La teoria degli insiemi è arrivata ad avere il ruolo di teoria fondamentale nella matematica moderna, nel senso di una teoria invocata per giustificare le assunzioni fatte riguardo all'esistenza degli oggetti matematici (come i numeri o le funzioni) e delle loro proprietà. Le formulazioni formali della teoria degli insiemi hanno giocato anche un ruolo fondamentale nello specificare un ideale teorico di rigore matematico nelle dimostrazioni.. Si deve ricordare inoltre che ci sono matematici che usano e promuovono diversi approcci ai fondamenti della matematica. I concetti basilari della teoria degli insiemi sono "insieme" e "appartenenza". Un insieme è pensato come una collezione di oggetti, chiamati elementi (o membri) dell'insieme. In matematica, gli elementi di un insieme sono oggetti matematici qualsiasi, e in particolare possono essere insiemi. Quindi si parla dell'insieme N dei numeri naturali { 0, 1, 2, 3, 4, ... }, dell'insieme dei numeri reali, e dell'insieme delle funzioni che associano numeri naturali a numeri naturali; ma anche, ad esempio, dell'insieme { 0, 2, N } che ha come elementi i numeri 0 e 2 e l'insieme N. Inizialmente fu sviluppata quella che ora è chiamata teoria "ingenua" o "intuitiva" degli insiemi. L'idea importante di Cantor, che rese la teoria degli insiemi un nuovo campo di studio, è stata quella di affermare che due insiemi A e B hanno lo stesso numero di elementi se esiste un modo di appaiare esaustivamente gli elementi di A con gli elementi di B. Dagli assiomi iniziali della teoria degli insiemi è possibile costruire tutti gli altri concetti e oggetti matematici: numero, continuo, ordine, relazione, funzione, Ad esempio, mentre gli elementi di un insieme non hanno un ordine intrinseco, è possibile costruire modelli di liste ordinate. Il passo fondamentale è la capacità di modellare la coppia ordinata ( a, b ) che rappresenta l'appaiamento di due oggetti nell'ordine dato. la proprietà che definisce una coppia ordinata è ( a, b ) = ( c, d ) se e solo se a = c e b = d. L'approccio fondamentalmente è quello di specificare i due elementi e indicare quale è il primo, usando la costruzione: Poiché le relazioni, e in particolare le funzioni sono definite come insiemi di coppie ordinate, ed esistono costruzioni progressive degli interi, razionali, reali e numeri complessi a partire dall'insieme dei numeri naturali. INCLUSIONE Nella teoria degli insiemi l'inclusione inclusione è una relazione tra gli elementi di due insiemi, tale che gli elementi della relazione appartengono ad entrambi gli insiemi. In simboli, dati due insiemi A e B: oppure a parole: B è contenuto o incluso uso in A solo se, pero ogni elemento x, se appartiene a B allora x appartiene ad A SOTTOINSIEME Nella teoria degli insiemi si definisce con sottoinsieme un insieme che è contenuto in un altro insieme al quale si riferisce, vale a dire che l'insieme B è un sottoinsieme di A se tutti gli elementi contenuti in B sono anche contenuti in A ELABORATO DA: GRETA GR BOTTONI E CLAUDIA CAMPAGNA ,1SD,2013-2014 La teoria degli insieme. Di aurora cesandri ϑ La teoria degli insiemi è una branca della matematica creata principalmente dal matematico tedesco Georg Cantor alla fine del XIX secolo. Inizialmente controversa, la teoria degli insiemi è arrivata ad avere il ruolo di teoria fondamentale nella matematica moderna, nel senso di una teoria invocata per giustificare le assunzioni fatte riguardo all'esistenza degli oggetti matematici (come i numeri o le funzioni) e delle loro proprietà. Le formulazioni formali della teoria degli insiemi hanno giocato anche un ruolo fondamentale nello specificare un ideale teorico di rigore matematico nelle dimostrazioni. Mentre i concetti basilari della teoria degli insiemi sono usati ovunque in matematica, la teoria in sé è seguita come tema specialistico da un numero relativamente piccolo di matematici e logici. Si deve ricordare inoltre che ci sono matematici che usano e promuovono diversi approcci ai fondamenti della matematica. In pratica la teoria degli insiemi sono "insieme" e "appartenenza". Un insieme è pensato come una collezione di oggetti, chiamati elementi (o membri) dell'insieme. In matematica, gli elementi di un insieme sono oggetti matematici qualsiasi, e in particolare possono essere insiemi. perciò si parla dell'insieme N dei numeri naturali { 0, 1, 2, 3, 4, ... }, dell'insieme dei numeri reali, e dell'insieme delle funzioni che associano numeri naturali a numeri naturali; ma anche, ad esempio, dell'insieme { 0, 2, N } che ha come elementi i numeri 0 e 2 e l'insieme N. Le origini degli insiemi: L'idea importante di Cantor, che rese la teoria degli insiemi un nuovo campo di studio, è stata quella di affermare che due insiemi A e B hanno lo stesso numero di elementi se esiste un modo di appaiare esaustivamente gli elementi di A con gli elementi di B. Quindi l'insieme N dei numeri naturali ha la stessa cardinalità dell'insieme Q dei numeri razionali (entrambi sono detti numerabili), anche se N è un sottoinsieme proprio di Q. D'altra parte, l'insieme R dei numeri reali non ha la stessa cardinalità di N o Q, ma una maggiore (è detto non numerabile). Cantor fornì due dimostrazioni della non numerabilità di R, e la seconda di queste, che sfrutta quella che è nota come costruzione diagonale, ha avuto una straordinaria influenza e innumerevoli applicazioni in matematica e logica. Cantor andò oltre e costruì una gerarchia infinita di insiemi infiniti, i numeri ordinali e cardinali. Questo procedimento era controverso ai suoi tempi, e aveva l'opposizione del finitista Leopold Kronecker, ma oggi non c'è disaccordo significativo fra i matematici sulla correttezza delle idee di Cantor. Cantor sviluppò la teoria degli insiemi ancora in termini "ingenui", nel senso che non aveva una precisa assiomatizzazione in mente. In retrospettiva, possiamo dire che Cantor usava implicitamente l'assioma di estensionalità, l'assioma dell'infinito e l'assioma di comprensione. Tuttavia l'ultimo porta direttamente al paradosso di Russell, mediante la costruzione dell'insieme S := {A : A non è in A} degli insiemi che non appartengono a sé stessi. (Se S appartiene a sé stesso, allora non vi appartiene, portando a una contraddizione, così S non può appartenere a sé stesso. Ma allora S dovrebbe appartenere a sé stesso, portando ad un assurdo.) Quindi gli insiemisti furono costretti ad abbandonare o la logica classica o la comprensione illimitata, e la seconda scelta fu considerata molto più ragionevole. (Benché l'intuizionismoabbia un notevole seguito, il paradosso continua a valere anche nella logica intuizionistica. Teoria degli insiemi (ZFC) come fondamento della matematica: Dagli assiomi iniziali della teoria degli insiemi è possibile costruire tutti gli altri concetti e oggetti matematici: numero, continuo, ordine, relazione, funzione, etc. Ad esempio, mentre gli elementi di un insieme non hanno un ordine intrinseco, è possibile costruire modelli di liste ordinate. Il passo fondamentale è la capacità di modellare la coppia ordinata ( a, b ) che rappresenta l'appaiamento di due oggetti nell'ordine dato. La proprietà che definisce una coppia ordinata è ( a, b ) = ( c, d ) se e solo se a = c e b = d. L'approccio fondamentalmente è quello di specificare i due elementi e indicare quale è il primo, usando la costruzione: ( a, b ) = { { a, b }, { a } }. Le liste ordinate di lunghezza maggiore possono essere costruite induttivamente: ( a, b, c ) = ( ( a, b ), c ) ( a, b, c, d ) = ( ( a, b, c ), d ) ...Un altro esempio è una costruzione minimale per i numeri naturali, principalmente basata sull'assioma dell'infinito, dovuta a von Neumann. Abbiamo bisogno di produrre una successione infinita di insiemi, dotata di una relazione di 'successore', come modello degli assiomi di Peano. Questa procedura fornisce una rappresentazione canonica per il numero N, come particolare scelta di un insieme contenente esattamente N elementi distinti. Procediamo induttivamente: 0 = {} 1 = { 0 } = { {} } 2 = { 0, 1 } = { {}, { {} } } 3 = { 0, 1, 2 } = { {}, { {} }, { {}, { {} } } } ...ad ogni passo costruiamo un nuovo insieme di N elementi come l'insieme degli elementi (già definiti) 0, 1, 2, ..., N - 1. Più formalmente, ad ogni passo il successore di N è N ∪ { N }. In questo modo si ottiene un modello adeguato per l'intero insieme dei numeri naturali. Poiché le relazioni, e in particolare le funzioni sono definite come insiemi di coppie ordinate, ed esistono costruzioni progressive degli interi, razionali, reali e numeri complessi a partire dall'insieme dei numeri naturali, siamo in grado di modellare essenzialmente tutte le strutture familiari della matematica. Spesso si afferma che la teoria assiomatica degli insiemi è un fondamento adeguato per la matematica moderna, nel senso che in principio tutte le dimostrazioni possono essere scritte formalmente in termini di teoria degli insiemi. Tuttavia in generale non c'è nessun vantaggio nel fare questo, perché le differenze nei risultati rispetto alla pratica usuale sono minime. Un'area in cui può apparire uno scarto fra la pratica e la formalizzazione è la teoria delle categorie, dove ad esempio un concetto come 'la categoria di tutte le categorie' richiede un trattamento insiemistico particolarmente accurato. La teoria degli insiemi è una branca della matematica creata principalmente dal matematico tedesco Georg Cantor alla fine del XIX secolo. La teoria degli insiemi svolge un ruolo importante per i fondamenti della matematica e si colloca nell'ambito della logica matematica.Teoria degli insiemi dovrebbe essere la base di tutte le matematiche: e' la disciplina che va studiata prima di tutte le altre che dovrebbero avvantaggiarsi del suo linguaggio e dei suoi concetti .Purtroppo, dopo l'entusiasmo inziale, dagli inizi del 1900 l'importanza di teoria degli insiemi e' stata molto ridimensionata. Non e' possibile definire l'insieme: essendo uno dei concetti primitivi della matematica ognuno di noi dovrebbe possederlo e tale concetto dovrebbe essere lo stesso per ciascuno di noi. Comunque intuitivamente si puo' dire che quando abbiamo degli oggetti se riusciamo a considerarli collegati tra loro allora abbiamo un insieme. La prima cosa da dire e' che gli oggetti (elementi) che compongono l'insieme devono sempre essere ben definiti prima ancora di considerare l'insieme stesso. Useremo le lettere minuscole dell'alfabeto per indicare gli oggetti (elementi) di un insieme:a,b,c,d…. L'idea importante di Cantor, che rese la teoria degli insiemi un nuovo campo di studio, è stata quella di affermare che due insiemi A e B hanno lo stesso numero di elementi se esiste un modo di appaiare esaustivamente gli elementi di A con gli elementi di B. Gaia De Luca 1°sD ϑ Georg Cantor è stato un matematico tedesco, diede origine alla teoria degli insiemi (1874-1884). Cantor ha allargato la teoria degli insiemi fino a comprendere al suo interno i concetti di numeri transfiniti, numeri cardinali e ordinali. Inizialmente controversa, la teoria degli insiemi è arrivata ad avere il ruolo di teoria fondamentale nella matematica moderna, nel senso di una teoria invocata per giustificare le assunzioni fatte riguardo all'esistenza degli oggetti matematici (come i numeri o le funzioni) e delle loro proprietà. Non e' possibile definire l'insieme: essendo uno dei concetti primitivi della matematica ognuno di noi dovrebbe possederlo e tale concetto dovrebbe essere lo stesso per ciascuno di noi. Comunque intuitivamente si puo' dire che quando abbiamo degli oggetti se riusciamo a considerarli collegati tra loro allora abbiamo un insieme. La prima cosa da dire e' che gli oggetti (elementi) che compongono l'insieme devono sempre essere ben definiti prima ancora di considerare l'insieme stesso. Benedetta Ferrazza La Teoria Degli Insiemi Teoria assiomatica degli insiemi è stata creata dal matematico George Cantor nel XIX secolo. Georg Ferdinand Ludwig Philipp Cantor è stato un famoso matematico tedesco, nacque a San San Pietro Burgo, studiò all’università dove sviluppò la teoria degli insiemi, insiemi, ma alcuni matematici contestarono il modo di pensare di Cantor .I I concetti essenziali della teoria degli insiemi sono le parole "insieme" e "appartenenza". Un insieme è composto da elementi, gli elementi sono oggetti matematici qualsiasi. Gli insiemi sono divisi in: Insieme N dei numeri naturali { 0, 1, 2, 3, 4, ... }, insieme Q = { m/n : mZ, nZ e n 0}, insieme Z Z = {..., -3, 3, -2, -1, 0, 1 , 2 , 3 , 4…} , insieme che non contiene nessun numero . Gli insiemi possono essere rappresentati nelle loro operazioni con i diagrammi di Eulero-Venn. Eulero Ogni insieme di appartiene infatti: B è sottoinsieme di A e A contiene gli elementi di B, quinidi A è transito di B e si indica con: . Quando A è unito in B si indica con . Anche con gli insiemi iemi si possono fare operazioni. Cantor diede origine alla teoria degli insiemi (1874-1884).[3] 1884).[3] Fu il primo a capire che gli insiemi infiniti possono avere diverse grandezze: dapprima mostrò che dato un qualsiasi insieme A, esiste l'insieme di tutti i possibili sottoinsiemi di A, chiamato chiamat l'insieme potenza di A Gabbiati Sara Unione (insiemistica) Nella teoria degli insiemi esiste un'operazione detta unione (simbolo ) di insiemi. insiemi Dati due insiemi A e B, laa loro unione è un insieme formato da tutti e soli gli elementi che appartengono: • • • al solo insieme A, al solo insieme B, a entrambi. L'unione è una operazione binaria. binaria Nell'algebra booleana corrisponde all'operatore OR; in logica, corrisponde alla disgiunzione. Indice [nascondi] • • • • • 1 Definizione 2 Esempi 3 Proprietà 4 Voci correlate 5 Altri progetti Definizione L'unione di due insiemi A e B si denota comunemente con " ". x è un elemento di se, e solo se, x è un elemento di almeno uno degli insiemi A e B, in simboli: L'unione di due o più insiemi è detta disgiunta se gli insiemi hanno intersezione vuota. In generale, data una arbitraria famiglia di insiemi, l'unione è definita come l'insieme a cui un elemento x appartiene se e solo se appartiene ad almeno uno degli . Esempi Come esempio si possono considerare due insiemi finiti, un insieme con un numero finito di elementi: A = {1, 2, 3} e B = {2, 3, 4}. In questo caso si ottiene l'unione prendendo gli elementi che appartengono ad almeno uno dei due insiemi: . Un altro esempioo è dato da due insiemi definiti mediante una proprietà dei loro elementi: Siano: • • A l'insieme dei numeri interi divisibili per 4, B l'insieme dei numeri interi divisibili per 6. è l'insieme dei numeri interi divisibili per 4 e/o per 6. Proprietà L'unione di due insiemi Unione di una sfera e un cubo parzialmente sovrapposti L'unione è un'operazione operazione commutativa, commutativa in simboli: Infatti L'unione è un'operazione operazione associativa: associativa Infatti Per questo si può rinunciare alle parentesi quando si considera l'unione di più di due insiemi, scrivendo A U B U C. Cantor Georg Ferdinand Ludwing Philipp Cantor (nato a San Pietroburgo il 3 marzo del 1845 e morto ad Halle il 6 gennaio del 1918)) viene considerato il padre della teoria degli insiemi. insiemi Quest’ultima, studiata nell’ambito della matematica generale, ha relazioni con l’algebra, l’analisi, la geometria. geometria A dire il vero il concetto di insieme era già presente nella matematica, matematica, ma Cantor sviluppò quello di corrispondenza biunivoca tra insiemi finiti o infiniti giungendo così alla definizione di numeri cardinali infiniti. A lui si deve anche l’idea che esistono vari gradi di infinito. infinito. Egli dimostrò che, come accade per i numeri interi che possono essere ordinati, anche gli infiniti non sono tutti uguali. La teoria degli insiemi elaborata da Contor, nonostante le critiche, rimane ancora ancora oggi alla base dello studio delle proprietà degli insiemi infiniti. Va ricordato, che proprio i rifiuti del mondo accademico, compromisero la sua salute mentale tanto da portarlo alla depressione. A cura di Galieti Michela Maria Teoria degli insiemi Teoria degli insiemi dovrebbe essere la base di tutte le matematiche: e' la disciplina che va studiata prima di tutte le altre che dovrebbero avvantaggiarsi del suo linguaggio e dei suoi concetti. Non e' possibile definire l'insieme essendo uno dei concetti primitivi della matematica. Simboli Useremo le lettere minuscole dell'alfabeto per indicare gli oggetti (elementi) di un insieme a b c d . . . . . . . Useremo le lettere maiuscole per indicare un insieme, ad esempio A sara' l'insieme A Per indicare un insieme utilizzeremo talvolta le parentesi graffe, come ad esempio { a , b } insieme formato dagli elementi a e b Per indicare che un elemento appartiene ad un insieme useremo il simbolo a A l'elemento a appartiene all'insieme A Rappresentazione di un insieme Possiamo utilizzare vari modi per rappresentare un insieme. Possiamo avere: • • • Rappresentazione tabulare Rappresentazione mediante grafico Rappresentazione mediante caratteristica Rappresentazione tabulare La rappresentazione tabulare si ottiene enumerando gli oggetti entro parentesi graffe; esempio: voglio considerare l'insieme A composto dai primi quattro numeri naturali 1 2 3 4 posso scrivere A = { 1, 2, 3, 4 } Rappresentazione mediante grafici (grafici di Eulero-Venn) Possiamo racchiudere gli oggetti che ci interessano entro una linea chiusa continua e non intrecciata come dalla figura qui a fianco che rappresenta sempre l'insieme A composto dai primi quattro numeri naturali 1 2 3 4 Rappresentazione mediante caratteristica Possiamo anche rappresentare l'insieme enunciando la caratteristica che tiene "assieme" gli oggetti: ad esempio posso caratterizzare l'insieme A delle pagine precedenti come l'insieme dei numeri naturali minori di 5 A = { x N : x < 5 } A e' l'insieme degli elementi appartenenti ad N tali che l' elemento sia minore di 5 Intersezione fra insiemi L'intersezione fra due insiemi e' l'operazione che associa ai due insiemi l'insieme i cui elementi appartengono contemporaneamente al primo e al secondo insieme Si indica come A B Vediamo un esempio, in Dati (si legge rappresentazione gli A intersezione B) tabulare. insiemi: A = { 1, 2, 3, 4 } B = { 3, 4, 5, 6 } A B = { 3, 4 } devo prendere tutti gli elementi che appartengono ad A e contemporaneamente appartengono a B. Mediante i diagrammi in azzurro l'insieme intersezione Mediante caratteristica A = { x N : x < 5 } B={x N:2<x<7} A B = { x N : x < 5 e contemporaneamente 2 < x < 7 } = ={x N:2<x<5} Differenza Si definisce differenza fra due insiemi l'insieme degli elementi del primo insieme che non appartengono al secondo insieme; Si indica come A \ B od anche A-B si legge differenza fra A e B Abbiamo due casi • il secondo insieme non e' contenuto completamente nel primo insieme; in tal caso si parla semplicemente di differenza esempio: Dati gli insiemi A = { 1, 2, 3, 4 } B = { 3, 4, 5, 6 } A \ B = A-B = { 1, 2 } devo prendere tutti gli elementi che appartengono ad A e non appartengono a B in diagrammi di Eulero-Venn l'insieme differenza e' in azzurro • il secondo insieme e' contenuto nel primo insieme B in tal caso si parla di differenza complementare esempio: Dati gli insiemi A = { 1, 2, 3, 4 } B = { 3, 4 } A; A \ B = A-B = { 1, 2 } devo prendere tutti gli elementi di A che non appartengono a B in diagrammi di Eulero-Venn l'insieme differenza e' in azzurro Chiara Gatta 1SD STORIA DELL’ INSIEMISTICA La figura di Cantor (1845 - 1918) è particolare nella storia della matematica. Con una semplificazione un po' ironica, e' rimasto famoso infatti per due aspetti, cioè per avere introdotto "la teoria degli insiemi", e per essere stato poco compreso nel suo tempo. In realtà il concetto di insieme è presente da sempre nella matematica. Precisamente Cantor ha sviluppato il concetto di corrispondenza biunivoca tra insiemi (finiti o infiniti), che porta alla definizione dei numeri cardinali infiniti. La sua opera ra porta alcune profonde rivoluzioni concettuali. La più importante è che ci sono diversi gradi di infinito. Il concetto di infinito non è più lo stesso dopo l’opera di Cantor. Concetti fondamentali I concetti basilari della teoria degli insiemi sono "insieme" "insieme" e "appartenenza". Un insieme è pensato come una collezione di oggetti, chiamati elementi (o membri) dell'insieme. In matematica, gli elementi di un insieme sono oggetti matematici qualsiasi, e in particolare possono essere insiemi. Quindi si parla dell'insieme N dei numeri naturali { 0, 1, 2, 3, 4, ... }, dell'insieme dei numeri reali, e dell'insieme delle funzioni che associano numeri naturali a numeri naturali; ma anche, ad esempio, dell'insieme { 0, 2, N } che ha come elementi i numeri 0 e 2 e l'insieme l' N. L’ idea centrale della teoria di Canton L'idea importante di Cantor, che rese la teoria degli insiemi un nuovo campo di studio, è stata quella di affermare che due insiemi A e B hanno lo stesso numero di elementi se esiste un modo di accoppiare re esaustivamente gli elementi di A con gli elementi di B. Quindi l'insieme N dei numeri naturali ha la stessa cardinalità dell'insieme Q dei numeri razionali (entrambi sono detti numerabili), anche se N è un sottoinsieme proprio di Q. Elementes de Mathematique Mathematique La teoria degli insiemi viene presa come linguaggio fondante negli "Eléments de Mathématique" di Bourbaki (dagli anni '30 in poi). Entra prepotentemente nella didattica negli anni '60. Si tratta di un linguaggio con cui si vuole permeare tutta la matematica dalle fondamenta, che corrisponde in campo pedagogico allo strutturalismo (Piaget). Il titolo degli "Eléments de Mathématique" sembra modesto, in realtà è ambizioso perché si riferisce agli elementi di Euclide. Nel primo libro degli “ Elémentss de Mathématique” si introducono concetti diventati poi di uso corrente, come unione, intersezione, funzione (iniettiva e suriettiva), relazione di equivalenza. Si tratta di un libro senza figure, questo è un fatto da sottolineare. Le figure con cui gli insiemi i entrano nella didattica sono abbastanza povere dal punto di vista concettuale (si pensi ai diagrammi di Eulero-Venn), Venn), ma hanno un valore didattico importante. Ricordiamo che il concetto di relazione di equivalenza è alla base della classificazione di di oggetti rispetto a certe proprietà, che è uno dei motori principali su cui si fonda il nostro pensiero. Michela Izzo 1SD La storia dell’ insiemistica DEFINIZIONE: L’ insieme un raggruppamento di oggetti con una stessa caratteristica, che deve essere un criterio oggettivo che permetta di stabilire se un elemento appartiene o non appartiene all'insieme Insieme vuoto Insieme Finito Un insieme può essere finito o Infinito. L'insieme si dice finito quando è costituito da un numero finito di elementi. Si dice infinito quando è costituito da un numero infinito di elementi. Si dice insieme vuoto un insieme che non ha elementi. LA STORIA: Fino a tempi relativamente recenti, il concetto di insieme , era trattato in modo intuitivo. Fu invece il matematico tedesco Georg Cantor a costruire una teoria vera e propria degli insiemi, alla fine del XIX secolo. La teoria di Cantor, poi integrata e migliorata da matematici successivi, si basa su due concetti fondamentali: quello di insieme e quello di appartenenza. L'insieme è una “collezione di elementi”, e un elemento matematico può essere qualunque cosa, anche un insieme stesso. Simbolo N Z Q Nome Insieme dei numeri naturali Insieme dei numeri interi Insieme dei numeri razionali Unione Intersezione Inclusione Inclusione e uguale Appartenenza Non appartenenza Insieme vuoto Mancinelli Un breve cenno storico sulla nascita degli insiemi e il loro uso in Matematica. Nella seconda metà del XIX secolo era in corso una ampia discussione su natura, definizione ed esistenza dei numeri reali, come ultimo passo di un processo più ampio noto sotto il nome di Aritmetizzazione dell'Analisi, cioè il tentativo di ricondurre le proprietà di enti e concetti usati ormai da tempo in Analisi matematica (i numeri reali, le funzioni, la continuità, infiniti ed infinitesimi, …) ai veri numeri, cioè i numeri naturali, considerati assieme alle loro proprietà aritmetiche. In verità ci si "accontentava" di ricondurre l'Analisi all'aritmetica di Q ai cui elementi si riconosceva, in modo abbastanza generale, la natura di numero. Il concetto di insieme Non e' possibile definire l'insieme: essendo uno dei concetti primitivi della matematica ognuno di noi dovrebbe possederlo e tale concetto dovrebbe essere lo stesso per ciascuno di noi. Comunque intuitivamente si puo' dire che quando abbiamo degli oggetti se riusciamo a considerarli collegati tra loro allora abbiamo un insieme. La prima cosa da dire e' che gli oggetti (elementi) che compongono l'insieme devono sempre essere ben definiti prima ancora di considerare l'insieme stesso. vediamo un po' di nomenclatura (simboli) Useremo le lettere minuscole dell'alfabeto per indicare gli oggetti (elementi) di un insieme a b c d....... Useremo le lettere maiuscole per indicare un insieme, ad esempio A sara' l'insieme A Per indicare un insieme utilizzeremo utilizzeremo talvolta le parentesi graffe, come ad esempio { a , b } insieme formato dagli elementi a e b Per indicare che un elemento appartiene ad un insieme useremo il simbolo a A l'elemento a appartiene all'insieme A Rappresentazione di un insieme Possiamo utilizzare vari modi per rappresentare un insieme: Possiamo avere rappresentazione tabulare Rappresentazione mediante grafico . Rappresentazione tabulare La rappresentazione tabulare si ottiene enumerando gli oggetti entro parentesi graffe; esempio: voglio considerare l'insieme A composto dai primi quattro numeri naturali 1 2 3 4 posso scrivere A = { 1, 2, 3, 4 } Rappresentazione mediante grafici (grafici di Eulero-Venn) Eulero Possiamo racchiudere gli oggetti che ci interessano entro una linea chiusa continua e non intrecciata come dalla figura qui a fianco che rappresenta sempre l'insieme A composto dai primi quattro numeri naturali 1 2 3 4. Sophia STORIA DELL’INSIEMISTICA Nella seconda metà del XIX secolo era in corso una ampia discussione su natura, definizione ed esistenza dei numeri reali, come ultimo passo di un processo più ampio noto sotto il nome di Aritmetizzazione dell'Analisi, cioè il tentativo di ricondurre le proprietà di enti e concetti usati ormai da tempo in Analisi matematica (i numeri reali, le funzioni, la continuità, infiniti ed infinitesimi, …) ai veri numeri, cioè i numeri naturali, considerati assieme alle loro proprietà aritmetiche. In verità ci si "accontentava" di ricondurre l'Analisi all'aritmetica di _, ai cui elementi si riconosceva, in modo abbastanza generale, la natura di numero. Le proposte più importanti, quelle di Weierstrass, di Cantor e di Dedekind, dei primi anni '70 del XIX secolo, usavano già costruzioni riconducibili agli insiemi. L'opera di Frege poi, mostra il posto fondamentale della nozione di insieme. Gli insiemi sono presenti nei programmi didattici odierni, spesso accompagnati da distinguo e cautele (ad esempio nei programmi per le scuole elementari). La ragione di ciò è forse da ricercarsi nel fatto che per un decennio, a partire dal 1960 si era ritenuto, a ragione o a torto, che l'insegnamento esplicito della Insiemistica avrebbe promosso la comprensione anche di altri concetti Per alcuni testi ed estensori di programma, l'Insiemistica è parte integrante della Logica (MPI,1985). Per questo chi tratta gli argomenti riguardo agli insiemi ritiene di avere svolto la parte di Logica. Così non è, o almeno, questo è un modo assai riduttivo e storicamente scorretto di interpretare il tema. L'idea ambiziosa che mi propongo qui è di contribuire a chiarire punti non sempre presi in considerazione dalle pubblicazioni didattiche e divulgative di Teoria degli Insiemi e che spesso generano confusioni e incomprensioni sia nei docenti che nei discenti e, nel contempo, di fornire informazioni su teorie di grande interesse sia matematico che metodologico. Il docente accorto può sicuramente evitare le precisazioni che propongo, non deve però ritenerle superflue perché deve essere pronto, in caso di difficoltà da parte del discente a comprendere l'origine di tali difficoltà.to esplicito della Insiemistica avrebbe promosso la comprensione anche di altri concetti. Serve e la teoria degli insiemi? Molta matematica, anche universitaria, sembra farne a meno. Quello che è assai diffuso nella presentazione odierna della Matematica è il linguaggio della Teoria degli insiemi. Ad esempio in testi di Geometria (che per sua natura potrebbe farne a meno!) si trovano spesso affermazioni quali: una retta è un insieme di punti, un punto appartiene ad una retta, affermazioni talvolta presentate mediante il simbolismo specifico degli insiemi. Ormai la Teoria degli insiemi, o peggio l'Insiemistica, è divenuta bagaglio comune nella scuola italiana, a partire dalla fascia dell'obbligo, come prevedono i programmi per la Scuola Primaria. I motivi di ciò si possono ricollegare a svariate ragioni didattiche e storiche. Il mio intendimento è di proporre oporre una riflessione spero interessante, sulla Teoria degli Insiemi e nel contempo di puntualizzare alcuni aspetti collegati alle scritture scelte. Molto spesso si legge sui testi scolastici, anche universitari, che gli insiemi sono collezioni di oggetti e su questa strada poi ci si muove per introdurre in modo abbastanza elementare le più semplici collezioni in senso intuitivo, salvo precisarne poi l'uso. Manca spesso la precisazione che si considerano le collezioni di tutti e soli gli oggetti di un certo o tipo, precisato appunto dall'insieme. E' questo l'approccio originale che trae origine dalle ricerche di Cantor. In esso convergono idee più antiche provenienti dalla filosofia greca. In sostanza la definizione cantoriana di insieme discende dal principio o di comprensione, vale a dire l’affermazione che una proprietà j individui univocamente una collezione, quella di tutti e soli gli elementi che soddisfano la proprietà j. CANTOR La figura di Cantor (1845 - 1918) è particolare nella storia della matematica. Con una semplificazione un po' ironica, e' rimasto famoso infatti per due aspetti, cioè per avere introdotto "la teoria degli insiemi", e per essere stato poco compreso nel suo tempo. In realtà il concetto di insieme è presente da sempre nella nella matematica. Precisamente Cantor ha sviluppato il concetto di corrispondenza biunivoca tra insiemi (finiti o infiniti), che porta alla definizione dei numeri cardinali infiniti. infiniti La sua opera porta alcune profonde rivoluzioni concettuali. La più importante important è che ci sono diversi gradi di infinito. Il concetto di infinito non è più lo stesso dopo l’opera di Cantor. LA MATEMATICA MODERNA Occorre subito sfatare il mito che il linguaggio della teoria degli insiemi porti con sè immediatamente dei nuovi contenuti interessanti. O meglio, i contenuti interessanti ci sono, ma occorre fare parecchia strada per apprezzarli. Spieghiamoci meglio: il linguaggio con cui si esprimono i risultati più rivoluzionari di Cantor (si veda in seguito) seguito) è proprio quello della teoria degli insiemi. Si può quindi credere a prima vista che con l’introduzione didattica degli insiemi si possano far intravedere agli studenti risultati interessanti, che altrimenti non sarebbero stati alla loro portata. In realtà ealtà negli esempi elementari si trattano soprattutto insiemi finiti, e si corre il rischio di studiare il linguaggio come fine a se stesso, senza applicazioni stimolanti. Ad esempio, approfondire le funzioni Col nome di matematica moderna che, è bene intendersi, ndersi, è ormai desueto, si intendeva una fondazione formale basata sulla teoria degli insiemi, su cui si sviluppano le relazioni (d’ordine, d’equivalenza), le funzioni, l’algebra astratta e poi la geometria e l’analisi. A titolo d’esempio riportiamo come veniva definito un angolo nel piano E in un manuale per il liceo francese del 1971, senza alcuna figura. A cura di Marta Popolo,1°SD Popolo, 2013-2014 Storia degli insiemi La teoria degli insiemi ha introdotto una matematica sganciata da ciò di cui prevalentemente si occupa: numeri ed enti geometrici. Noi ci chiediamo come mai, nell' arco dei tempi, alcuni illustri matematici sono stati spinti verso questo studio. La risposta la possiamo trovare tornando indietro nel tempo, esattamente nella seconda metà dell' ottocento, quando il progredire di tutte le scienze in generale causò, nei vari settori, una crescita di interessi di vastissime dimensioni. Nella matematica questo progresso portò ad un frazionamento in varie parti che si svilupparono in maniera autonoma e che quindi risultarono sganciate le une dalle altre. Bisognava trovare una teoria generale che riuscisse a fondere tutti i risultati ottenuti nei singoli campi di interesse e che creasse, contemporaneamente, un rapporto rigoroso fra leggi matematiche e leggi del pensiero logico. A questa esigenza rispose la mente geniale di un grande matematico, George Cantor, con la sua Teoria degli insiemi. Altri due grandi matematici, Leonard Euler (Eulero) e John Venn, hanno dato un notevole contributo agli studi sulla teoria degli insiemi interessandosi, in particolar modo, alla loro rappresentazione. La teoria degli insiemi è universalmente considerata, nella sua concezione e impostazione alla fine dell'Ottocento, opera di una sola persona, Georg Cantor. Nel 1900 è pubblicata la prima esposizione sistematica generale della teoria. Quando nel mondo occidentale impazzava 'l’insiemistica' a partire dalla scuola primaria, in Italia esisteva solo qualche equilibrata iniziativa. Oggi, proprio quando in tutto il mondo si riconosce l’inadeguatezza didattica della ‘insiemistica a tutti i costi’, fra gli insegnanti italiani si diffonde l’abitudine di iniziare l’anno scolastico con la teoria degli insiemi. Non e' possibile definire l'insieme: essendo uno dei concetti primitivi della matematica ognuno di noi dovrebbe possederlo e tale concetto dovrebbe essere lo stesso per ciascuno di noi. Comunque intuitivamente si puo' dire che quando abbiamo degli oggetti se riusciamo a considerarli collegati tra loro allora abbiamo un insieme. La prima cosa da dire e' che gli oggetti (elementi) che compongono l'insieme devono sempre essere ben definiti prima ancora di considerare l'insieme stesso. Elisa Ramaccia ISD Storia dell’insiemistica La teoria degli insiemi è arrivata ad essere una teoria fondamentale alla fine del XIX secolo dalla scoperta del matematico tedesco Georg Cantor. I concetti basilari della teoria degli insiemi sono "insieme" e "appartenenza". Un insieme è pensato come una collezione di oggetti, chiamati elementi (o membri) dell'insieme. In matematica, gli elementi di un insieme sono oggetti matematici qualsiasi, e in particolare possono essere insiemi. Inizialmente fu sviluppata quella che ora è chiamata teoria "ingenua" o "intuitiva". Si scoprì che lasciando la possibilità di eseguire qualsiasi operazione sugli insiemi senza restrizioni si arrivava a paradossi come il paradosso di Russell. Per affrontare questi problemi si dovette ricostruire la teoria degli insiemi, questa volta con un approccio assiomatico. Inoltre gli insiemi anche se non accorgendoci fanno parte della nostra vita e quotidianamente ci servono per dividere oggetti,persone e molte altre cose in vari settori per questo possiamo dire che la teoria dell’insiemistica è fondamentale per tutti noi e per la società. ROTTIGNI La storia dell’insiemistica La teoria degli insiemi è una branca della matematica creata principalmente dal matematico tedesco Georg Cantor alla fine del XIX secolo. Inizialmente controversa, la teoria degli insiemi è arrivata ad avere il ruolo di teoria fondamentale nella matematica moderna, nel senso di una teoria invocata per giustificare le assunzioni fatte riguardo all'esistenza degli oggetti matematici (come i numeri o le funzioni) e delle loro proprietà. Le formulazioni formali della teoria degli insiemi hanno giocato anche un ruolo fondamentale nello specificare un ideale teorico di rigore matematico nelle dimostrazioni. Mentre i concetti basilari della teoria degli insiemi sono usati ovunque in matematica, la teoria in sé è seguita come tema specialistico da un numero relativamente piccolo di matematici e logici. Si deve ricordare inoltre che ci sono matematici che usano e promuovono diversi approcci ai fondamenti della matematica. I concetti basilari della teoria degli insiemi sono "insieme" e "appartenenza". Un insieme è pensato come una collezione di oggetti, chiamati elementi (o membri) dell'insieme. In matematica, gli elementi di un insieme sono oggetti matematici qualsiasi, e in particolare possono essere insiemi. Quindi si parla dell'insieme N dei numeri naturali { 0, 1, 2, 3, 4, ... }, dell'insieme dei numeri reali, e dell'insieme delle funzioni che associano numeri naturali a numeri naturali; ma anche, ad esempio, dell'insieme { 0, 2, N } che ha come elementi i numeri 0 e 2 e l'insieme N. Inizialmente fu sviluppata quella che ora è chiamata teoria "ingenua" o "intuitiva" degli insiemi (vedi teoria ingenua degli insiemi). Si scoprì che lasciando la possibilità di eseguire qualsiasi operazione sugli insiemi senza restrizioni si arrivava a paradossi come il paradosso di Russell. Per affrontare questi problemi si dovette ricostruire la teoria degli insiemi, questa volta con un approccio assiomatico. Le origini della teoria rigorosa degli insiemi L'idea importante di Cantor, che rese la teoria degli insiemi un nuovo campo di studio, è stata quella di affermare che due insiemi A e B hanno lo stesso numero di elementi se esiste un modo di appaiare esaustivamente gli elementi di A con gli elementi di B. Quindi l'insieme N dei numeri naturali ha la stessa cardinalità dell'insieme Q dei numeri razionali (entrambi sono detti numerabili), anche se N è un sottoinsieme proprio di Q. D'altra parte, l'insieme R dei numeri reali non ha la stessa cardinalità di N o Q, ma una maggiore (è detto non numerabile). Cantor fornì due dimostrazioni della non numerabilità di R, e la seconda di queste, che sfrutta quella che è nota come costruzione diagonale, ha avuto una straordinaria influenza e innumerevoli applicazioni in matematica e logica. Cantor andò oltre e costruì una gerarchia infinita di insiemi infiniti, i numeri ordinali e cardinali. Questo procedimento era controverso ai suoi tempi, e aveva l'opposizione del finitista Leopold Kronecker, ma oggi non c'è disaccordo significativo fra i matematici sulla correttezza delle idee di Cantor. Cantor sviluppò la teoria degli insiemi ancora in termini "ingenui", nel senso che non aveva una precisa assiomatizzazione in mente. In retrospettiva, possiamo dire che Cantor usava implicitamente l'assioma di estensionalità, l'assioma dell'infinito e l'assioma di comprensione. Tuttavia l'ultimo porta direttamente al paradosso di Russell, mediante la costruzione dell'insieme S := {A : A non è in A} degli insiemi che non appartengono a sé stessi. (Se S appartiene a sé stesso, allora non vi appartiene, portando a una contraddizione, così S non può appartenere a sé stesso. Ma allora S dovrebbe appartenere a sé stesso, portando ad un assurdo.) Quindi gli insiemisti furono costretti ad abbandonare o la logica classica o la comprensione illimitata, e la seconda scelta fu considerata molto più ragionevole. (Benché l'intuizionismo abbia un notevole seguito, il paradosso continua a valere anche nella logica intuizionistica. Non c'è paradosso nella logica brasiliana, ma questa era del tutto sconosciuta al tempo.) Allo scopo di evitare questo paradosso e paradossi simili, Ernst Zermelo fece uso di un sistema di assiomi per la teoria degli insiemi nel 1908. Incluse in questo sistema l'assioma della scelta, molto controverso, che gli fu necessario per la dimostrazione del teorema del buon ordinamento (o teorema di Zermelo). Questo sistema è stato successivamente raffinato da Adolf Fraenkel e Thoralf Skolem, portando agli assiomi ora utilizzati. Sabatini Storia dell’insiemistica La teoria degli insiemi è arrivata ad essere una teoria fondamentale alla fine del XIX secolo dalla scoperta del matematico tedesco Georg Cantor. I concetti basilari della teoria degli insiemi sono "insieme" e "appartenenza". Un insieme è pensato come una collezione di oggetti, chiamati elementi (o membri) dell'insieme. In matematica, gli elementi di un insieme sono oggetti matematici qualsiasi, e in particolare possono essere insiemi. Inizialmente fu sviluppata quella che ora è chiamata teoria "ingenua" o "intuitiva". Si scoprì che lasciando la possibilità di eseguire qualsiasi operazione sugli insiemi senza restrizioni si arrivava a paradossi come il paradosso di Russell. Per affrontare questi problemi si dovette ricostruire la teoria degli insiemi, questa volta con un approccio assiomatico. Inoltre gli insiemi anche se non accorgendoci fanno parte della nostra vita e quotidianamente ci servono per dividere oggetti,persone e molte altre cose in vari settori per questo possiamo dire che la teoria dell’insiemistica è fondamentale per tutti noi e per la società. La lettera del 29 Giugno 1877 è rimasta famosa proprio per il passo: “Lo vedo ma non lo credo”. Attraverso questa discussione entriamo in pieno a comprendere cosa è lo strutturalismo in matematica e in pedagogia. In quest’ottica (Klein) ci sono strutture ricche e strutture povere. Gli insiemi sono la struttura più povera di tutte! Come matematici questo ci aiuta a capire il concetto stesso di strutturalismo. Infatti siamo abituati che per capire un concetto, lo si porta alle sue estreme conseguenze. Così, tra tutte le strutture, un insieme da solo significa: nessuna struttura! Questa lettura storica serve anche a capire come non sia affatto naturale parlare di insiemi più qualcosa, cioè proporsi di arricchire la struttura di insieme. Infatti la difficoltà incontrata nell'Ottocento ad immaginare il piano come insieme, era che si sapeva già cosa è il piano, e si doveva impoverirlo, cioè l'insieme era dato da una struttura (già nota) meno qualcosa! L’incredulità dei contemporanei di Cantor, e dello stesso Cantor, a credere che il piano sia in corrispondenza biunivoca con la retta è dovuta al fatto che la continuità di una funzione era data per scontata. Ed infatti non deve meravigliarci che ancora oggi la continuità è un concetto che crea difficoltà nell’apprendimento.
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