Prevenzione e Tutela Sanitaria Piano Prevenzione e Controllo Anno 2014 Dipartimento di Prevenzione Medica Febbraio 2014 1 Indice 1. Generalità pag. 03 2. Pianificazione Operativa pag. 04 2.1 Sicurezza alimenti e bevande pag. 05 2.2 Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro e Impiantistica pag. 10 2.3 Igiene e Sanità Pubblica pag. 14 2 1. Generalità Il presente documento descrive la pianificazione operativa delle attività di prevenzione e controllo del Dipartimento di Prevenzione Medico della ASL di Lodi per il 2014 e costituisce articolazione del Piano triennale di prevenzione e controllo (2012 –2014), approvato con deliberazione aziendale n. 56/2011. Nella redazione del presente documento di programmazione si è tenuto conto di quanto previsto da: DGR N. X/1185/2013 “Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per l’esercizio 2014“; Nota Regione Lombardia Prot. H1.2014.0002441 del 22.01.2014 : “ Prime precisazioni in merito alla attuazione della DGR n. 1185 del 20 dicembre “Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per l’esercizio 2014“; • Deliberazione della Giunta Regionale n. X/1104 del 20.12.2013 : “ Piano regionale 2014 – 2018 per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”. L’intento è quello di sviluppare logiche di intervento di Prevenzione secondo un approccio di sistema, che travalica i confini di Unità Operativa e va oltre l’esclusivo punto di vista del Singoli Servizi; in particolare il modello di intervento adottato è finalizzato a: • sviluppare azioni per il mantenimento dei risultati già ottenuti con attenzione alla prevenzione e promozione della salute negli ambienti di vita e di lavoro e alla sicurezza alimentare; • favorire un metodologia d’intervento basata sull’integrazione e trasversalità degli interventi con una visione delle attività orientata a criteri di efficacia e di sostenibilità con particolare riferimento all’utilizzo efficiente delle risorse. Le attività di prevenzione sono espletate nell’ambito del Dipartimento di Prevenzione Medico che è articolato in Servizi che hanno autonomia tecnica ed operativa, ferma restando la necessaria integrazione praticata attraverso la struttura dipartimentale, e garantiscono la qualità tecnica delle prestazioni erogate. Il Dipartimento di Prevenzione Medico nella ASL della Provincia di Lodi presenta la seguente articolazione (Deliberazione 312/2012 - POA 2011 –2014 Tav.2.2.2) : 3 2. Pianificazione Operativa Dipartimento Prevenzione Medica : Aree del Controllo Ufficiale Sicurezza del Consumatore Igiene Alimenti (SIAN) Sicurezza del Cittadino Igiene e Sanità Pubblica (SISP) Sicurezza del Lavoratore Prevenzione e Sicurezza ambienti di Lavoro e Impiantistica (PSALI Elementi caratterizzanti della pianificazione 2014 e trasversali a tutte le aree, sono da considerarsi: Aspetti quantitativi volumi di attività non inferiori al dato 2013 con effettuazione di almeno il 60 % dei controlli in strutture a rischio particolarmente elevato ( livello 1); revisione del programma dei controlli analitici con inserimento dei campionamenti nel contesto della vigilanza e valorizzazione del processo di verifica delle analisi effettuate da Enti e Aziende in regime di autocontrollo; Aspetti qualitativi analisi di contesto della situazione a livello territoriale, da intendersi come espressione del fabbisogno del territorio e come base per la successiva graduazione del rischio; tale analisi contenuta nel Piano di Programmazione aziendale 2014, cui si rimanda, include informazioni in relazione a: indici demografici e dati epidemiologici, dati territoriali, dati ambientali, dati sulla presenza di fattori di rischio specifici e qualsiasi altro dato ritenuto di utilità per la programmazione della attività di controllo. prosecuzione del percorso metodologico di programmazione delle attività di controllo sulla base del contesto di riferimento e del principio della graduazione del rischio inteso come strumento gestionale finalizzato ad una corretta attribuzione delle risorse e ad una omogenea attuazione della attività di controllo all’interno delle varie categorie. La categorizzazione del rischio è stata sviluppata in armonia con quanto previsto dalle Linee guida della Regione Lombardia anno 2011; implementazione di un modello organizzativo che valorizzi un’ampia partecipazione delle parti sociali e delle istituzioni con competenze nelle specifiche aree (tutela della salute e sicurezza dei cittadini/consumatori/lavoratori), sia nella fase di individuazione delle priorità ed obiettivi, sia nella fase di valutazione del guadagno di salute conseguito con mantenimento/attivazione di tavoli di lavoro con parti sociali, associazioni di categoria e altri stakeholder del territorio finalizzati a fornire elementi di trasparenza sul modus operandi della Autorità Competente Locale e promuovere linee di indirizzo su diverse tematiche/buone pratiche; valutazione delle performance nell’area “prevenzione”, attraverso una prima definizione di indicatori di diversa tipologia (processo, outcome), con avvio di un processo di benchmarking tra ASL, in armonia con quanto previsto dalle Regole di Sistema 2014 e secondo indicazioni della Regione Lombardia; valutazione a posteriori dell’appropriatezza ed efficacia della attività di controllo, attraverso un’analisi a campione, secondo le logiche della VRQ e sulla base di criteri predefiniti delle relazioni/verbali elaborate dal personale preposto alla esecuzione dei controlli ufficiali; 4 collaborazione, per quanto di competenza, alla realizzazione del sistema integrato dei Laboratori di prevenzione in attuazione della DGR 1103/201, compresa la programmazione coordinata nell’ambito del piano dei controlli 2014 e la realizzazione dei piani regionali OGM e residui fitofarmaci negli alimenti, con rendicontazione attività nei sistemi informativi regionali; inserimento di tutti i processi dipartimentali afferenti all’area del controllo ufficiale nel Modello Organizzativo del Codice Etico Aziendale e mantenimento della Certificazione ISO 9001, per tutti i processi di vigilanza afferenti ai Servizi SIAN e PSALI (emissione corrente 28.03.2012, scadenza 28.3.2015; Istituto di Certificazione: CERTIQUALITY ); sviluppo di interventi in aree di integrazione dipartimentale e interdipartimentale: Alimenti e progetti Expo 2015 con Dipartimento Prevenzione Veterinario, Controllo commercio e uso fitofarmaci, Amianto, Strutture sanitarie e socio-sanitarie, Urbanistica e igiene ambientale; gestione negli ambiti di competenza delle attività straordinarie riconducibili al progetto EXPO con particolare attenzione alla sicurezza dei cittadini, dei lavoratori e dei partecipanti. Eventuali rimodulazioni al presente piano potranno essere previste a seguito di indicazioni della DG Salute con particolare riferimento ad aspetti correlati alle Evento EXPO 2015 (Par. 7.3 DGR N. X/1185/2013) 2.1 Sicurezza alimenti e bevande L’attività di controllo ufficiale su alimenti e bevande viene garantita dalla USS “Sicurezza alimenti e bevande” del DPM, in stretto coordinamento con il Servizio SIAOA (Igiene Alimenti di Origine Animale) del Dipartimento di Prevenzione Veterinario. Storico Controlli ufficiali Sicurezza alimentare Tipologia Controllo 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Controlli programmati N° totale controlli 608 627 688 660 673 682 661 672 634 Controlli programmati N° totale controlli su attività a Rischio elevato NA NA NA NA 474 453 450 468 481 Controlli su segnalazione 114 87 58 85 160 138 92 116 92 Controlli non regolari 129 119 135 74 79 84 67 108 190 % Controlli non regolari 17.9 16.6 19.0 10.0 9.6 10.2 8.9 13.7 26.0 Campionamenti 151 151 160 110 109 94 87 89 69 Campionamenti Non Conformi 3 2 1 7 0 3 0 0 1 Gestione AUT SAN/DIAP/SCIA 345 416 220 418 565 528 557 647 597 ∅ 47 26 44 32 37 92 145 169 80 91 86 154 Sanzioni Prescrizioni 66 61 46 Prescrizioni ottemperate 65 59 45 ∅ ∅ 80 89 85 143 Allerte primarie su alimenti NA NA NA 2* 39 38 29 29 27 Allerta alimenti produzione ASL Lodi NA NA NA 0 0 0 0 0 0 ∅ 0 0 2 1 0 1 0 0 STA in ambiente non domestico NA : Non Applicabile ; ∅ diverse modalità rilevazione dato /dato non disponibile * Sistema informativo allerta alimenti Regione Lombardia attivo da ottobre 2008 5 Pianificazione attività anno 2014 L’attività di controllo ufficiale viene garantita attraverso le seguenti tre tipologie di controlli: Audit: esame sistematico, indipendente per accertare se determinate attività e i risultati correlati siano conformi alle disposizioni previste, se tali disposizioni siano attuate in modo efficace e siano adeguate per raggiungere determinati obiettivi; l’audit è un controllo ufficiale eseguito con un contraddittorio; tutte le fasi del controllo dovranno essere riscontrabili e documentabili. Ispezione: Esame di un progetto, di un prodotto, servizio, progetto, impianto e determinazione della loro conformità a requisiti specifici o, sulla base di un giudizio professionale, a requisiti di carattere generale. Campionamento: Prelievo di un alimento oppure di una qualsiasi altra sostanza necessaria alla loro produzione, trasformazione, distribuzione per verificare, mediante analisi, la conformità alla normativa in materia di alimenti. Analisi documentale SCIA: attività di controllo delle Segnalazioni Certificate di Inizio Attività pervenute con registrazione e attribuzione del livello di rischio per macrocategoria. Nella successiva tabella viene sinteticamente richiamata l’attività di Controllo Ufficiale 2014 : Ispezioni 675 Audit Campionamenti Ispezioni ah hoc Campionamenti ad hoc Gestione SCIA 10* 50 100 10 500 * su stabilimenti di produzione senza somministrazione N.B. Vengono classificate come AUDIT le attività di controllo ufficiale condotte in armonia con i contenuti della Norma UNI EN ISO 19011:2003; si evidenzia che tutte le ispezioni condotte sulle attività a rischio particolarmente elevato (Livello 1), andando a verificare presenza, applicazione ed efficacia del sistema di autocontrollo aziendale potrebbero, nella accezione del termine “audit” del Regolamento (CE) n. 882: 2004, essere incluse in questa tipologia di controllo. Elementi caratterizzanti la programmazione anno 2014: 1. implementazione processo di categorizzazione del livello di rischio delle attività del settore alimentare, effettuata, sia in fase di macroprogettazione su categorie omogenee di attività, sia su specifica unità produttiva e seguito di controllo ufficiale basata su procedure documentate certificate UNI EN ISO 9001. Per definire il grado di rischio vengono utilizzati i criteri di valutazione definiti dal Manuale delle Autorità Competenti Locali (ai sensi del Regolamento CE 882:2004) e le Linee di indirizzo regionali sulla tematica; frequenze ispettive su attività programmata. Sulla base della valutazione effettuata vengono stabilite le seguenti frequenze ispettive: Livello di Rischio Legenda Frequenza ispettiva 1 Attività a rischio elevato Sopralluogo entro 12 mesi 2 Attività a rischio medio alto Sopralluogo entro 24 mesi 3 Attività a rischio medio basso Sopralluogo entro 36 mesi 4 Attività a rischio basso Sopralluogo su segnalazione o su piani mirati 6 2. collaborazione e coordinamento con il DPV: a) attuazione di interventi di controllo ufficiale coordinati/congiunti su aree di interesse comune e di particolare significatività sotto il profilo del rischio (es. attività di catering, mense in strutture sanitarie, ipermercati, ecc.) con produzione di specifico piano operativo; b) tavolo di coordinamento intra dipartimentale sugli standard operativi della Autorità Competente Locale nel campo del controllo ufficiale (Deliberazione n. 88/2011); c) coordinamento tecnico unificato personale vigilanza Servizi SIAN e SIAOA; d) gruppi di miglioramento comuni al personale tecnico SIAN – SIAO; e) Definizione di criteri e strumenti comuni per la verifica della efficacia e della appropriatezza della attività di controllo ufficiale. 3. attuazione dei programmi regionali di controllo sulla filiera agroalimentare finalizzati a elevare gli standard di sicurezza e qualità, a tutela dei consumatori e a supporto delle Imprese, con attenzione all’evento EXPO 2015, sulla base degli atti di indirizzo regionali. 4. implementazione del processo di comunicazione e confronto con le Associazioni di Categoria e altri Stakeholder chiave ed istituzionali del territorio/gruppi target, in un’ottica di trasparenza, anche attraverso attivazioni di tavoli di lavoro e incontri su tematiche di interesse correlate alla attività di controllo ufficiale, con presentazione documenti di programmazione e risultati attività di vigilanza; 5. avvio di un processo di autovalutazione interno in preparazione dell’attività di audit della Autorità Competente Regionale sui SIAN, ai fini di valutare il grado di conformità agli standard del Regolamento CE 882:2004 (Decreto 11.116 del 28.11.2013) e attiva collaborazione con il personale regionale coinvolto nella attività di audit; 6. Realizzazione di campionamenti in armonia con le indicazioni dei piani regionali OGM (5 campioni), Residui Fitofarmaci (12 campioni) negli alimenti, commercio e uso fitofarmaci (1 campione); 7. Controlli con frequenza annuale presso stabilimenti riconosciuti, stabilimenti con produzione materiali destinati a contatto con alimenti,stabilimenti produzione aromi,additivi,integratori . 7 Tabella: Controlli Ufficiali anno 2014 Rischio N° Attività Previsione Controlli anno 2014 Descrizione Macrocategoria Stabilimenti di produzione senza somministrazione ( inclusi stabilimenti riconosciuti e stabilimenti additivi/aromi/dietetici/integratori 1 38 38 Stabilimenti di produzione materiali contatto alimenti 1 2 2 Preparazione pasti senza somministrazione o con somministrazione pasti < 50% dei pasti preparati) 1 10 10 Mense strutture sanitarie e sociosanitarie con preparazione 1 36 36 Laboratori di produzione senza somministrazione 2 208 104 Depositi e logistiche alimentari 2 20 10 Ristoranti e ristorazione in aziende agricole 2 384 180 Gelaterie e pasticcerie con somministrazione 2 51 25 Mense scolastiche con preparazione 2 96 50 Mense aziendali con preparazione 3 26 10 Produzione primaria : Ortofrutta 3 25 8 Commercio ingrosso prodotti alimentari 3 48 15 Bar 3 583 150 Refettori (In mense scolastiche,aziendali,socio sanitarie,ecc) 3 68 22 Commercio al dettaglio di prodotti alimentari in sede fissa o ambulante senza produzione 4 571 25 Controlli per classe di rischio 86 369 205 Controlli ad Hoc ( allerte, segnalazioni,reclami,ecc.) vario 25 100 Campionamenti (programmati e ad hoc) 60 Analisi documentale SCIA 500 Dati di contesto aggiornati al 19.02.2014 Sulla base della dotazione organica del personale tecnico assegnato (5 operatori a tempo pieno), si prevede un carico di attività di controllo ufficiale per operatore mediamente di 250/300 controlli con una variabilità correlata alle ore di servizio effettivamente prestate al netto di congedi ordinari, attività di formazione /aggiornamento esterno, ecc. 8 Vengono di seguito richiamati i principali KPI (Indicatori Chiave di Prestazione) per valutare la performance della attività di controllo ufficiale nel campo della sicurezza alimentare: SIAN : Il Cruscotto delle Performance Codice Descrizione KPI Obiettivo KPI 1 Piano Controlli : Rispetto programmazione Controlli effettuati/controlli previsti 100% KPI 2 Piano Controlli : Controlli su attività a rischio elevato Controlli su attività a rischio elevato (livello 1 e 2)/totale controlli effettuati x 100 ≥60 % KPI 3 Piano Controlli : Rispetto programmazione Campionamenti effettuati/campionamenti previsti 100 % KPI 4 Piano Controlli : Controlli ad hoc Controlli effettuati/Controlli previsti 100% evasione domanda KPI 5 Piano Controlli : Prescrizioni Prescrizioni ottemperate nei tempi previsti/Prescrizioni emesse x 100 ≥ 80 % KPI 6 Gestione SCIA SCIA attività permanenti registrate/ SCIA attività permanenti pervenute /100 100% KPI 7 Verifica appropriatezza ed efficacia controllo ufficiale Verbali controllati/Verbali compilati x 100 ≥15 % KPI 8 KPI 9 KPI 10 KPI 11 KPI 12 Aggiornamento e formazione personale di vigilanza Incontri Gruppi di miglioramento interni effettuati/ Gruppi di miglioramento interni previsti x 100 100 % Coordinamento con DPV Riunioni gruppo di lavoro inter dipartimentale effettuate/riunioni gruppo di lavoro inter dipartimentale previste x 100 100 % Sistema di allerta su alimenti e bevande : tempestività risposta Controlli su segnalazioni di allarme primarie attivati entro un giorno lavorativo / segnalazioni di allarme pervenute x 100 ≥ 80 % Sistema di allerta su alimenti e bevande : tempestività risposta Controlli su notifiche per informazione attivati entro tre giorni lavorativi/ segnalazioni di notifica di informazione pervenute x 100 ≥ 80% Gestione reclami e segnalazioni da privati Reclami oggetto di controllo entro 10 giorni lavorativi/Reclami formalmente registrati x 100 ≥ 70% N.B se la segnalazione riguarda aspetti di particolare significatività la verifica viene effettuata entro 5 giorni lavorativi nel 100 % dei casi KPI 13 Gestione emergenze sanitarie: STA Sopralluoghi effettuati entro 24 ore dalla ricezione della segnalazione di sospette STA in ambienti non domestici/Sopralluoghi effettuati su segnalazione di sospetta STA in ambienti non domestici 100% 9 2.2 Prevenzione e Sicurezza ambienti lavoro e Impiantistica Pianificazione attività 2014 Gli orientamenti che emergono dal “piano regionale 2014–2018 per la tutela della sicurezza e salute negli ambienti di lavoro”, deliberato il 20 dicembre 2013, quali linee strategiche da articolare a livello locale si possono riassumere in: Semplificazione, mediante l’applicazione efficace, coerente e mirata delle norme esistenti, evitando duplicazioni, sovrapposizioni e ridondanze, l’uniformità degli interventi di controllo effettuati dagli organi di vigilanza, il confronto costante tra Istituzioni e Parti Sociali, per la risoluzione dei problemi, l’individuazione di percorsi a superamento delle criticità, l’emersione di percorsi aziendali virtuosi di autocontrollo; Sostenibilità, mediante l’adozione volontaria da parte delle imprese di politiche di Responsabilità Sociale di Impresa, la promozione e diffusione di buone pratiche e percorsi virtuosi di autocontrollo nelle aziende, (responsabilità sociale e sistemi di gestione della sicurezza ampiamente intesi), nonché delle buone prassi esistenti e decretate nell’ambito delle precedenti pianificazioni; Coinvolgimento della scuola nello sviluppo delle competenze in materia di SSL nei futuri lavoratori; Coordinamento degli Enti e delle Parti Sociali sulle azioni ritenute prioritarie. Si tratta di elementi che già largamente informavano l’attività programmata e l’approccio con le parti sociali negli scorsi anni; la linea di sviluppo locale dell’attività ne esce quindi confermata e rafforzata. Gli obiettivi di risultato di salute nei prossimi anni si riassumono per la prevenzione degli infortuni nel mantenimento del trend di diminuzione e per le malattie professionali nel mantenimento del trend di progressiva emersione del fenomeno e sviluppo di ricerca attiva, in relazione soprattutto a tumori ad alta e bassa frazione eziologica, disturbi muscolo scheletrici lavoro-correlati, disturbi da stress lavoro-correlato. In coerenza con queste indicazioni e con quanto già sviluppato nel triennio precedente si manterrà quindi nel 2014 un’elevata e qualificata attività di vigilanza in edilizia e in agricoltura, i due settori a maggior rischio infortunistico. Per quest’ultimo settore l’ASL di Lodi continuerà a coordinare l’attività del Laboratorio Regionale di Approfondimento che ha il compito di indirizzare il recepimento a livello regionale delle indicazioni del Piano Nazionale di Prevenzione in Agricoltura e del Piano d’Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, di sviluppare attività di monitoraggio del conseguimento degli obiettivi prefissati, di sviluppare esperienze pilota di approfondimento su temi di particolare interesse regionale (es. rapporto con veterinari, rischio biologico, sorveglianza sanitaria, …), nonchè di garantire una partecipazione strutturata e qualificata ai gruppi di lavoro nazionali. Altri elementi qualificanti per il 2014 consisteranno nel consolidamento ed estensione: • • • • • delle attività dell’Osservatorio per la prevenzione degli infortuni professionali e la promozione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, quale espressione operativa del Comitato Provinciale di Coordinamento ex art 7 D.Lgs. 81/08, delle iniziative, già collaudate per alcuni comparti produttivi, per promuovere congiuntamente con le parti sociali e la pariteticità, l’applicazione di buone pratiche, delle attività di ricerca attiva di malattie professionali, con particolare riferimento ai disturbi muscolo scheletrici lavoro-correlati, su cui già nel 2013 si è avviata un’iniziativa mirata. dell’integrazione delle attività di verifica periodica con le attività di vigilanza sugli impianti e attrezzature soggetti a verifica periodica ex art. 71 D.Lgs 81/08 sviluppo di interventi coordinati/integrati tra DPM e DTL nell’ambito della sicurezza negli ambienti di lavoro e altri Enti/Strutture. 10 Di seguito vengono sinteticamente richiamati i principali indicatori chiave di prestazione: • • • • • • • • Garantire la sorveglianza del 5 % delle imprese attive in coerenza con il LEA, sviluppando tutti gli aspetti di coordinamento e integrazione con Enti e organizzazioni del partenariato sociale Mantenere il numero totale dei controlli effettuati nel 2013, tenendo conto dei criteri di priorità legati al rischio Prevedere controlli programmati nelle Aziende “a rischio di incidente rilevante”, soggette ad autorizzazione integrata ambientale (AIA), con elevati indici di frequenza e gravità di infortuni e malattie professionali Programmare le verifiche impiantistiche in base alla graduazione dei rischi, contestualmente formando il personale tecnico presente nel servizio ed avviando un’attività di vigilanza in materia Garantire i controlli programmati e la vigilanza in tema di REACH/CLP Sviluppare la promozione dell’applicazione nelle aziende delle linee di indirizzo e vademecum regionali e verificarne l’efficacia Sviluppare l’attività di supporto alle imprese in collaborazione con gli organismi paritetici per l’efficace applicazione della normativa Utilizzo di impres@ e person@ per rendicontazione e per analisi di contesto a fini di programmazione e verifica di efficacia Strumento organizzativo - che si intende rafforzare nel 2014 - per lo sviluppo delle attività di coordinamento delle strategie di prevenzione di tutti gli attori pubblici e della pariteticità, anche attraverso il sistema informativo comune, la promozione di comportamenti virtuosi e la produzione di report di monitoraggio dei risultati, è l’Osservatorio per la Prevenzione degli Infortuni Professionali e la Promozione della Salute e della Sicurezza nei Luoghi di Lavoro. Attività coordinata/integrata: Sarà proseguita e ulteriormente potenziata l’attività in coordinamento con Enti esterni e strutture intra-inter-dipartimentali ASL.In particolare si svilupperà una programmazione integrata con ARPA per aziende RIR, aspetti di impatto ambientale, AIA, VIA, ecc., con DTL per edilizia, luoghi confinati, radioprotezione, rapporti di lavoro, ecc., con DPV per la corretta applicazione delle linee guida regionali in zootecnia, con particolare attenzione agli allevamenti prossimi a contesti residenziali e inserimento di buone pratiche nell’attività di macellazione, con SIAN per il controllo del commercio e uso prodotti fitosanitari e per promozione di iniziative WHP, con le parti sociali e con INAIL per l’implementazione di buone pratiche. L’attività per il 2014, quantitativamente rappresentata in tabella, si prefigge l’obiettivo di garantire l’obiettivo di > 5% imprese controllate e > 60% in livello di rischio 1-2 attraverso : rispetto del piano di programmazione: 854 controlli complessivi per 794 aziende pari al 7% circa delle imprese attive; 135 cantieri per complessive 330 imprese presenti. (>20% delle imprese attive insediate sul territorio), 70 controlli in agricoltura comprensivi dei controlli sul commercio di macchine agricole. effettuazione di almeno il 60% dei controlli programmati su strutture a rischio elevato (1 – 2): previsti 532 controlli pari al 67% delle imprese controllate promozione dell’applicazione nelle aziende delle linee di indirizzo e vademecum regionali con progetti specifici in vari ambiti, in continuità con quanto avviato negli anni scorsi (logistica, plastica, asfalti, legno, meccanica, macellazione, commercio macchine agricole, trattamento rifiuti, WHP e SGSL, coinvolgendo complessivamente 152 imprese, pari al 18% del totale; sviluppo della ricerca attiva di malattie professionali, con particolare riferimento alle patologie muscolo-osteo-articolari Attività innovative riguardano: • avvio della vigilanza in tema Reach/CLP • sviluppo di criteri oggettivi per la graduazione dei rischi per impianti elettrici e di sollevamento, ripresa dell’attività di verifica su impianti a pressione e attività di vigilanza in tema di verifiche periodiche • scuole: esperienze pilota di formazione curricolare, sperimentazione progettuale per alternanza scuola-lavoro e stage formativi nelle imprese e attività di controllo dei minori negli stage lavorativi. 11 Graduazione del Rischio L’algoritmo regionale fornisce i seguenti risultati: ATECO A+B addetti INAIL Flussi 2009 260,9 incidenza incidenza mal. infortuni gravi Prof. 2000-2009 indicatore sintetico 26,8 5,4 37,7 agrindustria F 7.852,5 7,4 0,6 35,4 costruzioni DJ 3.101,4 5,5 1,8 31,1 siderurgia E 256,1 15,6 5,0 20,0 gas acqua DI 602,4 6,6 2,1 8,4 meccanica N 1.472,5 4,1 1,4 8,2 sanità DH 1.153,3 4,3 1,5 7,6 plastica DK 2.389,8 4,6 0,6 7,1 meccanica DB 471,2 4,2 3,4 6,7 tessuti, abbigliamento DD 511,6 7,8 1,5 6,1 legno DG 3.110,2 2,3 0,8 5,7 chimica DN 404,4 14,8 0,9 5,6 rifiuti DL 1.869,6 2,1 1,2 4,8 Elettromeccan. G52 3.378,3 7,1 0,2 4,2 I 5.057,0 9,5 0,1 4,1 G50 1.640,2 3,0 0,7 3,4 O 5.221,1 4,2 0,1 2,8 DA 1.976,8 4,0 0,3 2,3 55,0 18,2 2,0 2,0 19.987,3 2,8 0,0 1,8 506,2 2,0 0,6 0,6 2.892,9 4,1 0,0 0,4 M 636,7 4,7 0,1 0,3 DC 26,1 0,0 3,0 0,0 DF 189,0 0,0 0,6 0,0 DM 235,7 0,0 0,0 0,0 1.881,2 4,8 0,0 0,0 CA+CB J+K+O+L DE G51 H classe 1 25simo classe 2 mediana 50simo Logistica e trasporti classe 3 Alimenti prod. 75simo classe 4 Tenuto conto delle indicazioni regionali la priorità è assegnata ai comparti a più alto rischio: costruzioni, agricoltura, meccanica (DJ-DI). Altri comparti localmente di rilievo e a rischio elevato sono quelli di logistica e trasporti e della macellazione. Per il primo l’elevata rischiosità non viene evidenziata dall’algoritmo per il basso contributo delle malattie professionali pur in presenza di un indice sintetico di gravità degli infortuni superiore a quello delle costruzioni, per il secondo viene diluita all’interno del vasto settore della produzione alimenti e bevande. In considerazione inoltre dei rischi specifici emergenti e identificati nel piano regionale si mantiene elevata priorità ai settori della sanità, della gomma e plastica, della asfaltatura, della cavatura di ghiaia, del legno, della gestione rifiuti, a partire da piazzole ecologiche comunali. 12 Classe rischio ATTIVITA’ PROGRAMMATA Agricoltura: controlli in aziende, anche PSR 1 Agricoltura: controlli commercio macchine 1 Agricoltura controllo rischio da fitofarmaci 1 Costruzioni ** 1 N° attività consuntivo previsione presenti anno 2013 anno 2014 1550 60 55 15 17 15 18 16 15 1359 354 150 330 23 5 13 6 0 3 114 16 13 15 226 7 10 1047 11 25 10 11 5 15 15 22 o4 25 0 10 o2 61 11 10 o2 18 6 da controllare in cantieri (n° stimato) Ospedali e case di riposo 1 Lapidei (cave) 1 gomma/plastica 1 chimiche (RIR, …) + Reach 2 2 legno Meccanica 1 Impianti di macellazione (CEE) Controllo Lavoro Minorile Controlli DIAP Aziende soggette a normativa gas tossici Inchieste infortunio o2 1 2 Attività trattamento rifiuti 3 1 1 135 o2 10 4 83 80 Inchieste malattia professionale 36 40 Vigilanza su segnalazione (n° controlli) 19 15 55 26 45 20 20 Interventi in tema WHP e SGSL (n° imprese) Ricorsi parere MC e ex art. 5 L 300 Radioprotezione ispezioni Pareri per permessi costruire produttivi e per deroghe a normative specifiche 250 20 104 92 Le verifiche periodiche Impianti elettrici: verifiche periodiche Impianti elettrici in luoghi atex: Apparecchi di sollevamento: verifiche Impianti a pressione: verifiche Consuntivo Previsione 2013 2014 227 290 11 11 430 440 12 50 L’attività di vigilanza tecnica sulle verifiche periodiche sarà sviluppata nel 2014 in via sperimentale con uno specifico progetto. 13 PSALI : Il Cruscotto delle Performance Codice Descrizione KPI Obiettivo KPI 1 Piano Controlli: Rispetto programmazione Controlli effettuati/controlli previsti 100 % KPI 2 Piano Controlli: Controlli su attività a rischio elevato Controlli effettuati su attività a rischio elevato (livello 1 e 2)/totale controlli effettuati in imprese x 100 ≥ 60 % KPI 3 KPI 4 KPI 5 Piano Controlli: Promozione di buone pratiche con progetti specifici rapporto tra audit e controlli totali in imprese x 100 ≥ 15 % Aggiornamento e formazione personale Incontri Gruppi di miglioramento interni effettuati/ Gruppi di miglioramento interni previsti x 100 100 % Gestione SCIA SCIA attività permanenti registrate/ SCIA attività permanenti pervenute /100 100% 2.3 Igiene e Sanità Pubblica Pianificazione attività 2014 La programmazione e la realizzazione dell'attività di controllo viene effettuata mediante una selezione delle attività da controllare, sulla base di criteri documentati di valutazione del livello di rischio per la popolazione, in armonia con le indicazioni regionali ed integrando le attività in un contesto complessivo e coordinato; al fine di meglio qualificare gli interventi di vigilanza, sono stati inoltre avviati momenti di benchmarking collaborativo con altre ASL territoriali, che hanno portato ad una revisione critica della programmazione 2014. L’attività nello specifico viene espletata, con modalità eterogenee ma complementari, attraverso le seguenti tipologie di controllo: - ispezione: modalità di esercizio dell'attività di vigilanza che trova nel sopralluogo (ispezione dei luoghi) il suo momento centrale. L’ispezione viene effettuata su contenuti e con modalità mirati alle finalità per cui è svolta nel rispetto delle indicazioni regionali in materia e con piena assunzione di responsabilità del procedimento del processo. - campionamento: prelievo di una sostanza per verificare mediante analisi la conformità alla normativa di riferimento - ispezioni su richiesta: attività di vigilanza in materia di igiene dell'abitato, a seguito di segnalazioni da parte di privati, o su richiesta specifica di rilascio del certificato di idoneità alloggio. - analisi documentale SCIA relative ad attività di servizi alla persona, con particolare attenzione alle attività rivolte al benessere della persona ( centri estetici, centri benessere...) 14 Elementi caratterizzanti la programmazione 2014 1) implementazione del sistema di “pesatura” delle attività soggette a controllo in funzione del rischio connesso con l’attività svolta, al fine di definire le priorità di intervento, con incremento dei controlli di iniziativa e contestuale riduzione dell’attività a richiesta; utilizzo di sistemi informativi che consentano la registrazione dei dati di attività, con l'obiettivo di avere a disposizione sistemi di elaborazione e reportistica in grado di riorientare le successive attività di controllo nei confronti delle principali criticità incontrate; 2) sviluppo dell’integrazione, coordinamento e collaborazione, pur nel pieno rispetto delle specificità tecniche e organizzative, con il Dipartimento ASSI ed altri Servizi della ASL tramite: a) la partecipazione alla Commissione ASSI e all'attività di controllo sulle strutture della rete socioassistenziale e socio-sanitaria; b) l'attuazione di interventi di controllo coordinati e congiunti con l'USC Accreditamento sanitario sia su strutture di ricovero e cura sia su strutture ambulatoriali; 3) implementazione del processo di comunicazione e confronto con le Associazioni di Categoria attraverso l'attivazione di tavoli di lavoro ed incontri su tematiche di interesse all'attività di controllo; analogamente avvio di confronti con gli Enti territoriali in materia di indirizzo sugli strumenti di governo del territorio, su problematiche ambientali a valenza igienico-sanitaria, su situazioni di “fragilità sociale” (edilizia abitativa “critica”, amianto, ...) Parallelamente all'attività di controllo ufficiale, la progettualità per il 2014 sarà improntata sul consolidamento delle linee di azione intraprese nei precedenti anni. In particolare: Pianificazione e governo del territorio: l'attività di supporto agli enti locali sarà sviluppata mediante l'attivazione preliminare di tavoli di lavoro all'interno dei quali esercitare un ruolo sempre più propositivo; verranno avviati, in collaborazione e coordinamento con i Comuni, piani di lavoro con l'obiettivo di individuare gli edifici “critici” ad uso abitativo, presenti in zone rurali e non solo, e di inquadrarne le condizioni da un punto di vista igienico-sanitario e di sicurezza e di avviare una vigilanza sistematica sui manufatti contenenti amianto. Emissioni odorigene: in coordinamento con ARPA e con gli Enti Locali, si promuoverà l'adozione di protocolli e/o procedure di buona tecnica condivisi nelle aziende in grado di generare molestie olfattive; il tema è particolarmente critico nel territorio ASL, in cui le attività agricole si trovano sempre più spesso inserite in ambiti con caratteristiche residenziali. VIA: sarà ulteriormente consolidata la partecipazione attiva alle istruttorie, laddove si palesino problematiche a valenza sanitaria; Revisione dell’attività in tema di tutela delle acque per consumo umano, di balneazione, di controllo delle infestazioni e delle infestanti allergogene. In particolare per quanto attiene l’area della vigilanza sulle acque potabili saranno privilegiati interventi di tipo ispettivo presso le sedi di erogazione territoriale, con verifiche dei piani di autocontrollo in essere, e si opererà una complessiva riduzione dei campionamenti, rispetto al valore 2013, Settore in sviluppo nel 2014 sarà il controllo di centri estetici e di cura del corpo: in particolare si porrà attenzione alla corretta installazione e utilizzo delle apparecchiature, con riferimento anche alle emissioni di raggi UV. 15 Tabella: Controlli Anno 2014 Descrizione Macrocategoria Rischio Numero attività Controlli previsti Partecipazione e valutazione di atti di programmazione territoriale e procedimenti Valutazione Impatto Ambientale (VIA) 1 Struttura Penitenziaria 1 1 2 Piscine 1 24 24 Attività di tatuaggio e piercing 1 11 11 Piani di controllo e prevenzione Legionella 1 26 Vigilanza su problematiche ambientali (amianto) 1 15 Centri Medicina Estetica 1 1 1 Strutture sanitarie ospedaliere 1 5 10 Attività produzione cosmetici 1 23 23 Acque potabili: analisi dei documenti di autocontrollo Enti Gestori impianti di acquedotto 1 Attività trasporto sanitario: sedi 2 8 8 Autoambulanze/autovetture 2 46 56 Poliambulatori 2 26 10 Laboratori analisi 2 3 1 Strutture socio-sanitarie 2 57 36 Centri estetici (con presenza di apparecchiature complesse) 2 70 27 Controlli Idoneità alloggio (su domanda) 2 Scuole 3 200 35 Studi medici( odontoiatri, studi professionali 3 400 15 Strutture socio-assistenziali: Unità di Offerta dedicate ai minori e nuove attività socio-assistenziali. 3 99 19 ( nuove progettualità previste dalla dgr 856 del 25.10.2013) + 20 nidi + 15 CPE= Parrucchieri 4 250 10 Alberghi e strutture ricettive 4 40 20 Controlli Igiene abitato (su domanda) 4 Controlli per classe rischio 20 152 20 338 200 54 104 130 100 16 Tabella Campionamenti Tipo campionamento Valore 2014 Campionamenti acque potabili 340 Campionamenti acque piscina 161 Campionamenti acque balneazione 20 Campionamenti legionella 10 Campionamenti cosmetici 4 Vengono di seguito richiamati i principali KPI (Indicatori Chiave di Prestazione) per valutare la performance della attività di controllo ufficiale nel campo dell’Igiene Pubblica: SISP : Il Cruscotto delle Performance Codice Descrizione KPI Obiettivo KPI 1 Piano Controlli : Rispetto programmazione Controlli effettuati/controlli previsti 100 % KPI 2 Piano Controlli : Controlli su attività a rischio elevato Controlli su attività a rischio elevato (livello 1 e 2)/totale controlli effettuati x 100 ≥60 % KPI 3 Piano Controlli : Rispetto programmazione Campionamenti effettuati/campionamenti previsti x100 100% KPI 4 Piano Controlli : Controlli su richiesta Controlli effettuati/Controlli previsti KPI 5 KPI 6 Aggiornamento e formazione personale Incontri Gruppi miglioramento effettuati/ Gruppi miglioramento interni previsti x 100 Gestione SCIA SCIA attività permanenti registrate/ SCIA attività permanenti pervenute /100 100% evasione domanda 100 % 100% 17
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