Trotta bus e lavoro in nero parte la vertenza sindacale li racconto dell'autista Mirko Calella: mezzi a rischio e busta paga irregolare 1 rappresentanti Sbm all'attacco: informati Ispettorato del Lavoro e Provincia eli Luca Planasi I TRENTO Lavoro in nero, straordinari pagati meno di quanto dovuto, applicazione di un modello di contratto superato, risalente al 2006, paga base inferiore a quanto previsto. Sono questi gli elementi che hanno spinto il Sindacato di base multi categoriale (Sbm) di Trento ad aprire una vertenza sindacale contro Trotta bus, l'azienda laziale che in quest'inverno ha gestito il servizio skibus per conto di Trentino trasporti nei bacini di utenza della Val di Fassa, Val di Fiemme, del Primiero, di Trento e Monte Bondone, della Val di Sole e della raganella. Il protagonista di questa vertenza è Mirko Calella, l'autista che ha guidato gli skibus Trotta dal 14 febbraio fino al 15 marzo e che sulle pagine del Trentino, sabato e domenica, ha coraggiosamente scelto di raccontare come sono andati quei 30 giorni sulle strade della raganella tra freni in fiamme, sistemi elettrici che andavano in tilt, ruote estive che sulla neve facevano pattinare gli skibus come fossero delle slitte, incidenti e turisti allibiti per quanto accadeva. E ai disservizi, ai pericoli e alle responsabilità è seguita anche una busta paga che Mirko definisce «da ridere». «Era tutta un pasticcio - ha spiegato al Trentino - piena i I i | I f | I Un mezzo dell'azienda laziale di trasporti Trotta bus di storture e di voci strane. Io ho lavorato tutti i giorni, comprese le domeniche, per 10 ore, no stop. Il che vuol dire quasi 2 ore e mezzo di straordinari al giorno che praticamente non mi sono stati pagati. Una domenica proprio non me l'hanno conteggiata. E invece mi hanno inserito una voce indennità di mensa, come se io avessi potuto fruire di una cucina azienda- le o di qualche convenzione con chissà quale ristorante, per poi togliermela dalla busta paga. Io mi mangiavo a mie spese un panino sul mezzo e quelli mi hanno levato anche dei soldi extra». Poi ci sono 10 giorni guidati senza contratto (la firma gli è stata fatta mettere dai responsabili di Trotta bus solo il 25 febbraio retrodatando l'inizio del servizio fino al 15 febbraio) e uno, spiegano i rappresentanti dell'Sbm, il primo (il 14 febbraio), fatto eseguire direttamente in nero. Elemento quest'ultimo di enorme gravità che potrebbe provocare la nullità dell'intero contratto. Ci sono gli straordinari pagati al 20%, quando avrebbero dovuti essere retribuiti al 25%, un modello di contratto applicato superato, del 2006 (quando in 8 anni molte modifiche sono accorse in materia), e c'è una paga che lorda è stata di 857 euro quando, stando ai calcoli del sindacato, avrebbe dovuto essere intorno ai 1.500 euro. E nella situazione di Mirko si trovano altri due autisti che hanno prestato servizio per Trotta sulle strade del Trentino. Altri due lavoratori che hanno ricevuto lo stesso trattamento (eccezion fatta per il lavoro nero) e che per questo faranno a loro volta vertenza tramite l'Sbm contro l'azienda romana. Ora, per conoscenza, verrà mandata dal sindacato una lettera all'Ispettorato del Lavoro e alla Provincia e si aprirà la causa tra i lavoratori e Trotta bus. «Io voglio solo quanto che mi è dovuto conclude Mirko - ho lavorato tantissimo, ho portato in giro sulle strade della Paganella migliaia di persone, mi sono preso la responsabilità delle loro vite guidando mezzi precari e instabili. Ora chiedo ciò che mi spetta». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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