vita nostra vita nostra - Parrocchia di Bedizzole

v ita n ostra
Giornale Parrocchiale
della comunità
S. Stefano - Bedizzole
Perchè cercate
tra i morti
colui che è VIVO?
Non è qui, è RISORTO.
Periodico Aprile - Maggio
2014
(Lc. 24,5-6)
orario S. Messe
FESTIVI
in Parrocchia:
Messa festiva della Vigilia Sabato ore 18,30
DOMENICA ore 8 - 10 - 11,15
ore 18,15 Vespro e S. Messa
nelle contrade:
ore 7,30 Suore Canossiane
ore 8,30 Frazioni
ore 9,00 Casa di Riposo
ore 9,30 Pontenove
ore 16,30 Santuario di Masciaga
sommario
La Parola del Parroco
3
Vita
dell’Oratorio
FERIALI
in Parrocchia:
ore 8.30 - 18 Rosario e S. Messa
nelle contrade:
ore 7,00 Suore Canossiane
ore 9,00 Santuario di Masciaga
ore16,00 Casa di Riposo
Vita della
Parrocchia
CONFESSIONI Prima e dopo ogni celebrazione
Sabato ore 17 - 19
Le celebrazioni dei Battesimi sono fissate solo
la prima domenica di ogni mese.
catechesi per adulti
Ogni Martedi ore 8.30:
S. Messa e riflessione in parrocchia
Ogni Domenica ore 18:
Vespro - Breve catechesi - S. Messa
Ogni Lunedi 20.30: Lectio Divina in oratorio
Il Terzo giorno è resuscitato
4
Auguri dai Padri della Consolata
4
Programma Settimana Santa
5
Corso fidanzati
9
Consigli Pastorali
10
Festa dei Patroni 8 maggio
10
indirizzi utili
Il Figlio Prodigo
10
PARROCCHIA Don Franco Dagani
030 674112 - cell. 339 6924826
ORATORIO Don Vincenzo Arici
030 674842 - cell. 328 2866104
SANTUARIO di MASCIAGA Don Roberto Soncina
030 6870706 - cell. 338 2722653
ISTITUTO MISSIONARI DELLA CONSOLATA
030674041
ISTITUTO SUORE CANOSSIANE
030 674000
COMUNITÀ BACHITA INFERMERIA
030 6871419
SCUOLA DELL’ INFANZIA S. FAMIGLIA
030 674025
SCUOLA STATALE
030 674568
SCUOLA DELL’ INFANZIA A. VOLPI
030 674375
PARROCCHIA S. VITO
030 674524
CASA DI SOGGIORNO PER ANZIANI
030 674213
PALAZZO MUNICIPALE
030 6872711
CARABINIERI
030 674222
POLIZIA LOCALE
030 6872925
Matteo Pavarini
18
Teorie del Gender
19
redazione
Editore e Redattore: Don Franco Dagani
Direttore Responsabile: Don Adriano Bianchi
In redazione: Don Franco Dagani
Don Roberto Soncina - Don Vincenzo Arici
Raffaella Berardi - Giovanni De Marco
Carlo Bresciani - Vittorio Boniotti
Realizzazione:TIPOLITOGRAFIA BERARDI Bedizzole
Agenda oratorio
11
Radio ECZ
11
Vita della
Chiesa
Biblia Pauperum
6-7
GRAZIE
don ROBERTO
Scuola Materna Sacra Famiglia 20 - 21
Festa di Primavera al Mandorlo
21
Carissimi ...
Vita
della Comunità
conosci e segui la Vita
della tua Parrocchia
Radio: 94,00 Mhz collegata con E.C.Z.
Sito: www.parrocchiadibedizzole.it
e-mail: [email protected]
11
8-9
Unità Pastorale: che fatica
IN AVVENTO E QUARESIMA:
Centri di Ascolto nelle Contrade
Incontro per genitori dei bambini I.C.R.F.
Carnevale 2014
AVIS a Bedizzole
22- 23
Area Servizi Sociali del Comune
24 - 25
Dalla Casa di Soggiorno anziani
25
Il Santuario dimenticato
26
Il mio paese
26
Le tre Corone
27
A Bedizzole è nata la Pro Loco
28
12 -13
I tuoi confratelli
14
Gruppo Masciaga
14
I genitori dell’Iniziazione cristiana
15
Famiglie in cammino
16
La comunità delle Madri
16
Commissione liturgica
17
Programma del saluto e ingresso
17
Immagini della Comunità
29
Grazie per la Generosità
30
Anagrafe Parrocchiale
30
Costo E 3,00 a copia. Disponibile con offerta libera.
La Parola del Parroco
PASQUA
in FAMIGLIA
don Franco
Carissimi,
Vi confesso che faccio fatica ad
accettare la battuta: “Natale
con i tuoi e Pasqua con chi vuoi”.
La Pasqua la voglio vivere in
famiglia perchè è la celebrazione
più significativa di tutto l’anno
liturgico. La nostra infatti è la
Religione della Pasqua. Quella
dei cristiani è una fede pasquale.
Crediamo ad un Dio che si è
incarnato, è morto ed è risorto.
Se escludiamo questa verità, il
cristianesimo ha poco di diverso
rispetto alle altre religioni. Tutte le
religioni chiedono rispetto per la
vita e la persona, domandano
impegno per la pace, invitano
alla solidarietà, sollecitano la
preghiera, accettano valori quali
l’onestà, la sincerità, l’uguaglianza,
la solidarietà ….
Solo il Cristianesimo crede in un
Dio che ha sconfitto la morte, ha
dato senso alla sofferenza, è risorto
e ha assicurato che coloro che
credono in Lui risorgeranno. Se la
nostra è la Religione della Pasqua,
questa va vissuta soprattutto
in famiglia, in parrocchia, nella
comunità.
Dalle
Palme
alla
Domenica di Resurrezione, è bello
vedere la famiglia partecipare
ai riti della Settimana Santa. È
chiamata santa la settimana
che precede la Pasqua perché
nei suoi giorni accompagnamo
Gesù in Gerusalemme, viviamo le
Quarantore, celebriamo l’Ultima
Cena, commemoriamo la passione
di Gesù, celebriamo la Veglia e la
Resurrezione.
Sono i giorni più importanti
dell’anno per i credenti. Essi non
si limitano semplicemente a
ricordare degli eventi di oltre 2000
anni fa, ma li vivono intensamente
in parrocchia, in famiglia attraverso
la preghiera, i sacramenti, i riti.
Le celebrazioni della Settimana
Santa non hanno la carica
emotiva del Natale ma esprimono
bene la fede cristiana, indicano
ciò che un Dio è stato capace di
fare per l’uomo, dove è arrivato
il suo amore. Grazie alla morte e
resurrezione di Gesù Cristo, ora
l’uomo può affrontare con serenità
la sua morte, consapevole che è
solo un passaggio.
La Pasqua poi porta con sé il
risveglio della Primavera, è segnata
da tante tradizioni, suscita tanta
gioia, crea un’atmosfera singolare.
E’ una festa tipicamente religiosa,
ha poco di esteriore, ha molto
di sacro. O si vive in chiesa o si
rischia di non accorgersi di essa.
Il consumismo, a differenza del
Natale, ha poco a che fare con
la Pasqua. Creano festa anche le
passeggiate, le uova, le merende
lungo il fiume … ma si esauriscono
presto. La Pasqua è celebrare un
Dio che mi ha amato, è morto, è
risorto, è vivo ancora oggi.
v ita n ostra 3
Vita della Parrocchia
IL TERZO GIORNO È RESUSCITATO
“Et resurrexit tertia die secundum
Scripturas” – il terzo giorno è
resuscitato secondo le Scritture.
Nella Chiesa tutto si comprende a
partire da questo grande mistero,
che ha cambiato il corso della
storia e che si rende attuale in
ogni Celebrazione Eucaristica.
Esiste però un tempo liturgico in
cui questa realtà centrale della
fede cristiana viene proposta ai
fedeli in modo più intenso, perchè
sempre più la riscoprano e più
fedelmente la vivano: è il Tempo
pasquale. Tutta la liturgia del
tempo pasquale canta la certezza
e la gioia della resurrezione del
Cristo. Dobbiamo costantemente
rinnovare la nostra adesione al
Cristo morto e risorto per noi: la sua
Pasqua è anche la nostra Pasqua,
perché nel Cristo risorto ci è data la
certezza della nostra resurrezione.
La notizia della sua resurrezione
dai morti non invecchia e Gesù è
sempre vivo: e vivo è il suo Vangelo.
Gli Atti degli Apostoli lo spiegano
chiaramente: Dio ha dato a tutti
gli uomini una prova sicura su Gesù
resuscitandolo dalla morte. Non
era infatti sufficiente la morte per
dimostrare che Gesù è veramente
il Figlio di Dio, l’atteso Messia. Nel
corso della storia quanti hanno
consacrato la loro vita a una
causa ritenuta giusta e sono morti!
E morti sono rimasti. La morte del
Signore dimostra l’immenso amore
con cui Egli ci ha amati sino a
sacrificarsi per noi: ma solo la sua
resurrezione è la prova sicura, è
certezza che quanto Egli afferma
è verità che vale anche per noi,
per tutti i tempi. Risuscitandolo,
il Padre lo ha glorificato. San
Paolo così scrive nella Lettera ai
Romani: se confesserai con la
bocca che Gesù è il Signore e
crederai con il cuore che Dio lo ha
resuscitato dai morti sarai salvo. È
importante ribadire questa verità
4 v ita n ostra
fondamentale della nostra fede,
la cui verità storica è ampiamente
documentata. L’affievolirsi della
fede nella resurrezione di Gesù
rende di conseguenza debole
la testimonianza dei credenti. Se
infatti viene meno nella Chiesa
la fede nella resurrezione, tutto si
ferma, tutto si sfalda. L’annuncio
che in questi giorni riascoltiamo
costantemente è proprio questo:
Gesù è risorto, è il Vivente e noi
lo possiamo incontrare. Come
lo incontrarono le donne che, al
mattino del terzo giorno, il giorno
dopo il sabato, si erano recate al
sepolcro: come lo incontrarono
i discepoli, sorpresi e sconvolti
da quanto avevano riferito le
loro donne. E anche dopo la sua
Ascensione, Gesù ha continuato
a restare presente tra i suoi amici
come del resto aveva promesso:
ecco io sono con voi tutti i giorni,
fino alla fine del mondo. Il Signore è
con noi, con la sua Chiesa, fino alla
fine dei tempi. E quest’annuncio,
tramandatosi di generazione in
generazione, è giunto sino a noi e
risuona ogni anno a Pasqua con
potenza sempre nuova.
L’augurio
dei Padri
della Consolata
“La gioia del Vangelo riempie il
cuore e la vita intera di coloro
che si incontrano con Gesù”.
Questa è la Pasqua che vi
auguriamo.
Sono le parole di Papa
Francesco al mondo intero,
che servono per noi dopo il
cammino
quaresimale
ad
aprirci allo splendore di Cristo
dopo la sua resurrezione, che
diventa perciò stessa missione
per tutti: portare agli altri
l’amore di Gesù.
Questo anelito della missione
lo raccogliamo ogni domenica
quando ci avviciniamo alla sua
parola, alla sua comunione,
alla sua carità.
I missionari della Consolata,
con un nuovo slancio per la
missione,
raggiungeranno
quest’anno altre mete: Tete,
Mozambico, Luanda, Angola,
Twan, Cina.
Buona Pasqua.
Vita della Parrocchia
SETTIMANA SANTA
13 APRILE DOMENICA DELLE PALME
ore 10.00 Benedizione degli ulivi, processione e Santa Messa
(partendo dal piazzale degli alpini per giungere alla Chiesa parrocchiale)
ore 16.15 Benedizione degli ulivi presso il Mandorlo, processione e S. Messa a Masciaga
ore 18.30 Santa Messa solenne di apertura delle Giornate Eucaristiche
SANTE QUARANTORE
LUNEDI 14 APRILE
ore 8.30 Santa Messa ed Esposizione dell’Eucarestia
ore 10.00 Adorazione Scuola Elementare
Canossiane
ore 10.30 Adorazione Scuola Elementare
Canossiane
ore 11.00 Adorazione libera
Reposizione dalle ore 12.00 alle ore 15.00
ore 15.00 Adorazione Masciaga, Cantrina,
S.Tommaso,
ore 16.15 Adorazione gruppi di Catechismo
elementari
ore 17.30 Adorazione Pontenove, Sedesina,
Salago, Bagatte
ore 18.00 Canto del Vespro comunitario
ore 18.30 Adorazione libera
ore 20.30 Adorazione comunitaria per centri di
ascolto e gruppi parrocchiali,
confessioni
MARTEDI 15 APRILE
ore 8.30 Santa Messa ed Esposizione
dell’Eucarestia
ore 10.00 Adorazione scuola materna A. Volpi
ore 10.30 Adorazione scuola materna Sacra
Famiglia
ore 11.00 Adorazione libera
ore 20.30 Santa Messa “IN COENA DOMINI”,
lavanda dei piedi V° anno ICFR ,
consegna cassettine della Quaresima,
Reposizione del SS. Sacramento e adorazione fino alle ore 22.30 in Coretto.
DALLE ORE 16.00 È A DISPOSIZIONE UN SACERDOTE PER LE CONFESSIONI
18 APRILE VENERDI SANTO
DELLA “PASSIONE E MORTE DEL SIGNORE”
ore 8.00 ore 10.30 ore 15.00 ore 20.30 Liturgia delle Ore in Coretto
(confessioni in Parrocchia
dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19)
Adorazione al luogo della Reposizione
per tutti i ragazzi e genitori
Via Crucis in chiesa Parrocchiale
Azione liturgica della Passione
in chiesa Parrocchiale
19 APRILE SABATO SANTO
DELLA “SEPOLTURA DEL SIGNORE”
ore 8.00 ore 10.30 ore 21.00 Liturgia delle lodi in Chiesa
(confessioni in Parrocchia
dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19)
Adorazione della Croce per tutti i
ragazzi e genitori
SOLENNE VEGLIA PASQUALE –
celebrazione dei Battesimi
20 APRILE DOMENICA DI PASQUA
DELLA “RESURREZIONE DEL SIGNORE”
SS. Messe in Parrocchia
ore 8.00 – 10.00 – 11.15 – 18.30
SS. Messe nelle contrade
ore 7.30 Convento
ore 9.00 Casa di Riposo
ore 16.00 Vespro e S. Messa solenne in Santuario
ore 17.00 Pontenove
ore 18.00 Vespri e benedizione Eucaristica
in Parrocchia – S. Messa
NON SI CELEBRA A COGOZZO – MACESINA – MONTEROSEO
Reposizione dalle ore 12.00 alle ore 15.00
21 APRILE LUNEDI DELL’ANGELO
ore
ore
ore
ore
ore
ore
SS. Messe in Parrocchia
ore 8.00 – 10.00 – 18.30
Al Santuario
ore 16.00 Vespro e Santa Messa
15.00 Adorazione S. Rocco, Piazza
16.15 Adorazione gruppi catechismo
medie, confessioni
17.00 Adorazione Macesina, Cogozzo
18.00 Canto del Vespro comunitario
18.30 Adorazione libera
20.30 Solenne Compieta, Processione
Eucaristica e benedizione
(via XX Settembre – via Valpiana
via Libertà)
DURANTE L’ESPOSIZIONE DEL SANTISSIMO È SEMPRE
A DISPOSIZIONE UN SACERDOTE PER LE CONFESSIONI
TRIDUO PASQUALE
17 APRILE GIOVEDI SANTO
DELLA “CENA DEL SIGNORE”
ore 7.30 ore 9.30 Liturgia delle Ore in Coretto
In Cattedrale a Brescia il Vescovo concelebra con tutti i sacerdoti
nella Messa Crismale
v ita n ostra 5
Vita della Chiesa
BIBLIA PAUPERUM
catechesi con l’arte
Quando si leggerà questa nuova
incursione del soprascritto fra le
lettere dell’alfabeto, saremo ormai
nell’imminenza della Pasqua e ad un
tiro di schioppo dal mese di Maggio.
Una coincidenza che mi presta il
fianco per la lettura di due opere
“mariane” che da secoli si osservano
nella nostra chiesa, essendo proprio
l’una di fronte all’altra. Per amor di
verità dovrei dire che le raffigurazioni
della Madre di Dio sparse per la navata
sono almeno sei; ma venendomi in
soccorso l’antica saggezza della Bassa
secondo la quale “Quàter fòmne e dù pulzì,
le fà ‘l mercàt de Pralbuì”*…ed essendo
Maria sostanzialmente una donna,
ho preferito evitare ai divoti lettori di
ritrovarsi all’interno di un vero e proprio
“mercato teologico” dal
quale sarebbe stato difficile
districarsi senza rimanerne
visibilmente provati.
Le due madonne che
dunque analizzeremo, sono
quelle che ci guardano
(anche se in realtà
guardano altro) dall’altare
dei santi Pietro, Carlo e
Ambrogio e il dirimpettaio
altare dei santi patroni
Ermolao ed Acacio (i quali,
peraltro, non c’entrano
niente; infatti troviamo la
madonna in compagnia dei
santi Gaetano da Thiene e
Nicola da Tolentino).
A guidarci in questa
nuova riflessione sarà,
ovviamente
oltre
alle
opere, la Costituzione
dogmatica sulla Chiesa
Lumen Gentium (LG)
che ha dedicato l’ultimo
suo capitolo interamente
alla realtà di Maria “Madre
di Dio nel mistero di Cristo e
della Chiesa”.
6 v ita n ostra
di DonArVi
Partiamo con il far notare che
le raffigurazioni hanno caratteri
comuni: nelle due tele la madonna
indossa una veste rossa (o rosata)
coperta, a sua volta, da un manto
azzurro e naturalmente ha con sé
il Bambino. Non è assolutamente
una
interpretazione
difficile;
nell’iconografia il colore rosso
simboleggia la dimensione umana,
mentre l’azzurro è il simbolo delle
realtà celesti, della divinità.
Maria ci viene quindi rappresentata
come Madre di Dio. È ciò che ci
ricorda anche la Lumen Gentium:
“All’annuncio dell’angelo la vergine Maria
accolse nel cuore e nel corpo (il colore rosso
dell’umanità) il Verbo di Dio (il manto
azzurro che l’avvolge) e portò al mondo la
vita; perciò viene riconosciuta e onorata come
vera Madre di Dio e del Redentore. Redenta
in modo ancor più sublime in considerazione
dei meriti del suo Figlio, e a lui unita da stretto
ed indissolubile vincolo (il Bambino tra le
braccia), riceve l’altissima funzione e dignità
di Madre del Figlio di Dio” (LG 53).
Ma ovviamente, i due maestri del colore,
avendo ricevuto commissioni diverse ed
essendo di diversa formazione artistica,
hanno interpretato in modo originale
la figura di Maria e con sfumature
leggere ne hanno messo in evidenza
l’essenza e il ruolo giocato nella
storia della salvezza e nella devozione
cristiana. L’essenza ci è presentata dal
documento conciliare al numero 53
quando dice che la vergine
Maria “precede di gran lunga
tutte le altre creature celesti e
terrestri; ma al tempo stesso resta
congiunta, nella razza di Adamo,
con tutti gli uomini bisognosi di
essere salvati” e al numero
54 aggiunge che essa nella
Chiesa occupa “dopo Cristo
il posto più alto e più vicino a
noi”. Pur nel linguaggio un
po’ arzigogolato credo che
non sia fuggito ad alcuno il
senso di tali parole: Maria
è sì la Madre di Dio ma
non dimentica di essere
creatura;
insomma,
regina e mamma…oppure
mamma e regina. Tanto lo
sappiamo che invertendo
l’ordine dei fattori il
risultato non cambia!
E a questo punto possiamo
alzare gli occhi verso la
pala dei santi Carlo,
Ambrogio e Pietro
realizzata nel 1750
da uno dei più grandi
artisti
del
settecento
Vita della Chiesa
veneto: Giovan Battista Pittoni.
Personalmente la ritengo l’opera più
bella in assoluto della nostra chiesa
per l’eleganza della composizione e la
vivacità dei colori utilizzati. I santi in
questione (facilmente identificabili dai
loro attributi iconografici) si stringono
attorno ad un ideale trono sul quale
sta assisa Lei, la Regina del cielo.
Sembra di osservare uno dei tanti
ritratti ufficiali che i sovrani europei si
divertivano a far realizzare per ricoprire
le
lunghe
gallerie
delle regge; infatti è
presente tutto l’apparato
scenico di circostanza:
basamento marmoreo,
tendaggi drappeggiati
sullo sfondo, colonne
classicheggianti
e
naturalmente
nuvole
e cherubini che fanno
tanto “divino”. Maria in
questo caso sta proprio
occupando il “posto
più alto”, ma si vede
subito che i panni della
Signora, pur vaporosi,
le stanno stretti. Ella
si sente più mamma
premurosa “congiunta con
tutti gli uomini bisognosi di
essere salvati”; e allora,
con un virtuosismo
quasi irriverente ma
spassosissimo,
ecco
che Pittoni la raffigura
mentre sembra intenta
a cambiare il pannolino
al divin Figlioletto.
L’ironicità
raggiunge
il suo vertice nella
figura stessa del piccolo
Gesù colto nell’atto di
stendere la manina verso
il cardinal Borromeo come a dire:
“Attenda un attimo, Eminenza, che
sono in disordine. Adesso mi vesto e
sono subito da lei!”. Quale immagine
più dolce potremmo avere della Madre
di Dio?
A questa domanda sembra rispondere
l’altra tela, realizzata dal
bresciano Antonio Paglia nel
1710 per la vecchia parrocchiale.
L’atmosfera che si respira nell’opera
è quella di essere fuori del tempo,
quasi una visione. E proprio di questo
infatti si tratta: san Gaetano da
Thiene (vicenza 1480 – napoli 7
agosto 1547) nella sua corrispondenza
con suor Laura Mignani, una religiosa
bresciana, racconta come nella Messa
di Natale del 1516 gli apparve la
madonna che gli permise di prendere in
braccio il Bambino Gesù. Il Paglia con
molta semplicità rappresenta questo
momento mistico, e la delicatezza
più grande la si coglie nel gesto di
Maria che con un braccio sorregge
Gesù mentre l’altro è appoggiato sulle
spalle del religioso, quasi a voler essere
mediatrice tra Uno e l’altro, quasi ad
esprimere il suo desiderio che l’uomo e
Gesù si incontrino. Sembra di cogliere
in questa scena l’eco di quanto dice
ancora il documento conciliare: “La
funzione materna di Maria verso gli uomini
non oscura né sminuisce l’unica mediazione di
Cristo, ma ne mostra piuttosto l’efficacia… e
nemmeno impedisce il contatto immediato dei
credenti con Cristo, ma anzi lo favorisce” (LG
60). Un po’ relegato nell’angolo della tela
san Nicola da Tolentino partecipa
alla scena con sguardo rapito e, forse,
un po’ invidioso della preferenza
accordata dalla Vergine al beato
sacerdote. Stessa cosa succede nella
prima pala dove invece è san Pietro
che, con gesto quasi cavalleresco, si
inginocchia davanti al trono offrendo
le chiavi del Regno nell’intento di
attirare la premurosa attenzione della
Madre e del Figlio.
Chiude
la
parata
sant’Ambrogio che,
invece, non si preoccupa
minimamente di essere
notato; anzi… guarda
fuori dal quadro,
verso lo spettatore,
verso di noi e con gesto
raffinato ed eloquente ci
indica colei che è assisa
sul trono. È quasi un
invito perché “mentre
la Chiesa ha già raggiunto
nella beatissima vergine
quella perfezione, che la fa
essere senza macchia e senza
ruga, i fedeli invece sono
ancora impegnati a crescere
in santità vincendo il peccato;
perciò innalzano gli occhi
a Maria che rifulge come
modello di virtù davanti a
tutta la comunità degli eletti”
(LG 65). Eccola allora
davanti a noi e nel
mese di Maggio che
inizia la pregheremo
con la recita del
rosario affinchè brilli
sempre “quaggiù come
segno di sicura speranza e di
consolazione per il popolo di
Dio che è in cammino, fino a quando arriverà
il giorno del Signore” (LG 68)
*“Quattro donne e due pulcini, fanno il
mercato di Pralboino”. L’espressione
dialettale (che in italiano perde la
rima e quindi tutta la sua efficacia)
vuol significare che basta poco per
far confusione e, con buona pace
delle femministe, che bastano
appunto quattro donne per far…
un mercato!
v ita n ostra 7
Vita della Parrocchia
VI RACCONTIAMO IL NOSTRO CAMMINO
IN PREPARAZIONE AL MATRIMONIO
Abbiamo trovato gli incontri
sempre molto interessanti. Ci piace
sentir parlare di amore e, visto che
per noi, Dio è amore crediamo
che il matrimonio cristiano abbia
le fondamenta proprio su questo.
Il matrimonio in chiesa è l’unione
della coppia con Dio, una fusione
così grande da rimanere intatta
per sempre. Questo porterà il nostro
amore ad essere eterno, aiuterà a
superare gli ostacoli di ogni giorno
dandoci la forza di andare avanti
anche nei momenti difficili.
Valentina e Marcello
Caro don Franco, tutti ci avevano
parlato di questo corso come
un’esperienza noiosa ma dovuta
per potersi sposare. Grazie per aver
fatto in modo che non fosse così.
È stato bellissimo.
Elisa C. Giuliano C.
Un
ringraziamento
particolare
a don Franco per come è stato
organizzato il corso per “giovani
coppie”. Dieci incontri molto utili
che prendono in esame tutti gli
aspetti del matrimonio: dalla
fede, aspetto puramente religioso
e personale, alla legge aspetto
giuridico uguale per tutti che
regola il contratto del matrimonio
sia di fronte alla chiesa che allo
stato. Ad ogni incontro relatori
diversi ognuno con la propria
professionalità, con il proprio
linguaggio e bagaglio personale
con un unico obiettivo: guardare
al matrimonio come ad un insieme
di elementi che amalgamati fra
di loro formano un qualcosa di
unico che da vita e forza all’unione
indissolubile di due persone.
Momento per noi particolarmente
significativo è stato il confronto di
opinioni con le altre coppie che
hanno partecipato al corso, un
confronto che è stato guidato,
e per questo la ringraziamo, da
due coppie di persone unite in
matrimonio da diversi anni, che
grazie anche al loro vissuto ci hanno
guidati nel rispondere a domande
di fede e a capire l’importanza di
essa nella quotidianità e non solo
davanti alle difficoltà che la vita
ci pone. Rispondere verbalmente
a queste domande ci ha costretti
anche a guardarci un po’ dentro
a scendere un po’ oltre a quello
che siamo e che appariamo a
prendere contatto con quella
parte di noi che tendiamo forse per
volontà, per riservatezza o pigrizia
a trascurare dando precedenza
a tutto ciò che nella vita di oggi
sembra essere importante,la fede
in Dio deve invece curare ogni
giorno la nostra anima e per questo
dobbiamo lasciare aperta la porta
del nostro cuore e consentire a ciò
che c’è dentro di guidarci nella
nostra esistenza. Grazie
Federica P. Giuliano C.
Credo che il significato di questi
incontri prematrimoniali svoltisi nella
parrocchia di Bedizzole, abbiano
dato la chiave di lettura al vero
significato del rito del matrimonio
che si svolge in Chiesa. Fin dai
primi incontri, è stato subito chiaro,
con quale spirito ci avrebbero
accompagnato durante tutto il
percorso da noi intrapreso: ed è
lo spirito della fede. Con la fede
si può ripartire costruendo con la
propria compagna/o una nuova
famiglia impressa nella prima pietra
del Signore che costruirà la nostra
casa. Così facendo si è in tre. Due
uomini e un solo Dio che aiuta
anche nelle difficoltà a non fare
crollare mai la casa.
Questo corso ci ha aiutati a
comprendere il vero e profondo
senso del matrimonio cristiano, che
viene spesso sottovalutato, dandoci
una maggiore consapevolezza
dell’importante passo che stiamo
per compiere.
La presenza di Cristo in questo
matrimonio a tre ci aiuterà a
superare ogni ostacolo e difficoltà
con la forza della fede e del
perdono,
rendendoci
sempre
più uniti e forti. Abbiamo trovato
interessante e costruttivo il percorso
che abbiamo seguito, sia per i temi
trattati che per le testimonianze
delle
coppie che ci hanno
preceduto in questo importante
passo.
Con la speranza che anche per le
coppie future possa essere d’aiuto
come lo è stato per noi facciamo
un grande ringraziamento a don
Franco e ai capogruppo che ci
hanno guidato passo a passo in
questa avventura.
Federica e Davide
8 v ita n ostra
Vita della Parrocchia
UNITÀ PASTORALE:
CHE FATICA!
“Siamo giunti al corso con alcuni
preconcetti. Avevamo paura di
trovarci di fronte ad un ambiente
rigido e chiuso, che ci volesse
fornire regole per la costruzione
della nostra famiglia, poco incline
al dialogo. A nostra sorpresa non è stato
assolutamente così. Mano a mano
che gli incontri proseguivano ci
sentivamo sempre più accolti in
un ambiente sereno e coinvolti
nei vari argomenti, tanto che
continuavamo a parlarne anche
nei giorni successivi.
Nonostante fossimo coppie che
nella maggior parte dei casi non si
conoscevano tra di loro, si è creato
un clima di confronto e di ascolto.
Anche affrontando argomenti
complessi la sensazione era quella
di stare a casa tra amici e poter
parlare liberamente.
Per noi poi questo corso è stato
qualcosa di particolare: si è inserito
proprio nel momento nel quale
stavamo già riscoprendo il valore
del praticare, cosa che ci mancava
da qualche tempo.
Infine vogliamo ringraziarvi tutti: Don
Franco, Don Vincenzo, Don Roberto,
i vari docenti, i nostri “capigruppo”,
tutti i nostri compagni di percorso...
Ed ora che il corso è finito, tutto
questo un po’ ci mancherà!”
Federica Pichini & Daniele Cinelli
Sapevamo che il cammino dell’Unità Pastorale fosse faticoso, ma
non immaginavamo così in salita!
È
faticoso
perchè
lavorare
insieme è difficile, perchè la
comunione richiede sforzi, perchè
l’individualismo ha il sopravvento,
perchè il campanilismo resiste,
perchè si guarda solo al proprio
orticello, perchè si fa fatica a
vedere oltre il confine. Troviamo
difficoltà a creare unità pastorale
perchè per noi la nostra parrocchia
è tutto, facciamo perciò fatica a
condividere, a lavorare insieme,
a spartire i problemi, ad educare
la gente, a camminare, a
programmare uniti, a guardare alle
stesse mete.
Immensa difficoltà c’è anche nei
laici, sono troppo legati alla loro
comunità. Ogni collaborazione è
vista un’interferenza. Tuttavia non
ci arrendiamo! L’Unità Pastorale
esige innanzi tutto che si creda in
essa, che si cominci piano, che non
si perda la pazienza. Poichè piccoli
sono finora i passi della nostra Unità
Pastorale. Manca mentalità di
collaborare, manca il desiderio di
comunione.
Unità Pastorale vuol dire insieme
di parrocchie che costruiscono
il Regno di Dio, pregano e
celebrano l’Eucarestia, portano
avanti l’evangelizzazione, hanno
programmi di carità.
Qualche
timido
segnale
di
collaborazione c’è a S. Vito, Carzago, Calvagese, Mocasina, Bedizzole S. Stefano.
Si sono incontrati i vari Consigli
Pastorali Parrocchiali per tentare
di capire che cosa vuol dire “Unità
Pastorale”, gli adolescenti delle
varie parrocchie hanno passato
pomeriggi in oratorio, qualche
pellegrinaggio che ha aiutato a
pregare, non mancano cammini di
catechismo comuni.
Anche in estate sono calendarizzate
iniziative tra i vari oratori e uscite di
Grest.
Andiamo avanti con buona volotà,
fiduciosi che lo Spirito Santo farà la
sua parte.
I Sacerdoti dell’Unità Pastorale
v ita n ostra 9
Vita della Parrocchia
FP dep_Layout 1 17/03/14 20:18 Pagina 1
8 MAGGIO
Festa dei Patroni
Ermolao e Acacio
LA COMUNITÀ CRISTIANA E CIVILE CELEBRA I COMPATRONI
ore 8,30 S. Messa in Parrocchia
ore 20,30 Solenne Concelebrazione presieduta dal Parroco
di Lonato del Garda
Mons. Osvaldo Checchin
Segue
un momento di Festa in Oratorio.
Alla celebrazione sono invitati l’Amministrazione
Comunale, i bambini e genitori dell’Iniziazione
Cristiana, tutta la comunità.
Consigli Pastorali
a confronto
Domenica
16
marzo
nel
pomeriggio presso il Centro Pastorale di Bedizzole si sono riuniti i Consigli delle 5 parrocchie della nostra unità pastorale.
Dalla discussione dei lavori di gruppo sono
emerse tre necessità fondamentali. Per arrivare ad una comunione pastorale è necessaria:
un’informazione più costante tra le varie parrocchie, occasioni più frequenti di preghiera
in comune, un cammino comunitario di Catechesi per alcune categorie di persone. Per
il prossimo anno pastorale verranno perciò
fissate alcune iniziative che ogni parrocchia
dovrà accettare e mettere in calendario.
10 v ita n ostra
FP dep_Layout 1 17/03/14 20:18 Pagina 2
Nel luglio 1983, in una casa abbandonata sulla collina di
Saluzzo (CN), Madre Elvira fonda la Comunità Cenacolo, senza
sicurezze materiali, ma con l'unica grande certezza della fedeltà
di Dio Padre. Cominciano a bussare alla porta del Cenacolo
giovani smarriti, soli, disperati, drogati, a cui viene proposta la
vita cristiana vissuta in modo semplice.
È l'inizio di una storia meravigliosa che continua a stupirci ancora
oggi: attualmente le fraternità sono 60, in Italia e nel mondo
(Francia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Slovenia, Slovacchia,
Polonia, Austria, Irlanda, Inghilterra, Spagna, Stati Uniti,
Messico, Brasile, Argentina, Perù e Africa) e accolgono migliaia
di giovani e di bambini.
I Recital sono nati dal desiderio dei ragazzi di portare a tutti una
testimonianza di speranza e di risurrezione. In particolare, nella
parabola del “figlio prodigo” i nostri giovani hanno riletto la loro
storia: la confusione della gioventù, la ribellione e la ricerca della
libertà nei piaceri illusori che il mondo offre; poi la disperazione
e la solitudine di un mondo dove l'amicizia e l'amore vero non
esistono: tutto sembra essere finito. Eppure, il ricordo dell'amore
vero mette la nostalgia della vita pulita, la voglia di ritornare per
ricominciare assieme una nuova storia e genera lo stupore
dell'abbraccio misericordioso del Padre, che fa festa per quel
figlio che “era perduto, ed è stato ritrovato!”.
VITA IN ORATORIO
Agenda
Oratorio
ARTE & SPIRITUALITÀ:
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l’oratorio ripropone il consueto
itinerario
del
25
aprile.
Quest’anno la meta è la
suggestiva città di Ferrara.
Visita del Castello Estense, della
Cattedrale, della città. Visita
e preghiera nella basilica di S.
Maria in Vado,ove è avvenuto
e tutt’ora custodito uno dei
Miracoli Eucaristici.
Come ogni anno l’estate è
occasione
per
esperienze
educative forti e caratterizzate
da un clima più disteso.
Queste alcune delle proposte.
I programmi definitivi verranno
comunicati in seguito. Per
adesso… segnate sul calendario!
CORSO ANIMATORI GREST:
primo incontro martedì 22
aprile ore 20,30 all’oratorio.
Possono essere animatori i
ragazzi a partire dalla I superiore.
Il corso serve per organizzare
al meglio l’esperienza estiva;
è quindi fondamentale essere
presenti. Nel primo incontro si
decideranno le modalità degli
incontri seguenti.
GREST.Dal 23 giugno all’11 luglio.
Il volantino per le iscrizioni verrà
distribuito verso la fine dell’anno
catechistico. Si raccomanda
la puntualità nell’iscrizione per
poter organizzare nel migliore
dei modi.
MINI-CAMPI ICFR.
RADIO ECZ BEDIZZOLE 94 MHz
Palinsesto settimanale
cchia
La Ve
ogni Martedì
ore 20:00 L’almanacco di Tina & Gina
ore 20:30 El Tg dei Roncaì
ogni Mercoledì ore 20:00 Le chipettes
ogni Giovedì
ore 20:00 The way of the sound
Continua
l’esperienza
dei
“tre giorni” per i ragazzi che
hanno frequentato il cammino
catechistico. Il programma delle
proposte verrà comunicato alle
famiglie tramite i ragazzi stessi.
CAMPO ADOLESCENTI in Val
d’Aosta. Aperto agli adolescenti
dalla I superiore. Dal 23 al 30
agosto.
v ita n ostra 11
GRAZIE DON ROBERTO
sacerdote grazie alla sensibilità e
la carità fraterna di tante persone
semplici e speciali che ogni giorno
vivono la bellezza della fede
cristiana. In questo ultimo periodo,
poi, si sono moltiplicati i gesti e le
parole di affetto e d’attenzione
di molti di voi nei miei confronti. Li
custodirò nel cuore come in uno
scrigno.
Carissimi,
è difficile mettere “nero su bianco”
i miei sentimenti, le emozioni,
anche la mia commozione in
questo saluto che ho la possibilità
di porgervi dalle pagine del nostro
giornale parrocchiale. Cecherò
di farlo, raccogliendo nei ricordi, i
momenti e il tempo trascorso con
voi, anzitutto dicendovi: Grazie!
Grazie, però, prima di tutto al
Signore! Il sacerdozio, diceva il
Santo curato di Ars, altro non è
che “L’amore del cuore di Cristo”.
Lui, che mi ha chiamato a donare
ciò che sono, ha voluto che
percorressi per un tratto della mia
vita con questa comunità. Come
posso partire senza tristezza? Ogni
comunità che ho avuto il dono
di incontrare, ultima Bedizzole,
ha lasciato nel mio cuore volti,
affetti, amicizie: è bello e doveroso
rendere grazie sapendo che parto
da qui con il bagaglio non solo di
un poco di più d’esperienza, ma
soprattutto portandovi nel cuore.
Sono consapevole da sempre
che un sacerdote appartiene al
suo popolo, col tempo entra nella
storia della sua gente, accanto ad
essi vive la sua fede, la testimonia
e diventa parte di loro. Per noi il
tempo è stato per così dire, tiranno.
Sono passati poco più di quattro
anni da quando sono tra voi ed
è già, purtroppo, giunto il tempo
di “sciogliere le vele”. Posso dirvi
però, che tra voi mi sono sentito e
trovato bene, che ho sperimentato
l’amicizia sincera e la stima di tante
persone, che ho avuto la possibilità
di crescere come uomo e come
12 v ita n ostra
Il mio ministero tra voi è stato in
modo particolare un’esperienza
intensa di fraternità sacerdotale
e di comunione con don Franco
e don Vincenzo. A loro va la mia
gratitudine perché, hanno saputo
coinvolgermi nelle attività ponendo
in me fiducia e stima, sempre mi
hanno considerato a pieno titolo a
servizio della parrocchia offrendomi
la possibilità di esprimermi con
grande libertà. La nostra diversità
per
temperamento,
carattere
e approccio alla pastorale è
stata sicuramente un’occasione
per arricchirmi, soprattutto ora,
momento nel quale sarò chiamato
a guidare una comunità. Tante sono
state le occasioni, spesso nascoste
ai più, nelle quali abbiamo vissuto
il confronto sincero, la correzione
fraterna, anche
momenti
di
fraternità. Anche solo questo,
credo rappresenti agli occhi di una
comunità, la prima testimonianza.
Carissimi don Franco e don
Vincenzo, ringrazio
il Signore
perché siete stati soprattutto un
dono, attraverso il quale abbiamo
insieme amato, sofferto, pensato,
progettato, sperimentato gioie e
soddisfazioni, insieme alle inevitabili
delusioni per chi fa dell’annuncio
del Vangelo il senso della propria
vita. Certo, come nelle migliori
famiglie, ci sono, possono essere
state piccole incomprensioni e
da parte mia disobbedienze,
mancanza di rispetto, o occasioni
nelle quali ho potuto offendere la
vostra sensibilità. In ogni cosa però,
devo dirlo con verità, abbiamo
sempre avuto la grande carità di,
guardare oltre e non a noi stessi,
ma verso il bene e all’edificazione
della comunità.
Bedizzole ha inoltre il dono
particolare e prezioso dei religiosi:
i padri missionari della Consolata,
le madri Canossiane e fino a
poco tempo fa anche le suore
della S. Famiglia. Grazie anche
voi, per avere accompagnato
questo tratto del mio cammino
sacerdotale. Molte sono state le
occasioni di collaborazione, e, al
di là di queste, di cui rendo grazie,
permane la vostra testimonianza
portando con sé il dono prezioso
delle vostre singolarità, delle vostre
esperienze, del vostro carisma al
servizio della Chiesa.
Sono debitore di gratitudine verso
tutti coloro che con me hanno
collaborato a diverso titolo. Non
ho mai fatto mistero di sentirmi
pienamente un sacerdote a servizio
della Parrocchia, cosa peraltro
non troppo scontata, soprattutto
quando sono arrivato fra voi.
Faceva un certo effetto vedere “el
pret de Masciaga” partecipare
sempre alle celebrazioni o ad altri
momenti in Chiesa, cosa che da
parte mia ho sempre considerato,
per dire così…nell’ordine delle
cose!
Essendo però per tutti sempre e
comunque “el pret de Masciaga”
(qui i titoli onorifici scherzosamente
poi si sprecavano … rettore, parroco … padre!) ho avuto l’onore
di curare e di custodire il Santuario
della Madonna del Lazzaretto.
Posso dire, senza presunzione, che
l’ho amato, e tanto! Ho messo
tante energie in questo gioiello
prezioso che sta al cuore della
nostra comunità. L’ho curato,
custodito, “vestito a festa” molte
volte in questi anni. Ho cercato
prima di tutto di creare un clima
liturgico degno, con la possibilità
che, entrando in Santuario ognuno
si trovasse ben accolto e invitato
alla preghiera. Vorrei ringraziarvi di
cuore per i complimenti che tante
volte ho ricevuto: ho sempre visto
in essi l’amore e la devozione che
avete per questo luogo sacro, caro
da generazioni a tutti noi. Come
desidererei che questo amore,
con la vostra presenza, potesse
continuare inalterato nel tempo!
Il Santuario, però, ha accanto
un luogo, che lo rende ancora
più bello: “Il Mandorlo”. In questi
anni, sostenuto da un gruppo
dinamico e generoso, abbiamo
portato avanti un progetto, che
sta crescendo come quell’albero
che fa da “custode” e da simbolo
al nostro parco, affinchè, come si
legge all’ingresso, “la famiglia non
sia mai sola”.
Come non ringraziare anche tutti
voi, del “Gruppo Masciaga”?
In esso trovano spazio diverse
disponibilità e persone: dalle
GRAZIE DON ROBERTO
signore del laboratorio, a chi
organizza i vari momenti tra cui la
festa del Santuario, le persone che
curano la pulizia, il decoro sia della
Chiesa che del Mandorlo. Sarebbe
possibile sostenere quest’opera
senza di voi? Per questo a voi la
mia gratitudine sincera, per essermi
stati al fianco e anche per aver
avuto tanta pazienza. In questo
momento di incertezza, nel quale
ancora il futuro circa la presenza
di un sacerdote non è sicura,
desidero dirvi: andate avanti
insieme, sappiate
collaborare,
come avete fatto con me,
sappiate avere nei sacerdoti un
punto di riferimento, sempre,
con fiducia. Ma soprattutto,
amate il Santuario! Fate
tutto, senza mai perdere di
vista l’obiettivo e il senso per
cui ci si impegna, che non
siamo noi, ma il Signore e la
sua Gloria.
In questi anni non ho
“frequentato” molto l’oratorio, ma mi è stata data la
possibilità di accompagnare
attraverso
il
cammino
del-l’Iniziazione
Cristiana
alcuni gruppi di genitori e
di ragazzi. E’ sicuramente
un’esperienza impegnativa,
un’opportunità per riaccendere
o alimentare la fiamma della
fede, soprattutto per gli adulti. Un
cammino nel quale ho accostato
genitori e ragazzi, per confrontarmi
con loro e vivere con alcuni di essi
la bellissima esperienza del mettersi
in gioco come catechisti. Anche
a tutti voi, genitori e ragazzi, il mio
grazie.
L’esperienza del gruppo famiglie
è stata per me un grande dono.
L’ho ricevuta in eredità come un
cammino consolidato, da subito
mi avete fatto sentire in famiglia.
In questi anni ho vissuto con voi
un cammino fatto di momenti
indimenticabili e intensi. I campi
estivi, l’esperienza di Assisi, le feste
zonali, i nostri incontri, la giornata
mondiale delle famiglie a Milano,
le feste della vita, il campeggio
coi papà, le commissioni fino a
tarda sera…. Ho avuto modo
di apprezzare la bellezza della
famiglia e la sua altissima
vocazione. Il nostro cammino, fatto
di formazione umana e cristiana e
la fraternità nel condividere anche
solo la cena (io portavo sempre
e solo un po’ di fame) mi ha dato
la possibilità di ricevere in dono
l’amicizia e di costruire con voi una
grande sintonia.
Tante altre sono poi state le attività,
i gruppi, le persone che mi hanno
donato tempo e collaborazione, in
modo particolare la commissione
liturgica e l’Azione Cattolica. Negli
ammalati che ho visitato ho sempre
ricevuto un’insegnamento prezioso
da parte di coloro che ti attendono
perché porti loro la presenza di
Gesù, il suo conforto e una parola
di consolazione. Sono sicuro che
la preghiera degli ammalati
costruisce silenziosamente le nostre
comunità. Grazie di cuore anche a
tutti voi.
In questo mio saluto, sento anche
il dovere sincero di chiedere
perdono. Posso, deliberatamente
o meno aver offeso e allontanato
qualcuno col mio comportamento
o le mie parole. Mi rendo conto dei
miei limiti personali e di carattere.
Più volte, ripensando agli errori
commessi (e l’elenco tenderebbe
a infinito) ho chiesto la grazia al
Signore di non ricadervi e di non
commetterne di più grandi. Ciò
non toglie il dovere di chiedere
perdono se avete visto in me
l’immagine solo offuscata del buon
pastore. Lui, disponibile, affabile,
comprensivo, accogliente, capace
di perdonare, ascoltare, di cercare,
di poter ricominciare da capo. Ed
io? Tuttavia, pur nei miei limiti, ho
trovato in voi una comunità e delle
persone che mi hanno perdonato
e hanno saputo andare al di là
delle mie miserie umane. Vi prego,
fatelo anche in questo momento!
“Gesù disse a Pietro: getta le reti
dall’altra parte della barca” e…
seguimi!”
Così come a Pietro,
anche ora a me viene chiesto
di “cambiare”, di fidarmi di Lui,
di gettare nuovamente le reti, e
portarmi a pescare dall’altro lato
della barca: nuova Grazia
attraverso le mie povere
mani e la gioia del Vangelo
attraverso la mia povera
voce.
Il Signore mi ha affidato
una
nuova
comunità,
ne sento già ora la
trepidazione, l’emozione e
la responsabilità. Mi chiedo:
sarò all’altezza? Non lo so,
ma mi conforta lo stato
d’animo che vivo in questo
tempo: sono sereno perché
non ho cercato nulla, ho
risposto alla chiamata del
Vescovo che mi chiama
ad essere “pastore” e parroco;
semplicemente so che Il Signore
è al mio fianco “come prode
valoroso” e che mi sostiene con la
sua forza. Questo mi basta perché:
“Non si inorgoglisce il mio cuore,
non vado in cerca di cose grandi,
superiori alle mie forze; Io sono
tranquillo e sereno come un bimbo
svezzato in braccio a sua madre”.
Mi ritorna alla mente un’aneddoto
legato al seminario, dove ogni
anno, puntualmente, il padre
spirituale nel ritiro ci ricordava tra il
serio e il faceto: “ricordatevi ragazzi:
se Davide ha sconfitto Golia con
una mascella d’asino, figuratevi
cosa riesce a fare Dio con un asino
intero!
Credo quindi, di avere buone
speranze, no?
Vi chiedo in questa attesa, una
semplice preghiera, per me e per
coloro che il Signore mi ha affidato.
Da parte mia sarete sempre nel
mio cuore e vi ricorderò all’altare
del Signore.
Grazie di cuore a tutti!
In Cristo, Don Roberto.
v ita n ostra 13
GRAZIE DON ROBERTO
I TUOI CONFRATELLI
Non sono molti gli anni vissuti da
don Roberto a Bedizzole, meno
di cinque, eppure lasciano il
segno nella comunità. Non si è
rivelato un tipo molto loquace
o particolarmente estroverso.
Ha sempre misurato le parole,
ha sempre calcolato i suoi
interventi, ha programmato
i momenti per dire la sua. Mi
ha stupito il fatto che prima di
ogni intervento dicesse “scusa”.
Lo ricorderemo per l’amore al
Santuario, al Mandorlo: Sempre
pulito, ordinato, accogliente. Chi
andava a Messa a Masciaga
rimaneva incantato dal come
ogni volta si presentasse. Attorno
al Santuario ha dato vita ad un
gruppo sempre più numeroso
di persone che avessero cura
dell’animazione del parco.
Con don Vincenzo ha curato
la liturgia, i canti, i vari tempi
liturgici. Il gruppo famiglie ha
goduto della sua presenza,
delle sue proposte e in questi
anni si è molto incrementato.
Lo si è visto particolarmente
impegnato
nel
cammino
dell’Iniziazione Cristiana. Non
amava definirsi il prete delle
“Veglie Funebri” e dei Funerali,
ma ha sempre dato il meglio
di sé in questi momenti delicati
della pastorale quotidiana.
Con noi confratelli cercava
il confronto leale, l’amicizia
sincera. Quando il Vescovo
gli ha chiesto di diventare
parroco, ha accettato subito
con entusiasmo.
Gli auguriamo ogni bene e
lo rassicuriamo della nostra
amicizia.
Ricorderemo
la
sua discrezione, la sua preparazione, la sua passione.
14 v ita n ostra
GRUPPO MASCIAGA
Alla fine della Festa dell’estate
scorsa, tu Don, ci hai detto:
“Abbiamo finito col botto!”.
In effetti i fuochi d’artificio della
serata finale, erano il giusto
coronamento di giorni intensi, fatti
di gioia, voglia di stare insieme,
tanto impegno, momento difficile e
grandi soddisfazioni.
Ora siamo noi a dirti che ci
stai lasciando “col botto”. La
comunicazione della tua partenza
è stata un fulmine a ciel sereno,
una “botta” che nessuno si
aspettava. Naturale è la nostra
preoccupazione sul futuro del
Santuario e del Mandorlo. Senza
una presenza significativa come la
tua, che ci chiamava a “rapporto”,
ci teneva uniti e ci indicava la
strada da perseguire, non sarà
facile continuare con gli impegni
presi.
Noi tutti vogliamo ringraziarti perché
hai continuato con entusiasmo il
progetto iniziato da Don Battista
e grazie alla tua perseveranza,
insieme, siamo riusciti a realizzare
ciò per cui il Mandorlo è stato
costruito: un luogo di incontro per
le famiglie. Ogni attività svolta al
Mandorlo ha un duplice obbiettivo,
quello di stare insieme facendo
comunità e quello di contribuire
alle necessità del Santuario.
Grazie, perché ci hai aiutato a
consolidare e rafforzare le relazioni
tra noi, aprendo il nostro gruppo a
nuove persone ed a nuove idee.
Ora non ci resta che salutarci.
Ti auguriamo ogni bene per la
tua nuova avventura da parroco,
e, quando avrai tempo, vieni a
trovarci, ti aspettiamo al Mandorlo.
GRAZIE DON ROBERTO
I GENITORI DELL’INIZIAZIONE CRISTIANA
Caro don Roberto,
ci sarebbero tante cose da dire di
questi ultimi sei anni di lavoro dedicati insieme nel percorso di iniziazione cristiana di figli e genitori, ma
la prima cosa che ci viene in mente
è il ringraziamento a Dio per il fatto
che ti ha mandato qui da noi, quale grazia di essere strumento nelle
Sue mani.
In particolare i tuoi sforzi si sono
concretizzati
nell’accompagnare il gruppo che attualmente sta
vivendo il cammino del VI anno e
a novembre 2013 è giunto a consacrare il sacramento della Prima
Comunione e della Cresima, nonchè l’attuale gruppo del III anno
formato dai bambini che a maggio
2014 vivranno il sacramento della
Riconciliazione.
Tutti noi catechisti di te abbiamo
apprezzato, fin da subito, l’essere
e l’agire umile, caratterizzato dalla capacità di ascoltare e di accogliere bambini e genitori, mettendoti al loro fianco per introdurli
alla vita cristiana. Un’umiltà che ti
ha permesso, nella fatica dell’annuncio della Parola, di avvicinarti
ai cuori, facendoti comprendere in
modo spontaneo anche dai genitori più distanti; che ti ha permesso
di vivere in unità e sintonia con la
comunità dei sacerdoti venendo
incontro alle abitudini e ai tempi di
ciascuno con capacità di rinuncia.
Non ci è sfuggita, poi, la tua attenzione particolare per la liturgia e la
preghiera. La tua testimonianza di
fede ci ha condotto a discernere
meglio, senza pretese di avere risposte immediate e totali. Tu ci hai
suggerito l’importanza del partecipare con passione alla vita liturgica, ci hai reso consapevoli di come
la proposta di fede di ciascuno sia
condotta a maturazione dal Signore, ponendoci a confronto con il
Salmo 127 che così recita: “Se il
Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori”. Ci hai
ricordato che ricevere i sacramenti
così come fare propria la preghiera
quotidiana non sono semplici tappe di un percorso, ma sono l’unico
modo di essere un buon cristiano,
l’unico modo di dare significato e
incisività alla nostra quotidianità. La
tua testimonianza di uomo di preghiera non ha lasciato indifferenti
neppure quei genitori che lungo
il percorso si sono smarriti per aver
creduto di poter fare a meno di Dio.
Ci ha colpito, infine, quel tuo spiccato senso dell’obbedienza al
ruolo sacerdotale; un’obbedienza
che nasce senza forse dalla consapevolezza interiore dell’importanza
della Parola non solamente annunciata “dal pulpito”, ma soprattutto predicata quotidianamente
in mezzo alla comunità viva e bisognosa di iniziazione cristiana. Una
consapevolezza da cui traspare
il genuino desiderio di vivere con
autenticità la tua ministerialità, dedicata non tanto a conservare una
dottrina immutata, ma, soprattutto
tesa ad attualizzare l’evangelizzazione di bambini, genitori e catechisti.
La Santa Messa di domenica 27
aprile sarà l’occasione in cui affideremo totalmente a Dio il nostro
senso di gratitudine per quello che
ci hai donato, affinché nella nuova
comunità che ti accoglierà come
Parroco questo dono possa essere
nuovo seme che germoglia.
Qui a Bedizzole non sono stati anni
semplici, non sempre è filato tutto
liscio, ci siamo di tanto in tanto confrontati con situazioni complesse,
affrontando l’inquietudine del lavoro e l’incertezza di non essere seguiti e capiti. In quei momenti ci siamo
fidati della gioia che hai manifestato nell’essere prete, nello spenderti
per Cristo e non ci siamo mai sentiti
traditi.
Caro don Roberto lo stesso entusiasmo e la stessa gioia possano
continuare a sgorgare dal tuo cuore e accompagnarti fedelmente
nella tua nuova missione nella parrocchia di Visano, dove il Signore ti
chiama. Già Lui ti precede e, come
solo Lui sa fare, sta già aprendo i
cuori.
v ita n ostra 15
GRAZIE DON ROBERTO
FAMIGLIE IN CAMMINO
È con una certa amarezza che
rifletto sulle parole giuste da usare
per comporre un saluto che ha
l’aria di un addio. Ma prendendo
spunto dalle parole di una canzone
famosa, noi del gruppo famiglie
in cammino vogliamo dirti “ CIAO,
SEMPLICEMENTE CIAO, DIFFICILE
TROVAR PAROLE… “ soprattutto
parole giuste e esaustive, che
riescano nello stesso tempo a
esprimere il nostro grazie, il nostro
augurio e il nostro “dispiacere”.
Il nostro dispiacere pensando che si
interrompe un cammino che ormai
da cinque anni stavamo facendo
insieme, cercando di costruire per
la nostra comunità un punto di
ritrovo per le famiglie che al giorno
d’oggi si sentono sempre più sole
nelle sfide educative relazionali, e
nelle scelte di fede che si trovano
quotidianamente ad affrontare in
una società che si sta radicalmente
trasformando.
Il nostro grazie è per il tempo che
ci hai dedicato, per le energie
che hai speso per il nostro gruppo,
e perché hai sempre creduto
nell’importanza della famiglia e
della risorsa che essa rappresenta
per la vita comunitaria.
Il nostro augurio è che anche nella
nuova comunità dove andrai, tu
possa trovare terreno fertile su
cui costruire un nuovo gruppo di
famiglie in cammino che possano
condividere con te un cammino
che li aiuti a prendere coscienza
di come la famiglia non deve né
essere, né sentirsi sola e, di come il
confronto possa aiutare a diventare
più forti ed affrontare il mondo con
occhi diversi.
Un grosso abbraccio,
la tua grande famiglia di Bedizzole
vuole dirti la sua vicinanza in questa
occasione, per una decisione
che ti comporterà poi senz’altro
gioie, ma sarà anche motivo di
preoccupazione e di fatica. Ti
siamo vicine, ti accompagniamo
con la preghiera riconoscente per
quanto hai operato in bene per
la comunità parrocchiale, per la
collaborazione umile e silenziosa
anche nella nostra comunità
con le nostre sorelle. Ti affidiamo
alla cara Madonna di Masciaga,
che nel suo santuario hai amato,
curato con tanto amore e finezza.
Ti consegniamo alla popolazione di
Visano che ti accoglierà festante e
nello stesso tempo a chi, dopo anni
di servizio prezioso, dovrai lasciare,
con le parole dell’apostolo Paolo:”
Voi sapete come io mi sono
comportato con voi per tutto
questo tempo. Ho lavorato (e
lavorerò) per il Signore con voi in
umiltà…… (Atti 20, 18-20).
Con profonda gratitudine e sincera
fraternità
ti
raccomandiamo
anche a S. Maddalena di
Canossa, a Madre Bakhita con
l’appuntamento e il ricordo nella
celebrazione Eucaristica di ogni
giorno. Grazie ancora…..
LA COMUNITÀ DELLE MADRI
Caro Don Roberto,
ad ogni persona che ha
consacrato la sua vita al Signore e
al servizio dei fratelli, ogni giorno si
ripetono, una o più volte, occasioni
di riconfermare il sì iniziale anche
per piccole cose. Oggi a te è
stato richiesto un “SI’” importante,
un sì che potenzia il tuo ministero,
un sì che ti richiede con più
responsabilità di diventare “padre”
di una comunità che guarderà a
te come al suo Pastore mandato
da Dio a servizio del suo piccolo,
ma privilegiato gregge! Anche la
comunità delle Madri Canossiane
16 v ita n ostra
GRAZIE DON ROBERTO
COMMISSIONE LITURGICA
L’incontro del mercoledì
Di sera, dopo la santa messa del
mercoledì, ci trovavamo circa una
volta al mese da don Roberto a
Masciaga intorno al suo tavolo, in
soggiorno.
Ormai lo sguardo si posava con
familiarità sulle foto dei suoi cari,
sul grande libro aperto sul leggio
con l’immagine grande di Papa
Wojtyla a destra e, affettuosamente
appoggiata sulla pagina di sinistra,
quella del giovane sacerdote don
Roberto.
Su di una mensolina il bozzetto in
legno del Cristo risorto, la cui grande
statua lignea a Pasqua si ergerà
trionfante sull’altare maggiore del
Santuario a scaldare il cuore di tutti
i fedeli.
E sul bracciolo della poltrona il
breviario con accanto un libro.
Ultimamente l’esortazione Evangelii
Gaudium di Papa Francesco.
Un piccolo gruppetto di persone
si
accomodava
allegramente
scambiandosi saluti e battute.
E poi si iniziava l’incontro con la
preghiera preparata dal don e
quindi il via a proposte per offrire
alla comunità la possibilità di vivere
più consapevolmente i momenti
comunitari della liturgia.
Con don Roberto alla guida
abbiamo cercato di essere utili
alla nostra comunità parrocchiale
La Parrocchia S. Stefano
SALUTA don Roberto
DOMENICA 27 APRILE
ore 10,00 S. Messa di ringraziamento e preghiera per la sua nuova
missione pastorale a Visano
Seguirà in Oratorio un RINFRESCO a BUFFET aperto a tutti
Durante la celebrazione verrà consegnata
a nome della comunità una busta.
Le offerte si possono portare ai Sacerdoti o
alle Madri Canossiane (entro il 25 aprile).
È sospesa in Parrocchia la Messa delle 11,15.
ore 16,30 nuovi canti da proporre poi a tutti.
Ed ora il nostro carissimo don
Roberto è in procinto di lasciarci,
proprio quando abbiamo imparato
a conoscerci, a volerci bene, a
lavorare insieme con entusiasmo.
E’ così. Bisogna rassegnarsi ed
accettare di vederlo partire e
custodire quanto ci ha trasmesso
perché la commissione liturgica
possa continuare ad operare con
lo stesso intento di porsi a servizio
della Parrocchia.
Don Roberto ci ha dato tanti spunti
di riflessione ed è stato per noi un
grande aiuto. Continueremo a
svolgere il nostro servizio, augurando
a lui di essere sale e luce nella
comunità che lo accoglierà come
parroco, assicurandogli il nostro
ricordo nella preghiera.
Ringraziamo il Signore per averci
fatto dono della sua presenza.
curando
l’animazione
delle
celebrazioni eucaristiche, delle
Domeniche del Tempo Ordinario,
ma anche di quelle dei Tempi
‘’Forti’’, come Avvento e Natale,
Quaresima e Pasqua.
Nel gruppo ci si confronta, si
portano idee, si fanno e realizzano
progetti come quello ancora in
atto della ‘Scuola di preghiera”
tenuto da don Luca Paitoni presso
le Madri Canossiane.
Per animare le celebrazioni è stato
composto il libro dei canti ‘Canta e
Cammina’, che è molto apprezzato
e ora viene usato da tutti.
Ci si organizza per suddividere
il compito di preparare a turno
le preghiere dei fedeli con
l’attenzione specifica al tempo
liturgico in corso, ma anche alla
situazione che stiamo vivendo:
la fede nel Signore Gesù riguarda
la vita concreta della nostra
parrocchia.
Per studiare il modo di rendere
tutti più partecipi della vita della
Chiesa.
Per
animare
le
celebrazioni
tenendo conto se partecipate
prevalentemente da giovanissimi o
da giovani o da adulti e proporre i
canti più adatti.
Si è anche attuata una scuola per
lettori per poter estendere a più
persone questo prezioso ministero.
E si è offerta anche una opportunità
alla sera in santuario per insegnare
S. Messa a Masciaga e rinfresco
INGRESSO A VISANO
DOMENICA 18 MAGGIO
ore 15,00
Partenza da piazza Europa
con il pullman o
macchine proprie
(Iscrizioni per il pullman presso
le Madri Canossiane entro
l’11 maggio versando euro 15,00)
ore 16,00
RITO di IMMISSIONE
S. Messa
Festa in Oratorio
v ita n ostra 17
Vita della Parrocchia
MATTEO PAVARINI : un ragazzo che vuole fare lo scienziato
Parlaci di te.
Ciao a tutti, mi chiamo Matteo
Pavarini, sono un ragazzo di
Bedizzole, nato il 26 settembre del
1995, e frequento il quinto anno di
Liceo Scientifico Tecnologico presso
l’ Istituto di Istruzione Superiore
“Luigi Cerebotani” di Lonato
del Garda. Come avrete capito
sono un ragazzo appassionato di
scienza e tecnologia, ma ciò non
vuol dire che io non creda: sono
convintissimo della mia fede, cerco
sempre di basare la mia vita sugli
ideali cristiani e, cosa secondo me
importantissima in questo ambito
sempre molto discusso, penso che
scienza e fede siano due ambiti
complementari, non in conflitto, dei
quali la prima cerca di spiegare
come avvengono i fenomeni che
caratterizzano la nostra vita e il
nostro mondo, mentre la seconda
ci dice il motivo a partire dal quale
avviene tutto questo, e pone i limiti
oltre ai quali l’uomo non deve
spingersi.
Ho molti hobby, tra cui la lettura,
l’informatica e, in particolare, la
musica: suono infatti da ormai 7
anni il basso tuba nella Bedizzole
Marching Band, il nostro splendido
corpo musicale diretto dal maestro
Aldo Bettini, che nell’ambito
dell’Accademia
Musicale,
mi
ha insegnato a padroneggiare
questo strumento particolare (e
soprattutto difficile da maneggiare
per l’ingombro e il peso).
18 v ita n ostra
Quali sono i traguardi raggiunti?
L’anno scorso, grazie alla scelta
fatta dalla mia insegnante di
biologia, ho partecipato come
unico candidato per la mia scuola
alla selezione per partecipare ad
uno stage di ricerca sul cancro
nell’istituto IFOM (Istituto Firc di
Oncologia Molecolare) di Milano.
Con mia grande sorpresa (ed
enorme felicità) sono stato uno dei
dieci selezionati, e l’estate scorsa,
dall’8 al 19 luglio, ho partecipato a
questo stage nel gruppo di ricerca
riguardante la Risposta al danno al
DNA, affiancato al dottor Ubaldo
Gioia. Al termine di questo stage,
che mi ha dato un grandissimo
bagaglio
di
esperienze,
ho
stilato una relazione dell’attività
sperimentale,
che
è
stata
presentata sotto forma di Poster
scientifico al Poster Day svoltosi il 21
febbraio scorso nell’istituto. Durante
l’evento sono stati premiati i due
migliori studenti ricercatori tra i 10, e,
ancora una volta con grandissima
sorpresa ed emozione mia, dei miei
genitori e dei miei insegnanti, ho
scoperto di essere uno di quei due
che, come premio, svolgeranno
un’altra settimana di ricerca sul
cancro, questa volta al Netherlands
Cancer Institute di Amsterdam,
dopo l’esame di maturità.
Quali prospettive hai per il futuro?
Per quanto riguarda i miei
studi, questa esperienza mi ha
fatto riflettere sulla piega che
dovrà prendere la mia carriera
universitaria, dopo l’esame di
maturità: mi sono orientato verso
il corso di laurea in Ingegneria
Biomedica, branca che studia le
applicazioni ingegneristiche delle
scoperte che avvengono in campo
biotecnologico e medico, presente
presso il Politecnico di Milano. A
tal fine, il 15 febbraio scorso ho
svolto e superato il test d’ingresso
di Ingegneria (in questo Ateneo i
corsi sono infatti sostanzialmente a
numero chiuso); ora, perciò, sono
pronto per l’immatricolazione.
Per quanto riguarda invece gli altri
ambiti della vita il mio obiettivo
principale per la mia vita è quello
di sposarmi ed avere una mia
famiglia, a cui trasmettere tutti gli
importanti valori che i miei genitori
hanno trasmesso a me, e per i quali
li ringrazio.
Vita della Parrocchia
TEORIE DEL GENDER E LEGGE SULL’OMOFOBIA:
UN ATTACCO ALL’UOMO E ALLA FAMIGLIA?
INCONTRO TEMATICO
D’APPROFINDIMENTO
Mercoledì 7 maggio 2014
ore 20.30 presso
Sala Teatro dell’Oratorio
di Bedizzole
Identità sessuale: una ricerca
di senso tra dati scientifici e
dinamiche relazionali
Interviene:
Dott. Daniele Torri
SCIENZA e VITA Brescia
Ass. Medici Cattolici di Brescia
Oggi l’uomo e la famiglia stanno
subendo un attacco che non ha
precedenti, un attacco che mira
a sradicare completamente ogni
principio
antropologico
saldo,
chiaro e rigoroso fondato sulla
natura, sulla biologia.
L’attacco ha un nome e il nome
è “IDEOLOGIA DEL GENDER”
(ideologia del genere), di cui
pochi hanno conoscenza, ma
che da anni sta producendo un
profondo cambiamento culturale
con l’obiettivo di creare un
mondo nuovo, completamente
diverso dall’attuale, assolutamente
innaturale e privo di ogni identità
sessuale, ma non solo.
Ritenendo
che
l’identità
sessuale sia opera della cultura,
dell’ideologia, della società e della
scelta dell’individuo, non trova più
senso oggi parlare di un uomo ed
di una donna ma di genere, dando
la possibilità ad ognuno di scegliere
quello in cui più si configura tra
i 56 disponibili (56 orientamenti
sessuali diversi) con la possibilità
di cambiare in ogni momento.
Il sesso è costrizione, il genere
è libertà. La famiglia, strana
e
antiquata
istituzione,
rappresenta un ostacolo enorme
all’affermarsi di questa ideologia
e per questo l’obiettivo è
eliminarla, cancellarla.
La legge sull’omofobia, pur
sotto nobili propagandistici fini, va
esattamente in questa direzione.
Del resto l’ideologia del gender,
priva di ogni scientificità, per
imporsi
necessita
di
leggi,
programmi educativi e azioni di
propaganda ad hoc.
I nostri figli e nipoti corrono un
serio pericolo. QUALE SOCIETÀ
VOGLIAMO LORO LASCIARE ?
Come cittadini e ancora come
credenti,
abbiamo
l’obbligo
di fare la nostra parte per la
costruzione della società civile.
Citando Benedetto XVI: “Non
posso passare sotto silenzio una
minaccia alla libertà religiosa delle
famiglie in alcuni Paesi Europei,
ove è imposta la partecipazione
a corsi di educazione sessuale o
civile che trasmettano concezioni
della persona o della vita presunte
neutre, ma che in realtà riflettono
una antropologia contraria alla
fede e alla retta ragione”.
Non possiamo permetterci di non
conoscere, non possiamo restare
spettatori.
Questo il tempo per esserci, per
far sentire la propria voce, per
spendersi, per combattere “la
buona battaglia”, per difendere
la FAMIGLIA !
Un grazie sincero
ai tantissimi che
hanno rinnovato
l’abbonamento
al nostro giornale
parrocchiale.
Ci permette di entrare
in duemila famiglie
del paese.
Grazie agli sponsor
e a quanti vorranno
rinnovarci ancora
la loro fiducia.
v ita n ostra 19
Vita della Parrocchia
Scuola Materna Sacra Famiglia
Spettacolo di teatro Un cammino interressante
alla scuola materna
Lo spattacolo teatrale messo in
scena dalla compagnia teatrale
“Teatro telaio” svoltosi alla scuola
materna Sacra Famiglia è un
appuntamento atteso dai bambini.
Quest’anno la tematica scelta è
stata “gocce”, come introduzione
alla seconda parte del progetto
biennale sugli elementi naturali.
La presentazione del programma
scolastico
svolto
nel
primo
quadrimestre è stata davvero una
sorpresa.
Mi aspettavo, non avendo mai
partecipato prima in quanto
mamma di un “piccolo”, un
riassunto orale da parte delle
insegnanti delle attività svolte fino
a quel momento ed invece mi sono
trovata ad assistere ad un vero e
proprio ”documentario”.
La proiezione mostrava i nostri
bambini durante lo svolgimento
delle attività scolastiche, mentre
lavoravano,
pasticciavano
e
devo dire mentre crescevano; è
stato un po’ come partecipare e
condividere con i nostri bambini
tutti quei momenti in cui noi
genitori non siamo presenti.
Ringrazio tutto lo staff per
lo
splendido lavoro svolto finora ed
aspetto il seguito.
Mamma di Filippo
Festa del papà 2014
Complimenti
per “una festa
speciale”, in
un
ambiente
“speciale” con il coinvolgimento
di tutti
Un papa’
Ho ricevuto da mia figlia di 4 anni
e ½ l’invito per un piccolo ritrovo
organizzato dalle maestre e dai
bimbi all’asilo per la festa del
20 v ita n ostra
papà; ormai è il secondo anno e
così mi presento all’ingresso un
po’ in anticipo notando subito il
fermento di papà indaffarati con i
loro “piccoli”; ritiro mia figlia dalla
classe, lei mi consegna molto
fiera il suo regalo creato per me
e questo mi emoziona parecchio;
poi assieme ci avviamo alla festa
allestita all’esterno nel grande
spazio a disposizione.
La
festa
scorre
all’insegna
dell’allegria e dell’amicizia, qui
incrocio i sorrisi di papà e bimbi
festanti; persone in coda al buffet
che si scambiano battute o
considerazione sul difficile compito
del genitore; bambini che sotto
uno spendido sole si rincorrono
o raccolgono fiori; incrocio anche
papà che solitamente non possono
ritirare i loro figli dall’asilo, persone
conosciute e che solitamente non
incontro in altre occasioni.
Questa festa è stata un piccolo
momento di spensieratezza trascorso nell’ambiente che mia figlia
frequenta quotidianamente e che
noi genitori (soprattutto i papà)
viviamo solo trasversalmente; è
stata un’occasione per rafforzare
il legame tra me e mia figlia, per
confrontarmi con realtà educative
di altre famiglie (viste dal punto di
vista dei papà) e per rafforzare i
legami conoscitivi all’interno della
comunità che frequenta l’asilo.
Vita della Parrocchia
LA TANA DEI CUCCIOLI
Sabato 15 marzo è stata una
serata particolare per i nostri
bambini che frequentano l’asilo
nido “La Tana dei Cuccioli” presso la
scuola materna Sacra Famiglia. Le
maestre Luisa, Elisa e Giulia, infatti,
si sono messe a disposizione delle
nostre famiglie oltre al loro orario
di lavoro e hanno organizzato un
fantastico “Pigiama Party”.
La loro proposta, arrivata circa
due mesi fa, è stata ben accolta
da noi genitori, specialmente
dalle coppie che non possono
contare su aiuti esterni; infatti ci
hanno offerto la possibilità di avere
qualche ora di svago sapendo
i nostri bambini in un ambiente
sereno e familiare.
Alle 19.00 le maestre ci hanno
accolti con le loro pantofole ai
piedi, pronte a offrire ai piccoli
una buona pizza e a proseguire
la serata nel divertimento con un
buon cartone animato; non so chi
fosse più entusiasta dell’iniziativa,
se loro, noi genitori o i bambini.
E’ stato interessante vedere l’asilo
nido in un momento diverso
dalla solita routine e poter
accompagnare i nostri bimbi
senza la quotidiana ansia di dover
andare al lavoro, con la possibilità
di salutarli tranquillamente ed
osservarli con calma interagire
con i loro amichetti. La cosa più
entusiasmante è stato il momento
dell’uscita alle 23.00 quando, salite
le scale del nido,noi genitori ci siamo
trovati davanti i nostri piccoli con il
loro pigiamino e con le guance
belle rosse seduti allegri e sorridenti
sui loro lettini mentre il cartone “Gli
Aristogatti” faceva da sottofondo.
Sicuramente è stata un’esperienza
positiva per tutti e assolutamente
da ripetere. Fortunatamente Luisa,
Elisa e Giulia, hanno ben pensato
di darci appuntamento al Pigiama
Party una volta al mese per la
gioia dei “Genitori e dei Bambini
della Tana dei Cuccioli” che le
ringraziano di cuore.
Mamma Anna
Il Gruppo di Masciaga organizza la:
FESTA di PRIMAVERA AL MANDORLO
VENERDÌ 25 APRILE
ore 9.00
ore 10.00
ore 11.00 ore 11.45 ore 12.00
S. Messa in Santuario
apertura del Mandorlo e accoglienza
giochi per bambini
aperitivo “della casa”
PIC - NIC (saranno messi a disposizione anche dei tavoli)
NEL POMERIGGIO .... Gonfiabili e truccabimbi
• Per partecipare non serve alcuna iscrizione
• Pranzo al sacco
• Per i più pigri ... ci sarà un servizio griglia
con pane e salamina e bibite
v ita n ostra 21
Vita della Comunità
A.V.I.S.
a Bedizzole
Sono grato a Don Franco di avermi
dato la possibilità, attraverso il
Giornale
Parrocchiale, di poter
informare la comunità di Bedizzole
delle attività svolte dalla nostra
associazione per la quale ricorre nel
2014 il quarantacinquesimo anno
di fondazione i cui festeggiamenti
sono stati fissati per domenica 21
settembre 2014.
La donazione di sangue rappresenta un esempio, positivo
e concreto, di volontariato e lo
testimoniano i nostri 300 iscritti che
ogni anno forniscono gli Spedali
Civili di Brescia oltre quattrocento
sacche di sangue intero, oltre ad
altri emoderivati prelevati presso la
sede provinciale. Le nostre priorità
sono promuovere la raccolta di
sangue e la salute pubblica e
per questo motivo cerchiamo di
avvicinare e sensibilizzare quante
più persone possibile.
Da sempre, in ogni cultura, il
sangue è sempre
stato associato al
concetto stesso
di “vita”, donarlo
rappresenta
perciò non solo
un
generoso
gesto umano ma
un’azione
dal
valore simbolico
inestimabile;
significa aiutare a
lottare per la vita
chi né ha estremo
bisogno perché
costretto
ad
22 v ita n ostra
affrontare un intervento chirurgico
o perché afflitto dalla malattia.
E ancora di più rappresenta la
capacità dei singoli individui di
impegnarsi, avendo cura di quanto
più prezioso essi abbiano, la salute,
per la gioia e la soddisfazione di
poter aiutare chi non gode di
questa fortuna.
Da tanti anni l’Avis si rivolge in
primo luogo ai più giovani. Per noi
è motivo di grande soddisfazione
vedere come tanti ragazzi, non
appena raggiunta la maggiore
età, rispondano al nostro invito
presentandosi
come
aspiranti
donatori. Vorrei comprendessero
come questo semplice gesto possa
convincerli di quanto grandi siano le
loro potenzialità di uomini e donne
appartenenti ad una comunità, e
di come questo li possa aiutare a
crescere con una mentalità aperta
al prossimo che non esalti l’individuo
come singolo ma come parte attiva
e sensibile di una collettività. Con
questa prospettiva ogni anno i
nostri collaboratori si recano presso
gli istituti scolastici presenti
nel
Comune di Bedizzole allo scopo di
sensibilizzare i ragazzi su tematiche
legate al volontariato in genere
ed in particolare alla donazione di
sangue.
Molti nostri iscritti collaborano
stabilmente con le associazioni
impegnate nel sociale presenti sul
territorio, in particolare con l’ANT
Associazione italiana Tumori che si
occupa di fornire vari servizi tra cui
l’assistenza domiciliare e psicologia
gratuita ora attiva anche nel nostro
comune.
Vorrei approfittare di questa
opportunità per ringraziare tutti, i
collaboratori, i medici e gli infermieri
che ci aiutano nell’organizzazione
delle raccolte di sangue domenicali,
e soprattutto i donatori di Bedizzole
per il loro impegno paziente e
costante. Mi rivolgo
inoltre agli aspiranti
donatori: per chi volesse
iscriversi
è
possibile
farlo in occasione delle
donazioni
collettive
programmate per il 2014
nei giorni 4 maggio, 3
agosto, 2 novembre
che verranno effettuate
presso la nostra sede
all’interno dell’edificio
comunale dei servizi
sociali in Viale Libertà.
Il Presidente
Marco Lancellotti
Vita della Comunità
La storia di generosità
Erano i primi mesi del 1969, un
gruppo di donatori di Bedizzole,
iscritti per lo più alla sezione Avis
di Brescia, dopo essersi impegnati
attivamente prima nelle “trasfusioni
dirette” a Brescia, poi nelle sezioni di
paesi limitrofi,si rivolgevano al paese,
in una sorta di pionierismo culturale,
che, dopo alcuni chiarimenti e
confronti, portava alla fondazione
della sezione Avis di Bedizzole.
Le difficoltà non furono poche.
Primo fra tutti il raggiungimento
del numero di
30
donatori.
Successivamente
subentrarono le
difficoltà legate
all’ambiente
dove effettuare
i prelievi. Si iniziò
presso le scuole
elementari
di
Bedizzole, poi a
Lonato e quindi in
un locale presso
l’asilo di Bedizzole.
Analogamente
avvenne
per
la
sede
a m m i n i s t ra t i va
con continui
spostamenti.
Solamente nel 2004 è stato possibile
ottenere una sede stabile presso
l’edificio comunale di Viale Libertà.
Dal 1990 la presidenza è stata
assunta dalla tessera n°1 dell’Avis
di Bedizzole, il sig. Amadei Angelo,
che ha proseguito nell’incarico
fino al giorno della sua prematura
scomparsa. Il Direttivo ha deciso
di modificare il nome della sezione
di Bedizzole, in “Avis Comune di
Bedizzole Amadei Angelo Attilio”per
ricordarne il fondatore, testimone
nella vita di un messaggio di
richiamo ai valori del volontariato
nelle sue più splendide espressioni.
Il nuovo direttivo presieduto da
Angelo si attiva prontamente per
iniziare una campagna informativa
di promozione della solidarietà,
sviluppando contatti con il mondo
della scuola, con l’obiettivo di
sensibilizzare le nuove generazioni
ai temi del volontariato ed in
particolare alla donazione del
sangue.
Nello stesso periodo venne avviata
una campagna di informazione
ai diciottenni inviando una lettera
personalizzata in occasione del
compimento della maggiore età
accompagnata
da
materiale
informativo.
Questo periodo si è caratterizzato
dal forte impegno del presidente, il
sig. Luciano Landi, che ha guidato
l’associazione per quindici anni
e che tuttora riveste il ruolo di
vicepresidente.
Nell’anno 2004 è stata stipulata una
convenzione con l’amministrazione
Comunale
di
Bedizzole
per
l’assegnazione dei locali da
adibire a sede amministrativa
e sede operativa per i prelievi
domenicali, individuando come
idoneo l’immobile comunale di
Viale Libertà, sede dei servizi sociali
di Bedizzole.
Il 2009 rappresenta un momento
importante per la sezione di
Bedizzole:
viene
celebrato
l’anniversario del quarantesimo di
fondazione. In questa occasione
è stata collocato un monumento
marmoreo nei pressi del parco
giochi pubblico di San Rocco,
prospiciente la strada pubblica per
l’occasione intitolata ai donatori di
sangue.
Nel 2010 assume la presidenza la signora Coccoli
Lucianella.
La sezione
Avis completa
l’attività di
promozione
alla
donazione,
aumentano i
contatti con
le associazioni
di volontariato
no profit
come
l’ANT,
Associazione
Arcobaleno, Il
Faro, il Gruppo Alpini. Collaborazione che si
manifestata in modo completo
nel 2011 in occasione della “1°
festa della solidarietà attiva” cui
la sezione Avis di Bedizzole ha
partecipato con i suoi volontari
per la distribuzione di materiale
informativo.
La sezione Avis ha così raggiunto
importanti traguardi: la costante
e crescente adesione al mondo
del volontariato e un radicata
presenza nel tessuto delle associazioni dedite alla solidarietà.
Questa eredità è stata raccolta,
nel 2013, dal presidente neo eletto
Marco Lancellotti.
v ita n ostra 23
Vita della Comunità
C O M U N E DI B E D I Z Z O L E
Provincia di Brescia
Area Servizi Sociali
Ringraziamo la redazione di
“VITA NOSTRA” per averci dato
l’opportunità di presentare un
settore di intervento dell’Assessorato ai Servizi Sociali,
presentiamo
·
·
·
SERVIZI SOCIALI …….
per gli ANZIANI
Gli anziani possono rivolgersi al
Servizio Sociale per avere informazioni, attivare servizi ed essere
orientati verso gli interventi rispondenti alle specifiche esigenze.
Lo stato di bisogno dell’anziano
può essere segnalato al servizio sia
dall’anziano stesso, che dai parenti,
dal medico di base o da altri servizi
territoriali.
In seguito l’assistente sociale provvede ad effettuare un colloquio o
una visita domiciliare e ad acquisire
la relativa documentazione.
I servizi offerti sono:
· segretariato sociale: fornisce
informazioni sulla rete dei
servizi rivolti agli anziani
promossi dal Comune e da
altri enti pubblici e privati;
· raccolta e gestione delle
richieste di intervento/servizio: esame delle richieste
di contributi economici, raccolta delle domande per
l’accesso nelle Residenze
Sanitarie Assistenziali (Case
di Riposo), progetti di inserimento in Alloggi Protetti e in
condivisione, nelle Comunità
alloggio e nei Centri Diurni;
· assistenza domiciliare anziani per la cura della
persona e della casa: è un
servizio che aiuta l’anziano
24 v ita n ostra
·
nell’igiene personale, nella
preparazione dei pasti e
nelle piccole commissioni
esterne e offre aiuto per gli
accompagnamenti;
pasti a domicilio;
telesoccorso;
assistenza domiciliare integrata, infermieristica e riabilitativa in collaborazione
con i servizi sanitari (assistenza
sanitaria per iniezioni, rilevazione pressione arteriosa,
medicazioni, somministrazione
dei farmaci etc.);
servizio trasporto e accompagnamento per visite mediche, analisi, etc.
Sede: Servizi Sociali - Via Libertà, 36
25081 – Bedizzole
Orario: lunedì - mercoledì venerdì dalle 8:30 alle 13:00 e
martedì dalle 16:00 alle 18:00
Contatti: Tel 0306871700 /
0306873105 Fax 0306873752
· servizisociali@comune.
bedizzole.bs.it
· comune.bedizzole@legalmail.
it [Posta certificata ex D.P.R 11
febbraio 2005, n. 68]
L’Assessore ai servizi sociali Dottor
Giuseppe Tagliani ha destinato un
forte investimento economico per
la gestione dei servizi a favore
della domiciliarietà, erogando
servizi a tariffe agevolate a sostegno
delle famiglie al fine di mantenere
le persone nel proprio contesto di
vita, evitandone i ricoveri, se non
indispensabili, e valorizzando le
risorse personali e familiari.
I servizi domiciliari hanno come
obiettivo primario quello di mantenere la persona nel proprio ambiente di vita e, laddove presente, sostenere la famiglia nei compiti di cura.
Le prestazioni domiciliari (aiuto per
la cura e l’igiene della persona
e della casa) sono diurne e si
erogano
nei giorni feriali sulla
base del progetto individuale. Il
servizio viene svolto da personale
ausiliario specializzato che si
reca al domicilio in orari prefissati
per realizzare un programma di
intervento personalizzato.
Il servizio Telesoccorso: funziona
24 ore su 24. Il Servizio è rivolto a
persone prevalentemente anziane
sole e/o con problemi di carattere
sanitario.
Canone mensile: Euro 12,00.
Servizio pasti a domicilio: con
preparazione nel centro di cottura
presso la Fondazione Casa di
Soggiorno per anziani di Bedizzole,
con distribuzione a domicilio dal
lunedì al sabato, costo Euro 5,76 .
Centro diurno integrato:
realizzato presso la Fondazione
Casa di soggiorno per anziani di
Bedizzole per le persone anziane
parzialmente autosufficienti. La
retta applicata dalla Fondazione
è di Euro 31,00 per la frequenza
nell’intera giornata e di Euro 22,00
per la mezza giornata, comprensiva
del pranzo. L’Assessorato per
sostenere la frequenza al servizio,
eroga agli utenti con ISEE fino alla 5^
fascia (ISEE fino ad Euro 14.999,00)
un contributo economico; è inoltre
previsto un servizio di trasporto dal
domicilio alla struttura con una
compartecipazione di Euro 2,50 al
giorno per utente.
Caffè Alzheimer Bedizzole: a
supporto delle famiglie con familiari
affetti da demenza.
Compatibilmente con i tempi a
disposizione e i mezzi, l’ufficio dei
servizi sociali, avvalendosi della
Vita della Comunità
collaborazione dell’associazione
“Acquachiara”, organizza il servizio
di trasporto presso strutture e
servizi sanitari per anziani e disabili
soli. Per prenotazioni chiamare
Acquachiara” 0306872146.
In primavera sarà riproposta la
“Scuola di assistenza familiare”
per supportare le famiglie nella
formazione della gestione familiare
di un anziano malato.
Ulteriore obiettivo del corso è la
nascita di un gruppo di volontari,
che possano collaborare con Asl
e Cooperativa “La Rondine”, per
la formazione a domicilio delle
famiglie bedizzolesi sull’uso degli
ausili.
I servizi sono destinati ai residenti
nel Comune di Bedizzole:
- anziani ultrasessantacinquenni
- persone disabili
(di norma dai 18 ai 65 anni)
- adulti soli (dai 18 ai 65 anni)
non autosufficienti.
La
domanda
può
essere
inoltrata in qualsiasi momento
dell’anno, in presenza di una
condizione di bisogno, all’Ufficio
Servizi Sociali, allegando:
- attestazione ISEE
- eventuale documentazione
sanitaria in busta chiusa
- eventuale documentazione
attestante la condizione di
invalidità.
Il costo del servizio varia in base
all’attestazione ISEE che deve
essere presentata annualmente.
Presso il Centro Sociale l’Associazione TERZA ETA’ organizza
attività
socializzanti
rivolte
agli anziani dal martedì alla
domenica dalle 14,00 alle 18,00
quali BAR, TORNEI PER GIOGO
CARTE E BOCCE
CORSI di ginnastica dolce il martedì
e giovedì dalle 14.30 alle 16.30
CORSI di ginnastica per la salute
e TAI-CHI il lunedì e giovedì dalle
10,00 alle 12,00.
Dalla Casa di Soggiorno per Anziani
CAMMINATORI del VENERDI: UNIAMOCI!
Alla fine dell’inverno e con il
favore del tepore primaverile, si
ha voglia di uscire, respirare aria
fresca e passeggiare. Camminare
all’aperto fa molto bene sia sul
piano fisico che psichico. E se lo si
fa in compagnia è ancora meglio.
La consapevolezza del beneficio
del moto, ha promosso la nascita
di “Gruppi di Cammino” anche
sul territorio provinciale finalizzati
a creare opportunità per svolgere
una moderata e costante attività
motoria.
Gli anziani non sono esenti dal
beneficio del movimento, anzi
per loro, muoversi è ancora più
importante sia come mezzo di
prevenzione di ulteriori patologie
sia come promozione della salute
e del benessere psico-fisico.
Per questo motivo, da un paio
di settimane, la Fondazione ha
patrocinato la nascita dell’iniziativa
denominata “Camminata del
Venerdi” che coinvolge non solo
gli ospiti della Casa di soggiorno,
ma anche i parenti che desiderano
unirsi al gruppo dei “camminatori”.
Ogni venerdi pomeriggio dalle
16.00 alle 17.00 gli ospiti che riescono
a muoversi autonomamente o con
l’ausilio degli operatori, hanno
la possibilità di passeggiare in
gruppo nel parco della Casa per
Anziani e, chiacchierando riescono
a camminare per un tempo
significativo distratti dalla socialità
della situazione e attirati dalla
convivialità che li attende a fine
percorso. L’attività motoria infatti si
conclude ogni volta con un’ottima
merenda sotto il pino.
La Fondazione ritiene importante
coinvolgere anche il territorio in
questa iniziativa di promozione
del benessere e dello scambio
relazionale con gli ospiti. Per questo
motivo chiunque abbia voglia di
passeggiare con i nostri anziani può
unirsi al gruppo dei camminatori
per muoversi in compagnia o, se
lo desidera, per dare una mano
agli operatori nell’agevolare la
camminata degli anziani.
Con questa iniziativa, la Fondazione
prosegue nella sensibilizzazione
della popolazione locale verso
la possibilità di creare reti di
relazione che uniscono le persone
promuovendo una maggiore
cultura del sociale. E tutto
ciò grazie al sostegno della
Presidente avv. Greta Soncina
sul piano dell’intento etico, e a
quello della Direzione Sanitaria sul
piano clinico-sociale.
Per avere maggiori informazioni
o partecipare all’iniziativa, è
possibile contattare il Servizio
Animazione della Fondazione
Casa di Soggiorno per Anziani di
Bedizzole al n. 030674213
v ita n ostra 25
Vita della Comunità
“Alla riscoperta
di un Santuario dimenticato”
Sono quasi cinquantanni che
il Santuario Morti della Selva è
stato abbandonato ad un magro
destino. In mezzo secolo, le famiglie
che popolavano i borghi di
Drugolo e Arzaga, si sono trasferite
nei centri urbani più grandi, sia per
motivi di lavoro, sia per trovare un
posto per edificare una nuova
famiglia. Venendo a mancare gli
abitanti, anche la partecipazione
alle funzioni religiose vennero
meno e quindi l’arciprete Giovanni
Miristice si trovò costretto, intorno
IL MIO PAESE
LETTERA APERTA AI
FUTURI AMMINISTRATORI
Le elezioni sono imminenti, c’è un
gran discutere in paese. Sui volantini,
nelle cassette della posta, sui
manifesti si legge di tutto. Promesse,
impegni, programmi non mancano
… sembra proprio che tra poco
Bedizzole diventi il paese delle
meraviglie. Alcuni si annunciano
come i salvatori, i messia. Bedizzole
non ha bisogno di salvatori, ha
bisogno di gente che faccia cose
semplici, concrete, quotidiane,
26 v ita n ostra
agli anni ’70 ad interrompere
la tradizione di commemorare i
defunti il 2 novembre di ogni anno
in questo Santuario. Esso è dal 1575
che è legato alla giurisdizione
ecclesiastica di Bedizzole. Fin dal
1445 è stato un luogo di sepoltura
delle varie pestilenze che si
susseguirono fino al 1630. Su questo
lazzaretto venne edificata nel
‘400 una Santella, un edificio che
serviva per recitare delle preghiere
per i morti. Nel ‘700 fu ampliata,
quando il lazzaretto cominciò
utili. Il paese vuole amministratori
che promettono poco e fanno
tanto, che si facciano giudicare
non dalle parole ma dai fatti. Ai
futuri amministratori domando
un’attenzione
particolare
alle
persone. Prima di tutto vengono le
persone: la loro vita, la loro salute,
la loro educazione, i lori bisogni, le
loro necessità. Attenzione a tutte
le persone: i bambini, i giovani, gli
anziani, gli adulti: quelli del paese
e quelli che vi sono insediati. Non
è giusto sacrificare i bisogni delle
persone per qualsiasi altra attività,
per iniziative non fondamentali.
Chiedo attenzione per la famiglie.
Ogni famiglia ha bisogno di casa,
ad essere un luogo di passaggio
dove poter presentare al Creatore,
delle preghiere di invocazione
e aiuto. Nel 1815 per volere di
Cecilia Averoldi e con l’aiuto
delle popolazioni vicine, il piccolo
Santuario venne ampliato nelle
linee attuali, uniche del suo genere,
quindi il 2 novembre di quello
stesso anno ci fu l’inaugurazione.
Siamo ormai alle porte del 2015 e
sono passati quindi duecento anni
dalla sua edificazione. Dall’anno
2011 qualcosa è cambiato, infatti
il Santuario è officiato da una
Comunità di Ortodossi, un fatto
che non può non farci pensare a
un futuro diverso. Un luogo vissuto
per seicento anni da quei cristiani
che passando, confidavano le
loro pene e le speranze; è ancora
oggi un segno di testimonianza e
di fede? In questa società dove
la vita è così frenetica e piena di
impegni, si può ancora spegnere
i motori, scendere da “cavallo”e
immersi nella natura, che circonda
il Santuario , che il Creatore ci ha
donato, recitare una intenzione e
invocazione, perché solo Lui ci può
dare la vera speranza su questa
terra e nell’aldilà.
Stefano Venturini
di lavoro, di un sostentamento
dignitoso, di spazi, di divertimento,
di vivere la propria fede, di non
dimenticare le proprie tradizioni, di
crescere, di costruirsi un futuro.
Chiedo che non venga trascurato
l’ambiente, che il paese resti bello
e pulito, vivibile, sicuro.
Vorrei dire: basta al cemento, sono
già troppi gli appartamenti vuoti.
Spero di trovare in comune gente
che mi aspetta, che mi ascolta,
che fa il possibile per esaudirmi,
che lasci il segno per la dedizione,
la generosità, che voglia davvero
bene al paese e non alla poltrona.
(Un cittadino che ama il suo paese)
Vita della Comunità
Un altro ambiente parrocchiale recuperato
LE TRE CORONE
In questi anni di crisi il
coraggio della Parrocchia ha
recuperato tutto il patrimonio
da anni fatiscente. Resta la
casa dell’ex Sacrista.
Non è solo un locale, è un posto
caro a tutto il paese e non solo.
Punto di ritrovo di giovani e meno
giovani, famoso come birreria o
per le rane fritte per cui anche da
lontano si arrivava per sedersi sulle
panche attorno ai suoi tavoli.
Tutti se lo ricordano, ma da quanto
tempo “Le Tre Corone” è così?
Almeno trent’anni azzarda qualcuno.
Fatto certo è che, in occasione del
cambio di gestione, i locali avevano
davvero bisogno di essere rimessi a
nuovo.
Il recupero edilizio è sempre un
tema particolarmente complesso,
che nasce dalla presenza di un
organismo edilizio esistente in
condizioni tecniche, impiantistiche
o di funzione obsolete.
Fatto certo è che tutti hanno
dimostrato grande affetto per
questo posto che sulla carta
appartiene alla nostra Parrocchia,
ma che in fin dei conti sembra
essere dell’intera comunità.
I lavori di recupero interesseranno
l’interno e l’esterno del locale.
Richiederanno una trasformazione
funzionale ed architettonica che
comprenderà l’eliminazione del
degrado fisico e simultaneamente
sarà finalizzata a costruire una
nuova idoneità d’uso dei locali,
adattandoli ai nuovi requisiti
che caratterizzeranno la nuova
gestione, tenendo conto delle
normative attuali.
l’icona del locale. Adeguamento
dei servizi igienici e riqualificazione
della parte esterna.
Un grosso impegno per i nuovi
gestori,
quasi
una
doppia
responsabilità: una nei confronti
del locale e dei suoi proprietari e
l’altra nei confronti di tutti coloro
che alle Tre Corone hanno legato
un ricordo.
Geom. Gloria Dossi
Nuovi impianti, nuova cucina, nuovi
arredi, recupero della stanza col
fuoco per riportare le pietre della
volta al loro antico splendore,
pulizia degli affreschi che, sebbene
privi di valore storico, sono un po’
Si parte sempre da un qualcosa di
esistente, che è contraddistinto da
una sua identità, costruita in anni di
storia.
C’è chi ricorda “Le Tre Corone”
come il “Vaticano”, uno dei tanti
nomi con cui è stato chiamato,
o come “ il fabbricato dietro al
campo da bocce” che c’era al
posto del parcheggio odierno.
In queste settimane più persone si
sono fermate a raccontarci chi un
aneddoto, chi una curiosità o chi
semplicemente a suggerirci come
recuperare il glicine o i locali.
v ita n ostra 27
Vita della Comunità
Anche a Bedizzole è nata la “ Pro Loco ”
Con la registrazione dell’Atto
Costitutivo
e
dello
Statuto
presso la competente Agenzia
delle Entrate si è costituita
ufficialmente la “Pro Loco di
Bedizzole”. Una cinquantina i primi
iscritti.
La “Pro Loco di Bedizzole” è una
Associazione
di
volontariato
di interesse pubblico, senza
scopi di lucro, democratica ed
apartitica”.
La sede si trova in un edificio di
proprietà del Comune, accanto
al COSP, in Via Monsignor Bontacchio, 1.
Gli organi sociali sono l’Assemblea dei Soci, il Consiglio di
Amministrazione, il Collegio dei
revisori dei conti. Tutte le cariche
vengono ricoperte in forma
gratuita.
Le Pro Loco sono associazioni nate
con scopi di promozione e sviluppo
del territorio al fine di tutelare e
migliorare le risorse turistiche locali,
promuovendo iniziative di varia
natura sia in collaborazione con
le altre associazioni sia in modo
indipendente. Assieme fanno parte
dell’Unione Nazionale delle Pro
Loco d’Italia (UNPLI).
Le Pro Loco in Provincia di Brescia
sono circa un centinaio, “la Pro
Loco di Bedizzole” fa parte della
compagine delle Pro Loco del
Bacino del Chiese.
Nella continuità con il passato.
A chi chiede se anche a Bedizzole
servisse una Pro Loco, possiamo
rispondere che Bedizzole è un
comune ricco di Associazioni
che hanno sempre svolto una
azione preziosa per la comunità
sostenute dalle amministrazioni
comunali che hanno fornito,
attraverso l’opera degli Assessori
e dei Funzionari, interventi di patrocinio, di contribuzione finanziaria e di supporto tecnico ed
organizzativo.
La “Pro Loco di Bedizzole”
non intende sostituirsi né alle
Associazioni già presenti sul
28 v ita n ostra
territorio né alla funzione che le
amministrazioni , in modo efficace,
svolgono in favore della Comunità
locale ma si propone di affiancarle
attraverso il contributo che le Pro
Loco, inserite in un circuito più ampio,
a livello provinciale - regionale nazionale, possono offrire.
In sostanza la “ Pro Loco di
Bedizzole” nasce per svolgere opera
di aggregazione, di promozione,
di supporto organizzativo verso le
Associazioni di volontariato, della
Cultura, dello Sport, delle Fiere e
Spettacoli, dell’ Ambiente e del
Sociale, nonché verso gli Operatori
Economici dei settori ristorazione,
accoglienza, enogastronomia e
dei prodotti tipici, nei progetti e
nelle manifestazioni che valorizzino
il territorio di Bedizzole. Essa intende
offrire il proprio contributo
per
dare visibilità ai progetti e alle
iniziative attraverso forme mirate di
comunicazione.
La
“Pro Loco di Bedizzole” intende anche promuovere
la
costituzione
di
un “CIRCOLO
GIOVANI / GIOVANISSIMI”, come
forma di aggregazione di ragazzi,
in collaborazione con le Scuole,
gli Oratori, la Biblioteca e le
Associazioni sportive.
Assume particolare importanza il
rapporto che deve intercorrere
tra le Pro Loco e le amministrazioni
comunali. In questo periodo di
grave crisi, il volontariato diventa
una risorsa preziosa sulla quale i
“Comuni” possono contare per
svolgere molte attività.
A nostro avviso, le Pro Loco spesso
rappresentano dei veri e propri
valori aggiunti per le amministrazioni
comunali nell’organizzare importanti attività di carattere culturale,
sociale, ricreativo e sportivo.
Le collaborazioni delle Pro Loco con
gli Enti locali , pur operando in ambiti
di specifica autonomia, mirano a
favorire il lavoro di appoggio al
“terzo settore” e ad ottimizzare l’uso
delle risorse disponibili, evitando
duplicazioni di intervento. Le forme
di “collaborazione e sussidiarietà”
alle quali si fa riferimento sono finalizzate a creare concrete sinergie
che possano anche consentire una
ottimizzazione delle risorse ed un
contenimento dei costi.
Entro il mese di marzo si terrà
una Conferenza stampa per la
presentazione ufficiale alla comunità bedizzolese e per fornire
informazioni sulle modalità di adesione.
Per la “ Pro Loco di Bedizzole”
Prof. Gianpietro Fogliazza
Vita della Comunità
INIZIO
TORNEI
MERCOLEDI
30 APRILE
2014
Battesimi di Marzo
Festa della donna
Genitori in oratorio
v ita n ostra 29
Anagrafe Parrocchiale
La Parrocchia S. Stefano p.m. Bedizzole
Viaggio in Pullman G.T.
organizza il Viaggio - Pellegrinaggio in
15 settembre: Bedizzole - Roma
ROMA - ASSISI
CASCIA
dal 15 al 19 settembre 2014
QUOTA: euro 530,00
Visita al Quirinale, Palazzo Chigi
Palazzo Madama - Piazza Navona
Piazza del Popolo - Fontana di Trevi - ecc
16 settembre: Roma Antica
Udienza Papale in Piazza S. Pietro
Visita alla Basilica, Colosseo, Fori Imperiali ...
17 settembre: Roma Cascia
Visita S. Maria Maggiore, S. Giovanni in Laterano,
San Paolo fuori le Mura, Cascia
Supplemento singola euro 100,00
Iscrizioni presso le Madri Canossiane
ENTRO e NON OLTRE il 30 luglio 2014
con versamento della caparra
obbligatoria di euro 200,00
Saldo entro e non oltre il 15 agosto 2014
Informazioni presso Don Franco
18 settembre: Cascia - Assisi
Visita Cascia i luoghi di S. Rita - Norcia
arrivo ad Assisi
19 settembre: Assisi - Bedizzole
Visita ad Assisi, Basilica e tomba del Santo
partenza per Bedizzole
Roma Piazza Navona
Grazie per ogni gesto di generosità
(Offerte dal 17 febbraio al 24 marzo)
Panorama Assisi
Offerte settimanali
Candele
Funerali
Battesimi
Stampa Cattolica
Abbonamenti Bollettino al 24/03
Sponsor Bollettino al 24/03
Offerte dal Corso per Fidanzati
E 3.422,78
E
907,60
E 1.650,00
E
100,00
E
71,00
E 14.945,00
E 5.300,00
E
890,00
Offerte Pro Oratorio
1° domenica di marzo
Gruppo Alpini
N.N.
L.M.
Sono nuovi Figli di Dio
Romiti Melissa di Marco
e Pozzo Ardizzi Sara
Betalli Martina di Umberto
e Viviani Tatiana
Si sono sposati nel Signore
Romiti Marco con Pozzo Ardizzi Sara
30 v ita n ostra
E
E
E
E
850,50
200,00
100,00
200,00
Sono tornati alla Casa del Padre
Bona Caterina di anni 83
Antonelli Giulia di anni 77
Corvetti Vittoria di anni 98
Antonelli Giuseppe di anni 89
Tagliani Ettore di anni 89
Biasotti Teresa di anni 86
Papa Carmen di anni 75
Ghirardi Maria di anni 84
Evasini Egidio di anni 84
Averoldi Luigina Sibilla di anni 98
Lama Giacomo di anni 79
Rusconi Elda di anni 76
Antonioli Francesco di anni 74
Tonni Giuseppe di anni 94
Serotti Vanda di anni 88
Per chi desiderasse inviare un articolo da pubblicare sul giornale parrocchiale può
farlo consegnando file e immagini a don Franco, don Vincenzo oppure inviando
una mail a [email protected] e [email protected]
Via Cogozzo, 12 - 25081 BEDIZZOLE
(Brescia) ITALY
Tel. (+39) 030 674965
Fax. (+39) 030 675604
cell. (+39) 349 1478151
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