CAMPIONATO GIORNALISMO 11 VENERDÌ 21 MARZO 2014 Scuola media CROCE Scansano Maremma o Arca di Noè? La nostra terra ospita un’infinità di specie animali. Qualcuna «straniera» LA MAREMMA è un territorio che ospita e protegge numerose specie animali. La macchia mediterranea è il regno incontrastato di una ricca fauna. Inizialmente paludosa, ospitava uccelli acquatici e molti altri animali. Dopo la bonifica la zona è diventata un importante luogo di caccia e molti animali hanno rischiato l’estinzione; tra questi il cinghiale autoctono e per evitarne la scomparsa è stato ibridato con razze dell’est Europa. La razza iniziale era di piccola statura e poco prolifica, ma da quando è stato incrociato ha aumentato le dimensioni e il numero dei cuccioli. Un altro animale che ha rischiato di scomparire è il lupo, da sempre presente non solo in Maremma ma in tutta Italia; nel tempo si è incrociato con cani inselvatichiti e qualcuno oggi pensa che non esistano più esemplari puri. Altro predatore molto cacciato dall’uomo è la volpe, che adesso sta ripopolando il territorio. Inoltre animali tipici sono: il capriolo, la nutria, il tasso, la donnola, l’istrice, la martora, lo scoiattolo, la puzzola e la lepre; numerosi gli uccelli tra cui il fagiano, il pettirosso, più INDISCIPLINATI Mamma cinghiale e cuccioli in mezzo alla strada specie di rapaci e molte acquatiche. Sono presenti anche molti invertebrati, anfibi e rettili tra cui la vipera, considerati pericolosi per cui vengono uccisi per paura. Questi animali sono autoctoni, mentre ci sono alcune specie, come il daino, alloctone, cioè originarie di un altro territorio. Esistono vari strumenti per contare gli animali di una zona come videocamere ad infrarossi con sensori di movimento e fototrappole oltre a varie tecniche tra cui il censimento. Per svolgere questa operazione ci si apposta di notte e si aspetta che passino gli animali per poi classificarli con precisione, scrivendone tutte le caratteristiche e, se sono in branco, anche quanti sono. Altri elementi per capire quali e quanti animali vivono nel territorio sono le orme e le feci: da queste si può capire il tipo di animale, cosa ha mangiato e da quanto tempo vive in quel luogo. Gli animali che attualmente provocano più danni sono: faine, lupi, volpi, caprioli, cinghiali e istrici. Questi ultimi causano anche incidenti perchè attraversano la strada all’improvviso. Negli ultimi tempi gli attacchi alle greggi sono aumentati e quindi anche i danni agli allevatori. La Toscana ha presentato un piano d’intervento. Il costo del progetto è stimato sui 4/5 milioni di euro e prevede: confinamento in aree protette, cattura di randagi e ibridi, iniziative di difesa attiva e passiva degli allevamenti. Secondo le stime della regione gli ungulati presenti in Toscana sono 350mila tra cinghiali, caprioli e mufloni che costano, in termini di danni, 1 milione e 700 mila euro, per il 70% imputabili alle scorribande dei cinghiali che da soli rappresentano la metà della popolazione totale di ungulati. STORIA SPESSO IL COMPORTAMENTO DEGLI ANIMALI CONTRASTA CON LE ESIGENZE DEGLI UOMINI Quando i rapporti tra «vicini» non sono buoni FUORI DAL BOSCO Imbattersi in queste situazioni è molto facile DAI TEMPI degli Etruschi la Maremma è stata per secoli una zona paludosa popolata da animali e uccelli acquatici, rapaci e zanzare portatrici di malaria, una malattia che si credeva si prendesse dal cattivo odore proveniente dalla palude. In realtà oggi sappiamo che era la zanzara Anopheles, la quale dopo aver punto animali e persone, trasmetteva i batteri al momento della puntura. La malaria generava febbre alta e intermittente e con una lenta agonia portava alla morte; i medici per curarla prescrivevano cibi sani, aria pulita, igiene e acqua potabile. Ciò era possibile per i nobili e i ricchi, non per i poveri e i contadini. Un luogo adatto per curarsi era il nostro paese: Scansano. A fine ‘800 si capì da cos’era provocata la malaria e si trovò una cura: il chinino, estratto dalla corteccia dell’albero di china. Nell’800 i Lorena iniziarono la bonifica e nel ‘900 Mussolini la concluse. Con questa operazione la zanzara Anophele è scomparsa dalla Maremma e così la pianura cominciò a diventare terra coltivabile e abitabile offrendo grande spazio agli insediamenti: dove un tempo c’era la palude ora vediamo pascoli, vigneti, oliveti e campi da coltivare. La fauna ha risentito di questo evento e si è modificata, facendo aumentare alcune specie che sono entrate in conflitto tra loro e con l’uomo. Sarebbe utile introdurre dei criteri di zonizzazione per cui in aree a rilevante compresenza di agricoltura ed ambienti naturali può essere tollerata solo una bassa densità di animali come cinghiali, volpi, lupi ed aree a prevalente destinazione naturalistica dove si può ammettere una densità elevata di questi animali. Si potrebbe prevedere, inoltre, il divieto di immissione di nuovi capi, a meno che non si tratti di allevamenti recintati gestiti da imprese agricole. LA REDAZIONE LA PAGINA è statarealizzata adgli studenti delle classi 2 A e 2 B: Aluigi Carlotta, Bernardini Isabella, Brizzi Corrado, Calchetti Francesco, Cassai Gaia, Corridori Matteo Augusto, Corridori Moira, Ferretti Alessia, Moutaouakil Soukaina, Muntean Daiana, Peri Matteo, Senette Nadia, Severi Serena, Trotta Mirko, Cardito Iacopo, Ferretti Caterina, Galluzzi Diego, Gentili Amanda, Giovannini Giulio, Gonnelli Vero- nica, Mazzetti Giacomo, Mazzuoli Letizia, Minijini Andrei, Olla Marinella, Rosati Romina, Rossi Federico, Sellari Diletta, Docenti tutor Loredana Bardi e Anna Mancuso, dirigente scolastica Graziana Bongini. PROBLEMA Attenti al lupo Ma anche all’uomo... NOI SIAMO una delle specie più a rischio estinzione. Nel mondo ci sono circa il 70% di invertebrati, il 17% di vegetali, il 10% di funghi e batteri, il 3% di vertebrati, quindi l’uomo, che si crede il padrone del mondo in realtà è solo una piccola parte fra le specie viventi. Gli animali che causano danni all’uomo sono principalmente cinghiali e caprioli (colture) e lupi, volpi e faine (pecore e galline). Gli uomini sono predatori e si trovano in competizione con questi animali, perché entrambi devono «procurarsi» il cibo. I lupi e le volpi non sono «cattivi» ma uccidono per necessità naturali. Gli uomini, come gli animali, lottano per la sopravvivenza. Attualmente i lupi stanno creando molti problemi agli allevatori locali, i quali per proteggere il proprio «territorio di caccia» si vedono costretti ad adottare misure di difesa. Non serve eliminare questa specie dalla nostra zona, basta ridurla. Se ci fossero meno esemplari, i lupi troverebbero sufficiente cibo in natura (caprioli, cinghiali..). Nel corso dell’ultimo secolo l’uomo ha rotto l’equilibrio ambientale per le sue esigenze e ora la natura si riprende ciò che le appartiene. L’uomo dovrebbe capire che non può fare quello che vuole sul territorio solo perché ha un’intelligenza superiore, ma che l’equilibrio ambientale va rispettato perché ne va della sua stessa sopravvivenza. Ringraziamo Claudia Pippi, guida ambientale del Parco dell’Uccellina, per le informazioni scientifiche. ••
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