v ita n ostra Giornale Parrocchiale della comunità S. Stefano - Bedizzole Perchè cercate tra i morti colui che è VIVO? Non è qui, è RISORTO. Periodico Aprile - Maggio 2014 (Lc. 24,5-6) orario S. Messe FESTIVI in Parrocchia: Messa festiva della Vigilia Sabato ore 18,30 DOMENICA ore 8 - 10 - 11,15 ore 18,15 Vespro e S. Messa nelle contrade: ore 7,30 Suore Canossiane ore 8,30 Frazioni ore 9,00 Casa di Riposo ore 9,30 Pontenove ore 16,30 Santuario di Masciaga sommario La Parola del Parroco 3 Vita dell’Oratorio FERIALI in Parrocchia: ore 8.30 - 18 Rosario e S. Messa nelle contrade: ore 7,00 Suore Canossiane ore 9,00 Santuario di Masciaga ore16,00 Casa di Riposo Vita della Parrocchia CONFESSIONI Prima e dopo ogni celebrazione Sabato ore 17 - 19 Le celebrazioni dei Battesimi sono fissate solo la prima domenica di ogni mese. catechesi per adulti Ogni Martedi ore 8.30: S. Messa e riflessione in parrocchia Ogni Domenica ore 18: Vespro - Breve catechesi - S. Messa Ogni Lunedi 20.30: Lectio Divina in oratorio Il Terzo giorno è resuscitato 4 Auguri dai Padri della Consolata 4 Programma Settimana Santa 5 Corso fidanzati 9 Consigli Pastorali 10 Festa dei Patroni 8 maggio 10 indirizzi utili Il Figlio Prodigo 10 PARROCCHIA Don Franco Dagani 030 674112 - cell. 339 6924826 ORATORIO Don Vincenzo Arici 030 674842 - cell. 328 2866104 SANTUARIO di MASCIAGA Don Roberto Soncina 030 6870706 - cell. 338 2722653 ISTITUTO MISSIONARI DELLA CONSOLATA 030674041 ISTITUTO SUORE CANOSSIANE 030 674000 COMUNITÀ BACHITA INFERMERIA 030 6871419 SCUOLA DELL’ INFANZIA S. FAMIGLIA 030 674025 SCUOLA STATALE 030 674568 SCUOLA DELL’ INFANZIA A. VOLPI 030 674375 PARROCCHIA S. VITO 030 674524 CASA DI SOGGIORNO PER ANZIANI 030 674213 PALAZZO MUNICIPALE 030 6872711 CARABINIERI 030 674222 POLIZIA LOCALE 030 6872925 Matteo Pavarini 18 Teorie del Gender 19 redazione Editore e Redattore: Don Franco Dagani Direttore Responsabile: Don Adriano Bianchi In redazione: Don Franco Dagani Don Roberto Soncina - Don Vincenzo Arici Raffaella Berardi - Giovanni De Marco Carlo Bresciani - Vittorio Boniotti Realizzazione:TIPOLITOGRAFIA BERARDI Bedizzole Agenda oratorio 11 Radio ECZ 11 Vita della Chiesa Biblia Pauperum 6-7 GRAZIE don ROBERTO Scuola Materna Sacra Famiglia 20 - 21 Festa di Primavera al Mandorlo 21 Carissimi ... Vita della Comunità conosci e segui la Vita della tua Parrocchia Radio: 94,00 Mhz collegata con E.C.Z. Sito: www.parrocchiadibedizzole.it e-mail: [email protected] 11 8-9 Unità Pastorale: che fatica IN AVVENTO E QUARESIMA: Centri di Ascolto nelle Contrade Incontro per genitori dei bambini I.C.R.F. Carnevale 2014 AVIS a Bedizzole 22- 23 Area Servizi Sociali del Comune 24 - 25 Dalla Casa di Soggiorno anziani 25 Il Santuario dimenticato 26 Il mio paese 26 Le tre Corone 27 A Bedizzole è nata la Pro Loco 28 12 -13 I tuoi confratelli 14 Gruppo Masciaga 14 I genitori dell’Iniziazione cristiana 15 Famiglie in cammino 16 La comunità delle Madri 16 Commissione liturgica 17 Programma del saluto e ingresso 17 Immagini della Comunità 29 Grazie per la Generosità 30 Anagrafe Parrocchiale 30 Costo E 3,00 a copia. Disponibile con offerta libera. La Parola del Parroco PASQUA in FAMIGLIA don Franco Carissimi, Vi confesso che faccio fatica ad accettare la battuta: “Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi”. La Pasqua la voglio vivere in famiglia perchè è la celebrazione più significativa di tutto l’anno liturgico. La nostra infatti è la Religione della Pasqua. Quella dei cristiani è una fede pasquale. Crediamo ad un Dio che si è incarnato, è morto ed è risorto. Se escludiamo questa verità, il cristianesimo ha poco di diverso rispetto alle altre religioni. Tutte le religioni chiedono rispetto per la vita e la persona, domandano impegno per la pace, invitano alla solidarietà, sollecitano la preghiera, accettano valori quali l’onestà, la sincerità, l’uguaglianza, la solidarietà …. Solo il Cristianesimo crede in un Dio che ha sconfitto la morte, ha dato senso alla sofferenza, è risorto e ha assicurato che coloro che credono in Lui risorgeranno. Se la nostra è la Religione della Pasqua, questa va vissuta soprattutto in famiglia, in parrocchia, nella comunità. Dalle Palme alla Domenica di Resurrezione, è bello vedere la famiglia partecipare ai riti della Settimana Santa. È chiamata santa la settimana che precede la Pasqua perché nei suoi giorni accompagnamo Gesù in Gerusalemme, viviamo le Quarantore, celebriamo l’Ultima Cena, commemoriamo la passione di Gesù, celebriamo la Veglia e la Resurrezione. Sono i giorni più importanti dell’anno per i credenti. Essi non si limitano semplicemente a ricordare degli eventi di oltre 2000 anni fa, ma li vivono intensamente in parrocchia, in famiglia attraverso la preghiera, i sacramenti, i riti. Le celebrazioni della Settimana Santa non hanno la carica emotiva del Natale ma esprimono bene la fede cristiana, indicano ciò che un Dio è stato capace di fare per l’uomo, dove è arrivato il suo amore. Grazie alla morte e resurrezione di Gesù Cristo, ora l’uomo può affrontare con serenità la sua morte, consapevole che è solo un passaggio. La Pasqua poi porta con sé il risveglio della Primavera, è segnata da tante tradizioni, suscita tanta gioia, crea un’atmosfera singolare. E’ una festa tipicamente religiosa, ha poco di esteriore, ha molto di sacro. O si vive in chiesa o si rischia di non accorgersi di essa. Il consumismo, a differenza del Natale, ha poco a che fare con la Pasqua. Creano festa anche le passeggiate, le uova, le merende lungo il fiume … ma si esauriscono presto. La Pasqua è celebrare un Dio che mi ha amato, è morto, è risorto, è vivo ancora oggi. v ita n ostra 3 Vita della Parrocchia IL TERZO GIORNO È RESUSCITATO “Et resurrexit tertia die secundum Scripturas” – il terzo giorno è resuscitato secondo le Scritture. Nella Chiesa tutto si comprende a partire da questo grande mistero, che ha cambiato il corso della storia e che si rende attuale in ogni Celebrazione Eucaristica. Esiste però un tempo liturgico in cui questa realtà centrale della fede cristiana viene proposta ai fedeli in modo più intenso, perchè sempre più la riscoprano e più fedelmente la vivano: è il Tempo pasquale. Tutta la liturgia del tempo pasquale canta la certezza e la gioia della resurrezione del Cristo. Dobbiamo costantemente rinnovare la nostra adesione al Cristo morto e risorto per noi: la sua Pasqua è anche la nostra Pasqua, perché nel Cristo risorto ci è data la certezza della nostra resurrezione. La notizia della sua resurrezione dai morti non invecchia e Gesù è sempre vivo: e vivo è il suo Vangelo. Gli Atti degli Apostoli lo spiegano chiaramente: Dio ha dato a tutti gli uomini una prova sicura su Gesù resuscitandolo dalla morte. Non era infatti sufficiente la morte per dimostrare che Gesù è veramente il Figlio di Dio, l’atteso Messia. Nel corso della storia quanti hanno consacrato la loro vita a una causa ritenuta giusta e sono morti! E morti sono rimasti. La morte del Signore dimostra l’immenso amore con cui Egli ci ha amati sino a sacrificarsi per noi: ma solo la sua resurrezione è la prova sicura, è certezza che quanto Egli afferma è verità che vale anche per noi, per tutti i tempi. Risuscitandolo, il Padre lo ha glorificato. San Paolo così scrive nella Lettera ai Romani: se confesserai con la bocca che Gesù è il Signore e crederai con il cuore che Dio lo ha resuscitato dai morti sarai salvo. È importante ribadire questa verità 4 v ita n ostra fondamentale della nostra fede, la cui verità storica è ampiamente documentata. L’affievolirsi della fede nella resurrezione di Gesù rende di conseguenza debole la testimonianza dei credenti. Se infatti viene meno nella Chiesa la fede nella resurrezione, tutto si ferma, tutto si sfalda. L’annuncio che in questi giorni riascoltiamo costantemente è proprio questo: Gesù è risorto, è il Vivente e noi lo possiamo incontrare. Come lo incontrarono le donne che, al mattino del terzo giorno, il giorno dopo il sabato, si erano recate al sepolcro: come lo incontrarono i discepoli, sorpresi e sconvolti da quanto avevano riferito le loro donne. E anche dopo la sua Ascensione, Gesù ha continuato a restare presente tra i suoi amici come del resto aveva promesso: ecco io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo. Il Signore è con noi, con la sua Chiesa, fino alla fine dei tempi. E quest’annuncio, tramandatosi di generazione in generazione, è giunto sino a noi e risuona ogni anno a Pasqua con potenza sempre nuova. L’augurio dei Padri della Consolata “La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù”. Questa è la Pasqua che vi auguriamo. Sono le parole di Papa Francesco al mondo intero, che servono per noi dopo il cammino quaresimale ad aprirci allo splendore di Cristo dopo la sua resurrezione, che diventa perciò stessa missione per tutti: portare agli altri l’amore di Gesù. Questo anelito della missione lo raccogliamo ogni domenica quando ci avviciniamo alla sua parola, alla sua comunione, alla sua carità. I missionari della Consolata, con un nuovo slancio per la missione, raggiungeranno quest’anno altre mete: Tete, Mozambico, Luanda, Angola, Twan, Cina. Buona Pasqua. Vita della Parrocchia SETTIMANA SANTA 13 APRILE DOMENICA DELLE PALME ore 10.00 Benedizione degli ulivi, processione e Santa Messa (partendo dal piazzale degli alpini per giungere alla Chiesa parrocchiale) ore 16.15 Benedizione degli ulivi presso il Mandorlo, processione e S. Messa a Masciaga ore 18.30 Santa Messa solenne di apertura delle Giornate Eucaristiche SANTE QUARANTORE LUNEDI 14 APRILE ore 8.30 Santa Messa ed Esposizione dell’Eucarestia ore 10.00 Adorazione Scuola Elementare Canossiane ore 10.30 Adorazione Scuola Elementare Canossiane ore 11.00 Adorazione libera Reposizione dalle ore 12.00 alle ore 15.00 ore 15.00 Adorazione Masciaga, Cantrina, S.Tommaso, ore 16.15 Adorazione gruppi di Catechismo elementari ore 17.30 Adorazione Pontenove, Sedesina, Salago, Bagatte ore 18.00 Canto del Vespro comunitario ore 18.30 Adorazione libera ore 20.30 Adorazione comunitaria per centri di ascolto e gruppi parrocchiali, confessioni MARTEDI 15 APRILE ore 8.30 Santa Messa ed Esposizione dell’Eucarestia ore 10.00 Adorazione scuola materna A. Volpi ore 10.30 Adorazione scuola materna Sacra Famiglia ore 11.00 Adorazione libera ore 20.30 Santa Messa “IN COENA DOMINI”, lavanda dei piedi V° anno ICFR , consegna cassettine della Quaresima, Reposizione del SS. Sacramento e adorazione fino alle ore 22.30 in Coretto. DALLE ORE 16.00 È A DISPOSIZIONE UN SACERDOTE PER LE CONFESSIONI 18 APRILE VENERDI SANTO DELLA “PASSIONE E MORTE DEL SIGNORE” ore 8.00 ore 10.30 ore 15.00 ore 20.30 Liturgia delle Ore in Coretto (confessioni in Parrocchia dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19) Adorazione al luogo della Reposizione per tutti i ragazzi e genitori Via Crucis in chiesa Parrocchiale Azione liturgica della Passione in chiesa Parrocchiale 19 APRILE SABATO SANTO DELLA “SEPOLTURA DEL SIGNORE” ore 8.00 ore 10.30 ore 21.00 Liturgia delle lodi in Chiesa (confessioni in Parrocchia dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19) Adorazione della Croce per tutti i ragazzi e genitori SOLENNE VEGLIA PASQUALE – celebrazione dei Battesimi 20 APRILE DOMENICA DI PASQUA DELLA “RESURREZIONE DEL SIGNORE” SS. Messe in Parrocchia ore 8.00 – 10.00 – 11.15 – 18.30 SS. Messe nelle contrade ore 7.30 Convento ore 9.00 Casa di Riposo ore 16.00 Vespro e S. Messa solenne in Santuario ore 17.00 Pontenove ore 18.00 Vespri e benedizione Eucaristica in Parrocchia – S. Messa NON SI CELEBRA A COGOZZO – MACESINA – MONTEROSEO Reposizione dalle ore 12.00 alle ore 15.00 21 APRILE LUNEDI DELL’ANGELO ore ore ore ore ore ore SS. Messe in Parrocchia ore 8.00 – 10.00 – 18.30 Al Santuario ore 16.00 Vespro e Santa Messa 15.00 Adorazione S. Rocco, Piazza 16.15 Adorazione gruppi catechismo medie, confessioni 17.00 Adorazione Macesina, Cogozzo 18.00 Canto del Vespro comunitario 18.30 Adorazione libera 20.30 Solenne Compieta, Processione Eucaristica e benedizione (via XX Settembre – via Valpiana via Libertà) DURANTE L’ESPOSIZIONE DEL SANTISSIMO È SEMPRE A DISPOSIZIONE UN SACERDOTE PER LE CONFESSIONI TRIDUO PASQUALE 17 APRILE GIOVEDI SANTO DELLA “CENA DEL SIGNORE” ore 7.30 ore 9.30 Liturgia delle Ore in Coretto In Cattedrale a Brescia il Vescovo concelebra con tutti i sacerdoti nella Messa Crismale v ita n ostra 5 Vita della Chiesa BIBLIA PAUPERUM catechesi con l’arte Quando si leggerà questa nuova incursione del soprascritto fra le lettere dell’alfabeto, saremo ormai nell’imminenza della Pasqua e ad un tiro di schioppo dal mese di Maggio. Una coincidenza che mi presta il fianco per la lettura di due opere “mariane” che da secoli si osservano nella nostra chiesa, essendo proprio l’una di fronte all’altra. Per amor di verità dovrei dire che le raffigurazioni della Madre di Dio sparse per la navata sono almeno sei; ma venendomi in soccorso l’antica saggezza della Bassa secondo la quale “Quàter fòmne e dù pulzì, le fà ‘l mercàt de Pralbuì”*…ed essendo Maria sostanzialmente una donna, ho preferito evitare ai divoti lettori di ritrovarsi all’interno di un vero e proprio “mercato teologico” dal quale sarebbe stato difficile districarsi senza rimanerne visibilmente provati. Le due madonne che dunque analizzeremo, sono quelle che ci guardano (anche se in realtà guardano altro) dall’altare dei santi Pietro, Carlo e Ambrogio e il dirimpettaio altare dei santi patroni Ermolao ed Acacio (i quali, peraltro, non c’entrano niente; infatti troviamo la madonna in compagnia dei santi Gaetano da Thiene e Nicola da Tolentino). A guidarci in questa nuova riflessione sarà, ovviamente oltre alle opere, la Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen Gentium (LG) che ha dedicato l’ultimo suo capitolo interamente alla realtà di Maria “Madre di Dio nel mistero di Cristo e della Chiesa”. 6 v ita n ostra di DonArVi Partiamo con il far notare che le raffigurazioni hanno caratteri comuni: nelle due tele la madonna indossa una veste rossa (o rosata) coperta, a sua volta, da un manto azzurro e naturalmente ha con sé il Bambino. Non è assolutamente una interpretazione difficile; nell’iconografia il colore rosso simboleggia la dimensione umana, mentre l’azzurro è il simbolo delle realtà celesti, della divinità. Maria ci viene quindi rappresentata come Madre di Dio. È ciò che ci ricorda anche la Lumen Gentium: “All’annuncio dell’angelo la vergine Maria accolse nel cuore e nel corpo (il colore rosso dell’umanità) il Verbo di Dio (il manto azzurro che l’avvolge) e portò al mondo la vita; perciò viene riconosciuta e onorata come vera Madre di Dio e del Redentore. Redenta in modo ancor più sublime in considerazione dei meriti del suo Figlio, e a lui unita da stretto ed indissolubile vincolo (il Bambino tra le braccia), riceve l’altissima funzione e dignità di Madre del Figlio di Dio” (LG 53). Ma ovviamente, i due maestri del colore, avendo ricevuto commissioni diverse ed essendo di diversa formazione artistica, hanno interpretato in modo originale la figura di Maria e con sfumature leggere ne hanno messo in evidenza l’essenza e il ruolo giocato nella storia della salvezza e nella devozione cristiana. L’essenza ci è presentata dal documento conciliare al numero 53 quando dice che la vergine Maria “precede di gran lunga tutte le altre creature celesti e terrestri; ma al tempo stesso resta congiunta, nella razza di Adamo, con tutti gli uomini bisognosi di essere salvati” e al numero 54 aggiunge che essa nella Chiesa occupa “dopo Cristo il posto più alto e più vicino a noi”. Pur nel linguaggio un po’ arzigogolato credo che non sia fuggito ad alcuno il senso di tali parole: Maria è sì la Madre di Dio ma non dimentica di essere creatura; insomma, regina e mamma…oppure mamma e regina. Tanto lo sappiamo che invertendo l’ordine dei fattori il risultato non cambia! E a questo punto possiamo alzare gli occhi verso la pala dei santi Carlo, Ambrogio e Pietro realizzata nel 1750 da uno dei più grandi artisti del settecento Vita della Chiesa veneto: Giovan Battista Pittoni. Personalmente la ritengo l’opera più bella in assoluto della nostra chiesa per l’eleganza della composizione e la vivacità dei colori utilizzati. I santi in questione (facilmente identificabili dai loro attributi iconografici) si stringono attorno ad un ideale trono sul quale sta assisa Lei, la Regina del cielo. Sembra di osservare uno dei tanti ritratti ufficiali che i sovrani europei si divertivano a far realizzare per ricoprire le lunghe gallerie delle regge; infatti è presente tutto l’apparato scenico di circostanza: basamento marmoreo, tendaggi drappeggiati sullo sfondo, colonne classicheggianti e naturalmente nuvole e cherubini che fanno tanto “divino”. Maria in questo caso sta proprio occupando il “posto più alto”, ma si vede subito che i panni della Signora, pur vaporosi, le stanno stretti. Ella si sente più mamma premurosa “congiunta con tutti gli uomini bisognosi di essere salvati”; e allora, con un virtuosismo quasi irriverente ma spassosissimo, ecco che Pittoni la raffigura mentre sembra intenta a cambiare il pannolino al divin Figlioletto. L’ironicità raggiunge il suo vertice nella figura stessa del piccolo Gesù colto nell’atto di stendere la manina verso il cardinal Borromeo come a dire: “Attenda un attimo, Eminenza, che sono in disordine. Adesso mi vesto e sono subito da lei!”. Quale immagine più dolce potremmo avere della Madre di Dio? A questa domanda sembra rispondere l’altra tela, realizzata dal bresciano Antonio Paglia nel 1710 per la vecchia parrocchiale. L’atmosfera che si respira nell’opera è quella di essere fuori del tempo, quasi una visione. E proprio di questo infatti si tratta: san Gaetano da Thiene (vicenza 1480 – napoli 7 agosto 1547) nella sua corrispondenza con suor Laura Mignani, una religiosa bresciana, racconta come nella Messa di Natale del 1516 gli apparve la madonna che gli permise di prendere in braccio il Bambino Gesù. Il Paglia con molta semplicità rappresenta questo momento mistico, e la delicatezza più grande la si coglie nel gesto di Maria che con un braccio sorregge Gesù mentre l’altro è appoggiato sulle spalle del religioso, quasi a voler essere mediatrice tra Uno e l’altro, quasi ad esprimere il suo desiderio che l’uomo e Gesù si incontrino. Sembra di cogliere in questa scena l’eco di quanto dice ancora il documento conciliare: “La funzione materna di Maria verso gli uomini non oscura né sminuisce l’unica mediazione di Cristo, ma ne mostra piuttosto l’efficacia… e nemmeno impedisce il contatto immediato dei credenti con Cristo, ma anzi lo favorisce” (LG 60). Un po’ relegato nell’angolo della tela san Nicola da Tolentino partecipa alla scena con sguardo rapito e, forse, un po’ invidioso della preferenza accordata dalla Vergine al beato sacerdote. Stessa cosa succede nella prima pala dove invece è san Pietro che, con gesto quasi cavalleresco, si inginocchia davanti al trono offrendo le chiavi del Regno nell’intento di attirare la premurosa attenzione della Madre e del Figlio. Chiude la parata sant’Ambrogio che, invece, non si preoccupa minimamente di essere notato; anzi… guarda fuori dal quadro, verso lo spettatore, verso di noi e con gesto raffinato ed eloquente ci indica colei che è assisa sul trono. È quasi un invito perché “mentre la Chiesa ha già raggiunto nella beatissima vergine quella perfezione, che la fa essere senza macchia e senza ruga, i fedeli invece sono ancora impegnati a crescere in santità vincendo il peccato; perciò innalzano gli occhi a Maria che rifulge come modello di virtù davanti a tutta la comunità degli eletti” (LG 65). Eccola allora davanti a noi e nel mese di Maggio che inizia la pregheremo con la recita del rosario affinchè brilli sempre “quaggiù come segno di sicura speranza e di consolazione per il popolo di Dio che è in cammino, fino a quando arriverà il giorno del Signore” (LG 68) *“Quattro donne e due pulcini, fanno il mercato di Pralboino”. L’espressione dialettale (che in italiano perde la rima e quindi tutta la sua efficacia) vuol significare che basta poco per far confusione e, con buona pace delle femministe, che bastano appunto quattro donne per far… un mercato! v ita n ostra 7 Vita della Parrocchia VI RACCONTIAMO IL NOSTRO CAMMINO IN PREPARAZIONE AL MATRIMONIO Abbiamo trovato gli incontri sempre molto interessanti. Ci piace sentir parlare di amore e, visto che per noi, Dio è amore crediamo che il matrimonio cristiano abbia le fondamenta proprio su questo. Il matrimonio in chiesa è l’unione della coppia con Dio, una fusione così grande da rimanere intatta per sempre. Questo porterà il nostro amore ad essere eterno, aiuterà a superare gli ostacoli di ogni giorno dandoci la forza di andare avanti anche nei momenti difficili. Valentina e Marcello Caro don Franco, tutti ci avevano parlato di questo corso come un’esperienza noiosa ma dovuta per potersi sposare. Grazie per aver fatto in modo che non fosse così. È stato bellissimo. Elisa C. Giuliano C. Un ringraziamento particolare a don Franco per come è stato organizzato il corso per “giovani coppie”. Dieci incontri molto utili che prendono in esame tutti gli aspetti del matrimonio: dalla fede, aspetto puramente religioso e personale, alla legge aspetto giuridico uguale per tutti che regola il contratto del matrimonio sia di fronte alla chiesa che allo stato. Ad ogni incontro relatori diversi ognuno con la propria professionalità, con il proprio linguaggio e bagaglio personale con un unico obiettivo: guardare al matrimonio come ad un insieme di elementi che amalgamati fra di loro formano un qualcosa di unico che da vita e forza all’unione indissolubile di due persone. Momento per noi particolarmente significativo è stato il confronto di opinioni con le altre coppie che hanno partecipato al corso, un confronto che è stato guidato, e per questo la ringraziamo, da due coppie di persone unite in matrimonio da diversi anni, che grazie anche al loro vissuto ci hanno guidati nel rispondere a domande di fede e a capire l’importanza di essa nella quotidianità e non solo davanti alle difficoltà che la vita ci pone. Rispondere verbalmente a queste domande ci ha costretti anche a guardarci un po’ dentro a scendere un po’ oltre a quello che siamo e che appariamo a prendere contatto con quella parte di noi che tendiamo forse per volontà, per riservatezza o pigrizia a trascurare dando precedenza a tutto ciò che nella vita di oggi sembra essere importante,la fede in Dio deve invece curare ogni giorno la nostra anima e per questo dobbiamo lasciare aperta la porta del nostro cuore e consentire a ciò che c’è dentro di guidarci nella nostra esistenza. Grazie Federica P. Giuliano C. Credo che il significato di questi incontri prematrimoniali svoltisi nella parrocchia di Bedizzole, abbiano dato la chiave di lettura al vero significato del rito del matrimonio che si svolge in Chiesa. Fin dai primi incontri, è stato subito chiaro, con quale spirito ci avrebbero accompagnato durante tutto il percorso da noi intrapreso: ed è lo spirito della fede. Con la fede si può ripartire costruendo con la propria compagna/o una nuova famiglia impressa nella prima pietra del Signore che costruirà la nostra casa. Così facendo si è in tre. Due uomini e un solo Dio che aiuta anche nelle difficoltà a non fare crollare mai la casa. Questo corso ci ha aiutati a comprendere il vero e profondo senso del matrimonio cristiano, che viene spesso sottovalutato, dandoci una maggiore consapevolezza dell’importante passo che stiamo per compiere. La presenza di Cristo in questo matrimonio a tre ci aiuterà a superare ogni ostacolo e difficoltà con la forza della fede e del perdono, rendendoci sempre più uniti e forti. Abbiamo trovato interessante e costruttivo il percorso che abbiamo seguito, sia per i temi trattati che per le testimonianze delle coppie che ci hanno preceduto in questo importante passo. Con la speranza che anche per le coppie future possa essere d’aiuto come lo è stato per noi facciamo un grande ringraziamento a don Franco e ai capogruppo che ci hanno guidato passo a passo in questa avventura. Federica e Davide 8 v ita n ostra Vita della Parrocchia UNITÀ PASTORALE: CHE FATICA! “Siamo giunti al corso con alcuni preconcetti. Avevamo paura di trovarci di fronte ad un ambiente rigido e chiuso, che ci volesse fornire regole per la costruzione della nostra famiglia, poco incline al dialogo. A nostra sorpresa non è stato assolutamente così. Mano a mano che gli incontri proseguivano ci sentivamo sempre più accolti in un ambiente sereno e coinvolti nei vari argomenti, tanto che continuavamo a parlarne anche nei giorni successivi. Nonostante fossimo coppie che nella maggior parte dei casi non si conoscevano tra di loro, si è creato un clima di confronto e di ascolto. Anche affrontando argomenti complessi la sensazione era quella di stare a casa tra amici e poter parlare liberamente. Per noi poi questo corso è stato qualcosa di particolare: si è inserito proprio nel momento nel quale stavamo già riscoprendo il valore del praticare, cosa che ci mancava da qualche tempo. Infine vogliamo ringraziarvi tutti: Don Franco, Don Vincenzo, Don Roberto, i vari docenti, i nostri “capigruppo”, tutti i nostri compagni di percorso... Ed ora che il corso è finito, tutto questo un po’ ci mancherà!” Federica Pichini & Daniele Cinelli Sapevamo che il cammino dell’Unità Pastorale fosse faticoso, ma non immaginavamo così in salita! È faticoso perchè lavorare insieme è difficile, perchè la comunione richiede sforzi, perchè l’individualismo ha il sopravvento, perchè il campanilismo resiste, perchè si guarda solo al proprio orticello, perchè si fa fatica a vedere oltre il confine. Troviamo difficoltà a creare unità pastorale perchè per noi la nostra parrocchia è tutto, facciamo perciò fatica a condividere, a lavorare insieme, a spartire i problemi, ad educare la gente, a camminare, a programmare uniti, a guardare alle stesse mete. Immensa difficoltà c’è anche nei laici, sono troppo legati alla loro comunità. Ogni collaborazione è vista un’interferenza. Tuttavia non ci arrendiamo! L’Unità Pastorale esige innanzi tutto che si creda in essa, che si cominci piano, che non si perda la pazienza. Poichè piccoli sono finora i passi della nostra Unità Pastorale. Manca mentalità di collaborare, manca il desiderio di comunione. Unità Pastorale vuol dire insieme di parrocchie che costruiscono il Regno di Dio, pregano e celebrano l’Eucarestia, portano avanti l’evangelizzazione, hanno programmi di carità. Qualche timido segnale di collaborazione c’è a S. Vito, Carzago, Calvagese, Mocasina, Bedizzole S. Stefano. Si sono incontrati i vari Consigli Pastorali Parrocchiali per tentare di capire che cosa vuol dire “Unità Pastorale”, gli adolescenti delle varie parrocchie hanno passato pomeriggi in oratorio, qualche pellegrinaggio che ha aiutato a pregare, non mancano cammini di catechismo comuni. Anche in estate sono calendarizzate iniziative tra i vari oratori e uscite di Grest. Andiamo avanti con buona volotà, fiduciosi che lo Spirito Santo farà la sua parte. I Sacerdoti dell’Unità Pastorale v ita n ostra 9 Vita della Parrocchia FP dep_Layout 1 17/03/14 20:18 Pagina 1 8 MAGGIO Festa dei Patroni Ermolao e Acacio LA COMUNITÀ CRISTIANA E CIVILE CELEBRA I COMPATRONI ore 8,30 S. Messa in Parrocchia ore 20,30 Solenne Concelebrazione presieduta dal Parroco di Lonato del Garda Mons. Osvaldo Checchin Segue un momento di Festa in Oratorio. Alla celebrazione sono invitati l’Amministrazione Comunale, i bambini e genitori dell’Iniziazione Cristiana, tutta la comunità. Consigli Pastorali a confronto Domenica 16 marzo nel pomeriggio presso il Centro Pastorale di Bedizzole si sono riuniti i Consigli delle 5 parrocchie della nostra unità pastorale. Dalla discussione dei lavori di gruppo sono emerse tre necessità fondamentali. Per arrivare ad una comunione pastorale è necessaria: un’informazione più costante tra le varie parrocchie, occasioni più frequenti di preghiera in comune, un cammino comunitario di Catechesi per alcune categorie di persone. Per il prossimo anno pastorale verranno perciò fissate alcune iniziative che ogni parrocchia dovrà accettare e mettere in calendario. 10 v ita n ostra FP dep_Layout 1 17/03/14 20:18 Pagina 2 Nel luglio 1983, in una casa abbandonata sulla collina di Saluzzo (CN), Madre Elvira fonda la Comunità Cenacolo, senza sicurezze materiali, ma con l'unica grande certezza della fedeltà di Dio Padre. Cominciano a bussare alla porta del Cenacolo giovani smarriti, soli, disperati, drogati, a cui viene proposta la vita cristiana vissuta in modo semplice. È l'inizio di una storia meravigliosa che continua a stupirci ancora oggi: attualmente le fraternità sono 60, in Italia e nel mondo (Francia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Slovenia, Slovacchia, Polonia, Austria, Irlanda, Inghilterra, Spagna, Stati Uniti, Messico, Brasile, Argentina, Perù e Africa) e accolgono migliaia di giovani e di bambini. I Recital sono nati dal desiderio dei ragazzi di portare a tutti una testimonianza di speranza e di risurrezione. In particolare, nella parabola del “figlio prodigo” i nostri giovani hanno riletto la loro storia: la confusione della gioventù, la ribellione e la ricerca della libertà nei piaceri illusori che il mondo offre; poi la disperazione e la solitudine di un mondo dove l'amicizia e l'amore vero non esistono: tutto sembra essere finito. Eppure, il ricordo dell'amore vero mette la nostalgia della vita pulita, la voglia di ritornare per ricominciare assieme una nuova storia e genera lo stupore dell'abbraccio misericordioso del Padre, che fa festa per quel figlio che “era perduto, ed è stato ritrovato!”. VITA IN ORATORIO Agenda Oratorio ARTE & SPIRITUALITÀ: le 2014 Carneva . ito ancora lp o c a h arnevale edizione, ana del C st della scorsa ri to ra o Terra riccola ggio We lla Anglia chi. a e lv n e s ti La comb a l lt e atapu valleres panni d si sono c tornei ca i Smessi i n e a i gio v h io rc g a pomerig no i ade, n p a s a ic t’ n n s o e e c u m q se do la festa le alle pre ti organizzati: la sera con ì d e medieva n n e lu Il m i. eriggio ppunta i bambin edì pom rt d a re m d Tre gli a il a u ; oltasi ie de tra sq elle med iù bella sv (ai d p i z ra z e a h con le sfi g c nizzatori er la mas ta per i ra organizza i consueta gara p adolescenti orga persone a gli a tutte le ie z con la orm ell’oratorio. Bravi ra g e icizia e od la pizza!) strare am re o a g im a nel teatr d p to no volu o ancora rossimo! ll’anno p quali dev loro presenza han A . o ri to la prio ora che con per il pro to n e m a z apprez l’oratorio ripropone il consueto itinerario del 25 aprile. Quest’anno la meta è la suggestiva città di Ferrara. Visita del Castello Estense, della Cattedrale, della città. Visita e preghiera nella basilica di S. Maria in Vado,ove è avvenuto e tutt’ora custodito uno dei Miracoli Eucaristici. Come ogni anno l’estate è occasione per esperienze educative forti e caratterizzate da un clima più disteso. Queste alcune delle proposte. I programmi definitivi verranno comunicati in seguito. Per adesso segnate sul calendario! CORSO ANIMATORI GREST: primo incontro martedì 22 aprile ore 20,30 all’oratorio. Possono essere animatori i ragazzi a partire dalla I superiore. Il corso serve per organizzare al meglio l’esperienza estiva; è quindi fondamentale essere presenti. Nel primo incontro si decideranno le modalità degli incontri seguenti. GREST.Dal 23 giugno all’11 luglio. Il volantino per le iscrizioni verrà distribuito verso la fine dell’anno catechistico. Si raccomanda la puntualità nell’iscrizione per poter organizzare nel migliore dei modi. MINI-CAMPI ICFR. RADIO ECZ BEDIZZOLE 94 MHz Palinsesto settimanale cchia La Ve ogni Martedì ore 20:00 L’almanacco di Tina & Gina ore 20:30 El Tg dei Roncaì ogni Mercoledì ore 20:00 Le chipettes ogni Giovedì ore 20:00 The way of the sound Continua l’esperienza dei “tre giorni” per i ragazzi che hanno frequentato il cammino catechistico. Il programma delle proposte verrà comunicato alle famiglie tramite i ragazzi stessi. CAMPO ADOLESCENTI in Val d’Aosta. Aperto agli adolescenti dalla I superiore. Dal 23 al 30 agosto. v ita n ostra 11 GRAZIE DON ROBERTO sacerdote grazie alla sensibilità e la carità fraterna di tante persone semplici e speciali che ogni giorno vivono la bellezza della fede cristiana. In questo ultimo periodo, poi, si sono moltiplicati i gesti e le parole di affetto e d’attenzione di molti di voi nei miei confronti. Li custodirò nel cuore come in uno scrigno. Carissimi, è difficile mettere “nero su bianco” i miei sentimenti, le emozioni, anche la mia commozione in questo saluto che ho la possibilità di porgervi dalle pagine del nostro giornale parrocchiale. Cecherò di farlo, raccogliendo nei ricordi, i momenti e il tempo trascorso con voi, anzitutto dicendovi: Grazie! Grazie, però, prima di tutto al Signore! Il sacerdozio, diceva il Santo curato di Ars, altro non è che “L’amore del cuore di Cristo”. Lui, che mi ha chiamato a donare ciò che sono, ha voluto che percorressi per un tratto della mia vita con questa comunità. Come posso partire senza tristezza? Ogni comunità che ho avuto il dono di incontrare, ultima Bedizzole, ha lasciato nel mio cuore volti, affetti, amicizie: è bello e doveroso rendere grazie sapendo che parto da qui con il bagaglio non solo di un poco di più d’esperienza, ma soprattutto portandovi nel cuore. Sono consapevole da sempre che un sacerdote appartiene al suo popolo, col tempo entra nella storia della sua gente, accanto ad essi vive la sua fede, la testimonia e diventa parte di loro. Per noi il tempo è stato per così dire, tiranno. Sono passati poco più di quattro anni da quando sono tra voi ed è già, purtroppo, giunto il tempo di “sciogliere le vele”. Posso dirvi però, che tra voi mi sono sentito e trovato bene, che ho sperimentato l’amicizia sincera e la stima di tante persone, che ho avuto la possibilità di crescere come uomo e come 12 v ita n ostra Il mio ministero tra voi è stato in modo particolare un’esperienza intensa di fraternità sacerdotale e di comunione con don Franco e don Vincenzo. A loro va la mia gratitudine perché, hanno saputo coinvolgermi nelle attività ponendo in me fiducia e stima, sempre mi hanno considerato a pieno titolo a servizio della parrocchia offrendomi la possibilità di esprimermi con grande libertà. La nostra diversità per temperamento, carattere e approccio alla pastorale è stata sicuramente un’occasione per arricchirmi, soprattutto ora, momento nel quale sarò chiamato a guidare una comunità. Tante sono state le occasioni, spesso nascoste ai più, nelle quali abbiamo vissuto il confronto sincero, la correzione fraterna, anche momenti di fraternità. Anche solo questo, credo rappresenti agli occhi di una comunità, la prima testimonianza. Carissimi don Franco e don Vincenzo, ringrazio il Signore perché siete stati soprattutto un dono, attraverso il quale abbiamo insieme amato, sofferto, pensato, progettato, sperimentato gioie e soddisfazioni, insieme alle inevitabili delusioni per chi fa dell’annuncio del Vangelo il senso della propria vita. Certo, come nelle migliori famiglie, ci sono, possono essere state piccole incomprensioni e da parte mia disobbedienze, mancanza di rispetto, o occasioni nelle quali ho potuto offendere la vostra sensibilità. In ogni cosa però, devo dirlo con verità, abbiamo sempre avuto la grande carità di, guardare oltre e non a noi stessi, ma verso il bene e all’edificazione della comunità. Bedizzole ha inoltre il dono particolare e prezioso dei religiosi: i padri missionari della Consolata, le madri Canossiane e fino a poco tempo fa anche le suore della S. Famiglia. Grazie anche voi, per avere accompagnato questo tratto del mio cammino sacerdotale. Molte sono state le occasioni di collaborazione, e, al di là di queste, di cui rendo grazie, permane la vostra testimonianza portando con sé il dono prezioso delle vostre singolarità, delle vostre esperienze, del vostro carisma al servizio della Chiesa. Sono debitore di gratitudine verso tutti coloro che con me hanno collaborato a diverso titolo. Non ho mai fatto mistero di sentirmi pienamente un sacerdote a servizio della Parrocchia, cosa peraltro non troppo scontata, soprattutto quando sono arrivato fra voi. Faceva un certo effetto vedere “el pret de Masciaga” partecipare sempre alle celebrazioni o ad altri momenti in Chiesa, cosa che da parte mia ho sempre considerato, per dire così…nell’ordine delle cose! Essendo però per tutti sempre e comunque “el pret de Masciaga” (qui i titoli onorifici scherzosamente poi si sprecavano … rettore, parroco … padre!) ho avuto l’onore di curare e di custodire il Santuario della Madonna del Lazzaretto. Posso dire, senza presunzione, che l’ho amato, e tanto! Ho messo tante energie in questo gioiello prezioso che sta al cuore della nostra comunità. L’ho curato, custodito, “vestito a festa” molte volte in questi anni. Ho cercato prima di tutto di creare un clima liturgico degno, con la possibilità che, entrando in Santuario ognuno si trovasse ben accolto e invitato alla preghiera. Vorrei ringraziarvi di cuore per i complimenti che tante volte ho ricevuto: ho sempre visto in essi l’amore e la devozione che avete per questo luogo sacro, caro da generazioni a tutti noi. Come desidererei che questo amore, con la vostra presenza, potesse continuare inalterato nel tempo! Il Santuario, però, ha accanto un luogo, che lo rende ancora più bello: “Il Mandorlo”. In questi anni, sostenuto da un gruppo dinamico e generoso, abbiamo portato avanti un progetto, che sta crescendo come quell’albero che fa da “custode” e da simbolo al nostro parco, affinchè, come si legge all’ingresso, “la famiglia non sia mai sola”. Come non ringraziare anche tutti voi, del “Gruppo Masciaga”? In esso trovano spazio diverse disponibilità e persone: dalle GRAZIE DON ROBERTO signore del laboratorio, a chi organizza i vari momenti tra cui la festa del Santuario, le persone che curano la pulizia, il decoro sia della Chiesa che del Mandorlo. Sarebbe possibile sostenere quest’opera senza di voi? Per questo a voi la mia gratitudine sincera, per essermi stati al fianco e anche per aver avuto tanta pazienza. In questo momento di incertezza, nel quale ancora il futuro circa la presenza di un sacerdote non è sicura, desidero dirvi: andate avanti insieme, sappiate collaborare, come avete fatto con me, sappiate avere nei sacerdoti un punto di riferimento, sempre, con fiducia. Ma soprattutto, amate il Santuario! Fate tutto, senza mai perdere di vista l’obiettivo e il senso per cui ci si impegna, che non siamo noi, ma il Signore e la sua Gloria. In questi anni non ho “frequentato” molto l’oratorio, ma mi è stata data la possibilità di accompagnare attraverso il cammino del-l’Iniziazione Cristiana alcuni gruppi di genitori e di ragazzi. E’ sicuramente un’esperienza impegnativa, un’opportunità per riaccendere o alimentare la fiamma della fede, soprattutto per gli adulti. Un cammino nel quale ho accostato genitori e ragazzi, per confrontarmi con loro e vivere con alcuni di essi la bellissima esperienza del mettersi in gioco come catechisti. Anche a tutti voi, genitori e ragazzi, il mio grazie. L’esperienza del gruppo famiglie è stata per me un grande dono. L’ho ricevuta in eredità come un cammino consolidato, da subito mi avete fatto sentire in famiglia. In questi anni ho vissuto con voi un cammino fatto di momenti indimenticabili e intensi. I campi estivi, l’esperienza di Assisi, le feste zonali, i nostri incontri, la giornata mondiale delle famiglie a Milano, le feste della vita, il campeggio coi papà, le commissioni fino a tarda sera…. Ho avuto modo di apprezzare la bellezza della famiglia e la sua altissima vocazione. Il nostro cammino, fatto di formazione umana e cristiana e la fraternità nel condividere anche solo la cena (io portavo sempre e solo un po’ di fame) mi ha dato la possibilità di ricevere in dono l’amicizia e di costruire con voi una grande sintonia. Tante altre sono poi state le attività, i gruppi, le persone che mi hanno donato tempo e collaborazione, in modo particolare la commissione liturgica e l’Azione Cattolica. Negli ammalati che ho visitato ho sempre ricevuto un’insegnamento prezioso da parte di coloro che ti attendono perché porti loro la presenza di Gesù, il suo conforto e una parola di consolazione. Sono sicuro che la preghiera degli ammalati costruisce silenziosamente le nostre comunità. Grazie di cuore anche a tutti voi. In questo mio saluto, sento anche il dovere sincero di chiedere perdono. Posso, deliberatamente o meno aver offeso e allontanato qualcuno col mio comportamento o le mie parole. Mi rendo conto dei miei limiti personali e di carattere. Più volte, ripensando agli errori commessi (e l’elenco tenderebbe a infinito) ho chiesto la grazia al Signore di non ricadervi e di non commetterne di più grandi. Ciò non toglie il dovere di chiedere perdono se avete visto in me l’immagine solo offuscata del buon pastore. Lui, disponibile, affabile, comprensivo, accogliente, capace di perdonare, ascoltare, di cercare, di poter ricominciare da capo. Ed io? Tuttavia, pur nei miei limiti, ho trovato in voi una comunità e delle persone che mi hanno perdonato e hanno saputo andare al di là delle mie miserie umane. Vi prego, fatelo anche in questo momento! “Gesù disse a Pietro: getta le reti dall’altra parte della barca” e… seguimi!” Così come a Pietro, anche ora a me viene chiesto di “cambiare”, di fidarmi di Lui, di gettare nuovamente le reti, e portarmi a pescare dall’altro lato della barca: nuova Grazia attraverso le mie povere mani e la gioia del Vangelo attraverso la mia povera voce. Il Signore mi ha affidato una nuova comunità, ne sento già ora la trepidazione, l’emozione e la responsabilità. Mi chiedo: sarò all’altezza? Non lo so, ma mi conforta lo stato d’animo che vivo in questo tempo: sono sereno perché non ho cercato nulla, ho risposto alla chiamata del Vescovo che mi chiama ad essere “pastore” e parroco; semplicemente so che Il Signore è al mio fianco “come prode valoroso” e che mi sostiene con la sua forza. Questo mi basta perché: “Non si inorgoglisce il mio cuore, non vado in cerca di cose grandi, superiori alle mie forze; Io sono tranquillo e sereno come un bimbo svezzato in braccio a sua madre”. Mi ritorna alla mente un’aneddoto legato al seminario, dove ogni anno, puntualmente, il padre spirituale nel ritiro ci ricordava tra il serio e il faceto: “ricordatevi ragazzi: se Davide ha sconfitto Golia con una mascella d’asino, figuratevi cosa riesce a fare Dio con un asino intero! Credo quindi, di avere buone speranze, no? Vi chiedo in questa attesa, una semplice preghiera, per me e per coloro che il Signore mi ha affidato. Da parte mia sarete sempre nel mio cuore e vi ricorderò all’altare del Signore. Grazie di cuore a tutti! In Cristo, Don Roberto. v ita n ostra 13 GRAZIE DON ROBERTO I TUOI CONFRATELLI Non sono molti gli anni vissuti da don Roberto a Bedizzole, meno di cinque, eppure lasciano il segno nella comunità. Non si è rivelato un tipo molto loquace o particolarmente estroverso. Ha sempre misurato le parole, ha sempre calcolato i suoi interventi, ha programmato i momenti per dire la sua. Mi ha stupito il fatto che prima di ogni intervento dicesse “scusa”. Lo ricorderemo per l’amore al Santuario, al Mandorlo: Sempre pulito, ordinato, accogliente. Chi andava a Messa a Masciaga rimaneva incantato dal come ogni volta si presentasse. Attorno al Santuario ha dato vita ad un gruppo sempre più numeroso di persone che avessero cura dell’animazione del parco. Con don Vincenzo ha curato la liturgia, i canti, i vari tempi liturgici. Il gruppo famiglie ha goduto della sua presenza, delle sue proposte e in questi anni si è molto incrementato. Lo si è visto particolarmente impegnato nel cammino dell’Iniziazione Cristiana. Non amava definirsi il prete delle “Veglie Funebri” e dei Funerali, ma ha sempre dato il meglio di sé in questi momenti delicati della pastorale quotidiana. Con noi confratelli cercava il confronto leale, l’amicizia sincera. Quando il Vescovo gli ha chiesto di diventare parroco, ha accettato subito con entusiasmo. Gli auguriamo ogni bene e lo rassicuriamo della nostra amicizia. Ricorderemo la sua discrezione, la sua preparazione, la sua passione. 14 v ita n ostra GRUPPO MASCIAGA Alla fine della Festa dell’estate scorsa, tu Don, ci hai detto: “Abbiamo finito col botto!”. In effetti i fuochi d’artificio della serata finale, erano il giusto coronamento di giorni intensi, fatti di gioia, voglia di stare insieme, tanto impegno, momento difficile e grandi soddisfazioni. Ora siamo noi a dirti che ci stai lasciando “col botto”. La comunicazione della tua partenza è stata un fulmine a ciel sereno, una “botta” che nessuno si aspettava. Naturale è la nostra preoccupazione sul futuro del Santuario e del Mandorlo. Senza una presenza significativa come la tua, che ci chiamava a “rapporto”, ci teneva uniti e ci indicava la strada da perseguire, non sarà facile continuare con gli impegni presi. Noi tutti vogliamo ringraziarti perché hai continuato con entusiasmo il progetto iniziato da Don Battista e grazie alla tua perseveranza, insieme, siamo riusciti a realizzare ciò per cui il Mandorlo è stato costruito: un luogo di incontro per le famiglie. Ogni attività svolta al Mandorlo ha un duplice obbiettivo, quello di stare insieme facendo comunità e quello di contribuire alle necessità del Santuario. Grazie, perché ci hai aiutato a consolidare e rafforzare le relazioni tra noi, aprendo il nostro gruppo a nuove persone ed a nuove idee. Ora non ci resta che salutarci. Ti auguriamo ogni bene per la tua nuova avventura da parroco, e, quando avrai tempo, vieni a trovarci, ti aspettiamo al Mandorlo. GRAZIE DON ROBERTO I GENITORI DELL’INIZIAZIONE CRISTIANA Caro don Roberto, ci sarebbero tante cose da dire di questi ultimi sei anni di lavoro dedicati insieme nel percorso di iniziazione cristiana di figli e genitori, ma la prima cosa che ci viene in mente è il ringraziamento a Dio per il fatto che ti ha mandato qui da noi, quale grazia di essere strumento nelle Sue mani. In particolare i tuoi sforzi si sono concretizzati nell’accompagnare il gruppo che attualmente sta vivendo il cammino del VI anno e a novembre 2013 è giunto a consacrare il sacramento della Prima Comunione e della Cresima, nonchè l’attuale gruppo del III anno formato dai bambini che a maggio 2014 vivranno il sacramento della Riconciliazione. Tutti noi catechisti di te abbiamo apprezzato, fin da subito, l’essere e l’agire umile, caratterizzato dalla capacità di ascoltare e di accogliere bambini e genitori, mettendoti al loro fianco per introdurli alla vita cristiana. Un’umiltà che ti ha permesso, nella fatica dell’annuncio della Parola, di avvicinarti ai cuori, facendoti comprendere in modo spontaneo anche dai genitori più distanti; che ti ha permesso di vivere in unità e sintonia con la comunità dei sacerdoti venendo incontro alle abitudini e ai tempi di ciascuno con capacità di rinuncia. Non ci è sfuggita, poi, la tua attenzione particolare per la liturgia e la preghiera. La tua testimonianza di fede ci ha condotto a discernere meglio, senza pretese di avere risposte immediate e totali. Tu ci hai suggerito l’importanza del partecipare con passione alla vita liturgica, ci hai reso consapevoli di come la proposta di fede di ciascuno sia condotta a maturazione dal Signore, ponendoci a confronto con il Salmo 127 che così recita: “Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori”. Ci hai ricordato che ricevere i sacramenti così come fare propria la preghiera quotidiana non sono semplici tappe di un percorso, ma sono l’unico modo di essere un buon cristiano, l’unico modo di dare significato e incisività alla nostra quotidianità. La tua testimonianza di uomo di preghiera non ha lasciato indifferenti neppure quei genitori che lungo il percorso si sono smarriti per aver creduto di poter fare a meno di Dio. Ci ha colpito, infine, quel tuo spiccato senso dell’obbedienza al ruolo sacerdotale; un’obbedienza che nasce senza forse dalla consapevolezza interiore dell’importanza della Parola non solamente annunciata “dal pulpito”, ma soprattutto predicata quotidianamente in mezzo alla comunità viva e bisognosa di iniziazione cristiana. Una consapevolezza da cui traspare il genuino desiderio di vivere con autenticità la tua ministerialità, dedicata non tanto a conservare una dottrina immutata, ma, soprattutto tesa ad attualizzare l’evangelizzazione di bambini, genitori e catechisti. La Santa Messa di domenica 27 aprile sarà l’occasione in cui affideremo totalmente a Dio il nostro senso di gratitudine per quello che ci hai donato, affinché nella nuova comunità che ti accoglierà come Parroco questo dono possa essere nuovo seme che germoglia. Qui a Bedizzole non sono stati anni semplici, non sempre è filato tutto liscio, ci siamo di tanto in tanto confrontati con situazioni complesse, affrontando l’inquietudine del lavoro e l’incertezza di non essere seguiti e capiti. In quei momenti ci siamo fidati della gioia che hai manifestato nell’essere prete, nello spenderti per Cristo e non ci siamo mai sentiti traditi. Caro don Roberto lo stesso entusiasmo e la stessa gioia possano continuare a sgorgare dal tuo cuore e accompagnarti fedelmente nella tua nuova missione nella parrocchia di Visano, dove il Signore ti chiama. Già Lui ti precede e, come solo Lui sa fare, sta già aprendo i cuori. v ita n ostra 15 GRAZIE DON ROBERTO FAMIGLIE IN CAMMINO È con una certa amarezza che rifletto sulle parole giuste da usare per comporre un saluto che ha l’aria di un addio. Ma prendendo spunto dalle parole di una canzone famosa, noi del gruppo famiglie in cammino vogliamo dirti “ CIAO, SEMPLICEMENTE CIAO, DIFFICILE TROVAR PAROLE… “ soprattutto parole giuste e esaustive, che riescano nello stesso tempo a esprimere il nostro grazie, il nostro augurio e il nostro “dispiacere”. Il nostro dispiacere pensando che si interrompe un cammino che ormai da cinque anni stavamo facendo insieme, cercando di costruire per la nostra comunità un punto di ritrovo per le famiglie che al giorno d’oggi si sentono sempre più sole nelle sfide educative relazionali, e nelle scelte di fede che si trovano quotidianamente ad affrontare in una società che si sta radicalmente trasformando. Il nostro grazie è per il tempo che ci hai dedicato, per le energie che hai speso per il nostro gruppo, e perché hai sempre creduto nell’importanza della famiglia e della risorsa che essa rappresenta per la vita comunitaria. Il nostro augurio è che anche nella nuova comunità dove andrai, tu possa trovare terreno fertile su cui costruire un nuovo gruppo di famiglie in cammino che possano condividere con te un cammino che li aiuti a prendere coscienza di come la famiglia non deve né essere, né sentirsi sola e, di come il confronto possa aiutare a diventare più forti ed affrontare il mondo con occhi diversi. Un grosso abbraccio, la tua grande famiglia di Bedizzole vuole dirti la sua vicinanza in questa occasione, per una decisione che ti comporterà poi senz’altro gioie, ma sarà anche motivo di preoccupazione e di fatica. Ti siamo vicine, ti accompagniamo con la preghiera riconoscente per quanto hai operato in bene per la comunità parrocchiale, per la collaborazione umile e silenziosa anche nella nostra comunità con le nostre sorelle. Ti affidiamo alla cara Madonna di Masciaga, che nel suo santuario hai amato, curato con tanto amore e finezza. Ti consegniamo alla popolazione di Visano che ti accoglierà festante e nello stesso tempo a chi, dopo anni di servizio prezioso, dovrai lasciare, con le parole dell’apostolo Paolo:” Voi sapete come io mi sono comportato con voi per tutto questo tempo. Ho lavorato (e lavorerò) per il Signore con voi in umiltà…… (Atti 20, 18-20). Con profonda gratitudine e sincera fraternità ti raccomandiamo anche a S. Maddalena di Canossa, a Madre Bakhita con l’appuntamento e il ricordo nella celebrazione Eucaristica di ogni giorno. Grazie ancora….. LA COMUNITÀ DELLE MADRI Caro Don Roberto, ad ogni persona che ha consacrato la sua vita al Signore e al servizio dei fratelli, ogni giorno si ripetono, una o più volte, occasioni di riconfermare il sì iniziale anche per piccole cose. Oggi a te è stato richiesto un “SI’” importante, un sì che potenzia il tuo ministero, un sì che ti richiede con più responsabilità di diventare “padre” di una comunità che guarderà a te come al suo Pastore mandato da Dio a servizio del suo piccolo, ma privilegiato gregge! Anche la comunità delle Madri Canossiane 16 v ita n ostra GRAZIE DON ROBERTO COMMISSIONE LITURGICA L’incontro del mercoledì Di sera, dopo la santa messa del mercoledì, ci trovavamo circa una volta al mese da don Roberto a Masciaga intorno al suo tavolo, in soggiorno. Ormai lo sguardo si posava con familiarità sulle foto dei suoi cari, sul grande libro aperto sul leggio con l’immagine grande di Papa Wojtyla a destra e, affettuosamente appoggiata sulla pagina di sinistra, quella del giovane sacerdote don Roberto. Su di una mensolina il bozzetto in legno del Cristo risorto, la cui grande statua lignea a Pasqua si ergerà trionfante sull’altare maggiore del Santuario a scaldare il cuore di tutti i fedeli. E sul bracciolo della poltrona il breviario con accanto un libro. Ultimamente l’esortazione Evangelii Gaudium di Papa Francesco. Un piccolo gruppetto di persone si accomodava allegramente scambiandosi saluti e battute. E poi si iniziava l’incontro con la preghiera preparata dal don e quindi il via a proposte per offrire alla comunità la possibilità di vivere più consapevolmente i momenti comunitari della liturgia. Con don Roberto alla guida abbiamo cercato di essere utili alla nostra comunità parrocchiale La Parrocchia S. Stefano SALUTA don Roberto DOMENICA 27 APRILE ore 10,00 S. Messa di ringraziamento e preghiera per la sua nuova missione pastorale a Visano Seguirà in Oratorio un RINFRESCO a BUFFET aperto a tutti Durante la celebrazione verrà consegnata a nome della comunità una busta. Le offerte si possono portare ai Sacerdoti o alle Madri Canossiane (entro il 25 aprile). È sospesa in Parrocchia la Messa delle 11,15. ore 16,30 nuovi canti da proporre poi a tutti. Ed ora il nostro carissimo don Roberto è in procinto di lasciarci, proprio quando abbiamo imparato a conoscerci, a volerci bene, a lavorare insieme con entusiasmo. E’ così. Bisogna rassegnarsi ed accettare di vederlo partire e custodire quanto ci ha trasmesso perché la commissione liturgica possa continuare ad operare con lo stesso intento di porsi a servizio della Parrocchia. Don Roberto ci ha dato tanti spunti di riflessione ed è stato per noi un grande aiuto. Continueremo a svolgere il nostro servizio, augurando a lui di essere sale e luce nella comunità che lo accoglierà come parroco, assicurandogli il nostro ricordo nella preghiera. Ringraziamo il Signore per averci fatto dono della sua presenza. curando l’animazione delle celebrazioni eucaristiche, delle Domeniche del Tempo Ordinario, ma anche di quelle dei Tempi ‘’Forti’’, come Avvento e Natale, Quaresima e Pasqua. Nel gruppo ci si confronta, si portano idee, si fanno e realizzano progetti come quello ancora in atto della ‘Scuola di preghiera” tenuto da don Luca Paitoni presso le Madri Canossiane. Per animare le celebrazioni è stato composto il libro dei canti ‘Canta e Cammina’, che è molto apprezzato e ora viene usato da tutti. Ci si organizza per suddividere il compito di preparare a turno le preghiere dei fedeli con l’attenzione specifica al tempo liturgico in corso, ma anche alla situazione che stiamo vivendo: la fede nel Signore Gesù riguarda la vita concreta della nostra parrocchia. Per studiare il modo di rendere tutti più partecipi della vita della Chiesa. Per animare le celebrazioni tenendo conto se partecipate prevalentemente da giovanissimi o da giovani o da adulti e proporre i canti più adatti. Si è anche attuata una scuola per lettori per poter estendere a più persone questo prezioso ministero. E si è offerta anche una opportunità alla sera in santuario per insegnare S. Messa a Masciaga e rinfresco INGRESSO A VISANO DOMENICA 18 MAGGIO ore 15,00 Partenza da piazza Europa con il pullman o macchine proprie (Iscrizioni per il pullman presso le Madri Canossiane entro l’11 maggio versando euro 15,00) ore 16,00 RITO di IMMISSIONE S. Messa Festa in Oratorio v ita n ostra 17 Vita della Parrocchia MATTEO PAVARINI : un ragazzo che vuole fare lo scienziato Parlaci di te. Ciao a tutti, mi chiamo Matteo Pavarini, sono un ragazzo di Bedizzole, nato il 26 settembre del 1995, e frequento il quinto anno di Liceo Scientifico Tecnologico presso l’ Istituto di Istruzione Superiore “Luigi Cerebotani” di Lonato del Garda. Come avrete capito sono un ragazzo appassionato di scienza e tecnologia, ma ciò non vuol dire che io non creda: sono convintissimo della mia fede, cerco sempre di basare la mia vita sugli ideali cristiani e, cosa secondo me importantissima in questo ambito sempre molto discusso, penso che scienza e fede siano due ambiti complementari, non in conflitto, dei quali la prima cerca di spiegare come avvengono i fenomeni che caratterizzano la nostra vita e il nostro mondo, mentre la seconda ci dice il motivo a partire dal quale avviene tutto questo, e pone i limiti oltre ai quali l’uomo non deve spingersi. Ho molti hobby, tra cui la lettura, l’informatica e, in particolare, la musica: suono infatti da ormai 7 anni il basso tuba nella Bedizzole Marching Band, il nostro splendido corpo musicale diretto dal maestro Aldo Bettini, che nell’ambito dell’Accademia Musicale, mi ha insegnato a padroneggiare questo strumento particolare (e soprattutto difficile da maneggiare per l’ingombro e il peso). 18 v ita n ostra Quali sono i traguardi raggiunti? L’anno scorso, grazie alla scelta fatta dalla mia insegnante di biologia, ho partecipato come unico candidato per la mia scuola alla selezione per partecipare ad uno stage di ricerca sul cancro nell’istituto IFOM (Istituto Firc di Oncologia Molecolare) di Milano. Con mia grande sorpresa (ed enorme felicità) sono stato uno dei dieci selezionati, e l’estate scorsa, dall’8 al 19 luglio, ho partecipato a questo stage nel gruppo di ricerca riguardante la Risposta al danno al DNA, affiancato al dottor Ubaldo Gioia. Al termine di questo stage, che mi ha dato un grandissimo bagaglio di esperienze, ho stilato una relazione dell’attività sperimentale, che è stata presentata sotto forma di Poster scientifico al Poster Day svoltosi il 21 febbraio scorso nell’istituto. Durante l’evento sono stati premiati i due migliori studenti ricercatori tra i 10, e, ancora una volta con grandissima sorpresa ed emozione mia, dei miei genitori e dei miei insegnanti, ho scoperto di essere uno di quei due che, come premio, svolgeranno un’altra settimana di ricerca sul cancro, questa volta al Netherlands Cancer Institute di Amsterdam, dopo l’esame di maturità. Quali prospettive hai per il futuro? Per quanto riguarda i miei studi, questa esperienza mi ha fatto riflettere sulla piega che dovrà prendere la mia carriera universitaria, dopo l’esame di maturità: mi sono orientato verso il corso di laurea in Ingegneria Biomedica, branca che studia le applicazioni ingegneristiche delle scoperte che avvengono in campo biotecnologico e medico, presente presso il Politecnico di Milano. A tal fine, il 15 febbraio scorso ho svolto e superato il test d’ingresso di Ingegneria (in questo Ateneo i corsi sono infatti sostanzialmente a numero chiuso); ora, perciò, sono pronto per l’immatricolazione. Per quanto riguarda invece gli altri ambiti della vita il mio obiettivo principale per la mia vita è quello di sposarmi ed avere una mia famiglia, a cui trasmettere tutti gli importanti valori che i miei genitori hanno trasmesso a me, e per i quali li ringrazio. Vita della Parrocchia TEORIE DEL GENDER E LEGGE SULL’OMOFOBIA: UN ATTACCO ALL’UOMO E ALLA FAMIGLIA? INCONTRO TEMATICO D’APPROFINDIMENTO Mercoledì 7 maggio 2014 ore 20.30 presso Sala Teatro dell’Oratorio di Bedizzole Identità sessuale: una ricerca di senso tra dati scientifici e dinamiche relazionali Interviene: Dott. Daniele Torri SCIENZA e VITA Brescia Ass. Medici Cattolici di Brescia Oggi l’uomo e la famiglia stanno subendo un attacco che non ha precedenti, un attacco che mira a sradicare completamente ogni principio antropologico saldo, chiaro e rigoroso fondato sulla natura, sulla biologia. L’attacco ha un nome e il nome è “IDEOLOGIA DEL GENDER” (ideologia del genere), di cui pochi hanno conoscenza, ma che da anni sta producendo un profondo cambiamento culturale con l’obiettivo di creare un mondo nuovo, completamente diverso dall’attuale, assolutamente innaturale e privo di ogni identità sessuale, ma non solo. Ritenendo che l’identità sessuale sia opera della cultura, dell’ideologia, della società e della scelta dell’individuo, non trova più senso oggi parlare di un uomo ed di una donna ma di genere, dando la possibilità ad ognuno di scegliere quello in cui più si configura tra i 56 disponibili (56 orientamenti sessuali diversi) con la possibilità di cambiare in ogni momento. Il sesso è costrizione, il genere è libertà. La famiglia, strana e antiquata istituzione, rappresenta un ostacolo enorme all’affermarsi di questa ideologia e per questo l’obiettivo è eliminarla, cancellarla. La legge sull’omofobia, pur sotto nobili propagandistici fini, va esattamente in questa direzione. Del resto l’ideologia del gender, priva di ogni scientificità, per imporsi necessita di leggi, programmi educativi e azioni di propaganda ad hoc. I nostri figli e nipoti corrono un serio pericolo. QUALE SOCIETÀ VOGLIAMO LORO LASCIARE ? Come cittadini e ancora come credenti, abbiamo l’obbligo di fare la nostra parte per la costruzione della società civile. Citando Benedetto XVI: “Non posso passare sotto silenzio una minaccia alla libertà religiosa delle famiglie in alcuni Paesi Europei, ove è imposta la partecipazione a corsi di educazione sessuale o civile che trasmettano concezioni della persona o della vita presunte neutre, ma che in realtà riflettono una antropologia contraria alla fede e alla retta ragione”. Non possiamo permetterci di non conoscere, non possiamo restare spettatori. Questo il tempo per esserci, per far sentire la propria voce, per spendersi, per combattere “la buona battaglia”, per difendere la FAMIGLIA ! Un grazie sincero ai tantissimi che hanno rinnovato l’abbonamento al nostro giornale parrocchiale. Ci permette di entrare in duemila famiglie del paese. Grazie agli sponsor e a quanti vorranno rinnovarci ancora la loro fiducia. v ita n ostra 19 Vita della Parrocchia Scuola Materna Sacra Famiglia Spettacolo di teatro Un cammino interressante alla scuola materna Lo spattacolo teatrale messo in scena dalla compagnia teatrale “Teatro telaio” svoltosi alla scuola materna Sacra Famiglia è un appuntamento atteso dai bambini. Quest’anno la tematica scelta è stata “gocce”, come introduzione alla seconda parte del progetto biennale sugli elementi naturali. La presentazione del programma scolastico svolto nel primo quadrimestre è stata davvero una sorpresa. Mi aspettavo, non avendo mai partecipato prima in quanto mamma di un “piccolo”, un riassunto orale da parte delle insegnanti delle attività svolte fino a quel momento ed invece mi sono trovata ad assistere ad un vero e proprio ”documentario”. La proiezione mostrava i nostri bambini durante lo svolgimento delle attività scolastiche, mentre lavoravano, pasticciavano e devo dire mentre crescevano; è stato un po’ come partecipare e condividere con i nostri bambini tutti quei momenti in cui noi genitori non siamo presenti. Ringrazio tutto lo staff per lo splendido lavoro svolto finora ed aspetto il seguito. Mamma di Filippo Festa del papà 2014 Complimenti per “una festa speciale”, in un ambiente “speciale” con il coinvolgimento di tutti Un papa’ Ho ricevuto da mia figlia di 4 anni e ½ l’invito per un piccolo ritrovo organizzato dalle maestre e dai bimbi all’asilo per la festa del 20 v ita n ostra papà; ormai è il secondo anno e così mi presento all’ingresso un po’ in anticipo notando subito il fermento di papà indaffarati con i loro “piccoli”; ritiro mia figlia dalla classe, lei mi consegna molto fiera il suo regalo creato per me e questo mi emoziona parecchio; poi assieme ci avviamo alla festa allestita all’esterno nel grande spazio a disposizione. La festa scorre all’insegna dell’allegria e dell’amicizia, qui incrocio i sorrisi di papà e bimbi festanti; persone in coda al buffet che si scambiano battute o considerazione sul difficile compito del genitore; bambini che sotto uno spendido sole si rincorrono o raccolgono fiori; incrocio anche papà che solitamente non possono ritirare i loro figli dall’asilo, persone conosciute e che solitamente non incontro in altre occasioni. Questa festa è stata un piccolo momento di spensieratezza trascorso nell’ambiente che mia figlia frequenta quotidianamente e che noi genitori (soprattutto i papà) viviamo solo trasversalmente; è stata un’occasione per rafforzare il legame tra me e mia figlia, per confrontarmi con realtà educative di altre famiglie (viste dal punto di vista dei papà) e per rafforzare i legami conoscitivi all’interno della comunità che frequenta l’asilo. Vita della Parrocchia LA TANA DEI CUCCIOLI Sabato 15 marzo è stata una serata particolare per i nostri bambini che frequentano l’asilo nido “La Tana dei Cuccioli” presso la scuola materna Sacra Famiglia. Le maestre Luisa, Elisa e Giulia, infatti, si sono messe a disposizione delle nostre famiglie oltre al loro orario di lavoro e hanno organizzato un fantastico “Pigiama Party”. La loro proposta, arrivata circa due mesi fa, è stata ben accolta da noi genitori, specialmente dalle coppie che non possono contare su aiuti esterni; infatti ci hanno offerto la possibilità di avere qualche ora di svago sapendo i nostri bambini in un ambiente sereno e familiare. Alle 19.00 le maestre ci hanno accolti con le loro pantofole ai piedi, pronte a offrire ai piccoli una buona pizza e a proseguire la serata nel divertimento con un buon cartone animato; non so chi fosse più entusiasta dell’iniziativa, se loro, noi genitori o i bambini. E’ stato interessante vedere l’asilo nido in un momento diverso dalla solita routine e poter accompagnare i nostri bimbi senza la quotidiana ansia di dover andare al lavoro, con la possibilità di salutarli tranquillamente ed osservarli con calma interagire con i loro amichetti. La cosa più entusiasmante è stato il momento dell’uscita alle 23.00 quando, salite le scale del nido,noi genitori ci siamo trovati davanti i nostri piccoli con il loro pigiamino e con le guance belle rosse seduti allegri e sorridenti sui loro lettini mentre il cartone “Gli Aristogatti” faceva da sottofondo. Sicuramente è stata un’esperienza positiva per tutti e assolutamente da ripetere. Fortunatamente Luisa, Elisa e Giulia, hanno ben pensato di darci appuntamento al Pigiama Party una volta al mese per la gioia dei “Genitori e dei Bambini della Tana dei Cuccioli” che le ringraziano di cuore. Mamma Anna Il Gruppo di Masciaga organizza la: FESTA di PRIMAVERA AL MANDORLO VENERDÌ 25 APRILE ore 9.00 ore 10.00 ore 11.00 ore 11.45 ore 12.00 S. Messa in Santuario apertura del Mandorlo e accoglienza giochi per bambini aperitivo “della casa” PIC - NIC (saranno messi a disposizione anche dei tavoli) NEL POMERIGGIO .... Gonfiabili e truccabimbi • Per partecipare non serve alcuna iscrizione • Pranzo al sacco • Per i più pigri ... ci sarà un servizio griglia con pane e salamina e bibite v ita n ostra 21 Vita della Comunità A.V.I.S. a Bedizzole Sono grato a Don Franco di avermi dato la possibilità, attraverso il Giornale Parrocchiale, di poter informare la comunità di Bedizzole delle attività svolte dalla nostra associazione per la quale ricorre nel 2014 il quarantacinquesimo anno di fondazione i cui festeggiamenti sono stati fissati per domenica 21 settembre 2014. La donazione di sangue rappresenta un esempio, positivo e concreto, di volontariato e lo testimoniano i nostri 300 iscritti che ogni anno forniscono gli Spedali Civili di Brescia oltre quattrocento sacche di sangue intero, oltre ad altri emoderivati prelevati presso la sede provinciale. Le nostre priorità sono promuovere la raccolta di sangue e la salute pubblica e per questo motivo cerchiamo di avvicinare e sensibilizzare quante più persone possibile. Da sempre, in ogni cultura, il sangue è sempre stato associato al concetto stesso di “vita”, donarlo rappresenta perciò non solo un generoso gesto umano ma un’azione dal valore simbolico inestimabile; significa aiutare a lottare per la vita chi né ha estremo bisogno perché costretto ad 22 v ita n ostra affrontare un intervento chirurgico o perché afflitto dalla malattia. E ancora di più rappresenta la capacità dei singoli individui di impegnarsi, avendo cura di quanto più prezioso essi abbiano, la salute, per la gioia e la soddisfazione di poter aiutare chi non gode di questa fortuna. Da tanti anni l’Avis si rivolge in primo luogo ai più giovani. Per noi è motivo di grande soddisfazione vedere come tanti ragazzi, non appena raggiunta la maggiore età, rispondano al nostro invito presentandosi come aspiranti donatori. Vorrei comprendessero come questo semplice gesto possa convincerli di quanto grandi siano le loro potenzialità di uomini e donne appartenenti ad una comunità, e di come questo li possa aiutare a crescere con una mentalità aperta al prossimo che non esalti l’individuo come singolo ma come parte attiva e sensibile di una collettività. Con questa prospettiva ogni anno i nostri collaboratori si recano presso gli istituti scolastici presenti nel Comune di Bedizzole allo scopo di sensibilizzare i ragazzi su tematiche legate al volontariato in genere ed in particolare alla donazione di sangue. Molti nostri iscritti collaborano stabilmente con le associazioni impegnate nel sociale presenti sul territorio, in particolare con l’ANT Associazione italiana Tumori che si occupa di fornire vari servizi tra cui l’assistenza domiciliare e psicologia gratuita ora attiva anche nel nostro comune. Vorrei approfittare di questa opportunità per ringraziare tutti, i collaboratori, i medici e gli infermieri che ci aiutano nell’organizzazione delle raccolte di sangue domenicali, e soprattutto i donatori di Bedizzole per il loro impegno paziente e costante. Mi rivolgo inoltre agli aspiranti donatori: per chi volesse iscriversi è possibile farlo in occasione delle donazioni collettive programmate per il 2014 nei giorni 4 maggio, 3 agosto, 2 novembre che verranno effettuate presso la nostra sede all’interno dell’edificio comunale dei servizi sociali in Viale Libertà. Il Presidente Marco Lancellotti Vita della Comunità La storia di generosità Erano i primi mesi del 1969, un gruppo di donatori di Bedizzole, iscritti per lo più alla sezione Avis di Brescia, dopo essersi impegnati attivamente prima nelle “trasfusioni dirette” a Brescia, poi nelle sezioni di paesi limitrofi,si rivolgevano al paese, in una sorta di pionierismo culturale, che, dopo alcuni chiarimenti e confronti, portava alla fondazione della sezione Avis di Bedizzole. Le difficoltà non furono poche. Primo fra tutti il raggiungimento del numero di 30 donatori. Successivamente subentrarono le difficoltà legate all’ambiente dove effettuare i prelievi. Si iniziò presso le scuole elementari di Bedizzole, poi a Lonato e quindi in un locale presso l’asilo di Bedizzole. Analogamente avvenne per la sede a m m i n i s t ra t i va con continui spostamenti. Solamente nel 2004 è stato possibile ottenere una sede stabile presso l’edificio comunale di Viale Libertà. Dal 1990 la presidenza è stata assunta dalla tessera n°1 dell’Avis di Bedizzole, il sig. Amadei Angelo, che ha proseguito nell’incarico fino al giorno della sua prematura scomparsa. Il Direttivo ha deciso di modificare il nome della sezione di Bedizzole, in “Avis Comune di Bedizzole Amadei Angelo Attilio”per ricordarne il fondatore, testimone nella vita di un messaggio di richiamo ai valori del volontariato nelle sue più splendide espressioni. Il nuovo direttivo presieduto da Angelo si attiva prontamente per iniziare una campagna informativa di promozione della solidarietà, sviluppando contatti con il mondo della scuola, con l’obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni ai temi del volontariato ed in particolare alla donazione del sangue. Nello stesso periodo venne avviata una campagna di informazione ai diciottenni inviando una lettera personalizzata in occasione del compimento della maggiore età accompagnata da materiale informativo. Questo periodo si è caratterizzato dal forte impegno del presidente, il sig. Luciano Landi, che ha guidato l’associazione per quindici anni e che tuttora riveste il ruolo di vicepresidente. Nell’anno 2004 è stata stipulata una convenzione con l’amministrazione Comunale di Bedizzole per l’assegnazione dei locali da adibire a sede amministrativa e sede operativa per i prelievi domenicali, individuando come idoneo l’immobile comunale di Viale Libertà, sede dei servizi sociali di Bedizzole. Il 2009 rappresenta un momento importante per la sezione di Bedizzole: viene celebrato l’anniversario del quarantesimo di fondazione. In questa occasione è stata collocato un monumento marmoreo nei pressi del parco giochi pubblico di San Rocco, prospiciente la strada pubblica per l’occasione intitolata ai donatori di sangue. Nel 2010 assume la presidenza la signora Coccoli Lucianella. La sezione Avis completa l’attività di promozione alla donazione, aumentano i contatti con le associazioni di volontariato no profit come l’ANT, Associazione Arcobaleno, Il Faro, il Gruppo Alpini. Collaborazione che si manifestata in modo completo nel 2011 in occasione della “1° festa della solidarietà attiva” cui la sezione Avis di Bedizzole ha partecipato con i suoi volontari per la distribuzione di materiale informativo. La sezione Avis ha così raggiunto importanti traguardi: la costante e crescente adesione al mondo del volontariato e un radicata presenza nel tessuto delle associazioni dedite alla solidarietà. Questa eredità è stata raccolta, nel 2013, dal presidente neo eletto Marco Lancellotti. v ita n ostra 23 Vita della Comunità C O M U N E DI B E D I Z Z O L E Provincia di Brescia Area Servizi Sociali Ringraziamo la redazione di “VITA NOSTRA” per averci dato l’opportunità di presentare un settore di intervento dell’Assessorato ai Servizi Sociali, presentiamo · · · SERVIZI SOCIALI ……. per gli ANZIANI Gli anziani possono rivolgersi al Servizio Sociale per avere informazioni, attivare servizi ed essere orientati verso gli interventi rispondenti alle specifiche esigenze. Lo stato di bisogno dell’anziano può essere segnalato al servizio sia dall’anziano stesso, che dai parenti, dal medico di base o da altri servizi territoriali. In seguito l’assistente sociale provvede ad effettuare un colloquio o una visita domiciliare e ad acquisire la relativa documentazione. I servizi offerti sono: · segretariato sociale: fornisce informazioni sulla rete dei servizi rivolti agli anziani promossi dal Comune e da altri enti pubblici e privati; · raccolta e gestione delle richieste di intervento/servizio: esame delle richieste di contributi economici, raccolta delle domande per l’accesso nelle Residenze Sanitarie Assistenziali (Case di Riposo), progetti di inserimento in Alloggi Protetti e in condivisione, nelle Comunità alloggio e nei Centri Diurni; · assistenza domiciliare anziani per la cura della persona e della casa: è un servizio che aiuta l’anziano 24 v ita n ostra · nell’igiene personale, nella preparazione dei pasti e nelle piccole commissioni esterne e offre aiuto per gli accompagnamenti; pasti a domicilio; telesoccorso; assistenza domiciliare integrata, infermieristica e riabilitativa in collaborazione con i servizi sanitari (assistenza sanitaria per iniezioni, rilevazione pressione arteriosa, medicazioni, somministrazione dei farmaci etc.); servizio trasporto e accompagnamento per visite mediche, analisi, etc. Sede: Servizi Sociali - Via Libertà, 36 25081 – Bedizzole Orario: lunedì - mercoledì venerdì dalle 8:30 alle 13:00 e martedì dalle 16:00 alle 18:00 Contatti: Tel 0306871700 / 0306873105 Fax 0306873752 · servizisociali@comune. bedizzole.bs.it · comune.bedizzole@legalmail. it [Posta certificata ex D.P.R 11 febbraio 2005, n. 68] L’Assessore ai servizi sociali Dottor Giuseppe Tagliani ha destinato un forte investimento economico per la gestione dei servizi a favore della domiciliarietà, erogando servizi a tariffe agevolate a sostegno delle famiglie al fine di mantenere le persone nel proprio contesto di vita, evitandone i ricoveri, se non indispensabili, e valorizzando le risorse personali e familiari. I servizi domiciliari hanno come obiettivo primario quello di mantenere la persona nel proprio ambiente di vita e, laddove presente, sostenere la famiglia nei compiti di cura. Le prestazioni domiciliari (aiuto per la cura e l’igiene della persona e della casa) sono diurne e si erogano nei giorni feriali sulla base del progetto individuale. Il servizio viene svolto da personale ausiliario specializzato che si reca al domicilio in orari prefissati per realizzare un programma di intervento personalizzato. Il servizio Telesoccorso: funziona 24 ore su 24. Il Servizio è rivolto a persone prevalentemente anziane sole e/o con problemi di carattere sanitario. Canone mensile: Euro 12,00. Servizio pasti a domicilio: con preparazione nel centro di cottura presso la Fondazione Casa di Soggiorno per anziani di Bedizzole, con distribuzione a domicilio dal lunedì al sabato, costo Euro 5,76 . Centro diurno integrato: realizzato presso la Fondazione Casa di soggiorno per anziani di Bedizzole per le persone anziane parzialmente autosufficienti. La retta applicata dalla Fondazione è di Euro 31,00 per la frequenza nell’intera giornata e di Euro 22,00 per la mezza giornata, comprensiva del pranzo. L’Assessorato per sostenere la frequenza al servizio, eroga agli utenti con ISEE fino alla 5^ fascia (ISEE fino ad Euro 14.999,00) un contributo economico; è inoltre previsto un servizio di trasporto dal domicilio alla struttura con una compartecipazione di Euro 2,50 al giorno per utente. Caffè Alzheimer Bedizzole: a supporto delle famiglie con familiari affetti da demenza. Compatibilmente con i tempi a disposizione e i mezzi, l’ufficio dei servizi sociali, avvalendosi della Vita della Comunità collaborazione dell’associazione “Acquachiara”, organizza il servizio di trasporto presso strutture e servizi sanitari per anziani e disabili soli. Per prenotazioni chiamare Acquachiara” 0306872146. In primavera sarà riproposta la “Scuola di assistenza familiare” per supportare le famiglie nella formazione della gestione familiare di un anziano malato. Ulteriore obiettivo del corso è la nascita di un gruppo di volontari, che possano collaborare con Asl e Cooperativa “La Rondine”, per la formazione a domicilio delle famiglie bedizzolesi sull’uso degli ausili. I servizi sono destinati ai residenti nel Comune di Bedizzole: - anziani ultrasessantacinquenni - persone disabili (di norma dai 18 ai 65 anni) - adulti soli (dai 18 ai 65 anni) non autosufficienti. La domanda può essere inoltrata in qualsiasi momento dell’anno, in presenza di una condizione di bisogno, all’Ufficio Servizi Sociali, allegando: - attestazione ISEE - eventuale documentazione sanitaria in busta chiusa - eventuale documentazione attestante la condizione di invalidità. Il costo del servizio varia in base all’attestazione ISEE che deve essere presentata annualmente. Presso il Centro Sociale l’Associazione TERZA ETA’ organizza attività socializzanti rivolte agli anziani dal martedì alla domenica dalle 14,00 alle 18,00 quali BAR, TORNEI PER GIOGO CARTE E BOCCE CORSI di ginnastica dolce il martedì e giovedì dalle 14.30 alle 16.30 CORSI di ginnastica per la salute e TAI-CHI il lunedì e giovedì dalle 10,00 alle 12,00. Dalla Casa di Soggiorno per Anziani CAMMINATORI del VENERDI: UNIAMOCI! Alla fine dell’inverno e con il favore del tepore primaverile, si ha voglia di uscire, respirare aria fresca e passeggiare. Camminare all’aperto fa molto bene sia sul piano fisico che psichico. E se lo si fa in compagnia è ancora meglio. La consapevolezza del beneficio del moto, ha promosso la nascita di “Gruppi di Cammino” anche sul territorio provinciale finalizzati a creare opportunità per svolgere una moderata e costante attività motoria. Gli anziani non sono esenti dal beneficio del movimento, anzi per loro, muoversi è ancora più importante sia come mezzo di prevenzione di ulteriori patologie sia come promozione della salute e del benessere psico-fisico. Per questo motivo, da un paio di settimane, la Fondazione ha patrocinato la nascita dell’iniziativa denominata “Camminata del Venerdi” che coinvolge non solo gli ospiti della Casa di soggiorno, ma anche i parenti che desiderano unirsi al gruppo dei “camminatori”. Ogni venerdi pomeriggio dalle 16.00 alle 17.00 gli ospiti che riescono a muoversi autonomamente o con l’ausilio degli operatori, hanno la possibilità di passeggiare in gruppo nel parco della Casa per Anziani e, chiacchierando riescono a camminare per un tempo significativo distratti dalla socialità della situazione e attirati dalla convivialità che li attende a fine percorso. L’attività motoria infatti si conclude ogni volta con un’ottima merenda sotto il pino. La Fondazione ritiene importante coinvolgere anche il territorio in questa iniziativa di promozione del benessere e dello scambio relazionale con gli ospiti. Per questo motivo chiunque abbia voglia di passeggiare con i nostri anziani può unirsi al gruppo dei camminatori per muoversi in compagnia o, se lo desidera, per dare una mano agli operatori nell’agevolare la camminata degli anziani. Con questa iniziativa, la Fondazione prosegue nella sensibilizzazione della popolazione locale verso la possibilità di creare reti di relazione che uniscono le persone promuovendo una maggiore cultura del sociale. E tutto ciò grazie al sostegno della Presidente avv. Greta Soncina sul piano dell’intento etico, e a quello della Direzione Sanitaria sul piano clinico-sociale. Per avere maggiori informazioni o partecipare all’iniziativa, è possibile contattare il Servizio Animazione della Fondazione Casa di Soggiorno per Anziani di Bedizzole al n. 030674213 v ita n ostra 25 Vita della Comunità “Alla riscoperta di un Santuario dimenticato” Sono quasi cinquantanni che il Santuario Morti della Selva è stato abbandonato ad un magro destino. In mezzo secolo, le famiglie che popolavano i borghi di Drugolo e Arzaga, si sono trasferite nei centri urbani più grandi, sia per motivi di lavoro, sia per trovare un posto per edificare una nuova famiglia. Venendo a mancare gli abitanti, anche la partecipazione alle funzioni religiose vennero meno e quindi l’arciprete Giovanni Miristice si trovò costretto, intorno IL MIO PAESE LETTERA APERTA AI FUTURI AMMINISTRATORI Le elezioni sono imminenti, c’è un gran discutere in paese. Sui volantini, nelle cassette della posta, sui manifesti si legge di tutto. Promesse, impegni, programmi non mancano … sembra proprio che tra poco Bedizzole diventi il paese delle meraviglie. Alcuni si annunciano come i salvatori, i messia. Bedizzole non ha bisogno di salvatori, ha bisogno di gente che faccia cose semplici, concrete, quotidiane, 26 v ita n ostra agli anni ’70 ad interrompere la tradizione di commemorare i defunti il 2 novembre di ogni anno in questo Santuario. Esso è dal 1575 che è legato alla giurisdizione ecclesiastica di Bedizzole. Fin dal 1445 è stato un luogo di sepoltura delle varie pestilenze che si susseguirono fino al 1630. Su questo lazzaretto venne edificata nel ‘400 una Santella, un edificio che serviva per recitare delle preghiere per i morti. Nel ‘700 fu ampliata, quando il lazzaretto cominciò utili. Il paese vuole amministratori che promettono poco e fanno tanto, che si facciano giudicare non dalle parole ma dai fatti. Ai futuri amministratori domando un’attenzione particolare alle persone. Prima di tutto vengono le persone: la loro vita, la loro salute, la loro educazione, i lori bisogni, le loro necessità. Attenzione a tutte le persone: i bambini, i giovani, gli anziani, gli adulti: quelli del paese e quelli che vi sono insediati. Non è giusto sacrificare i bisogni delle persone per qualsiasi altra attività, per iniziative non fondamentali. Chiedo attenzione per la famiglie. Ogni famiglia ha bisogno di casa, ad essere un luogo di passaggio dove poter presentare al Creatore, delle preghiere di invocazione e aiuto. Nel 1815 per volere di Cecilia Averoldi e con l’aiuto delle popolazioni vicine, il piccolo Santuario venne ampliato nelle linee attuali, uniche del suo genere, quindi il 2 novembre di quello stesso anno ci fu l’inaugurazione. Siamo ormai alle porte del 2015 e sono passati quindi duecento anni dalla sua edificazione. Dall’anno 2011 qualcosa è cambiato, infatti il Santuario è officiato da una Comunità di Ortodossi, un fatto che non può non farci pensare a un futuro diverso. Un luogo vissuto per seicento anni da quei cristiani che passando, confidavano le loro pene e le speranze; è ancora oggi un segno di testimonianza e di fede? In questa società dove la vita è così frenetica e piena di impegni, si può ancora spegnere i motori, scendere da “cavallo”e immersi nella natura, che circonda il Santuario , che il Creatore ci ha donato, recitare una intenzione e invocazione, perché solo Lui ci può dare la vera speranza su questa terra e nell’aldilà. Stefano Venturini di lavoro, di un sostentamento dignitoso, di spazi, di divertimento, di vivere la propria fede, di non dimenticare le proprie tradizioni, di crescere, di costruirsi un futuro. Chiedo che non venga trascurato l’ambiente, che il paese resti bello e pulito, vivibile, sicuro. Vorrei dire: basta al cemento, sono già troppi gli appartamenti vuoti. Spero di trovare in comune gente che mi aspetta, che mi ascolta, che fa il possibile per esaudirmi, che lasci il segno per la dedizione, la generosità, che voglia davvero bene al paese e non alla poltrona. (Un cittadino che ama il suo paese) Vita della Comunità Un altro ambiente parrocchiale recuperato LE TRE CORONE In questi anni di crisi il coraggio della Parrocchia ha recuperato tutto il patrimonio da anni fatiscente. Resta la casa dell’ex Sacrista. Non è solo un locale, è un posto caro a tutto il paese e non solo. Punto di ritrovo di giovani e meno giovani, famoso come birreria o per le rane fritte per cui anche da lontano si arrivava per sedersi sulle panche attorno ai suoi tavoli. Tutti se lo ricordano, ma da quanto tempo “Le Tre Corone” è così? Almeno trent’anni azzarda qualcuno. Fatto certo è che, in occasione del cambio di gestione, i locali avevano davvero bisogno di essere rimessi a nuovo. Il recupero edilizio è sempre un tema particolarmente complesso, che nasce dalla presenza di un organismo edilizio esistente in condizioni tecniche, impiantistiche o di funzione obsolete. Fatto certo è che tutti hanno dimostrato grande affetto per questo posto che sulla carta appartiene alla nostra Parrocchia, ma che in fin dei conti sembra essere dell’intera comunità. I lavori di recupero interesseranno l’interno e l’esterno del locale. Richiederanno una trasformazione funzionale ed architettonica che comprenderà l’eliminazione del degrado fisico e simultaneamente sarà finalizzata a costruire una nuova idoneità d’uso dei locali, adattandoli ai nuovi requisiti che caratterizzeranno la nuova gestione, tenendo conto delle normative attuali. l’icona del locale. Adeguamento dei servizi igienici e riqualificazione della parte esterna. Un grosso impegno per i nuovi gestori, quasi una doppia responsabilità: una nei confronti del locale e dei suoi proprietari e l’altra nei confronti di tutti coloro che alle Tre Corone hanno legato un ricordo. Geom. Gloria Dossi Nuovi impianti, nuova cucina, nuovi arredi, recupero della stanza col fuoco per riportare le pietre della volta al loro antico splendore, pulizia degli affreschi che, sebbene privi di valore storico, sono un po’ Si parte sempre da un qualcosa di esistente, che è contraddistinto da una sua identità, costruita in anni di storia. C’è chi ricorda “Le Tre Corone” come il “Vaticano”, uno dei tanti nomi con cui è stato chiamato, o come “ il fabbricato dietro al campo da bocce” che c’era al posto del parcheggio odierno. In queste settimane più persone si sono fermate a raccontarci chi un aneddoto, chi una curiosità o chi semplicemente a suggerirci come recuperare il glicine o i locali. v ita n ostra 27 Vita della Comunità Anche a Bedizzole è nata la “ Pro Loco ” Con la registrazione dell’Atto Costitutivo e dello Statuto presso la competente Agenzia delle Entrate si è costituita ufficialmente la “Pro Loco di Bedizzole”. Una cinquantina i primi iscritti. La “Pro Loco di Bedizzole” è una Associazione di volontariato di interesse pubblico, senza scopi di lucro, democratica ed apartitica”. La sede si trova in un edificio di proprietà del Comune, accanto al COSP, in Via Monsignor Bontacchio, 1. Gli organi sociali sono l’Assemblea dei Soci, il Consiglio di Amministrazione, il Collegio dei revisori dei conti. Tutte le cariche vengono ricoperte in forma gratuita. Le Pro Loco sono associazioni nate con scopi di promozione e sviluppo del territorio al fine di tutelare e migliorare le risorse turistiche locali, promuovendo iniziative di varia natura sia in collaborazione con le altre associazioni sia in modo indipendente. Assieme fanno parte dell’Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia (UNPLI). Le Pro Loco in Provincia di Brescia sono circa un centinaio, “la Pro Loco di Bedizzole” fa parte della compagine delle Pro Loco del Bacino del Chiese. Nella continuità con il passato. A chi chiede se anche a Bedizzole servisse una Pro Loco, possiamo rispondere che Bedizzole è un comune ricco di Associazioni che hanno sempre svolto una azione preziosa per la comunità sostenute dalle amministrazioni comunali che hanno fornito, attraverso l’opera degli Assessori e dei Funzionari, interventi di patrocinio, di contribuzione finanziaria e di supporto tecnico ed organizzativo. La “Pro Loco di Bedizzole” non intende sostituirsi né alle Associazioni già presenti sul 28 v ita n ostra territorio né alla funzione che le amministrazioni , in modo efficace, svolgono in favore della Comunità locale ma si propone di affiancarle attraverso il contributo che le Pro Loco, inserite in un circuito più ampio, a livello provinciale - regionale nazionale, possono offrire. In sostanza la “ Pro Loco di Bedizzole” nasce per svolgere opera di aggregazione, di promozione, di supporto organizzativo verso le Associazioni di volontariato, della Cultura, dello Sport, delle Fiere e Spettacoli, dell’ Ambiente e del Sociale, nonché verso gli Operatori Economici dei settori ristorazione, accoglienza, enogastronomia e dei prodotti tipici, nei progetti e nelle manifestazioni che valorizzino il territorio di Bedizzole. Essa intende offrire il proprio contributo per dare visibilità ai progetti e alle iniziative attraverso forme mirate di comunicazione. La “Pro Loco di Bedizzole” intende anche promuovere la costituzione di un “CIRCOLO GIOVANI / GIOVANISSIMI”, come forma di aggregazione di ragazzi, in collaborazione con le Scuole, gli Oratori, la Biblioteca e le Associazioni sportive. Assume particolare importanza il rapporto che deve intercorrere tra le Pro Loco e le amministrazioni comunali. In questo periodo di grave crisi, il volontariato diventa una risorsa preziosa sulla quale i “Comuni” possono contare per svolgere molte attività. A nostro avviso, le Pro Loco spesso rappresentano dei veri e propri valori aggiunti per le amministrazioni comunali nell’organizzare importanti attività di carattere culturale, sociale, ricreativo e sportivo. Le collaborazioni delle Pro Loco con gli Enti locali , pur operando in ambiti di specifica autonomia, mirano a favorire il lavoro di appoggio al “terzo settore” e ad ottimizzare l’uso delle risorse disponibili, evitando duplicazioni di intervento. Le forme di “collaborazione e sussidiarietà” alle quali si fa riferimento sono finalizzate a creare concrete sinergie che possano anche consentire una ottimizzazione delle risorse ed un contenimento dei costi. Entro il mese di marzo si terrà una Conferenza stampa per la presentazione ufficiale alla comunità bedizzolese e per fornire informazioni sulle modalità di adesione. Per la “ Pro Loco di Bedizzole” Prof. Gianpietro Fogliazza Vita della Comunità INIZIO TORNEI MERCOLEDI 30 APRILE 2014 Battesimi di Marzo Festa della donna Genitori in oratorio v ita n ostra 29 Anagrafe Parrocchiale La Parrocchia S. Stefano p.m. Bedizzole Viaggio in Pullman G.T. organizza il Viaggio - Pellegrinaggio in 15 settembre: Bedizzole - Roma ROMA - ASSISI CASCIA dal 15 al 19 settembre 2014 QUOTA: euro 530,00 Visita al Quirinale, Palazzo Chigi Palazzo Madama - Piazza Navona Piazza del Popolo - Fontana di Trevi - ecc 16 settembre: Roma Antica Udienza Papale in Piazza S. Pietro Visita alla Basilica, Colosseo, Fori Imperiali ... 17 settembre: Roma Cascia Visita S. Maria Maggiore, S. Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le Mura, Cascia Supplemento singola euro 100,00 Iscrizioni presso le Madri Canossiane ENTRO e NON OLTRE il 30 luglio 2014 con versamento della caparra obbligatoria di euro 200,00 Saldo entro e non oltre il 15 agosto 2014 Informazioni presso Don Franco 18 settembre: Cascia - Assisi Visita Cascia i luoghi di S. Rita - Norcia arrivo ad Assisi 19 settembre: Assisi - Bedizzole Visita ad Assisi, Basilica e tomba del Santo partenza per Bedizzole Roma Piazza Navona Grazie per ogni gesto di generosità (Offerte dal 17 febbraio al 24 marzo) Panorama Assisi Offerte settimanali Candele Funerali Battesimi Stampa Cattolica Abbonamenti Bollettino al 24/03 Sponsor Bollettino al 24/03 Offerte dal Corso per Fidanzati E 3.422,78 E 907,60 E 1.650,00 E 100,00 E 71,00 E 14.945,00 E 5.300,00 E 890,00 Offerte Pro Oratorio 1° domenica di marzo Gruppo Alpini N.N. L.M. Sono nuovi Figli di Dio Romiti Melissa di Marco e Pozzo Ardizzi Sara Betalli Martina di Umberto e Viviani Tatiana Si sono sposati nel Signore Romiti Marco con Pozzo Ardizzi Sara 30 v ita n ostra E E E E 850,50 200,00 100,00 200,00 Sono tornati alla Casa del Padre Bona Caterina di anni 83 Antonelli Giulia di anni 77 Corvetti Vittoria di anni 98 Antonelli Giuseppe di anni 89 Tagliani Ettore di anni 89 Biasotti Teresa di anni 86 Papa Carmen di anni 75 Ghirardi Maria di anni 84 Evasini Egidio di anni 84 Averoldi Luigina Sibilla di anni 98 Lama Giacomo di anni 79 Rusconi Elda di anni 76 Antonioli Francesco di anni 74 Tonni Giuseppe di anni 94 Serotti Vanda di anni 88 Per chi desiderasse inviare un articolo da pubblicare sul giornale parrocchiale può farlo consegnando file e immagini a don Franco, don Vincenzo oppure inviando una mail a [email protected] e [email protected] Via Cogozzo, 12 - 25081 BEDIZZOLE (Brescia) ITALY Tel. (+39) 030 674965 Fax. (+39) 030 675604 cell. 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