Gennaio 2014

Informatore della Comunità Pastorale di Bareggio
Parrocchie SS. Nazaro e Celso e Madonna Pellegrina
Anno XXIII n° 1 - Gennaio 2014
Il Campo è il
Mondo
Vie da percorrere incontro all’umano
ilponte
La comunicazione per la comunione
Ecco la speranza
cristiana. Il futuro
è nelle mani di Dio
(Papa Francesco)
■ Festa famiglia
pagina 10
■ Commemorazione
di Mons. Maggiolini
pagina 12
Informazioni utili
2
Comunità Pastorale
Maria Madre della Chiesa
di Bareggio
Parrocchie SS. Nazaro e Celso e Madonna Pellegrina
Parrocchia Santi Nazaro e Celso
Piazza Cavour, 37 - Tel. 02.901.33.17
www.parrocchiabareggio.it E-mail: [email protected]
Sante Messe Parrocchia SS. Nazaro e Celso:
Lunedì, martedì, mercoledì: ore 8 - 18
Giovedì:
ore 9 -18
Venerdì
ore 18
Sabato
ore 8 - 18 (vigiliare)
Domenica e festivi:
8 - 9.30 - 11 - 18
Oratorio: via IV Novembre, tel./fax 02.902.72.87 - www.oratoridibareggio.it
Archivio parrocchiale: Tel. 02.901.33.17 dal lunedì al venerdì: 9 - 11 e 17 - 19
Parrocchia Madonna Pellegrina
Via Vittorio Veneto, 1 - Tel. 02.901.30.41
www.parrocchie.it/bareggio/mpellegrina E-mail: [email protected]
Sante Messe Parrocchia Madonna Pellegrina:
Lunedì, martedì, giovedì, venerdì: ore 8
Mercoledì: ore 18
Sabato:
ore 8 - 18.30 (vigiliare)
Domenica:
ore 8.30 - 9.30 (Brughiera) - 10.30
Oratorio: via Novara 27, tel. 02.902.78.794 - www.oratoridibareggio.it
Archivio parrocchiale: Tel. 02.901.30.41 dal lunedì al venerdì: 9 - 11;
Il parroco è presente al mercoledì mattina
Sacerdoti:
• don Luigi Verga, parroco - Tel. 02.901.33.17 - 339 64.62.708
• don Giovanni Beltramini coadiutore - Tel. 0290362399
• don Andrea Rabassini coadiutore - Tel. 02.902.72.87 - 347.61.78.762
• don Giacinto Tunesi coadiutore - Tel. 02.901.30.41 - 335.61.86.326
Orari confessioni: tutti i giorni prima e dopo le S. Messe, sabato dalle
14.30 alle 18.30
Centro di Ascolto: via Novara 27, tel. e fax: 02.9013041 - giovedì: 17-19
- sabato: 15-17
Scuola Materna “Don Severino Fracassi”: via Matteotti 14, tel. 02.901.32.56
Libreria 2000: Corso Italia 1, tel/fax: 02.903.60.234
Centro di Consulenza per la famiglia del Decanato di Magenta
Via S. Martino 13 - 20013 Magenta - tel. 02.97.90.949
ilponte Mensile di vita della Chiesa e attualità
Registrazione presso il Tribunale di Milano
N 954 del 16 dicembre 2005
In copertina: Giotto, Adorazione dei Magi
Direttore Responsabile:
Gerolamo Castiglioni
Responsabile di Redazione:
Monica Olati
Stampa:
Real Arti Lego - Corbetta (MI) - tel. 02.972111
3Editoriale
Guardando ai Re Magi accogliamo Gesù
■ Don Luigi
Parroco
Nella nascita di Gesù si rivela la natura di
Dio: Egli è il dono, l’Amore che si dona agli
uomini. Dio ha fiducia nel suo atto d’amore
e si offre a tutti nella fragilità della carne di
un Bambino. Chiama ognuno ad accogliere
questo Figlio di Dio, a riconoscere in Lui
l’immensa Sua bontà. Egli crede nella forza
del Suo amore che contiene la possibilità
grande di convertire i cuori degli uomini pur
rispettandone la libertà.
Proviamo a scoprire nel Vangelo di Matteo (c.
2) la figura dei Re Magi e di Erode dentro alle
quali si evidenziano due modi contrapposti di
guardare a Gesù Bambino. Questi atteggiamenti contrapposti li possiamo ritrovare nella
libertà di ogni persona lungo tutto il corso
della storia umana, anche ai nostri giorni.
I Magi sono alla ricerca di Gesù. Questa
ricerca corrisponde alla domanda sul senso
della vita, comune a ogni uomo, perché tutti
sentono nel cuore il desiderio dell’infinito
ma sperimentano la fine dell’esistenza. Per
questo le domande “da dove veniamo?” e
“dove andiamo?” esprimono il senso religioso dell’uomo e lo sollecitano a ricercare la
risposta ovvero il divino. Per questo motivo
sono nate le religioni che tanta importanza
hanno avuto presso ogni popolo plasmando
tutte le loro culture.
I Magi sono guidati dalla Stella che rappresenta la Luce di Dio nella coscienza degli
uomini e la Parola di Dio nella Bibbia (Num.
24,17 “Io lo vedo ma non ora, io lo contemplo ma non da vicino, una stella spunta da
Giacobbe e uno scettro sorge per Israele”).
Tutti gli uomini hanno ricevuto in dono la
coscienza e il compito di far loro conoscere
la Rivelazione chiama i credenti a concepire
la vita come missione.
I Magi riconoscono nel Bambino Gesù il
“Re dei Giudei” e il “Messia”; per questo lo
adorano e gli offrono “Oro Incenso e Mirra”,
simboli della regalità, della messianicità e
della Passione. Nei Magi sono presenti
i”pagani” che non conoscono Dio, ma lo
cercano e per questo domandano, anche
ad Erode. Erode, sentendo il turbamento,
provocato dalla domanda dei Magi, ci fa
capire di avere una coscienza: ma questa è
soffocata dalla sua pretesa di essere il “dominus”, perciò agisce con violenza facendo
uccidere i bambini di Betlemme. L’uomo
senza Dio non è più capace di amare gli
altri uomini: l’esperienza di Erode attraversa
la storia degli uomini in ogni secolo, anche
oggi. Documentano questo giudizio la tratta
dei profughi, la morte dei poveri causate
dalla mancanza di distribuzione dei beni,
l’uccisione dei feti con l’aborto, le infinite
guerre ecc. Il mondo di oggi, come quello
di ieri, ha bisogno di salvezza.
L’incontro di Gesù Bambino con i Magi opera
in loro un cambiamento: non ritornano da
Erode, non si fanno complici, hanno una nuova visione della realtà, seguono un’altra via.
Anche noi cristiani abbiamo bisogno di incontrare ogni giorno Gesù, per farci cambiare
da Lui, per riscoprire in ogni momento la
nostra identità battesimale, che comporta
la Missione: essere segni di Lui attraverso la
bellezza della nostra umanità nuova. In essa
deve risplendere la luce della sua verità che
si fa amore compassionevole verso ogni
fratello che si incontra.
L’annuncio del mistero di Gesù Cristo nella
Chiesa offerto a ogni fratello e la presa in
carico del suo bisogno permettono ai cristiani di provare la gioia del Natale, perché
esperimentano l’opera del Signore.
Incomincia un nuovo anno: mi auguro che
la nostra comunità pastorale riparta nella
missione di annunciare Gesù attraverso la
Chiesa per permettere agli uomini di buona
volontà di ritrovare la speranza e la via per
renderla concreta.
Un particolare ringraziamento, anche a nome
di tutti i sacerdoti, rivolgo alle famiglie che
nelle loro case hanno accolto la Benedizione
di Dio, cioè il segno della Sua alleanza e della
Sua benevolenza.
Ringrazio tutti coloro che con le varie offerte
hanno voluto contribuire allo sviluppo della
vita della comunità pastorale. Ricordando
ognuno nella preghiera invoco sul nuovo
anno la pace del Signore.
Copertina4
In Cammino seguendo i Re Magi
Una meditazione di Benedetto XVI
■ Benedetto XVI
Colonia, 20 agosto 2005
Nel nostro pellegrinaggio con i misteriosi Magi
dell’Oriente siamo giunti a quel momento che
san Matteo nel suo Vangelo ci descrive così:
“Entrati nella casa, videro il bambino con Maria
sua madre, e prostratisi lo adorarono” (Mt 2,
11). Il cammino esteriore di quegli uomini era
finito. Erano giunti alla meta. Ma a questo
punto per loro comincia un nuovo cammino,
un pellegrinaggio interiore che cambia tutta la
loro vita. Poiché sicuramente avevano immaginato questo Re neonato in modo diverso.
Si erano appunto fermati a Gerusalemme per
raccogliere presso il Re locale notizie sul promesso Re che era nato. Sapevano che il mondo
era in disordine, e per questo il loro cuore era
inquieto. Erano certi che Dio esisteva e che
era un Dio giusto e benigno. E forse avevano
anche sentito parlare delle grandi profezie in
cui i profeti d’Israele annunciavano un Re che
sarebbe stato in intima armonia con Dio, e che
a nome e per conto di Lui avrebbe ristabilito il
mondo nel suo ordine. Per cercare questo Re
si erano messi in cammino: dal profondo del
loro intimo erano alla ricerca del diritto, della
giustizia che doveva venire da Dio, e volevano
servire quel Re, prostrarsi ai suoi piedi e così
servire essi stessi al rinnovamento del mondo.
Appartenevano a quel genere di persone “che
hanno fame e sete della giustizia” (Mt 5, 6).
Questa fame e questa sete avevano seguito
nel loro pellegrinaggio - si erano fatti pellegrini in cerca della giustizia che aspettavano
da Dio, per potersi mettere al servizio di essa.
(…) Il nuovo Re, davanti al quale si erano
prostrati in adorazione, si differenziava molto
dalla loro attesa. Così dovevano imparare
che Dio è diverso da come noi di solito lo
immaginiamo. Qui cominciò il loro cammino
interiore. Cominciò nello stesso momento in
cui si prostrarono davanti a questo bambino
e lo riconobbero come il Re promesso. Ma
questi gesti gioiosi essi dovevano ancora
raggiungerli interiormente.
Dovevano cambiare la loro idea sul potere, su
Dio e sull’uomo e, facendo questo, dovevano
anche cambiare se stessi. Ora vedevano: il
potere di Dio è diverso dal potere dei potenti
del mondo. Il modo di agire di Dio è diverso
da come noi lo immaginiamo e da come
vorremmo imporlo anche a Lui. Dio in questo
mondo non entra in concorrenza con le forme
terrene del potere. Non contrappone le sue
divisioni ad altre divisioni. Egli contrappone
al potere rumoroso e prepotente di questo
mondo il potere inerme dell’amore...
Erano venuti per mettersi a servizio di questo
Re, per modellare la loro regalità sulla sua. Era
questo il significato del loro gesto di ossequio,
della loro adorazione. Di essa facevano parte
anche i regali - oro, incenso e mirra - doni che si
offrivano a un Re ritenuto divino. L’adorazione
ha un contenuto e comporta anche un dono.
Volendo con il gesto dell’adorazione riconoscere questo bambino come il loro Re al cui
servizio intendevano mettere il proprio potere
e le proprie possibilità, gli uomini provenienti
dall’Oriente seguivano senz’altro la traccia
giusta. Servendo e seguendo Lui, volevano
insieme con Lui servire la causa della giustizia
5Copertina
e del bene nel mondo. E in questo avevano
ragione. Ora però imparano che ciò non può
essere realizzato semplicemente per mezzo di
comandi e dall’alto di un trono. Ora imparano
che devono donare se stessi - un dono minore di questo non basta per questo Re. Ora
imparano che la loro vita deve conformarsi a
questo modo divino di esercitare il potere, a
questo modo d’essere di Dio stesso. Devono
diventare uomini della verità, del diritto, della
bontà, del perdono, della misericordia...
Cari amici, ci domandiamo che cosa tutto
questo significhi per noi. I Magi provenienti
dall’Oriente sono soltanto i primi di una lunga processione di uomini e donne che nella
loro vita hanno costantemente cercato con lo
sguardo la stella di Dio, che hanno cercato quel
Dio che a noi, esseri umani, è vicino e ci indica
la strada. È la grande schiera dei santi - noti o
sconosciuti - mediante i quali il Signore, lungo
la storia, ha aperto davanti a noi il Vangelo
e ne ha sfogliato le pagine; questo, Egli sta
facendo tuttora. Nelle loro vite, come in un
grande libro illustrato, si svela la ricchezza
del Vangelo. Essi sono la scia luminosa di Dio
che Egli stesso lungo la storia ha tracciato e
traccia ancora. (…) I beati e i santi sono stati
persone che non hanno cercato ostinatamente
la propria felicità, ma semplicemente hanno
voluto donarsi, perché sono state raggiunte
dalla luce di Cristo. Essi ci indicano così la
strada per diventare felici, ci mostrano come
si riesce ad essere persone veramente umane.
Nelle vicende della storia sono stati essi i veri
riformatori che tante volte l’hanno risollevata
dalle valli oscure nelle quali è sempre nuovamente in pericolo di sprofondare; essi l’hanno
sempre nuovamente illuminata quanto era
necessario per dare la possibilità di accettare
- magari nel dolore - la parola pronunciata da
Dio al termine dell’opera della creazione: “È
cosa buona”.
Cari amici! Permettetemi di aggiungere soltanto due brevi pensieri. Sono molti coloro
che parlano di Dio; nel nome di Dio si predica
anche l’odio e si esercita la violenza. Perciò è
importante scoprire il vero volto di Dio. I Magi
dell’Oriente l’hanno trovato, quando si sono
prostrati davanti al bambino di Betlemme.
“Chi ha visto me ha visto il Padre”, diceva
Gesù a Filippo (Gv 14, 9). In Gesù Cristo, che
per noi ha permesso che si trafiggesse il suo
Giotto, Adorazione dei Magi
cuore, in Lui è comparso il vero volto di Dio.
Lo seguiremo insieme con la grande schiera
di coloro che ci hanno preceduto. Allora cammineremo sulla via giusta. Questo significa
che non ci costruiamo un Dio privato, non ci
costruiamo un Gesù privato, ma che crediamo e ci prostriamo davanti a quel Gesù che
ci viene mostrato dalle Sacre Scritture e che
nella grande processione dei fedeli chiamata
Chiesa si rivela vivente, sempre con noi e al
tempo stesso sempre davanti a noi. (…).
“Entrati nella casa, videro il bambino e Maria
sua madre, e prostratisi lo adorarono” (Mt 2,
11). Cari amici, questa non è una storia lontana,
avvenuta tanto tempo fa. Questa è presenza.
Qui nell’Ostia sacra Egli è davanti a noi e in
mezzo a noi. Come allora, si vela misteriosamente in un santo silenzio e, come allora,
proprio così svela il vero volto di Dio. Egli per
noi si è fatto chicco di grano che cade in terra
e muore e porta frutto fino alla fine del mondo
(cfr Gv 12, 24). Egli è presente come allora
in Betlemme. Ci invita a quel pellegrinaggio
interiore che si chiama adorazione. Mettiamoci
ora in cammino per questo pellegrinaggio e
chiediamo a Lui di guidarci.
Chiesa6
Evangelii Gaudium. La prima esortazione
apostolica di Papa Francesco
■ Pierangelo Sequeri
Avvenire, 27 novembre 2013
«Usciamo, usciamo». Incomincia così il n. 49
dell’Esortazione Apostolica di papa Francesco sul tema dell’evangelizzazione.
L’immagine non è occasionale, né
casuale. Che si tratti di una chiave
di lettura – e quindi di azione –
del messaggio destinato alle
Chiese cristiane, è confermato
dalla dicitura che sta all’ingresso del primo capitolo:
«Una Chiesa in uscita».
Francesco si mette a capo
del popolo di Dio e lo guida
all’uscita dalla schiavitù. Uscita
dall’inerzia di una posizione di rendita, che può apparire rassicurante e
persino confortevole, ma che ormai confina
con l’assuefazione alla «mondanità spirituale». Uscita dalla mancanza di iniziativa,
dalla perdita di creatività, dall’amorevole
coltivazione della propria nobile malinconia:
la storia della modernità ha deviato dal corso
previsto, che doveva passarci sotto casa.
Invece. E allora, tanto peggio per la storia,
e per gli uomini, le donne e i bambini che ci
sono dentro. L’accidia, la rassegnazione, lo
scoraggiamento – scrive Francesco – portano
alla «psicologia della tomba». Può sembrare
un rifugio, un sacrario persino. Ma è un luogo
di morti.
Non c’è però solo una cristianesimo ripiegato su se stesso perché vive una perenne
«Quaresima senza Pasqua» (n. 6). In questi
anni, i cristiani ci hanno messo del proprio
per mortificare ciò che lo Spirito aveva pur
messo in moto. Hanno creato contrapposizioni artificiose nel popolo di Dio, seminato
arroganza di élites fra i cristiani diversamente
impegnati, acceso vere e proprie «guerre»
interne, nelle quali sono state dilapidate
energie e sostanze che erano destinate alla
missione comune (n. 94). Anche da queste
stupide liti bisogna uscire. In fretta, e con
un taglio netto. E bisogna pensare di più ai
«poveri». Soprattutto al loro riconoscimento da parte di una religione che non se ne
serve come strumento per disegni che non
li riguardano.
Una religione la cui ambizione è solo quella
di restituirli alla dignità spirituale della
loro mente, dei loro affetti, della loro
persona. E di una relazione con
Dio che non devono mendicare,
perché è semplicemente destinata e donata. La comunità
umana e cristiana è in debito
di inclusione e di reciprocità
nei loro confronti. «Occorre
affermare, senza giri di parole,
che esiste un vincolo inseparabile tra la nostra fede e i poveri.
Non lasciamoli mai soli” (n. 48).
La caduta in verticale del gusto comunitario della vita è oggi direttamente
proporzionale all’ossessione del godimento
dei suoi piaceri, che seleziona i privilegiati
della competizione per l’evoluzione migliore.
È l’economia dell’esclusione, che «uccide».
È l’idolatria del denaro di Epulone, che non
ha alcuna «ricaduta» favorevole. (I cani hanno
anche il salone di bellezza, a Lazzaro continuano a non arrivare neppure le briciole). È
l’iniquità che genera fatalmente aggressività
e violenza: nel contesto urbano, ormai, è un
tratto di stile, per così dire. La Chiesa esce
dalla tomba, e molti uomini e donne che
non ci credevano più escono dal guscio.
E ritrovano il piacere «spirituale» di essere
«popolo», che sta diventando sconosciuto
agli umani.
Questo e molto altro troverete, in questo
poema sinfonico dell’evangelizzazione, in
cui sono raccolti i motivi conduttori del
magistero di Francesco. Due movimenti da
non perdere. Il trattato sulla città secolare,
che mette a fuoco la differenza strutturale
della missione nell’odierno contesto urbano
(nn. 52-75). E il trattato sull’omelia liturgica
(135-159). Cominciate pure di qui. La formula
della nuova evangelizzazione perderà ogni
ambiguità possibile, e mostrerà l’essenziale.​​​​
7Chiesa
70° anniversario
del Movimento dei Focolari
■ A cura della Comunità dei Focolari
di Bareggio e Magenta
«Dopo 70 anni possiamo ricominciare. Non si
tratta di guardare al passato con una sorta di
rimpianto; ma di tornare alle origini per ridare
nuovo splendore e concretezza all’ideale di
unità universale che Chiara ci ha lasciato come
preziosa eredità». Esprime così Maria Voce,
prima presidente dei Focolari dopo la fondatrice Chiara Lubich, il sentire dei due milioni e
mezzo di aderenti al Movimento.
Un collegamento in diretta internet con gruppi
piccoli o numerosi, nelle case o nei teatri, ha
radunato la settimana scorsa amici dei Focolari in 192 Paesi, in condizioni di normalità o
di emergenza per catastrofi naturali, come in
Filippine e Sardegna; o in situazioni di guerra o
violenza, come in Siria, Irak, Pakistan, Thailandia,
Centroafrica, Nigeria; o in luoghi di disagio
sociale il più diverso. Molte iniziative capillari
avranno luogo in questa ricorrenza, tra cui quella
a Trento, città natale della Lubich, promossa,
assieme ai Focolari, da Comune, Provincia,
Università, Cooperazione trentina e Chiesa
locale. Nel 2013 i Focolari si pongono quindi
un primo obiettivo che va al fulcro del patrimonio spirituale raccolto da Chiara Lubich e da lei
consegnato alla storia: riprendere in mano e
nella vita quotidiana quella che lei chiamava “la
perla del Vangelo”, l’amore reciproco, vissuto
tra tutti e con tutti, quale contributo all’incremento di umanità, vitalità, luce e fraternità nel
mondo. Il Movimento conta oggi, fra il resto,
più di mille opere sociali, ong come l’Amu e
New Humanity, associazioni come AFN (18 mila
seicento adozioni a distanza in 53 Paesi), reti
internazionali di studiosi (Scuola Abba, Istituto
universitario Sophia tra le altre), persone impegnate in molti campi dell’agire umano, come
il Movimento politico per l’unità (30 Scuole di
Partecipazione e cittadinanza attiva in Italia)
o l’Economia di Comunione (700 aziende nel
mondo) o progetti nell’ambito dell’Educazione.
Diffusa è la rete di volontariato che si misura
con le più varie emergenze: carceri, quartieri
disagiati, sacche dell’illegalità, immigrazione e
tante altre. Mettersi in ascolto dell’umanità di
questo nostro tempo e andare verso le frontiere di coloro che sono poveri materialmente
o si trovano spiritualmente impoveriti: è un
processo che ha segnato le origini stesse del
carisma che anima il Movimento dei Focolari.
Il 7 dicembre 1943, Chiara Lubich era sola nel
dire il suo “sì” a Dio, in una Trento ferita dalla
guerra. Era l’inizio di una storia e di una passione: l’unità e la fraternità universale. Ora su
quel cammino sono in tanti, non solo cattolici
ma appartenenti a varie chiese, altre religioni
e a convinzioni non religiose.
Chiesta l’apertura della
causa di canonizzazione
di Chiara Lubich
Sabato 7 dicembre 2013 Maria Voce ha
annunciato l’imminente presentazione al vescovo di Frascati, mons. Raffaello Martinelli,
della richiesta formale di avvio della causa di
canonizzazione di Chiara Lubich. La fondatrice dei Focolari è morta il 14 marzo 2008 a
Rocca di Papa. “Questo atto - ha detto Maria
Voce - invita tutti noi a una santità ancora più
grande, a costruire questa santità giorno per
giorno nella nostra vita per contribuire a far
emergere quella santità collettiva, santità di
popolo, a cui Chiara tendeva”.
Comunità Pastorale
8
Sintesi del Consiglio Pastorale
12 dicembre 2013
l Riflessioni di don Luigi sull’esortazione
Evangelii Gaudiun - La seduta ha inizio con la
lettura da parte del parroco di alcune pagine
dell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium di Papa Francesco che risulta essere
uno sprone a vivere la missione partendo
dal rapporto con Cristo. E per vivere la missione occorre innanzitutto essere contenti
della nostra appartenenza a Cristo e alla sua
Chiesa. A volte, infatti, si corre il rischio di
non vivere per Gesù e l’esito di questo è la
tristezza, la chiusura, il continuo lamento.
Bisogna allora rinnovare il rapporto con il
Signore attingendo alla sua misericordia
e al suo perdono.La possibilità della fede
avviene da persona a persona, al centro
c’è l’io che si gioca, c’è la comunione, non
è un’organizzazione perfetta a trasmettere
la fede. Occorre vivere amicizie e rapporti
belli in nome di Cristo condividendo anche
il bisogno dell’altro.
l Natale - il parroco sottolinea che per
prepararsi in modo adeguato al Natale
occorre vivere bene la liturgia dell’Avvento
e delle feste, sia a livello personale sia a
livello comunitario, partecipando all’Eucarestia, recitando le ore o qualche salmo
Confraternita
SS. Sacramento
Parrocchia
SS. Nazaro e Celso
Si ricorda ai componenti della Confraternita
il rinnovo dell’adesione per l’anno 2014
nonché la partecipazione alle liturgie e alle
attività parrocchiali come nostro dovere.
Le adesioni si riceveranno a partire dal 16
gennaio 2014 presso la sala parrocchiale
dalle 9 alle 12.
La Priora Rosella Giola
e facendo comprendere anche agli altri
l’importanza di questo. Un secondo gesto
da tenere ben presente è quello di vivere la
carità condividendo i bisogni di chi si trova
in stato di necessità. La nostra Comunità
Pastorale ha proposto la raccolta di viveri
e quella di denaro per aiutare i poveri, che
anche sul nostro territorio sono in continuo
aumento. Entrambe le raccolte si pensa di
farle proseguire fino al periodo quaresimale.
l Incontri sulla Dottrina Sociale - Don Luigi
comunica che nel mese di gennaio (in date
da confermare) verranno proposti 3 incontri
sulla Dottrina Sociale della Chiesa. A questo
proposito il parroco afferma che c’è molta
fragilità da parte dei cristiani nel comprendere i problemi della dottrina sociale perché
non ci sono adeguate conoscenze. In una
situazione di crisi delle problematiche sociali,
invece, è importante capire quali siano le
possibilità che la dottrina cristiana offre (ad
es. la sussidiarietà): ecco il motivo di questi
incontri che sono proposti a tutti, credenti
e non, come possibilità di costruzione del
bene comune. I temi affrontati riguarderanno
il valore della dottrina sociale, l’educazione,
la famiglia, il lavoro.
l Varie - Prossimamente è in programma
un incontro rivolto a genitori e ragazzi sui
mezzi di comunicazione e sui social-network.
Per quanto riguarda la Quaresima si sta
pensando di proporre un unico quaresimale
per entrambe le parrocchie incentrato sulla
tematica della testimonianza.
Sono state già prese in considerazione
alcune idee in merito: la proiezione del
film-documentario L’ultima Cima, la testimonianza di qualcuno dell’Associazione
don Oreste Benzi, l’approfondimento di
un’opera d’arte da parte di suor Maria Gloria
Riva, una mostra sul Volto di Cristo. Il Coro
Baradiclum si è reso disponibile per una
meditazione musicale.
Le proposte saranno ulteriormente vagliate
per arrivare alla scelta definitiva.
Viene confermato il ritiro del Consiglio Pastorale del 19 gennaio prossimo.
9
Comunità Pastorale
Festa del Battesimo del Signore
Ricordiamo i bambini battezzati nel 2012 e 2013
“Il dono del Battesimo custodito e coltivato
dai genitori e dalla comunità cristiana, è per
i figli un seme che germoglia e cresce fino a
portare frutto”
(Card. Dionigi Tettamanzi)
Domenica 12 gennaio 2014 la Chiesa ricorda
la Festa del Battesimo del Signore; in questa
occasione invitiamo i genitori dei bambini
battezzati nel 2012 e nel 2013 a partecipare ad
una Santa Messa dedicata ai loro figli, per fare
memoria del dono ricevuto con il Sacramento
del Battesimo.
Il programma della giornata sarà il seguente:
l Parrocchia SS. Nazaro e Celso
Alle ore 11 in Chiesa Parrocchiale SS. Nazaro
e Celso S. Messa durante la quale verrà data
una benedizione particolare ai bambini e verrà
donata una pergamena.
l Parrocchia Madonna Pellegrina
Alle ore 17 presso la Chiesa Madonna Pellegrina S. Messa durante la quale verrà data una
benedizione particolare ai bambini. I battezzati
nel 2013 potranno ritirare la coccarda appesa
Iscrizioni alla Scuola
Materna Fracassi
Mercoledì 15 gennaio 2014
ore 21.00
Riunione di presentazione della scuola materna don Severino Fracassi aperta ai genitori interessati all’iscrizione dei bambini nati
nell’anno 2011.
Sabato 18 gennaio 2014
dalle ore 9.00 alle 11.30
Apertura iscrizioni
La Scuola Materna Fracassi ringrazia la Libreria 2000 per averle donato 6.000 euro
frutto degli utili di questi ultimi anni.
al termine della celebrazione del Battesimo
dei propri figli, mentre ai piccoli battezzati nel
2012 verrà consegnata la prima serie dei petali
del fiore che sta prendendo forma.
L’invito è esteso anche ai nonni, ai padrini
ed alle madrine: insieme ricorderemo ancor
meglio il battesimo dei vostri bimbi.
Comunità Pastorale
10
Festa della Famiglia 2014
Giovedì 23 gennaio 2014
Alle 21 in sala parrocchiale a Bareggio, il parroco incontra le coppie della parrocchia SS.
Nazaro e Celso che festeggiano l’anniversario
di matrimonio (iscrizioni presso la segreteria
parrocchiale di piazza Cavour entro il 13
gennaio).
Domenica 26 gennaio 2014
• Alle 10.30, presso la Chiesa Madonna Pellegrina, S. Messa per la festa liturgica della
Sacra Famiglia.
• Alle 11, presso la Chiesa SS. Nazaro e Celso,
S. Messa per la festa liturgica della Sacra Famiglia e ricordo degli anniversari di matrimonio.
• Alle 12.30, presso l’Oratorio di S. Martino,
pranzo comunitario per tutte le famiglie (il
pranzo è aperto a tutti, non solo a chi festeggia
l’anniversario; iscrizioni entro il 13 gennaio
nelle rispettive segreterie parrocchiali).
Nel pomeriggio alle 15.30 in Chiesa
Madonna Pellegrina proiezione dell’audiovisivo “I’ parlo a te, Signor” e presentazione a cura della pro.ssa Elisa Bertozzi
e dell’architetto Alberto Desco del Centro
Studi Majestas per la Cultura Popolare
(vedere articolo della pagina successiva).
Tutta la Comunità Pastorale è invitata a
partecipare.
Gesù, Maria e Giuseppe
a voi, Santa Famiglia di Nazareth,
oggi, volgiamo lo sguardo
con ammirazione e confidenza;
in voi contempliamo
la bellezza della comunione nell’amore vero;
a voi raccomandiamo tutte le nostre famiglie,
perché si rinnovino in esse le meraviglie della grazia.
Santa Famiglia di Nazareth,
scuola attraente del santo Vangelo:
insegnaci a imitare le tue virtù
con una saggia disciplina spirituale,
donaci lo sguardo limpido
che sa riconoscere l’opera della Provvidenza
nelle realtà quotidiane della vita.
Papa Francesco
11
Comunità Pastorale
La Famiglia: l’educazione
alla fede e la bellezza
Un pomeriggio con Michelangelo alla Cappella Sistina
Il Circolo Culturale Bareggio e la Commissione
Famiglia della nostra Comunità Pastorale, in
occasione della Festa della Famiglia di domenica 26 gennaio, propongono un dopo-pranzo
all’insegna della bellezza.
“L’esperienza del bello, del bello autentico,
non effimero né superficiale, non è qualcosa
di accessorio o di secondario nella ricerca del
senso della felicità, ma porta a un confronto
con il vissuto quotidiano, per liberarlo dall’oscurità e trasfigurarlo, per renderlo luminoso,
bello” (Benedetto XVI)
Con questo sguardo i nostri amici del Centro
studi Majestas prof. Elisa Bertozzi e Arch. Alberto Desco ci presenteranno l’audiovisivo:
”I’ parlo a Te, Signor!” alle ore 15.30 presso
la Chiesa Madonna Pellegrina in via Vittorio
Veneto 1 a S. Martino di Bareggio.
I’ parlo a te, Signor!
Con Michelangelo
alla Cappella Sistina...
L’audiovisivo è una sorta di visita virtuale
all’opera pittorica del grande artista nella più
importante cappella papale.
La Genesi e il Giudizio, l’inizio e la fine della
storia umana.
Sono rievocati il sacro edificio, coloro che
l’hanno voluto (i Papi Sisto IV e Giulio II) e quei
tempi drammatici per la storia del mondo,
ma l’incontro è soprattutto con Michelangelo, chiamato per due volte, a trent’anni di
distanza l’una dall’altra, ad affrescare la volta
e la parete occidentale.
Nell’ordinata lettura della immagini riecheggiano i testi che le hanno ispirate: il libro della
Genesi, i Salmi, i Vangeli, l’Apocalisse, il Credo,
il Dies irae, l’amatissima Divina Commedia.
Nei versi delle sue Rime Michelangelo esprime la profonda consapevolezza di un io che,
inquieto, per tutta la vita si rivolge a un Tu, in
un dialogo serrato fatto di colori, di marmo,
di parole, finché: «Giunto è già ‘l corso della
vita mia, con tempestoso mar, per fragil barca,
al comun porto, ov’a render si varca conto e
ragion d’ogni opra trista e pia. […] Né pinger
né scolpir fie più che quieti l’anima, volta a
quell’amor divino ch’aperse, a prender noi, ‘n
croce le braccia».
Ne emerge la storia dell’uomo e del suo Signore, dalla creazione al giudizio universale. E
commuove.
Comunità Pastorale
12
In memoria di Alessandro Maggiolini
a 5 anni dalla morte
Nell’omelia della Messa
di Suffragio, celebrata lo scorso
1° dicembre, Don Marco ha
ricordato la figura del Vescovo
Alessandro attraverso le tre
parole inserite nello Stemma
Episcopale
Oggi facciamo memoria di un grande vostro compaesano: Mons. Alessandro Maggiolini, qui nato il 15
luglio 1931, nel quinto anniversario
della sua morte, avvenuta l’undici
novembre 2008, Vescovo di Como
dal 1989 al 2006. Per onorarne la
memoria mentre eleviamo per Lui
la preghiera di cristiano suffragio,
può essere utile - come filo rosso che tiene
unita la sua esistenza terrena - rammentare le
tre parole che egli decise di inserire nel suo
stemma episcopale: verità, misericordia, gioia. Queste tre parole dicono - in stringatissima
sintesi - quanto di più caro avesse il Vescovo
Maggiolini: Gesù Cristo. Perché ­con accenti
diversi - tutte e tre le parole dicono di Lui.
Verità. Cristo afferma nel Vangelo: “Io sono la
Via, la Verità e la Vita”’ (Gv 14,6). “Il Signore
Gesù, Figlio di Dio, fatto uomo, nostro amico
di strada, morto e risorto per liberarci
dal peccato e donarci la vita di
grazia e la speranza della gloria”
è stato la passione della vita del
Vescovo. Cristo che vive e regna
(con quell’inflessione marcata
sul regna come a siglarne la
contemporaneità). Cristo qui,
ora, da cercare in ogni evento
e con il quale dialogare nella preghiera. Basti pensare
che uno degli ultimi libri (datato
Pasqua 2008) Il Mistero nella vita quotidiana
contiene una abbondante serie di “preghiere
per uno stile di vita cristiano” tutte introdotte
dall’invocazione Signore Gesù. Come a dire
un dialogo incessante da vivo a Vivo. Mons.
Maggiolini - come il suo illustre predecessore
in Como Sant’Abbondio - è stato per noi un
costante richiamo alla centralità di Cristo nella
nostra vita.
Misericordia. Nel saluto alla diocesi, il 14
gennaio 2007, concluse la sua omelia così: “Ho
chiesto al mio successore di lasciarmi l’esercizio
della confessione in Cattedrale almeno due
ore al giorno”. E lasciò impressa nei fedeli
l’immagine di un Vescovo che porgeva a tutti
la Misericordia di Cristo. Ed è rimasto fedele
a questo impegno finché la malattia glielo
permise. Era commovente vederlo arrivare in
Duomo in carrozzina, mettersi in confessionale e accogliere con misericordia i penitenti.
Per questo nel Testamento spirituale ebbe a
scrivere: “Ti ringrazio perché mi hai chiesto di
esercitare il ministero della tua riconciliazione:
ivi ho incontrato fratelli e sorelle, peccatori
come me, eppur protesi a chiedere il perdono
e a promettere la vita nuova in te. Per me il
confessionale si è rivelato momento di graifa e
di gioia: anche quando perdonavo e consolavo
13
a nome tuo e del tuo Spirito”.
Gioia. Amava sorridere, il Vescovo Alessandro.
La gioia che aveva in cuore si esprimeva anche
con un finissimo senso dell’umorismo. Aveva il
gusto della battuta sdrammatizzante. Di fronte
alla parola di Gesù: ‘A ogni giorno basta la
sua pena’ spesso il Vescovo aggiungeva ‘e la
sua gioia’. Proprio al motivo della gioia volle
dedicare il terzo dei classici tre punti dell’omelia
di saluto alla diocesi. Diceva: “La gioia non
è un atteggiamento che è concesso ma un
sentimento che è comandato: siamo obbligati,
sospinti ad essere lieti. Il vangelo è una buona
notizia che ci rende sorridenti e cattivanti. Una
Chiesa mesta, anche in momenti di prova, è una
caricatura dell’inferno. Dobbiamo reimparare a
sorridere, a riconoscerci con letizia, a cantare il
canto nuovo che il Signore ci insegna e dirige”.
Concludo l’omelia con un aneddoto che lo
stesso Maggiolini ha scritto in uno dei numerosi
libri che ci ha lasciato:
“Durante gli anni in cui insegnavo in Università Cattolica mi muovevo di continuo tra i
giovani studenti (…). Conoscenze che spesso
rimanevano in superficie. Ma ve n’erano anche di quelle che andavano più a fondo e si
ras­sodavano nella ricerca della volontà di Dio
da compiere e nell’invocazione dell’aiuto per
camminare nel sentiero trac­ciato dal Signore.
Se scattava una sintonia allora chiedevo al/la
giovane o comunque alla persona di leggersi
con calma tutti i cento­cinquanta Salmi, per
poi dirmi quale Salmo esprimesse maggiormente i desideri che aveva in cuore; quale
Salmo lo Spirito avesse fatto comporre per
lei. La proposta aveva un significato preciso:
sul libro della Liturgia delle Ore, che al­lora
era in latino, ai Salmi segnalati ponevo vicino
il nome. di chi desideravo ricordare nella preghiera. Così, mentre re­citavo le Ore, passavo
con il pensiero da una ragazza sposa­ta con
famiglia numerosa a un avvocato di grido, a
una clau­strale, a un missionario ecc. Mi sentivo
cioè attorniato da fe­deli carissimi che portavo
con me verso il Signore. Da Vescovo non ho
più potuto continuare questa abitudi­ne. Un
Vescovo non ha la libertà di scegliere “fior
da fiore” tra Sacerdoti, persone consacrate
e laici. Deve semplice­mente riassumere tutti
nella preghiera della Chiesa. Perciò dovrebbe
mettere il nome di schiere di persone accanto
Comunità Pastorale
a ogni Salmo. Tanto vale recitarli tutti, i Salmi,
nella convin­zione che ciascuno di essi esprime
un lembo di Diocesi. La sintesi è data dall’intero
Salterio: dalle quattro settimane della Liturgia
delle Ore, se si vuole. Chiedo mi sia permessa
una confidenza. Il Salmo che io avevo scelto e
che mi rimane è il “130”. Lo sussurro perché
i miei diocesani si possano ricordare del loro
Vescovo talvolta, quando recitano l’Ufficio
divino. Si tratta della breve poesia che inizia
dicendo: “Signore, non si inorgoglisce il mio
cuore/ e non vado cercando cose’ grandi” ecc.
L’avevo identificato e fatto mio soprattutto a
motivo di quella frase che dice: “Come un
bimbo svezzato in braccio a sua madre,/ così
è l’anima mia”. Devo dire che il bimbo del
Salmo non è un esserino avido che succhia
il latte, ma uno svezzato, cioè uno che è in
qualche modo sazio e gode della protezione
dello sguardo e delle carezze della madre. La
madre poi, per me, si identifica chiaramente
con Maria; ha però anche i tratti della Chiesa.
Mi sento sorretto dalle premure materne della
Madonna come icona perfetta della Chiesa:
della santa madre Chiesa”.
La sera del 1° dicembre la commemorazione di Mons. Maggiolini è proseguita con
il Concerto “Per Crucem ad Lucem” con
brani e il Requiem di Gabriel Faurè, tutto
all’insegna della bellezza e dell’armonia. Significative per dare il giusto tono alla serata,
sono state le parole commosse e liete del
fratello Luciano, che, ricordando la passione
di don Sandro per la musica classica, ha assicurato alla corale l’apprezzamento certo di
suo fratello per il loro concerto, anche se è
altrettanto certo che “in Paradiso la musica
è tutt’altra cosa”.
Ermes
Comunità Pastorale
14
Andiamo incontro a Gesù
Un pomeriggio insieme ai bambini di IIª elementare
Domenica 8 dicembre 2013 i bambini di
seconda elementare della Parrocchia SS.
Nazaro e Celso sono stati invitati all’Oratorio
S. Luigi per vivere insieme alle animatrici una
breve esperienza sul significato del tempo
di Avvento.
I bambini si sono mostrati subito curiosi,
vivaci e interessati e dopo alcuni giochi
che sono serviti per conoscersi un po’ sono
stati fatti entrare nella Cappellina per “incontrare la casa di Gesù” come loro stessi
hanno detto. L’atmosfera calda e familiare
e lo sguardo pieno di stupore ha permesso
di far imparare loro il segno della croce, di
spiegarne il significato e di ripeterlo con
maggiore consapevolezza anche se molti
lo sapevano già fare.
La visione poi di un video sulla bellezza
del creato ha reso tutto più interessante e
suggestivo.
La musica natalizia ha fatto da colonna sonora ad un altro video attraverso il quale i
bambini hanno potuto conoscere meglio il
significato del Natale come festa di Gesù che
nasce per tutti noi.
Al termine è stato realizzato un piccolo presepe dove ciascuno ha potuto posizionare
“Lasciatevi sorprendere da Gesù”.
E’ lui il dono più prezioso e più bello
(Card. Angelo Scola,
Lettera di Natale ai bambini)
una statuina. Una merenda speciale preparata
da mamme volenterose ha concluso il bel
pomeriggio.
Si ringraziano tutti per la preziosa collaborazione, in particolare Gaia e Sofia.
Le animatrici
Una poesia per
le nostre catechiste
Quanto è bello il catechismo!
Noi ci divertiamo,
noi giochiamo
ed intanto impariamo.
Sul nostro Dio noi “studiamo”
e preghiere recitiamo.
A volte schede coloriamo e completiamo,
così sulla strada di Dio ci incamminiamo.
ma il sentimento più forte
è sapere che Dio ci ama e noi l’amiamo.
Alessandra, Camilla e Kerlins
(IV elementare)
Le nostre catechiste
15Testimonianza
Quando la bellezza diventa pedagoga
Incontro con suor Maria Gloria Riva
Nelle cattedrali, nelle abbazie, nelle opere
d’arte, i nostri occhi si riempiono di bellezza,
il nostro cuore contempla l’infinito, rendendo
la nostra vita più bella e più pura, per questa
ragione cerco sempre di suscitare nei miei alunni quell’attimo di stupore di fronte a qualcosa
che percepiscono eccezionale e mi commuovo
quando riesco a vedere nei loro occhi, anche
solo per un momento, quello sguardo che dice:
“ma che bello!!!”. Così ho risposto con entusiasmo quando la scuola materna parrocchiale
lo scorso lunedì 2 dicembre ha proposto un
incontro su come spiegare la natività di Giotto
ai bambini e, siccome lo scorso anno avevo
Suor Maria Gloria Riva
parlato ai miei alunni della cappella degli Scrovegni, ho invitato quelli più resistenti al sonno
a parteciparvi. Ma siccome il Signore supera
di gran lunga le nostre aspettative, la serata si
è trasformata nell’incontro con una personalità
eccezionale: una suorina piccola, minuta ma
forte come il granito, madre superiora di una
comunità di monache dedite all’adorazione
perpetua dell’Eucaristia, fondatrice del monastero di Pietrarubbia, nel cuore del Montefeltro,
storica dell’arte, fine conoscitrice dei testi sacri,
studiosa della lingua ebraica. Suor Gloria ci ha
condotti, attraverso la bellezza creata da Giotto,
veramente alle soglie dell’infinito, ma sempre
con uno sguardo attento alla nostra vita e alla
nostra esperienza. Che questo incontro sia
stato davvero eccezionale, lo hanno percepito
anche i miei ragazzi:
“Con la maestra Angioletta avevamo già conosciuto la cappella degli Scrovegni, ma suor
Gloria ci ha spiegato tantissime cose che non
sapevamo. C’era Dio seduto in trono sopra
tre gradini che sono la trinità, i gradini sono
ottagonali, come la forma del cofanetto del
re magio, ottagono è l’ottavo giorno, che
nella settimana non c’è, per questo indica il
giorno senza fine, l’eterno. I nostri genitori
pensavano che il colore viola del vestito del
magio fosse il simbolo della penitenza, invece
suor Gloria ha detto che il viola è il segno del
cambiamento, per questo si usa in avvento e
in quaresima. Sotto la croce di Gesù spuntano
i piedi di un omino piccolo piccolo, che siamo
noi che aiutiamo Gesù a portare la croce. Le
due montagne della natività sono l’antico e il
nuovo testamento che si uniscono in Gesù. Ma
la cosa che colpisce di più il cuore è lo sguardo
tra Gesù e Maria!”
Grazie Suor Gloria: è stato bellissimo!
Aurora Favetti, Aurora Fornasier, Gabriele,
Giulia, Maia, Samuele, Simone, Vittorio
Informiamo che ogni giovedì suor Maria
Gloria Riva tiene una rubrica settimanale
sul quotidiano Avvenire dal titolo Dentro
la Bellezza.
Teastimonianza16
Dobbiamo ritrovare la gioia del Vangelo
Un Duomo gremito ha ospitato lo scorso 10 dicembre
l’incontro del cardinale Schönborn con i fedeli laici ambrosiani
■ Stefania Grassi
Nella fredda sera invernale dello scorso 10
dicembre, l’incontro con Schonborn, vescovo
di Vienna, ha scaldato il cuore di tanti laici
presenti in Duomo, impegnati nella Chiesa
insieme ai sacerdoti nell’annuncio del Vangelo.
Vorrei semplicemente condividere con voi
alcune sue parole, che mi hanno colpito e
Il Cardinale Schönborn
che possono essere di slancio per la nostra
vita cristiana e per la nostra Chiesa, che grazie al Card. Scola sta cercando di aprirsi per
incontrare il “mondo”. Questo, infatti, è stato
il primo di diversi incontri previsti in questo
anno pastorale, per realizzare il progetto della
Corso Fidanzati
Lunedì 13 gennaio 2014, presso la Parrocchia
SS. Nazaro e Celso di Bareggio, inizierà il Percorso per le coppie di fidanzati che intendono
prepararsi al Sacramento del matrimonio. Gli
incontri si svolgeranno in parte in parrocchia
e in parte presso il Consultorio di Magenta.
Le iscrizioni al Percorso si ricevono nelle segreterie parrocchiali.
lettera pastorale “Il campo è il mondo”.
La prima cosa che ha detto a noi ambrosiani,
e che i fedeli austriaci hanno già sperimentato, è stato un invito a lasciare il passato,
a non vivere nella nostalgia di una chiesa
del passato che non può più tornare uguale
ma a vivere nell’oggi, consapevoli di essere
minoranza nella società. Per questo motivo,
occorre aprirsi agli uomini di buona volontà e
sul campo comune di buone ragioni, prendersi
cura di nuovo delle questioni fondamentali
della vita umana (come ad esempio la campagna “Uno di noi”).
L’aver umilmente accettato di essere minoranza, quindi, non significa stare fermi e chiusi
nella propria posizione, anzi occorre cambiare sguardo per raggiungere lo sguardo di
Cristo sull’uomo e uscire per evangelizzare,
mostrando il volto misericordioso del Vangelo. È quello che sta facendo trasparire papa
Francesco con gesti e parole, quando invita
la Chiesa ad andare nelle periferie e a diventare come un “ospedale militare”, capace di
curare le ferite dell’uomo contemporaneo.
Ma non lo fa perché è papa, ma perché è un
buon cristiano! Anche noi laici - ci ricorda il
vescovo- abbiamo questo compito di portare
il lieto annuncio a tutti.
I vescovi per primi dovrebbero tornare a fare
“missione faccia a faccia”: il vescovo Schonborn racconta di quelle mattine all’alba in cui
dopo essersi recato alla stazione di Vienna
17Testimonianza
per incontrare e “donare una piccola luce di
Vangelo” a quelli che passano per andare a
lavorare, torna a casa contento di quella gioia
unica che nasce dalla missione.
Non è vero, insiste, che il cristianesimo in Europa sta morendo perché c’è vita per Grazia
di Dio: a Vienna sono stati aperti 4 monasteri,
anche se sono state chiuse alcune delle più
antiche scuole domenicane (lo dice con il
rammarico di chi è domenicano)!
La più grande sorpresa è la santità! Allora,
nel nostro tempo servono sia la testimonianza
personale sia l’impegno da parte delle istituzioni ecclesiastiche per cambiare la Chiesa.
Ma ora è tempo di pregare, di agire, non più
di riflettere sulla preghiera o di fare riunioni
per organizzare!
L’Arcivescovo Scola incontra
il mondo della scuola
È, poi, tempo che la chiesa riscopra il sacerdozio comune che nasce dal battesimo, che
rende ciascun cristiano capace di benedizione
per il mondo (LumenGentium 10). I ministri
sacerdotali devono essere strumenti a servizio
del popolo di Dio, un aiuto per la comune
vocazione alla santità, per essere veri cristiani.
Nonostante la difficoltà della Chiesa di oggi
e senza dimenticare la ricchezza dei carismi e
dei movimenti suscitati dallo Spirito, il vescovo
vede ancora nella parrocchia, come “porzione
del popolo di Dio”, la base della Chiesa. La
parrocchia (parà oikia= vicino alle case) è intesa
come comunità di chi non ha casa, di chi vive
vicino alle case. Il riferimento è alla Lettera a
Diogneto (II sec d.C) dove si dice che per i
cristiani “ogni patria è terra straniera, ogni
terra straniera per loro è patria”. Il vescovo
invita ciascuno di noi ad “avere simpatia di
cuore con la gente con la quale viviamo”,
condividendo gioie e sofferenze (Gaudium
et Spes).
Conclude la sua testimonianza, allargando
alla diocesi ambrosiana l’impegno che già la
Il giorno 22 gennaio 2014 il Cardinale
Angelo Scola incontrerà gli insegnanti, i
Dirigenti scolastici e il Personale ATA per
un momento di confronto e di dialogo e
per testimoniare la sua stima per tutti coloro
che lavorano nella scuola. Questo incontro
si inserisce all’interno del percorso pastorale “Il Campo è il Mondo”, all’inizio della
Settimana dell’Educazione, in preparazione
all’incontro di tutta la scuola italiana con il
Santo Padre del 10 maggio 2014.
diocesi viennese si è assunta, pronunciando
cinque “sì”, ricordandoci come Gesù stesso
è il “sì”, cioè il compimento della promesse
di Dio:
• Sì all’oggi, in cui siamo chiamati a vivere:
in questo tempo siamo chiamati a trovare e
costruire il bene
• Sì alla situazione concreta che sta vivendo
la nostra Chiesa (con le sue difficoltà, crisi,
decrescita)
• Sì al sacerdozio battesimale
• Sì alla fede comunitaria e comunionale, in
cui ciascuno non crede solo per sé o da sé,
ma si prende cura della fede degli altri
• Sì al compito sociale dei laici, come cristiani
presenti e coinvolti nella società, anche a partire dalla parrocchia, che è ancora segno della
presenza del cristianesimo vicino alla gente
Comunità Pastorale
18
La Lucerna riscopre i gioielli di casa
■ Giancarlo ed Enza P.
Il Centro Culturale La Lucerna, anche grazie ad
una felice intuizione della guida Massimo B.,
gira l’obiettivo all’interno della Comunità Pastorale ed invece di esplorare,
come in passato, mete più o meno
lontane che permettano di arricchire la nostra conoscenza e la
nostra fede, prova a valorizzare
il patrimonio che si ha tutti i
giorni sotto gli occhi, ma che per
abitudine diamo per scontato e
del quale, forse, non riusciamo a
percepire i valori.
Guidati da un prospetto molto dettagliato sui contenuti artistici e culturali,
partiamo in una giornata fredda, ma luminosa,
verso la prima meta, la Chiesa di S. Anna. Il
racconto delle sue origini, della volontà popolare da cui è nata, la sua collocazione, incastonata, oggi come allora, nell’abitato, corpo
unico con la vita quotidiana di gente semplice
e devota, insieme ad alcuni pregevoli spunti
artistici, ci coinvolgono e creano nel gruppo
una piacevole sensazione di condivisione.
Ritorniamo poi verso il Santuario della Madonna Pellegrina, casa della Parrocchia che
porta lo stesso nome. Anche qui i cenni
storici e le note artistiche ci sorprendono.
Conoscere il significato ed il valore di cose
che costantemente ci sono vicine ma non osserviamo consapevolmente è un’operazione
di grande significato. Le spiegazioni di Maria
Teresa Carbonato su come sono nati i quadri
che lei stessa ha dipinto per la Chiesa sono
molto significative. Inoltre, lo sforzo comune
di percepire i particolari con il distacco del
visitatore esterno ci rivela sensazioni nuove. Il
volume, la spazialità di questa unica, grande
navata, ci riporta alla mente le occasioni in
cui siamo stati partecipi di celebrazioni
capaci di farci sentire corpo unico di
una Comunità che, con speranza
e fiducia, si affida alla presenza
della Divina Madre della Chiesa.
Infine si raggiunge la Chiesa
di S.Maria in Brughiera. Qui la
sorpresa è forte, in special modo
per chi non l’aveva mai vista.
Questa chiesetta solitaria fra i
campi all’esterno non suggerisce
le preziosità che nasconde. “È una
bomboniera!” Si è sentito esclamare. In
effetti, in un luogo così ristretto e periferico
è difficile riuscire a concentrare i colori degli
affreschi, l’interesse storico, la spiritualità che
la pervadono. Prende significato il motivo per
cui questo luogo è sempre stato così amato
dai suoi fedeli.
Le letture scelte per le visite, infine, spiegano
soggetti e simboli di quadri e affeschi, alla
luce del periodo dell’Avvento e del Natale
che sta per giungere. Da un pomeriggio ben
speso come questo, si rientra con un senso di
pienezza che ci allieta. E non finisce qui… In
data successiva, nella seconda parte del percorso, potremo riscoprire anche altre bellezze
della parrocchia dei SS Nazaro e Celso, che
insieme con la Parrocchia Madonna Pellegrina,
compone la nostra Comunità Pastorale.
AppuntamentiGruppoTerzaEtà-Unpomeriggioinsieme
Venerdì 3 Gennaio
Giovedì 23 Gennaio Domenica 26 Gennaio Mercoledì 29 Gennaio • 1° venerdì del mese, alle ore 15 Adorazione in Chiesa.
• alle 21 - Catechesi per adulti.
• alle ore 15 - Saluto all’amica Luisa in partenza per il Kenia
dove ritroverà le bambine che stiamo aiutando e festa
dei compleanni del mese delle nostre iscritte.
• alle 15 - proiezione di un video sulla Madonna di Lourdes
presentato dal Sig. Riganti Carlo.
19Cultura
In programmazione al Cineteatro S. Luigi
Sabato 4 gennaio ore 21,
Domenica 5 ore 15 - 17.30 - 21,
Lunedì 6 ore 17.30 - 21
FROZEN - IL REGNO DI GHIACCIO (3 D)
di Chris Buck, Jennifer Lee con Serena Rossi,
Serena Autieri, Enrico Brignano
Quando una profezia intrappola un intero
regno in un inverno senza fine, Anna, una
temeraria sognatrice, insieme al coraggioso
uomo di montagna Kristoff e alla sua renna
Sven, intraprende un viaggio epico alla ricerca
della sorella Elsa, la Regina delle Nevi, per
riuscire a porre fine al glaciale incantesimo.
Anna e Kristoff incontreranno sul loro cammino
creature fantastiche come i trolls, un buffo
pupazzo di neve di nome Olaf, montagne alte
come l’Everest e magia dietro ogni angolo, e
combatteranno contro tutti gli elementi della
natura per salvare il regno dalla distruzione.
Cineforum
GRAVITY
Venerdì 10 gennaio ore 21.15
SACRO GRA
Venerdì 17 gennaio ore 21.15
VENERE IN PELLICCIA
Venerdì 24 gennaio ore 21.15
ZORAN, IL MIO NIPOTE SCEMO
Venerdì 31 gennaio ore 21.15
Sabato 11 gennaio ore 21,
Domenica 12 ore 15 - 18 - 21,
Lunedì 13 ore 21
LO HOBBIT - LA DESOLAZIONE
DI SMAUG (3D)
di Peter Jackson con Martin Freeman, Benedict
Cumberbatch, Ian McKellen, Evangeline Lilly
Lo Hobbit: La Desolazione di Smaug è il
proseguimento delle avventure del personaggio di Bilbo Baggins, in viaggio con il
Mago Gandalf ed i tredici Nani, guidati da
Thorin Scudodiquercia, in un’epica battaglia
per la riconquista della Montagna Solitaria ed
il perduto Regno dei Nani di Erebor. Dopo
essere sopravvissuti all’inizio del loro viaggio
inaspettato, la Compagnia continua ad andare verso Est, incontrando lungo la strada
Beorn il cambia pelle ed uno sciame di ragni
giganti, nella minacciosa foresta di Mirkwood.
Dopo essere sfuggiti alla cattura da parte dei
pericolosi Elfi della Foresta, i Nani arrivano a
Lake-town e finalmente alla Montagna Solitaria, dove si troveranno ad affrontare il pericolo
più grande - la creatura più terrificante di ogni
altra - che non solo metterà a dura prova il loro
coraggio, ma anche i limiti della loro amicizia
ed il senso del viaggio stesso: il Drago Smaug.
Cultura20
Libri Consigliati
■ Evangelii Gaudium di Papa Francesco
Ed. Ancora, pag.210 - 2.20 euro
In occasione della chiusura dell’Anno della fede, Papa Francesco consegna
alla Chiesa la sua prima Esortazione apostolica. Un documento importante, dal
sapore programmatico, perché delinea il nuovo volto di Chiesa voluto da Papa
Francesco. Una Chiesa povera, vicina alla gente, chiamata a cercare nuove strade
e ad uscire da se stessa, per annunziare il Vangelo della misericordia a tutti gli
uomini. Una Chiesa capace di curare le ferite, di farsi carico delle persone, accompagnandole come il buon samaritano che lava, pulisce, solleva il suo prossimo.
Solo così la Chiesa potrà essere credibile nel suo rinnovato slancio missionario.
■ Imparare dalla bellezza - DVD di Mariella Carlotti
Ed. Itaca - 25 euro
Il cofanetto contiene quattro DVD in cui Mariella Carlotti ci racconta la storia e
il significato di altrettanti cicli artistici. Uomo, amore, lavoro, politica: la crisi che
la nostra civiltà sta attraversando ci impone di ripensare in profondità il senso
di queste parole. L’arte torna ad essere potente strumento di comunicazione
di significati: lo stupore per la bellezza diventa strada di conoscenza. Vengono
analizzati gli affreschi della Basilica di San Francesco ad Assisi, gli affreschi del
Pellegrinaio dell’Ospedale di Santa Maria della Scala a Siena, il ciclo scultoreo
del Campanile di Giotto a Firenze, gli affreschi del Buon Governo nel Palazzo
Pubblico di Siena.
■ Un ideale per cui sono pronto a morire di Nelson Mandela
Ed. San Paolo, pag. 96 - 10 euro
Nell’ottobre del 1963, Mandela viene accusato di alto tradimento e terrorismo
dalla corte di giustizia sudafricana. La sua unica colpa è quella di essersi battuto
contro il disumano e terribile regime dell’apartheid. Ma nel corso del durissimo
processo, Mandela sfida i suoi accusatori e la pena di morte con lo straordinario
discorso che dà il titolo a questo libro, dichiarandosi pronto a morire pur di
continuare la sua battaglia per la pace e l’uguaglianza. L’anno successivo viene
condannato all’ergastolo ma la sua lotta non si interrompe: dopo 26 di carcere
durissimo, nel giorno della sua liberazione, davanti a una folla festante, Mandela
ripeterà le stesse identiche frasi pronunciate nell’aula di tribunale. Sarà l’inizio di
un nuovo viaggio che lo porterà a divenire il primo presidente democraticamente
eletto della Repubblica Sudafricana.
■ Storia di una lumaca che scoprì l’importanza di essere lenta di Luis Sepulveda
Ed. Guanda, pag. 95 - 10 euro /8-10 anni
L’autore cileno, attraverso un nuovo animale, affronta la dimensione temporale della società moderna, i ritmi frenetici che dominano le nostre vite, l’ansia
che genera la perdita dei ritmi naturali, l’assenza di momenti da dedicare alla
riflessione e alla conoscenza di sé. Sepulveda sceglie un animale lento per
antonomasia, la lumaca, che si muove in un mondo che ha smarrito la dimensione del tempo, preferendo la velocità e la frenesia alla lentezza, agli spazi per
la riflessione. La lumaca, al contrario, conosce i pregi della lentezza, e di quelle
dimensioni temporali che permettono di apprezzare le persone e i dettagli del
mondo che ci circonda.
21
Anagrafe Parrocchiale - novembre 2013
Parrocchia
SS. Nazaro e Celso
Parrocchia
Madonna Pellegrina
Battesimi
• Capitanio Francesco
• Chimenti Alessandro
• Ragno William
Battesimi
• Zilio Bianca
• Donato Andrea
• Beltrame Chiara
Defunti
• Salvatori Giuseppina • Richichi Mario
• Oldani Antonietta
• Atena Guido
• Dassisti Michela • Lazzaroni Aldo
• Magatti Paola
• Cattaneo Luigi
• Grassi Luigi
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Defunti
• Bacchiani Maria
• Pozzi Anna Maria
• Ciceri Irene
• Meccariello Bruno
• Piazzolla Daniele
Circolo Culturale
Bareggio
propone per
Domenica 2 febbraio 2014
Visita guidata alla
Casa di Riposo
Giuseppe Verdi di Milano
in occasione
della chiusura
dell’Anno Verdiano
Partenza alle ore 13.45 da Bareggio
alle 13.50 da S. Martino
Prenotazioni presso Cartoleria Tresorelle
Ringraziamento
I volontari del Comitato Volontario di Pronto Soccorso di Arluno sentitamente ringraziano il parroco Don Luigi e tutti i volontari della Parrocchia per la
disponibilità e la vicinanza dimostrata in occasione della distribuzione delle
buste per il tesseramento 2014. Un sentito ringraziamento alla popolazione
per la generosità dimostrata e che da sempre ci sostiene.
CVPS Arluno
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94
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77
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Calendario delle S. Messe
22
Parrocchia SS. Nazaro e Celso gennaio 2014
1 mercoledì
Ore 8 Lovati Maria, Alessandra
e Agostino
Ore 9.30 S. Messa
Ore 11 S. Messa
Ore 18 S. Messa
Ottava del Natale
2 giovedì
Ore 9 S. Messa
Ore 18 Lonati Germano
3 venerdì Ore 18 S. Messa
4 sabato Ore 8 coniugi Bugini Piero e Anna
Ore 18 Lonati Silvio, Carlo, Enrico,
Cesare e Marisa
5 domenica
Ore 8 Leva Emilio, Torazzi Giuseppina
e familiari
Ore 9.30 Restelli Natale
e Trezzi Teresa
Ore 11 S. Messa
Ore 18 S. Messa
Dopo l’ottava del Natale
6 lunedì
Ore 8 S. Messa
Ore 9.30 Russo Maria e D’Alesio Luigi
Ore 11 Colombo Giuseppe, Luigia,
Luigi e Maria
Ore 18 S. Messa
Epifania del Signore
7 martedì
Ore 8 S. Messa
Ore 18 S. Messa
17 venerdì
Ore 18 S. Messa
18 sabato
Ore 8 S. Messa
Ore 18 Oldani Antonietta e Colombo Aldo
19 domenica Ore 8 Beretta Angelo ed Enrica
Ore 9.30 Borsani Angelo e Maria
Ore 11 Colombo Gabriella
Ore 18 Giuseppe e Rosa Bandi
II dopo l’Epifania
20 lunedì
Ore 8 Cassese Giovanna,
Larotonda Gerardo e Luigi
Ore 18 S. Messa
21 martedì
Ore 8 S. Messa
Ore 18 Oldani Colombina
e Garavaglia Mario
22 mercoledì Ore 8 S. Messa
Ore 18 Lenti Luca
23 giovedì Ore 9 S. Messa
Ore 18 Ruggiero Francesco,
Carmela e Biagio
24 venerdì Ore 18 Bison Angelo e fam.
25 sabato Ore 8 S. Messa
Ore 18 Buccellini Antonio
e Senti Giovanna, Di Dio Vincenzo
Conversione di S. Paolo Apostolo
9 giovedì
Ore 9 S. Messa
Ore 18 S. Messa
10 venerdì
Ore 18 S. Messa
26 domenica Ore 8 S. Messa
Ore 9.30 Osnaghi Enrico
e Colombo Virginio
Ore 11 Gina e Luigi Belloli, Enrica
e Virginio Grassi
Ore 18 S. Messa
S. Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe
S. Battesimo
11 sabato Ore 8 S. Messa
Ore 18 fam. Pandolfi e Merlini
27 lunedì
Ore 8 S. Messa
Ore 18 S. Messa
28 martedì
Ore 8 S. Messa
Ore 18 S. Messa
8 mercoledì Ore 8 Girotti Carlo ed Enrica
Ore 18 S. Messa
12 domenica Ore 8 Cozzi Augusto,
Rosetta e Luigi
Ore 9.30 Beltrami Edoardo e fam.
Ore 11 Beolchi Siro
Ore 18 Mezzotero Elena
Battesimo del Signore
13 lunedì
Ore 8 S. Messa
Ore 18 S. Messa
14 martedì Ore 8 Camisasca Andrea
Ore 18 Cane Gianfranco
15 mercoledì Ore 8 Lonati Luigi
Ore 18 Marcuzzi Ivana
16 giovedì
Ore 9 S. Messa
Ore 18 S. Messa
29 mercoledì Ore 8 Costa Giuseppe e Bollini Cesarina
Ore 18 Barbara Diana
30 giovedì Ore 9 S. Messa
Ore 18 Ferrari Doriana e Ciccarelli Sabato
31 venerdì Ore 18 S. Messa
S. Giovanni Bosco
23
Caldendario delle S. Messe
Parrocchia Madonna Pellegrina gennaio 2014
1 mercoledì
Ore 8, 30 S. Messa
Ore 9,30 (Brughiera)S. Messa
Ore 10,30 S. Messa pro populo
Ore 18,30 S. Messa
Ottava del Natale
2 giovedì
Ore 8 Fam. Cislaghi Pierino e Teresa (L)
3 venerdì
Ore 8 Gesuina, Annamaria, Mario,
Enrico, Andrea, Pina e Gianni
4 sabato
Ore 8 S. Messa
Ore 18,30 Gambadoro Antonio,
Russo Giuseppina, Bramani Gabriella,
Cozzi Lidia, Luigi e Armandina,
Giani Renato e Zanzottera Piera
5 domenica
Ore 8.30 Chiffi SalvatOre, Angela e famiglia
Ore 9,30 (Brughiera) S. Messa
Ore 10,30 Severa Olaga, Grasci Carlotta,
Mae Juan
Dopo l’ottava del Natale
6 lunedì
Ore 8,30 S. Messa
Ore 9,30 (Brughiera)S. Messa
Ore 10,30 Severa Olaga,
Grasci Carlotta, Mae Juan
Ore 18,30 S. Messa
Epifania del Signore
26 domenica Ore 8, 30 S. Messa
Ore 9,30 (Brughiera) S. Messa
Ore 10,30 S. Messa
S. Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe
27 lunedì
Ore 8 S. Messa
7 martedì
Ore 8 S. Messa
28 martedì
Ore 8 S. Messa
18 sabato
Ore 8 S. Messa
Ore 18,30 Grimaldi Anna, Susani Antonio
19 domenica Ore 8, 30 Luigio, Raimondo, Adolfa, Ernesto
Ore 9,30 (Brughiera)S. Messa
Ore 10,30 S. Messa
II dopo l’Epifania
20 lunedì
Ore 8 S. Messa
21 martedì
Ore 8 S. Messa
22 mercoledì Ore 18 S. Messa
23 giovedì
Ore 8 S. Messa
24 venerdì
Ore 8 S. Messa
25 sabato
Ore 8 S. Messa
Ore 18,30 De Bona Adriano, Magnaghi
Ernestina, Gambini Mario e Marinella
Conversione di S. Paolo Apostolo
8 mercoledì Ore 18 Dell’Acqua Alfredo, Fam. Fusè
Giuseppe e Ranzani Rosa, Fam Braga
29 mercoledì Ore 18 Meda Guido,
fam Meda e Garavaglia
9 giovedì
Ore 8 S. Messa
30 giovedì
Ore 8 S. Messa
10 venerdì
Ore 8 Dell’Acqua Aldo
11 sabato
Ore 8 S. Messa
Ore 18,30 Beolchi Ugo (L)
Ing. Cusan Cesare e tutti i dipendenti
defunti soc. Silvani Antincendi
31 venerdì
Ore 8 S. Messa
S. Giovanni Bosco
12 domenica Ore 8.30 S. Messa
Ore 9,30 (Brughiera)S. Messa
Ore 10,30 S. Messa
Battesimo del Signore
S. Battesimo
13 lunedì
Ore 8 Galbani Serafina
14 martedì
Ore 8 S. Messa
15 mercoledì
Ore 18 Maggiolini Giovanni
e Domenico (L),
Girotti Giuseppe, Villa Piera,
Agrini Carlo e Carnelli Clementina
16 giovedì
Ore 8 S. Messa
17 venerdì
Ore 8 Venegoni dr Carlo e famiglia (L),
Olindo Maria e Lucia
Presepi
in mostra
fino al 6 gennaio
presso la Chiesuola
di S. Maria della Neve,
via Battisti 45,
Bareggio