La Sindone del Diavolo - Elena e Michela Martignoni

La Storia è un Romanzo
a cura di Elena & Michela Martignoni
www.elenaemichelamartignoni.com
L’«Inferno» a Venezia
Un romanzo fanta-storico in cui Dante è alle prese
con ciò che gli è più congegnale: i demoni
co, poi, la Germania del XII
secolo era ancora piuttosto
arretrata, prevalentemente
agricola: città piccole, mercati e circolazione monetaria
scarsi, mentre solo nei due
secoli successivi si sarebbero
sviluppati i porti sul Baltico.
Niente a che vedere con lo
sviluppo produttivo e commerciale che animava già le
Fiandre e vaste regioni della
Francia e della stessa Italia,
dove le repubbliche marinare
di Genova, Venezia e Pisa dominavano di fatto i traffici nel
Mediterraneo, mentre le città
dell’entroterra, soprattutto al
Nord, eccellevano le attività
commerciali e manifatturiere.
Una profonda diversità, dunque, fra il mondo germanico
e quello delle città italiane,
che aveva riflessi sia sul piano
dell’organizzazione politica
– come riconosciuto da un
contemporaneo, il monaco
cistercense Ottone di Frisinga,
zio del Barbarossa, suo
consigliere e biografo – sia su
quello dell’organizzazione militare, che vedrà gli aristocratici cavalieri teutonici opposti
alle milizie comunali appiedate. Non soltanto una diversa
organizzazione militare, ma
anche la consapevolezza,
per quelle milizie comunali,
della posta in gioco, e cioè la
difesa di quelle concessioni
(dall’uguaglianza di fronte alla
legge alla libertà individuale,
dal diritto alla proprietà e alla
gestione dei beni alla partecipazione alla vita politica)
strappate dopo lunghe lotte
contro l’aristocrazia. [G.Sal.] n
Gennaio 2015
D
ella vita di
Dante si sa
poco, ma che
fosse un uomo
curioso, profondo conoscitore del passato, nonché vittima delle
complesse vicende politiche
del suo tempo, lo si evince,
senza ombra di dubbio, dalla sua Commedia. Perché
quindi non immaginarlo
implicato in alcuni casi polizieschi? La sua personalità
sanguigna e la sua intelligenza sottile lo rendono
credibile… Così Giulio
Leoni, scrittore amato e
conosciuto non solo in
Italia ma anche all’estero, ha iniziato una fortunata serie di episodi
che vedono protagonista il Sommo Poeta. Ne
«La Sindone del Diavolo», Dante ci fa da guida – emulando il suo
Virgilio della Commedia – nel ventre oscuro
di Venezia, ma anche
negli abissi dell’animo
umano, dove razionalità e irrazionalità combattono la loro perenne battaglia. Nel luglio
del 1313 l’Alighieri si
trova a Pisa, alla corte
di Arrigo VII di Lussemburgo.
L’Imperatore,
che incarna per il Poeta la
speranza di poter tornare
nell’amata/odiata Firenze,
si sta spegnendo a causa
di un morbo fatale e sconosciuto che nessuno sa curare. Il fedele maggiordomo
imperiale confida a Dante
che l’unico in grado di salvarlo è Nazeeh Al Bashra,
uno speziale saraceno di cui
non si conosce la vera identità, ma che è stato avvistato negli angiporti di Venezia, protetto dal suo djin, un
demone infuocato. Animato
dai propri sogni di rivalsa e
con al fianco la sua preziosa daga, Dante parte per
la Serenissima alla ricerca
delle «lacrime del diavolo»,
il farmaco prodigioso che
potrebbe guarire Arrigo.
Giunto a Venezia, però, scopre che l’orafo in possesso
delle informazioni sull’enigmatico speziale è stato as-
sassinato in modo atroce:
smembrato come se un
demonio impazzito si fosse accanito su di lui. Dante
ora deve districarsi da solo
tra pericoli e misteri: ciò che
sta vivendo ha sorprendenti analogie con la sua opera
«infernale», di cui inspiegabilmente molti conoscono
le storie prima ancora che
lui le abbia ideate. Ma l’Alighieri è un uomo razionale
e non si ferma davanti a ciò
che appare, ma va a fondo
nella ricerca, dominando la
paura dell’ignoto. In questa lotta contro il tempo e i
demoni, reali e fittizi, molti
sono gli incontri che il Poeta farà: da quello toccante
con la giovane prostituta
Giacometta che lo aiuta con
generosità, a quello inquietante con il nobile Jacopo
Collidor. Alla fine i pezzi del
mosaico si incastrano alla
perfezione e la tragica vicenda si conclude
con un coup de théatre
nel rispetto però della
realtà storica. Impeccabile la prosa di questo
riuscito mix di fantasia
e realtà in cui la lingua
mai barocca, ma nemmeno scarna, rispetta
la parlata antica senza
cadere nel farsesco.
Molte le citazioni dotte che si amalgamano
perfettamente al testo
senza appesantirlo. Minuziosa la ricostruzione
storica dei luoghi che
fanno da sfondo alle
vicende: una demoniaca, crudele ed eterna
Venezia, dove acqua e
fuoco si alternano negli incubi più spaventosi.
Una prova d’autore come ci
si aspetta da un appassionato uomo di cultura come
Giulio Leoni. n
La Sindone del Diavolo
di Giulio Leoni
Nord
pp. 384, € 14,90
|
95 STORIA IN RETE