Informatore della Comunità Pastorale di Bareggio Parrocchie SS. Nazaro e Celso e Madonna Pellegrina Anno XXIII n° 1 - Gennaio 2014 Il Campo è il Mondo Vie da percorrere incontro all’umano ilponte La comunicazione per la comunione Ecco la speranza cristiana. Il futuro è nelle mani di Dio (Papa Francesco) ■ Festa famiglia pagina 10 ■ Commemorazione di Mons. Maggiolini pagina 12 Informazioni utili 2 Comunità Pastorale Maria Madre della Chiesa di Bareggio Parrocchie SS. Nazaro e Celso e Madonna Pellegrina Parrocchia Santi Nazaro e Celso Piazza Cavour, 37 - Tel. 02.901.33.17 www.parrocchiabareggio.it E-mail: [email protected] Sante Messe Parrocchia SS. Nazaro e Celso: Lunedì, martedì, mercoledì: ore 8 - 18 Giovedì: ore 9 -18 Venerdì ore 18 Sabato ore 8 - 18 (vigiliare) Domenica e festivi: 8 - 9.30 - 11 - 18 Oratorio: via IV Novembre, tel./fax 02.902.72.87 - www.oratoridibareggio.it Archivio parrocchiale: Tel. 02.901.33.17 dal lunedì al venerdì: 9 - 11 e 17 - 19 Parrocchia Madonna Pellegrina Via Vittorio Veneto, 1 - Tel. 02.901.30.41 www.parrocchie.it/bareggio/mpellegrina E-mail: [email protected] Sante Messe Parrocchia Madonna Pellegrina: Lunedì, martedì, giovedì, venerdì: ore 8 Mercoledì: ore 18 Sabato: ore 8 - 18.30 (vigiliare) Domenica: ore 8.30 - 9.30 (Brughiera) - 10.30 Oratorio: via Novara 27, tel. 02.902.78.794 - www.oratoridibareggio.it Archivio parrocchiale: Tel. 02.901.30.41 dal lunedì al venerdì: 9 - 11; Il parroco è presente al mercoledì mattina Sacerdoti: • don Luigi Verga, parroco - Tel. 02.901.33.17 - 339 64.62.708 • don Giovanni Beltramini coadiutore - Tel. 0290362399 • don Andrea Rabassini coadiutore - Tel. 02.902.72.87 - 347.61.78.762 • don Giacinto Tunesi coadiutore - Tel. 02.901.30.41 - 335.61.86.326 Orari confessioni: tutti i giorni prima e dopo le S. Messe, sabato dalle 14.30 alle 18.30 Centro di Ascolto: via Novara 27, tel. e fax: 02.9013041 - giovedì: 17-19 - sabato: 15-17 Scuola Materna “Don Severino Fracassi”: via Matteotti 14, tel. 02.901.32.56 Libreria 2000: Corso Italia 1, tel/fax: 02.903.60.234 Centro di Consulenza per la famiglia del Decanato di Magenta Via S. Martino 13 - 20013 Magenta - tel. 02.97.90.949 ilponte Mensile di vita della Chiesa e attualità Registrazione presso il Tribunale di Milano N 954 del 16 dicembre 2005 In copertina: Giotto, Adorazione dei Magi Direttore Responsabile: Gerolamo Castiglioni Responsabile di Redazione: Monica Olati Stampa: Real Arti Lego - Corbetta (MI) - tel. 02.972111 3Editoriale Guardando ai Re Magi accogliamo Gesù ■ Don Luigi Parroco Nella nascita di Gesù si rivela la natura di Dio: Egli è il dono, l’Amore che si dona agli uomini. Dio ha fiducia nel suo atto d’amore e si offre a tutti nella fragilità della carne di un Bambino. Chiama ognuno ad accogliere questo Figlio di Dio, a riconoscere in Lui l’immensa Sua bontà. Egli crede nella forza del Suo amore che contiene la possibilità grande di convertire i cuori degli uomini pur rispettandone la libertà. Proviamo a scoprire nel Vangelo di Matteo (c. 2) la figura dei Re Magi e di Erode dentro alle quali si evidenziano due modi contrapposti di guardare a Gesù Bambino. Questi atteggiamenti contrapposti li possiamo ritrovare nella libertà di ogni persona lungo tutto il corso della storia umana, anche ai nostri giorni. I Magi sono alla ricerca di Gesù. Questa ricerca corrisponde alla domanda sul senso della vita, comune a ogni uomo, perché tutti sentono nel cuore il desiderio dell’infinito ma sperimentano la fine dell’esistenza. Per questo le domande “da dove veniamo?” e “dove andiamo?” esprimono il senso religioso dell’uomo e lo sollecitano a ricercare la risposta ovvero il divino. Per questo motivo sono nate le religioni che tanta importanza hanno avuto presso ogni popolo plasmando tutte le loro culture. I Magi sono guidati dalla Stella che rappresenta la Luce di Dio nella coscienza degli uomini e la Parola di Dio nella Bibbia (Num. 24,17 “Io lo vedo ma non ora, io lo contemplo ma non da vicino, una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge per Israele”). Tutti gli uomini hanno ricevuto in dono la coscienza e il compito di far loro conoscere la Rivelazione chiama i credenti a concepire la vita come missione. I Magi riconoscono nel Bambino Gesù il “Re dei Giudei” e il “Messia”; per questo lo adorano e gli offrono “Oro Incenso e Mirra”, simboli della regalità, della messianicità e della Passione. Nei Magi sono presenti i”pagani” che non conoscono Dio, ma lo cercano e per questo domandano, anche ad Erode. Erode, sentendo il turbamento, provocato dalla domanda dei Magi, ci fa capire di avere una coscienza: ma questa è soffocata dalla sua pretesa di essere il “dominus”, perciò agisce con violenza facendo uccidere i bambini di Betlemme. L’uomo senza Dio non è più capace di amare gli altri uomini: l’esperienza di Erode attraversa la storia degli uomini in ogni secolo, anche oggi. Documentano questo giudizio la tratta dei profughi, la morte dei poveri causate dalla mancanza di distribuzione dei beni, l’uccisione dei feti con l’aborto, le infinite guerre ecc. Il mondo di oggi, come quello di ieri, ha bisogno di salvezza. L’incontro di Gesù Bambino con i Magi opera in loro un cambiamento: non ritornano da Erode, non si fanno complici, hanno una nuova visione della realtà, seguono un’altra via. Anche noi cristiani abbiamo bisogno di incontrare ogni giorno Gesù, per farci cambiare da Lui, per riscoprire in ogni momento la nostra identità battesimale, che comporta la Missione: essere segni di Lui attraverso la bellezza della nostra umanità nuova. In essa deve risplendere la luce della sua verità che si fa amore compassionevole verso ogni fratello che si incontra. L’annuncio del mistero di Gesù Cristo nella Chiesa offerto a ogni fratello e la presa in carico del suo bisogno permettono ai cristiani di provare la gioia del Natale, perché esperimentano l’opera del Signore. Incomincia un nuovo anno: mi auguro che la nostra comunità pastorale riparta nella missione di annunciare Gesù attraverso la Chiesa per permettere agli uomini di buona volontà di ritrovare la speranza e la via per renderla concreta. Un particolare ringraziamento, anche a nome di tutti i sacerdoti, rivolgo alle famiglie che nelle loro case hanno accolto la Benedizione di Dio, cioè il segno della Sua alleanza e della Sua benevolenza. Ringrazio tutti coloro che con le varie offerte hanno voluto contribuire allo sviluppo della vita della comunità pastorale. Ricordando ognuno nella preghiera invoco sul nuovo anno la pace del Signore. Copertina4 In Cammino seguendo i Re Magi Una meditazione di Benedetto XVI ■ Benedetto XVI Colonia, 20 agosto 2005 Nel nostro pellegrinaggio con i misteriosi Magi dell’Oriente siamo giunti a quel momento che san Matteo nel suo Vangelo ci descrive così: “Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono” (Mt 2, 11). Il cammino esteriore di quegli uomini era finito. Erano giunti alla meta. Ma a questo punto per loro comincia un nuovo cammino, un pellegrinaggio interiore che cambia tutta la loro vita. Poiché sicuramente avevano immaginato questo Re neonato in modo diverso. Si erano appunto fermati a Gerusalemme per raccogliere presso il Re locale notizie sul promesso Re che era nato. Sapevano che il mondo era in disordine, e per questo il loro cuore era inquieto. Erano certi che Dio esisteva e che era un Dio giusto e benigno. E forse avevano anche sentito parlare delle grandi profezie in cui i profeti d’Israele annunciavano un Re che sarebbe stato in intima armonia con Dio, e che a nome e per conto di Lui avrebbe ristabilito il mondo nel suo ordine. Per cercare questo Re si erano messi in cammino: dal profondo del loro intimo erano alla ricerca del diritto, della giustizia che doveva venire da Dio, e volevano servire quel Re, prostrarsi ai suoi piedi e così servire essi stessi al rinnovamento del mondo. Appartenevano a quel genere di persone “che hanno fame e sete della giustizia” (Mt 5, 6). Questa fame e questa sete avevano seguito nel loro pellegrinaggio - si erano fatti pellegrini in cerca della giustizia che aspettavano da Dio, per potersi mettere al servizio di essa. (…) Il nuovo Re, davanti al quale si erano prostrati in adorazione, si differenziava molto dalla loro attesa. Così dovevano imparare che Dio è diverso da come noi di solito lo immaginiamo. Qui cominciò il loro cammino interiore. Cominciò nello stesso momento in cui si prostrarono davanti a questo bambino e lo riconobbero come il Re promesso. Ma questi gesti gioiosi essi dovevano ancora raggiungerli interiormente. Dovevano cambiare la loro idea sul potere, su Dio e sull’uomo e, facendo questo, dovevano anche cambiare se stessi. Ora vedevano: il potere di Dio è diverso dal potere dei potenti del mondo. Il modo di agire di Dio è diverso da come noi lo immaginiamo e da come vorremmo imporlo anche a Lui. Dio in questo mondo non entra in concorrenza con le forme terrene del potere. Non contrappone le sue divisioni ad altre divisioni. Egli contrappone al potere rumoroso e prepotente di questo mondo il potere inerme dell’amore... Erano venuti per mettersi a servizio di questo Re, per modellare la loro regalità sulla sua. Era questo il significato del loro gesto di ossequio, della loro adorazione. Di essa facevano parte anche i regali - oro, incenso e mirra - doni che si offrivano a un Re ritenuto divino. L’adorazione ha un contenuto e comporta anche un dono. Volendo con il gesto dell’adorazione riconoscere questo bambino come il loro Re al cui servizio intendevano mettere il proprio potere e le proprie possibilità, gli uomini provenienti dall’Oriente seguivano senz’altro la traccia giusta. Servendo e seguendo Lui, volevano insieme con Lui servire la causa della giustizia 5Copertina e del bene nel mondo. E in questo avevano ragione. Ora però imparano che ciò non può essere realizzato semplicemente per mezzo di comandi e dall’alto di un trono. Ora imparano che devono donare se stessi - un dono minore di questo non basta per questo Re. Ora imparano che la loro vita deve conformarsi a questo modo divino di esercitare il potere, a questo modo d’essere di Dio stesso. Devono diventare uomini della verità, del diritto, della bontà, del perdono, della misericordia... Cari amici, ci domandiamo che cosa tutto questo significhi per noi. I Magi provenienti dall’Oriente sono soltanto i primi di una lunga processione di uomini e donne che nella loro vita hanno costantemente cercato con lo sguardo la stella di Dio, che hanno cercato quel Dio che a noi, esseri umani, è vicino e ci indica la strada. È la grande schiera dei santi - noti o sconosciuti - mediante i quali il Signore, lungo la storia, ha aperto davanti a noi il Vangelo e ne ha sfogliato le pagine; questo, Egli sta facendo tuttora. Nelle loro vite, come in un grande libro illustrato, si svela la ricchezza del Vangelo. Essi sono la scia luminosa di Dio che Egli stesso lungo la storia ha tracciato e traccia ancora. (…) I beati e i santi sono stati persone che non hanno cercato ostinatamente la propria felicità, ma semplicemente hanno voluto donarsi, perché sono state raggiunte dalla luce di Cristo. Essi ci indicano così la strada per diventare felici, ci mostrano come si riesce ad essere persone veramente umane. Nelle vicende della storia sono stati essi i veri riformatori che tante volte l’hanno risollevata dalle valli oscure nelle quali è sempre nuovamente in pericolo di sprofondare; essi l’hanno sempre nuovamente illuminata quanto era necessario per dare la possibilità di accettare - magari nel dolore - la parola pronunciata da Dio al termine dell’opera della creazione: “È cosa buona”. Cari amici! Permettetemi di aggiungere soltanto due brevi pensieri. Sono molti coloro che parlano di Dio; nel nome di Dio si predica anche l’odio e si esercita la violenza. Perciò è importante scoprire il vero volto di Dio. I Magi dell’Oriente l’hanno trovato, quando si sono prostrati davanti al bambino di Betlemme. “Chi ha visto me ha visto il Padre”, diceva Gesù a Filippo (Gv 14, 9). In Gesù Cristo, che per noi ha permesso che si trafiggesse il suo Giotto, Adorazione dei Magi cuore, in Lui è comparso il vero volto di Dio. Lo seguiremo insieme con la grande schiera di coloro che ci hanno preceduto. Allora cammineremo sulla via giusta. Questo significa che non ci costruiamo un Dio privato, non ci costruiamo un Gesù privato, ma che crediamo e ci prostriamo davanti a quel Gesù che ci viene mostrato dalle Sacre Scritture e che nella grande processione dei fedeli chiamata Chiesa si rivela vivente, sempre con noi e al tempo stesso sempre davanti a noi. (…). “Entrati nella casa, videro il bambino e Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono” (Mt 2, 11). Cari amici, questa non è una storia lontana, avvenuta tanto tempo fa. Questa è presenza. Qui nell’Ostia sacra Egli è davanti a noi e in mezzo a noi. Come allora, si vela misteriosamente in un santo silenzio e, come allora, proprio così svela il vero volto di Dio. Egli per noi si è fatto chicco di grano che cade in terra e muore e porta frutto fino alla fine del mondo (cfr Gv 12, 24). Egli è presente come allora in Betlemme. Ci invita a quel pellegrinaggio interiore che si chiama adorazione. Mettiamoci ora in cammino per questo pellegrinaggio e chiediamo a Lui di guidarci. Chiesa6 Evangelii Gaudium. La prima esortazione apostolica di Papa Francesco ■ Pierangelo Sequeri Avvenire, 27 novembre 2013 «Usciamo, usciamo». Incomincia così il n. 49 dell’Esortazione Apostolica di papa Francesco sul tema dell’evangelizzazione. L’immagine non è occasionale, né casuale. Che si tratti di una chiave di lettura – e quindi di azione – del messaggio destinato alle Chiese cristiane, è confermato dalla dicitura che sta all’ingresso del primo capitolo: «Una Chiesa in uscita». Francesco si mette a capo del popolo di Dio e lo guida all’uscita dalla schiavitù. Uscita dall’inerzia di una posizione di rendita, che può apparire rassicurante e persino confortevole, ma che ormai confina con l’assuefazione alla «mondanità spirituale». Uscita dalla mancanza di iniziativa, dalla perdita di creatività, dall’amorevole coltivazione della propria nobile malinconia: la storia della modernità ha deviato dal corso previsto, che doveva passarci sotto casa. Invece. E allora, tanto peggio per la storia, e per gli uomini, le donne e i bambini che ci sono dentro. L’accidia, la rassegnazione, lo scoraggiamento – scrive Francesco – portano alla «psicologia della tomba». Può sembrare un rifugio, un sacrario persino. Ma è un luogo di morti. Non c’è però solo una cristianesimo ripiegato su se stesso perché vive una perenne «Quaresima senza Pasqua» (n. 6). In questi anni, i cristiani ci hanno messo del proprio per mortificare ciò che lo Spirito aveva pur messo in moto. Hanno creato contrapposizioni artificiose nel popolo di Dio, seminato arroganza di élites fra i cristiani diversamente impegnati, acceso vere e proprie «guerre» interne, nelle quali sono state dilapidate energie e sostanze che erano destinate alla missione comune (n. 94). Anche da queste stupide liti bisogna uscire. In fretta, e con un taglio netto. E bisogna pensare di più ai «poveri». Soprattutto al loro riconoscimento da parte di una religione che non se ne serve come strumento per disegni che non li riguardano. Una religione la cui ambizione è solo quella di restituirli alla dignità spirituale della loro mente, dei loro affetti, della loro persona. E di una relazione con Dio che non devono mendicare, perché è semplicemente destinata e donata. La comunità umana e cristiana è in debito di inclusione e di reciprocità nei loro confronti. «Occorre affermare, senza giri di parole, che esiste un vincolo inseparabile tra la nostra fede e i poveri. Non lasciamoli mai soli” (n. 48). La caduta in verticale del gusto comunitario della vita è oggi direttamente proporzionale all’ossessione del godimento dei suoi piaceri, che seleziona i privilegiati della competizione per l’evoluzione migliore. È l’economia dell’esclusione, che «uccide». È l’idolatria del denaro di Epulone, che non ha alcuna «ricaduta» favorevole. (I cani hanno anche il salone di bellezza, a Lazzaro continuano a non arrivare neppure le briciole). È l’iniquità che genera fatalmente aggressività e violenza: nel contesto urbano, ormai, è un tratto di stile, per così dire. La Chiesa esce dalla tomba, e molti uomini e donne che non ci credevano più escono dal guscio. E ritrovano il piacere «spirituale» di essere «popolo», che sta diventando sconosciuto agli umani. Questo e molto altro troverete, in questo poema sinfonico dell’evangelizzazione, in cui sono raccolti i motivi conduttori del magistero di Francesco. Due movimenti da non perdere. Il trattato sulla città secolare, che mette a fuoco la differenza strutturale della missione nell’odierno contesto urbano (nn. 52-75). E il trattato sull’omelia liturgica (135-159). Cominciate pure di qui. La formula della nuova evangelizzazione perderà ogni ambiguità possibile, e mostrerà l’essenziale. 7Chiesa 70° anniversario del Movimento dei Focolari ■ A cura della Comunità dei Focolari di Bareggio e Magenta «Dopo 70 anni possiamo ricominciare. Non si tratta di guardare al passato con una sorta di rimpianto; ma di tornare alle origini per ridare nuovo splendore e concretezza all’ideale di unità universale che Chiara ci ha lasciato come preziosa eredità». Esprime così Maria Voce, prima presidente dei Focolari dopo la fondatrice Chiara Lubich, il sentire dei due milioni e mezzo di aderenti al Movimento. Un collegamento in diretta internet con gruppi piccoli o numerosi, nelle case o nei teatri, ha radunato la settimana scorsa amici dei Focolari in 192 Paesi, in condizioni di normalità o di emergenza per catastrofi naturali, come in Filippine e Sardegna; o in situazioni di guerra o violenza, come in Siria, Irak, Pakistan, Thailandia, Centroafrica, Nigeria; o in luoghi di disagio sociale il più diverso. Molte iniziative capillari avranno luogo in questa ricorrenza, tra cui quella a Trento, città natale della Lubich, promossa, assieme ai Focolari, da Comune, Provincia, Università, Cooperazione trentina e Chiesa locale. Nel 2013 i Focolari si pongono quindi un primo obiettivo che va al fulcro del patrimonio spirituale raccolto da Chiara Lubich e da lei consegnato alla storia: riprendere in mano e nella vita quotidiana quella che lei chiamava “la perla del Vangelo”, l’amore reciproco, vissuto tra tutti e con tutti, quale contributo all’incremento di umanità, vitalità, luce e fraternità nel mondo. Il Movimento conta oggi, fra il resto, più di mille opere sociali, ong come l’Amu e New Humanity, associazioni come AFN (18 mila seicento adozioni a distanza in 53 Paesi), reti internazionali di studiosi (Scuola Abba, Istituto universitario Sophia tra le altre), persone impegnate in molti campi dell’agire umano, come il Movimento politico per l’unità (30 Scuole di Partecipazione e cittadinanza attiva in Italia) o l’Economia di Comunione (700 aziende nel mondo) o progetti nell’ambito dell’Educazione. Diffusa è la rete di volontariato che si misura con le più varie emergenze: carceri, quartieri disagiati, sacche dell’illegalità, immigrazione e tante altre. Mettersi in ascolto dell’umanità di questo nostro tempo e andare verso le frontiere di coloro che sono poveri materialmente o si trovano spiritualmente impoveriti: è un processo che ha segnato le origini stesse del carisma che anima il Movimento dei Focolari. Il 7 dicembre 1943, Chiara Lubich era sola nel dire il suo “sì” a Dio, in una Trento ferita dalla guerra. Era l’inizio di una storia e di una passione: l’unità e la fraternità universale. Ora su quel cammino sono in tanti, non solo cattolici ma appartenenti a varie chiese, altre religioni e a convinzioni non religiose. Chiesta l’apertura della causa di canonizzazione di Chiara Lubich Sabato 7 dicembre 2013 Maria Voce ha annunciato l’imminente presentazione al vescovo di Frascati, mons. Raffaello Martinelli, della richiesta formale di avvio della causa di canonizzazione di Chiara Lubich. La fondatrice dei Focolari è morta il 14 marzo 2008 a Rocca di Papa. “Questo atto - ha detto Maria Voce - invita tutti noi a una santità ancora più grande, a costruire questa santità giorno per giorno nella nostra vita per contribuire a far emergere quella santità collettiva, santità di popolo, a cui Chiara tendeva”. Comunità Pastorale 8 Sintesi del Consiglio Pastorale 12 dicembre 2013 l Riflessioni di don Luigi sull’esortazione Evangelii Gaudiun - La seduta ha inizio con la lettura da parte del parroco di alcune pagine dell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium di Papa Francesco che risulta essere uno sprone a vivere la missione partendo dal rapporto con Cristo. E per vivere la missione occorre innanzitutto essere contenti della nostra appartenenza a Cristo e alla sua Chiesa. A volte, infatti, si corre il rischio di non vivere per Gesù e l’esito di questo è la tristezza, la chiusura, il continuo lamento. Bisogna allora rinnovare il rapporto con il Signore attingendo alla sua misericordia e al suo perdono.La possibilità della fede avviene da persona a persona, al centro c’è l’io che si gioca, c’è la comunione, non è un’organizzazione perfetta a trasmettere la fede. Occorre vivere amicizie e rapporti belli in nome di Cristo condividendo anche il bisogno dell’altro. l Natale - il parroco sottolinea che per prepararsi in modo adeguato al Natale occorre vivere bene la liturgia dell’Avvento e delle feste, sia a livello personale sia a livello comunitario, partecipando all’Eucarestia, recitando le ore o qualche salmo Confraternita SS. Sacramento Parrocchia SS. Nazaro e Celso Si ricorda ai componenti della Confraternita il rinnovo dell’adesione per l’anno 2014 nonché la partecipazione alle liturgie e alle attività parrocchiali come nostro dovere. Le adesioni si riceveranno a partire dal 16 gennaio 2014 presso la sala parrocchiale dalle 9 alle 12. La Priora Rosella Giola e facendo comprendere anche agli altri l’importanza di questo. Un secondo gesto da tenere ben presente è quello di vivere la carità condividendo i bisogni di chi si trova in stato di necessità. La nostra Comunità Pastorale ha proposto la raccolta di viveri e quella di denaro per aiutare i poveri, che anche sul nostro territorio sono in continuo aumento. Entrambe le raccolte si pensa di farle proseguire fino al periodo quaresimale. l Incontri sulla Dottrina Sociale - Don Luigi comunica che nel mese di gennaio (in date da confermare) verranno proposti 3 incontri sulla Dottrina Sociale della Chiesa. A questo proposito il parroco afferma che c’è molta fragilità da parte dei cristiani nel comprendere i problemi della dottrina sociale perché non ci sono adeguate conoscenze. In una situazione di crisi delle problematiche sociali, invece, è importante capire quali siano le possibilità che la dottrina cristiana offre (ad es. la sussidiarietà): ecco il motivo di questi incontri che sono proposti a tutti, credenti e non, come possibilità di costruzione del bene comune. I temi affrontati riguarderanno il valore della dottrina sociale, l’educazione, la famiglia, il lavoro. l Varie - Prossimamente è in programma un incontro rivolto a genitori e ragazzi sui mezzi di comunicazione e sui social-network. Per quanto riguarda la Quaresima si sta pensando di proporre un unico quaresimale per entrambe le parrocchie incentrato sulla tematica della testimonianza. Sono state già prese in considerazione alcune idee in merito: la proiezione del film-documentario L’ultima Cima, la testimonianza di qualcuno dell’Associazione don Oreste Benzi, l’approfondimento di un’opera d’arte da parte di suor Maria Gloria Riva, una mostra sul Volto di Cristo. Il Coro Baradiclum si è reso disponibile per una meditazione musicale. Le proposte saranno ulteriormente vagliate per arrivare alla scelta definitiva. Viene confermato il ritiro del Consiglio Pastorale del 19 gennaio prossimo. 9 Comunità Pastorale Festa del Battesimo del Signore Ricordiamo i bambini battezzati nel 2012 e 2013 “Il dono del Battesimo custodito e coltivato dai genitori e dalla comunità cristiana, è per i figli un seme che germoglia e cresce fino a portare frutto” (Card. Dionigi Tettamanzi) Domenica 12 gennaio 2014 la Chiesa ricorda la Festa del Battesimo del Signore; in questa occasione invitiamo i genitori dei bambini battezzati nel 2012 e nel 2013 a partecipare ad una Santa Messa dedicata ai loro figli, per fare memoria del dono ricevuto con il Sacramento del Battesimo. Il programma della giornata sarà il seguente: l Parrocchia SS. Nazaro e Celso Alle ore 11 in Chiesa Parrocchiale SS. Nazaro e Celso S. Messa durante la quale verrà data una benedizione particolare ai bambini e verrà donata una pergamena. l Parrocchia Madonna Pellegrina Alle ore 17 presso la Chiesa Madonna Pellegrina S. Messa durante la quale verrà data una benedizione particolare ai bambini. I battezzati nel 2013 potranno ritirare la coccarda appesa Iscrizioni alla Scuola Materna Fracassi Mercoledì 15 gennaio 2014 ore 21.00 Riunione di presentazione della scuola materna don Severino Fracassi aperta ai genitori interessati all’iscrizione dei bambini nati nell’anno 2011. Sabato 18 gennaio 2014 dalle ore 9.00 alle 11.30 Apertura iscrizioni La Scuola Materna Fracassi ringrazia la Libreria 2000 per averle donato 6.000 euro frutto degli utili di questi ultimi anni. al termine della celebrazione del Battesimo dei propri figli, mentre ai piccoli battezzati nel 2012 verrà consegnata la prima serie dei petali del fiore che sta prendendo forma. L’invito è esteso anche ai nonni, ai padrini ed alle madrine: insieme ricorderemo ancor meglio il battesimo dei vostri bimbi. Comunità Pastorale 10 Festa della Famiglia 2014 Giovedì 23 gennaio 2014 Alle 21 in sala parrocchiale a Bareggio, il parroco incontra le coppie della parrocchia SS. Nazaro e Celso che festeggiano l’anniversario di matrimonio (iscrizioni presso la segreteria parrocchiale di piazza Cavour entro il 13 gennaio). Domenica 26 gennaio 2014 • Alle 10.30, presso la Chiesa Madonna Pellegrina, S. Messa per la festa liturgica della Sacra Famiglia. • Alle 11, presso la Chiesa SS. Nazaro e Celso, S. Messa per la festa liturgica della Sacra Famiglia e ricordo degli anniversari di matrimonio. • Alle 12.30, presso l’Oratorio di S. Martino, pranzo comunitario per tutte le famiglie (il pranzo è aperto a tutti, non solo a chi festeggia l’anniversario; iscrizioni entro il 13 gennaio nelle rispettive segreterie parrocchiali). Nel pomeriggio alle 15.30 in Chiesa Madonna Pellegrina proiezione dell’audiovisivo “I’ parlo a te, Signor” e presentazione a cura della pro.ssa Elisa Bertozzi e dell’architetto Alberto Desco del Centro Studi Majestas per la Cultura Popolare (vedere articolo della pagina successiva). Tutta la Comunità Pastorale è invitata a partecipare. Gesù, Maria e Giuseppe a voi, Santa Famiglia di Nazareth, oggi, volgiamo lo sguardo con ammirazione e confidenza; in voi contempliamo la bellezza della comunione nell’amore vero; a voi raccomandiamo tutte le nostre famiglie, perché si rinnovino in esse le meraviglie della grazia. Santa Famiglia di Nazareth, scuola attraente del santo Vangelo: insegnaci a imitare le tue virtù con una saggia disciplina spirituale, donaci lo sguardo limpido che sa riconoscere l’opera della Provvidenza nelle realtà quotidiane della vita. Papa Francesco 11 Comunità Pastorale La Famiglia: l’educazione alla fede e la bellezza Un pomeriggio con Michelangelo alla Cappella Sistina Il Circolo Culturale Bareggio e la Commissione Famiglia della nostra Comunità Pastorale, in occasione della Festa della Famiglia di domenica 26 gennaio, propongono un dopo-pranzo all’insegna della bellezza. “L’esperienza del bello, del bello autentico, non effimero né superficiale, non è qualcosa di accessorio o di secondario nella ricerca del senso della felicità, ma porta a un confronto con il vissuto quotidiano, per liberarlo dall’oscurità e trasfigurarlo, per renderlo luminoso, bello” (Benedetto XVI) Con questo sguardo i nostri amici del Centro studi Majestas prof. Elisa Bertozzi e Arch. Alberto Desco ci presenteranno l’audiovisivo: ”I’ parlo a Te, Signor!” alle ore 15.30 presso la Chiesa Madonna Pellegrina in via Vittorio Veneto 1 a S. Martino di Bareggio. I’ parlo a te, Signor! Con Michelangelo alla Cappella Sistina... L’audiovisivo è una sorta di visita virtuale all’opera pittorica del grande artista nella più importante cappella papale. La Genesi e il Giudizio, l’inizio e la fine della storia umana. Sono rievocati il sacro edificio, coloro che l’hanno voluto (i Papi Sisto IV e Giulio II) e quei tempi drammatici per la storia del mondo, ma l’incontro è soprattutto con Michelangelo, chiamato per due volte, a trent’anni di distanza l’una dall’altra, ad affrescare la volta e la parete occidentale. Nell’ordinata lettura della immagini riecheggiano i testi che le hanno ispirate: il libro della Genesi, i Salmi, i Vangeli, l’Apocalisse, il Credo, il Dies irae, l’amatissima Divina Commedia. Nei versi delle sue Rime Michelangelo esprime la profonda consapevolezza di un io che, inquieto, per tutta la vita si rivolge a un Tu, in un dialogo serrato fatto di colori, di marmo, di parole, finché: «Giunto è già ‘l corso della vita mia, con tempestoso mar, per fragil barca, al comun porto, ov’a render si varca conto e ragion d’ogni opra trista e pia. […] Né pinger né scolpir fie più che quieti l’anima, volta a quell’amor divino ch’aperse, a prender noi, ‘n croce le braccia». Ne emerge la storia dell’uomo e del suo Signore, dalla creazione al giudizio universale. E commuove. Comunità Pastorale 12 In memoria di Alessandro Maggiolini a 5 anni dalla morte Nell’omelia della Messa di Suffragio, celebrata lo scorso 1° dicembre, Don Marco ha ricordato la figura del Vescovo Alessandro attraverso le tre parole inserite nello Stemma Episcopale Oggi facciamo memoria di un grande vostro compaesano: Mons. Alessandro Maggiolini, qui nato il 15 luglio 1931, nel quinto anniversario della sua morte, avvenuta l’undici novembre 2008, Vescovo di Como dal 1989 al 2006. Per onorarne la memoria mentre eleviamo per Lui la preghiera di cristiano suffragio, può essere utile - come filo rosso che tiene unita la sua esistenza terrena - rammentare le tre parole che egli decise di inserire nel suo stemma episcopale: verità, misericordia, gioia. Queste tre parole dicono - in stringatissima sintesi - quanto di più caro avesse il Vescovo Maggiolini: Gesù Cristo. Perché con accenti diversi - tutte e tre le parole dicono di Lui. Verità. Cristo afferma nel Vangelo: “Io sono la Via, la Verità e la Vita”’ (Gv 14,6). “Il Signore Gesù, Figlio di Dio, fatto uomo, nostro amico di strada, morto e risorto per liberarci dal peccato e donarci la vita di grazia e la speranza della gloria” è stato la passione della vita del Vescovo. Cristo che vive e regna (con quell’inflessione marcata sul regna come a siglarne la contemporaneità). Cristo qui, ora, da cercare in ogni evento e con il quale dialogare nella preghiera. Basti pensare che uno degli ultimi libri (datato Pasqua 2008) Il Mistero nella vita quotidiana contiene una abbondante serie di “preghiere per uno stile di vita cristiano” tutte introdotte dall’invocazione Signore Gesù. Come a dire un dialogo incessante da vivo a Vivo. Mons. Maggiolini - come il suo illustre predecessore in Como Sant’Abbondio - è stato per noi un costante richiamo alla centralità di Cristo nella nostra vita. Misericordia. Nel saluto alla diocesi, il 14 gennaio 2007, concluse la sua omelia così: “Ho chiesto al mio successore di lasciarmi l’esercizio della confessione in Cattedrale almeno due ore al giorno”. E lasciò impressa nei fedeli l’immagine di un Vescovo che porgeva a tutti la Misericordia di Cristo. Ed è rimasto fedele a questo impegno finché la malattia glielo permise. Era commovente vederlo arrivare in Duomo in carrozzina, mettersi in confessionale e accogliere con misericordia i penitenti. Per questo nel Testamento spirituale ebbe a scrivere: “Ti ringrazio perché mi hai chiesto di esercitare il ministero della tua riconciliazione: ivi ho incontrato fratelli e sorelle, peccatori come me, eppur protesi a chiedere il perdono e a promettere la vita nuova in te. Per me il confessionale si è rivelato momento di graifa e di gioia: anche quando perdonavo e consolavo 13 a nome tuo e del tuo Spirito”. Gioia. Amava sorridere, il Vescovo Alessandro. La gioia che aveva in cuore si esprimeva anche con un finissimo senso dell’umorismo. Aveva il gusto della battuta sdrammatizzante. Di fronte alla parola di Gesù: ‘A ogni giorno basta la sua pena’ spesso il Vescovo aggiungeva ‘e la sua gioia’. Proprio al motivo della gioia volle dedicare il terzo dei classici tre punti dell’omelia di saluto alla diocesi. Diceva: “La gioia non è un atteggiamento che è concesso ma un sentimento che è comandato: siamo obbligati, sospinti ad essere lieti. Il vangelo è una buona notizia che ci rende sorridenti e cattivanti. Una Chiesa mesta, anche in momenti di prova, è una caricatura dell’inferno. Dobbiamo reimparare a sorridere, a riconoscerci con letizia, a cantare il canto nuovo che il Signore ci insegna e dirige”. Concludo l’omelia con un aneddoto che lo stesso Maggiolini ha scritto in uno dei numerosi libri che ci ha lasciato: “Durante gli anni in cui insegnavo in Università Cattolica mi muovevo di continuo tra i giovani studenti (…). Conoscenze che spesso rimanevano in superficie. Ma ve n’erano anche di quelle che andavano più a fondo e si rassodavano nella ricerca della volontà di Dio da compiere e nell’invocazione dell’aiuto per camminare nel sentiero tracciato dal Signore. Se scattava una sintonia allora chiedevo al/la giovane o comunque alla persona di leggersi con calma tutti i centocinquanta Salmi, per poi dirmi quale Salmo esprimesse maggiormente i desideri che aveva in cuore; quale Salmo lo Spirito avesse fatto comporre per lei. La proposta aveva un significato preciso: sul libro della Liturgia delle Ore, che allora era in latino, ai Salmi segnalati ponevo vicino il nome. di chi desideravo ricordare nella preghiera. Così, mentre recitavo le Ore, passavo con il pensiero da una ragazza sposata con famiglia numerosa a un avvocato di grido, a una claustrale, a un missionario ecc. Mi sentivo cioè attorniato da fedeli carissimi che portavo con me verso il Signore. Da Vescovo non ho più potuto continuare questa abitudine. Un Vescovo non ha la libertà di scegliere “fior da fiore” tra Sacerdoti, persone consacrate e laici. Deve semplicemente riassumere tutti nella preghiera della Chiesa. Perciò dovrebbe mettere il nome di schiere di persone accanto Comunità Pastorale a ogni Salmo. Tanto vale recitarli tutti, i Salmi, nella convinzione che ciascuno di essi esprime un lembo di Diocesi. La sintesi è data dall’intero Salterio: dalle quattro settimane della Liturgia delle Ore, se si vuole. Chiedo mi sia permessa una confidenza. Il Salmo che io avevo scelto e che mi rimane è il “130”. Lo sussurro perché i miei diocesani si possano ricordare del loro Vescovo talvolta, quando recitano l’Ufficio divino. Si tratta della breve poesia che inizia dicendo: “Signore, non si inorgoglisce il mio cuore/ e non vado cercando cose’ grandi” ecc. L’avevo identificato e fatto mio soprattutto a motivo di quella frase che dice: “Come un bimbo svezzato in braccio a sua madre,/ così è l’anima mia”. Devo dire che il bimbo del Salmo non è un esserino avido che succhia il latte, ma uno svezzato, cioè uno che è in qualche modo sazio e gode della protezione dello sguardo e delle carezze della madre. La madre poi, per me, si identifica chiaramente con Maria; ha però anche i tratti della Chiesa. Mi sento sorretto dalle premure materne della Madonna come icona perfetta della Chiesa: della santa madre Chiesa”. La sera del 1° dicembre la commemorazione di Mons. Maggiolini è proseguita con il Concerto “Per Crucem ad Lucem” con brani e il Requiem di Gabriel Faurè, tutto all’insegna della bellezza e dell’armonia. Significative per dare il giusto tono alla serata, sono state le parole commosse e liete del fratello Luciano, che, ricordando la passione di don Sandro per la musica classica, ha assicurato alla corale l’apprezzamento certo di suo fratello per il loro concerto, anche se è altrettanto certo che “in Paradiso la musica è tutt’altra cosa”. Ermes Comunità Pastorale 14 Andiamo incontro a Gesù Un pomeriggio insieme ai bambini di IIª elementare Domenica 8 dicembre 2013 i bambini di seconda elementare della Parrocchia SS. Nazaro e Celso sono stati invitati all’Oratorio S. Luigi per vivere insieme alle animatrici una breve esperienza sul significato del tempo di Avvento. I bambini si sono mostrati subito curiosi, vivaci e interessati e dopo alcuni giochi che sono serviti per conoscersi un po’ sono stati fatti entrare nella Cappellina per “incontrare la casa di Gesù” come loro stessi hanno detto. L’atmosfera calda e familiare e lo sguardo pieno di stupore ha permesso di far imparare loro il segno della croce, di spiegarne il significato e di ripeterlo con maggiore consapevolezza anche se molti lo sapevano già fare. La visione poi di un video sulla bellezza del creato ha reso tutto più interessante e suggestivo. La musica natalizia ha fatto da colonna sonora ad un altro video attraverso il quale i bambini hanno potuto conoscere meglio il significato del Natale come festa di Gesù che nasce per tutti noi. Al termine è stato realizzato un piccolo presepe dove ciascuno ha potuto posizionare “Lasciatevi sorprendere da Gesù”. E’ lui il dono più prezioso e più bello (Card. Angelo Scola, Lettera di Natale ai bambini) una statuina. Una merenda speciale preparata da mamme volenterose ha concluso il bel pomeriggio. Si ringraziano tutti per la preziosa collaborazione, in particolare Gaia e Sofia. Le animatrici Una poesia per le nostre catechiste Quanto è bello il catechismo! Noi ci divertiamo, noi giochiamo ed intanto impariamo. Sul nostro Dio noi “studiamo” e preghiere recitiamo. A volte schede coloriamo e completiamo, così sulla strada di Dio ci incamminiamo. ma il sentimento più forte è sapere che Dio ci ama e noi l’amiamo. Alessandra, Camilla e Kerlins (IV elementare) Le nostre catechiste 15Testimonianza Quando la bellezza diventa pedagoga Incontro con suor Maria Gloria Riva Nelle cattedrali, nelle abbazie, nelle opere d’arte, i nostri occhi si riempiono di bellezza, il nostro cuore contempla l’infinito, rendendo la nostra vita più bella e più pura, per questa ragione cerco sempre di suscitare nei miei alunni quell’attimo di stupore di fronte a qualcosa che percepiscono eccezionale e mi commuovo quando riesco a vedere nei loro occhi, anche solo per un momento, quello sguardo che dice: “ma che bello!!!”. Così ho risposto con entusiasmo quando la scuola materna parrocchiale lo scorso lunedì 2 dicembre ha proposto un incontro su come spiegare la natività di Giotto ai bambini e, siccome lo scorso anno avevo Suor Maria Gloria Riva parlato ai miei alunni della cappella degli Scrovegni, ho invitato quelli più resistenti al sonno a parteciparvi. Ma siccome il Signore supera di gran lunga le nostre aspettative, la serata si è trasformata nell’incontro con una personalità eccezionale: una suorina piccola, minuta ma forte come il granito, madre superiora di una comunità di monache dedite all’adorazione perpetua dell’Eucaristia, fondatrice del monastero di Pietrarubbia, nel cuore del Montefeltro, storica dell’arte, fine conoscitrice dei testi sacri, studiosa della lingua ebraica. Suor Gloria ci ha condotti, attraverso la bellezza creata da Giotto, veramente alle soglie dell’infinito, ma sempre con uno sguardo attento alla nostra vita e alla nostra esperienza. Che questo incontro sia stato davvero eccezionale, lo hanno percepito anche i miei ragazzi: “Con la maestra Angioletta avevamo già conosciuto la cappella degli Scrovegni, ma suor Gloria ci ha spiegato tantissime cose che non sapevamo. C’era Dio seduto in trono sopra tre gradini che sono la trinità, i gradini sono ottagonali, come la forma del cofanetto del re magio, ottagono è l’ottavo giorno, che nella settimana non c’è, per questo indica il giorno senza fine, l’eterno. I nostri genitori pensavano che il colore viola del vestito del magio fosse il simbolo della penitenza, invece suor Gloria ha detto che il viola è il segno del cambiamento, per questo si usa in avvento e in quaresima. Sotto la croce di Gesù spuntano i piedi di un omino piccolo piccolo, che siamo noi che aiutiamo Gesù a portare la croce. Le due montagne della natività sono l’antico e il nuovo testamento che si uniscono in Gesù. Ma la cosa che colpisce di più il cuore è lo sguardo tra Gesù e Maria!” Grazie Suor Gloria: è stato bellissimo! Aurora Favetti, Aurora Fornasier, Gabriele, Giulia, Maia, Samuele, Simone, Vittorio Informiamo che ogni giovedì suor Maria Gloria Riva tiene una rubrica settimanale sul quotidiano Avvenire dal titolo Dentro la Bellezza. Teastimonianza16 Dobbiamo ritrovare la gioia del Vangelo Un Duomo gremito ha ospitato lo scorso 10 dicembre l’incontro del cardinale Schönborn con i fedeli laici ambrosiani ■ Stefania Grassi Nella fredda sera invernale dello scorso 10 dicembre, l’incontro con Schonborn, vescovo di Vienna, ha scaldato il cuore di tanti laici presenti in Duomo, impegnati nella Chiesa insieme ai sacerdoti nell’annuncio del Vangelo. Vorrei semplicemente condividere con voi alcune sue parole, che mi hanno colpito e Il Cardinale Schönborn che possono essere di slancio per la nostra vita cristiana e per la nostra Chiesa, che grazie al Card. Scola sta cercando di aprirsi per incontrare il “mondo”. Questo, infatti, è stato il primo di diversi incontri previsti in questo anno pastorale, per realizzare il progetto della Corso Fidanzati Lunedì 13 gennaio 2014, presso la Parrocchia SS. Nazaro e Celso di Bareggio, inizierà il Percorso per le coppie di fidanzati che intendono prepararsi al Sacramento del matrimonio. Gli incontri si svolgeranno in parte in parrocchia e in parte presso il Consultorio di Magenta. Le iscrizioni al Percorso si ricevono nelle segreterie parrocchiali. lettera pastorale “Il campo è il mondo”. La prima cosa che ha detto a noi ambrosiani, e che i fedeli austriaci hanno già sperimentato, è stato un invito a lasciare il passato, a non vivere nella nostalgia di una chiesa del passato che non può più tornare uguale ma a vivere nell’oggi, consapevoli di essere minoranza nella società. Per questo motivo, occorre aprirsi agli uomini di buona volontà e sul campo comune di buone ragioni, prendersi cura di nuovo delle questioni fondamentali della vita umana (come ad esempio la campagna “Uno di noi”). L’aver umilmente accettato di essere minoranza, quindi, non significa stare fermi e chiusi nella propria posizione, anzi occorre cambiare sguardo per raggiungere lo sguardo di Cristo sull’uomo e uscire per evangelizzare, mostrando il volto misericordioso del Vangelo. È quello che sta facendo trasparire papa Francesco con gesti e parole, quando invita la Chiesa ad andare nelle periferie e a diventare come un “ospedale militare”, capace di curare le ferite dell’uomo contemporaneo. Ma non lo fa perché è papa, ma perché è un buon cristiano! Anche noi laici - ci ricorda il vescovo- abbiamo questo compito di portare il lieto annuncio a tutti. I vescovi per primi dovrebbero tornare a fare “missione faccia a faccia”: il vescovo Schonborn racconta di quelle mattine all’alba in cui dopo essersi recato alla stazione di Vienna 17Testimonianza per incontrare e “donare una piccola luce di Vangelo” a quelli che passano per andare a lavorare, torna a casa contento di quella gioia unica che nasce dalla missione. Non è vero, insiste, che il cristianesimo in Europa sta morendo perché c’è vita per Grazia di Dio: a Vienna sono stati aperti 4 monasteri, anche se sono state chiuse alcune delle più antiche scuole domenicane (lo dice con il rammarico di chi è domenicano)! La più grande sorpresa è la santità! Allora, nel nostro tempo servono sia la testimonianza personale sia l’impegno da parte delle istituzioni ecclesiastiche per cambiare la Chiesa. Ma ora è tempo di pregare, di agire, non più di riflettere sulla preghiera o di fare riunioni per organizzare! L’Arcivescovo Scola incontra il mondo della scuola È, poi, tempo che la chiesa riscopra il sacerdozio comune che nasce dal battesimo, che rende ciascun cristiano capace di benedizione per il mondo (LumenGentium 10). I ministri sacerdotali devono essere strumenti a servizio del popolo di Dio, un aiuto per la comune vocazione alla santità, per essere veri cristiani. Nonostante la difficoltà della Chiesa di oggi e senza dimenticare la ricchezza dei carismi e dei movimenti suscitati dallo Spirito, il vescovo vede ancora nella parrocchia, come “porzione del popolo di Dio”, la base della Chiesa. La parrocchia (parà oikia= vicino alle case) è intesa come comunità di chi non ha casa, di chi vive vicino alle case. Il riferimento è alla Lettera a Diogneto (II sec d.C) dove si dice che per i cristiani “ogni patria è terra straniera, ogni terra straniera per loro è patria”. Il vescovo invita ciascuno di noi ad “avere simpatia di cuore con la gente con la quale viviamo”, condividendo gioie e sofferenze (Gaudium et Spes). Conclude la sua testimonianza, allargando alla diocesi ambrosiana l’impegno che già la Il giorno 22 gennaio 2014 il Cardinale Angelo Scola incontrerà gli insegnanti, i Dirigenti scolastici e il Personale ATA per un momento di confronto e di dialogo e per testimoniare la sua stima per tutti coloro che lavorano nella scuola. Questo incontro si inserisce all’interno del percorso pastorale “Il Campo è il Mondo”, all’inizio della Settimana dell’Educazione, in preparazione all’incontro di tutta la scuola italiana con il Santo Padre del 10 maggio 2014. diocesi viennese si è assunta, pronunciando cinque “sì”, ricordandoci come Gesù stesso è il “sì”, cioè il compimento della promesse di Dio: • Sì all’oggi, in cui siamo chiamati a vivere: in questo tempo siamo chiamati a trovare e costruire il bene • Sì alla situazione concreta che sta vivendo la nostra Chiesa (con le sue difficoltà, crisi, decrescita) • Sì al sacerdozio battesimale • Sì alla fede comunitaria e comunionale, in cui ciascuno non crede solo per sé o da sé, ma si prende cura della fede degli altri • Sì al compito sociale dei laici, come cristiani presenti e coinvolti nella società, anche a partire dalla parrocchia, che è ancora segno della presenza del cristianesimo vicino alla gente Comunità Pastorale 18 La Lucerna riscopre i gioielli di casa ■ Giancarlo ed Enza P. Il Centro Culturale La Lucerna, anche grazie ad una felice intuizione della guida Massimo B., gira l’obiettivo all’interno della Comunità Pastorale ed invece di esplorare, come in passato, mete più o meno lontane che permettano di arricchire la nostra conoscenza e la nostra fede, prova a valorizzare il patrimonio che si ha tutti i giorni sotto gli occhi, ma che per abitudine diamo per scontato e del quale, forse, non riusciamo a percepire i valori. Guidati da un prospetto molto dettagliato sui contenuti artistici e culturali, partiamo in una giornata fredda, ma luminosa, verso la prima meta, la Chiesa di S. Anna. Il racconto delle sue origini, della volontà popolare da cui è nata, la sua collocazione, incastonata, oggi come allora, nell’abitato, corpo unico con la vita quotidiana di gente semplice e devota, insieme ad alcuni pregevoli spunti artistici, ci coinvolgono e creano nel gruppo una piacevole sensazione di condivisione. Ritorniamo poi verso il Santuario della Madonna Pellegrina, casa della Parrocchia che porta lo stesso nome. Anche qui i cenni storici e le note artistiche ci sorprendono. Conoscere il significato ed il valore di cose che costantemente ci sono vicine ma non osserviamo consapevolmente è un’operazione di grande significato. Le spiegazioni di Maria Teresa Carbonato su come sono nati i quadri che lei stessa ha dipinto per la Chiesa sono molto significative. Inoltre, lo sforzo comune di percepire i particolari con il distacco del visitatore esterno ci rivela sensazioni nuove. Il volume, la spazialità di questa unica, grande navata, ci riporta alla mente le occasioni in cui siamo stati partecipi di celebrazioni capaci di farci sentire corpo unico di una Comunità che, con speranza e fiducia, si affida alla presenza della Divina Madre della Chiesa. Infine si raggiunge la Chiesa di S.Maria in Brughiera. Qui la sorpresa è forte, in special modo per chi non l’aveva mai vista. Questa chiesetta solitaria fra i campi all’esterno non suggerisce le preziosità che nasconde. “È una bomboniera!” Si è sentito esclamare. In effetti, in un luogo così ristretto e periferico è difficile riuscire a concentrare i colori degli affreschi, l’interesse storico, la spiritualità che la pervadono. Prende significato il motivo per cui questo luogo è sempre stato così amato dai suoi fedeli. Le letture scelte per le visite, infine, spiegano soggetti e simboli di quadri e affeschi, alla luce del periodo dell’Avvento e del Natale che sta per giungere. Da un pomeriggio ben speso come questo, si rientra con un senso di pienezza che ci allieta. E non finisce qui… In data successiva, nella seconda parte del percorso, potremo riscoprire anche altre bellezze della parrocchia dei SS Nazaro e Celso, che insieme con la Parrocchia Madonna Pellegrina, compone la nostra Comunità Pastorale. AppuntamentiGruppoTerzaEtà-Unpomeriggioinsieme Venerdì 3 Gennaio Giovedì 23 Gennaio Domenica 26 Gennaio Mercoledì 29 Gennaio • 1° venerdì del mese, alle ore 15 Adorazione in Chiesa. • alle 21 - Catechesi per adulti. • alle ore 15 - Saluto all’amica Luisa in partenza per il Kenia dove ritroverà le bambine che stiamo aiutando e festa dei compleanni del mese delle nostre iscritte. • alle 15 - proiezione di un video sulla Madonna di Lourdes presentato dal Sig. Riganti Carlo. 19Cultura In programmazione al Cineteatro S. Luigi Sabato 4 gennaio ore 21, Domenica 5 ore 15 - 17.30 - 21, Lunedì 6 ore 17.30 - 21 FROZEN - IL REGNO DI GHIACCIO (3 D) di Chris Buck, Jennifer Lee con Serena Rossi, Serena Autieri, Enrico Brignano Quando una profezia intrappola un intero regno in un inverno senza fine, Anna, una temeraria sognatrice, insieme al coraggioso uomo di montagna Kristoff e alla sua renna Sven, intraprende un viaggio epico alla ricerca della sorella Elsa, la Regina delle Nevi, per riuscire a porre fine al glaciale incantesimo. Anna e Kristoff incontreranno sul loro cammino creature fantastiche come i trolls, un buffo pupazzo di neve di nome Olaf, montagne alte come l’Everest e magia dietro ogni angolo, e combatteranno contro tutti gli elementi della natura per salvare il regno dalla distruzione. Cineforum GRAVITY Venerdì 10 gennaio ore 21.15 SACRO GRA Venerdì 17 gennaio ore 21.15 VENERE IN PELLICCIA Venerdì 24 gennaio ore 21.15 ZORAN, IL MIO NIPOTE SCEMO Venerdì 31 gennaio ore 21.15 Sabato 11 gennaio ore 21, Domenica 12 ore 15 - 18 - 21, Lunedì 13 ore 21 LO HOBBIT - LA DESOLAZIONE DI SMAUG (3D) di Peter Jackson con Martin Freeman, Benedict Cumberbatch, Ian McKellen, Evangeline Lilly Lo Hobbit: La Desolazione di Smaug è il proseguimento delle avventure del personaggio di Bilbo Baggins, in viaggio con il Mago Gandalf ed i tredici Nani, guidati da Thorin Scudodiquercia, in un’epica battaglia per la riconquista della Montagna Solitaria ed il perduto Regno dei Nani di Erebor. Dopo essere sopravvissuti all’inizio del loro viaggio inaspettato, la Compagnia continua ad andare verso Est, incontrando lungo la strada Beorn il cambia pelle ed uno sciame di ragni giganti, nella minacciosa foresta di Mirkwood. Dopo essere sfuggiti alla cattura da parte dei pericolosi Elfi della Foresta, i Nani arrivano a Lake-town e finalmente alla Montagna Solitaria, dove si troveranno ad affrontare il pericolo più grande - la creatura più terrificante di ogni altra - che non solo metterà a dura prova il loro coraggio, ma anche i limiti della loro amicizia ed il senso del viaggio stesso: il Drago Smaug. Cultura20 Libri Consigliati ■ Evangelii Gaudium di Papa Francesco Ed. Ancora, pag.210 - 2.20 euro In occasione della chiusura dell’Anno della fede, Papa Francesco consegna alla Chiesa la sua prima Esortazione apostolica. Un documento importante, dal sapore programmatico, perché delinea il nuovo volto di Chiesa voluto da Papa Francesco. Una Chiesa povera, vicina alla gente, chiamata a cercare nuove strade e ad uscire da se stessa, per annunziare il Vangelo della misericordia a tutti gli uomini. Una Chiesa capace di curare le ferite, di farsi carico delle persone, accompagnandole come il buon samaritano che lava, pulisce, solleva il suo prossimo. Solo così la Chiesa potrà essere credibile nel suo rinnovato slancio missionario. ■ Imparare dalla bellezza - DVD di Mariella Carlotti Ed. Itaca - 25 euro Il cofanetto contiene quattro DVD in cui Mariella Carlotti ci racconta la storia e il significato di altrettanti cicli artistici. Uomo, amore, lavoro, politica: la crisi che la nostra civiltà sta attraversando ci impone di ripensare in profondità il senso di queste parole. L’arte torna ad essere potente strumento di comunicazione di significati: lo stupore per la bellezza diventa strada di conoscenza. Vengono analizzati gli affreschi della Basilica di San Francesco ad Assisi, gli affreschi del Pellegrinaio dell’Ospedale di Santa Maria della Scala a Siena, il ciclo scultoreo del Campanile di Giotto a Firenze, gli affreschi del Buon Governo nel Palazzo Pubblico di Siena. ■ Un ideale per cui sono pronto a morire di Nelson Mandela Ed. San Paolo, pag. 96 - 10 euro Nell’ottobre del 1963, Mandela viene accusato di alto tradimento e terrorismo dalla corte di giustizia sudafricana. La sua unica colpa è quella di essersi battuto contro il disumano e terribile regime dell’apartheid. Ma nel corso del durissimo processo, Mandela sfida i suoi accusatori e la pena di morte con lo straordinario discorso che dà il titolo a questo libro, dichiarandosi pronto a morire pur di continuare la sua battaglia per la pace e l’uguaglianza. L’anno successivo viene condannato all’ergastolo ma la sua lotta non si interrompe: dopo 26 di carcere durissimo, nel giorno della sua liberazione, davanti a una folla festante, Mandela ripeterà le stesse identiche frasi pronunciate nell’aula di tribunale. Sarà l’inizio di un nuovo viaggio che lo porterà a divenire il primo presidente democraticamente eletto della Repubblica Sudafricana. ■ Storia di una lumaca che scoprì l’importanza di essere lenta di Luis Sepulveda Ed. Guanda, pag. 95 - 10 euro /8-10 anni L’autore cileno, attraverso un nuovo animale, affronta la dimensione temporale della società moderna, i ritmi frenetici che dominano le nostre vite, l’ansia che genera la perdita dei ritmi naturali, l’assenza di momenti da dedicare alla riflessione e alla conoscenza di sé. Sepulveda sceglie un animale lento per antonomasia, la lumaca, che si muove in un mondo che ha smarrito la dimensione del tempo, preferendo la velocità e la frenesia alla lentezza, agli spazi per la riflessione. La lumaca, al contrario, conosce i pregi della lentezza, e di quelle dimensioni temporali che permettono di apprezzare le persone e i dettagli del mondo che ci circonda. 21 Anagrafe Parrocchiale - novembre 2013 Parrocchia SS. Nazaro e Celso Parrocchia Madonna Pellegrina Battesimi • Capitanio Francesco • Chimenti Alessandro • Ragno William Battesimi • Zilio Bianca • Donato Andrea • Beltrame Chiara Defunti • Salvatori Giuseppina • Richichi Mario • Oldani Antonietta • Atena Guido • Dassisti Michela • Lazzaroni Aldo • Magatti Paola • Cattaneo Luigi • Grassi Luigi 87 70 89 83 84 74 86 89 87 Defunti • Bacchiani Maria • Pozzi Anna Maria • Ciceri Irene • Meccariello Bruno • Piazzolla Daniele Circolo Culturale Bareggio propone per Domenica 2 febbraio 2014 Visita guidata alla Casa di Riposo Giuseppe Verdi di Milano in occasione della chiusura dell’Anno Verdiano Partenza alle ore 13.45 da Bareggio alle 13.50 da S. Martino Prenotazioni presso Cartoleria Tresorelle Ringraziamento I volontari del Comitato Volontario di Pronto Soccorso di Arluno sentitamente ringraziano il parroco Don Luigi e tutti i volontari della Parrocchia per la disponibilità e la vicinanza dimostrata in occasione della distribuzione delle buste per il tesseramento 2014. Un sentito ringraziamento alla popolazione per la generosità dimostrata e che da sempre ci sostiene. CVPS Arluno 86 94 81 77 --- Calendario delle S. Messe 22 Parrocchia SS. Nazaro e Celso gennaio 2014 1 mercoledì Ore 8 Lovati Maria, Alessandra e Agostino Ore 9.30 S. Messa Ore 11 S. Messa Ore 18 S. Messa Ottava del Natale 2 giovedì Ore 9 S. Messa Ore 18 Lonati Germano 3 venerdì Ore 18 S. Messa 4 sabato Ore 8 coniugi Bugini Piero e Anna Ore 18 Lonati Silvio, Carlo, Enrico, Cesare e Marisa 5 domenica Ore 8 Leva Emilio, Torazzi Giuseppina e familiari Ore 9.30 Restelli Natale e Trezzi Teresa Ore 11 S. Messa Ore 18 S. Messa Dopo l’ottava del Natale 6 lunedì Ore 8 S. Messa Ore 9.30 Russo Maria e D’Alesio Luigi Ore 11 Colombo Giuseppe, Luigia, Luigi e Maria Ore 18 S. Messa Epifania del Signore 7 martedì Ore 8 S. Messa Ore 18 S. Messa 17 venerdì Ore 18 S. Messa 18 sabato Ore 8 S. Messa Ore 18 Oldani Antonietta e Colombo Aldo 19 domenica Ore 8 Beretta Angelo ed Enrica Ore 9.30 Borsani Angelo e Maria Ore 11 Colombo Gabriella Ore 18 Giuseppe e Rosa Bandi II dopo l’Epifania 20 lunedì Ore 8 Cassese Giovanna, Larotonda Gerardo e Luigi Ore 18 S. Messa 21 martedì Ore 8 S. Messa Ore 18 Oldani Colombina e Garavaglia Mario 22 mercoledì Ore 8 S. Messa Ore 18 Lenti Luca 23 giovedì Ore 9 S. Messa Ore 18 Ruggiero Francesco, Carmela e Biagio 24 venerdì Ore 18 Bison Angelo e fam. 25 sabato Ore 8 S. Messa Ore 18 Buccellini Antonio e Senti Giovanna, Di Dio Vincenzo Conversione di S. Paolo Apostolo 9 giovedì Ore 9 S. Messa Ore 18 S. Messa 10 venerdì Ore 18 S. Messa 26 domenica Ore 8 S. Messa Ore 9.30 Osnaghi Enrico e Colombo Virginio Ore 11 Gina e Luigi Belloli, Enrica e Virginio Grassi Ore 18 S. Messa S. Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe S. Battesimo 11 sabato Ore 8 S. Messa Ore 18 fam. Pandolfi e Merlini 27 lunedì Ore 8 S. Messa Ore 18 S. Messa 28 martedì Ore 8 S. Messa Ore 18 S. Messa 8 mercoledì Ore 8 Girotti Carlo ed Enrica Ore 18 S. Messa 12 domenica Ore 8 Cozzi Augusto, Rosetta e Luigi Ore 9.30 Beltrami Edoardo e fam. Ore 11 Beolchi Siro Ore 18 Mezzotero Elena Battesimo del Signore 13 lunedì Ore 8 S. Messa Ore 18 S. Messa 14 martedì Ore 8 Camisasca Andrea Ore 18 Cane Gianfranco 15 mercoledì Ore 8 Lonati Luigi Ore 18 Marcuzzi Ivana 16 giovedì Ore 9 S. Messa Ore 18 S. Messa 29 mercoledì Ore 8 Costa Giuseppe e Bollini Cesarina Ore 18 Barbara Diana 30 giovedì Ore 9 S. Messa Ore 18 Ferrari Doriana e Ciccarelli Sabato 31 venerdì Ore 18 S. Messa S. Giovanni Bosco 23 Caldendario delle S. Messe Parrocchia Madonna Pellegrina gennaio 2014 1 mercoledì Ore 8, 30 S. Messa Ore 9,30 (Brughiera)S. Messa Ore 10,30 S. Messa pro populo Ore 18,30 S. Messa Ottava del Natale 2 giovedì Ore 8 Fam. Cislaghi Pierino e Teresa (L) 3 venerdì Ore 8 Gesuina, Annamaria, Mario, Enrico, Andrea, Pina e Gianni 4 sabato Ore 8 S. Messa Ore 18,30 Gambadoro Antonio, Russo Giuseppina, Bramani Gabriella, Cozzi Lidia, Luigi e Armandina, Giani Renato e Zanzottera Piera 5 domenica Ore 8.30 Chiffi SalvatOre, Angela e famiglia Ore 9,30 (Brughiera) S. Messa Ore 10,30 Severa Olaga, Grasci Carlotta, Mae Juan Dopo l’ottava del Natale 6 lunedì Ore 8,30 S. Messa Ore 9,30 (Brughiera)S. Messa Ore 10,30 Severa Olaga, Grasci Carlotta, Mae Juan Ore 18,30 S. Messa Epifania del Signore 26 domenica Ore 8, 30 S. Messa Ore 9,30 (Brughiera) S. Messa Ore 10,30 S. Messa S. Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe 27 lunedì Ore 8 S. Messa 7 martedì Ore 8 S. Messa 28 martedì Ore 8 S. Messa 18 sabato Ore 8 S. Messa Ore 18,30 Grimaldi Anna, Susani Antonio 19 domenica Ore 8, 30 Luigio, Raimondo, Adolfa, Ernesto Ore 9,30 (Brughiera)S. Messa Ore 10,30 S. Messa II dopo l’Epifania 20 lunedì Ore 8 S. Messa 21 martedì Ore 8 S. Messa 22 mercoledì Ore 18 S. Messa 23 giovedì Ore 8 S. Messa 24 venerdì Ore 8 S. Messa 25 sabato Ore 8 S. Messa Ore 18,30 De Bona Adriano, Magnaghi Ernestina, Gambini Mario e Marinella Conversione di S. Paolo Apostolo 8 mercoledì Ore 18 Dell’Acqua Alfredo, Fam. Fusè Giuseppe e Ranzani Rosa, Fam Braga 29 mercoledì Ore 18 Meda Guido, fam Meda e Garavaglia 9 giovedì Ore 8 S. Messa 30 giovedì Ore 8 S. Messa 10 venerdì Ore 8 Dell’Acqua Aldo 11 sabato Ore 8 S. Messa Ore 18,30 Beolchi Ugo (L) Ing. Cusan Cesare e tutti i dipendenti defunti soc. Silvani Antincendi 31 venerdì Ore 8 S. Messa S. Giovanni Bosco 12 domenica Ore 8.30 S. Messa Ore 9,30 (Brughiera)S. Messa Ore 10,30 S. Messa Battesimo del Signore S. Battesimo 13 lunedì Ore 8 Galbani Serafina 14 martedì Ore 8 S. Messa 15 mercoledì Ore 18 Maggiolini Giovanni e Domenico (L), Girotti Giuseppe, Villa Piera, Agrini Carlo e Carnelli Clementina 16 giovedì Ore 8 S. Messa 17 venerdì Ore 8 Venegoni dr Carlo e famiglia (L), Olindo Maria e Lucia Presepi in mostra fino al 6 gennaio presso la Chiesuola di S. Maria della Neve, via Battisti 45, Bareggio
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