Poste Italiane S.p.A. - Spedizione A.P. D.L. 24/12/2003, n. 353, conv. in L. 27/02/2004 n. 46 - Cagliari · · Carbonia Anno XXV numero 662 del 13 Febbraio 2014 Euro 1,00 SETTIMANALE D’INFORMAZIONE DELLA PROVINCIA SULCIS-IGLESIENTE www.gazzettadelsulcis.it · e-mail: [email protected] LA SCELTA DEI SARDI Michela Murgia SARDEGNA POSSIBILE Lavoro, Ambiente, Energia, Autonomia sono gli elementi di forza di Michela Murgia che per la prima volta si è buttata nell’agone politico, candidandosi alla carica di Presidente della Regione Sardegna. Di estrazione cattolica, ha fatto suoi i temi sociali dell’Isola misurandosi alla pari con chi della politica ha fatto il proprio mestiere. La sua è stata una campagna elettorale a viso aperto, portando nella varie realtà isolane temi quali lavoro, ambiente e autonomia da certi legami politici e istituzionali centralistici. CONTINUITA’ Lo ha affermato ovunque sia stato in questa campagna elettorale. La volontà di proseguire nella strada tracciata della programmazione e sulle rivendicazioni tributarie da Roma per investire nell’ambiente e nei trasporti. Non a caso Ugo Cappallaci ha insistito su infrastrutture, trasporti, energia e rapporti fiscali con lo stato centrale. Tuttavia, già nella passata legislatura Egli si è distinto, nel bene e nel male, sul nuovo Piano Paesaggistico, sulla flotta sarda e sulle rivendicazioni del trasferimento nell’Isola di risorse statali, soprattutto le accise del carburante. Ugo Cappellacci Domenica 16 febbraio i Sardi si recheranno alle urne per eleggere il nuovo Presidente della Regione e i Componenti della 15^ Legislatura del Consiglio regionale. I seggi apriranno alle 6:30 e, dopo le operazioni preliminari, i lavori si protrarranno fino alle 22 nelle 1836 sezioni, Si voterà nella sola giornata di domenica e lo scrutinio avrà inizio lunedì mattina alle 7. In base agli ultimi dati comunicati dai Comuni gli elettori sono 1.479.284, di cui 724.795 uomini e 754.489 donne. L’elettore dovrà presentarsi al seggio con un documento di riconoscimento e con la tessera elettorale. Chi non ha la tessera o l’ha smarrita può richiederla all’ufficio elettorale del Comune di iscrizione nelle liste elettorali. L’elettore riceverà un’unica scheda di colore verde e avrà diverse possibilità di voto: - potrà votare solo per un candidato alla carica di presidente della Regione tracciando un segno sul suo nome. In questo caso il voto è valido solo per l’elezione del presidente e non si estende a nessuna lista circoscrizionale; Mauro Pili UNIDOS Rimettere in marcia la Sardegna. Per fare questo, però, occorre essere “Unidos”. Così Mauro Pili ha portato avanti la sua campagna elettorale, forse la più lunga tra i candidati a Presidente della Regione. Il candidato è stato chiaro: non siamo né con la destra, né con la sinistra. Siamo per la Sardegna e per i Sardi. “Basta con i colonizzatori di rapina”. Autori dello sfascio della Sardegna, secondo Mauro Pili, già Presidente della Regione, sono stati Eni, Enel, Alitalia, Equitalia, Tirrenia. - potrà votare per una delle liste circoscrizionali tracciando un segno nel relativo rettangolo. In tale caso il voto si intende espresso anche a favore del candidato presidente della Regione collegata alla lista ; - potrà esprimere una preferenza per un candidato alla carica di consigliere regionale della lista circoscrizionale votata scrivendo il cognome oppure, in caso di omonimia, il nome e il cognome nell’apposito spazio; - potrà votare per un candidato alla carica di presidente della Regione e per una delle liste circoscrizionali non collegate tracciando un segno sul nome del candidato presidente e un segno nel rettangolo di una di tali liste (cosiddetto “voto disgiunto”). Anche in tal caso potrà esprimere una preferenza per un candidato a consigliere regionale della lista circoscrizionale votata, scrivendo il cognome oppure, in caso di omonimia, il nome e il cognome nell’apposito spazio. E’ eletto presidente della Regione il candidato Presidente che ottiene il maggior numero di voti validi. (m.m.) ECONOMIA Una politica di rigore per arginare disoccupazione e povertà. Francesco Pigliaru ha proposto la sua ricetta che mira a riportare credibilità anche in seno alla politica. Da uomo della scuola, il candidato Presidente del PD, ha posto l’accento su questo servizio attraverso il quale i Sardi potranno crescere e misurarsi con i coetanei. Non ha mancato di contrastare gli slogan degli altri schieramenti, restando nella misurata dialettica e affrontando, di volta in volta, argomenti d’attualità: no alla zona franca integrale; si al contenimento della spesa pubblica. Francesco Pigliaru Iglesias sede Parco Il Sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo, in qualità di Presidente, ha convocato per prossimo 19 febbraio l’Assemblea Pagina 3 Rag. Francesco Manca I TRACCIATI DELLE FERROVIE MERIDIONALI COME PERCORSI TURISTICI LOCALI Concessionario Buffetti Forniture articoli per ufficio Libri giuridici e per corsi Vendita assistenza personal computer Via Gramsci, 31 - Carbonia Tel. 0781.671162 Fax 0781.675299 Carbonia - Ponti ZONA FRANCA La Zona Franca integrale è lo scopo che anima il movimento che sostiene Gigi Sanna alla carica di Presidente della Regione Sardegna. Essa deve servire per riequilibrare gli svantaggi che in secoli di dominazioni, ultimi i governanti di turno, hanno lasciato l’Isola alla periferia del mondo che avanzava. La Zona Franca, vista da Gigi Sanna, non è solo un progetto economico, ma un progetto politico, culturale e sociale. La Zona Franca vuol dire libertà, toglierci finalmente di dosso quella burocrazia che spegne l’operatività imprenditoriale. Pier Franco Devias IL PARCO GEOMINERARIO DELLA SARDEGNA ALL’ESAME DELL’ASSEMBLEA DELLA COMUNITA’ PER LA PRIMA VOLTA UN’AZIENDA SARDA CHIEDE I PREPENSIONAMENTI DEGLI ORGANICI FORMUFFICIO.IT Gigi Sanna INDIPENDENZA L’indipendenza dell’Isola costituisce il motivo di fondo del Fronte indipendentista Unidu guidato da Pier Franco Devias. Non sarà facile, precisa il candidato Presidente, ma occorre far maturare l’idea per arrivare alla “Nazione sarda”. Il grande progetto parte dall’esigenza di potenziare le produzioni locali, mentre le imprese devono avere sede fiscale nell’Isola. Produzioni locali, trasporti, servizi devono essere a misura dell’esigenza dei Sardi: legare l’industria alla campagna, al turismo, all’archeologia. Il lavoro deve essere legato ai prodotti isolani. Pagina 9 della Comunità del Parco Geominerario della Sardegna. L’assemblea è prevista per le ore 10 presso la sede Ausi di Monteponi. Sarà quella l’occasione per fare il punto sull’attività del Parco, ma soprattutto per fare chiarezza sui famosi (famigerati) “cartellini gialli” espressi dall’EGN, malgrado i Commissari avessero valutato positivamente l’organismo che l’Unesco aveva considerato “primo Parco Mondiale dei geositi”. Purtroppo, negli ultimi anni il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna è stato sottoposto ad una sistematica campagna di disinformazione in ordine alla sua possibile fuoriuscita dall’European Geoparks Network - EGN. In un documento uscito dalla sede del Parco in argomento viene precisato che finora si sono susseguite campagne destabilizzanti che hanno fatto ritenere l’Ente in procinto di scomparire. “E’ il caso di precisare, risponde il comunicato, che tali supposizioni e presunti “ammonimenti” non sono stati mai formulati”. Pagina 6 2 Regione numero 662 del 13 Febbraio 2014 NESSUNA IMPUGNATIVA DAL GOVERNO DEFINITIVO TAGLIO IRAP DEL 70% “La conferma di quello che abbiamo sempre sostenuto e cioè che si trattava di una Finanziaria che poteva dare risposte concrete alle famiglie, al contrasto alla crisi e rappresentava un’iniezione di fiducia e di speranza per le nostre aziende”. E’ quanto affermano il presidente della Regione, Ugo Cappellacci e l’assessore della Programmazione Alessandra Zedda, in merito alla rinuncia totale del Governo ad impugnare la Finanziaria 2013. “Anche dopo che nel luglio scorso il Consiglio dei ministri aveva bocciato la riduzione delle aliquote Irap per le imprese e l’amministrazione locale e regionale, abbiamo sempre avuto la certezza che la ragione fosse dalla nostra parte difendendo quanto sancito dal Consiglio Regionale in tutte le sedi – riprendono presidente e assessore – e il via libera al taglio dell’Irap del 70 per cento, oltre a una buona politica che ha visto insieme maggioranza e opposizione, rappresenta la certificazione di un grande passo Palazzo Regione avanti per la nostra isola che consente di dare immediata efficacia ad un provvedimento importantissimo per il tessuto economico sardo. In merito alla Finanziaria 2014 poi, la seconda approvata in otto mesi, come più volte ribadito, non esistono allarmi o tantomeno pericoli di bancarotta, come sostiene qualche esponente di Sel. Il fatto che quest’anno siamo riusciti ad applicare per la prima volta la riassegnazione dei resi- dui, conferma che le risorse, sempre impegnate e spese sono sotto costante monitoraggio. Senza contare che il livello delle devoluzioni corrisposto nel corso di questa legislatura dal Ministero dell’Economia e delle Finanze alla Regione, al lordo degli accantonamenti stabiliti per tutte le regioni dalle manovre finanziarie statali risulta cresciuto di oltre 1 miliardo e 300 milioni”. PRENDONO DIMENSIONE I CAMMINI RELIGIOSI È stato presentato ufficialmente a Suelli ‘L’Itinerario di pellegrinaggio lungo il Cammino di San Giorgio vescovo’ con la sottoscrizione da parte di tutti i soggetti coinvolti (Regione, diocesi di Cagliari e Lanusei, province di Cagliari e Ogliastra e 19 comuni compresi nelle due aree) di un protocollo d’intesa per la valorizzazione e promozione del percorso religioso. Si tratta di un’ulteriore e fondamentale tappa nello sviluppo del progetto ‘Cultura Religiosa e Turismo’, avviato a novembre 2012 dalla Regione e che ha visto, nel corso di 14 mesi, tra le altre attività, organizzazioni di eventi, definizione di linee guida, istituzione di una cabina di regia e di registri ufficiali e riconoscimenti formali a Itinerari dello spirito, Cammini religiosi e destinazioni di pellegrinaggio. DEVOZIONE E ACCOGLIENZA. “Poniamo un altro tassello a un percorso di grande valenza, in cui crediamo fermamente – ha detto nel suo intervento di presentazione l’assessore del Turismo Luigi Crisponi, dopo aver riferito i saluti del presidente Ugo Cappellacci, che ha fortemente voluto portare una testimonianza all’appuntamento - un percorso intriso di devozione e spiritualità che è anche occasione di sviluppo per la nostra gente, per le imprese, per il territorio. Un progetto – ha aggiunto accurato, puntuale, attento alle esigenze delle Istituzioni ecclesiastiche e, nel contempo, capace di interpretare quelle di migliaia di devoti e fedeli, appassionati di cultura e di arte, alla ricerca di luoghi spesso nascosti nelle pieghe di una Sardegna intrigante e in grado di restituire valore e accoglienza”. REGIONE, CHIESA E UNIVERSITA’. L’appuntamento di Suelli è stata occasione per divulgare lo stato dell’arte del progetto, alla presenza dei rappresentanti dell’Opera romana pellegrinaggi, della Chiesa sarda e della Facoltà di Teologia. Dopo la prima fase di incontri sul territorio chiusasi con l’incontro delle principali ‘destinazioni’ di pellegrinaggio in Sardegna (Laconi, Ge- Direttore Responsabile: MASSIMO CARTA e-mail: [email protected] www.gazzettadelsulcis.it Edizioni Sulcis di Salis Rosanna & C. sas Sede legale: Via Dalmazia 135 - Carbonia registrazione Tribunale Cagliari: decreto 15/1990 Iscriz. Registro Nazionale della Stampa n. 5184 del 10 Giugno 1996 ROC 3802 Settimanale del Sulcis - Iglesiente CCIAA Reg. Imprese REA 217220 - P. 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Sestu Elmas - Tel. 070.262 699 sturi, Dorgali, Luogosanto, Galtellì e Orgosolo) e dopo l’ufficializzazione dei Cammini di Bonaria, di Santu Jacu (a Mandas) e di Santa Barbara (a Iglesias), presidenza della Regione, assessorato del Turismo e agenzia Sardegna Promozione, hanno dato continuità al progetto con il protocollo di intesa sul Cammino di San Giorgio vescovo di Suelli. CAMMINO DI SAN GIORGIO. Il Cammino di San Giorgio vescovo è un percorso di pellegrinaggio che congiunge l’ex sede vescovile di Suelli con i territori dell’Ogliastra, rientranti a suo tempo nella giurisdizione pastorale dell’‘Ecclesia Barbariensis’. Il cammino rappresenta l’asse centrale dell’attività di evangelizzazione di Giorgio vescovo e può essere percorso sia partendo da Suelli verso l’Ogliastra, sia in senso contrario. TURISMO RELIGIOSO. Valorizzare a pieno e consolidare sul mercato le considerevoli potenzialità del turismo religioso in Sardegna generando RAPPORTI DI COLLABORAZIONE TRA REGIONE SARDA E CNR Rinsaldare i rapporti di collaborazione tra Regione e CNR e implementare le attività previste dall’accordo Quadro siglato nel 2009 dal presidente Cappellacci. Questi gli obiettivi dell’incontro tenutosi tra l’assessore della Programmazione Alessandra Zedda e i vertici del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) rappresentati dal presidente Luigi Nicolais e dal direttore della Rete Scientifica e Infrastrutture, Massimiliano Di Bitetto. “La Regione sta proseguendo sulla strada intrapresa dall’inizio della legislatura nella stretta collaborazione con il CNR – sottolinea l’assessore - l’ultimo atto che rinsalda questo percorso è arrivato lo scorso mese di gennaio con la delibera che concede in comodato d’uso gratuito a tempo indeterminato all’ISEM (Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea), del dipartimento del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), un struttura della Regione che si trova a Cagliari in via Mameli. Questo permetterà all’istituto di proseguire nella attività di ricerca, valorizzazione, trasferimento tecnologico e formazione sulla storia e le culture del Mediterraneo e delle sue proiezioni esterne, in una prospettiva di lungo periodo. Il rischio infatti era che l’istituto dovesse interrompere la sua attività e chiudere la sede in Sardegna”. Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente del CNR, Luigi Nicolais che nel corso dell’incontro ha ricordato quelle che erano le attivi- PROGETTI DI RICERCA DI BASE: BANDO DI FINANZIAMENTO Quasi cinque milioni di euro a disposizione dei ricercatori sardi per progetti di ricerca fondamentale o di base. Con questa dotazione, ha preso il via, con la pubblicazione da parte di Sardegna Ricerche in qualità di soggetto attuatore per conto del Centro Regionale di Programmazione, la procedura di pubblicazione del bando e l’avvio della fase operativa del “Bando ricerca di base annualità 2013” che destina 4.800.000 euro a valere sulla Legge Regionale 7 del 2007 sulla Promozione della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica in Sardegna. “Grazie alla stretta collaborazione con Sardegna Ricerche – sottolineano il presidente della Regione Ugo Cappellacci e l’assessore della Programmazione Alessandra Zedda – la Giunta intende proseguire nell’azione di proun’offerta strutturata e competitiva, basata su manifestazioni a connotazione spirituale e identitaria. È questo l’obiettivo col quale è stato avviato il percorso progettuale della Regione, orientato a promuovere nell’Isola un segmento turistico capace di coinvolge 300 milioni di persone nel mondo per un valore complessivo, secondo i dati della World tourism organization, di 18 miliardi di dollari, e di movimentare in Italia (secondo dati Isnart), ogni anno, 5,6 milioni di pellegrini. PROGRAMMAZIONE 2014. Le fasi successive del programma di valorizzazione dei Cammini prevedono l’ufficializzazione delle sei Destinazioni di Pellegrinaggio, del Cammino di Sant’Efisio e di quello Sant’Antioco, di quello dei Francescani e di quello dei Santi e Martiri sardi e altri che il territorio ritenga meritevoli di valorizzazione nel rispetto delle linee guida. La Regione, infine, metterà a punto un programma di attività orientato a favorire l’incontro di domanda e offerta con azioni quali la realizzazione di un secondo Forum Internazionale, un Workshop e l’avvio di percorsi di formazione per qualificare ospitalità e accoglienza nel segmento. mozione della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica in Sardegna e favorire sia il ricambio generazionale sia il sostegno alle eccellenze scientifiche emergenti e presenti nei nostri atenei e gli istituti ed enti pubblici di ricerca con sede in Sardegna, per rafforzare le basi scientifiche regionali anche in vista di una più efficace partecipazione alle iniziative nazionali ed europee”. Il bando oltre alle attività che mirano all’ampliamento delle conoscenze scientifiche e tecniche non connesse a specifici ed immediati obiettivi industriali e commerciali, si prefigge di finanziare progetti che per complessità e natura richiedono di norma la collaborazione di più studiosi e di più organismi di ricerca, in linea con gli obiettivi Horizon 2020. tà previste dall’accordo del 2009: pianificazione, realizzazione e valutazione delle attività di ricerca; tutoraggio tecnico-scientifico per imprese innovative; informazione,formazione professionale ed alta formazione; partecipazione, anche finanziaria, nella compagine sociale di imprese esistenti o di nuova costituzione; definizione e realizzazione di progetti regionali volti all’introduzione di innovazioni organizzative e tecnologiche nei processi decisionali ed amministrativi della Regione e di Enti ad essa associati; collaborazione d’intesa con l’Istituto Superiore di Sanità, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) per l’operatività di Fase 1 s.r.l.; collaborazione nel polo Chimica verde. Non è il formato che fa grande un giornale, ma i suoi contenuti. “Gazzetta del Sulcis Iglesiente” punta alla realtà dei Lettori. Lavoro I CAPITOLI:AMBIENTE ENERGIA E PREPENSIONAMENTI NODI DEL FUTURO LAVORATIVO DI PORTOVESME SRL Sergio Rombi Il recente Protocollo d’Intesa sottoscritto tra Regione, Portovesme srl, Sindacati e Confindustria, ha avuto al suo interno qualche punto di novità, soprattutto laddove, tenendo conto dello stato di emergenza in cui si trova l’intero territorio Sud Occidentale sardo, le parti auspicano il benestare del Ministero del Lavoro per dar corso ai prepensionamenti, sia pure spalmati in tre anni. Secondo il documento, già inviato all’esame del Ministero, la società metallurgica sulcitana ha ipotizzato, nell’arco del triennio, un centinaio di prepensionamenti. Stando al Protocollo d’Intesa del 31 gennaio scorso, “Le Organizzazioni Sindacali e la Confindustria Sardegna Meridionale, supportate dalla Regione, presenteranno istanza congiunta e urgente al Ministero del Lavoro perché venga pienamente applicata alla Portovesme Srl la normativa sui lavori usuranti così da consentire a specifiche categorie di lavoratori di beneficiare del previsto anticipo del periodo di conseguimento dei requisiti pensionistici (57 anni). Tale istanza sarà preceduta da una richiesta di incontro alla competente Direzione Generale del Ministero del Lavoro per la definizione e gli appro- fondimenti di natura tecnica. Su tale tema, la Regione Sardegna, attraverso l’Assessorato del Lavoro, in termini preliminari, convocherà uno specifico incontro operativo volto a definire gli ambiti entro i quali la misura ipotizzata potrà essere applicata. La Regione Sardegna, inoltre, considerate le peculiarità e le criticità del Sulcis Iglesiente, ritiene vi siano le condizioni perché nell’ambito del Piano Sulcis sia inserito uno specifico documento esclusivamente dedicato alla risorse umane ed alla loro valorizzazione”. E’ il primo caso nell’Isola in cui una società si prende a cuore le sorti dei propri collaboratori che hanno maturato un’anzianità sufficiente per essere avviati, anzitempo rispetto all’età fissata dalla normativa generale, alla fase pensionistica, ma solo perché hanno maturato le condizioni di prepensionamento in quanto adibiti “a lavori usuranti”. Dal canto suo, la Portovesme srl ha già inviato al Sottosegretario del Ministero del Lavoro Carlo Della Aringa la relativa richiesta e i nomi di coloro che hanno maturato l’anzianità sufficiente alla pensione perché utilizzati in “lavori usuranti”. La prossima fase comprenderà l’attivazione di un tavolo di confronto che verrà sollecitato da Regione, Sindacati e Confindustria. In questo ambito, quindi, dovranno essere inserite idonee misure che favoriscano percorsi sostenibili di accompagnamento alla pensione per lavoratori over 57 con qualifiche professionali obsolete e con avanzata anzianità contributiva. La Portovesme Srl, compatibilmente con le previsioni di budget e con le normative in vigore, si è impegnata ad elaborare un programma pluriennale per la gestione di prepensionamenti ed esodi incentivati da sottoporre all’attenzione delle Organizzazioni Sociali e delle preposte Istituzioni. La Regione Sardegna, attraverso il competente Assessorato del Lavoro, si è già impegnata, avuto riguardo al richiamato documento di Protocollo d’Intesa, ad intervenire con specifiche misure di politiche attive per il lavoro. In particolare, ha assunto l’impegno a finanziare uno specifico programma formativo pluriennale a forte caratteristica innovativa, finalizzato alla riqualificazione professionale di quei lavoratori, nel caso di specie anche della Portovesme Srl, a rischio di espulsione dal mercato del lavoro. NEL SULCIS IGLESIENTE I TASSI PIU’ ALTI DEL CREDITO ALLE IMPRESE ARTIGIANE AL QUINTO POSTO ASSOLUTO IN ITALIA Marco Massa I prestiti all’artigianato, tra giugno 2012 e lo stesso mese del 2013, sono diminuiti del 6,5%, scendendo sotto quota 1miliardo di euro (per la precisione 956milioni di euro), con una variazione negativa di 66 milioni. Il prestito a questo settore, rappresenta solo l’1,9% rispetto al totale assegnato all’intero sistema produttivo isolano (12miliardi e 385milioni di euro). Da sottolineare che l’artigianato sardo rappresenta il 23,13% di tutto il sistema produttivo isolano (38.803 imprese artigiane su un totale di 167.755 aziende). Nel Sulcis Iglesiente, con una dato riferito a tutte le imprese, il credito registra il più alto tasso riferito alla Sardegna, al quinto posto in campo nazionale dopo Crotone, Vibo Valentia, Catanzaro e Agrigento. E’ quanto emerge dall’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato, su dati Banca D’Italia e Artigiancassa, tra metà 2012 e lo stesso periodo del 2013. “La situazione creditizia delle imprese, soprattutto di quelle di piccola dimensione, rimane critica - affermano da Confartigianato Imprese Sardegna un credito sempre più scarso e costoso blocca le opportunità di sviluppo, scoraggia gli investimenti e rallenta i processi di innovazione tecnologica. Tutto ciò mentre le nostre aziende sono alle prese anche con i ritardi di pagamento degli Enti pubblici e dei privati che le costringe a chiedere prestiti per compensare i mancati incassi dei ‘cattivi pagatori”. Il credito alle imprese sarde con meno di 20 addetti, sempre alla fine del secondo trimestre 2013, è stato di 2miliardi e 639milioni di euro, il 27,5% sul totale del credito erogato alle attività produttive (escluse le imprese finanziarie), che è stato di 9 miliardi 588 milioni. A giugno 2013, per le piccole imprese della Sardegna, i tassi di interesse a breve termine sono leggermente calati rispetto a quelli di tre mesi prima (giugno 2013): passano La Portovesme srl, Organizzazioni Sindacali e Confindustria Sardegna Meridionale si sono impegnati contestualmente a verificare e utilizzare tutte le possibili fonti di finanziamento nazionali e comunitarie che consentano l’avvio di progetti atti a garantire la massima salvaguardia dei livelli occupazionali e la valorizzazione delle professionalità del territorio. E proprio, stando alle auspicate previsioni dei prepensionamenti, Portovesme srl, stando ad alcune indiscrezione, sarebbe disposta ad avviare, previa selezione, almeno altri 50 giovani al lavoro all’interno degli stabilimenti di Portoscuso e San Gavino. Ma se il problema dei prepen- sionamenti costituisce una novità per il Sulcis, non sono tali i capitoli riguardanti Ambiente ed Energia. Sull’ambiente i fronti aperti sono due. Il primo attiene all’autorizzazione per la costruzione dell’ottavo anello della discarica di Genna Luas dove vengono conferiti i rifiuti industriali non pericolosi dello stabilimento di Portovesme e per il quale si attende il VIA. Tutto lascia prevedere, visto anche l’esito positivo della Conferenza di Servizi, che i tempi siano ormai maturi e che quindi la società possa dar corso ai nuovi lavori in discarica. Più lenta appare invece la fase preliminare della nuova discarica, a fianco di quella già in esercizio, e per la quale manca ancora il parere tecnico della Provincia Carbonia Iglesias. Al momento non si è ben capito quali siano gli ostacoli che si frappongono a tale autorizzazione. Per quanto attiene all’energia, Portovesme srl, anche di re- cente, ha fatto presente che entro il prossimo anno per lo stabilimento scadranno i termini dell’attuale condizione di fornitura di corrente mediante la “super-interrompibilità”. La Regione Sardegna, in particolare, si è impegnata ad attivare tutte le possibili iniziative e azioni di sollecitazione e coinvolgimento dei livelli governativi nazionali competenti, per individuare, prima del 31/12/2015, validi e sostenibili strumenti di riduzione dei costi energetici per l’industria alla scadenza della “super-interrompibilità”. Le Parti Sociali, inoltre, hanno concordato di inviare congiuntamente una richiesta di incontro al Ministero dello Sviluppo Economico per sollecitare l’urgente definizione di uno strumento normativo che, sul tema energia, dia prospettive di lungo periodo alle imprese industriali che hanno attuato o intendono attuare importanti investimenti produttivi nella regione. Portovesme srl OLTRE L’INFORMAZIONE IN ABBONAMENTO O IN EDICOLA infatti da 9.53 punti base a 9,46 punti base. Resta in ogni caso la differenza di trattamento con le grandi imprese, il cui tasso medio è di 7.51 p.b. generando così un gap con le pmi di 195 p.b. I tassi “attivi effettivi” provinciali, ovvero i dati sul costo del credito riferito a tutte le imprese del territorio, dicono che il Sulcis (CarboniaIglesias) registra il tasso più alto in Sardegna: 7,57 p.b., con +15 pb (tra giugno 2012 e giugno 2013). Il tasso applicato nel Sulcis è il quinto più alto in tutta Italia, dopo Crotone, Vivo Valetia, Catanzaro e Agrigento. All’8° posto nazionale, l’Ogliastra: 7.31 p.b. +25p.b., sempre tra giugno 2012 e giugno 2013. Al 21esimo posto Olbia-Tempio: 6,60 p.b. e +11 p.b. Segue Nuoro al 39esimo posto con 6.16 p.b. ma con un calo di 121 p.b. Poi Sassari (5.90 p.b. e +24 p.b), Cagliari (5.79 p.b. e -38 p.b.) e Medio Campidano (5.75 e -109 pb.). Chiude OriSINDACO 0781.887811 (Prov. Carbonia Iglesias) 3 numero 662 del 13 Febbraio 2014 Vice SINDACO 0781.887828 UFFICIO TURISMO SERVIZI SOCIALI SPORT SPETTACOLO 0781.887813 UFFICIO ASSESSORI 0781.887827 CALASETTA - Piazza Belly - Centralino - 0781.88780 www.comune.calasetta.ca.it stano al 100esimo posto (su 105) con 4.,64 p.b. e una riduzione di 83 p.b. rispetto a giugno 2012). La consistenza dei prestiti alle imprese artigiane, rileva cali in ogni provincia. La contrazione maggiore del credito verso le aziende si rileva a Sassari con un -9,2% (190milioni di euro erogati). Seguono Cagliari (-6,3% e 290 milioni) e Carbonia-Iglesias (6,3% e 52 milioni). Il calo minore si registra in Ogliastra, con il -2,2% (36milioni di euro erogati). “Le nostre imprese - prosegue l’Associazione Artigiana non hanno bisogno di grosse somme. Cifre piccole ma fondamentali per la sopravvivenza di tante attività economiche. Infatti, l’impossibilità di autofinanziarsi a causa della bassa capitalizzazione e della scarsa liquidità impone alle aziende di dover contare su una continuità delle linee di credito al fine di poter proseguire l’attività”. “Insomma sottolineano gli artigiani - le imprese sarde sarebbero pronte a tornare a investire in beni materiali e in asset immateriali, come la formazione, il marketing e la ricerca e lo sviluppo, ma la loro volontà è ostacolata dalla difficoltà di reperire risorse”. “Quale è la soluzione? - si chiedono da Confartigianato - La risposta è semplice: per favorire l’accesso al credito degli artigiani, è urgente il rafforzamento della filiera delle garanzie, che valorizza i consorzi fidi promossi dalle associazioni di categoria, che sono vicini alle imprese e conoscono i territori”. Via Su Pranu, 12 09010 Santadi (CA) tel. 0781.950127 fax 0781.950012 www.cantinasantadi.it Comune di Domusnovas Provincia di Carbonia Iglesias P.zza Caduti di Nassirya, 1 - Tel. 0781 70771 - Fax 0781 72368 4 Lavoro numero 662 del 13 Febbraio 2014 Trasporti e continuità territoriale. Il sistema socio-economico sardo deve godere delle medesime condizioni di partenza degli altri sistemi presenti in Italia. Questa affermazione, così semplice ed intuibile, rimane spesso lettera morta, specialmente per quanto riguarda l’accessibilità dall’Isola e verso l’Isola. Le scelte adottate, sia in sede nazionale che regionale, non hanno risolto definitivamente il problema dell’accessibilità a parità di condizioni, sia per i passeggeri che per le merci. Questo in particolare per il trasporto marittimo. Questo fatto ha danneggiato interi settori economici, tra i quali il sistema del turismo e quello del trasporto merci. Tali questioni vanno riaffrontate, garantendo un luogo di confronto e di decisione che coinvolga attivamente lo Stato, la Regione ed il Partenariato socio-economico, nel quale si tutelino: • le pari condizioni per imprese e cittadini sardi nei confronti di quelli/e nazionali, sia in termini di costo che di opportunità; • un adeguato sostegno finanziario al sistema di continuità; • lo sviluppo di connessioni di rete tra i punti d’accesso della regione (portuali e aeroportuali); • l’infrastrutturazione materiale ed immateriale per l’intermodalità (aerei, navi, strade, ferrovie); • il coinvolgimento dei privati nella soluzione dei problemi, LE PRIORITA’ PER RIPRENDERE A CRESCERE PROPOSTE DA RETE IMPRESE ALLA REGIONE i costi delle imprese e recuperare competitività, è una delle priorità che RETE IMPRESE ITALIA ha in molteplici occasioni segnalato. È evidente, infatti, come tra i fattori che impediscono la crescita dell’economia vi sia anzitutto il problema dell’efficienza amministrativa. La lentezza che ancora connota la macchina burocratica è una caratteristica che fiacca e frena la nostra economia. A puro titolo di esempio, vediamo alcuni tempi medi di risposta: Contributi LUNGA ESTATE, tempi medi di rimborso delle spese sostenute: 250 giorni. Legge Regionale 9/2002 sul Commercio, tempo medio dalla chiusura della pratica per ottenere il rimborso: 480 giorni Per farvi fronte, occorre proseguire sulla strada centrale della modernizzazione della P.A.: questa azione costituisce una necessità imprescindibile e improcrastinabile che consentirebbe il recupero di risorse pubbliche importanti da reimpiegare in modo efficiente. Tra le azioni prioritarie per il raggiungimento degli obbiettivi semplificatori, vi è anche la necessità di ottenere maggiore certezza circa l’individuazione dei tempi necessari per il rico- Fisco evitando forme di oligopolio. In sostanza, la Sardegna necessita di un nuovo Piano dei trasporti e di un accordo Stato-Regione che definisca una strategia di medio periodo per la soluzione del problema, con adeguati parametri di valutazione dei costi. Snelliamo la burocrazia. Nel quadro della crisi recessiva in atto, portare avanti i processi di semplificazione normativa e di snellimento burocratico è un’azione necessaria per riavviare l’economia, ridisegnando una traiettoria di crescita e recuperando il forte gap concorrenziale che ci separa da altre realtà internazionali. L’esigenza di intervenire con un pacchetto di provvedimenti di semplificazione per alleggerire noscimento dei crediti delle aziende verso la Pubblica amministrazione. Energia. Questo aspetto rappresenta il problema dei problemi. Da sempre è in cima all’agenda dei politici sardi, eppure i risultati non sono stati quelli attesi. Anche per questo, negli ultimi decenni, i consumatori e le attività delle piccole imprese hanno sofferto tutte le disfunzioni, i disservizi, i costi esageratamente elevati di un sistema nazionale orientato a proteggere le concentrazioni industriali, scaricando in modo non equo i costi diretti ed indiretti sul rimanente tessuto sociale e produttivo. La conseguenza è stata che, per molti decenni, i consumatori italiani hanno sopportato disagi non conosciuti in altri Paesi co- munitari e le piccole imprese, oltre il 98% del tessuto produttivo, hanno accumulato un gap tecnologico ed un appesantimento dei costi che le penalizza sul piano della competitività e le marginalizza nel mercato. È noto, infatti, che una piccola impresa sarda paga la bolletta elettrica o sostiene costi per il gas, più alti rispetto agli stessi competitori europei con un servizio spesso inefficiente nella distribuzione e fornitura di energia. Soltanto negli ultimi anni, e sulla spinta delle scelte politiche comunitarie, si sono affermate politiche nuove e più rispondenti agli interessi generali del Paese. Occorre perseguire ulteriormente l’obiettivo di reale liberalizzazione dei mercati energetici, con interventi che favoriscano la concorrenza e determinino benefici concreti per i clienti finali di energia. Il settore energetico, aperto alla libera concorrenza da oltre 10 anni, non ha ancora oggi ottenuto una reale competizione dei mercati perché il sistema sardo, così come ha certificato l’Authority per l’energia elettrica e il gas, continua ad essere poco concorrenziale. Ne è la prova che nella scala 10mila a 1 di uno speciale indice che misura il livello di concorrenzialità del mercato locale, la Sardegna sia a quota 3671, e il Nord a 1200. Stop al fisco oppressivo. La pressione fiscale sulle imprese supera ormai abbondantemente il 60%, oltre 20 punti in più della media UE. Non è realisticamente possibile pensare di creare sviluppo con questo peso sulle spalle delle aziende. Dallo scioglimento di questo nodo dipendono in larga parte le prospettive di ripresa economica e di attenuazione delle tensioni sociali. L’eccesso di pressione fiscale nella misura in cui non si riflette in adeguati servizi, finisce col misurare il grado di disagio del sistema Paese. E a subirne il peso sono soprattutto le famiglie e le imprese. Inoltre, il disagio fiscale si amplifica nel segmento produttivo delle PMI non orientate all’esportazione, delle imprese individuali, dell’artigianato, degli operatori del turismo e dei pubblici esercizi, che subiscono una doppia, e talora tripla, penalizzazione: la prima volta quando, da imprenditori, sono chiamati al pagamento di imposte (erariali e locali), tasse, tariffe e contributi che gravano sull’attività aziendale; la seconda volta quando devono fare i conti con un mercato interno minato da bassi redditi disponibili e da un crescente prelievo sui consumi; la terza volta, infine, quando si trovano indifesi di fronte a forme di concorren- Energia za sleale quali l’abusivismo e la contraffazione. Certo, la Regione ha competenze limitate in materia. Tuttavia ha, a nostro avviso, l’obbligo di intervenire cercando dove possibile di invertire la deriva oppressiva del nostro sistema di prelievo. Per questo motivo chiediamo una particolare attenzione sui seguenti argomenti: IRAP - Proseguire nell’azione avviata di ridimensionamento dell’IRAP ampliando le dimensioni degli interventi introdotti con la Finanziaria regionale 2013. In questa direzione si potrebbero anche prevedere delle deduzioni per le nuove assunzioni di dipendenti a tempo indeterminato e incrementi sugli abbattimenti di base imponibile a favore dei contribuenti di minori dimensioni. Occorre poi prevedere l’esclusione dall’imposta di particolari tipologie di contribuenti privi di autonoma organizzazione. triennio i benefici contributivi previsti dal contratto di apprendistato. IMU - Nonostante con la Legge di Stabilità per il 2014 si sia introdotta la deducibilità ai fini Irpef ed Ires del 20% dell’Imu, riteniamo che occorra fare ulteriori riduzioni su questo fronte. Sia perché quasi tutti i Comuni si sono collocati al massimo delle aliquote consentite, sia considerando che si tratta di beni che non rappresentano una forma di accumulo di patrimonio e che subiscono già una tassazione attraverso il loro concorso alla produzione del reddito di impresa. La proposta di riduzione, peraltro, riprenderebbe l’impianto normativo prospettato dal primo schema del Decreto legislativo sul “Federalismo fiscale municipale”, che prevedeva – per gli immobili in questione – il dimezzamento obbligatorio dell’aliquota di base IMU. Quindi si evidenzia, in questa Credito SGRAVI SU ASSUNZIONI Considerato che le ricadute del lungo deterioramento della situazione economica generale sono particolarmente gravi sui fronti del mercato del lavoro e della stabilità delle imprese, si ritiene assolutamente necessario operare con misure forti, anche se transitorie, per agevolare le imprese ad assumere, agendo anche sui costi immediati. A questo proposito, proponiamo di reperire le necessarie risorse finanziare per estendere a tutti i nuovi assunti nel prossimo fase, la necessità di individuare risorse da indirizzare ad alimentare fondi da destinare a quei Comuni che adottino programmi di contenimento delle aliquote dell’IMU relativamente agli immobili utilizzati strumentalmente dalle imprese. Il problema del credito. Il perdurare delle condizioni recessive pone il tema dell’accesso al credito delle PMI e dell’impresa diffusa tra i punti qualificanti rispetto alla determinazione dell’agenda politica. Le PMI hanno crescenti difficoltà di ac- cesso al credito e mostrano una capacità decrescente di fronteggiare il loro fabbisogno finanziario. Per le imprese di minori dimensioni, notoriamente più vulnerabili agli effetti della crisi, il credito bancario è particolarmente vitale e rappresenta spesso l’unica fonte di finanziamento. La perdurante crisi della domanda interna e la diminuzione del reddito disponibile, determinano una situazione di riduzione dei flussi di cassa con problemi rilevanti per il finanziamento del capitale circolante e, dunque, dell’attività corrente delle imprese. Su questo tema risulteranno fondamentali: • il potenziamento dei Confidi; • la valorizzazione del ruolo delle Associazioni di categoria nel facilitare l’accesso al credito delle imprese di piccola e media dimensione. In questi anni, la garanzia rilasciata dai Confidi facenti riferimento alle Associazioni riunite in RETE IMPRESE ITALIA si è dimostrata determinante per consentire l’accesso al credito alle imprese, in particolare per le PMI, tradizionalmente caratterizzate da un più difficoltoso rapporto con il sistema bancario. I Confidi, sfruttando la vicinanza con il loro territorio di riferimento, hanno contribuito a veicolare mezzi finanziari fondamentali per il sostegno e lo sviluppo economico e sociale delle realtà di cui fanno parte. Ma, più in generale, le criticità dell’assetto del credito, con speciale riguardo alle piccole imprese, possono ridurre gli effetti negativi se si adotterà un approccio d’intervento basato sui seguenti punti: • sviluppo di nuova imprenditorialità: start up e imprese giovanili; • avvio di un programma per il consolidamento del debito a medio termine delle PMI; • incentivare l’alimentazione dei Fondi di Garanzia dei Confidi dei settori di riferimento. UNIONE DI COMUNI “Metalla e il Mare” Prov. Carbonia Iglesias BANDO DI GARA Trasporti “Completamento Parco Riola – Palazzo Comunale – riqualificazione urbana, in comune di Fluminimaggiore”. Importo complessivo dei lavori: Euro 2.166.069,68 + IVA (duemilionicentosessantasei sessantanove/68) + IVA di cui: • Euro 1.501.310,12 (soggetti a ribasso) + IVA per lavori veri e propri; • Euro 79.487,85 + IVA Oneri relativi alla sicurezza non soggetti a ribasso di gara • Euro 585.271,71 + IVA Oneri relativi al costo del personale non soggetti a ribasso di gara. Termine di ricezione offerte: ENTRO LE ORE 12.00 del 02/03/2014. Indirizzo: Unione di Comuni “Metalla e il Mare” - via Garibaldi - 09010 Musei (CI). Responsabile del procedimento Ing. Alessandro Girei Politica 5 numero 662 del 13 Febbraio 2014 INTERVENTI ATI-IFRAS NELLE MINIERE DISMESSE CON LA MESSA IN SICUREZZA DELLE EMERGENZE fenomeno. Le operazioni di messa in sicurezza devono essere attuate in tempi rapidi e si connotano come interventi temporanei e propedeutici ai successivi ulteriori interventi di bonifica o messa in sicurezza operativa o permanente. I progetti e l’esecuzione dei lavori di messa in sicurezza Inizialmente le gallerie sono state rese inaccessibili mediante la realizzazione di muri in blocchetti nei quali, due aperture protette da barre di metallo, consentivano il passaggio di specie faunistiche, nonché il normale ingresso dell’aria e l’eventuale deflusso dell’acqua. Su disposto del Servizio Tutela Sito minerario di Barraxiutta: chiusura dei fornelli Sito minerario di Barraxiutta: chiusura galleria La cessazione delle attività estrattive, oltre alla grave crisi occupazionale, ha comportato l’insorgere di condizioni di rischio ambientale di enorme portata. I decenni di lavoro in miniera hanno trasformato non solo il sottosuolo, ma anche la morfologia esterna dei terreni, restituiti alle popolazioni locali in stato di potenziale e, in moltissimi casi, reale pericolo. L’ATI Ifras, di concerto con gli Assessorati al Lavoro e all’Ambiente della Regione Sardegna, ha stabilito e in parte posto in essere un programma di interventi che hanno avuto e continuano ad avere come priorità: la messa in sicurezza di emergenza dei siti, la caratterizzazione ambientale e le opere di bonifica e di minimizzazione del rischio ambientale. LA MESSA IN SICUREZZA DI EMERGENZA (MISE) viene realizzata quando si rileva un immediato rischio di propagazione dell’inquinamento e di influenza sulla salute umana o su altre componenti ambientali esistenti nel sito interessato dal Sito minerario di Montevecchio Ponente: abbancamenti fini attuati dell’ATI Ifras riguardano, in particolare, due insediamenti minerari oramai dismessi: l’area mineraria di Barraxiutta nel comune di Domusno- Sito minerario di Montevecchio Ponente: rimozione amianto Sito minerario di Barraxiutta foto-simulazione della chiusura secondo la nuova soluzione progettuale vas e quella di Montevecchio Ponente che ricade nei comuni di Guspini e di Arbus. Gli interventi si sono concentrati sugli imbocchi delle gallerie, i fornelli, le discenderie, gli scavi a cielo aperto, le frane e i fenomeni di “subsidenza”, ossia il progressivo abbassamento del suolo. DORGALI A OTTOBRE LA QUINTA EDIZIONE BORSA INTERNAZIONALE TURISMO SARDO Un appuntamento immancabile nel calendario della promozione turistica internazionale, che valorizza una terra ideale per viaggiatori che amano interagire e conoscere e che ricercano nel viaggio un arricchimento culturale e di spirito. Si terrà a Dorgali, dal primo al 5 ottobre prossimi, la quinta edizione della Borsa internazionale del turismo attivo in Sardegna, manifestazione, organizzata dalla Regione tramite l’agenzia Sardegna Promozione. Ne danno notizia l’assessore del Turismo Luigi Crisponi e il direttore dell’agenzia Mariano Mariani, ricordando come “ogni anno (dal 2010 a oggi) Bitas promuove non solo soggiorni di vacanza nell’Isola ma vere e proprie esperienze caratterizzate da scenari incantevoli e suggestiva combinazione di cultura, natura e attività sportive (cicloturismo, trekking, arrampicata, equitazione, diving e vela)”. MARE E MONTAGNA. L’edizione 2014 sarà caratterizzata da una formula innovativa: la sede principale di Bitas, vicina al mare, ossia Dorgali con la frazione costiera di Cala Gonone, sarà affiancata dal pieno coin- volgimento del comune di Belvì, riconosciuto come ambasciatore delle bellezze naturalistiche montane dell’Isola e che sarà meta degli educational tour, dedicati a operatori del settore e giornalisti. In questo modo sarà esaltato ancor di più lo stretto legame e la sinergia tra mare e montagna. NATURA E SPORT. La Bitas mette in vetrina il patrimonio paesaggistico sardo con una duplice finalità: la sua fruibilità nel rispetto della natura e generare riflessi economici nei mesi ‘dell’altra stagione’, per diversificare nel tempo e nello spazio i flussi turistici. Non a caso anche quest’anno è stato scelto un mese cosiddetto ‘di spalla’ (ottobre) e una località particolarmente attraente dell’interno ma con sbocco a mare (Cala Gonone, appunto). “La Sardegna – afferma l’assessore del Turismo Luigi Crisponi - è destinazione ideale per il turista attivo grazie a bellezza e varietà dei paesaggi, clima mite quasi tutto l’anno e ospitalità di una popolazione depositaria di tradizioni millenarie. Nel corso degli ultimi anni, anche grazie a Bitas, l’Isola si è affermata sempre più come meta AZIENDA U.S.L. N° 6 SANLURI BANDO DI GARA D’APPALTO Affidamento della fornitura del Service sistemi diagnostici occorrenti al Laboratorio di Patologia Clinica Aziendale. Importo complessivo quinquennale, oltre eventuale rinnovo annuale per ulteriori anni due: € 6.303.500,00 di cui oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso pari a € 3.500,00 I.V.A. di legge esclusa. Durata dell’appalto: 84 mesi data sottoscrizione contratto. Scadenza fissata per la ricezione delle offerte: ore 13,00 del 05/03/2014. Il DIRETTORE GENERALE Dr. Salvatore Piu perfetta per gli appassionati di pratiche sportive ‘outdoor’ e per coloro che vengono definiti ‘experience seekers’ (ricercatori di esperienze), in arrivo soprattutto dal centro e nord Europa. I riscontri sono evidenti nelle presenze straniere disseminate su tutto il territorio regionale nel corso del 2013: è stata sfiorata quota 5 milioni, pari al 46% del totale delle presenze nelle strutture ricettive sarde”. BUYER E SELLER. “L’obiettivo di favorire l’incontro tra offerta turistica sarda e domanda nazionale e internazionale nell’ambito del turismo attivo – aggiunge il direttore dell’agenzia Mariano Mariani – è stato pienamente centrato nelle edizioni precedenti. In particolare col workshop dello scorso anno, al quale hanno partecipato più di 80 buyer, oltre la metà stranieri, e circa 250 seller sardi, in rappresentanza di tutte le categorie del comparto ricettivo e dei servizi per il turismo. Un grande successo: tanti contatti e affari avviati e conclusi. A Dorgali contiamo di migliorare questi numeri con riflessi immediati e a medio - lungo termine per i professionisti isolani del segmento attivo”. Nel dettaglio nell’edizione 2013, svoltasi a Bosa, i professionisti specializzati della domanda nell’ambito del turismo attivo furono 81: 36 italiani, 32 provenienti dal resto d’Europa (in testa Germania con 5 e Gran Bretagna con 4) e 13 dal resto del mondo (dei quali 5 statunitensi). della Natura le pareti in muratura saranno sostituite da inferriate che agevolano ulteriormente l’ingresso di specie endemiche quali pipistrelli ed euprotti. La stessa soluzione progettuale è stata adottata per la chiusura dei fornelli, le vie di congiungimento verticali che mettono in comunicazione due o più livelli della miniera e che, spesso, raggiungono la superficie. Altro pericolo reale per la popolazione è rappresentato dalla presenza di scavi a cielo aperto, vuoti superficiali che hanno origini nei tempi antichi, ma sono la conseguenza anche delle coltivazioni minerarie più recenti; il progetto di messa in sicurezza dell’area interessata dagli scavi prevede la realizzazione di recinzioni con pali e reti metalliche. Le attività progettuali dell’ATI-Ifras riguardano altresì la Sito minerario di Montevecchio-Ponente: rimozione materiale ferroso Sito minerario di Montevecchio-Ponente: rimozione olii contenenti PCB messa in sicurezza dei “cumuli minerari” ossia le discariche, gli abbancamenti fini ed i bacini di decantazione che costitui- scono potenziali fonti di inquinamento in quanto accumuli di materiale contenenti sostanze contaminanti tra cui piombo, zinco e cadmio. Al fine di limitare i rischi sono in programma interventi finalizzati al contenimento della diffusione degli inquinanti per mezzo di costruzione ex novo di muri di contenimento e ripristino di argini già esistenti o ancora mediante la costruzione di gabbioni in rete metallica riempiti con pietre di varia pezzatura. In corso d’opera si è anche resa necessaria la rimozione di rifiuti quali amianto, materiali ferrosi e oli contenenti policloro bifenili (PCB). PUBBLICITÀ ELETTORALE 6 Politica numero 662 del 13 Febbraio 2014 PARCO GEOMINERARIO SARDEGNA E L’EUROPEAN GEOPARKS NETWORK Parco Geominerario - Sede Il Sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo, in qualità di Presidente, ha convocato per prossimo 19 febbraio l’Assemblea della Comunità del Parco Geominerario della Sardegna. L’assemblea è prevista per le ore 10 presso la sede Ausi di Monteponi. Sarà quella l’occasione per fare il punto sull’attività del Parco, ma soprattutto per fare chiarezza sui famosi (famigerati) “cartellini gialli” espressi dall’EGN, malgrado i Commissari avessero valutato positivamente l’organismo che l’Unesco aveva considerato “primo Parco Mondiale dei geositi”. Purtroppo, negli ultimi anni il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna è stato sottoposto ad una sistematica campagna di disinformazione in ordine alla sua possibile fuoriuscita dall’European Geoparks Network EGN. Particolarmente equivoco si è rivelato il presunto ed artificioso coinvolgimento diretto dell’Unesco nella questione. Questi sarebbe intervenuto con degli “ammonimenti” nei confronti dell’Ente, a censura di presunte manchevolezze, che sarebbero il preludio della sua uscita dalla suddetta rete internazionale. “E’ il caso di precisare, risponde un comunicato uscito nei giorni scorsi dalla Segreteria del Parco, che tali “ammonimenti” non sono stati mai formulati dal prestigioso organismo internazionale. Il cosiddetto “cartellino giallo” a carico del Parco Geominerario è stato emesso esclusivamente dall’EGN in seguito ad un articolato rapporto redatto dai suoi commissari a margine delle ispezioni compiute nei territori del Parco nel 2011 e nel 2013. Si evidenzia pertanto la necessità di ristabilire la corretta informazione con il conseguente recupero di credibilità e prestigio dell’Ente nei confronti dell’opinione pubblica”. La Conferenza Generale Unesco di Parigi Nel 1997 la Conferenza Generale dell`Unesco, tenutasi a Parigi dal 24 ottobre al 12 novembre, accoglieva con favore la proposta presentata il 23 settembre 1997 dalla Regione Sarda, tramite la Commissione Nazionale Italiana Unesco ed il Governo Italiano, per il riconoscimento del valore internazionale del Parco Geominerario, Storico ed Ambientale della Sardegna. La Carta di Cagliari Il 30 settembre 1998 veniva siglata a Cagliari, ad opera dell’Unesco, del Governo Italiano, della Regione Autonoma della Sardegna, della Commissione Nazionale Italiana Unesco, dell’Ente Minerario Sardo, dell’Università di Cagliari e dell’Università di Sassari, l’omonima Carta che finalmente celebrava ilriconoscimento ufficiale del Parco Geominerario, Storico, Ambientale della Bar Ristorante Pizzeria Argentaria di Cosimo e Giovanni Cui NUOVI LOCALI CON SALA RICEVIMENTI SINO A 300 POSTI (Matrimoni - Sala da Thé - Convegni - Riunioni di vario genere) Tabacchi - Lotto - Totocalcio ARGENTARIA - Via Tasso Goldoni - Tel. 0781.30216 - IGLESIAS (angolo retro Ospedale CTO) Sardegna da parte dell’Unesco. Nel 2007, su richiesta del comitato di coordinamento EGN, il Parco Geominerario entrava a far parte del prestigioso European Geoparks Network. L’ammissione prendeva atto della suddivisione del parco sardo in otto aree, distinte dal punto di vista territoriale ma omogenee sul piano culturale. Soprattutto constatava che l’Ente era in grado di assicurare una gestione unitaria e uniforme delle diverse aree. La prima rivalidazione Risale al 2011 la prima visita in Sardegna dei commissari dell’ENG volta ad accertare la sussistenza dei requisiti previsti dal regolamento per la conferma per i successivi quattro anni del Parco Geominerario nell’ambito del Network internazionale. I commissari dell’EGN si mossero con l’incarico di compiere una accurata indagine conoscitiva sulla struttura organizzativa e territoriale dell’Ente, sulle principali attività e azioni poste in campo. L’esito dei commissari tenne conto delle momentanee difficoltà attraversate dal Parco, riconducibili essenzialmente alla mancanza di una pianta organica stabile del personale ed altre disfunzioni di non significativa entità. Pertanto la riconferma si limitò ai successivi 2 anni, nelle more di una sanatoria delle disfunzioni riscontrate. La seconda rivalidazione Nel 2013 il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna affrontava la seconda rivalidazione, superata positivamente in seguito all’esame dell’EGN. I Commissari Richard Watson e Ana Ruiz Conde, presenti in Sardegna nel luglio 2013 constatavano i progressi compiuti dal Parco nel corso dei precedenti due anni, con il superamento delle criticità a suo tempo riscontrate. A seguito degli esiti dell’istruttoria presentata dai commissari, Il Comitato dell’European Geoparks Network rilevava che il Parco risultava ancora suddiviso in otto aree come evidenziato nel 2007, all’atto della sua ammissione nella Rete. Tuttavia, sorprendentemente, tale suddivisione non era ritenuta più compatibile con le esigenze dell’EGN. Il Network pertanto si esprimeva richiedendo al Parco Geominerario un supplemento di documentazione nell’intento di trovare una soluzione a tale problematica. A questo punto il Consorzio del Parco opportunamente si è attivato nell’intento di individuare una soluzione agli argomenti esposti e sui quali la Comunità del Parco dovrà esprimersi nell’Assemblea del prossimo 19 febbraio.. Il settimanale di casa tua Ogni Giovedì in edicola o in abbonamento IGLESIAS SISTEMAZIONE STRADE CITTADINE L’Amministrazione Comunale ha previsto interventi urgenti per risolvere, almeno in parte, il problema delle buche sull’asfalto che interessano le strade della città. La situazione si è ulteriormente aggravata a causa delle piogge di queste ultime settimane. I lavori, che sarebbero dovuti iniziare a metà del mese di gennaio, sono stati posticipati a causa del maltempo. La tecnologia “RODECO PATCHER” consente di risolvere in maniera istantanea i problemi di manutenzione stradale (buche, deformazioni stradali ecc.) con interventi rapidi effettuati con sistemi automatici e semiautomatici e con l’impiego di emulsioni elastomerizzate ad alta qualità, in grado di garantire un’ elevatissima durabilità dell’intervento. L’azione “RODECO PATCHER” si svolge attraverso le seguenti fasi successive: pulizia della zona interessata mediante getto d’aria compressa; preventivo getto di emulsione realizzata con bitumi modificati con funzione di aggrappante; getto di graniglia silicea prebituminata mediante l’utilizzazione dell’ emulsione speciale con bitumi modificati, idonea per le diverse condizioni climatiche; copertura dell’intervento con uno strato sottile di graniglia silicea. L’intervento, del costo di 40.000 euro, interesserà principalmente le vie Pacinotti, Metalla, Corso Colombo, Cattaneo e via della Regione. Per quanto riguarda situazioni più critiche, come quelle presenti nella strada di Barega o la Via Villa di Chiesa, si stanno programmando interventi mirati e più incisivi. CARBONIA OSPITERA’ LA FESTA DELL’EUROPA 2014 L’Amministrazione comunale informa che Carbonia è stata scelta come Città ospitante la “Festa dell’Europa 2014”. Il Comune di Carbonia è stato selezionato, dalla Regione Sardegna, insieme ai Comuni di Aggius, Castelsardo, Guspini, Laconi, Mandas, Orani e Tortolì. Carbonia è stata scelta poiché si è distinta per la presenza in Città di un elevato numero di importanti progetti finanziati con risorse comunitarie, di qualità rilevante e con un importante avanzamento realizzativo. Scopo dell’iniziativa, che si svolgerà nel mese di maggio, è avvicinare l’Europa ai cittadini, sensibilizzandoli sul ruolo dell’Unione Europea come creatrice di opportunità, capace di migliorare la vita dei cittadini sul piano dei diritti e dei servizi e sul valore aggiunto delle politiche comunitarie quale strumento di crescita socio – economica del territorio. La Festa dell’Europa, i cui costi sono a carico della Regione, prevede anche il coinvolgimento delle scolaresche attraverso un concorso denominato: “L’Europa a casa mia”. A breve saranno fornite tutte le indicazioni relative alla giornata e le modalità di partecipazione. IGLESIAS CARNEVALE 2014: COINVOLGIMENTO E PARTECIPAZIONE Un’edizione del Carnevale Iglesiente coinvolgente e ricca di appuntamenti che si concluderà sabato 8 marzo con il Rogo di Norfieddu. Un programma sobrio che si svolgerà nel centro storico, nel Quartiere di Serra Perdosa e nelle Frazioni. Un cartellone che vuole dare alla manifestazione una dimensione popolare, che riesca a coinvolgere tutta la città, e porti in città tanti visitatori. Gli appuntamenti per le vie e le piazze della città saranno tre. Il primo è in programma per sabato 22 febbraio in occasione della Sfilata di Carnevale che si svolgerà nel Quartiere di Serra Perdosa. L’iniziativa è organizzata dalla Parrocchia di San Pio X. La sfilata partirà alle ore 15.30 da Via Pacinotti e si concluderà con uno spettacolo musicale e una grande zipolata in Piazza Dante Grande festa in Centro Storico per il 4 Marzo, Martedì Grasso, con musica, animazione, truccabimbi e artisti da strada. Il gran finale del Carnevale Iglesiente 2014 è previsto per sabato 8 marzo con una grande festa in Centro Storico. Saranno presenti 4 gruppi rappresentanti i Carnevali Storici della Sardegna: Ula Tirso, Gavoi, Ortueri e Neoneli. Il ritrovo dei gruppi è previsto alle 16.30 nel Chiostro di San Francesco, da dove si snoderà la sfilata per le vie del centro fino a Piazza Sella. Durante la serata è prevista animazione musicale, truccabimbi e una zippolata in Piazza Lamarmora. Realtà Locale numero 662 del 13 Febbraio 2014 TURISMO TRADIZIONI E VOLONTARIATO AIUTANO LA RIPRESA Beppe Tassone Febbraio, ovvero, le tradizioni sconfiggono il cattivo tempo e riportano le persone in piazza. Un po’ in tutte le località del nostro Paese vengono organizzate, in questo mese, manifestazioni carnevalesche: un’occasione importante per aiutare il territorio a riappropriarsi del turismo, a concretizzare ancora di più i rapporti con quanti decidono di uscire di casa, percorrere anche solo pochi chilometri, per immergersi in realtà che profumano di ricordi, che aiutano a conoscere ancor meglio modi di vivere, cultura e tradizioni che caratterizzano i nostri borghi, anche i più piccoli. Carnevale, un’occasione di divertimento, ma anche un momento di profonda riflessione, in questi momenti non facili: il turismo costituisce per l’Italia uno degli elementi di riferimento più importanti, molta economia vi ruota intorno e molto può essere ancora fatto per accrescerne il peso e l’importanza. Come d’estate, quando l’andar per sagre costituisce un’occasione ghiotta ed anche di non elevato costo, in questo periodo ancora invernale, ma con giornate che preannunciano la primavera, le tradizionali feste carnevalesche possono rappresentare un ingrediente importante per costruire un territorio in grado di offrirsi al turista in tutti i suoi elementi pregnanti. Tradizioni, sapori, profumi: l’Italia con i suoi ottomila e passa comuni è in grado di offrire molto, soprattutto se riesce a non sprecare le occasioni, a valorizzare ogni passaggio, a dare un sen- 7 DOPO LA COSTA SMERALDA, IL QATAR VUOLE ACQUISTARE IL CAGLIARI CALCIO E PERCHE’ NON L’UNIONE SARDA? Vito Biolchini* so alle sue molteplici attività. Non è difficile, ma occorre cambiare mentalità: comprendere che innovazione e storia, passato e futuro possono cucirsi in una proposta in grado di produrre positivi effetti anche sotto il profilo occupazionale e soprattutto a far rientrare nel circuito dei flussi turistici anche località rimaste per troppo tempo ai margini. Non vi sono solo le grandi manifestazioni carnevalesche, quelle che richiedono investimenti importanti e che sono sotto i riflettori delle televisioni e dei giornali: vi sono anche località ritenute minori nelle quali si organizzano manifestazioni di pregevole interesse per lo più destinare ad essere conosciute solo da quanti vivono in un piccolo raggio . Eppure basterebbe creare un’”offerta Italia”, una rete informativa, destinata agli italiani ed agli stranieri, per aumentare l’interesse, per spostare flussi, per creare un nuovo volano economico. Carnevale rappresenta uno dei fulcri di questo progetto: dal Nord al Sud migliaia di manifestazioni creano un unico grande filo che unisce il Paese. Darsi da fare, utilizzarne le potenzialità, valorizzare il lavorio di tanti volontari non rappresenta un gioco, ma un’impresa importante destinata a positive ricadute. Investire sul territorio rappresenta una spesa virtuosa, oltre tutto a poco prezzo: basta volerlo partendo proprio da chi non costa, da quelle decine di migliaia di volontari che tutto l’anno si danno da fare, gratuitamente e con tanti entusiasmo, per il proprio territorio. Sono loro che hanno in mano la chiave per aprire una porta verso il futuro: basta volerlo e soprattutto consentire loro di utilizzare tutti gli strumenti necessari.In un Paese ingessato, che sembra impotente, si muovono persone in grado di fare la differenza: aiutiamole in questa impresa che è a favore di tutti, anche solo con la nostra presenza, col nostro applauso, col nostro sostengo partecipando a qualcuna delle tante manifestazioni che, nelle prossime settimane, coloreranno e ravviveranno questo nostro Paese. “Cellino vende il Cagliari agli emiri. È un ipotesi che ritieni credibile?” chiede l’Unionesarda.it ai suoi lettori. E io ho risposto di sì. Perché mi sembra una storia già vista, uno di quei “corsi e ricorsi della storia” a cui dovremmo prestare attenzione. Possibile che nessuno se ne sia ancora accorto? Gli emiri in questione non sono dei signori qualunque vestiti di bianco e con un accento strano: sono i signori del Qatar, i padroni della Costa Smeralda. Cioè di quattro alberghi superlussuosi e di ben 2500 ettari di bellezza incomparabile ma (particolare di fondamentale importanza) attualmente inedificabili. Perché dunque abbiano comprato tutto questo ben di dio è difficile da immaginare. I generosi emiri hanno già manifestato l’interesse ad acquisire il San Raffaele, una mega struttura sanitaria realizzata ad Olbia che dopo il crack di don Verzè rischia di rimanere ciò che ora è: un casermone in riva al mare. Se gli emiri acquisiscono il San Raffaele tirano fuori dall’impaccio la politica gallurese e isolana in un colpo solo: perché su questa nuova clinica privata molti hanno cementato le loro fortune elettorali e perché buona parte della sanità sarda del futuro passa attraverso la Gallura. Perché gli emiri vogliono acquisire il San Raffaele? Solo perché è un buon affare? Da qualche giorno l’Unione Sarda ci in- forma che la trattativa per la vendita del Cagliari al Qatar è ormai a buon punto. Perché il Qatar dopo la Costa Smeralda e il San Raffaele vuole prendersi anche la prima squadra di calcio della Sardegna? Non gli basta il Paris Saint Germain? Nel 1967 le società della famiglia Moratti e dell’imprenditore Nino Rovelli (Saras e Sir) acquisirono le quote del Cagliari Calcio: avevano bisogno di creare nell’opinione pubblica isolana il giusto clima di consenso a favore della incredibile impresa che volevano realizzare: mutare l’economia dell’isola e spalancare le porte alla petrolchimica, sontuosamente finanziata dai fondi statali del Piano di Rinascita. Ciminiere a Sarroch, Ottana, Porto Torres e Assemini, centinaia di miliardi bruciati in pochissimi anni in una impresa economica in gran parte fallimentare. Ma una squadra di calcio (seppur con relativo meritatissimo scudetto) non poteva bastare ad anestetizzare i sardi, e così Rovelli si comprò prima la Nuova Sardegna e L’Unione Sarda: tutta l’informazione isolana finì improvvisamente sotto il controllo dei signori della petrolchimica. Una voce unica a favore di un modello di sviluppo unico: la monocultura chimica. I danni li stiamo pagando oggi, sono sotto i nostri occhi. Ecco, la strategia degli emiri del Qatar sembrerebbe identica a quella di Rovelli: risolvere il problema San Raffaele e comprarsi il Cagliari per portare dalla propria parte gran parte degli umori popolari galluresi e isolani, premere sulla politica e avere il via libera per costruire in Costa Smeralda. E a chi ti regala un ospedale e ti fa sognare lo scudetto non glielo consenti di costruire in riva al mare? Certo, in questo quadro di spaventose similitudini manca un tassello importante: l’informazione. Da mesi a Cagliari circola furiosamente la voce che Carlo De Benedetti (l’editore del gruppo Espresso) voglia acquistare l’Unione Sarda. C’è addirittura chi è pronto a giurare che l’atto sia già stato stipulato e fa pure il nome del notaio che ha suggellato il passaggio di proprietà. A me in realtà questa ipotesi non convince per niente, in quanto De Benedetti un suo giornale (La Nuova Sardegna) nell’isola ce l’ha già: che se ne farebbe di un altro? Piuttosto direi che gli emiri del Qatar, se volessero ripercorrere le fortunate orme di Rovelli, dovrebbero loro comprarsi l’Unione Sarda, quotidiano indipendente fondato nel 1889. Allora sì che farebbero bingo. Ma è chiaro che stiamo parlando di ipotesi fantascientifiche, prive di qualunque fondamento. Si dice così, tanto per dire. * Tottus in pari RISCOPERTA LA PRELIBATEZZA DEL SINGOLARE “CASU MARZU” Lino Dore Tra gli alimenti tipici della Sardegna il più singolare è certamente “su casu frazigu”, formaggio ovino tradizionale, caratterizzato da un particolare processo di produzione, che nasce genuino per essere consapevolmente fatto andare a male, tuttora prodotto secondo i rigorosi dettami dell’antico disciplinare risalente, secondo racconti sospesi tra leggenda e fantasia, a quando la Sardegna era chiamata Atlantide ed i Shardana, suo popolo, spadroneggiava in tutto il mondo allora conosciuto. Si dice persino che il passaggio dell’isola da Atlantide a Sardegna sia dovuta proprio ad un castigo comminato dalle divinità locali, infastidite dall’odore nauseabondo che ammorbava i loro templi e dal brulicare di vermicelli che vi saltellavano qua e là. Al di là del mito, la storia del formaggio marcio di Sardegna rappresenta l’ennesimo esempio della vivacità intellettuale di un Popolo che ha trasformato una svista iniziale, da potenziale sventura in un successo gastronomico. Una lunga serie di eventi casuali, dall’iniziale preparazione in locali tutt’altro che asettici, alla successiva conservazione e stagionatura in ambienti insalubri e alla dose eccessiva di caglio di capretto, organizzati nella corretta successione, ha prodotto un formaggio pecorino e occasionalmente anche vaccino, colonizzato dalle larve della mosca casearia (Piophila casei), conosciuta, temuta e combattuta dai caseifici di tutto il mondo, che con alcuni successivi interventi dell’uomo per ottimizzare tutto il processo, trasformano un potenziale pecorino doc in una animata poltiglia. Dichiarato non commestibile dalle norme comunitarie ne è stata proibita la commercializzazione, ma la regione Sardegna, per salvaguardare questa tipicità agroalimentare regionale, l’ha inserito tra i prodotti tradizionali italiani del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e ha richiesto, proprio all’Unione Europea, il marchio DOP a tutela della denominazione d’origine “casu marzu”. Il vero rischio alimentare esiste se l’insetto, prima di deporre le uova, entra in contatto con elementi contaminanti e comporta gli stessi rischi di qualunque altro alimento avariato, nel qual caso il formaggio assumerebbe una colorazione caratteristica che ne rivelerebbe la pericolosità, anche se alcune teorie sostengono che ciò non potrebbe verificarsi comunque, perché le uova di Phiophila casei non potrebbero sopravvivere alla forte acidità dello stomaco. Al di là di qualunque teoria scientifica o pseudo tale, alcuni accorgimenti di natura igienico sanitaria nella preparazione e stagionatura, potrebbero garantire quel livello di sicurezza da molti contestato e se si trascura che la sua trasformazione avviene nello stomaco di piccoli ma innumerevoli vermicelli che lo colonizzano, potrà scoprire il suo gusto unico, il caratteristico aroma pungente e quei sapori e profumi tipici della macchia mediterranea. Ideale per la produzione di questa rarità gastronomica è il periodo primaverile, coincidente col ciclo riproduttivo del moscerino, e lo si ottiene creando le condizioni favorevoli alla sua colonizzazione: si riduce il tempo di salamoia delle forme di pecorino, per limitare la quantità di sale, necessario per evitare le fermentazioni batteriche indesiderate ma non sufficiente ad allontanare l’insetto, le stesse forme sono pressate approssimativamente e talvolta vi si praticano piccoli buchi, riempiti con dell’olio per ammorbidire la crosta, attirare la mosca ed ottenere una pasta più cremosa ed omogenea, spalmabile sul pane, quindi si evita di rivoltare le forme, collocate in locali aperti facilmente raggiungibili dal moscerino. Dopo la schiusa, le piccole larve trasformano con i loro enzimi la pasta in una morbida crema e le forme, punte dalla Piophila casei, vengono stoccate in ambienti separati, dove per tre/sei mesi si compie il ciclo di stagionatura durante il quale le larve diminuiscono di numero, e quando alla pezza viene tolta la parte superiore, mostra la tipica crema dal colore giallastro e dal sapore intenso, molto particolare e pungente, pronta per essere gustata al naturale, spalmata sul pane carasau, accompagnata da un bicchiere di cannonau consumato a temperatura ambiente. Casu marzu PROROGATE LE SCADENZE DEL BANDO INVESTIMENTI NEL SETTORE DEL VINO Slitta al prossimo 18 febbraio il termine per richiedere on line gli aiuti per l’annualità 2014 previsti dalla misura “Investimenti” del Programma nazionale di sostegno nel settore del vino. Entro le ore 12 del 28 febbraio le domande cartacee. L’Assessorato dell’Agricoltura ha prorogato il termine per richiedere gli aiuti per l’annualità 2014 previsti dalla misura “Investimenti” del Programma nazionale di sostegno nel settore del vino. In particolare, è stata prorogata al 18 febbraio 2014 la scadenza per la compilazione on-line delle domande sul portale Sian;, da effettuare tramite un centro di assistenza agricola autorizzato da Agea o un libero professionista abilitato alla redazione del progetto. È stato, invece, posticipato alle ore 12 del 28 febbraio 2014 il termine entro il quale la copia cartacea della domanda di aiuto e la documentazione da allegare dovranno pervenire, tramite consegna a mano o raccomandata con ricevuta di ritorno, al competente Servizio territoriale di Argea. A seguito della proroga, è stata modificata anche la tempistica di alcune fasi del procedimento di gestione delle domande di aiuto e di pagamento. Ricordiamo che la misura prevede finanziamenti per i produttori di vino che operano sul territorio regionale e che intendono realizzare, in Sardegna, investimenti materiali e/o immateriali in impianti di trasformazione, in infrastrutture vinicole e nella commercializzazione del vino. 8 Realtà Locale numero 662 del 13 Febbraio 2014 Uno dei diversi itinerari presenti nell’isola di Sant’Antioco in cui si possono osservare le bellezze archeologico-naturalistiche, è quello che, partendo dal complesso nuragico di Corongiu Murvonis, passando per la stupenda spiaggia di Co’e Cuaddus conduce alla affascinante Torre Cannai. Dall’insediamento nuragico di Corongiu Murvonis, situato sulla sommità di uno sperone roccioso in posizione strategica, è possibile osservare un ampio panorama a trecentosessanta gradi che, guardando verso nord osserva il litorale di Calasetta, mentre verso sud Capo Sperone. Dalla strada sterrata per giungere al nuraghe si deve percorrere uno stradello in pietra che fiancheggia sulla destra un vecchio fabbricato rurale. Una volta giunti sul corpo centrale del nuraghe, si può ammirare tutt’attorno uno spettacolare paesaggio sagomato morfologicamente su litologie vulcaniche di origine piroclastica, precisamente rioliti in facies ignimbritica; in esse si sono modellate spettacolari forme tra cui interessanti tafoni, grotticelle formate dall’azione fisico-chimica degli agenti atmosferici. A ridosso della torre principale è presente una cinta muraria che delimita due piccole cavità naturali sicuramente utilizzate in antichità dalle popolazioni indigene. L’insediamento nuragico comprende un nuraghe complesso formato da un mastio centrale e da altre torri addossate ad esso. Era difeso da un ampio bastione murario, di cui si possono osservare buona parte delle strutture. Attorno ad esso sono presenti tracce mal conservate di un villaggio preistorico; nella parte ovest del complesso è presente un laghetto alimentato presumibilmente da acqua sorgiva. La natura del paesaggio incontaminato e la ricca vegetazione costituita da macchia mediterranea sono l’habitat per falchi ed altre specie avicole; in antichità nell’area vivevano sicuramente i mufloni da cui deriva il nome “murvonis”. Per raggiungere la piana di Cannai si percorre una strada che fiancheggia il Rio Triga corso d’acqua a carattere temporaneo, in cui si incontrano ai lati diversi nuraghi tra i quali il Nuraghe Chirigu, il Nuraghe Antiogu Diana e il Nuraghe S’Ega sa Funtana. Una volta giunti nella pianura di Cannai, in un piazzale si incontra l’omonima fontana nuragica, da qui lasciato sulla sinistra il nuraghe monotorre “Sa Femminedda”, si prosegue per la strada che conduce alla spiaggia di “Co’e Cuaddus” molto frequentata dai turisti; si tratta Domus De Janas DAL COMPLESSO NURAGICO DI CORONGIU MURVONIS ALLA TORRE DI CANNAI NEL COMUNE DI SANT’ANTIOCO Roberto Curreli di una bellissima spiaggia formata da due arenili, il principale è situato a nord ed è lungo circa 400 metri, si sviluppa anche verso l’entroterra mediante un piccolo sistema di dune; un secondo arenile molto stretto si estende più a sud, presenta la dimensione di circa trecento cinquanta metri ed è separato dal precedente da una piccola scogliera, è costituito da poca sabbia e molti ciottoli di medie e grandi dimensioni di colore che varia dal bianco al grigio chiaro. I due arenili si aprono sulla costa sud-est dell’isola e sono conosciuti con il nome di “Coacuaddus” (coda di cavallo); il mare di colore verde è poco profondo, con fondale sabbioso e ciottoloso. Proseguendo si giunge alla spiaggia di Turri o di Torre Cannai da cui si possono osservare gli isolotti della Vacca, del Vitello e più in lontananza quello del Toro. L’isolotto “La Vacca” situato all’imbocco del Golfo di Palmas, è costituito da rocce vulcaniche, precisamente da basalti andesitici in colate massive e subordinate brecce laviche, sul tratto più alto a 194 metri è situato un punto trigonometrico , per accedervi si attracca su una banchina di approdo, situata sul lato esposto al grecale, collegata da una scalinata in pietra che conduce ad un sentiero che raggiunge Nuraghe Corongiu Murvonis Torre Cannai la sommità ove è presente un piccolo edificio. La vegetazione arbustiva quasi tutta distrutta in passato da un grosso incendio è limitata a pochi arbusti di lentisco faticosamente ricresciuti nella parte sommitale, sono presenti ampie formazioni di malve e aglio selvatico; sugli scogli crescono mesembriantemi (piante grasse che non temono la siccità) originari del Sud Africa di recente introduzione. La fauna è caratterizzata da diversi uccelli marini che nidificano sull’isola, tra i quali il Gabbiano Reale, il Marangone dal Ciuffo ed alcuni esemplari di Berta Maggiore, nidifica anche qualche coppia di Falco della Regina. A pochi metri dall’isola si trova lo scoglio del Vitello, in esso privo di vegetazione si possono osservare grossi fori causati dagli spari delle navi durante le esercitazioni. Originariamente era presente anche un altro faraglione denominato “Il Pastore”, raso a zero dai colpi effettuati dalle navi durante le esercitazioni militari, e del quale attualmente si può vedere solo la base sotto il livello del mare. La spiaggia di Turri si divide in tre spiagge la prima è situata a est della Torre di Cannai , che da il nome alla località ed alla spiaggia. E’ una piccola insenatura protetta da due alte scogliere che la riparano dai venti e dalle mareggiate. Il piccolo arenile è misto tra sabbia a grani medi e ciottoli levigati dal mare, nel periodo invernale molto spesso rimane ricoperto da posidonie spiaggiate. Le acque fluttuano su un fondale sabbioso e basso, ed hanno una predominanza del turchese nella loro policromia. La seconda spiaggia si trova a subito ad ovest della torre, presenta uno splendido fondo dominato da ciottoli levigati di colore scuro alternato a settori sabbiosi, il mare trasparente è di un bellis- simo colore cangiante che varia tra l’azzurro e il turchese, e non mancano le sfumature di verde. La terza spiaggia, quella più lunga, ha un arenile formato principalmente da ciottoli, il mare presenta un fondale basso e sabbioso con colori stupendi che variano dal verde smeraldo, al turchese all’azzurro. Tutte e tre le spiagge sono ben riparate dai venti e abbastanza affollate nei mesi estivi; alle loro spalle si estende una fitta macchia mediterranea. La costa circostante le spiagge alta e di colore scuro è costituita da vulcaniti di colore che varia dal bruno intenso al rossicicio, in alcuni tratti sono presenti blocchi di medie e piccole dimensioni inglobati in una matrice talora pomicea di colore giallastro; queste litologie si sono formate durante l’attività vulcanica alternando periodi in cui dominavano colate laviche a fasi esplosive con l’emissione di blocchi, lapilli, ceneri e pomici. Sul lato sinistro della spiaggia svetta il bellissimo punto di avvistamento denominato“Torre di Cannai”. Questo edificio è stato realizzato sotto il governo del conte Lorenzo Bogino, che aveva il compito di riordinare l’amministrazione delle torri litoranee erette sotto la dominazione spagnola di re Filippo II. Già parecchio tempo prima i cittadini di Iglesias, interessati alla coltivazione delle terre dell’isola di Sant’Antioco, avevano rivolto una supplica al re di Sardegna, nella quale offrivano il loro aiuto per la costruzioni di torri nell’isola. Carlo Emanuele III, per questo motivo diede ordine al viceré Cacherano di Bricherasio di predisporre la costruzione delle due torri già progettate nell’isola. Nel 1757 fu costruita la torre progettata dall’ingegnere militare Vallin nel sito Nuragh’e mori, su un promontorio a picco per circa trenta metri sul mare, utilizzando il materiale ricavato dalla demolizione del nuraghe esistente. La costruzione tronco-conica, è stata catalogata di prima classe del tipo “senzilla” munita di pochi pezzi di artiglieria, con funzione di avvistamento e di allarme. L’interno è costituito da un grande ambiente circolare da cui si aprono quattro fornici (passaggi coperti con volta ad arco) che, attraverso piccole finestrelle, guardano all’esterno sul mare sottostante. Il basamento, fino all’altezza di quattro metri, è occupato da una cisterna per acqua. In sommità alla torre c’è la piazza d’armi con posto di guardia da cui si poteva avvistare il golfo a lunga distanza e da cui ancora oggi si gode una magnifica vista del Golfo e delle altre isole dell’arcipelago sulcitano. Alla terrazza si accedeva e tutt’oggi si accede, attraverso una scala ricavata nello spessore della muratura in pietra. L’accesso alla torre avveniva attraverso un’apertura posta a quattro metri dal terrazzo mediante una scala provvisoria che per motivi di sicurezza veniva ritirata all’interno. Oggi esiste una scala in muratura addossata alla parete esterna. Le comunicazioni con la vicina Torre di Calasetta (Torre nueva) avvenivano attraverso segnali di fuoco o di fumo a seconda che venissero inviati di notte o di giorno. La torre svolse un’importante opera di avvistamento e comunicazione di notizie ai reparti militari preposti alla difesa dell’isola di Sant’Antioco durante il tentativo di invasione francese del 1793 ed in occasione delle ultime due incursioni tunisine del 1812 e del 1815 nell’isola. La postazione fu mantenuta più o meno operante fino al 1867 anno in cui fu disabilitata e passò al Demanio Pubblico. In tempi recenti la torre è stata utilizzata come residenza turistica da parte di un privato che ha realizzato lavori poco consoni al monumento. Nel 1994 è stata affidata in concessione a “Italia Nostra”, che ha effettuato un intervento di restauro, in parte curato anche dalla Soprintendenza ai beni Culturali di Cagliari e al Ministero dell’Ambiente. Foto: Morena Bonaccorsi Realtà Locale numero 662 del 13 Febbraio 2014 9 LE FERROVIE MERIDIONALI SARDE TRA STORIA E VALORIZZAZIONE Alberto Monteverde Carbonia - Museo A partire dalla seconda metà dell’800 l’intensificarsi dell’attività estrattiva, al pari di quanto avvenuto in Inghilterra, aveva posto anche per la Sardegna il problema del trasporto dei minerali dai luoghi d’estrazione ai porti d’imbarco. Furo- nel 1876. Prende corpo il progetto delle FMS Nonostante gli sforzi profusi, il ritardo con cui tuttavia si realizzarono in Sardegna le ferrovie a scartamento ordinario, condizionò non poco il tra- Gonnesa stazione no le compagnie minerarie private che, sulla base d’inderogabili esigenze di funzionalità ed economicità, provvidero a dotarsi di una rete ferroviaria concepita a questo scopo. Le ferrovie minerarie, sia pure a scartamento ridotto, furono pertanto le prime strade ferrate dell’Isola. Il primo tratto fu realizzato nel 1864 dalla Società Metallurgica Petin Gaudet & C., concessionaria delle miniere di ferro di San Leone, presso Capoterra. Col tempo furono armati altri importanti tronchi destinati a servire il bacino minerario del Sulcis, quali la Pantaleo - Santadi - Porto Botte, costruita nel 1887 dalla Compagnie des Hauts Fourneaux, e la Monteponi - Portovesme, la più importante fra le ferrovie minerarie, completata Sant’Antioco - Ponti sporto minerario. Soltanto nel maggio del 1926, con l’inaugurazione delle tratte Siliqua Palmas Suergiu - Calasetta e Iglesias - Palmas Suergiu delle Ferrovie Meridionali della Sar- degna, il Sulcis-Iglesiente poté disporre di un valido strumento al servizio di una delle aree minerarie più importanti d’Europa. L’estensione totale della rete, diretta dall’Ingegner Pietro Cannas, era di circa 120 chilometri, sulla quale erano in servizio otto locomotive a vapore Breda di tipo 1-3-0 a tre assi accoppiati ed uno snodato, numerate da 101 a 108, che potevano sviluppare una velocità di circa 40 chilometri orari. Le vetture, provviste di illuminazione elettrica, ed i carri con freno a vuoto tipo Hardy, della portata di 12 tonnellate, erano forniti dalla Società Anonima Carminati e Toselli di Milano. Una più potente locomotiva Mallet era invece destinata ai convogli merci pesanti. Le stazioni di Siliqua, Palmas Suergiu, Calasetta, Gonnesa ed Iglesias, collegate fra loro da una rete telegrafica, erano dotate di gru da 6 tonnellate di portata, azionate a mano. Lungo la linea erano inoltre dislocate 18 stazioni minori recanti indicazioni e fregi artisticamente realizzati dal celebre artista sardo Stanis Dessy. Vi erano poi 55 cantoniere e 4 garitte, 14 ponti in ferro, 20 viadotti e ponti in muratura, 343 acquedotti e ponticelli. Gli anni 30 del 900 La rete delle Ferrovie Meridionali della Sardegna era stata creata essenzialmente allo scopo di operare a favore dell’attività estrattiva del Sulcis. Ciò non escluse naturalmente il trasporto di viaggiatori, i quali, a partire dall’inverno del 1936, poterono contare su di un servizio più comodo ed efficiente, ciò in virtù dell’entrata in servizio di quattro modernissime e veloci automotrici FIAT ABdm, caratterizzate da un eccellente profilo aerodinamico e carenatura in alluminio. L’incremento del traffico merci e passeggeri, complice l’inaugurazione di Carbonia e l’intenso sfruttamento del Bacino Carbonifero del Sulcis, imposero l’attuazione di nuovi interventi sulla rete. Nel 1939 iniziavano i lavori per la posa del doppio binario tra Carbonia e Sant’Antioco. Un tratto lungo complessivamente 16 Carbonia - Ponti (Sant’Antioco) chilometri che sarà inaugurato il 7 febbraio 1940. Nel corso del secondo conflitto ciati ferroviari di un tempo attraverso la realizzazione di percorsi sia per gli appassionati di trekking che per i praticanti delle mountain bike. Idee in tal senso sono state avanzate dalla Consulta delle Associazioni per il Parco Geominerario che già da alcuni anni organizza interessanti escursioni lungo i tracciati che furono delle “Ferrovie Meridionali della Sardegna”. Anche l’Associazione per il Parco Geominerario in collaborazione con il CEAS del Parco la chiusura dell’intera rete, dando inizio al suo assurdo ed insensato smantellamento. S. Giovanni Suergiu (Palmas Suergiu) Stazione mondiale le Meridionali rivestirono un notevole ruolo strategico, non solo trasportando i minerali, preziosi per l’economia autarchica della nazione in guerra, ma assicurando le comunicazioni tra i numerosi reparti militari acquartierati nel Sulcis. Nel 1943, a causa della penuria di combustibili, le automotrici furono accantonate e mimetizzate nel tentativo di sottrarle alle incursioni anglo americane. L’epilogo Nel dopoguerra, la crisi del bacino carbonifero e la concorrenza dei trasporti automobilistici hanno significato per le “Ferrovie Meridionali della TRACCIATI DIMENTICATI DA VALORIZZARE Lungo le antiche linee ferroviarie del Sulcis, ancora oggi percepibili sebbene orbate dei binari, sopravvivono le eleganti arcate di ponti e viadotti, gallerie, cantoniere e stazioni minori. Molte strutture, per quanto fatiscenti, conservano le belle scritte tracciate da Stanis Dessy, altre, specie nella tratta Carbonia-Sant’Antioco, recano scritte littorie vergate negli anni della seconda guerra mondiale. Da alcuni anni si parla del recupero e della valorizzazione dei trac- Sardegna” la fine dell’era della rotaia. La legge n° 309 del 16 luglio 1974 sanzionava, infatti, Geominerario ha in cantiere una articolata proposta culturale incentrata sulle strade ferrate dimenticate. L’idea verte sulla realizzazione di una serie di attività culturali e sportive, da portare a compimento anche attraverso la collaborazione con le associazioni presenti sul territorio, anch’esse incentrate sulla valorizzazione delle linee ferroviarie di natura mineraria. L’occasione per sollecitare l’attenzione di opinione pubblica e istituzioni sul recupero degli antichi, fascinosi percorsi ferroviari, altra possibile risorsa culturale e turistica per l’Isola, sarà senz’altro offerta dalla prossima “Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate”, in programma il prossimo 2 marzo su tutto il territorio nazionale. OGNI GIOVEDÌ IN EDICOLA 10 Speciale Parco Geominerario numero 662 del 13 Febbraio 2014 LA MINIERA DI REIGRAXIUS Roberto Curreli L’attività estrattiva nell’area di Reigraxius ha sicuramente origini molto antiche che risalgono sia al periodo Romano che a quello Pisano, in essa erano compresi i cantieri di Su Coro- vau, Perdu Carta e Perdu Andrìa, ed è ubicata in un’area boschiva tra Monte Reigraxius e Cea Manna. La concessione della miniera di Reigraxius per i minerali di piombo avente una Deposito acqua superficie di 240 ettari, venne rilasciata il 2 febbraio del 1859, ai signori Francesco e Giovanni Ferro . Alla morte di Francesco Ferro i lavori furono sospesi e ripresi nel 1867 quando la miniera fu rilevata dallo scozzese William Scott, già proprietario della foresta di Marganai ed in seguito, nel 1870 dalla compagnia inglese Marganai Forest and Mining Company Limited, rappresentata dal Sig. William Stephens che coltivava per conto della Vieille Montagne anche le mineralizzazioni a calamine di Campi Elisi e Genna Ruxitta. Nel 1896 la miniera fu acquistata dal Barone Giovanni Stocco che la cedette nel 1898 al Sig. Tito Frau di Cagliari per la sua Società Mineraria TITUS II, estendendone la concessione anche ai minerali di zinco e facendola produrre fino al 1913 quando la passò alla Società Monteponi che coltivò i giacimenti dal 1925 al 1943. La ricerca venne effettuata mediante pozzi e gallerie, concentrata maggiormente nelle località Santa Barbara (Galleria San Giovanni) e Sant’Antonio (Galleria Scott), per lo spostamento dei vagoni con il LA VALLE DI GUTTURU FARRIS Struttura Mineraria In prossimità del complesso minerario di Reigraxius in cui sono presenti gli edifici per il trattamento del minerale, un grosso serbatoio, alcune gallerie, gli uffici e una stazione di pompaggio costruita ex novo dall’Ente Foreste, è presente la splendida valle di Gutturu Farris nel cui tracciato si possono osservare diverse testimonianze di coltivazioni minerarie. Dalla miniera dirigendosi verso valle si può ammirare il rilievo di Punta Su Fenu Trainu, dove è presente “Sa Fossa di su Fenu Trainu”, pozzo naturale profondo centosessanta metri. Per- correndo la bellissima valle carsica di Gutturu Farris, in certi tratti molto incassata con pareti verticali, si incontrano lungo i versanti calcarei alcune grotte, contornate da una stupenda vegetazione costituita prevalentemente da grossi lecci, corbezzoli, agrifogli, filliree e quant’altro. Per quanto riguarda la fauna sono presenti i tipici mammiferi dei boschi sardi, cinghiali, gatti selvatici, volpi e diverse specie avicole tra le quali diversi rapaci sia diurni che notturni, come, falchi, poiane, gheppi, barbagianni ecc. Nella parte alta è presente un particolare endemismo l’Iberis integerrima, arbusto che possiede delicatissimi fiori bianchi che cresce tra le rocce nude. Lungo la valle si possono osservare i resti di un forno di calcinazione ancora ben conservato e nella parte terminale sono presenti alcuni fornelli e gallerie minerarie. A poche centinaia di metri si trova la sorgente “Sa Mitza dePredi Giuanni Antoni” abbastanza conosciuta nella zona e attrezzata con tavoli e panche come punto di ristoro. CONSORZIO DEL PARCO GEOMINERARIO STORICO E AMBIENTALE DELLA SARDEGNA Via Monteverdi, 16 - 09016 Iglesias (CI) Tel. +39 0781 255066 - Fax. +39 0781 255065 www.parcogeominerario.eu - E-mail: [email protected] Ingresso Galleria minerale veniva utilizzata la forza di trazione animale. Uno dei pozzi posizionato a 722 metri sul livello del mare arrivava ad una profondità di 205 metri, attraversando quattro livelli di gallerie, vennero inoltre scavate anche altre gallerie di scolo per le acque. L’arricchimento del minerale avveniva nella laveria, utilizzando classificatori a mano e crivelli inglesi a scossa. Il minerale di piombo e la calamina erano trasportati al centro abitato di Domusnovas con l’ausilio di carri a buoi, attraversando la grotta di San Giovanni per poi essere portato fino a Cagliari. Successivamente, dopo la costruzione della strada ferrata, veniva trasferito fino alla stazione di Musei e da qui al porto di Cagliari per essere caricato e imbarcato sulle navi. Negli anni Sessanta l’attività mineraria di Reigraxius passò alla Società Monteponi-Montevecchio e venne inglobata nella concessione di Marganai fino alla chiusu- ra. Il giacimento di Reigraxius era costituito da alcune masse calaminari, da un filone quarzoso-calcitico mineralizzato a solfuri di piombo di direzione N-S incassato nel Membro del Calcare Ceroide del Cambriano inferiore e da un filone incassato tra il calcare ceroide e metargilliti della Formazione di Cabitza. La coltivazione delle varie mineralizzazioni veniva effettuata mediante cinque gallerie ed un pozzo. La galleria principale che coltivava il filone quarzitico-calcitico mineralizzato in profondità sboccava in prossimità della laveria. Il filone di contatto incassato tra il calcaree gli argilloscisti, contatto di chiara natura tettonica era costituito da masse di argilla metamorfosata contenente galena disseminata in noduli di diametro variabile e da altri minerali, tra i quali fluorite, calcite, barite e cerussite. Fotografie: Morena Bonaccorsi Cultura 11 numero 662 del 13 Febbraio 2014 “D’ALTRA PARTE”: LIBRO TESTIMONIANZA ALL’INTERNO DEL MONDO DELL’ASSISTENZA PSICHIATRICA Nuccio Guaita Un libro di oltre settanta capitoli, sia pure brevi ma impegnativi, per contenuto e partecipazione emotiva. Fondato su esperienze di decine di persone che, per dovere di ufficio o volontariato, interagiscono vivendo il complesso mondo dell’assistenza psichiatrica. Non può non avere comportato fatica, rischi e senso di responsabilità, in itinere, e per le valutazioni che può indurre. Si percepisce che dette esperienze sono tradotte, ci pare, con pienezza d’animo dalla giornalista Vera Coppa e dallo psichiatra Nino Laddomada, che curano la composizione e la pubblicazione del libro. Una raccolta di esperienze vive e sofferte, a più voci, nel Servizio Psichiatrico dell’Ospedale “Sirai” di Carbonia e nelle strutture collegate di Igiene Mentale e di sostegno medico sociale sul “territorio”, in cui operano i due curatori del libro, la prima per volontariato e il secondo come Primario dello stesso servizio ospedaliero. Il nucleo essenziale di queste esperienze è “la malattia”, la comprensione, in ottica non tradizionale, e la cura di essa. “Perchè esiste solo la malattia”..., la parola “matti” non ha senso”, come sottolinea, nella prefazione al testo, Vera Coppa, per evidente proprio convincimento e in relazione al pensiero e alla “rivoluzione” Basaglia. “D’altra parte”, è il titolo, quasi d’attacco. Può forse apparire provocatorio assumendolo nella frequente accezione avversativa. Titolo comunque che sembra anticipare la lettura introspettiva dell’esperienza fatta a contatto di vita con i ricoverati. IL CASO “DELIRIO” Sul futuro del paziente psichiatrico, è significativo il giudizio che nel libro appare a conclusione dell’esposizione della “ Storia vera, anzi verissima”, dice la curatrice, fatta da Maurizio Paulis, psichiatra del Centro di Salute Mentale di Iglesias : un caso di delirio da lui seguito, pubblicato nel marzo del 2004 sul Giornale Italiano di Psicopatologia. “Noi cerchiamo di costruire un’autonomia intorno al paziente psichiatrico, ma non è facile....i disturbi mentali crescono in modo esponenziale. La crisi sociale dà una percezione di labilità e le persone più fragili finiscono per cedere”. Pare un severo e corretto giudizio che investe ben oltre le competenze professionali. Richiama piuttosto tutte le competenze sociali, e soprattutto quelle istituzionali e politiche. Non possono, queste, sottrarsi alle responsabilità derivanti dall’aggravarsi del disagio sociale, di cui quello della salute mentale rappresenta un acuto segno di allarme. Non ci sono più dubbi, alla fine dell’esperienza: “ora sono dall’altra parte- dice Coppa- dalla parte dei salvati, o quasi”. Non pare dal contesto che il “quasi” possa avere valore diminutivo o dubitativo della convinta risoluzione. Può verosimilmente confermare la problematicità e la domanda di senso sul lavoro psichiatrico o essere piuttosto una porta aperta alla ricerca umana e scientifica, aliena da pregiudizi e posizioni, istituzionali e non, ormai superate. Il libro riferisce delle difficoltà che incontrano, talora con seri rischi, tutti i presenti nel Servizio , operatori e non: Malati, Psichiatri, Infermieri, Volontari, i Parenti dei malati. Tutti sono coinvolti in un’ attività molto preziosa, in una stretta rete di relazione fra i vari attori dell’ intervento di cura e riabilitazione. Questo, a volte, diventa assai lungo nel tempo, nella corale finalità risanatrice e liberatrice da una malattia che può scuotere gravemente l’integrità fisica e la personalità umana. L’ambiente, spesso di sofferen- za, dei pazienti e dei vari attori, favorisce il “ritorno”, necessitato, del malato all’Ospedale, e quello, libero e consapevole, di parenti e volontari, che prestano la loro opera a congiunti, amici e nuovi arrivati. Cosi, tutti, e insieme, sentono spontanea, o per impeto morale, la necessità di aiutarsi reciprocamente. E’ anche il “ritorno” della giornalista, dopo l’esperienza “intramurale” di un mese, come “cosa naturale, un richiamo”, per fare un “ lavoro bello”. Sembra a noi, possa essere opportunamente richiamata la rassicurazione (così il medico Luca, nel riferire la parabola) resa all’oste dal Samaritano, per portare a compimento il suo intervento terapeutico: “ Al mio ritorno, ti rifonderò ciò che spenderai in più”. Allo stesso modo, ci pare, i singoli attori e l’insieme del Servizio, col proprio “ritorno” al malato, mantengono una linea di continuità relazionale associativa, finalizzata al completo recupero in società dell’ “uomo spogliato e percosso” ( Luca, X,30) dalla malattia. Nino Laddomada conclude una sua maratona in una piovosa “giornata infame”. Gli viene incontro la figlia decenne: tagliano “insieme il traguardo tenendosi per mano”. “ La psichiatria è quasi la stessa cosa”, dice lo psichiatra. C ‘è molto, in quell’” insieme” ! Un libro dal quale si ricavano informazioni e linee pedagogiche per una corretta comprensione della malattia psichiatrica. Non è presente alcun atteggiamento cattedratico o moraleggiante. Sono esperienze vissute con grande senso di umanità, quelle della variegata équipe di curanti. Una squadra vincente. E’ posta bene in luce, nel libro, rispettata e valorizzata, la digni- tà umana, connaturale, sempre presente (non è infatti da riscoprire!) anche nella condizione di massima debolezza in cui l’uomo si può ritrovare. CARBONIA 3^ MOSTRA COLLETTIVA ARTE VISIVA FEMMINILE Il Comune di Carbonia informa che dal 1 marzo e sino al 8 marzo 2014 sarà allestita la 3ª edizione della Mostra Collettiva d’arte visiva femminile nei locali del Museo Paleoambienti Sulcitani E.A.Martel, nella Grande Miniera di Serbariu. La partecipazione alla mostra è aperta a tutte le donne che sono nate, abitano, lavorano o studiano a Carbonia. Sono ammesse tutte le forme e tecniche artistiche (grafica, pittura, incisione calcografica, scultura e installazione, arte fotografica, video arte e animazione, performance, new - arte virtuale, arte tessile e artigianato artistico), compatibilmente con gli spazi messi a disposizione dal Comune di Carbonia. Le domande di partecipazione dovranno pervenire - a pena di esclusione - all’Ufficio Protocollo del Comune di Carbonia, entro le ore 12,00 del 20 febbraio 2014. La Commissione selezionerà le opere d’arte pervenute, ai fini dell’allestimento della mostra. L’allestimento sarà realizzato a cura della stessa Commissione. Le opere ammesse dovranno essere consegnate improrogabilmente a pena di esclusione, nei giorni 25 e 26 febbraio 2014 dalle ore 10.00 alle ore 18.00 presso i locali del Museo PaleoAmbienti Sulcitani E.A.Martel. L’Avviso pubblico e la Scheda di partecipazione possono essere visualizzate e scaricate dal sito internet del Comune di Carbonia (www.comune.carbonia.ci.it), nella sezione Bandi e concorsi – Atri bandi. CARBONIA SFILATA DI CARNEVALE 2014 Fervono i preparativi per la nuova edizione del Carnevale di Carbonia. L’appuntamento con la tradizionale sfilata dei carri allegorici nelle vie della Città si terrà domenica 2 marzo 2014, con inizio, come di consueto, nel pomeriggio. L’iniziativa, che negli ultimi anni ha riscontrato un crescente successo di partecipanti e di pubblico, è aperta anche ai gruppi in maschera provenienti dalle altre città, bande musicali, formazioni folk locali e a tutti coloro che vorranno partecipare. La sfilata di Carnevale di Carbonia, attesa da migliaia di cittadini, si è ormai affermata come evento di grande importanza a livello provinciale. Per questa ragione l’Amministrazione comunale (nonostante i tagli ai trasferimenti ai Comuni, adottati dal Governo nazionale e regionale) ha deciso comunque di garantire l’iniziativa, pur con una ulteriore necessaria riduzione del budget rispetto alle precedenti edizioni. La manifestazione è il risultato del lavoro congiunto dell’Assessorato al Turismo, dell’Assessorato allo Spettacolo, della Pro Loco e del CICC (Centro Italiano della Cultura del Carbone). Tutti coloro che volessero partecipare sono invitati a presentare la domanda per le iscrizioni. Per infor- mazioni, per il ritiro e la consegna dei moduli di iscrizione, gli interessati possono recarsi presso: - l’Ufficio Cultura Sport Turismo e Spettacolo, Torre Civica 3° e 5° piano, in piazza Roma, dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle 12.00 e il martedì e il giovedì anche nel pomeriggio dalle ore 16.00 alle 18.00. Telefono: 0781.694416-409. Fax 0781.694417. Email: ade- [email protected]; [email protected] t; [email protected] - la Pro Loco, in via Marconi 12, Email: [email protected] - il CICC, Grande Miniera di Serbariu (presso la Lampisteria del Museo del CArbone), dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 17.30. Telefono: 0781.62727. Email: [email protected] SULCIS - IGLESIENTE: TURNI DEL 15 & 16 Febbraio 2014 A cura di Franco Airi. FARMACIE: IGLESIAS: SOLLAI, via Azuni, tel. 0781.24214 CARBONIA: URGU, via Gramsci, tel. 0781.62591 CARLOFORTE: PICCALUGA, via XX Settembre, tel. 0781.854011 SANT’ANTIOCO: RUBISSE, piazza Umberto, tel. 0781.83031 DOMUSNOVAS: DELL'APA, piazza Leccis, tel. 0781.70744 PARINGIANU: LOI, via Sardegna, tel. 0781.502221 SANT’ANNAARRESI: ASPRONI, via Italia, tel. 0781.966049 BENZINAI: IGLESIAS: SOLO SERVIZIO 24ORE CARBONIA: LECLERC, via del Minatore AGIP-COSSU, via Lubiana Q8-MAGGI, Cortoghiana VILLAMASSARGIA: Q8-MURGIA, via Stazione GONNESA: Q8-MAMELI, corso Matteotti SANT’ANTIOCO: AGIP-PINNA, via Nazionale CARLOFORTE: AGIP-REPETTO, via Porticciolo Pescherecci SAN GIOVANNI SUERGIU: AGIP-MASSENTI, statale 126 SANTADI: TAMOIL-MELE, strada provinciale n°1 PORTOSCUSO: TAMOIL-PORTAS, via Dante GIBA: Q8-IBBA, via Principe di Piemonte.
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