di tredici anni, con una moglie anch’essa bambina, e aveva a dover combattere scelto di trasferirsi dall’Ecuador nella foresta, alla ricerca di un luogo contro questa madre edenico. Purtroppo la moglie era morta di malaria e la natura aveva oltraggiata e, quando la aiutato Antonio nell’esorcizzazione del dolore. ucciderà, non proverà Il fatto di vivere immerso nella natura lo induce a sperimentare una orgoglio o compiaci- La crudeltà perpetrata l romanzo dello scrittore cileno Luis Sepùlveda, Il vecchio che leg- genera altra crudeltà da geva romanzi d’amore, è un inno alla natura, dipinta come pura, parte delle vittime; così incontaminata dall’odio, strano crogiolo di diverse culture, che il desiderio di ribellione vivono in pacifica armonia. e di vendetta trova mento, ma dolore e dimensione nuova, di autentica libertà, a stretto contatto con i suoi intimi bisogni e aspirazioni. Gli shuar insegnano ad Antonio ad amare sconfitta. Simbolicamente la morte del felino rappresenta la sconfitta quella natura magica e insieme spietata. Ormai si è definitivamente dell’uomo, che, devastando la natura, annienta le proprie radici e allontanato da quella civiltà, che invia nella foresta ingordi gringos uccide la grande madre che lo ha generato, lo nutre e lo protegge. a distruggere e a sfruttare le risorse. Solo lui potrebbe riuscire a Nella parte finale del libro, Sepulveda riflette con parole struggenti inseguire e uccidere il tigrillo, un felino che da un po’ di tempo miete sul potere catartico della lettura. Nella vecchiaia le parole dei libri, i numerose vittime umane, non per la fame, ma per vendicare la versi d’amore, accompagnano con dolcezza Antonio verso il tramon- strage dei suoi cuccioli. La storia di questa epica caccia, che l’autore to della vita. fa gustare attraverso colpi di scena e suspense, si conclude con la “Antonio José Bolìvar Proaño si tolse la dentiera, l’avvolse nel vittoria di Antonio, ovvero dell’uomo bianco sull’animale. Si tratta, fazzoletto, e senza smettere di maledire il gringo primo artefice però, di una vittoria di Pirro, perché Antonio comprende che questa della tragedia, il sindaco, i cercatori d’oro, tutti coloro che cor- morte è una vergogna per l’uomo: rappresenta, infatti, la morte della rompevano la verginità della sua Amazzonia, tagliò con un colpo stessa natura, dell’autenticità e della libertà che in essa risiedono. di machete un ramo robusto, e appoggiandovisi si avviò verso El “Durante la sua vita tra gli shuar non ebbe bisogno dei romanzi per Idilio, verso la sua capanna, e verso i suoi romanzi, che parlavano conoscere l’amore. Non era uno di loro, e pertanto non poteva avere d’amore con parole così belle che a volte gli facevano dimenticare mogli. Ma era come uno di loro, e quindi lo shuar anfitrione, durante la barbarie umana”. n Redazionale Eventi Caffè del Corso giovedì 27 marzo U na serata all’insegna dell’eccellenza del vino italiano quella organizzata in collaborazione con la cantina Masciarelli dal “Caffè del Corso Wine Bar” di Teramo per giovedì 27 Marzo. La serata sarà esaltata dalla presenza del gruppo musicale dei “Maloma”, una band musicale che proporrà un repertorio Brit-Pop e Vintage-Rock 60/70 esaltando in maniera unica il binomio vinomusica, nell’atmosfera magica del Caffè del Corso. Nello specifico saranno: Gianni Masciarelli TREBBIANO D’ABRUZZO D.O.C. Uve: selezione di uve Trebbiano d’Abruzzo 100% Prima annata di produzione: 2013 Numero medio di bottiglie prodotte: 30.000 Gianni Masciarelli MONTEPULCIANO D’ABRUZZO D.O.C. Uve: selezione di uve Montepulciano d’Abruzzo 100% Prima annata di produzione: 2012 Numero medio di bottiglie prodotte: 180.000 Il primo di una serie di appuntamenti di degustazione pensati appositamente per riportare al centro dell’at- Gianni Masciarelli ROSATO COLLINE TEATINE I.G.T. tenzione sapori e profumi del nostro Uve: selezione di uve Montepulciano d’Abruzzo 100% BelPaese. Prima annata di produzione: 2013 Un viaggio ideale, da compiere con il Numero medio di bottiglie prodotte: 18.000 calice ed al contempo l’opportunità di conoscere ancora di più nelle sue particolarità una realtà vinicola nata nel 1930, ormai consolidata a livello internazionale i cui frutti rappresentano l’autentica espressione della cultura Abruzzese, all’interno di un ambiente soft ed informale, quello del Caffè del Corso, dove la tradizione, l’innovazione e la passione rappresentano l’essenza stessa del locale. Il Wine Bar, situato in C.so Cerulli, caratterizzato da un arredamento moderno ed essenziale, divenuto ormai da anni un punto di riferimento per le serate Teramane, dove è possibile incontrare clienti di ogni tipo, dallo studente universitario al professionista, continua la sua tradizione e la sua mission, confrontandosi con una cultura enologica sempre più attenta all’affermazione del vino di qualità ed alla cultura del vino nel suo complesso. Nella serata del 27 Marzo, il Caffè del Corso presenterà nello specifico tre linee classiche di “Gianni Masciarelli Ho.re.ca.” destinate esclusivamente alla commercializzazione nei canali specializzati, quali ristoranti, bar e caffè. CAFFÈ DEL CORSO · wine bar - enoteca Corso Cerulli 78, 64100 - Teramo · Tel. 0861.248478 www.ilcaffedelcorso.it · mail: [email protected] di 6 n.97 Maurizio Di Biagio Quale Sindaco per Teramo? Manola Di Pasquale Metti un Renzi nel motore: Di Pasquale lancia la sfida al Comune M www.mauriziodibiagio.blogspot.com “Credo che partecipare ad un club sia svolgere un’attività sociale, perché Lions significa fare service e non solo cene”. Ma aiuta la carriera politica. “No. Aiuta ad essere un buon politico perché il Lions offre una forma di solidarietà verso gli altri e vede la politica come un servizio da fornire alla collettività non per se stessi”. Il sindaco Di Pasquale avrà qualche conflitto di interesse? “Io no, perché non prendo cause dall’amministrazione comunale né ho cause con enti e anola Di Pasquale, Democrat con to dove sono saltati tutti gli schemi, la città ha banche territoriali, io lavoro con il privato, con lo scudocrociato e il renzismo nel bisogno di avere una persona di riferimento alcune banche marchigiane e svolgo il mio sangue, è stata anche baby sitter, che si occupi a tempo pieno del bene comu- ruolo maggiormente nel diritto di famiglia”. barista, orfana della madre a soli ne e che lo faccia con spirito di servizio senza Una volta con la fascia tricolore, che 16 anni, iscritta a Giurisprudenza a Chieti e salvaguardare interessi personali. Io sono la spazio darà al suo lavoro di avvocato? appartenente al movimento giovanile della persona giusta”. “Io mi dedicherò a tempo pieno al Comu- Balena Bianca. “Ho sempre fatto politica” L’effetto D’Alfonso come può riverbe- ne, gli dedicherò le otto ore lavorative ma aguzza gli occhi e mulina le mani come una rarsi su Teramo? siccome io ne lavoro 14, le altre le passerò Magnani corvina sul set. In seguito saranno “Così come si riverbera su tutta la regione”. nel mio studio se non voglio licenziare le mie l’avvocatura, la scuola forense (è anche inse- Eppure l’altro giorno abbiamo contato po- segretarie, perché con il reddito da sindaco gnante), i convegni, l’associazione in rosa B52, che persone attorno al camion in piazza. non potrò pagare i dipendenti”. Marini e Ginoble “perché provenienti dal mare “Solo perché è stata una cosa improvvisata”. Altrimenti verrebbe meno al suo terzo magnum della Dc”, il suo habitat di sempre. Un pregio e un difetto della Di Pasquale punto del suo programma: l’occupazio- Chicca finale: oggi sfida la corazzata Brucchi. “Il pregio? Alla fine faccio molto rumore, ma ne. Mi dica: il suo portafortuna? Sono saltati gli schemi del passato ascolto tanto, sono molto dinamica e amo la “Il tocco di rosso. Che è anche il colore della bipolarismo, come si inserisce Manola mediazione. Il difetto: qualche volta sono dura città. E assieme al bianco sintetizza la mia Di Pasquale in questa sfida politica a ma quando si amministra la cosa pubblica formazione politica”. più voci e molto complessa? bisogna a volte mostrare fermezza”. “Si farà vedere con la sua famiglia? Sa “Sicuramente gli schemi sono cambiati, come Quali saranno i primi tre provvedimen- va di moda ora in politica con i vari Di sono cambiati a livello nazionale con l’arrivo ti che prenderà qualora fosse eletta Blasio e mettiamoci pure con Pomante”. di Matteo Renzi, che ha una nuova idea di sindaco? “La mia vita privata la preferisco metterla in classe dirigente: è chiaro che io mi pongo in “Sicuramente nell’immediato la riduzione vista il meno possibile. Anche perché per far questo contesto perché ho voglia di cambiare il modo di amministrare, di fare, di porsi. Credo che la mia figura rappresen- della Tia. Poi intendo rimodulare il sociale in base alle fasce di reddito così le persone meno abbienti potranno avere un maggiore aiuto. Il fare una foto a mio figlio assieme a me ho dovuto sudare le proverbiali sette camicie”. Nel caso in cui perda la competizione: cosa farà? ti proprio questo”. terzo: maggior attenzione alle “L’opposizione. Ma con un programma molto Quante chance problematiche del lavoro e chiaro per la città: entrerà con me un gruppo ha di vittoria alle dell’occupazione, cercando di persone nuove, giovani veramente impor- prossime ammini- la via della calmierazione tanti, che stiamo inserendo nelle liste”. strative? degli affitti cercando di ga- Si può dire che a Teramo si è formato “Tante. Perché in rantire la situazione debitoria una sorta di Brucchismo? un orizzonte politico frastaglia- delle famiglie”. Tia, welfare… sembrerebbe il copia e incolla del programma di Brucchi? “Lui ha impiegato cinque anni e non l’ha attuato. Io oggi mi impegno a portare a compimento questi punti”. Brucchi, lei, Pomante: appar- “Assolutamente no. L’amministrazione Brucchi non si è individuata come propria, in realtà a Teramo si ha la sensazione che vi sia stato un secondo mandato di Chiodi e della sua giunta. I cittadini di Teramo non conoscono gli assessori di Brucchi, nessuno li conosce”. L’attuale sindaco Brucchi potrebbe soffrire una come Manola Di Pasquale? tenete tutti al Lions club. È “Gli uomini soffrono sempre le donne l’unica cosa che vi acco- soprattutto quelle di carattere e molto muna o c’è dell’altro? competitive”. n Maurizio Brucchi l’agonista Ancora 5 anni per intercettare la ripresa economica “L l’attività. Questi discorsi non sono spot 7 elettorali”. n.97 quest’estate. Ci sarà anche una comunicazione ai cittadini per far ben comprendere In caso di mancata riconferma, il suo successore continuerà su tale linea? “Non lo so, perché spero di portare a termine io queste opere. Sono proposte che sono arrivate dai progettisti. Sono in discussione, a me è piaciuta l’idea nel vecchio stadio di creare uno spazio aperto”. Con tutto il rispetto per i progettisti ma pare un progetto fatto in tutta fretta, senza tante peculiarità. “È un progetto preliminare, certo che ci sono a politica mi ha insegnato a con- “Nella vita amministrativa di un sindaco ci tare fino a venti”, ricorda nel suo sono i tagli dei nastri ma anche le tirate d’orec- ufficio di Piazza Orsini il sindaco di chie da parte dei cittadini”. Teramo”, Maurizio Brucchi, tra ghi- Dicono i suoi assessori che lei è un po’ rigori di firme su pile di delibere, la segretaria gallettaro. Io toglierei un po’. che incalza e Vinicio Ciarroni che gli ricorda “Io sono un agonista. Nel tennis ho perso appuntamenti e argomenti in un tourbillon di solo quando ho dato la mano all’avversario, politica cittadina al sole primaverile. La politica all’ultimo game. Anche in politica ci metto gli ha smussato quegli angoli di carattere l’agonismo, ha i suoi lati positivi. Prima ero duro e talvolta impenetrabile, un retaggio che molto più gallettaro, la politica mi ha insegnato dice di portarsi dietro da quando praticava lo a contare anche fino a venti”. sport ma che si coniugava con competitività. Alfonso Di Sabatino ha dichiarato: “Sia- Estrema. Brucchi vuol fare il bis, per lui, per i mo tutti democristiani”. La Dc è morta cittadini ma anche per quella ripresa econo- e sepolta ma il suo spirito aleggia anco- mica che inevitabilmente dovrà arrivare: “E io ra: come lo vive lei? quel giorno ci voglio stare”. “Io vengo dalla Dc, mio padre era un’attivista Sindaco, parafrasando un noto spot della Dc, sono cresciuto nella sede Alcide De commerciale: ti piace vincere facile, Gasperi. Questo paese è cresciuto sotto la senza opposizione o quasi. sua guida, la maggior parte dei politici l’ha “Un’opposizione che non vota 9,5 mln di euro avuta come scuola. Tutti i valori incarnati in di risorse europee che arrivano a Teramo per la essa sono importanti, profondi, che magari crescita e sviluppo della città la dice lunga. Una andrebbero ripresi perché negli ultimi tempi buona opposizione è quella che sa distinguere sono venuti a mancare”. i provvedimenti che puoi e non puoi votare. Da quando in qua le piacciono i felini? Non posso credere che in 5 anni non abbiamo “Mi sono sempre piaciuti. A casa ho un gatto, prodotto un solo provvedimento che fosse va- si chiama Olivo perché l’abbiamo trovato sotto lido. Cinque anni di soli no, nessuna proposta, una pianta di olivo”. nessun consiglio, nessuna alternativa”. Azzardo uno scenario: le prossime E anche abbastanza soft. elezioni comunali le vincerà lei. Dico “Sono stati comunque cinque anni di rispetto questo perche nel giorno dell’inaugu- reciproco”. razione della sede ho visto rappresen- Troppo, a dir la verità. tanti di Asl, Ruzzo, Team, e tanto altro “In tante occasioni ho chiesto scusa, ad esem- ancora, che fanno voti e vittorie. pio a Maurizio Verna; questo comportamento (Brucchi abbozza un mezzo sorriso, nda). “All’i- deve essere alla base della politica: a Teramo naugurazione c’era un po’ tutto il mondo civile, c’è stato sempre rispetto reciproco”. cosa che mi ha fatto piacere, poi il 26 Maggio Nella città del bike-sharing, soprattutto si vedrà. Noi siamo molto fiduciosi”. d’inverno, ci incontriamo in tre in sella Corso San Giorgio, nuovo progetto del alla bici: io, lei e Falconi. vecchio Comunale, mercato coperto: “Non è proprio così. I dati di vendita delle bici a sembrano promesse da marinaio in Teramo hanno subito un incremento”. questo periodo. Ma, dica la verità, quanto le piace “No. La riqualificazione del Corso è sostanziato tagliare i nastri. da fondi, da 3,5 mln di euro, i lavori partiranno diverse cose da modificare. Però di un parco urbano, se ne parla tanto: una volta che lo si propone, dobbiamo apprezzare”. Il suo più grande rammarico? “Ho voluto essere sindaco che è un grande privilegio, un grande onore e onere, ma averlo fatto nel periodo più difficile della storia recente mi ha ridotto le possibilità perché avrei voluto fare tante cose in più. Però è stata una bella sfida perché ho imparato tante cose”. Nel prossimo quinquennio colui che verrà a Piazza Orsini intercetterà anche la ripresa. “Ecco perché ci voglio stare. Proveremo ad uscire da questa crisi potendo lavorare in un terreno meno paludoso”. Qual è stata l’offesa che l’ha più segnata in questi 5 anni? (sospiro, nda). “Nel periodo del confronto del vecchio stadio, in un paio di occasioni sono stato coinvolto assieme alla mia famiglia. Io sono a disposizione perché sono un uomo pubblico, però la famiglia è un’altra cosa”. n di 8 Teramo culturale n.97 Dall’ABM al Progetto MVSA Si annuncia insidioso, precisandosi, il futuro della musicologia abruzzese Silvio Paolini Merlo [email protected] alle aspettative di un’istituzione vocata naturalmente a coniugare ricerca e didattica come l’università, che i termini di un piano programmatico di fatto ancora non ci sono. L’intento è rimasto appeso a quello iniziale, esigenziale, tanto condiviso quanto ovvio: uscire dalle proprie “stanze” per entrare in una prospettiva più ampia, nella quale rivendicare non solo una generica aspirazione ma obiettivi perseguibili, azioni concrete. E dunque criteri di lavoro, che dal progetto comune passino a progetti operativi. Inoltre, anzi direi come prima cosa, l’accertamento di quei requisiti normativi oggi richiesti per qualsivoglia convenzione o collaborazione, come per ogni organismo che intenda competere a livello non solo locale ma aprirsi al globale. Ebbene, questo non mi pare sia stato chiaro fin dal principio. Ricordo bene le affermazioni di qualcuno persuaso che in definitiva la prima cosa è di «poter fare musica», la richiesta insistente avanzata da altri di rendere disponibili fonti e notizie altrui, di fatto da tempo già tutte in rete, oltre a una certa reticenza a trasformare il progetto da condivisione volatile a ente giuridicamente definito, fornito di regole e funzioni chiare. Questa reticenza è rimasta implicita sino all’incontro pescarese, quando si è definitivamente sciolta ogni riserva. E c’è stato anche chi, come Anna Maria Ioannoni Fiore, ha proposto il ripristino del progetto IARBIM (Istituto Abruzzese di Ricerca Bibliografica I Musicale), formalmente costituito trent’anni fa ma difatto mai partito, da Massimo Salcito con il suo ABM - Abruzzo Beni Musicali, ha inteso tipologie di analisi e delle possibili strategie di promozione. Esiste intanto proporre un comune piano operativo lungo il quale proseguire l’esperien- la musicologia svolta dai musicisti, che potremmo anche dire «musico- za della due giorni sulmonese. Il gruppo ha partecipato dopo di allora a logia applicata», tra i cui esempi migliori superbo è oggi quello condotto quattro incontri, il primo il 22 giugno al Palazzo De Mayo di Chieti, favori- sulla musica antica ed etnica da Jordi Savall e dal suo complesso stru- to da Gianfranco Miscia in occasione della mostra «Illuminare l’Abruzzo» mentale. Questa musicologia è totalmente centrata, né potrebbe essere sui codici miniati dall’alto Medioevo al Rinascimento, il 27 settembre altrimenti, sul recupero testuale, l’edizione o rieditazione filologicamente a Palazzo Corvo di Ortona, sede dell’Istituto Nazionale Tostiano, senza corredata e, sempre e anzitutto, sul momento esecutivo. Esiste poi una tuttavia la presenza di Francesco Sanvitale, il 4 dicembre con i vertici musicologia di tipo storicizzante, un po’ screditata dalle passate ventate indicando tra i possibili modelli associativi l’esperienza del costituendo n risposta all’esigenza da più parti manifestata di pervenire a un pia- gruppo RAMI, coordinamento per la Ricerca Artistica e Musicale in Italia, no organico per la valorizzazione dell’immenso patrimonio musicale che ha coinvolto cinque conservatori italiani incluso quello pescarese. La abruzzese, il gruppo di musicisti, operatori e ricercatori musicali che realtà è che il perimetro del campo di azione è sterminato. Non solo dal ha preso parte al convegno di Sulmona del maggio 2013, promosso punto di vista del giacimento documentale, ma anzitutto da quello delle della Facoltà di Scienze della comunicazione dell’Università di Teramo, idealistiche cui e - ultimo fino ad ora - il 18 gennaio al Conservatorio di Pescara, dove la disciplina Salcito insegna. è stata resa Nel frattempo, condizionato da qualche defezione e nuove inavvertite gregaria nel No- adesioni, l’orientamento iniziale del progetto è visibilmente mutato. Un vecento, le cui punto di svolta piuttosto netto si è verificato in occasione della riunione ragioni prescin- teramana, quando il gruppo si è presentato per la prima volta come una dono totalmente realtà distinta da ABM, dandosi finalità più precise e strutturate con la dall’esecuzione formulazione di una prima bozza di regolamento interno, e assumendo il e si concentrano nome «Mvsa - Musica d’Abruzzo». Salvo tuttavia scoprire, posto di fronte Massimo Sancito e Maurizio Less eseguono un Duo di Lupacchino dal Vasto Delegazione Mvsa all’Università di Teramo sulla presa di coscienza entro una prospettiva storica, basata sul contesto e sulla comparazione tra autori e stili, coevi e diacronici. Ma esiste anche una musicologia di tipo archivistico, orientata a considerare il patrimonio musicale come bene fisico, da strutturare, organizzare, catalogare, rendere fruibile, musealizzare. Questo tipo di ricerca comprende non solo reperti come codici e manoscritti, ma si estende agli strumenti musicali, a biblioteche e collezioni, ai luoghi di rilevanza storica, e si muove dunque nel senso di possibili itinerari turistici. Esiste infine la musicologia degli impresari, di quanti si preoccupano anzitut- da compiti, ruoli e obiettivi. D’accordo perciò essere unificato, coordinare esperienze che l’esigenza di comunicare gli uni con gli altri, di devono di necessità rimanere separate, agire raccordare le diverse esperienze, di maturare in direzioni distinte, procedere su diversi una serie di possibili collaborazioni. Ma quanto livelli, e compendiarsi le une con le altre messo insieme finora, fermo restanti intenzio- precisamente in questo modo. ni e problematiche comuni, tradisce un vizio La sola speranza di consolidare e dare effetti- di origine che consiste nel tratto occasionale va concretezza a un progetto di valorizzazione della convergenza. Troppo oggettivamente e del repertorio musicale abruzzese con figure metodologicamente dissimili sono gli interessi che includano musicologi-musicisti, musicolo- e le rispettive possibilità perché si possa spe- gi-umanisti, storici, antropologi, etnologi e altro to di predisporre occasioni di ascolto, o di rare di trovare forme di interazione durature. ancora, sembra anche a me consistere, come divulgazione, o di produzione, o tutte queste A questo punto, quale luogo dirimente di suggerisce la Besutti, nel convertire il progetto cose insieme. tutta la questione, mi pare essere emersa la Mvsa in oggetti di pianificazione didattica: Dunque viene a porsi il problema di un ade- proposta avanzata al gruppo da Paola Besutti, corsi di alta formazione, non necessariamente guamento tra approcci metodologici del tutto docente fra l’altro di Musicologia applicata e universitaria ma certo anche e principal- differenti, problema che difficilmente può dirsi Linguaggi artistici e musicali all’Università di mente universitaria, che mirino a generare i aggirabile. Chi intende lo studio della musica Teramo, componente della Società Italiana futuri operatori culturali. Attorno a “oggetti”, o in un modo potrebbe non essere interessato di Musicologia e già direttrice della Rivista “pro-oggetti” di questo tipo, l’etnomusicologo a praticare quello degli altri, a meno che non Italiana di Musicologia, peraltro studiosa potrà naturalmente affiancarsi al coreologo, il voglia abdicare dalle proprie competenze e da del repertorio rinascimentale che è di certo coreologo allo storico, lo storico all’archivista tutto quanto ha fatto. Troppo vago in questo la fetta più ampia del patrimonio musicale o all’antropologo, l’esecuzione alla ricerca senso il criterio dei «gruppi di lavoro», che la abruzzese, al termine del lungo scambio di filologica sulle fonti, l’interesse particolare di dichiarazione d’intenti si impegna a costituire. idee con la delegazione del Mvsa avvenuto a questo o quello studioso riguardo a questo o E i primi sintomi di questo disorientamento dicembre. La proposta cioè di passare dall’i- quel periodo storico o a questa o quella pro- mi pare siano apparsi nell’incontro pescarese, dea di un “progetto” a quella di un “oggetto”, blematica con l’interesse collettivo che resta che pure ha portato alla sottoscrizione di o meglio di una serie di possibili “oggetti” identico per tutti. una prima dichiarazione d’intenti. Gianfranco operativi da spendere in relazione con il Non che sia la sola, ma è una soluzione. Miscia ha rilanciato la proposta di un database sistema istituzionale, scientifico e accademico Ebbene, il gruppo del Mvsa può, intende, è ef- informatico da gestire in open source, che è regionale. Oggetti che abbiano per fine non fettivamente orientato a perseguire soluzioni una cosa. Maria Cristina Esposito ha fornito solo quello di preservare l’esistente, o di pro- del genere? Contiene in sé le energie suffi- riferimenti normativi sulle realtà di promozio- muoverlo a vario titolo, ma di renderlo fruibile cienti per poter assumere simili inderogabili ne sociale, in previsione di una circuitazione in modo dinamico. Questo fine, in una parola, obiettivi? Ha questo tipo di consapevolezza? di eventi, che è altra cosa. Altri infine, come è la formazione. Finora il volontarismo mi pare aver prevalso Marco Della Sciucca, si sono detti favorevoli E la cosa a me pare lampante. Inutile pensare sul decisionismo, le buone intenzioni sulle a tutto, a prescindere dalle condizioni come di unificare ciò che non ha alcuna possibilità di scelte e sulle prospettive. n Mostra Illuminare l’Abruzzo a Palazzo De Mayo, Chieti 9 n.97 di 10 n.97 Politica Democrazia versus rivoluzione Rapida introduzione a due concetti di uso comune N Silvio Paolini Merlo [email protected] movimentismi odierni come leghismo e grillismo. Tratto comune a ogni prospettiva di questo tipo è quindi l’integralismo filisteo, duro e puro, e il sovversivismo rivoluzionario. E che il grillismo sia un progetto eversivo finalizzato al colpo di stato all’arma bianca è, credo, tanto più evidente quanto più si dimostra insofferente al pluralismo delle rappresentanze in favore di una rappresentanza unica. Punto 2): Ogni rivoluzione è per definizione antidemocratica. Rivoluzione, termine che viene dal linguaggio astronomico per intendere il ritorno al punto di partenza, ha assunto in epoca moderna il significato virtuoso di azzeramento totale e irreversibile di un sistema sociale politico ed economico malato (Grillo ha aggiornato il lessico col termine “resettaggio”, ma il principio resta esattamente quello). Sotto questo profilo, rivoluzione è cosa molto diversa da opposizione, e somiglia semmai al ribellismo indiscriminato di chi non cerca ma pretende consenso. Che da questo presupposto si pervenga all’esigenza di una sospensione della democrazia non credo occorra insistere. Il dato è chiaro: se si intende rovesciare un sistema, per corrotto o repressivo o illiberale che dir si voglia, si ammette l’idea che il rapporto tra minoranze e maggioranze venga meno. Nessuno ha più diritto di legiferare allo stesso titolo, o di più o di meno rispetto ad altri, ma c’è chi ha diritto di farlo e chi invece no. Gaetano Mosca e Vilfredo Pareto, per restare in on passa giorno, osservando giornali e telegior- Italia, hanno elaborato in modo compiuto una organica nali o inoltrandomi nella sterminata galleria degli teoria delle élite, assumendo per scontate le premesse orrori del conformismo libertario dilagante sui secondo le quali nessun potere può venire esercitato social network, in cui non mi capiti di pensare senza essere affidato a minoranze illuminate, per defini- che, forse, la confusione di gran parte dell’odierna zione espressione di se stesse prima che del paese che società italiana dipende da confusioni di tipo mentale, dovrebbero rappresentare. È la parabola del gregge e del dallo scarso rigore logico del nostro linguaggio, dal fatto buon pastore. Basta applicare l’elitismo, teoria nata dalla che si parli troppo spesso senza sapere bene di cosa si constatazione di una congenita disgregazione sociale del stia parlando. Accetto perciò volentieri il ruolo scomodo popolo italiano, al malcontento indistinto dell’italiano co- del saccente al solo scopo di ravvivare linguaggio e mune di oggi, e avrete il grillismo. Un elitismo esercitato memoria. Inizio da quest’ultima. L’italiano è un popolo dal basso e di tipo post-ideologico. che non ha mai digerito granché sia le rivoluzioni che le Punto 3): Antipartitismo e antidemocrazia sono coinci- democrazie. Circa le rivoluzioni qualche esperimento l’ha denti. fatto, ma non gli è andata molto bene. Qualche decennio In questo tra berlusconismo e grillismo esistono assai fa col brigatismo rosso e nero. Qualche decennio prima maggiori punti in comune che non col renzismo. Berlu- con un problemino che più d’uno ricorderà e che si chia- sconismo e grillismo non hanno mai riconosciuto i propri mava fascismo. Al quale Gobetti rispondeva, provocatorio, con la sua avversari politici, ovvero partono dal presupposto che l’Italia non sia fat- “rivoluzione liberale”. Con la democrazia le cose sono andate appena ta di tante componenti, ma di una sola realtà: la propria. Il renzismo par- meglio, perché in barba a fior di intellettuali, filosofi e artisti, nessuno te dal presupposto diametralmente contrario: riconosce tutti alla stessa ha mai capito bene di cosa si tratti. Che non collida molto con mafie, maniera. E in questo viene a compiere la stessa spiazzante operazione mafiette e lobby di vario genere è forse la sola cosa data per concessa. di innovazione che Papa Bergoglio è stato chiamato a interpretare nello Ma vediamo di chiarire meglio alcuni punti. Stato vaticano, per ragioni in fondo molto simili. Ammettere che vi siano Punto 1): La democrazia è un equilibrio sociale basato sul dialogo. altre verità, con le quali dialogare anche se non si è d’accordo, e anzi Ovvero si fonda sull’equa e proporzionale distribuzione delle rappre- proprio perché non si è d’accordo. Quanto poco democristiano, berlu- sentanze. In base a questo principio nessun eletto ha possibilità di pre- sconiano, dalemiano o altro ancora sia questo atteggiamento lo dice valere sugli altri, e appunto per questo deve confrontarsi con il proprio l’apertura dei partiti riformisti italiani verso le socialdemocrazie europee. elettorato quanto con le altre forze politiche. È un principio semplice, Punto 4): Ogni sistema democratico è sempre autoemendabile. ma che ci garantisce precisamente quello che alcuni oggi preferiscono L’antico adagio, di matrice idealistica ottocentesca, per cui l’ordine eludere. Che le rappresentanze politiche non siano credibili solo perché costituito non lo si migliora ma lo si abbatte è esso stesso sommamen- si dimostrano fallibili o perché concedono qualcosa all’avversario, che te antidemocratico. Ed è su questo scoglio che si sono infranti i miti di più in generale il mondo debba essere popolato da persone brave tutti i pensieri forti, dei vari marxismi, nazionalsocialismi, corporativismi, e buone, tutte d’un pezzo e senza macchia è per lo più il cavallo di falangismi, sindacalismi rivoluzionari, ecc. Un sistema basato sulla con- battaglia di tutti i radicalismi e giustizialismi di derivazione nazional- vinzione di interpretare messianicamente il senso della storia non può populista che si sono visti nella storia moderna, dal giacobinismo fino ai autoemendarsi. Una democrazia sì. n Redazionale Il Pedagogista Clinico dotati, ma che in alcuni momenti non riescono pienamente a sfruttare. Per questi soggetti è necessario costruire percorsi graduali che li conducano alla conquista di quelle conoscenze e abilità che possono apparire loro complesse ed irraggiungibili. Varie sono le linee di intervento seguite: • L’intervento di aiuto per soggetti in età pre-scolastica e scolastica; trova orientamento a seguito di un percorso diagnostico ed è Una professionalità in aiuto alla persona rivolto alle abilità: - Espressivo educatorie - Organizzativo motorie - Comunicativo-relazionali - Apprenditive I l termine “persona” ha assunto un significato rilevante nell’ambito della cultura pedagogica e filosofica contemporanea, quale dimensione fondante dell’esistere umano complesso e concreto. In accordo con la famiglia è previsto un coordinamento tra il Pedagogista Clinico e la Scuola al fine di favorire un utile integrazione tra l’intervento di aiuto dello specialista e l’iter educativo scolastico. • L’intervento di aiuto a favore di singoli adulti; viene garantito da una diagnosi e dalla scelta di tecniche appropriate e armonizzate in La Pedagogia Clinica, ramo della Pedagogia Generale, nasce proprio modo flessibile, capaci di sostenere la scoperta, la conoscenza e con lo scopo di educare ed aiutare la persona in difficoltà ad avere l’accettazione di sé, placare le tensioni, mantenere vivo l’equilibrio cura di se stessa, a trovare dentro di sé le risorse per liberarsi da ogni delle emozioni, assumere una ritrovata fiducia, muoversi positiva- stato di disagio psicofisico e socio-relazionale, rispristinando nuovi mente verso gli obiettivi desiderati. Interventi che predispongono equilibri e nuove disponibilità allo scambio con gli altri. Prestare at- ad andare oltre il disagio fino a modificare positivamente le abitu- tenzione adeguata, appropriata alla persona, si pone in una dimensione “clinica”, ovvero del prendersi cura, segnando in questo modo un nuovo percorso culturale, scientifico e professionale. Sulla base di questi presupposti, è nata la figura del “Pedagogista Clinico”, con Laurea in Pedagogia, Scienze dell’ Educazione o parita- dini, le regole di vita ed il comportamento. • Le coppie e i gruppi; trovano nelle diverse tecniche e modalità di utilizzo, occasioni importanti per uscire dal disordine e dal caos, conoscere e affrontare i rischi e le delusioni esistenziali. • Altri interventi di aiuto; condotti dal Pedagogista Clinico sono rivolti: ria, specializzato presso l’ISFAR (Istituto Superiore Per la Formazione, - All’orientamento scolastico e professionale l’Aggiornamento e la Ricerca) di Firenze, iscritto all’Albo Professionale - Alla formulazione di itinerari educativi di aggiornamento/forma- dell’ANPEC (Ass.Naz.Ped.Clinici) e legittimato ai sensi della L. 4/2013. zione per il personale delle Scuole e per gli educatori presenti in Il “Pedagogista Clinico” basa la sua formazione su metodi innovativi e tecnologie che ben lo definiscono da un punto di vista scientifico e Enti Pubblici e Privati - Al sostegno della genitorialità. professionale, indirizzando le sue competenze su soggetti di ogni età, grazie anche ad un ventaglio di tecniche proprie ed esclusive che viene costantemente rinnovato ed aggiornato. L’intervento pedagogico clinico assume un significato differente e distintivo dall’intervento della medicina classica rivolto alla cura della malattia o del disturbo. A questo punto si ben comprende come tale professione si inserisca in rete con quella del medico e di altri professionisti, in vista di una e-mail: [email protected] www.pedagogisticlinici.com www.isfar-firenze.it collaborazione paritetica, complementare e sinergica nella prospettiva di promuovere nell’individuo il principio di salute attraverso la cura globale di sé. Nella fattispecie, nel 2006 è stata istituita la sezione Provinciale di Teramo, con la presenza di Studi di Pedagogia Clinica che operano attivamente soprattutto nei comuni di Teramo, Montorio al Vomano, Bellante, Atri, Roseto degli Abruzzi, Pineto e Silvi. Entro la prossima estate verrà costituita anche una Direzione Regionale, sintomo di una crescente richiesta di tali figure professionali. Lo Studio di Pedagogia, quindi, nasce come risposta ai bisogni di soggetti in difficoltà, che richiedono una relazione d’aiuto, che permetta loro di manifestare le potenzialità e le incapacità di cui sono • Dott.ssa Chiara De Luca Via Cherubini, 3 - Atri (TE) · 320.7039649 • Dott.ssa Sandra Di Ferdinando - Studio Life Via Nazionale, 243 Bellante (TE) · 0861.610384 · 347.0395806 • Dott.ssa Nadia Di Pietro Via C.Colombo, 218/A - S.Nicolò a Tordino (TE) · 338.1037543 • Dott.ssa Chiara Miccadei Via Nazionale nord, 7 - Pineto (TE) · 347.5590636 • Dott.ssa M. Gabriella Orsini Teramo · 0861 241507 • Dott.ssa Loretta Pascucci Via Torrito, snc - Montorio al Vomano (TE) · 328.8351577 di 12 n.97 Accade a Teramo Bullismo Boss in erba Fausto Napolitani [email protected] essere isolato. Inutile ribadire che l’esperienza della vittimizzazione, comporta problemi evidenti nel percorso scolastico e nell’adattamento che lo studente mostra nei confronti nei confronti del proprio gruppo di classe, e così nelle future aggregazioni sociali. E’ dimostrato che le vittime del bullismo presentano alti tassi di inefficienza che si ripercuotono inesorabilmente sulle performance sia scolastiche sia lavorative e relazionali. Del resto, e la ricerca clinica conferma anche questo, questi soggetti presentano H un rischio molto elevato di sviluppare sintomi depressivi e ideazione gli attori alcuni bambini di sei anni. Esiste il piccolo boss, che si sente vittime da sottoporre ritualmente ad umiliazioni, situazioni imbarazzanti tale perché è figlio di un notabile, e i suoi sottoposti, che hanno avuto e degradanti. In effetti, di fronte al bullo e alla sua vittima, è impossibile l’investitura di guardie del corpo (fra questi c’è anche una bambina). riconoscere chi è il vinto e chi il vincitore. Il bullismo è un problema di Il boss in miniatura ha deliri di onnipotenza, e quando qualcuno lo sempre più vaste proporzioni (e l’epidemia sociale raccontata dai media contesta, pronuncia una delle frasi più antipatiche comunemente usate nel corso degli ultimi anni scolastici ne è solo un marginale indicato- da chi in se ha poca sostanza: “tu non sai chi è mio padre”. Un giorno, re) che rivela un significativo vuoto educativo. Nella fragilità e nella suicidaria a medio e lungo termine. E’ è fondamentale cogliere un altro o avuto notizia di una vicenda che mi ha turbato, non tanto per importantissimo aspetto del fenomeno, ovvero che gli stessi rischi della l’utilizzo della violenza, ancorché cosa sempre deprecabile, ma vittima li corre anche il carnefice, colui che è apparentemente il vincito- per l’ambiente in cui si svolgono i fatti e per l’età degli attori. re di questa modalità assolutamente disfunzionale di appropriarsi, dete- Il luogo del misfatto è una scuola elementare della nostra città, nere e gestire il potere all’interno di un gruppo, identificando una o più un membro della baby gang, decide di non debolezza dei legami che gli adulti con funzione condividerne più gli usi e i costumi, e ciò irrita il educante intrattengono con i propri studenti, si leader, che ordina una spedizione punitiva con insinua quel pericoloso e autolesionistico sogno pestaggio, chiaramente all’insegna della più del bullo di occupare in modo maldestro uno grande codardia e dando il più evidente sensore spazio e un ruolo che non gli competono. Non della sua debolezza, svolge il ruolo di spettatore. sa che il suo potere è una debolezza incredibile. Questa azione, cosa inaudita, a cominciare dalle Nel manipolare e condizionare le relazioni di un insegnanti, apparentemente non è notata da gruppo connotato da analfabetismo emotivo e nessuno, e flebilmente diviene nota solo dopo da una cronica mancanza di autoefficacia, si ap- che la vittima, passata la paura, si confida con propria di un potere fragile come la carta velina. i genitori. Quasi nello stesso momento, uno dei Purtroppo viviamo un contesto sociale, dove membri della masnada in erba, confessa ai ge- spesso il bullismo e le sue modalità disfunzio- nitori l’accaduto, e questi, umili ma brava gente, nali occupano posizioni di enorme prestigio pretendono che il proprio figlio presenti le scuse e potere. Assistiamo increduli a programmi e sia alla vittima sia ai genitori del malcapitato. talk show, dove chi urla più forte ha diritto di Tralascio gli ulteriori particolari della vicenda e parola, dove l’affermazione delle proprie ragioni mi astengo da tutte le riflessioni che si possono è l’unico valore da perseguire, dove la diversità fare sull’accaduto, desiderando solamente, prima di fare qualche cenno ed il pensiero divergente non trovano spazio, se non per essere derisi. sul fenomeno bullismo, consigliare i genitori dei piccoli bulli, di correre Diciamocelo chiaramente, viviamo in una società bullista, nella quale ai ripari, in quanto la responsabilità è loro, perché la sensazione di gran- sempre più la mancanza di autorevolezza e credibilità di chi ha poteri e dezza nasce in famiglia, non solo per la smisurata importanza che gli responsabilità sulla collettività, genera istanze di ribellione, talora molto adulti attribuiscono al loro ruolo sociale, ma anche per il modo nel quale violente, in cui chi è debole usa la legge del taglione a scopo difensivo. coinvolgono i loro figli nella propria vita sia lavorativa sia di relazione. E’ tempo di promuovere una riflessione allargata su questo fenomeno, Il bullismo ha un profondo impatto sull’assetto fisico, emotivo e sociale utilizzando l’emergenza bullismo per aiutare il mondo degli adulti e di coloro i quali ne sono coinvolti. Le vittime di bullismo manifestano, l’intera comunità educante a riflettere sul proprio ruolo e funzioni ma con frequenza significativamente superiore rispetto ai coetanei, disturbi ancora prima sui propri valori e priorità educative. di diversa natura, quali problemi di sonno, enuresi, dolori addominali, Ebbene, in mezzo a queste criticità, sono fermamente convinto che il mal di testa e vissuti emotivi di profonda tristezza. Chi ha ascoltato ruolo degli adulti competenti sul piano relazionale e educativo, dotati il modo in cui una vittima di bullismo racconta se stessa e la propria di buoni strumenti e metodologie di intervento sia in ambito scolastico vicenda, non può che rimanere colpito dalla sensazione di impotenza, che comunitario e famigliare, promuova la più efficace delle preven- vulnerabilità e solitudine di cui sono intrise le sue parole. Le vittime di zioni e protegga in modo sapiente e competente chi sta crescendo. bullismo presentano sintomi ansiosi in proporzione molto superiore Se penso alla mia vita, e ritengo che lo stesso valga per la vostra, mi alle non vittime e si è dimostrato che in adolescenza chi ha subito le rendo conto di quanto importanti e fondamentali siano stati gli inse- sopraffazioni tipiche del fenomeno, manifesta alti deficit di autostima e gnamenti e gli interventi di molti adulti significativi, i loro gesti, i loro percepisce di essere socialmente rifiutato, pertanto ha la convinzione di sguardi, le loro parole. n di Mimmo Attanasii Satira Pezze pazze a colori [email protected] n.97 e il far fare”, che oggi tanto pare sia in degli incontri pubblici messi in scena prima uso toscano. Un verbo, in ogni modo, da delle elezioni per appoggiare o appoggiarsi coniugare nel modo indicativo del tempo se conviene alle strategie con cui l’abile futuro semplice salvo prescrizione medica amministratore disegna e ridisegna ciclica- controindicante. mente la chimera di una via che dovrebbe Tranquilli, i dottori non si presterebbero in condurre al futuro. nessun caso a queste piccolezze. “Doma- Pazienza se poi invece bisognerà accon- ni”. Convenzionalmente, si intende il giorno tentarsi di un marciapiede fatto di pezze immediatamente successivo a oggi. Se lo a colori del passato. Ed è ancora domani, a parte la convenzione temporale, che un borgomastro reciterà alla propria cittadinanza i suoi rosari sgranando fra l’indice e il pollice la corona di tutti i progetti di Il rosario del domani riqualificazione urbana. Una kermesse da copione consunto che apre le porte N alle consuete proposte che andranno a incidere sul Mimmo Attanasii onostante che molti avessero dovuto interrompere il loro lavoro per conquistare le poltrone che il potere dispensa, sui volti dei politici tessuto sociale e urbano per determinarne nuovi scenari e proiettare innovative dinamiche di sviluppo. Protago- si descrive una finezza di muscoli rilassati nisti inconsapevoli i cittadini che tendono inconfondibilmente a una chiamati a partecipare come forma di soddisfacimento. La sensazione “portatori di interessi”. Per di essere chiamati ad adempiere a un dirla all’inglese, una sorta di compito sociale di gran peso. Senza un ripeti, si crea l’infinito. Leopardi lo capì ai Stakeholder. Da non confondere con Sha- riparo sicuro, si creano bisogni al freddo. suoi tempi e lo cantò, L’infinito. I governan- reholder, che sta a indicare un azionista, Il contadino disegna i paesaggi, la natura ti, ci campano da sempre. La poesia non fa la persona che possiede quote azionarie non fa calcoli. presa su chi amministra la cosa pubblica. I di una società. Elettori invitati a diventare Al limite, solo esperienze. Se a quei leader, racconti di fantasia, quelli sì che piacciono giusto il tempo della campagna elettorale quelli che contano di meno, qualcuno gli tanto. Ed è tutte le volte domani senza interpreti di un fantomatico processo di avesse domandato come mai si stimas- conoscere quale sarà l’oggi successivo che cambiamento. sero superiori alla maggioranza degli altri si darà il via alle tempestive premesse pro- Chi mai avrebbe pensato di avere delle re- uomini di certo non avrebbero saputo messe di progetti di rifacimento della città. sponsabilità di fronte a politici ricompensa- rispondere, non avendo mai loro stessi Brulicanti comparsate nello sfinimento ti dai contribuenti, oltre che dei diritti? n dimostrato di possedere meriti impareggiabili resi di pubblico dominio. Ché forse solo il fatto di sapere far di conto sui bilanci oppure vestire abiti acquistati nei negozi migliori possa costituire un motivo valido di preminenza di classe? E se anche si abbigliassero modestamente, ogni modestia su quei corpi mutati da una autorità falena si annullerebbero. Eppure, di questa superiorità sembra abbiano una coscienza profonda specialmente quando si concedono nell’accettare come dovute le attestazioni di rispetto, per poi offendersi come previsto giammai gli venissero negate. Ogni data potrebbe divenire quella giusta per un astuto amministratore quando si tratta di usare una locuzione come “il fare 13 14 n.97 Il personaggio Siriano Cordoni Candidato alla Regione Abruzzo per la lista “Abruzzo Civico” L dalla Redazione [email protected] capacità di portare ricchezza culturale, umana, economica ai propri cittadini. Capace di infondere fiducia nel domani. Aperto al dialogo e all’accoglienza delle idee. Capace di dare risposte ai giovani, alle loro esigenze ai loro desideri, al loro bisogno di futuro. Il sindaco uscente ribadisce di aver portato a termine grandi opere per la città. Non mi interessa rivendicare ruoli o piantare bandierine sul chi abbia portato a termine questa o quell’opera. Il “lotto zero” prima di tutto. I cittadini hanno buona memoria. Di quella inaugurazione mi resta un’immagine, di un uomo che su di un’auto scoperta sventolava una bandiera. Pensavo ad un ultrà, non potevo credere che potesse essere il mio sindaco. E’ mancato il raccordo storico, sereno, di un’opera che potesse essere di tutti e non solo di una parte, senza rivendicazioni. Ricordo l’inaugurazione della Biblioteca Delfico. Furono invitati “tutti” coloro che nel tempo avevano dato un contributo determinante. La Biblioteca di tutta la città, senza a consigliatura volge al termine. Cosa le resta di questi cinque anni? Un rammarico. Il rammarico di non aver potuto dare un contributo costruttivo nelle diverse fasi di elaborazione programma- tica, avendo trovato una amministrazione sorda a qualsiasi forma di dialogo e di suggerimenti, arroccata sulle certezze delle proprie convinzioni, non sapendo che solo con il dialogo, con il confronto si tracciano le grandi scelte strategiche di una comunità. Una amministrazione che avrebbe voluto sempre un voto favorevole, confondendo l’accondiscendenza con la collaborazione. Si giudica un sindaco sulla la colorazione dell’appartenenza. Cosa che è mancata per il “lotto zero”. Peccato. Ma non è stato inaugurato solo il “lotto zero”. Si è vero la consigliatura è stata caratterizzata anche da altre pseudo inaugurazioni. La “pseudo inaugurazione” del parcheggio di piazza Dante, del parcheggio dell’ospedale, della sala ipogea, del teatro romano. Opere incomplete, non finite, drammaticamente sbagliate. Emblematica è la pseudo inaugurazione dell’obbrobrio del tetto della sala ipogea, che ci ricorda quotidianamente quali orrori possano essere perpetrati ad una città quando una maggioranza, un assessore, un sindaco è sordo alla cultura del dialogo. Oltre alle pseudo inaugurazioni, questa amministrazione si è contraddistinta anche per le inaugurazioni mancate. Ricordo due in particolare, il polo scolastico e lo svincolo del lotto zero alla Gammarana. Annunciati sempre come imminenti e per fortuna mai arrivati al termine. Sperando che la prossima amministrazione possa rivederli e tracciare percorsi completamente diversi. Cosa non condivide del polo scolastico e dello svincolo alla Gammarana? Per una città diffusa, allungata dalla Cona, da Piano della Lenta, alle frazioni a San Nicolò, come è Teramo, è impensabile che un unico polo possa essere la risposta alle nuove esigenze di edilizia scolastica. Anche se nel corso del tempo si sono affrettati a modificare l’idea iniziale e successivamente a parlare di più poli, che abbiamo visto localizzati nelle parti più impensabili, da piazza Aldo Moro, all’Acquaviva, al parco fluviale di San Giuseppe, sulla scia di occasionali sollecitazioni di privati e sempre senza una visione organica. Per quanto riguarda lo svincolo alla Gammarana è impensabile pensare che si possa progettare uno svincolo su di un’area sportiva, dove oggi si vuole realizzare anche la cittadella del calcio. Dire che ci sia confusione è dir poco. Altro importante punto di dibattito è stata l’area dell’ex stadio comunale. L’argomento mi porta indietro nel tempo. La mia personale attenzione su quell’area risale al secondo mandato di centro sinistra quando come gruppo consigliare “amici per per rilanciare l’economia, la scuola e la nostra città dovrebbe guardare con grande la margherita” aprimmo in consiglio una microeconomia. Non è il momento per attenzione. riflessione della salvaguardia sportiva di i progetti faraonici. E’ necessario dare 15 quell’area. Impegno che è proseguito nella lavoro, diffondere piccola economia per Quale futuro per lei? amministrazione Chiodi e poi con Brucchi, incentivare i consumi e tornare a crescere Con un velo di tristezza per ciò che non è n.97 quando con l’attuale candidata sindaco e dare fiato alle piccole e grandi imprese. stato, ma orgoglioso per ciò che abbiamo Manola Di Pasquale e pochi altri consiglieri Università. Trasporti e collegamenti con fatto, sempre con trasparenza e coerenza, avemmo l’ardire di schierarci a fianco dei le grandi vie nodali, porti e aeroporti. considero conclusa la mia esperienza loca- ragazzi della Curva Est per la convalida del- Servizi alla persona. Istituto Zooprofilattico. le. Penso sia necessario lasciare spazio alle le firme per la richiesta di un referendum Ripensare la stazione ferroviaria. Ambiente. nuove generazioni, alle nuove energie. Ma sul destino dell’area. Richiesta respinta. E Zero consumo del territorio. Cultura. Lo non considero concluso il mio impegno in pensare che sarebbe stato sufficiente un sport. Un sogno, Teramo città dello sport. politica. Spero di poter mettere a disposizio- referendum anche non ufficiale. Mancata Ci vorrà impegno. Ma basta pensare alla ne dell’Ente Regione l’esperienza acquisita occasione di democrazia. In questa vicenda straordinaria possibilità del parco fluviale, nella amministrazione locale, prima come il tempo è stato galantuomo. La crisi e le collegato alle strutture sportive dell’Ac- vicepresidente della Provincia, poi come immancabili infiltrazioni mafiose italiane quaviva, dell’Interamnia, del campo di assessore alla Cultura di Teramo e poi come hanno fatto si che le voglie palazzinare atletica, del Palazzetto e della palestra del consigliere comunale. La vicenda politica siano state sconfitte. Ma la presentazione Michelangelo. Basterebbe una pur piccola continua nelle fila di Scelta Civica. Spero di del nuovo progetto evidenzia la malcelata struttura di ricezione alberghiera sporti- poter raccogliere la fiducia necessaria per volontà di tentare una urbanizzare dell’a- va. Tutto si presterebbe alla prestazione poter rappresentare il nostro territorio. L’im- rea proponendo imponenti costruzioni sportiva. Il luogo per il footing. La piscina, pegno sarà nella ricerca della semplificazio- commerciali e sociali e lasciando ad area la tendostruttura riqualificata. I campi da ne della vita. Non è pensabile che possano sportiva, udite bene, una unica porta di cal- basket, il pattinodromo, i campi di calcio. Il esistere norme e leggi che possano com- cio. Mi sorge il dubbio che chi abbia voluto tiro a segno. Il calcetto. La pista ciclabile. plicare con sterili, prolisse indecifrabili leggi il progetto non abbia mai visto una partita Luogo di partenza per le escursioni al mare, (ad es. LR 32 della sanità) la vita dei cittadi- di calcio o di rugby. in collina, in montagna. L’esperienza della ni. Non è pensabile che l’Ente pubblico sia Coppa Interamnia. Gli studenti universitari. visto come nemico, come contrapposizione Il futuro. Un campus sportivo già pronto. Una miniera alla vita quotidiana. Dobbiamo essere dalla Dobbiamo pensare alle future genera- di economia ancora poco conosciuta alla parte dei cittadini. Semplificare. Il motto da zioni e due sono i punti su cui puntare quale, con le proprie caratteristiche, la portare in Regione. n 18 n.97 IX Edizione Convegno I Giovani, la Scuola, la Famiglia tra Internet e Tv Castelli 11 Aprile, Teramo 12 aprile dalla Redazione [email protected] Famiglia, a sviluppare quel senso critico che conduca ad una partecipazione sociale meditata e non indotta da una lettura superficiale delle informazioni, così come vengono diffuse, sia dalla carta stampata che dalla televisione e da Internet. Nell’ambito dello stesso abbiamo confermato il “Premio Mauto Laeng oer la comunicazione educativa” andato negli scorsi anni a Mario Morcellini, Preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università Sapienza, a Maria Rita Parsi, fondatrice del “Movimento Bambino”, ad Antonio Marziale, Presidente dell’“Osservatorio sui Diritti dei Minori”, a Massimo Bernardini, conduttore del programma Tv Talk di Rai Educational, a Giovanni Bollea, Neuropsichiatria infantile e Professore Emerito dell’Università “Sapienza”, ad Alessandro Zaccuri del Quotidiano “Avvenire” nonché conduttore del Programma Il “Grande Talk” in onda su Sat 2000 ed Emanuela Falcetti, giornalista Rai. Da notare che tutti hanno ritirato personalmente il Premio, tranne il Professor Bollea che per motivi di salute si collegò con la platea degli insegnanti e degli studenti in video conferenza. Quest’anno tratteremo in maniera approfondita il fenomeno della pèdopornografia e della prostituzione minorile che attraverso i Social Network trovano spazi e opportunità di diffusione. A Con il contributo dei relatori che si susseguiranno nelle due giornate le aprile dalle 9.00 alle 13.00. Esso si propone di esaminare il rapporto che i riflessione e giovamento. giovani instaurano con i mezzi di informazione nelle diverse realtà in cui Ricordiamo che nelle ultime Edizioni la nostra iniziativa ha potuto godere vivono e di sviluppare, con l’aiuto degli eminenti relatori che si sussegui- del Patrocinio del Ministro della Gioventù e dell’Alto Patronato del ranno nelle due giornate, una educazione all’utilizzo corretto dei media. Presidente della Repubblica il quale ha voluto inoltre conferire alla nostra Compito dello stesso quindi è quello di aiutare i Giovani delle ultime due Associazione Culturale una speciale Medaglia a riconoscimento della classi delle Elementari e delle Medie inferiori, attraverso la Scuola e la nostra attività. n categorie interessate, quali quelle dei Giovani che sono i primi destinatari nche quest’anno la nostra Associazione Culturale “Project San dell’iniziativa, delle famiglie che sempre più spesso si trovano disarmate Gabriele” , sta preparando il Convegno “i Giovani, la Scuola, la di fronte al montare delle problematiche che investono drammatica- Famiglia tra Internet e Tv” che si svolgerà a Castelli l’11aprile mente i figli e infine della Scuola che deve avere in maniera ancora più presso il Liceo “F.Grue” e a Teramo presso la sala San Carlo, il 12 incisiva il ruolo educativo che le compete, troveranno motivo di grande G. De Vincentiis Sì,Via la spesa che Vale! TERAMO Tel. 0861242308 Da noi la spesa a Pasqua Vale ancora di più! Via G. De Vincentiis • TERAMO • Tel. 0861.24.23.08 di 20 n.97 Fabrizio Medori Musica Il Banco del Mutuo Soccorso ...e la voce di Francesco Di Giacomo [email protected] dal primo lavoro si impone come marchio di fabbrica del gruppo la splendida voce di Francesco, che sembra volare su un tappeto strumentale assolutamente inedito per la musica “made in Italy”. Il disco, pieno di riferimenti musicali e letterari differenti, magistralmente orchestrati, si apre con una frase che è rimasta impressa nelle menti di decine di migliaia di appassionati: “Da qui, messere, si domina la valle”. Da qui, invece, ha avuto inizio una carriera che ha portato il gruppo ad una immediata popolarità nazionale, al contratto con un’etichetta L internazionale, l’inglese Manticore – di particolarmente dolorosa per tutta la scena Poi, con il tramonto del “progressive”, il musicale italiana. Francesco, che aveva gruppo diminuì di molto la sua attività in iniziato la sua carriera professionale a metà studio di registrazione, continuando, però, a degli anni 60 nel gruppo “Le Esperienze”, girare l’Italia con i suoi concerti. Negli anni insieme a Pierluigi Calderoni e Renato D’An- 90 il Banco realizzò anche tour interna- gelo, nella sua lunga carriera ha esplorato zionali, in Messico, Stati Uniti e Brasile. tantissimi percorsi, dal beat al rock classico, Francesco Di Giacomo, in oltre, mise il suo al prog, al soul, alla musica etnica, al fado sterminato talento a disposizione di altre portoghese, fino alle collaborazioni con realtà musicali, collaborando con Sam gruppi più giovani, come i Tetes de Bois. Moore, in una bella versione di Hey Joe, con In poche occasioni la potenza e la chiarezza Eugenio Finardi, in un progetto dedicato proprietà di Emerson, Lake & Palmer -, con e notizie luttuose, purtroppo, ci la quale il Banco pubblicò due dischi, ad colpiscono sempre, e la scomparsa un ultimo periodo di grande successo, con di Francesco Di Giacomo, storica ed una serie di canzoni fortunate, come Buone inimitabile voce del “Banco”, è stata Notizie, Moby Dick e Paolo Pa. al fado portoghese, con i suoi compagni Calderoni e Maltese – negli Indaco -, fino nella nuova avventura, il Banco del Mutuo a duetti con i Tete de Bois e con Piotta. Da Soccorso. I fratelli Nocenzi avevano già ricordare, infine, sono le partecipazioni del registrato un Lp, “Donna Plautilla”, rimasto cantante a tre famosissimi film di Federico nei cassetti per oltre 20 anni, mentre gli Fellini, Satyricon, del 1969, Roma, del 1972 altri erano attivi nei club romani e sulle navi e Amarcord, dell’anno seguente. da crociera. Da anni appassionato cultore della tradizio- La leggenda narra che le prime esibizioni ne culinaria laziale, mi piacerebbe ricordarlo pubbliche delle “Esperienze” avvennero con un aneddoto del periodo più fortunato proprio su una nave, e che durante una del gruppo. Durante le prove di un concerto serata, con il mare un po’ agitato, dovettero londinese alla Roundhouse – antica chiesa legare Francesco ad una colonnina per farlo sconsacrata trasformata in auditorium, il rimanere in piedi durante l’esibizione. Poi, gruppo fu interrotto da uno squilibrato che probabilmente al “Festival di Caracalla”, ci entrò nel teatro a bordo di una moto di fu il fatidico incontro fra quelli che andaro- grossa cilindrata. di una voce si sposano così bene con il no a formare il primo nucleo conosciuto del Francesco stava per scendere dal palco talento e con la personalità e, per questo, “Banco”. con intenti bellicosi, ma i suoi improperi Di Giacomo era considerato unico a livello Il gruppo sviluppò una parte delle temati- dovettero cessare quando il “folle” si tolse europeo. Quando, nel 1970 i tre componenti che già presenti in “Donna Plautilla” e creò il casco: era Keith Emerson, loro discogra- delle “Esperienze” furono contattati da due nuove canzoni, uscendo sul mercato con fico nonché comproprietario del teatro. In giovani fratelli, Vittorio e Gianni Nocenzi, per il primo Lp, il cosiddetto “salvadanaio”, un conclusione, un altro verso della coppia la formazione di un nuovo gruppo, decisero bellissimo disco, contenuto in una copertina Nocenzi – Di Giacomo: “Perché volete di buttarsi, insieme al chitarrista Marcello sagomata a forma di salvadanaio, croce e disturbarmi se io forse sto sognando un Todaro, proveniente dai “Fiori di Campo”, delizia di tutti i collezionisti di dischi. Già viaggio alato?” n di 22 n.97 Write about... the records! Meet Me At The Edge Of The World Over The Rine Maurizio Carbone [email protected] corposa discografia, arrivano al 2013, mettono in cantiere l’ennesimo progetto, lo studio è il Garfield St. di South Pasadena, CA, i musicisti: Jay -prezzemolino- Bellerose, bravissimo batterista, Eric Heywood (ascoltate l’incredibile lavoro alla Pedal-Steel-Guitar), Jennifer Condos, basso el.,Patrick Warren armonica, accordion, Harmonium, Mark Goldenberg, mandolino, string & ac. guitar, e, ancora, alcune gueststars come Van Dyke Parks (!), Aimee Mann, David Pitch. In cabina di regia, infine, Joe Henry, eccelso musicista, produttore, coordinatore, titolare di una congrua produzione discografica, cognato di Madonna...lasciamo perdere! Risultato dell’operazione? The Masterpiece! Capolavoro!!! Il titolo è un’invito: Meet Me At The Edge Of The world, come dire: incontrami sul margine, confine del mondo, vediamo (e sentiamo) come. Riferito della mia copia, un sontuoso double-album, gatefold, contiene il coupon ‘full album download code’, vinile 180 gr.,tutti i testi, immagini e foto accattivanti. In considerazione dell’elevato numero delle songs e, dello spazio della rubrica, metto sul piatto (giradischi), il LP-one, sottotitolato Sacred Ground), rilascio il pick up, e, inizia Format: 2LP - 2013 GREAT SPLECKED DOG/RED EYE REC 2 il flusso solare, intenso, languido delle ballads (soprattutto) innumerevoli che, si succedono senza soluzione di continuità: l’open title track come +2+4+19=27: introduzione, poi, Called Tranquilli, non Home, alza l’asticella, voce stupenda, chitarre acustiche ed elettriche sono numeri a nitide, pulite, la steel che cesella languidamente, percussioni che casaccio! 2, sono accarezzano i ritmi, piano e tastiere all’unisono, sembra di essere i membri del gruppo; 2, un rider nelle sconfinate praterie del Far West, Sacred Ground è la sono i long playing; 4, n° 3= perfezione assoluta, magica, ipnotica, coinvolgente, tanto da le sides; 19, le tracks, prendere il testo e...cantarla with Mrs. Karin! L’incanto prosegue e oggetto di questa recen- la facciata finisce con qualche episodio più ‘mosso’: Gonna Let My sione primaverile. Lei, Soul Catch My Body. La side-B incombe, un fischio introduce All Of Karin Bergquist, fascino- It Was Music, altra ballata che precede Don’t Let The Bastards Get sa (bionda) cantante e You Down, qui, Karin si supera, un (una?) coyote che ulula, arpeggi polistrumentista (chitar- delicati di chitarra e ritmica soft, si prosegue con le Alte Terre della ra, piano, percussioni...), Contea, si conclude con Wait, l’attesa...del 2nd LP: l’autobiografica lui, Linford Detweiler, All Over Ohio, l’incanto continua, Earthbound Love Song, Against musicista eclettico (basso, chitarra ac.+ el. piano, 2da voce, tastiere The Grain e It Makes No Difference, canzone d’amore delle terre di di tutti i tipi). I due, vivono a Cincinnati (Ohio), US, dove frequentano confine, grano avverso...titoli quanto mai emblematici. i vari ordini scolastici, si conoscono nel 1984, si frequentano e... La side D (come la C, intitolata Blue Jean Sky), sotto il cielo color blue decidono di metter su casa, famiglia e...musica! La città americana, jean, appunto, un breve instrumental, Cuyahoga (REM...embering), un è attraversata dal fiume Rhine (Reno), con le sue anse sinuose, quale Bouquet di Fiori Selvatici, Uccelli di Fattoria Introvabile (?), e infine, migliore spunto per il nome della band? Over the Rhine, appunto, dopo 64’ e 26”,il Corso del Fiume, si dissolve all’orizzonte. Cosa come dire, ‘lungo il corso del Reno’. aggiungere? Questa musica parla da sola, immagino Karin e Lindford Inizialmente in quartetto: Ric Hordinski (chitarra) e Brian Kelly nella Fattoria stile pre-guerra civile americana, appena fuori città, (batteria), iniziano il progetto discografico sul versante art-folk- dove vivono, probabilmente luogo dove hanno ‘pensato’ il disco. country-americana. Dopo 20 anni, le lines-up si sono avvicendate, la Evidente, dovendo stilare un’ideale classifica, come Meet Me At The musica si è evoluta, con riferimenti colti al jazz e...altro. Nonostante Edge Of The World, occupi il podio come top-Player album del 2013. le frequentazioni e la condivisione di scene e palchi, soprattutto Qualche suggerimento: potete scaricare (gratis) l’intero album su negli States, qualche nome? B. Dylan, J.Prine, Cowboy Junkies, A. Amazon Cloud Player, e ancora, per una ubriacatura completa, cer- DiFranco...non raccolgono tantissimi consensi, è un peccato, la cate un’altro bellissimo titolo del duo: Ohio, 2CD -2003- Back Porch proposta musicale è interessantissima, come vedremo. Titolari di una Rec. (distr. Virgin-Universal). voto 9. n di Carmine Goderecci L’oggetto del desiderio Il Pendente di Oro e Argento Gioielleria dal 1989 n.97 per pendenti d’autore. Sono assai diffusi in quest’epoca pendenti a forma di croce simbolo di Cristo, nei quali la finzione decorativa cede il passo all’espressione di fede. Fra il XVII e il XVIII secolo la moda del pendente decorativo declina a favore del collier, della spilla e dell’ornamento N da corsetto, mentre pendenti ispirati agli stili del Rinascimento verranno prodotti elle civiltà antiche i pendenti nell’Ottocento romantico accanto a quelli erano comuni sia ai greci che agli ispirati al classicismo, al gusto egizio e etruschi e ai romani: tale diffusio- al Medioevo. Agli inizi del Novecento il ne non era dovuta unicamente alla pendente assumerà le forme floreali dello stile nouveau. valenza ornamentale dell’oggetto bensì a quella amuletica. Una curiosità è che con la fine del XVI La sua struttura, da indossare prevalente- scolo la funzione auletica del pendente mente sul petto, sede del cuore, ne faceva viene limitata sempre più alle gemme o a talismani espliciti come piccoli falli o ma- uno scudo difensivo contro il malocchio. I 23 pendenti-amuleti dell’antichità recavano conda metà del secolo si vanno sostituen- nine dall’allusiva gestualità. I gesti sconci immagini di divinità pagane spesso incise do ciondoli di forme più complesse: figure eseguiti con il corpo o rappresentati in su gemme già cariche di valenze magiche. umane e animali, divinità e mostri. Piccole appositi amuleti avevano la funzione di L’Epoca d’oro del pendente è il Rinasci- sculture a cera persa in oro e smalti obbligare lo sguardo fascinante, causa mento. Ai pendenti più semplici, formati diventano fantasiosi monili da appendere del malocchio, a posarsi su un oggetto da una pietra colorata nel suo castone e a catene dai disegni unici laddove artisti ridicolo o indecente in modo da scorag- da una perla pendente a goccia, nella se- famosi cimentavano in raffinati progetti giarlo. n di 24 n.97 Maria Gabriella Del Papa Scuola La disortografia Difficoltà nella motricità È [email protected] all’entità ed al profilo della difficoltà in ogni singolo caso. Trattamento Si progetta l’intervento riabilitativo a seconda di quali processi cognitivi sono risultati disfunzionali alla Valutazione Clinica Neuropsicologica. Questi sono alcuni esempi di attività utili per riabilitare le difficoltà di scrittura: 1. apprendere a discriminare fonemi (b-p, un disturbo legato a difficoltà nella nizzazione spazio-temporale non ancora c-g, d-t, f-v); motricità fine che impedisce di sufficientemente acquisita, da un processo 2. apprendere a gestire la struttura fonolo- automatizzare la routine motoria lento nella simbolizzazione grafica, difficoltà gica delle parole; ci si esercita ad eseguire necessaria per la realizzazione del meta fonologiche. la segmentazione sillabica per mezzo di segno scritto. La disortografia è, quindi, la difficoltà a marcatori esterni; Il segno più evidente è una significativa dif- tradurre correttamente i suoni che compon- 3. Creazione di un alfabetiere: trovare l’im- ficoltà ad automatizzare un corsivo fluente gono le parole in simboli grafici. magine adatta che mappa una lettera; e morfologicamente comprensibile. 4. riflettere sul fatto che ciò che si pronun- Precursori del disturbo: uscire fuori dai cia per primo, si scrive per primo; margini nella colorazione, far fatica con le 5. aumentare l’ampiezza dei magazzini forbici, le posate ecc. far fatica ad allacciare lessicali, in particolare del magazzino delle i bottoni. rappresentazioni ortografiche, da cui si La disortografia è la difficoltà a tradurre recupera l’ortografia di parole ambigue; correttamente i suoni che compongono le depositare nella memoria a lungo termine parole in simboli grafici, essa si presenta l’ortografia corretta (squalo o scualo?). con errori sistematici che possono essere Sicuramente è raccomandato un intervento così distinti: il più possibile tempestivo e specialistico, sia per approfittare di questa fase evolutiva Confusione tra fonemi simili in cui l’alunno è predisposto a specifici Il soggetto confonde cioè i suoni alfabetici apprendimenti, sia per evitare il rischio del che si assomigliano, ad esempio F e V; T e consolidamento degli errori. D; B e P; L e R, ecc. Al fine di programmare un trattamento riabilitativo il più possibile individualizzato, Confusione tra grafemi simili mirato, specifico e calibrato su un bambino In questo caso il soggetto ha difficoltà a ri- con particolari caratteristiche, è opportuno conoscere i segni alfabetici che presentano somiglianza nella forma, ad esempio: b e p; eseguire una valida valutazione clinica. ConDiagnosi e Interventi siderando che ogni trattamento riabilitativo Per poter programmare un intervento è anche psicoterapeutico, oltre ai fattori Omissioni riabilitativo personalizzato è necessaria una neuropsicologici, bisogna tener conto della E’ frequente che il soggetto tralasci alcune valutazione clinica fatta da un neurop- struttura di personalità del bambino, i suoi parti della parola, ad esempio la doppia sichiatra infantile o a uno psicologo. Per tratti di carattere, la sua motivazione ad consonante (palla-pala); la vocale interme- una tale valutazione ci si può rivolgere alla apprendere, l’autostima, ecc. dia (fuoco-foco); la consonante intermedia propria ASL di appartenenza (Servizio di Infine, allo scopo di intervenire in maniera (cartolina-catolina). Neuropsichiatria Infantile o Unità Operativa più organica possibile, la riabilitazione deve di Neuropsichiatria Infantile o di Neuropsi- inserirsi in un “sistema” che comprende Inversioni cologia), oppure a specialisti che svolgono fattori di tipo socio-ambientale, quali: la Questo tipo di errore riguarda le inversioni privatamente la libera professione. famiglia, la scuola, il programma scolastico, nella sequenza dei suoni all’interno della Ottenuta la diagnosi di DSA, sarà possibile il contesto sociale extrascolastico. parola, ad esempio: sefamoro anziché per i genitori chiedere alla scuola la La collaborazione con la scuola e la famiglia semaforo. predisposizione di un PDP - Percorso sono fondamentali, al fine di concerta- Didattico Personalizzato (o Percorso Edu- re modalità d’intervento il più possibile La disortografia può derivare da una cativo Personalizzato) La realizzazione del uniformi, per evitare quella confusione che difficoltà di linguaggio, da scarse capacità PDP implica l’adozione di tutte le misure si crea facilmente nell’alunno quando gli si di percezione visiva e uditiva, da un’orga- dispensative e compensative appropriate presentano diversi metodi. n di Dura Lex Sed Lex Uso illegittimo delle armi L’ Alfio Scandurra [email protected] 25 n.97 luogo, quando non possono essere applicate le scriminanti della legittima difesa (art. 52 cod. pen.) o dell’adempimento di un dovere (art. 51 cod. pen.). Deve essere precisato sostanzialmente che dal punto di vista soggettivo possono invocare l’uso legittimo delle armi soltanto i pubblici ufficiali e le persone legalmente richieste da questi ultimi, escludendo quindi le persone incaricate di pubblico servizio. Sul piano oggettivo la Suprema Corte ha posto particolare attenzione al requisito della “necessità”, che impone al pubblico ufficiale le complete possibilità di scelta; in sostanza, quindi, l’uso delle armi è legittimo quando siano presenti sia la ratio sia quello dell’impossibilità di impiegare mezzi meno lesivi. Naturalmente la norma è applicabile nell’ipotesi della necessità di respingere una violenza o di vincere una resistenza. art. 53 del codice penale vigente disciplina l’uso illegittimo delle La violenza è determinata da qualsiasi comportamento attivo che mira, armi, chiarendo che non è punibile il pubblico ufficiale che, al tra l’altro, ad impedire l’adempimento del dovere d’ufficio da parte del fine di adempiere un dovere del proprio ufficio fa uso, ovvero pubblico ufficiale; la resistenza, invece, può essere sia attiva che passi- ordina di fare uso delle armi o di un altro mezzo di coazione va; in quest’ultimo caso, recentemente, è stata ammessa la possibilità fisica, quando vi è costretto dalla necessità di respingere una violenza o di vincere resistenze passive con mezzi del caso adatti e proporzionati, di vincere una resistenza dell’Autorità. anche se non sono presenti soluzioni univoche che determinano sia la Tale articolo è inquadrabile nelle cause così dette di giustificazione, in proporzionalità che la necessità. quanto giustifica la condotta posta in essere dal pubblico ufficiale sul Naturalmente, tutto quanto sopra detto, è da ritenere non esaustivo del- piano oggettivo e quindi con esclusione dell’antigiuridicità. le tesi dottrinarie e giurisprudenziali che si sono succedute nel tempo; Tutto ciò ha avuto una peculiare evoluzione storica, avendo ricevuto comunque è da sottolineare che la norma di cui trattasi va integrata con incremento da diverse disposizioni di leggi speciali, giungendo ad una le disposizioni contenute sia nel Testo Unico leggi di pubblica sicurezza codificazione con la legge n. 152 del 1975. sia da norme contenute in varie leggi sull’uso delle armi da parte dei Le condizioni, secondo le quali si applica l’art. 53, sono quelle, in primo militari. n di 26 n.97 Cinema L’angelo Sterminatore Riparatore Leonardo Persia [email protected] risanare, proprio a partire dal disastro. Un attimo prima di arrivare all’Inferno, l’opera apre in un’altra parte dello spazio. Una manciata di secondi nel bosco, in un recinto sacro sorvegliato dagli alberi, dove il Godot che mai arriva, stavolta un Angelo donna, sta invece per liberarsi dall’enorme gabbia che lo imprigiona, evocato dal buio non completamente spento delle anime in pena. Mentre un tocco di campana, incipit sonoro del film, fa da punto di raccordo tra i due mondi. È la soglia segreta della natura, una sfera della psiche e del furore divino. Spunta parallela alla lacerazione dei dannati, come principio di una rinascita iniziatica correlata alla caduta. Mancanza-Inferno, primo tassello di una trilogia che approderà al naturale opposto Paradiso, non nega sin dall’inizio, sin da qui, l’equivalenza paradossale di ciò che appare contrapposto. Lo spazio pertinente all’Angelo e quello relativo ai dannati sono luoghi equidistanti, richiamantisi a vicenda. La loro convergenza distilla la consapevolezza della caducità delle cose, la scoperta terribile eppure luminosa (e Il terremoto aquilano, elegia del dolore nel film di Stefano Odoardi illuminante) dell’inferno del bisogno e dell’attaccamento. Al pari di un testo buddista. Il mono no aware alberga nelle pietre viste come gocce umiliate di una roccia creduta indistruttibile. Metafora numinosa di un terremoto interiore. Per bipartire natura e cultura, eternità e tempo, permanenza e V impermanenza, il film utilizza differenti strumenti tecnici e linguistici. Se attorno ai dannati ruota una telecamera olti attoniti eppure mobili, loquaci digitale ad alta definizione, è invece una e tuttavia paralizzati dal terrore, macchina da presa in 16mm a pedina- bagnati da una luce strana, né giorno re, contemplare e ricreare lo sguardo di né notte. L’Inferno sono già quegli Angélique Cavallari. L’Angelo in impermea- indizi del loro essere materia, carne uguale bile chiaro col caschetto alla Louise Brooks, a transenne e reticolati. Venti persone, però più scomposto. Seducente e stilizzato donne e uomini, cinte in un cumulo di Angelo dell’imperfezione. Da un lato un’at- macerie: dannati. Elaborano un trauma, fis- trice professionista, alle prese con un gran- sano e piangono, s’interrogano e parlano. de classico, le Elegie duinesi (1912-1922) di «Siamo morti!… Siamo morti?». Stupore e Rilke, testo poetico capitale sul (non) senso incredulità. Sembra un happening anni ’70. della vita; dall’altro, i protagonisti presi dalla Sguardi nuche corpi tra il suono di pietre, strada, chiamati a improvvisare dialoghi e ferraglie e passi. Primi piani visivi e primi monologhi non scritti. piani acustici. Il sonoro si avverte soprat- Dividere per far convergere, sintesi di anti- tutto nel silenzio, assoluto, se non fosse tesi. Per questa via, i versi detti dall’Angelo, per il tramenìo (in)significante dei loro sterminatore e riparatore a un tempo, gesti, minimi. Strappare una foglia, ballare, Angelus Novus foriero di verità tenute accennare un timido sorriso, fumare. Ogni a bada e luci-fero, riformulano il teatro. tanto, utilizzate con parsimonia eloquente, La scena si fa immagine pura, cinema di come un asse di simmetria lirica, per me- sguardo, lungi da convenzioni e accade- glio dar forma sonora al vuoto di ascolto, ai mismi letterari. Laddove, le testimonianze puntelli sonori diegetici, arrivano la musica non fiction degli autentici dannati/vittime di Andrea Manzoli e la voce del soprano attingono al profondo (psicologico, poetico) Valentina Coladonato. di un documentario d’espressione, mai di Virgilio del cinema, Stefano Odoardi aveva mera informazione. Scisma più che sisma. già saputo guidarci nella tunnel vision delle opere precedenti, ma- Bandita infatti ogni menzione al terremoto aquilano del 2009, se non gnifiche dilatazioni sensoriali tese a ricreare e ricongiungere universi nei titoli di coda. I personaggi sono al di fuori del tempo, attori di un separati. Visione bigia, plumbea, opaca, come qui, o immersa nel chia- trauma confuso col dolore e l’orrore di vivere. Potrebbero appartenere rore di una bellezza paesaggistica rifulgente e impercepita, quella del indifferentemente a un luogo di guerra o di occupazione, di crisi eco- lutto latteo di Una ballata bianca (2007). Gli echi di Cechov e Beckett, nomica e di sfratto, di perdita del lavoro o di un affetto. La ricostruzio- possibili numi tutelari, sono una volta di più trascesi in un’opera-mag- ne a cui si allude è quella, rilkiana, di un ri-percepire diversamente le ma che riarticoli i corpi, il dolore e la luce. Per tutto ri-comprendere e cose, all’ombra di una positività superiore. Anche la ri-edificazione (ma negativa, docu (quello, per restare in ambito italiano, vietato?». Nuove articolazioni di luce e di massificante) dell’emarginato Franz Biber- post Sacro Gra e post TIR). Esempi che ombra profilano la perseguita(ta) comunio- kopf avveniva in un paesaggio pietroso e definiscono ma non esauriscono la portata ne. Un dialogo tra due uomini diventa quasi 27 indifferenziato, guardato dagli Angeli (due), del film. impercettibile, l’intimità sfocia nel silenzio e nella parte finale e cimiteriale di Berlin Ale- A suo modo panteista, l’autore guarda nell’inaudibile, nell’inquadratura sfocata. Qui n.97 xanderplatz (1980). Fassbinder, oltre che a con rispetto a qualsiasi forma di dolore, e altrove la lunghezza focale ridimensiona Döblin (stesse generazione e lingua di Rilke), piccolo o grande, e ponendo sullo stesso lo sfondo, facendo affiorare l’immagine- si era ispirato al concreto Inferno astratto piano letteratura elevata e testimonianza affezione, il volto. Il fuoco spostato dei piani di Pasolini. Quel sadiano Salò (1975) sulle quotidiana (sorti entrambi dal profondo e evidenzia l’oscillazione tra inferno e antica- mutazioni antropologiche del sistema, già dalla psicologia del profondo). Bello vedere mera del purgatorio, preludio al paradiso. E presagito dai cadaveri nudi tra le pietre del come gli attori non sogno di Accattone (1961), altro personag- professionisti, posti gio trasformato. Dialettica dell’illuminismo, in una condizione rivelazione della barbarie della civiltà e della volta a ricreare razionalità, il terreno battuto da Rilke. La me- materialmente desima civilizzazione forzata, che con sassi e la «grande unità» macerie scandiva lo scenario di un rifondato perseguita da Rilke, teatro nel cinema, l’avant-garde del colletti- e combaciante con vo Nouveau Théâtre tunisino di Fadhel Jaïbi i temi e il cinema e Fadhel Jaziri (autori di film come al-’Urs, di Stefano Odoardi 1978, e ‘Arab, 1988). Sicuramente memori di (sospensione tra Fassbinder e Pasolini, e possibili predeces- naturale e sopran- sori del percorso plurifonico (teatro, cinema, naturale, confronto poesia, video-arte) di Odoardi. Tutto torna, con morte e preca- inevitabilmente. In considerazione del fatto rietà da cui prima che oggi più che mai ci soffoca il caos da si era stati distolti, “civiltà” (se vi piace ancora chiamarla così) e convergenza di il terremoto aquilano è stato da subito letto individuale con collettivo, senso del finito sono pure le parole a perdere fuoco, peso, come emblematica metafora di rovine anche come infinito), riescano a toccare, con parole o probabilmente ad acquistarlo, elevate eccedenti. Il degrado politico (Draquila, 2010, e mezzi propri, un’uguale essenza poetica. a formule eucaristiche, transustanziate in di Sabina Guzzanti), la condizione esistenzia- Discorrendo della punizione insita nella preghiera. Sarà un verso della decima elegia le, soprattutto giovanile, già terremotata di condizione umana, di solitudine e di assenza, a Duino («Che il mio volto bagnato di lacrime suo (Into the Blue, 2010, di Emiliano Dante), ricreano Rainer Maria Rilke ad altezza del brilli, e il pianto che non si vede fiorisca») a la patologica artificiosità-spettacolo della quotidiano. Anche per vie traverse, tramite celebrare l’unione dei due orizzonti, umano nostra vita sociale (Canto 6409, 2009, di Dino l’inconscio. e sovrumano, che nel finale si stringono in Viani). Proprio in mezzo a quelle macerie, Un ragazzo nomina l’animale, esempio, per un abbraccio liturgico di toccante asciuttez- Pippo Delbono ha scelto di incorniciare il il poeta austriaco-boemo (insieme all’an- za stilistica. profondo, insostenibile dolore di Amore gelo, l’eroe, il saltimbanco, la marionetta Riferendosi al cinema di ricostruzione carne (2001) e Sangue (2013). e il bambino), di serena inconsapevolezza storica, Umberto Barbaro avvertiva che l’im- Adesso, più che al centro, la tragedia appare della morte. «Ho visto un gatto che girava» maginazione, se sviluppata coerentemente, sullo sfondo di un discorso di cui è tuttavia sussurra profetico, vicino così alla bimba finisce sempre per combaciare con la realtà, parte integrante. L’autore ne amplifica la por- buñueliana di Viridiana (1961) che aveva indovinando il passato e presagendo anche tata, spostandola su un piano antropologico scorto un minaccioso toro nero, prolessi il futuro: il supremo mistero dell’arte. Natu- e psicanalitico. Film sociale? politico? Anche. al dramma di pulsioni trattenute. Più tardi, ralmente vale anche per l’adattamento di un Senza esserlo comunque fino in fondo. anche un signore, in lacrime, racconta della testo e la ri-creazione visiva di un complesso Come le elegie di Rilke o il terremoto non morte del suo gattino, Lulù: inconsapevole stato d’animo. Mancanza-inferno si offre esprimono pienamente il film. Tutto è testo richiamo al personaggio di Wedekind e come opera molteplice e unitaria, capace di e pre-testo insieme. Non ci si lega a niente Pabst, contemporaneamente innocente e abbattere le distanze di tempo e spazio non in particolare, restando costantemente sulla terribile, a seconda di come lo si guardi. «Mi solo al suo interno. Se disposto ad acco- soglia, determinatamente indeterminati. sento innocente. Mi sento all’inferno» viene glierlo, lo spettatore scisso può riceverne L’attuale waste land emerge da una forma- riferito da una battuta. E su Lulu, si è detto, in cambio un guardare rinnovato, il dono di contenuto in simbiosi con l’opera letteraria forse è stato modellato l’Angelo (s)composto una radicale esperienza estetica. Altrimenti, di partenza, viaggio mesto di sublimazione della Cavallari. si rischia di rimanere dannati, al riparo dal della propria scissione. Struttura-racconto a La divisione alla base del film svela quindi, largo e intimo orizzonte semantico che il film tutto aderente e coerentemente oltre, e al a gradi, l’alba di un nuovo comprendere. dispiega. Un panorama interiore, prospero di di là, di ogni elemento e argomento di cui «Come fai a dire che non c’è più la bellez- bellezza mai scontata o separata. serve. Testo classico e scena free, pellicola za?... che c’è solo il silenzio?... che vorresti A cui lo stesso Rilke si sarebbe forse affac- e digitale, dizione impostata e neo-realismo fare una cosa e non puoi farlo perché è ciato con gioia. n di 28 n.97 Arte Il pianista “fuori posto” Mauro Laeng sostiene... Floriana Ferrari [email protected] composizioni, per riagganciare in continuazione il piacere di essere lì, a condividere con gli altri un’esperienza dell’altrove, estraniante. La musica si perde nella notte dei tempi, per gli egizi rappresentava un dono degli dei e pensavano che possedesse poteri magici. Credevano che l’avesse inventata il dio Thoth, custode del sapere universale, e che Osiride con la musica volesse offrire al mondo ordine, civiltà, bellezza. Ora il musicista contemporaneo si era alzato in piedi, a ricevere e ringraziare per gli applausi, ma subito dopo, di nuovo, si era immerso nelle sue interpretazioni, parendo instancabile per la gioia del pubblico, sempre diverso, sempre più numeroso. Vicino al pianoforte era posizionato un tavolinetto abbigliato con una tovaglietta e sopra un cappello vuoto, marrone, un po’ sbilenco, accuratamente posto come un oggetto prezioso, posto a ricevere le monete del pubblico, con un ticchettio continuo di pochi spiccioli. R Un’identificazione da parte del pianista, con nascosto pudore, a sato un concerto con il suo pianoforte a coda, provvisto di un brevet- La musica lenisce gli animi, invita alla speranza di tempi migliori per to di sua invenzione, raccogliendo intorno a sé un folto pubblico di la nostra società. Nei suoi scritti, Mauro Laeng, famoso pedagogista, riconoscersi artista di strada, artista sociale, metropolitano, cittadino ecentemente, in pieno centro, a Milano, in via Vittorio del mondo, on the road, sulla scia di Kerouac. Ai piedi del tavolinetto, Emanuele II, il 17 febbraio 2014, il pianista Paolo Zanarella, campeggiava un grande dipinto impressionista sulla laguna di Ve- compositore padovano, originale, creativo, conosciuto a livello nezia, un tributo d’amore per le sue origini venete. Un musicista da internazionale come “Il pianista fuori posto”, aveva improvvi- invitare a Teramo, sicuramente una città pronta ad apprezzarlo. cittadini e turisti entusiasti, sorpresi dal flash mob musicale. Musica per un giorno, capace di toccare gli animi, suscitando sentimenti universali. Le dita del musicista scivolavano leggere sui tasti, facendo tornare alla memoria artisti del passato, Bach, Mozart, Beethoven, Chopin, Stravinskij, Debussy, suoni con caratteristiche diverse per altezza, intensità, durata, e timbro. Ritmi trascinanti, composizioni originali in grado di conquistare e far gioire. Il pianista riusciva a comunicare, con un linguaggio corporeo tangibile, le proprie emozioni, e con gli occhi riusciva ad abbracciare il pubblico e contemporaneamente a suonare senza abbassare lo sguardo, per avere un continuo feedback. Un musicista in grado di provocare in ognuno emozioni diverse come un medico che stesse curando tutti i mali del mondo. Uno strumento il suo, in grado di riassumere i suoni di un’intera orchestra, capace di rinnovare sempre la magia e il gioco musicale. A volte sembrava estraniarsi dietro le sue sostiene che l’invenzione musicale produce un “intero” in cui ritmo, armonia, melodia sono reciprocamente integrati; un “intero” che agisce sulla nostra sensibilità. La musica per Laeng è un mezzo di comunicazione e tramite di pensieri e sentimenti, così come la musicoterapia che intreccia i suoi interventi a quelli educativi. L’educazione musicale è un linguaggio pieno che addormenta e risveglia, sopisce e lenisce, eccita e incita, coinvolgendo corpo e spirito. Essa ha il potere di curare anche malattie importanti come l’isterismo, malinconia, depressione profonda, anoressia, ipocondria, malattie prodotte da interruzione di processi comunicativi. In questo caso anche malattie gravi come l’autismo e la schizofrenia ne traggono giovamento e benefici per i pazienti. La musica rasserena e costituisce un legame fra il malato chiuso nella sua fortezza e l’ambiente circostante, essa è importante nelle attività di gruppo e socializzanti. L’educazione musicale, per le sue potenzialità educative, dovrebbe essere inserita nei programmi scolastici delle scuole di ogni ordine e grado. n di Antonio Parnanzone Calcio Nel nome di Gaetano (Nino) Bonolis U [email protected] 29 n.97 Cetosa di Roma con illustri professori. Il richiamo della sua terra era forte a tal punto da rifiutare un’allettante offerta, come medico sociale, della Roma Calcio. A Teramo continuò la sua opera di medico sportivo ricoprendo più incarichi conferiti dal Comune e dalla ASL. L’ultima sua creatura, atteso per diversi anni, è stata la fondazione del Centro Aprutino di Medicina dello Sport nel 2008. I postumi della malattia, che nel passato lo aveva colpito, sembravano lontani. Negli ultimi tempi, purtroppo, qualcosa era cambiato anche se era sempre al suo posto inizia la collaborazione con il Teramo Calcio, nel laboratorio dello stadio a visitare i suoi pa- na vita per lo sport, anche se non da naturalmente a titolo gratuito. Un lungo zienti calciatori. La sofferenza, benché repres- praticante. La passione per lo sport percorso di 42 anni e tanti episodi di cui il sa, qualche volta inesorabilmente affiorava, senza distinzione di discipline, accanto simpatico “dottore” si è reso protagonista. ma erano solo istanti che lui presto sdram- alla professione di medico cardiologo Spirito positivo, non mancava mai una sua matizzava. Poi la fine prematura, il dolore dei e alla sua famiglia, è stato il filo conduttore di pacca sulle spalle di qualche giocatore giù famigliari, degli amici e degli sportivi . Una vita del compianto Dr. Gaetano Bonolis. La sua di tono, per un acciacco o per una delusione figura che ha dato tanto allo sport teramano immancabile pipa e la folta chioma, icona di anche extra calcistica. Le trasferte del Teramo al pari di quelli che l’hanno praticato, dando una immagine tipica del “dottore”, non sarà erano sempre colorite dal suo buonumore e lustro alla nostra città. Si doveva sceglier un dimenticata dagli sportivi teramani. Educato dall’immancabile ramino con Enzo Montani nome per il nuovo stadio comunale e tanti ai valori dello sport fin dall’infanzia dal padre e Pino Maselli. In palio una semplice bevuta, erano i nominativi degni di essere ricordati Paolo, ex portiere del Teramo Calcio, da naturalmente il cognac e quello buono. sulle scalinate del nuovo impianto sportivo. grande ha scelto la professione di cardiologo Come dimenticare la sua simpatica corsa nel La scelta dell’Amministrazione Comunale è e quella di medico dello sport . Nino, come soccorrere i giocatori in campo e la sua pipa caduta su quella del Dr. Gaetano Bonolis per gli amici lo chiamavano, è stato accanto a sempre tra le labbra, benché con un po’ di la lunga militanza, come medico sociale, nel chiunque ha praticato sport senza interesse fiatone. Un lungo periodo di collaborazione Teramo Calcio. Finalmente il nostro stadio di sorta, se non quello di pura passione. Non con il Teramo Calcio, ma anche antesignano non sarà più chiamato con la località dove è per denaro, solo per stare insieme agli atleti della medicina dello sport. Collaborò con ubicato, bensì con il nome di un suo illustre e alla comunità sportiva teramana. Nel 1971 l’Istituto di Scienza dello Sport dell’Acqua cittadino “Gaetano Bonolis”. n 30 n.97 dalla Sport Redazione Pallamano Maschile e femminile L [email protected] età, hanno modo di cimentarsi contro avversari di livello superiore e quindi fare esperienza che tornerà sicuramente utile nei campionati nazionali di categoria, obiettivi primari della società. Una nota positiva viene dall’apporto, al momento esterno, di Egidio Romano che porterà alla Teknoelettronica la sua grande esperienza fatta prima nell’allora Campo a Teknoelettronica, dopo aver rag- del Re che conquistò lo scudetto juniores giunto la certezza di disputare i play e poi Wampum che fu la prima squadra off scudetto e di conseguenza essere italiana a superare un turno di Coppa sicura che anche nella prossima Europea. Poi nella squadra femminile che stagione sportiva sarà ai nastri di partenza ha portato a Teramo il primo scudetto nella del prossimo Campionato nazionale di A1, massima serie di pallamano. si misurerà inizialmente con la disponibilità economica che sarà decisiva per la defi- Per quanto concerne l’Artrò-Globo-Allianz nizione dei programmi e quindi la qualità Teramo la sua stagione si sta concludendo dello staff tecnico e dei giocatori. con toni grigi, dopo aver fallito i play off e Attualmente, dopo la crisi che ha attraver- aver disputato in maniera anonima le Final sato la società che ha inciso profonda- Eight, vinte dal Salerno sul Conversano, si mente nello staff tecnico con la sostituzio- sta giocando la permanenza in serie A1 nei ne di Marcello Fonti con Franco Chionchio, play out. la Teknoelettronica ha rinunciato anche all’apporto di giocatori importanti quali Egidio Romano Ci auguriamo che almeno riesca a salvarsi già nella gara di semifinale (andata e Nikocevic, Gabriele e Vaccaro tanto per atleti del vivaio, ragazzi che attualmente ritorno) contro il Cassano Magnago e non disputano i campionati under 16 e under dover giocarsi tutto in una eventuale finale Per quanto concerne la disputa dei play 20 sotto la guida di Franco Chionchio e che spareggio con i rischi che tali incontri off la società si avvale delle prestazioni di se anche pagano lo scotto della giovane comportano. n citarne alcuni.
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