Belles endormies di Léa Rogliano, Belgio, 2013, 17’ Alla presenza dell’autrice Passo a due di Margherita Pescetti, Teresa Iaropoli, Italia 2012, 49’ Alla presenza di Teresa Iaropoli Ned Med Vaabnene! (Giù le Armi!) di Holger-Madsen, Danimarca, 1914, 45’ Introducono Anna Paola Landi e Donatella Cherubini Ore 19.00 Sala degli Specchi. Aperitivo apertura d’apertura Festival in onore della Svezia. Le nuove guerriere del genere. Politiche di genere nel cinema svedese. Incontro con Karin Fahlén, Teresa Iaropoli, Paola Montecorboli e Léa Rogliano. Ore 21.00 Serata inaugurale del Festival. Alla presenza di S.E. l’Ambasciatrice della Svezia a Roma Ruth Jacoby Stockholm Stories di Karin Fahlén, Svezia, 2014, 97‘ Alla presenza dell‘autrice Notre cri du coeur. Le donne e il conflitto in Casamance di Paola Montecorboli, Italia, 2013, 48’ Alla presenza dell’autrice Venerdì 7 novembre Ore 15.30 Con il fiato sospeso di Costanza Quatriglio, Italia 2013, 35’ Alla presenza dell’autrice Sexy Money di Karin Junger, Paesi Bassi, 2014, 80’ Alla presenza dell’autrice Happily Ever After di Tatjana Bozic, Paesi Bassi, 2014, 82’ Alla presenza dell’autrice Ore 19.00 Sala degli Specchi. Aperitivo in onore delle registe dei Paesi Bassi. Incontro con Karin Junger, Tatjana Bozic, Antoinette Beumer. Alla presenza di Danielle van Gorcum, Sezione Istruzione e Affari Culturali, Ambasciata dei Paesi Bassi a Roma. Ore 21.00 Jackie di Antoinette Beumer, Paesi Bassi, 2012, 100’ Alla presenza dell’autrice Sabato 8 novembre Ore 10.30 Istituto francese, Palazzo Lenzi Piazza Ognissanti 2 Tavola rotonda delle registe presenti al festival: Micheline Lanctôt, Margarethe von Trotta, Karin Fahlén, Kristina Lindström, Gabriella Bier, Karin Junger, Tatjana Bozic, Antoinette Beumer, Inês Oliveira, Lorenza Mazzetti, Costanza Quatriglio, Silvia Lelli. Introduce Isabelle Mallez, Direttrice dell’IFF e coordinano Paola Paoli e Maresa D’Arcangelo, direzione del Festival di Cinema e Donne. in cui Margarethe von Trotta ricostruisce le storie eccezionali di Hildegard von Bingen, Rosa Luxemburg e Hannah Arendt e allo stesso tempo scrive anche per immagini la storia delle donne europee. Lorenza Mazzetti, altra magnifica presenza, due libri: Il cielo cade e Diario londinese, due film: K e Together, con cui diventa l’unica donna del Free Cinema inglese, rappresenta, con la sua vita eccezionale, continuamente tra morte e rinascita, la forza imbattibile della Toscana colta, cosmopolita e artistica. Tre è il numero magico di questo festival e vale anche per la regista italiana Costanza Quatriglio, che presenterà Il mondo addosso, Col fiato sospeso e Il mio cuore umano, con Nada Malanima, per parlare delle ragioni del cuore e dei cambiamenti della società italiana, nei nodi più dolorosi, com’è nella sua bella ispirazione. La nuova onda delle registe europee appartiene ora alla Svezia, che inaugurerà il Festival con il nuovissimo Stockholm Stories di Karin Fahlén, proseguirà con Palme di Maud Nycander e Kristina Lindström (Sigillo della Pace 2014 per il documentario) e si concluderà con Love during wartime di Gabriella Bier. Altro luogo vitalissimo è l’Olanda, con Jackie di Antoinette Beumer, campione d’incassi nel cinema del suo paese e le sperimentatrici nel docudrama Happily Ever After di Tatjana Bozic e Sexy Money di Karin Junger. Come anche il nuovo Portogallo post-coloniale delle due autrici più importanti del momento: Inês Oliveira (Bobô) e di Salomé Lamas (Terra de ninguém), con cui il festival chiuderà. Ci sono gli arrivi italiani, che raccontano aspetti forti e inattesi delle donne di ora: Margherita Pescetti, Teresa Iaropoli e Paola Montecorboli. C’è lo sguardo sulle origini del movimento tra cinema e donne di Silvia Lelli, nell’ultima intervista a Sofia Scandurra, autrice del cult Io sono mia. Poi, il futuro, con una selezione di saggi di diploma dell’Academy of Media Arts Cologne e dell’Atelier dei giovani artisti (AJC) del Belgio. Due luoghi fondamentali per la formazione delle nuove leve, che parlano tutte le lingue del mondo. Si torna alle origini del mondo con India Song di Marguerite Duras, nel centenario della sua nascita, un omaggio al cinema che nasce dalla scrittura e diventa altro per amore dell’altro. Un invito a non cercare altrove, ma dentro, la nostra storia e verità: Les mains négatives, Aurélia Steiner (Melbourne). E a raccontarla. Ore 15.30 Palme di Maud Nycander e Kristina Lindström, Svezia 2012, 103’ (Premio Sigillo della Pace 2014) Alla presenza di Kristina Lindström Vision di Margarethe von Trotta, Germania, 2009, 110’ Alla presenza dell’autrice Introduce Michela Pereira Ore 19.00 Sala degli Specchi. Incontro con Kristina Lindström, Micheline Lanctôt e Margarethe von Trotta Ore 21.00 Serata Sigillo della Pace Alla presenza di Amalia Daniela Renosto, Delegato del Québec in Italia. Consegna il Premio, per il Comune di Firenze, la Vice Sindaco Cristina Giachi. Sigillo della Pace alla carriera a Micheline Lanctôt e Sigillo della Pace documentario a Maud Nycander e Kristina Lindström per il film Palme. Pour l’amour de Dieu di Micheline Lanctôt, Canada, 2011, 113’ Alla presenza dell’autrice Sonatine di Micheline Lanctôt, Canada, 1984, 91’ Alla presenza dell’autrice Domenica 9 novembre Ore 10.30 Istituto Tedesco, Borgo Ognissanti 9 Focus Rivoluzionarie, Sante e filosofe. Un’eredità per l’Europa in tre film di Margarethe von Trotta Intervengono Debora Spini, Francesco Santi, Ester de Miro d’Ajeta, Daniela Turco, Elena Pulcini Ore 15.30 Not funny di Katharina Woll, Germania, 2014, 1’ Love during wartime di Gabriella Bier, Svezia, 2012, 92’ Alla presenza dell’autrice Deux Actrices di Micheline Lanctôt, Canada, 1993, 95’ Alla presenza dell’autrice Ore 19.00 Sala degli Specchi. Gilda Aperitivo. Incontro con Lorenza Mazzetti, Gabriella Bier, Costanza Quatriglio e Nada Malanima. Ore 21.00 Serata Gilda. Consegna i Premi l’Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Firenze Sara Funaro. Gilda Film: Hannah Arendt di Margarethe von Trotta. Gilda Interprete: Nada Malanima (Il mio cuore umano). Gilda Libro Diario londinese, di Lorenza Mazzetti, Sellerio 2014. Hannah Arendt di Margarethe von Trotta, Germania, 2013, 113’ Alla presenza dell’autrice Introduce Debora Spini INFO: LABORATORIO IMMAGINE DONNA Via Vittorio Emanuele II, 303 50134 Firenze Tel: 055 4288054 - Fax: 055 4486908 www.laboratorioimmaginedonna.it e-mail: [email protected] Proiezioni e incontri Film in lingua originale sottotitolati in italiano CINEMA ODEON Piazza Strozzi, 1 Tel. 055 214068 Firenze Il mio cuore umano di Costanza Quatriglio, Italia, 2009, 52’ Alla presenza dell’autrice e di Nada Malanima Lunedì 10 novembre Ore 15.30 Moritz di Stefanie Maier, Germania, 2014, 6’ Together di Lorenza Mazzetti, Regno Unito 1956, 52’ Alla presenza dell’autrice Rosa L. di Margarethe von Trotta Germania, 1986, 122’ Alla presenza dell’autrice Introduce Daniela Turco Ore 19.00 Sala degli Specchi. Aperitivo con Margarethe von Trotta e Lorenza Mazzetti Ore 21.00 K di Lorenza Mazzetti, Regno Unito, 1953, 20’ Alla presenza dell’autrice India Song di Marguerite Duras, Francia, 1974, 120’ Introduzione di Ester de Miro d’Ajeta Martedì 11 novembre Ore 10.00 VIPS Vecchie, Indimenticabili personalità nella Storia di Jesus Garcia Solera (progetto e sceneggiatura Biancalisa Conti) Italia, 2012, 61’ Ingresso libero Alla presenza di Biancalisa Conti Ore 15.30 Home in my mind di Tami Liberman, Germania, 2013, 10’ Domoj (Casa) di Simona Feldman, Germania, 2013, 9’ Faint di Natalie Plaskura, Germania, 2014, 6’ Amnesia di Pengyu Huang, Germania, 2013, 12’ Quälen (Tortura) di Rebecca Blöcher, Germania, 2013, 4’ An adventurous afternoon di Ines Christine Geisser e Kirsten Carina Geisser, Germania, 2013, 6’ Conversazione con Sofia Scandurra: questioni di ‘genere’ dietro la macchina da presa di Silvia Lelli, Italia, 2014, 20’ Alla presenza dell’autrice Terra de ninguém di Salomé Lamas, Portogallo, 2012, 72’ Ore 19.00 Sala degli Specchi. Aperitivo di chiusura del festival. Incontro con Silvia Lelli e Inês Oliveira Ore 21.00 Premio Anna Magnani (Giuria studenti) Premio Alida Valli (Giuria cittadina). Serata in onore del Portogallo. Alla presenza di Isabella Padellaro, Sezione Cultura, Ambasciata del Portogallo a Roma Bobô di Inês Oliveira, Portogallo, 2013, 80’ Alla presenza dell’autrice Grafica e stampa Debatte s.r.l. - Livorno Ore 15.30 ll mondo addosso di Costanza Quatriglio, Italia, 2006, 90’ Alla presenza dell’autrice XXXVI FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CINEMA E DONNE Giovedì 6 novembre Firenze 6 - 11 novembre 2014 Cinema Odeon Il quadro magnifico sta lì, al Musée d’Orsay, per tutti quelli che vi si accostano titubanti e ci rimangono incollati. Esplicito, duro eppure misterioso, il visibile e l’invisibile del sesso femminile, aperto all’interpretazione. Un sesso femminile in primo piano per accomunare, nella mancanza di corpo e sguardo, tutte le donne, è una lettura storicamente corretta e purtroppo nei secoli ricorrente se non recidiva. Ma rischia di essere troppo parziale e circoscritta al Novecento. Le polemiche che infiammano, specie d’estate, i giornali sui vari femminismi, le differenze tra le attiviste morbide e aperte e quelle arrabbiate e vetero, non fanno che mettere il quadro nella cornice dell’eterno presente del nostro tempo. Quello della comunicazione veloce per immagini, della discussione sempre accesa che dura una breve stagione mediatica per poi ripartire da zero. L’antica contrapposizione tra donne buone e cattive non serve per far avanzare parità, libertà e democrazia. Ma ce n’è un’altra lettura, molto più interessante. L’origine del mondo siamo noi, le donne e nessuno si senta offeso. Quel corpo e quello sguardo che affiorano e prendono forma nascono da una diversa relazione col mondo e con la storia e si affermano con la stessa pazienza, dedizione e autorevolezza con cui si costruiscono l’immagine e l’identità delle persone. Esigono, per esprimersi, anche lo stesso amore con cui l’artista cura la sua opera e come il giardino e la terra, hanno bisogno di continuità e cure infinite. Il programma del 36° Festival è stato pensato a partire da qui, dalla necessità di tracciare un quadro e di offrire una cornice al lavoro di tante donne, che in differenti paesi e culture, affrontano la fatica di un film e cercano un pubblico egualmente appassionato per condividerla. Nel quadro, ci sono in primo piano le artiste ormai consacrate dal tempo e dall’esperienza, accanto a quelle della nuova onda europea, nella cornice quelle differenze storico-geografiche che ne definiscono i tratti. Ci sono le sperimentatrici eccentriche del Québec, da sempre un luogo chiave del cinema delle donne, che rappresenta benissimo Micheline Lanctôt, attrice, regista, produttrice, docente di cinema all’Università di Concordia, che sarà premiata col Sigillo della Pace. Con Sonatine, Deux actrices e Pour l’amour de Dieu: un ritratto d’artista in tre film. Come è il trittico Firenze 6-11 novembre 2014 XXXVI Festival Internazionale di Cinema e Donne 17° Premio Sigillo della Pace del Comune di Firenze La Vice Sindaco Cristina Giachi consegna, in sala, al Cinema Odeon, il Sigillo della pace al film documentario Palme (Svezia) di Maud Nycander e Kristina Lindström e il Sigillo della pace alla carriera a Micheline Lanctôt (Quèbec). Sigillo della Pace film documentario Palme di Maud Nycander e Kristina Lindström, Svezia 2012, 103’. Lavoro riuscitissimo di documentazione sulla vita, l’opera e gli ideali di un leader politico europeo di grande statura intellettuale, politica, morale. Una maniera impeccabile e serrata di fare cinema coinvolgendo lo spettatore anche nel trauma conseguente all’ omicidio di questo leader molto popolare in un paese come la Svezia, dove mai si era verificato un simile dramma. Sigillo della Pace alla carriera a Micheline Lanctôt, Québec. Leone d’Argento alla Mostra di Venezia nel 1984 con Sonatine, Micheline Lanctôt ha iniziato la sua carriera come protagonista del film di Gilles Carle: La vraie nature de Bernadette (in concorso a Cannes nel 1972), è tornata sulla Croisette parecchie volte, da attrice e da regista. In Québec, all’inizio dell’anno, Micheline Lanctôt è stata insignita del Premio Jutra Hommage alla carriera nell’ambito del Gala Jutra 2014, un riconoscimento nazionale di prestigio per i 40 anni di carriera in cui è stata regista di 10 film, di cui l’ultimo, Autrui appena terminato. Come regista, si è battuta per quarant’anni per poter fare i film che desiderava, molto impegnata sul fronte della difesa dei diritti d’autore e del posto della donna nel cinema. Micheline Lanctôt sarà presente al festival con tre dei suoi film più importanti. Domenica 9 novembre - ore 21.00 Cinema Odeon 8° Edizione del Premio Gilda in collaborazione con Gilda bistrot. Consegna i premi Sara Funaro, Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Firenze Gilda film Hannah Arendt di Margarethe von Trotta, Germania, 2013, 113’ Sfida rischiosa vinta clamorosamente dalla regista e della sua straordinaria interprete Barbara Sukowa che consisteva nel portare sullo schermo e rendere avvincente un’avventura intellettuale foriera di enormi conseguenze per il pensiero e la coscienza occidentale, ma quasi priva di azione. Efficace invito alla resistenza contro ogni impersonale, e quindi, pericolosissimo esercizio del potere. Gilda interprete Nada Malanima nel film Il mio cuore umano di Costanza Quatriglio, Italia, 2009, 52’. Protagonista di più stagioni della musica italiana, da star televisiva dai connotati pop ad artista a tutto tondo, amatissima dal suo pubblico, illumina uno dei più bei film di Costanza Quadriglio con la sua presenza, commovente, grintosa e poetica. Gilda Libro Diario londinese di Lorenza Mazzetti, Sellerio 2014 Il più bel libro di cinema pubblicato quest’anno. Preziosa introduzione a un episodio della storia del cinema in anni di grazia artistica e creatività diffusa: la nascita del cinema indipendente inglese e mondiale. Ottimo vademecum per non dimenticare da quali orrori e da quali tragedie di guerra e razzismo nasce l’Europa di oggi. Lorenza Mazzetti Lorenza Mazzetti ha vissuto a Londra in un periodo storico eccezionale quando, come dice lei, i giovani che si trovavano nelle cantine per suonare musica rock uscivano fuori come dei beatles e conquistavano la scena. Momento magico in cui una ragazzina poteva farsi accettare alla Slade School of Fine Art, l’Accademia di Belle Arti, sostenendo di essere un genio, realizzare il primo film, K ispirato al racconto La Metamorfosi di Kafka con cinepresa e pellicola rubati a scuola, ricevere perdono e ottima accoglienza critica. Poteva fondare, con altri tre giovani registi, un movimento destinato a cambiare la storia del cinema, non solo inglese. La ragazzina era naturalmente Lorenza Mazzetti e il movimento quel Free Cinema che assieme ad altre nuove forme artistiche sarebbe confluito nei Giovani Arrabbiati. Il nuovo nome nasceva dallo spettacolo teatrale di John Osborne Ricorda con rabbia messo in scena da un altro dei “soci fondatori” del Free Cinema, Tony Richardson. Ma né la felicità della swinging London né il successo del suo film bastano ad arginare il dolore per la tragedia che Lorenza Mazzetti ha vissuto bambina, lo sterminio per mano nazista della famiglia dello zio, l’amato Robert Einstein, cugino di Albert e suo padre adottivo. EVENTO CINEMA SOCIALE Martedì 11 novembre - ore 10.00 Cinema Odeon VIPS Vecchie, Indimenticabili Personalità nella Storia di Jesus Garcia Solera (Progetto e sceneggiatura Biancalisa Conti), Italia, 2012, 61’ Tra cinema sociale partecipato e Long Life Learning, una sperimentazione di ricerca storica alternativa sul campo per informare, passare memoria tra le generazioni e, contemporaneamente, porre al centro dell’interesse (e della comunicazione) le persone anziane. Il progetto Vips nasce dall’attività instancabile di Biancalisa Conti, operatrice sociale e culturale fiorentina che utilizza teatro e cinema in situazioni bordeline e di marginalità. An adventurous afternoon Ines Christine Geisser e Kirsten Carina Geisser, Germania, 2013, 6’ Concentratissima graphic novel con giardino, viaggi interplanetari, tigre e magie della natura. Amnesia Pengyu Huang, Germania, 2013, 12’ Raffinata sperimentazione animata sulla memoria e l’identità. Belles Endormies Léa Rogliano, Belgio, 2013, 17’ Discorso visuale e poetico sui corpi delle donne, reali, virtuali sognati e sognanti. Bobô Inês Oliveira, Portogallo, 2013, 80’ Opera seconda (la prima era Cinerama) della più promettente regista portoghese. Racconta con stile ammirevole, tra memoria e sogno, l’arrivo dalla Guinea della piccola Bobô nella casa di Sofia, nella Lisbona e nel Portogallo post-coloniale odierno. Tutte le relazioni saranno trasformate, anche quella più difficile, tra madre e figlia. Con il fiato sospeso Costanza Quatriglio, Italia 2013, 35’ Per chi intraprende studi scientifici il laboratorio è un luogo fondamentale, sinonimo di esperienza ma soprattutto di ricerca. Così Stella che all’università ha scelto Farmacia, è ben contenta quando, per il lavoro di tesi, è inserita in un gruppo di ricercatori che utilizzano i laboratori di chimica. Un po’ per volta, però, capisce che qualcosa, proprio nei laboratori, non va. Più di una persona inizia a star male. I professori minimizzano e parlano di coincidenze. L’amica Anna, che ha messo il punk-rock al posto dello studio, vorrebbe che Stella abbandonasse quell’ambiente insalubre. Purtroppo ha ragione e purtroppo questo film è ispirato ad avvenimenti reali. Conversazione con Sofia Scandurra: questioni di ‘genere’ dietro la macchina da presa Silvia Lelli, Italia, 2014, 20’ L’ultima intervista realizzata con Sofia Scandurra, scomparsa il 29 agosto 2014, regista di uno dei rari film femministi italiani, per il quale costituì - per la prima volta in Italia - una troupe composta esclusivamente da donne: Io sono mia (1977, con Stefania Sandrelli, Maria Schneider, Michele Placido) tratto dal romanzo Donne in guerra di Dacia Maraini. Deux Actrices Micheline Lanctôt, Canada, 1993, 95’ Tra finzione e realtà, due giovani attrici: Pascale Bussières e Pascale Paroissien, si raccontano come una storia parallela dentro il film che stanno girando. Quella di due sorelle che scoprono l’esistenza l’una dell’altra da adulte e all’improvviso sono costrette a fare i conti con questa nuova inquietante presenza. Domoj (Casa) Simona Feldman, Germania, 2013, 9’ Un giovane padre deve emigrare, come può il suo bambino accettare questa separazione? Faint Natalie Plaskura, Germania, 2014, 6’ Il tempo, a volte, si ferma o si espande. Qualcosa appare per poi scomparire. Hannah Arendt Margarethe von Trotta, Germania, 2013, 113’ Successo mondiale che ha scatenato discussioni appassionate, in Italia è stato visto molto poco su grande schermo. Offre un ritratto ben contrastato della filosofa imprestata al giornalismo per il processo Eichmann a Gerusalemme. Sottolinea il confronto con l’uomo che aveva organizzato lo sterminio degli ebrei voluto da Hitler, l’esecutore di ordini che rifiuta ogni responsabilità e la pensatrice che afferma: “nessuno ha il diritto di obbedire”. Happily Ever After Tatjana Bozic, Paesi Bassi, 2014, 82’ Ma perché le storie con gli “uomini della mia vita” non sono eterne, anzi finiscono presto? Chiede a se stessa Tatjana, una filmmaker appassionata e ironica e lo chiede anche alle amiche, ai parenti e soprattutto ai suoi ex che non ha mai perduto di vista. Home in my mind Tami Liberman, Germania, 2013, 10’ Tami esplora Second Life e si chiede come e perché si prende casa nel mondo virtuale. India Song Marguerite Duras, Francia, 1974, 120’ Il capolavoro di Marguerite Duras, fulcro di una costellazione preziosa di testi scritti e cinematografici. In un palazzo sul Gange voci e misteriose presenze s’incrociano e raccontano una o più storie d’amore e morte attorno all’affascinante Anne-Marie Stretter (Delphine Seyrig bella come non mai). Fuori l’India coloniale della lebbra e dei mendicanti. Tutto miracolosamente girato a Parigi con molto poco. Da vedere assolutamente su grande schermo. Jackie Antoinette Beumer, Paesi Bassi, 2012, 100’ Film premiatissimo della New Wave olandese. Due gemelle, Sofie e Daan, assai legate tra loro, ma molto diverse per indole e per scelta, sono cresciute con due padri. Della madre biologica (Holly Hunter) sanno solo che era una hippie americana di passaggio in Olanda. Un giorno, però, quest’ultima telefona dagli Usa chiedendo aiuto per un problema contingente di mobilità. Le ragazze si imbarcano così in un’incredibile, emozionante, divertente e commovente avventura on the road. K Lorenza Mazzetti Regno Unito, 1953, 20’ Primo, prezioso, film avventurosamente realizzato da Lorenza Mazzetti. Vicino allo spirito, ma non alla lettera, del racconto di Kafka Le metamorfosi. Lodato per la qualità liberamente sperimentale di inquadrature, montaggio e sonoro. Love during wartime Gabriella Bier, Svezia, 2012, 92’ Che succede se due giovani, lui palestinese dei territori e lei ebrea israeliana si amano e si sposano? Nelle famiglie, davvero, molto poco. Anche se genitori e parenti non capiscono fino in fondo, l’amore per i figli supera tutto. Non è così per le società che si fronteggiano, dove la parola “tradimento” viaggia tra detto e non detto, soprusi e discriminazioni. Così comincia l’avventura europea, sempre più a nord, lontano dal sole del Mediterraneo e la grande Storia si mescola a quella piccola ma preziosissima, degli individui. Il mio cuore umano Costanza Quatriglio. Italia, 2009, 52’ Scandito in tre capitoli – Se io sono qui a cantare e voi siete lì è solo un caso; Cammino sui vetri e non penso al dolore; A volte mi trovo nella direzione di un’altra vita – questo particolarissimo docufim, illuminato dalla presenza di Nada Malanima, ricostruisce, con rara cura e mano felicissima, lo sviluppo di una personalità artistica e i cambiamenti di un paese, il nostro, attraverso la forma espressiva più amata e condivisa: la canzone. Il mondo addosso Costanza Quatriglio, Italia, 2006, 90’ Cosmi, Cinga, Mohammad Jan e Josef sono arrivati in Italia tutti minorenni rischiando molto e misurando la loro disarmata adolescenza con la durezza di un quotidiano prevalentemente ostile. Ma fuggivano da guerra e povertà quindi qualsiasi lavoro era per loro accettabile e lo studio solo un miraggio sempre rincorso attraverso ogni tipo di traversie. Ci raccontano, con il sorriso spesso sulle labbra, attraverso il bel film di Costanza Quadriglio, i loro paesi, Afganistan, Moldavia, Romania e questa strana Italia, dove adesso vivono. Moritz Stefanie Maier, Germania, 2014, 6’ Moritz è un bambino felice e vivacissimo, pieno di fantasia e creatività. Doti che avrà occasione mettere in opera anche per risolvere un suo piccolo grande problema. Ned Med Vaabnene! (Giù le Armi!) Holger-Madsen, Danimarca, 1914, 45’ Giù le armi! è un film antimilitarista tratto dal romanzo del Premio Nobel Bertha von Suttner e prodotto sull’orlo dell’abisso che, lo stesso anno, avrebbe inghiottito l’Europa e modificato l’assetto del mondo, il 1914. La sceneggiatura fu scritta da Carl Theodor Dreyer. Narra la vita e la presa di coscienza pacifista di Marta von Althaus, moglie di un ufficiale tedesco. Film scelto per l’apertura del festival, per ricordare i cento anni dall’“inutile massacro” e rendere onore all’intelligenza e al coraggio di chi cercò di evitarlo. ISTITUTO TEDESCO, BORGO OGNISSANTI 9 Domenica 9 novembre - ore 10.30 Focus Sante, rivoluzionarie e filosofe Il cinema di Margarethe von Trotta e l’eredità delle donne europee Margarethe von Trotta discute con Debora Spini, Francesco Santi, Ester de Miro d’Ajeta, Daniela Turco, Elena Pulcini. Il cinema di Margarethe von Trotta è certamente fondamentale per tutti coloro che sono interessati alla storia dell’Europa. Rispondere alle seguenti domande: quali film, come e perché vengono prodotti, cosa rappresentano e come lo rappresentano permette di accedere a fonti preziose di informazioni e spunti di riflessione per lo studio della contemporaneità. Questo vale per l’insieme delle opere della regista tedesca. Qualche volta, però, i film si trasformano in veri e propri “agenti di storia” secondo la vecchia, ma sempre utile, definizione di Pierre Sorlin. Questo accade quando dialogano con un gran numero di spettatori che orientano le loro riflessioni a partire dalla condivisione o dal rifiuto del modo in cui vengono rappresentati personaggi e avvenimenti. Questo per molti film di Margarethe von Trotta è ancora più vero. Anni di piombo, ad esempio, ha rotto la censura (specie in Italia) sul terrorismo e infranto il tabù del legame donneviolenza, autorizzando prese di parola e di posizione culturali e politiche. A volte, personaggi pubblici e privati si alternano e varia lo spazio degli avvenimenti narrati tra l’individuo e la società in cui si trova. La successione dei miei film crea una specie di ritmo, (tra interno ed esterno) che assomiglia alla respirazione afferma la stessa von Trotta. E così, affronta anche personaggi storici di prima grandezza, protagoniste della grande storia. È il caso di Hildegard von Bingen, di Rosa Luxemburg, di Hannah Arendt, personaggi pubblici della cui umanità la regista non rinuncia a render conto, in modo non retorico, ma come componente fondamentale di esperienze, formazione e scelte. ISTITUTO FRANCESE - P.ZZA OGNISSANTI, 2 (5 -11 novembre) Mercoledì 5 novembre - ore 17.00 Il cinema reinventato di Marguerite Duras Anteprima del 36° Festival di Cinema e Donne di Firenze L’origine del mondo Lettera a Marguerite Duras di Ester de Miro d’Ajeta, Italia, 2014, 17’. Anteprima Cinelettera della studiosa italiana più vicina a Marguerite Duras, composta con gli alfabeti dell’amicizia, dell’amore, dello sguardo e della musica. Alla presenza dell’autrice. Les mains négatives di Marguerite Duras, Francia, 1979, 16’ Le mani impresse su una grotta preistorica e le immagini di Parigi si alternano, si avvicinano e si fondono nell’affabulazione di Marguerite Duras. Quelle impronte sono messaggi lanciati nel tempo, forse sono richieste di amore e riconoscimento, grida di desiderio affidate alla pietra che testimoniano passioni umane come le mura, i ponti sul fiume, i monumenti nelle piazza che scorrono sullo schermo. Presentazioni: Moderato Cantabile e Testi segreti di Marguerite Duras (Nonostante edizioni 2014), nuove traduzioni di Rosella Postorino. Marguerite (ed. Neri Pozza 2014), nuova biografia della scrittrice di Sandra Petrignani. Sabato 8 novembre Ore 10.30 Tavola rotonda delle registe del 36° Festival di Cinema e Donne di Firenze Micheline Lanctôt, Margarethe von Trotta, Karin Fahlén, Kristina Lindström, Gabriella Bier, Karin Junger, Tatjana Bozic, Antoinette Beumer, Inês Oliveira, Lorenza Mazzetti, Costanza Quatriglio, Silvia Lelli. Introduce Isabelle Mallez, Direttrice dell’IFF e coordinano Paola Paoli e Maresa D’Arcangelo, direzione del Festival Cinema e Donne Ore 15.00 Aurélia Steiner (Melbourne) di Marguerite Duras, Francia, 1979, 35’ Aurélia Steiner, nome e cognome in un unico suono e un mondo in quel suono. L’ebrea errante e la sopravvissuta dei campi che permea di sé il mondo in cui si perde. Sempre altrove, ovunque si trovi con la sua inquietudine e i suoi ricordi. Nello stesso anno c’è un altro film, un’altra Aurélia Steiner situata a Vancouver stavolta, ma, come sempre, Duras non lascia i suoi luoghi. L’altrove filtra negli interstizi di paesaggi noti che appaiono misteriosamente evocativi. Lunedì 10 novembre - ore 10.00 Occhi aperti: rendere visibile la violenza invisibile Laboratorio sperimentale per la costruzione collettiva del documentario sulla violenza di genere a cura di Silvia Lelli e Matilde Gagliardo Proiezione di brani dalle interviste e discussione aperta sulla costruzione del documentario. L’approccio sperimentale adottato nella realizzazione del documentario La Violenza Invisibile consiste nell’esplorare come il mezzo visuale nonfiction, quello del ‘documentario’, può contribuire a sensibilizzare il pubblico su un tema e rendere visibili processi sociali invisibili come la violenza di genere, che le vittime, gli autori stessi delle violenze, i conoscenti e la società intera sembrano non riconoscere, non vedere. Not funny Katharina Woll, Germania, 2014, 1’ Spot soft ma efficace contro l’omofobia. Notre cri du Coeur. Le donne e il conflitto in Casamance Paola Montecorboli, Italia, 2013, 48’ La Casamance, territorio meridionale del Senegal è teatro, dal 1982, di un conflitto che oppone lo Stato nazionale al movimento indipendentista della regione. Stupri, risaie abbandonate, famiglie divise. Le donne sono le principali vittime del conflitto ma hanno anche un ruolo centrale e riconosciuto dalla tradizione, nel difficile e contraddittorio cammino verso la pace. Palme Maud Nycander e Kristina Lindström, Svezia, 2012, 103’ La notte del 28 febbraio 1986, in una strada di Stoccolma, fu assassinato Olof Palme. Presidente del Partito Socialdemocratico Svedese dei Lavoratori e Primo Ministro, si era battuto contro la guerra nel Vietnam, l’apartheid e in favore del disarmo nucleare. La storia svedese cambiò il suo corso e, probabilmente, anche quella europea. Una ricostruzione approfondita e appassionante di un’epoca e della vita di un uomo. Una riflessione sul senso vero e più alto della politica come servizio e pratica degli ideali. Passo a due Margherita Pescetti e Teresa Iaropoli, Italia, 2012, 49’ In un appartamento, al centro di Milano vivono Gloria e Olivia, due ottantenni compagne di tante avventure per oltre quaranta anni. Il loro legame, intimo e profondo, è alimentato da piccole attenzioni quotidiane, ed è cresciuto nella condivisione di emozioni e pensieri. Hanno vissuto fuori dagli schemi e così continuano a fare. Pour l’amour de Dieu Micheline Lanctôt Canada, 2011, 113’ L’incanto del primo amore molto spesso risale all’infanzia. Che cosa accade quando nella vita di una donna, ormai affermata artista internazionale, rispunta con la stessa forza di un tempo, il primo amore? E che cosa significa questo turbamento se l’oggetto d’amore è un Padre Domenicano portoghese, un uomo irraggiungibile per qualsiasi donna del Québec degli anni Cinquanta e forse anche oggi… Quälen (Tortura) Rebecca Blöcher, Germania, 2013, 4’ Animazione e grafica sul tema claustrofobico della prigionia e della violenza. sioni più o meno casuali e più luce per vedersi e trovarsi nonostante il buio della città. Terra de Ninguém Salomé Lamas, Portogallo, 2012, 72’ Il rapporto del Portogallo con i territori ex coloniali è affrontato, negli ultimi anni, da non pochi film e libri di valore. Terra de Ninguém è uno di questi, assolutamente originale e sconvolgente. Il film è centrato sulle memorie di un ex combattente che non nasconde gli orrori cui ha assistito e che ha commesso, ma li racconta tranquillamente come necessari e adeguati al contesto in cui si sono verificati. Together Lorenza Mazzetti, Regno Unito, 1956, 52’ Secondo leggendario film di Lorenza Mazzetti che ne racconta la particolarissima genesi nel libro Diario londinese (Sellerio 2014). Uno dei quattro film che segnano l’inizio del Free Cinema inglese. Gli altri sono di Lindsay Anderson, Karel Reisz e Tony Richardson. Il film pedina due sordomuti che attraversano l’Est End di Londra ancora sconvolto dai bombardamenti e terreno di gioco per bambini scatenati e chiassosi. Vision Margarethe von Trotta Germania, 2009, 110’ Hildegard von Bingen, religiosa benedettina, scienziata, musicista e letterata, mistica e visionaria, fu anche una delle più influenti donne del suo tempo. Era in rapporto diretto con i poli del potere, il Papa e l’Imperatore, oltre che con uomini di cultura formidabili e importanti politicamente come Bernardo di Chiaravalle. Poteva permettersi di mettere in guardia Federico Barbarossa dall’abbandonarsi all’avidità del potere che genera ingiustizie. INGRESSI INTERO 5 euro pomeriggio 7 euro sera giornaliero 10 euro abbonamento 30 euro RIDOTTI 3 euro pomeriggio 5 euro sera giornaliero 6 euro abbonamento 20 euro RIDUZIONI Mediateca, Agis, Arci, Silver, Soci Coop, Spi, CartaGiovani, Istituto Francese, Deutsches Institut Florenz, British Institute, Flog, Insegnanti, Studenti universitari, Soci Laboratorio Immagine Donna, Giardino dei Ciliegi Rosa L. Margarethe von Trotta, Germania 1986, 122’ Ritratto non convenzionale (e unico, voleva farlo Fassbinder ma non lo portò a termine) della rivoluzionaria ebrea, polacca, tedesca che indicava ai suoi compagni i pericoli dell’autoritarismo, dell’accettazione della morale borghese e del mito della violenza. Premiata a Cannes la splendida interpretazione di Barbara Sukowa. Sexy Money Karin Junger, Paesi Bassi, 2014, 80’ Le prostitute nigeriane si incontrano in tutte le periferie delle grandi città europee. Molte speravano di svolgere un lavoro “normale”e invece… Un gruppo di queste giovani donne racconta con vivacità e ironia le proprie disavventure, il coraggio e la gran voglia di vivere che hanno ritrovato per iniziare una nuova vita, in Nigeria. Sonatine Micheline Lanctôt Canada, 1984, 91’ Leone d’Argento alla Mostra di Venezia del 1984, segue due ragazze, belle e apparentemente senza problemi, nelle loro giornate fatte di tutto e di niente, per esprimere la sofferenza d’amore e il male di vivere senza tempo dell’adolescenza. E’ il debutto folgorante della grande attrice canadese Pascale Bussières. ph.alessandrobencini.com Sabato 8 novembre - ore 21.00 Firenze, Forte dei Marmi, Milano, Parigi www.angelacaputi.com Piazza Lorenzo Ghiberti 50122 - Florence - Italy tel. +39 055 234 3885 +39 055 234 3885 e-mail: [email protected] Stockholm Stories Karin Fahlén, Svezia, 2014, 97‘ Cinque personaggi e le loro storie attraversano Stoccolma durante pochi giorni molto piovosi. Johan, giovane scrittore con una sua teoria sulla Luce e l‘Oscurità nella metropoli. Douglas che vuole a tutti i costi l‘amore di Anna per far la pace con sé stesso e la propria timidezza. Jessica, pubblicitaria che non riesce a ottenere un‘adozione. Thomas, che pensa solo al lavoro, ma ne è distratto da anonime lettere d‘amore. Occorrono connes- mama florence Ambasciata del Portogallo a Roma
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