Firenze 6 - 1 1 novembre 2014 CINEMA ODEON Cinema Odeon

Belles endormies
di Léa Rogliano, Belgio, 2013, 17’
Alla presenza dell’autrice
Passo a due di Margherita Pescetti,
Teresa Iaropoli, Italia 2012, 49’
Alla presenza di Teresa Iaropoli
Ned Med Vaabnene! (Giù le Armi!)
di Holger-Madsen, Danimarca, 1914, 45’
Introducono Anna Paola Landi
e Donatella Cherubini
Ore 19.00
Sala degli Specchi. Aperitivo apertura
d’apertura Festival in onore della Svezia.
Le nuove guerriere del genere.
Politiche di genere nel cinema svedese.
Incontro con Karin Fahlén, Teresa Iaropoli,
Paola Montecorboli e Léa Rogliano.
Ore 21.00
Serata inaugurale del Festival.
Alla presenza di S.E. l’Ambasciatrice
della Svezia a Roma Ruth Jacoby
Stockholm Stories
di Karin Fahlén, Svezia, 2014, 97‘
Alla presenza dell‘autrice
Notre cri du coeur.
Le donne e il conflitto in Casamance
di Paola Montecorboli, Italia, 2013, 48’
Alla presenza dell’autrice
Venerdì 7 novembre
Ore 15.30
Con il fiato sospeso
di Costanza Quatriglio, Italia 2013, 35’
Alla presenza dell’autrice
Sexy Money
di Karin Junger, Paesi Bassi, 2014, 80’
Alla presenza dell’autrice
Happily Ever After
di Tatjana Bozic, Paesi Bassi, 2014, 82’
Alla presenza dell’autrice
Ore 19.00
Sala degli Specchi. Aperitivo in onore
delle registe dei Paesi Bassi.
Incontro con Karin Junger, Tatjana Bozic,
Antoinette Beumer. Alla presenza di Danielle
van Gorcum, Sezione Istruzione e Affari
Culturali, Ambasciata dei Paesi Bassi a Roma.
Ore 21.00
Jackie
di Antoinette Beumer, Paesi Bassi, 2012, 100’
Alla presenza dell’autrice
Sabato 8 novembre
Ore 10.30
Istituto francese, Palazzo Lenzi
Piazza Ognissanti 2
Tavola rotonda delle registe presenti
al festival: Micheline Lanctôt, Margarethe
von Trotta, Karin Fahlén, Kristina Lindström,
Gabriella Bier, Karin Junger, Tatjana Bozic,
Antoinette Beumer, Inês Oliveira, Lorenza
Mazzetti, Costanza Quatriglio, Silvia Lelli.
Introduce Isabelle Mallez, Direttrice dell’IFF e
coordinano Paola Paoli e Maresa D’Arcangelo,
direzione del Festival di Cinema e Donne.
in cui Margarethe von Trotta ricostruisce le storie eccezionali di Hildegard
von Bingen, Rosa Luxemburg e Hannah Arendt e allo stesso tempo scrive
anche per immagini la storia delle donne europee.
Lorenza Mazzetti, altra magnifica presenza, due libri: Il cielo cade e Diario
londinese, due film: K e Together, con cui diventa l’unica donna del Free
Cinema inglese, rappresenta, con la sua vita eccezionale, continuamente tra
morte e rinascita, la forza imbattibile della Toscana colta, cosmopolita e artistica.
Tre è il numero magico di questo festival e vale anche per la regista italiana Costanza Quatriglio, che presenterà Il mondo addosso, Col fiato
sospeso e Il mio cuore umano, con Nada Malanima, per parlare delle
ragioni del cuore e dei cambiamenti della società italiana, nei nodi più
dolorosi, com’è nella sua bella ispirazione.
La nuova onda delle registe europee appartiene ora alla Svezia, che inaugurerà il Festival con il nuovissimo Stockholm Stories di Karin Fahlén,
proseguirà con Palme di Maud Nycander e Kristina Lindström (Sigillo
della Pace 2014 per il documentario) e si concluderà con Love during
wartime di Gabriella Bier.
Altro luogo vitalissimo è l’Olanda, con Jackie di Antoinette Beumer, campione d’incassi nel cinema del suo paese e le sperimentatrici nel docudrama
Happily Ever After di Tatjana Bozic e Sexy Money di Karin Junger.
Come anche il nuovo Portogallo post-coloniale delle due autrici più importanti del momento: Inês Oliveira (Bobô) e di Salomé Lamas (Terra de
ninguém), con cui il festival chiuderà.
Ci sono gli arrivi italiani, che raccontano aspetti forti e inattesi delle donne
di ora: Margherita Pescetti, Teresa Iaropoli e Paola Montecorboli.
C’è lo sguardo sulle origini del movimento tra cinema e donne di Silvia
Lelli, nell’ultima intervista a Sofia Scandurra, autrice del cult Io sono mia.
Poi, il futuro, con una selezione di saggi di diploma dell’Academy of Media
Arts Cologne e dell’Atelier dei giovani artisti (AJC) del Belgio. Due luoghi
fondamentali per la formazione delle nuove leve, che parlano tutte le lingue del mondo. Si torna alle origini del mondo con India Song di Marguerite Duras, nel centenario della sua nascita, un omaggio al cinema che
nasce dalla scrittura e diventa altro per amore dell’altro. Un invito a non
cercare altrove, ma dentro, la nostra storia e verità: Les mains négatives, Aurélia Steiner (Melbourne). E a raccontarla.
Ore 15.30
Palme
di Maud Nycander e Kristina Lindström,
Svezia 2012, 103’ (Premio Sigillo della Pace 2014)
Alla presenza di Kristina Lindström
Vision di Margarethe von Trotta,
Germania, 2009, 110’
Alla presenza dell’autrice
Introduce Michela Pereira
Ore 19.00
Sala degli Specchi. Incontro con Kristina
Lindström, Micheline Lanctôt
e Margarethe von Trotta
Ore 21.00
Serata Sigillo della Pace
Alla presenza di Amalia Daniela Renosto,
Delegato del Québec in Italia.
Consegna il Premio, per il Comune di Firenze,
la Vice Sindaco Cristina Giachi. Sigillo della
Pace alla carriera a Micheline Lanctôt e Sigillo
della Pace documentario a Maud Nycander e
Kristina Lindström per il film Palme.
Pour l’amour de Dieu
di Micheline Lanctôt, Canada, 2011, 113’
Alla presenza dell’autrice
Sonatine
di Micheline Lanctôt, Canada, 1984, 91’
Alla presenza dell’autrice
Domenica 9 novembre
Ore 10.30
Istituto Tedesco, Borgo Ognissanti 9
Focus Rivoluzionarie, Sante e filosofe.
Un’eredità per l’Europa in tre film
di Margarethe von Trotta
Intervengono Debora Spini, Francesco Santi,
Ester de Miro d’Ajeta, Daniela Turco, Elena
Pulcini
Ore 15.30
Not funny
di Katharina Woll, Germania, 2014, 1’
Love during wartime
di Gabriella Bier, Svezia, 2012, 92’
Alla presenza dell’autrice
Deux Actrices
di Micheline Lanctôt, Canada, 1993, 95’
Alla presenza dell’autrice
Ore 19.00
Sala degli Specchi. Gilda Aperitivo.
Incontro con Lorenza Mazzetti, Gabriella Bier,
Costanza Quatriglio e Nada Malanima.
Ore 21.00
Serata Gilda. Consegna i Premi l’Assessore
alle Pari Opportunità del Comune di Firenze
Sara Funaro. Gilda Film: Hannah Arendt
di Margarethe von Trotta. Gilda Interprete:
Nada Malanima (Il mio cuore umano).
Gilda Libro Diario londinese, di Lorenza
Mazzetti, Sellerio 2014.
Hannah Arendt di Margarethe von Trotta,
Germania, 2013, 113’
Alla presenza dell’autrice
Introduce Debora Spini
INFO: LABORATORIO
IMMAGINE DONNA
Via Vittorio Emanuele II, 303
50134 Firenze
Tel: 055 4288054 - Fax: 055 4486908
www.laboratorioimmaginedonna.it
e-mail: [email protected]
Proiezioni e incontri
Film in lingua originale
sottotitolati in italiano
CINEMA ODEON
Piazza Strozzi, 1
Tel. 055 214068
Firenze
Il mio cuore umano
di Costanza Quatriglio, Italia, 2009, 52’
Alla presenza dell’autrice e di Nada Malanima
Lunedì 10 novembre
Ore 15.30
Moritz
di Stefanie Maier, Germania, 2014, 6’
Together
di Lorenza Mazzetti, Regno Unito 1956, 52’
Alla presenza dell’autrice
Rosa L.
di Margarethe von Trotta
Germania, 1986, 122’
Alla presenza dell’autrice
Introduce Daniela Turco
Ore 19.00
Sala degli Specchi. Aperitivo con
Margarethe von Trotta e Lorenza
Mazzetti
Ore 21.00
K
di Lorenza Mazzetti, Regno Unito, 1953, 20’
Alla presenza dell’autrice
India Song
di Marguerite Duras, Francia, 1974, 120’
Introduzione di Ester de Miro d’Ajeta
Martedì 11 novembre
Ore 10.00
VIPS Vecchie, Indimenticabili personalità
nella Storia di Jesus Garcia Solera
(progetto e sceneggiatura Biancalisa Conti)
Italia, 2012, 61’ Ingresso libero
Alla presenza di Biancalisa Conti
Ore 15.30
Home in my mind
di Tami Liberman, Germania, 2013, 10’
Domoj (Casa)
di Simona Feldman, Germania, 2013, 9’
Faint
di Natalie Plaskura, Germania, 2014, 6’
Amnesia
di Pengyu Huang, Germania, 2013, 12’
Quälen (Tortura)
di Rebecca Blöcher, Germania, 2013, 4’
An adventurous afternoon
di Ines Christine Geisser e Kirsten Carina Geisser,
Germania, 2013, 6’
Conversazione con Sofia Scandurra:
questioni di ‘genere’ dietro la macchina
da presa di Silvia Lelli, Italia, 2014, 20’
Alla presenza dell’autrice
Terra de ninguém
di Salomé Lamas, Portogallo, 2012, 72’
Ore 19.00
Sala degli Specchi. Aperitivo di chiusura
del festival.
Incontro con Silvia Lelli e Inês Oliveira
Ore 21.00
Premio Anna Magnani (Giuria studenti)
Premio Alida Valli (Giuria cittadina).
Serata in onore del Portogallo.
Alla presenza di Isabella Padellaro, Sezione
Cultura, Ambasciata del Portogallo a Roma
Bobô
di Inês Oliveira, Portogallo, 2013, 80’
Alla presenza dell’autrice
Grafica e stampa Debatte s.r.l. - Livorno
Ore 15.30
ll mondo addosso
di Costanza Quatriglio, Italia, 2006, 90’
Alla presenza dell’autrice
XXXVI FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CINEMA E DONNE
Giovedì 6 novembre
Firenze 6 - 11 novembre 2014
Cinema Odeon
Il quadro magnifico sta lì, al Musée d’Orsay,
per tutti quelli che vi si accostano titubanti e
ci rimangono incollati. Esplicito, duro eppure misterioso, il visibile e l’invisibile del sesso
femminile, aperto all’interpretazione.
Un sesso femminile in primo piano per accomunare, nella mancanza di corpo e sguardo,
tutte le donne, è una lettura storicamente
corretta e purtroppo nei secoli ricorrente se non recidiva.
Ma rischia di essere troppo parziale e circoscritta al Novecento.
Le polemiche che infiammano, specie d’estate, i giornali sui vari femminismi, le differenze tra le attiviste morbide e aperte e quelle arrabbiate e
vetero, non fanno che mettere il quadro nella cornice dell’eterno presente
del nostro tempo. Quello della comunicazione veloce per immagini, della
discussione sempre accesa che dura una breve stagione mediatica per poi
ripartire da zero. L’antica contrapposizione tra donne buone e cattive non
serve per far avanzare parità, libertà e democrazia.
Ma ce n’è un’altra lettura, molto più interessante. L’origine del mondo
siamo noi, le donne e nessuno si senta offeso. Quel corpo e quello sguardo che affiorano e prendono forma nascono da una diversa relazione col
mondo e con la storia e si affermano con la stessa pazienza, dedizione e
autorevolezza con cui si costruiscono l’immagine e l’identità delle persone.
Esigono, per esprimersi, anche lo stesso amore con cui l’artista cura la sua
opera e come il giardino e la terra, hanno bisogno di continuità e cure infinite.
Il programma del 36° Festival è stato pensato a partire da qui, dalla necessità di tracciare un quadro e di offrire una cornice al lavoro di tante donne,
che in differenti paesi e culture, affrontano la fatica di un film e cercano un
pubblico egualmente appassionato per condividerla.
Nel quadro, ci sono in primo piano le artiste ormai consacrate dal tempo e
dall’esperienza, accanto a quelle della nuova onda europea, nella cornice
quelle differenze storico-geografiche che ne definiscono i tratti.
Ci sono le sperimentatrici eccentriche del Québec, da sempre un luogo chiave del cinema delle donne, che rappresenta benissimo Micheline Lanctôt,
attrice, regista, produttrice, docente di cinema all’Università di Concordia,
che sarà premiata col Sigillo della Pace. Con Sonatine, Deux actrices e
Pour l’amour de Dieu: un ritratto d’artista in tre film. Come è il trittico
Firenze 6-11 novembre 2014
XXXVI Festival Internazionale di Cinema e Donne
17° Premio Sigillo della Pace del Comune di Firenze
La Vice Sindaco Cristina Giachi consegna, in sala, al Cinema Odeon, il Sigillo
della pace al film documentario Palme (Svezia) di Maud Nycander e Kristina
Lindström e il Sigillo della pace alla carriera a Micheline Lanctôt (Quèbec).
Sigillo della Pace film documentario Palme di Maud Nycander e Kristina Lindström, Svezia 2012, 103’. Lavoro riuscitissimo di documentazione
sulla vita, l’opera e gli ideali di un leader politico europeo di grande statura
intellettuale, politica, morale. Una maniera impeccabile e serrata di fare cinema coinvolgendo lo spettatore anche nel trauma conseguente all’ omicidio
di questo leader molto popolare in un paese come la Svezia, dove mai si era
verificato un simile dramma.
Sigillo della Pace alla carriera a Micheline Lanctôt, Québec.
Leone d’Argento alla Mostra di Venezia nel 1984 con Sonatine, Micheline
Lanctôt ha iniziato la sua carriera come protagonista del film di Gilles Carle:
La vraie nature de Bernadette (in concorso a Cannes nel 1972), è tornata sulla
Croisette parecchie volte, da attrice e da regista.
In Québec, all’inizio dell’anno, Micheline Lanctôt è stata insignita del Premio
Jutra Hommage alla carriera nell’ambito del Gala Jutra 2014, un riconoscimento
nazionale di prestigio per i 40 anni di carriera in cui è stata regista di 10 film, di
cui l’ultimo, Autrui appena terminato.
Come regista, si è battuta per quarant’anni per poter fare i film che desiderava,
molto impegnata sul fronte della difesa dei diritti d’autore e del posto della
donna nel cinema. Micheline Lanctôt sarà presente al festival con tre dei suoi
film più importanti.
Domenica 9 novembre - ore 21.00
Cinema Odeon
8° Edizione del Premio Gilda in collaborazione con Gilda bistrot.
Consegna i premi Sara Funaro, Assessore alle Pari Opportunità del Comune di
Firenze
Gilda film Hannah Arendt di Margarethe von Trotta, Germania, 2013, 113’
Sfida rischiosa vinta clamorosamente dalla regista e della sua straordinaria
interprete Barbara Sukowa che consisteva nel portare sullo schermo e rendere
avvincente un’avventura intellettuale foriera di enormi conseguenze per il
pensiero e la coscienza occidentale, ma quasi priva di azione. Efficace invito
alla resistenza contro ogni impersonale, e quindi, pericolosissimo esercizio
del potere.
Gilda interprete Nada Malanima nel film Il mio cuore umano di Costanza
Quatriglio, Italia, 2009, 52’. Protagonista di più stagioni della musica italiana,
da star televisiva dai connotati pop ad artista a tutto tondo, amatissima dal
suo pubblico, illumina uno dei più bei film di Costanza Quadriglio con la sua
presenza, commovente, grintosa e poetica.
Gilda Libro Diario londinese di Lorenza Mazzetti, Sellerio 2014
Il più bel libro di cinema pubblicato quest’anno. Preziosa introduzione a un
episodio della storia del cinema in anni di grazia artistica e creatività diffusa: la
nascita del cinema indipendente inglese e mondiale. Ottimo vademecum per
non dimenticare da quali orrori e da quali tragedie di guerra e razzismo nasce
l’Europa di oggi.
Lorenza Mazzetti
Lorenza Mazzetti ha vissuto a Londra in un periodo storico eccezionale quando,
come dice lei, i giovani che si trovavano nelle cantine per suonare musica rock
uscivano fuori come dei beatles e conquistavano la scena. Momento magico in
cui una ragazzina poteva farsi accettare alla Slade School of Fine Art, l’Accademia di Belle Arti, sostenendo di essere un genio, realizzare il primo film, K ispirato al racconto La Metamorfosi di Kafka con cinepresa e pellicola rubati a scuola, ricevere perdono e ottima accoglienza critica. Poteva fondare, con altri tre
giovani registi, un movimento destinato a cambiare la storia del cinema, non
solo inglese. La ragazzina era naturalmente Lorenza Mazzetti e il movimento
quel Free Cinema che assieme ad altre nuove forme artistiche sarebbe confluito
nei Giovani Arrabbiati. Il nuovo nome nasceva dallo spettacolo teatrale di John
Osborne Ricorda con rabbia messo in scena da un altro dei “soci fondatori” del
Free Cinema, Tony Richardson.
Ma né la felicità della swinging London né il successo del suo film bastano ad
arginare il dolore per la tragedia che Lorenza Mazzetti ha vissuto bambina, lo
sterminio per mano nazista della famiglia dello zio, l’amato Robert Einstein,
cugino di Albert e suo padre adottivo.
EVENTO CINEMA SOCIALE
Martedì 11 novembre - ore 10.00
Cinema Odeon
VIPS Vecchie, Indimenticabili Personalità nella Storia di Jesus Garcia Solera
(Progetto e sceneggiatura Biancalisa Conti), Italia, 2012, 61’
Tra cinema sociale partecipato e Long Life Learning, una sperimentazione di
ricerca storica alternativa sul campo per informare, passare memoria tra le generazioni e, contemporaneamente, porre al centro dell’interesse (e della comunicazione) le persone anziane. Il progetto Vips nasce dall’attività instancabile
di Biancalisa Conti, operatrice sociale e culturale fiorentina che utilizza teatro e
cinema in situazioni bordeline e di marginalità.
An adventurous afternoon
Ines Christine Geisser e Kirsten Carina
Geisser, Germania, 2013, 6’
Concentratissima graphic novel con
giardino, viaggi interplanetari, tigre e
magie della natura.
Amnesia
Pengyu Huang, Germania, 2013, 12’
Raffinata sperimentazione animata
sulla memoria e l’identità.
Belles Endormies
Léa Rogliano, Belgio, 2013, 17’
Discorso visuale e poetico sui corpi
delle donne, reali, virtuali sognati e
sognanti.
Bobô
Inês Oliveira, Portogallo, 2013, 80’
Opera seconda (la prima era Cinerama) della più promettente regista
portoghese. Racconta con stile ammirevole, tra memoria e sogno, l’arrivo
dalla Guinea della piccola Bobô nella
casa di Sofia, nella Lisbona e nel Portogallo post-coloniale odierno. Tutte le
relazioni saranno trasformate, anche
quella più difficile, tra madre e figlia.
Con il fiato sospeso
Costanza Quatriglio, Italia 2013, 35’
Per chi intraprende studi scientifici il
laboratorio è un luogo fondamentale,
sinonimo di esperienza ma soprattutto di ricerca. Così Stella che all’università ha scelto Farmacia, è ben contenta quando, per il lavoro di tesi, è
inserita in un gruppo di ricercatori che
utilizzano i laboratori di chimica. Un
po’ per volta, però, capisce che qualcosa, proprio nei laboratori, non va.
Più di una persona inizia a star male.
I professori minimizzano e parlano di
coincidenze. L’amica Anna, che ha
messo il punk-rock al posto dello studio, vorrebbe che Stella abbandonasse quell’ambiente insalubre. Purtroppo ha ragione e purtroppo questo film
è ispirato ad avvenimenti reali.
Conversazione con Sofia Scandurra:
questioni di ‘genere’ dietro la
macchina da presa
Silvia Lelli, Italia, 2014, 20’
L’ultima intervista realizzata con Sofia Scandurra, scomparsa il 29 agosto 2014, regista di uno dei rari film
femministi italiani, per il quale costituì - per la prima volta in Italia - una
troupe composta esclusivamente da
donne: Io sono mia (1977, con Stefania Sandrelli, Maria Schneider, Michele Placido) tratto dal romanzo Donne
in guerra di Dacia Maraini.
Deux Actrices
Micheline Lanctôt, Canada, 1993, 95’
Tra finzione e realtà, due giovani attrici: Pascale Bussières e Pascale Paroissien, si raccontano come una storia
parallela dentro il film che stanno girando. Quella di due sorelle che scoprono l’esistenza l’una dell’altra da
adulte e all’improvviso sono costrette
a fare i conti con questa nuova inquietante presenza.
Domoj (Casa)
Simona Feldman, Germania, 2013, 9’
Un giovane padre deve emigrare,
come può il suo bambino accettare
questa separazione?
Faint
Natalie Plaskura, Germania, 2014, 6’
Il tempo, a volte, si ferma o si espande. Qualcosa appare per poi scomparire.
Hannah Arendt
Margarethe von Trotta,
Germania, 2013, 113’
Successo mondiale che ha scatenato discussioni appassionate, in Italia
è stato visto molto poco su grande schermo. Offre un ritratto ben
contrastato della filosofa imprestata
al giornalismo per il processo Eichmann a Gerusalemme. Sottolinea
il confronto con l’uomo che aveva
organizzato lo sterminio degli ebrei
voluto da Hitler, l’esecutore di ordini che rifiuta ogni responsabilità e la
pensatrice che afferma: “nessuno ha
il diritto di obbedire”.
Happily Ever After
Tatjana Bozic, Paesi Bassi, 2014, 82’
Ma perché le storie con gli “uomini
della mia vita” non sono eterne, anzi
finiscono presto? Chiede a se stessa
Tatjana, una filmmaker appassionata
e ironica e lo chiede anche alle amiche, ai parenti e soprattutto ai suoi ex
che non ha mai perduto di vista.
Home in my mind
Tami Liberman, Germania, 2013, 10’
Tami esplora Second Life e si chiede
come e perché si prende casa nel
mondo virtuale.
India Song
Marguerite Duras, Francia, 1974, 120’
Il capolavoro di Marguerite Duras,
fulcro di una costellazione preziosa
di testi scritti e cinematografici. In un
palazzo sul Gange voci e misteriose
presenze s’incrociano e raccontano
una o più storie d’amore e morte
attorno all’affascinante Anne-Marie
Stretter (Delphine Seyrig bella come
non mai). Fuori l’India coloniale della
lebbra e dei mendicanti. Tutto miracolosamente girato a Parigi con molto poco. Da vedere assolutamente su
grande schermo.
Jackie
Antoinette Beumer,
Paesi Bassi, 2012, 100’
Film premiatissimo della New Wave
olandese. Due gemelle, Sofie e Daan,
assai legate tra loro, ma molto diverse
per indole e per scelta, sono cresciute
con due padri. Della madre biologica (Holly Hunter) sanno solo che era
una hippie americana di passaggio in
Olanda. Un giorno, però, quest’ultima telefona dagli Usa chiedendo
aiuto per un problema contingente
di mobilità. Le ragazze si imbarcano
così in un’incredibile, emozionante,
divertente e commovente avventura
on the road.
K
Lorenza Mazzetti
Regno Unito, 1953, 20’
Primo, prezioso, film avventurosamente realizzato da Lorenza Mazzetti. Vicino allo spirito, ma non alla
lettera, del racconto di Kafka Le metamorfosi. Lodato per la qualità liberamente sperimentale di inquadrature,
montaggio e sonoro.
Love during wartime
Gabriella Bier, Svezia, 2012, 92’
Che succede se due giovani, lui palestinese dei territori e lei ebrea israeliana si amano e si sposano? Nelle famiglie, davvero, molto poco. Anche
se genitori e parenti non capiscono
fino in fondo, l’amore per i figli supera tutto. Non è così per le società
che si fronteggiano, dove la parola
“tradimento” viaggia tra detto e non
detto, soprusi e discriminazioni. Così
comincia l’avventura europea, sempre più a nord, lontano dal sole del
Mediterraneo e la grande Storia si
mescola a quella piccola ma preziosissima, degli individui.
Il mio cuore umano
Costanza Quatriglio. Italia, 2009, 52’
Scandito in tre capitoli – Se io sono qui
a cantare e voi siete lì è solo un caso;
Cammino sui vetri e non penso al dolore; A volte mi trovo nella direzione di
un’altra vita – questo particolarissimo
docufim, illuminato dalla presenza
di Nada Malanima, ricostruisce, con
rara cura e mano felicissima, lo sviluppo di una personalità artistica e i
cambiamenti di un paese, il nostro,
attraverso la forma espressiva più
amata e condivisa: la canzone.
Il mondo addosso
Costanza Quatriglio, Italia, 2006, 90’
Cosmi, Cinga, Mohammad Jan e Josef sono arrivati in Italia tutti minorenni rischiando molto e misurando
la loro disarmata adolescenza con la
durezza di un quotidiano prevalentemente ostile.
Ma fuggivano da guerra e povertà
quindi qualsiasi lavoro era per loro
accettabile e lo studio solo un miraggio sempre rincorso attraverso ogni
tipo di traversie. Ci raccontano, con
il sorriso spesso sulle labbra, attraverso il bel film di Costanza Quadriglio,
i loro paesi, Afganistan, Moldavia,
Romania e questa strana Italia, dove
adesso vivono.
Moritz
Stefanie Maier, Germania, 2014, 6’
Moritz è un bambino felice e vivacissimo, pieno di fantasia e creatività.
Doti che avrà occasione mettere in
opera anche per risolvere un suo piccolo grande problema.
Ned Med Vaabnene! (Giù le Armi!)
Holger-Madsen, Danimarca, 1914, 45’
Giù le armi! è un film antimilitarista
tratto dal romanzo del Premio Nobel
Bertha von Suttner e prodotto sull’orlo
dell’abisso che, lo stesso anno, avrebbe inghiottito l’Europa e modificato
l’assetto del mondo, il 1914. La sceneggiatura fu scritta da Carl Theodor
Dreyer. Narra la vita e la presa di coscienza pacifista di Marta von Althaus,
moglie di un ufficiale tedesco.
Film scelto per l’apertura del festival,
per ricordare i cento anni dall’“inutile
massacro” e rendere onore all’intelligenza e al coraggio di chi cercò di
evitarlo.
ISTITUTO TEDESCO, BORGO OGNISSANTI 9
Domenica 9 novembre - ore 10.30
Focus Sante, rivoluzionarie e filosofe
Il cinema di Margarethe von Trotta e l’eredità delle donne europee
Margarethe von Trotta discute con Debora Spini, Francesco Santi, Ester de Miro
d’Ajeta, Daniela Turco, Elena Pulcini.
Il cinema di Margarethe von Trotta è certamente fondamentale per tutti coloro che sono interessati alla storia dell’Europa. Rispondere alle seguenti domande: quali film, come e perché vengono prodotti, cosa rappresentano e come lo
rappresentano permette di accedere a fonti preziose di informazioni e spunti di
riflessione per lo studio della contemporaneità. Questo vale per l’insieme delle
opere della regista tedesca. Qualche volta, però, i film si trasformano in veri e
propri “agenti di storia” secondo la vecchia, ma sempre utile, definizione di Pierre Sorlin. Questo accade quando dialogano con un gran numero di spettatori
che orientano le loro riflessioni a partire dalla condivisione o dal rifiuto del modo
in cui vengono rappresentati personaggi e avvenimenti. Questo per molti film di
Margarethe von Trotta è ancora più vero. Anni di piombo, ad esempio, ha rotto
la censura (specie in Italia) sul terrorismo e infranto il tabù del legame donneviolenza, autorizzando prese di parola e di posizione culturali e politiche.
A volte, personaggi pubblici e privati si alternano e varia lo spazio degli avvenimenti narrati tra l’individuo e la società in cui si trova. La successione dei miei film
crea una specie di ritmo, (tra interno ed esterno) che assomiglia alla respirazione
afferma la stessa von Trotta. E così, affronta anche personaggi storici di prima
grandezza, protagoniste della grande storia. È il caso di Hildegard von Bingen,
di Rosa Luxemburg, di Hannah Arendt, personaggi pubblici della cui umanità
la regista non rinuncia a render conto, in modo non retorico, ma come componente fondamentale di esperienze, formazione e scelte.
ISTITUTO FRANCESE - P.ZZA OGNISSANTI, 2 (5 -11 novembre)
Mercoledì 5 novembre - ore 17.00
Il cinema reinventato di Marguerite Duras
Anteprima del 36° Festival di Cinema e Donne di Firenze
L’origine del mondo
Lettera a Marguerite Duras di Ester de Miro d’Ajeta, Italia, 2014, 17’.
Anteprima
Cinelettera della studiosa italiana più vicina a Marguerite Duras, composta con
gli alfabeti dell’amicizia, dell’amore, dello sguardo e della musica.
Alla presenza dell’autrice.
Les mains négatives di Marguerite Duras, Francia, 1979, 16’
Le mani impresse su una grotta preistorica e le immagini di Parigi si alternano, si
avvicinano e si fondono nell’affabulazione di Marguerite Duras. Quelle impronte
sono messaggi lanciati nel tempo, forse sono richieste di amore e riconoscimento, grida di desiderio affidate alla pietra che testimoniano passioni umane come
le mura, i ponti sul fiume, i monumenti nelle piazza che scorrono sullo schermo.
Presentazioni: Moderato Cantabile e Testi segreti di Marguerite Duras (Nonostante edizioni 2014), nuove traduzioni di Rosella Postorino. Marguerite (ed. Neri Pozza
2014), nuova biografia della scrittrice di Sandra Petrignani.
Sabato 8 novembre
Ore 10.30
Tavola rotonda delle registe del 36° Festival di Cinema e Donne di Firenze
Micheline Lanctôt, Margarethe von Trotta, Karin Fahlén, Kristina Lindström,
Gabriella Bier, Karin Junger, Tatjana Bozic, Antoinette Beumer, Inês Oliveira,
Lorenza Mazzetti, Costanza Quatriglio, Silvia Lelli.
Introduce Isabelle Mallez, Direttrice dell’IFF e coordinano Paola Paoli e Maresa
D’Arcangelo, direzione del Festival Cinema e Donne
Ore 15.00
Aurélia Steiner (Melbourne) di Marguerite Duras, Francia, 1979, 35’
Aurélia Steiner, nome e cognome in un unico suono e un mondo in quel suono.
L’ebrea errante e la sopravvissuta dei campi che permea di sé il mondo in cui si
perde. Sempre altrove, ovunque si trovi con la sua inquietudine e i suoi ricordi.
Nello stesso anno c’è un altro film, un’altra Aurélia Steiner situata a Vancouver
stavolta, ma, come sempre, Duras non lascia i suoi luoghi. L’altrove filtra negli
interstizi di paesaggi noti che appaiono misteriosamente evocativi.
Lunedì 10 novembre - ore 10.00
Occhi aperti: rendere visibile la violenza invisibile
Laboratorio sperimentale per la costruzione collettiva del documentario sulla
violenza di genere a cura di Silvia Lelli e Matilde Gagliardo
Proiezione di brani dalle interviste e discussione aperta sulla costruzione del
documentario. L’approccio sperimentale adottato nella realizzazione del documentario La Violenza Invisibile consiste nell’esplorare come il mezzo visuale nonfiction, quello del ‘documentario’, può contribuire a sensibilizzare il pubblico su
un tema e rendere visibili processi sociali invisibili come la violenza di genere, che
le vittime, gli autori stessi delle violenze, i conoscenti e la società intera sembrano
non riconoscere, non vedere.
Not funny
Katharina Woll, Germania, 2014, 1’
Spot soft ma efficace contro l’omofobia.
Notre cri du Coeur. Le donne
e il conflitto in Casamance
Paola Montecorboli, Italia, 2013, 48’
La Casamance, territorio meridionale
del Senegal è teatro, dal 1982, di un
conflitto che oppone lo Stato nazionale al movimento indipendentista della
regione. Stupri, risaie abbandonate,
famiglie divise. Le donne sono le principali vittime del conflitto ma hanno
anche un ruolo centrale e riconosciuto
dalla tradizione, nel difficile e contraddittorio cammino verso la pace.
Palme
Maud Nycander e Kristina Lindström,
Svezia, 2012, 103’
La notte del 28 febbraio 1986, in una
strada di Stoccolma, fu assassinato
Olof Palme. Presidente del Partito
Socialdemocratico Svedese dei Lavoratori e Primo Ministro, si era battuto
contro la guerra nel Vietnam, l’apartheid e in favore del disarmo nucleare.
La storia svedese cambiò il suo corso
e, probabilmente, anche quella europea. Una ricostruzione approfondita e
appassionante di un’epoca e della vita
di un uomo. Una riflessione sul senso
vero e più alto della politica come servizio e pratica degli ideali.
Passo a due
Margherita Pescetti e Teresa Iaropoli,
Italia, 2012, 49’
In un appartamento, al centro di Milano vivono Gloria e Olivia, due ottantenni compagne di tante avventure
per oltre quaranta anni. Il loro legame, intimo e profondo, è alimentato
da piccole attenzioni quotidiane, ed
è cresciuto nella condivisione di emozioni e pensieri. Hanno vissuto fuori
dagli schemi e così continuano a fare.
Pour l’amour de Dieu
Micheline Lanctôt
Canada, 2011, 113’
L’incanto del primo amore molto
spesso risale all’infanzia. Che cosa accade quando nella vita di una donna,
ormai affermata artista internazionale,
rispunta con la stessa forza di un tempo, il primo amore? E che cosa significa questo turbamento se l’oggetto
d’amore è un Padre Domenicano portoghese, un uomo irraggiungibile per
qualsiasi donna del Québec degli anni
Cinquanta e forse anche oggi…
Quälen (Tortura)
Rebecca Blöcher, Germania, 2013, 4’
Animazione e grafica sul tema claustrofobico della prigionia e della violenza.
sioni più o meno casuali e più luce
per vedersi e trovarsi nonostante il
buio della città.
Terra de Ninguém
Salomé Lamas, Portogallo, 2012, 72’
Il rapporto del Portogallo con i territori ex coloniali è affrontato, negli ultimi
anni, da non pochi film e libri di valore. Terra de Ninguém è uno di questi,
assolutamente originale e sconvolgente. Il film è centrato sulle memorie di
un ex combattente che non nasconde
gli orrori cui ha assistito e che ha commesso, ma li racconta tranquillamente
come necessari e adeguati al contesto
in cui si sono verificati.
Together
Lorenza Mazzetti,
Regno Unito, 1956, 52’
Secondo leggendario film di Lorenza Mazzetti che ne racconta la particolarissima genesi nel libro Diario
londinese (Sellerio 2014). Uno dei
quattro film che segnano l’inizio del
Free Cinema inglese. Gli altri sono
di Lindsay Anderson, Karel Reisz e
Tony Richardson. Il film pedina due
sordomuti che attraversano l’Est End
di Londra ancora sconvolto dai bombardamenti e terreno di gioco per
bambini scatenati e chiassosi.
Vision
Margarethe von Trotta
Germania, 2009, 110’
Hildegard von Bingen, religiosa benedettina, scienziata, musicista e letterata, mistica e visionaria, fu anche una
delle più influenti donne del suo tempo. Era in rapporto diretto con i poli
del potere, il Papa e l’Imperatore, oltre
che con uomini di cultura formidabili
e importanti politicamente come Bernardo di Chiaravalle. Poteva permettersi di mettere in guardia Federico
Barbarossa dall’abbandonarsi all’avidità del potere che genera ingiustizie.
INGRESSI
INTERO
5 euro pomeriggio
7 euro sera
giornaliero 10 euro
abbonamento 30 euro
RIDOTTI 3 euro pomeriggio
5 euro sera
giornaliero 6 euro
abbonamento 20 euro
RIDUZIONI Mediateca, Agis, Arci,
Silver, Soci Coop, Spi, CartaGiovani,
Istituto Francese, Deutsches Institut
Florenz, British Institute, Flog,
Insegnanti, Studenti universitari,
Soci Laboratorio Immagine Donna,
Giardino dei Ciliegi
Rosa L.
Margarethe von Trotta,
Germania 1986, 122’
Ritratto non convenzionale (e unico,
voleva farlo Fassbinder ma non lo
portò a termine) della rivoluzionaria
ebrea, polacca, tedesca che indicava
ai suoi compagni i pericoli dell’autoritarismo, dell’accettazione della morale borghese e del mito della violenza.
Premiata a Cannes la splendida interpretazione di Barbara Sukowa.
Sexy Money
Karin Junger, Paesi Bassi, 2014, 80’
Le prostitute nigeriane si incontrano
in tutte le periferie delle grandi città
europee. Molte speravano di svolgere un lavoro “normale”e invece… Un
gruppo di queste giovani donne racconta con vivacità e ironia le proprie
disavventure, il coraggio e la gran voglia di vivere che hanno ritrovato per
iniziare una nuova vita, in Nigeria.
Sonatine
Micheline Lanctôt
Canada, 1984, 91’
Leone d’Argento alla Mostra di Venezia del 1984, segue due ragazze, belle e apparentemente senza problemi,
nelle loro giornate fatte di tutto e
di niente, per esprimere la sofferenza d’amore e il male di vivere senza
tempo dell’adolescenza. E’ il debutto
folgorante della grande attrice canadese Pascale Bussières.
ph.alessandrobencini.com
Sabato 8 novembre - ore 21.00
Firenze, Forte dei Marmi,
Milano, Parigi
www.angelacaputi.com
Piazza Lorenzo Ghiberti
50122 - Florence - Italy
tel. +39 055 234 3885
+39 055 234 3885
e-mail: [email protected]
Stockholm Stories
Karin Fahlén, Svezia, 2014, 97‘
Cinque personaggi e le loro storie attraversano Stoccolma durante pochi
giorni molto piovosi. Johan, giovane
scrittore con una sua teoria sulla Luce
e l‘Oscurità nella metropoli. Douglas
che vuole a tutti i costi l‘amore di
Anna per far la pace con sé stesso e
la propria timidezza. Jessica, pubblicitaria che non riesce a ottenere un‘adozione. Thomas, che pensa solo al
lavoro, ma ne è distratto da anonime
lettere d‘amore. Occorrono connes-
mama
florence
Ambasciata
del Portogallo
a Roma