RASSEGNASTAMPA RASSEGNASTAMPA 14 novembre 2014 RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. ANNO 14 - N. 314 - e 1,20 Direzione: Edizioni Proposta sud s.r.l. Via Annarumma, 39/A - 83100 - Avellino Redazione di POTENZA,: via Nazario Sauro 102, 85100 - Potenza (PZ) - tel. 0971 69309 - fax 0971 476797 - email [email protected] Redazione di MATERA: Piazza Mulino 15, 75100 - Matera (MT) - tel. 0835 256440 - fax 0835 256466 - email [email protected] Venerdì 14 novembre 2014 Ci sarà il ministro Franceschini. Latronico: «Venga in treno» Matera capitale, lunedì la festa con le altre città A Striscia fanno i brillanti, poi sbagliano regione: «E’ in Puglia». Il caciocavallo lo rispediamo a loro QUARTO alle pagine 14 e 27 Studenti, Libera, M5S, Sel e Corecom contro Cinzia Grenci. Insulti su Fb, lei abbandona il campo social Aeroporto di Pontecagnano I nove milioni sono per la rete ferroviaria Processo alla giornalista La pretesa:«Chiederemo che non si chiami solo “Costa d’Amalfi» LABANCA a pagina 4 Da oggi FORUM DEI GIOVANI a Maratea INDUSTRIA DELLA CREATIVITA’ ED ECONOMIA DELLA CULTURA Intervista al governatore di MARIANO PATURZO alle pagine 12 e 13 Il caso arriva in Parlamento con un’interrogazione della deputata Liuzzi alla vigilanza Rai Il senatore Margiotta aveva già preso posizione su Twitter Art. 38. Lacorazza chiarisce il senso del ricorso alla Consulta: “Normale dialettica tra Stato-Regione” Interviene Civati: «Contraddizione tra le trivelle e Matera Capitale» Il Consiglio rinvia al 4 ed è polemica IL CASSIERE DI MOKBEL Barbetta e Plastino i 2 rioneresi dal Gup per il tentato sequestro del romano Fanella LABANCA e ROSA alle pagine 4,5,8,9 e 10 CONTA E RICONTA POTENZA Il dissesto di Potenza appeso a una data Giovedì Consiglio Quella colata di cemento attorno alla sopraelevata MARTINO a pagina 17 L’attuale situazione dell’area su cui dovrebbe sorgere un palazzo di circa 9m Aniello Barbetta e Giovanni Plastino LORUSSO alle pagine 6 e 7 AMATO a pag 11 MARCONIA Flirt tra un italiano e una marocchina, scoppia rissa al bar, tutti denunciati POLICORO Oggi i funerali del 18enne albanese investito da un’auto GRASSANO Il concorso del blog “Vox Populi” scatena gli appassionati di calcio a pagina 30 ELIA a pagina 32 SPADAFINO a pagina 31 SPORT CALCIO LEGA PRO Il Matera ospita il Savoia e confida nel pubblico per tornare a vincere 41114 9 771974 617259 Auteri RASSEGNASTAMPA Venerdì 14 novembre 2014 TESTATA INDIPENDENTE CHE NON PERCEPISCE I CONTRIBUTI PUBBLICI PREVISTI DALLA LEGGE N° 250/90 La Gazzetta del Mezzogiorno A 1,30 LA GAZZETTA DI PUGLIA - CORRIERE DELLE Quotidiano fondato nel 1887 PUGLIE www.lagazzettadelmezzogiorno.it B A S I L I C ATA Edisud S.p.A. - Redazione, Amministrazione, Tipografia e Stampa: Viale Scipione l’Africano 264 - 70124 Bari. 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Post. - 45% - Art. 2 C 20/B L. 662/96 - Filiale Bari - tassa pagata - *promozioni valide solo in Puglia e Basilicata - Anno 127° Numero 313 CLIMA L’INTERVALLO FRA EVENTI ECCEZIONALI È SCESO DA 50 A 15 ANNI ARRESTATO DAI CARABINIERI UN PREGIUDICATO «La costa ionico-salentina sarà sempre più a rischio» Melfi, adesca due sorelle promettendo un lavoro Le sequestra e le violenta SERVIZIO IN GAZZETTA DI BASILICATA A PAGINA II >> Gli esperti: è la più esposta ai venti di Scirocco quelli più favoriti dal riscaldamento globale CARABINIERI Gli investigatori del radiomobile ARMENISE A PAGINA13 >> ACCORDO SULLA RIFORMA IL PREMIER ACCETTA LE MODIFICHE ALL’ARTICOLO 18 PROPOSTE DAI SUOI OPPOSITORI INTERNI E PARLA DI GRANDE PASSO AVANTI Lavoro, dietrofront di Renzi BARI DOPO L’ALTOLÀ A MARITI E MOGLI All’Università così si aggira Sì alla minoranza Pd: reintegri per licenziamenti discriminatori e disciplinari Insorge il Nuovo centrodestra che evoca la crisi. Non escluso il voto di fiducia il codice etico PER UNA VOLTA (UNA SOLA) CI DICA «PRIMA IL SUD» IN ORBITA CON LA PRIMA ITALIANA di LINO PATRUNO U n uomo chiamato rancore. Questo è Matteo Salvini, nuovo primatista di sondaggi tanto quanto di comparsate tv. Dove esibisce il suo innato ghigno, residuo decadente di un leghismo che voleva dar lezioni al prossimo mettendo le dita nel naso. E dove esibisce la sua studiata diversità, continuando a smanettare sul tablet mentre gli altri parlano perché lui deve in ogni momento parlare col suo popolo di Facebook e di Twitter. Il primo rancore che la Lega di Salvini (e del suo docente emerito Umberto Bossi da Cassanmagnago) cominciò a cavalcare fu quella delle genti del Nord convinte che i suoi problemi fossero tutta colpa del Sud. Cominciò così a sproloquiare di secessione. SEGUE A PAGINA 21 >> l Il voto di fiducia non è ancora stato escluso, ma in zona Cesarini arriva una fumata grigia sulla trattativa sul Jobs Act: l’apertura del governo alla minoranza Pd, in «cambio» dell’approvazione alla Camera, in tempi brevi, del testo che uscirà dalla commissione Lavoro. «Un grandissimo passo in avanti», è il sigillo posto dal premier Renzi che parla di «partita chiusa» e di articolo 18 «superato». Intesa che invece manda sulle barricate l'altra faccia della maggioranza, il Nuovo Centrodestra, che in serata a Palazzo Chigi vede «informalmente» il responsabile economico dei Dem, Filippo Taddei, ed evoca la crisi. l La deflazione in Italia sembra essersi fermata. I prezzi tornano leggermente a salire, ma non in tutte le grandi città. Bari e Milano, ad esempio, restano col segno meno. A ottobre l’indice nazionale dei prezzi al consumo è salito sia rispetto a settembre, sia rispetto a ottobre 2013. SERVIZI ALLE PAGINE 2, 3, 4 E 5 >> SERVIZIO A PAGINA 5 >> DEFLAZIONE Prezzi in ripresa ma a Bari è sempre peggio PUGLIA IN EMERGENZA Prezzi alle stelle, olive a ruba Nelle campagne torna la paura SAMANTHA La prima donna italiana nello spazio Pranzi e cene spaziali con le fave di Carpino LANGONE E MASTRANGELO ALLE PAGINE 6 E 7 >> Contestazione di 400 tifosi al campo degli allenamenti NITTI NELLO SPORT >> SCAGLIARINI A PAGINA 9 >> PROCESSO SCAZZI, COSE MAI VISTE E OGGI SI RIVEDE IL CIRCO MEDIATICO MANGANO A PAGINA 8 >> IL BARI CHE NON VINCE BARI Palazzo Ateneo, sede del Rettorato di MIMMO MAZZA L e parabole stese al vento, l’ordinanza che garantisce le riprese a «Un giorno in Pretura» firmata da settimane, gli inviati delle principali tv in città già da tre giorni. Parte oggi il processo d’appello per l’omicidio di Sarah Scazzi e riprende, parallelo e implacabile, il dibattimento apparecchiato sui mass media di tutta Italia, specie nelle trasmissioni di intrattenimento nazionalpopolare. SEGUE A PAGINA 21 >> L’INDAGINE VERSO LA CHIUSURA L’APPELLO «SALVARE I GIOIELLI» Scandalo treni d’oro La Sud-Est rischia anche l’interdizione Il cardinale Bagnasco «Un patto sociale per non cedere l’Ilva» l BARI. Le Ferrovie Sud-Est rischiano una multa fino a 7,5 milioni e l’interdizione da appalti e contributi pubblici. È un possibile effetto dell’indagine sui treni d’oro che la società barese avrebbe acquistato in Polonia: la Procura di Bari ipotizza una truffa ai danni dello Stato per 14,8 milioni. Anche la società è coinvolta per effetto del decreto sulla responsabilità amministrativa. l La crisi economica nel Paese resta «gravissima» e occorre «un patto sociale», «mettersi insieme», per dare una risposta alla gente che soffre. Parla così il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana ad Assisi. E sottolinea che l’Italia ha delle «eccellenze da salvare come le realtà industriali dell’Ilva di Taranto o come Terni e Genova. Occorrerebbe tenere quanto più possibile in casa i gioielli». LONGO E SCAGLIARINI A PAG. 11 >> SERVIZIO A PAGINA 17 >> RASSEGNASTAMPA LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - Quotidiano fondato nel 1887 Venerdì 14 novembre 2014 www.lagazzettadelmezzogiorno.it LA GAZZETTA DI POTENZA - LA GAZZETTA DI MATERA Redazione Potenza: piazza Mario Pagano, 18 - Tel. 0971/418511 - Fax: 080/5502360 - Email: [email protected] Redazione Matera: via Cappelluti, 4/b - Tel. 0835/251311 - Fax: 080/5502350 - Email: [email protected] Pubblicità-Mediterranea S.p.a. Potenza e Matera: piazza Mario Pagano, 18 - Tel. 080/5485395 - Fax: 0971/274883 Necrologie: www.gazzettanecrologie.it - Gazzetta Affari: 800.659.659 - www.gazzettaffari.com LE ALTRE REDAZIONI Siamo presenti a: Anzi, Brienza, Calvello, Corleto Perticara, Francavilla in Sinni Bari: Barletta: 080/5470430 0883/341011 Foggia: Brindisi: 0881/779911 0831/223111 Lecce: Taranto: 0832/463911 099/4580211 ABBONAMENTI: tutti i giorni esclusi i festivi: ann. Euro 260,00; sem. Euro 140,00; trim. Euro 80,00. Compresi i festivi: ann. Euro 290,00; sem. Euro 160,00; trim. Euro 90,00. Sola edizione del lunedì: ann. Euro 55,00; sem Euro 30,00. Estero: stesse tariffe più spese postali, secondo destinazione. Per info: tel. 080/5470205, dal lunedì al venerdì, 09,30-13,30, fax 080/5470227, e-mail [email protected]. Copia arretrata: Euro 2,40. Tel 080/5470213 MELFI ACCUSATO DI VIOLENZA SESSUALE È PASQUALE MOSSUCCA, 43 ANNI. LE DUE VITTIME VIVEVANO A FOGGIA TERRITORIO ALEGGIA L’INCUBO VISSUTO NEL 2003 A SCANZANO L’orco che promette il lavoro Matera sequestra e abusa di 2 sorelle e lo spettro Due ragazze rumene ingannate e segregate. I CC lo arrestano Gli investigatori sono riusciti a ricostruire l’accaduto a oltre due anni di distanza l Le aveva «adescate» in provincia di Foggia con la scusa di poter offrire loro un lavoro a Melfi. Poi le ha tenute segregate in casa e costrette a subire rapporti sessuali. I fatti risalgono a due anni fa. E ieri i carabinieri del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Melfi l’hanno rintracciato e arrestato. Pasquale Mossucca, 43 anni, è accusato di «violenza sessuale - spiegano i carabinieri in un comunicato stampa diffuso ieri pomeriggio - in danno di due sorelle provenienti dalla romania». SERVIZIO A PAGINA II >> Nelle mappe delle aree LA PROPOSTA individuate dalla Sogin sono presenti alcune Salario località del Materano INVESTIGATORI Un’auto del nucleo radiomobile all’uscita dalla caserma [foto Tony Vece] MELFI RAPPORTO ANNUALE DI LEGAMBIENTE Lo palpeggiano poi lo derubano arrestate 3 donne Scuole ecologiche e sicure? Potenza se la cava Matera meno l «Furto aggravato con strappo e violenza sessuale». I militari della stazione carabinieri di Melfi, nel corso della mattinata, nell’ambito dei servizi predisposti per limitare il fenomeno dell’accattonaggio in prossimità di supermercati e centri commerciali da parte di cittadini stranieri, «che negli ultimi giorni - fanno sapere i carabinieri della compagnia di Melfi, comandati dal capitano Giovanni Diglio - hanno iniziato a creare preoccupazione tra la cittadinanza», hanno bloccato ed arrestato tre giovani donne rumene: L. R., di anni 23, S. M. e M. A., entambe di anni 20, domiciliate tutte a Foggia. l Come sta la scuola lucana? Così così. Molto male Matera, penultima nella graduatoria nazionale dei capoluoghi. Potenza invece si distingue come esempio di buone pratiche con “Scuole ecologiche, scuole sicure”. È il quadro che emerge dal XV Rapporto Ecosistema Scuola elaborato da Legambiente con il quale si fa il punto, ogni anno, sulla qualità di edilizia, strutture e servizi scolastici. SERVIZIO A PAGINA VI >> IL CASO L’ASSESSORE REGIONALE SULLA MATERIA ENERGETICA «Basilicata zona franca» Berlinguer al ministro l Da dove possono ripartire il Mezzogiorno e la Basilicata per invertire la tendenza ad affondare? L’assessore regionale all’ambiente e al territorio, Aldo Berlinguer, scommette sulle «zone franche». O, per l’esattezza, sulla legittimità della Basilicata - terra che produce petrolio - a poter avanzare il diritto a una fiscalità differenziata. Se ne discute a Roma al Ministero Affari regionali. SAMMARTINO E LAGUARDIA A PAGINA IV >> l Da Capitale Europea della Cultura a sede del deposito nazionale delle scorie? Matera e l’alta Murgia rischiano di diventare terreno ideale per «accogliere» la monnezza nucleare? Il rischio ci sarebbe: nella mappa delle aree redatta da Sogin (la società di Stato responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari e della gestione dei rifiuti radioattivi) nel 2010, infatti, le aree della nostra regione interessate sono, oltre a Scanzano Jonico e Craco, anche Matera e l’alta murgia. d’inserimento «in cambio di lavoro» l «Ridare la dignità del lavoro». A coloro che un lavoro lo hanno perso, a coloro che un impiego non l’hanno mai avuto, a coloro che per motivi diversi non riescono a trovarlo. È la proposta in consiglio regionale. INCISO A PAGINA V >> MIOLLA A PAGINA III >> LAURIA La vedova Forastieri non si arrende «Chiedo giustizia» PERCIANTE A PAGINA VII >> SALUTE SCUOLA La Domiziano Viola di Potenza [foto Tony Vece] SERVIZIO A PAGINA II >> ASSESSORE Aldo Berlinguer delle scorie SBLOCCA ITALIA, L’IDEA BUONA AVANZATA DA CHIAMPARINO di PIERO LACORAZZA PRESIDENTE CONSIGLIO REGIONALE DELLA BASILICATA S i apre uno spazio per Sblocca Italia e Titolo V della Costituzione. La posizione di Sergio Chiamparino indica un percorso per mantenere il principio di leale collaborazione fra Stato e Regioni. Impugnare l’art. 38 fa parte della normale dialettica, la Basilicata può ancora giocare un ruolo. La posizione assunta dal presidente della Conferenza delle Regioni Chiamparino, che ha indicato al Governo un percorso da esplorare e da seguire per mantenere nel tempo, anche con la riforma del Titolo V, il principio di leale collaborazione fra Stato e Regioni, ci invita a riflettere su quanto sia difficile evitare che vi sia una concorrenza di materia fra Stato e Regioni su varie tematiche e dimostra che il tema delle prerogative delle Regioni non è definitivamente risolto e si apre uno spazio di intervento che va pienamente utilizzato. SEGUE A PAGINA XII >> Un fumetto per informare i ragazzi sui rischi del diabete SERVIZIO A PAGINA VI >> RASSEGNASTAMPA 1,30 Anno 91 n. 201 Giovedì 31 Luglio 2014 Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo? Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti. L’Unità è viva Antonio Gramsci 11 febbraio 1917 RASSEGNASTAMPA 2 PRIMO PIANO Venerdì 14 novembre 2014 GOVERNO E PARTITI CONFRONTO SEMPRE PIÙ SERRATO I TEMPI Nelle intenzioni il voto finale sul Jobs Act sarà entro il 26 novembre, per il giorno dopo invece l’approdo della legge di stabilità Renzi «placa» la minoranza Pd ira Ncd sulla riforma del lavoro Ancora non esclusa la fiducia. Il premier: grande passo avanti, la partita è chiusa l ROMA. In «zona Cesarini» una fumata grigia sulla trattativa sul Jobs Act concretizza l’apertura del governo alla minoranza Pd. Ancora non viene esclusa la fiducia sul testo del Senato e si punta all’approvazione alla Camera, in tempi brevi, del testo che uscirà dalla commissione Lavoro, è la mediazione trovata su un testo che recepirà le proposte sancite nella direzione Pd, a cominciare dalla tipizzazione del reintegro per i licenziamenti disciplinari. «Un grandissimo passo avanti», è il sigillo posto dal premier Matteo Renzi che parla di «partita chiusa» e di articolo 18 «superato». Intesa che invece fa scendere immediatamente sulle barricate l'altra faccia della maggioranza, il Nuovo Centrodestra, che in serata a Palazzo Chigi vede informalmente il responsabile economico Dem Filippo Taddei. La giornata è convulsa, anche perchè, come anticipato da Renzi al Nazareno, i nodi stanno venendo al pettine. Poco prima della capigruppo convocata alla Camera per calendarizzare Jobs Act e legge di stabilità è Roberto Speranza, spesso «cuscinetto» tra la sinistra Pd e l’ala maggioritaria del partito, ad annunciare un’intesa che sembrava inaspettata. «Non ci sarà nessuna fiducia al testo del Senato, verrà ripreso l’odg della direzione», spiega il capogruppo Pd al quale fanno subito seguito le affermazioni del vicesegretario Lorenzo Guerini («l'intesa risponde a chi voleva aprire fronti nel Pd» e poi, da Bucarest, la benedizione del premier: «Bene così, andiamo avanti, il primo gennaio andranno in vigore le regole sul lavoro». Una benedizione, spiegano da Palazzo Chigi, che non va interpretata come un cedimento alle rivendicazioni della sinistra Dem. Ed è lo stesso Renzi a precisare come i margini di trattativa per la minoranza siano finiti: «la partita è chiusa si voterà a ore». Il timing – rapidissimo – e l’avvicendarsi in Aula della riforma del lavoro e della legge di stabilità rispettano infatti le intenzioni del pre- mier: il voto finale sul Jobs Act sarà entro il 26 novembre, per il giorno dopo è previsto invece l’approdo della legge di stabilità. E resta tutt'altro che escluso, come ribadisce Renzi, che sul nuovo testo della commissione sia messa la fiducia. Ma la mediazione trovata oggi sembra per ora bastare ad una buona fetta della minoranza. Si tratta di "modifiche vere, di contenuto, positive e che migliorano la delega, non solo sull'annosa questione dell’art. 18", sottolinea Cesare Damiano, tra i protagonisti della negoziazione. E anche Stefano Fassina appare soddisfatto: "il governo prende atto del ruolo del Parlamento". Ma l’intesa trovata con il gruppo Pd in commissione – "non è un accordo con la minoranza", precisa lo stesso Guerini – vede subito insorgere Ncd, a partire da Maurizio Sacconi, che chiede un vertice di maggioranza. E in serata è lo stesso Sacconi, con Nunzia De Girolamo, a recarsi a Palazzo Chigi per un 'chiarimentò informale. Incontro che, se da un lato serve a mitigare l’ira di Ncd dall’altro non basta a chiudere la frattura. "Si tratta, la partita è aperta", è il warning lanciato da Sacconi che preannuncia nuovi incontri della maggioranza sul tema. Incontri che, tuttavia, difficilmente potranno mettere in dubbio quel punto di caduta trovato oggi sull'art.18, in particolare sulla tipizzazione del reintegro dei licenziamenti disciplinari. Ma il sentiero in cui dovrà muoversi Renzi da qui a fine anno non è solo economico. "Non possiamo partecipare al Patto del Nazareno e anche al patto del gambero" sul Jobs Act, sottolinea De Girolamo evocando l’incrocio tra legge elettorale e Jobs Act che vede il premier stretto tra maggioranza, FI e sinistra Pd. Ed è soprattutto sul primo punto che Ncd difficilmente farà concessioni laddove sulla riforma del lavoro è cambiato il punto di partenza, il testo del Senato, ma non è certo sfumato un dibattito che, in commissione e in Aula si preannuncia intricatissimo. Michele Esposito Cosa resta del reintegro Nuova polemica sull’art. 18 La scelta di inserire nel testo del Jobs Act il riferimento specifico (ora assente) ai casi di reintegro, frutto dell’accordo raggiunto all’interno del Pd, fa infuriare il Nuovo centrodestra, che chiede un vertice di maggioranza, e riapre la polemica sull'articolo 18, con Ncd e Forza Italia che tornano sulle barricate. Le modifiche concordate, ci tiene a sottolineare il presidente della commissione Lavoro Cesare Damiano, non riguardano però solo «l'annoso problema dell’articolo 18» che certo, come sottolinea il presidente del Pd Matteo Orfini è «il punto politico» dell’accordo: il testo sarà corretto, così come chiesto da diversi emendamenti già depositati, «anche su altri punti – dice Damiano – come i controlli a distanza» che riguarderanno solo gli impianti, o «le cure parentali» mentre non sarà toccato di nuovo il tema del demansionamento, «già modificato al Senato». La commissione inizierà a votare domenica pomeriggio, con l’obiettivo di chiudere entro giovedì prossimo, visto che il testo è atteso in Aula il 21 per arrivare al voto finale entro il 26 e lasciare posto così dal 27 alla legge di Stabilità. M5S PRONTI AL DIALOGO SUL COLLE LA TRASFERTA «L'ITALIA STA CAMBIANDO, NON CI FERMIAMO PIÙ», RIBADISCE IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DALLA TAPPA DI BUCAREST Grillini spiazzati e fuori dai giochi si cerca nuova via Matteo vola al G20 d’Australia ma manda un messaggio chiaro alla maggioranza l ROMA. E' già spuntata l’arma del dialogo impugnata da Grillo e dal Movimento come grimaldello per spezzare «uno alla volta gli anelli della catena» che tiene insieme quello che il leader del Movimento definisce il «trio Lescano» Renzi-Berlusconi-Napolitano. Per il M5s si fa Rewind: si torna all’opposizione, dura e pura. E, ironia della sorte, ciò avviene il giorno stesso in cui Beppe Grillo annuncia in Tv che sulla legge elettorale, il M5s è «pronto a dialogare e che questo discorso vale anche per il Presidente della Repubblica». Il nuovo patto del Nazareno, e ora anche la svolta sul Jobs act, riporta i Cinque Stelle in un angolo e il faticoso lavoro dei dialoganti se ne va in soffitta. «Gli anelli della catena vanno spezzati, uno alla volta. Dopo, a loro rimarrà solo da tirare la catena del cesso» spiegava qualche giorno fa Beppe Grillo, forte del successo ottenuto con il Pd sulla Consulta e mentre si profilava come imminente il percorso di addio di Napolitano al Quirinale. Ma lo show di Grillo a Bruxelles per rilanciare le ragioni dell’uscita dall’euro è finito travolto dal nuovo patto tra Renzi e Berlusconi. Al punto che l’ex ideologo del Movimento, pur sempre attivista sfegatato del Movimento, Paolo Becchi, non esita a togliersi un sassolino dalla scarpa: «Patto del Nazareno più solido che mai e Grillo, con la sua voglia di prendere il posto di Berlusconi, ha fatto solo una figura de mierda». Ora, quindi, non resta che riportare dritta la barra del timone verso la tranquilla sponda dell’opposizione. Grillo dà subito il segnale e dal blog attacca intanto il Cavaliere. «Berlusconi ha fondato FI per salvare le sue aziende e ora lo sta distruggendo per lo stesso motivo» e «il patto del Nazareno serve» a evitare questo. Se poi ci fosse anche la grazia per mano di Napolitano sarebbe perfetto. I Cinque Stelle tuonano contro l’accelerazione sul Jobs act: «Tutti in ginocchio di fronte ai capricci del premier» si lamentano i parlamentari mentre Roberto Fico ironizza sull'impuntatura di Ncd: «chiacchiere da bar». Francesca Chiri «Nessuna trattativa sull’Italicum» l BUCAREST. «Il percorso delle riforme non si ferma più». Matteo Renzi scandisce ogni singola parola. Risponde a una domanda all’uscita dall’ambasciata italiana a Bucarest, in partenza per il suo primo G20 in Australia. Ma, al termine di una giornata di confronto e scontro tra i partiti, ci tiene a mandare un messaggio di chiarezza: entro il primo gennaio il Jobs act deve essere legge, la legge elettorale approvata al Senato. All’indomani dell’incontro con Silvio Berlusconi «non c'è nessuna trattativa» ancora aperta su quello che ha ribattezzato «Italicum 2.0». «La legge elettorale è quella che abbiamo condiviso e concordato e che consente finalmente di sapere chi vince e di avere un sistema che funziona e impedisce il potere di veto dei partiti», sintetizza Renzi, con parole che sembrano rivolte alla minoranza del suo partito, che chiede di rimettere mano al sistema delle preferenze. Ma che appaiono un messaggio ai contraenti del patto del Nazareno e al resto dell’alleanza di governo perchè non si provi ancora a frenare e disfare. Certo, restano irrisolti i nodi su cui non è riuscito a trovare un’intesa con il Cavaliere: quelli si affronteranno nelle votazioni in Parlamento. Con un’unica stella polare: i tempi. Sulla road map tracciata il leader del Pd e capo del governo non intende transigere e si mostra ottimista: «Ormai la legge l'abbiamo messa in dirittura d’arrivo». Ma un nuovo fronte si infiamma in Parlamento quando ancora non è stato digerito il contenuto del nuovo incontro del Nazareno (con l’apertura di una discussione con Forza Italia - conferma Lorenzo Guerini – anche sul «metodo di elezione» del nuovo presidente della Repubblica). Si tratta del fronte Jobs act, con l’apertura del governo ad alcune modifiche chieste dalla minoranza Pd: fatto che innesca nuove tensioni con Ncd. Non c'è nessuna deviazione dalla via traccia- ta, sottolinea anche su questo fronte Renzi. L’articolo 18 sarà «superato» e il primo gennaio la riforma del lavoro sarà in vigore. «L'Italia sta cambiando», non si stanca di ripetere il premier. Lo dice da Bucarest, lo ribadirà a Brisbane, dove incontrerà tanti leader europei e soprattutto il nuovo presidente della commissione Ue Juncker, dopo il duello ingaggiato a distanza. Perchè il messaggio che Renzi vuol far passare è che cambiare il Paese «non servirà a niente se non riusciremo a cambiare l’Europa» superando le logiche della «burocrazia e dei tecnici». Se l’Italia si impegna a «uscire dalle sabbie mobili», scandisce, deve impegnarsi a farlo anche un’Ue che è ancora quella dei parametri e delle regole. Anche per questo il leader del Pd sulla via per l’Australia ha fatto tappa a Bucarest. Per sostenere il giovane primo ministro e leader dei socialisti romeni Victor Ponta nel ballottaggio per le presidenziali e rinsaldare con lui quell'asse dei socialisti europei che passa da Roma, Parigi, Madrid e Lisbona, dove Renzi sarà a fine mese. Ponta a Renzi promette che può contare sul suo sostegno. E poi, dalla sede del partito, dove lo ha accolto, lo trascina in uno studio televisivo per un’intervista congiunta in un talk show, in quello che per lui è il penultimo giorno di campagna elettorale. «Tutti insieme potremo cambiare l’Europa», sorride Renzi. Che parte per il suo primo G20 in Australia ma promette, con una battuta: «Martedì sarò di nuovo a Roma a fare danni». Serenella Mattera APPUNTAMENTO A BRISBANE Attiviste del «People for the Ethical Treatment of Animals» (Peta) un’associazione molto attiva a difesa dei diritti degli animali - con il corpo dipinto di verde ad una manifestazione in Australia in vista del G20 . RASSEGNASTAMPA PRIMO PIANO 3 Venerdì 14 novembre 2014 GRANDI MANOVRE Matteo Renzi e il capogruppo Pd alla Camera Roberto Speranza I CHIARIMENTI Accanto alla partita sulla legge elettorale, l’eurodeputato azzurro intende avere delle risposte anche sul rilancio di Forza Italia LA DIRETTA Segui gli aggiornamenti sul tuo telefonino. Le istruzioni sono a pagina 21 Silvio incassa il Nazareno bis e ora tratta con i frondisti Fitto ribadisce: «Non possiamo accettare imposizioni irragionevoli» L’accordo di Palazzo Chigi Impegno scritto tra gli alleati dell’attuale maggioranza marzo febbraio gennaio 2015 febbraio gennaio 2015 dicembre novembre Traguardo di governo Voto anticipato 2018 LEGGE ELETTORALE entro 7 giorni ripartenza al Senato entro fine anno voto in Aula NO Premio alla lista oltre il 40% dei voti Capilista bloccati e preferenze Quota di genere nelle liste entro febbraio voto deinitivo alla Camera Non più di 100 collegi Soglia di sbarramento al 3% DELEGA FISCALE (revisione detrazioni e nuovo catasto) da approvare al più presto in via deinitiva al Senato JOBS ACT (l. delega sui contratti) al via dal 1° gennaio 2015 DDL COSTITUZIONALE (nuovo Senato e abolizione Province) entro gennaio voto Camera entro marzo voto Senato Prima lettura “senza stravolgimenti” (le leggi che modiicano la Costituzione necessitano di una seconda approvazione di ambedue le Camere dopo almeno 3 mesi) ANSA l ROMA. Incassato il risultato più importante e cioè quello di aver rinsaldato l’intesa con Matteo Renzi, soprattutto su partite future che non hanno nulla a che vedere con la legge elettorale, Silvio Berlusconi si trova a dover «fare i conti» con il partito e le ricadute sugli umori dei parlamentari. A quanti lo hanno incontrato nel corso della giornata l’ex capo del governo non ha nascosto la soddisfazione per l’incontro a palazzo Chigi: abbiamo confermato di essere interlocutori attenti anche su altri temi, primo su tutti il futuro presidente della Repubblica. La successione al Colle, del resto, sembra sia stato uno degli argomenti principali della riunione dell’altro ieri. Il tema, ovviamente, entrerà nel vivo solo quando Napolitano deciderà se fare o meno un passo indietro, ma era comunque importante mettere intanto sul tavolo il metodo da seguire: sarebbe un bel segnale – avrebbe osservato l’ex capo del governo – eleggere il futuro presidente della Repubblica alla prima votazione per mandare un segnale chiaro che il patto del Nazareno è più TORNA IL SERENO Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, all'uscita da Palazzo Chigi al termine dell'incontro con il presidente del Consiglio Matteo Renzi di mercoledì forte che mai. Certo, il Cavaliere sa bene che per mantenere saldo l’accordo deve fare i conti con Raffaele Fitto, il capo dell’esercito frondista con cui il dialogo è riallacciato. L’intesa con l'eurodeputato gli consente di poter contare su un partito unito. Il prezzo però di questa ritrovata unità sta nel non disattendere quanto deciso in ufficio di presidenza. E non è un caso che l’ex governatore pugliese lo abbia ribadito in una lunga nota affidata al suo blog: IL «SISTEMA PROSTITUTIVO» LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO DI MILANO. EVITATO IL CARCERE «Sono e resto convinto che sia ora tracciata una strada chiara per il nostro movimento, finalmente comprensibile per i nostri elettori», è la premessa dell’esponente azzurro che ribadisce, tanto perchè sia chiaro a tutti, che «Fi è alternativo al governo sui temi economici. Certamente – spiega ancora – un grande partito non può chiamarsi fuori dalle discussioni e dal confronto su legge elettorale e riforme istituzionali ma, allo stesso modo, non pos- siamo accettare imposizioni irragionevoli. Mi pare che l’esito dell’incontro di ieri tra Renzi e Berlusconi registri questa realtà delle cose". Insomma nessuna deroga a quanto stabilito ieri nel comunicato congiunto. I nodi restano tutti da sciogliere e Forza Italia si prepara alla 'battaglià in Parlamento. Due restano i desiderata di Berlusconi offerti al capo del governo come ipotesi: alzare la soglia al 5% e concedere il premio alla lista oppure tenere la soglia al 3% ma dando il premio alla coalizione. Accanto alla partita sulla legge elettorale, l’eurodeputato azzurro intende avere delle risposte anche sul rilancio di Forza Italia. L’argomento sarà oggetto di discussione di un pranzo che Fitto avrà la prossima settimana proprio con Berlusconi. E sempre la prossima settimana, mercoledì 19 novembre, l’ex governatore ha promosso un seminario sull'Europa a cui sono stati invitati tutti i deputati azzurri. Ovviamente anche lo stesso ex premier è atteso al convegno. Yasmin Inangiray BOLOGNA ALTRI TRE SONO STATI INDIVIDUATI DALLA DIGOS PER IL PESTAGGIO A UN GIORNALISTA Processo Ruby: pene ridotte Assalto all’auto di Salvini per Fede, Mora e Minetti denunciati dieci antagonisti l MILANO. Per Silvio Berlusconi il caso Ruby si era concluso in secondo grado, quattro mesi fa, con un’assoluzione che ha cancellato i 7 anni di carcere inflitti in primo grado. Così non è andata, invece, per i tre imputati che avrebbero contribuito alla creazione di un «sistema prostitutivo» nel corso delle presunte serate a luci rosse ad Arcore. Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, infatti, sono stati condannati anche in appello, ma per loro è arrivata una netta riduzione delle pene che, tra l’altro, qualora diventas- sero definitive, verosimilmente non dovranno essere scontate in carcere. I giudici della terza sezione penale della Corte d’Appello di Milano, presieduta da Arturo Soprano, hanno abbassato la condanna per l’ex direttore del Tg4 da 7 anni a 4 anni e 10 mesi, assolvendolo per una parte delle imputazioni (l'induzione alla prostituzione) e riqualificando altri fatti contestati. La pena per l’ex consigliera lombarda Nicole Minetti, invece, è stata portata da 5 anni a 3 anni con il riconoscimento delle atte- nuanti generiche. Per l’ex igienista dentale e showgirl, già in primo grado nel luglio 2013, dell’originaria accusa di induzione e favoreggiamento della prostituzione, anche minorile, era rimasta in piedi solo la contestazione del favoreggiamento delle ragazze maggiorenni. Mora, invece, è stato condannato a 6 anni e un mese, ma nella pena va compresa anche la «continuazione» con il reato di bancarotta per il crac della sua Lm Management e per il quale ha patteggiato 4 anni e 3 mesi nel 2011. LEGA Matteo Salvini l BOLOGNA. Il volto di molti di loro era già pubblico, immortalato dalle telecamere che avevano ripreso alcune fasi dell’assalto alla Volvo con a bordo Matteo Salvini. Ora i responsabili dell’aggressione avvenuta sabato a Bologna, durante la visita del leader della Lega Nord al campo di nomadi sinti di via Erbosa, hanno anche un nome e un cognome. La Digos bolognese ha denunciato alla Procura, pm Antonella Scandellari, dieci persone per l’episodio. «Un gesto inqualificabile che non poteva restare senza risposta» secondo il Questore Vincenzo Stingone, che ha ringraziato «uomini e donne della Digos che hanno lavorato da subito e stanno continuando a lavorare con determinazione». Gli stessi investigatori hanno individuato e denunciato altri tre «antagonisti», in questo caso di area anarchica, per il pestaggio del giornalista del Resto del Carlino Enrico Barbetti, accerchiato e colpito al termine della manifestazione. Per l’aggressione a Salvini, gli indagati sono tutti appartenenti al collettivo «Hobo». RASSEGNASTAMPA 4 PRIMO PIANO Venerdì 14 novembre 2014 I MORSI DELLA CRISI NON C’È LUCE IN FONDO AL TUNNEL «STRUMENTI NON CONVENZIONALI» Il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, potrebbe decidere a breve l’acquisto di bond governativi Fmi e S&P: allarme Ue e la Bce chiede le riforme A preoccupare è soprattutto il rischio deflazione nell’eurozona l ROMA. È allarme per il «rischio-Eurozona» dal Fondo monetario internazionale e dall’agenzia di rating Standard & Poor's. E la Banca centrale europea peggiora la sua diagnosi sulle economie dei Diciotto, con un’inflazione troppo bassa che avvicina il «quantitative easing» anche se i segnali da Italia, Spagna e Francia allontanano il rischio-deflazione. In una forte esortazione lanciata direttamente ai palazzi del potere in Europa, contenuta nel documento che presenterà questo weekend al G20 di Brisbane, il Fondo monetario internazionale mette fra i principali rischi per la ripresa globale, una deflazione nell’Eurozona, che come il Giappone rischia una stagnazione. Una presa di posizione che riecheggia quella del governo Usa, dopo che l’altro ieri il segretario al Tesoro Jack Lew ha detto che il mondo non può permettersi un «decennio perduto» come quello vissuto dal Giappone. E un invito, pressante e reiterato, alla Bce a «fare di più», incluso «l’acquisto di titoli sovrani» se le prospettive d’inflazione non migliorano. Anche Standard & Poor’s vede nero: l’economista Jean-Michel Six avverte che aumentano i rischi di una «tripla recessione» e si aspetta nuove misure a breve dalla Bce. Ma Moritz Kraemer, suo collega responsabile per i rating sovrani, è scettico su quello che può fare l’Eurotower. «Aspettare Draghi non è una strategia», avverte sulle pagine del Wall Street Journal: né l’export tramite la svalutazione, né più spesa in Germania, né il «quantitative easing» (acquisto, appunto, dei bond governativi) spingerebbero granché la crescita dell’Eurozona. Servono invece riforme in grado di far ripartire il ciclo degli DRAGHI Presidente della Bce investimenti. Fra le pressioni crescenti dei Paesi europei più deboli, e quelle globali per prendere il testimone del «QE» e attutire l’impatto sui mercati globali della Fed che sta invertendo rotta, la Bce di Mario Draghi si trova fra l’incudine e il martello. I dati sull’inflazione di ottobre, per la verità, indicano un miglioramento che allontana il rischio-deflazione, e che gli effetti statistici potrebbero confermare con il passare dei mesi. Dopo due mesi in lieve calo, i prezzi tornano a salire in Italia (+0,1% su anno). In Spagna, dove c’era il segno meno da luglio ma il governo esclude deflazione, continuano a migliorare fino ad approssimarsi a zero (-0,1%). La Germania è da tre mesi stabile sul plafond dello 0,8%, mentre la Francia fa meglio del previsto e accelera a 0,5%. Ma è lo scenario di medio e lungo termine quello cui la Bce guarda, per capire se le aspettative sulla stabilità dei prezzi reggano o meno. E non è un caso che, nel bollettino mensile, l’Eurotower torni a ribadire che è unanimemente pronta a «ulteriori strumenti non convenzionali», al punto da aver dato al suo staff e a quello delle banche centrali nazionali «l’incarico di assicurare la tempestiva predisposizione di ulteriori misure da attuare se necessario». La «Survey» dove la Bce raccoglie le sue previsioni interne e quelle degli economisti esterni indica un nuovo taglio alle stime di crescita dell’Eurozona – 0,8% quest’anno, 1,2% il prossimo e 1,5% nel 2016 – con disoccupazione che scenderà sotto il 10% solo nel 2019. E in un contesto di domanda debole, scendono anche le stime d’inflazione: 0,5% medio quest’anno (0,7% tre mesi fa), 1% il prossimo (da 1,2%), 1,8% nel 2016. Uno scenario sul quale gravano vari rischi: dalla geopolitica alle mancate riforme, e che potrebbe costringere la Bce a muoversi con l’acquisto dei titoli di Stato nella prima metà del 2015. Potrebbe non essere sufficiente a ridare slancio a crescita e inflazione: non è un caso che il bollettino della Bce insista con dovizia di particolari sul pressing per le riforme, con parole che sembrano rivolte anche all’Italia. «Alcuni Paesi devono imprimere slancio al processo legislativo e attuativo delle riforme dei mercati dei beni e servizi e del lavoro», si legge nel documento. Impossibile non pensare al Jobs Act e alle liberalizzazioni che si chiedono a Italia, Francia e Germania in primis. SEGRETARIE IN DISACCORDO Camusso (Cgil) difende lo sciopero generale È scontro con la Cisl l ROMA. Scontro al vertice tra Cisl e Cgil sullo sciopero generale proclamato dal sindacato di Susanna Camusso per il 5 dicembre, che da parte sua tira dritto e difende la scelta (anche dalle ironie sulla data che si aggancia al ponte dell’Immacolata). Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, attacca: «La Cgil fa le sue scelte, farà il suo sciopero generale. Non è la prima volta che sciopera da sola, non mi sembra un modo per unire il mondo del lavoro». Parla della «responsabilità che si assume» perché «ancora una volta la Cgil per fare il suo accordo interno ha diviso i lavoratori e le lavoratrici italiane». Replica il leader di corso d’Italia: «Ognuno si assume la responsabilità di decidere se contrastare provvedimenti che non vanno bene o se ci si limita a subirli». In ogni caso, la decisione di andare allo sciopero generale contro il Jobs act e la legge di stabilità, che la Cgil giudica provvedimenti «sbagliati e inefficaci», ha l’obiettivo di far cambiare «verso» alle politiche del governo e quindi di «rappresentare in maniera non violenta il disagio dei Fiat con AUTOCLUB SRL EURO VECTOR SRL MILLENIA SRL BARI - Via Napoli Trav., 364 - Tel. 080-5351711 FOGGIA - Via di Camarda ang. Via di Salpi SNC - Tel. 0881-709609 SAN SEVERO - Via per Foggia SNC - Tel. 0882-070003 BARI - Via Oberdan, 2 - Tel. 080-5522411 TRANI - Via Barletta S.S. 16 Km. 756+583 - Tel. 0883-954524 MAFFEI NUOVA AUTO 3 ALTAMURA - Via Gravina, 236 Z.I. - Tel. 080-3106257 MATERA - Contrada Quartarella, 16 - Tel. 0835-268161 FASANO - SS 16 km 859+550 - Tel. 080-4414045 MONOPOLI - Via G. Carducci 3 - Tel. 080-9306214 AUTOSAT SPA BRINDISI - Via Prov.le per Lecce, 83 bis - Tel. 0831-550231 CASARANO - Via S. De Matteis SNC - Tel. 0833-504308 MAGLIE - S.S. 16 Z.I. - Tel. 0836-486011 SURBO - Via Unità d'Italia, 1 - Tel. 0832-277311 RASSEGNASTAMPA PRIMO PIANO 5 Venerdì 14 novembre 2014 BARI Nel capoluogo pugliese, i prezzi continuano a calare E il carrello della spesa resta vuoto . A BOLZANO I MAGGIORI AUMENTI Il copoluogo altoatesino fa registrare un +1,2%. Seguono Palermo (+0,9%), Cagliari e Aosta (per entrambe +0,7%) IL CARRELLO DELLA SPESA I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona a ottobre sono rimasti fermi rispetto a settembre Tornano a salire i prezzi (+0,1%) ma Bari resta in deflazione (-0,4%) Il Codacons: è solo un’illusione ottica che non può far sperare in una vera ripresa Un anno dei prezzi lavoratori», rimarca Camusso. Anche sulla data, venerdì 5 dicembre, ribatte alle ironie che si sono scatenate su twitter e non solo: «Davvero ci sarebbe bisogno di un bagno di realtà» da parte «dei tanti che parlano di un mondo nel quale il lavoro sarebbe tutto quanto strutturato tra il lunedì e il venerdì» visto che ormai sempre più si lavora anche il sabato e la domenica. La Cisl, ovviamente, stando alle parole di Furlan, non aderirà allo sciopero generale della Cgil, che peraltro giudica «preventivo» sul Jobs act, mentre su «riforme pensionistiche e ben altre finanziarie lacrime e sangue si è scelto unitariamente di non scioperare». La Cisl «storicamente non ha mai aderito a scioperi indetti da altre organizzazioni» e, comunque, «quando si vogliono fare le cose unitariamente gli appelli non si lanciano perché gli altri aderiscano ma per costruire le scelte insieme, come si stava facendo nel pubblico impiego», afferma ancora Furlan, dicendo quindi di aspettare l’incontro convocato dal governo a Palazzo Chigi lunedì proprio sulla Pa (dopo che Cgil, Cisl e Uil sono scesi in piazza sabato scorso per la manifestazione nazionale): «Cercheremo di portare a casa tutti i risultati possibili». Anche il segretario generale aggiunto della Uil, Carmelo Barbagallo, sceglie la linea attendista: «Noi siamo per aspettare lunedì. È singolare che, ora che il governo ha deciso di fare l’incontro, proclamiamo prima del tempo lo sciopero». l ROMA. La deflazione in Italia L’Istat segnala anche che su base Indice Nic (base 2010=100) sembra essersi fermata. I prezzi mensile sono aumentati soprattutto i Variazioni % congiunturali (rispetto al mese precedente) tornano leggermente a salire, ma prezzi di abitazione, acqua ed elet108 non in tutte le grandi città. A tricità (+1,2%) e dell’istruzione +0,2 +0,1 +0,2 ottobre, l’indice nazionale dei (+1,1% su settembre). Rispetto al me-0,1 -0,1 -0,3 +0,1 +0,2 prezzi al consumo è salito dello se di ottobre 2013 corrono rispetto alla -0,1 -0,2 +0,2 0,1% sia rispetto a settembre, sia media i prezzi dell’istruzione (+1,8%), -0,3 rispetto a ottobre 2013. Lo comudei servizi ricettivi e di ristorazione 107 nica l’Istat, confermando le stime (+0,7%) e dei mobili e servizi per la provvisorie e ricordando che a casa (+0,6%). settembre il tasso tendenziale era Ci sono alcune città in cui la dein calo dello 0,2%. flazione però non si è fermata. Per Il carrello della spesa è invece esempio a Milano, dove su base annua 106 rimasto invariato. I prezzi dei beni i prezzi sono ancora in calo (-0,3%, ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott alimentari, per la cura della casa e -0,2% su mese), una diminuzione an2014 2013 della persona a ottobre sono infatti cora più ampia, pari a -0,4%, interessa Variazioni % tendenziali rimasti fermi rispetto a settembre, invece la città di Bari. Lo rileva l’Istat, (sullo stesso mese dell’anno prima) ma sono cresciuti dello 0,1% risegnalando che le flessioni sono però spetto a ottobre 2013. L’Istat ritutte di minore ampiezza rispetto a 0,8 0,7 0,7 0,7 corda anche che per questo agquelle registrate a settembre. Fra i 0,6 0,5 0,5 gregato il tasso annuo di variacapoluoghi di regione e di province 0,4 zione dei prezzi era nullo a setautonome, Bolzano è la città in cui i 0,3 tembre. prezzi registrano gli incrementi ten0,1 0,1 La ripresa dell’inflazione si deve denziali più elevati (+1,2%). Seguono principalmente al ridimensionale città di Palermo (+0,9%), Cagliari e -0,1 -0,2 mento del calo tendenziale dei Aosta (per entrambe +0,7%). Secondo ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott prezzi dei beni energetici regol’Istat, a Roma i prezzi aumentano 2014 2013 ANSA Fonte: Istat lamentati (-2,6% da -6,6% di setdello 0,1% su base annua e dello 0,7% tembre) e dei servizi relativi alle rispetto al mese di settembre 2014. comunicazioni (-1% da -5,6% di L’incremento del tasso di inflazione settembre). Il rialzo mensile dell’indice ge- (+1,6%) a contenere questo rialzo sono stati dello 0,1% registrato ad ottobre dall’Istat è nerale dipende invece – continua l’Istat – i cali congiunturali dei prezzi degli ener- per il Codacons solo una «illusione ottica» principalmente dagli aumenti dei prezzi del getici non regolamentati (-0,9%) e dei servizi che non può far sperare in una ripresa gas naturale (+4,7%) e dell’energia elettrica relativi ai trasporti (-0,7%). dell’economia italiana. IL BRACCIO DI FERRO MENTRE LE REGIONI SOSPENDONO IL PARERE Stabilità, raggiunto l’accordo con i Comuni IN PIAZZA VENERDÌ NERO Oggi in molte città sono previsti disagi per sciopero Fiom Fassino (Anci): ora la legge è più sostenibile e dei trasporti l ROMA. Al quarto round a Palazzo Chigi governo e comuni trovano l’intesa sulla legge di stabilità. I saldi dei tagli rimarranno invariati – 1,2 miliardi, più altri 300 milioni varati in precedenza a valere sul 2015 – ma ora la manovra, ha sottolineato ieri sera il presidente Anci Piero Fassino, «è più compatibile con la situazione economica dei Comuni». Altra novità riguarda la local tax, tornata ieri sotto la lente di governo e sindaci prima degli opportuni approfondimenti tecnici. La nuova misura sul fisco locale, che sostituirà Imu e Tasi, entrerà in vigore nel 2015 e dovrebbe essere approvata contestualmente alla legge di stabilità. Che approderà nell’Aula della Camera il 27 novembre, molto più tardi rispetto al passato. Il rischio è quindi che si possa arrivare a votare anche tra Natale e Capodanno per il via libera finale. Il braccio di ferro sulla legge di stabilità soddisfa moderatamente i Sindaci: «il governo ha accolto gran parte dei nostri rilievi e ora il testo – ha spiegato Piero Fassino – è più sostenibile per i Comuni, anche se rimane ancora onerosa». Ora la palla passa al governo, che tradurrà in emendamenti la sostanza dell’accordo, vagliato in prima persona dal sottosegretario Graziano Delrio e dal sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta. Per i Sindaci i «risultati sostenibili» di cui ha parlato Fassino si traducono sostanzialmente in pochi punti, anche se rilevanti: la conferma per il 2015 degli oneri di urbanizzazione della spesa corrente, la possibilità di rinegoziare i mutui con Cdp, l’impegno dello Stato a farsi carico degli interessi per i mutui contratti sui nuovi investimenti, l’azzeramento dei vincoli ordinamentali ai Comuni («riconoscendo così la loro piena autonomia») e il nullaosta sul Fondo sui residui attivi di difficile esigibilità, con annesso regime di gradualità. La legge di stabilità ieri è stata affrontata anche dalle Regioni, le quali però, destando qualche sorpresa, hanno chiesto una sospensione del parere. In ogni caso, ha tranquillizzato il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, «ci sono in corso trattative con il governo e mi sembra di aver colto la volontà di arrivare a un’intesa». Del resto, ha aggiunto, «il tempo non manca e non vedo la ragione di accelerare oggi con un accordo». l ROMA. Quella di oggi sarà una giornata difficile soprattutto per viaggiatori e pendolari. I sindacati di base, Cobas, Cub, Usi e Adl Cobas hanno indetto «uno sciopero generale e sociale» del lavoro pubblico e privato per protestare contro le politiche del governo Renzi e dell’Unione europea, in particolare contro il Jobs act, la legge di stabilità e il piano di riforma della scuola. I sindacati hanno previsto cortei e manifestazioni in diverse città italiane. Alle manifestazioni si uniranno gli studenti che hanno indetto sempre per oggi «uno sciopero studentesco dentro lo sciopero sociale». A Roma la questura ha aperto un Tavolo tecnico presieduto dal questore Nicolò D’Angelo per mettere a punto le misure di sicurezza. A preoccupare è il corteo che partirà, intorno alle 9, da piazza della Repubblica, a piazza Vittorio. In piazza si daranno appuntamento studenti, precari, movimenti, migranti, sindacati di base, ma si temono infiltrazioni di frange estreme. A soffrire, come sempre, saranno la viabilità e i trasporti. Difficoltà anche a Milano dove si terrà una manifestazione della Fiom. Il sindacato dei metalmeccanici della Cgil ha proclamato per oggi il suo sciopero generale nelle fabbriche del Centro-Nord (Val D’Aosta, Trentino, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli, Emilia Romagna e Toscana). RASSEGNASTAMPA Venerdì 14 novembre 2014 17 ECONOMIA&FINANZA «Investimento sbagliato il mio ingresso in Rcs» Della Valle attacca la Fiat: Montezemolo mandato via in modo poco educato l ROMA. C'è ancora il Lingotto nel mirino di Diego Della Valle, che ad un convegno a Milano ha parlato ancora una volta anche degli equilibri in Rcs dove è il secondo azionista: «Tutto sbagliato», dice, aver investito pensando di poter intaccare un sistema di «poteri forti». Intervistato, il patron di Tod’s ha toccato i temi su cui da tempo alza i toni. Rcs? «L'investimento è stato tutto sbagliato da parte mia. Il mio pensiero era di poter portare la voce dell’impresa nel posto dei poteri forti, che erano quasi tutti mummificati e autoreferenziali». Ma sono aspettative rimaste deluse: «Lì non sono riuscito quasi a toccare palla», è il bilancio che fa oggi. Anche se non demorde: «L'Italia non cambierà finchè rimarranno questi rimasugli, queste scorie», ma «è un mondo che fortunatamente se ne sta andando». La quotazione di Ferrari e l’uscita dal gruppo di Luca Cordero di Montezemolo sono invece l’occasione per attaccare ancora Fiat. «Ferrari ha salvato quel bidone che è la Fiat»; e l’uscita di Montezemolo «si poteva fare in modo più educato». La quotazione del «cavallino rampante» «depaupera l’azienda, quotano un pezzettino di Ferrari per ripianare i debiti di Fiat mentre il resto se lo prendono gli azionisti. È vergognoso», dice Della Valle: portare le azioni Ferrari agli scambi in Borsa «per cifre enormi servirà – attacca ancora – a coprire il debito di Fca e magari anche a fare macchine. Assegnare le azioni di Ferrari in quel modo, se anche la procedura fosse lecita, e io andrei a controllare, eticamente non funziona». A distanza anche un battibecco con il leader degli industriali; Da Roma Giorgio Squinzi avverte: «Votare senza riforme fatte sarebbe un danno per il Paese». E da Milano Diego Della Valle con una stoccata anche al Governo Renzi ribatte: «Auspico si vada a votare il prima possibile perchè fare altri due anni così significa uccidere ACCORDO CONCLUSO: SI ATTENDE L’OK DI BANKITALIA Risparmio di Benevento, il 90% alla Banca Popolare Pugliese DUELLANTI L’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne. In alto il presidente di Tod’s, Diego Della Valle il Paese. Mi auguro si termini il prima possibile la legge elettorale e che arrivi qualcuno che possa comandare per davvero. Dobbiamo poter decidere noi gli eletti». Propone anzi che ci sia uno sconto fiscale alle aziende che producono il 100% Made in Italy. «Una detassazione su tutta la produzione Made in Italy – afferma – aumenterebbe le entrate fiscali» e farebbe rientrare «tutti quelli costretti ad andare all’estero». Di Squinzi torna a parlare nel pomeriggio ad Ancona, e scherzando aggiunge anche una battuta sulla «rivalità calcistica» tra lui, patron del Sassuolo, e Della Valle, patron della Fiorentina: «Ho detto che è meglio non andare a votare con la vecchia legge elettorale. Diego è un amico, l’Italia è un Paese democratico e ognuno può avere le proprie idee. Sono convinto poi che se ci parliamo con Diego siamo quasi sempre d’accordo. Escluso sul calcio perchè gli incontri Sassuolo-Fiorentina sono sempre complicati». l Accordo concluso fra la Banca del Lavoro e del Piccolo Risparmio di Benevento e la Banca Popolare Pugliese, attraverso il quale l’azienda di credito salentina acquisisce il 90% della banca campana. Con quest’operazione, che dovrà ottenere il nulla osta della Banca d’Italia, il Gruppo Banca Popolare Pugliese si arricchirà dell’apporto della Banca del Lavoro e del Piccolo Risparmio con i suoi 6 sportelli (Benevento, Isernia, Foglianise, Paduli, Faicchio e Montesarchio), 58 dipendenti, 105 milioni di crediti verso clientela e 187 milioni di raccolta complessiva (dati al 31.12.2013). Il Gruppo Banca Popolare Pugliese (presente in Puglia, Basilicata e Molise) potrà, così, estendersi anche in Campania, regione peraltro già presidiata da un consistente numero di agenti in attività finanziaria della B.P.P. «Grazie alla presenza della Banca Popolare Pugliese - dice Vito Primiceri, presidente dell’istituto salentino - la Banca del Lavoro e del Piccolo Risparmio potrà tornare a essere un punto di riferimento delle famiglie e delle piccole e medie imprese del beneventano, rafforzando, così, il ruolo di volano dello sviluppo del territorio su cui opera e rivitalizzando nello stesso tempo una storia cominciata nel 1921, quando un gruppo di imprenditori sanniti decise di costituirla. Il Gruppo Banca Popolare Pugliese, dal suo canto, se da un lato consentirà alla B.L.P.R. di tornare a rivestire il ruolo di banca di riferimento efficiente e dinamica del territorio, dall’altro potrà ampliare ulteriormente il proprio perimetro territoriale grazie all’acquisizione di una realtà fortemente radicata nel Beneventano». Ferrovia Termoli-Lesina la Regione Molise «Fatto passo in avanti» CEI «LA CRISI ECONOMICA NEL PAESE RESTA GRAVISSIMA E OCCORRE UN PATTO SOCIALE PER DARE UNA RISPOSTA ALLA GENTE CHE SOFFRE» l CAMPOBASSO. Possibile svolta nella vicenda della Termoli Lesina: il Molise potrebbe dare, infatti, l’ok al progetto ferroviario in cambio della prescrizione al Cipe della variante richiesta. E’ quanto annuncia l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Pierpaolo Nagni, dopo aver partecipato ad una nuova riunione sull'argomento, a Roma, alla presenza dei vertici di Rfi, del capo dello struttura tecnica di Missione, Ercole Incalza, e del dirigente della Regione Molise Rodolfo Cocozza. «Va detto - spiega Nagni - che il nostro assenso resta comunque condizionato alla conferenza dei servizi con i sindaci di Termoli e Campomarino e, soprattutto al Cipe che rimane l'ostacolo più grande da superare. Seppur con la dovuta cautela - continua – siamo ottimisti. Un grande passo in avanti è stato, infatti, la disponibilità a dare l’ok alla prescrizione della nostra richiesta di variante, diversa da quella proposta da Rfi, che prevede, per il tratto che interessa Campomarino, una galleria naturale di un chilometro e 900 metri e una galleria artificiale di 900 metri, ci fa ben sperare per il futuro». Nagni conclude: «Il Molise sta dimostrando, ancora una volta, di non aver mai avuto una volontà ostativa o strumentale rispetto ad un’opera, la Termoli Lesina, che ritiene fondamentale per lo sviluppo della linea adriatica e del Centro-Sud. Siamo disponibili a dare il via al progetto in cambio però, a tutela del nostro territorio, di una posizione prescrittiva che fa ben sperare per il futuro e che vedrà, già nel 2015 l'avvio del piano di variante». La conferenza di servizi con i sindaci di Termoli e Campomarino sarà convocata già per la giornata di oggi. l ASSISI (PERUGIA). La crisi economica nel Paese resta «gravissima» e occorre «un patto sociale», «mettersi insieme», per dare una risposta alla gente che soffre. E anche le tante tensioni legate all’occupazione e alle diverse crisi industriali richiedono un protagonismo dell’Italia dove «la manna c'è ma deve essere rimessa Il monito del cardinale Bagnasco «L’Italia salvi l’industria, Ilva compresa in circolazione». Parla così il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, a conclusione dell’assemblea dei vescovi ad Assisi. Bagnasco sottolinea che l’Italia ha delle «eccellenze» da salvare. «Pensando alle realtà industriali come Terni, Genova, Taranto penso che occorrerebbe tenere quan- to più possibile in casa i gioielli». E per risolvere i problemi dell’industria italiana e dell’occupazione non può essere adottato «un approccio solo di tipo finanziario», ha detto il cardinal Bagnasco riferendosi alle realtà di «alta eccellenza riconosciuta nel mondo». «Vendere per ripianare, ma per poi non avere più nulla, non ci sembra utile anche perchè la storia recente – ha detto il presidente della Cei – ci insegna che là dove non c'è stato un ancoraggio alla “casa” del nostro Paese la realtà industriale si è dissolta». L'Italia, come anche l’Europa, hanno però bisogno in questo momento di «un patto sociale» perchè la crisi, «pur grave, anzi gravissima» non può essere superata solo con risposte di tipo economico. «I primi responsabili della cosa pubblica, il Parlamento, si mettano insieme per un patto sociale come è accaduto nel dopoguerra». Perchè ovunque «la crisi non è solo economica ma anche culturale». C'è un problema di identità. E in questo momento di confusione e disagio si inseriscono anche le proteste contro il diverso. Bagnasco allora commenta quanto sta accadendo in alcune periferie romane con scontri tra cittadini e immigrati. «Bisogna superare la paura dell’altro e del diverso cercare di fare posto a chi approda nella nostra vita per motivi di sofferenza». Ma aggiunge: «L'integrazione è una sfida per tutti» e dunque anche gli immigrati debbono avere «il desiderio dell’integrazione nelle popolazioni» dove sono accolti. Dallo sguardo al Paese alle sfide interne della Chiesa. L'assemblea dei vescovi, che si è riunita quattro giorni ad Assisi, ha affrontato la questione della formazione dei sacerdoti. Il confronto proseguirà nelle conferenze episcopali regionali e «non c'è nessuna preclusione verso nessun tipo di difficoltà rispetto alla vita del nostro clero», ha assicurato Bagnasco. C'è infatti in generale un problema di formazione ma non si può nascondere che la credibilità del clero è stata anche minata da episodi di pedofilia e di scandali di vario genere. Ma su questo fronte i vescovi sottolineano – nella nota finale dell’Assemblea – che la Chiesa è con i suoi preti «nella buona come nella cattiva sorte» e «si avverte l’importanza che anche quanti si sono resi colpevoli di delitti possano non essere abbandonati a sè stessi». I vescovi prendono atto anche che le «trasformazioni in corso non vanno cercate solo all’esterno della Chiesa» e tra i problemi c'è il calo delle vocazioni, un trend che si conferma ormai da molti anni. Bagnasco in conferenza stampa dribbla invece le domande dei giornalisti relative proprio alle Cei, da Boffo a Luxuria. Manuela Tulli RASSEGNASTAMPA LETTERE E COMMENTI 33 Giovedì 13 novembre 2014 DE TOMASO Tra «detto» e «non detto» >> CONTINUA DALLA PRIMA R iforma elettorale, riforma costituzionale, organigrammi futuri: i radar di giornalisti e politologi hanno puntato soprattutto in questa direzione, ipotizzando scenari più o meno verosimili, affollati da premi di maggioranza, voti di preferenze, listini bloccati e via discorrendo. Ma, per concordare un percorso comune, non è necessario lasciare traccia nero su bianco. È sufficiente intendersi sulla parola, meglio se davanti a testimoni autorevoli, ritenuti tali da entrambi gli interlocutori. Se così fosse, se cioè il «non detto» del vecchio, del nuovo e del futuro Patto del Nazareno, fosse prevalente o più importnte rispetto alla (presunta) parte «scritta» dell’accordo, vuol dire che non ci sarebbe molto da fantasticare, e che le esigenze del Berlusconi imprenditore, più di quelle del Berlusconi politico, hanno un peso decisivo nel ménage della strana coppia Matteo-Silvio. Al Berlusconi imprenditore stanno a cuore innanzitutto due cose: mantenere a debita distanza il temibile concorrente televisivo Rupert Murdoch, patron di Sky, che non fa mistero di voler entrare anche nel campo del digitale, con una decina di canali televisivi gratuiti; cercare sempre di rintuzzare gli orientamenti europei tesi a ridurre gli spazi pubblicitari sulle tv italiane. Se, per una serie di combinazioni, Murdoch approdasse prepotentemente nel mercato pubblicitario delle tv non a pagamento; e se il monte degli spot trasmessi da Mediaset fosse ridotto secondo direttive anti-monopolistiche, per Berlusconi la stangata sarebbe tremenda. Di qui forse la resistenza dell’ex Cavaliere a tutti i consigli bellicosi suggeritigli da anti-renziani irriducibili come Renato Brunetta; di qui INCONTRO Berlusconi dopo il vertice con Renzi forse i richiami frequenti dell’aziendalista Fedele Confalonieri a favore di una linea soft verso il governo; di qui forse l’attivismo di personaggi (Paolo Romani) assai vicini alla governance di Mediaset, personaggi ritenuti addirittura in predicato di sostituire Denis Verdini nella trattativa, segreta e palese, con lo stato maggiore renziano e il suo irrefrenabile comandante. Insomma. Se Berlusconi rompesse con Renzi non commetterebbe un suicidio politico, bensì un suicidio finanziario, aziendale, dinastico. Il che, successivamente, lo indebolirebbe anche sul piano politico. Ma questo è un altro discorso. Sta di fatto che l’ex Cavaliere non può permettersi di ricorrere alla linea dura contro il premier: anche per l’inventore di Canale Cinque, come per il resto delle imprese italiane, non è un buon affare mettersi a sparare contro Palazzo Chigi. Prima o poi i colpi, di rimbalzo, ferirebbero gli stessi sparatori. Del resto, come ammoniva il senatore Giovanni Agnelli (1866-1945), fondatore della Fiat, gli industriali italiani sono e devono essere governativi per convinzione e convenienza. In soldoni: il Patto del Nazareno è una scelta obbligata non tanto per il Berlusconi leader quanto per il Berlusconi magnate. Di qui la necessità, per il fondatore di Forza Italia, di non rompere con Renzi sulla riforma elettorale e sull’agenda del governo, compresa quella pagina tassaiòla che spaventa i quadri, i militanti e gli elettori moderati più colpiti dai prelievi del Fisco. Non rompere con Renzi sul pacchetto delle riforme significa per Berlusconi non essere escluso dalla partita per il Quirinale, tenzone che dal 1999 in poi lo ha visto sempre in posizione defilata, se non in panchina. La designazione del successore di Giorgio Napolitano arriverà dal premier-segretario. E quasi sicuramente sarà un nome non ostile a Forza Italia. In caso contrario i grillini potrebbero inserirsi nella trattativa lanciando una candidatura (Romano Prodi) in grado di creare scompiglio e trovare adesioni nel Pd. Berlusconi e Renzi si giocano tutto nel campionato per la successione a Re Giorgio. Il primo, in caso di sconfitta dell’asse con Matteo, potrebbe ritrovarsi nell’angolo politicamente e fuori gioco aziendalmente. Il premier, nonostante il 41% alle europee, potrebbe ritrovarsi schiacciato nella morsa tra la Presidenza della Repubblica e la minoranza interna del Pd. Sì, perché in un Paese a instabilità congenita come l’Italia solo il Quirinale rappresenta un’istituzione solida come il Monte Bianco. Un leader politico può vincere tutte le elezioni che vuole, ma se sul Colle risiede un nemico, il suo patrimonio elettorale si può disperdere in un amen. Soprattutto in politica chi trova un amico trova un tesoro. Specie se l’amico dimora nell’ex reggia di papi e sovrani. Giuseppe De Tomaso [email protected] TONDO L’uomo e la libertà più importanti >> SEGUE DALLA PRIMA M a è sufficiente una legge che impone la caduta del <segreto d’ufficio>, cioè che consenta l’accesso ad alcuni documenti, in parte già conosciuti, per ottenere la Verità (con la maiuscola) su una tragedia che ha sconvolto l’Italia e ha finito per avvelenarla ancor più per le domande rimaste insolute? Una Verità assoluta oppure una piccola verità fattuale? Una verità politica che costringa l’autorità giudiziaria a riaprire i processi per rintracciare mandanti e alleati, dentro e fuori l’Italia? Troppa confusione che rischia di debilitare ancor più la nostra comunità nazionale convinta che il potere poggia solo sull’inganno e la menzogna e che i cattivi vincono sempre. In realtà, quello che è da fare è una lettura onesta dei fatti e del quadro mentale, politico e anche metafisico di quegli anni terribili. L’intero arco della politica dovrebbe porsi domande decisive per fare i conti fino in fondo e senza autoindulgenze con la propria storia, segnata da eroismi ma anche da brutalità, da tensione ideale e da compromissioni e sostegni occulti. E’ questo il tempo giusto per un’autocritica della nostra coscienza nazionale che ha bisogno di liberarsi di tutte le zavorre per poter affrontare un futuro difficile. Tra queste zavorre, oltre ai nostri difetti riconosciuti– dal cinismo alla retorica, dal familismo amorale alla mancanza di senso pubblico -, ce ne sono alcune che riguardano direttamente il Politico, cioè il modo e la concezione del dibattito e del conflitto sui destini dell’Italia. L’affermazione di una nuova generazione politica è condizione buona perché avvenga questa <liberazione> delle coscienze e che finalmente si possa affermare l’anelito alla verità rispetto agli inganni del potere. Abbiamo bisogno di questo esame di coscienza perché le doppiezze segnano ancora il presente. Sarebbe questo il modo migliore per onorare Moro e la memoria. Moretti, nelle sue interviste, si dice deluso dalle risposte di Moro durante il processo-farsa nella prigione. Nello statista il capo stragista voleva trovare il <cuore dello stato> e del suo potere. Imbevuto di ideologia, sommerso dai cascami della guerra di classe, Moretti colpendo Moro sognava il disfacimento delle istituzioni e l’avvento messianico della rivoluzione proletaria. Invece, con i suoi pensieri e gesti malati Moretti stava celebrando un sacrificio che avrebbe rafforzato quanti, anche nel torbido della storia, puntavano a tenere bloccato il Paese e la sua fragile democrazia. Avendo deciso di colpire il leader con il pensiero più alto e trasparente il brigatista ha voluto dare un sostegno formidabile alla menzogna che ha tenuto bloccata l’Italia e ancora la blocca con il rischio di una disfacimento. Contro questo stato-menzogna, affermato e rilanciato dal fascismo e dal comunismo, Moro si era sempre battuto. In un discorso a Milano, nel 1959, aveva indicato con rigore la funzione dello stato: >libertà di pensare, di muoversi, di fare, di progettare; libertà di iniziativa in ogni ordine, potere di assumere la propria responsabilità nella vita sociale>. Mai mancava la parola libertà nei suoi discorsi, ripetuta più volte. Oggi non la pronuncia più nessuna, dopo la svalutazione berlusconiana che ha ridotto il valore della libertà al suo simulacro più riduttivo. Eppure, senza coltivare e promuovere la libertà non si uscirà dalla palude. Moro faceva parte della minoranza del Paese, non era l’uomo simbolo del potere. Un uomo solo è stato definito dai suoi pochi amici. Cosa significa autocritica? <Governare è far credere> scrive Machiavelli nel Principe. Un certo grado di menzogna accompagna l’esercizio del potere, soprattutto quando deve evitare tragedie. Ma la menzogna è una patologia della politica perché minaccia la funzione della conoscenza e del pensiero indispensabili alla politica e al suo sviluppo. Per questo interviene la verità per liberare il campo dalle ambiguità, le dissimulazioni e l’inganno. Non la Verità assoluta, incompatibile con il Politico, ma la verità dei fatti, quelli che si costruiscono giorno per giorno nella pena dello spazio pubblico. Moro è stato maestro di questo approccio alla politica, con l’uomo e la sua dignità al vertice della gerarchia e non lo stato, per conquistare le verità possibili. Questa rivoluzione attende ancora l’Italia per allinearsi alla coscienza di libertà degli altri popoli europei. Tonio Tondo DALLA MANIFATTURA ALL’ALTA TECNOLOGIA CHI SI FERMA È PERDUTO di VITO SPADA L a diversa situazione economica costringe le maggiori Banche Centrali a comportamenti divergenti sui mercati. La Fed ha praticamente cessato l’acquisto di titoli sul mercato , terminando il suo programma di facilitazioni quantitative (QE) e si avvia ad innalzare i tassi di interesse negli Usa. La Bank of England , grazie al migliore clima economico inglese , probabilmente si appresta a seguirla. La Bank of Japan , per ragioni alquanto diverse, ha deciso invece di moltiplicare i suoi tentativi di rivitalizzare l’economia del Sol Levante con una maggiore quantità di liquidità . E per finire , la nostra BCE tenta di nuovo di migliorare l’efficacia della sua politica monetaria con maggiore sostegno alla liquidità dell’eurozona. Quest’ultima ha infatti comunicato che intende espandere il suo bilancio in maniera sostanziale al livello di qualche anno fa, e si avvia ad operare sul mercato usando “operazioni non convenzionali” come l’acquisto di titoli Abs e covered bonds, oltre al programma di LTRO per invogliare le banche commerciali a riaprire il credito. Queste differenti risposte, volte ad incoraggiare la ripresa globale, sono tutte legate all’andamento delle rispettive economie. Gli Usa hanno registrato nel terzo trimestre del 2014, un aumento del PNL del 3,5% contro il 4,2% del precedente trimestre, con una disoccupazione scesa al 5,9% ed una ripresa del mercato immobiliare. Questi dati positivi non devono farci dimenticare tuttavia, che l’ultimo aumento trimestrale del Pnl americano è stato influenzato dalle spese militari con un consumo che non riparte come dovrebbe, e che la disoccupazione scende anche perché c’è un alto tasso di abbandono nella ricerca di lavoro. Nell’eurozona la crescita economica langue, con un misero 0,8% di aumento del Pnl previsto per 2014 e con una disoccupazione nella media dei Paesi all’11,5%. Anche la Germania inizia a sentire i morsi della mancata crescita, con una produzione delle imprese che mostra decrementi rispetto al 2013. Se a questo si aggiunge nell’eurozona, la bassa domanda aggregata ed una conseguente più bassa inflazione distante dall’obiettivo massimo accettato, che non giova alla ripresa complessiva, è evidente che siamo arrivati al limite dell’utilizzo degli strumenti di politica monetaria. Abbiamo bisogno sempre di più e sempre più velocemente di interventi strutturali nell’economia reale che possano aiutare la crescita. La domanda che si aggira a questo punto sui mercati, è se siamo giunti alla stagnazione secolare per l’economia globale. Dopotutto, anche negli Usa, gli ultimi dati sulla produttività ci dicono che questa è al di sotto dei suoi valori storici. PESSIMISMO DI MANIERA -Non bisogna tuttavia, farsi prendere da un pessimismo di maniera che rischia di complicare ancora di più la situazione. Anzitutto, le ultime statistiche dell’ONU ci dicono che oggi la sfida alla povertà assoluta sta facendo passi da gigante. Dal 1990 al 2011 il numero delle persone povere che vivono nel mondo con meno di us$ 1,25 al giorno è crollato da oltre un miliardo e duecento cinquanta milioni di persone a 250 milioni. Il numero dei poveri assoluti , nonostante l’incremento demografico, è sceso dal 43% al 15% della popolazione mondiale. In questo contesto la globalizzazione, ci piaccia o no, ha consentito l’emersione dalla povertà di Paesi come la Cina e l’India con le loro enormi masse. Molti più Paesi sono oggi entrati nel mercato globale delle merci e della finanza non solo in Asia, ma anche in Africa e Sudamerica. Certo anche in questi Paesi come i BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) si sente oggi la minore tensione della crescita complessiva. Ma non bisogna nemmeno sottovalutare gli enormi progressi tecnologici che stanno avvenendo sotto i nostri occhi. Il mondo della robotica, con la creazione di macchine con robot, quello delle biotecnologie con le scoperte di una nuova dimensione delle applicazioni mediche e scientifiche (dalle nanostrutture al carbonio, a quello sulle nuove batterie li-ion, alle applicazione del genoma umano) e quello dei computer con le loro più potenti velocità e con i loro nuovi programmi, si stanno diffondendo sempre di più. La produzione di massa e la commercializzazione di queste invenzioni chiede ovviamente tempo, come è successo in passato nella precedente rivoluzione industriale dalle macchine a vapore, al motore diesel ed alla elettricità. Ciò significa che dovrà esserci nel tempo un più grande spostamento della produzione dal settore manifatturiero puro, a quello dei servizi più incline alla ricezione del progresso tecnologico. E quindi, abbiamo bisogno per sostenere questo processo, di maggiori spese per la ricerca scientifica e di maggiore riqualificazione per tutto il lavoro generico e manufatturiero con nuove infrastrutture per il nuovo mondo. E’ in questa cornice che i richiami alla modifica delle nostre condizioni strutturali dell’offerta, dal mondo del lavoro, a quello della giustizia, a quello della efficienza dei servizi pubblici e dell’amministrazione dello Stato, sono necessari se vogliamo andare incontro al futuro. Questo non può essere lasciato solo nelle mani dei banchieri centrali. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 4 Primo piano POLITICA Il direttore Manti spiega: «Progetto fattibile con grande protagonismo della Regione» DAL NAZIONALE Art.18, Renzi cede Niente fiducia sul Jobs Act ROMA - La fumata bianca alla fine è arrivata. Niente fiducia alla Camera sul testo del Jobs Act uscito dal Senato (e che sarà comunque modificato). Sì al reintegro per i licenziamenti discriminatori e per quelli disciplinari senza giusta causa in determinate fattispecie. Più fondi da destinare agli ammortizzatori sociali nella legge di Stabilità. L'accordo tra governo e minoranza dem, dunque, è stato trovato. Ad annunciare un'intesa che nelle ultime ore ha sconquassato il Pd - con l'opposizione interna pronta a dare filo da torcere e a mettersi di traverso in aula - è il presidente del Pd, Matteo Orfini, al termine della riunione che si è tenuta tra il responsabile Economia e lavoro del Nazareno, Filippo Taddei, e i membri Pd che siedono in commissione Lavoro a Montecitorio, incluso il presidente Cesare Damiano (che era in piazza con la Cgil lo scorso 25 ottobre). L'accordo recepisce la parte del documento della direzione Pd che impegna il governo a salvare il reintegro sui licenziamenti "per motivi discriminatori e per quelli ingiustificati di natura disciplinare, previa qualificazione specifica delle fattispecie" che saranno definite nei decreti delegati. Dati Istat Stop alla deflazione Stop alla deflazione. L'infazione ritrova il segno positivo, con i prezzi al consumo a ottobre saliti dello 0,1% sia rispetto a settembre sia rispetto a ottobre 2013. A rivelarlo l'Istituto di statistica che conferma le stime provvisorie e ricorda che a settembre il tasso tendenziale era -0,2%. La risalita dell'infazione, spiega l'Istat, è dovuta principalmente al ridimensionamento delle flessioni tendenziali dei prezzi energetici (2,6%, da -6,6% di settembre), in particolare del gas naturale (-5,9%, da -11,1% del mese precedente) e dei servizi (1,0%, da -5,6% di settembre). Considerato il netto dei beni alimentari non lavorati e di quelli energetici, l'"inflazione di fondo" sale a +0,5% (da +0,4% del mese precedente). Processo Ruby Pene ridotte in Appello La III Corte d’Appello di Milano ha rimodulato al ribasso le condanne per l’ex direttore del Tg4, Emilio Fede, l’ex consigliera regionale lombarda del Pdl, Nicole Minetti, e l’ex agente di spettacolo Lele Mora. I giudici riducono le pene per tutti, fanno cadere alcuni capi d’imputazione e ne riformulano altri, anche se confermano l’impianto accusatorio di quello che è stato chiamato processo Ruby bis. La condanna per l’ex direttore del Tg4 è stata ridotta da 7 anni a 4 anni e 10 mesi, assolvendolo per una parte delle imputazioni e riqualificando altri fatti contestati. La pena per l’ex consigliera lombarda invece, è stata portata da 5 anni a 3 anni con il riconoscimento delle attenuanti generiche. Per l’ex igienista dentale e showgirl, già in primo grado nel luglio 2013, dell’originaria accusa di induzione e favoreggiamento della prostituzione, anche minorile, era rimasta in piedi solo la contestazione del favoreggiamento delle ragazze maggiorenni. Venerdì 14 novembre 2014 [email protected] Pontecagnano, il treno da prendere al volo I chiarimenti della Regione: i 9 milioni di euro sono vincolati alla rete ferroviaria per il miglioramento dei collegamenti con lo scalo di MARIATERESA LABANCA POTENZA - Attualmente la sua denominazione è “Salerno - Costa d’Amalfi”, ma presto potrebbe avere un nome che tiene dentro anche la Basilicata. Più di un auspicio, per chi, in viale Verrastro, sta lavorando al tavolo con Regione Campania, Ministero e Consorzio per l’aeroporto di Pontecagnano. C’è chi ci crede davvero: un piano di rilancio dello scalo che dista all’incirca 40 chilometri da Potenza è possibile. E la Basilicata potrebbe giocare un ruolo fondamentale, partecipando all’impresa e vedendosi riconosciuta pari dignità rispetto alla Regione Campania. Solo un eccesso di ottimismo rispetto a un progetto che fino a questo momento non è riuscito a decollare? Non proprio. E’ lo stesso Sblocca Italia a destinare 40 milioni di euro per le opere infrastrutturali necessari al suo funzionamento e collegamento con la rete ferroviaria. Ed è il piano nazionale dei trasporti che lo riconosce come opera strategica. Insomma, a legittimare l’acquisto di azioni dell’apposito Consorzio per 20 mila euro da parte della Regione - così come previsto dallo schema d’accordo - c’è il voto del Consiglio dello scorso agosto, ma anche la valutazione positiva sulla fattibilità del progetto. Il nuovo piano industriale prevede un bacino di 3 milioni di utenze e tiene anche conto della contemporanea saturazione dell’aeroporto di Napoli. Nel frattempo, sarebbero anche arrivate offerte di vettori nazionali e internazionali, mentre l’italiana Air Vàllee avrebbe già chiesto disponibilità di scalo. E’ questo il resoconto che all’indomani delle polemiche ne fa Elio Manti, il direttore generale del dipartimento Programmazione e finanze che sta seguendo il progetto e la partecipazione lucana. E il super dirigente di viale Verrastro chiarisce anche importanti aspetti sull’annunciato finanziamento da 9 milioni di euro sul fondo del Pon “Infrastrutture e Reti” sulla programmazione 20142020 e che quindi, per diventare definitivo, dovrà avere la conferma nell’accordo da definire con la Commissione europea. «Si tratta di risorse non direttamente destinate all’aeroporto, ma alla rete ferroviara per migliorare i collegamenti lucani con lo scalo. Soldi vincolati a questo tipo di utilizzano, e non alla viabilità o alla pista Mattei. Nè tantomeno al risanamento economico dell’ente». Finiranno quindi - spiegano ancora dal dipartimento - per potenziare la tratta ferroviaria tra Potenza e l’innesto con la linea Battipaglia - Salerno. Potranno essere impiegati per ridurre i tempi di percorrenza, aumentare la frequenza delle corse e migliorare la qualità del servizio. Manti sgombrare anche i dubbi da un altro campo: «I problemi attuali dell’aeroporto non sono legati alla dimensione della pista (come erroneamente si crede), che ha la stessa lunghezza di quello stradale di Firenze. Ma di manto superficiale». La negoziazione è ancora aperta, ribadisce il direttore. Che insiste sul ruolo da protagonista che la Basilicata potrebbe avere. «Non mi occupo certo di fare marketing per l’infrastruttura di Pontecagnano. Com’è chiaro che la Regione Basilicata potrà valutare - passo dopo passo in base all’andamento del progetto - il proprio coinvolgimento. Per adesso i 20.000 euro che mettiamo sul piatto servono a significare “noi ci siamo”. Ma lì si dovessero presentare le condizioni indonee, la Basilicata potrebbe giocare adeguatamente la propria partita, rivendicando il giusto riconoscimento nel Consiglio di amministrazione». Il commento di Santarsiero «Operazione trasparente e ratificata dalle commissioni» E IL consigliere regionale del Pd, Vito Santarsiero, scende in campo a favore della sottoscrizione delle quote consortili da parte della Regione. «E’ stata proprio la volontà della Prima, II e III Commissione, d’intesa con il Presidente Pittella, a confermare l’importo dei 20.000 già deciso in Consiglio Regionale, e rinviare ogni decisione sull’ipotizzato impegno di sottoscrizione di quote per 2 milioni di euro. In ordine ai 9 milioni di euro da impegnare per lavori di infrastrutturazione, rappresentano risorse a valere su P.O.N “Infrastrutture e Reti” che, alla luce delle regole Comunitarie per il periodo 20142020, potranno essere utilizzati per potenziare la tratta ferroviaria fra la Città di Potenza e l’innesto con lo snodo ferro- viario della linea Battipaglia- Salerno al fine di ridurre i tempi di percorrenza, aumentare la frequenza delle corse e migliorare la qualità del servizio. Consideriamo l’Aeroporto di Pontecagnano una importante opportunità per i collegamenti che interessano la Regione Basilicata ed in particolare la Città di Potenza e gran parte della sua Provincia. L’azione della Regione si sta sviluppando in assoluta trasparenza con l’obiettivo di favorire la migliore fruizione di tale infrastruttura. Ovviamente tale impegno deve essere parte di un’operazione più complessiva che deve vedere la Regione impegnata a sostenere l’infrastrutturazione e implementazione della Pista Mattei di Pisticci, dell’Aviosuperficie di Grumento Nova e a favorire la migliore fruizione dell’Aeroporto di Bari». RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Venerdì 14 novembre 2014 [email protected] 5 Intanto Lacorazza insiste: «Titolo V, bene l’iter di Chiamparino» CIVATI SUL SUO BLOG Interviene sul petrolio e chiama “Enzo” Folino E anche Beppe Civati, sul suo blog, si occupa di Sblocca Italia e Basilicata. Così scrive nel suo post dal titolo “Quand’è che si sblocca anche la Basilicata?”: Abbiamo parlato di Abruzzo e Molise, due Regioni governate dal Pd che intendono ricorrere alla Corte costituzionale contro lo Sblocca Italia, fiore all’occhiello del governo del Pd. Che cosa succede in Basilicata, la regione più trivellata? Nelle settimana passate abbiamo raccontato la storia di Enzo Folino, deputato Pd che si è autosospeso, ha scritto al segretariopremier una lettera aperta e nessuno gli ha mai risposto. Oltre a Folino, segnalo quanto mi scrive una studentessa, Annarita: “Mentre Molise e Abruzzo annunciano il ricorso alla Corte costituzionale, nella mia regione, la Basilicata, le istituzioni remano in senso opposto. Rappresentanza parlamentare e giunta regionale si sono dette contrarie ad ogni genere di impugnazione ritenendo che non sussistano le condizioni per ricorrere in Corte costituzionale. In contrasto con le suddette posizioni quella del Presidente del Consiglio regionale Lacorazza, il quale ha espresso pubblicamente la necessità di impugnare il contestato art. 38. Ma il popolo lucano non ci sta: cittadini, studenti e movimenti stanno organizzando in questi giorni cortei, proteste e incontri per informare e manifestare dissenso e preoccupazioni per le sorti della nostra regione. Ho letto di una prossima direzione regionale del Pd per convenire ad una posizione comune. Vedremo cosa verrà stabilito. Inoltre il 17 novembre a Matera avranno luogo i festeggiamenti per il titolo di capitale europea della cultura 2019. Non poteva esserci notizia migliore ma spero che l’enfasi per questo traguardo non porti nel dimenticatoio l’annosa questione petrolio. Di questi tempi ahimè tutti i dubbi sono leciti”. Nessun politico nota la contraddizione segnalata da Annarita, tra la celebrazione dei sassi di Matera e la liberalizzazione delle trivelle? Sblocca Italia, il Consiglio rinvia al 4. Ed è polemica POTENZA - Non arriverà prima del 4 dicembre la discussione in aula sullo Sblocca Italia e quindi anche sull’eventualità di impugnare l’articolo 38. Ufficialmente sono gli impegni istituzionali dei presidenti di Giunta e Consiglio, Pittella e Lacorazza ad aver determinato il rinvio del confronto in aula. E così, ieri, la conferenza dei capigruppo all’unanimità (presenti Lacorazza, Bradascio, Mollica, Leggieri, Galante, Cifarelli, Polese, Romaniello) ha dato l’ok alla calendarizzazione della seduta. Ma non senza polemiche: Rosa e Napoli, infatti, hanno abbandonato i lavori prima del voto in segno di protesta. Fdi e Fi avrebbero voluto poter anticipare la seduta. «Una data comunque utile – ha replicato Lacorazza – per discutere ed assumere eventuali decisioni, considerato che il termine massimo per proporre eventualmente l’impugnativa davanti alla Corte costituzionale scade il 10 gennaio prossimo». E nel frattempo, proprio il presidente del Consiglio regionale, ieri, sulla base delel dichiarazioni del presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino - che ha indicato al Governo un percorso da esplorare e da seguire per mantenere nel tempo, anche con la riforma del Titolo V, il principio di leale collaborazione fra Stato e Regioni - è tornato sulle questioni dell’articolo 38 e della riforma del Titolo V. «La posizione assunta dal presidente, , ci invita a riflettere su quanto sia difficile evitare che vi sia una concorrenza di materia fra Stato e Regioni su varie tematiche e dimostra che il tema delle prerogative delle Regioni non è definitivamente risolto e si apre uno spazio di intervento che va pienamente utilizzato». Chiamparino ha proposto una legge bicamerale che regolamenti e definisca il campo di materie proprio delle Regioni e dello Stato per evitare accavallementi e confusioni. «Paesi federali hanno nella concorrenzialità delle materie il loro caposaldo». «La stessa Conferenza dei Consigli regionali, come ri- Una seduta di Consiglio regionale badito più volte dal presidente Brega - ha ricordato Lacorazza - ha condiviso questo percorso lavorando insieme ai governi regionali sulle proposte di modifica costituzionale». Insomma, per il presidente del Consiglio, la questione del passaggio delle competenze su diverse materie (energia, urbanistica) dalle Regioni allo Stato, previsto dalla riforma del Titolo V ed anticipato (impropriamente) dal decreto sblocca Italia divenuto ormai legge, non è chiusa definitivamente. «Per questo - insiste - pur confermando l’apprezzamento sincero per il lavoro svolto dai parlamentari e dalla Regione, impugnare l’articolo 38 (dopo, peraltro, aver già impugnato l’articolo 36) rientrerebbe nella normale dialettica fra il Governo e le Regioni, in un momento di incertezza che richiede a mio parere il pronunciamento della Consulta. Si tratta inoltre di verificare se sia possibile intervenire anche con la legge di stabilità per correggere lo sblocca Italia». Rosa e Napoli in polemica «Bisognava discuterne subito» di FABIO FALABELLA Lagonegro, il consigliere raduna le truppe e unisce i suoi LAGONEGRO - Il consigliere regionale Mario Polese ha organizzato nel pomeriggio di mercoledì a Lagonegro un incontro pubblico per discutere dei temi di attualità politica regionale e nazionale, che stanno suscitando un dibattito ampio ed approfondito all’interno del Partito Democratico facendo registrare posizioni differenti e spesso del tutto contrapposte. Su tutte, naturalmente, la spinosa questione del decreto Sblocca Italia, dell’impugnazione dell’articolo 38 davanti alla Corte Costituzionale e del problema più generale della gestione concorrente tra Stato e Regioni delle risorse del territorio – degli idrocarburi del sottosuolo in questo caso. Intanto continuano ininterrotti - almeno dalla elezione del segretario Luongo se non da prima - i processi di riequilibro interno a livello locale, complicati nelle ultime settimane dal default finanziario del capoluogo e dalla necessità di trovare una candidatura condivisa a sindaco per le elezioni amministrative del 2015 a Matera. Oltre che da faccende minori tipo la nomina tutta in sal- Art. 38, Polese: La maggioranza del Pd sta con noi» sa democratica del consiglio e del- stanno compiendo in queste ore la presidenza dell’Ente Parco Val alcuni notabili dem, tra cui prod’Agri-Lagonegrese, in merito al- prio Luongo e Polese. Il consigliere in quota Pittella quale ci sala e segretario rebbero state dell’associazione delle irregolaPrima Persona, rità e si preanha scelto la sala nunciano ridel ristorante la corsi. Le varie Braceria per inanime del parcontrare iscritti e tito perciò, a sostenitori e confronte di una frontarsi con loro formale unità sugli argomenti di facciata, soin agenda. no molto attiConsigliere, ve per orgaqual è la vostra nizzare i proposizione sul depri attivisti e Il consigliere, Mario Polese creto? compattarli in «Abbiamo letto l’articolo 38, abvista di una battaglia che sarà giocata su più tavoli e che si biamo ragionato in maniera conpreannuncia lunga e difficile. In divisa e ci sembra che i vantaggi questo scenario vanno inquadra- siano strabilianti e che l’intesa ti i giri esplorativi e di ascolto che Stato-Regioni prevista dalla nor- A parere di Lacorazza «la Basilicata può ancora giocare un ruolo, facendo tesoro anche dei pronunciamenti che la Conferenza delle Assemblee legislative regionali ha assunto all’unanimità sul decreto sblocca Italia, per ripristinare con maggiore chiarezza e nettezza un giusto equilibrio tra interesse strategico nazionale e interesse del territorio. Le stesse Assemblee dell’Abruzzo, della Puglia, della Campania hanno approvato ordini del giorno che richiamano le posizioni condivise in Conferenza sulla questione idrocarburi e partecipazione delle Regioni alle decisioni in materia. Con la consapevolezza che, in tema di estrazioni petrolifere, c’è un problema che riguarda anche noi, e sta nella capacità della politica e delle istituzioni di migliorare la rete dei controlli ambientali e di dotare la Regione di strumenti di pianificazione e programmazione adeguati e non più rinviabili». [email protected] mativa possa costituire un valido baluardo per la salvaguardia dei territori, che consentirà di ottenere buoni risultati. In Basilicata non si prevedono nuove estrazioni né nuove perforazioni e non andremo oltre i 150mila barili al giorno». Matera capitale della cultura 2019 e un futuro paradigma di sviluppo alternativo centrato sull’indotto del settore turistico e ricettivo sono conciliabili con l’attuale modello estrattivo e di sfruttamento di petrolio, energia, acqua? «Assolutamente si, io credo che dobbiamo essere bravi a conciliare tre cose: innanzitutto la tutela ambientale e di controllo del territorio, a questo sottoporremo a mappatura la nostra regione centimetro per centimetro, di pari passo alla realizzazione di una in- dagine epidemiologica a tappeto; in secondo luogo il lavoro, per cui negozieremo col governo un grosso piano d’occupazione che utilizzi fondi derivanti dalle royalties pagate dalle compagnie petrolifere. E poi Matera deve diventare un’occasione di crescita economica concreta, non solo per la Basilicata ma per tutto il sud Italia». Parlava di aspetti organizzativi, si riferisce a qualcosa in particolare? «Semplicemente credo che ognuno possa legittimamente incontrare chi vuole: io sono del PD, Luongo è il segretario di tutti e io lo riconosco in quanto tale; al nostro interno abbiano tante sensibilità ed è chiaro che anche su questa vicenda del petrolio non c’è univocità, anche se mi pare ci sia una maggioranza forte a sostegno della nostra opinione. In ogni caso il pluralismo e il confronto a casa sono sempre i benvenuti» . Conclude, lasciando intendere che la reductio ad unum all’interno del PD è un’operazione logicomatematica abbastanza difficile, inconsueta, e probabilmente impossibile. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 6 Primo piano Venerdì 14 novembre 2014 [email protected] CAPOLUOGO Potenza sempre più vicina al dissesto; lunedì la relazione del sindaco di SARA LORUSSO POTENZA - Il clima è pesante, difficile. Gli schieramenti lacerati all’interno, gli amministratori preoccupati, una città sospesa e in attesa di ripartenza. Dell’appello a «collaborare» resta lo sforzo più o meno generale, in alcuni casi un impegno. Ma poi arrivano i fatti a creare confusione e nuovi scontri. Ieri la conferenza dei capigruppo si è riunita per la prima volta dopo l’annullamento della riunione che martedì scorso era attesa a viale Verrastro: il sindaco Dario De Luca e il governatore Pittella, avrebbero dovuto incontrare i consiglieri regionali della città. Tutti si aspettavano che dall’incontro venisse fuori il responso: c’è la soluzione formale al trasferimento dei fondi per chiudere il bilancio di Potenza in pareggio? Si riuscirà a coprire, quindi, il disavanzo da 24 milioni? Le speranze perchè venga chiuso il disavanzo individuato dalla task force comunale, dai revisori dei conti e dal commissario ad acta sono molto basse. Il prefetto Rosaria Cicala non ha concesso molto altro tempo: o il bilancio di previsione si chiude in pareggio entro il 25 novembre, o non resterà che dichiarare il dissesto. Per evitare che sia il Viminale a sancire il default (con conseguente scioglimento della legislatura), è stato già fissato per giovedì prossimo il consiglio comunale in cui si dovrebbe dichiarare il dissesto, a partire proprio dalle valutazioni dei revisori e del commissario (se è l’aula a sancire il dissesto, non si procede con lo scioglimento). «Se Pittella avesse avuto davvero la volontà di aiutare la città capoluogo, avrebbe trovato il modo. Invece - dice il capogruppo di Fratelli d’Italia, Alessandro Galella scopriamo che per la città lo sforzo economico non può superare i 5 milioni di euro all’anno, ma per l’aeroporto di Pontecagnano se ne trovano subito nove». Per di più «annullando l’incontro istituzionale sul caso Potenza perchè il segretario regionale del Pd Luongo non ne era stato informato in tempo». Sono giorni in cui il dibattito cittadino è tutto concentrato su conti, cifre, interventi e servizi. Come rispondere ai bisogni minimi della città? Che ricadute avrà sulla co- Galella: «Paghiamo un modello distorto» «Uno sforzo collettivo» Il dissesto alle porte I consiglieri pensano ad azioni forti di sollecitazione Sempre più vicina la scadenza, giovedì appuntamento in aula munità un secondo dissesto in venti anni? Come affrontare al fase delicata del post voto? Alcune indicazioni saranno date dal sindaco De Luca durante la relazione programmatica, prevista per il prossimo lunedì: rifiuti, trasporti, riorganizzazione della macchina amministrativa. «C’è una premessa sul contesto in cui stiamo operando. - spiega Galella - Quello che stiamo affrontando è il risultato di un pessimo sistema di gestione della spesa pubblica». Non si tratta, dice, di un servizio, di una scelta, o di un investimento sbagliati. «È il risultato di un sistematico atteggiamento per cui il Comune spendeva più del concesso». Si arriva così, spiega Galella, al disavanzo di 24 milioni, che sarebbe stato persino maggiore senza l’intervento di salvataggio da 9 milioni di euro arrivato da via Verrastro alcuni mesi fa. «Bastano due conti: il 2013 si chiude con il disavanzo di 14 milioni solo grazie a quell’aiuto. Sono poi i revisori a certificare l’u- tilizzo illegittimo del patrimonio dell’ente (rendicontato ai tempi del precendente dissesto) tra le poste in entrata: il buco aumenta». Anche questo punto è finito nel dibattito che ieri sera ha animato la riunione dei capigruppo. Come chiudere i conti? Che margini ci sono? In tanti, tra i consiglieri presenti, hanno convenuto sulla necessità di svolgere un definitivo confronto con la Regione. E rispetto allo scenario in cui il colloquio dovrebbe svolgersi, la puntualiz- ENTI LOCALI Accordo Anci-Governo: «Accolti i nostri rilievi» La Local Tax sarà in vigore dal 2015 «Ma i tributi restino ai Comuni» In alto Piero Fassino, presidente nazionale Anci «Il governo ha accolto gran parte dei nostri rilievi e ora la legge di stabilità è più sostenibile per i Comuni, anche se rimane ancora onerosa». Lo ha riferito il presidente dell’Anci Piero Fassino al termine dell’incontro a Palazzo Chigi con il governo. Nell’incontro di ieri, ha proseguito il presidente dell’Anci, «sono stati conseguiti significativi risultati». Ad esempio «sono stati confermati per il 2015 gli oneri di urbanizzazione sulla spesa corrente, come anche la possibilità di rinegoziare i mutui con Cassa depositi e pre- stiti, e questo sia per i mutui non ancora rinegoziati o già rinegoziati». Confermato, ha aggiunto Fassino, «anche l’impegno dello Stato a farsi carico degli interessi per i mutui contratti sui nuovi investimenti». Inoltre un dato positivo, ha sottolineato, «è il fatto che siano stati tolti i vincoli ordinamentali ai Comuni, riconoscendo così la loro piena autonomia, visto ha rilevato - che la spending review si fa sui saldi». Accordo trovato anche sul Fondo per la difficile esigibilità dei residui attivi, «su cui il governo ha riconosciuta la correttezza della nostra richiesta, impegnandosi quindi ad applicare un regime di gradualità». «I termini dell’intesa sottoscritta oggi a Palazzo Chigi verranno tradotti in emendamenti dal governo. Comunque ai Comuni viene chiesto uno sforzo importate per il risanamento dei conti pubblici, visto il taglio da 1,2 miliardi a cui si aggiungono i 300 milioni a valere sul 2015, ma la manovra ora è più compatibile con la situazione economica dei Comuni». «La cosiddetta local tax dovrebbe entrare in vigore nel 2015, e ora il testo sarà ora oggetto di un approfondimento in sede tecnica. I tributi, però, dovranno essere gestiti in esclusività e titolarità dai comuni, quindi senza compartecipazione con lo Stato, e con la garanzia dell’invarianza del gettito rispetto al 2014». Garanzie sugli interessi dei mutui da investimento RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Venerdì 14 novembre 2014 [email protected] 7 RISORSE Polemica su programmazione Rimodulazione fondi FdI: «Carretta difende la continuità col sistema» Il consiglio comunale di Potenza «DALLA nota del consigliere Carretta sulla riprogrammazione degli interventi di cui ai Fondi Ue, appare evidente che nella città di Potenza, come in Basilicata, come in Italia, esistono due, tre, forse quattro anime del Pd». A tirare le somme, questa volta, è Sergio Carnevale della segreteria politica cittadina di Fratelli d’Italia. Il dibattito sulla rimodulazione dei 26 milioni di euro del Fondo sociale europeo destinati a Potenza si è rivelato uno spazio politico scivoloso. Nonostante lo sforzo di collaborazione a cui i consiglieri hanno prestato attenzione, non è stato possibile arginare posizioni nette rispetto ad alcuni interventi previsti. La programmazione originale era stata fatta dalla precedente amministrazione di Vito Santarsiero. L’assessore Leonardo Cuoco (Programmazione) della giunta De Luca ha proposto alla terza commissione una bozza di riprogrammazione del blocco di spesa, chiedendo di accelerare su analisi e controproposte. Il documento finale con la proposta di spesa dovrebbe arrivare in Regione entro fine mese, pena la perdita del finanziamento. Il consigliere Gianpaolo Carretta (Pd) aveva fatto notare come la metodologia fosse sbagliata: «Se De Luca chiede collaborazione, non può presentare un programma già praticamente fatto e dare tempi così brevi per condividere. La cittadinanza non ha potuto partecipare al percorso di analisi e proposta». «Carretta - attacca Carnevale, nel commentare le critiche del consigliere La terza commissione al lavoro democratico - si iscrive all’anima democratica del continuismo programmatorio di “Potenza 2020”. È, per dirla in soldoni, un sodale della vecchia amministrazione». Secondo Fratelli d’Italia, Carretta difende «quel sistema trasversale che teneva insieme e intorno al vecchio sindaco pezzi di presunta maggioranza e finta minoranza. Noi vorremmo rompere questo sistema con atti concreti. Carretta conosce le regole del gioco e parla a nuora perché suocera intenda». Cioè: «Si rivolge al sindaco, ma minaccia il coraggio dei tanti nuovi eletti anche in capo al centro sinistra che hanno deciso di voltare pagina e di restituire alla città un po’ di dignità». Sulla tempistica, Cranevale aggiunge: «Se alcuni interventi sono stati modificati nella riprogrammazione dei fondi Ue è accaduto perché il vecchio governo cittadino è arrivato in ritardo sulle scelte e sulla capacità di concludere programmi e progetti. Siamo già di fronte ad una forte erosione dei finanziamenti e la data del 31 dicembre 2015 impone serietà e onestà intellettuale rispetto ai potentini». Per questo, spiega, l’amministrazione ha scelto di eliminare gli interventi che per complessità non sarebbero affidabili entro la fine del prossimo anno. «Serve senso di responsabilità politica e passione civile per il proprio ruolo istituzionale». Fratelli d’Italia: «Noi vorremmo rompere questo vecchio schema con atti concreti» zazione è partita dal capogruppo Pd, Giampiero Iudicello: «Credo che sia necessario riconvocare l’incontro annullato, è importante, da lì arriveranno risposte. Ma non si tratta di un appuntamento politico, teniamo fuori segretari o rappresentanze partitiche. È davvero un momento istituzionale necessario al consiglio e alla città». L’idea è che la spinta politica serva, sì, ma per smuovere le cose, non per analizzare il dato formale. I margini tecnici per concedere il finanziamento utile a chiudere il disavanzo sono minimi. Almeno stando a norme e conti attuali di entrambi gli enti. «Ma la volontà politica è determinante». È in quest’ottica che nasce un ultimo tentativo corale dei consiglieri potentini. Nelle prossime ore sono attese azioni collettive per chiedere un ultimo sforzo e portare a casa il risultato che quasi tutti vorrebbero: evitare il dissesto alla città di Potenza e alla sua comunità. RIFORME Vendola: «Le Regioni non sono la “sputacchiera” dei cittadini» «SI sta andando in una direzione in cui le Regioni servono, ma sono la “sputacchiera” dei cittadini, nel senso che con qualcuno se la dovranno prendere. I tagli hanno una entità tale che non si potrà non dare un colpo al cuore al sistema sanitario, al trasporto pubblico e ai servizi sociali». Così il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, al termine della Conferenza delle Regioni. «E' evidente - prosegue che le Regioni resteranno con il cerino in mano a bruciarsi le dita. Si può quadrare il cerchio? Io penso di no. I miei colleghi più entusiasti e più renziani pensano che si possa farlo». Vendola ricorda che i tagli alle Regioni ammontano a 6,250 mi- Nichi Vendola lioni di euro, più i mancati introiti dell’Irap più i miliardi che non arriveranno ai Comuni "e non abbiamo il conto di quella che sarà la riorganizzazione caotica delle Province; il rischio del default delle Province nei prossimi mesi è molto elevato. Il cumulo di questi fattori fa sì che la nostra situazione è molto simile alla condizione del tempo». IL COMMENTO Rifondazione Comunista sul servizio in ritardo «Vergognoso le mense siano chiuse L’assessore De Francesco si dimetta» È vergognosa la vicenda delle perdurante mancata apertura delle mense scolastiche della città di Potenza. A due mesi ormai dall’apertura dell’anno scolastico il Comune di Potenza ancora non è in grado di fornire uno dei servizi basilari, che misurano il grado di civiltà e di rispondenza alle esigenze sociali di una comunità, a ciò si aggiungono tutta una serie di disservizi e di ritardi riguardanti le politiche scolastiche. Più volte Rifondazione Comunista ha denunciato il disastro prodotto dall’ammini- «Abbiamo denunciato anche in passato» strazione scorsa guidata dal sindaco Santarsiero, ma riteniamo che la nuova giunta De Luca, ad oltre 6 mesi dal suo insediamento, non abbia più alibi per giustificare il suo netto fallimento e la sua netta inconcludenza. L’assessore alla Pubblica istruzione e alla cultura Margherita De Francesco non è stata in grado di assicurare, nonostante ce ne fosse la possibilità, il servizio mensa in città. Non vorremmo che dietro le difficoltà strutturali, che pure possono essere, ripetiamo, superate, si nascondesse una ritrosia culturale, che ritiene superfluo un servizio che metta in grado principalmente le donne di svolgere liberamente il ruolo di lavo- ratrici e che preveda per le stesse, soprattutto se appartenenti a fasce economiche più deboli una mera funzione domestica ritornando indietro di decenni nel percorso di emancipazione femminile. Chiediamo che nei prossimi giorni, se non nelle prossime ore si provveda finalmente all’avvio del servizio mensa e contestualmente chiediamo che la De Francesco rassegni le sue inderogabili dimissioni per evitare ulteriori danni non solo al sistema scolastico potentino ma anche a tutto il contesto culturale, considerando il fallimento incontestabile, anche sotto quest’aspetto, della giunta De Luca. Rifondazione Comunista RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 8 Primo Piano Venerdì 14 novembre 2014 [email protected] PETROLIO I ragazzi continuano a chiedere l’impugnazione dell’articolo 38 dello “Sblocca Italia” «A TERRA è a nostra e nun s’adda tuccà» Dopo la prova di forza dei giorni scorsi il coordinamento studentesco pronto ad altre azioni «A TERRA è a nostra e nun s'adda tuccà». Lo ribadiscono. E se a qualcuno non è chiaro il concetto sono pronti a ribadirlo. Magari di nuovo in piazza. Il coordinamento studentesco a “freddo” e dopo il carico di polemiche che ha caratterizzato la giornata di mercoledì, interviene nel dibattito chiarendo alcune questioni, che forse non sono state “accolte” dall’opinione pubblica. «La crisi che la politica nazionale sta attraversando - spiegano in una nota stampa - affianca politiche locali figlie di loschi individui, di sudditanza al potere e di spietate multinazionali. La mobilitazione generale di sabato 8 novembre 2014, dove corpo studentesco, associazioni e liberi cittadini hanno manifestato l’inequivocabile dissenso contro il decreto detto «sblocca Italia», ha rappresentato soltanto l’inizio». Nella nota il coordinamento ricorda «l’assedio dei due dei palazzi più rappresentativi della Regione». A Pittella, come del resto a Lacorazza hanno chiesto una cosa e una soltanto: l’impugnazione dell’articolo 38 dello “Sblocca Italia”. «Alla luce - riprende il comunicato - degli impegni che ognuno di noi ha, sebbene lo stato di allerta sia stato ufficialmente dichiarato, abbandoneremo momentaneamente le piazze, ma non ci fermeremo; il presidio sarà permanente». I ragazzi, e lo si era già capito leggendo i post su facebook subito dopo la messa in onda del servizio del Tgr, hanno qualcosa da dire anche contro la giornalista accusata - secondo gli studenti - di aver manipolato la manifestazione «a vantaggio di un cortigiano servizio pseudo - giornalistico di propaganda del potere». Conclude la nota: «Quando tutto il popolo sarà pienamente cosciente di ciò per cui protesta, sarà molto più difficile evitare scontri e violenze. Contro le macchinazioni delle efficienti trame bieche e criminali, contro coloro che vogliono privarci di salute e terra, con forza rispondiamo con l’inno dei briganti: «A terra è a nostra e nun s'adda tuccà». A spezzare una lancia a favore degli studenti è il coordinamento “Libera” di Potenza. In una lettera aperta ai manifestanti ha espresso vivo ringraziamento «per la ventata di novità, di libertà, di coraggio che state portando in una terra nella quale in troppi hanno deciso di non lottare, di nascondere la testa sotto la sabbia, di non disturbare il manovratore, anzi di inchinarsi troppo spesso al suo volere». «Forse - si legge nella nota dell’associazione - non conoscete il “numero dei pozzi di petrolio” che stanno riducendo il nostro territorio a un colabrodo» però «avete compreso che non si può più chinare la testa di fronte a un potere che vi sta privando del presente prima ancora che del futuro e che tende a spegnere ogni possibile tentativo di risveglio delle coscienze di questa nostra martoriata terra, da troppo tempo assopita e rassegnata». L’invito di Libera è quello di trovare «il modo di mettere insieme la vostra freschezza e il vostro entusiasmo con la tenacia e la costanza di chi questa battaglia la combatte da anni». «Continuate così, riprende la lettera - facendo attenzione a chi cerca si strumentalizzare la vostra giovane età e a quelli che, in virtù di essa, non vi riconoscono pari diritto di cittadinanza. Restate liberi, non accontentatevi di quello che altri vi raccontano, approfondite, abbiate fame e sete di conoscenza, di verità, di libertà e di giustizia e chissà che le vostre gesta possano rappresentare un terremoto che smuove quella zavorra che da troppi anni appesantisce le nostre gambe e offusca le nostre menti». «Alla politica, - conclude - a tutti noi, il compito di raccogliere quel grido che si alza dai nostri figli. Abbiamo il dovere di ascoltarvi, di confrontarci con voi e di costruire insieme un mondo migliore». | LA POLEMICA | Quelli che stanno dalla parte della giornalista Grenci Dopo gli insulti l’anchorwoman chiude l’account facebook Libera: «Ventata di novità e libertà» Un frame del servizio incriminato AVEVA annunciato le sue “dimissioni” da facebook, stanca forse di sentirsi assediata. In alcuni casi è stata oggettivamente offesa. Poi per Cinzia Grenci, la giornalista Rai al centro delle contestazioni per un servizio sulla manifestazione degli studenti, è arrivata la solidarietà di amici, colleghi e qualche politico, che l’ha fatta desistere. Renato Cantore, ex caporedattore Rai, già mercoledì sera aveva creato l’hashtag #iostoconcinziagrenci. Un segno di vicinanza accolto dal parlamentare del Pd Salvatore Margiotta che non senza un pizzico di verve ha sostenuto su twitter che i ragazzi: «non sono stati offesi. Sono stati mostrati - beati loro - per quel che sono. Chi li utilizza è meschino. Non loro». Ovviamente non sono mancate nemmeno ieri alcune obiezioni come - per esempio - le 15 domande alla giornalista posta dall’esponente di Sel ed ex assessore provinciale Paolo Pesacane. E in questo clima di solidarietà è intervenuto anche lo scrittore Gaetano Cappelli con un post criptico, ma efficace: «Cinzia mai protestare il protestario. così va il mondo». Ma a prendere una posizione dura nei confronti della giornalista è nuovamente il Movimento 5 Stelle con i suoi due consiglieri regionali. In una nota Gianni Leggieri e Giovanni Perrino. «Alcuni ragazzi, emozionati dalla presenza delle telecamere, - spiegano - hanno fornito risposte sommarie e incerte, dando così l’impressione di essere in strada a protestare giusto per saltare qualche ora di lezione. Certo, Cinzia Grenci ha fatto solo il suo lavoro incalzando, con severo piglio professorale, studenti poco più che adolescenti. Ecco, le chiediamo cortesemente, Signora Grenci, di volere mantenere lo stesso atteggiamento con i nostri politici, a partire dal Presidente, ex Gladiatore, Marcello Pittella, il quale negli ultimi tempi sembra essere un pò confuso sugli sviluppi che, in sede di conversione in legge, ha avuto il Decreto legge 133». E concludono: «“Vogliamo un giornalismo non querula voce del padrone ma autentica voce del popolo sovrano». Per la cronaca, nonostante gli inviti a desistere, nella serata di ieri il profilo facebook di Cinzia Grenci è sparito dal social network. Un brutto segnale per tutti. Nessuno escluso. u L’INTERVENTO DELL’ORGANISMO REGIONALE t Il Corecom, il giornalismo «d’assalto» e la beata gioventù lucana CI AVEVA già pensato Gianluigi Laguardia, giornalista e componente del Corecom, a sbottare sul servizio del Tgr. Ieri pomeriggio poi, Morena Rapolla anch’essa componente dell’organismo regionale ha rincarato la dose con una nota, salvo poi fare marcia indietro. Di seguito il testo completo del comunicato scritto e poi ritirato. GIORNALISMO d’assalto e la beata gioventù lucana: tutti rinviati a settembre per insufficienza alle interviste del servizio pubblico che pretendeva risposte dai giovani lucani. La centralità sociale acquisita dal giornalismo comporta una maggiore attenzione, nell’opinione pubblica, ai modi e alle forme del suo funzionamento. L’applicazione troppo rigida del “mito dell’obiettività” ha portato alla formazione di un giornalismo cd d'assalto , che finisce per smarrire il proprio Dna di servizio alla collettività da rendere attraverso una serena indagine della realtà fattuale, producendo così una pericolosa involuzione da servizio a dis-servizio che nulla di costruttivo ha da aggiungere alla coscienza critica del cittadino fruitore dei media. In un momento storico così delicato che offre il destro a cambi epocali dirompenti, è opportuno rimarcare, fino alla ridondanza, il ruolo centrale che riveste il concetto di professionalità nella sua accezione di professionalità culturale intesa come mediazione interpretativa necessaria per dare un senso agli eventi, per poter raccontare i processi sociali e spiegare il cambiamento culturale; essa costituisce uno strumento che il giornalista deve avere sempre come stella polare e principio guida della mission altamente significativa che è chiamato a svolgere a favore della collettività. Il giornalista è e deve essere un elemento di garanzia nel contratto informativo e nel “patto di fiducia” che si instaura fra emittente e destinatario; la fiducia nel giornalista può diventare un criterio di scelta da parte del pubblico , altrimenti si corre il rischio che il giornalista smarrisce il proprio ruolo per diventare parte in causa: anziché cercare le notizie, fa notizia. Pagelle a parte , i nostri giovani costituiscono un prezioso vivaio di intelligenza e lungimiranza che merita di essere rispettato e coltivato con cura e dedizione certosina, altrimenti potremmo smarrirne le potenzialità e comprimerne i contenuti, a discapito sia della odierna società bisognosa di ritrovare la via mestra del risanamento sociale e civile, e sia della dignità di tutti i Lucani ai quali va assicurata la piena libertà di espressione anche nella diversità di opinioni e vedute. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo Piano Venerdì 14 novembre 2014 [email protected] | LA STORIA 9 | Dalle proteste anti Gelmini all’assalto a Bankitalia Parla Califano della lista “Tsipras” «Un percorso di liberazione» «LE MOBILITAZIONI di questi L’esponente de “L’Altra Eurogiorni che hanno visto protago- pa” conferma la contrarietà ai nisti cittadini, “comitati” e so- petrolieri, ma aggiunge: Lo sviprattutto giovani contro l’au- luppo non è sempre progresso, mento delle estrazioni petroli- avanzamento, miglioramento fere e per spingere il presidente delle condizioni materiali di vidella Regione a impugnare la ta, noi questo sviluppo non lo costituzionalità dell’articolo 38 vogliamo perché non crea ricdel decreto governativo, sono chezza per tutti, alimenta solo importanti e straordinarie per- la corruzione e la ricchezza di ché rappresentano una ripresa pochi in una logica neocoloniadi iniziativa dal basso in un dei le. Crediamo che questa regiomomenti più bui della democra- ne possa progredire diversazia italiana». mente, ne abLo ha detto in bia le risorse e una nota Anle possibilità, tonio Califano deve solo imde “L’Altra parare ad Europa per ascoltarsi e ad Tsipras”. “amarsi” di «Dobbiamo più liberandoporci il problesi di questa poma - spiega - di litica e mancome gli intedando a casa ressi dei cittatutti i respondini possano sabili di queancora venire sto sistema di rappresentati potere (perché dall’attuale è di questo che classe dirisi tratta), che gente. di come per altro ha condizionare fatto del contio cancellare nuismo e del una classe po- La manifestazione di mercoledì consociativilitica “da bassmo il suo nuso impero” cleo “vincenche ormai ha raggiunto il fondo te”». «Esempi positivi da questo della credibilità e delle capacità, versante ne esistono, - conclude con un partito regione (parlo Califano - uno per tutte: la nodel Pd) ormai padronale (e il ter- mina di Matera a Capitale Euromine padronale non è riferito pea della cultura ci indica un’alsolo alla famiglia del Presiden- tra direzione che non può conte) lacerato da divisioni tanto da vivere con le scelte di chi vuol non riuscire neanche a riunire i trasformare tutta la regione in propri gruppi dirigenti per de- un enorme giacimento petrolicidere sulle questioni interne. fero, ci propone un “modello” Questa lotta deve produrre se- diverso che pone al primo posto dimenti organizzativi, cambia- la difesa del territorio, della sua menti di coscienza generalizza- storia, delle sue tradizioni. Le ta, nuova capacità di produrre manifestazioni di questi giorni politica, buona politica, in gra- devono solo essere l’inizio di un do di reggere a lungo e innesca- percorso di liberazione e di riapre un processo di trasformazio- propriazione degli spazi politici ne che richiederà tempo e pa- “dal basso”, coinvolgendo tutti zienza. Per fare questo, e passo quelli che possano dare un conad una riflessione che richiede- tributo di riflessione e di conorà nei prossimi mesi più tempo scenza, per crescere insieme e e approfondimento, bisogna costruire il nostro futuro, quepensare ad un diverso concetto sta politica ci avvelena impediadi sviluppo e di conseguenza ad mogli di farlo, riprendiamoci la un nuovo modello di sviluppo». nostra vita. DALLE manifestazioni "politiche" degli anni '70, alla guerra del Golfo. Dalla riforma Gelmini allo "Sblocca Italia" passando per i "filoni organizzati" (tipo termosifoni che non funzionano). Cambiano le facce, ma la sostanza è sempre la stessa: i giovani - salvo i casi di conclamato "bigio" di massa - hanno voglia di partecipazione perchè vogliono sentirsi protagonisti del loro futuro. E basta fare un passo indietro di pochi anni per capire quanto questa coscienza sia cresciuta nel tempo. Chiaramente ci sarà sempre chi non è d'accordo e sceglie invece di seguire le lezioni, piuttosto che il corteo. Ci saranno sempre poi, quegli studenti che pur seguendo un corteo, hanno poca dimistichezza con "la materia" della manifestazioni. Ci saranno ancora quelli che scelgono di stare a casa perchè «oggi è sciopero» o chi non partecipa perchè preferisce fare altro. Ma ci sono stati e c'è chi, in quelle rivendicazioni, trova il modo più "democratico" per partecipare alla costruzione del futuro di un territorio. Nel 2008 a Potenza confluirono circa 10.000 studenti. Era il 29 ottobre e forse è stata la più grande manifestazione che il capoluogo abbia visto nella storia recente (solo il corteo di Libera riuscì a fare meglio nel 2011). Sei anni fa il bersaglio era la Gelmini. Allora il decreto che portava la firma del ministro fu osteggiato non solo a Potenza, ma in tutto lo stivale. Si protestava «contro un diritto allo studio messo al bando da tagli, privatizzazioni, nessuna concertazione». Quei 10.000 studenti hanno lasciato una traccia anche in chi è arrivato dopo. Il diritto allo studio è stato al centro della politica per molti anni e al centro della polemica per gli studenti. E così da quel 2008 ogni anno, con una certa puntualità, gli studenti scendono in piazza. E dopo i vari cortei che si sono susseguiti negli anni, si arriva al 2012 quando “assaltarono” prima il Consiglio regionale e poi con un simbolico lancio di uova presero di mira la Banca d'Italia. «Noi la crisi non la paghiamo» gridavano a squarciagola quei giovani accerchiati dalle forze dell'ordine. I bersagli erano Monti e l'austerity europea e il ministro Passera, «che taglia i fondi alle scuole pubbliche per destinarli a quelle La protesta studentesca del 29 ottobre 2008 Una foto di parte dei 10.000 studenti che confluirono a Potenza nel 2008 Studenti seduti in piazza Prefettura nell’autunno del 2010 Il corteo del 2012 “osservato” dalla Polizia private». Una giornata quella dei giorni scorsi a essere citati del 16 novembre del 2012 vis- in maniera colorita (per usare suta pericolosamente perchè un eufemismo) sono Renzi e il la tensione si tagliava a “fette”. governatore Pittella “rei” di Si arriva così a questi giorni, a aver concepito e calato dall'alquelle che sono state ribattez- to lo “Sblocca Italia”. La partita zate “le cinque giornate di Po- su questo fronte è ancora apertenza”. Cambiano i protagoni- ta. Non è escluso che nei prossti, ma i bersagli sono sempre simi giorni gli studenti ritorgli stessi: i politici. E se nel nino in piazza. g. r. 2008 era la Gelmini, nei cortei MELFI ROSA REPLICA AL DIRETTORE ARPAB Scuole superiori in piazza «Schiassi risponda ai quesiti» MELFI - Nella città di Federico scendono in piazza gli studenti delle scuole superiori. «Ci opponiamo - spiega un ragazzo che frequenta l’Itis - alle decisioni del Governo Renzi sulla scuola per i numerosi tagli e siamo contro il comportamento del presidente della regione Basilicata che non ci fa capire se è favorevole alle estrazioni petrolifere o contro». A promuovere questa mobilitazione studentesca le scuole: Itis, Ipsia, liceoscientifico linguistico ed artistico, Geometra e Alberghiero. Il raduno è previsto per le 8:30 in largo Mazzini (di fronte il liceo artistico di Melfi ). Le motivazioni non sono da ricercare solo nello Sblocca “trivelle” ma scendono in piazza per protestare contro la buona scuola di Renzi. l. z. DOPO la dura presa di posizione di Aldo Schiassi, in merito alla vicenda dell’affidamentodella manutenzione della rete piezometrica della Val Basento alla Atr srl, il consigliere regionale Gianni Rosa replica piccato alle accuse. Nonostante il consigliere ammetta che il direttore dell'Arpab abbia risposto a uno dei quesiti mossi dal consigliere in una interrogazione consiliare, fa notare come lo stesso Schiassi «abbia completamente ignorato la nostra seconda interrogazione: qual è il ruolo dell’avvocato Antonio Bruno, che così come sostengono i dipendenti dell’Arpab, si comporta come direttore amministrativo ma che, a quanto ci risulta, non ha neanche una piccola pezza d’appoggio contrattuale?» RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 10 Primo piano PETROLIO Venerdì 14 novembre 2014 [email protected] Interrogazione di Liuzzi (M5S) in Commissione vigilanza Rai «Delegittimazione della protesta, non è servizio pubblico» Il caso finisce in Parlamento Margiotta (Pd) a difesa della giornalista: «Vorrei che tanti imparassero da lei» POTENZA - «Se il Tg3 Basilicata, oltre a fare domande agli studenti a Potenza con chiaro intento di delegittimazione, parlasse anche dei pozzi di estrazione, delle scelte scellerate della nostra classe politica, del raddoppio dell’incidenza tumorale, potrebbe davvero essere “servizio pubblico”, invece che al servizio del Pd». E’ arrivato in Parlamento il caso del servizio andato in onda mercoledì nell’edizione delle 14 del Tgr Basilicata, sulla manifestazione anti-trivelle degli studenti di fronte alla sede dell’Agenzia regionale dell’ambiente. A farsene latore è stata la deputata 5 Stelle Mirella Liuzzi, che è anche membro della commissione di vigilanza dei servizi radiotelevisi, depositando un’interrogazione sull’accaduto al presidente della commissione e al presidente del consiglio d’amministrazione della Rai. In realtà la questione aveva superato i confini regionali già nelle prime ore successive alla trasmissione del servizio, quando la polemica è iniziata a infuriare attraverso i social network. Tra i primi a intervenire a difesa dell’autrice, la giornalista Cinzia Grenci, era stato il senatore Pd Salvatore Margiotta. Non per niente vicepresidente della stessa commissione di vigilanza Rai. «Vorrei che tanti giornalisti imparassero da lei». Ha twittato il Il presidente del cda Rai Anna Maria Tarantola e il presidente della Commissione di vigilanza Roberto Fico (M5s). A sinistra Cinzia Grenci, a destra Liuzzi e Margiotta più social dei parlamentari lucani. E a chi gli ricordava il rispetto dovuto ai ragazzi, in particolare ai loro «limiti» ha replicato che «certo», è dovuto. Ma nel servizio in questione: «non sono stati offesi. Sono stati mostrati -beati loro- per quel che sono». Scagliandosi contro gli organizzatori della manifestazione. «Chi li utilizza é meschino. Non loro». Se la contrapposizione si ripeterà in commissione si vedrà non appena la questione verrà portata all’ordine del giorno. Certo è che molto dipenderà dalla risposta del presidente del consiglio d’amministrazione Rai, Anna Maria Tarantola, a cui Mirella Liuzzi ha chiesto, in generale: «quali iniziative, nell’ambito delle proprie competenze intendano intraprendere i vertici Rai, affinché i servizi giornalistici del Tg3 Basilicata siano effettivamente improntati ai principi di imparzialità, obiettività, completezza, anche prevedendo e garantendo, in futuro, il contraddittorio e il principio del pluralismo informativo, nel pieno rispet- | LA LETTERA to, da parte della Rai, della sua mission di servizio pubblico». La deputata lucana invita anche a «consentire l’acquisizione di spazi e dibattiti aperti anche ai comitati, associazioni e istituzioni che ritengono di individuare nell’estrazione di petrolio una pericolosità per l’ambiente e la salute e che propongono soluzioni virtuose e alternative secondo una visione futura nella quale siano ridotti o assenti i combustibili fossili; al fine di garantire il pluralismo, la lealtà e l’imparzialità dell’infor- mazione sul tema». Tra le critiche della Liuzzi al servizio si parla dell’evidente «volontà da parte della giornalista di dimostrare ignoranza da parte degli studenti sull'argomento “petrolio” in Basilicata, o meglio sulla quantità dei pozzi di estrazione presenti sul territorio o il contenuto letterale degli articoli del decreto “sblocca Italia”, e non quella di documentare e raccontare una manifestazione spontanea e genuina». Poi si lamenta che le domande siano state «chiaramente strumentali per dimostrare in modo assolutamente fazioso l’inconsistenza della manifestazione contro il petrolio, nonostante proprio in quelle ore, fossero stati distribuiti volantini e manifesti che illustravano chiaramente la motivazione della protesta e le richieste al Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella da parte degli studenti». Infine si stigmatizza che qualche ora prima delle interviste l’autrice del servizio avesse già chiarito il suo giudizio sulla manifestazione su facebook domandandosi se sono «più irresponsabili» i ragazzi che manifestano «o gli adulti che li coinvolgono». | «SFRUTTARE IN MODO SUBDOLO QUALCUNO O QUALCOSA COME STRUMENTO PER I PROPRI FINI» di CANIO SINISI EGREGIA Direttrice Serino, non le nego che quest’oggi, dopo aver letto il suo editoriale sul Quotidiano, ho cercato immediatamente il significato del verbo “strumentalizzare”. La sua appare infatti un’accusa verso Fratelli d’Italia, colpevole a suo avviso - di utilizzare i giovani protagonisti delle protese di questi giorni contro lo “Sblocca Italia” per un mero interesse partitico e politico. Urge, per dovere di verità nei confronti dei tanti Lucani che continuano a leggere giornalmente il Quotidiano della Basilicata, qualche piccola precisazione. La faccio innanzitutto da giovane lucano, appassionato da sempre dei movimenti “di piazza” e, cosa questa che conta molto poco, responsabile del movimento giovanile di Fdi-An “Gioventù Nazionale”. La nostra partecipazione al corteo di sabato è stata spontanea e direi discreta: ci siamo confusi nella “pancia” del corteo e a parte una bandiera, nulla segnalava in maniera particolare la partecipazione di Fratelli d’Italia-An. E’ stato un modo per segnalare all’opinione pubblica, il nostro sostegno a tutti i cittadini e a tutti i movimenti che si oppongono allo stupro di una Terra, rappresentato dal decreto Sblocca Italia. Non è mia intenzione, insomma, “giustificare” una presenza dovuta. Certamente non sfuggirà a lei, direttrice Serino, e ai «La presenza di Fd’I al corteo è stata spontanea» suoi lettori che la battaglia del gruppo lucano di Fdi non comincia certo l’altro ieri. Erano ancora i tempi della nostra militanza all’interno del Popolo delle Libertà e già prendevamo posizione critica– a livello giovanile, partitico e istituzionale – verso il bonus benzina e le zone d’ombra del Memorandum che De Filippo e Viceconte si apprestavano a firmare. Non le sarà sfuggito, inoltre, che da mesi siamo attivi nelle piazze e sul territorio lucano per raccogliere firme a favore delle nostre proposte sul petrolio: aumento delle royalties per le estrazioni già esistenti e che, evidentemente, non possono essere fermate, stop alle nuove estrazioni, riduzione del prezzo della benzina. È proposta, la no- stra, non solo protesta (...) Certamente non fa onore al suo spessore intellettuale il paragone – mi sia consentito un po’ subdolo – tra gli effetti tragici della gestione del petrolio in Lucania e le posizioni che Fdi esprime sull’emigrazione. E’ un tentativo un po’ sempliciotto e, questo sì, strumentale – a cui abbiamo assistito già nelle ultime elezioni amministrative ed europee – di spaventare l’elettorato agitando i fantasmi del razzismo e della xenofobia (...) E non possono essere vendute come vittorie per il Popolo lucano norme che prevedono limiti all’estrazioni petrolifere, tutti da verificare, già previsti nella legislazione precedente (mi riferisco al numero di barili da produrre). Né tanto meno può «Non convince trasformare il bonus benzina» convincere la trasformazione del bonus carburante da elemosina per la benzina a elemosina per non meglio precisate finalità sociali. Direttrice, le estrazioni petrolifere in Basilicata riguardano interessi molto più ampi, che non possono essere derubricati a piccoli interessi locali, ma che coinvolgono il tentativo della Ue di rimarcare la propria indipendenza energetica rispetto ai paesi tradizionalmente fornitori di energia. L’incapacità del Pd lucano di gestire relazioni così complesse, è sotto gli occhi di tutti. È il motivo per cui la classe dirigente lucana è passata da “mai più estrazioni” a una grottesca retromarcia, visibile nell’imbarazzo e nell’insicurezza con cui ieri Speranza esponeva i presunti vantaggi per la comunità lucana dello Sblocca Italia. Ho passato da qualche anno i 18 anni, qualcun altro da un po’ di più: non è un problema di età, ma di verità. E di verità, non di camerieri del potere, ha bisogno il popolo lucano in un momento storico cruciale come questo. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Venerdì 14 novembre 2014 [email protected] IL CASSIERE DI MOKBEL 11 I pm romani chiedono il rinvio a giudizio per i rioneresi accusati di tentato sequestro Barbetta e Plastino a processo Udienza dal gup il 21 gennaio, il presunto mandante sceglie il rito abbreviato POTENZA - Dovranno comparire davanti al gup di Roma il prossimo 21 gennaio Giovanni Plastino e Aniello Barbetta, i due lucani accusati del tentativo di sequestro nel 2012 del broker Silvio Fanella, considerato il “cassiere” della banda Mokbel e il custode del bottino miliardario della maxi frode Telecom Sparkle-Fastweb. Ucciso a luglio in durante un blitz fotocopia nell’abitazione della cugina in via della Camilluccia, a Roma. Il 23enne Barbetta, di Rionero, era stato fermato e poi arrestato su input dell’antimafia romana qualche giorno dopo, quando sono emersi in maniera evidente le «numerose similitudini» e gli «evidenti collegamenti» tra il tentativo di sequestro che ha portato all’omicidio di Fanella, e quello sventato ad agosto del 2012 dai carabinieri di Potenza, che in quel periodo stavano indagando proprio su Barbetta. In particolare aveva attirato l’attenzione degli inquirenti il ruolo di due finti «finanzieri»: una coincidenza tanto più importante se si pensa che era l’unico dettaglio del piano rimasto a conoscenza soltanto degli addetti ai lavori - oltre che degli autori del primo tentativo di sequestro - dopo le notizie apparse a fine maggio sul Quotidiano della Basilicata. Per gli inquirenti ci sarebbe un filo rosso tra quanto accaduto. A partire dal movente che in entrambi i casi sarebbe stato il desiderio di impossessarsi del “tesoro” di Fanella costringendolo a rivelare il suo nascondiglio. Un tesoro scoperto dai militari del Ros dei carabinieri soltanto poche ore dopo l’omicidio, “setacciando” la casa di campagna della vittima: 34 sacchetti di diamanti, vari orologi preziosi più 284 mila dollari e 118mila euro in contanti nascosti nelle scatole di gelato. Assieme a Barbetta dovrà comparire in Tribunale anche Giovanni Plastino, 36enne sempre di Rionero che è considerato un esponente del clan melfitano dei Cassotta e sta già scontando una condanna definitiva per associazione mafiosa ed estorsione. Mentre Roberto Macori, 40enne romano arrestato nel 2010 assieme a Fanella e all’imprenditore “nero” Gennaro Mokbel nell’ambito dell’inchiesta Phunecards-broker, è stato individuato come il mandante del tentativo di sequestro del 2012, e ha già scelto di essere processato col rito abbreviato. Sarebbe stato Plastino ad agganciare Macori in carcere nel 2010, e a reclutare Il cadavere di Fanella portato via dalla casa di via della Camilluccia. Nei riquadri a sinistra Aniello Barbetta, a destra Giovanni Plastino Barbetta due anni dopo per il colpo nella capitale assieme a un «Roman», che i carabinieri di Potenza al comando del capitano Antonio Milone hanno identificato in Roman Mecca, 21enne sempre di Rionero. «L’azione del 3 luglio scorso - scrivevano i magistrati romani nel decreto di fermo per Barbetta e Macori - è stata compiuta, come quella del 2012, da persone, armate e munite di fascette per immobilizzare la vittima, che hanno esibito al portiere dello stabile un tesserino di riconoscimento falso della Guardia di finanza». Durante l’esecuzione del piano «un commando composto da almeno sei persone, due delle quali finanzieri o sedicenti tali - è ricostruito nel provvedimento di fermo con tre auto, armate si è appostato per ore sotto l’abitazione a Roma della casa della madre della vittima, dinanzi al bar solitamente frequentato dallo stesso, attendendo che si allontanasse a bordo del suo motociclo per fermarlo e caricarlo con la forza su una delle auto». Ma in una conversazione registrata nell’auto di Barbetta Plastino la racconta in maniera diversa, spiegando che i «finanzieri» coinvolti avrebbero «simulato un regolare arresto». «Quella è un’operazione della finanza... Compa’ quello va con il mandato di cattura la... forse non hai capito! Quelli ci mettono le manette i finanzieri... E’ un’operazione... Ci fanno vedere il tessino»). Queste le sue parole, che ricalcano quasi alla perfezione quanto accaduto a luglio, quando i killer avrebbero lasciato dietro di sè anche «alcuni fogli con intestazione della Guardia di finanza». [email protected] Gli investigatori: «Volevano mettere le mani sul tesoro nascosto di Fanella» | CORRUZIONE SESSUALE | Escort in cambio di appalti Scandalo e arresti a Genova di LAURA NICASTRO GENOVA - Alla fine di ogni prestazione sessuale c’era un appalto assegnato a una azienda amica. Escort e cene servivano a oliare un ingranaggio che andava avanti da anni, un vero e proprio «sistema corruttivo», come lo ha definito il procuratore di Genova Michele Di Lecce. Il giro è stato interrotto ieri con l’arresto di sette persone, un dirigente dell’Amiu, l’azienda municipalizzata per il ciclo dei rifiuti, e sei imprenditori. L’inchiesta “Albatros”, condotta dai carabinieri del Noe coordinati dai pm Paola Calleri e Francesco Cardona Albini, ha scoperchiato un «sistema corruttivo», che per anni ha danneggiato altri imprenditori. In manette sono finiti il dirigente area acquisti ufficio legale di Amiu Corrado Grondona, gli imprenditori Gino e Vincenzo Mamone, Luigi Mamone, figlio di Vincenzo, Claudio Deiana, titolare della società RGD, Stefano Raschellà e Daniele Raschellà, imprenditori della società Edildue. Le accuse nei loro confronti sono, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa d’asta, omessa denuncia e falsità ideologica. Due dirigenti dell’azienda, Massimo Bizzi e Roberto Ademio, sono indagati a piede libero per associazione a delinquere, corruzione e turbativa d’asta. Nei loro confronti i pm hanno chiesto l’interdizione dal lavoro, misura che potrebbe scattare al termine degli interrogatori. Nel mirino le gare dell’azienda dei rifiuti Una pattuglia dei carabinieri Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, le menti dell’associazione erano i due fratelli Mamone, imprenditori attivi nel settore del movimento terra. Erano loro che grazie al legame con il funzionario Grondona ottenevano e facevano ottenere alle aziende amiche gli appalti. I Mamone avevano messo le mani anche sugli eventi alluvionali del 2010 e del 2011. Grondona era «asservito» ai Mamone. Il funzionario, emerge in due intercettazioni, sarebbe arrivato all’ufficio affari generali dell’Amiu, grazie alla «raccomandazione» che Gino Mamone avrebbe fatto all’allora presidente dell’azienda Paolo Momigliano, l’avvocato ora presidente della Fondazione Carige, non coinvolto nell’inchiesta. Una volta inserito l’uomo giusto al posto giusto, per i Mamone sarebbe scattata la fase B: ottenere da Grondona tutti i favori, sfruttando la sua debolezza per il sesso. «Lo tengo per i coglioni... - spiega Mamone nel corso di una telefonata con un imprenditore amico - a quello se gli porti una donna e un contratto da firmare, impazzisce». Momigliano ha respinto le illazioni. «Avrò incontrato Mamone un paio di volte. Escludo di avere esercitato pressioni per la nomina di Grondona. Mamone è solito millantare». Gli incontri avvenivano in hotel-ristoranti del Basso Piemonte. I fratelli Mamone organizzavano le cene e pagavano le escort. Poi Grondona si appartava con le prostitute e nei giorni successivi l’appalto veniva assegnato all’azienda indicata dai Mamone. Il funzionario si vantava delle prestazioni anche con gli amici e ringraziava le «graziose» per le serate passate. Ma secondo gli inquirenti, il funzionario Amiu non riceveva solo cene e notti di sesso. «C’è un divario - scrive il gip Roberta Bossi nell’ordinanza - tra le sue entrate e il suo elevato tenore di vita. Sintomo questo che l’indagato riceve in nero denaro dagli imprenditori per ottenere favori». Nel calderone degli appalti sospetti anche quelli dei lavori di manutenzione della discarica di Scarpino che, secondo gli inquirenti, sarebbero stati pagati due volte. L’inchiesta era partita lo scorso dicembre. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 12 Primo piano Venerdì 14 novembre 2014 [email protected] ECONOMIA DELLA CULTURA Intervista al governatore: il punto sull’industria della creatività tra provocazione e speranza nel futuro (Quest’intervista è stata programmata e scritta da Mariano Paturzo, esperto di economia della cultura e nome storico del panorama intellettuale lucano, un paio di settimane fa. La pubblichiamo in coincidenza della due giorni del Forum dei giovani che si farà a Maratea. Nella parte iniziale sembra quasi profetica, considerati gli avvenimenti degli ultimi giorni) di MARIANO PATURZO L’ULTIMA volta che ho scritto a Marcello Pittella è stato quando ero a Siviglia e non era ancora il Presidente della regione ma Assessore alle Attività Produttive. Scrivevo - tra l’altro - come fossero simili le due realtà quella lucana e quella Andalusa: calde, soleggiate, ospitali e passionali e fitte di tradizioni e riti sacri ma differenti in fatto di cultura e turismo. Si conveniva, senza riferimenti a macrodati che, numerosi in Italia ed al Sud in particolare erano i segnali di resa: tra stanchezza e autocommiserazione, mancanza di risorse e prospettive e un impoverimento del tessuto sociale e creativo che sottrae identità ad intere comunità….. «Ed evidentemente questi segnali di resa non sembrano affatto superati. Salvo qualche lodevole eccezione e se si escludono gli importanti risultati conseguiti in questi ultimi giorni con il decreto Sblocca Italia, non colgo, in quasi un anno di esperienza come Presidente, segnali di riscossa da parte della comunità regionale. Noto il persistere di un disfattismo, per certi versi, frutto di una sorta di fatalismo mediterraneo. Manca cioè il coraggio di sfidare i vincoli e le problematicità del presente, di voler osare, di rischiare, manca la consapevolezza della necessità di rompere schemi ereditati dal passato, che oggi non funzionano più. Proprio nei settori che citi si chiede lavoro, ma manca la capacità di immaginarlo. Un po’ di autocritica come classe dirigente, però, non guasterebbe al riguardo. Abbiamo bisogno di idee che provengano dal basso. Invece assistiamo ad uno sfilacciamento ulteriore, sotto i colpi della crisi, che non manifesta segnali di solidarietà orizzontale, e le energie vengono disperse in una rabbia impotente, certo anche motivata ma inutile in termini di progresso di una comunità». Ma in assenza di comunità di che cultura parliamo? Titolava un paio di mesi fa questo giornale su un mio articolo… «Il modello di società civile lucana, che negli anni passati era definibile come appendice della politica, oggi che la politica non ha più risorse da offrire, è diventato una sorta di battaglia di tutti contro tutti, dove si verificano anche episodi di lotte fra poveri. Regna una diffusa sfiducia a volte distruttiva nei confronti delle Istituzioni, e delle organizzazioni intermedie di rappresentanza. Ripeto: con molte ragioni, ma a volte avere ragione non basta a risolvere un problema. Noi abbiamo bisogno di collaborazione da parte di una società civile matura, e non la troviamo. Guardiamo al bicchiere mezzo pieno: l’esperienza di Matera 2019, in cui la candidatura è stata supportata, fino alla vittoria, da un progetto nato proprio dal basso, movimentando energie e creatività della società civile, ci consegna un importante esempio di come, con i giusti «Non colgo in quasi un anno segnali di riscossa della comunità» «Avere ragione a volte non basta a risolvere un problema» La rabbia è motivata ma spesso inutile in termini di progresso di una comunità PITTELLA VUOLE PUNTARE SUI GIOVANI stimoli, si possa ribaltare tale visione negativa di cui dicevo prima. Il modello ci dice che è fondamentale avere, sul territorio, un gruppo di animazione in grado di fornire stimoli, e quindi di “accendere” la luce della creatività, e che abbia le professionalità e le giuste competenze per implementare e gestire tecniche partecipative di co-progettazione». Dopo qualche mese dalla nostra corrispondenza i lucani ti incoronarono Governatore. A distanza di quasi un anno cosa è cambiato o sta cambiando in questo settore diciamo strategico per lo sviluppo della Basilicata? «Abbiamo posto cultura e turismo al centro della nostra programmazione dei fondi strutturali europei, consapevoli del grande impatto, anche in termini di occupazione giovanile, andando oltre il modello dei Piot. Abbiamo avviato il progetto “Giovani e Imprese”, mirato a incentivare progetti di innovazione nelle imprese regionali, grazie alle competenze di laureati lucani, attraverso un training on the job di 6 mesi e retribuiti con voucher di 1.400 euro mensili, durante cui si creerà un matching tra professionalità distintive dell’impresa e specializzazioni dei laureati, lavorando sulla realizzazione di innovazioni nelle aree Progettazione/Produzione/Qualità, Sistemi Informatici/Gestionali, Energia e Ambiente, Materiali/Design di prodotto. Intendiamo attivare rapidamente il fondo regionale di microcredito, al fine di favorire la nascita di nuove imprese culturali e creative gestite da giovani. Inoltre la proposta di Programmi Operativi presentata alla Commissione Europea contiene una strategia a tutto campo, mirata ad integrare cultura e turismo, valorizzando i saperi tradizionali, i beni culturali la valorizzazione dei Beni archeologici e museali, anche attivando progetti di pubblica utilità, per i disoccupati, finalizzati al recupero ed uso di tali risorse». Si, si, ma venendo più alle cose concrete - come spesso dice qualche consigliere regionale tuo amico - non ti sembra che sul versante legislativo alla regione manchino norme più moderne capaci di fornire regole trasparenti e meno discrezionali per l’accesso ai finanziamenti capaci di premiare progettualità, competenze e merito? «Manca il coraggio di sfidare i vincoli e le problematicità del presente» «Nelle ultime due legislature ho partecipato al dibattito che tutte le forze politiche hanno tenuto circa l’urgenza di riformare la L.R. 22 del 1988 sulle attività culturali e dello spettacolo. Convengo con te che urge dotare la Regione di una nuova legge che sia in sintonia con il Decreto emanato dal ministro Franceschini, che ha dopo tantissimi anni modificato un settore non più al passo coi tempi. Sono anch’io convito che bisogna riconoscere al teatro, alla musica alla danza e alle arti visive un valore strategico per lo sviluppo dei territori, sul piano economico per l'indotto che determina ma principalmente strategico per l'utile culturale e conoscitivo e sociale che produce. La nozione di “servizio pubblico” legato alla cultura può essere ancora un’utile bussola se affiancato al concetto di “valore” riferito a quell’insieme di idealità, punti di riferimento collettivi, aspirazioni morali, eccellenze e progettualità condivisi dalla società. Con le nuove norme regionali si individueranno regole certe e chiare ed il meno possibili discrezionali per l’accesso ai partenariati ed alla fonti di finanziamento, delineando un nuovo sistema di rapporti in materia tra i soggetti istituzionali e tra questi e i soggetti che operano nel settore della cultura. Il tutto con regole stabilite. Si disciplinerà un sistema improntato sulle pro- RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Venerdì 14 novembre 2014 [email protected] fessionalità, merito e competenze, capace di sostenere questi mestieri e fornire incentivi al lavoro. Sicuramente non tralasceremo l’associazionismo diffuso e il mondo amatoriale che rappresenta un grande e inesauribile serbatoio di vocazioni e talenti. In questa prospettiva il rapporto con il territorio sarà essenziale, Sono allarmato per le per le risposte strumentali che molti danno alla crescente -se pur confusa- domanda di consumo culturale. In particolare preoccupante è il tentativo di utilizzare la cultura come strumento per organizzare “altro”, anche illusivi consensi. Il tutto un po’ autoreferenziale e spesso troppo condito da tartine e coffee break. «È senz’altro vero che bisogna uscire dalla settorialità autoriferita e guardare ai prodotti culturali come ad un sistema d’offerta integrato. Tuttavia, è corretto tener conto anche delle declinazioni che il bene culturale può assumere nelle relazioni con il territorio: patrimonio archeologico e museale, paesaggistico e ambientale, industria culturale, impresa creativa. Proprio le ultime due rappresentano attualmente il potenziale espressivo più alto per l’identità dei territori. In Europa e nel mondo c’è già grande consapevolezza del fatto che proprio le industrie culturali e creative saranno il settore in cui si svilupperà, con maggiore probabilità, la futura generazione di imprenditori Il punto cruciale è capire come si può favorire il processo di sviluppo di queste filiere a sostegno della competitività dei territori. Il tema stesso dell’inclusione sociale è parte della formazione manageriale culturale nella misura in cui, le industrie culturali e creative possono diventare generatori di valore economico e sociale a patto che si individuino i canali e le strategie fondate sulla complementarietà pubblico privato. Non a caso è una delle misure inserite nel PO Fesr. Se non si vuole sottolineare solo l’aspetto di innovazione sociale e crescita del capitale umano che il settore culturale permette, la cultura può essere rivalutata anche attraverso l’economia che genera. “Non c’è mercato se non c’è cultura”. Per questo è bene salvaguardare non solo la nostra cultura, ma tutto ciò che ad essa è legato: dall’edilizia all’enogastronomia, dalla moda al teatro, al cinema. Dalla metà degli anni ‘70 sindaci e assessori hanno occupato spazi e cronache locali. Hanno trapiantato parole come effimero, estate, festa nel linguaggio della politica. Sono divenuti protagonisti anche rispetto a strutture pubbliche e imprenditori privati attivi da lungo tempo. Qualcuno isolatamente ha cercato di porre al centro del dibattito il decentramento culturale ma non ha funzionato in quanto subito fatto proprio dalla politica per qualche consenso in più. «Sono d’accordo. La cultura è stata spesso la passerella di amministratori locali, e la crisi di progettualità della politica ha impedito che si andasse un po’ più in là del mero evento-passerella. La politica, invece, dovrebbe soltanto vigilare, regolamentare, fornire input e stimoli, realizzare opportunità ed anche mettere a disposizione spazi dove la creatività e la sperimentazione possano svilupparsi -penso agli incubatori culturali- su basi meritocratiche, lasciando che dal basso si manifestino i fermenti culturali. Dobbiamo educare i nostri giovani, ovvero renderli consapevoli ed orgogliosi come accadeva nel passato. In tutto ciò l’Università di Basilicata sarà chiamata a svolgere un ruolo primario. A mio modesto parere v’è anche l’assoluto bisogno di funzionari preparati sul piano culturale e attrezzati su quello tecnico, in grado di stabilire non un rapporto di concorrenza artistica con l'operatore, ma di collaborazione, capace di cogliere il rapporto tra la proposta che esamina ed il territorio, tra il progetto e le linee di intervento dell'Amministrazione, e per verificare la compatibilità tra risorse ed esigenze artistiche, per equilibrare libertà creativa ed esigenze burocratiche. «Abbiamo bisogno di funzionari evoluti, in grado di colloquiare con l’impresa creativa e culturale, e di inserire un progetto dentro un programma più ampio di sviluppo territoriale? Assolutamente sì. Noi però veniamo da una cultura amministrativa non adeguata, che ha sempre privilegiato l’aspetto formale e burocratico a quello sostanziale, che ha sempre privilegiato una concezione del rapporto fra PA ed impresa, o cittadino, di tipo verticale, connotato anche da scarsa trasparenza. Per ciò che è di mia competenza, tramite incontri specifici, cerco di rimotivare la macchina amministrativa regionale, e di restituirle il senso della sua missione. Abbiamo anche in mente di potenziare lo strumento delle task force a progetto, per eliminare questa cultura del formalismo burocratico, e orientare le nostre risorse umane verso un lavoro per obiettivi, e non per processi e funzioni. Dobbiamo cambiare pagina, approntando gli strumenti necessari per una devoluzione verso il basso della progettualità, e sensibilizzando la società civile al tema. Questa è la nuova priorità delle politiche culturali pubbliche. «Uscire dalla settorialità autoriferita e guardare ai prodotti culturali» 13 u L’EVENTO t Impresa e innovazione Il forum regionale riparte da Maratea La locandina dell’evento DA MARATEA deve partire un nuovo messaggio di speranza. Carmine Lombardi, presidente del forum regionale dei giovani ne è convinto. L'iniziativa in programma oggi e domani nella Perla del Tirreno, può rappresentare una svolta per le giovani generazioni lucane. Una sorta di “stati generali” in cui i giovani vogliono essere protagonisti dei processi e delle scelte future che interessano la regione soprattutto in materia economica. «La nostra mission – spiega Rocchina Allegretti, event project manager - è IL PROGRAMMA quella di cercare le soluzioni che possaL’EVENTO si apre nel pomeriggio no creare una nuova congiuntura ecodi oggi e dopo l’introduzione del nomica partendo proprio dal passato, presidente dell’organismo regio- da ciò che determina la nostra identità, nale Carmine Lombardi è previsto dall’agricoltura, dall’artigianato, dal l’intervento del governatore Mar- patrimonio artistico e culturale e da tutcello Pittella. La giornata di domani te quelle risorse che la nostra terra posvedrà la partecipazione di esperti siede e non sempre utilizza». Per noi – nel settore dell’economia e della continua - è importante creare una sorcultura che si alterneranno a dibat- ta di osmosi tra la tecnica e la tecnolotiti e proposte. Interverranno nella gia, contaminarli con i nuovi saperi e sezione dedicata all’agricoltura: con l’innovazione utilizzando le opporGiovanni Oliva, direttore Generale tunità che la globalizzazione può offrirdel dipartimento agricoltura, svi- ci. Aiutare i lucani a sviluppare le proluppo rurale, economia montana; prie idee, contribuire affinché esse posNino D’Agostino, Economista del- sano trasformarsi in lavoro di impresa, l’ambiente; Michele Perniola, pro- creare delle opportunità per i giovani rettore Università della Basilicata; nel campo della formazione, dell’occuStefano Dragonetti e l’imprendito- pazione e della nuova imprenditorialire Giuseppe Piancazzo. Nella se- tà. Questi, dunque, sono i principali zione dedicata alla “Cultura, arte e obiettivi di queste due giornate». turismo” è prevista la presenza «Negli ultimi tempi – spiega LombarMariano Paturzo, economia della di - si sta concretizzando un attacco alla cultura; Aurelio Gatti, direttore Fe- Basilicata, violento al punto tale da metstival Teatri di Pietra; Patrizia Mi- terne in discussione la stessa esistenza. nardi, dirigente regione Basilicata Basti pensare ai diversi tentativi di faral Turismo e la Cultura; Franco Ri- ne un giacimento di scorie radioattive o na, direttore CinemadaMare, l’at- alla soppressione di diversi uffici e pretore Domenico Fortunato e l’indu- sidi democratici ed economici, il tribustrial designer Camilla Fucili. Nella nale di Melfi e la Corte D’Appello di Posezione “Wellness, sport ed inclu- tenza gli esempi più significativi. Oggi sione sociale” invece interverran- più che mai sentiamo la responsabilità no tra gli altri: Matteo Trombetta, di reagire ed aprire una discussione siatleta di Fondo Fidal e Luis Vizzi- gnificativa sulla Basilicata e le sue tanno, agente Fifa. Nel pomeriggio te risorse a partire da quella più imporprevisti confronti con il dirigente re- tante: i Giovani!!!» gionale Giandomenico Marchese, Giovani che si confronteranno su lal’imprenditore Pasquale Carrano e voro, impresa, formazione, agricoltuil sindacalista della Uil Carmine ra, green economy, petrolio, turismo e Vaccaro. Le conclusioni sono affi- cultura. date al presidente del Forum dei «Una formula nuova, interattiva, - riGiovani, Carmine Lombardi. prende - dove i protagonisti saranno i giovani partecipanti che si confronteranno con un parter importante di esperti e rappresentanti istituzionali». «Il tema portante dell’iniziativa sarà la Basilicata di domani. Quella che gli interpreti di domani vogliono costruire sin da oggi!. «Noi pensiamo – conclude Allegretti - che la Basilicata possa diventare il luogo dove Fare Impresa sia facile e produttivo. Immaginiamo la nostra terra come una risorsa inesauribile e i nostri giovani come il motore che l’alimenta con la creatività, l’innovazione e la formazione. L’impresa è il futuro e i giovani lucani devono farne parte. Devono scegliere la propria strada in base alle proprie capacità e devono farlo qui, in Basilicata». RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 14 Primo Piano Venerdì 14 novembre 2014 [email protected] Matera Capitale Europea della Cultura Confermata la presenza del ministro Ecco come sarà la festa di lunedì La Nazionale e tanta musica oltre a un talk show coi sindaci di PIERO QUARTO LA PROVOCAZIONE DI LATRONICO «Franceschini venga in treno da Bari» «SUGGERISCO al Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Dario Franceschini, atteso a Matera lunedì prossimo, di raggiungere la città con il treno partendo dall’aeroporto di Bari, così scoprirà che il capoluogo lucano non è per niente collegato in modo accettabile con la rete ferroviaria, né da Bari con le Ferrovie Appulo-Lucane a scartamento ridotto né con le Ferrovie dello Stato che si fermano a Ferrandina». Lo sostiene l’on. Cosimo Latronico (Forza Italia), secondo il quale, «quello del collegamento ferroviario della città designata Capitale europea della cultura per il 2109, resta il tema dei temi se si vorrà usare questa occasione storica per connettere Matera con i circuiti della mobilità e portare i flussi internazionali verso il nostro territorio. Per quanto ci riguarda continueremo il nostro lavoro legislativo perché la rete ferroviaria italiana connetta Matera e la Basilicata potenziando la linea ferroviaria Salerno-Potenza-Metaponto come previsto dall’articolo 3 comma 6 dello ‘Sblocca Italià, da noi fortemente voluto. E dal versante adriatico collegando l’aeroporto di Bari con la città ammodernando la rete Fal Bari-Matera, proseguendo il progetto di realizzazione del secondo binario già programmato per garantire una percorrenza di 40 minuti. La sfida di Matera capitale europea della cultura deve aprire una discussione sulle dotazioni della città e della regione per colmare il deficit infrastrutturale che - conclude il parlamentare lucano - pesa enormemente sullo sviluppo della regione Basilicata». CONSIGLIO COMUNALE La proclamazione e l’investitura SI terrà alle ore 16, nella sala “Pasolini”, presso il centro commerciale di via Sallustio, una seduta del Consiglio comunale interamente dedicata alla proclamazione di Matera, Capitale europea della cultura per il 2019. Si tratterà di fatto del primo momento ufficiale nel quale gli organi istituzionali della città prenderanno atto della scelta della giuria europea a poco meno di un mese dalla decisione e dal verdetto finale. L’occasione sarà anche opportuna per avviare, probabilmente, un confronto sui temi e le scelte che l’Amministrazione comunale dovrà effettuare rispetto proprio a Matera 2019 ed al dossier di candidatura. L’Open Future che è infatti raccolto nel dossier ha una serie di progetti ed indica anche una serie di priorità che la città dovrà riuscire sin dalle prossime settimane a mettere in campo nella maniera migliore, identificando le scelte e le priorità proprio nell’ambito del percorso che è stato premiato dalla giuria ma avendo comunque la possibilità di andare oltre e migliorare quello stesso percorso. Proprio sui programmi del dossier e su Matera 2019 era stata presentata nei giorni scorsi anche una mozione che chiedeva di definire una serie di scelte e che sarà analizzata nel dettaglio probabilmente in una prossima occasione. Questo dovrebbe essere il Consiglio dell’investitura e della proclamazione della città. IL calcio, un talk show con i sindaci delle altre città candidate e tanta musica. E’ questo nei fatti il menù che lunedì prossimo caratterizzerà la festa della città di Matera ad un mese dalla nomina a capitale europea della cultura. Confermata la presenza del ministro per i Beni culturali Dario Franceschini, forse non già allo stadio come inizialmente previsto ma di certo in piazza per un saluto alla città che è diventata capitale europea della cultura. Annunciata anche la presenza di alcuni, forse non tutti, i sindaci delle altre città in short list da Lecce a Ravenna sono state le adesioni pervenute nelle scorse ore ma si attendono altre risposte che potrebbero ulteriromente allargare il fronte delle presenze a Perugia probabilmente e forse anche alle altre. I presenti daranno vita ad un confronto, una sorta di vero e proprio talk show anche se in dimensioni ridotte dal palco di piazza Vittorio Veneto. Un momento che servirà certamente per definire e laddove possibile anche unificare il percorso che le città hanno fatto con la candidatura e che oggi deve essere in qualche modo preservato. Ferma restando l’indicazione che è stata data alla città di Matera che sarà in qualche modo il riferimento scelto da città designata per il 2019. Il cuore della festa sarà a base di musica con alcuni gruppi provenienti da Lecce e da Perugia, con un gruppo musicale indicato dall’Onyx per l’occasione e con i Musica a manovella che accompagneranno fino a tarda ora la festa della città per il risultato che è stato raggiunto. Un pomeriggio che si annuncia intenso e che vivrà di un momento significativo con la presenza della Nazionale under 21 per la seconda volta a Matera dopo 19 anni dal precedente evento. Una presenza unica certamente ed a suo modo storica che, probabilmente, non a caso coincide con la designazione di Matera a capitale della cultura del 2019 ed è probabilmente solo uno degli appuntamenti, delle occasioni che la città avrà nei prossimi anni convogliando l’attenzione dei media nazionali e non solo. Proprio la presenza della nazionale di Di Biagio sul palco di piazza Vittorio Veneto come saluto tangibile alla città che festeggia il suo riconoscimento potrà essere una delle sorprese che si alterneranno sul palco di piazza Vittorio Veneto nel corso della serata di lunedì. Molti ancora i punti da coprire nel programma non del tutto completato ma di certo sport, parte istituzionale e musica saranno il cuore della giornata in cui Matera saluterà il 2019 e si preparerà nella sua lunga corsa di avvicinamento all’appuntamento. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini sarà lunedì sera a Matera Ci sarà certamente il sindaco di Lecce Paolo Perrone tra gli ospiti lunedì della festa di Matera 2019 Il Ct della Nazionale italiana under 21, Gigi Di Biagio Forse gli azzurri sul palco. Presenti alcuni primi cittadini da Lecce a Ravenna RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Venerdì 14 novembre 2014 [email protected] 15 REDAZIONE: via Annarumma, 39/A 83100 Avellino (AV) Tel. 0825.792424 - Fax 0825.792440 Europa Mezzogiorno [email protected] IL RAPPORTO DI LEGAMBIENTE La messa in sicurezza sia una priorità per il Paese Edilizia scolastica, il Sud arranca I dati: troppe le scuole ancora in aree a rischio sismico e idrogeologico ROMA - Scuole vecchie e senza agibilità, alcune esposte a rischi sismici e idrogeologici, altre con carenze igieniche e sanitarie. Su tutto l’urgenza di intervenire nel Paese in almeno 3 strutture su 10. Un quadro che lascia l’amaro in bocca quello disegnato dal nuovo rapporto di Legambiente, “Ecosistema scuola”, l’indagine con cui si scrivono sulla lavagna i buoni e i cattivi per la qualità dell’edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi, e che incorona come città migliore Trento, all’opposto Sassari, ultima in classifica. Il report di Legambiente costruito sui dati relativi alle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado in 94 città - parla chiaro: il 32,5% delle scuole necessita di interventi di manutenzione urgente. Il 41,2% si trova in aree a rischio sismico ma solo il 22,2% degli edifici scolastici ha effettuato la verifica di vulnerabilità. Il 9,8% degli edifici si trova in aree a rischio idrogeologico e l’8,4% è esposto a rischio vulcanico. Per l’associazione è «poco rassicurante» il fatto che «il 58% delle scuole sia stato costruito prima dell’entrata in vigore della normativa antisismica del 1974». Mentre solo il 3,3% tra il 2001 e il 2013. E che scendano al 53,1% le scuole che hanno il certificato di agibilità, al 30,9% gli edifici con certificato di prevenzione incendi, al 58,1% quelle con il certificato di agibilità igienico-sanitaria. Piccola crescita sui requisiti di accessibilità (84% degli edifici); in calo quelli dove sono previsti interventi per eliminare le barriere architettoniche: dal 16,4% del 2012 all’8,7% del 2013 (circa un 20% non possiede requisiti). Restano stabili i dati sugli impianti elettrici a norma (83,9%). Seguono linee di bioedilizia soltanto lo 0,6% delle scuole; il 7,8% segue invece criteri antisismici. Secondo Legambiente è necessario «ripartire dalle opere davvero utili: più di 41 mila edifici scolastici italiani hanno bisogno di interventi di riqualificazione e messa in sicurezza». Ma non ci si ferma qui: crisi economica e minore disponibilità dei comuni ad investire hanno portato a un calo dei servizi scuolabus (22,5%). Quanto ai servizi va segnalato per esempio che diminuiscono i pasti biologici (solo nel 4,8% delle mense). Ci sono anche più palestre (60%) ma meno aree verdi (72,4%) e biblioteche per ragazzi (34,7%) all’interno delle scuole. Per Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, «la messa in sicurezza e la riqualificazione energetica delle scuole deve essere uno degli obiettivi prioritari del Paese». LA GRADUATORIA Mezzogiorno, prima è Lecce ROMA - La prima è Trento, l’ultima Sassari. E’ in Trentino Alto Adige che stanno le scuole migliori d’Italia secondo la mappa messa a punto da Legambiente nel rapporto “Ecosistema scuola” che prende in esame edifici, strutture e servizi in 94 città. Secondo il report di Legambiente il nord va decisamente meglio mentre arranca il sud. Nelle prime 15 posizioni troviamo città medio-piccole; la maggior parte delle città metropolitane, escluse Firenze al 17esimo posto e Torino al 23esimo, sono oltre la 30esima posizione; Milano al 36esimo posto e Napoli al 39esimo, Roma al 66esimo posto in graduatoria, Genova al 75esimo. La prima del città del sud è Lecce, al 21esimo posto. Nella top ten: Trento con un punteggio di 74,5%, Pordenone, Forlì, Prato, Reggio Emilia, Piacenza, Sondrio, Bergamo, Verbania, Bolzano. Dalla undicesima posizione alla quarantesima: Brescia, Gorizia, Un’aula scolastica LA RIFORMA Biella, Macerata, Parma, Terni, Firenze (63%), Asti, Siena, Livorno, Lecce, Frosinone, Torino, Treviso, Lecco, Vercelli, Benevento, Pavia, Arezzo, Padova, L’Aquila, Cremona, Perugia, Cuneo, Pistoia, Milano (50,5%), Varese, Imperia, Napoli (49%), Alessandria. Le altre posizioni dalla quarantunesima: Avellino, Belluno, Catania, Verona, Como, Ferrara, Pesaro, Lodi, Mantova, Salerno (44,6%), Olbia, Venezia, Cagliari, Ragusa, Massa, Campobasso, Aosta, Novara, Tortoli, Vicenza, Caltanissetta, La Spezia, Potenza, Grosseto, Bari, Roma (34,2%), Modena, Pisa, Savona, Catanzaro, Pescara, Rovigo, Trieste, Latina, Genova (22,4%), Crotone, Trapani, Lucca, Reggio Calabria, Taranto, Enna, Foggia, Matera, Sassari. Sono state escluse dalla graduatoria per mancanza di dati: Ascoli Piceno, Chieti, Cosenza, Messina, Monza, Nuoro, Oristano, Siracusa, Teramo, Udine. Eccellenze italiane a Bruxelles L’obbligo per gli enti locali Il trionfo dei salumi del “bilancio consolidato” all’Europarlamento di MARIANNA MAURO* LA riforma di armonizzazione contabile attuata con D. Lgs. 118/2011, tra le numerose novità (di cui molte dibattute nei precedenti interventi), introduce l’obbligo per gli Enti Locali di redigere il bilancio consolidato a decorrere dal 2015, con esclusione dei Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, per i quali l’obbligo sorge con riferimento all’esercizio 2017. L’Ente locale chiamato a redigere il bilancio consolidato deve, preliminarmente, individuare il perimetro del “Gruppo Amministrazione Pubblica” (GAP) nel rispetto di quanto disposto dallo specifico principio contabile che fornisce i criteri per l’individuazione della c.d. Area di consolidamento. Devono essere compresi organismi ed enti strumentali, società controllate e partecipate, indipendentemente da forma giuridica e natura dell'attività svolta. Si fa presente che la definizione di “GAP” fa riferimento ad una nozione di controllo di diritto, di fatto e contrattuale (la c.d. influenza dominante); tuttavia, non tutti gli enti e le società del Gruppo devono essere consolidati come, ad esempio, quelle i cui bilanci risultino irrilevanti (si rimanda al principio per ulteriori approfondimenti), o qualora si rilevino difficoltà nel reperimento dei dati di bilancio in tempi ragionevoli e a fronte di spese proporzionate. È naturalmente necessario che i bilanci dei componenti del Gruppo siano tra essi uniformi (sotto il profilo temporale, formale e sostanziale), in modo da consentire l’aggregazione dei conti secondo voci omogenee (per denominazione e contenuto). Il bilancio deve essere approvato entro il 30 Settembre dell’anno successivo a quello di riferimento ed è costituito da Stato patrimoniale, Conto Economico, Relazione sulla gestione consolidata, che comprende Nota integrativa e Relazione del Collegio di Revisori. I componenti del Gruppo dovranno trasmettere i propri bilanci alla capogruppo entro 10 giorni dall’approvazione degli stessi e, comunque, entro il 20 agosto dell’anno successivo a quello di riferimento (se entro tale termine i bilanci non saranno stati approvati, si dovrà trasmettere il preconsuntivo o il bilancio predisposto ai fini dell’approvazione). Il bilancio consolidato, rappresentando il Gruppo come unica entità, consente di fornire una rappresentazione veritiera e corretta della sua situazione patrimoniale e finanziaria nonché il suo risultato economico complessivo. Tale documento si configura, pertanto, come valido strumento di programmazione e controllo, che fornendo informazioni più specifiche e dettagliate, permette agli Organi di governance interni ed esterni di implementare una gestione razionale del Gruppo secondo criteri di efficacia ed efficienza. Esso costituisce, infine, un utile sistema di reporting che consente di rappresentare, in modo chiaro e completo, la gestione complessiva del Gruppo, secondo un’ottica di accountability. Tale documento si dimostra, pertanto, perfettamente in linea con le finalità perseguite dalla riforma esaminata nel corso dei nostri interventi, riforma che, ribadiamo ancora una volta, segna un importante traguardo sotto vari aspetti: risanamento della finanza pubblica, coordinamento ed armonizzazione delle spese, consolidamento dei conti degli enti, nonché una maggiore “compliance” verso i vincoli imposti dalla spending review e verso la determinazione di fabbisogni e costi standard. *Professore aggregato di Economia aziendale Università Magna Graecia di Catanzaro BRUXELLES - Le eccellenze del Made in Italy sono state presentate e degustate nel cuore del Parlamento europeo, ultima delle tre tappe della manifestazione “Salumiamo” alle istituzioni europee, che mai come in questa occasione ha conosciuto un enorme successo. Praticamente nulla è rimasto dei 500 kg di salumi affettati per i circa 1000 rappresentanti italiani e delle istituzioni che hanno potuto degustare Prosciutto San Daniele, Mortadella di Bologna, Salame Cacciatore, Salumi Piacentini, Bresaola della Valtellina, Speck dell’Alto Adige, Salumi Calabri e Salame di Varzi. A dare il benvenuto la madrina della manifestazione, l'eurodeputata Elisabetta Gardini, capodelegazione di Forza Italia al Ppe e membro della Commissione ambiente, sanità e sicurezza alimentare del Parlamento Ue. Sono intervenuti anche Monica Malavasi dell’Istituto Valorizzazione salumi Italiani (Ivsi), l’Associazione industriali delle carne e dei salumi (Assica) e Fabrizio Di Clemente dell’Ice che insieme hanno permesso di realizzare l’evento. Ai numerosi presenti - tra cui il vicepresidente del Parlamento Antonio Tajani - Gardini ha tenuto a sottolineare che «le eccellenze agroalimentari sono il miglior ambasciatore del Made in Italy, il mezzo migliore per veicolare la tipicità italiana che è fatta di eccellenze, di prodotti di nicchia, di grande qualità. Qui al Parlamento - ha spiegato - da sempre gli eurodeputati italiani di tutti i partiti si impegnano nella difesa del Made in Italy». Nel suo intervento Gardini ha ricordato un’importante normativa «che l’Italia è riuscita a portare a casa e che entrerà in vigore il prossimo il 13 dicembre: quella sull'informazione e l’etichetta alimentare che potrà contribuire a combattere il diffondersi dell’italian sounding». Una norma che sta andando nella giusta direzione - spiega l’eurodeputata all’ANSA - in quanto introduce l’etichettatura d’origine sulle carni (al momento sono ancora escluse quelle di coniglio) e l'obbligo di indicare l’origine anche negli oli vegetali. E' anche più leggibile in quanto aumenta la dimensione dei caratteri. Per il futuro invece, Gardini individua «tra gli appuntamenti più interessanti - ma con alcune insidie nascoste - quello del Ttip, il negoziato in corso con gli Usa sulla liberalizzazione degli scambi». RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Venerdì 14 novembre 2014 [email protected] 16 Il Rapporto di Legambiente: le due amministrazioni indietro sulle certificazioni Ecosistema scuola, male Matera La Capitale della cultura occupa l’83esimo posto, Potenza al 63esimo POTENZA - La posizione di Matera all’83esimo posto, cioè il penultimo, nella graduatoria nazionale del 15esimo “Rapporto ecosistema scuola” - presentato ieri da Legambiente - è «inaccettabile» per la città designata Capitale europea della cultura per il 2019. In realtà sono entrambi i capoluoghi ad andare male, ma ovviamente è su Matera che si punta, in questo momento, l’attenzione. Matera e Potenza, presenti entrambi in graduatoria, si posizionano rispettivamente all’83º e al 63º posto, in linea con le posizioni occupate lo scorso anno che ripropone Matera in penultima posizione nella classifica dei capoluoghi. «Ci auguriamo - spiega Legambiente - che Matera sappia cogliere questa grande opportunità per investire nell’edilizia e nei servizi scolastici ponendoli come priorità della propria programmazione finanziaria». Dai dati raccolti emerge che più della metà degli edifici scolastici sono stati costruiti dopo il ’90 (parliamo di circa il 55%) e secondo criteri antisismici (47,3%). Considerando che tutte le scuole lucane si trovano in zona sismica, solo nell’84% degli edifici è stata verificata la vulnerabilità sismica. Le due amministrazioni rimangono indietro sulla questione certificazioni: solo il 29% degli edifici ha quello di collaudo statico, il 30% quello di prvenzione incendi ma nessuno possiede quello di agibilità. A questo va aggiunto che il 38,2% ha bisogno di interventi urgenti di manutenzione nonostante il 63,6% abbia goduto negli ultimi 5 anni di interventi di manutenzione. Tutte le scuole hanno però provveduto a pianificare prove di evacuazione e a dotarsi di porte di sicurezza. Il monitoraggio eseguito per verificare la presenza di amianto ha comportato la presenza di amianto nel 3,3% degli edifici e la bonifica per il 10%. Nessun monitoraggio per quanto riguarda la presenza di radon. Situazione delicata per le scuole lucane che si trovano in zona a rischio ambientale dichiarato: il 12,7% tra 1 e 5 km da industrie chimico-petrolifere e depositi gas, il 12,7% a meno di 1 km dall’auto- Non tutti gli edifici sono stati effettuati controlli sulla vulnerabilità La scuola Bramante di Matera strada e il 13,3% a ridosso di distributori di benzina. Una situazioni d’eccellenza che vogliamo segnalare, dove la questione della sicurezza e della sostenibilità dell’edilizia scolastica non è un obiettivo impossibile e dove l’impegno dell’amministrazione pubblica fa la differenza, è il caso della Provincia di Potenza che ha avviato già da diversi anni un progetto nel quale so- no al centro dell’attenzione gli aspetti di stabilità strutturale, di adeguamento degli impianti e di accessibilità degli edifici che ospitano le scuole superiori. Il progetto Scuole ecologiche in scuole sicure ha visto dal 2011 i seguenti interventi (ne sono indicati alcuni): adeguamento, sotto il profilo funzionale e impiantistico e rifacimento della palestra dell’Istituto Commerciale e per Geometri Gasparrini di Melfi; costruzione di nuove sedi a Venosa del Liceo classico statale Q. Orazio Flacco, dell’Istituto d’Istruzione Superiore Tenente Remo Righetti di Melfi; dell’Istituto Tecnico Commerciale Leonardo Da Vinci di Potenza; lavori di completamento per l’Istituto d’Istruzione Superiore Carlo Levi di Sant’Arcangelo; lavori di ristrutturazione dell’antico convento dell’Istituto Alberghiero di Maratea; miglioramento sismico dell’edificio e adeguamento impiantistico e igienicosanitario del Liceo Artistico di Potenza; miglioramento strutturale, adeguamento impiantistico ed eliminazione delle barriere architettoniche, con riqualificazione ambientale, dell’Istituto Tecnico Commerciale Francesco Saverio Nitti di Avigliano. LA CAMPAGNA L’assessore scrive ad Agcom e Mise, ma chiede la partecipazione attiva dei lucani “Diamo un segnale”: Berlinguer all’attacco POTENZA - I telefoni non prendono? E’ arrivato il tempo di reagire. Ed è l’assessore regionale alle Infrastrutture, Aldo Berlinguer, ad avviare una campagna di protesta che però avrà tanto più peso se saranno gli stessi cittadini lucani a farsi sentire. La campagna si chiama “Diamo un segnale” e nasce dalla constatazione che «in Aldo Berlinguer Basilicata di stazioni radio base ce ne sono, e pure ingombranti, ma il servizio reso ai cittadini in termini di copertura del segnale di telefonia mobile è ancora Un riconoscimento alle donne che lasciano un segno Premio Ester Scardaccione Al via la quinta edizione POTENZA - Al via la quinta edizione del Premio “Ester Scardaccione”, istituito dal Consiglio regionale della Basilicata nel 2006. L’importante riconoscimento vuole rappresentare l’opportunità per la valorizzazione e il riconoscimento dell’attività e del ruolo delle donne che con il loro impegno ed opere siano riuscite a tracciare un segno significativo in tutti gli ambiti sociali, culturali professionali ed artistici. Un Premio, di respiro internazionale, che vuole anche far emergere dal sommerso contesti e dimensioni poco noti dove le azioni di donne fortemente motivate sono riuscite a creare prospettive, soluzioni e diffondere un clima di pace e di solidarietà. Il Premio verrà attribuito a due donne. Il Premio speciale della giuria, invece, verrà assegnato a una donna (scelta a discrezione della giuria) che con la passione, l’impegno e le opere sia riuscita a tracciare un segno tangibile in tema di azioni in favore delle donne. largamente insufficiente». Berlinguer ha iniziato scrivendo all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), e al Ministero per lo Sviluppo economico (Mise), chiedendo che venga migliorata la connessione alle reti telefoniche fissa e mobile degli operatori H3G, Telecom, Vodafone e Wind. Con questa lettera, l’assessore fa partire la campagna Diamo un Segnale, volta appunto a far sì che i cellulari funzionino in qualsiasi punto della regione. La campagna richiede la partecipazione attiva dei cittadini: sul portale www.regione.basilicata.it, nella home page, sarà possibile trovare l’apposito spazio “Diamo un segnale”. Più sarà alta la partecipazione popolare, più avrà forza la campagna. «La mia preoccupazione – spiega l’assessore – riguarda tutti i cittadini, ma in particolar modo chi vive nelle zone rurali, spesso piccoli agglomerati di case, là dove l’isolamento diventa ancora più forte. In questi casi i cittadini, soprattutto i più anziani, vivono ancor più emarginati. E così anche chi, magari a causa di un guasto al motore o di un incidente, può trovarsi nelle strade lucane del tutto isolato, senza poter neppure chiedere aiuto. In fondo chiedo solo che sia garantito il normale funzionamento della rete di telefonia mobile, quello che le società dovrebbero garantire a tutti i cittadini. Perché, ancora una volta, non ci siano cittadini di serie A e di serie B». C’è tempo per iscriversi fino al 17 novembre All’Unibas “Idee brillanti” con Shell InventaGiovani POTENZA - Sono aperte le iscrizioni al Workshop “Idee Brillanti” del programma Shell InventaGiovani, che si terrà il giorno 19 novembre 2014, presso l’Aula Multimediale dell’Università Degli Studi della Basilicata, in contrada Macchia Romana, sede di Potenza. La partecipazione al Workshop è completamente gratuita. Per iscriversi al Workshop basta andare sul sito internet: www.inventagiovani.it, oppure chiamare al numero di telefono: 0975/354135 entro e non oltre il giorno 17 novembre 2014. Shell InventaGiovani, programma per la Basilicata, di Shell Italia E&Pè parte del progetto Shell LiveWIRE, un programma di investimento sociale e sviluppo sostenibile promosso da Royal Dutch Shell e svolto in partnership esclusiva con una società no profit inglese. Si tratta di un’iniziativa volta a supportare l’imprenditorialità giovanile e che mira ad aiutare i giovani a valutare se l’avvio di un’attività imprenditoriale possa rappresentare per loro una carriera percorribile e realizzabile. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Venerdì 14 novembre 2014 [email protected] 17 REDAZIONE: via Nazario Sauro, 102 85100 Potenza Tel. 0971.69309 - Fax 0971.601064 POTENZA [email protected] L’associazione ha chiesto (inutilmente) l’accesso agli atti per la proprietà di Arcasensa L’ennesima colata di cemento I lavori vanno avanti, ma per “Italia nostra” ci sarebbero molte irregolarità POTREBBE essere alto oltre 9 metri, oscurare il paesaggio ed essere pericoloso per i cittadini, visto il punto particolare in cui dovrebbe sorgere, incrociando ferrovia, ponte Musmeci e rampa di accesso all’autostrada. E’ quanto sostiene la sezione di Potenza di Italia nostra Onlus, associazione nazionale per la tutela del patrimonio storico, artistico, culturale e paesaggistico della nazione. Il palazzo in questione sorgerà sulle ceneri del deposito Perretti, primo rivenditore di elettrodomestici in città, ormai abbattuto. Per Italia nostra, però, c’è più di qualcosa che non torna. Ecco perché hanno, due mesi fa, presentato all’Ufficio urbanistica del Comune di Potenza la richiesta di accesso agli atti. Il Comune ha risposto che dovevano attendere il consenso dell’impresa “Arcasensa”. Consenso che a oggi non è ancora giunto. L’auspicio di “Italia nostra” è che l’accesso agli atti possa avvenire. I dubbi dell’associazione riguardano sì l’eventuale deturpazione del paesaggio ma soprattutto i pericoli che la vicinanza ad altre strutture comporta in caso di terremoto o altre calamità naturali. Domanda Paolo Donadio, della sezione di Potenza: «Sono state rispettate tutte le norme urbanistiche che riguardano le distanze da ferrovie, ponti e strade? Sono stati rispettai i vincoli paesaggistici? E le norme stradali europee?». Domande alle quali l’associazione vuole solo risposte. Niente di più. Un confronto diretto con l’amministrazione affinchè si illustri il progetto. Per l’area coinvolta una prima difficoltà potrebbe riguardare l’accesso all’edificio, «sperando – continua Donadio - che non sia dalla rampa che da viale Marconi conduce alla rotatoria nei pressi di Ponte Musumeci, nè nelle prossimità dello stesso ponte», con gravi conseguenze sul traffico cittadino, all’incrocio già di per sé congestionato. Altra questione è poi l’estetica della costruzione, «così mastodontica e non conforme all’aspetto e ai volumi del manufatto precedente, che inoltre non era nemmeno invasivo dello spazio limitrofo, di proprietà delle Fal». All’associazione risulta strano l’ ottenimento dell’autorizzazione a costruire tra uno snodo stradale e l’asse ferroviario, nonché a pochi metri di distanza dal Ponte Musumeci, ritenuto Troppo vicino a Ponte, autostrada e ferrovia L’attuale situazione dell’area su cui dovrebbe sorgere un palazzo di circa 9 metri (Foto Andrea Mattiacci) una grande opera monumentale di arte contemporanea. Ecco perché torna a chiedere, anche a mezzo stampa, l’accesso agli atti, per poter verificare eventuali autorizzazioni. Insomma, per Italia nostra sarebbe l’ennesima inutile colata di cemento che non fa altro che con- validare l’idea di una città brutta, grigia e urbanisticamente caotica. Oltre, ovviamente, alle questioni pratiche che riguardano le costruzioni «abnormi» in zone altamente sismiche a e rischio idrogeologico. «Pur rispettando tutte le normative sulle costruzioni antisismi- che, il problema resta la stretta vicinanza a ponte, autostrada e incrocio, attraverso una rampa già molto stretta che a questo punto andrebbe anche allargata». Anna Martino © RIPRODUZIONE RISERVATA IMMOBILI Scambi tra Comune e Provincia TRASFERIMENTO reciproco di alcuni immobili tra Comune e Provincia di Potenza. Approvata l’ipotesi di accordo per gli immobili di rispettiva proprietà, ma utilizzati o comunque di interesse per l’altro Ente. La Provincia si è dimostrata essenzialmente interessata ai seguenti immobili di proprietà del Comune: il Plesso “Scuola media Torraca”; il Plesso Scolastico alla via Raffaele Danzi (rione Malvaccaro); la superficie pertinenziale del plesso scolastico “Istituto Alberghiero”. Di contro, gli immobili che la Provincia dovrebbe cedere al Co- mune di Potenza sono il complesso immobiliare in contrada Sant’Antonio La Macchia sede degli uffici comunali; il plesso scolastico “Domenico Savio” a via Di Giura; l’edificio scolastico “Beato Bonaventura” nella omonima piazza. Tale scambio consente al Comune di divenire definitivamente proprietario dell’immobile di contrada Sant’Antonio La Macchia, il cui uso si è protratto sin dai tempi dell’emergenza post terremoto degli anni ’80 e poi utilizzato sulla base di accordi fra gli enti. Pubblicità Campania: Strategie srl Sede: via Aldo Pini, 10 - 83100 Avellino Tel. 0825.1735224 - Fax 8025.1800154 GIÀ CORRIERE - QUOTIDIANO DELL’IRPINIA fondato da Gianni Festa DIRETTORE RESPONSABILE Gianni Festa CONDIRETTORE PER LA BASILICATA Lucia Serino CONDIRETTORE PER LA CALABRIA Rocco Valenti EDITORE: EDIZIONI PROPOSTA SUD S.R.L. SEDE LEGALE: via Annarumma, 39/A 83100 Avellino AMMINISTRATORE Simona Festa STAMPA: Finedit srl - Castrolibero (CS) - Via M. Preti Impresa beneficiaria per questa testata dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250 La tiratura di giovedì 13 novembre è stata di 16.648 copie E' vietata la riproduzione anche parziale. Tutti i diritti sono riservati. Pubblicità Calabria e Basilicata: Publifast srl Sede: via Rossini, 2 - 87040 Castrolibero (Cs) Tel. 0984-854042 - Fax 0984-851041 UFFICI: Reggio Calabria - Tel. 0965.23386 - Fax 0965.23386 Catanzaro, Tel. e fax 0961.701540 Vibo Valentia, Tel. e fax 0963.43006 Potenza, Tel. 0971.476470 - Fax 0971.476797 Matera, Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 Registrazione Tribunale di Avellino N. 381 DEL 18-05-2000 Registro degli operatori di comunicazione N. 7671 DEL 11/10/2000 Pubblicità nazionale: A. Manzoni & C S.p.a. Sede: via Nervesa, 21 - Milano Tel. (02) 57494802 www.manzoniadvertising.it Abbonamenti: Per informazioni 0984.852828 Pagamento tramite bonifico su c/c Banca di Credito Cooperativo di Serino (Avellino) intestato a Edizioni Proposta sud s.r.l - IBAN IT 05 D088 2475 6600 0000 0106 979 RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 20 Potenza Venerdì 14 novembre 2014 [email protected] Oggi a Roma a rappresentare la Basilicata sarà l’azienda di Pasquale Pelosa “Oscar green” per la canapa Un riconoscimento per quei giovani che inventano il lavoro e creano sviluppo ANCHE quest’anno una giovane realta’ imprenditoriale lucana finalista del concorso nazionale “Oscar green 2014”. A rappresentare la Basilicata sarà l’azienda agricola di Pasquale Pelosa che coltiva la canapa (cannabis sativa) e che produce prodotti alimentari. Oggi, alle 9.30, nel centro congressi “Rospigliosi” di Roma, in concomitanza con l’apertura del salone “Il made in Italy creativo che batte la crisi” l’azienda di Oppido Lucano sarà premiata con l’ “Oscar green”. Riconoscimento che viene assegnato ai giovani italiani che inventano il lavoro creando sviluppo e occupazione sul territorio nazionale con la dimostrazione di esperienze concrete e consigli pratici. L’appuntamento con le storie di chi è rimasto in Italia per essere protagonista di una svolta generazionale anche nell’economia è per oggi. All’interno del “Salone del made in Italy” saranno esposte, con dimostrazioni pratiche, le esperienze di successo più innovative dei giovani finalisti al concorso. Tra queste, nella categoria “Stile e cultura di impresa” ci sarà l’azienda agricola Pasquale Polosa . Ad incontrare gli Steve Jobs del “Made in Italy” ci saranno tra gli altri Maurizio Martina (ministro delle Politiche agricole), Stefania Gian- Prodotti a base di canapa nini (ministro della Pubblica conciliare la crescita del Pil al beistruzione), Marco Gay (presi- nessere. dente Giovani Confindustria), Con l’occasione sarà presentaMaria Letizia Gardoni (delegata to il primo studio su “L’impatto Coldiretti giovani impresa) e Ro- della crisi sulle scelte professioberto Moncalvo (presidente Col- nali dei giovani italiani” nell’amdiretti) che discuteranno su “La bito del dossier su “Lavorare nelvia italiana al progresso” per la green economy”. Importante anniversario per la Comunità. E domani si celebra con un convegno Chiesa Avventista, 150 anni di storia In questi giorni nella Cappella dei Celestini anche una mostra fotografica UNA Comunità non chiusa ma timida, forte però dei propri principi e che oggi si affaccia con benevolenza verso l’esterno. La Comunità Avventista è in fermento per un importante anniversario: 150 anni di presenza in Italia. Ed è un evento da celebrare nel migliore dei modi, con una mostra e poi anche un convegno, previsto domani alle 17. La mostra già inaugurata lo scorso 12 novembre nella Sala dei Celestini di Palazzo Loffredo di Potenza - racconta la storia della Comunità attraverso delle bellissime foto. Ed è nei volti di queste donne e questi uomini che passa la storia di questa piccola ma forte comunità, che su questo territorio vanta una presenza continuata di 57 anni. Proiettato anche il film “Avventisti uno”. Gli orari di apertura al pubblico della mostra sono tutti i giorni dalle 10 alle 19. Domani, alle 17, conferenza Sopra la Comunità oggi, accanto la piccola comunità potentina agli inizi sul tema “Preparati IO ritorne- proda in Italia nel 1864 grazie rò” alla presenza del pastore Da- alla predicazione dell’ex frate vide Romano. Sara questa l’oc- francescano Michael Belina casione per conoscere e discute- Czchowsky. Nel 1929 si costire su uno dei capisaldi della reli- tuisce l’Unione delle Chiese Crigione Avventista: “Il ritorno di stiane Avventiste italiane. Nel Cristo”. 1957 nasce la Chiesa di PotenChiuderà gli incontri domeni- za. ca 16 novembre con inizio alle Il movimento prende ispira17 la proiezione del film “Avven- zione dalla promessa del Signotisti due”. re “Io ritornerò” e dalla necessiIl movimento Avventista na- tà di osservare tutti e dieci i cosce nella metà del 19 secolo con mandamenti, compreso il ripoWilliam Miller in America. Ap- so sabatico, osservato dalla Nelle sale il film di Risi girato anche a Potenza “Tre tocchi” di Lucania È USCITO ieri nelle sale cinematografiche il film “Tre tocchi” di Marco Risi che, grazie alla “Lucania film commission” ha girato alcune scene di interni nell’ospedale San Carlo e nell’abitazione potentina della giornalista Luigia Ierace. Nel capoluogo nei giorni delle riprese la zona dove sono state girate alcune scene è stata off limits per tutti. Solo ieri sui maxi schermi dei cinema è stato possibile vedere ciò che è stato ripreso. La genesi del film risale a circa sette anni fa, da una passione: quella per il calcio. Il film prende il nome da un modo di giocare al calcio, concentrazione/visione/ velocità, appunto in tre tocchi. Un film, quello di Risi, che ha sullo sfondo anche scorci di Matera e Maratea. Marco Risi durante una pausa sul set del San Carlo chiesa primitiva e da Gesù stesso. La salvezza è riservata a ogni uomo per grazia e per fede. Il battesimo è impartito per immersione in età adulta, dopo attento studio biblico e accettazione del messaggio. Il messaggio predicato, ha carattere di globalità e si esprime con organi, quali: ministeri personali ed attività laiche (evangelizzazione); opera-socio-assistenziale di volontariato (Adra): opera medico missionaria (Lega Vita & Salute); ospedali con annesse università mediche; istruzione: scuole di vario grado, ed università tra cui quelle teologiche. Sul piano etico-sociale: netta criticità ad ogni forma di violenza, guerra e differenza di razza e sesso; libertà di professione di fede e di coscienza, senza nessuna disparità di credo. La chiesa mondiale, compresa quella in Italia, ha emittenti radio e televisive h24 tra cui Radio Speranza ed Hope Chanel. Santa Cecilia, locali in comodato d’uso SONO stati concessi, in comodato d’uso gratuito per 3 anni, alla parrocchia di Santa Cecilia i locali di una delle due unità annesse alla Piazza antistante la chiesa di Poggio tre Galli. Lo ha deciso la giunta comunale. Nella delibera si stabilisce anche che i costi di allaccio alle utenze e gestione (acqua, energia elettrica, gas, manutenzioni ordinarie, ) saranno a carico della parrocchia Santa Cecilia. Il parroco pro tempore della parrocchia Santa Cecilia , don Domenico Florio, aveva richiesto all’amministrazione comunale l’assegnazione in comodato d’uso gratuito dei locali sottostanti la piazza Adriatico con la finalità di allestire attività di carattere socio-culturale promosse dalla parrocchia e dall’associazione musicale Santa Cecilia che da più di trenta anni accolgono e formano fanciulli e adolescenti al mondo della musica. «Per l’amministrazione comunale - si legge nella relazione che accompagna la delibera - le finalità della predetta parrocchia sono portate nell’interesse della Comunità dei cittadini e sono meritevoli di ogni tutela». SCIENZE RELIGIOSE Inaugurazione dell’anno accademico SI terrà oggi, alle 16, nell’auditorium del Pontificio seminario regionale di Viale Marconi, l’inaugurazione dell’Anno accademico dell’Istituto superiore di Scienze religiose di Potenza. La prolusione sarà tenuta dal professore Massimo Naro, docente di Teologia sistematica alla Facoltà teologica di Sicilia a Palermo, che relazionerà sul tema “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”. Le conclusioni saranno affidate all’arcivescovo Agostino Superbo. Per accedere alla sala l’ingresso è nel Parco del seminario. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Potenza e provincia Venerdì 14 novembre 2014 [email protected] 21 VIETRI Lavori stradali, illuminazione, video sorveglianza, verde pubblico e wi-fi Un milione per la riqualificazione Il Comune ha ricevuto fondi nell’ambito del progetto “6000 Campanili” VIETRI - Lavori sulla strada comunale, marciapiedi, impianto di illuminazione, wi-fi, video-sorveglianza e verde pubblico per un milione di euro: questo quanto previsto nel progetto di riqualificazione urbana che interesserà un’area appena fuori dal centro abitato di Vietri di Potenza, da via San Nicola, Castello Arioso, Santa Domenica e contrada Pastuolo. Il tutto rientra nel finanziamento ottenuto (nel gennaio scorso) dal Comune di Vietri di Potenza, dopo la presentazione del progetto nell’ambito del programma nazionale “6000 Campanili”, contenuto all’interno del “Decreto del fare”. Il progetto si chiama “Miglioramento, adeguamento e riqualificazione della strada comunale collegante l’abitato di Vietri di Potenza, da Via Castello Arioso, zona Santa Domenica, fino alla ex Statale 94, con relativo impianto di illuminazione”. L’amministrazione comunale vietrese riuscì a presentare il progetto on-line (il 24 ottobre 2013) appena undici secondi dopo l’apertura del termine, risultando così il cinquantasettesimo comune italiano ammesso a finanziamento. Questi i dettagli dei lavori. Sarà praticamente rinnovato tutto l’impianto di illuminazione, con lampade a led e nuovi pali per l’illuminazione, in via Castello Arioso, Santa Domenica, Ponte Santa Domenica e nella rotatoria. Tutto chiaramente sul lato marciapiede, fino all’imbocco con la strada ex Statale 94, su un tratto di 1730 metri. A Castello Arioso saranno realizzati nuovi cordoli in pietra chiare, di larghezza pari a 10 centimetri, oltre alla nuova pavimenta- LAURENZANA I rischi del web Incontro al liceo “Pasolini” Verde pubblico e viabilità. Due degli interventi che verranno realizzati con un milione di euro di fondi zione per il marciapiede tipo “mosaico”, con diverse colorazioni. Nuova rampe di accesso per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Inoltre tutte le alberature presenti saranno riquadrate con cordoli in pietra chiara, in formato quadrato 70x70 centimetri. Alla fine del Ponte di Santa Domenica, oltre al rifacimento della pavimentazio- ne e cordoli, sarà demolita parte della roccia, per smussarla e migliorare la visibilità in curva e allargare il marciapiede. Per quanto riguarda il tratto che da Santa Domenica porta in contrada Pastuolo, realizzazione nuovo marciapiede in masselli autobloccanti e sistemazione del verde. Inoltre saranno sistemate le due frani più imponen- ti: quella sul Ponte di Santa Domenica (all’altezza del sottopasso, previsto intervento e 28 pali) e quella in contrada Pastuolo (71 pali). Tutta l’area interessata dai lavori sarà asfaltata. Sempre nell’area di Pastuolo saranno realizzati cordoli, pozzetti per raccolte acque, barriere di sicurezza in acciaio-zincato, pulizia pozzetti esistenti e spurgo. Tutta la zona sarà dotata di illuminazione a led, e su tutta l’area, da Santa Domenica, Castello Arioso e Pastuolo, saranno installate in totale 7 telecamere fisse per il sistema di video-sorveglianza e area wi-fi per internet gratis. I lavori, già appaltati da qualche settimana, dovrebbero partire nei prossimi giorni. Claudio Buono © RIPRODUZIONE RISERVATA MURO LUCANO Domani in paese arriveranno tutti gli atleti di “Ruraliadi” Sport rurale, la grande festa Consegna di attestati e poi spazio alle “Olimpiadi della convivialità” MURO LUCANO - Muro Lucano, città dello sport rurale, vincitrice della prima edizione delle “Ruraliadi”, ospiterà domani gli atleti e tutte le comunità del Marmo Platano Melandro che hanno partecipato alla competizione e che saranno nella cittadina murese per una ricca serata all’insegna della convivialità e del divertimento. A un mese di distanza dall’ultima tappa a Balvano, le comunità si ritroveranno nel centro murese, grazie anche al volere della squadra di casa che offrirà ai partecipanti delle Ruraliadi anche un banchetto rurale con la moneta RuralEuro. Questo il programma della gior- nata: alle 19.30 in programma la consegna degli attestati di partecipazione a tutti gli atleti delle Ruraliadi, a cura del Gal Marmo Melandro e della società cooperativa Iridia. La cerimonia si terrà nella Sala consiliare di piazza don Minzoni. A seguire, alle 20.30, al via l’iniziativa “Olimpiadi della convivialità”, con il banchetto rurale e una simbolica moneta che avrà un valore limitato, offerta dalla squadra murese a tutti i partecipanti, valida per la degustazione di prodotti del Marmo Platano Melandro. Infatti saranno presenti operatori con prodotti tipici gastronomici, oltre a SAN CHIRICO NUOVO Protagonisti gli alunni delle scuole Assaggiando “I sapori della memoria” SAN CHIRICO NUOVO - Dopo il successo del primo appuntamento con l’iniziativa numero uno del progetto “I sapori della memoria” - svoltosi il 23 agosto scorso - si è tenuta una nuova tappa del ciclo culinario – culturale con l’iniziativa numero due. L’inziativa è stata rivolta ai giovani alunni delle scuole dell’obbligo, in particolare della quinta elementare e delle tre classi medie. Nello specifico, questa seconda iniziativa, che rientra nel progetto “I sapori della memoria”, ha avuto come obiettivo quello di fare conoscere riscoprire gli antichi mestieri e l’apprendimento di tecniche tradizionali nella lavorazione del pane e di altri prodotti tipici, per cui è stato dato spazio ai fornai del panificio “Delizie di grano” di Potenza, che hanno tenuto una dimostrazione “live” della preparazione dei prodotti tipici lucani con conseguente degustazione degli stessi. L’evento Come si preparano i formaggi. A destra lo stand del pane è stato caratterizzato dalla pre- museo narrante e dallo spettacolo senza di Aldo Corrado, che è in- multivisione, nella suggestiva tervenuto con una esaustiva cornice del Castello di Lagopesoesposizione sui vari tipi di farine, le. Questa iniziativa è stata accolcerali in genere e lieviti, sottoli- ta con grandissimo entusiasmo, neando l’importanza di tali ali- viva partecipazione degli studenmenti all’interno dieta mediterra- ti e degli accompagnatori, regalando momenti di alta cultura, nea, propria delle nostre zone. La seconda tappa ha riguarda- emozioni suggestive e rievocatito “Il nondo di Federico II”, lo ve, accompagnate dai profumi e straordinario percorso di visita e dai sapori, caratteristici di un fointrattenimento, composto dal colare familiare. stand culturali. Il tutto presso il chiostro di Sant’Antonio, sede dell’ex teatrino. Non mancherà tanta buona musica con la band lucana dei Renanera, che tanto hanno fatto ballare e divertito durante questa prima edizione. Un evento voluto da tuttiche ha portato sul territorio una grande novità, un grande evento, che ha creato importanti momenti di socializzazione e partecipazione tra le comunità di un territorio che ha tanto da offrire. Appuntamento domani a Muro Lucano. Claudio Buono © RIPRODUZIONE RISERVATA BRIENZA Un’ “IdeaScuola” BRIENZA - “IDEASCUOLA”. Questo il concorso bandito dall’amministrazione comunale e destinato agli studenti dell’Istituto tecnico economico amministrazione finanza e marketing e perito del turismo. La migliorie idea che sarà presentata diventerà poi il logo della campagna informativa della scuola burgentina. A darne notizia il sindaco, Donato Distefano e l’assessore comunale all’Istruzione, Angela Scelzo. «L’obiettivo è quella di comunicare attraverso i new media che l’Istituto è un luogo di innovazione, un centro di aggregazione culturale e relazionale per i giovani e le famiglie del territorio. Un polo di formazione quotidiana e di innovazione che crea nuove occasioni e nuove opportunità di crescita personale e professionale continua per i nostri giovani». Le domande per partecipare al concorso si potrà realizzare un progetto grafico che pubblicizzi l’offerta didattica della scuola e delle sue attività o uno spot audio o video finalizzato a far conoscere la propria scuola all’esterno del circuito cittadino - dovranno essere recapitate, entro le 13 del prossimo 2 dicembre al responsabile dell’ Ufficio Affari generali del Comune . LAURENZANA - “I rischi del web: il pericolo in rete”. Questo il tema dell’incontro che si terrà oggi, alle 10, al Liceo scientifico statale “Pier Paolo Pasolini”, plesso distaccato di Laurenzana. Dopo l’interessante esperienza maturata a Potenza lo scorso 30 ottobre, toccherà questa volta agli studenti e agli insegnanti di Laurenzana incontrare l’Ispettore capo Filippo Squicciarini del Comparto della Polizia postale e della comunicazioni di Basilicata e l’Assistente capo Pasquale Basile dello stesso Ufficio. Squicciarini e Basile sensibilizzeranno i ragazzi sui rischi della rete. Rete dove ogni giorno vengono perpetrati una serie di reati sempre più subdoli ma dalle conseguenze spiacevoli per gli studenti e le loro famiglie. Sarà consegnata ai presenti anche una brochure dal titolo “Buono a sapersi”, una guida per la sicurezza online curata da Google in collaborazione con la Polizia di Stato, all’interno della quale si evincono le tantissime opportunità positive di internet ma anche i rischi connessi nel caso in cui non ci sia un’adeguata protezione delle password e nell’ipotesi in cui non vengano utilizzate reti sicure. Presenti all’incontro oltre al dirigente scolastico del “Pasolini” Giovanni Latrofa, pure Giuditta Lamorte. Interverrà anche la psicologa Mariarosaria Colangelo. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Venerdì 14 novembre 2014 [email protected] 22 REDAZIONE: via Nazario Sauro, 102 85100 Potenza Tel. 0971.69309 - Fax 0971.601064 VULTURE [email protected] MELFI Tre donne contro un uomo: palpeggiamenti, baci e richieste sessuali in cambio di soldi Accerchiato, sedotto e poi derubato Le ragazze scappano con una collana d’oro, arrestate dai carabinieri MELFI - Palpeggiato e poi derubato da tre donne dopo ripetute richieste sessuali in cambio di soldi. E’ accaduto ieri mattina ad un giovane di Melfi in quel momento in attesa nella stazione della città, proprio in quel momento deserta. Le protagoniste dell’operazione sono tre donne, due ventenni ed una ventitreenne. Tutte e tre risultano residenti all’interno del campo nomadi di Foggia. La strategia non è una novità, anzi. Non è la prima volta che si utilizza questa tecnica per sfilare qualcosa di dosso da una persona. Basta insistere con avances e richieste sessuali. Infatti inizialmente il ragazzo ha dovuto rifiutare ripetute richieste sessuali offerte in cambio di soldi, al primo “no” è scattata la fase due: palpeggiamenti, abbracci, baci ed insistenze che le tre donne avrebbero offerto all’uomo La stazione ferroviaria di Melfi, dove si è verificato il fatto e una volante dei carabinieri pur di fargli cambiare idea. In realtà l’obiettivo era quello di derubarlo da eventuali oggetti di valore, come orologi, portafogli e, come in questo caso, una collana d’oro. Le tre donne, R. L. di 23 anni e M. S. E A. M., entrambe di vent’anni sono piuttosto conosciute nell’area del melfese. Non è la prima volta che mettono in atto pratiche di questo tipo pur di poter sfilare qualcosa dal malcapitato di turno. Stando a quello che il giovane ha raccontato ai MELFI Pasquale Mossucca le aveva promesso un lavoro, ora è in carcere Due sorelle violentate e segregate in casa il carnefice era il loro stesso fratello MELFI - Aveva promesso un lavoro, una prospettiva, un futuro alle sue due sorelle. Invece le ha tenute segregate per mesi nell’agriturismo che Pasquale Mossucca gestiva. Qui le avrebbe violentate e costrette a numerosi rapporti sessuali contro volontà. Mossucca non è neanche sconosciuto alle forze dell’ordine, nel 2012 era stato arrestato per furto e danneggiamento aggravato assieme ad altre due persone. Era stato beccato mentre caricava termosifoni e porte su un camion, tutta roba rubata dentro appartamenti. Un furto da 3mila euro. E anche questa storia di segregazione e violenza risale al 2012, precisamente al periodo che va da marzo a maggio. Due mesi di agonia conclusi con una fuga delle due sorelle dal carnefice e la denuncia ai carabinieri. Adesso l’uomo è agli arresti con l’accusa di violenza sessuale. Alle due sorelle, di nazionalità rumena, aveva promesso un lavoro nell’agriturismo. Le aveva incontrate a Foggia poco tempo prima e subito dopo invitate a casa. Qui la questione si è ribaltata completamente, rivelando le vere intenzioni di Mossucca. I carabinieri di Melfi hanno ricostruito tutto grazie alla testimonianza delle due donne. Arrivate in città Mossucca ha letteralmente sequestrato i documenti delle due ragazze, in modo da poter disporre liberamente della vita delle due ragazze. Dopodiché le ha tenute segregate in casa costringendole a ripetuti rapporti sessuali, anche con altre persone. la questione è andata avanti per diversi mesi, fino a quando le due ragazze non hanno avuto la possibilità di scappare dal bunker dove erano segregate. Immediatamente le donne hanno denunciato tutto ai carabinieri, che hanno fatto irruzione nell’appartamento per procedere all’arresto di Pasquale Mossucca. [email protected] Una vista di Melfi Le vignette satiriche di Bochicchio in mostra oggi a Rionero RIONERO - La sezione rionerese della Fidapa in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Rionero inaugurerà oggi alle ore 17:30, presso la Biblioteca Comunale di Rionero, la mostra di vignette satiriche di Mario Bochicchio. La mostra, dal titolo: “di tutti i colori”, raccoglie le vignette più esilaranti del poliedrico artista aviglianese che, attraverso le sue opere, offre spunti di riflessione su temi sociali e politici di rilevanza sia nazionale che internazionale. Coordinati dal giornalista Donato Mazzeo, la mostra sarà inaugurata dal Sindaco di Rionero Antonio Placido alla presenza del Presidente della Fidapa di Rionero Rosa Spera, della giornalista e presidente regionale dell’Ucsi Basilicata Maria De Carlo e del vignettista Mario Bochicchio. Gli intermezzi musicali saranno curati dall’Associazione Culturale Arkestra mentre quelli teatrali all’Associazione Rivonigro. La mostra sarà visitabile nei locali della Pro Loco di Rionero, allestiti all’interno del Palazzo Fortunato, dal 14 al 24 Novembre dalle ore 18 alle ore 20. Andrea Gerardi carabinieri le tre ragazze avrebbero immediatamente utilizzato modi espliciti. La prima richiesta, però, è respinta. ma le tre continuano: il ragazzo viene palpeggiato, abbracciato, baciato con insistenza. Tutto questo per sfilare la collana d’oro. E il ragazzo, inizialmente e dopo aver allontanato le tre ragazze, non si era accorto di nulla. Bastano pochi minuti per capire il trucco e avvisare i carabinieri. Pochi minuti ed ecco arrivare la volante sul posto. Tutto questo mentre il ragazzo, dopo la segnalazione, si è diretto verso la caserma locale pre denunciare l’accaduto. I carabinieri sul posto le hanno trovate subito. Erano in prossimità del bus che le avrebbe riportate a Foggia, a pochi passi dal supermercato vicino la stazione. Portate in caserma sono state identificate dal ragazzo. Adesso le tre sono si trovano a Potenza, in carcere, secondo le disposizioni del sostituto procuratore Renato Arminio. [email protected] VENOSA Il commento della Cgil locale «Rivendichiamo un segnale di unità nella difesa dei lavoratori» VENOSA - Anche la Cgil Basilicata, sezione di Venosa, assieme alle altre sezioni lucane, in questi giorni, è in prima linea sul fronte della tutela del diritto al lavoro e contro la precarietà. nei diversi settori professionali. Non ultima, la manifestazione dell’8 novembre, a Roma, che ha visto una partecipazione massiva di tutta la rete sindacale regionale assieme alle altre rappresentanze territoriali e nazionali. Si sono contate oltre 100mila, il doppio di quanto gli organizzatori avevano previsto. «Rivendichiamo un segnale di unità nella difesa dei lavoratori» fa sapere, Giuseppe Di Biase, delegato FLC-Cgil Venosa. «La situazione di crisi per il mancato rinnovo contrattuale nella Pubblica Amministrazione – conti- Un corteo della Cgil nua Di Biase - unisce ancora di più il mondo del lavoro. Abbiamo manifestato e continuiamo a farlo per il rinnovo contrattuale, in favore delle riforme degli organici nella pubblica amministrazione contro i tagli lineari imposti dalla spending review e dalle riforme di cui si parla negli ultimi giorni». «Siamo pronti –conclude – a indire uno sciopero generale per ottenere che finalmente l’immobilismo si smuova». Nel frattempo, è arrivata in questi giorni dai vertici nazionali la notizia che il prossimo 5 dicembre sarà indetto uno sciopero generale contro la legge di Stabilità. Marianna G. Ferrenti RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Venerdì 14 novembre 2014 [email protected] 23 REDAZIONE: via Nazario Sauro, 102 85100 Potenza Tel. 0971.69309 - Fax 0971.601064 LAGONEGRESE [email protected] SENISE Le perplessità della Cgil sul progetto dell’impianto multifunzione «L’opificio dei rifuti non ci convince» La struttura dovrà trattare circa 100mila tonnallate di materiale da discarica La giornata di Libera in memoria di Forastieri SENISE – LA Cgil di Potenza e la Camera del Lavoro di Senise contro il progetto di costruzione dell’opificio dei rifiuti di Senise. Un progetto controverso e fortemente contrastato dai cittadini. Il progetto prevede la realizzazione, nella zona industriale di Senise, a ridosso di aree agricole e della diga di Montecotugno, di un impianto multifunzione per il trattamento di diverse di tonnellate di Rifiuti Solidi Urbani e relativa produzione di Css (Combustibile solido secondario). «Il trattamento meccanico - scrive la Cgil - del tal quale è una scelta primitiva e che non dà nessun contributo al raggiungimento dell’obiettivo del 65% di raccolta differenziata stabilito dalla legge, obiettivo tra l’altro alla portata del Comune di Senise che nel 2012 è arrivata al 43,72% di raccolta differenziata proprio grazie al metodo del porta a porta». Il sindacato spiega chiaramente la strategia, una strategia improduttiva e controcorrente rispetto alle disposizioni dell’Unione Europea. Come infatti «le più recenti direttive europee al riguardo - si specifica nel documento - indicano La manifestazione a Senise contro l’opificio che le discariche vanno via via chiuse e gli inceneritori devono essere utilizzati in maniera sempre più residuale. Ma, soprattutto l’Unione europea si è data l’obiettivo di una “società del riciclaggio con un alto livello di efficienza”, cercando di limitare la produzione di rifiuti e di utilizzarli come risorse. Agli Stati membri viene chiesto di impegnarsi affinché i materiali riciclabili non finiscano in discarica, ed entro il 2020 il riciclaggio dei rifiuti urbani (limitatamente a metalli, carta, vetro, plastica) dovrà essere cresciuto almeno del 50% in peso. Obiettivi, questi, impossibili da raggiungere se in Basilicata continuiamo a progettare impianti come quello di Senise, anche qualora utilizzasse le più moderne tecnologie. Siamo in presenza di un impianto di notevoli dimensioni, destinato ad un volume abnorme di rifiuti da trattare, che richiede un investimento economico (si tratta di circa 20 milioni di euro) che ben potrebbe essere utilizzato nella realizzazione di impianti di compo- staggio in numero adeguato a rendere autosufficiente la Basilicata. Con la stessa cifra potrebbero essere realizzati almeno 5 impianti di compostaggio, praticamente tutti quelli necessari a rendere autosufficiente la Basilicata per il trattamento della frazione organica dei rifiuti, con molti più occupati e con un grandissimo contributo al raggiungimento degli obiettivi fissati per le raccolte differenziate dei rifiuti». «L’impianto dovrà trattare 100.000 tonnellate all’anno di RSU ed assimilabili. Nel 2013 tutta la Basilicata ha conferito in discarica poco meno di 150.000 tonnellate. La scelta di localizzare l’impianto in questa area, che di per se rende inverosimile, per motivi logistici, che tutti i rifiuti prodotti in regione possano essere lì conferiti, unitamente al sovradimensionamento dell’impianto, fanno verosimilmente pensare che l’opificio non sarà destinato alla sola trattazione dei rifiuti provenienti dal nostro territorio. Appare chiaro che è invece alto il rischio di trattare rifiuti speciali provenienti da altre regioni». LAGONEGRO - A 4 anni di distanza nessuna giustizia per l’imprenditore Forastieri. Per non dimenticare. L’associazione Libera del Lagonegrese ha invitato la cittadinanza ad un atto forte di memoria in attesa che si renda giustizia a Giuseppe Forestieri che il 13 novembre 2010 veniva “barbaramente ucciso” mentre era nella sua attività a lavoro. La conferenza che si è tenuta a conclusione della Santa Messa ha visto partecipe un nutrito gruppo di cittadini che hanno così manifestato la vicinanza alla famiglia Forestieri. «Il desiderio di Libera Lagonegrese, nata nel 1995, si rende conto – dichiara Melchionda - che è importante a volte affiancare le vittime delle mafie oltre che cercare la giustizia e diventa anche più semplice creare l’antimafia sociale. Nessuno dimentichi. Soprattutto che possa un futuro diventare migliore e si costruiscano le basi per avere una migliore società». «Bisogna aprirsi ad una speranza. La simpatia e la disponibilità sono qualità che ancora vivono, sono gesta quotidiane che ci riportano alla loro memoria». Sono i messaggi che don Vincenzo Iacovino lancia. Il Sindaco Mitidieri, infine, sente il fardello della veste che indossa e richiama alle sensibilità e alle qualità umane dei due lavoratori e chiede un forte esercizio della memoria ognuno nel proprio compito e ruolo affinché il messaggio possa esser trasmesso agli altri. Il momento conclusivo della manifestazione ha visto la consegna del “riconoscimento” alla famiglia di Giuseppe Palagiano morto tragicamente sul lavoro sulla A3. Mimino Ricciardi RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Venerdì 14 novembre 2014 [email protected] 25 REDAZIONE: via Nazario Sauro, 102 85100 Potenza Tel. 0971.69309 - Fax 0971.601064 LAGONEGRESE [email protected] LAGONEGRO La vicenda della cessione alla Euroedil al centro della discussione di martedì Il palazzo del giudice in Consiglio La stessa azienda potrebbe sostenere le spese di manutenzione degli impianti sportivi LAGONEGRO – Le cessione dell’edificio del Giudice di Pace alla ditta Euroedil S.r.l. continua a far discutere: la decisione da parte della giunta di ratificare la richiesta di acquisizione presentata da parte della stessa società – a mo’ di compensazione di lavori effettuati presso il cimitero, per un valore di 310.885,29 euro - ratificata con la delibera n. 85 del 15/10/2014, è stata contestata dalla lista di opposizione “Per Lagonegro”, che ha chiesto che la questione venga ridiscussa ed affrontata nel prossimo consiglio comunale. Il presidente Giuseppina Ammirati, pertanto, ha convocato l’assise in prima seduta ordinaria martedì 18 novembre alle 17,30: all’ordine del giorno altre due questioni spinose, e cioè l’approvazione del Regolamento per la gestione degli impianti sportivi comunali e la richiesta, pervenuta sempre dal gruppo di minoranza, di adottare una risoluzione che impegni il presidente della regione Marcello Pittella ad impugnare l’articolo 38 del decreto Sblocca Italia dinanzi alla Corte Costituzionale. Si parlerà anche di fondi Cipe, catasto, gestione del servizio di Segreteria, nonché di parcheggi pub- L’aula consiliare di Lagonegro blici e dell’istituendo liceo musicale. In merito allo Sblocca Italia è facile prevedere il sostegno del Pd che guida la maggioranza - alla linea del governatore, a meno di improvvise prese di posizione contrarie da parte dei fedelissimi di Luongo, dovute ai processi di organizzazione e riequilibrio interni al partito. Per cui per la minoranza dovrebbe trattarsi di una battaglia contro i mulini a vento, persa in partenza, nonostante tante amministrazioni lucane si siano espresse contro il decreto con atti formali nelle ultime ore, trovando spesso il consenso trasversale dell’intero schieramento politico. Più acceso e interessante dovrebbe essere il confronto sugli altri due argomenti principali in discussione: per quanto riguarda l’immobile del Giudice di Pace – situato in piazza IV Novembre e che molti reputano sia sottostimato, a causa di aste di vendita precedenti rimaste infruttuose – la consigliera Maria Di Lascio continua a ritenere che il provvedimento sia illegittimo, perché «a parte il prezzo il fatto è che non si possono utilizzare i fondi derivanti dalla cessione del patrimonio immobiliare pubblico se non per ripianare i debiti, mentre qui parliamo di compensazioni a privati, tra l’altro in barba a qualsiasi ordine di priorità e principio di equità e trasparenza. E poi – aggiunge – nessuno sa se e quando il comune incasserà mai i ricavi derivanti dalla vendita dei loculi al cimitero, si tratta di liquidità inesistente e al momento inesigibile, siamo nel campo del periodo ipotetico del terzo tipo». Interrogato sulla questione invece, il vice-sindaco con delega alla ricostruzione e all’urbanistica Giuseppe De Simone ribadisce «l’assoluta correttezza dell’atto amministrativo in questione, perfettamente legittimo così come tutti quelli prodotti dalla nostra giunta. Abbiamo soltanto acconsentito all’opposizione di discuterne ancora, per evitare di prestarci a polemiche ed attacchi strumentali». Circa il regolamento degli impianti sportivi, i problemi principali riguardano le strutture dello sta- dio Giuseppe Rossi e del PalaSimone, e la loro gestione, che nel primo caso è ancora di pertinenza dell’ente mentre nel secondo risulta affidata alle due società di pallavolo cittadine. I due impianti sono evidentemente carenti, anche sotto il profilo della sicurezza, e necessitano di lavori urgenti per una cifra che si aggira intorno ai 100mila euro, di cui dovrebbe farsi carico per un 30% la Regione mentre il comune si è impegnato a garantire il restante 70%. Secondo il regolamento in via di approvazione dovrebbe essere un’unica società, in futuro, ad occuparsi della manutenzione ordinaria e straordinaria dei due impianti e di tutte le altre strutture sportive pubbliche, un impegno che anche il presidente della Rinascita Volley Nicola Carlomagno definisce «troppo oneroso probabilmente». E pare che in pole position per la concessione del servizio ci sia una società vicina agli stessi amministratori della Euroedil S.r.l. e che dietro la vicenda si combattano battaglie oblique di altra natura, tra i banchi del consiglio e a suon di sponsorizzazioni e finanziamenti a questa o a quella società. Fabio Falabella RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Venerdì 14 novembre 2014 [email protected] 27 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 MATERA [email protected] Sul sito del programma l’errore geografico: “palazzo pugliese” che vale “un provolone” Striscia scivola sulla Prefettura Nuova puntata mercoledì per le «Vetrate oscurate». Pizzi: «Misura di sicurezza» “MATERA è in Puglia?”. Quante volte è stata posta questa domanda in virtù di una sorta di confusione geografica che è migliorata negli ultimi anni ma non è stata ancora completamente debellata? E stavolta a cadere nello scivolone geografica è il sito di Striscia la Notizia che nel presentare il servizio mandato in onda mercoledì sera da Fabio e Mingo dal titolo “Vetrina oscurata alla prefettura di Matera” poi spiega nel sommario “Fabio e Mingo si occupano del cambiamento avvenuto sulla vetrata di un portone della prefettura pugliese”. Uno scivolone geografico in piena regola che arriva da Striscia e dunque non può passare inosservato. Per dirla con una battuta (più o meno scherzosa) forse un ripassino di geografia aiuterebbe. E magari Fabio e Mingo potrebbero consegnare in premio un “provolone” all’autore dello scivolone geografico. Ma al di là degli scherzi il servizio ha ripreso la questione dell’assenteismo alla Prefettura di Matera annotando come una vetrata oscuri la visuale dall’esterno e non permetta di vedere più i badge che vengono timbrati o non timbrati dai dipendenti. Una questione “di trasparenza” come Mingo e Fabio l’hanno definita che è intervenuta proprio subito dopo il servizio che era stato mandato in onda nelle passate settimane e nel quale si vedevano dipendenti della prefettura che dopo aver timbrato uscivano per andare al mercato o accompagnare i figli a scuola io semplicemente prendere un caffè. Comportamenti che erano valsi “un provolone” al prefetto Pizzi e ovviamente la necessità di verificare ed intervenire su quanto succedeva. Sull’opacizzazione delle vetrate però il prefetto ha voluto innanzitutto spiegare che «la più volte rimarcata opacizzazione delle vetrate della porta di accesso al Palazzo del Governo, contrariamente a quanto infondatamente insinuato dai due cosiddetti inviati di “Striscia la Noti- Dopo il caso degli assenteisti Fabio e Mingo ancora a Matera La risposta: «No a far concretizzare becera strategia denigratoria» Il sito di Striscia e l’errore geografico che parla di portone della Prefettura pugliese con riferimento al servizio di Fabio e Mingo zia”, è soltanto una delle misure che si sono rese necessarie, allo scopo di realizzare una più efficace tutela della sicurezza dell’obiettivo istituzionale governativo, unitamente ad altre, quali il ripristino del rilascio dei “pass”, con contestuale deposito di documento di riconoscimento, per poter accedere agli uffici della Prefettura e la massima intensificazione del controllo del territorio a tutela non soltanto del Palazzo del Governo ma anche degli altri obiettivi istituzionali». Allo stesso modo dopo aver sottolineato l’attenzione per ciò che succede nella Prefettura di Matera si legge nel comunicato della Prefettura che «Si sta materializzando una incomprensibile e becera strategia denigratoria, nel vile tentativo, - che sicuramente sarà frustrato-, di gettare discredito sulla Prefettura e su quanti in essa vi operano, con sacrificio ed impegno quotidiano volto a garantire la massima legalità e trasparenza (non certamente quella delle vetrate) nell’espletamento dei compiti Istituzionali e nella tempestiva erogazione dei servizi. Tale tentativo certamente appare a chiunque indegno della tradizione e della cultura del popolo materano e lucano in generale. Leo Montemurro: «Buon risultato nella prima edizione» Con il Presepe Vivente torna anche il mercatino dei prodotti tipici NELL’AMBITO delle iniziative collegate organicamente alla 5a Edizione del Presepe Vivente nei Sassi di Matera la Cna organizza a Porta Pistola la seconda edizione del “Il Mercatino del Presepe Vivente” il cui svolgimento è previsto nei giorni dal 2 al 6 gennaio 2015 ( in concomitanza dal 2 al 5 con lo svolgimento del Presepe Vivente nei rioni Sassi). La seconda edizione del Mercatino del Presepe Vivente 2014 di Matera, gestito dalla Cna Matera, vuole costituire un punto di incontro dove scoprire ed acquistare oggetti d'artigianato, decorazioni, leccornie, prodotti tipici locali e idee regalo. In questo senso la Città dei Sassi, patrimonio Mondiale Unesco, di recente designata quale Capitale Europea della Cultura per il 2019, propone luoghi dove ritrovare suggestioni, emozioni, ma anche significati e ricordi legati ad un momento dell'anno che ha un valore particolare, e si carica – anche grazie all'atmosfera che si respira - di un forte simbolismo. Il riscontro della prima edizione», afferma Leo Montemurro Presidente Provinciale CNA , «è stato alquanto soddisfacente per le imprese partecipanti, tant'è che già nelle scorse settimane ci sono pervenute richieste per prenotare gli stand per questa nuova edizione». All'interno del Mercatino sarà possibile trovare : Le Tipicità:16 Gazebo: di Leo Montemurro prodotti enogastronomici tipici locali e artigianato re vino novello, castagne, artistico; Le Bontà del Pre- cioccolata calda, dolci, bisepe: un luogo dove gusta- scotti e molto altro. La sicurezza di altri due chilometri al centro del confronto per evitare la chiusura Ferrosud, in Regione su tratta Casal Sabini E’ previsto per questa mattina a Potenza in Regione un incontro che riguarda l’azienda materana della Ferrosud. In particolare ad essere affrontata sarà la questione che riguarda il collegamento con la tratta delle ferrovie dello Stato di Casal Sabini che già circa un anno fa era stata chiusa da Rete ferroviaria italiane per motivi di sicurezza e nella necessità che fossero avviati lavori di manutenzione straordinaria. Oggi a quanto pare la situazione rischia di ripresentarsi o comunque i sindacati in particolare temono che vi possano essere nuove difficoltà che, su quella tratta, rischiano di paralizzare il lavoro dell’azienda e di bloccare l’attività anche in presenza di commesse. Un rischio che si vuole ad ogni costo scongiurare in partenza. L’accordo di oggi andrà a verificare se ci sono ancora situazioni ed interventi di manutenzione che vanno completati e quale è il costo e i necessari investimenti che questo intervento an- drebbe a richiedere. Al tavolo oltre alla Regione, all’azienda ed alle forze sindacali ci sarà senza ombra di dubbio anche il Consorzio industriale della provincia di Matera che ha completato la prima tranche dell’intervento che era stato commissionato. Secondo le forze sindacali c’è il rischio di dover ancora completare almeno per altri due chilometri l’opera di manutenzione e messa in sicurezza: «è opportuno farlo subito in modo da scongiurare e prevenire even- tuali decisioni drastiche di Reti ferroviarie italiane, serve dover intervenire per la messa in sicurezza di altri due chilometri e comunque aspettiamo di avere le dovute risposte da parte della Regione e del Consorzio industriale» ha spiegato Giuseppe Giannella della Fiom Cgil che ha ricostruito la situazione di preoccupazione che è stata vissuta nei mesi passati e che continua a pesare sui lavoratori anche su questo fronte. Dall’incontro odierno si avranno le dovute risposte L’ingresso dello stabilimento Ferrosud di Matera su tempi e modalità di scelte è quanto si augurano lavoda effettuare in modo da es- ratori, sindacati e azienda sere in grado nel giro di al- di fronte ad un rischio di incuni mesi di affrontare e ri- terruzione della tratta che solvere adeguatamente la avrebbe effetti molto pesansituazione. Questo almeno ti. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Venerdì 14 novembre 2014 [email protected] 30 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 PISTICCI [email protected] MARCONIA Provvidenziale l’intervento della Polstato, denunciate 5 persone Rissa per motivi passionali L’episodio in un bar per la relazione contrastata di un italiano e una marocchina MARCONIA - Un italiano e quattro marocchini sono stati denunciati dalla Polizia di Stato in seguito a una rissa, scoppiata in un bar di Marconia. L’episodio è stato segnalato alla Sala operativa del Commissariato; immediatamente una Volante ha raggiunto rapidamente il bar centrale di Marconia, dove era in corso il furioso litigio. Appena prima dell’arrivo della Polizia, però, i corissanti sono riusciti a fuggire dileguandosi. I poliziotti hanno trovato solo il gestore del bar insieme ad alcuni avventori, rimasti tutti sconcertati per l’intensità della violenza a cui avevano appena assistito. Hanno acquisito le testimonianze dei present e l’attività di indagine, condotta direttamente dal responsabile del settore Volanti, ha permesso quindi di incastrare alla perfezione tutti i pezzi del puzzle dell’episodio. Si è accertato così che il citta- dino italiano aveva provocato un marocchino, lanciandogli contro una bottiglia di birra. Il marocchino aveva reagito con veemenza, aiutato da tre suoi connazionali, tra cui una donna. I marocchini si sono scagliati con calci e pugni contro l’italiano, trattenuto per la maglia dalla donna. Gli aggressori hanno desistito solo quando hanno percepito l’imminente arrivo degli agenti e sono poi fuggiti. Ma l’accurata acquisizione di testimonianze e altri elementi ha consentito di chiudere il cerchio e di identificare tutti i coinvolti nella rissa. Si è appurato inoltre Gli agenti della Polstato di Pisticci che, durante la colluttazione, l’i- personali dolose. Il motivo della taliano era stato colpito alla te- bagarre è probabilmente una resta con una bottiglia di vetro, ri- lazione sentimentale tra l’italiaportando lesioni. I cinque sono no e una marocchina, legata da stati denunciati per il reato di rapporti di parentela con i conrissa aggravata dall’uso di un nazionali intervenuti. [email protected] oggetto contundente e lesioni PISTICCI In conclusione, però, si consigliano altri campionamenti periodici C’è radioattività in Valbasento? I dati emersi dallo screening dell’Arpab sembrerebbero rassicuranti PISTICCI - Un recente screening radiologico, effettuato dall’Arpab presso Tecnoparco, ha indotto l’Agenzia a consigliare approfondimenti nelle indagini di laboratorio. Occorrerà, in particolare, stabilire se nelle sostanze provenienti dalle attività estrattive in Val d’Agri e trattate presso l’impianto di Tecnoparco in Valbasento, vi sia presenza di radioattività e se i valori possano essere nocivi per l’uomo e l’ambiente. L’Agenzia, infatti, conclude che in alcuni campioni di reflui prelevati da un’autobotte, che poi avrebbe scaricato negli impianti di Tecnoparco, “sono state riscontrate concentrazioni di radioattività, soprattutto di “alfa totale”, solitamente non rilevate nelle matrici analizzate da questo ufficio”. Cosa significa? C’è da preoccuparsi? I rilievi radiometrici ambientali sono stati effettuati lo scorso 8 ottobre. In particolare, si tratta di quattro campioni prelevati presso Tecnoparco in agro di Pisticci Scalo e Ferrandina, analizzati successivamente. Prelevati, inoltre, due campioni di fanghi secchi ed umidi presso gli impianti di Tecnoparco e due campioni di acqua di deiezione delle autobotti presenti presso il piazzale di scarico in località “Pantaniello” di Ferrandina, sempre funzionale al trattamento reflui di Tecnoparco. Obiettivo dello screening è verificare lo stato radiologico dei luoghi e dei reflui provenienti dal Centro oli, anche in considerazione del fatto che i rifiuti prodotti da attività estrattive possono contenere significative concentrazioni di radionuclidi naturali. Un primo dato dello screening fa riferimento alle indagini sul campo, presso i luoghi ispezionati. Qui, scrive l’Arpab: “I livelli medi di Rateo di dose gamma ambientale risultano compresi nel range dei livelli (medi) del fondo ambientale della zona e non evidenziano livelli di rilevanza radiologica”. Rispetto ai campioni analizzati in laboratorio, invece, se per “i campioni solidi, fanghi secchi ed umidi, sono state rilevate concentrazioni “positive” (ov- Un monitoraggio dell’Arpab vero al di sopra delle sensibilità strumentali) dei radionuclidi naturali evidenziati, ma notevolmente inferiori ai livelli di allontanamento” previsti dalle normative, per i campioni liquidi esaminati, ovvero le acque di deiezione prese dalle autobotti, manca un presupposto fondamentale, ovvero l’Arpab spiega che “non si dispone dei corrispettivi livelli di riferimento”. Sembra di capire, insomma, che manchi una tabella dei limiti con cui confrontare i dati. “In tali campioni, tuttavia fa notare l’Agenzia – sono state riscontrate concentrazioni di radioattività, soprattutto di “alfa totale”, solitamente non rilevate nelle matrici analizzate da questo ufficio (essenzialmente matrici ambientali e acqua potabile)”. Il dirigente responsabile Arpab, Camela Fortunato, autrice della relazione, prova ad aggiungere un passaggio meramente esemplificativo: “Per l’acqua potabile il livello di riferimento fissato dalla direttiva Ue per la concentrazione alfa totale è pari a 0,1 Bq/L e i valori misurati nei campioni prelevati nel caso in oggetto risultano circa nove volte superiori”. Certo, i campioni non erano di acqua potabile. Ma quale senso ha la precisazione fornita dall’Agenzia? In termini più pratici, cosa significherebbe questo ragionamento? In attesa di capirne di più, le conclusioni della relazione invitano ad approfondire ulteriormente le indagini: “Pertanto, in via cautelativa si ritiene opportuno che venga verificato lo stato radiologico ambientale con campionamenti e analisi periodiche delle matrici più rappresentative, quali acque di scarico, acque di falda e acque superficiali, a valle e a monte dell’impianto”. Roberto D’Alessandro © RIPRODUZIONE RISERVATA «Valori pericolosi se entrano nelle acque» Di Trani preoccupato per catena alimentare «ESPRIMO la mia forte preoccupazione per la salute dei cittadini e della situazione ambientale nel suo complesso, nel constatare che i rilievi radiometrici effettuati dall’Arpab e le analisi di campioni di acqua di deiezione provenienti dal Cov di Viggiano prelevati da un autobotte, hanno rilevato una "concentrazione alfa totale pari a nove volte superiori" al livello di riferimento fissato dalla direttiva Ue per l'acqua potabile». E’ il commento del sindaco di Pisticci, Vito Di Trani, che ieri stesso ha guidato una delegazione tecnica del Comune per affrontare il tema in Regione. Secondo il sindaco, infatti, «si riscontrano, sia pure in misura minore, anche delle concentrazioni gamma. Alla luce dei dati dell'Agenzia, nel ritenere che la questione debba essere discussa al tavolo sulle problematiche legate allo smaltimento dei reflui del petrolio, aperto presso il Di- partimento Ambiente, chiedo fin da subito, come suggerisce la stessa Arpab, analisi periodiche a approfondite al fine di conoscere lo stato dell'aria, dell'acqua e della terra della zona industriale di Pisticci e lungo il fiume Basento. Chiedo, inoltre, quali provvedimenti le competenze in indirizzo intendono adottare per dare tranquillità alla popolazione. La pericolosità delle sostanze rilevate è minima se schermata, anche solo dalla pelle. Cosa diversa se, in assenza di abbattitori, i radionuclidi alfa e beta, presenti in quantità dieci volte superiori i primi, e in misura minore i secondi, come riportano i dati Arpab, una volta immessi nelle acque fluviali e quindi ingerite da pesci o animali selvatici e inserite nella catena alimentare, possono determinare alterazioni del Dna cellulare provocando diverse patologie ivi comprese quelle neoplastiche». [email protected] PISTICCI Weekend di sano sport e turismo agli Argonauti Vela, torna il Trofeo Hellas Immagini di una gara di vela PISTICCI - Secondo appuntamento con la vela d’inverno al Porto degli Argonauti di Marina di Pisticci. Domenica, infatti, si ritorna a gareggiare per il Campionato invernale di vela dello Jonio, trofeo Me- gale Hellas. Il programma del weekend agonistico si apre domani con l’allenamento in mare dalle ore 13.30. Alle 16 equipaggi ed appassionati potranno seguire nella piazzetta del Porto i workshop sulla normativa della vela d’altura e sulla certificazione Orc (Offshore racing club) tenuti da Bartolomeo Maugeri, vice presidente dell’Uvai (Unione vela altura italiana). Domenica la giornata inizia alle ore 9 con il briefing degli equipaggi. Alle ore 9.30 i regatanti usciranno in mare e alle 10 è prevista la partenza della regata. Durante il weekend i regatanti, gli appassionati di vela e i visitatori potranno utilizzare svariati servizi messi a disposizione dal Porto degli Argonauti come i corsi di cucina tenuti dello chef Salvatore Turturo presso il ristorante “C’è di buono”, che resterà aperto durante tutti i weekend. Un’occasione anche per destagionalizzare il turismo. [email protected] RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Venerdì 14 novembre 2014 [email protected] 31 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 TRICARICO [email protected] GRASSANO Dai ricordi delle partite giocate sotto l’ombrello, al cognac per scaldarsi Le vecchie glorie tornano in campo Una bella iniziativa del blog“Vox populi” ha scatenato l’amarcord calcistico GRASSANO - “Vecchie glorie”, è questo il titolo della rubrica lanciata sul blog “Vox Populi, vox dei”, che in questi giorni sta riscuotendo molto successo. Il riferimento alle vecchie glorie, lanciato dal blog web dei giovani grassanesi, è rivolto a tutti quelli che, negli anni passati, hanno militato nelle fila della squadra di calcio. Ad aprire la rubrica Nicola Bronzino, che scrive: “C’è stata un’epoca lontana in cui, bambino, ho scoperto il pallone. Non è accaduto per televisione, o negli album delle figurine, che pure la loro bella parte di colpa ce l’hanno avuta. È successo su campi di terra battuta poco e male, disseminati di buche traditrici, gonfi di pozzanghere d’inverno, forieri di nuvole di polvere d’estate. Il pallone l’ho scoperto grazie alla Polisportiva Grassano, dignitosa ed anonima interprete del campionato di prima categoria lucana, quando il football di provincia era una cosa seria assai, perché là, lontano dalle metropoli, quando le pay per view non si immaginava manco lontanamente, cosa potessero essere, non esisteva altra maniera per appassionarsi al calcio. Lo si faceva in piedi, tra le sbarre arrugginite di un’inferriata traballante, il più delle volte schiaffeggiati dal vento gelido dell’inverno, che nell’intervallo tra il primo ed il secondo tempo costringeva a correre nel bar più vicino affinché un caffè o un cognac scaldasse lo stomaco e la camminata levasse il formicolìo dai piedi. Talvolta pure sotto l’acqua, raccolti in tre o quattro sotto un ombrello, mentre in campo ventidue matti saltavano nel fango dietro al pallone”. E’ bastato che la rete diffondesse questo racconto e qualche foto d’epoca, che il tam tam cittadino ha fatto sì che Altre vecchie glorie gli appassionati, ma soprattutto i protagonisti, abbiano ripristinato l’angolo della memoria dei ricordi e aperto quel cassetto dimenticato, dove sono custodite le foto di un tempo. Difatti Giuseppe Bonelli, storico e veterano del Grassano calcio con più di trent’anni di gioco, ha sfogliato con il Quotidiano alcune foto, ma anche alcuni aneddoti datati. Primo tra tutti, parlando degli inizi degli anni Settanta, la divisa non aveva sponsor, e spesso la stessa veniva usata anche dalla squadra di pallavolo, dove molti atleti erano gli stessi, e ancora, i borsoni che oggi usano le squadre e le divise complete di tuta per quell’epoca erano un miraggio, ognuno doveva provvedere autonomamente. La prima categoria del 1970, dove ha giocato il Grassano, era un campionato di ottimo livello non esisteva la promozione e nemmeno l’eccellenza si passava direttamente all’interregionale. In questo campionato, dunque, le vecchie glorie hanno portato alto il nome di Grassano, facendosi onore su tutti i terreni di gioco della Basilicata per la bravura dell’intera squadra. Ancora Giuseppe Bonelli ricorda quando un piccolo incentivo, messo a disposizione dalla società, di 100 lire ad ogni gol segnato, fece chiudere i tabellini di allora con 6 o 7 gol per diverse domeniche. Il riaffiorare di queste foto ha fatto scoprire alle nuove generazioni persone che tutt’ oggi vivono a Grassano, che da ragazzi hanno avuto un passato di grandi calciatori. Giovanni Spadafino Un anno ci fu il concorso speciale sui gol segnati Premio 100 £ © RIPRODUZIONE RISERVATA LA RUBRICA Inventata da un grassanese che oggi risiede a Siena A SPIEGARE alcuni dettagli della nuova rubrica è Michele Incampo, uno dei responsabili di Vox Populi: «#VecchieGlorie Grassano Calcio è una rubrica settimanale del blog Vox Populi Vox Dei “idee per Grassano”. Ogni mercoledi si pubblica una foto del Grassano calcio e insieme con gli amici della pagina si cerca di ricordare la stagione, di riconoscere la formazione e ricordare fatti e partite. La rubrica è attiva da ormai due settimana e sta avendo un notevole successo. I pochi ex giocatori che hanno Facebook si riconoscono in foto invecchiate e a volte anche in bianco e nero mentre i figli de- gli ex giocatori riconosco padri e zii ricordandoli e condividendo insieme alcuni episodi. #Vecchieglorie è un’idea che nasce dal suggerimento di un grassanese ormai residente a Siena, che ci ha ricordato l’importanza che ha ricoperto negli anni il calcio a Grassano e la squadra dell’ As Grassano Calcio. Con questa rubrica noi di Vox Populi vogliamo, anche, far riavvicinare tutti i grassanesi la domenica pomeriggio allo stadio e tornare a tifare per il proprio paese con la sciarpa al collo e la stessa passione di un tempo». gio.spa. © RIPRODUZIONE RISERVATA Foto di vecchie glorie grassanesi SALANDRA Istanza inviata al prefetto da 5 consiglieri Assise negata sulla discarica Chiesta la diffida del presidente SALANDRA – Una richiesta di diffida al presidente del consiglio comunale di Salandra, per il rifiuto di convocare l'assise. E' stata formalizzata nei giorni scorsi dai 5 consiglieri Vincenzo Visceglia, Domenico Coppola, Giuseppe Pepe, Donatella Marzario e Nicola Saponara, direttamente al prefetto Luigi Pizzi, dopo l'inspiegabile diniego all'assemblea, chiesta nell'ambito della legge sulla partecipazione popolare all'attività amministrativa, per trattare il delicatissimo tema ambientale dei rifiuti e della discarica cittadina in dismissione. Il presidente del Consiglio si era trincerato dietro le norme statutarie, che non prevederebbero tale fattispecie di assise, e dietro la natura puramente tecnica dell'argomento proposto, peraltro già chiarito, a suo dire, in un'adunanza precedente. I consiglieri, già firmatari della richiesta negata, eccepiscono il mancato rispetto dell'articolo 39, comma 2, del Testo unico degli enti locali, secondo il quale il presidente è “tenuto” a convocare l'assise, ove la richiedessero almeno un quinto dei consiglieri, purchè l'argomento proposto non sia contra legem. E' esattamente la fattispecie in questione, come evidenziato dai richiedenti. In merito alla partecipazione pubblica, i firmatari della lettera al prefetto evidenziano che, pur non essendo contemplata nello Statuto dell'ente, è tutelata dagli articoli 51-52 dello stesso Statuto, dove di sancisce la partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa del Comune «a cui possono intervenire direttamente nei confronti degli organi elettivi su temi di interesse generale e/o specifici riguardanti la comunità. Pertanto -argomentano i firmatari della richiesta di diffida- essendo prevista dallo Statuto una forma di partecipazione attiva dei cittadini alla vita amministrativa del Comune, la convocazione del consiglio aperto deve essere correttamente evasa». Antonio Corrado La discarica comunale di Salandra oggi in dismissione © RIPRODUZIONE RISERVATA FERRANDINA L’abbraccio di Domenico Viggiano lasciando l’Hotel In pensione lo storico caposala degli “Ulivi” La festa per Domenico Viggiano FERRANDINA - Dopo circa 40 anni di attività,è andato in pensione Domenico Viggiani, caposala dell’Hotel degli ulivi, ora Sala Ermica a Ferrandina. In quel presidio storico per Ferrandina, e non solo, Viggiani ha sempre lavorato con grande professionalità e competenza, organizzando migliaia di avvenimenti importanti come matrimoni, battesimi, cresime, compleanni meeting, congressi ecc., sacrificando molto tempo alla sua famiglia, per una passione iniziata da ragazzo insieme al cavaliere Erminio Selvaggi e la consorte Caterina Ferreri. Oggi Viggiani ringrazia proprio loro con sincero rispetto, per la loro amabilità e serietà in una attività dove la collaborazione e l’organizzazione si muovono in un unico legame, formando una squadra con un unico obbiettivo: “Soddisfare i clienti anticipandone i desideri”. Ora per un uomo che molti ricorderanno per sempre, perché inciso in migliaia di eventi importanti, tocca recuperare il tempo sottratto alla propria famiglia e gioire per i sacrifici vissuti; il caposala formula un augurio particolare per una continua e fruttuosa attività imprenditoriale anche alle figlie Anna e Laura Selvaggi all’insegna di futuro pieno di soddisfazioni. Una bella soddisfazione per lo storico caposala degli Ulivi, che si godrà il meritato riposo, donando semmai la sua esperienza a quanti vorranno farne tesoro. [email protected] RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Mercoledì 12 novembre 2014 [email protected] 33 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 POLICORO [email protected] POLICORO «Con opere appaltate da due anni ancora non sono fruibili agli studenti» «Laboratori ostaggio dei lavori» L’Ugl denuncia il grave disservizio all’Ipsia per le strutture in riqualificazione POLICORO - «Denunciamo un increscioso episodio e metteremo in campo ogni forma pacifica e democratica di protesta per il bene dei tanti giovani, che hanno diritto di poter formarsi e frequentare un Istituto consono all’indirizzo da essi prefisso». E’ la dura presa di posizione dell’Ugl Basilicata in riferimento al “sequestro” illegale che ormai si protrae da tempo dei laboratori Elettrici-Elettronici-Meccanici della sede dell’I.p.s.i.a. di Policoro, non da parte dell’Autorità giudiziaria, ma da chi ha eseguito o ha fatto eseguire lavori e che con “appigli burocratici” non permettono a oltre 400 alunni, a distanza di due mesi dall’inizio dell’anno scolastico, di poter disporre dei locali in oggetto». Per i segretari regionali dell’Ugl Basilicata Giovanni Tancredi e Pino Giordano, «già dal giorno 20 ottobre abbiamo chiesto ufficialmente, senza aver alcun riscontro, al presidente dell’Amministrazione provinciale di Matera, Francesco De Giacomo, al presidente dell’Impresa Bollita Costruzioni, Vincenzo Stigliano ed al Dirigente scolastico dell’I.p.s.i.a., Angelo Castronuovo, di conoscere le motivazioni sulla mancata consegna di questi locali, che da tempo sono stati interessati a lavori di adeguamento sismico dell’edificio. Premesso che trattasi di opera la cui approvazione relativamente al L’Ipsia di Policoro Giordano e Tancredi progetto avvenne con delibera di Giunta provinciale 226 del 14 settembre 2011, l’Ugl Basilicata –continuano Tancredi e Giordano- intende comprende perché, nonostante in data 30 agosto 2012 venisse stipulato il contratto di appalto tra la Provincia e la Bollita Costruzioni precisamente, su lavori riguardanti l’adeguamento sismico dei laboratori ubicati nel corpo D dell’edificio e ancora alla data odierna l’Istituto non può disporre dei locali oggetto delle opere eseguite, con notevoli disagi per centinaia di alunni dello stesso Istituto: precisamente per coloro del settore Elettrico-Elettronico- © RIPRODUZIONE RISERVATA POLICORO Dopo la sbandata in curva l’auto è finita contro un camion Brutto incidente sulla Sp 175 Consigliere Lippo vivo per miracolo POLICORO - In molti hanno gridato al miracolo, vedendo le condizioni della Citroen Saxo del consigliere comunale Giovanni Lippo, rimasto coinvolto ieri mattina in un brutto incidente stradale, accaduto intorno alle 12 sulla provinciale 175 Matera-Metaponto. Per cause in corso di accertamento, ma probabilmente per l’asfalto reso viscido da pioggia e fango, Lippo ha perso il controllo della sua utilitaria in prossimità di un curvone subito prima dell’u- scita verso Policoro. L’auto ha sbandato, carambolando sulla carreggiata fino a schiantarsi contro un camion che sopraggiungeva. Secondo le prime testimonianze, Lippo non avrebbe perso mai conoscenza, nonostante la brutta botta, come documentano le foto pubblicate dal Quotidiano, e sul posto dopo i Vigili del fuoco ed in attesa del personale sanitario del 118 di Matera, è arrivato il medico policorese Antonio Di Pierri, il quale avvicinandosi, ha subito verificato che il conducente era Lippo. Di Pierri non ha mosso Lippo, per evitare di provocare ulteriori ed eventuali danni, ma l'ha tenuto sveglio, incoraggiandolo e facendogli compagnia. Resta da capire cosa abbia fatto sbandare all’improvviso l’auto; forse sulla carreggiata c’era anche fanghiglia, vista la zona, oppure Lippo procedeva a velocità sostenuta. Antonio Corrado MONTALBANO Campagna di sensibilizzazione Montagna di rifiuti speciali consegnati a Legambiente MONTALBANO JONICO - Organizzata per sabato scorso, la raccolta differenzata Raee (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) a Montalbano è stata rinviata, causa maltempo a lunedì mattina, dal locale circolo di Legambiente che, tanto favore ha potuto riscontrare su questa iniziativa. Diversi i montalbanesi che hanno potuto conferire, con un corretto smaltimento, televisori, ferri da stiro, tostapane, macchine da cucina, cellulari, carica batterie, stampanti, monitor, computer, lampadine a risparmio energetico e altri piccoli elettrodomestici che non servono, oltre agli olii vegetali esausti. «Si tratta –ha scritto in una nota-il referente di Legambiente, Maurizio Rosito- di categorie di rifiu- Meccanico. Nulla si è saputo nell’indifferenza totale, per tanto l’Ugl –concludono i segretari Tancredi e Giordano– metterà in campo nei prossimi giorni, unitamente a genitori ed alunni, ogni forma pacifica e democratica di protesta. Inoltre, l’Ugl valuterà con i propri legali, l’opportunità di far riconoscere i danni per interruzione di pubblico serviziodi cui all’articolo 340 del codice penale inerente anche alla cessazione temporanea di un’attività che ha comunque determinato il malfunzionamento dell’attività scolastica». [email protected] ti per cui, attualmente, il sistema di gestione dei rifiuti del paese non prevede una raccolta differenziata puntuale. Per l’occasione è stato distribuito materiale informativo sul corretto smaltimento di altri tipi di rifiuti, come pneumatici». L’iniziativa del circolo ambientalista montalbanese, si è tenuta con il patrocinio dell’Amministrazione comunale, nell’ambito del progetto “Ridurre si può” sostenuto dal bando Redus 2012 del programma Epos della Regione, che ha proprio come obiettivo, quello di sensibilizzare i cittadini e le istituzioni a uno smaltimento adeguato di questo tipo di rifiuti. «I nostri stili di vita –ha aggiunto Rosito- hanno un forte impatto sull’ambiente in cui viviamo e spesso non ci Un modo per tutelare il territorio rendiamo realmente conto delle ricadute sociali, ambientali ed economiche dei nostri comportamenti. Per un modello di sviluppo più sostenibile, basterebbe avere atteggiamenti più consapevoliin tutti i campi dell’esperienza quotidiana, dalla tutela delle risorse La catasta di Raee a Montalbano Jonico non rinnovabili al rispetto per mento verso cui ognuno di noi l’ambiente e la natura, alla ri- dovrebbe orientarsi per rendeduzione dell’inquinamento, al- re migliore il nostro pianeta e la difesa dei diritti e allo svilup- permettere una vita dignitosa po della cooperazione e della so- a tutti i suoi abitanti. Questa lidarietà. Orientare il nostro iniziativa –ha concluso Rositomodus vivendi verso unascelta è un altro piccolo ma concreto etica, assumere comportamen- passo verso la sostenibilità amti razionali rispetto all’utilizzo bientale non solo predicata ma delle risorse e al consumo di anche praticata da Legambienenergia, acquistare prodotti a te che invita tutti i cittadini a basso impatto ambientale, fare collaborare». la raccolta differenziata, sono Anna Carone semplici modelli di comporta© RIPRODUZIONE RISERVATA L’auto del consigliere Lippo BREVI SCANZANO JONICO Falchi Grillai e giglio marino CONTINUA la “relazione” tra il Giglio Marino e il falco grillaio (Falco naumanni). Dopo i ripetuti avvistamenti di soggetti adulti durante la stagione riproduttiva negli ambienti steppici o a coltivi estensivi prossimi ai boschi costieri di Scanzano Jonico, i volontari del Giglio, in collaborazione con il Cras provinciale e il responsabile Matteo Visceglia, hanno intrapreso alcune iniziative atte a favorire lo stabilirsi di una colonia fissa di questo rapace, il cui areale in Basilicata è in costante espansione, anche a Scanzano. Il primo passo è stato l’installazione di nidi artificiali, utilizzati con successo da diversi anni a Matera, Montescaglioso, Gravina, e costantemente occupati dal piccolo rapace cittadino: l’obiettivo è quello di consentirne la localizzazione come siti idonei alla nidificazione da parte degli adulti in dispersione dopo la riproduzione, e magari averne l’occupazione nelle prossime stagioni. Il secondo passo è stato l’hacking (o rilascio controllato) di alcuni giovani riabilitati presso il Cras, svezzati, inanellati e già allenati al volo in voliera da riabilitazione. RASSEGNASTAMPA II I BASILICATA PRIMO PIANO Venerdì 14 novembre 2014 SOS VIOLENZA DA FOGGIA A MELFI Le due vittime vivevano a Foggia, l’uomo le adescate con la scusa di poter offrire ADESCATE CON LA SCUSA DEL LAVORO avrebbe loro un lavoro, in realtà le avrebbe segregate RINTRACCIATO DALL’ARMA L’indagato è stato rintracciato dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Melfi Violentò 2 sorelle rumene che aveva segregato in casa Arrestato dai carabinieri Pasquale Mossucca, 43 anni, di Melfi è accusato di «violenza sessuale» l MELFI. Le aveva «adescate» in provincia di Foggia con la scusa di poter offrire loro un lavoro a Melfi. Poi le ha tenute segregate in casa e costrette a subire rapporti sessuali. I fatti risalgono a due anni fa. E ieri i carabinieri del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Melfi l’hanno rintracciato e arrestato. Pasquale Mossucca, 43 anni, è accusato di «violenza sessuale - spiegano i carabinieri in un comunicato stam- pa diffuso ieri pomeriggio - in danno di due sorelle provenienti dalla romania». I fatti - hanno ricostruito gli investigatori - risalgono al periodo marzo-maggio del 2012, quando l’uomo dopo aver incontrato le due sorelle in una cittadina della provincia di Foggia, «con la scusa di farle lavorare le portava nella sua abitazione e, dopo averle private dei documenti le costringeva ad avere numerosi rapporti sessuali contro la loro volontà, te- RADIOMOBILE Mossucca è stato arrestato dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Melfi . nedole segregate in casa». Le due donne, però, sono poi riuscite a liberarsi e a informare i carabinieri della compagnia di Melfi che «immediatamente intervenuti - si legge nel comunicato - sono riusciti a mettere definitivamente fine alla disavventura delle due ragazze». L’uomo (difeso dagli avvocati Giorgio Cassotta e Giuseppe Colucci) a Melfi lavora nel settore della ristorazione e dell’ospitalità. I carabinieri, dopo aver raccolto la denuncia delle due donne, si sono messi a caccia di riscontri. A due anni dai fatti - le due vittime nel frattempo hanno lasciato l’Italia e sono tornate, al sicuro, nel loro Paese d’origine - gli investigatori sono riusciti a ottenere la misura restrittiva, che è stata notificata all’uomo l’altro giorno. Mossucca ora dovrà difendersi davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Potenza dall’accusa di violenza sessuale. MELFI TRE DONNE RUMENE SONO STATE ARRESTATE CON L’ACCUSA DI FURTO AGGRAVATO CON STRAPPO E VIOLENZA SESSUALE AI DANNI DI UN UOMO DEL POSTO Lo palpeggiano e poi lo derubano Le indagate hanno avvicinato la vittima offrendogli prestazioni sessuali l MELFI. «Furto aggravato con strappo e violenza sessuale». I militari della stazione carabinieri di Melfi, nel corso della mattinata, nell’ambito dei servizi predisposti per limitare il fenomeno dell’accattonaggio in prossimità di supermercati e centri commerciali da parte di cittadini stranieri, «che negli ultimi giorni - fanno sapere i carabinieri della compagnia di Melfi, comandati dal capitano Giovanni Diglio - hanno iniziato a creare preoccupazione tra la cittadinanza», hanno bloccato ed arrestato tre giovani donne rumene: L. R., di anni 23, S. M. e M. A., entambe di anni 20, domiciliate tutte nel campo nomadi di Foggia. le tre infatti, poco prima - ricostruiscono i militari - dopo aver avvicinato un giovane del luogo, «in cambio di denaro avevano offerto prestazioni sessuali, respinte dall’interlocutore spiazzato anche dai modi espliciti delle tre giovani, che approfittando dell’assenza in stazione di altri passeggeri, con avvenenza ed insistenza circuivano l’uomo palpeggiandolo e baciandolo, riuscendo nel’occasione ad asportare una collana in oro che portava al collo». ARRESTI Il pm della Procura di Potenza Renato Arminio ha disposto l’arresto delle tre donne che hanno derubato un uomo di Melfi [foto Tony Vece] Respinte le avance e allontanate le donne, il malcapitato si è accorto dell’ammanco della collana e ha informato telefonicamente dell’accaduto la centrale operativa dei carabinieri di Melfi che provvedeva ad inviare sul posto una pattuglia in ser- vizio nelle vicinanze del supermercato, i cui militari riuscivano a bloccare le donne proprio mentre erano in procinto di salire sul pulma diretto a foggia. Condotte in caserma le tre donne sono state riconosciute dalla vittima, nel frattempo sopraggiunta per sporgere la denuncia. Le arrestate, dopo le formalità di rito, su disposizione del sostituto procuratore della repubblica del tribunale di potenza Renato Arminio, sono state portate in carcere a Potenza. La gambizzazione Avv. Cassotta «Nessuna pista passionale» «Niente pista passionale. Erano questioni di lavoro». Si tratta della gambizzazione di Gioacchino Sergio Cassotta a Melfi. La precisazione è dell’avvocato Giorgio Cassotta, difensore di parte civile. L’imputato era Luciano Grimolizzi, accusato - come riportato dalla Gazzetta dell’8 novembre - di lesioni gravi e detenzione di arma da fuoco (inizialmente la Procura gli contestava il tentato omicidio) e condannato a due anni e otto mesi di reclusione. Spiega l’avvocato Cassotta: «Il movente è del tutto differente, essendo sorto l’episodio delittuoso in occasione e a causa dell’attività lavorativa di Cassotta. Cassotta non è dipendente di alcun istituto di vigilanza, nessun litigio è mai avvenuto nei giorni precedenti. Queste le dovute precisazioni, rimane il fatto inspiegabile di chi abbia fornito alla stampa la foto ritraente Cassotta, atteso che si tratta di quella del documento d’identità e che mai poteva essere in vostro possesso». Inchiesta su droga e furti nel capoluogo La Procura indaga su 15 persone Camere penali, Lapenna guiderà la formazione per i giovani legali l POTENZA. Sono accusati di furti e spaccio di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti. Ieri mattina il pm della Procura di Potenza Francesco Basentini ha fatto notificare a 15 persone un avviso di conclusione delle indagini preliminari. Gli indagati, a vario titolo, sono Angelo Quaratino, 33 anni, di Pignola, Rocco Santarsiero (detto Pupetto), 31 anni, di Potenza, Salvatore Pagano (detto Totore), 44 anni, di Potenza, Vincenzo De Clemente (detto la tigre), 42 anni, di Potenza, Nicola Nolè (detto il barbiere), 40 anni, di Pignola, Giuseppe Di Giacomo (detto Peppe o’ mericano), 46 anni, di San Fele, Claudio Cioffredi, 30 anni, di Potenza, Ciro Fabiano, 58 anni, di Napoli, Giuseppe Perrotta, 29 anni, di Potenza, Floriana Forese, 35 anni, di Potenza, Mirco Nucito, 25 anni, di Potenza, Luciano Lotito, 42 anni, di Potenza, Antonio Bruno, 46 anni, di Foggia, Lucia Barile, 27 anni di Potenza, Niky Accetta, 23 anni, di Potenza. Le indagini sono state condotte dai carabinieri. l È stato costituito il nuovo Osservatorio per la formazione dei giovani avvocati dell’Unione delle camere penali. Il responsabile nazionale è l’avvocato lucano Sergio Lapenna, attualmente vicepresidente della Camera penale distrettuale di Basilicata. Ne dà notizia il sito web dell’Unione delle camere penali italiane. La nomina arriva - si legge nella notizia pubblicata sul sito web dell’associazione dei penalisti italiani - «in attuazione del programma congressuale». Oltre all’osservatorio formazione giovani «voluto per avvicinare i giovani penalisti sempre di più alla cultura del giusto processo» sono stati costituiti altri tre osservatori: «doppio binario e giusto processo», «attuazione del protocollo Miur» e « legalità delle decisioni giudiziarie». MAGISTRATO Il pm Francesco Basentini [foto Tony Vece] L’avvocato è responsabile dell’Osservatorio formazione AVVOCATO Sergio Lapenna RASSEGNASTAMPA BASILICATA PRIMO PIANO I III Venerdì 14 novembre 2014 AMBIENTE INCUBO RADIAZIONI MAPPA A inizio 2015 la Sogin renderà noto a ministeri ed enti competenti l’elenco dei siti idonei Lo spettro delle scorie e la città della Cultura Matera tra i siti papabili per il deposito nucleare PIERO MIOLLA l Da Capitale Europea della Cultura a sede del deposito nazionale delle scorie? Matera e l’alta Murgia rischiano di diventare terreno ideale per «accogliere» la monnezza nucleare? Il rischio ci sarebbe: nella mappa delle aree redatta da Sogin (la società di Stato responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi) nel 2010, infatti, le aree della nostra regione interessate sono, oltre a Scanzano Jonico e Craco, anche Matera e l’alta murgia. A 11 anni dalla mobilitazione pacifica di Scanzano, dunque, il pericolo scorie torna d’attualità. A inizio 2015 la Sogin renderà noto a ministeri ed enti competenti l’elenco dei siti idonei per la localizzazione del deposito nazionale. In primavera, poi, i siti idonei saranno resi pubblici. Siamo alla stretta finale, dunque, e No Scorie fa notare come, se per Scanzano Jonico, il rischio sembrerebbe ormai svanito, così come per Craco, da quell’elenco la zona della città dei Sassi e della vicina Altamura potrebbero tornare d’attualità, tanto più che in quell’area insiste una servitù militare che potrebbe fare comodo. L’esclusione di Scanzano, non certificata ma dedotta, deriva da un’attenta lettura dei criteri che Ispra ha elaborato per l’idoneità dei siti: distanza da centri abitati, fiumi, mari, acquiferi e luoghi dove si già si sfrutta il sottosuolo, rischio sismico, dissesto e rischio idrogeologico. È evidente l’incompatibilità delle scorie nucleari con la presenza di acqua (Scanzano Jonico) e lo sfruttamento del sottosuolo in atto da coltivazioni di idrocarburi, acque e minerali. A tal proposito va dato atto che da oltre 9 anni No Scorie ha sostenuto che l’Itrec di Rotondella non può restare sotto la più grande diga d’Europa in terra battuta (Montecotugno), in una zona ricca di falde idriche, vicino al fiume Sinni, al mar Jonio e in un territorio dove ci sono già infiltrazioni di acqua marina. Con l’approvazione dei criteri di Ispra, in pratica, le tesi di No Scorie sono state prese in considerazione. Dove c’è acqua, dunque, non ci possono essere scorie. Anche per i calanchi di Craco gli argomenti in tema di incompatibilità sono forti: presenza di falde idriche superficiali, sismicità, dissesto e rischio idrogeologico, rischio di alluvioni, presenza di dighe e bacini idrici, corsi d’acqua, presenza di pozzi di gas e greggio. A ciò si aggiunga che si tratta comunque di zone abitate. Resta il dubbio su Matera e l’alta Murgia: la speranza è che la mappa del 2010, essendo assoggettata ai nuovi criteri e a studi di compatibilità ambientale, venga modificata depennando la Capitale europea della Cultura. Di sicuro c’è che il percorso per la scelta del deposito nazionale dovrà essere condiviso con le istituzioni locali: stavolta Sogin sembra determinata a non commettere gli errori del 2003. Il deposito, va ricordato, occuperà una superfice di 300 ha e sarà di tipo superficiale per ospitare i rifiuti nucleari di 1° e 2° categoria per una durata di 300 anni: le quantità varieranno dai 75mila ai 90mila metri cubi. Il sito, infine, ospiterà in maniera provvisoria anche i rifiuti di 3° categoria, (quelli che durano migliaia di anni), in attesa di una sistemazione in un sito europeo o transfontaliero. Nel deposito nazionale dovranno essere stoccate anche le barre di Elk River, ora custodite all’Itrec. NO SCORIE Il leader dell’associazione Santarcangelo AMBIENTE LA PROTESTA DI SCANZANO JONICO DEL 2003 SITO Una panoramica della città di Matera . AMBIENTE PARLA IL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE NO SCORIE TRISAIA, FELICE SANTARCANGELO «La politica non svenda il benessere dei territori» «Le popolazioni lucane stanno combattendo una battaglia contro le istituzioni» l «Le nostre preoccupazioni sulla scelta del sito del deposito nazionale di scorie non riguardano le questioni tecniche, ma quelle politiche». Felice Santarcangelo, presidente di «No Scorie Trisaia», va subito al punto nodale della questione scorie: è la politica a far paura, visto anche quanto accaduto per lo «Sblocca Italia». «Il deposito nazionale – ha spiegato - sarà venduto come l’ennesima opportunità per i territori per fare cassa in termini di compensazioni e posti di lavoro. Le cifre sono apparentemente alte: volendo riprendere quelle che furono enunciate nel 2003, all’epoca si parlava di circa 300 milioni di euro che sarebbero andate alla regione ospitante e circa 50 al comune interessato, oltre centinaia di posti di lavoro promessi nel famoso parco tecnologico annesso al deposito». In pratica, ha aggiunto il presidente di No Scorie, «molto di più di quanto si vorrebbe ottenere da anni dal memorandum sul petrolio». Chi paga questo investimento? I cittadini? «I denari per la costruzione del deposito e delle stesse compensazioni nucleari – ha confermato Santarcangelo - graveranno per intero sulla bolletta elettrica pagata dai cittadini, al pari degli attuali costi del decommisioning nella componente A2 della bolletta elettrica». Insomma, potrebbe prospettarsi un’altra Scanzano? «Tutti ricorderanno la reazione delle popolazioni joniche a simile offesa nel 2003 per il territorio, proprio a margine delle famose compensazioni sul deposito nucleare di Scanzano Jonico». Quello potrebbe essere un «esempio per amministratori poco attenti alle vere economie del territorio, che dimenticano troppo velocemente an- che la storia recente. Dal canto nostro – ha preannunciato il leader di Noscorie Trisaia - anche con l’Osservatorio Jonico Indipendente sul deposito nazionale di scorie nucleari, resteremo vigili affinché la Capitale Europea della Cultura 2019, mentre si vorrebbe circondarla di trivelle e rifiuti petroliferi, non si trasformi nel simbolo del sottosviluppo culturale ed economico legato alle scorie nucleari e ai rifiuti. Le popolazioni di Basilicata stanno combattendo in questo momento una battaglia contro le istituzioni affinché non lascino trasformare l’intera regione, con lo Sblocca Italia del Governo Renzi, nel pozzo nero d’Europa e, nella peggiore delle ipotesi, anche della discarica radioattiva italiana. Tutto questo mentre Pittella, più volte invitato a deliberare contro il deposito nazionale di scorie, come già ha fatto a maggio la regione Sardegna all’unanimità, resta in silenzio». [p.miol.] AMBIENTE ASSOCIAZIONI, CITTADINI, TECNICI, VOLONTARI E SINDACI Un «occhio» indipendente La Basilicata per vigilare sul deposito unico da anni nel mirino È l’Osservatorio Jonico per l’analisi e l’informazione l La Basilicata è da anni nel mirino in quanto ipotetica sede ideale del deposito unico delle scorie nucleari italiane. Nel 2003, quando il governo Berlusconi decise di creare il sito in un’area vicina al mare, a Scanzano Jonico, scattò la protesta pacifica ma ferma e imponente. Nelle miniere di salgemma, ai confini tra il centro jonico e Pisticci, fu deciso di trasportare tutte le scorie nucleari italiane per ovviare alla decisione di non realizzare più 20 depositi sparsi per l’Italia, essendo tale progetto antieconomico. Scanzano fu scelta perché aveva le caratteristiche geologiche ideali per un deposito di profondità. Il 16 novembre la prima manifestazione di protesta: 10mila per- sone si riversarono a Terzo Cavone, in prossimità del sito, e la 106 Jonica venne bloccata per 25 chilometri. Il giorno dopo venne bloccata la stazione ferroviaria di Metaponto, mentre presidi vennero creati al centro Enea di Rotondella, al bivio di Pisticci sulla Basentana, in Puglia, Calabria e Campania: a Lauria fu occupata la Salerno-Reggio. Il 23 novembre più di 100mila persone sfilarono, da Policoro a Scanzano, per la più grande manifestazione di tutti i tempi in Basilicata. Il 27 novembre il governo fece marcia indietro, liberando la gioia del popolo lucano che festeggiò con caroselli di macchine e la rimozione dei blocchi stradali. [p.miol.] l Un osservatorio tecnico-scientifico indipendente sulla realizzazione del futuro deposito nazionale di scorie nucleari con l’obiettivo di dare maggiore trasparenza alla gestione della coda del nucleare italiano. Presentato a maggio, l’Osservatorio Jonico Indipendente sul deposito nazionale di scorie nucleari è tuttora attivo: vede insieme associazioni, cittadini, tecnici, volontari e sindaci dell’arco jonico appulo-lucano-calabrese che vigilano sulla realizzazione del futuro deposito nazionale di scorie nucleari di prima, seconda e terza categoria. I compiti dell’osservatorio riguardano l’analisi, lo studio e l’infor mazione sulle attività che Sogin, istituzioni, terzi e privati metteranno in campo per la realizzazione del deposito nazionale di scorie nu- cleari. L’osservatorio segue le politiche di comunicazione e i rapporti che Sogin intraprenderà con le comunità locali interessate e porrà attenzione particolare sul decommissioning in atto, in particolare, all’Itrec di Rotondella. L’obiettivo è evitare che il deposito provvisorio diventi definitivo. L’osservatorio, però, vuole anche accrescere la cultura scientifica sull’argomento e cercare maggiori condizioni di sicurezza per le popolazioni e i lavoratori esposti a radiazioni ionizzanti: in tal senso, esso fa da stimolo alle istituzioni affinché si migliori la ricerca in tema di riduzione della pericolosità delle scorie nucleari e di utilizzo di tecnologie, specie per quelle mediche e industriali. Nell’agenda dell’Osservatorio, inoltre, c’è anche un incontro con la Sogin e le istituzioni competenti per avviare un dialogo al fine di dare maggiore trasparenza alle azioni messe in campo nel campo del nucleare. Infine, a Regione e Comune di Rotondella si chiede l’istituzione di tavoli intercomunali fissi e prestabiliti sulla gestione del decommisionig all’Itrec: un di essi si è già tenuto. [p.miol.] PROTESTA Un momento della protesta di Scanzano del 2003 . RASSEGNASTAMPA IV I BASILICATA PRIMO PIANO SVILUPPO NUOVE SCOMMESSE PER IL SUD Venerdì 14 novembre 2014 INCONTRO Al ministero Affari regionali, a Roma, oggi si discute di «Zone franche come politica di sviluppo del Mezzogiorno» DIFFERENZE «Un Paese con aree a sviluppo differenziato, non può applicare una tassazione omogenea per tutti» LA LEGGE GLI OBIETTIVI L’elenco Ecco Le Zfu approvate tra il 2013 e il 2014 Tra il mese di dicembre del 2013 e il mese di ottobre del 2014 sono state approvate interventi nelle seguenti zone franche: in Campania nei comuni di Aversa, Benevento, Casoria, Mondragone, Napoli; Portici (centro storico), Portici (zona costiera), San Giuseppe Vesuviano; Torre Annunziata. In Calabria: Corigliano Calabro, Cosenza, Crotone, Lamezia Terme, Reggio Calabria, Rossano, Vibo Valentia. Interventi anche per l’intera provincia di Carbonia Iglesias, in Sardegna, e per il comune de L’Aquila, in Abruzzo. In Sicilia gli interventi riguardano Aci Catena; Acireale, Bagheria, Barcellona Pozzo di Gotto, Castelvetrano, Catania, Enna, Erice, Gela, Giarre, Lampedusa e Linosa, Messina, Palermo (Brancaccio), Palermo (porto), Sciacca, Termini Imerese, Trapani, Vittoria. In Puglia Andria, Barletta, Foggia, Lecce, di Lucera, Manduria, Manfredonia,i Molfetta, San Severo, Santeramo in Colle, Taranto. Le agevolazioni che spettano al settore micro imprese TERRITORIO La proposta dell’assessore regionale Berlinguer: Basilicata, produttrice di petrolio, zona franca per i consumi energetici Berlinguer al ministro Lanzetta «La Basilicata sia zona franca» «Ok fiscalità differenziata su benzina, gasolio e gas». A Roma anche Gianni Pittella MIMMO SAMMARTINO l Da dove possono ripartire il Mezzogiorno e la Basilicata per invertire la tendenza ad affondare? L’assessore regionale all’ambiente e al territorio, Aldo Berlinguer, scommette sulle «zone franche». O, per l’esattezza, sulla legittimità della Basilicata - terra che produce petrolio - a poter avanzare il diritto a una fiscalità differenziata. Se ne discute questa mattina a Roma, presso il Ministero Affari regionali, in un incontro sul tema: «Le zone franche come politica di sviluppo del Mezzogiorno». Tra i relatori, anche l’assessore regionale lucano Aldo Berlinguer. A introdurre il dibattito, il ministro Maria Carmela Lanzetta. Le conclusioni sono affidate a un altro autorevole esponente politico lucano: l’europarlamentare Gianni Pittella, capogruppo di Socia- LA PROPOSTA «Dove si produce petrolio non si possono pagare le tasse pagate in tutti gli altri posti» listi e democratici al Parlamento europeo. «Il petrolio - ragiona Berlinguer - non ha prodotto occupazione diretta in Basilicata. Ed è assurdo che la tassazioni sui prodotti energetici sia uguale in Basilicata (dove avviene la produzione) come, ad esempio, in Toscana. È possibile, come avviene almeno in una ventina di casi in Europa, immaginare di creare una zona franca in tutta la regione. Un territorio nel quale si applichi una fiscalità differenziata in relazione alle accise sui prodotti energetici (benzina, gasolio, gas). Insomma, sulla parte che si paga territorialmente sui consumi». All’incontro di oggi ci sono diverse regioni che, con finalità diverse, sollecitano il riconoscimento di «zona franca». Lo chiedono la Sardegna (come zona franca doganale), Gioia Tauro (per le esportazioni), le regioni a Statuto spe- ciale». D’altronde in Europa ci sono diversi riconoscimenti di questo tipo. «Il punto argomenta l’assessore Berlinguer - è che non è possibile avere realtà differenziate per livello di sviluppo e mantenere una tassazione omogenea. Ritengo importante andare verso un modello di aiuto fiscale in aree, come la Basilicata, in cui si produce la risorsa. Ovviamente l’idea di puntare sul riconoscimento di una fiscalità differenziata non c’entra nulla con la questione delle royalty che seguono un altro percorso». D’altronde la Basilicata ha già conosciuto l’esperienza della «zona franca urbana» di Matera (nell’ambito delle aree qualificate come depresse). «Una esperienza positiva - conclude Berlinguer - che segue gli ottimi risultati ottenuti dal modello francese al quale si ispira». COMUNI LA ZFU COPRE UN PERIMETRO CHE CORRISPONDE AL 30% DEL TERRITORIO CITTADINO MATERA Reinserita nell’elenco delle zone franche urbane dopo le proteste del Comune Il caso della città di Matera cancellata e poi reinserita GIOVANNA LAGUARDIA l Fino a questo momento in Basilicata l’unico «tentativo» di Zona franca Urbana è stato quello relativo ad un’area del Comune di Matera. La città dei Sassi, infatti, era stata inserita nell’elenco delle 22 città che avrebbero dovuto usufruire degli sgravi in base alla legge finananziaria del 2007. Successivamente, però, il nome di Matera era stato «cassato» nel 2013, pare per la fuoriuscita della Basilicata dalle zone Obiettivo 1. Da quest’anno, però, il nome della città lucana torna tra quelli delle cit- tà che possono godere delle agevolazioni contributive e fiscali previste. L’amministrazione materana, infatti, ha subito contestato l’esclusione, inviando una lettera al ministero competente e, per conoscenza, alla Regione Basilicata «in considerazione del fatto che le condizioni di debolezza economica non erano affatto mutate dal periodo in cui la città era stata inserita nel primo elenco di Zona franca urbana compilato dal Cipe e che, pertanto, la scelta di escluderla era immotivata». Le zone franche sono quartieri o circoscrizioni con non più di 30.000 abitanti a cui il Governo ha deciso di attribuire dei mezzi eccezionali per favorire la rivitalizzazione economica. La scelta delle aree e avvenuta sulla base di parametri socio economici: numero di abitanti per quartieri, numero di disoccupati e numero di persone uscite anticipatamente dal percorso formativo scolastico. Lo spirito della legge e quello di accordare un regime di esonero contributivo e fiscale alle piccole imprese che si insediano nella zona franca urbana (50 dipendenti al massimo). In cambio le aziende devono riservare il 30 % dei posti l Le zone Franche Urbane (Zfu) sono aree infra-comunali di dimensione minima prestabilita dove si concentrano programmi di defiscalizzazione per la creazione di piccole e micro imprese. Per il finanziamento del dispositivo, la legge finanziaria 2007 (L. 296/2006, art.1 comma 340 e successivi) ha istituito un Fondo di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009. La legge finanziaria 2008 (L. 244/2008, commi 561, 562 e 563) ha confermato tale stanziamento e ha definito in maggior dettaglio le agevolazioni fiscali e previdenziali che, oggi, trovano la loro definizione particolareggiata all’interno del Decreto Interministeriale 10 aprile 2013 in attuazione di quanto previsto dall’art. 37 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n.179. L'individuazione delle Zone Franche Urbane prevede agevolazioni fiscali e previdenziali per rafforzare la crescita imprenditoriale e occupazionale nelle micro e piccole imprese localizzate all’inter no dell’Obiettivo Convergenza, nonché nel territorio dei comuni della provincia di Carbonia - Iglesias. L'individuazione delle Zone Franche Urbane prevede agevolazioni fiscali e previdenziali per rafforzare la crescita imprenditoriale e occupazionale nelle micro e piccole imprese. Tali agevolazioni consistono in: esenzione dalle imposte sui redditi; esenzione dall'IRAP; esenzione dall'imposta municipale propria; esonero dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente. Nel suo disegno definitivo, il dispositivo approvato estende l'ammissibilità ai benefici ad aree urbane, caratterizzate da significativi fenomeni di disagio sociale, individuate nel territorio di 33 comuni dell’area dell’Obiettivo Convergenza e nel distretto di Carbonia - Iglesias, mettendo a disposizione, per quest’ultima, circa 124 milioni di Euro. . agli abitanti dei quartieri classificati come ZFU. Tale misura se rispettata consente all'azienda di estendere il regime di esonero contributivo anche ai dipendenti con residenza in altri quartieri. Per l’amministrazione comunale di Matera l’esclusione della città dalle Zone Franche Urbane «avrebbe penalizzato fortemente l’intero territorio comunale poiché le agevolazioni previste per il tessuto imprenditoriale della piccola e media impresa ( che costituisce il 95% delle nostre attività produttive) sono immediatamente applicabili in quanto si sostanziano in esenzione dalle imposte sui redditi, esenzione dall’imposta regionale sulle attività produttive, esenzione dall’imposta municipale IMU per gli immobili destinati all’esercizio dell’attività economica, esonero dal versamento dei contributi da lavoro dipendente». Per Matera la zona franca è all’interno di un perimetro che copre il 30 percento del territorio in cui insiste l’80 percento delle nostre attività produttive. RASSEGNASTAMPA POTENZA CITTÀ I V Venerdì 14 novembre 2014 POVERI E PRECARI INFRASTRUTTURE «Aeroporto Pontecagnano operazione più complessiva» NUOVA PROPOSTA DI LEGGE PROTESTE Le proteste della platea degli ammortizzatori sociali che si sono registrate nell’ultimo periodo . . «L’adesione di qualche giorno fa alla società Consorzio Aeroporto Salerno-Pontecagnano, è avvenuta con la sottoscrizione di quote consortili per 20mila euro». È quanto precisa in una nota il presidente della Prima commissione consiliare, Vito Santarsiero. «È stata proprio la volontà della prima, seconda e terza Commissione, d’intesa con il presidente Pittella, a confermare l’importo dei 20mila euro già deciso in Consiglio Regionale - precisa - e rinviare ogni decisione sull’ipotizzato impegno di sottoscrizione di quote per 2 milioni di euro». «In ordine ai 9 milioni di euro da impegnare per lavori di infrastrutturazione- aggiunge - rappresentano risorse a valere su P.O.N «Infrastrutture e Reti» che potranno essere utilizzati per potenziare la tratta ferroviaria fra Potenza e l’innesto con lo snodo ferroviario della Il presidente della Prima commissione consiliare, Santarsiero . linea Battipaglia- Salerno al fine di ridurre i tempi di percorrenza, aumentare la frequenza delle corse e migliorare la qualità del servizio» «Ovviamente tale impegno - conclude - deve essere parte di un’operazione più complessiva che deve vedere la Regione impegnata a sostenere l’infrastrutturazione e implementazione della Pista Mattei di Pisticci, dell’aviosuperficie di Grumento Nova e a favorire la migliore fruizione dell’aeroporto di Bari». Un reddito minimo di reinserimento per creare lavoro ANTONELLA INCISO l «Ridare la dignità del lavoro». A coloro che un lavoro lo hanno perso, a coloro che un impiego non l’hanno mai avuto, a coloro che per motivi diversi non riescono a trovarlo. Ridate la dignità del lavoro trasformando il contributo pubblico che viene erogato ai poveri in una sorta di «mini-stipendio» per l’impegno nella cura della persona, nel decoro delle città e delle campagne, nella manutenzione dell’ambiente. È questo il «cuore» della proposta di legge che i consiglieri regionali Paolo Galante (RI) e Francesco Pietrantuono (Psi) hanno presentato per la discussione in Consiglio regionale in materia di reddito minimo d’inserimento. Una proposta che avrebbe già trovato il sostegno di alcuni esponenti della lista del Pd e della Lista Pittella con al centro una serie di norme per mettere in campo politiche attive del lavoro, ridefinendo il sistema del welfare. Dicendo stop all’assistenzialismo per favorire, al contrario, l’impiego in attività di vario tipo. Ampia la platea di persone PROPOSTA DI LEGGE Copes si cambia: proposta dei consiglieri Galante e Pietrantuono a cui si rivolge la proposta di legge: disoccupati di lunga durata, coloro che non percepiscono gli ammortizzatori sociali, giovani, precari e soggetti in condizione di particolare fragilità. Persone, insomma, a cui mancano pochi anni per l’ottenimento della pensione o persone, al contrario, che non hanno mai lavorato o che «affrontano una fase complicata per qualsiasi motivo». Per loro la proposta di legge ipotizza un’indennità giornaliera da corrispondere in cambio dello svolgimento di un’attività lavorativa che potrà essere svolta nel «campo del sociale, della manutenzione dell’ambiente, della cura della persona, del decoro della città e della campagna e della cultura». Ma non solo. Nel progetto viene anche dato spazio alle cooperative sociali che potranno essere composte dagli stessi soggetti in collaborazione con enti pubblici al fine di mettere in campo iniziative finalizzate alla realizzazione di attività di pubblica utilità. «L’attuale crisi ha evidenziato la necessità di trovare FORMAZIONE LA RIFORMA Scuola e lavoro nuove regole spazi di efficienza e di competitività nel mercato del lavoro - viene spiegato nella relazione alla proposta di legge - e nello stesso tempo la consapevolezza che ci sia da ridefinire un sistema di welfare. Un welfare che non assista, ma che parta da un principio di giustizia sociale: CRITERI Interessati dall’iniziativa i giovani e i fuoriusciti dal mercato del lavoro l’autonomia economica e politica che presuppone un reddito da lavoro». «Si pone la necessità di rivedere il sistema di welfare che dall’assistenzialismo - continua ancora la relazione - si muova verso la promozione di lavori immediatamente destinati alla soddisfazione dei bisogni sociali assoluti». Per questo, quello che i consiglieri regionali Galante e Pietrantuno hanno voluto proporre è «un meccanismo che sotto la dicitura di reddito minimo di inserimento individui percorsi di attivazione di redditi da lavoro, offrendo un contributo al superamento del Copes». Certo, restano da definire le poste finanziarie. Ma su quelle dovrà decidere la Giunta. Così come si dovranno definire ancora i tempi. Perchè quella all’attenzione è ancora un proposta di legge. Una proposta che dovrà essere approvata prima in Commissione poi in Consiglio regionale. Anche se - come anticipato - qualche convergenza inizia già ad esserci. Da parte del Pd e di altri esponenti della maggioranza. Film Commission ok al piano di attività Dissesto, il 20 novembre convocato il Consiglio l La seconda Commissione consiliare permanente (Bilancio e Programmazione) presieduta da Gianni Rosa (Lb-Fdi), riunitasi nel pomeriggio di ieri, ha approvato a maggioranza (favorevoli Bradascio- Pp, Pietrantuono-Psi, Polese, Giuzio e Cifarelli-Pd, contrari Perrino-M5s, astenuti Rosa-Lb-Fdi, Mollica-Udc, Napoli-Fi e Romaniello-Sel) la delibera di Giunta regionale con la quale si contribuisce al finanziamento del Piano delle attività della Fondazione «Lucania Film Commission» per l’annualità 2014 per la somma di 750mila euro. Tra gli obiettivi specifici previsti dal Piano il sostegno alla realizzazione di produzioni sul territorio regionale, la promozione di produzioni e talenti lucani, la valorizzazione della filiera dell’audiovisivo e del patrimonio storico-ambientale lucano, la strutturazione e l’accesso ad una rete capace di connettere gli operatori della filiera, l’attivazione di corsi e l Ci sarà un Consiglio comunale il 17 novembre ma si affronteranno altre questioni. Il dissesto il Consiglio comunale di Potenza lo affronterà qualche giorno dopo. Nella seduta del 20 novembre, giovedì giorno in cui è stata fissata una seduta ad hoc sul bilancio. Tra una settimana, quindi, il Comune si troverà a vivere uno dei momenti più delicati della sua vita ammini- Dario De Luca strativa. I consiglieri comunali si troveranno a decidere se votare o meno la bancarotta per il comune capoluogo. Una scelta forse scontata, per la verità. Ma che non potrà non avere ripercus- progetti di formazione e didattica. Sempre a maggioranza (favorevoli Giuzio e Bradascio, contrari Napoli, Rosa e Perrino, astenuto Mollica) l’organismo consiliare ha licenziato la delibera di Giunta regionale riguardante l’assestamento e la variazione al Bilancio di previsione 2014 e Bilancio pluriennale 2014/2016 dell’Azienda di promozione territoriale di Basilicata (Apt). In merito alla delibera di Giunta regionale sulla indizione di gara mediante procedura aperta per l'assunzione di un mutuo per complessivi 4 milioni di euro finalizzato all’acquisto di un immobile da destinare alla sede del Dipartimento provinciale di Matera dell’Arpab, la Commissione non ha potuto esprimersi in quanto, ai sensi della normativa dei controlli sugli atti degli Enti dipendenti dalla Regione, il relativo termine è scaduto a causa del ritardo con cui la risposta ai chiarimenti è giunta agli uffici della Commissione sioni sui futuri rapporti politici. Perchè subito dopo la decisione sul crac, si dovrà affrontare il nodo maggioranza e la relativa questione giunta. Un aspetto non secondario se si considera che la sintesi tra Fratelli d’Italia e Partito democratico è difficilissima. Certo, forse alla fine le diplomazie prevarranno, ma sino ad oggi gli accordi non sembrano possibili. Ed allora sono in tanti a chiedersi cosa farà Dario De Luca? Se deciderà, in un eventuale rimpasto di giunta, di tenere ancora Fdi dentro, aprire al Pd o puntare i piedi per mettere insieme entrambi i partiti. l La quarta Commissione consiliare presieduta dal consigliere Bradascio (Pp) ha audito l’assessore alla formazione Raffaele Liberali, sul disegno di legge sulla riforma della formazione. «L’apprendimento durante la vita attiva – precisa l’assessore Liberali – è assunto quale diritto fondante la cittadinanza. Per l’assessore «il disegno di legge mira a superare una formazione fine a se stessa per divenire uno strumento di apprendimento finalizzato a due obiettivi fondamentali: l’inserimento lavorativo e la crescita individuale, coprendo l’insieme delle fasi di transizioni fondamentali della vita, quali scuola – lavoro, lavoro – non lavoro – quiescenza». «Fino ad oggi – sottolinea - si è avuto un approccio alla formazione top down, ora, si avrà un’offerta stabilizzata concepita in base al repertorio disponibile. Il ddl infatti, si pone quale finalità quella di rendere operativo il repertorio dei profili professionali, favorendo la massima accessibilità con bandi mirati all’occupazione reale. Finora – dice Liberali - abbiamo avuto le Agenzie di formazione, le Agenzie del lavoro, ma davvero poco orientamento che, invece, costituisce momento e strumento fondamentale per un inserimento, ovvero reinserimento ‘intelligente’ e produttivo. Allo stato attuale esiste l’azione di back office, quando vi sarebbe estremo bisogno di accedere al front office con la innovazione e l’indicazione delle linee guida. Occorre indirizzare i giovani ed i meno giovani verso la rotta delle esigenze e articolazioni sul territorio. La ripartizione dei compiti rientra tra le responsabilità a livello centrale e regionale, attuando il principio cardine del superamento delle anomalie fin qui riscontrate per andare verso una Agenzia regionale in termini di collegamento tra pubblico e privato, stabilendone l’autonomia e tenendo nel massimo rilievo la necessità della valutazione». «Il disegno di legge in oggetto – conclude ancora Liberali - cerca di anticipare il momento con la costituzione di una Agenzia regionale che tenga dentro i 3 elementi della politica del lavoro in una logica di compartecipazione tra pubblico e privato. RASSEGNASTAMPA VI I POTENZA CITTÀ SCUOLA QUALITÀ E SICUREZZA Venerdì 14 novembre 2014 RAPPORTO È l’esito del XV Rapporto Ecosistema Scuola, indagine elaborata annualmente dall’associazione Legambiente SCUOLE Gli istituti potentini De Lorenzo l’Istituto per geometri) e l’Itc Nitti, Falcone, Racioppi Scuole ecologiche e sicure? Potenza bene, Matera no Capoluogo 63esimo. La città dei Sassi è penultima (83esimo posto) l Come sta la scuola lucana? Così così. Molto male Matera, penultima nella graduatoria nazionale dei capoluoghi. Potenza invece si distingue come esempio di buone pratiche con “Scuole ecologiche, scuole sicure”. È il quadro che emerge dal XV Rapporto Ecosistema Scuola elaborato da Legambiente con il quale si fa il punto, ogni anno, sulla qualità dell’edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi scolastici. Matera e Potenza, presenti entrambi in graduatoria, si posizionano rispettivamente all’83º e al 63º posto, in linea con le posizioni occupate lo scorso anno che ripropone Matera in penultima posizione nella classifica dei capoluoghi. Una dato difficile da digerire per Matera, Capitale europea della cultura 2019, che - afferma Legambiente - «ci auguriamo sappia cogliere questa grande opportunità per investire nell’edilizia e nei servizi scolastici ponendoli come priorità della propria programmazione finanziaria. Dai dati raccolti emerge che più della metà degli edifici scolastici sono stati costruiti dopo il ’90 (parliamo di circa il 55%) e secondo criteri antisismici (47,3%). Considerando che tutte le scuole lucane si trovano in zona sismica, solo nell’84% degli edifici è stata verificata la vulnerabilità sismica. Le due amministrazioni, osserva ancora legambiente, rimangono indietro sulla questione certificazioni: solo il 29% degli edifici ha quello di collaudo statico, il 30% quello di prevenzione incendi ma nessuno possiede quello di agibilità. A questo va aggiunto che il 38,2% ha bisogno di interventi urgenti di manutenzione nonostante il 63,6% abbia goduto negli ultimi 5 anni di interventi di manutenzione. Tutte le scuole hanno però provveduto a pianificare prove di evacuazione e a dotarsi di porte di sicurezza. Pasti bio in tutte le mense scolastiche, anche se resta ancora troppo alta la percentuale di piatti e bicchieri in carta o plastica (74,1%) contro lo 0,0% di stoviglie riutilizzabili o in materiali compostabili. Illuminazione a basso consumo nel 13,3% dei casi ma raccolta differenziata nulla e solo un piccolo accenno di rinnovabili con un impianto geotermico in una scuola a Potenza. Il monitoraggio eseguito per verificare la presenza di amianto ha comportato la presenza di amianto nel 3,3% degli edifici e la bonifica per il 10%. Nessun monitoraggio per quanto riguarda la presenza di radon. Situazione delicata per le scuole lucane che si trovano in zona a rischio ambientale dichiarato: il 12,7% tra 1 e 5 km da industrie chimico-petrolifere e depositi gas, il 12,7% a meno di 1 km dall’autostrada e il 13,3% a ridosso di distributori di benzina. «Una situazioni d’eccellenza che vogliamo segnalare - prosegue Legambiente - dove la questione della sicurezza e della sostenibilità dell’edilizia scolastica non è un Scuole In Italia primeggia Trento. Lecce prima a Sud Dal XV Rapporto Ecosistema Scuola di Legambiente emerge una quadro non semplice in tutto il Paese sulla qualità dell’edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi scolastici. Il 32,5% delle scuole necessita di interventi di manutenzione urgente e il 41,2% si trova in aree a rischio sismico, ma solo il 22,2% delle scuole ha effettuato la verifica di vulnerabilità sismica. Diminuiscono in media gli investimenti per edificio sia nella manutenzione straordinaria sia in quella ordinaria. Il Nord guida la graduatoria della qualità dell’edilizia scolastica con Trento (1º), Pordenone (2º) e Forlì (3º). Roma è 66º. Lecce (21°) è la prima tra le città del Sud. SCUOLE Scuola elementare di via del Popolo a Potenza obiettivo impossibile e dove l’impegno dell’amministrazione pubblica fa la differenza, è il caso della Provincia di Potenza che ha avviato già da diversi anni un progetto nel quale sono al centro dell’attenzione gli aspetti di stabilità strutturale, di adeguamento degli impianti e di accessibilità degli edifici che ospitano le scuole superiori». Il riferimento è al «progetto Scuole ecologiche in scuole sicure» che ha visto, dal 2011, numerosi interventi realizzati. Eccone alcuni: adeguamento, sotto il profilo funzionale e impiantistico e rifacimento della palestra dell’Istituto Commerciale e per Geometri Gasparrini di Melfi; costruzione di nuove sedi a Venosa del Liceo classico statale Q. Orazio Flacco, dell’Istituto d’Istruzione Superiore Tenente Remo Righetti di Melfi; dell’Istituto Tecnico Commerciale Leonardo Da Vinci di Potenza; lavori di completamento per l’Istituto d’Istruzione Superiore Carlo Levi di Sant’Arcangelo; lavori di ristrutturazione dell’antico convento dell’Istituto Alberghiero di Maratea; miglioramento sismico dell’edificio e adeguamento impiantistico e igienico-sanitario del Liceo Artistico di Potenza; miglioramento strutturale, adeguamento impiantistico ed eliminazione delle barriere architettoniche, con riqualificazione ambientale, dell’Istituto Tecnico Commerciale Francesco Saverio Nitti di Avigliano. POTENZA LE INIZIATIVE PER LA GIORNATA DEL DIABETE NELLE PIAZZE DELLA BASILICATA DA DOMANI Un fumetto per informare sui rischi del diabete infantile l Il primo fumetto Lilly Disney sulla salute «Coco e la festa di Pippo!» dedicato al diabete infantile arriva a Potenza per la Giornata del diabete. La Giornata educazionale e la presentazione del fumetto sono previste per domani al palazzetto dello sportdi Rossellino con la partecipazione dei bambini di 16 Istituti scolastici. Complessivamente oltre 250 bambini parteciperanno al percorso ludico educativo in programma. L’iniziativa, realizzata anche grazie al contributo determinante dei dirigenti scolastici degli Istituti comprensivi che hanno preso parte all’evento, si propone di spiegare che cos’è il diabete giovanile, come convivere con questa condizione ma anche come favorire stili di vita corretti che tutti i bambini dovrebbero seguire per allontanare op- pure prevenire le future malattie legate a obesità e sedentarietà. L’Italia, tra l’altro, ha il più alto tasso europeo di obesità infantile. Grazie a una gestione corretta, a un giusto stile di vita e alle terapie oggi a disposizione è possibile condurre una vita normale convivendo con la condizione del diabete: crescere, socializzare e diventare grandi. Oltre all’intento ludico educativo quindi, la giornata vuole promuovere un momento di incontro per lanciare questi messaggi positivi. Contestualmente, infatti, si svolgerà anche una tavola rotonda relativa al tema, con la partecipazione dei rappresentanti delle istituzioni regionali e comunali, dell’Azienda sanitaria di Potenza, delle società scientifiche di pediatria e di endocrinologia pediatrica, dei pazienti e del mondo scolastico. In molte città della Basilicata domani e il 16 novembre si terrà la Giornata mondiale del diabete, manifestazione del Volontariato, l’unica fra le importanti «Giornate mondiali» nel campo della salute che non chiede contributi ma regala servizi alle persone interessate: incontri di formazione, distribuzione di materiali e la possibilità di valutare correttamente il proprio rischio di sviluppare il diabete. L’elenco completo degli eventi si trova on line alla pagina www.giornatadeldiabete.it/piazze. In Basilicata 40 mila persone sanno di avere il diabete e probabilmente altre 13 mila lo hanno sviluppato senza saperlo. Queste persone non sempre hanno una assistenza adeguata. Le Società scientifiche e le associazioni dei pazienti chiedono alle Regioni di dare alle persone con diabete gli strumenti per curarsi: l'accesso agli specialisti, dove necessarie le «strisce» per misurare la glicemia, i farmaci appropriati. Per risparmiare, questi strumenti vengono centellinati. Aumentano i diabetici e diminuiscono i diabetologi, sempre più persone devono misurare la glicemia ma hanno sempre meno strumenti per farlo. INFORMARE Un fumetto informerà i bambini sul diabete infantile. Domani la presentazione a Potenza . TELEFONI L’ASS. BERLINGUER Basta linee mancanti in Basilicata l È partita ieri, per iniziativa della Regione, su sollecitazione dell’assessore al territorio e all’ambiente, Aldo Berlinguer, la campagna denominata diamo un segnale. L'assessore ha scritto all'Agcom e poi al ministero dello Sviluppo economico per chiedere che intimino agli operatori di telefonia mobile di garantire la copertura non solo in alcuni punti, ma sull'intero territorio. Un «no» alla discriminazione che, di solito, colpisce gli abitanti dei piccoli borghi, delle zone rurali, spesso abbandonati in un deserto comunicativo. Ma ci sono anche questioni di sicurezza, per chi ad esempio resti in panne con l'auto in una zona isolata, magari nella neve, e non possa chiamare aiuto. Perché ogni cittadino lucano possa segnalare al Mise il disservizio nella propria zona, sul sito internet della Regione Basilicata, all'indirizzo www.regione.basilicata.it è stato realizzato un banner. Cliccandovi sopra, si aprirà una pagina che spiega il senso della campagna. La pagina riporta anche la mail a cui i lucani possono scrivere e un link al testo della lettera firmata dall'ass. Berlinguer. La campagna avviata serve a far capire alle compagnie che non possono consentirsi di sottovalutare la Basilicata e i suoi territori interni solo perché poco popolati. Si tratta di un servizio pubblico, e va garantito a tutti nella stessa maniera. Torna a evidenziarsi il tema dei diritti di cittadinanza attenuati, sulla base dei luoghi di nascita, di residenza o di vita, a causa di servizi scontati in alcune aree del Paese - che diventano invece ordinariamente negati in altre latitudini. RASSEGNASTAMPA POTENZA E PROVINCIA I VII Venerdì 14 novembre 2014 LAURIA RITA ZACCAGNINO NON SI ARRENDE E VUOLE CHE LE INDAGINI VADANO AVANTI La vedova di Forastieri «Giustizia per mio marito» L’uomo ucciso quattro anni fa nel suo supermercato INSIEME AL SINDACO Rita Zaccagnino e il primo cittadino Gaetano Mitidieri PINO PERCIANTE l LAURIA. «Che le indagini non si fermino e ci sia al più presto una svolta». Rita Zaccagnino non si arrende. Pretende giustizia. Quattro anni fa (il 13 novembre 2010) ha perso il marito, Giuseppe Forastieri, ucciso dentro il suo supermercato a Pecorone. Un omicidio che ha sconvolto Lauria, ma ancora senza un colpevole. «Alla morte di mio marito va data giustizia». Rita lo dice a margine dell’incontro di ieri sera nella scuola elementare di Pecorone per ricordare suo marito e Giuseppe Palagano, l’operaio (anch’egli di Lauria) morto a marzo mentre lavorava nel cantiere della galleria «Renazza» sulla A 3. «Vogliamo ricordare non solo le persone ma anche gli eventi – ha detto il referente di Libera Gerardo Melchionda -. Infatti, abbiamo dato il primo riconoscimento non ad una persona ma ad una storia tragica, ossia la morte di un operaio sul lavoro». La moglie di Forastieri ha consegnato il riconoscimento in ricordo di suo marito Pino alla figlia di Giuseppe Palagano. E Pino Forastieri e Giuseppe Palagano sono stati ricordati anche dal sindaco Gaetano Mitidieri per il quale «questi momenti devono servire soprattutto per non dimenticare le cause che provocano tragedie come queste. Agli interessi bisogna sempre anteporre l’attenzione per Ieri sera un incontro nella scuola elementare di Pecorone per ricordare anche l’operaio morto a marzo la persona. Attenzione che non deve mancare mai, né da parte delle istituzioni né da parte dei cittadini, i quali spesso pur vedendo che le cose non vanno non denunciano. C’è rammarico – ha aggiunto il sindaco -per quanto a distanza di 4 anni non si riesce ancora a sapere ma confidiamo che le indagini condotte da magistratura e carabinieri facciano emergere al più presto la verità sull'omicidio di Pino e portino giustizia ai familiari e alla sua comunità». Al ricordo di Forastieri e Palagano si è associato anche il parroco don Adelmo Iacovino: «La memoria per noi cristiani non è un semplice ricordo ma un fatto che è accaduto nel passato, vive nel presente ed è Consegnato un le altre notizie riconoscimento alla figlia di LAURIA Giuseppe Palagiano vittima CORPO FORESTALE in un cantiere dell’«A3» Catturano 25 cardellini proiettato verso il futuro. Queste due persone sono vissute, hanno completato la loro vita: noi le ricordiamo attraverso le qualità che loro avevano e naturalmente dobbiamo educare i figli e i nipoti a vivere i loro parenti per le qualità che loro possedevano, al di la della grande speranza cristiana della resurrezione». Il 13 novembre 2010 veniva ucciso a colpi di pistola nell’ufficio del suo supermercato Giuseppe Forastieri. Quattro anni dopo dell’assassino non c’è ancora una pista concerta. Ma l’impegno di chi indaga (Procura e carabinieri) non è mai venuto meno. L’indagine non è facile perché fin dall’inizio gli elementi a disposizione degli investigatori sono scarsi. ROTONDA OGGI L’ILLUSTRAZIONE. SI GUARDA ALLA VALORIZZAZIONE DEGLI AMBIENTI NATURALI DEI 56 COMUNI DELL’OASI Parco del Pollino, arriva la Carta europea de turismo sostenibile l Investimenti, tra pubblico e privato, progetti di valorizzazione degli ambienti naturali e dei 56 comuni del Parco del Pollino. La Basilicata del sud e la Calabria del nord godranno d’ora in poi di un «vestito» del tutto nuovo in tema di certificazione della qualità ambientale dell’area protetta calabro-lucana, che dovrà essere mantenuto conforme ai precetti dettati da Europarc per rimanere nell’olimpo delle aree protette d’Europa. Al Parco del Pollino è stata, infatti, concessa la Carta Europea del Turismo Sostenibile. L’importante notizia sarà illustrata oggi, ore 15, presso la sala riunioni della Comunità del Parco, a Castrovillari (Palazzo Gallo) presidente e dal direttore dell’Ente Parco Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra e Annibale Formica, alla presenza dei presidenti dei Parchi nazionali del Sud Italia che sempre oggi si riuniranno nello stesso posto per un incontro operativo sulla partecipazione delle aree protette del bacino del Mediterraneo a Expo2015. Il Parco del Pollino ha aderito alla Carta Europea del Turismo Sostenibile nella convinzione che questo strumento rappresenti un efficace modello di cooperazione con la propria comunità e fornisca un supporto essenziale per accrescere la qualità dell’offerta turistica, anche perché rappresenta un importante momento di dialogo tra il Parco e la sua Comunità. Concessa il 7 novembre scorso, la Carta sarà materialmente consegnata durante una cerimonia l’11 dicembre a Bruxelles e dovrà essere sottoposta a rinnovo dopo cinque anni. Il processo di definizione della strategia e del Piano d’Azioni (61 azio- TURISMO SOSTENIBILE Il Pollino ni) per aderire alla CETS è iniziato ad aprile 2012 e si è concluso a dicembre 2013 con la valutazione da parte del valutatore spagnolo Josep M. Prats Santaflorentina. Tra le azioni degne di nota vi è l’intenzione del Parco di acquisire i terreni compresi all’interno di alcune delle aree di maggiore interesse naturalistico e paesaggistico al fine di poter realizzare una più continua ed intensa politica di tutela e valorizzazione. In particolare nelle aree dei boschi di quota e del piano poste nel cuore del Parco, intorno ai Piani di Pollino (risorse stimate 4milioni e mezzo di euro). Ma vi è anche il monitoraggio degli incendi; la tu- tela della Valle dell’Argentino; la regolamentazione delle attività che si svolgono sul fiume Lao; la georeferenziazione degli alberi «Padri», ovvero di quelli secolari e monumentali, ed altri. Saranno, poi, continuate le indagini sulla percezione dei visitatori (ma anche quella della popolazione) e sulle caratteristiche della domanda turistica; incrementata l’accessibilità delle aree naturali e dei servizi e resa il più possibile aperta la fruizione del territorio del Pollino. Tra le azioni chiave rientra anche quella da poco varata del Marchio del Parco e diverse altre che riguardano il turismo culturale e i co-eventi organizzati dal Parco. denunciate due persone dal Corpo Forestale n A Lauria il Corpo forestale dello Stato ha denunciato due persone, che avevano catturato 25 cardellini (specie protetta della Convenzione di Berna), poi liberati e reintrodotti nel proprio habitat naturale. Gli agenti della Forestale hanno sequestrato tutto il materiale utilizzato dai due – provenienti dalla provincia di Napoli – per catturare illegalmente i cardellini. SENISE ANGELO SUMMA DELLA CGIL Rifiuti, «opificio no meglio impianti di compostaggio» l La Cgil di Potenza e la Camera di lavoro di Senise esprimono forti perplessità sulla realizzazione dell’opificio per il trattamento rifiuti di Senise. Il progetto prevede la realizzazione, nella zona industriale, a ridosso di aree agricole e della diga di Montecotugno, di un impianto multifunzione per il trattamento di diverse di tonnellate di Rifiuti Solidi Urbani e relativa produzione di CSS (Combustibile solido secondario). «ll trattamento meccanico - dice Angelo Summa segretario generale Cgil Potenza - è una scelta primitiva e che non dà nessun contributo al raggiungimento dell’obiettivo del 65% di raccolta differenziata. Le più recenti direttive europee - continua Summa indicano che le discariche vanno via via chiuse e gli inceneritori devono essere utilizzati in maniera sempre più residuale. Ma, soprattutto l’Unione europea si è data l’obiettivo di una “società del riciclaggio con un alto livello di efficienza”, cercando di limitare la produzione di rifiuti e di utilizzarli come risorse. A Senise siamo in presenza di un impianto di notevoli dimensioni, destinato ad un volume abnorme di rifiuti da trattare, che richiede un investimento economico (si tratta di circa 20 milioni di euro) che ben potrebbe essere utilizzato nella realizzazione di impianti di compostaggio in numero adeguato a rendere autosufficiente la Basilicata. Con la stessa cifra potrebbero essere realizzati almeno 5 impianti di compostaggio, praticamente tutti quelli necessari a rendere autosufficiente la Basilicata per il trattamento della frazione organica dei rifiuti con molti più occupati». VAGLIO CELEBRATA «LA GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO». INCONTRO COL MONDO AGRICOLO Cerimonia per benedire i frutti della terra e nutrire il pianeta MARATEA L’ARTERIA ERA CHIUSA DAL 7 NOVEMBRE PER CADUTA MASSI La strada statale «18» riapre al traffico a senso unico alternato l Si è celebrata a Vaglio Basilicata, la «giornata del ringraziamento». L’iniziativa voluta dall’Arcidiocesi di Acerenza è servita per benedire i frutti della terra e rinnovare con la preghiera l’annuale appuntamento con il mondo agricolo. Presenti all’evento il direttore dell’ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro, don Giordano Stigliani, l’amministratore diocesano, don Filippo Nicolò, il parroco, don Teodosio Avigliano, e gli amministratori locali. La manifestazione ha avuto inizio con la benedizione dei mezzi agricoli seguita dalla celebrazione eucaristica, al termine della quale si è svolto un incontro, frutto della collaborazione della comunità parrocchiale e di tutte le associazioni presenti in paese. Le radici della «giornata del ringraziamento» in Italia risalgono al 1951. l MARATEA. Gli abitanti di Maratea possono tirare un sospiro di sollievo. Da mercoledì sera è di nuovo transitabile, seppure a senso unico alternato (con l’ausilio di un semaforo), la statale 18 al km 223 all’altezza della frazione di Acquafredda. La strada era stata chiusa il 7 novembre scorso per la caduta di massi dal sovrastante costone roccioso. Il dipartimento infrastrutture della Regione ha completato i lavori di messa in sicurezza sul costone eliminando gli altri massi pericolanti e installando nuove reti paramassi. L’Anas ha comunicato che il senso unico alternato è una soluzione provvisoria in attesa che la Regione completi il montaggio delle reti paramassi lungo il costone. LA CERIMONIA Giornata del ringraziamento Da allora ogni anno viene celebrata la seconda domenica di novembre. Il messaggio di quest’anno dei vescovi italiani «benedire i frutti della terra e nutrire il pianeta» si inserisce nel tema che precede di alcuni mesi l’apertura di Expo Milano 2015 «Nutrire il pianeta. Energia per la [a.bocc.] vita». L’ARTERIA Il masso caduto sulla ss 18 Intanto, gli abitanti e gli operatori turistici della «Perla del Tirreno» chiedono interventi definitivi. Il traffico periodicamente subisce interruzioni sulla statale «18» per la caduta di massi causando notevoli disagi alla viabilità. [p.perc.] RASSEGNASTAMPA VIII I POTENZA E PROVINCIA Venerdì 14 novembre 2014 LAGOPESOLE «SPOSTACI IN CENTRO»: ENNESIMA RICHIESTA AL SINDACO . Fiere e mercati in periferia sale la protesta di commercianti e cittadini . BANCARELLE E PROTESTE Ennesima richiesta al sindaco Di Avigliano dei commecianti per far tornare nel luogo originario gli appuntamenti mensili e le due fiere annuali «In questo modo, l’economia locale cola a picco» ANTONIO PACE l LAGOPESOLE. Fiera e mercato non devono avere un’ubicazione diversa. Così sentenziò il sindaco di Avigliano, Vito Summa, seguendo le orme del precedente assessore al Commercio. Collocati lungo la Via Leopardi di Lagopesole sono da anni poco funzionali e scarsamente produttivi per i commercianti del posto. Anzi, per dirla tutta, sono da ostacolo e da impedimento alla circolazione dei veicoli dei tanti abitanti della zona, che in occasione di fiere e mercati restano intrappolati nelle case con le loro auto e non possono spostarsi. Se qualcuno ci prova, come peraltro è avvenuto, appena fuori dalla propria dimora viene bloccato dai vigili e sanzionato a dovere. Inviti e consigli per far tornare nel luogo originario gli appuntamenti mensili e le due fiere annuali sono caduti ovviamente nel vuoto. E’ ormai leggendaria l’insensibilità dell’ amministrazione comunale di Avigliano rispetto alle pur legittime richieste della popolazione di Lagopesole. Quando furono istituiti i mercati mensili della quarta domenica prima e del quarto sabato dopo, si scelsero come luogo ideale per il loro svolgimento le principali e centrali strade del paese. Larghe e spaziose consentivano l’installazione di baracche e punti vendita senza creare disagi a chicchessia, compresi i commercianti del posto che si affacciavano con i loro negozi tra le strutture mobili degli ambulanti. Le auto dei consumatori trovavano parcheggio in altre strade cittadine e tutto si svolgeva con la massima tranquillità. Poi, intervenne la decisione di spostare fiere e mercati lungo la Via Leopardi, alla periferia del paese e si va ormai avanti in questo luogo senza riflettere sulle ricadute che potrebbero avere le ricorrenze sull’economia locale. Brutalmente, si può dire che prima ai commercianti e ai cittadini di Lagopesole conveniva trovare dinanzi ai propri negozi e case i punti vendita degli ambulanti, perché richiamavano gente. Ora, invece, l’economia locale non ricava un bel niente. Chi ci guadagna è solo il solito Comune di Avigliano che incassa le quote per l’occupazione dei suoli indipendentemente da dove sono collocati i box. Ora, però, commercianti e cittadini di Lagopesole non ne possono più. Non sopportano di essere sempre ignorati dal sindaco e dalla Giunta comunale. In fondo, non reclamano nulla: un semplice spostamento logistico che non ha riflessi negativi per nessuno. Neppure per chi dovrà decidere e come al solito alza il muro dell’indifferenza e della negligenza quando le richieste arrivano al di qua del Monte Carmine. VILLA D’AGRI DOMANI E DOMENICA. L’OBIETTIVO È PUNTARE SUI MERCATI NAZIONALI E INTERNAZIONALI Nella 3° fiera del tartufo in vetrina la qualità Grande occasione per rilanciare il tubero lucano l Domani e domenica a Villa D’Agri, piazza Zecchetin, si tiene la «3° fiera del tartufo lucano». L’Associazione Libertas Vertina di Marsicovetere (che già organizza la rassegna estiva), promuove l’iniziativa. Si è deciso di organizzare la fiera in questo periodo perché proprio i mesi autunnali rappresentano la stagione migliore per la ricerca del delizioso prodotto. Questa della fiera per gli organizzatori dev’essere il primo passo per giungere ad un marchio di qualità del prodotto tartufo lucano e della Val D’Agri. Se la mani- POTENZA CAAF CGIL festazione estiva è rivolta soprattutto ai fini turistici e gastronomici, la manifestazione della Fiera del Tartufo è diretta soprattutto a coloro che devono portare il tartufo lucano dal ricercatore tartufaro ai grandi mercati italiani ed internazionali. Se la manifestazione estiva fa conoscere le enormi potenzialità gastronomiche del tartufo, la manifestazione fieristica (ecco perché è stato scelto il periodo autunnale, quando il tartufo viene trovato) deve permettere ai veri operatori del prodotto tartufo di conoscere la qualità, la preliba- tezza, le varie sfaccettature e potenzialità del tubero lucano e della Val d’Agri. L’obiettivo principale è quindi, quello di valorizzare, diffondere, pubblicizzare e commercializzare un prodotto come il tartufo lucano e della Valle dell’Agri molto pregiato e già molto richiesto dal mercato. Il tartufo presente in Lucania, Val D’agri e nella montagna del Volturino è di ottima qualità. e di vario tipo. Dopo i saluti del sindaco Cantiani, non mancheranno nella «due giorni», convegni sulla filiera, cena benefica, giochi e visite guidate. POTENZA PER IL WORKSHOP DEL 19 NOVEMBRE LAVELLO FORMAZIONE EUROPEA STUDENTI IMPEGNATI PER 3 ANNI Al progetto «Erasmus» ci sarà il Comprensivo FRANCESCO RUSSO l LAVELLO. Una scuola di Lavello parteciperà ad un’iniziativa di formazione a livello europeo, che terrà impegnati gli studenti per i prossimi tre anni. La Commissione europea per l’istruzione, infatti, ha approvato la proposta presentata dall’Istituto comprensivo statale 1 di Lavello, ai fini della partecipazione al Progetto «Erasmus Plus», che nell’ambito dell’azione innovativa «KA2, Strategic Partnerships for School Education» coinvolgerà in tre anni scuole non solo italiane, ma anche polacche, ungheresi, turche, portoghesi, greche e tedesche. «Siamo veramente soddisfatti e orgogliosi, che il nostro programma sia stato selezionato per partecipare a questo partenariato strategico, il cui obiettivo principale è quello di sviluppare le competenze trasversali al fine di promuovere la leadership e lo spirito imprenditoriale nell’istruzione secondaria», commenta Lucia Scuteri, dirigente scolastico dell’istituto lavellese. Il progetto dell’Istituto comprensivo 1, dal titolo «Save today-survive tomorrow» è stato presentato al sindaco Altobello e alla locale amministrazione nel corso di un incontro che si è tenuto nell’aula consiliare del Comune di Lavello. «La lingua utilizzata da docenti e alunni, sia negli scambi tra di loro che nella produzione di elaborati spiega la dirigente Scuteri - sarà l’inglese, che sarà affiancato, a volte, dalla lingua del proprio Paese. Le principali finalità che ci si propone di perseguire con il progetto sono le seguenti: promuovere la cultura del risparmio energetico e della cura dell’ambiente; favorire la conoscenza e la pratica quotidiana del riciclaggio; suscitare - sottolinea Scuteri - l’interesse dei ragazzi intorno all’energia verde; sviluppare l’attitudine alla raccolta differenziata come pratica quotidiana». Tante, le iniziative che saranno messe in campo, dalla realizzazione di un logo alla diffusione delle attività attraverso i social network ed il web; dalla produzione di oggetti con materiale riciclato alla realizzazione di documenti multimediali, di brochure e di un dizionario multilingue. Ma non è tutto. Nell’arco di tre anni sono in programma «sei mobilità per docenti e studenti di terzo anno della scuola secondaria di primo grado», saranno piantati dieci alberi come simbolo di interesse e cura verso l’ambiente e ci saranno iniziative formative sul tema dell’ambiente come bene comune. Sono previste inoltre lezioni interdisciplinari su «come insegnare imprenditoria e risparmio energetico» e si punterà alla produzione di dvd e di dispositivi dimostrativi di risparmio energetico o di salvaguardia dell’ambiente». Associazioni, aziende, scuole ed enti pubblici sono stati tutti invitati a dare un sostegno. OPPIDO LUCANO OGGI A ROMA. SI TRATTA DI PASQUALE POLOSA Risparmio energetico un bando regionale le domande dal 17 novembre ShellInventaGiovani All’«Oscar green 2014» aperte le iscrizioni c’è anche un’azienda lucana l Caaf Cgil un bando per il risparmio energetico. Dal 17 novembre è possibile presentare le domande. «La Regione Basilicata mette a disposizione 10 milioni di euro, per l’efficientamento energetico degli edifici tramite una serie di misure finalizzate a ridurre i costi dell’energia. Sarà possibile consegnare la domanda dal 17 novembre 2014 al 19 gennaio 2015», così il presidente del Caaf Cgil Basilicata Michele Andriulli. L’obiettivo della misura varata dalla regione Basilicata, che condividiamo in pieno, è un effettivo risparmio sulle bollette di luce e gas, intervenendo sulle abitazioni private con un grande piano diefficientamento energetico. Diversi gli interventi inclusi: dall’installazione degliimpianti fotovoltaici, all’installazione degli impianti solari per la produzione di acqua calda per usi sanitari, dagli interventi di miglioramento delleprestazioni energetiche dell’involucro edilizio a quelli per ottimizzare la resa degli impianti diclimatizzazioneinvernale fino all’installazione di sistemi di riscaldamento alimentati a biomasse combustibili. l Sono aperte le iscrizioni al Workshop «Idee Brillanti» del programma Shell InventaGiovani, che si terrà il giorno 19 Novembre 2014, presso l’Aula Multimediale dell’Università Degli Studi della Basilicata, in contrada Macchia Romana, sede di Potenza. La partecipazione al Workshop è completamente gratuita. Per iscriversi al Workshop basta andare sul sito internet: www.inventagiovani.it, oppure chiamare al numero di telefono: 0975/354135 entro e non oltre il giorno 17 Novembre 2014. Shell InventaGiovani, programma per la Basilicata, di Shell Italia E&Pè parte del progetto Shell LiveWIRE, un programma di investimento sociale e sviluppo sostenibile promosso da Royal Dutch Shell e svolto in partnership esclusiva con una società no profit inglese leader nel campo dello sviluppo economico. Si tratta di un’iniziativa, lanciata nel Regno Unito nel 1982, volta a promuovere e supportare l’imprenditorialità giovanile e che mira ad aiutare i giovani di tutto il mondo a valutare se l’avvio di un’attività imprenditoriale possa rappre- sentare per loro una carriera percorribile e realizzabile. L’obiettivo del progetto è dare supporto, formazione e fornire servizi di orientamento e consulenza ai giovani potenziali imprenditori di domani, che abbiano un’idea di business. Tutti i progetti LiveWIRE del mondo condividono alcune caratteristiche, attività e servizi. L’approccio allo sviluppo e all’implementazione del programma in ogni singolo Paese è però unico e specifico, garantendo così il rispetto della cultura, delle tradizioni e del contesto locale. InventaGiovani quindi è parte di un progetto globale che coinvolge ad oggi 14 Paesi in tutto il mondo, ma propone attività di formazionespecifiche per i giovani domiciliati in Basilicata di età compresa tra i 18 e i 35 anni, ponendo l’accento sulla vocazione territoriale e sulle esigenze imprenditoriali e lavorative della popolazione giovanile lucana. Il programma è patrocinato da Regione Basilicata, Confindustria Basilicata e dall’Università degli Studi della Basilicata. l Anche quest’anno una giovane realtà imprenditoriale lucana è finalista del concorso nazionale «Oscar green 2014». Si tratta dell’azienda agricola Pasquale Polosa di Oppido Lucano. Apre dunque oggi il salone «Il Made in Italy creativo che batte la crisi». La prima giornata del concorso nazionale è dedicata ai giovani italiani che in tutte le Regioni non cercano il lavoro ma lo inventano, creando sviluppo ed occupazione sul territorio nazionale con la dimostrazione di esperienze concrete, consigli pratici e il primo studio su «L’impatto della crisi sulle scelte professionali dei giovani italiani», alla vigilia della conclusione della consultazione pubblica «la buona scuola». L’appuntamento con le storie di chi è rimasto in Italia per essere protagonista di una svolta generazionale anche nell’economia è stamani alle ore 9,30 apresso il Centro Congressi «Rospigliosi» di Roma dove saranno esposte, con dimostrazioni pratiche, le esperienze di successo più innovative dei giovani finalisti al concorso’ «Oscar Green», il premio per l’innovazione con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Anche quest’anno la Basilicata ha un proprio rappresentante nella corsa per l’Oscar Green Categoria Stile e Cultura di Impresa: l’Azienda Agricola Pasquale Polosa di Oppido Lucano, che coltiva in particolar modo canapa (cannabis sativa). Ad incontrare gli Steve Jobs del Made in Italy ci saranno tra gli altri Maurizio Martina (Ministro delle Politiche Agricole), Stefania Giannini (Ministro della Pubblica Istruzione), Marco Gay (Presidente Giovani Confindustria), Maria Letizia Gardoni (delegata Coldiretti Giovani Impresa) e Roberto Moncalvo (Presidente Coldiretti) che discuteranno su «La via italiana al progresso» per conciliare la crescita del Pil al benessere. Sarà presente il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino. Con l’occasione sarà presentato il primo studio su «L’impatto della crisi sulle scelte professionali dei giovani italiani» nell’ambito del Dossier su «Lavorare nella green economy». RASSEGNASTAMPA MATERA CITTÀ I IX Venerdì 14 novembre 2014 LE ZONE INDUSTRIALI RIUNIONE DEGLI OPERATORI Gli imprenditori si sono autoconvocati per nuovamente il problema. E per NUOVI APPELLI PER UN SOSTEGNO denunciare l’allacciamento al gas che costa tantissimo La sicurezza che non c’è imprenditori esasperati Furti nell’area di La Martella, ennesimo appello da chi produce ENNESIMA DENUNCIA La mancanza di sicurezza a La Martella è stato il motivo principale dell’incontro di gran parte degli imprenditori insediati nella zona (30 su 52). Un’autoconvocazione in piena regola, tenutasi nella sede dell’azienda Ferrowork EMILIO SALIERNO l Quelle immagini viste grazie alle telecamere li hanno davvero spaventati. Gli ultimi assalti dei ladri nell’area industriale di La Martella hanno fatto aumentare la tensione tra gli imprenditori della zona produttiva. Assistere a dei veri e propri «commando» all’opera mentre assaltano le strutture aziendali non è roba su cui si può sorvolare tanto facilmente. La mancanza di sicurezza in quella zona è stato il motivo principale di un incontro tra gli imprenditori di La Martella (30 su 52 erano presenti). Un’autoconvocazione nella sede della Ferrowork. Gli imprenditori sono esasperati per i furti che subiscono e soprattutto per le modalità particolarmente spavalde con cui i ladri agiscono. Insomma, non ne possono più di quanto accade da quelle parti, dopo numerosi appelli sulla questione. Se a questo si aggiungono altri elementi che incidono negativamente sull’attività produttiva, allora il quadro negativo è completo. A La Martella, l’altra sera, è stata anche discussa la vicenda del metano, che è finalmente arrivato nell’area industriale, ma non basta perché per poterlo utilizzare bisogna pagare l’ira di Dio. «La società che si è aggiudicata la gara hanno rilevato i titolari delle aziende - chiede costi esagerati per l’allacciamento, in particolare per l’acquisto del gruppo di riunione». E poi le spese di gestione per i servizi del Consorzio industriale, tra cui pubblica illuminazione, manutenzione del verde e delle strade: «Paghiamo due volte per gli stessi servizi - hanno ribadito - in quanto versiamo il contributo al Consorzio e quello per la Tasi, cioè la Tassa sui servizi indivisibili, al Municipio». Un altro aspetto sollevato è quello della fibra ottica. In questo caso, tuttavia, pare che che la soluzione sia dietro l’angolo perchè l’affidamento della rete è imminente. Ma l’assillo più forte per le aziende sono i furti. Non è accaduto granché dopo le ultime scorribande e le sollecitazioni per la sicurezza arrivate da più parti. E così spes- GLI ASSALTI Le immagini delle bande all’opera incutono oramai terrore so si parla di La Martella e Jesce come di terre di nessuno. Mesi fa, i responsabili di 20 aziende si riunirono per capire come frenare gli assalti. E l’altra sera, nel nuovo confronto a La Martella, hanno ribadito «di essersi espressi sin troppo su questa vicenda», chiarendo che «alle già note dif- ficoltà che subiamo a causa del contesto economico non favorevole, non possiamo aggiungere i danni derivanti dai furti». I «colpi» in danno delle aziende sono spesso consistenti. Un salottificio lamentò una perdita di circa 200mila euro. Le bande, quando agiscono, lo fanno in maniera indisturbata, portando via tutto ciò che riescono a caricare sui mezzi pesanti a bordo dei quali piombano nella zona industriale. Il servizio privato di vigilanza copre la fascia oraria dalle 21 alle 6, ma dal lunedì al venerdì, e con le aziende chiuse negli altri giorni, i ladri hanno gioco facile. La storia delle aree industriali di Matera è stata costellata di numerosi problemi, basti pensare alla questione, che a lungo ha tenuto banco, della gestione dei rifiuti. Intanto, sul problema della sicurezza, Confapi e Confindustria stanno per chiedere un incontro al Consorzio per lo sviluppo industriale. OPERE STRADALI INCONTRO TRA CONFAPI E ANAS «I diritti di subappaltatori e fornitori del settore lavori pubblici vanno tutelati» l Salvaguardare il tessuto delle piccole e medie imprese locali che operano nel settore dei lavori pubblici, con particolare riguardo per quelli stradali. Questo il tema al centro dell’incontro promosso da Confapi Matera tra i vertici dell’associazione, le imprese che operano nella segnaletica stradale e il Compartimento Anas di Basilicata. Il presidente della sezione edili, Michele Molinari, dato atto all’ing. Roberto Sciancalepore della volontà dell’Anas di sostenere insieme all’associazione un’interlocuzione all’insegna del dialogo, ha sottolineato l’urgenza di perseguire l’obiettivo comune di tutelare il territorio guardando con attenzione anche alle piccole e medie imprese. Il presidente ha infatti evidenziato come la sofferenza delle grandi imprese vincitrici degli appalti finisca per scaricarsi quasi completamente sui fornitori e subappaltatori. È noto che i subappaltatori, ma soprattutto i fornitori, sono l’anello debole della catena in quanto scarsamente tutelati dalle norme legislative e contrattuali, quando non debbano anche scontrarsi con l’atteggiamento poco collaborativo dei committenti. Solo in provincia di Matera sono numerosi gli esempi in cui le grandi imprese hanno accumulato debiti verso fornitori e subappaltatori, lasciando i primi sul lastrico perché privi di tutela giuridica e destinando ai secondi le briciole che residuano dalle ormai abusate procedure di concordato preventivo. La normativa vigente prevede il pagamento diretto dei subappaltatori. Per i fornitori la situazione è peggiore, non avendo essi altra tutela giuridica se non quella meramente civilistica delle procedure esecutive. INFRASTRUTTURE SU INIZIATIVA DELLA SOCIETÀ WIN FLY CHE GESTISCE L’AVIOSUPERFICIE INFRASTRUTTURE DOPO IL DENARO DELLA REGIONE A PONTECAGNANO Santarsia: «Una battaglia vinta dal Consorzio industriale» La Cisl: «L’aviosuperficie deve diventare aeroporto della regione» Domani pista Mattei a porte aperte per mostrare le sue potenzialità PIERO MIOLLA l Un’open day per mostrare le potenzialità di quello che potrebbe diventare l’aeroporto di Basilicata. È in programma domani sull’aviosuperficie “Mattei” di Pisticci, su iniziativa della Win Fly, la società che gestisce l’infrastruttura di proprietà del Consorzio per lo sviluppo industriale. La pista Mattei, dunque, apre le sue porte: dalle 9 saranno organizzati voli dimostrativi con un aereo da 9 posti, alcuni velivoli da 2/4 posti, elicotteri e persino una mongolfiera. All’iniziativa parteciperanno i parlamentari lucani, l’assessore regionale alle Infrastrutture Aldo Berlinguer, consiglieri regionali, sindaci dell’area jonico-basentana e limitrofe, oltre che imprenditori e operatori turistici. In dubbio la presenza del presidente della Regione, Marcello Pittella, impegnato altrove. Condizioni meteo permettendo, il primo decollo avverrà alle 9.30 in punto: ne seguiranno poi altri due a distanza di circa un’ora l’uno dall’altro. Alle 13, invece, sarà allestito un buffet e, subito dopo, nella sala di attesa passeggeri, sarà organizzato una breve conferenza stampa per illustrare le attività e le linee guida messe in campo dalla Win Fly per la gestione dell’aviosuperficie. «L’obiettivo della Win Fly e del Consorzio per lo sviluppo industriale – recita una nota – è quello di rendere il territorio sempre più consapevole delle potenzialità dell’infrastruttura che certamente può diventare strategica per lo sviluppo economico e produttivo di tutta la regione». Resta da capire come si inserisce in queste aspirazioni la scelta della Regione di stanziare 9 milioni di euro per l’aeroporto di Pontecagnano, nel Salernitano, invece di puntare tutto su un’infrastruttura in territorio lucano. «Quella dell’aviosuperficie Mattei di Pisticci scalo – ha evidenziato il commissario del Consorzio industriale, Gaetano Santarsia – è una delle battaglie che il Consorzio ha vinto in questi anni. Dalla Basilicata si può volare come abbiamo dimostrato in passato e come dimostreremo an- LE AMBIZIONI «Può diventare strategica per lo sviluppo economico di tutta la regione» ARRIVA L’OPEN DAY La pista Mattei. Domani voli dimostrativi in aereo da nove posti, elicottero e mongolfiera che sabato: ora bisognerà che tutto il territorio e le istituzioni si approprino di questa infrastruttura per renderla sempre più efficiente e funzionale alle esigenze della nostra comunità». Sulla scelta di Pontecagnano, la Win Fly ha parlato di «scelta non negativa: non abbiamo elementi – dice Francesco D’Ambrosio – per dire che sia tale e, in virtù della legge regionale della legge numero 26/14, crediamo si vada nella direzione di sviluppare il settore aeronautico in Basilicata attraverso Pontecagnano, Pisticci e Grumento. Dopo il primo passo ci aspettiamo il secondo, cioè un omologo investimento su Pisticci, tenendo conto della diversità delle due strutture». l «L'aviosuperficie di Pisticci, opportunamente potenziata, può svolgere una fondamentale funzione di connessione al servizio dei crescenti flussi turistici verso Matera e a supporto delle piccole e medie imprese agroalimentari del Metapontino che avrebbero così la possibilità di raggiungere i grandi mercati nazionali in tempi ancora più rapidi». Così il segretario regionale della Cisl, Giuseppe Amatulli, sul dibattito in corso sul futuro della pista Mattei. «È positiva e ci sentiamo di sposare la richiesta inoltrata dal Comune di Pisticci al presidente Pittella di fare della pista Mattei un aeroporto regionale a vocazione turistica e commerciale. L'adesione di molte amministrazioni comunali è un segnale di attenzione e della maturata consapevolezza che per uscire dall'isolamento storico la nostra comunità deve imparare a coltivare l'ambizione, seppure con misurato realismo. Qui non si chiede di costruire un aeroporto internazionale, bensì di dare una risposta moderna al bisogno di mobilità da e per la Basilicata, anche per sfruttare adeguatamente l’opportunità offerta da Matera 2019». «Non abbiamo del tutto condiviso – continua il segretario della Cisl – la scelta della Regione di investire 9 milioni di euro nella società di gestione dello scalo di Pontecagnano, ma riteniamo che in questa fase sarebbe controproducente armare una contesa campanilistica e innescare un contenzioso amministrativo, anche perché il Costa d'Amalfi, destinatario di ingenti finanziamenti nazionali, e l'aviosuperficie di Pisticci sarebbero comunque infrastrutture diverse come bacini e funzioni ma complementari. Tutte le energie vanno ora concentrate per mettere in piedi una pressante azione di lobby nei confronti della Regione – conclude Amatulli – affinché si investa concretamente sulla pista Mattei per farne un moderno e attrezzato aeroporto di terzo livello». RASSEGNASTAMPA X I MATERA CITTÀ UNA LUNGA ATTESA NEL RIONE PICCIANELLO Venerdì 14 novembre 2014 LE MAGLIE STRETTE L’intervento nell’ambito dei Fondi di sviluppo e coesione potrebbe essere finito nel mirino della spending review GUARDIA ALTA «Bisognerebbe fare in modo che ci sia già il bando all’inizio del 2015 affinché l’opera venga appaltata», dice Montemurro della Cna Fabbrica del Carro, nessun segnale Non ci sono tracce del finanziamento per il progetto di riqualificazione della piazzetta LA BOMBA D’ACQUA I vigili del fuoco al lavoro all’interno della Fabbrica del Carro dopo il violento nubifragio del 24 maggio che mise a rischio l’integrità del manufatto in cartapesta [foto Genovese] DONATO MASTRANGELO l Il progetto per la riqualificazione della Fabbrica del Carro nel rione Piccianello rimane ancora sulla carta. Al momento, infatti, non c’è ancora nessuna traccia del finanziamento che l’Amministrazione comunale aveva richiesto alla Regione Basilicata. Il timore è che, con la spending review sempre più rigorosa qualcosa possa essersi inceppato nel meccanismo per l’accesso alle risorse. Un capitolo di spesa che il Comune aveva inserito, con istanza alla Regione, negli interventi definiti nell’Accordo di programma sottoscritto con il ministero per la Coesione territoriale per un importo complessivo di 24 milioni di euro derivanti dal Fondo di Sviluppo e Coesione e destinati ad undici tipologie di intervento, tra cui, appunto, il recupero e l’adeguamento degli spazi dove viene realizzato il manufatto in cartapesta che rappresenta l’emblema della Festa della Bruna. Insomma Piazzetta del Carro, con buona pace di cittadini e fedeli, può ancora attendere a meno che anche la Regione Basilicata non batta un colpo. Un intoppo di non poco conto, quello che dovrebbe portare al restyling di un sito dove gli artigiani-artisti della cartapesta lavorano al Carro Trionfale che il 2 luglio, giorno in cui si celebra Maria Santissima della Bruna patrona della città, sfila per le strade prima di essere consegnato al tradizionale assalto in piazza Vittorio Veneto. Se il manufatto per l’edizione 2015 (i cui termini per la presentazione delle domande sono fissati al 2 dicembre prossimo) sarà giocoforza realizzato nella Fabbrica del Carro che versa in condizioni precarie, il rischio a questo punto, nella migliore delle ipotesi è che l’immobile riqualificato possa vedere la luce soltanto per il 2017. A questo punto, non resta che prendere atto della situazione e tamponare almeno le falle esistenti. Alcune toppe sono già state apposte dopo la violenta bomba d’acqua che si . Le altre notizie INCONTRO IN PREFETTURA Parrucchieri abusivi rafforzati i controlli n Al termine della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica dedicata ai temi dell’abusivismo nel settore della cura della persona e dell’esercizio delle attività di parrucchiere, il prefetto Luigi Pizzi ha deciso una intensificazione delle attività di controllo e di contrasto con l’impiego delle forze dell’ordine e la sensibilizzazione dei sindaci e delle polizie municipali. I provvedimenti seguono alla denuncia fatta nei giorni scorsi dalla Cna, la Confederazione degli artigiani, circa l’aumento dell’esercizio abusivo delle professioni, che danneggia le attività economiche legali, e dei rischi sul piano dell’igiene per i consumatori. ALL’HOTEL SAN DOMENICO abbattè sulla città lo scorso 24 maggio allagando la Fabbrica del Carro mentre l’artista Andrea Sansone era all’opera insieme ai suoi collaboratori. Il loro intervento fu provvidenziale per respingere la furia dell’acqua ed evitare che il Carro, quasi ultimato, potesse essere irrimediabilmente danneggiato. Sansone e i suoi amici dovettero abbandonare in fretta e furia pennelli e stucchi e recuperare le scope per ricacciare l’acqua che entrava dall’esterno. Poi sopraggiunse anche una squadra dei Vigili del Fuoco e la situazione ritornò alla normalità. L’anno prima ci fu un precedente ma la fortuna ci mise lo zampino. In quella circostanza del 2013, era d’estate, l’immobile fu praticamente invaso dall’acqua PRECARIETÀ Nel maggio scorso un forte nubifragiò mise a repentaglio il Carro INFRASTRUTTURE LA PROVOCAZIONE DELL’ON. LATRONICO «Franceschini prenda il treno da Palese» l «Suggerisco al ministro per i Beni e le Attività Culturali, Dario Franceschini, atteso a Matera lunedì, di raggiungere la città con il treno partendo dall'aeroporto di Bari così scoprirà che il capoluogo lucano non è per niente collegato in modo accettabile con la rete ferroviaria, nè da Bari con le Ferrovie Appulo Lucane a scartamento ridotto, nè con le Ferrovie dello Stato che si fermano a Ferrandina». L’invito lo ha rivolto l’on. Cosimo Latronico (Forza Italia). Franceschini è già stato a Matera e sa che l’unica ferrovia di cui la città dispone è quella a scartamento ridotto delle Fal, ma Latronico vuol ricordargli i disagi esistenti nei collegamenti giornalieri con Bari e con l’aeroporto di Palese. «Quello del collegamento ferroviario della città designata capitale europea della cultura per il 2109 – sostiene il parlamentare lucano – resta il tema dei temi se si vorrà usare questa occasione storica per connettere Matera con i circuiti della mobilità e portare i flussi internazionali verso il nostro territorio. Per quanto ci riguarda continueremo il nostro lavoro legislativo perché la rete ferroviaria connetta Matera e la Basilicata potenziando la linea ferroviaria Salerno-Potenza-Metaponto come previsto dall'articolo 3 comma 6 del decreto Sblocca Italia, da noi fortemente voluto, e ammodernando la rete Fal Bari-Matera con la realizzazione del secondo binario per garantire una percorrenza di 40 minuti». per le forti piogge ma i locali erano vuoti perchè la festa più attesa dai materani era ormai già stata celebrata. Non nasconde una certa preoccupazione, per i ritardi nell’iter progettuale relativo alla riqualificazione, il presidente provinciale della Cna Leo Montemurro. «A quanto pare la vicenda dei Fondi di Sviluppo e Coesione - afferma - si lega inevitabilmente con i nodi del Patto di Stabilità e del rispetto dei suoi vincoli. Oggi, sul progetto di adeguamento di Piazzetta del Carro, non c’è impellenza ma non occorre abbassare nell’auspicio che già nelle prime settimane del nuovo anno possano essere definiti termini e modalità per l’espletamento del bando e quindi dell’appalto per la riqualificazione dell’area. Ciò significherebbe partire con i lavori a Piccianello già dal 3 luglio prossimo e, nel contempo, individuare un sito provvisorio dove permettere agli artisti di lavorare per il Carro del 2016». Centrale termica e impianti elettrici Auditorium del Conservatorio «Duni» pubblicato il bando per l’adeguamento Sono state avviate le procedura di gara negoziata per i lavori di riattivazione dell'Auditorium di Piazza del Sedile del Conservatorio “E. Duni”. Ne dà notizia l’assessore ai Lavori Pubblici, Nicola Trombetta. La somma di 100 mila euro necessaria per l'intervento è interamente finanziata con fondi di Bilancio del Comune. Le imprese dovranno far pervenire la propria offerta entro le 12 del 26 novembre, mentre le operazioni di gara avranno inizio il 2 dicembre alle 10. I lavori riguarderanno la riqualificazione della centrale termica, la sostituzione della caldaia, la revisione dell'impianto elettrico e alcune opere in muratura. Tutti gli interventi sono finalizzati all'ottenimento del Certificato di Prevenzione Incendio (C.P.I.) necessario per l'organizzazione di eventi con presenza di pubblico. «Si tratta - dichiara Trombetta - di un intervento particolarmente atteso dal mondo della cultura, non solo cittadina, che ha espresso in più occasioni la mancata disponibilità di questo importante contenitore. Abbiamo accorciato al minimo di legge i tempi di espletamento delle procedure di gara per restituire nel più breve tempo la struttura alla sua destinazione. Si tratta di un primo, ma importante, investimento, in attesa che sia trasferito un ulteriore finanziamento riveniente dai Fondi di Sviluppo e Coesione e destinato alla riqualificazione dell'intero complesso, compresi gli ipogei di Piazza San Francesco». POLEMICHE DOPO I DUE SERVIZI IN POCHI GIORNI: «UNA BECERA STRATEGIA DENIGRATORIA» La Prefettura replica a Striscia «Le vetrate oscurate per proteggere obiettivi istituzionali» l «La più volte rimarcata opacizzazione delle vetrate della porta di accesso al Palazzo del Governo è soltanto una delle misure che si sono rese necessarie, allo scopo di realizzare una più efficace tutela della sicurezza dell’obiettivo istituzionale governativo, unitamente ad altre, quali il ripristino del rilascio dei “pass”, con contestuale deposito di documento di riconoscimento, per poter accedere agli uffici della Prefettura e la massima intensificazione del controllo del territorio a tutela non soltanto del Palazzo del Governo, ma anche degli altri obiettivi istituzionali presenti nel capoluogo e ciò in conseguenza sia della delicata situazione internazionale, che acuisce il pericolo di azioni a danno dei suddetti obiettivi istituzionali, sia della contemporanea proclamazione della città di Matera quale capitale europea della cultura per il 2019». La Prefettura risponde così alle “attenzioni” ricevute nel giro di «pochissimi giorni» dagli inviati di “Striscia la Notizia”, il programma di Canale 5, prima per denunciare gli abusi di dipendenti che non erano al lavoro pur avendo “timbrato” il pass e dopo per segnalare la decisione di opacizzare le vetrate della porta di accesso al Palazzo di Governo. Rimproverando agli inviati di “Striscia” di non aver rivolto analoghe attenzioni all’attività svolta dalla Prefettura e in prima persona dal prefetto «a beneficio della collettività locale, ed in particolare delle imprese, dei lavoratori e dei cittadini in genere, alcune delle quali hanno peraltro consentito di raggiungere livelli di eccellenza nella tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, permettendo alla città di Matera di essere collocata al primo posto nella speciale graduatoria nazionale dei capoluoghi di provincia in termini di sicurezza», il documento della Prefettura lamenta piuttosto «una incomprensibile e becera strategia denigratoria, nel vile tentativo, che sicuramente sarà frustrato, di gettare discredito sulla Prefettura e su quanti in essa vi operano, con sacrificio ed impegno quotidiano». Gli insegnanti di lingue straniere a congresso n Si aprono oggi nell’hotel San Domenico al Piano, in via Roma 15, i lavori del XXVI congresso nazionale e del seminario di studi organizzati dalla sezione della Basilicata dell'Anils, l’Associazione nazionale degli insegnanti di lingue straniere, in collaborazione con il Centro linguistico di ateneo dell'Università della Basilicata. Le giornate formative prevedono interventi di esperti di alto livello, conferenze, tavole rotonde, dibattiti e workshop sugli aspetti pratici e teorici dell'apprendimento e dell'insegnamento delle lingue maggiormente presenti nell'ordinamento scolastico nazionale. DALLA FORESTALE Sequestrati richiami illegali per quaglie n Durante un’operazione di controllo antibracconaggio, nelle campagne di Miglionico e Matera, il Corpo forestale dello Stato ha rinvenuto e sequestrato numerosi congegni elettromeccanici che riproducevano il verso delle quaglie. I congegni, occultati tra la vegetazione, all’interno di una borsa termica, consistevano in un riproduttore digitale, una batteria ed un altoparlante, dotati anche di timer per prevederne l’accensione e lo spegnimento ad orari prestabiliti. La strumentazione veniva utilizzata come richiamo acustico per la cattura illegale di animali selvatici, nel caso specifico di quaglie, in migrazione durante questo periodo. L’operazione si inserisce nella più complessa attività di prevenzione e repressione di reati venatori che il Corpo Forestale svolge nella provincia di Matera. RASSEGNASTAMPA MATERA PROVINCIA I XI Venerdì 14 novembre 2014 PISTICCI UNA NOTIZIA CHE STA FACENDO IL GIRO DEL PAESE CREANDO ALLARME E PREOCCUPAZIONE TRA I CITTADINI Concentrazioni di radioattività in sostanze trattate a Tecnoparco I dati degli uffici materani dell’Arpab proposti dal sito del Comune L’amministratore di Tecnoparco tranquillizza «Non c’è nessun . dato radiologico allarmante» PIERO MIOLLA l PISTICCI. Gli uffici materani dell’Arpab hanno rilevato in alcune sostanze provenienti dalle attività estrattive in Val d’Agri, trattate a Tecnoparco, «concentrazioni di radioattività solitamente non rilevate nelle matrici analizzate». Lo si apprende dal sito del Comune che ha chiesto all’Arpab, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale. di misurare la radioattività nell’impianto di Tecnoparco, a Pisticci scalo. La notizia ha subito fatto il giro del paese creando allarme e preoccupazione ma, soprattutto, producendo nei cittadini quesiti legittimi: se c’è davvero radioattività, i suoi valori sono rilevanti a tal punto da essere nocivi? Arpab ha misurato la radioattività nell’impianto di Tecnoparco su richiesta del Comune che ha poi pubblicato i risultato, precisando che sono in corso approfondimenti. I dati, trasmessi anche al Dipartimento regionale Ambiente e Territorio, si riferiscono a rilievi radiometrici effettuati l’8 ottobre per verificare lo stato radiologico di luoghi e reflui provenienti dalla Val d’Agri. Sono stati prelevati 4 campioni a Pisticci scalo e Ferrandina, 2 di fanghi secchi ed umidi, sempre negli impianti di Tecnoparco, e 2 di acqua di deiezione delle autobotti presenti presso nel piazzale di scarico a Pantaniello di Ferrandina. In pratica, l’attività di indagine si è dipanata tra il campo ed il laboratorio. Nei luoghi ispezionati, rende noto Arpab, non ci sono livelli di rilevanza radiologica. Per i campioni solidi, fanghi secchi ed umidi, sono state rilevate concentrazioni positive dei radionuclidi naturali evidenziati, ma notevolmente inferiori ai livelli di allontanamento previsti dalle normative. Per le acque di deiezione prese dalle autobotti, invece, pur mancando una tabella dei limiti con cui confrontare i dati, Arpab sottolinea che «sono state riscontrate concentrazioni di radioattività, soprattutto di alfa totale, solitamente non rilevate nelle matrici analizzate». In pratica, ha spiegato a titolo di esempio l’autrice della relazione, Camela Fortunato, se «per l’acqua potabile il livello di riferimento fissato dalla direttiva Ue è pari a 0,1 Bq/L, i valori dei campioni prelevati sono circa nove volte superiori». Al momento questo è l’unico dato certo: cosa significhi, però, non è ancora chiaro. Nel contempo, però, Arpab «in via cautelativa ritiene opportuno verificare lo stato radiologico ambientale con campionamenti e analisi periodiche di acque di scarico, acque di falda e acque superficiali, a valle e a monte dell’impianto». PISTICCI. «Siamo assolutamente e sereni perché i dati resi noti dall’Arpab, al di là della mancanza di un raffronto normativo preciso su alcuni campioni analizzati, in realtà chiariscono che non c’è nessun dato radiologico allarmante». L’amministratore delegato di Tecnoparco Valbasento, Michele Somma, dopo la diffusione dei dati sul sito del Comune di Pisticci chiarisce la posizione dell’azienda e precisa: «Arpab ritiene opportuno ef- fettuare uno screening continuo? Ben venga, sia per rassicurare cittadini ed opinione pubblica, sia perché questo dato va nella stessa direzione tracciata dal tavolo permanente istituito in Regione che si riunisce periodicamente». Serenità e spirito collaborativo, dunque, nelle parole di Somma che ha concluso: «A Pisticci scalo ci siamo anche noi tutti i giorni e, come i residenti, siamo molto attenti a tutto quel[p.miol.] lo che trattiamo». NELL’OCCHIO DEL CICLONE Tecnoparco a Pisticci scalo BERNALDA SCOPERTI DAI CARABINIERI MARCONIA DENUNCIATI DALLA POLIZIA UN ITALIANO E QUATTRO MAROCCHINI Carte prepagate clonate Gli versa addosso la birra quattro denunce per frode informatica e scoppia una rissa nel bar l BERNALDA. I Carabinieri della locale Stazione hanno denunciato in stato di libertà quattro persone, di cui due stranieri di nazionalità romena, e due italiani, una residente in provincia di Salerno e l’altra in quella di Taranto, per frode informatica. I quattro, stando alle conclusioni cui sono giunti i militari dell’Arma ed iniziate a seguito delle denunce presentate dagli interessati, avrebbero sostanzialmente clonato alcune carte prepagate di ignari cittadini residenti a Bernalda che, dopo alcuni accessi in rete, si sono ritrovate con le carte di credito svuotate. Le indagini, infatti, hanno permesso di risalire ai responsabili della frode che, a mezzo di connessioni internet, al fine di trarre un ingiusto profitto, con danno di persone ignare, effettuavano operazioni mediante alcune transazioni illecite con le carte postepay intestate ai denuncianti. Gli importi in denaro, fraudolentemente sottratti, del valore compreso tra i 200 ed i 500 euro, venivano poi traslati su conti di giochi online, scaricati su altre carte di credito e, infine, recuperati [p.miol.] mediante prelievi dai bancomat. l MARCONIA. Ha provocato un cittadino di nazionalità marocchina lanciandogli addosso il contenuto di una bottiglia di birra, scatenando una rissa che ha coinvolto complessivamente 5 persone. È accaduto in un bar di Marconia dove un italiano e quattro marocchini sono stati denunciati per rissa aggravata dall’uso di un oggetto contundente e lesioni personali dolose dalla Polizia di Stato del Commissariato di Pisticci, diretto da Gianni Albano. I poliziotti sono intervenuti dopo una telefonata alla sala operativa del Commissariato: una volante ha raggiunto il locale dove era in corso il furioso litigio. Poco prima dell’arrivo della Polizia, però, i contendenti sono riusciti a fuggire dileguandosi: sul posto, quindi gli agenti hanno trovato solo il gestore del bar con alcuni avventori, sconcertati per l’intensità della violenza a cui avevano assistito. Verificata la conservazione dello stato dei luoghi, gli operatori hanno acquisito le testimonianze dei presenti, cui ha fatto seguito l’attività di indagine, condotta di- DOPO CALCI E PUGNI Coinvolta anche una donna che ha colpito la vittima con una bottiglia rettamente dal responsabile del settore volante del Commissariato, che ha permesso di incastrare alla perfezione tutti i pezzi del puzzle dell’episodio. La Polizia ha accertato che, dopo il lancio della birra, il ma- NOVA SIRI DOPO IL TAGLIO DEL NASTRO IL NUOVO TRACCIATO È APERTO A METÀ le altre notizie Un bluff l’inaugurazione della Jonica si viaggia sulla vecchia arteria BERNALDA CONSIGLIO COMUNALE Decreto «Sblocca Italia» e vertenza degli ex lavoratori in mobilità Il tratto in direzione Reggio Calabria-Taranto è ancora un cantiere Cantiere infinito Quanto tempo ancora durerà il calvario? NOVA SIRI. Da Rocca Imperiale (Cosenza) sul tratto di statale 106 Jonica che arriva in agro di Rotondella, pullman, tir, auto, sono costretti a viaggiare su una sola e pericolosa corsia di marcia. Con un volume di traffico notevole. Ed in pochi rispettano i limiti di velocità. Le condizioni della strada, un cantiere, rendono le cose più complicate. Ed il famigerato semaforo funziona ancora o no? Funziona a metà, a luce gialla lampeggiante. Pronto a rientrare in azione. Quanto tempo durerà il “calvario” di Nova Siri? [fi.me.] FILIPPO MELE l NOVA SIRI. Inaugurazione bluff della variante della statale Jonica il 5 novembre scorso. La direzione Reggio Calabria-Taranto è ancora tutta un cantiere. E si viaggia sulla vecchia arteria. Lo abbiamo scoperto ieri nel corso di un nostro sopralluogo dopo la segnalazione di un lettore. La variante, cioè, è stata aperta solo a metà, nella direzione Taranto-Reggio Calabria, dopo il taglio del nastro in pompa magna ed in stile prima Repubblica di 10 giorni fa. Spontanea la domanda: fidarsi o non fidarsi dell’Anas? Era stata proprio l’Azienda autonoma delle strade a comunicare l’apertura al traffico della nuova 106 raddoppiata a 4 corsie, 2 per ogni senso di marcia con spartitraffico centrale più banchine laterali e senza pericolosissimi accessi a raso. Ed i giornalisti erano accorsi a seguire l’evento sorbendosi anche una decina di discorsi dei personaggi intervenuti al taglio del nastro. «Oggi – tuonarono tutti gli intervenuti – è un grande giorno. Finalmente si apre la nuova Jonica e va in pensione il famigerato semaforo posto all’incrocio con la Statale Sapri-Jonio». Dimenticandosi, ovvio, dei 35 anni di litigi tra le opposte fazioni partitiche del centro metapontino divise sul tracciato della nuova statale a secondo dei propri interessi elettorali. Ma tant'è. Giornali e tv scrissero, Gazzetta compresa, dell’inaugurazione e dell’apertura al traffico della variante di Nova Siri. Nessuno disse nell’occasione che l’inaugurazione avveniva per metà. Solo, cioè, per la direzione Puglia-Calabria e non per quella Calabria-Puglia. Così, dopo la segnalazione di Giovanni Lasalandra, esponente del M5S («Ma cosa hanno aperto se ancora ci sono e ci saranno lavori in corso? Vuoi vedere che sapevano rocchino ha reagito con veemenza, aiutato da tre suoi connazionali, tra cui una donna. I marocchini si sono scagliati con calci e pugni contro l’italiano che, trattenuto per la maglia dalla donna, è stato pure colpito alla testa con una bottiglia di vetro, riportando lesioni. Gli aggressori hanno desistito dalla loro condotta solo quando hanno percepito l’imminente arrivo della Polizia e sono fuggiti. L’acquisizione di testimonianze e altri elementi ha consentito di chiudere il cerchio e di identificare i soggetti coinvolti, tutti denunciati poiché le loro condotte hanno contribuito alla determinazione della lite, scoppiata, probabilmente, per una relazione sentimentale tra l’italiano e una marocchina, parente dei connazionali intervenuti. [p.miol.] n Si occuperà di temi economici, sociali e ambientali di levatura nazionale, con ricadute locali, il Consiglio comunale di Bernalda, convocato per oggi, alle 17, nella sala consiliare di via Marconi. All’ordine del giorno la discussione sul decreto “Sblocca Italia”. Tra i temi di dibattito anche lo stato sociale dei lavoratori della ex mobilità che da circa due mesi protestano davanti a Palazzo di Città. Si parlerà, inoltre, di raccolta differenziata in risposta a un’interrogazione del gruppo di minoranza “Svolta di centrodestra”. [an.mor.] del maltempo?», siamo andati a verificare. Ed effettivamente aveva ragione il nostro lettore. Ieri, dopo aver percorso in appena 6 minuti il tratto ammodernato da Rotondella a Rocca Imperiale (Cosenza), ci abbiamo impiegato almeno 5 volte tanto per il percorso inverso. Da Rocca Imperiale, cioè, sino all’agro di Rotondella, le due nuove corsie per senso di marcia sono interdette alla circolazione. Vi sono ancora lavori in corso in più punti. Lavori di una certa entità. Che non si sa quando finiranno. Speriamo che al termine ci risparmino un nuovo taglio del nastro. FIDARSI DELL’ANAS? Dieci giorni fa l’inaugurazione della variante sulla statale 106 Jonica [foto Mele] ROTONDELLA CONVEGNO ALL’ENEA Sicurezza, i modelli di gestione sui luoghi di lavoro n Si terrà a Rotondella oggi, nel centro ricerche Enea della Trisaia, un convegno sul tema “Sistemi di gestione della sicurezza e salute sui luoghi di lavoro (Sgsl): testimonianze a confronto”. L’iniziativa è organizzata in occasione del decennale della Certificazione del sistema di gestione integrato del centro ed è promossa dall’Enea, in collaborazione con Aias (Associazione Italiana ambiente e sicurezza), per offrire «un momento di confronto tra organizzazioni pubbliche e soggetti pri[fi.me.] vati nell’applicazione dei Sgsl». RASSEGNASTAMPA XII I LETTERE E COMMENTI Venerdì 14 novembre 2014 LIBERA POTENZA * PIERO LACORAZZA * Lettera aperta ai ragazzi Sblocca Italia ricorso alla Consulta e idea Chiamparino G razie a tutte quelle ragazze e a gnere ogni possibile tentativo di risveglio vostra freschezza e il vostro entusiasmo quei ragazzi che in questi gior- delle coscienze di questa nostra martoriata con la tenacia e la costanza di chi questa ni stanno manifestando per dire terra, da troppo tempo assopita e rasse- battaglia la combatte da anni. no alle estrazioni petrolifere gnata. Continuate così, facendo attenzione a chi nella nostra regione e al tentativo di esproGrazie per la ventata di novità, di libertà, cerca si strumentalizzare la vostra giovane priare le istituzioni locali e i cittadini del di coraggio che state portando in una terra età e a quelli che, in virtù di essa, non vi diritto di decidere sul dericonoscono pari diritto stino del proprio territodi cittadinanza. rio. Restate liberi, non acForse non conoscete il contentatevi di quello “numero dei pozzi di peche altri vi raccontano, trolio” che stanno riduapprofondite, abbiate facendo il nostro territorio me e sete di conoscenza, a un colabrodo; chissà, indi verità, di libertà e di vece, se è noto ai nostri giustizia e chissà che le politici (aspetteremo, per vostre gesta possano rapciò, un’inchiesta giornapresentare un terremoto listica ad hoc) che, a difche smuove quella zavorferenza di voi giovani, sora che da troppi anni apno quelli che prendono le pesantisce le nostre gamdecisioni sul nostro fube e offusca le nostre turo, sottraendosi, spes- PROTESTA Il corteo degli studenti, mercoledì scorso, a Potenza [foto Tony Vece] menti. so, al confronto con i citAlla politica, a tutti tadini che dovrebbero rappresentare. nella quale in troppi hanno deciso di non noi, il compito di raccogliere quel grido che Voi avete, però, compreso che non si può lottare, di nascondere la testa sotto la sab- si alza dai nostri figli. Abbiamo il dovere di più chinare la testa di fronte a un potere bia, di non disturbare il manovratore, anzi ascoltarvi, di confrontarci con voi e di che vi sta privando del presente prima di inchinarsi troppo spesso al suo volere. costruire insieme un mondo migliore. [* Associazione] ancora che del futuro e che tende a speTroviamo il modo di mettere insieme la COSIMO LATRONICO * Per la Corte d’Appello di Potenza U n’interrogazione a risposta scritta ho presentato al Ministro della Giustizia in merito al rischio chiusura della Corte d’Appello di Potenza, che verrebbe accorpata ad un Tribunale fuori regione. Una simile scelta comporterebbe in Basilicata lo smembramento di altri uffici giudiziari come Procura Generale, Tribunale di Sorveglianza, Tribunale e Procura Minorenni, Procura Distrettuale Antimafia, Tribunale del Riesame, con gravi ricadute sul piano della legalità e sui costi economici a danno dei cittadini e degli operatori della giustizia regionale. Ma non solo, la riduzione dell’efficienza del sistema giudiziario nel distretto di Potenza comporterebbe la riduzione delle forze dell’ordine e una minore difesa del territorio e pericolose ingerenze della criminalità presente nei territori circostanti. Poi la prevista soppressione della Corte di Appello, non comporterebbe alcun risparmio di spesa atteso che il personale rimarrebbe in servizio presso la sede di futura destinazione e dall'altro, non potrebbero comunque dismettersi i locali attualmente destinati a sede della Corte, nell'ambito del Palazzo di Giustizia; anzi produrrebbe un indubbio notevole aggravio di spesa a carico dei cittadini lucani per l'accesso alla tutela giurisdizionale con pesanti ricadute sul tessuto economico e sociale di tutta la regione. Per queste ragioni chiedo al Ministro se reputi che ci siano i presupposti per ritenere fondate tali preoccupazioni sulla chiusura distretto giudiziario lucano. [* Deputato lucano di Forza Italia] DEPUTATO L’on. Cosimo Latronico (Fi) ALDO RADICE * Perché Matera è senza treni Fs C iclicamente alcune questioni ritornano con una puntualità cronometrica da parte di chi non dismette i panni della stupidità, perché profondamente innamorato delle proprie idee senza averne mai verificato una credibile e razionale praticabilità. Qualcuno, dopo che Matera è stata designata Capitale Europea della Cultura per il 2019, ritiene dover riproporre il tema dell'assenza delle Ferrovie dello Stato. Per intanto non è vero che Matera sia senza ferrovia, vi sono le FAL (le Ferrovie Appulo Lucane). Le ragioni per cui non ha le FF.S è che per superare le significative pendenze per raggiungerla deve avere binari a scartamento ridotto, ossia più ristretti rispetto a quelli ordinari. Ma la testardaggine di molti, tra cui anche qualche politico, ha spinto il Ministero dei Trasporti a finanziare per decenni, non ricordo quante migliaia di lire prima, di euro dopo, il tratto Ferrandina-Matera. Una montagna di soldi buttati al vento per 20 chilometri circa da realizzarsi in terreni calancosi, in un'area con sottostanti giacimenti gassosi, con gallerie prima in terreni franosi e con ponti poi per superare le profonde gravine. E poi per quale utenza? Nessuno ancora oggi ci potrebbe dire quale utenza locale ne usufruirebbe e in che misura rispetto ad un investimento così massiccio. E per andare dove? Questa tratta non avrebbe alcun senso se non si ponesse in collegamento con la Puglia, specificatamente con Bari, per incrociare le altre FF.S CITTÀ Una veduta panoramica della città di Matera . e le altre modalità di trasporto, quali autostrade, aeroporti, porti. Un'altra montagna di soldi per realizzare o ex novo la tratta Matera-Altamura-Bari o per adeguare le FAL da sistema ridotto a quello ordinario. Se si ipotizzasse quest'ultima soluzione o allargando i binari o aggiungendone un terzo, in ambo in casi, si avrebbe un danno incredibile per le FAL perché verrebbe interrotto e posto in crisi l'unico tratto remunerativo e chissà per quanto tempo. In alternativa vi sarebbero i soliti bus sostitutivi, con un aggravio del trasporto su gomma ed un ulteriore intasamento della città di Bari. Oggi non è più tempo di proporre fantasie che avrebbero solo un costo economico e sociale non più sostenibili. Oggi vanno fatte cose concrete e realmente utili. I desiderata inutili, se non proprio dannosi, rilanciati da parte di qualche sciocco o di qualche politico che deve ancora dimostrare a se stesso di esistere, li realizzasse con i propri fondi non con quelli pubblici. Matera è sopravvissuta sino ad oggi anche senza FF.S, anzi questa circostanza non ha minimamente influenzato la decisione di designarla Capitale Europea della Cultura. Fa dunque bene il Sindaco Adduce a non cavalcare una vera e propria corbelleria, come qualche altro ha fatto bene a desistere nel richiedere l'aeroporto a Potenza. [* già Presidente del Consiglio regionale della Basilicata] REGIONE Il presidente del Consiglio, Piero Lacorazza (foto Tony Vece) e (sotto) Sergio Chiamparino . S i apre uno spazio per Sblocca Italia e Titolo V della Costituzione. La posizione di Sergio Chiamparino indica un percorso per mantenere il principio di leale collaborazione fra Stato e Regioni. Impugnare l’art. 38 fa parte della normale dialettica, la Basilicata può ancora giocare un ruolo. La posizione assunta dal presidente della Conferenza delle Regioni Chiamparino, che ha indicato al Governo un percorso da esplorare e da seguire per mantenere nel tempo, anche con la riforma del Titolo V, il principio di leale collaborazione fra Stato e Regioni, ci invita a riflettere su quanto sia difficile evitare che vi sia una concorrenza di materia fra Stato e Regioni su varie tematiche e dimostra che il tema delle prerogative delle Regioni non è definitivamente risolto e si apre uno spazio di intervento che va pienamente utilizzato. Chiamparino infatti ieri, su queste questioni, ha proposto una legge bicamerale che regolamenti e definisca il campo di materie proprio delle Regioni e dello Stato per evitare il rischio di far rientrare dalla finestra quello che si vorrebbe scacciare, giustamente, dalla porta, osservando inoltre che “tutti i grandi Paesi federali hanno nella concorrenzialità delle materie il loro caposaldo”. Voglio ricordare che la stessa Conferenza dei Consigli regionali, come ribadito più volte dal presidente Brega, ha condiviso questo percorso lavorando insieme ai governi regionali sulle proposte di modifica costituzionale. Di certo la posizione di Chiamparino ci dice che la questione del passaggio delle competenze su diverse materie (energia, urbanistica) dalle Regioni allo Stato, previsto dalla riforma del Titolo V ed anticipato (impropriamente) dal decreto sblocca Italia divenuto ormai legge, non è chiusa definitivamente. Per questo, pur confermando l’apprezzamento sincero per il lavoro svolto dai parlamentari e dalla Regione sullo sblocca Italia, e al di là di ogni discussione astratta sul petrolio, credo che impugnare l’art. 38 (dopo, peraltro, aver già impugnato l’articolo 36) rientrerebbe nella normale dialettica fra il Governo e le Regioni, in un momento di incertezza che richiede a mio parere il pronunciamento della Consulta. Si tratta inoltre di verificare se sia possibile intervenire anche con la legge di stabilità per correggere lo sblocca Italia. La Basilicata, dunque, può ancora giocare un ruolo, facendo tesoro anche dei pronunciamenti che la Conferenza delle Assemblee legislative regionali ha assunto all’unanimità sul decreto sblocca Italia, per ripristinare con maggiore chiarezza e nettezza un giusto equilibrio tra interesse strategico nazionale e interesse del territorio. Le stesse Assemblee dell’Abruzzo, della Puglia, della Campania hanno approvato ordini del giorno che richiamano le posizioni condivise in Conferenza sulla questione idrocarburi e partecipazione delle Regioni alle decisioni in materia. Con la consapevolezza che, in tema di estrazioni petrolifere, c’è un problema che riguarda anche noi, e sta nella capacità della politica e delle istituzioni di migliorare la rete dei controlli ambientali e di dotare la Regione di strumenti di pianificazione e programmazione adeguati e non più rinviabili. [* Presidente del Consiglio regionale della Basilicata] RASSEGNASTAMPA corriere.it «Accordo più solido che mai» Ok a preferenze e soglia al 40% Un’ora e mezzo di «faccia a faccia» sulla legge elettorale Divergenze su soglia minima di ingresso e su attribuzione del premio alla lista. La minoranza Pd «boccia» l’intesa di Redazione Online Berlusconi lascia palazzo Chigi dopo l’incontro con Renzi (Ansa) Berlusconi lascia palazzo Chigi dopo l’incontro con Renzi (Ansa) shadow Ok a preferenze e a soglia al 40 per cento, divergenze su soglia minima d’ingresso e attribuzione del premio di maggioranza. Anche se differenze restano, l’accordo c’è. E anzi «è più solido che mai». È la conclusione dell’incontro lampo, circa un’ora e trenta, per concordare i dettagli dell’accordo sull’Italicum a palazzo Chigi tra il premier Renzi e il leader Fi Berlusconi. Il vertice finisce con un comunicato congiunto che parla della necessità di «dare all’Italia un vincitore certo la sera delle elezioni». (LEGGI IL TESTO INTEGRALE CONGIUNTO DELL’INTESA). L’impianto del patto sta in queste parole, vergate dopo un’ora circa dal termine del «faccia a faccia»: c’è la «comune volontà di alzare al 40 per cento la soglia dell’Italicum - è l’assicurazione che arriva dalla nota - e dall’introduzione delle preferenze dopo il capolista bloccati nei 100 collegi». Le divergenze su soglia minima e premio maggioranza Restano delle divergenze tra Pd e Fi. Ed è la stessa nota congiunta a rilevarle, sia pure all’insegna dell’ottimismo. «Le differenze registrate sulla soglia minima di ingresso e sulla attribuzione del premio di maggioranza alla lista - si legge nella nota - anziché alla coalizione, non impediscono di considerare positivo il lavoro fin qui svolto e di concludere i lavori in Aula al Senato dell’Italicum entro il mese di dicembre e della riforma costituzionale entro gennaio 2015». Alfano: «Bene, molto bene» Dopo l’intesa, arrivano le prime reazioni. «Bene, molto bene, direi ottimo incontro Renzi-Berlusconi», scrive su Twitter Angelino Alfano, leader Ncd, aggiungendo alla fine del testo l’hashtag «#avantitutta». Parla anche il sindaco di Firenze Dario Nardella a «Otto e mezzo: «Penso siano stati fatti importanti passi in avanti, le regole vanno cambiate e il primo obiettivo, rafforzato oggi, è che l’accordo tiene e viene confermato che le regole si scrivono insieme». ore 21, la riunione al Nazareno Terminato l’incontro con Berlusconi, Renzi è andato al largo del Nazareno per la Direzione Pd dedicata a legge elettorale e jobs act. In mezzo ai due appuntamenti si era intanto riunita la minoranza del partito che ha bocciato l’accordo. A questo incontro, promosso dalla corrente di Area Riformista Dem, c’erano anche Massimo D’Alema e Pierluigi Bersani. Non c’erano invece, e non si sono visti neppure in Direzione, i fedelissimi di Pippo Civati, leader della sinistra piddina, che hanno disertato per protesta l’incontro convocato in tempi giudicati troppo stretti.
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