08.Lo Stato assoluto

L’assolu(smo Il modello assolu(sta. Hobbes Pun( cardine del modello assolu(sta. •  Il potere assoluto è l’unico mezzo per salvare la vita degli uomini. •  Il contra<o sociale non vede il Sovrano come parte; esso non può essere risolto altro che ripassando per lo stato di natura. •  Lo Stato è fa<o del Sovrano e della Società: se non esiste il primo non esiste neanche la seconda. •  Società di individui, non di corpi: l’unico legame che unisce i componen( della società è nell’essere suddi( dello stesso potere. Strategie dell’assolu(smo 1) Accentramento di poteri a<raverso la ridefinizione di relazioni giuridiche prima governate dai Corpi o comunque con il loro intervento. 2) Ricostruzione dello spazio giuridico di diri<o privato, inteso come strumento di governo dell’economia e di ridefinizione dell’appartenenza cetuale. I temi da affrontare. •  1) la costruzione giuridica dello Stato come sovranità; •  2) l’accentramento di poteri a<raverso l’edificazione dello Stato-­‐apparato; •  3) la conquista del potere più difficile: la faRspecie priva(s(ca 1. La costruzione giuridica della sovranità. Opere. •  Jean Bodin, Les six livres de la Republique (I sei libri dello Stato), 1576. •  Thomas Hobbes , Leviathan (1651). •  Giacomo I e Giacomo VI Stuart. Vera legge delle Libere Monarchie [1598]. •  Armand-­‐Jean Duplessis, Cardinale Richelieu (1585-­‐1642), Testamento poli(co. Bodin. Autonomia del Sovrano •  “La sovranità è il potere assoluto e perpetuo di una repubblica, ciò che i la(ni chiamano maiestas […] e gli italiani signoria” •  “Chi è sovrano non deve essere in alcun modo sogge3o al comando altrui, e deve poter dare la legge ai suddi7, e cancellare o annullare le parole inu7li in essa per sos7tuirne altre, cosa che non può fare chi è sogge3o alle leggi o a persone che eserci7no potere su di lui. Per questo la legge dice che il principe non è sogge3o all'autorità delle leggi; e anche in la7no la parola legge significa il comando di chi ha il potere sovrano.” Bodin. Assolutezza del Sovrano •  “Il principe sovrano non può mai legarsi le mani, neanche se lo voglia. Perciò alla fine degli ediR e delle ordinanze vediamo le parole ‘poiché tale è il nostro piacere’, perché sia chiaro che le leggi del principe sovrano, siano pure fondate in mo(vi validi e concre(, non dipendono che dalla sua pura e libera volontà.” Bodin. Diri<o/Legge •  “E poi, diri<o e legge sono due cose ben diverse fra loro: il diri<o riguarda l’equità e la legge comporta comando: essa non è altro che il comando del sovrano nell’esercizio del suo potere.” •  “In termini più esaR, la legge è il comando del sovrano che riguarda tuR i suddi( in generale, mentre il privilegio riguarda solo qualcuno. [...] So<o questo stesso potere di dare e annullare le leggi sono compresi tuR gli altri diriR e preroga(ve sovrane: cosicché potremmo dire che è questa la sola vera e propria preroga(va sovrana, che comprende in sé tu<e le altre. Per un confronto •  S. Tommaso d'Aquino, Summa Theologica, Prima Secundae (1270) •  ·∙ “Il comandare è essenzialmente un a<o della ragione; colui che comanda dà difaR ordine a colui che è suo suddito.” [Prima Secundae, q. 17, art.1] •  ·∙ “La legge è un ordinamento della ragione orientato al bene comune, promulgato da colui che ha la cura di una comunità.” [Summa Theologica, Prima Secundae, q. 90, art. 4] Bodin. Legge terrena/Legge divina •  “Quanto però alle leggi naturali e divine, tuR i principi della terra vi sono soggeR, né è in loro potere trasgredirle, se non vogliono rendersi colpevoli di lesa maestà divina, me<endosi in guerra contro quel Dio alla cui maestà tuR i principi della terra devono so<ostare chinando la testa con assoluto (more e piena reverenza” Bodin. Legge/Iurisdic(o •  “In termini più esaR, la legge è il comando del sovrano che riguarda tuR i suddi( in generale, mentre il privilegio riguarda solo qualcuno. [...] So<o questo stesso potere di dare e annullare le leggi sono compresi tuR gli altri diriR e preroga(ve sovrane: cosicché potremmo dire che è questa la sola vera e propria preroga(va sovrana, che comprende in sé tu<e le altre.” •  “Il principe o il duca, infaR, che ha il potere di dare la legge ai suoi suddi( colleRvamente e come singoli, non è sovrano se a sua volta la riceve da un superiore o da un uguale (anche uguale, perché chi ha un compagno ha un padrone); ancor meno poi si può dire sovrano se non ha il potere altro che in qualità di vicario, luogotenente o reggente.”[Lib. I, 10] Bodin. Preroga(ve di un unico potere. •  Ma, se si vuole enumerare queste altre preroga(ve, si può dire che esse sono il dichiarare la guerra e concludere la pace, il discutere in appello i giudizi dei magistra7, l'is(tuire o des(tuire i più al( ufficiali, l'imporre gravami e contribu7 ai suddi7 o esentarli da essi, il concedere grazie o dispense contro il rigore delle leggi, l'alzare o abbassare il (tolo, valore e piede delle monete, il far giurare suddi( e uomini ligi di serbare fedeltà senza alcuna eccezione a colui cui il giuramento è dovuto. Ecco tu<e le preroga(ve sovrane, comprese nell'ambito del diri<o di dare la legge colleRvamente e singolarmente, non ricevendola da nessuno fuorché da Dio. Per riassumere •  Lo Stato è Sovranità, quindi potere: –  Autonomo; –  Assoluto; –  Autoreferenziale; •  La Sovranità si esprime a<raverso la legge: –  Posi(va; –  Assoluta –  Onnicomprensiva. Hobbes. Il Potere •  “conferire ogni proprio potere e forza ad un solo uomo, o a un’unica assemblea di uomini, che abbia la capacità di ridurre ogni loro volere da una pluralità di voci ad una sola volontà: che è tanto quanto dire di affidare ad un uomo o a un’assemblea di uomini di dominare le loro persone;....e di qui in avan7 di so3ome3ere ciascuno la propria volontà alla sua, e il proprio giudizio al suo giudizio. “ Hobbes. La Comunità •  Ciò è più che consen7re, o accordarsi, su qualcosa; esso rappresenta una vera unità di tuR loro in uno solo e la stessa persona, fa<a dall’accordo di ciascun uomo con ciascun altro, fa<a in modo tale che ogni sogge<o possa dire a ciascun altro: io autorizzo e cedo il mio diri<o a governare me stesso a quest’uomo o a questa assemblea di uomini alla sola condizione che anche tu ceda il tuo stesso diri<o a lui e autorizzi ogni sua azione nello stesso modo. Ciò fa<o, la molFtudine così riunita in una sola persona è chiamata una COMUNITÀ (COMMONWEALTH), in la(no una CIVITAS. Questa è la nascita del grande LEVIATANO...” Hobbes. Il Sovrano •  E in lui stesso consiste l’essenza della Comunità; la quale, per darne una definizione, è: una persona, della cui origine si sono resi autori mol7ssimi soggeN, a<raverso un reciproco accordo gli uni verso gli altri, che può usare la forza e i mezzi di tuR loro nel momento in cui deve trovare rimedi per la loro coesistenza pacifica e la difesa comune. E colui che incarna questa persona è chiamato sovrano, ed è de<o avere il potere sovrano, e chiunque gli sia inferiore è de<o suo suddito. Hobbes. La legge •  “ M a c o s ì c o m e g l i u o m i n i , p e r i l mantenimento della pace e la conservazione di sé stessi, hanno creato un uomo ar7ficiale, che noi chiamiamo la Comunità; allo stesso modo hanno fa3o catene ar7ficiali, chiamate leggi civili, che essi stessi, a<raverso reciproci accordi, hanno stre<o ad un capo alle labbra di quest’uomo, o assemblea, cui essi hanno dato il potere sovrano e all’altro alle loro proprie orecchie.” Per riassumere •  Il Potere nasce come cessione di parte della libertà dei singoli, totalmente autonomi per natura; •  Tale cessione cos(tuisce una comunità, che si regge sulla condizione di reciprocità e di eguaglianza nella limitazione dell’autonomia; •  La comunità è il Sovrano: il Monarca e i Suddi( ne cos(tuiscono parte integrante. La vera legge delle libere monarchie •  I Re, pertanto, esiste<ero in Scozia prima che venisse stabilito ogni altro ordine fra uomini e prima che un qualsiasi Parlamento si riunisse o fossero fa<e delle leggi; e da loro furono distribuite le terre (che prima erano tu<e di loro proprietà), così come da loro furono cos(tui( e dis(n( gli sta( delle persone, e stabilite le forme del governo. E da ciò deriva necessariamente che furono i Re ad essere autori e reda<ori delle leggi e non si può sostenere invece l’opposto, cioè che furono queste a creare i Re […] •  E’ in applicazione di ques( fondamentali principi che noi vediamo quo(dianamente come nel Parlamento (che non è altro che la corte suprema del Re e dei suoi vassalli) le leggi vengano fa<e dal Re su richiesta e con l’aiuto dei suddi(, i quali solo possono me<erle per iscri<o. Richelieu •  “Quando Vostra Maestà decise di concedermi l’ingresso nel Suo Consiglio e la fiducia per la conduzione degli affari, gli ugonoR dividevano lo Stato con Ella, i Grandi si comportavano come se non fossero sta( suddi( e i più poten( governatori delle province agivano come Sovrani nelle loro cariche. Il caRvo esempio degli uni e degli altri era così dannoso per questo Regno che le Compagnie più regolate ne venivano influenzate e, in alcuni casi, riducevano, per quanto potevano, la Vostra legiRma autorità per spingere la loro al di là dei termini della ragione. TuR misuravano il proprio merito con la propria audacia e, invece di valutare i benefici ricevu( da Vostra Maestà nel loro giusto valore, li apprezzavano solo se proporziona( alla sregolatezza della loro fantasia. I più intraprenden( erano i più s(ma( e considera( i più saggi, spesso anche i più premia(.” Per riassumere •  Il potere assoluto deve: – Rileggere la storia eliminando dal proprio passato la iurisdic(o; – Appropriarsi di ogni spazio di autorità; – Impedire il nascere di nuovi corpi intermedi.