n. Novembre 2014

n. 104
Novembre 2014
mensile di informazione in distribuzione gratuita
CARO BABBO NATALE
L’INTERVISTA
A BIANCONE
POPOLO DI SANTI,
POETI...
L’UNIVERSITÀ
VA AL CINEMA
pag. 8
pag. 14
pag. 24
SOMMARIO
n. 104
3
Caro Babbo Natale
4
Teramo Culturale – Gennaro della Monica
6
Missione impossibile
7
Soffia il ven(do) ai potenti
8
L’intervista a Biancone
10
Marco Ciampani, Projet 192
12
Enzo De Rosa
14
Popolo di santi, poeti...
18
E-book revolution?
19
L’oggetto del desiderio
20
Musica
21
Il libro del mese
22
Medicina
23
Coldiretti informa
24
L’Università va al Cinema
26
In giro
28
Dura Lex sed Lex
29
Calcio
30
Pallamano
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Direttore Responsabile: Biagio Trimarelli
Redattore Capo: Maurizio Di Biagio
Hanno collaborato: Mimmo Attanasii, Maurizio Carbone,
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Gabriella Di Flaviano, Carmine Goderecci, Cristina
Marroni, Silvio Paolini Merlo, Antonio Parnanzone,
Leonardo Persia, Vannina Pizii, Sergio Scacchia,
Rossella Scandurra, Massimiliano Volpone.
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3
l’Editoriale
Caro
Babbo Natale
L
dalla
Redazione
ma no, non cadiamo nel tranello! Stop questa
volta anche alle solite invettive contro il Palazzo, contro quei baldi e giovani ragazzotti che
abbiamo destinato a rappresentare le nostre
istanze, sarebbe come darsi una martellata sui
piedi. Basta con i piagnistei, poi è Natale. Nella
a letterina a Babbo Natale, questa volta
nostra letterina a Babbo Natale chiediamo…
la spediamo in largo anticipo, del resto
cosa mai potremmo chiedere!? Ma sì, non v’è
vogliamo seguire l’esempio di Tonino, com-
dubbio, da colui che dispensa doni e gioie chie-
merciante di Viale Crucioli, che per auspicarsi
diamo solo esempi positivi. Comportamenti che
una festività ricca ed opulenta ha anticipato
ci possano far comprendere come il commercio
l’esibizione del suo albero di Natale in vetrina.
possa risollevarsi con chi ogni giorno, solo con il
Bravo: l’ottimismo è il sale della vita, diceva il
proprio comportamento, riesca a mostrare agli
nostro Amico Tonino Guerra. In questo caso è
altri quel famoso sfavillio alla fine del tunnel,
già mezzo incasso. Glielo auguriamo di cuore.
senza che si trasformi necessariamente in luci
La nostra letterina, da bravi Teramani quali
di tir. Purtroppo conosciamo la situazione quasi
siamo, la dedichiamo al dio del commercio che
da default del Comune di Teramo che questo
pare si sia appisolato su di un cirro, dimenti-
Natale sarà costretto a non inghirlandare i
candosi degli umani troppo umani. Anche allora
corsi e le vie della città con le solite luminarie
nella sua opera Nietzsche partiva da un assunto
natalizie. Ebbene, due uomini, Giancarlo Da Rui
che lo avrebbe fatto librare poi in spazi a noi
e Dario Sfoglia, ormai liberi dal canto delle Sire-
preclusi, urlando a suo modo sull’esistenza
ne, si sono messi in testa che quello sfolgorio,
umana: la Krisis. Facendo i dovuti paragoni an-
un tempo nutrito da Bruno Parra, l’uomo che
che noi vogliamo iniziare il nostro carteggio con
accendeva le feste, ci sarà anche questa volta.
Santa Klaus partendo da “non ci resta che pian-
Uno con la bici, l’altro a piedi, stanno girando
gere”. Purtroppo ogni giro di posta assistiamo
tutti i negozi. Una sola domanda. Contribuite?
a chiusure eccellenti nel nostro territorio: pub
Ecco mio caro babbo Natale, io desidero che
storici che hanno rivoluzionato un’era, ristoranti
questo Natale le luminarie del mio paese si
che nel vicolo fosco splendevano di luce pro-
accendano tutte sotto i fiocchi di neve e che
pria, negozi di abbigliamento che hanno vestito
cresca l’incessante calpestio di clienti che
giovani che ora sono in pensione. È facile farsi
affollano i bei negozi, perché si ritrovi il sorriso
prendere dallo sconforto, sarebbe molto più
e si comprenda che il futuro è solo nostro e di
facile e per certi versi anche auto-consolatorio,
chi lo vuole accendere.
di
4
n.104
Teramo Culturale
Gennaro
Della Monica
e l’arte come custode della cultura materiale
Silvio
Paolini Merlo
[email protected]
tro con Filippo Palizzi, Federico Rossano e gli altri esponenti della Scuola
di Resina, le ricerche condotte con loro nelle campagne del napoletano,
segneranno in modo profondo la sua sensibilità al punto da spingerlo a
credere che nel «vero», nel «semplice», nel «diretto» di tutto un mondo
parallelo, forse dimenticato e tradito dalla storia, dovesse esserci il fine
ultimo del dipingere. Quest’intima appartenenza tra dimensione poetica,
diciamo pure culturale e umanistica, e dimensione metastorica della
natura, verrà come noto radicalmente alterata e intaccata dalle nuove
correnti del Novecento, nelle quali si assisterà a un netto divorzio tra il
fine dell’artista e i canoni tradizionali del bello come regno di equilibri e
di ordini oggettivi. Causa questa che, senza reale fondamento, può avere
influito nel trascurare autori come il nostro che dalla natura sono partiti
e alla natura hanno sempre attinto. Non che in Della Monica manchino i
convenzionali momenti di rievocazione storica, come la tempera murale
L
del Bruto che condanna i figli preparata per il Palazzo di Giustizia teramano, dove tornano tematiche e tendenze proprie del romanticismo storico
e novanta opere di Gennaro Della Monica esposte fra Palazzo
napoletano frequentato in gioventù. Ma queste prove di stile, certo non
Reale a Milano e Castel dell’Ovo a Napoli, dove un’altra personale
prive di valori pittorici, restituiscono del suo lavoro solo un aspetto mar-
sull’artista era stata allestita una decina di anni fa, e che ora si
ginale, progressivamente mitigato nel corso degli anni.
apprestano a proseguire per Parigi, oltre a fornire una visione d’as-
Nelle sei sezioni della mostra, dove bene emerge questo affrancarsi
sieme sull’opera di Della Monica hanno la particolarità di partire dall’idea
dal purismo accademico e l’evolvere di tecniche dall’«en plein air»
di un territorialismo «intatto», un paesaggismo interiore che non si limita
alla «macchia», attinte da Domenico Morelli e poi dai fratelli Palizzi
all’oleografico ma restituisce frammenti di vita personale. Intatto è il
e dai veristi, il visitatore viene guidato attraverso questo percorso di
vero, il reale, l’originario delle realtà di provincia. Quell’aspetto insomma
crescita e di autoconsapevolezza. Il colore diviene più piatto e denso,
che, nato nelle periferie rurali e nei piccoli centri, non può che essere
la costruzione dello spazio si manifesta in contrasti cromatici più netti.
raffigurato da chi in quelle realtà ha vissuto. È questo il senso di ciò che
È tuttavia solo nelle ultime tre sezioni, «Montagne d’Abruzzo», «Idillio
Paola Di Felice ha indicato come un «impressionismo regionalistico». Cu-
pastorale» e «Luoghi d’Abruzzo», che la maturazione dello stile di
rata da Philippe Daverio, Cosimo Savastano, Claudio Strinati e la stessa
Della Monica appare pienamente compiuta. Non stupisca allora che
Di Felice, questa Italia intatta di Gennaro Della Monica ri-sottopone un
essa abbia inizio nel periodo lombardo, quando pure egli ha modo di
caso che può dirsi emblematico di tutta una differente
frequentare importanti maestri acquaioli, prima cioè
visione dell’arte e della cultura che solo di recente è
del definitivo rientro a Teramo nel 1867 per assistere
tornata all’attenzione dei commentatori e degli storici.
il padre morente. Qui emergono le prime austere
Per comprendere il valore e l’itinerario di questo
vedute montane, i cieli burrascosi eseguiti all’alba o
autore credo si debba partire obbligatoriamente dalla
al tramonto, dove l’aspra vividezza degli scenari ap-
figura paterna. Quella di un artista nato a Napoli in
penninici abruzzesi nella cui cornice era nato ritorna
un’antica famiglia di origini spagnole, presto riparato
in modo incontenibile. Quanto grandi fossero non
agli estremi confini del regno borbonico per via delle
solo la devozione ma l’intima analogia tra la propria
sue idee liberali, che da allora intese sempre il proprio
arte e le esperienze infantili del folklore teramano,
destino come quello di un emarginato in cerca del
oltre al legame con il padre, esempio bruciante di
proprio riscatto. Sarà nel figlio Gennaro, nato a Teramo
una vita tranciata dalle proprie radici, è visibile in
nel 1836, al quale passerà la stessa esigenza artistica
queste scene dal vero restituite senza edulcorazio-
e lo stesso rigore morale che a Napoli lo ricondurran-
ni, in queste figure di anziani patriarchi, di rustiche
no con l’iscrizione all’Accademia di Belle Arti, che il
lavandaie, di bianchi armenti al pascolo.
senso di questo riscatto prenderà corpo. Un riscatto
Gli esiti maggiori dell’opera di Della Monica, come
forse mai avvenuto, ma che bene spiega in Gennaro
ha sostenuto lo stesso Cosimo Savastano, sono
il progetto di un intero borgo neogotico, il suo «ca-
qui. Più che nelle pale d’altare o nei grandi dipinti
stello». Magnifico simulacro, com’è evidente, eretto a
storici, andranno ricercati in quella produzione più
Teramo tra il 1889 e il 1917, l’anno della morte. Quando, intorno al 1860,
quotidiana ed essenziale che trae spunto dalle immagini della sua terra
Della Monica veniva invitato dal nobile ungherese Sandor Teleki, allora
d’adozione. E dunque il profondo legame con la montagna e il Gran
colonnello dell’esercito garibaldino, a unirsi in un viaggio di scoperta
Sasso, per cui Savastano giunge a evocare quello incantatorio con la
dell’Italia, e dunque Roma, Milano, Firenze, l’occasione sarà intesa anzi-
Sainte Victoire in Cezanne, e i paesaggi, le colline, i calanchi, il terama-
tutto come esperienza di studio e di approfondimento delle nuove tecni-
no della costa e dell’entroterra, gli altipiani della Laga, e insomma tutto
che, e non muterà il piano del suo proposito poetico. Quello, appunto, di
quel mondo legato alla cultura materiale contadina cui egli si sentì
partire dalle realtà «altre» dai centri urbani della cosiddetta civilizzazione.
sempre bucolicamente legato e spiritualmente affine, e dove in certo
I primi modelli erano stati Salvator Rosa e i maestri seicenteschi. L’incon-
modo trovò il senso profondo del significato della sua arte.
Redazionale
Caffé
del Corso
Come già detto, la musica dal vivo sarà un altro elemento distintivo
della serata.
Questa volta ad esibirsi sarà un trio acustico: “Macapea acoustic
band”, formato da Piero Tartarelli, Massimo Di Matteo e Marco Galanti
che ci presenteranno un repertorio che spazia dal latin jazz alla bossa
nova, fino alla presentazione di brani inediti (scritti da Massimo Di
Matteo).
molto più di un bar!
sabato 29 novembre
I
l “Caffè del Corso” torna a presentare un nuovo evento di degustazione accompagnato come sempre da ottima musica dal vivo.
I titolari del locale, infatti, vogliono iniziare ad avvicinarsi al clima
Inoltre, con l’occasione, il Bar del Corso vuole ricordarvi un evento
natalizio con eventi che risveglino la cultura del bere e dello stare
importante, ovvero il concerto “Pigro” in onore di Ivan Graziani che si
insieme dei “Teramani”.
terrà il giorno 4 Dicembre alle ore 21:00 presso il Teatro Comunale di
Il “Caffè del Corso”, come sempre, farà da cornice a questo splendido
Teramo.
evento, con la sua sala interna caratterizzata anche da un suggestivo
Per l’occasione, in quello stesso giorno, lo staff e la band di Filippo
soppalco dal quale è possibile osservare l’intero locale, oltre che da
Graziani saranno ospiti del Caffè del Corso dalle 13:00 alle 16:00 nella
una struttura esterna che renderà più piacevole la serata del Wine
saletta del locale dedicata al cantautore teramano.
Bar, il tutto attraverso la professionalità e la filosofia dei titolari Dome-
Ps.: Il Caffè del Corso, vi invita inoltre a conoscere la propria enoteca,
nico e Gianni, sempre attenti ad offrire prodotti di alta qualità ed un
caratterizzata da offerta uniche come:
servizio impeccabile.
• Champagne Krug
L’aperitivo partirà dalle ore 19:00 ed avrà come protagonista una
• Champagne Billecart – Salmon
bollicina d’eccellenze: “Il Franciacorta soul satén”.
• Champagne Bollinger
Un Franciacorta complesso, con gusto deciso, dovuto ad una singo-
• Baron De L
lare interpretazione del Satèn. Originale e intrigante nella sua globale
• Beaune 1er Cru Les Perrieres
sensorialità, possiede profumi variegati, con note floreali di ginestra,
• Aceto Balsamico La Secchia
crosta di pane e sfumature di nocciole. Di colore paglierino intenso,
vivo e scintillante, ha un perlage finissimo. Al palato è nitido, strutturato, con buon equilibrio, accompagnato da note di torroncino lungo un
finale persistente.
Franciacorta Soul Satèn
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di
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n.104
Mimmo
Attanasii
Satira
Il déjà vu dei rifiuti
[email protected]
di notte è perché non hanno mai avuto i
fondi sufficienti per allestire isole ecologiche. Il “porta a porta” permetterebbe secondo alcuni di raggiungere in fretta quote
considerevoli di raccolta e, soprattutto, in
assonanza con una legge regionale che fa
e il porta a porta
D
a più parti politiche e anche su alcu-
valori altissimi di percentuali sul riciclo e
sconti sulle tariffe di smaltimento dei rifiuti
smaltimento dei rifiuti; rende virtuoso il
in discarica ai Comuni che superano la so-
Comune che capitalizza su metodi sbrigativi,
glia del 40%, di sciogliere i vincoli inerenti le
dimenticando però che se per strada non si
opportunità di mettere su un termo-valoriz-
ni media si rincorrono voci bizzarre,
zatore. In realtà, ciò che si potrebbe definire
ipotesi stravaganti sui destini ultimi
meglio letteralmente come raccolta a bordo
della raccolta differenziata dei rifiuti
stradale, è un servizio fornito alle famiglie
urbani. Praticamente si sta ridiscutendo
per la rimozione dei rifiuti domestici. Di soli-
sull’opportunità economica del “porta a
to, è compiuto da personale appositamente
porta”. Il sistema di raccolta differenziata
istruito, utilizzando contenitori prescritti dal
sarebbe diventata di botto ideologico, co-
comune e da veicoli speciali per la raccolta
stoso e insostenibile. Quindi, farebbe meglio
e la manipolazione degli scarti domestici.
Teramo a cambiarlo subito. Una scelta
Considerata completamente ecologica, que-
saggia e non un passo indietro per gli am-
sta metodologia può non esserlo necessa-
ministratori. Considerazioni, peraltro, assai
riamente, in quanto porta a un aumento del
condivisibili. Infatti, il periodico “Teramani”
numero dei mezzi per la raccolta su strada e
che state stropicciando con le dita leccate le
al conseguente intralcio al traffico cittadino.
ha anticipate di poco riportando i dubbi sulla
Senza più cassonetti, con i cestini dei rifiuti
efficacia della raccolta differenziata con i
a contarli sulle dita di una mano sparsi qua
secchielli per il mare appena 1640 giorni fa.
e là ogni 3 km; se poi però non sia mai t’az-
Era la primavera inoltrata del 2010, quando
zardi a buttare all’angolo della via una busta
apparvero due articoli sulla nuova iniziativa
nera, piena di avanzi di sgombro, sarde e
vongole nostrane, che se fa caldo ti ritrovi
virtuosa sui rifiuti urbani che il Comune di
Teramo si apprestava a mettere in opera:
vede più lo scempio dei cassonetti buttati
gli Aristogatti al completo dentro casa, ti
“Nel paese di Cicirinella” sul n° 63 e sul n°
agli angoli delle vie e sui marciapiedi oppure
sbattono in faccia il verbale di un vigile in
64 “Teråmöland Kommun”. La raccolta diffe-
davanti ai ristoranti o divelti sul selciato a
borghese, costretto a fare il turno di notte, a
renziata sotto casa ha il pregio di restituire
dare da mangiare ai cani di giorno e ai topi
pesca di lische e torsoli di mela.
di
Mimmo
Attanasii
Satira
Soffia il ven(do)
ai potenti
Il “non essere” di Parmenide
D
[email protected]
,
piuttosto che per una marmellata, che un dì,
svegliatosi da sogni inquieti, cominciò, e pure
oggi, a pensarsi un influente giornalista. Scriveva i suoi editoriali nel tentare di compiacere chi gli aveva dato i denari per stamparli.
Diede così origine a un circolo vizioso. A
un preoccupante intasamento neuronale. Il
presupposto vincolante per veicolare le proprie inutili distrazioni provinciali, all’interno
di un figurato acceleratore molecolare per
parole da gettare al vento atomico. Il termine
endorsement, letto all’italiana, ha una curiosa
assonanza con la parola “Embankment”. Il
a more e mirtilli viene fuori pure il
“non-essere”, di ciò che non esiste in senso
significato si presta a varie interpretazioni
gelato e se si asseconda il cielo che
assoluto. L’asserzione fu modificata da
che per puro sollazzo e tempo da perdere
è messaggero del tempo ci si fa pure
Platone, per il quale anche il “nulla” deve in
ci si vuole ostinare per tedio a elencare di
la marmellata dai sapori buoni per
qualche modo “essere” e, quindi, da inten-
seguito con noncuranza e sprezzo del peri-
il cittadino e la vera città. “Anche per te e
colo. Terrapieno. L’Embankment può riferirsi
in tutte le salse che vorrai”. Che tiri brezza
a un argine, una banco artificiale sopraele-
o tiri sul prezzo, il ven(do) ai potenti soffia
vato rispetto al terreno immediatamente
accattivante nelle orecchie aperte con la
circostante per reindirizzare o impedire le
mano dei voltagabbana al di là delle stagioni
inondazioni di un corso d’acqua. Nel settore
che non sono più quelle di una volta. E pro-
dei trasporti, una piattaforma a sopraelevare
prio in una di quelle volte ormai perdute un
una strada, una ferrovia. Oppure, una diga a
edicolante, che si scriveva da solo i giornali
bonificare le rive. L’Albert Embankment lungo
per poi rivenderli a chi gli aveva dato i soldi
il lato sud del Tamigi o la stazione della tube
per l’inchiostro, affidava a diverse ma sempre
di Londra. Infine, “Embankment”: un’opera
dell’artista Rachel Whiteread. Un labirinto,
uguali pubblicazioni mensili simili ai fascico-
7
letti degli immobiliaristi un’imbarazzante e
dere come “essere altro”. Di conseguenza,
una fortificazione all’interno della quale la
conveniente approvazione. Un endorsement
il nulla diventa “qualcosa”. Da Parmenide a
fornicazione intellettualistica si disperde in
cucito a bella posta su misura del candidato
Lavoisier, passando per Platone, un esempio
garbugli innumerabili agli occhi annoiati di chi
sindaco promettitore di favori.
per tutti è quello della bizzarra storiella del
non ha più nulla da perdere se non la dignità
È Parmenide a introdurre il concetto del
giornalaio da more e mirtilli per un gelato
già sottomessa in cambio d’amore.
di
8
n.104
Personaggi
Biancone:
il vento che
t’avvolge
Intervista al cane che ha fatto
innamorare Teramo
Q
Maurizio
Di Biagio
www.mauriziodibiagio.blogspot.com
di neve pure. Il fegato mi si era gonfiato come un pallone perché
mangiavo malissimo, qua e là dove capitava, anzi colgo l’occasione
per ringraziare tutti coloro che in questi anni hanno voluto stendermi
delle ossa, della carne, del cibo insomma. Ora come potete ammirare il mio pelo è folto, bianco e peso 53 chili, 5 più del mio romitaggio
in Piazza Martiri, ciò significa che la mia alimentazione è migliorata e
di conseguenza anche il mio pelo”.
Non rimpiange nemmeno quella filosofia di vita bohemien che
in parte ha decretato il suo successo presso i Teramani, che
l’hanno amata tanto.
“È stato un periodo della mia vita che non rinnego che, ad essere
onesti, in certi momenti ricordo con una punta di malinconia e
nostalgia. Ero considerato il re della piazza, mangiavo quando volevo,
mi appisolavo nei miei posti soliti, mi facevo grattare il ventre, e tutti
mi guardavano con quella riverenza che in genere si dà a papi e a re.
I bambini impazzivano quando mi vedevano. Nelle notti d’estate cantavo, d’inverno mi rintanavo in qualche pertugio, ma sempre libero
come il vento e orgoglioso come un raggio di sole, nessuno, proprio
nessuno m’impartiva ordini. Ero al centro delle manifestazioni, le seguivo tutte in Piazza e per la verità mi dispiace un po’ che non ci sia
più quel Campana, mi faceva divertire tanto con i suoi spettacoli”.
Eppure ha rischiato grosso nel giorno della sua cattura. Ci rac-
uando mi sono avvicinato all’inferriata della villa per un
conta a grandi linee come è andata?
attimo ho temuto il peggio. Dall’altra parte una cosa bianca
“Io quella bambina la volevo solo festeggiare a mio modo, ma sa
e grossa fluttuava nella sua armonia greve, baldanzosa ed
com’è, certe volte non so proprio regolarmi, io sono un cane pastore
imperiale, con il pelo piumoso che ritraeva un cirro ovat-
abruzzese-maremmano e due zamponi non indifferenti, con unghie
tato pieno di vita. Ma una volta entrato tutto è svanito davanti alla
affilate. Non ricordo bene come sono andate precisamente le cose
sicura presa morbida dei due zamponi di
quel settembre dell’anno scorso ma so
Biancone che m’hanno avvinghiato per
solo che mi sono ritrovato accalappiato
minuti interi, saltando tutto e scuotendo
proprio lì, all’uscita laterale del duomo
l’intero possente corpo. Mi ha riconosciu-
e siccome sul mio capo pendevano già
to, mi ha riconosciuto, dico a Marcello
diverse denunce di persone che avevano
Olivieri, padre adottivo del cane randagio
paura di me sono stato tradotto nel
più famoso di Teramo. È felice come un
canile sanitario di Castellalto e lì davvero
bambino dentro un negozio di giocattoli.
è stato il peggior periodo della mia vita
Gli scatto due foto e lui si mette in posa,
perché immaginavo che non sarei potuto
memore del suo ruolo che solo fino ad
più tornare in libertà dal momento che
un anno fa rivestiva nel suo territorio,
pesavano sul mio groppone diverse
Piazza Martiri della Libertà. Biancone non
note di morsicatura. Ho rischiato di
pare proprio un generale in pensione nel
essere abbattuto. Avevo la fedina canina
suo buen retiro. A questo punto da buon
macchiata. In questa fase della mia vita
cronista non perdo tempo: estraggo il mio
molto tormentata ho conosciuto Marcello
piccolo registratore ed inizio l’intervista.
Olivieri e Mariana Zainea che con tanto
affetto mi hanno adottato, grazie a loro
Biancone che piacere rivederla. Tutto
mi hanno fatto evitare le sbarre e trasfor-
bene?
mato in quello che sono attualmente”.
“Se non fossero per queste vecchie ossa
Ora come si trova nella sua nuova
e per quest’artrosi che ogni tanto mi fa
villa?
stare tutto su di un lato, devo dire che mi trovo magnificamente qui,
“A meraviglia. Allora per cominciare ho uno stanzone enorme tutto
in una villa con altri cinque cani e due padroni, Marcello e Mariana,
mio ed un lettone dove verso le sette vado a dormire, le undici nella
meravigliosi, che non mi fanno mancare proprio nulla”.
bella stagione, ho le crocchette a disposizione e ho imparato anche
Dunque non rimpiange le vecchie e grigie mattonelle e gli spazi
ad aprire con le zampe le confezioni plastificate dei cornetti di cui
di Piazza Martiri?
vado pazzo. Amo la musica disco a palla e mi ritrovo spesso con
“Assolutamente no. Lì ne ho presi di calci al sedere, ne ho prese
nonna Gabriellina a guardare le telenovela oppure Barbara D’Urso.
di cintate. Ma ho beccato pure tanta pioggia, tanto di quel freddo,
Non è proprio una vita da cani”.
Nella villa a pochi chilome-
mamma Mariana, Biancone è
tri da Teramo condivide gli
il vento, ti avvolge con la sua
spazi con altri cani?
bontà. Io ho il colore della
“Si siamo in sei: tutti trova-
neve ma ora ogni volta che
telli. Ma ad onor del vero
cadono giù fitti fitti fiocchi di
stringo molto con Lola, ci in-
neve io mi rintano in casa, vi-
tendiamo all’istante. Per dirle
cino al grande camino. Finora
quanto mi trovo bene qui le
non ho mai sporcato a casa,
posso dire che non abbaio
almeno per il grande rispetto
più ai vu cumprà di colore.
che nutro nei confronti dei
Il pomeriggio spesso mi
miei genitori adottivi, e anche
portano sul lungofiume per
perché quando si ha una cer-
una passeggiata ma il mare,
ta età e si è vissuti come l’ho
devo dire, mi fa impazzire.
fatto io, non si ha più voglia
Finalmente ho delle persone
di andare contro le regole,
che mi curano amorevolmen-
diventano più rassicuranti”.
te, in piazza ero tutto gonfio
Conosce le sue origini?
e malaticcio e il mio pelo
“Su di me si sono raccontate
diradato era la prova del mio
tante storie come capita
precario stato fisico. Del resto io ho nove
tenerezza, darò l’idea di qualcosa di impo-
spesso a personaggi di una certa levatu-
anni e sono venuto a sapere recentemente
nente ma allo stesso tempo di fragile. Non
ra. Ho saputo che le mie origini sono da
dal mio veterinario che la mia razza non
so. Forse avrò instillato negli altri il dubbio
ritrovare ad Isola del Gran Sasso, abban-
vive molto a lungo, in genere 14-15 anni.
che si possa essere davvero uno spirito
donato volutamente a Teramo. Ma non c’è
Quindi mi voglio godere la mia pensione:
libero e senza tanti legami che in fin dei
nulla di verificabile in quest’asserzione e
che sia come quella dei newyorkesi che se
conti t’affannano: io penso che ciascuno di
sinceramente nemmeno m’importa più di
ne vanno in Florida”.
voi almeno un giorno vorrà esser stato me,
tanto, sono figlio del mondo e di una piazza
Lei è stato un cane che ha avuto un
senza padroni, senza convenevoli, senza
in particolare”.
risalto mediatico notevole.
legami, senza persone da salutare a denti
Da quel giorno di settembre ha rivisto
“Sì, ne sono al corrente. C’è un principe
stretti e compiti da sbrigare controvoglia.
più la sua piazza?
arabo che su Facebook è in contatto con
Che bello sarebbe essere Biancone, avrete
“Sì, certo. E le devo dire che non mi ha
me da tempo: è letteralmente impazzito,
detto almeno una volta vedendomi al
fatto un grande effetto. Sinceramente
vuole sapere tutto di me, del mio pelo, di
tramonto sollevare il capoccione e godere
pensavo che, come ognuno di noi, quando
quello che faccio il giorno. Un altro che ha
della brezza spumantina delle sere calde
ritorna su quei posti della sua vita che
perso la testa per me è uno chef parigino:
di giugno, oppure al mattino già indaffarato
hanno segnato un’esistenza, il passato
a questo punto temo che abbia secondi fini
pe’ fatti miei in qualche viuzza inseguendo
assume più le forme di un vecchio zio
che hanno a che fare con la sua profes-
che ne so un’idea sbalestrata ma tutta mia.
petulante che non vuoi sentire e che un
sione. Scherzo gente, ma posso affermare
Ecco, forse chi mi osserva riesce a vedermi
tempo pensavi fosse più simpatico. Ecco.
senza tema di smentite di essere uno
anche così. Non so. Oppure, come dice mia
Marcello e Mariana hanno raccontato poi
dei cani più fotografati del
ad un tizio che quel giorno
pianeta, forse solo Lassie
io spingevo dannatamente
può insidiare il mio prima-
verso l’auto, oh quanto mi
to. Senza contare poi tutti
piace l’auto, da matti. Anche
quei post con la mia foto in
se so che in molti mi recla-
piazza con gli occhi sgranati,
mano, ho saputo che, con la
da orsacchiotto, col ventre
mia sola presenza, manco da
all’aria, sulla neve, in un
matti a tanti, ai due tabaccai
cantuccio, con i bambini. Sa
per esempio, quando d’esta-
quanto tempo passo sulla
te mi rannicchiavo nel loro
scrivania a rispondere a tutti
cono d’ombra, rincorrendo
i miei amici? Tempo rubato
la frescura. A tanti ragazzi
alle crocchette e alle corse
che erano soliti carezzarmi.
lungo il parco fluviale. Sì,
A tantissime donne che
devo ammettere che ad un
ora sento regolarmente sui
certo punto mi sono pure un
social network. Però ripeto,
po’ gasato per tutta questa
parlare del passato serve a
notorietà. Che poi il segreto
poco, m’importa dell’avveni-
del mio successo ancora
re che ancora non ho guar-
proprio non l’ho capito. Farò
dato in faccia. Ma lo farò”.
9
n.104
di
10
Il Personaggio
Vanina
Pizii
[email protected]
n.104
Marco Ciampani
Projet 192: l’obiettivo è non dimenticare
La strage di Madrid attraverso l’obiettivo di un teramano
D
spontaneo che magari non ricorda neanche d’avere, allora lo catturo nell’obiettivo”. Le sue foto nascono così, accuratamente studiate
ma quasi per caso. E per caso, come in ogni storia d’amore che si
rispetti, nasce anche la sua passione per la fotografia: “Non sono io
che mi sono avvicinato alla fotografia ma è come se la fotografia mi
fosse venuta a cercare, ha bussato alla mia porta nel 2008 quando,
sbirciando tra vecchi ricordi, sono inciampato in un vecchio zaino
di mio nonno contenente due vecchie macchinette fotografiche a
pellicola: nasce così un’inarrestabile curiosità, ho montato il primo
rullino e non mi son fermato più”. Ha presto allestito un vero e
proprio laboratorio in casa con l’aiuto di un fotografo in pensione,
i norma un treno conduce ad un obiettivo, stavolta un
facendo della sua abitazione un tempio dell’attimo impresso su
obiettivo conduce ad un treno. Un treno pieno di pendolari,
pellicola. Già, perché non ha mai abbandonato lo scatto in analogi-
alla stazione di Madrid, l’11 marzo 2004. 192 il numero delle
co: “adoro la concentrazione mentale che richiede questa tecnica,
vittime, 192 il numero dei fotografi coinvolti in un viaggio
adoro il modo in cui ognuno dei 12 scatti della pellicola dev’essere
della memoria.
meticolosamente studiato e adoro la sensazione della carta sotto
Quattro bombe sono esplose su tre convogli ferroviari tra le 6 e
le dita”. Questo particolare mondo, fatto di sensazioni reali e di
45 e le 7 e 42 in quel sanguinoso giorno di quasi primavera. E Ciro
sogni intessuti nell’immaginazione, conduce il fotografo terama-
Prota - raffinato fotografo napoletano trapiantato a Parigi – non ci
no ad una serie di traguardi professionali e personali: nel 2008 la
sta a lasciar cadere nell’oblio il sacrificio di tante anime innocenti.
collettiva “Riflessi” a Spoleto; nel 2009 una collettiva in una galleria
Spesso, nelle stragi di vasta portata, si dimentica che sotto lenzuola
di Berlino; nel 2010 partecipa a “Circuiti contemporanei” a Teramo
bianche e macerie, un tempo, pulsavano cuori, che avevano facce,
con 12 immagini sul tema “silenzi” nel chiostro di San Domenico;
che avevano un nome. Il PROJET 192 nasce proprio per non dimen-
nel 2011 la personale a Campovalano (TE); a gennaio 2012 realizza
ticare. Prota raduna fotografi da 3 continenti, 11 nazioni e assegna
la copertina del nuovo album “Valkirja” della band “RockRace”; nel
a ciascuno di loro un’anima, un nome. Ognuna delle 192 vittime
2013 supera la prima selezione del famoso concorso fotografico
vivrà nello scatto di uno dei 192 fotografi contattati personalmente
dall’ideatore del progetto, che ha voluto un solo scatto per ogni
morto, rigorosamente in bianco e
nero. L’iniziativa nasce con un flash
mob a piazza Navona (Roma) il
giorno del X anniversario dell’attentato, poi diventa una mostra
al museo di Padova, che si sposta
successivamente nel palazzo Sums
di San Marino fino al 15 novembre;
seguiranno altre tappe – tra cui
Parigi, attuale dimora di Prota –
infine si stabilirà a Madrid, dove
il disastro è tragicamente nato
e dove continuerà a vivere nelle
coscienze attraverso gli scatti. Sarebbe bello ipotizzare che il futuro
vagare dell’esposizione per le città del mondo giungesse a scuotere anche le sopite coscienze teramane, le quali – forse inconsapevoli – possono fregiarsi di contare tra le fila dei 192 fotografi un loro
“Sony Photography Awords”. E poi il Projet 192, con la sua fotogra-
concittadino. Vi sarà capitato di incontrarlo al supermercato, al bar,
fia dedicata all’anima di Rex Ferrer Reynaldo, cameriere pendolare:
per il corso, o alle poste, sì, alle poste, perché è lì che lavora. Marco
scatto in doppia esposizione, a terra un taccuino per le ordinazio-
Ciampani, classe 1975, segno zodiacale cancro, si definisce un
ni e, alla fine delle rotaie, un uomo che si getta nel vuoto da un
“ladro dei piccoli valori aggiunti che la vita regala” e un “racconta-
binario ormai deserto. Le fotografie sono storie e, in questa, non
tore di strada”. Descrive la sua fotografia come “sensibile, narrativa
si legge solo la vita di un cameriere stroncata da una strage, ma
e creativa”, specchio perfetto del suo modo d’essere, spontaneo e
anche quella di un artista teramano sensibile e capace di leggere le
coinvolgente. L’arte dello scatto più congeniale al suo vissuto e alla
trame dei soggetti che racconta. Alla domanda “perché scatti quasi
sua idea è la ‘street art’, un misto tra immersione nel quotidiano e
sempre in bianco e nero?” Marco risponde “perché voglio che
ricerca del singolo nella folla. “Posso rubare attimi di quotidianità al
chi guarda lo scatto possa interagire, il colore deve immaginarlo
mio soggetto per giorni, mi siedo accanto a lui, ci parlo, mai mi pre-
l’osservatore, perché nelle foto, e nelle cose della vita, non c’è una
sento come un fotografo; ma ecco, quando si volta, con quel viso
sola chiave di lettura”.
12
n.104
dalla
Il Ricordo
Redazione
Enzo De Rosa P
Pubblichiamo alcuni commenti pervenutici dopo l’uscita del nr.103 di
“Teramani” che recava un ampio articolo commemorativo del Sindaco
di Castelli Enzo De Rosa scritto dal Prof. Maurizio Carbone, Consigliere
delegato alla Cultura del Comune ed altri ricordi di quanti lo avevano
conosciuto ed avevano condiviso le Sue iniziative tutte miranti allo sviluppo
dell’arte ceramica di Castelli.
È
[email protected]
er fare memoria del Sindaco di Castelli, devo ricordare il primo
incontro che ebbi con lui, la vigilia di un Natale, forse del 2001, cioè
nei primi anni in cui mi trovavo alla Università di Teramo.
Quell’incontro lasciò una traccia, una forte influenza su di me per
rispondere alla domanda che De Rose mi pose: come evitare che Castelli
potesse declinare come altre città di antica tradizione ceramica, come nel
caso della città da sempre in competizione, cioè Faenza-Faience.
Cercando di dare una risposta al suo invito, iniziò un lavoro di ricerca,
finanziato con i modesti fondi della Università, che si tradusse in un volume
finale, ma anche e soprattutto nel coinvolgimento di giovani laureandi
e dottorandi, in maggioranza abruzzesi, che stando per giorni a Castelli,
scoprirono una qualità ed un potenziale di sviluppo locale fino ad allora non
preso seriamente in considerazione.
Il sindaco De Rosa anche nella Università di Teramo lasciò una traccia; anzi
in Università si cominciò a parlare di Castelli, con altri colleghi e dottorandi
stata per me una vera, grande spiacevole sorpresa ricevere di recen-
si ritornò più volte a Castelli, visitando botteghe e laboratori, senza dimenti-
te la dolorosa notizia dell’improvvisa scomparsa del carissimo Sinda-
care l’Istituto d’arte e il suo formidabile museo.
co di Castelli, Enzo De Rosa. Chi avrebbe potuto mai immaginarlo!...
Certo l’uomo, come tutti noi, aveva aspetti anche difficili e discutibili, ma la
Era un uomo all’apparenza pieno di energie, di buon umore e di
passione in lui era certamente più forte dell’interesse, lo guidava in direzioni
salute; amante della vita e dell’arte. Con lui, quando un paio di anni fa
che né l’economia né la politica erano in grado di indicare.
lo incontrai nel suo ufficio a Castelli, nacque subito una speciale intesa.
E con questa immagine, forte e ricca di simpatia umana, desideriamo
Perché eravamo entrambi innamorati da sempre dei forni dei vasai e della
ricordarlo.
Everardo Minardi
ceramica.
Insieme parlammo e auspicammo la sollecita riapertura del glorioso Museo
Facoltà di Scienze della Comunicazione,
delle Ceramiche di Castelli. Insieme spesso, telefonandoci, abbiamo fatto
progetti e propositi per il rapido restauro della chiesa di Santa Maria di
Università di Teramo
sessantina di ceramiche di mio cognato al Museo Sassu di Atessa. Lui era
H
infatti pienamente d’accordo con me nel sostenere che le opere d’arte,
quando ho potuto ammirare alcune delle sue pregevolissime opere.
affinché tutti possano apprezzarne la loro bellezza, non devono restare
Mi dolgo profondamente della sua scomparsa che lascia senza alcun dub-
nascoste nei depositi dei musei.
bio un vuoto nella cittadinanza castellana ed un rimpianto, in me, per non
Il giorno 17 luglio di un anno fa - lo ricordo come fosse oggi - venne ad
poter più godere della sua travolgente presenza.
Costantinopoli, attigua al Museo, anch’essa danneggiata dal terribile terremoto dell’aprile 2009. Avrebbe dovuto, appena restaurata, accogliere le
206 opere di ceramica e di scultura di mio cognato Aligi Sassu che io l’anno
prima avevo donato alla Città di Castelli.
Un anno dopo, ricordo, accolse con entusiasmo il mio invito a trasferire una
Atessa e partecipò orgoglioso per il prestito e con gioia all’inaugurazione
della mostra delle 60 opere di Sassu. Scherzammo e ridemmo insieme.
Volle anche essere fotografato con me.
o avuto la fortunata occasione di conoscere il sindaco De Rosa
durante le edizioni del convegno sui media indetto da “Teramani”.
Quasi immediatamente ho percepito in lui la passione per il suo
paese e per l’attività artistica che si svolge a Castelli.
La mia ammirazione convinta per la persona si è ulteriormente rafforzata
Mario Rusconi
Vicepresidenza A.N.P.
(Associazione Nazionale Dirigenti
Ora, ahimè, il caro Enzo non è più fra noi... Lo ricordo con simpatia e profonda tristezza nel cuore. Sono però convinto che lui dall’aldilà starà sempre
seguendo, da Sindaco e da Maestro della ceramista, le sorti di tutti gli amici
del “gran fuoco”, auspicando con noi la rinascita della sua amata Castelli,
affinché torni presto agli antichi splendori.
Alfredo Paglione
e alte professionalità della Scuola).
Redazionale
Dolori mestruali?
La soluzione
potrebbe essere
l’osteopatia
casi un innovativo metodo di cura che si basa sul concetto dell’osteopatia e sui principi della medicina tradizionale cinese.
L’obiettivo è quello di ripristinare attraverso tecniche esclusivamente manuali, senza l’utilizzo di farmaci, una norma di funzionamento
ed un corretto equilibrio nel comparto vertebrale e nel comparto
viscerale.
I casi in cui può essere interessante svolgere il trattamento, poiché
c’è generalmente un’ottima risposta, sono tutte quelle disfunzioni in
cui la paziente mostra, oltre ai sintomi citati, un terreno congestivo
pelvico, con presenza di altri segni che il terapeuta valuterà per ogni
Un malessere che colpisce
oltre il 30% delle donne. Da
oggi è possibile migliorarlo
con soli tre trattamenti
L
caso, associati alla presenza di piedi freddi e dolori in zona inguinale
a presenza di dolori in prossimità delle mestruazioni (di-
o glutea.
smenorrea) è una problematica che coinvolge una notevole
Il trattamento si svolge mediamente in 3 sedute e sarà in grado di
percentuale della popolazione femminile in età fertile e nel
ridurre o addirittura eliminare le manifestazioni dolorose nel corso di
30% dei casi può impedire le normali attività quotidiane, costringendo a
qualche ciclo mestruale.
letto per più ore le donne interessate.
L’applicazione comporta tecniche manuali specifiche sulla colon-
I maggiori sintomi della dismenorrea sono:
na vertebrale in zona lombare e manovre di massaggio effettuate
• Lombalgia, talvolta con irradiazione alla zona inguinale o dei glutei
sull’addome.
• Dolore pelvico, localizzato al basso ventre talvolta associato a
La “dismenorrea funzionale” è solo uno dei campi d’azione della
spasmi
Rééquilibration Fonctionnelle-Méthode Solère® allo stesso modo
• Emicrania o cefalea
potremmo parlare della sindrome degli intestini irritabili, senza
• Disturbi circolatori agli arti inferiori
dimenticare sindromi dolorose meccaniche del comparto musco-
Come prima cosa il fenomeno va indagato dal punto di vista medico
lo-scheletrico, per le quali l’azione terapeutica dell’osteopatia è
per escludere che questo sia la manifestazione di uno stato patologico.
sicuramente più conosciuta.
Se non emerge nulla che possa giustificare la comparsa dei sintomi,
il medico potrà fare diagnosi di dismenorrea primaria: a questo punto
può essere interessante valutare se ciò che si presenta come tale,
presenta i segni della sindrome disfunzionale meccanica, riconoscibile e identificabile, estremamente diffusa ed in grado di manifestarsi
come alterazione della funzionalità in strutture sane.
La Rééquilibration Fonctionnelle-Méthode Solère® propone in questi
Dott. Domenico Teseo • fisioterapista
Specialista in: Osteopatia Metodo Solére®
Medicina agopunturale (con A.M.P.I.)
Rieducazione posturale globale
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14
di
La raccomandazione
Maurizio
Di Biagio
www.mauriziodibiagio.blogspot.com
n.104
Popolo di santi, poeti,
navigatori e...
raccomandati
Così fan tutti
P
segretaria della Provincia di Teramo, Gianna Becci, che per il suo
posto in Via Milli fu segnalata nientepopodiméno che dall’ex
sottosegretario alla presidenza Gianni Letta. Una segnalazione
pesante, coercitiva: chi si sarebbe potuto opporre al suggerimento? Oppure chi avrebbe fatto scivolare la lettera verso
l’angolo del desco? Ecco allora che il semplice consiglio assume
tutti i contorni di un diktat, di una pistola puntata alla tempia, di
una raccomandazione bell’e buona! La Becci, ricordiamo, fu al
centro di critiche per via del suo doppio incarico che rivestiva:
quello di segretario generale e di direttore generale. Una doppia
mansione che fece aumentare a dismisura il suo compenso
facendolo balzare a circa 220 mila euro lordi, raggiungendo così
quello del presidente della Repubblica. “Ma lui ha il Quirinale” si
difese candidamente davanti alle telecamere nazionali la segretaria marchigiana, attirandosi non pochi sghignazzi. Anche lei,
opolo di santi, poeti, navigatori. E raccomandati. Se non
solo qualche giorno dopo l’uscita sulla stampa del documento
segnalati. Sì perché il confine tra i due termini è molto
lettiano, avvalorò le differenze tra i due termini molto conosciuti
sottile ed opaco: la prima, la spintarella, la raccomanda-
agli italiani, perorando ovviamente la linea della segnalazione,
zione, si basa su di un rap-
cercando di svuotare di ogni tipo
porto di subalternità, di un puparo
di accezione negativa il termine
che muove i fili e che “impone”
incriminato. Ma come la Becci,
una scelta ad un’altra persona in
quanti sono davvero sono gli
grado di promuovere tal de’ tali o
Italiani che ammettono non di
tal dell’altri, ingenerando cliente-
essere segnalati ma di essere
lismo e dipendenza elettorale. La
raccomandati? Beh, pochi, molto
seconda, la segnalazione appunto
pochi. Confessare i propri pecca-
apparirebbe più una preferenza
tucci non rientra nelle corde del
soft, non così vincolante però in
nostro popolo: è sempre più facile
certi casi, quando ad esempio il
incolpare gli altri così da stornare i
segnalatore è una personalità di
propri sensi di colpa. Difatti solo il
primo piano, assume i connotati
4 per cento degli Italiani ammette
di una raccomandazione vera e
di avere ricevuto un aiuto dall’alto,
propria. È il caso ad esempio della
eppure quasi tutti svelano di aver
stat, Methods used for seeking work, si
ovunque, dalla Chiesa alla Magistratura”.
può leggere che due italiani su tre per
Lo stesso assessore regionale Mauro
trovare un posto ricorrono a chi già si
Di Dalmazio dalle poltrone di Teleponte
conosce, come un parente, un amico
ribadì che in questo caso “è meglio non
o persino al sindacato. Una pratica
fare gli ipocriti perché ci sono sempre
che in Italia è seguita nel 76,9 per cento
state, è normale”. Le denunciò candi-
dei casi, una quota superiore alla media
damente anche l’ex presidente della
dell’area euro (68,9%), a quella dell’U-
Ruzzo reti Claudio Strozzieri, e lo stesso
nione europea nel complesso (69,1%) e
Cecè D’Alessandro che a suo tempo,
soprattutto circa doppia a confronto con
in veste di primo cittadino “faceva
quella di Paesi come Germania (40,2%),
segnalazioni private ad imprenditori che
Belgio (36,8%), Finlandia (34,8%). In
interagivano con il Municipio, però allora
Europa c’è chi fa peggio di noi e si
c’era lavoro”. Quando l’adagio è così
tratta della Grecia (92,2%), ma pure di
fan tutti scompare d’incanto il peccato
Irlanda e Spagna, paesi in orbita Piigs
e tutto allora diventa più lecito. Segna-
come noi del resto. E non è un caso che
lazioni, raccomandazioni…macché! Il
l’Italia risulti anche tra i paesi che
confine sarà pure labile ma spesso è
conosciuto raccomandati e di avere a
meno fanno affidamento agli annunci
meglio andare sul sicuro. “Questo mio
che fare quotidianamente con colleghi
di lavoro che compaiono sulla stampa
figlio deve lavorare”.
con “santi in paradiso”. A quanto pare
o sul web. Di-
molte cose non ci riguardano in questo
verso tempo fa,
magnifico paese pieno di contraddizioni.
l’onorevole Paolo
Ma nel mondo dell’imprenditoria, molto
Tancredi legittimò
più pragmatico e per certi versi più av-
in qualche modo
vezzo a certe dinamiche, si scorge la pa-
l’inveterata abitu-
rola segnalazione o il passa parola sotto
dine affermando
una luce diversa da quella che riveste
che “da quando
la raccomandazione. In fondo è meglio
c’è il vincolo
assumere qualcuno che si conosce che
dell’amicizia, esi-
andare alla cieca. La raccomandazione
ste un modo lecito
fu pure sdoganata dallo stesso Vittorio
di fare raccoman-
Sgarbi che anni fa in diretta tv elogiò tale
dazione, anche
arte, ricordando che non si fa peccato
all’interno del Pdl,
quando si promuove agli occhi degli altri
e alla fine dei conti
una persona capace e meritevole…a
non ne farei un
dispetto di una capra! Nel rapporto Euro-
dramma, si fanno
15
n.104
di
18
La Scuola
n.104
E-book
revolution?
I
“In ogni cosa è salutare, di tanto in tanto,
mettere un punto interrogativo a ciò che a lungo
si era dato per scontato” (Bertrand Russell)
Maria Gabriella
Del Papa
[email protected]
inserire in un e-book sia il testo sia la lettura ad alta voce, così si può ascoltare la storia, esattamente come in un audiolibro, ma contemporaneamente leggerla. Questo risulta essere un modo utile per migliorare la lettura.
Inoltre è possibile scaricare nell’e-book un qualunque documento realizzato
al computer. Così si può pubblicare il proprio lavoro e passarlo ad altri.
Ma il libro “fisico”, cartaceo che ci ha appassionati e ci ha fatto sognare
attraverso il suo profumo, le scritte ormai opacizzate dal tempo, scritte che
a volte riscopriamo dopo aver ripreso in mano un vecchio volume studiato,
letto da tempo. La nostalgia di alcuni momenti, i ricordi collegati anche a
certe matite usate sul volume e al tipo di scrittura di qualche anno indietro.
Il libro è un documento che fa parte della nostra esistenza, racconta cose
della nostra vita, il passare del tempo, ciò che eravamo.
Confrontare un e-book con il classico libro potrebbe sembrare una cosa
semplice, ma in realtà non lo è affatto. Si tratta di due mondi uniti ma
separati nello stesso tempo.
I lettori italiani restano fedeli al fascino del libro stampato, hanno ancora
bisogno di sfogliare le pagine, sentire la ruvidezza della carta sotto i polpastrelli e l’odore che già di per sé racconta una storia.
l termine ‘libro’ è - lo sappiamo bene - un termine ricco di significati
Sicuramente il libro, per la maggior parte dei lettori, è considerato un
e dalla connotazione assai ampia. In particolare, possiamo usarlo per
oggetto inestimabile e di valore, soprattutto quando racchiude in sé una
parlare dell’oggetto fisico che funge da supporto dell’informazione
storia di rara bellezza. Molti sono i lettori che amano ritagliarsi del tempo
(“questo libro ha una pessima rilegatura”), o per parlare dell’oggetto
per dedicarsi alla lettura di un libro e desiderano poterlo sfogliare, lasciarsi
informazionale, del testo (“questo libro mi ha commosso fino alle lacrime”).
conquistare dalla copertina, dalle parole stampate e dall’odore della carta.
Il libro può diventare un file elettroni-
Giunti a questo punto ci si chiederà se gli e-book e gli e-reader sostituiran-
co da acquistare via internet, esatta-
no i vecchi tascabili, mandando in pensione i libri.
mente come la canzone preferita su
Chi studia l’avvicendarsi delle tecnologie avverte che di solito un nuovo
iTunes da caricare sull’ipod e ascol-
medium non uccide il precedente se i due hanno caratteristiche differenti e
tare quando e dove si desidera. Fino
un valore e un senso intrinseco, ma occupa spazi diversi.
a qualche tempo fa era fantascienza,
È stato così per la radio, che dopo la televisione ha avuto un nuovo slancio.
ma ora lo conoscono tutti.
Probabilmente sempre di più in un
E’ una forma alternativa al classico e
futuro vivremo in un ambiente ibrido, in
tanto amato libro: l’e-book.
cui i libri cartacei e digitali convivranno,
E’ un libro, ma in formato digitale cui
arricchendo l’esperienza di lettura per i
si accede tramite computer e dispo-
lettori, riuscendo a coinvolgere anche chi
sitivi come lo smartphone o il tablet.
è più restio.
Da qualche anno sono stati creati gli
Chambers afferma, riportando le sue
eReader, dei dispositivi appositi per la lettura di testi digitali.
parole: ” Non credo che i libri stampati
Le potenzialità degli e-book sono pressoché sterminate. Alcuni modelli di
vengano soppiantati. Hanno qualità ben
lettore consentono di interagire, di porre domande e di fornire risposte. Per
assortite come nessun’altra forma di
le enciclopedie significa poter interrogare il testo con grande precisione,
comunicazione: come già la pittura non
per le riviste poter rimandare ad aggiornamenti continui dell’argomento
è stata soppiantata dalla fotografia, il
trattato da ciascun articolo, nei testi narrativi il lettore può contribuire a
libro tradizionale non sarà rimpiazzato
dai nuovi strumenti digitali. Diventerà
modificare la storia.
Certo manca ancora di perfezione, ma acquistarne uno è meno costoso
sempre di più una forma d’arte, con i nuovi sistemi digitali di comunica-
di un libro, si può leggere anche al buio, cosa che per il momento i nostri
zione che faranno ciò che sono in grado meglio di fare, lasciando al libro
occhi non ci permettono di fare con un libro, il testo può essere ingrandito
tradizionale il suo spazio riconosciuto.
per facilitarne la lettura, non occupano spazio nella libreria e lo spreco
Così tutti quei libri che forniscono informazioni che sono più facili da gestire
della carta è inesistente.
digitalmente scompariranno, ma il libro diventerà ancora più forte e innova-
Sfogliando varie riviste culturali, sono rimasta piacevolmente interessata
tivo, proprio come la pittura dopo l’invenzione della fotografia”.
dall’intervista allo scrittore e pedagogo Aidan Chambers, con una lunga car-
Sarà che i libri sono affascinanti, che a differenza degli e-book reader non si
riera alle spalle spesa tra scrittura, insegnamento e didattica della lettura.
rompono, ci tengono compagnia e con i loro colori, odori e parole stampate
Gli veniva chiesto se gli e-book possono offrire nuovi strumenti per esaltare
ci trasmettono emozioni. Sarà per tante altre ragioni che gli appassionati
l’esperienza della lettura proprio attraverso l’interattività, stimolando l’im-
di tecnologia non comprendono, ma per il momento non c’è storia: i libri
maginazione e il coinvolgimento del lettore.
restano la scelta migliore, nonostante da anni si preannunci la fine del libro
Chambers risponde che sicuramente questo avviene, poiché è possibile
cartaceo.
di
L’oggetto del desiderio
...tutta luce
e niente arrosto
I cristalli scintillanti
E
Carmine
Goderecci
[email protected]
19
n.104
stessa azienda di produzione. Erano rari i suoi momenti di riflessione, sul
denaro speso per una collezione che non avrebbe trovato mai fine. Giusto
il tempo di una stagione e tornare a rincorrere il nuovo oggettino, da
aggiungere agli altri. Lei si emozionava nel contemplare quei soprammobili di cristallo, tanto da decidersi a comprare la desiderata vetrinetta,
anch’essa di cristallo, dentro la quale li avrebbe esposti in tutto il loro
bagliore. Di tanto in tanto acquistava anelli, orecchini e collane dello stesso marchio, come pure le ultime collezioni di braccialetti multi colori, da
indossare tutti insieme, proprio come li mostrava la modella in televisione.
Sfortunatamente accadde che, ai giorni sereni, seguirono momenti tristi e
difficili da sopportare. Una sventura improvvisa che cambiò la sua esisten-
rano giorni sereni quando lei si innamorò di quei cristalli scintillanti.
za e spazzò via anche le sue risorse economiche. Si ricordò della cicala
Li osservava tutte le volte che passava davanti a quella vetrina in
che, trascorsa l’estate, si ritrovò d’inverno, a soffrire il freddo e la fame.
centro città.
L’unica luce oltre quel tunnel nero, erano i suoi amati cristalli che corse,
Il destino volle che, nel giorno di un suo compleanno, li ebbe in
un giorno, a scambiare con moneta sonante. Ne aveva presi con sé, alcuni
regalo fra tanti graditissimi auguri.
fra i pezzi più costosi della collezione, ma rimase
Erano famosi quei cristalli e lei li adorava. Pub-
profondamente delusa. Le dissero che quegli
blicizzati in televisione ogni giorno, figuravano
oggetti non avevano alcun valore commerciale e a
a tutta pagina, anche nelle riviste femminili più
nulla valsero i certificati di garanzie.
seguite. Fu così contenta di ricevere quelle se-
Oggi quella vetrinetta, “tutta luce e niente arrosto
ducenti miniature, che a distanza di poco tempo
“, è ormai spenta in fondo al corridoio. Gli ogget-
riuscì a collezionarne numerosi esemplari diversi
tini di cristallo che un tempo facevano sognare,
fra loro. Oltre ai soggetti più piccoli, lei stessa ne
giacciono abbandonati sotto la polvere.
aveva comprati alcuni di grandi dimensioni che
Questa storia, realmente accaduta, insegna che la
erano costati un occhio della testa. Tuttavia era
risorsa economica, importante per ogni individuo,
è determinata non soltanto dal denaro, ma
soddisfatta dei suoi acquisti, perché quei cristalli
faccettati, prodotti in serie limitate, erano considerati oggetti da collezio-
anche dal possesso di oggetti preziosi quali, argenti e gioielli, il cui valore
ne. A sostenere tale verità, erano le garanzie di autenticità certificate dalla
crescerà nel tempo.
di
20
Write about.. the records!
Maurizio
Carbone
[email protected]
n.104
KT Tunstall
“Invisible Empire/
Crescent Moon”
P.J. Harvey, steeldr. & perc.); Eric Gardner (dr); Marco Rosano (clarinet)
e, il CD prende forma, la full immersion fra cactus, rocce, sole cocente,
gradevole brezza e blue-sky (date un’occhiata ai molti video su YouTube),
genera uno dei migliori titoli del già prolifico 2013. Il listen-album è stato
(sarà) piacevolissimo, idealmente diviso in due parti (frutto di 2 sedute di
registrazione diverse), inizia con la 1st title-track Invisible Empire, felpata,
carezzevole, quasi jazzata, KTT canta e suona divinamente, con Made Of
Glass (02), racconta del vaso (di vetro) lasciatole da un amico scomparso,
la musica scorre piacevolmente all’unisono con le sue corde vocali, c’è
anche un gradevole ‘fischiato’, How You Kill Me (03), al di là del titolo,
procede su coordinate soft-jazz, classica song in linea con gli album
precedenti. Il flusso musicale scorre sinuoso con Carried (04), intro pumta-pum di batteria, entrano gli altri strumenti e la solita voce, melodiosa,
duttile, accattivante, Kate si insinua fortemente nell’apparato uditivo,
2013 – CD digipack VIRGIN/UNIVERSAL
L
sembra di vederla mentre scende dalla collina irta di cactus, vedi foto
interna del booklet. (05), Old Man Song, intensa ballata, semplice, scarna,
pochi strumenti, chitarre acustiche, viola, violino, mellotron (Gelb), la solita
voce…basta e avanza! Il piano subito in evidenza in Yellow Flower (06),
duetto voce-strumenti tra KTT e Mr. Howe, intima, quasi una dichiarazio-
a ph-cover è splendida: Lady, volto di profilo, non…una Venere,
ne “You are the Yellow Flower of my youth…” così cantata, non è facile
comunque un ‘tipo’, vista di dietro, camicia bianca, sotto il cappello
resistere. Qualcuno potrebbe eccepire di un ascolto soporifero, la classe
nero una lunga coda di cavallo, giacca (nera) ‘a spalla’, cielo terso e
non è acqua e…allora? Ci sono delle sorprese, inizia la fase della…Luna
vallata semi-desertica, rocce e cactus, vegetazione tipica dell’Ari-
Crescente (07), il CD comincia a virare, brano emblematico, “I am Crescent
zona, come sfondo. L’ immagine, fortemente evocativa si è insinuata nei
Moon, looking for peace to lay my head and settle in never found…”, pia-
miei ricordi di adolescente: …Zorro! Famoso eroe mascherato oggetto di
no (sempre) in evidenza, atmosfera ‘lunare’ giustappunto, effetti, scrosci
tante serie TV (mamma Rai), interpretato tra gli altri da Douglas Fairbanks
atmosferici, clarinet, strings, guitars, timpany & others instruments and,
e Guy Williams, il fido Bernardo (domestico sordomuto), e Tornado (magni-
last but not least, Kate’s voice! Quota 08, ancora una ballad Waiting on
fico destriero nero-lucente) e, via alle scorribande a colpi di spada. Kate
the Heart , interlocutoria? Niente
Victoria/KT TUNSTALL (23/06/1975, Edimburgo), mamma anglo-scoto-ci-
affatto, allacciate le cinture
nese, papà irlandese, a soli 11 anni viene adottata dalla famiglia Tunstall
perché…si decolla: tintinnio di
appunto, si rivela talento precoce con le corde della chitarra, piano, flauto,
piatti, partono le chitarre ‘abra-
batteria e, una grande voce: estensione, timbro e melodia. Statisticamen-
sive’ come le conosciamo di
te, L’Impero Invisibile/Luna Crescente, è il 5° album, rimando al gradevole
Howe Gelb (finalmente), acide e
“ Eye Of The Telescope” (2004, Ralentless/EMI), il genere è quello dell’UK
trasognate al contempo, grande
nu-soul, Joss Stone,
coralità strumentale, il cantato
Adele, Amy Winehouse,
di Mrs. Tunstall è da favola, al-
Dido, Fiona Apple, per
lunga le note, ulula nella distesa,
intensa, immensa, da brividi,
intenderci, ancora, Ella
Fitzgerald (!) da sempre
specie nel chorus, il finale, da favola, non finisce mai (4:29). L’acme? Non
il suo modello preferito.
ancora, Feel It All, ci siamo, (09), la brezza dell’Arizona bacia in fronte KT, si
Evidentemente, Scozia e
supera ancora, estrae dal cappello alla Zorro (!) l’asso decisivo, stupenda
Regno Unito le stavano
song, irresistibile, la ‘rasoiate’ di Howe colpiscono al cuore, la rhythm
strette, segnata da vi-
section accompagna da par suo, KTT conquista definitivamente con una
cende familiari non certo
prestazione vocale da brividi, calda, sinuosa, stupefacente la pronuncia
piacevoli (morte del padre adottivo e divorzio), dopo una pausa di rifles-
cantata delle parole, confesso, per 4/5 volte ho pigiato il tasto repeat!
sione, si rimette in gioco: incontra Mr. Howe Gelb, straordinario musicista
Another song, Chimes (10), l’atmosfera si placa, piacevole, con tanto
americano, già membro di band prestigiose come GIANT SAND (Valley Of
di accordion (Sullivan), n° 11, Honeydew, un po’ più mossa, clarinetto e
Rain, 1985, Enigma, cult album imprescindibile) e CALEXICO (con J. Burns
tuba… tubano simpaticamente, No Better Shoulder sembra concludere
e J. Convertino, seminale combo border-rock: California+Mexico=Calexi-
degnamente this 5th work, inizio sussurrato, il ritmo aumenta sempre più
co!). Gelb inoltre, è un grandissimo manipolatore di suoni, a Tucson (AZ),
e, esplode letteralmente nel finale ma, al tempo! Again Feel It All band
è titolare del Wavelab Studio, marchio inconfondibile e originale nelle
jam version, non la carbon-copy, alternate take, sempre irresistibile, più
tante produzioni a lui accreditate. Così KTT, vi si trasferisce, armi, bagagli
corale della n° 09. Commento finale? Nel segno di Z…pàrdon,…KTT! Il CD
e chitarre, compone testi e musica con Howe e, uno stuolo di valenti
è all’altezza, incisione da manuale, pulita, dinamica, booklet completo, di
partners: Brian Lopez (gtr–voice); Gabriel Sullivan (gtr–vibraph.); Thoger
testi, foto bellissime con scenari mozzafiato, Kate sembra anche più bella!
Tetenslund (bs); Luke Bullen (dr – perc); John Parish (altro grande, vedi
Voto: 8 ½
Time: 51:11
di
Il libro del mese
Le operette morali
I
di Giacomo Leopardi
Maria Cristina
Marroni
[email protected]
n.102
rassegnate, non aggressive ma comprensive di un dolore che è stato ed è di
tutti”, attraverso una scrittura che lo stesso Leopardi definisce “inaffettata,
fluida, armoniosa, propria, ricca, efficace, evidente, pura”.
L’opera raccoglie ventiquattro componimenti in prosa, di cui i primi venti furono scritti a Recanati nel 1824. L’edizione definitiva sarà pubblicata a Napoli
nel 1835, dopo le edizioni del 1827 e del 1834.
Leopardi non sceglie di confrontarsi con il romanzo, che tanto amavano
i contemporanei (negli stessi anni il Manzoni rielaborava i suoi Promessi
l successo del film di Mario Martone, “Il giovane favoloso”, ha riportato
Sposi, che erano salutati con clamore), ma controcorrente propone un
l’attenzione del grande pubblico su Giacomo Leopardi, sia come uomo
genere antico, l’apologo morale “rivisitato alla luce del settecentesco conte
sia come filosofo e poeta.
philosophique “.
Le Operette morali sono concepite dallo scrittore dopo il tramonto
Si tratta dunque di prose di argomento filosofico, in cui Leopardi inserisce
della speranza: di quella politica, dopo i moti del 1820-’21, amaramente
quanto elaborato nel tempo nello Zibaldone, certamente non in forma
falliti; di quella personale, dopo la delusione della visita alla città di Roma nel
sistematica, ma mescolando in un tessuto complesso “panorami di sogni” e
1822-’23; nella rigenerazione del “primitivo” come integrità vitale; dopo la
visioni “di terre inesplorate” (Savinio), “l’angoscia e la gioia, una lucida gioia
scoperta che anche gli antichi avevano profonde ragioni per esse-
teoretica” (Manganelli).
re pessimisti. Tali disillusioni muteranno in lui l’idea della natura,
I personaggi delle Operette sono creature fantastiche, personi-
non più madre amorevole ma matrigna malvagia e indifferente
ficazioni o personaggi mitici (Ercole e Atlante, un folletto e uno
alle sorti dell’uomo, infelice per sua stessa colpa.
gnomo, il mago Malambruno e il diavolo Farfarello, la Natura e
La voce del poeta ammutolisce, privata ormai della malinconia e
un’anima, la Terra e la Luna, la Moda e la Morte, la Natura e un
del vigore agonistico, e subentra quella del filosofo, che sceglie la
Islandese); altre volte personaggi storici (Plotino e Porfirio, Colom-
prosa “che meglio si addice a una placata saggezza ragionativa, a
bo e Gutierrez), oppure personaggi storici mescolati con esseri
una spassionata riflessione sulla nullità delle cose”.
bizzarri (Torquato Tasso e il suo Genio familiare, Federico Ruysch
Già nel 1919 era iniziata lentamente per Leopardi la “conversione
e le sue mummie). Chi supererà la difficoltà della lettura, scoprirà
filosofica”, che trova ora nel sarcasmo e nell’ironia la propria
un altro Leopardi e avrà modo di sorridere divertito, come in
espressione privilegiata: se la vita è sofferenza, non c’è spazio per
questo dialogo fra Tasso e il suo Genio familiare:
i buoni sentimenti, come lo scrittore precisa già, in una lettera al
“TASSO: Addio. Ma senti. La tua conversazione mi riconforta pure
Giordani del 4 settembre 1820, anticipando l’abbozzo di “certe
21
assai. Non che ella interrompa la mia tristezza: ma questa per
prosette satiriche”: “In questi giorni, quasi per vendicarmi del mondo, e quasi
la più parte del tempo è come una notte oscurissima, senza luna né stelle;
anche della virtù, ho immaginato e abbozzato certe prosette satiriche”.
mentre son teco, somiglia al bruno dei crepuscoli, piuttosto grato che mole-
Con la perdita dell’aureola e la caduta della speranza, il pessimismo da
sto. Acciò da ora innanzi io ti possa chiamare o trovare quando mi bisogni,
“storico” diventa “cosmico e le “prosette satiriche” vengono dimenticate e
dimmi dove sei solito di abitare. GENIO: Ancora non l’hai conosciuto? In
germogliano altre prose, le Operette morali, “aeree, ironiche, luminosamente
qualche liquore generoso”.
di
22
Carlo
Manieri
Medicina
n.104
Il tumore
alla prostata
I
Luci ed ombre nella prevenzione e nella
diagnosi
[email protected]
La pietra miliare della diagnosi di tumore della prostata è stata ed è ancora
oggi la biopsia della prostata. Negli ultimi anni ed in tempi più recenti sono
stati fatti importanti passi in avanti in esami ed indagini strumentali che
consentono una migliore valutazione del rischio di tumore, con sensibile
riduzione di biopsie “inutili”.
In primis Il PSA (antigene prostato-specifico): è una proteina prodotta
quasi esclusivamente dalla prostata; le cellule epiteliali del CaP producono elevate quantità di PSA, dosabile con un semplice prelievo ematico. Il
PSA tuttavia non è cancro-specifico; possono riscontrarsi valori elevati in
presenza di una infiammazione acuta o cronica della prostata, quando la
prostata è particolarmente voluminosa, a volte inspiegabilmente quando
il volume ghiandolare è normale ed è assente un processo infiammatorio.
A conferma della non cancro-specificità un tumore può essere presente
anche in un 7-8% di soggetti con bassi livelli di PSA (minore di 2 ng/ml).
Nel differenziare una iperplasia prostatica benigna da un CaP possono
essere di aiuto il rapporto fra PSA totale e libero, frazione del PSA, più
l tumore della prostata (CaP) rappresenta circa il 15% delle neoplasie
elevato nella patologia benigna per valori assoluti fra 4 e 10 ng/ml, ed i
maschili e la seconda causa di morte per tumore nel sesso maschile. I
valori di PSA velocity e doubling time, rispettivamente la velocità con cui
fattori di rischio sono l’età, l’etnia e l’ereditarietà. Nelle persone in età
il PSA cresce nel corso del tempo ed il tempo di raddoppiamento dei suoi
avanzata è decisamente superiore l’incidenza di CaP; basti pensare
valori. Più recentemente sono stati studiati altri marcatori tumorali, in parti-
che si riscontrano focolai di CaP in una percentuale vicina al 100% di pro-
colare il PCA3, che valuta
state di soggetti prossimi ai 100 anni di età. La malattia è più frequente nel-
quantitativamente particolari
la popolazione degli USA e del Nord e Ovest dell’Europa, più bassa in quella
“catene proteiche” nelle urine
del Sud-Est Asiatico, mentre il
emesse dopo massaggio
rischio aumenta nei Giapponesi
prostatico, e l’isoforma (-2)
che vivono negli USA; quindi un
proPSA, dosabile nel sangue.
importante ruolo è giocato pro-
Dalla combinazione di PSA
babilmente da dieta (l’obesità è
totale, PSA libero e pro PSA
può essere infine calcolato il
un sicuro fattore di rischio) ed
ambiente, ma non sembrano
valore del phi (“indice di salute prostatica”).
importanti nella prevenzione
Fra le indagini strumentali di scarso aiuto è l’ecografia prostatica, in quanto
l’assunzione di selenio, vitami-
gravata, almeno nelle forme più precoci, da un’altissima percentuale di
na E e licopene. Infine il rischio
errore.
di malattia si raddoppia se si
Negli ultimissimi anni è risultato sempre più rilevante invece il ruolo
riscontrano casi di tumore in un ascendente (es. genitore, zio).
della risonanza magnetica (MRI), cosiddetta “multiparametrica” con
Molto si discute sullo screening diagnostico (visita urologica e dosaggio
bobina endorettale, che consente nelle sue fasi di studio di valutare al
ematico del PSA); esso porta ad un aumento del numero di diagnosi di
meglio morfologia e metabolismo (spettrometria) delle diverse zone
tumore, anche se i vantaggi per la sopravvivenza sono minimi, essendo la
prostatiche, con un buon indice di attendibilità nella individuazione di
malattia per lo più a lentissima evoluzione. Una diagnosi precoce induce
aree altamente sospette per tumore. Le biopsie prostatiche eseguite su
poi a trattare con terapie invasive, in cui è sensibile il rischio di impor-
immagini RMI da sole o meglio in combinazione con le immagini ecogra-
tanti complicanze quali incontinenza urinaria ed impotenza, anche tumori
fiche (MRI/ultrasuoni fusion) stanno dando incoraggianti risultati con
cosiddetti “indolenti”, cosiddetti perché
elevate percentuali di diagnosi di CaP.
probabilmente non si manifestereb-
Tuttavia la RMI, anche in considerazio-
bero clinicamente per molti anni; da
ne degli alti costi, è per lo più indicata
non trascurare poi i risvolti psicologici
dopo un primo set di biopsie negative
negativi nei pazienti in follow-up per un
per tumore.
PSA elevato. Per i suddetti motivi le linee
In conclusione tutte le indagini, stru-
guida dell’American College of Physi-
mentali e non, devono essere conside-
cians non raccomandano il dosaggio del
rate tessere di un mosaico che messe
PSA nei soggetti con età inferiore ai 50
insieme consentono una più appro-
anni, oltre i 69 anni o con aspettativa di
priata indicazione alle biopsie. Bisogna
vita inferiore a 10-15 anni; per i soggetti
tuttavia sottolineare che alcune delle
fra 50 e 60 anni i rischi ed i benefici
suddette indagini sono molto costose,
vanno individualizzati e concordati con
poco diffuse e spesso non eseguibili in
il paziente.
strutture sanitarie pubbliche.
di
Massimiliano
Volpone
Coldiretti Informa
Direttore Coldiretti Teramo
23
n.104
Raccolta scarsa di olio e castagne
nostrane. Tale criticità nasce anch’essa da un
andamento climatico sfavorevole ma soprattutto dagli attacchi provocati dall’insetto killer
del castagno “Cinipide galligeno del castagno”
È un dramma
È
evento eccezionale. L’olio è infatti il prodotto di
arrivato in Italia dalla Cina che hanno provocato
maggior prestigio che la nostra terra ci regala,
il crollo della produzione nazionale con tagli del
è il simbolo del nostro territorio, della cultura di
90% rispetto agli anni precedenti l’infestazione.
un popolo che da generazioni coltiva l’olivo con
Si chiederà alla Regione di dichiarare lo stato
la drammatica fotografia scattata da
pazienza, cura e dedizione.
di calamità naturale e pre-
Coldiretti sulla campagna olivicola in via
Analoga situazione dramma-
vedere misure di sostegno
di conclusione, fortemente penalizzata
tica è vissuta dal comparto
alle imprese del settore che
dall’anomalo andamento climatico
delle castagne dove, con un
sopportano danni ingentissimi
e dall’attacco di fitopatie che, mai come
calo del 90% del raccolto sulle
coinvolgendo in questa azione
quest’anno, hanno compromesso il raccolto
montagne si è verificato per
Governo, Regione, parlamen-
di uno dei prodotti simbolo dell’agricoltura. Il
la prima volta nella storia, il
tari e consiglieri regionali
del territorio e tutti i Comuni
momento è molto difficile,
sorpasso
il calo della produzione è
delle im-
innegabile,bisogna soste-
portazioni dall’estero che
ce di questa situazione critica e sollecitino
nere il settore, le aziende
hanno superato in quantità
provvedimenti di tutela. È bene ricordare che
e gli operatori addetti,
la produzione Made in Italy
oggi l’unica soluzione per essere rimborsati,
accompagnandoli in questa
portando così sulle tavole
anche se solo in parte, dai danni delle avversità
fase che si spera sia transi-
autunnali degli italiani più
atmosferiche o dalle fitopatologie sono le
toria perché causata da un
castagne straniere che
assicurazioni agevolate.
perché si facciano portavo-
24
n.104
di
Leonardo
Persia
Cinema
American Gothic
L’incubo della Storia riflesso nello specchio del cinema USA.
Sei grandi classici del cinema per rileggere in maniera fanta-horror i momenti critici del ‘900
Università degli Studi di Teramo - Campus Coste Sant’Agostino - Aula tesi - Proiezioni didattiche del
corso di Laboratorio di Comunicazione Teatrale
Le proiezioni e le schede dei film sono a a cura del nostro collaboratore Leonardo Persia
Martedì 18 Novembre ore 21,00
corpo, quindi come voce proveniente da altro
mondo, suggestiva e manipolatrice). James Whale,
eccentrico ed ironico poeta della diversità e della
follia (suoi Frankenstein e The Old Dark House),
è attratto in primis dal personaggio del mad
doctor, visto come simpatico e anche maldestro
ribelle. Allo stesso tempo sa che quella medesima
follia si aggira, potente e violenta, in Europa e
nel mondo. E il suo film finisce per diventare un
ritratto dei dittatori dell’epoca, visti con sguardo
atterrito e allo stesso tempo sfumato. Il suo Jack
[email protected]
Miles Bennell,un medico californiano, si accorge
che la sua cittadina è stata invasa da baccelli
alieni che si insinuano nel corpo umano durante
il sonno come parassiti invisibili e pian pano si
sostituiscono ai loro ignari ospiti.
Metafora fantascientifica del lavaggio del cervello,
racconto insuperato dell’essere umano sostituito
da un simulacro proveniente da un altro mondo,
è il film che esprime, meglio di ogni altro, le
paure di un decennio dove tutti sembrano essere
diventati baccelloni. Tutti ma proprio tutti. Chi è a
favore e chi è contro. Lo stesso regista Don Siegel
ammise che la storia poteva essere letta sia
come parabola anticomunista che come monito
contro il maccartismo, cioè l’esatto contrario.
Un’opera sull’omologazione, dove “il prossimo”
bacellone non è altri che lo spettatore, direttamente chiamato in causa nel finale, apocalittico
ed indimenticabile. È stato rifatto negli anni’70 (da
Philip Kaufman), nei ’90 (da Abel Ferrara) e negli
anni 2000 (Oliver Hirschbiegel). Dalla condizione
di baccelloni non siamo più usciti. Siamo tutti
ultracorpi, oggi più che mai.
Martedì 2 Dicembre ore 21,00
è qualcosa che c’è ma non si vede: una vittima
carnefice. Ispira pietà, ma è pericolosissima.
L’UOMO INVISIBILE
Martedì 25 Novembre ore 21,00
(The Invisible Man) Usa, 1933
Regia: James Whale – Sceneggiatura: R. C. Sherriff
(dal romanzo omonimo di H. G. Wells) - Fotografia:
Arthur Edeson, John J. Mescall - Montaggio: Ted
J. Kent - Musiche: Paul Dupont, W. Franke Harling,
Heinz Roemheld - Produttore: Carl Laemmle Jr. Casa di produzione: Universal Studios
Interpreti: Claude Rains, Gloria Stuart, Henry
Travers, Una O’Connor
Lo scienziato Jack Griffin inventa un siero che
rende invisibili e lo utilizza per sé. Non riesce
a trovare l’antidoto e la monocaina da cui è
formato il siero comincia ad alterargli mente e
percezione. Si trasforma in un folle desideroso di
conquistare il mondo e idea attentati ed omicidi.
Gli effetti speciali di John Fulton e John Mescall,
L’INVASIONE DEGLI
ULTRACORPI
CHE FINE HA FATTO
BABY JANE?
(What Ever Happened to Baby Jane?) USA,
1962
Regia: Robert Aldrich –Sceneggiatura: Lukas
Heller (dall’omonimo romanzo di Henry
(Invasion of the Body Snatchers) Usa, 1956
Farrell)- Fotografia: Ernest Haller – Montaggio: Mi-
pura avanguardia anni ’30, sono il segno (in)
Regia: Don Siegel – Sceneggiatura: Daniel
chael Luciano – Musiche: Jack Solomon – Casa di
visibile di una parabola fanta-horror Universal,
Mainwaring, Richard Collins, Sam Peckinpah
produzione: Warner Bros - Interpreti: Bette Davis,
lo studio hollywoodiano più specializzato nella
(non accreditato) (dall’omonimo romanzo di Jack
Joan Crawford, Victor Buono, Maidie Norman
vita dei mostri. Il romanzo di Wells, pubblicato nel
Finney) – Fotografia: Ellsworth Fredericks - Mon-
Il ménage sadomasochistico di due anziane
1897 (ma scritto ben sedici anni prima), metteva
taggio
sorelle: un’invecchiata bimba prodigio presto
in guardia contro la rivoluzione industriale, la tec-
Dragon - Casa di produzione: Allied Artists
dimenticata, rancorosa nei confronti della sorella
nologia disumanizzante, la pericolosità di nuovi
Interpreti: Kevin McCarthy, Dana Wynter, Larry
paraplegica, ex diva di Hollywood colpevole di
media come la radio (percepita come voce senza
Gates, King Donovan
aver avuto un successo più duraturo.
: Robert S. Eisen – Musiche: Carmen
Il film che trasformò la vecchia Hollywood – e
del regista, Sharon Tate, sarà vittima di una
emblematica degli anni ’60, delle lotte e delle
con essa tutto un vecchio mondo – in un teatro
setta satanica e nel condominio dove si svolge
sconfitte a venire. Gli zombi come contestatori,
dell’assurdo. Il glamour, la grazia, l’incanto,
l’azione sarà assassinato, molti anni dopo, John
gli zombi come mondo nuovo, gli zombi come
l’american dream diventano orrore, vecchiaia, fru-
Lennon. Inoltre, dietro un gioco di apparenze,
terzomondisti in rivolta. Ma anche i morti vivi
strazione e incubo infinito. Niente è più lo stesso.
prevale un punto di vista colto, disincantato e
della civiltà dei consumi, incapaci di intendere
Robert Aldrich, uno dei cineasti più anti-sistemici
profetico che vede già la restaurazione come
e di volere, eterodiretti e sanguinari; i futuri
di Hollywood, contesta lo star system, i rapporti
approdo della contestazione. Il vero orrore
terroristi; i prossimi agenti della depressione
familiari, toglie la maschera alla (ex) morale cor-
del film sta nel mostrare una giovane coppia,
internazionale. Lo stesso George A. Romero si
rente, impone un cattivo gusto destinato a fare
sognatrice e alternativa, che finisce per essere
rese conto di quanto fosse potente e intercam-
scuola, un paio d’anni dopo L’occhio che uccide
risucchiata gradualmente nell’ottica di una cop-
biabile la figura del morto vivente e la mutò a più
di Michael Powell e Psycho di Alfred Hitchcock.
pia di anziani, rispettabili e dalle buone maniere.
riprese, da carnefice a vittima, da contestatore a
Un nuovo mondo si sta profilando, nel bene e nel
I veri diavoli e rivoluzionari sono loro, impossibili
contestato, attraverso una saga sempre foriera
male, e questo dramma sopra le righe, cupo, teso
da combattere. Immaginate Rosemary come in-
di un ulteriore punto di vista. Questo primo
ma anche ironico, ne è il riflesso per eccellenza.
genua incarnazione di quegli anni in cui si voleva
tassello è rimasto però insuperato e terrificante
Da quel momento le due star protagoniste, Bette
cambiare il mondo. E rabbrividite nel ripercorre
come nessun altro, una vera discesa nel rimosso
Davis e Joan Crawford, divennero icone horror,
la diabolica, vecchia, controffensiva che ne è
straboccante.
scatenando la moda della vecchia diva vista
seguita. Reagan, Thatcher, Craxi, le deregulation,
come mostro (se ne ricorderà anche Dario Argen-
i tagli sociali, il riarmo folle. Lo strategico crollo
Martedì 13 Gennaio ore 21,00
to con Clara Calamai, Alida Valli e Joan Bennett),
dei muri, la strategica guerra in Jugoslavia, la
metafora del vecchio mondo da svelare e rifare.
strategica Unione Europea. Spostamento global
Subito. Il ’68 è vicino. Ma anche la nostalgia di un
a destra, fine dello stato di diritto, bancocrazia.
mondo che non c’è più.
Non più rose(mary), ormai. «Dio è morto!» «Ave,
Martedì 9 Dicembre ore 21,00
Rosemary, madre di Andrew!».
Martedì 16 Dicembre ore 21,00
ESSI VIVONO
(They Live) Usa, 1988
Regia: John Carpenter – Sceneggiatura di John
Carpenter (da un racconto di Ray Nelson) –
ROSEMARY’S BABY
(id.) Usa, 1968
Regia: Roman Polanski – Sceneggiatura: Roman
Polanski (dall’omonimo romanzo di Ira Levin)
– Fotografia: William Fraker- Montaggio: Sam
Fotografia: Gary B. Kibbe – Montaggio: Gib Jaffe,
LA NOTTE DEI MORTI
VIVENTI
Frank E. Jimenez – Musiche: John Carpenter,
Alan Howarth – Produttore: Larry J. Franco –
Casa di produzione: Alive - Interpreti : Roddy
Piper, Keith David, Meg Foster, Peter Jason
Un giovane vagabondo scopre, grazie a degli
(Night of the Living Dead) Usa, 1968
strani occhiali neri, che molti umani sono degli
O’Steen, Bob Wyman – Musiche: Krzysztof
Regia: George A. Romero Sceneggiatura: John A.
extraterrestri mascherati che condizionano
Komeda - Produttore: William Castle – Casa di
Russo, George A. Romero – Fotografia: George
l’umanità con messaggi pubblicitari subliminali.
produzione: Paramount
A. Romero, Joseph Unitas – Montaggio: John A.
Non gli resta che iniziare la rivolta, aiutato da un
Interpreti: Mia Farrow, John Cassavetes, Ruth
Russo, George A. Romero – Musiche: AA.VV., Karl
operaio nero.
Gordon, Sidney Blackmer
Hardman, Marilyn Eastman, George A. Romero
Al culmine dei luccicanti anni ’80, della “Storia
Una giovane coppia va a vivere in un tetro con-
- Produttore: Karl Hardman, Russell Streiner –
finita”, tra i crolli e la fine delle ideologie, ecco
dominio di New York, facendo amicizia con la
Casa di produzione: Latent Image - Interpreti:
emergere questo ormai classico film di fantaco-
servizievole coppia anziana di vicini, rassicuranti
Duane Jones, Judith O’Dea, Karl Hardman,
scienza, dove si ha il coraggio di vedere ancora
esponenti della classe media. Ma forse le appa-
Marilyn Eastman
quello che non va nel mondo. Gli occhiali come
renze ingannano e la gravidanza della giovane
I morti resuscitano in una piccola città della
simbolo di una nuova vista, un invito a ri-vedere
protagonista è il risultato di qualcosa di terribile.
Pennsylvania, trasformati in mostri assetati di
tutto. A capire e a resistere. La resurrezione della
Un beffardo film di Polanski , opera d’autore
sangue. In un’isolata fattoria, un gruppo di per-
rivolta, pur tra mille difficoltà e nuovi interrogati-
del/sul ’68, travestita da film horror, di genere
sone è costretto ad affrontare questa catastrofe.
vi. Di fronte a uno scenario che è lo stesso in cui
basso (produce, e doveva anche dirigere,
Catastrofe ecologica e umanitaria, quella
viviamo: globalizzazione, riassetto geo-politico,
William Castle, un maestro della serie B), ricco di
degli zombi assalitori di un’umanità anch’es-
classismo trionfante, manipolazione assoluta e
presagi. Dopo questo film la giovane compagna
sa zombizzata, divenne subito la vicenda
media trionfanti. Visti con gli occhi(ali) giusti.
25
n.104
di
26
n.104
In giro
Civitella
del Tronto
La mia passeggiata in fortezza.
Perché l’abbiamo così vicina da trascurarla!
D
Sergio
Scacchia
http://paesaggioteramano.blogspot.it
Robbia o le atmosfere di Monet. I colori sono stesi ad arte, ma non
riescono a catturare completamente la luce, non rendono giustizia
alla trasparenza di un cielo incredibile.
Il pennello non riesce a bucare la storia, a far respirare l’umidità
dei vecchi muraglioni screziati dal tempo, non fa percepire odori e
profumi.
Nell’entrare finalmente in fortezza mi guardo intorno.
Lo sguardo spazia sulle vicine montagne gemelle e, più giù, verso
le dorsali appenniniche del Gran Sasso e della Majella che separano le valli.
La vista, coinvolta, si perde nel cielo.
Il contrasto è meraviglia.
A volte, in momenti magici, si scopre nella natura una tavolozza di
rara efficacia, tra azzurro cobalto, cumuli nembo grigi e pennellate
candide di brina. È la radice di una policromia d’autore, una perfezione di paesaggio non facile da raccontare.
Le torri di guardia dell’affascinante fortezza aprono spazi dell’ani-
al belvedere, una manciata di tornanti per il vecchio borgo,
ma. I cortili interni, con i cammini di ronda, raccontano vicende di
la fortezza borbonica di Civitella del Tronto appare come un
un passato difficile e glorioso.
Titanic pronto a salpare in mare.
Mi piace da impazzire cercare con la mente, sotto il manto erboso,
Nel piccolo prato, puntellato di fiori gialli, il pittore seduto
tracce di fortificazioni, mentre arrivo al centro della struttura, nel
su di una minuscola sedia, cerca di catturare l’anima di questo
cuore di queste muraglie inespugnabili.
panorama per imprimerlo sul cartoncino. Colpi di pennello veloci e
Il fortilizio di Civitella è una tra le più imponenti opere d’ingegneria
sicuri, tocchi di blu, verde, marrone, grigio e giallo.
militare dell’intera penisola. Si tratta di una roccaforte poggiata a
Purtroppo per lui i colori reali sono troppo belli.
nido d’aquila su di una cresta rocciosa, lunga poco più di mezzo
Sul finire dell’autunno la luce ormai pungente e pura, inebria e
chilometro e con larghezza media di quasi cinquanta metri, la cui
vivida le cromie. Ci vorrebbe un Van Gogh, a limite un Luca della
costruzione fu iniziata nell’anno 1564, durante la dominazione
27
n.104
spagnola e completata nel 1576.
marzo del 1861.
Prima di andar via, lancio una nuova accu-
Il baluardo occupò il posto di una pre-
Alla fine del sanguinoso conflitto, il forte
rata occhiata al panorama da urlo.
cedente cinta muraria con cinque torri,
fu in parte distrutto.
Nella parte alta c’è un colpo d’occhio
opera della dominazione aragonese, forti-
Oggi, dopo il riuscitissimo restauro degli
fantastico:
ficazione del paese incastellato sotto.
anni ’90, la fortezza offre veramente uno
Gli incombenti monti Gemelli con le gole
Esisteva, ancor prima, anche un fortino di
splendido viaggio nel tempo e nella storia,
del Salinello, paradiso naturale; la vicina e
epoca angioina a cingere la cittadella più
grazia anche al museo ubicato al suo in-
bellissima città di Ascoli Piceno; la collina
in basso.
terno. Nei locali si conservano documenti,
del convento benedettino di Monte Santo,
Civitella del Tronto, con la costruzione
stampe, oggetti, plastici e armi degli anni
da dove iniziavano i territori dell’allora
dell’attuale forte, era diventata l’autorevo-
di assedio.
Stato Pontificio confine con il Regno di
le e famosa sentinella invalicabile dei con-
Sui camminamenti esterni il vento sbatac-
Napoli;
fini più a settentrione del Regno di Napoli,
chia le vecchie assi di legno della balau-
la località di Villa Passo, antica zona do-
caposaldo di un territorio importante nelle
stra. Facile immaginare eserciti, cavalieri,
ganale; il mare Adriatico, dopo la valle del
economie nazionali.
speroni, stivali, casematte, barbacani,
fiume Vibrata.
Il baluardo teramano scrisse pagine di
archibugi, giovani ufficiali nelle loro lustri
Dal bastione più alto ammiro l’incastel-
enorme importanza storica sia per gli
uniformi.
lamento del paese vecchio con le sue
avvenimenti sia per gli assetti politici
Chissà che vita si conduceva allora?
caratteristiche e strette vie necessarie
dell’Italia e dell’Europa e per le prospet-
Valzer e mazurche nelle feste importanti,
alla difesa contro le artiglierie nemiche.
tive che si aprirono nella realizzazione, in
forse, ma anche noia della vita di guarni-
Tutto è immerso nella storia, ha una
seguito, dell’Unità d’Italia.
gione.
dimensione quasi irreale, sospesa nel
Tra gli assedi subiti, da ricordare quelli
Visitare il forte è veramente viaggiare
tempo, tra atmosfere lontane che aiutano
dell’esercito francese e, soprattutto, l’ul-
nel tempo, tra piazze d’armi, corpi di
a scoprire chiese, palazzotti gentilizi, cor-
timo, lunghissimo e sanguinoso, avvenuto
guardia, carceri, furerie, resti del palazzo
tili d’epoca, casette medievali a matton-
durante la dominazione borbonica per
del Governatore e residenze degli ufficiali,
cini, minuscole piazze dal sapore antico
opera dei piemontesi di Vittorio Emanuele
oltre a solidi bastioni di difesa di una cinta
che sembrano finte tanto si presentano
II, battaglia preludio di quell’unità cui la
muraria imponente, chiusa quasi a nido
solitarie.
fortezza cedette per ultima e solo il 20
d’aquila sul mondo circostante.
Non me ne andrei più!
28
di
Dura Lex Sed Lex
Rossella
Scandurra
[email protected]
n.104
Brevi cenni
sull’amministrazione
di sostegno
a favore dei soggetti in difficoltà
N
L’amministrazione di sostegno deve essere intesa come lo strumento
finalizzato alla tutela di chi si trovi in condizioni di particolare difficoltà
e ridotta capacità di autonomia.
Coloro che rientrano in questa situazione possono essere gli anziani
che non sono propriamente autosufficienti, ma che nello stesso
tempo non presentano una riduzione della capacità di relazione e di
comprensione; oppure i malati che a causa della loro malattia non
sono in grado di compiere alcuni atti.
Quindi, si tratta di persone che per effetto dell’età avanzata o per
una infermità ovvero, come detto già, per una menomazione fisica o
psichica, non sono più in grado di provvedere a se stessi e ai propri
interessi.
L’Autorità Giudiziaria di riferimento per tale procedimento è il Giudice Tutelare, giudice in composizione monocratica (cioè è un solo
el nostro Paese l’amministrazione di sostegno è stata introdot-
magistrato che decide). Esso è il Giudice Tutelare del luogo dove il
ta con la Legge 9 gennaio 2004 n. 6, libro I, Titolo XII, Capi I e II
beneficiario ha la residenza o il domicilio.
del Codice Civile.
Il Giudice Tutelare può disporre che l’amministratore di sostegno
Questo istituto costituisce una svolta rispetto al passato e si
sostituisca o assista il beneficiario nel compimento di qualsiasi atto
pone a protezione dei soggetti deboli nel tentativo di valorizzare l’in-
senza però privarlo della sua autonomia
dividuo e la sua personalità (anche se si tratta di un disabile) nonché
(art. 409 c.c.).
la sua volontà, quindi tende a porre in primo piano la personalità del
L’amministratore di sostegno ha solo i
beneficiario.
poteri conferitigli dal Giudice e non poteri
Per quanto riguarda i presupposti per la nomina di A.d.S., ai fini
di rappresentanza e gestione; difatti a
dell’applicazione dell’istituto si richiede la contemporanea presenza di
norma dell’art. 409 c.c. si stabilisce che
due condizioni: la sus-
“l’amministratore di sostegno, nello
sistenza di uno stato
svolgimento del suo ufficio, deve tener
di infermità (ovvero
conto dei bisogni o delle aspirazioni del
una menomazione
beneficiario ed in caso di contrasto, deve
fisica o psichica) e la
informare il Giudice tutelare che decide”.
conseguente impos-
Questi sono solo brevi cenni sull’istituto
sibilità di provvedere
dell’amministrazione di sostegno che
ai propri interessi (art.
per la sua complessità necessita di approfondimenti giuridici che non
404 e segg. c.p.c.).
possono essere trattati in questa sede.
di
Antonio
Parnanzone
Sport
Calcio
P
29
[email protected]
n.104
gli girato le spalle.
to con favore
Il riferimento non
l’avvicinamento
è a fatti inerenti
di nuovi suppor-
il campo di gara,
ter, constatato
bensì all’inferme-
con l’incremento
ria. Infortuni di
delle presenze
lunga degenza,
sulle gradinate del
rima della compilazione dei gironi,
Caidi e Fiore, e
Bonolis. Il rovescio
tutti volevano che il Teramo venis-
lo stop piuttosto
se inserito in quello centrale, per
prolungato di Pe-
comodità, perché ambienti più
trella hanno tolto
Foto Vincenzo Ranalli
della medaglia
anche in questa
occasione si è
tranquilli ed anche perché si pensava ci
una buona percentuale di qualità alla
presentato in modo piuttosto eloquente.
fossero meno difficoltà. A ben vedere,
squadra. Le non perfette condizioni di
Il riferimento non è, naturalmente, a chi
soprattutto se si vanno a guardare le
Lapadula, che si trascinano da parecchio
si è avvicinato in questi ultimi tempi e
classifiche dei tre gironi, il più equilibra-
tempo, limitano molto le potenzialità
comunque non solo a loro. L’addetto
to è proprio quello centrale. Classifica
offensive. Nonostante tutto, però, il
stampa del Teramo Calcio, vedendo
molto corta e con
scorrere sui Comu-
un leader che sta
nicati Ufficiali della
venendo fuori solo
Lega Pro una serie
in questo periodo. È
di multe a carico del
l’Ascoli, infatti, che
Teramo, ha voluto
comincia ad allun-
quantificare, per
gare su un gruppo di
ciascuna squadra
inseguitrici nel quale
dell’intera Divisione
fa parte anche il
Unica, l’ammontare
Teramo e il blaso-
complessivo. Il poco
nato Pisa. Il gruppo
edificante primato
che insegue è quasi
per il momento è
compatto. Solo pochi
toccato proprio al
punti dividono le
Teramo. Si spera che
squadre posiziona-
strada facendo lo
te a ridosso della
scettro venga lascia-
capolista. Basta una
to a qualcun’altro,
partita andata male
ma resta comunque
per scendere a
centro classifica. Si
un fatto negativo.
Foto Vincenzo Ranalli
può sbagliare poco
Cori e cromatismi di
bandiere e striscioni
e soprattutto in alcune circostanze
Teramo marcia insieme alle altre, senza
costituiscono costume da stadio quando
accontentarsi di un punto è saggio. Si
mostrare alcuna inferiorità, per risultati
c’è una partita da giocare. Senza una
verificano spesso risultati sorprendenti
concreti, per personalità e per spetta-
simile scenografia verrebbe meno un
con squadre di alta classifica messe ine-
colarità delle sue manovre di gioco. La
elemento imprescindibile che dona all’e-
sorabilmente sotto da altre posizionate
barca va ed anche piuttosto bene. Anche
vento il clima per il quale molti vivono
in quella medio bassa. Regna un forte
nei momenti poco favorevoli, quanto a
la passione per il calcio. Non esage-
equilibrio e non
risultati, non si
rare, però, è un elemento altrettanto
c’è mai risul-
sono verificati
imprescindibile. I canoni di civiltà non
tato scontato,
sfaldamenti
devono essere confusi con atti violenti
neanche nei
nei compor-
che potrebbero arrecare danni ad altri e
match testa-co-
tamenti degli
connotare la città di una immagine non
da. Il Teramo fa la
atleti in campo
sua. Gli autori, pertanto, facciano un atto
sua parte, senza
e della struttura
di umiltà nel rinunciare a comportamenti
strafare ma
che supporta
non consoni ai regolamenti federali.
sempre pronto a
saldamente la
In fondo anche loro amano il Teramo,
dare tutto, anche
squadra. In più
forse più di altri. In nome del Teramo,
quando la fortu-
occasioni era
pertanto, andiamo allo stadio a tifare e
stato saluta-
lasciamo a casa tutto il resto.
na sembra aver-
Foto Vincenzo Ranalli
dalla
30
Redazione
Sport
n.104
I
[email protected]
Pallamano
do di poter ricoprire diversi ruoli ed essere quindi una pedina
importante per la squadra. Un’altra piacevole sorpresa arriva
inoltre dall’ ex-portiere Matteo Di Marcello che, dopo 12 anni
di esperienza in massima serie, ha deciso per questa stagione
di mettersi alla prova nel ruolo di pivot con risultati più che
discreti. Altro tassello importante per l’Hc Team Teramo si sta
nizia male la fase di ritorno per la Nuova HF Teramo nel
dimostrando l’ala-terzino Stefano Arcieri; il ragazzo classe ‘98
campionato di serie A1 femminile. Nell’ottava giornata,
ha infatti interessanti caratteristiche le quali non sono sfuggite
infatti, il team allenato da Settimio Massotti viene sconfitto
agli allenatori federali che, proprio per questo, lo hanno convo-
dalle padrone di casa del Conversano, le quali, con un 39-
cato nella squadra della Rappresentativa “Area Sud”, in cui, per
28 finale, evidenziano la differenza di valori in campo delle due
altro, sta ben figurando.
squadre. La Nuova HF Teramo, però, nonostante possa vantare
Per quanto riguarda la femminile, invece, l’esordio dell’Hc
tra le fila la capocannoniera rumena Maria Daniela Palarie, non
Team Teramo nel campionato di Seconda Divisione è alle porte
(Domenica 23 Novembre alle ore
sta certamente puntando sulle giovani locali, come dimostrato dall’arrivo
della 43enne Bijliana Medjedovic.
Natasa Miladinovic
17.30 al Pala Acqua Viva “Giorgio
Binchi”) e la società ha perfeziona-
Quest’ultima andrà certamente ad
to la rosa con gli acquisti di Elena
aumentare l’esperienza ma anche
Krese, Daniela Dovesi e Nataša
l’età media del “sette” titolare.
Miladinovic. L’obiettivo prefissato
Trend opposto per il Team Teramo
dalla “neo-società” è quello di rag-
maschile che, dopo la prima sconfitta
giungere la promozione in serie A
in casa del Chiaravalle, non ha com-
1. Per fare ciò le ragazze dovranno
messo altri errori, portando a casa
però, prima vincere il girone E in
l’intera posta in palio delle 3 partite
cui sono state inserite assieme a
disputate fino a questo momento. A
Grosseto, Civitavecchia, Pontinia e
spiccare, in particolar modo, sono le
Cingoli e poi, disputare un concen-
ottime prestazioni in fase realizzativa
tramento con le vincenti del girone
di Davide Barbuti (13 reti negli ultimi
sardo e di quello toscano-emiliano.
60 minuti) e quelle in fase difensiva
Al termine di questa fase, ci sarà
del portiere Alessio Collevecchio.
poi lo scontro con le vincenti delle
Chi invece sta stupendo in maniera
altre aree, il quale assegnerà la
positiva il mister Franco Chionchio è
promozione in serie A alle prime tre
Florent Aziri, il quale sta dimostran-
classificate.
DOMANDE DI CONTRIBUTO ANNO 2015
∏
La Fondazione Tercas, nell’Anno 2015, provvederà alla valutazione di Progetti
esclusivamente nei seguenti ambiti di attività:
Musica, Teatro e altre Attività Culturali
Volontariato, Filantropia e Beneficenza
Educazione, Istruzione e Formazione
Saranno oggetto di valutazione esclusivamente le Domande di Contributo
presentate mediante compilazione dei Modelli disponibili, insieme agli Avvisi,
nell’area: Richiedere Un Contributo del Sito Internet www.fondazionetercas.it
ed inviate telematicamente entro il giorno
lunedì 22 dicembre 2014
All’invio telematico dovrà seguire l’invio dei documenti in originale, mediante:
posta raccomandata entro il giorno mercoledì 7 gennaio 2015;
oppure
consegna manuale, entro ore 12.00 del giorno mercoledì 7 gennaio 2015.
NON SARANNO RITENUTE VALIDE
E NON SARANNO PERTANTO OGGETTO DI VALUTAZIONE
LE DOMANDE NON PERVENUTE SECONDO LE SUDDETTE MODALITÀ