n. 104 Novembre 2014 mensile di informazione in distribuzione gratuita CARO BABBO NATALE L’INTERVISTA A BIANCONE POPOLO DI SANTI, POETI... L’UNIVERSITÀ VA AL CINEMA pag. 8 pag. 14 pag. 24 SOMMARIO n. 104 3 Caro Babbo Natale 4 Teramo Culturale – Gennaro della Monica 6 Missione impossibile 7 Soffia il ven(do) ai potenti 8 L’intervista a Biancone 10 Marco Ciampani, Projet 192 12 Enzo De Rosa 14 Popolo di santi, poeti... 18 E-book revolution? 19 L’oggetto del desiderio 20 Musica 21 Il libro del mese 22 Medicina 23 Coldiretti informa 24 L’Università va al Cinema 26 In giro 28 Dura Lex sed Lex 29 Calcio 30 Pallamano è possibile scaricare il pdf di questo e degli altri numeri dal sito web www.teramani.info scriveteci a [email protected] Direttore Responsabile: Biagio Trimarelli Redattore Capo: Maurizio Di Biagio Hanno collaborato: Mimmo Attanasii, Maurizio Carbone, Maria Gabriella Del Papa, Maurizio Di Biagio, Maria Gabriella Di Flaviano, Carmine Goderecci, Cristina Marroni, Silvio Paolini Merlo, Antonio Parnanzone, Leonardo Persia, Vannina Pizii, Sergio Scacchia, Rossella Scandurra, Massimiliano Volpone. Gli articoli firmati sono da intendersi come libera espressione di chi scrive e non impegnano in alcun modo né la Redazione né l’Editore. Non è consentita la riproduzione, anche solo parziale, sia degli articoli che delle foto. Impaginazione: Imago Comunicazione Periodico Edito da “Teramani”, di Marisa Di Marco Via Paladini, 41 - 64100 - Teramo - Tel 0861.250930 per l’Associazione Culturale Project S. Gabriele Organo Ufficiale di informazione dell’Associazione Culturale Project S. Gabriele Via Paladini, 41 - 64100 - Teramo - Tel 0861.250930 Registro stampa Tribunale di Teramo n. 1/04 del 8.1.2004 Stampa: Gruppo Stampa Adriatico Per la pubblicità: Tel. 0861 250930 347.4338004 - 333.8298738 Teramani è distribuito in proprio 3 l’Editoriale Caro Babbo Natale L dalla Redazione ma no, non cadiamo nel tranello! Stop questa volta anche alle solite invettive contro il Palazzo, contro quei baldi e giovani ragazzotti che abbiamo destinato a rappresentare le nostre istanze, sarebbe come darsi una martellata sui piedi. Basta con i piagnistei, poi è Natale. Nella a letterina a Babbo Natale, questa volta nostra letterina a Babbo Natale chiediamo… la spediamo in largo anticipo, del resto cosa mai potremmo chiedere!? Ma sì, non v’è vogliamo seguire l’esempio di Tonino, com- dubbio, da colui che dispensa doni e gioie chie- merciante di Viale Crucioli, che per auspicarsi diamo solo esempi positivi. Comportamenti che una festività ricca ed opulenta ha anticipato ci possano far comprendere come il commercio l’esibizione del suo albero di Natale in vetrina. possa risollevarsi con chi ogni giorno, solo con il Bravo: l’ottimismo è il sale della vita, diceva il proprio comportamento, riesca a mostrare agli nostro Amico Tonino Guerra. In questo caso è altri quel famoso sfavillio alla fine del tunnel, già mezzo incasso. Glielo auguriamo di cuore. senza che si trasformi necessariamente in luci La nostra letterina, da bravi Teramani quali di tir. Purtroppo conosciamo la situazione quasi siamo, la dedichiamo al dio del commercio che da default del Comune di Teramo che questo pare si sia appisolato su di un cirro, dimenti- Natale sarà costretto a non inghirlandare i candosi degli umani troppo umani. Anche allora corsi e le vie della città con le solite luminarie nella sua opera Nietzsche partiva da un assunto natalizie. Ebbene, due uomini, Giancarlo Da Rui che lo avrebbe fatto librare poi in spazi a noi e Dario Sfoglia, ormai liberi dal canto delle Sire- preclusi, urlando a suo modo sull’esistenza ne, si sono messi in testa che quello sfolgorio, umana: la Krisis. Facendo i dovuti paragoni an- un tempo nutrito da Bruno Parra, l’uomo che che noi vogliamo iniziare il nostro carteggio con accendeva le feste, ci sarà anche questa volta. Santa Klaus partendo da “non ci resta che pian- Uno con la bici, l’altro a piedi, stanno girando gere”. Purtroppo ogni giro di posta assistiamo tutti i negozi. Una sola domanda. Contribuite? a chiusure eccellenti nel nostro territorio: pub Ecco mio caro babbo Natale, io desidero che storici che hanno rivoluzionato un’era, ristoranti questo Natale le luminarie del mio paese si che nel vicolo fosco splendevano di luce pro- accendano tutte sotto i fiocchi di neve e che pria, negozi di abbigliamento che hanno vestito cresca l’incessante calpestio di clienti che giovani che ora sono in pensione. È facile farsi affollano i bei negozi, perché si ritrovi il sorriso prendere dallo sconforto, sarebbe molto più e si comprenda che il futuro è solo nostro e di facile e per certi versi anche auto-consolatorio, chi lo vuole accendere. di 4 n.104 Teramo Culturale Gennaro Della Monica e l’arte come custode della cultura materiale Silvio Paolini Merlo [email protected] tro con Filippo Palizzi, Federico Rossano e gli altri esponenti della Scuola di Resina, le ricerche condotte con loro nelle campagne del napoletano, segneranno in modo profondo la sua sensibilità al punto da spingerlo a credere che nel «vero», nel «semplice», nel «diretto» di tutto un mondo parallelo, forse dimenticato e tradito dalla storia, dovesse esserci il fine ultimo del dipingere. Quest’intima appartenenza tra dimensione poetica, diciamo pure culturale e umanistica, e dimensione metastorica della natura, verrà come noto radicalmente alterata e intaccata dalle nuove correnti del Novecento, nelle quali si assisterà a un netto divorzio tra il fine dell’artista e i canoni tradizionali del bello come regno di equilibri e di ordini oggettivi. Causa questa che, senza reale fondamento, può avere influito nel trascurare autori come il nostro che dalla natura sono partiti e alla natura hanno sempre attinto. Non che in Della Monica manchino i convenzionali momenti di rievocazione storica, come la tempera murale L del Bruto che condanna i figli preparata per il Palazzo di Giustizia teramano, dove tornano tematiche e tendenze proprie del romanticismo storico e novanta opere di Gennaro Della Monica esposte fra Palazzo napoletano frequentato in gioventù. Ma queste prove di stile, certo non Reale a Milano e Castel dell’Ovo a Napoli, dove un’altra personale prive di valori pittorici, restituiscono del suo lavoro solo un aspetto mar- sull’artista era stata allestita una decina di anni fa, e che ora si ginale, progressivamente mitigato nel corso degli anni. apprestano a proseguire per Parigi, oltre a fornire una visione d’as- Nelle sei sezioni della mostra, dove bene emerge questo affrancarsi sieme sull’opera di Della Monica hanno la particolarità di partire dall’idea dal purismo accademico e l’evolvere di tecniche dall’«en plein air» di un territorialismo «intatto», un paesaggismo interiore che non si limita alla «macchia», attinte da Domenico Morelli e poi dai fratelli Palizzi all’oleografico ma restituisce frammenti di vita personale. Intatto è il e dai veristi, il visitatore viene guidato attraverso questo percorso di vero, il reale, l’originario delle realtà di provincia. Quell’aspetto insomma crescita e di autoconsapevolezza. Il colore diviene più piatto e denso, che, nato nelle periferie rurali e nei piccoli centri, non può che essere la costruzione dello spazio si manifesta in contrasti cromatici più netti. raffigurato da chi in quelle realtà ha vissuto. È questo il senso di ciò che È tuttavia solo nelle ultime tre sezioni, «Montagne d’Abruzzo», «Idillio Paola Di Felice ha indicato come un «impressionismo regionalistico». Cu- pastorale» e «Luoghi d’Abruzzo», che la maturazione dello stile di rata da Philippe Daverio, Cosimo Savastano, Claudio Strinati e la stessa Della Monica appare pienamente compiuta. Non stupisca allora che Di Felice, questa Italia intatta di Gennaro Della Monica ri-sottopone un essa abbia inizio nel periodo lombardo, quando pure egli ha modo di caso che può dirsi emblematico di tutta una differente frequentare importanti maestri acquaioli, prima cioè visione dell’arte e della cultura che solo di recente è del definitivo rientro a Teramo nel 1867 per assistere tornata all’attenzione dei commentatori e degli storici. il padre morente. Qui emergono le prime austere Per comprendere il valore e l’itinerario di questo vedute montane, i cieli burrascosi eseguiti all’alba o autore credo si debba partire obbligatoriamente dalla al tramonto, dove l’aspra vividezza degli scenari ap- figura paterna. Quella di un artista nato a Napoli in penninici abruzzesi nella cui cornice era nato ritorna un’antica famiglia di origini spagnole, presto riparato in modo incontenibile. Quanto grandi fossero non agli estremi confini del regno borbonico per via delle solo la devozione ma l’intima analogia tra la propria sue idee liberali, che da allora intese sempre il proprio arte e le esperienze infantili del folklore teramano, destino come quello di un emarginato in cerca del oltre al legame con il padre, esempio bruciante di proprio riscatto. Sarà nel figlio Gennaro, nato a Teramo una vita tranciata dalle proprie radici, è visibile in nel 1836, al quale passerà la stessa esigenza artistica queste scene dal vero restituite senza edulcorazio- e lo stesso rigore morale che a Napoli lo ricondurran- ni, in queste figure di anziani patriarchi, di rustiche no con l’iscrizione all’Accademia di Belle Arti, che il lavandaie, di bianchi armenti al pascolo. senso di questo riscatto prenderà corpo. Un riscatto Gli esiti maggiori dell’opera di Della Monica, come forse mai avvenuto, ma che bene spiega in Gennaro ha sostenuto lo stesso Cosimo Savastano, sono il progetto di un intero borgo neogotico, il suo «ca- qui. Più che nelle pale d’altare o nei grandi dipinti stello». Magnifico simulacro, com’è evidente, eretto a storici, andranno ricercati in quella produzione più Teramo tra il 1889 e il 1917, l’anno della morte. Quando, intorno al 1860, quotidiana ed essenziale che trae spunto dalle immagini della sua terra Della Monica veniva invitato dal nobile ungherese Sandor Teleki, allora d’adozione. E dunque il profondo legame con la montagna e il Gran colonnello dell’esercito garibaldino, a unirsi in un viaggio di scoperta Sasso, per cui Savastano giunge a evocare quello incantatorio con la dell’Italia, e dunque Roma, Milano, Firenze, l’occasione sarà intesa anzi- Sainte Victoire in Cezanne, e i paesaggi, le colline, i calanchi, il terama- tutto come esperienza di studio e di approfondimento delle nuove tecni- no della costa e dell’entroterra, gli altipiani della Laga, e insomma tutto che, e non muterà il piano del suo proposito poetico. Quello, appunto, di quel mondo legato alla cultura materiale contadina cui egli si sentì partire dalle realtà «altre» dai centri urbani della cosiddetta civilizzazione. sempre bucolicamente legato e spiritualmente affine, e dove in certo I primi modelli erano stati Salvator Rosa e i maestri seicenteschi. L’incon- modo trovò il senso profondo del significato della sua arte. Redazionale Caffé del Corso Come già detto, la musica dal vivo sarà un altro elemento distintivo della serata. Questa volta ad esibirsi sarà un trio acustico: “Macapea acoustic band”, formato da Piero Tartarelli, Massimo Di Matteo e Marco Galanti che ci presenteranno un repertorio che spazia dal latin jazz alla bossa nova, fino alla presentazione di brani inediti (scritti da Massimo Di Matteo). molto più di un bar! sabato 29 novembre I l “Caffè del Corso” torna a presentare un nuovo evento di degustazione accompagnato come sempre da ottima musica dal vivo. I titolari del locale, infatti, vogliono iniziare ad avvicinarsi al clima Inoltre, con l’occasione, il Bar del Corso vuole ricordarvi un evento natalizio con eventi che risveglino la cultura del bere e dello stare importante, ovvero il concerto “Pigro” in onore di Ivan Graziani che si insieme dei “Teramani”. terrà il giorno 4 Dicembre alle ore 21:00 presso il Teatro Comunale di Il “Caffè del Corso”, come sempre, farà da cornice a questo splendido Teramo. evento, con la sua sala interna caratterizzata anche da un suggestivo Per l’occasione, in quello stesso giorno, lo staff e la band di Filippo soppalco dal quale è possibile osservare l’intero locale, oltre che da Graziani saranno ospiti del Caffè del Corso dalle 13:00 alle 16:00 nella una struttura esterna che renderà più piacevole la serata del Wine saletta del locale dedicata al cantautore teramano. Bar, il tutto attraverso la professionalità e la filosofia dei titolari Dome- Ps.: Il Caffè del Corso, vi invita inoltre a conoscere la propria enoteca, nico e Gianni, sempre attenti ad offrire prodotti di alta qualità ed un caratterizzata da offerta uniche come: servizio impeccabile. • Champagne Krug L’aperitivo partirà dalle ore 19:00 ed avrà come protagonista una • Champagne Billecart – Salmon bollicina d’eccellenze: “Il Franciacorta soul satén”. • Champagne Bollinger Un Franciacorta complesso, con gusto deciso, dovuto ad una singo- • Baron De L lare interpretazione del Satèn. Originale e intrigante nella sua globale • Beaune 1er Cru Les Perrieres sensorialità, possiede profumi variegati, con note floreali di ginestra, • Aceto Balsamico La Secchia crosta di pane e sfumature di nocciole. Di colore paglierino intenso, vivo e scintillante, ha un perlage finissimo. Al palato è nitido, strutturato, con buon equilibrio, accompagnato da note di torroncino lungo un finale persistente. Franciacorta Soul Satèn millesimato vintage Volume della bottiglia 750 ml, 1500 ml Uve Chardonnay 100% Origine Fluvio-glaciale, Morenico Profondo, Morenico Sottile CAFFÈ DEL CORSO · wine bar - enoteca Corso Cerulli 78, 64100 - Teramo · Tel. 0861.248478 www.ilcaffedelcorso.it - mail: [email protected] di 6 n.104 Mimmo Attanasii Satira Il déjà vu dei rifiuti [email protected] di notte è perché non hanno mai avuto i fondi sufficienti per allestire isole ecologiche. Il “porta a porta” permetterebbe secondo alcuni di raggiungere in fretta quote considerevoli di raccolta e, soprattutto, in assonanza con una legge regionale che fa e il porta a porta D a più parti politiche e anche su alcu- valori altissimi di percentuali sul riciclo e sconti sulle tariffe di smaltimento dei rifiuti smaltimento dei rifiuti; rende virtuoso il in discarica ai Comuni che superano la so- Comune che capitalizza su metodi sbrigativi, glia del 40%, di sciogliere i vincoli inerenti le dimenticando però che se per strada non si opportunità di mettere su un termo-valoriz- ni media si rincorrono voci bizzarre, zatore. In realtà, ciò che si potrebbe definire ipotesi stravaganti sui destini ultimi meglio letteralmente come raccolta a bordo della raccolta differenziata dei rifiuti stradale, è un servizio fornito alle famiglie urbani. Praticamente si sta ridiscutendo per la rimozione dei rifiuti domestici. Di soli- sull’opportunità economica del “porta a to, è compiuto da personale appositamente porta”. Il sistema di raccolta differenziata istruito, utilizzando contenitori prescritti dal sarebbe diventata di botto ideologico, co- comune e da veicoli speciali per la raccolta stoso e insostenibile. Quindi, farebbe meglio e la manipolazione degli scarti domestici. Teramo a cambiarlo subito. Una scelta Considerata completamente ecologica, que- saggia e non un passo indietro per gli am- sta metodologia può non esserlo necessa- ministratori. Considerazioni, peraltro, assai riamente, in quanto porta a un aumento del condivisibili. Infatti, il periodico “Teramani” numero dei mezzi per la raccolta su strada e che state stropicciando con le dita leccate le al conseguente intralcio al traffico cittadino. ha anticipate di poco riportando i dubbi sulla Senza più cassonetti, con i cestini dei rifiuti efficacia della raccolta differenziata con i a contarli sulle dita di una mano sparsi qua secchielli per il mare appena 1640 giorni fa. e là ogni 3 km; se poi però non sia mai t’az- Era la primavera inoltrata del 2010, quando zardi a buttare all’angolo della via una busta apparvero due articoli sulla nuova iniziativa nera, piena di avanzi di sgombro, sarde e vongole nostrane, che se fa caldo ti ritrovi virtuosa sui rifiuti urbani che il Comune di Teramo si apprestava a mettere in opera: vede più lo scempio dei cassonetti buttati gli Aristogatti al completo dentro casa, ti “Nel paese di Cicirinella” sul n° 63 e sul n° agli angoli delle vie e sui marciapiedi oppure sbattono in faccia il verbale di un vigile in 64 “Teråmöland Kommun”. La raccolta diffe- davanti ai ristoranti o divelti sul selciato a borghese, costretto a fare il turno di notte, a renziata sotto casa ha il pregio di restituire dare da mangiare ai cani di giorno e ai topi pesca di lische e torsoli di mela. di Mimmo Attanasii Satira Soffia il ven(do) ai potenti Il “non essere” di Parmenide D [email protected] , piuttosto che per una marmellata, che un dì, svegliatosi da sogni inquieti, cominciò, e pure oggi, a pensarsi un influente giornalista. Scriveva i suoi editoriali nel tentare di compiacere chi gli aveva dato i denari per stamparli. Diede così origine a un circolo vizioso. A un preoccupante intasamento neuronale. Il presupposto vincolante per veicolare le proprie inutili distrazioni provinciali, all’interno di un figurato acceleratore molecolare per parole da gettare al vento atomico. Il termine endorsement, letto all’italiana, ha una curiosa assonanza con la parola “Embankment”. Il a more e mirtilli viene fuori pure il “non-essere”, di ciò che non esiste in senso significato si presta a varie interpretazioni gelato e se si asseconda il cielo che assoluto. L’asserzione fu modificata da che per puro sollazzo e tempo da perdere è messaggero del tempo ci si fa pure Platone, per il quale anche il “nulla” deve in ci si vuole ostinare per tedio a elencare di la marmellata dai sapori buoni per qualche modo “essere” e, quindi, da inten- seguito con noncuranza e sprezzo del peri- il cittadino e la vera città. “Anche per te e colo. Terrapieno. L’Embankment può riferirsi in tutte le salse che vorrai”. Che tiri brezza a un argine, una banco artificiale sopraele- o tiri sul prezzo, il ven(do) ai potenti soffia vato rispetto al terreno immediatamente accattivante nelle orecchie aperte con la circostante per reindirizzare o impedire le mano dei voltagabbana al di là delle stagioni inondazioni di un corso d’acqua. Nel settore che non sono più quelle di una volta. E pro- dei trasporti, una piattaforma a sopraelevare prio in una di quelle volte ormai perdute un una strada, una ferrovia. Oppure, una diga a edicolante, che si scriveva da solo i giornali bonificare le rive. L’Albert Embankment lungo per poi rivenderli a chi gli aveva dato i soldi il lato sud del Tamigi o la stazione della tube per l’inchiostro, affidava a diverse ma sempre di Londra. Infine, “Embankment”: un’opera dell’artista Rachel Whiteread. Un labirinto, uguali pubblicazioni mensili simili ai fascico- 7 letti degli immobiliaristi un’imbarazzante e dere come “essere altro”. Di conseguenza, una fortificazione all’interno della quale la conveniente approvazione. Un endorsement il nulla diventa “qualcosa”. Da Parmenide a fornicazione intellettualistica si disperde in cucito a bella posta su misura del candidato Lavoisier, passando per Platone, un esempio garbugli innumerabili agli occhi annoiati di chi sindaco promettitore di favori. per tutti è quello della bizzarra storiella del non ha più nulla da perdere se non la dignità È Parmenide a introdurre il concetto del giornalaio da more e mirtilli per un gelato già sottomessa in cambio d’amore. di 8 n.104 Personaggi Biancone: il vento che t’avvolge Intervista al cane che ha fatto innamorare Teramo Q Maurizio Di Biagio www.mauriziodibiagio.blogspot.com di neve pure. Il fegato mi si era gonfiato come un pallone perché mangiavo malissimo, qua e là dove capitava, anzi colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che in questi anni hanno voluto stendermi delle ossa, della carne, del cibo insomma. Ora come potete ammirare il mio pelo è folto, bianco e peso 53 chili, 5 più del mio romitaggio in Piazza Martiri, ciò significa che la mia alimentazione è migliorata e di conseguenza anche il mio pelo”. Non rimpiange nemmeno quella filosofia di vita bohemien che in parte ha decretato il suo successo presso i Teramani, che l’hanno amata tanto. “È stato un periodo della mia vita che non rinnego che, ad essere onesti, in certi momenti ricordo con una punta di malinconia e nostalgia. Ero considerato il re della piazza, mangiavo quando volevo, mi appisolavo nei miei posti soliti, mi facevo grattare il ventre, e tutti mi guardavano con quella riverenza che in genere si dà a papi e a re. I bambini impazzivano quando mi vedevano. Nelle notti d’estate cantavo, d’inverno mi rintanavo in qualche pertugio, ma sempre libero come il vento e orgoglioso come un raggio di sole, nessuno, proprio nessuno m’impartiva ordini. Ero al centro delle manifestazioni, le seguivo tutte in Piazza e per la verità mi dispiace un po’ che non ci sia più quel Campana, mi faceva divertire tanto con i suoi spettacoli”. Eppure ha rischiato grosso nel giorno della sua cattura. Ci rac- uando mi sono avvicinato all’inferriata della villa per un conta a grandi linee come è andata? attimo ho temuto il peggio. Dall’altra parte una cosa bianca “Io quella bambina la volevo solo festeggiare a mio modo, ma sa e grossa fluttuava nella sua armonia greve, baldanzosa ed com’è, certe volte non so proprio regolarmi, io sono un cane pastore imperiale, con il pelo piumoso che ritraeva un cirro ovat- abruzzese-maremmano e due zamponi non indifferenti, con unghie tato pieno di vita. Ma una volta entrato tutto è svanito davanti alla affilate. Non ricordo bene come sono andate precisamente le cose sicura presa morbida dei due zamponi di quel settembre dell’anno scorso ma so Biancone che m’hanno avvinghiato per solo che mi sono ritrovato accalappiato minuti interi, saltando tutto e scuotendo proprio lì, all’uscita laterale del duomo l’intero possente corpo. Mi ha riconosciu- e siccome sul mio capo pendevano già to, mi ha riconosciuto, dico a Marcello diverse denunce di persone che avevano Olivieri, padre adottivo del cane randagio paura di me sono stato tradotto nel più famoso di Teramo. È felice come un canile sanitario di Castellalto e lì davvero bambino dentro un negozio di giocattoli. è stato il peggior periodo della mia vita Gli scatto due foto e lui si mette in posa, perché immaginavo che non sarei potuto memore del suo ruolo che solo fino ad più tornare in libertà dal momento che un anno fa rivestiva nel suo territorio, pesavano sul mio groppone diverse Piazza Martiri della Libertà. Biancone non note di morsicatura. Ho rischiato di pare proprio un generale in pensione nel essere abbattuto. Avevo la fedina canina suo buen retiro. A questo punto da buon macchiata. In questa fase della mia vita cronista non perdo tempo: estraggo il mio molto tormentata ho conosciuto Marcello piccolo registratore ed inizio l’intervista. Olivieri e Mariana Zainea che con tanto affetto mi hanno adottato, grazie a loro Biancone che piacere rivederla. Tutto mi hanno fatto evitare le sbarre e trasfor- bene? mato in quello che sono attualmente”. “Se non fossero per queste vecchie ossa Ora come si trova nella sua nuova e per quest’artrosi che ogni tanto mi fa villa? stare tutto su di un lato, devo dire che mi trovo magnificamente qui, “A meraviglia. Allora per cominciare ho uno stanzone enorme tutto in una villa con altri cinque cani e due padroni, Marcello e Mariana, mio ed un lettone dove verso le sette vado a dormire, le undici nella meravigliosi, che non mi fanno mancare proprio nulla”. bella stagione, ho le crocchette a disposizione e ho imparato anche Dunque non rimpiange le vecchie e grigie mattonelle e gli spazi ad aprire con le zampe le confezioni plastificate dei cornetti di cui di Piazza Martiri? vado pazzo. Amo la musica disco a palla e mi ritrovo spesso con “Assolutamente no. Lì ne ho presi di calci al sedere, ne ho prese nonna Gabriellina a guardare le telenovela oppure Barbara D’Urso. di cintate. Ma ho beccato pure tanta pioggia, tanto di quel freddo, Non è proprio una vita da cani”. Nella villa a pochi chilome- mamma Mariana, Biancone è tri da Teramo condivide gli il vento, ti avvolge con la sua spazi con altri cani? bontà. Io ho il colore della “Si siamo in sei: tutti trova- neve ma ora ogni volta che telli. Ma ad onor del vero cadono giù fitti fitti fiocchi di stringo molto con Lola, ci in- neve io mi rintano in casa, vi- tendiamo all’istante. Per dirle cino al grande camino. Finora quanto mi trovo bene qui le non ho mai sporcato a casa, posso dire che non abbaio almeno per il grande rispetto più ai vu cumprà di colore. che nutro nei confronti dei Il pomeriggio spesso mi miei genitori adottivi, e anche portano sul lungofiume per perché quando si ha una cer- una passeggiata ma il mare, ta età e si è vissuti come l’ho devo dire, mi fa impazzire. fatto io, non si ha più voglia Finalmente ho delle persone di andare contro le regole, che mi curano amorevolmen- diventano più rassicuranti”. te, in piazza ero tutto gonfio Conosce le sue origini? e malaticcio e il mio pelo “Su di me si sono raccontate diradato era la prova del mio tante storie come capita precario stato fisico. Del resto io ho nove tenerezza, darò l’idea di qualcosa di impo- spesso a personaggi di una certa levatu- anni e sono venuto a sapere recentemente nente ma allo stesso tempo di fragile. Non ra. Ho saputo che le mie origini sono da dal mio veterinario che la mia razza non so. Forse avrò instillato negli altri il dubbio ritrovare ad Isola del Gran Sasso, abban- vive molto a lungo, in genere 14-15 anni. che si possa essere davvero uno spirito donato volutamente a Teramo. Ma non c’è Quindi mi voglio godere la mia pensione: libero e senza tanti legami che in fin dei nulla di verificabile in quest’asserzione e che sia come quella dei newyorkesi che se conti t’affannano: io penso che ciascuno di sinceramente nemmeno m’importa più di ne vanno in Florida”. voi almeno un giorno vorrà esser stato me, tanto, sono figlio del mondo e di una piazza Lei è stato un cane che ha avuto un senza padroni, senza convenevoli, senza in particolare”. risalto mediatico notevole. legami, senza persone da salutare a denti Da quel giorno di settembre ha rivisto “Sì, ne sono al corrente. C’è un principe stretti e compiti da sbrigare controvoglia. più la sua piazza? arabo che su Facebook è in contatto con Che bello sarebbe essere Biancone, avrete “Sì, certo. E le devo dire che non mi ha me da tempo: è letteralmente impazzito, detto almeno una volta vedendomi al fatto un grande effetto. Sinceramente vuole sapere tutto di me, del mio pelo, di tramonto sollevare il capoccione e godere pensavo che, come ognuno di noi, quando quello che faccio il giorno. Un altro che ha della brezza spumantina delle sere calde ritorna su quei posti della sua vita che perso la testa per me è uno chef parigino: di giugno, oppure al mattino già indaffarato hanno segnato un’esistenza, il passato a questo punto temo che abbia secondi fini pe’ fatti miei in qualche viuzza inseguendo assume più le forme di un vecchio zio che hanno a che fare con la sua profes- che ne so un’idea sbalestrata ma tutta mia. petulante che non vuoi sentire e che un sione. Scherzo gente, ma posso affermare Ecco, forse chi mi osserva riesce a vedermi tempo pensavi fosse più simpatico. Ecco. senza tema di smentite di essere uno anche così. Non so. Oppure, come dice mia Marcello e Mariana hanno raccontato poi dei cani più fotografati del ad un tizio che quel giorno pianeta, forse solo Lassie io spingevo dannatamente può insidiare il mio prima- verso l’auto, oh quanto mi to. Senza contare poi tutti piace l’auto, da matti. Anche quei post con la mia foto in se so che in molti mi recla- piazza con gli occhi sgranati, mano, ho saputo che, con la da orsacchiotto, col ventre mia sola presenza, manco da all’aria, sulla neve, in un matti a tanti, ai due tabaccai cantuccio, con i bambini. Sa per esempio, quando d’esta- quanto tempo passo sulla te mi rannicchiavo nel loro scrivania a rispondere a tutti cono d’ombra, rincorrendo i miei amici? Tempo rubato la frescura. A tanti ragazzi alle crocchette e alle corse che erano soliti carezzarmi. lungo il parco fluviale. Sì, A tantissime donne che devo ammettere che ad un ora sento regolarmente sui certo punto mi sono pure un social network. Però ripeto, po’ gasato per tutta questa parlare del passato serve a notorietà. Che poi il segreto poco, m’importa dell’avveni- del mio successo ancora re che ancora non ho guar- proprio non l’ho capito. Farò dato in faccia. Ma lo farò”. 9 n.104 di 10 Il Personaggio Vanina Pizii [email protected] n.104 Marco Ciampani Projet 192: l’obiettivo è non dimenticare La strage di Madrid attraverso l’obiettivo di un teramano D spontaneo che magari non ricorda neanche d’avere, allora lo catturo nell’obiettivo”. Le sue foto nascono così, accuratamente studiate ma quasi per caso. E per caso, come in ogni storia d’amore che si rispetti, nasce anche la sua passione per la fotografia: “Non sono io che mi sono avvicinato alla fotografia ma è come se la fotografia mi fosse venuta a cercare, ha bussato alla mia porta nel 2008 quando, sbirciando tra vecchi ricordi, sono inciampato in un vecchio zaino di mio nonno contenente due vecchie macchinette fotografiche a pellicola: nasce così un’inarrestabile curiosità, ho montato il primo rullino e non mi son fermato più”. Ha presto allestito un vero e proprio laboratorio in casa con l’aiuto di un fotografo in pensione, i norma un treno conduce ad un obiettivo, stavolta un facendo della sua abitazione un tempio dell’attimo impresso su obiettivo conduce ad un treno. Un treno pieno di pendolari, pellicola. Già, perché non ha mai abbandonato lo scatto in analogi- alla stazione di Madrid, l’11 marzo 2004. 192 il numero delle co: “adoro la concentrazione mentale che richiede questa tecnica, vittime, 192 il numero dei fotografi coinvolti in un viaggio adoro il modo in cui ognuno dei 12 scatti della pellicola dev’essere della memoria. meticolosamente studiato e adoro la sensazione della carta sotto Quattro bombe sono esplose su tre convogli ferroviari tra le 6 e le dita”. Questo particolare mondo, fatto di sensazioni reali e di 45 e le 7 e 42 in quel sanguinoso giorno di quasi primavera. E Ciro sogni intessuti nell’immaginazione, conduce il fotografo terama- Prota - raffinato fotografo napoletano trapiantato a Parigi – non ci no ad una serie di traguardi professionali e personali: nel 2008 la sta a lasciar cadere nell’oblio il sacrificio di tante anime innocenti. collettiva “Riflessi” a Spoleto; nel 2009 una collettiva in una galleria Spesso, nelle stragi di vasta portata, si dimentica che sotto lenzuola di Berlino; nel 2010 partecipa a “Circuiti contemporanei” a Teramo bianche e macerie, un tempo, pulsavano cuori, che avevano facce, con 12 immagini sul tema “silenzi” nel chiostro di San Domenico; che avevano un nome. Il PROJET 192 nasce proprio per non dimen- nel 2011 la personale a Campovalano (TE); a gennaio 2012 realizza ticare. Prota raduna fotografi da 3 continenti, 11 nazioni e assegna la copertina del nuovo album “Valkirja” della band “RockRace”; nel a ciascuno di loro un’anima, un nome. Ognuna delle 192 vittime 2013 supera la prima selezione del famoso concorso fotografico vivrà nello scatto di uno dei 192 fotografi contattati personalmente dall’ideatore del progetto, che ha voluto un solo scatto per ogni morto, rigorosamente in bianco e nero. L’iniziativa nasce con un flash mob a piazza Navona (Roma) il giorno del X anniversario dell’attentato, poi diventa una mostra al museo di Padova, che si sposta successivamente nel palazzo Sums di San Marino fino al 15 novembre; seguiranno altre tappe – tra cui Parigi, attuale dimora di Prota – infine si stabilirà a Madrid, dove il disastro è tragicamente nato e dove continuerà a vivere nelle coscienze attraverso gli scatti. Sarebbe bello ipotizzare che il futuro vagare dell’esposizione per le città del mondo giungesse a scuotere anche le sopite coscienze teramane, le quali – forse inconsapevoli – possono fregiarsi di contare tra le fila dei 192 fotografi un loro “Sony Photography Awords”. E poi il Projet 192, con la sua fotogra- concittadino. Vi sarà capitato di incontrarlo al supermercato, al bar, fia dedicata all’anima di Rex Ferrer Reynaldo, cameriere pendolare: per il corso, o alle poste, sì, alle poste, perché è lì che lavora. Marco scatto in doppia esposizione, a terra un taccuino per le ordinazio- Ciampani, classe 1975, segno zodiacale cancro, si definisce un ni e, alla fine delle rotaie, un uomo che si getta nel vuoto da un “ladro dei piccoli valori aggiunti che la vita regala” e un “racconta- binario ormai deserto. Le fotografie sono storie e, in questa, non tore di strada”. Descrive la sua fotografia come “sensibile, narrativa si legge solo la vita di un cameriere stroncata da una strage, ma e creativa”, specchio perfetto del suo modo d’essere, spontaneo e anche quella di un artista teramano sensibile e capace di leggere le coinvolgente. L’arte dello scatto più congeniale al suo vissuto e alla trame dei soggetti che racconta. Alla domanda “perché scatti quasi sua idea è la ‘street art’, un misto tra immersione nel quotidiano e sempre in bianco e nero?” Marco risponde “perché voglio che ricerca del singolo nella folla. “Posso rubare attimi di quotidianità al chi guarda lo scatto possa interagire, il colore deve immaginarlo mio soggetto per giorni, mi siedo accanto a lui, ci parlo, mai mi pre- l’osservatore, perché nelle foto, e nelle cose della vita, non c’è una sento come un fotografo; ma ecco, quando si volta, con quel viso sola chiave di lettura”. 12 n.104 dalla Il Ricordo Redazione Enzo De Rosa P Pubblichiamo alcuni commenti pervenutici dopo l’uscita del nr.103 di “Teramani” che recava un ampio articolo commemorativo del Sindaco di Castelli Enzo De Rosa scritto dal Prof. Maurizio Carbone, Consigliere delegato alla Cultura del Comune ed altri ricordi di quanti lo avevano conosciuto ed avevano condiviso le Sue iniziative tutte miranti allo sviluppo dell’arte ceramica di Castelli. È [email protected] er fare memoria del Sindaco di Castelli, devo ricordare il primo incontro che ebbi con lui, la vigilia di un Natale, forse del 2001, cioè nei primi anni in cui mi trovavo alla Università di Teramo. Quell’incontro lasciò una traccia, una forte influenza su di me per rispondere alla domanda che De Rose mi pose: come evitare che Castelli potesse declinare come altre città di antica tradizione ceramica, come nel caso della città da sempre in competizione, cioè Faenza-Faience. Cercando di dare una risposta al suo invito, iniziò un lavoro di ricerca, finanziato con i modesti fondi della Università, che si tradusse in un volume finale, ma anche e soprattutto nel coinvolgimento di giovani laureandi e dottorandi, in maggioranza abruzzesi, che stando per giorni a Castelli, scoprirono una qualità ed un potenziale di sviluppo locale fino ad allora non preso seriamente in considerazione. Il sindaco De Rosa anche nella Università di Teramo lasciò una traccia; anzi in Università si cominciò a parlare di Castelli, con altri colleghi e dottorandi stata per me una vera, grande spiacevole sorpresa ricevere di recen- si ritornò più volte a Castelli, visitando botteghe e laboratori, senza dimenti- te la dolorosa notizia dell’improvvisa scomparsa del carissimo Sinda- care l’Istituto d’arte e il suo formidabile museo. co di Castelli, Enzo De Rosa. Chi avrebbe potuto mai immaginarlo!... Certo l’uomo, come tutti noi, aveva aspetti anche difficili e discutibili, ma la Era un uomo all’apparenza pieno di energie, di buon umore e di passione in lui era certamente più forte dell’interesse, lo guidava in direzioni salute; amante della vita e dell’arte. Con lui, quando un paio di anni fa che né l’economia né la politica erano in grado di indicare. lo incontrai nel suo ufficio a Castelli, nacque subito una speciale intesa. E con questa immagine, forte e ricca di simpatia umana, desideriamo Perché eravamo entrambi innamorati da sempre dei forni dei vasai e della ricordarlo. Everardo Minardi ceramica. Insieme parlammo e auspicammo la sollecita riapertura del glorioso Museo Facoltà di Scienze della Comunicazione, delle Ceramiche di Castelli. Insieme spesso, telefonandoci, abbiamo fatto progetti e propositi per il rapido restauro della chiesa di Santa Maria di Università di Teramo sessantina di ceramiche di mio cognato al Museo Sassu di Atessa. Lui era H infatti pienamente d’accordo con me nel sostenere che le opere d’arte, quando ho potuto ammirare alcune delle sue pregevolissime opere. affinché tutti possano apprezzarne la loro bellezza, non devono restare Mi dolgo profondamente della sua scomparsa che lascia senza alcun dub- nascoste nei depositi dei musei. bio un vuoto nella cittadinanza castellana ed un rimpianto, in me, per non Il giorno 17 luglio di un anno fa - lo ricordo come fosse oggi - venne ad poter più godere della sua travolgente presenza. Costantinopoli, attigua al Museo, anch’essa danneggiata dal terribile terremoto dell’aprile 2009. Avrebbe dovuto, appena restaurata, accogliere le 206 opere di ceramica e di scultura di mio cognato Aligi Sassu che io l’anno prima avevo donato alla Città di Castelli. Un anno dopo, ricordo, accolse con entusiasmo il mio invito a trasferire una Atessa e partecipò orgoglioso per il prestito e con gioia all’inaugurazione della mostra delle 60 opere di Sassu. Scherzammo e ridemmo insieme. Volle anche essere fotografato con me. o avuto la fortunata occasione di conoscere il sindaco De Rosa durante le edizioni del convegno sui media indetto da “Teramani”. Quasi immediatamente ho percepito in lui la passione per il suo paese e per l’attività artistica che si svolge a Castelli. La mia ammirazione convinta per la persona si è ulteriormente rafforzata Mario Rusconi Vicepresidenza A.N.P. (Associazione Nazionale Dirigenti Ora, ahimè, il caro Enzo non è più fra noi... Lo ricordo con simpatia e profonda tristezza nel cuore. Sono però convinto che lui dall’aldilà starà sempre seguendo, da Sindaco e da Maestro della ceramista, le sorti di tutti gli amici del “gran fuoco”, auspicando con noi la rinascita della sua amata Castelli, affinché torni presto agli antichi splendori. Alfredo Paglione e alte professionalità della Scuola). Redazionale Dolori mestruali? La soluzione potrebbe essere l’osteopatia casi un innovativo metodo di cura che si basa sul concetto dell’osteopatia e sui principi della medicina tradizionale cinese. L’obiettivo è quello di ripristinare attraverso tecniche esclusivamente manuali, senza l’utilizzo di farmaci, una norma di funzionamento ed un corretto equilibrio nel comparto vertebrale e nel comparto viscerale. I casi in cui può essere interessante svolgere il trattamento, poiché c’è generalmente un’ottima risposta, sono tutte quelle disfunzioni in cui la paziente mostra, oltre ai sintomi citati, un terreno congestivo pelvico, con presenza di altri segni che il terapeuta valuterà per ogni Un malessere che colpisce oltre il 30% delle donne. Da oggi è possibile migliorarlo con soli tre trattamenti L caso, associati alla presenza di piedi freddi e dolori in zona inguinale a presenza di dolori in prossimità delle mestruazioni (di- o glutea. smenorrea) è una problematica che coinvolge una notevole Il trattamento si svolge mediamente in 3 sedute e sarà in grado di percentuale della popolazione femminile in età fertile e nel ridurre o addirittura eliminare le manifestazioni dolorose nel corso di 30% dei casi può impedire le normali attività quotidiane, costringendo a qualche ciclo mestruale. letto per più ore le donne interessate. L’applicazione comporta tecniche manuali specifiche sulla colon- I maggiori sintomi della dismenorrea sono: na vertebrale in zona lombare e manovre di massaggio effettuate • Lombalgia, talvolta con irradiazione alla zona inguinale o dei glutei sull’addome. • Dolore pelvico, localizzato al basso ventre talvolta associato a La “dismenorrea funzionale” è solo uno dei campi d’azione della spasmi Rééquilibration Fonctionnelle-Méthode Solère® allo stesso modo • Emicrania o cefalea potremmo parlare della sindrome degli intestini irritabili, senza • Disturbi circolatori agli arti inferiori dimenticare sindromi dolorose meccaniche del comparto musco- Come prima cosa il fenomeno va indagato dal punto di vista medico lo-scheletrico, per le quali l’azione terapeutica dell’osteopatia è per escludere che questo sia la manifestazione di uno stato patologico. sicuramente più conosciuta. Se non emerge nulla che possa giustificare la comparsa dei sintomi, il medico potrà fare diagnosi di dismenorrea primaria: a questo punto può essere interessante valutare se ciò che si presenta come tale, presenta i segni della sindrome disfunzionale meccanica, riconoscibile e identificabile, estremamente diffusa ed in grado di manifestarsi come alterazione della funzionalità in strutture sane. La Rééquilibration Fonctionnelle-Méthode Solère® propone in questi Dott. Domenico Teseo • fisioterapista Specialista in: Osteopatia Metodo Solére® Medicina agopunturale (con A.M.P.I.) Rieducazione posturale globale Via C. Colombo, 274 San Nicolò a Tordino (Te) Info: 347 0744455 14 di La raccomandazione Maurizio Di Biagio www.mauriziodibiagio.blogspot.com n.104 Popolo di santi, poeti, navigatori e... raccomandati Così fan tutti P segretaria della Provincia di Teramo, Gianna Becci, che per il suo posto in Via Milli fu segnalata nientepopodiméno che dall’ex sottosegretario alla presidenza Gianni Letta. Una segnalazione pesante, coercitiva: chi si sarebbe potuto opporre al suggerimento? Oppure chi avrebbe fatto scivolare la lettera verso l’angolo del desco? Ecco allora che il semplice consiglio assume tutti i contorni di un diktat, di una pistola puntata alla tempia, di una raccomandazione bell’e buona! La Becci, ricordiamo, fu al centro di critiche per via del suo doppio incarico che rivestiva: quello di segretario generale e di direttore generale. Una doppia mansione che fece aumentare a dismisura il suo compenso facendolo balzare a circa 220 mila euro lordi, raggiungendo così quello del presidente della Repubblica. “Ma lui ha il Quirinale” si difese candidamente davanti alle telecamere nazionali la segretaria marchigiana, attirandosi non pochi sghignazzi. Anche lei, opolo di santi, poeti, navigatori. E raccomandati. Se non solo qualche giorno dopo l’uscita sulla stampa del documento segnalati. Sì perché il confine tra i due termini è molto lettiano, avvalorò le differenze tra i due termini molto conosciuti sottile ed opaco: la prima, la spintarella, la raccomanda- agli italiani, perorando ovviamente la linea della segnalazione, zione, si basa su di un rap- cercando di svuotare di ogni tipo porto di subalternità, di un puparo di accezione negativa il termine che muove i fili e che “impone” incriminato. Ma come la Becci, una scelta ad un’altra persona in quanti sono davvero sono gli grado di promuovere tal de’ tali o Italiani che ammettono non di tal dell’altri, ingenerando cliente- essere segnalati ma di essere lismo e dipendenza elettorale. La raccomandati? Beh, pochi, molto seconda, la segnalazione appunto pochi. Confessare i propri pecca- apparirebbe più una preferenza tucci non rientra nelle corde del soft, non così vincolante però in nostro popolo: è sempre più facile certi casi, quando ad esempio il incolpare gli altri così da stornare i segnalatore è una personalità di propri sensi di colpa. Difatti solo il primo piano, assume i connotati 4 per cento degli Italiani ammette di una raccomandazione vera e di avere ricevuto un aiuto dall’alto, propria. È il caso ad esempio della eppure quasi tutti svelano di aver stat, Methods used for seeking work, si ovunque, dalla Chiesa alla Magistratura”. può leggere che due italiani su tre per Lo stesso assessore regionale Mauro trovare un posto ricorrono a chi già si Di Dalmazio dalle poltrone di Teleponte conosce, come un parente, un amico ribadì che in questo caso “è meglio non o persino al sindacato. Una pratica fare gli ipocriti perché ci sono sempre che in Italia è seguita nel 76,9 per cento state, è normale”. Le denunciò candi- dei casi, una quota superiore alla media damente anche l’ex presidente della dell’area euro (68,9%), a quella dell’U- Ruzzo reti Claudio Strozzieri, e lo stesso nione europea nel complesso (69,1%) e Cecè D’Alessandro che a suo tempo, soprattutto circa doppia a confronto con in veste di primo cittadino “faceva quella di Paesi come Germania (40,2%), segnalazioni private ad imprenditori che Belgio (36,8%), Finlandia (34,8%). In interagivano con il Municipio, però allora Europa c’è chi fa peggio di noi e si c’era lavoro”. Quando l’adagio è così tratta della Grecia (92,2%), ma pure di fan tutti scompare d’incanto il peccato Irlanda e Spagna, paesi in orbita Piigs e tutto allora diventa più lecito. Segna- come noi del resto. E non è un caso che lazioni, raccomandazioni…macché! Il l’Italia risulti anche tra i paesi che confine sarà pure labile ma spesso è conosciuto raccomandati e di avere a meno fanno affidamento agli annunci meglio andare sul sicuro. “Questo mio che fare quotidianamente con colleghi di lavoro che compaiono sulla stampa figlio deve lavorare”. con “santi in paradiso”. A quanto pare o sul web. Di- molte cose non ci riguardano in questo verso tempo fa, magnifico paese pieno di contraddizioni. l’onorevole Paolo Ma nel mondo dell’imprenditoria, molto Tancredi legittimò più pragmatico e per certi versi più av- in qualche modo vezzo a certe dinamiche, si scorge la pa- l’inveterata abitu- rola segnalazione o il passa parola sotto dine affermando una luce diversa da quella che riveste che “da quando la raccomandazione. In fondo è meglio c’è il vincolo assumere qualcuno che si conosce che dell’amicizia, esi- andare alla cieca. La raccomandazione ste un modo lecito fu pure sdoganata dallo stesso Vittorio di fare raccoman- Sgarbi che anni fa in diretta tv elogiò tale dazione, anche arte, ricordando che non si fa peccato all’interno del Pdl, quando si promuove agli occhi degli altri e alla fine dei conti una persona capace e meritevole…a non ne farei un dispetto di una capra! Nel rapporto Euro- dramma, si fanno 15 n.104 di 18 La Scuola n.104 E-book revolution? I “In ogni cosa è salutare, di tanto in tanto, mettere un punto interrogativo a ciò che a lungo si era dato per scontato” (Bertrand Russell) Maria Gabriella Del Papa [email protected] inserire in un e-book sia il testo sia la lettura ad alta voce, così si può ascoltare la storia, esattamente come in un audiolibro, ma contemporaneamente leggerla. Questo risulta essere un modo utile per migliorare la lettura. Inoltre è possibile scaricare nell’e-book un qualunque documento realizzato al computer. Così si può pubblicare il proprio lavoro e passarlo ad altri. Ma il libro “fisico”, cartaceo che ci ha appassionati e ci ha fatto sognare attraverso il suo profumo, le scritte ormai opacizzate dal tempo, scritte che a volte riscopriamo dopo aver ripreso in mano un vecchio volume studiato, letto da tempo. La nostalgia di alcuni momenti, i ricordi collegati anche a certe matite usate sul volume e al tipo di scrittura di qualche anno indietro. Il libro è un documento che fa parte della nostra esistenza, racconta cose della nostra vita, il passare del tempo, ciò che eravamo. Confrontare un e-book con il classico libro potrebbe sembrare una cosa semplice, ma in realtà non lo è affatto. Si tratta di due mondi uniti ma separati nello stesso tempo. I lettori italiani restano fedeli al fascino del libro stampato, hanno ancora bisogno di sfogliare le pagine, sentire la ruvidezza della carta sotto i polpastrelli e l’odore che già di per sé racconta una storia. l termine ‘libro’ è - lo sappiamo bene - un termine ricco di significati Sicuramente il libro, per la maggior parte dei lettori, è considerato un e dalla connotazione assai ampia. In particolare, possiamo usarlo per oggetto inestimabile e di valore, soprattutto quando racchiude in sé una parlare dell’oggetto fisico che funge da supporto dell’informazione storia di rara bellezza. Molti sono i lettori che amano ritagliarsi del tempo (“questo libro ha una pessima rilegatura”), o per parlare dell’oggetto per dedicarsi alla lettura di un libro e desiderano poterlo sfogliare, lasciarsi informazionale, del testo (“questo libro mi ha commosso fino alle lacrime”). conquistare dalla copertina, dalle parole stampate e dall’odore della carta. Il libro può diventare un file elettroni- Giunti a questo punto ci si chiederà se gli e-book e gli e-reader sostituiran- co da acquistare via internet, esatta- no i vecchi tascabili, mandando in pensione i libri. mente come la canzone preferita su Chi studia l’avvicendarsi delle tecnologie avverte che di solito un nuovo iTunes da caricare sull’ipod e ascol- medium non uccide il precedente se i due hanno caratteristiche differenti e tare quando e dove si desidera. Fino un valore e un senso intrinseco, ma occupa spazi diversi. a qualche tempo fa era fantascienza, È stato così per la radio, che dopo la televisione ha avuto un nuovo slancio. ma ora lo conoscono tutti. Probabilmente sempre di più in un E’ una forma alternativa al classico e futuro vivremo in un ambiente ibrido, in tanto amato libro: l’e-book. cui i libri cartacei e digitali convivranno, E’ un libro, ma in formato digitale cui arricchendo l’esperienza di lettura per i si accede tramite computer e dispo- lettori, riuscendo a coinvolgere anche chi sitivi come lo smartphone o il tablet. è più restio. Da qualche anno sono stati creati gli Chambers afferma, riportando le sue eReader, dei dispositivi appositi per la lettura di testi digitali. parole: ” Non credo che i libri stampati Le potenzialità degli e-book sono pressoché sterminate. Alcuni modelli di vengano soppiantati. Hanno qualità ben lettore consentono di interagire, di porre domande e di fornire risposte. Per assortite come nessun’altra forma di le enciclopedie significa poter interrogare il testo con grande precisione, comunicazione: come già la pittura non per le riviste poter rimandare ad aggiornamenti continui dell’argomento è stata soppiantata dalla fotografia, il trattato da ciascun articolo, nei testi narrativi il lettore può contribuire a libro tradizionale non sarà rimpiazzato dai nuovi strumenti digitali. Diventerà modificare la storia. Certo manca ancora di perfezione, ma acquistarne uno è meno costoso sempre di più una forma d’arte, con i nuovi sistemi digitali di comunica- di un libro, si può leggere anche al buio, cosa che per il momento i nostri zione che faranno ciò che sono in grado meglio di fare, lasciando al libro occhi non ci permettono di fare con un libro, il testo può essere ingrandito tradizionale il suo spazio riconosciuto. per facilitarne la lettura, non occupano spazio nella libreria e lo spreco Così tutti quei libri che forniscono informazioni che sono più facili da gestire della carta è inesistente. digitalmente scompariranno, ma il libro diventerà ancora più forte e innova- Sfogliando varie riviste culturali, sono rimasta piacevolmente interessata tivo, proprio come la pittura dopo l’invenzione della fotografia”. dall’intervista allo scrittore e pedagogo Aidan Chambers, con una lunga car- Sarà che i libri sono affascinanti, che a differenza degli e-book reader non si riera alle spalle spesa tra scrittura, insegnamento e didattica della lettura. rompono, ci tengono compagnia e con i loro colori, odori e parole stampate Gli veniva chiesto se gli e-book possono offrire nuovi strumenti per esaltare ci trasmettono emozioni. Sarà per tante altre ragioni che gli appassionati l’esperienza della lettura proprio attraverso l’interattività, stimolando l’im- di tecnologia non comprendono, ma per il momento non c’è storia: i libri maginazione e il coinvolgimento del lettore. restano la scelta migliore, nonostante da anni si preannunci la fine del libro Chambers risponde che sicuramente questo avviene, poiché è possibile cartaceo. di L’oggetto del desiderio ...tutta luce e niente arrosto I cristalli scintillanti E Carmine Goderecci [email protected] 19 n.104 stessa azienda di produzione. Erano rari i suoi momenti di riflessione, sul denaro speso per una collezione che non avrebbe trovato mai fine. Giusto il tempo di una stagione e tornare a rincorrere il nuovo oggettino, da aggiungere agli altri. Lei si emozionava nel contemplare quei soprammobili di cristallo, tanto da decidersi a comprare la desiderata vetrinetta, anch’essa di cristallo, dentro la quale li avrebbe esposti in tutto il loro bagliore. Di tanto in tanto acquistava anelli, orecchini e collane dello stesso marchio, come pure le ultime collezioni di braccialetti multi colori, da indossare tutti insieme, proprio come li mostrava la modella in televisione. Sfortunatamente accadde che, ai giorni sereni, seguirono momenti tristi e difficili da sopportare. Una sventura improvvisa che cambiò la sua esisten- rano giorni sereni quando lei si innamorò di quei cristalli scintillanti. za e spazzò via anche le sue risorse economiche. Si ricordò della cicala Li osservava tutte le volte che passava davanti a quella vetrina in che, trascorsa l’estate, si ritrovò d’inverno, a soffrire il freddo e la fame. centro città. L’unica luce oltre quel tunnel nero, erano i suoi amati cristalli che corse, Il destino volle che, nel giorno di un suo compleanno, li ebbe in un giorno, a scambiare con moneta sonante. Ne aveva presi con sé, alcuni regalo fra tanti graditissimi auguri. fra i pezzi più costosi della collezione, ma rimase Erano famosi quei cristalli e lei li adorava. Pub- profondamente delusa. Le dissero che quegli blicizzati in televisione ogni giorno, figuravano oggetti non avevano alcun valore commerciale e a a tutta pagina, anche nelle riviste femminili più nulla valsero i certificati di garanzie. seguite. Fu così contenta di ricevere quelle se- Oggi quella vetrinetta, “tutta luce e niente arrosto ducenti miniature, che a distanza di poco tempo “, è ormai spenta in fondo al corridoio. Gli ogget- riuscì a collezionarne numerosi esemplari diversi tini di cristallo che un tempo facevano sognare, fra loro. Oltre ai soggetti più piccoli, lei stessa ne giacciono abbandonati sotto la polvere. aveva comprati alcuni di grandi dimensioni che Questa storia, realmente accaduta, insegna che la erano costati un occhio della testa. Tuttavia era risorsa economica, importante per ogni individuo, è determinata non soltanto dal denaro, ma soddisfatta dei suoi acquisti, perché quei cristalli faccettati, prodotti in serie limitate, erano considerati oggetti da collezio- anche dal possesso di oggetti preziosi quali, argenti e gioielli, il cui valore ne. A sostenere tale verità, erano le garanzie di autenticità certificate dalla crescerà nel tempo. di 20 Write about.. the records! Maurizio Carbone [email protected] n.104 KT Tunstall “Invisible Empire/ Crescent Moon” P.J. Harvey, steeldr. & perc.); Eric Gardner (dr); Marco Rosano (clarinet) e, il CD prende forma, la full immersion fra cactus, rocce, sole cocente, gradevole brezza e blue-sky (date un’occhiata ai molti video su YouTube), genera uno dei migliori titoli del già prolifico 2013. Il listen-album è stato (sarà) piacevolissimo, idealmente diviso in due parti (frutto di 2 sedute di registrazione diverse), inizia con la 1st title-track Invisible Empire, felpata, carezzevole, quasi jazzata, KTT canta e suona divinamente, con Made Of Glass (02), racconta del vaso (di vetro) lasciatole da un amico scomparso, la musica scorre piacevolmente all’unisono con le sue corde vocali, c’è anche un gradevole ‘fischiato’, How You Kill Me (03), al di là del titolo, procede su coordinate soft-jazz, classica song in linea con gli album precedenti. Il flusso musicale scorre sinuoso con Carried (04), intro pumta-pum di batteria, entrano gli altri strumenti e la solita voce, melodiosa, duttile, accattivante, Kate si insinua fortemente nell’apparato uditivo, 2013 – CD digipack VIRGIN/UNIVERSAL L sembra di vederla mentre scende dalla collina irta di cactus, vedi foto interna del booklet. (05), Old Man Song, intensa ballata, semplice, scarna, pochi strumenti, chitarre acustiche, viola, violino, mellotron (Gelb), la solita voce…basta e avanza! Il piano subito in evidenza in Yellow Flower (06), duetto voce-strumenti tra KTT e Mr. Howe, intima, quasi una dichiarazio- a ph-cover è splendida: Lady, volto di profilo, non…una Venere, ne “You are the Yellow Flower of my youth…” così cantata, non è facile comunque un ‘tipo’, vista di dietro, camicia bianca, sotto il cappello resistere. Qualcuno potrebbe eccepire di un ascolto soporifero, la classe nero una lunga coda di cavallo, giacca (nera) ‘a spalla’, cielo terso e non è acqua e…allora? Ci sono delle sorprese, inizia la fase della…Luna vallata semi-desertica, rocce e cactus, vegetazione tipica dell’Ari- Crescente (07), il CD comincia a virare, brano emblematico, “I am Crescent zona, come sfondo. L’ immagine, fortemente evocativa si è insinuata nei Moon, looking for peace to lay my head and settle in never found…”, pia- miei ricordi di adolescente: …Zorro! Famoso eroe mascherato oggetto di no (sempre) in evidenza, atmosfera ‘lunare’ giustappunto, effetti, scrosci tante serie TV (mamma Rai), interpretato tra gli altri da Douglas Fairbanks atmosferici, clarinet, strings, guitars, timpany & others instruments and, e Guy Williams, il fido Bernardo (domestico sordomuto), e Tornado (magni- last but not least, Kate’s voice! Quota 08, ancora una ballad Waiting on fico destriero nero-lucente) e, via alle scorribande a colpi di spada. Kate the Heart , interlocutoria? Niente Victoria/KT TUNSTALL (23/06/1975, Edimburgo), mamma anglo-scoto-ci- affatto, allacciate le cinture nese, papà irlandese, a soli 11 anni viene adottata dalla famiglia Tunstall perché…si decolla: tintinnio di appunto, si rivela talento precoce con le corde della chitarra, piano, flauto, piatti, partono le chitarre ‘abra- batteria e, una grande voce: estensione, timbro e melodia. Statisticamen- sive’ come le conosciamo di te, L’Impero Invisibile/Luna Crescente, è il 5° album, rimando al gradevole Howe Gelb (finalmente), acide e “ Eye Of The Telescope” (2004, Ralentless/EMI), il genere è quello dell’UK trasognate al contempo, grande nu-soul, Joss Stone, coralità strumentale, il cantato Adele, Amy Winehouse, di Mrs. Tunstall è da favola, al- Dido, Fiona Apple, per lunga le note, ulula nella distesa, intensa, immensa, da brividi, intenderci, ancora, Ella Fitzgerald (!) da sempre specie nel chorus, il finale, da favola, non finisce mai (4:29). L’acme? Non il suo modello preferito. ancora, Feel It All, ci siamo, (09), la brezza dell’Arizona bacia in fronte KT, si Evidentemente, Scozia e supera ancora, estrae dal cappello alla Zorro (!) l’asso decisivo, stupenda Regno Unito le stavano song, irresistibile, la ‘rasoiate’ di Howe colpiscono al cuore, la rhythm strette, segnata da vi- section accompagna da par suo, KTT conquista definitivamente con una cende familiari non certo prestazione vocale da brividi, calda, sinuosa, stupefacente la pronuncia piacevoli (morte del padre adottivo e divorzio), dopo una pausa di rifles- cantata delle parole, confesso, per 4/5 volte ho pigiato il tasto repeat! sione, si rimette in gioco: incontra Mr. Howe Gelb, straordinario musicista Another song, Chimes (10), l’atmosfera si placa, piacevole, con tanto americano, già membro di band prestigiose come GIANT SAND (Valley Of di accordion (Sullivan), n° 11, Honeydew, un po’ più mossa, clarinetto e Rain, 1985, Enigma, cult album imprescindibile) e CALEXICO (con J. Burns tuba… tubano simpaticamente, No Better Shoulder sembra concludere e J. Convertino, seminale combo border-rock: California+Mexico=Calexi- degnamente this 5th work, inizio sussurrato, il ritmo aumenta sempre più co!). Gelb inoltre, è un grandissimo manipolatore di suoni, a Tucson (AZ), e, esplode letteralmente nel finale ma, al tempo! Again Feel It All band è titolare del Wavelab Studio, marchio inconfondibile e originale nelle jam version, non la carbon-copy, alternate take, sempre irresistibile, più tante produzioni a lui accreditate. Così KTT, vi si trasferisce, armi, bagagli corale della n° 09. Commento finale? Nel segno di Z…pàrdon,…KTT! Il CD e chitarre, compone testi e musica con Howe e, uno stuolo di valenti è all’altezza, incisione da manuale, pulita, dinamica, booklet completo, di partners: Brian Lopez (gtr–voice); Gabriel Sullivan (gtr–vibraph.); Thoger testi, foto bellissime con scenari mozzafiato, Kate sembra anche più bella! Tetenslund (bs); Luke Bullen (dr – perc); John Parish (altro grande, vedi Voto: 8 ½ Time: 51:11 di Il libro del mese Le operette morali I di Giacomo Leopardi Maria Cristina Marroni [email protected] n.102 rassegnate, non aggressive ma comprensive di un dolore che è stato ed è di tutti”, attraverso una scrittura che lo stesso Leopardi definisce “inaffettata, fluida, armoniosa, propria, ricca, efficace, evidente, pura”. L’opera raccoglie ventiquattro componimenti in prosa, di cui i primi venti furono scritti a Recanati nel 1824. L’edizione definitiva sarà pubblicata a Napoli nel 1835, dopo le edizioni del 1827 e del 1834. Leopardi non sceglie di confrontarsi con il romanzo, che tanto amavano i contemporanei (negli stessi anni il Manzoni rielaborava i suoi Promessi l successo del film di Mario Martone, “Il giovane favoloso”, ha riportato Sposi, che erano salutati con clamore), ma controcorrente propone un l’attenzione del grande pubblico su Giacomo Leopardi, sia come uomo genere antico, l’apologo morale “rivisitato alla luce del settecentesco conte sia come filosofo e poeta. philosophique “. Le Operette morali sono concepite dallo scrittore dopo il tramonto Si tratta dunque di prose di argomento filosofico, in cui Leopardi inserisce della speranza: di quella politica, dopo i moti del 1820-’21, amaramente quanto elaborato nel tempo nello Zibaldone, certamente non in forma falliti; di quella personale, dopo la delusione della visita alla città di Roma nel sistematica, ma mescolando in un tessuto complesso “panorami di sogni” e 1822-’23; nella rigenerazione del “primitivo” come integrità vitale; dopo la visioni “di terre inesplorate” (Savinio), “l’angoscia e la gioia, una lucida gioia scoperta che anche gli antichi avevano profonde ragioni per esse- teoretica” (Manganelli). re pessimisti. Tali disillusioni muteranno in lui l’idea della natura, I personaggi delle Operette sono creature fantastiche, personi- non più madre amorevole ma matrigna malvagia e indifferente ficazioni o personaggi mitici (Ercole e Atlante, un folletto e uno alle sorti dell’uomo, infelice per sua stessa colpa. gnomo, il mago Malambruno e il diavolo Farfarello, la Natura e La voce del poeta ammutolisce, privata ormai della malinconia e un’anima, la Terra e la Luna, la Moda e la Morte, la Natura e un del vigore agonistico, e subentra quella del filosofo, che sceglie la Islandese); altre volte personaggi storici (Plotino e Porfirio, Colom- prosa “che meglio si addice a una placata saggezza ragionativa, a bo e Gutierrez), oppure personaggi storici mescolati con esseri una spassionata riflessione sulla nullità delle cose”. bizzarri (Torquato Tasso e il suo Genio familiare, Federico Ruysch Già nel 1919 era iniziata lentamente per Leopardi la “conversione e le sue mummie). Chi supererà la difficoltà della lettura, scoprirà filosofica”, che trova ora nel sarcasmo e nell’ironia la propria un altro Leopardi e avrà modo di sorridere divertito, come in espressione privilegiata: se la vita è sofferenza, non c’è spazio per questo dialogo fra Tasso e il suo Genio familiare: i buoni sentimenti, come lo scrittore precisa già, in una lettera al “TASSO: Addio. Ma senti. La tua conversazione mi riconforta pure Giordani del 4 settembre 1820, anticipando l’abbozzo di “certe 21 assai. Non che ella interrompa la mia tristezza: ma questa per prosette satiriche”: “In questi giorni, quasi per vendicarmi del mondo, e quasi la più parte del tempo è come una notte oscurissima, senza luna né stelle; anche della virtù, ho immaginato e abbozzato certe prosette satiriche”. mentre son teco, somiglia al bruno dei crepuscoli, piuttosto grato che mole- Con la perdita dell’aureola e la caduta della speranza, il pessimismo da sto. Acciò da ora innanzi io ti possa chiamare o trovare quando mi bisogni, “storico” diventa “cosmico e le “prosette satiriche” vengono dimenticate e dimmi dove sei solito di abitare. GENIO: Ancora non l’hai conosciuto? In germogliano altre prose, le Operette morali, “aeree, ironiche, luminosamente qualche liquore generoso”. di 22 Carlo Manieri Medicina n.104 Il tumore alla prostata I Luci ed ombre nella prevenzione e nella diagnosi [email protected] La pietra miliare della diagnosi di tumore della prostata è stata ed è ancora oggi la biopsia della prostata. Negli ultimi anni ed in tempi più recenti sono stati fatti importanti passi in avanti in esami ed indagini strumentali che consentono una migliore valutazione del rischio di tumore, con sensibile riduzione di biopsie “inutili”. In primis Il PSA (antigene prostato-specifico): è una proteina prodotta quasi esclusivamente dalla prostata; le cellule epiteliali del CaP producono elevate quantità di PSA, dosabile con un semplice prelievo ematico. Il PSA tuttavia non è cancro-specifico; possono riscontrarsi valori elevati in presenza di una infiammazione acuta o cronica della prostata, quando la prostata è particolarmente voluminosa, a volte inspiegabilmente quando il volume ghiandolare è normale ed è assente un processo infiammatorio. A conferma della non cancro-specificità un tumore può essere presente anche in un 7-8% di soggetti con bassi livelli di PSA (minore di 2 ng/ml). Nel differenziare una iperplasia prostatica benigna da un CaP possono essere di aiuto il rapporto fra PSA totale e libero, frazione del PSA, più l tumore della prostata (CaP) rappresenta circa il 15% delle neoplasie elevato nella patologia benigna per valori assoluti fra 4 e 10 ng/ml, ed i maschili e la seconda causa di morte per tumore nel sesso maschile. I valori di PSA velocity e doubling time, rispettivamente la velocità con cui fattori di rischio sono l’età, l’etnia e l’ereditarietà. Nelle persone in età il PSA cresce nel corso del tempo ed il tempo di raddoppiamento dei suoi avanzata è decisamente superiore l’incidenza di CaP; basti pensare valori. Più recentemente sono stati studiati altri marcatori tumorali, in parti- che si riscontrano focolai di CaP in una percentuale vicina al 100% di pro- colare il PCA3, che valuta state di soggetti prossimi ai 100 anni di età. La malattia è più frequente nel- quantitativamente particolari la popolazione degli USA e del Nord e Ovest dell’Europa, più bassa in quella “catene proteiche” nelle urine del Sud-Est Asiatico, mentre il emesse dopo massaggio rischio aumenta nei Giapponesi prostatico, e l’isoforma (-2) che vivono negli USA; quindi un proPSA, dosabile nel sangue. importante ruolo è giocato pro- Dalla combinazione di PSA babilmente da dieta (l’obesità è totale, PSA libero e pro PSA può essere infine calcolato il un sicuro fattore di rischio) ed ambiente, ma non sembrano valore del phi (“indice di salute prostatica”). importanti nella prevenzione Fra le indagini strumentali di scarso aiuto è l’ecografia prostatica, in quanto l’assunzione di selenio, vitami- gravata, almeno nelle forme più precoci, da un’altissima percentuale di na E e licopene. Infine il rischio errore. di malattia si raddoppia se si Negli ultimissimi anni è risultato sempre più rilevante invece il ruolo riscontrano casi di tumore in un ascendente (es. genitore, zio). della risonanza magnetica (MRI), cosiddetta “multiparametrica” con Molto si discute sullo screening diagnostico (visita urologica e dosaggio bobina endorettale, che consente nelle sue fasi di studio di valutare al ematico del PSA); esso porta ad un aumento del numero di diagnosi di meglio morfologia e metabolismo (spettrometria) delle diverse zone tumore, anche se i vantaggi per la sopravvivenza sono minimi, essendo la prostatiche, con un buon indice di attendibilità nella individuazione di malattia per lo più a lentissima evoluzione. Una diagnosi precoce induce aree altamente sospette per tumore. Le biopsie prostatiche eseguite su poi a trattare con terapie invasive, in cui è sensibile il rischio di impor- immagini RMI da sole o meglio in combinazione con le immagini ecogra- tanti complicanze quali incontinenza urinaria ed impotenza, anche tumori fiche (MRI/ultrasuoni fusion) stanno dando incoraggianti risultati con cosiddetti “indolenti”, cosiddetti perché elevate percentuali di diagnosi di CaP. probabilmente non si manifestereb- Tuttavia la RMI, anche in considerazio- bero clinicamente per molti anni; da ne degli alti costi, è per lo più indicata non trascurare poi i risvolti psicologici dopo un primo set di biopsie negative negativi nei pazienti in follow-up per un per tumore. PSA elevato. Per i suddetti motivi le linee In conclusione tutte le indagini, stru- guida dell’American College of Physi- mentali e non, devono essere conside- cians non raccomandano il dosaggio del rate tessere di un mosaico che messe PSA nei soggetti con età inferiore ai 50 insieme consentono una più appro- anni, oltre i 69 anni o con aspettativa di priata indicazione alle biopsie. Bisogna vita inferiore a 10-15 anni; per i soggetti tuttavia sottolineare che alcune delle fra 50 e 60 anni i rischi ed i benefici suddette indagini sono molto costose, vanno individualizzati e concordati con poco diffuse e spesso non eseguibili in il paziente. strutture sanitarie pubbliche. di Massimiliano Volpone Coldiretti Informa Direttore Coldiretti Teramo 23 n.104 Raccolta scarsa di olio e castagne nostrane. Tale criticità nasce anch’essa da un andamento climatico sfavorevole ma soprattutto dagli attacchi provocati dall’insetto killer del castagno “Cinipide galligeno del castagno” È un dramma È evento eccezionale. L’olio è infatti il prodotto di arrivato in Italia dalla Cina che hanno provocato maggior prestigio che la nostra terra ci regala, il crollo della produzione nazionale con tagli del è il simbolo del nostro territorio, della cultura di 90% rispetto agli anni precedenti l’infestazione. un popolo che da generazioni coltiva l’olivo con Si chiederà alla Regione di dichiarare lo stato la drammatica fotografia scattata da pazienza, cura e dedizione. di calamità naturale e pre- Coldiretti sulla campagna olivicola in via Analoga situazione dramma- vedere misure di sostegno di conclusione, fortemente penalizzata tica è vissuta dal comparto alle imprese del settore che dall’anomalo andamento climatico delle castagne dove, con un sopportano danni ingentissimi e dall’attacco di fitopatie che, mai come calo del 90% del raccolto sulle coinvolgendo in questa azione quest’anno, hanno compromesso il raccolto montagne si è verificato per Governo, Regione, parlamen- di uno dei prodotti simbolo dell’agricoltura. Il la prima volta nella storia, il tari e consiglieri regionali del territorio e tutti i Comuni momento è molto difficile, sorpasso il calo della produzione è delle im- innegabile,bisogna soste- portazioni dall’estero che ce di questa situazione critica e sollecitino nere il settore, le aziende hanno superato in quantità provvedimenti di tutela. È bene ricordare che e gli operatori addetti, la produzione Made in Italy oggi l’unica soluzione per essere rimborsati, accompagnandoli in questa portando così sulle tavole anche se solo in parte, dai danni delle avversità fase che si spera sia transi- autunnali degli italiani più atmosferiche o dalle fitopatologie sono le toria perché causata da un castagne straniere che assicurazioni agevolate. perché si facciano portavo- 24 n.104 di Leonardo Persia Cinema American Gothic L’incubo della Storia riflesso nello specchio del cinema USA. Sei grandi classici del cinema per rileggere in maniera fanta-horror i momenti critici del ‘900 Università degli Studi di Teramo - Campus Coste Sant’Agostino - Aula tesi - Proiezioni didattiche del corso di Laboratorio di Comunicazione Teatrale Le proiezioni e le schede dei film sono a a cura del nostro collaboratore Leonardo Persia Martedì 18 Novembre ore 21,00 corpo, quindi come voce proveniente da altro mondo, suggestiva e manipolatrice). James Whale, eccentrico ed ironico poeta della diversità e della follia (suoi Frankenstein e The Old Dark House), è attratto in primis dal personaggio del mad doctor, visto come simpatico e anche maldestro ribelle. Allo stesso tempo sa che quella medesima follia si aggira, potente e violenta, in Europa e nel mondo. E il suo film finisce per diventare un ritratto dei dittatori dell’epoca, visti con sguardo atterrito e allo stesso tempo sfumato. Il suo Jack [email protected] Miles Bennell,un medico californiano, si accorge che la sua cittadina è stata invasa da baccelli alieni che si insinuano nel corpo umano durante il sonno come parassiti invisibili e pian pano si sostituiscono ai loro ignari ospiti. Metafora fantascientifica del lavaggio del cervello, racconto insuperato dell’essere umano sostituito da un simulacro proveniente da un altro mondo, è il film che esprime, meglio di ogni altro, le paure di un decennio dove tutti sembrano essere diventati baccelloni. Tutti ma proprio tutti. Chi è a favore e chi è contro. Lo stesso regista Don Siegel ammise che la storia poteva essere letta sia come parabola anticomunista che come monito contro il maccartismo, cioè l’esatto contrario. Un’opera sull’omologazione, dove “il prossimo” bacellone non è altri che lo spettatore, direttamente chiamato in causa nel finale, apocalittico ed indimenticabile. È stato rifatto negli anni’70 (da Philip Kaufman), nei ’90 (da Abel Ferrara) e negli anni 2000 (Oliver Hirschbiegel). Dalla condizione di baccelloni non siamo più usciti. Siamo tutti ultracorpi, oggi più che mai. Martedì 2 Dicembre ore 21,00 è qualcosa che c’è ma non si vede: una vittima carnefice. Ispira pietà, ma è pericolosissima. L’UOMO INVISIBILE Martedì 25 Novembre ore 21,00 (The Invisible Man) Usa, 1933 Regia: James Whale – Sceneggiatura: R. C. Sherriff (dal romanzo omonimo di H. G. Wells) - Fotografia: Arthur Edeson, John J. Mescall - Montaggio: Ted J. Kent - Musiche: Paul Dupont, W. Franke Harling, Heinz Roemheld - Produttore: Carl Laemmle Jr. Casa di produzione: Universal Studios Interpreti: Claude Rains, Gloria Stuart, Henry Travers, Una O’Connor Lo scienziato Jack Griffin inventa un siero che rende invisibili e lo utilizza per sé. Non riesce a trovare l’antidoto e la monocaina da cui è formato il siero comincia ad alterargli mente e percezione. Si trasforma in un folle desideroso di conquistare il mondo e idea attentati ed omicidi. Gli effetti speciali di John Fulton e John Mescall, L’INVASIONE DEGLI ULTRACORPI CHE FINE HA FATTO BABY JANE? (What Ever Happened to Baby Jane?) USA, 1962 Regia: Robert Aldrich –Sceneggiatura: Lukas Heller (dall’omonimo romanzo di Henry (Invasion of the Body Snatchers) Usa, 1956 Farrell)- Fotografia: Ernest Haller – Montaggio: Mi- pura avanguardia anni ’30, sono il segno (in) Regia: Don Siegel – Sceneggiatura: Daniel chael Luciano – Musiche: Jack Solomon – Casa di visibile di una parabola fanta-horror Universal, Mainwaring, Richard Collins, Sam Peckinpah produzione: Warner Bros - Interpreti: Bette Davis, lo studio hollywoodiano più specializzato nella (non accreditato) (dall’omonimo romanzo di Jack Joan Crawford, Victor Buono, Maidie Norman vita dei mostri. Il romanzo di Wells, pubblicato nel Finney) – Fotografia: Ellsworth Fredericks - Mon- Il ménage sadomasochistico di due anziane 1897 (ma scritto ben sedici anni prima), metteva taggio sorelle: un’invecchiata bimba prodigio presto in guardia contro la rivoluzione industriale, la tec- Dragon - Casa di produzione: Allied Artists dimenticata, rancorosa nei confronti della sorella nologia disumanizzante, la pericolosità di nuovi Interpreti: Kevin McCarthy, Dana Wynter, Larry paraplegica, ex diva di Hollywood colpevole di media come la radio (percepita come voce senza Gates, King Donovan aver avuto un successo più duraturo. : Robert S. Eisen – Musiche: Carmen Il film che trasformò la vecchia Hollywood – e del regista, Sharon Tate, sarà vittima di una emblematica degli anni ’60, delle lotte e delle con essa tutto un vecchio mondo – in un teatro setta satanica e nel condominio dove si svolge sconfitte a venire. Gli zombi come contestatori, dell’assurdo. Il glamour, la grazia, l’incanto, l’azione sarà assassinato, molti anni dopo, John gli zombi come mondo nuovo, gli zombi come l’american dream diventano orrore, vecchiaia, fru- Lennon. Inoltre, dietro un gioco di apparenze, terzomondisti in rivolta. Ma anche i morti vivi strazione e incubo infinito. Niente è più lo stesso. prevale un punto di vista colto, disincantato e della civiltà dei consumi, incapaci di intendere Robert Aldrich, uno dei cineasti più anti-sistemici profetico che vede già la restaurazione come e di volere, eterodiretti e sanguinari; i futuri di Hollywood, contesta lo star system, i rapporti approdo della contestazione. Il vero orrore terroristi; i prossimi agenti della depressione familiari, toglie la maschera alla (ex) morale cor- del film sta nel mostrare una giovane coppia, internazionale. Lo stesso George A. Romero si rente, impone un cattivo gusto destinato a fare sognatrice e alternativa, che finisce per essere rese conto di quanto fosse potente e intercam- scuola, un paio d’anni dopo L’occhio che uccide risucchiata gradualmente nell’ottica di una cop- biabile la figura del morto vivente e la mutò a più di Michael Powell e Psycho di Alfred Hitchcock. pia di anziani, rispettabili e dalle buone maniere. riprese, da carnefice a vittima, da contestatore a Un nuovo mondo si sta profilando, nel bene e nel I veri diavoli e rivoluzionari sono loro, impossibili contestato, attraverso una saga sempre foriera male, e questo dramma sopra le righe, cupo, teso da combattere. Immaginate Rosemary come in- di un ulteriore punto di vista. Questo primo ma anche ironico, ne è il riflesso per eccellenza. genua incarnazione di quegli anni in cui si voleva tassello è rimasto però insuperato e terrificante Da quel momento le due star protagoniste, Bette cambiare il mondo. E rabbrividite nel ripercorre come nessun altro, una vera discesa nel rimosso Davis e Joan Crawford, divennero icone horror, la diabolica, vecchia, controffensiva che ne è straboccante. scatenando la moda della vecchia diva vista seguita. Reagan, Thatcher, Craxi, le deregulation, come mostro (se ne ricorderà anche Dario Argen- i tagli sociali, il riarmo folle. Lo strategico crollo Martedì 13 Gennaio ore 21,00 to con Clara Calamai, Alida Valli e Joan Bennett), dei muri, la strategica guerra in Jugoslavia, la metafora del vecchio mondo da svelare e rifare. strategica Unione Europea. Spostamento global Subito. Il ’68 è vicino. Ma anche la nostalgia di un a destra, fine dello stato di diritto, bancocrazia. mondo che non c’è più. Non più rose(mary), ormai. «Dio è morto!» «Ave, Martedì 9 Dicembre ore 21,00 Rosemary, madre di Andrew!». Martedì 16 Dicembre ore 21,00 ESSI VIVONO (They Live) Usa, 1988 Regia: John Carpenter – Sceneggiatura di John Carpenter (da un racconto di Ray Nelson) – ROSEMARY’S BABY (id.) Usa, 1968 Regia: Roman Polanski – Sceneggiatura: Roman Polanski (dall’omonimo romanzo di Ira Levin) – Fotografia: William Fraker- Montaggio: Sam Fotografia: Gary B. Kibbe – Montaggio: Gib Jaffe, LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI Frank E. Jimenez – Musiche: John Carpenter, Alan Howarth – Produttore: Larry J. Franco – Casa di produzione: Alive - Interpreti : Roddy Piper, Keith David, Meg Foster, Peter Jason Un giovane vagabondo scopre, grazie a degli (Night of the Living Dead) Usa, 1968 strani occhiali neri, che molti umani sono degli O’Steen, Bob Wyman – Musiche: Krzysztof Regia: George A. Romero Sceneggiatura: John A. extraterrestri mascherati che condizionano Komeda - Produttore: William Castle – Casa di Russo, George A. Romero – Fotografia: George l’umanità con messaggi pubblicitari subliminali. produzione: Paramount A. Romero, Joseph Unitas – Montaggio: John A. Non gli resta che iniziare la rivolta, aiutato da un Interpreti: Mia Farrow, John Cassavetes, Ruth Russo, George A. Romero – Musiche: AA.VV., Karl operaio nero. Gordon, Sidney Blackmer Hardman, Marilyn Eastman, George A. Romero Al culmine dei luccicanti anni ’80, della “Storia Una giovane coppia va a vivere in un tetro con- - Produttore: Karl Hardman, Russell Streiner – finita”, tra i crolli e la fine delle ideologie, ecco dominio di New York, facendo amicizia con la Casa di produzione: Latent Image - Interpreti: emergere questo ormai classico film di fantaco- servizievole coppia anziana di vicini, rassicuranti Duane Jones, Judith O’Dea, Karl Hardman, scienza, dove si ha il coraggio di vedere ancora esponenti della classe media. Ma forse le appa- Marilyn Eastman quello che non va nel mondo. Gli occhiali come renze ingannano e la gravidanza della giovane I morti resuscitano in una piccola città della simbolo di una nuova vista, un invito a ri-vedere protagonista è il risultato di qualcosa di terribile. Pennsylvania, trasformati in mostri assetati di tutto. A capire e a resistere. La resurrezione della Un beffardo film di Polanski , opera d’autore sangue. In un’isolata fattoria, un gruppo di per- rivolta, pur tra mille difficoltà e nuovi interrogati- del/sul ’68, travestita da film horror, di genere sone è costretto ad affrontare questa catastrofe. vi. Di fronte a uno scenario che è lo stesso in cui basso (produce, e doveva anche dirigere, Catastrofe ecologica e umanitaria, quella viviamo: globalizzazione, riassetto geo-politico, William Castle, un maestro della serie B), ricco di degli zombi assalitori di un’umanità anch’es- classismo trionfante, manipolazione assoluta e presagi. Dopo questo film la giovane compagna sa zombizzata, divenne subito la vicenda media trionfanti. Visti con gli occhi(ali) giusti. 25 n.104 di 26 n.104 In giro Civitella del Tronto La mia passeggiata in fortezza. Perché l’abbiamo così vicina da trascurarla! D Sergio Scacchia http://paesaggioteramano.blogspot.it Robbia o le atmosfere di Monet. I colori sono stesi ad arte, ma non riescono a catturare completamente la luce, non rendono giustizia alla trasparenza di un cielo incredibile. Il pennello non riesce a bucare la storia, a far respirare l’umidità dei vecchi muraglioni screziati dal tempo, non fa percepire odori e profumi. Nell’entrare finalmente in fortezza mi guardo intorno. Lo sguardo spazia sulle vicine montagne gemelle e, più giù, verso le dorsali appenniniche del Gran Sasso e della Majella che separano le valli. La vista, coinvolta, si perde nel cielo. Il contrasto è meraviglia. A volte, in momenti magici, si scopre nella natura una tavolozza di rara efficacia, tra azzurro cobalto, cumuli nembo grigi e pennellate candide di brina. È la radice di una policromia d’autore, una perfezione di paesaggio non facile da raccontare. Le torri di guardia dell’affascinante fortezza aprono spazi dell’ani- al belvedere, una manciata di tornanti per il vecchio borgo, ma. I cortili interni, con i cammini di ronda, raccontano vicende di la fortezza borbonica di Civitella del Tronto appare come un un passato difficile e glorioso. Titanic pronto a salpare in mare. Mi piace da impazzire cercare con la mente, sotto il manto erboso, Nel piccolo prato, puntellato di fiori gialli, il pittore seduto tracce di fortificazioni, mentre arrivo al centro della struttura, nel su di una minuscola sedia, cerca di catturare l’anima di questo cuore di queste muraglie inespugnabili. panorama per imprimerlo sul cartoncino. Colpi di pennello veloci e Il fortilizio di Civitella è una tra le più imponenti opere d’ingegneria sicuri, tocchi di blu, verde, marrone, grigio e giallo. militare dell’intera penisola. Si tratta di una roccaforte poggiata a Purtroppo per lui i colori reali sono troppo belli. nido d’aquila su di una cresta rocciosa, lunga poco più di mezzo Sul finire dell’autunno la luce ormai pungente e pura, inebria e chilometro e con larghezza media di quasi cinquanta metri, la cui vivida le cromie. Ci vorrebbe un Van Gogh, a limite un Luca della costruzione fu iniziata nell’anno 1564, durante la dominazione 27 n.104 spagnola e completata nel 1576. marzo del 1861. Prima di andar via, lancio una nuova accu- Il baluardo occupò il posto di una pre- Alla fine del sanguinoso conflitto, il forte rata occhiata al panorama da urlo. cedente cinta muraria con cinque torri, fu in parte distrutto. Nella parte alta c’è un colpo d’occhio opera della dominazione aragonese, forti- Oggi, dopo il riuscitissimo restauro degli fantastico: ficazione del paese incastellato sotto. anni ’90, la fortezza offre veramente uno Gli incombenti monti Gemelli con le gole Esisteva, ancor prima, anche un fortino di splendido viaggio nel tempo e nella storia, del Salinello, paradiso naturale; la vicina e epoca angioina a cingere la cittadella più grazia anche al museo ubicato al suo in- bellissima città di Ascoli Piceno; la collina in basso. terno. Nei locali si conservano documenti, del convento benedettino di Monte Santo, Civitella del Tronto, con la costruzione stampe, oggetti, plastici e armi degli anni da dove iniziavano i territori dell’allora dell’attuale forte, era diventata l’autorevo- di assedio. Stato Pontificio confine con il Regno di le e famosa sentinella invalicabile dei con- Sui camminamenti esterni il vento sbatac- Napoli; fini più a settentrione del Regno di Napoli, chia le vecchie assi di legno della balau- la località di Villa Passo, antica zona do- caposaldo di un territorio importante nelle stra. Facile immaginare eserciti, cavalieri, ganale; il mare Adriatico, dopo la valle del economie nazionali. speroni, stivali, casematte, barbacani, fiume Vibrata. Il baluardo teramano scrisse pagine di archibugi, giovani ufficiali nelle loro lustri Dal bastione più alto ammiro l’incastel- enorme importanza storica sia per gli uniformi. lamento del paese vecchio con le sue avvenimenti sia per gli assetti politici Chissà che vita si conduceva allora? caratteristiche e strette vie necessarie dell’Italia e dell’Europa e per le prospet- Valzer e mazurche nelle feste importanti, alla difesa contro le artiglierie nemiche. tive che si aprirono nella realizzazione, in forse, ma anche noia della vita di guarni- Tutto è immerso nella storia, ha una seguito, dell’Unità d’Italia. gione. dimensione quasi irreale, sospesa nel Tra gli assedi subiti, da ricordare quelli Visitare il forte è veramente viaggiare tempo, tra atmosfere lontane che aiutano dell’esercito francese e, soprattutto, l’ul- nel tempo, tra piazze d’armi, corpi di a scoprire chiese, palazzotti gentilizi, cor- timo, lunghissimo e sanguinoso, avvenuto guardia, carceri, furerie, resti del palazzo tili d’epoca, casette medievali a matton- durante la dominazione borbonica per del Governatore e residenze degli ufficiali, cini, minuscole piazze dal sapore antico opera dei piemontesi di Vittorio Emanuele oltre a solidi bastioni di difesa di una cinta che sembrano finte tanto si presentano II, battaglia preludio di quell’unità cui la muraria imponente, chiusa quasi a nido solitarie. fortezza cedette per ultima e solo il 20 d’aquila sul mondo circostante. Non me ne andrei più! 28 di Dura Lex Sed Lex Rossella Scandurra [email protected] n.104 Brevi cenni sull’amministrazione di sostegno a favore dei soggetti in difficoltà N L’amministrazione di sostegno deve essere intesa come lo strumento finalizzato alla tutela di chi si trovi in condizioni di particolare difficoltà e ridotta capacità di autonomia. Coloro che rientrano in questa situazione possono essere gli anziani che non sono propriamente autosufficienti, ma che nello stesso tempo non presentano una riduzione della capacità di relazione e di comprensione; oppure i malati che a causa della loro malattia non sono in grado di compiere alcuni atti. Quindi, si tratta di persone che per effetto dell’età avanzata o per una infermità ovvero, come detto già, per una menomazione fisica o psichica, non sono più in grado di provvedere a se stessi e ai propri interessi. L’Autorità Giudiziaria di riferimento per tale procedimento è il Giudice Tutelare, giudice in composizione monocratica (cioè è un solo el nostro Paese l’amministrazione di sostegno è stata introdot- magistrato che decide). Esso è il Giudice Tutelare del luogo dove il ta con la Legge 9 gennaio 2004 n. 6, libro I, Titolo XII, Capi I e II beneficiario ha la residenza o il domicilio. del Codice Civile. Il Giudice Tutelare può disporre che l’amministratore di sostegno Questo istituto costituisce una svolta rispetto al passato e si sostituisca o assista il beneficiario nel compimento di qualsiasi atto pone a protezione dei soggetti deboli nel tentativo di valorizzare l’in- senza però privarlo della sua autonomia dividuo e la sua personalità (anche se si tratta di un disabile) nonché (art. 409 c.c.). la sua volontà, quindi tende a porre in primo piano la personalità del L’amministratore di sostegno ha solo i beneficiario. poteri conferitigli dal Giudice e non poteri Per quanto riguarda i presupposti per la nomina di A.d.S., ai fini di rappresentanza e gestione; difatti a dell’applicazione dell’istituto si richiede la contemporanea presenza di norma dell’art. 409 c.c. si stabilisce che due condizioni: la sus- “l’amministratore di sostegno, nello sistenza di uno stato svolgimento del suo ufficio, deve tener di infermità (ovvero conto dei bisogni o delle aspirazioni del una menomazione beneficiario ed in caso di contrasto, deve fisica o psichica) e la informare il Giudice tutelare che decide”. conseguente impos- Questi sono solo brevi cenni sull’istituto sibilità di provvedere dell’amministrazione di sostegno che ai propri interessi (art. per la sua complessità necessita di approfondimenti giuridici che non 404 e segg. c.p.c.). possono essere trattati in questa sede. di Antonio Parnanzone Sport Calcio P 29 [email protected] n.104 gli girato le spalle. to con favore Il riferimento non l’avvicinamento è a fatti inerenti di nuovi suppor- il campo di gara, ter, constatato bensì all’inferme- con l’incremento ria. Infortuni di delle presenze lunga degenza, sulle gradinate del rima della compilazione dei gironi, Caidi e Fiore, e Bonolis. Il rovescio tutti volevano che il Teramo venis- lo stop piuttosto se inserito in quello centrale, per prolungato di Pe- comodità, perché ambienti più trella hanno tolto Foto Vincenzo Ranalli della medaglia anche in questa occasione si è tranquilli ed anche perché si pensava ci una buona percentuale di qualità alla presentato in modo piuttosto eloquente. fossero meno difficoltà. A ben vedere, squadra. Le non perfette condizioni di Il riferimento non è, naturalmente, a chi soprattutto se si vanno a guardare le Lapadula, che si trascinano da parecchio si è avvicinato in questi ultimi tempi e classifiche dei tre gironi, il più equilibra- tempo, limitano molto le potenzialità comunque non solo a loro. L’addetto to è proprio quello centrale. Classifica offensive. Nonostante tutto, però, il stampa del Teramo Calcio, vedendo molto corta e con scorrere sui Comu- un leader che sta nicati Ufficiali della venendo fuori solo Lega Pro una serie in questo periodo. È di multe a carico del l’Ascoli, infatti, che Teramo, ha voluto comincia ad allun- quantificare, per gare su un gruppo di ciascuna squadra inseguitrici nel quale dell’intera Divisione fa parte anche il Unica, l’ammontare Teramo e il blaso- complessivo. Il poco nato Pisa. Il gruppo edificante primato che insegue è quasi per il momento è compatto. Solo pochi toccato proprio al punti dividono le Teramo. Si spera che squadre posiziona- strada facendo lo te a ridosso della scettro venga lascia- capolista. Basta una to a qualcun’altro, partita andata male ma resta comunque per scendere a centro classifica. Si un fatto negativo. Foto Vincenzo Ranalli può sbagliare poco Cori e cromatismi di bandiere e striscioni e soprattutto in alcune circostanze Teramo marcia insieme alle altre, senza costituiscono costume da stadio quando accontentarsi di un punto è saggio. Si mostrare alcuna inferiorità, per risultati c’è una partita da giocare. Senza una verificano spesso risultati sorprendenti concreti, per personalità e per spetta- simile scenografia verrebbe meno un con squadre di alta classifica messe ine- colarità delle sue manovre di gioco. La elemento imprescindibile che dona all’e- sorabilmente sotto da altre posizionate barca va ed anche piuttosto bene. Anche vento il clima per il quale molti vivono in quella medio bassa. Regna un forte nei momenti poco favorevoli, quanto a la passione per il calcio. Non esage- equilibrio e non risultati, non si rare, però, è un elemento altrettanto c’è mai risul- sono verificati imprescindibile. I canoni di civiltà non tato scontato, sfaldamenti devono essere confusi con atti violenti neanche nei nei compor- che potrebbero arrecare danni ad altri e match testa-co- tamenti degli connotare la città di una immagine non da. Il Teramo fa la atleti in campo sua. Gli autori, pertanto, facciano un atto sua parte, senza e della struttura di umiltà nel rinunciare a comportamenti strafare ma che supporta non consoni ai regolamenti federali. sempre pronto a saldamente la In fondo anche loro amano il Teramo, dare tutto, anche squadra. In più forse più di altri. In nome del Teramo, quando la fortu- occasioni era pertanto, andiamo allo stadio a tifare e stato saluta- lasciamo a casa tutto il resto. na sembra aver- Foto Vincenzo Ranalli dalla 30 Redazione Sport n.104 I [email protected] Pallamano do di poter ricoprire diversi ruoli ed essere quindi una pedina importante per la squadra. Un’altra piacevole sorpresa arriva inoltre dall’ ex-portiere Matteo Di Marcello che, dopo 12 anni di esperienza in massima serie, ha deciso per questa stagione di mettersi alla prova nel ruolo di pivot con risultati più che discreti. Altro tassello importante per l’Hc Team Teramo si sta nizia male la fase di ritorno per la Nuova HF Teramo nel dimostrando l’ala-terzino Stefano Arcieri; il ragazzo classe ‘98 campionato di serie A1 femminile. Nell’ottava giornata, ha infatti interessanti caratteristiche le quali non sono sfuggite infatti, il team allenato da Settimio Massotti viene sconfitto agli allenatori federali che, proprio per questo, lo hanno convo- dalle padrone di casa del Conversano, le quali, con un 39- cato nella squadra della Rappresentativa “Area Sud”, in cui, per 28 finale, evidenziano la differenza di valori in campo delle due altro, sta ben figurando. squadre. La Nuova HF Teramo, però, nonostante possa vantare Per quanto riguarda la femminile, invece, l’esordio dell’Hc tra le fila la capocannoniera rumena Maria Daniela Palarie, non Team Teramo nel campionato di Seconda Divisione è alle porte (Domenica 23 Novembre alle ore sta certamente puntando sulle giovani locali, come dimostrato dall’arrivo della 43enne Bijliana Medjedovic. Natasa Miladinovic 17.30 al Pala Acqua Viva “Giorgio Binchi”) e la società ha perfeziona- Quest’ultima andrà certamente ad to la rosa con gli acquisti di Elena aumentare l’esperienza ma anche Krese, Daniela Dovesi e Nataša l’età media del “sette” titolare. Miladinovic. L’obiettivo prefissato Trend opposto per il Team Teramo dalla “neo-società” è quello di rag- maschile che, dopo la prima sconfitta giungere la promozione in serie A in casa del Chiaravalle, non ha com- 1. Per fare ciò le ragazze dovranno messo altri errori, portando a casa però, prima vincere il girone E in l’intera posta in palio delle 3 partite cui sono state inserite assieme a disputate fino a questo momento. A Grosseto, Civitavecchia, Pontinia e spiccare, in particolar modo, sono le Cingoli e poi, disputare un concen- ottime prestazioni in fase realizzativa tramento con le vincenti del girone di Davide Barbuti (13 reti negli ultimi sardo e di quello toscano-emiliano. 60 minuti) e quelle in fase difensiva Al termine di questa fase, ci sarà del portiere Alessio Collevecchio. poi lo scontro con le vincenti delle Chi invece sta stupendo in maniera altre aree, il quale assegnerà la positiva il mister Franco Chionchio è promozione in serie A alle prime tre Florent Aziri, il quale sta dimostran- classificate. DOMANDE DI CONTRIBUTO ANNO 2015 ∏ La Fondazione Tercas, nell’Anno 2015, provvederà alla valutazione di Progetti esclusivamente nei seguenti ambiti di attività: Musica, Teatro e altre Attività Culturali Volontariato, Filantropia e Beneficenza Educazione, Istruzione e Formazione Saranno oggetto di valutazione esclusivamente le Domande di Contributo presentate mediante compilazione dei Modelli disponibili, insieme agli Avvisi, nell’area: Richiedere Un Contributo del Sito Internet www.fondazionetercas.it ed inviate telematicamente entro il giorno lunedì 22 dicembre 2014 All’invio telematico dovrà seguire l’invio dei documenti in originale, mediante: posta raccomandata entro il giorno mercoledì 7 gennaio 2015; oppure consegna manuale, entro ore 12.00 del giorno mercoledì 7 gennaio 2015. NON SARANNO RITENUTE VALIDE E NON SARANNO PERTANTO OGGETTO DI VALUTAZIONE LE DOMANDE NON PERVENUTE SECONDO LE SUDDETTE MODALITÀ
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