Anno LXX - n. 09 - Ottobre 2014 - Direzione, Redazione e Amministrazione - Via A. Mario 19 - 45100 Rovigo - Tel. 0425.2018 - Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n. 46) art. 1 comma 1 - DCB Rovigo - Pagamento assolto tramite vesamento della quota associativa mensile dell’associazione polesana coldiretti rovigo n.09/14 ottobre LE NOVITÀ PAC 2014-2020 RINGRAZIAMENTO PROVINCIALE BADIA 16 NOVEMBRE HUSQVARNA 135 40,9 cm3, 1,5 kW, 35-40 cm, 4,4 kg. Potente motore X-Torq ® per una riduzione delle emissioni di scarico fino al 75% e del carburante fino al 20%, primer ed interruttore di stop a ritorno automatico per facilissimi avviamenti, sistema Air Injection™ per una migliore pulizia del filtro ed efficaci ammortizzatori LowVib ® per un maggiore confort. LEGGENDARIA, ANCHE NEL PREZZO Quale migliore occasione del nostro 325° anniversario per proporti la motosega Husqvarna 135 ad un prezzo eccezionale? 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Mario 19 - 45100 Rovigo - Tel. 0425.2018 - Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n. 46) art. 1 comma 1 - DCB Rovigo - Pagamento assolto tramite vesamento della quota associativa ottobre Speciale Politica agricola comunitaria 2014-2020................................ pag. 4 LE NOVITÀ PAC 2014-2020 piano speciale RINGRAZIAMENTO PROVINCIALE BADIA 16 NOVEMBRE in copertina... Collezione di zucche Politica agricola comunitaria 2014-2020................................ pag. 6 territorio polesine Viaggio nelle zone, Lendinara........................................................... pag. 16 © Coldiretti Rovigo ringraziamento 2014 Proprietario Editore Giornata del Ringraziamento, tra passato e presente.................................. pag. 18 Direzione, Redazione e Amministrazione Via Alberto Mario 19 - 45100 Rovigo - Tel. 0425.2018 - Fax 0425.423538 [email protected] - [email protected] Ass. Polesana Coltivatori Diretti Rapp. legale - Mauro Giuriolo - Via Alberto Mario 19 - 45100 Rovigo Direttore Silvio Parizzi Direttore Responsabile Beatrice Tessarin [email protected] Progetto Grafico e Impaginazione terranostra Paesi in fiaba, gran finale al Fondo Madonnina..................................... pag. 20 donne impresa Freskiz Comunicate Donne Impresa compie 60 anni................................................ pag. 21 Stampa report regionale Via Prete Marco Fortini 20 - 45025 Fratta Polesine (RO) www.freskiz.com Stampe Violato Viale dell'Industria, VI Strada 13 - 35023 Bagnoli di Sopra (PD) www.stampeviolato.com Responsabilità La riproduzione delle fotografie, illustrazioni e articoli pubblicati dalla rivista è riservata e non può avvenire senza espressa autorizzazione di Coldiretti Rovigo. I manoscritti, le fotografie e le illustrazioni inviati alla redazione non saranno restituiti, anche se non unici. Coldiretti Rovigo non si assume responsabilità per i casi di eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati o di errori in cui fosse incorsa nella loro riproduzione sulla rivista. Periodicità Mensile - Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n. 46) art. 1 comma 1 - DCB Rovigo Registrazione Tribunale di Rovigo - n. 7 - 28 Maggio 1948 Iscrizione al Registro Nazionale della Stampa n. 6117 - 17 Dicembre 1997 Iscrizione al ROC - Registro Operatori di Comunicazione n. 5139 - 30 Novembre 2001 Tiratura 5500 copie su carta Revive Pure Natural Matt certificata Ecolabel (100% Riciclata) Costo Abbonamento annuo Euro 5,50, assolto con quota associativa annuale. Ortofrutta, Coldiretti Veneto al tavolo con la Gdo...................................... pag. 24 pensionati Pensionati, in 300 invadono Albarella............................ pag. 25 fare impresa/fiscale Modello di versamento F24 telematico................................................. pag. 26 news&news................................... pag. 28 agromeccanica Sicurezza delle macchine agricole............................... pag. 30 vetrina dei soci........................ pag. 32 editoriale Speciale Politica agricola comunitaria 2014-2020 Al via la consulenza personalizzata alle aziende > Silvio Parizzi, direttore Coldiretti Rovigo Silvio Parizzi Con questo numero di Terra Polesana, portiamo all’attenzione dei soci i requisiti fondamentali che sono alla base della richiesta degli aiuti comunitari della nuova programmazione Pac 2014-2020. Alcuni aspetti applicativi non sono ancora stati decisi e pubblicheremo, pertanto, un aggiornamento nei prossimi numeri. A tal proposito, si sono appena conclusi gli incontri territoriali di informazione, cui hanno partecipato più di 1500 persone. Ora l'associazione lascia tutto il tempo per la consulenza personalizzata delle nostre aziende che vogliano approfondire la normativa della riforma. Le informazioni che troverete in seguito, sono aggiornate al 1° settembre 2014. Il ministero delle politiche agricole ha comunicato che il documento nazionale contenente le scelte per la prima applicazione della riforma Pac, è stato approvato dal consiglio dei ministri. È in lavorazione un decreto ministeriale di recepimento che sarà pubblicato poi in Gazzetta ufficiale, per avviare l'emanazione degli atti amministrativi conseguenti da parte di Agea e Avepa. 4 Il primo pilastro degli aiuti comunitari comprende le misure di sostegno al mercato e i pagamenti diretti, che oggi rappresentano la principale fonte di finanziamento in agricoltura. I pagamenti diretti, conosciuti come “aiuti Pac”, sono stati disaccoppiati a partire dalla riforma Fischler del 2003, ossia sono stati disgiunti sia dal tipo di produzione che dal quantitativo prodotto. Il sostegno oggi è diretto non ai prodotti, ma ai produttori. Nel tempo i pagamenti diretti sono stati anche progressivamente orientati per incentivare comportamenti sostenibili in agricoltura, concorrendo al rispetto dell’ambiente attraverso un meccanismo che vincola l’ammontare delle risorse finanziarie destinate agli stessi, alla produzione di beni pubblici in agricoltura. L'accordo politico della nuova Pac si è chiuso dopo un dibattito di due anni, il 26 giugno 2013. Nel dicembre 2013 sono stati approvati i regolamenti, che rappresentano il corpo normativo della nuova Pac. La riforma è il frutto del cosiddetto «trilogo», il dialogo a tre, tra Commissione, Parlamento e Consiglio europei. LA TUA SOLUZIONE CHIAVI IN MANO La nostra affidabilità ed efficienza ci hanno consentito in questi anni di essere apprezzati a livello internazionale. Le nostre strutture sono costruite con i migliori materiali, ed offrono un ambiente di vita salutare ed ideale agli animali. Le nostre attrezzature ed i nostri impianti garantiscono un alto livello di produttività e durata nel tempo. I nostri 50 anni di storia. La nostra qualità è nei dettagli - Dal 1963. SPEROTTO S.p.A. - PREFABBRICATI, IMPIANTI E ATTREZZATURE PER L’AVICOLTURA Via Luigi Galvani, 6 - 36066 Sandrigo (VI) Italy Tel +39 0444 461700 - Fax +39 0444 461710 [email protected] - www.sperotto-spa.com s.r.l. A L DE U O RA s.r.l. 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L’Italia può contare su un plafond di spesa complessivo di circa 27 miliardi di euro, da utilizzare nelle domande Pac dal 2014 al 2020. 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 TOTALE 3.953 3.902 3.850 3.799 3.751 3.704 3.704 27.000 Il pagamento unico in vigore finisce con la domanda Pac (annata agraria 2013/14) era fondato sui titoli storici, che si annullano il 31/12/2014 e verranno sostituiti dai nuovi pagamenti diretti con la domanda del 15/05/2015 e resteranno in vigore fino al 2020. I nuovi pagamenti saranno articolati in 5 componenti come di seguito schematizzati. TIPOLOGIA % DEL MASSIMALE NAZIONALE Pagamenti obbligatori per gli Stati membri 58 % Pagamento di base Pagamento ecologico 30% (greening) Pagamento giovani 1% agricoltori Pagamenti facoltativi per gli Stati membri Pagamento accoppiato 11% Pagamento piccoli agricoltori Alternativo max. 10% AGRICOLTORE ATTIVO La nuova Pac spetta agli "agricoltori attivi", una rivoluzione nelle norme su cui si è basata la discussione della riforma. Viene inserita una nuova definizione che individua il beneficiario quale "agricoltore attivo"; tale requisito viene soddisfatto con almeno una di queste situazioni: 6 - ditte che percepiscono aiuti diretti per un ammontare non superiore ai 1.250 euro per le zone di pianura; elevato ai 5000 euro nelle zone montane e/o svantaggiate; - ditte iscritte presso l’Inps come coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale; - ditte in possesso di Partita Iva agricola dal 2015 per tutto il territorio, e dal 2016 oltre alla Partita Iva per tutti è necessaria la dichiarazione annuale Iva per le zone di pianura. Quindi, se il premio percepito supera l’importo di 1250 euro, limite nella zona di pianura, si dovrà valutare la convenienza della tenuta della contabilità agricola per poter raggiungere il requisito fondamentale per accedere ai benefici della nuova programmazione. La nuova Pac spetta a tutti gli agricoltori che erano in attività nel 2013 e che hanno presentato domanda Pac, oppure qualora possano giustificare la loro presenza in attività, facendo rientrare in questo modo anche quelle posizioni che non hanno mai fissato negli anni i titoli, come i produttori di ortofrutta, patate da consumo, patate da seme, piante ornamentali e vigneti. Nel caso in cui l’azienda sia stata trasferita ad altro agricoltore per successione effettiva od anticipata, cambio della forma giuridica, fusione e scissione, l’agricoltore subentrante soddisferà comunque il requisito di presenza in attività 2013, assumendolo dal produttore che gestiva in precedenza. Gli agricoltori attivi, entro il 15/05/2015 a requisiti sopra indicati, in possesso di terreni ammissibili, avranno la possibilità di presentare la domanda della nuova Pac, dando origine all’assegnazione di nuovi titoli validi per la durata della riforma fino al 2020. Sarà importante presentare la domanda entro tale data, in quanto, negli anni futuri si potrà accedere a nuovi titoli Pac soltanto con richiesta alla riserva nazionale e soltanto per nuove posizioni, nate successivamente al 15/05/2015. PRECISAZIONI 1. Essere agricoltore attivo 2. Presentare una domanda di assegnazione di titoli 3. Aver presentato una domanda di aiuto per il 2013 Definita dallo Stato Italia La domanda di assegnazione di titoli va presentata entro il 15 maggio 2015. Avere diritto a percepire pagamenti in relazione ad una domanda di aiuto per pagamenti diretti per il 2013. Non è sufficiente una domanda nell'ambito del PSR. Deroghe agricoltore Precisazioni che non possiede il requisito 2013 Agricoltori che, al 15 1. ortofrutticoli, patate da consumo, maggio 2013, producevano ortofrutticoli, patate da seme, piante ornamentali patate da consumo, patate da seme, piante ornamentali su una superficie minima. 2. vigneti Agricoltori che, al 15 maggio 2013, coltivavano vigneti. 3. riserva nazionale Agricoltori a cui vengono assegnati titoli dalla riserva nazionale nel 2014. 4. prove verificabili Agricoltori: - che non hanno mai avuto titoli in proprietà o in affitto; e - che forniscono prove verificabili che, al 15 maggio 2013, esercitavano attività di produzione e allevamento. LA “LISTA NERA” L’accordo sulla Pac si è chiuso con la definizione di una lista nera (black list) e con una forte delega agli Stati membri. Il reg 1307/2009 esclude dai pagamenti diretti gli agricoltori che appartengono ad un lista nera (black list): aeroporti, ferrovie, impianti idrici, servizi immobiliari, terreni sportivi e aree ricreative permanenti.Gli Stati membri possono ampliare questa “lista nera”. Le scelte nazionali hanno ampliato la black list, includendo i seguenti soggetti (che quindi sono agricoltori non attivi): - persone fisiche e giuridiche che svolgono direttamente attività di intermediazione bancaria e/o finanziaria e/o commerciale; - società, cooperative e mutue assicurazioni che svolgono direttamente attività di assicurazione e/o di riassicurazione; -le pubbliche amministrazioni, fatta eccezione per gli enti che effettuano attività formative e/o sperimentazione in campo agricolo. Una società agricola controllata da una banca o da una compagnia di assicurazione non rientra nella black list, quindi non è esclusa. Un soggetto che rientra nella black list è considerato "agricoltore attivo" se dimostra che i proventi totali da attività agricole sono almeno il 30 per cento dei proventi totali. PAGAMENTI DIRETTI La nuova Pac sarà composta da più premi che verranno sommati tra di loro ed erogati sulla base di requisiti specifici di ogni agricoltore attivo: - il pagamento di base; - il pagamento greening (rinverdimento); - il pagamento accoppiato; - il pagamento per giovani agricoltori. In alternativa, un pagamento che li sostituisce tutti, chiamato "premio per i piccoli imprenditori", e che avrà regole diverse. IL PAGAMENTO DI BASE Il pagamento di base è l'evoluzione dei titoli storici precedenti, maturati con la fissazione del 2005 e successive. Quei titoli verranno tutti ritirati il 31/12/2014 e con la nuova domanda Pac entro il 15/05/2015, prenderanno vita i nuovi titoli, chiamati appunto, pagamenti di base. Il numero dei titoli assegnati dipenderà dal numero degli ettari che si avranno in conduzione al 15/05/2015, per tutta la superficie coltivata saranno attribuiti titoli trasferibili ad ettari ammissibili, intendendo come superficie ammissibile ogni tipologia di utilizzo: seminativi, colture permanenti legnose, prati e pascoli permanenti. Il valore del pagamento di base sarà proporzionale al pagamento netto realizzato nell'annualità 2014, e l'importo della prima annualità di riforma sarà ricalcolato ogni anno in base al budget nazionale. Uno degli intenti della riforma è di assegnare nuovi aiuti a tutti i terreni coltivati, indipendentemente dalla coltura praticata, diversamente dalla riforma precedente, in cui l’aiuto era riservato ad alcuni settori (cerealicolo, bieticolo, risicolo, ortofrutticolo per trasformazione ecc.). Gli aiuti della Pac saranno redistribuiti con il metodo della regionalizzazione. Per l'Italia è stato scelto un valore come "regione unica Italia", ossia gli aiuti per ettaro saranno uniformi a livello nazionale. In questo modo si avrà per ogni ettaro di superficie, un aiuto uguale per tutti, che raggiungerà l'allineamento in maniera parziale nel 2019. Il sistema graduale permetterà che la variazione non si ripercuota sul valore dei diritti in modo immediato dal primo anno. In sostanza si inizierà con un aiuto storico per ettaro differenziato, per arrivare all'annualità 2019 con 7 piano speciale REQUISITI piano speciale un calo graduale non superare il 30 per cento del valore iniziale 2015, per chi parte con un aiuto superiore alla media nazionale; mentre chi parte da un valore inferiore alla media nazionale, avrà un aumento graduale fino al 60 per cento della media stessa, ipotizzando come media nazionale il valore di circa 300 euro ettaro. È la cosiddetta “convergenza a metodo irlandese” (vedi infografica in basso). IL PAGAMENTO GREENING Il pagamento per l'agricoltura verde, detto greening, è la vera novità della riforma Pac, e rientra nel cosiddetto processo di inverdimento di sostegno all'agricoltura. È una nuova forma di aiuto che porterà alcuni cambiamenti nel comportamento di tante aziende agricole. Il greening era stato a suo tempo annunciato dalla Commissione europea. La proposta di regolamento del 12/10/2011 lo definiva “pagamento per le pratiche agricole benefiche per il clima e l’ambiente”. Questo aiuto si pone come una remunerazione per la produzione di beni pubblici, in linea con gli obiettivi della Strategia Europa 2020 per la crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva. Si tratta di un pagamento ecologico che va aggiunto al pagamento di base, solo rispettando alcuni requisiti che, rispetto alla stesura della riforma iniziale, sono stati molto semplificati e di più semplice attuazione. I vincoli da rispettare sono: - diversificazione colturale; - mantenimento dei prati permanenti; - aree a valenza ambientale Efa. 1) Diversificazione delle colture La diversificazione delle colture è un concetto diverso dalla rotazione agraria. Con diversificazione si intende, infatti, la presenza contemporanea di più colture nella stessa azienda, non rotazione o avvicendamento. In pratica, l'agricoltore che abbia in conduzione più di 10 ettari di superficie e, comunque, fino a 30 ettari di seminativo (sono escluse dal calcolo le superfici investite a frutteto e le aree arboree), deve dimostrare la presenza annualmente di almeno due colture in azienda, senza dover dimostrare l’avvicendamento delle colture nelle parcelle agricole. Se la superficie a seminativo supera i 30 ettari, l'agricoltore dovrà inserire una terza coltura. Le coltivazioni dovranno essere proporzionate tra loro in base alla superficie di seminativo (max 75 % per la coltura principale). Le diverse colture possono essere posizionate anche in corpi aziendali distinti e lontani tra di loro, purché gestiti dalla stessa ragione sociale (stessa ditta). SUPERFICIE AZIENDALE A SEMINATIVO COLTURE DIMENSIONE MINIMA fino a 10 ettari esenzione - min. 2 nessuna delle colture deve coprire più del 75% della superficie a seminativo min. 3 la coltura principale copre al massimo il 75% della superficie a seminativo; le due colture principali al massimo il 95%. da 10 a 30 ettari Caso di un agricoltore che nel 2014 possiede un titolo dal valore unitario più elevato del valore medio Euro Perdita max - 30% valore unitario iniziale Valore medio 300 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Caso di un agricoltore che nel 2014 non possiede titoli Euro 60% del valore medio naz./reg. Valore medio 300 2014 2015 2016 2017 8 2018 2019 2020 maggiore di 30 ettari 2) Prati e pascoli permanenti Questo secondo vincolo del pagamento greening sarà applicato ad aree sensibili designate dai singoli stati membri della Ue. Sono terreni utilizzati per la coltivazione di erba o di altre piante erbacee da foraggio, spontanee o seminate, non compresi nell'avvicendamento delle colture dell'azienda da almeno 5 anni, considerando anche specie adatte per il pascolo purché l'erba e le altre piante erbacee da foraggio restino predominanti. Lo stato membro dovrà assicurare alla UE il mantenimento della superficie totale a livello nazionale. 3) Aree Efa Il terzo vincolo del greening è legato alla creazione di aree Efa Ecological focus area (Punto di particolare attenzione ecologica), che sono una sorta del vecchio set-aside rivisitato ed alleggerito, sia come impegno di superficie, sia come interventi abbinabili. COS’È LA “COLTURA DIVERSA”? Per coltura diversa si intende un seminativo che appartiene ad un genere della classificazione botanica diverso, oppure se sono produzioni orticole a diversa specie. Ad esempio: • Grano duro (Triticum durum) e grano tenero (Triticum aestivum), non sono colture diverse perché appartengono allo stesso genere Triticum; • Grano (genere: Triticum) e orzo (genere: Hordeum) sono colture diverse perché di diverso genere botanico. Sono però considerate colture diverse: -colture appartenenti a specie diverse fra brassicacee, solanacee, cucurbitacee; - i terreni a riposo o dedicati ad altre piante erbacee da foraggio; - le colture invernali e primaverili, anche se dello stesso genere. Sono previste tre deroghe che esentano l’azienda dall’applicazione della diversificazione: - se l'azienda è in possesso di superfici interamente utilizzate per la produzione di erba (prati avvicendati, erba medica), oppure interamente utilizzate a colture sommerse per una parte significativa dell'anno (riso); - se l'azienda è in possesso di superfici interamente lasciate a riposo; - se l'azienda è in possesso di superfici investite per più del 75 per cento a foraggio, a prato o a colture sommerse, a condizione che le supefici non coperte da questi usi non superino i 30 mila ettari. - superfici oggetto di imboschimento con i Psr (senza garantirsi una doppia contribuzione); -superfici con colture azotofissatrici, comprendendo anche soia e medica (attribuendo un fattore di ponderazione di calcolo diverso dagli altri interventi). Prima di pensare a lasciare terreni a riposo o ai vincoli del set-aside, occorre valutare la presenza in azienda di elementi che possano soddisfare il requisito Efa ed in proiezione, valutare la creazione di condizioni per soddisfare il vincolo anche negli anni futuri. Per meglio comprendere come applicare questo requisito, occorre attendere la definizione dei regolamenti applicativi. Al greening esistono delle eccezioni. Sono escluse dall’obbligo: - le aziende in possesso di superfici investite per più del 75 per cento a foraggio, a prato ed a colture sommerse per una parte significativa dell'anno (riso) a condizione che i seminativi non coperti da questi usi non superino i 30 ettari; - le aziende in possesso di superfici interamente utilizzate per la produzione di erba (prati avvicendati, erba medica) oppure interamente utilizzate a colture sommerse per una parte significativa dell’anno. Per i primi anni di riforma la percentuale da destinare a EFA rimarrà del 5 per cento, mentre dal'annualità 2018, potrebbe essere aumentata al 7 per cento. Se viene accertato il mancato rispetto del greening, il pagamento è revocato in toto o in parte. La riduzione del pagamento è graduale in funzione della gravità della violazione accertata, della portata, della durata e dell'eventuale ripetizione dell'inadempienza, mentre non si applicherà il regime sanzionatorio per i primi due anni; poi, dal 2017, alle violazioni si applicheranno anche delle sanzioni. Sarà possibile soddisfare gli obblighi del greening anche con "pratiche equivalenti", cioè con pratiche analoghe a quelle previste, ma più strette, facendo raggiungere all'azienda livelli ambientali superiori a quelli previsti. Ma per questo, meglio attendere i decreti applicativi nazionali. IL PAGAMENTO PER I GIOVANI AGRICOLTORI Questa è una scelta effettuata per stimolare e promuovere il ricambio generazionale, riconoscendo un aiuto aggiuntivo ad ettaro richiesto in domanda per l’agricoltore che corrisponda ai requisiti di “giovane agricoltore”. L’Italia ha deciso di destinare a questo intervento un plafond nazionale dell’un per cento del massimale. Questa somma dovrà consentire di riconoscere alle aziende “giovani”, un’integrazione pari ad un massimo del 25 per cento dei valori dei titoli detenuti dall’agricoltore, per un periodo massimo di cinque anni. I requisiti di accesso al premio di giovane agricoltore sono: 9 piano speciale Sono obbligate al rispetto di questo obbligo le aziende con superficie a seminativo oltre 15 ettari, escludendo dal calcolo le superfici investite a colture permanenti (prati e pascoli permanenti, frutteti, vigneti, oliveti). Queste aziende dovranno destinare almeno il 5 % della loro superficie seminativa per scopi ecologici. Ad esempio le aree Efa Ecological focus area si possono identificare in: - terreni lasciati a riposo; -terrazzamenti; - elementi caratteristici del paesaggio (siepi, fasce alberate, alberi isolati, in filari o a gruppi, bordi dei campi, stagni, fossati, maceri, muretti in pietra tradizionali); -fasce tampone, comprese quelle occupate da prati permanenti; - fasce di ettari lungo le zone periferiche delle foreste; - superfici con bosco ceduto a rotazione rapida; piano speciale - giovani che si insediano per la prima volta in qualità di capo azienda o che si sono insediati negli ultimi 5 anni; - età compresa tra 18 ed i 40 anni; - adeguate competenze professionali. Il pagamento per i giovani agricoltori sarà riconosciuto fino al massimo di 90 ettari su ogni azienda. IL PAGAMENTO ACCOPPIATO Secondo il regolamento comunitario, gli aiuti accoppiati devono essere concessi esclusivamente a quei settori che rivestono particolare importanza per lo stato membro, per ragioni economiche, sociali o ambientali e che si trovano in difficoltà. Un'ulteriore considerazione è stata fatta anche inserendo i settori particolarmente penalizzati dal processo di convergenza. Il plafond nazionale destinato a questo intervento è stato limitato all'11 per cento (anziché al 15), pari a 426,8 milioni di euro, favorendo così un dirottamento di fondi verso il pagamento di base, che è destinato a tutti i beneficiari. Non è comunque stato facile creare un pacchetto di aiuti accoppiati in grado di soddisfare equilibrio tra le esigenze politiche, territoriali e settoriali a livello nazionale, vista l’adozione della “regione unica Italia”. Gli aiuti accoppiati sono divisi in tre macro settori chiamati “piani”. I Piani di pagamenti accoppiati alle produzioni sono ripartiti secondo la tabella sotto riportata. Piano zootecnico nazionale Piano seminativi Piano colture permanenti 210,5 milioni di euro, pari al 49,3% del plafond nazionale 146,3 milioni di euro, pari al 34,3% del plafond nazionale 70 milioni di euro, pari al 16,4% del plafond nazionale 10 Bovini da latte Il premio è concesso alle vacche da latte che hanno partorito nel corso dell’anno in considerazione, si tratta di un aiuto alternativo a quanto previsto dalla vecchia programmazione visto che dal 01/04/2015 viene eliminato il regime delle Quote latte. Gli allevatori dovranno provvedere alla registrazione del vitello nato entro i termini previsti dalla regolamentazione comunitaria e nazionale. Lìimporto unitario di base stimato è di 56 euro a capo. A questo premio si aggiunge una misura aggiuntiva per la zootecnia da latte in “zone di montagna” di un importo stimato di 10 euro a capo. Pertanto una vacca da latte in "zona di montagna" percepirà circa 66 euro/capo. Vacche nutrici Il premio è concesso alle vacche nutrici iscritte ai Libri genealogici e ai Registri anagrafici, che hanno partorito vitelli, i quali siano stati registrati entro i termini previsti dalla regolamentazione nazionale e comunitaria. L'importo di base stimato è di 202 euro a capo. Bovini macellati Il premio è concesso ai bovini di età compresa tra i 12 ed i 24 mesi al momento della macellazione, allevati presso le aziende dei richiedenti per un periodo non inferiore a 6 mesi prima della macellazione stessa. L'importo di base stimato è di 46 euro a capo, a cui verrà aggiunta una parte di aiuti per le macellazioni nell'ambito di sistemi di qualità certificati. Ovini Il premio è assegnato al singolo capo (agnello da riproduzione dell'anno in corso). I capi devono essere correttamente identificati in anagrafe zootecnica ed aderire ai Piani regionali di selezione. 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Titoli di sostegno al reddito presenti Euro 160.000 Euro 42.000 a Ettaro Ceregnano a 3 km Ferrara Copparo a 5 km Ampia superficie agricola per totali 120 Ettari tutta a seminativo Borsea a 2 km Euro 35.000 a Ettaro Euro 540.000 + 250.000 Appezzamento agricolo di c.a. 13 Ettari con ampio fronte strada e scolo consorziale in aderenza. Medio impasto, titoli Euro 580.000 di sostegno. Intera azienda agricola per totali 115 Ettari a coltivazioni miste, terreno con ottima resa agronomica. Introvabile. Euro 6.500.000 Bosaro a 2 km Con ampio fronte strada, fondo agricolo per totali 18 Ettari senza fabbricati, con ottima irrigabilità, terreno di medio impasto. Possibilità di ulteriori 23 Ettari in aderenza. Titoli PAC su tutta la superficie. Euro 800.000 + Euro 1.100.000 Appezzamento di terreno agricolo di c.a. 11 Ettari con eventuali 6 Ettari nelle vicinanze. Ottima resa agronomica, scolo consorziale in confine. Euro 480.000 + 260.000 Villadose a 3 km Fondo agricolo di 10 Ettari di forma regolare con ulteriori 7 Ettari nelle vicinanze. Fabbricati collabenti all’interno della proprietà. Titoli. Rovigo a 3 km Euro 420.000 + Euro 300.000 Ampia superficie agricola per totali 45 Ettari tutto a seminativo con fabbricati. scolo consorziale in aderenza. Terreno di medio impasto. Titoli PAC. Euro 2.400.000 Adria a 4 km Corpo unico di terreno agricolo di c.a. 16 Ettari, tutto a seminativo, con accesso indipendente, servito da scolo. Ottima redditività. Titoli Euro 715.000 PAC sul totale Appezzamento agricolo di di c.a. 20 Ettari, servito da scoli. Tutto a seminativo. Titoli PAC sul totale. Tipo medio Euro 950.000 impasto. Rovigo a 5 km Terreno agricolo per totali 14 Ettari con scolo consorziale in confine. Ulteriori 6 Ettari a due km. Medio impasto. Titoli PAC. Polesella a 4 km Euro 43.000 a Ettaro Lendinara a 4 km Fondo agricolo di ampia metratura per totali 200 Ettari, ottimamente serviti da corpi idrici. Terreno a coltivazioni miste con Euro 35.000 a Ettaro titoli. ed irrigua. Terreno di medio impasto. Titoli PAC e fasce tampone. Fondo agricolo di di c.a. 10 Ettari, diviso in due corpi, servito da scolo. Eventuali altri 10 Ettari in aderenza. Titoli PAC. Castelguglielmo a 3 km Costa di Rovigo a 3 km San Bellino a 3 km Bosaro a 2 km Fondo agricolo di 10 Ettari di forma regolare con ulteriori 10 Ettari nelle vicinanze. Titoli Euro 450.000 PAC. Appezzamento di terreno agricolo di c.a. 27 Ettari di forma regolare, servito da scolo. Fabbricati in proprietà. Titoli PAC. Euro 1.300.000 Vic.ze Autostrada, fondo agricolo di c.a. 14 Ettari di forma regolare, terreno di medio impasto, irriguo con ampio fronte strada. Titoli di sostegno presenti. Euro 640.000 N.ro tre appezzamenti di terreno di 6,6 - 5,2 e 2,4 Ettari, per totali 14,2, acquistabili in toto o separatamente. Scolo in confine, titoli presenti. Totale Euro 580.000 Totale Euro 1.830.000 Euro 400.000 + 310.000 Appezzamento di terreno agricolo di c.a. 17,5 Ettari con ampio fronte strada e scolo in confine. Terreno di medio impasto con ottima resa. Titoli. Euro 850.000 Canaro a 4 km Fratta Polesine a 3 km Due fondi agricoli adiacenti di 6 + 7 Ettari, fronte strada, coltivazioni miste. Capannone di 100mq nuovo . Euro 300.000 + 250.000 A poca distanza l’uno dall’altro due appezzamenti di terreno agricolo di 10 + 7 Ettari, acquistabili separatamente. Titoli. Appezzamento di terreno agricolo di c.a. 17,5 Ettari, con ampio fronte strada, irrigabile, terreno di medio impasto. Titoli di sostegno al reddito. Euro 760.000 Trecenta a 4 km Due appezzamenti adiacenti per totali 40 Ettari. Ottimamente serviti da scoline e doppio accesso carraio. Consistenza medio impasto. Euro 1.070.000 + 820.000 Arquà Polesine a 4 km Parte fronte strada, fondo agricolo per totali 18 Ettari senza fabbricati, con scolo in confine, terreno di medio impasto. Possibilità di ulteriori 20 Ettari nelle vicinaze . Titoli PAC su tutta la superficie. Euro 50.000 a Ettaro Euro 660.000 + 150.000 Due appezzamenti di terreno agricolo adiacenti 22 Ettari e 5.5 Ettari con parte fronte strada, ottimamente serviti da scoline. Resa eccellente. Titoli PAC. Euro 1.000.000 + 240.000 Guarda Veneta a 2 km Ceregnano a 3 km Terreno agricolo di c.a. 15 Ettari tutto a seminativo con eventuali 4 Ettari a breve distanza. Medio Impasto. Ceregnano/Lama Pol. a 2 km Canda a 4 km Due appezzamenti di terreno agricolo 17 + 23 Ettari, irrigui. Impasto di tipo medio. Titoli PAC. Vendibili separatamente Fratta Polesine a 2 km Villadose a 2 km Appezzamento di terreno agricolo di c.a. 10 Ettari servito da scolo, terreno di medio impasto. Titoli PAC. 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Proteaginose e frumento duro (centro italia) Solo per le regioni Toscana, Umbria, Marche e Lazio. 12 Il premio è concesso alle aziende agricole che destinano una percentuale della propria superficie a seminativi per girasole, colza, leguminose da granella (lenticchie, cece, veccia), erbai di sole leguminose e frumento duro. L’importo stimato è di 80 euro ettaro per le proteaginose e di 60 euro ettaro per il frumento duro. Colture proteiche e frumento duro (sud Italia) Solo per le regioni Abruzzo, Molise, Puglia, Calabria, Campania, Basilicata, Sicilia e Sardegna. Colture ammissibili: proteiche da granella (pisello proteico, fave, favino, lupino dolce), erbai di sole leguminose, frumento duro. L’importo dovrebbe essere definito in 90 euro per ettaro. Riso Il premio è concesso alle superfici coltivate a riso. L'importo stimato è di euro 120 per ettaro. Barbabietola da zucchero Il premio è concesso alle superfici coltivate a barbabietola da zucchero. L'importo unitario stimato è di 325 euro per ettaro. 13 piano speciale Pomodoro da industria Il premio è concesso alle superfici coltivate a pomodoro da industria. L'importo unitario stimato è di 160 euro per ettaro. Olivo L’olivicoltura acquisisce un sostegno di 70 milioni di euro, distribuiti in tre misure: - premio base: 78 euro/ha; - premio aggiuntivo: 70 euro/ha; - premio aggiuntivo per l'olivicoltura con rilevante importanza economica, territoriale e di qualità: importo stimato 130 euro/ha. IL PAGAMENTO PER I PICCOLI AGRICOLTORI È stata prevista per gli stati membri la facoltà di adottare un quadro semplificato per le piccole aziende, che riceveranno un contributo compreso fra 500 e 1250 euro, eliminando lungaggini burocratiche e semplificando le procedure sia per gli agricoltori che per le amministrazioni. Potranno aderire volontariamente a questo regime le imprese con aiuti entro i 1.250 euro. Queste imprese sono esentate dagli obblighi del , ed avranno misure di condizionalità meno pressanti. Il pagamento per piccoli imprenditori è alternativo al pagamento composto attuato dalla riforma, prevede domanda di conferma per tutti gli anni della riforma. Quindi, tutte le imprese presenteranno la domanda unica entro il 15/05/2015 e quelle che valuteranno di optare per il regime semplificato come “piccolo agricoltore”, potranno presentare un’apposita richiesta entro il 15/09/2015. Questa scelta potrà effettuarsi indipendentemente dalle dimensioni aziendali. Gli agricoltori in regime semplificato dovranno mantenere il numero degli ettari uguale agli ettari ammissibili dichiarati nel 2015. 14 ACCESSO MINIMO E CAPPING, PER I MASSIMALI OLTRE 150 MILA EURO La nuova programmazione della Pac cambia la soglia minima di ingresso delle domande nei prossimi anni. Fino all’anno scorso, una domanda, per poter essere pagata, doveva avere un valore richiesto di almeno 100 euro. Le nuove regole comunitarie innalzano tale limite fino a 400 euro, a discrezione del singolo stato membro. L’Italia ha fissato la soglia di pagamento minimo ai 250 euro per i primi due anni di riforma, e ai 300 euro a partire dal 2017. Lo scopo della norma è di ridurre i costi dei pagamenti irrisori, con un ammontare inferiore ai costi di gestione della pratica amministrativa. Inoltre si è innalzata la superficie condotta per aderire ai benefici da 0,3 ettari a 0,5 ettari. Le conduzioni di valore e superficie devono essere soddisfatte entrambi. La nuova programmazione della Pac impone anche una regola all’importo richiesto degli aiuti, limitando gli importi massimi, per i soli pagamenti di base, introducendo delle riduzioni che scattano oltre certi valori soglia. Il regolamento comunitario lascia allo stato membro la possibilità di adottare le modalità di taglio ai premi, l'Italia ha scelto tagli per importi superiori a 150.000 euro del 50 per cento fino a 500.000 euro e del 100 per cento per importi superiori a 500.000 euro, gli importi da conteggiare sono al netto del costo della manodopera e degl'oneri previdenziali di operai e dell'imprenditore stesso. Di seguito si riporta una tabella riepilogativa a destra. IMPORTO SOGGETTO A CAPPING RIDUZIONE PAGAMENTI DIRETTI POST CAPPING Euro Euro Euro Euro Euro 140.000 0 140.000 0 140.000 300.000 0 300.000 75.000 225.000 300.000 160.000 140.000 0 300.000 700.000 500.000 200.000 25.000 675.000 ultimora DISCARICA A BERGANTINO, COLDIRETTI SI ASSOCIA AL CORO DEI “NO” BERGANTINO (RO) - Il progetto per una discarica di rifiuti di amianto e relativo impianto di trattamento a Bergantino, si è scontrato con un compatto fronte del "no", cui ha aderito anche Coldiretti. L'associazione ha partecipato alla manifestazione di piazza di domenica 19 ottobre scorso, promossa dall'amministrazione comunale e appoggiata dal Comitato Sat con tutte le associazioni culturali, sportive e sociali del territorio. Hanno manifestato oltre 300 persone. Coldiretti ha organizzato dei gazebi con le eccellenze agricole locali. Fra le ragioni di incompatibilità della discarica col territorio di Bergantino, oltre alle problematiche idrogeologiche, all'inopportunità di costruzione in un area soggetta a riqualificazione e frequenti inondazioni, la Coldiretti evidenzia la contrarietà ad un ulteriore consumo di suolo fertile agricolo in un'area di produzione di eccellenze agroalimentari; vi è inoltre troppa incertezza sul reale impatto ambientale della discarica su un territorio molto fragile. Il consiglio della Regione Veneto ha comunque già approvato il 15 ottobre, tre mozioni di impegno contro la realizzazione di questo impianto, presentate dal consigliere vicepresidente della commissione Agricoltura Graziano Azzalin (Pd), dall'assessore Isi Coppola (Fi) e dal consigliere Stefano Falconi (Lega). 15 piano speciale PAGAMENTI COSTO DIRETTI DEL LAVORO ANTE CAPPING territorio polesine Viaggio nelle zone, Lendinara Col presidente Giampietro Branco ed il segretario Michele Bragioto > Beatrice Tessarin LENDINARA, NOMI E NUMERI Comuni: 6 - Lendinara, Lusia, Fratta Polesine, Villanova del Ghebbo, San Bellino, Castelguglielmo Sezioni: 5 Superficie: 1400 ettari circa Soci: 600 circa Presidente: Giampietro Branco Segretario: Michele Bragioto Presidenti: Arnaldo Conti (Lendinara), Cristian Gottardi (Lusia), Donato Rando (Cavazzana), Fabrizio Guarise (Fratta/Villanova), Giancarlo Braiato (Castelguglielmo/San Bellino) Attività: orticole, seminativi, frutteti, zootecnia (bovini da latte e da carne), area dell’Insalata di Lusia Igp e sede del Consorzio di tutela Ufficio: 6 collaboratori, nella sede di piazza Risorgimento Terza tappa del viaggio nelle 10 zone di Coldiretti. Questo mese si torna nella fascia centrale del Polesine, patria degli orti e culla della Coldiretti polesana, Lendinara. Qui, nel febbraio 1919, fu fondata la prima sezione comunale di quella che sarà l’Associazione polesana tra piccoli proprietari e fittavoli, nata poi come associazione provinciale, il primo marzo a Rovigo. Era l’inizio di una storia che si travaserà, senza soluzione di continuità, nella successiva Associazione polesana Coltivatori diretti del secondo dopoguerra. Per ricordare l’evento, nel 2009, proprio a Lendinara, la Coldiretti provinciale ha celebrato il proprio 90esimo anniversario in pompa magna, con l’intervento dell’allora presidente confederale Sergio Marini. Una targa commemorativa in piazza Risorgimento segnala l’evento al passante distratto. A Lendinara anche i muri della città odorano di storia ed i coltivatori hanno una grande consapevolezza ed orgoglio delle proprie radici. 16 Il presidente di zona, Giampietro Branco, è, come si direbbe, figlio d’arte, l’ultima generazione di una famiglia storica di imprenditori agricoli, arrivati dal veronese all’inizio degli anni ‘80. Una tradizione di famiglia che s’intreccia con quella della Coldiretti, perché il babbo Luciano, cavaliere del lavoro e premio Fedeltà al lavoro 2012, ha ricoperto per 10 anni la carica di coppia presidente provinciale di Verona dell’allora associazione “Giovani famiglie agricole e rurali”. Il simbolo del passato da ricordare, senza malinconia e con un sorriso a fior di labbra, è la collezione di circa trenta trattori d’epoca che il presidente Branco conserva in azienda: il più risalente è un Ford America del 1917 con le ruote in ferro; il più famoso il Landini testa calda degli anni ’50; il più curioso il Balilla del 1927. Giampietro Branco, 43 anni, di Lendinara, al suo primo mandato da presidente, giovane d’età e di spirito, ha scelto molto presto la sua strada. Oggi conduce un’azienda cerealicola di 16 ettari ed un allevamento di tacchini, dove collabora la moglie Marisa. Per un presidente giovane, non poteva che esserci un giovane segretario. Michele Bragioto, classe 70, di Lusia. Il suo percorso in Coldiretti, segretario? «Sono entrato in Coldiretti nel 1997 come operatore fiscale a Rovigo - risponde. - Quindi mi hanno affidato il ruolo di responsabile fiscale a Lendinara, poi di responsabile economico (corrispondente all’attuale responsabile Caa, ndr) prima a Lendinara e poi a Badia, infine, nel 2008 sono stato nominato segretario per le zone di Lendinara e Badia». I punti di pregio della zona di Lendinara? «Sicuramente bisogna ricordare che il comprensorio di Lusia e Cavazzana sono l’area di produzione dell’Insalata di Lusia Igp, l’unico ortaggio a foglia che ha ricevuto questa tutela a marchio in Europa. Una grande opportunità di sviluppo per le imprese e di promozione del territorio. In tutta la zona ci sono aziende molto specializzate, che applicano tecnologie avanzatissime di irrigazione e di coltivazione, per ottimizzare la qualità in funzione del rispetto dell’ambiente e del risparmio idro-energe- Da sinistra: Michele Bragioto e Giampietro Branco tico. Molte di questa commercializzano in tutta Italia e qualcuna si affaccia sul panorama europeo». «L’età media degli imprenditori in zona è molto giovane: molte aziende sono condotte da imprenditori quarantenni. Fino a qualche anno fa si sfornavano primi insediamenti con numeri a due cifre, ora non è più così. Il ricambio generazionale sta diventando un problema». E i punti problematici? «Purtroppo i problemi sono quelli comuni a tutto il mondo agricolo - risponde il presidente. - La crisi dei prezzi, poco o per niente remunerativi dei raccolti e degli sforzi imprenditoriali. L’incertezza in cui si è costretti a vivere». «Proprio il fatto che non ci sono certezze in agricoltura - aggiunge il segretario - fa sì che non tutti i giovani che potrebbero restare nell’azienda familiare, scelgono altri settori, spesso spinti dagli stessi genitori che conoscono la situazione difficile». Com’è la vita sindacale a Lendinara? «È una zona molto vitale, che partecipa alle iniziative - risponde il presidente Branco. - Nell’ultimo rinnovo cariche si sono cambiati praticamente tutti i presidenti e sono entrate nuove forze, al loro primo mandato. In zona poi - continua - abbiamo ormai la prassi di svolgere diversi incontri formativi per i soci durante l’anno, in cui si toccano argomenti tecnici o fiscali, le novità normative o previdenziali, tutto quello che serve per restare sempre aggiornati. Abbiamo un buon rapporto con le istituzioni locali: le amministrazioni comunali ci riconoscono ormai come interlocutori e rappresentanti del territorio. È stata istituita una commissione agricoltura intercomunale dove si può dialogare. Due nostri soci rappresentano Coldiretti nel Consorzio di bonifica Adige Po ed altri due nel Consorzio antigrandine». Lendinara è nota per la Fiera di San Marco, arrivata all’edizione 408… «Sì, la fiera del 25 aprile è la “fiera agricola” che tradizionalmente la Coldiretti contribuisce ad organizzare ogni anno. Partecipiamo col mercato di Campagna amica, con mostre ed esposizioni di macchine agricole e di vecchi trattori d’epoca (porto anche i miei) e, soprattutto, è diventato appuntamento fisso il convegno che ogni anno organizziamo su temi di estrema rilevanza ed attualità. Quest’anno, si è parlato di bonifica e del ruolo dei consorzi dopo la riforma, anche in previsione del prossimo rinnovo delle cariche consortili a dicembre». 17 territorio polesine Presidente, qual è la sua storia associativa? «Ho frequentato la scuola agraria a Verona - risponde - e fin dai 14 anni ho cominciato a partecipare alle attività del Movimento giovanile di Coldiretti. Seguivo tutte le iniziative di gruppo e negli anni ’90 sono stato eletto per due mandati come delegato provinciale. Dal 2006 al 2013, per due tornate di rinnovi, ho assunto l’incarico di consigliere della sezione di Lendinara, infine, nel 2013 sono stato eletto presidente di zona». ringraziamento 2014 Giornata del Ringraziamento, tra passato e presente La sfida di “nutrire il pianeta” con una coscienza retta, dando il meglio di ciò che si produce > Don Carlo Marcello, consigliere ecclesiastico Coldiretti Veneto e Rovigo Dal lontano 1951, la Festa nazionale del Ringraziamento viene puntualmente celebrata ogni anno la seconda domenica di novembre (quest’anno il 9 novembre) e a livello locale, provinciale (16 novembre a Badia Polesine) e parrocchiale, viene riproposta nel periodo che va dalla festa di San Martino (11 novembre) alla festa di Sant’Antonio abate (17 gennaio). Nel 1973, con la pubblicazione del documento pastorale “La Chiesa e il mondo rurale italiano”, i vescovi hanno assunto questa giornata come occasione opportuna di riflessione ed evangelizzazione dell’intera chiesa locale. Si legge nel documento sopra citato: “Si curi la Giornata del Ringraziamento in modo da renderla significativa per l’intera Chiesa particolare, oltre che occasione propizia per l’evangelizzazione del mondo rurale”. Ci prepariamo dunque anche quest’anno a dare il nostro contributo allo sviluppo della vita cristiana nelle nostre comunità con questa bella celebrazione, richiamando lo spirito e le motivazioni delle origini che tutti deve animare, contrastando ogni sintomo di stanchezza che tende ad affiorare qua e là. 18 Sappiamo che nel nostro mondo ci sono tante preoccupazioni ed amarezze per come vanno le cose, a causa di questa congiuntura economica che sembra non aver più fine, ma - proprio per questo - giunge opportuna la Festa del Ringraziamento a mettere al centro del nostro orizzonte la verità su Dio e sull’uomo. “Senza di me non potete far nulla” (Gv 15,5), afferma Gesù nel Vangelo, e infatti abbiamo mille accorgimenti tecnologici nelle nostre campagne, ma... il cielo non lo comanda nessuno. Ciò che serve non è lamentarsi: è un atteggiamento che intristisce e basta. Serve piuttosto guardare a Dio, convertirsi e amare, come ci è stato insegnato: “Siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt 5,45-48). In fin dei conti il mondo agricolo è chiamato ad una missione che diventerà sempre più strategica, e cioè “nutrire il pianeta”: come? con le truffe, con il disprezzo della salute altrui, con la logica del profitto a tutti i costi? o con una retta coscienza, guidata dall’orgoglio di dare il meglio di sé, producendo frutti e prodotti “genuini” e di “qualità”? Coldiretti, come sappiamo, ha scelto questa seconda strada, e sta combattendo contro un mondo che si rivela, quando al Brennero si aprono i tir che entrano in Italia o ad Ancona si va nel ventre delle navi che vengono da ogni parte del mondo, come una autentica schifezza. È una sfida che sembra persa in partenza, e invece... ecco, torna la Festa del Ringraziamento a farci guardare in alto, verso il Dio dell’amore e della giustizia: nel suo nome “benediremo i frutti della terra”. Cibo, terra, pianeta, energia... saranno i temi dell’Expò di Milano 2015: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”... è un bel programma... è il nostro programma. Amici, coraggio! ne vale la pena. Sala Consigliare Municipio di Badia Polesine Badia Polesine Chiesa Parrocchiale San Giovanni Battista ore 10,30 Accoglienza autorità e dirigenti delle associazioni ore 10,45 Saluti del Presidente Coldiretti Rovigo e del Sindaco di Badia Polesine Chiesa Parrocchiale San Giovanni Battista ore 11 Solenne Messa di Ringraziamento celebrata da S.E. Mons. Lucio Soravito de Franceschi Vescovo della Diocesi di Adria-Rovigo ore 12 Consegna Premio San Martino ore 12,15 Benedizione mezzi agricoli ed autoveicoli INFORMAZIONI Organizzazione COMUNE DI BADIA POLESINE Coldiretti Rovigo Via A. Mario 19 - 45100 Rovigo tel. 0425.2018 - fax 0425.423538 [email protected] In collaborazione con 19 adv freskiz.com PROGRAMMA Domenica 16 Novembre 2014 terranostra Paesi in fiaba, gran finale al Fondo Madonnina Tre giorni di racconti animati e laboratori, tra Stienta e Gaiba > Beatrice Tessarin originale, disegnato per l’occasione, dall’illustratrice di Adria, Sofia Boccato. È stato riprodotto sulle magliette regalate ad ogni bambino partecipante. GAIBA (RO) - Una splendida giornata di sole autunnale ha salutato la chiusura dell’evento “Paesi in fiaba”, nel parco verde della fattoria didattica/agriturismo Fondo Madonnina di Stefania Rasi di Gaiba. Domenica 5 ottobre scorso, moltissime famiglie, genitori e nonni, hanno approfittato dell’evento per trascorrere del tempo sereno all’aperto coi propri bambini, tra racconti di fiabe, laboratori con colla e cartoncini colorati e lo spettacolo “Alla corte del re” dell’Associazione palio di Gaiba in costumi rinascimentali. La manifestazione, una tre giorni dedicata al valore educativo delle favole, si è svolta tra Stienta e Gaiba, dal 3 al 5 ottobre, in teatro, a scuola e in fattoria, riunendo i due comuni di Stienta e di Gaiba, sotto il patrocinio di Regione Veneto, Provincia di Rovigo, Sistema bibliotecario provinciale, Coldiretti Rovigo, Istituto comprensivo di Stienta, Unicef, Mostra internazionale dell’illustrazione per infanzia di Sàrmede (Tv). Hanno contribuito all’organizzazione i comitati delle due biblioteche comunali, l’Associazione Caligo, il Palio gastronomico di Stienta, il Palio di Gaiba, la fattoria didattica Fondo Madonnina ed il Club cavalieri del Po working ranch. Una chicca: il logo della manifestazione è una creazione 20 La giornata conclusiva si è aperta con la lettura animata al Fondo Madonnina, seguita dal laboratorio all’aperto. L’agriturismo di Stefania Rasi ha messo a disposizione i locali gratuitamente, ma molte persone si sono fermate per il pranzo. Durante il pomeriggio, si è fatto il pienone di gente, complici i broccati dei costumi del Palio di Gaiba durante la sfilata della corte del re e lo spettacolo degli sbandieratori. Sono intervenuti per i saluti di rito, i due sindaci Roberto Berveglieri e Cristiano Corazzari, la preside dell’Istituto comprensivo Bruno Munari, Maria Elisabetta Soffritti, la presidente dell’Unicef Annamaria Vesco De Filippo, Sandra Trambaioli, autrice per l’infanzia di Stienta. A seguire un intermezzo musicale al pianoforte eseguito da alcuni bambini delle elementari, quindi la favola ed il laboratorio sui “Musicanti di Brema”, diretto dalle animatrici di Tadabimbi. Una merenda finale per tutti ha concluso la giornata. L’iniziativa si è presentata come un ottimo esempio di fattoria didattica “in filiera” col mondo associativo ed istituzionale del territorio; la fattoria si rivela luogo ideale di congiunzione tra partecipazione sociale, tradizioni folkloristiche locali, comunità, iniziative educativo-culturali, associazionismo. Saluti di rito donne impresa Donne Impresa compie 60 anni A Roma, si festeggia con la mostra “Il business della tradizione” > A cura di Beatrice Tessarin Donne impresa, il coordinamento delle imprenditrici di Coldiretti, quest’anno festeggia i 60 anni di vita. Per l’occasione, alla sede romana di Coldiretti, il 2 ottobre scorso, in concomitanza con la Festa nazionale dei nonni, è stata allestita “Il business della tradizione”, una mostra di nuove attività imprenditoriali, provenienti da tutte le regioni italiane, che hanno preso spunto dai saperi degli anziani. Il ritorno dei tessuti naturali all’atelier, gli accessori country, gli agridetersivi, i biocosmetici, i giocattoli contadini fatti a mano senza sostanze chimiche, gli abiti anallergici con tinture vegetali alla riscoperta delle proprietà terapeutiche dei prodotti della natura, le conserve, le pantofole di lana grezza ricercate dai vip di Cortina, le sporte di cartocci di pannocchia intrecciati e il “didò” di campagna ricavato dalla farina di polenta: sono storie d’impresa che hanno trasformato i ricordi del passato in business. Non è un caso che siano soprattutto le donne, custodi delle tradizioni di famiglia, a mettere in campo le nuove attività. Le donne che, all’interno di una Coldiretti storicamente in guerra per il riscatto delle categorie agricole, hanno contribuito a scrivere la storia dell’impresa rurale moderna, passando attraverso le battaglie per la parità e la tutela della maternità. I SALUTI All’incontro per l’anniversario di Donne impresa sono intervenuti la responsabile nazionale Lorella Ansaloni, il presidente ed il segretario organizzativo della Confederazione, Roberto Moncalvo e Vincenzo Gesmundo, la delegata nazionale di Giovani impresa Maria Letizia Gardoni, il consigliere ecclesiastico della confederazione don Pa- olo Bonetti, la campionessa olimpica di scherma Giovanna Trillini. Nel suo discorso introduttivo Gesmundo ha offerto alcune riflessioni sulle forze sociali, sottolineando che la Coldiretti «non è destinata all’irrilevanza sociale perché ha il coraggio di avere gli occhi sempre verso gli associati ed ha saputo presentare un progetto economico serio, proponendo una filiera agricola tutta italiana». «L’ingresso progressivo delle donne nell’agricoltura italiana (le imprese agricole guidate da donne sono 220 mila) è stato favorito dagli effetti della legge di orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001)». Ha osservato Moncalvo attribuendo alla Coldiretti il merito di averne anticipato i contenuti in materia di multifunzionalità. «Oggi la nostra sfida - ha spiegato Moncalvo - é mettere a sistema tutte le esperienze multifunzionali, di cui le donne sono protagoniste, valorizzando la capacità di ognuno». «La capacità di coniugare l’innovazione con la tradizione è oggi una delle caratteristiche principali del modello di sviluppo agricolo in italia - ha affermato Ansaloni - un contributo importante in questo senso viene dalle donne, che in agricoltura hanno saputo cogliere meglio di tutti le opportunità che vengono dalla multifunzionalità». 21 donne impresa IMPRESA FEMMINILE, 30 PER CENTO IN AGRICOLTURA Salgono a 220.079 le imprese agricole guidate da donne in Italia, dove ormai nelle campagne quasi un’azienda su tre (28,9 per cento) è rosa anche grazie all’allargamento delle attività che è stato recentemente riconosciuto anche nel ricalcolo del Pil. Sono questi i dati presentati da Coldiretti su rilevazioni di Unioncamere e relativi al secondo trimestre del 2014. L’ingresso progressivo delle donne nell’agricoltura italiana è stato favorito dagli effetti della legge di orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001) fortemente sostenuta dalla Coldiretti, che ha di fatto rivoluzionato l’attività d’impresa nelle campagne italiane aprendo nuove opportunità occupazionali. La presenza innovativa delle donne è infatti più diffusa nelle attività connesse a quella agricola come la trasformazione dei prodotti, il settore dell’agribenessere, le fattorie sociali, il recupero di antiche varietà, le fattorie didattiche, gli agriasilo, la pet-therapy, fino al protagonismo delle donne nei mercati degli agricoltori di Campagna amica, negli agriturismi o nelle associazioni per la valorizzazione di prodotti tipici. Anche in Veneto, il 30 per cento dell’agricoltura è condotta al femminile e Coldiretti conta 24 mila aziende tra società e ditte individuali. Dopo quello del commercio il settore agricolo quello in cui la presenza femminile è maggiore tra le diverse attività economiche. «Al talento imprenditoriale Accessori in lana grezza 22 Bambole in pasta di mais ammette Franca Castellani presidente di Donne impresa Veneto - le agricoltrici abbinano la creatività soprattutto manuale mettendo a disposizione della collettività le loro abilità. Da Rovigo abbiamo portato a Roma il “didò di campagna” ovvero la farina di polenta mista a colla con acqua, che diventa decoro, giocattoli, bomboniere e tanto altro; da Belluno la lana grezza, prodotto di scarto reinventato in capi di abbigliamento alla moda; da Treviso le “sporte di Agnese” realizzate con i cartocci delle pannocchie intrecciati come vasi, cestini e borse. Abbiamo testimoniato cosi il nostro grande patrimonio di sapienza tramandato e salvato dalle mani delle imprenditrici che ora propongono questa saggezza in corsi di formazione, lezioni a scuola e interventi terapeutici di utilità collettiva». Tra le idee più particolari, sempre presentate all’esposizione “Il business della tradizione”, c’è stata quella dell’imprenditrice sarda che, partendo dall’allevamento del baco da seta di razza Orgosolo, ottiene, dalla tessitura su un telaio antico di 200 anni, “su Lionzu” (il Lion- zu) il copricapo del costume tradizionale femminile di Orgosolo: una benda di seta grezza color giallo ocra che fascia completamente il capo. Il percorso dal baco all’atelier è lungo e faticoso, ma il risultato è davvero eccellente; i fili vengono fatti passare spunti di riflessione UNA FESTA DEL CUORE Ogni anello di questa storia straordinaria ha formato una catena di generazioni di donne che con la loro sensibilità e talento femminile hanno preso coscienza non solo della loro dignità, ma anche del peso della loro presenza organizzata, soggetti attivi e corresponsabili della famiglia e dell’impresa agricola. In sessant’anni, le donne in campagna hanno migliorato la loro immagine, hanno conquistato nuovi spazi legati a pieno titolo alla professionalità e alla partecipazione alla vita sociale. Un anniversario è sempre festa della memoria storica, un ritorno alle radici e le radici ci richiamano l’albero che continua a portare frutti di vita e di azione nelle nostre campagne. La storia non è solo un susseguirsi di anni, ma anche il luogo dove il tempo racconta qualcosa di noi, del nostro innesto in un popolo con la sua identità e tradizione. Una navigazione lunga quella di Donne impresa e grande e benemerita è stata la forza di sacri- ficio, il bisogno di giustizia delle sue rematrici. Aver deciso di andare al largo coscienti della propria capacità e dignità, è stato un atto di coraggio, intelligente ed operoso, fondato sui principi della scuola sociale cristiana, una bussola sicura che ha favorito il progresso economico e sociale del mondo rurale come fattore di civiltà. Una preziosa eredità che non può andare dispersa, ma che va continuamente arricchita con la fierezza di essere parte di un’opera grande con il contributo del genio creativo e generoso di tante donne coltivatrici che hanno protetto e coltivato l’alleanza feconda con la terra. Un grazie riconoscente e sincero alla missione della donna nel mondo agricolo, soggetto oggi insostituibile nella conduzione dell’azienda agricola. Un plauso al grande albero di Coldiretti che ha donato uomini e donne che hanno fatto storia e che hanno promosso un’agricoltura amica del paese. don Paolo Bonetti 23 donne impresa attraverso una serie di paletti piantati nel terreno e controllati dalle donne più esperte che ne dirigono gli scambi. Dopo questa operazione viene preparata una treccia densa e cangiante di seta che verrà lavorata col telaio formando il tessuto finito. Un’imprenditrice del Lazio organizza l’innovativo servizio di “wedding planner green” con l’obiettivo di proporre soluzioni alternative ed ecocompatibili per la cerimonia matrimoniale, dall’allestimento floreale al pranzo nuziale rigorosamente a km zero, ma anche divertenti e originali pic-nic in azienda, fino alle agri-bomboniere confezionate con eccellenti prodotti enogastronomici del territorio ciociaro e rifiniture agresti. In Piemonte un’imprenditrice produce richiestissimi detersivi ecologici realizzati con le piante aromatiche e officinali, dal detersivo per lavastoviglie a base di alloro, ortica, limone e rosmarino, al sapone da bucato a base di sambuco e carota, tutti completamente ecocompatibili tanto da poterli riutilizzare per innaffiare le piante. Un imprenditrice pugliese ha invece riscoperto l’importanza degli abiti anallergici colorati con tinture vegetali senza l’utilizzo di sostanze chimiche. Attraverso la coltivazione di ortaggi ed erbe tintorie fornisce coloranti naturali per abiti di alta moda. La gamma dei prodotti è variegata, si va dalla cipolla rossa e dorata, alla rapa rossa, dal cavolo viola ai carciofi, dall’edera ai mirtilli, dalle bacche di sambuco alle foglie di ulivo fino al melograno all’ortica e alla liquirizia. report regionale Ortofrutta, Coldiretti Veneto al tavolo con la Gdo Piccioni, “Incontro epocale” «Quello di oggi è un incontro epocale». Ha detto Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Veneto presente al tavolo convocato il 30 settembre scorso in Consiglio regionale, insieme all’assessorato allo Sviluppo economico, tra rappresentanti dei produttori, del commercio e della grande distribuzione organizzata. Secondo Piccioni in un clima di recessione, un protocollo d’intesa tra gli attori della filiera può risollevare le sorti del settore agro-alimentare duramente colpito dalla vicenda dell’embargo russo. «Lo sviluppo dei mercati agricoli in collaborazione con le strutture di vendita organizzata - ha continuato Piccioni - è uno strumento formidabile per far crescere le economie a livello locale con particolare riguardo alla sostenibilità ambientale e sociale. Si realizza così un legame più diretto tra imprese e consumatore, consentendo alle prime il recupero del valore aggiunto e al secondo di trarre vantaggio dal rapporto di qualità prezzo. Cosi si riprendono i consumi con un ritorno a favore di tutto il sistema complessivo regionale. La legge regionale n. 7 del 2008 che esalta questi contenuti, purtroppo ancora senza circolare applicativa, può attivare un percorso di promozione presso i punti vendita che tutte le famiglie cercano e che gli stessi supermercati in molti casi dimostrano commercialmente spendibili. Occorre recuperare i documenti chiusi nel cassetto e con spirito costruttivo collaborare tutti per lo stesso fine». Al momento in cui si scrive anche Coldiretti Rovigo è in attesa di essere convocata al primo tavolo verde con la Gdo in prefettura. Intanto la Coldiretti regionale ha incassato l’alleanza della Confcommercio. La condivisione sull’invito a consumare italiano, scegliendo i prodotti veneti, secondo la Coldiretti rinforza l’azione rivolta alla società, alle istituzioni e a tutte le categorie che hanno a cuore la valorizzazione del patrimonio agroalimentare regionale e le produzioni delle manifatture belle e benfatte. «Contiamo nell’avvio di azioni comuni - aggiungono da Coldiretti - che coinvolgano i mercati all’ingrosso e la grande distribuzione che vorremmo al nostro fianco come segnale importante di solidarietà verso i cittadini oltre segno tangibile di sostegno agli imprenditori agricoli». animali nocivi all’agricoltura TAVOLO OPERATIVO REGIONALE PER IL CONTROLLO DELLE NUTRIE La nutria è specie nociva al pari dei ratti: lo dice il decreto “Campo libero”. Ora in Veneto scatta il piano per l’eradicazione. Lo annuncia Coldiretti Veneto invitata al tavolo tecnico convocato in Regione per definire le linee operative di intervento. «A tutti gli effetti il roditore è ora abbattibile, ma occorre definire modi efficaci e sicuri dal punto di vista della salute pubblica e soprattutto non eccessivamente cruenti», spiegano da 24 Coldiretti, e si ammette una certa soddisfazione per questo risultato dopo aver denunciato i gravissimi danni prodotti dal proliferare di intere colonie di Myocastor coypus lungo argini, strade, canali. «Togliere quelle incomprensibili protezioni che hanno finora rese vane le ordinanze dei comuni e delle province - continuano da Coldiretti - è stato per noi una vera conquista. Si tratta di un flagello per la campagna, i raccolti e le infrastrutture idrauliche che non hanno risparmiato danni alle imprese e alla comunità» Gli anziani sono il nuovo welfare delle famiglie italiane > Beatrice Tessarin La S.S. Messa ROSOLINA - ALBARELLA (RO) - «Si parla sempre del milione di pensionati sotto i mille euro e non si parla mai di quei 750 mila che hanno pensioni sotto i 500 euro, come i coltivatori diretti, che hanno una pensione media di 478 euro/mese (quando è intergrata al minimo). I servizi previdenziali e assistenziali vengono tagliati e sono i pensionati a curare i nipoti, perché gli asili sono insufficienti (solo il 38%) o costosi: se non ci fossero i nonni le donne non potrebbero lavorare; sono i pensionati che accudiscono i più anziani in famiglia e le persone diversamente abili, visto che la vita si allunga e le strutture sono poche, per lo più private, con le rette aumentate del 50-60 per cento negli ultimi 5 anni; sono ancora i pensionati a svolgere un ruolo economico nel sorreggere le famiglie quando sono in difficoltà economiche. E nessuno riconosce loro questo ruolo. Solo papa Francesco ha avuto parole di riconoscenza nella Giornata dei nonni». Così il presidente nazionale di Federpensionati Coldiretti, Antonio Mansueto, intervenuto il 9 ottobre scorso alla XIII Giornata provinciale del pensionato organizzata dalla Coldiretti Rovigo, all’isola di Albarella. Oltre 300 le persone che hanno partecipato alla messa, concelebrata dal vescovo di Chioggia Adriano Tessarollo, dal parroco di Rosolina don Lino e dal consigliere ecclesiastico regionale di Coldiretti, don Carlo Marcello (parroco di Villadose). In prima fila le massime autorità della Federpensionati nazionale Coldiretti, che coi suoi 900 mila iscritti a livello nazionale, è l’associazione di categoria del lavoro autonomo più numerosa in assoluto. «Una rappresentanza di numeri veri - ha detto nel saluto il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giuriolo - che riunisce 9000 iscritti solo in Polesine, e che deve far contare questa sua forza per chiedere a gran voce di modificare questa società e questa economia in senso sostenibile, rispettoso del territorio (ricordo l’appuntamento prossimo col rinnovo delle cariche ai Consorzi di bonifica) e rispettoso del valore dell’anziano e della famiglia». Nei saluti ufficiali, il presidente di Federpensionati Coldiretti Rovigo, Marino Bianchi, ha accolto anche il segretario nazionale Danilo Elia, il presidente regionale Giovanni Cassandro, la componente di giunta nazionale Luigina Pavanello di Cavarzere. Il direttore di Coldiretti Rovigo, Silvio Parizzi, ribadendo il grande numero di questa convention annuale, addirittura superiore a quello dell’anno passato, ha detto: «Prendiamo coscienza dell’importanza della nostra struttura e della nostra associazione, fondata su valori che durano da 45 anni e soprattutto, del ruolo socio-economico dei nostri pensionati. I pensionati non sono affatto un peso per la società, ma sono essi stessi welfare, perché si sostituiscono allo stato nel servizio e nella cura della famiglia, dei nipoti, dei lavoratori che perdono il lavoro o si trovano in difficoltà, delle persone malate, disabili e di tutti quelli che avrebbero bisogno di strutture e di accoglienza che non esistono». Dopo le riflessioni comunitarie, l’assemblea si è diretta al Centro sportivo per il pranzo sociale e per i festeggiamenti dell’occasione, sotto l’occhio vigile del segretario dell’Associazione polesana Coldiretti, Paolo Casaro cui va il merito dell’organizzazione. Il Consiglio con la torta 25 pensionati Pensionati, in 300 invadono Albarella fare impresa/fiscale Modello di versamento F24 telematico I contribuenti che ne sono obbligati. Pagamento cartaceo solo per importi fino a mille euro > Elia Bellesia, capo area Fiscale Impresa verde Rovigo In materia di utilizzo del modello F24 per pagamenti di imposte, tributi e contributi, sono state introdotte importanti e sostanziali modifiche dall’art. 11 del decreto legge 66 del 24/04/2014. Per effetto delle disposizioni introdotte dal provvedimento di legge, dal 1° ottobre 2014, la delega di pagamento F24 in formato cartaceo (da presentare presso banche e Poste italiane) potrà essere utilizzata solo dai soggetti non titolari di partita Iva, che devono versare un saldo pari o inferiore a 1.000,00 euro, senza che sia effettuata alcuna compensazione. Per tutte le altre situazioni sarà necessario utilizzare i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate (Entratel o Fisconline) o quelli delle banche/ Poste (home banking o Cbi). Inoltre, i servizi telematici di banche o Poste non saranno utilizzabili qualora il modello F24 presenti un saldo a “zero” per effetto di compensazioni: in questi casi dovranno essere utilizzati esclusivamente i canali Entratel o Fisconline. La disposizione in esame interviene su due fronti: - abbattimento delle commissioni riconosciute a banche ed altri operatori a fronte del servizio di accoglimento delle deleghe di pagamento; - stretta alla possibilità di utilizzo degli F24 cartacei anche per i privati a favore delle trasmissioni telematiche. Pertanto, a partire dal 1° ottobre, il pagamento con F24 dovrà essere effettuato in via telematica anche dai soggetti senza partita Iva, tranne i casi in cui il pagamento risulti pari o inferiore a 1.000,00 euro. I soggetti titolari di partita Iva sono tenuti, invece, già a partire dal 2007, a presentare i modelli F24 con modalità telematiche. Più in dettaglio, a seguito delle suddette novità, si vengono a determinare le seguenti casistiche. 26 MODELLO F24 A “ZERO” PER EFFETTO DI COMPENSAZIONI Sia per i soggetti con partita Iva che per quelli senza partita Iva i modelli F24 a “zero” dovranno essere trasmessi esclusivamente mediante i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate. Ciò significa che non sarà più possibile presentare i modelli F24 a zero in formato cartaceo presso banche/Poste o in via telematica avvalendosi dei sistemi di home/remote banking offerti dagli istituti di credito o dalle Poste. Si ribadisce che questa novità interessa tutti i contribuenti (titolari e non titolari di partita Iva). MODELLO F24 CON IMPORTO A DEBITO CON EFFETTUAZIONE DI COMPENSAZIONI I modelli F24 con un importo finale a debito e la presenza di compensazioni dovranno essere presentati telematicamente anche da parte dei soggetti senza partita Iva. In questi casi, dove gli importi a debito indicati nel modello F24 sono superiori agli importi a credito, le maglie sono un po’ più larghe in quanto la presentazione della delega di pagamento può essere MODELLO F24 CON DEBITO MAGGIORE DI 1.000,00 EURO SENZA COMPENSAZIONI Anche in questo caso, l’obbligo di presentazione dei modelli F24 con modalità telematiche è stato esteso ai soggetti non titolari di partita Iva. Come nella situazione precedente, qualora il modello F24 evidenzi un importo a debito superiore a 1.000,00 euro oppure comprenda più importi a debito che, sommati, danno un saldo finale superiore a 1.000,00 euro, la presentazione della delega di pagamento potrà essere effettuata sia attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate che tramite quelli degli intermediari della riscossione convenzionati con la stessa, cioè banche e Poste. MODELLO F24 CARTACEO Il modello F24 cartaceo potrà essere utilizzato soltanto dai soggetti non titolari di partita Iva e solo se lo stesso presenta un saldo (senza alcuna compensazione) pari o inferiore a 1.000,00 euro. Per completezza, si ricorda che i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate sono i seguenti: - F24 on line; - F24 web; - F24 cumulativo. I primi due servizi possono essere utilizzati direttamente dal contribuente e consentono la compilazione e l’invio del modello senza la necessità di avvalersi di un intermediario. Diversamente, il terzo strumento è riservato agli incaricati della trasmissione telematica delle dichiarazioni, abilitati ad Entratel (ad esempio: Caf, società di servizi dei Caf, come Impresa verde Rovigo srl ecc.). È importante evidenziare che questi nuovi limiti si aggiungono a quelli già previsti da altre disposizioni vigenti in materia, quali l’obbligo di presentazione con modalità telematiche per i titolari di partita Iva, i limiti alla compensazione dei crediti Iva e dei crediti di imposte dirette, il divieto di compensazione di crediti di imposte erariali, in presenza di debiti erariali iscritti a ruolo e non pagati superiori a 1.500,00 euro. In conclusione, le nuove disposizioni comporteranno un ampliamento della platea dei soggetti che dovranno necessariamente utilizzare modalità telematiche per la trasmissione dei modelli F24. ULTIMORA. Al fine di chiarire la portata della nuova previsione, l’Agenzia delle entrate ha pubblicato la circolare 19 settembre 2014 n. 27/E fornendo alcune opportune precisazioni sulle modalità di presentazione delle deleghe di pagamento F24. Fermo restando che i soggetti non titolari di partita Iva potranno continuare ad utilizzare il modello F24 cartaceo nel caso in cui debbano versare, senza utilizzo di crediti in compensazione, importi pari o inferiori a mille euro, la circolare ha altresì chiarito che non vi è obbligo di utilizzo del canale telematico nel caso di F24, anche di importo superiore a mille euro, quando gli F24 sono: - precompilati dall’ente impositore, purché senza crediti in compensazione; - rateali di tributi, contributi e altre entrate, per le rate residue fino alla data del 31 dicembre 2014, anche con utilizzo di crediti in compensazione. Tutti gli Uffici fiscali di Impresa verde Rovigo, periferici o di sede sono a disposizione per fornire ogni chiarimento sull’argomento in trattazione. attenzione! CARTELLE DI PAGAMENTO NOTIFICATE VIA PEC Si avvisano nuovamente tutte le aziende che la notifica delle cartelle di pagamento attraverso la Posta elettronica certificata (Pec) riguarda tutte le ditte, sia societarie che individuali. Gli indirizzi Pec utilizzati sono quelli presenti negli elenchi previsti dalla legge, pertanto si consiglia di controllare ogni giorno la propria casella per rimanere sempre aggiornati. IMPORTANTE! Se la cartella di pagamento è stata correttamente trasmessa con Pec da oltre 60 giorni, la stessa non sarà più impugnabile davanti al giudice. Quindi, si ribadisce, è necessario effettuare una quotidiana consultazione della casella Pec. La Posta elettronica certificata è un mezzo di comunicazione che permette di inviare email con valore legale, quindi opponibile ai terzi. L’invio di una comunicazione tramite Pec è equiparato ad una raccomandata postale con avviso di ricevimento grazie alla quale si attestano giorno e ora esatti di spedizione e ricezione. Elia Bellesia 27 fare impresa/fiscale effettuata non solo tramite i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate, ma anche attraverso quelli degli intermediari della riscossione convenzionati con la stessa, cioè banche e Poste (servizi di home banking delle banche e di Poste Italiane o di remote banking/Cbi offerti dal sistema bancario). news&news news&news BONUS INVESTIMENTI Solo per ditte con reddito d’impresa non aziende agricole Il decreto legge 91/2014 ha introdotto un credito d’imposta del 15 per cento calcolato sul costo dei beni strumentali nuovi acquistati (anche mediante leasing) tra il 25 giugno 2014 ed il 30 giugno 2015 per l’importo eccedente la media degli investimenti dei cinque esercizi precedenti. Il credito d’imposta si utilizza in compensazione nel Modello F24 (senza limiti di importo) in tre rate uguali a partire dal secondo esercizio successivo a quello di realizzazione dell’investimento. Le ditte che si costituiscono dopo il 25 giugno 2014 e fino al 30 giugno 2015 possono accedere CALANO ANCORA I PREZZI AGRICOLI Continuano a calare i prezzi agricoli. L’ultima rilevazione Ismea relativa al mese di settembre indica una diminuzione del 6,6 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un trend negativo che va ormai avanti da diversi mesi e che stavolta accomuna tanto le coltivazioni quanto la zootecnia. Le colture, in particolare, perdono il 5,4 per cento, con riduzioni più marcate per vini (-16,1 per cento), frutta (-16,9 per cento) e semi oleosi GRANO “BOLOGNA”, Il PIÙ COLTIVATO IN ITALIA È il “Bologna” la varietà di grano tenero più coltivata in Italia. A fare un primo bilancio alla vigilia delle semine dei frumenti è la Sis (Società italiana sementi). Con circa 100.000 ettari di superficie investita dagli agricoltori italiani, il “Bologna” 28 al bonus, calcolando il credito d’imposta su tutto l’importo degli investimenti realizzati nel periodo agevolato. Il costo netto dell’investimento è dunque pari all’85 per cento del prezzo pagato. Il bonus investimenti riguarda solamente le ditte che conseguono un reddito d’impresa (derivante da attività commerciale, artigianale, agriturismo, allevamento eccedentario ecc.) e non riguarda investimenti di beni di costo inferiore ai 10.000,00 euro. Tutti gli Uffici fiscali di Impresa verde Rovigo, periferici o di sede sono a disposizione per fornire ogni chiarimento si rendesse necessario sull’argomento in trattazione. (-21,5 per cento). Quasi stabili cereali (-1,8 per cento) e ortaggi (+0,9 per cento). In controtendenza gli oli di oliva, che in un anno sono invece rincarati del 18,7 per cento, così come il tabacco ha guadagnato il 6,5 per cento. Prezzi più bassi anche per le produzioni zootecniche, che in media hanno ceduto il 7,8 per cento su settembre 2013. Pesante il bilancio per il bestiame vivo (-12,2 per cento), con flessioni generalizzate anche per le uova e i lattiero caseari, in calo rispettivamente del 6,3 per cento e del 3 per cento. ha rafforzato il suo primato nel 2013-14 e si appresta a consolidarlo nella corrente campagna. Secondo la Sis, il grande successo di questa varietà, che ha visto negli anni un crescendo di superfici investite, è dovuto ad un mix di alta e costante adattabilità produttiva a caratteristiche “che hanno contribuito ad innalzare significativamente il livello medio della qualità della produzione italiana”, tanto da essere usato in diverse filiere. messaggio promozionale Corso del Popolo, 449 - 45100 ROVIGO Tel. 042524477 - Fax 042525507 [email protected] - www.codi.ro.it 29 agromeccanica Sicurezza delle macchine agricole Parte I - Le finalità del legislatore. Le revisioni > Ivan Buratto, Agromeccanica domani di Pontecchio Polesine MANTOVA – Lo scorso 13 settembre 2014, alla Sala convegni della Fiera millenaria di Gonzaga, l’Asl di Mantova ha promosso un convegno sulle novità e sugli aggiornamenti in tema di macchine agricole. Si è discusso di revisione delle macchine agricole, di abilitazione alla guida delle trattrici, e del prototipo di nuovo albero cardanico con protezione integrale messo a punto dal Dipartimento di tecnologia e sicurezza dell’Inail. Il convegno ha aggiornato il fronte degli agricoltori su tali tematiche, affrontandone le ultime evoluzioni, preannunciandone di imminenti, e dando autorevoli interpretazioni e spiegazioni sui motivi e sulle finalità che il legislatore si è posto nel redigere le norme in oggetto. Vincenzo Laurendi, funzionario del Dipartimento tecnologie di sicurezza dell’Inail, ex Ispesl, ha sottolineato che gli argomenti trattati sono di stretta attualità. Da tempo Inail, coadiuvata da tutti gli attori della prevenzione e della parti sociali, compresi i costruttori, ha promosso e redatto dei documenti tecnici specifici finalizzati all’attuazione delle prescrizioni d’adeguamento richieste dal 30 testo unico sulla Sicurezza nei luoghi di lavoro, il decreto legislativo n. 81/2008. Laurendi ha dunque introdotto l’argomento sicurezza, riportando i dati sugli infortuni del comparto accorsi nell’anno 2013: il trattore è senza dubbio la macchina agricola con maggiore percentuale di incidenti. Nel 2013, si sono contati 121 morti e 155 feriti gravi con invalidità permanenti. Sempre riferendoci al 2013, ben 100 delle 121 morti sono state causate da ribaltamenti. Come non riflettere allora sugli obblighi di adeguamento relativi all’installazione dei telai di protezione e dei sistemi di ritenzione (le cinture di sicurezza)? Qual è il confine fra un obbligo ed una necessità reale della società? La revisione delle macchine agricole e la definizione di percorsi formativi per il loro uso in sicurezza, porterà senz’altro ad una drastica riduzione degli infortuni nel comparto. Renato Delmastro, responsabile dell’Istituto per le macchine agricole e movimento terra Inamoter di Torino, facente capo al Cnr, ha ricordato che l’Italia è al secondo posto mondiale per numero di immissioni sul mercato di macchine agricole. E’ LA REVISIONE DELLE MACCHINE AGRICOLE Vediamo cosa è successo e cosa succede in Europa, dove l’incidenza delle morti è storicamente inferiore rispetto all’Italia, al fine di comprendere i motivi per cui il legislatore, anche nella nostra penisola, abbia deciso di introdurre l’obbligo della revisione per le macchine agricole. Un esempio su tutti, la Germania, che nel 1969 contava 181 morti solo a causa di ribaltamento. Si decise di introdurre una campagna di rottamazione delle vecchie trattrici, terminata nel 1978. I risultati sono stati impressionanti: dai 181 decessi del 1969, ai 36 del 1978. Oggi, si contano meno di 10 morti l’anno. I risultati parlano da soli. Non possiamo più permetterci di perdere vite umane a causa di macchine obsolete, incuria, e spesso scarsa formazione. Un percorso di adeguamento, anche se con 40 anni di ritardo, corrisponde a vera prevenzione. In Italia, oggi, si stimano circa 800 mila trattori ancora non dotati di telai antiribaltamento, e non dotati di dispositivi di ritenzione (le cinture di sicurezza). Da qui la necessità di optare per un percorso pro-attivo: la revisione. Con l’intento dunque di verificare tutto il parco macchine circolante, non sarà tanto la verifica ispettiva a garantire l’ottemperanza ai requisiti, bensì l’adeguamento che ogni impresa sarà tenuta a garantire per il superamento della revisione stessa, sia in merito alla sicurezza sul lavoro, che in merito alla circolazione stradale. Se un mezzo agricolo supera la revisione, la sua conformità alla normativa è garantita. La vigilanza è dunque intrinseca nella revisione stessa. La revisione (pro-attiva) non farà scaturire sanzioni: l’azienda sarà richiamata ad adeguare eventuali non conformità che dovessero scaturire dai controlli. Dunque, un’attenta valutazione di tecnici esper- ti nel settore, mediante un preventivo check-up delle macchine agricole, potrà certamente garantire il superamento dei controlli. Si ritiene di poter concludere il percorso d’adeguamento entro 5 anni dall’entrata in vigore della norma, nonostante i lavori per definire le modalità di attuazione siano a tutt’oggi ancora in corso. Le problematiche inerenti alla revisione saranno infatti molte e variegate, e sarà proprio il decreto attuativo a dovervi porre rimedio: parliamo ad esempio delle cabine after market tipiche degli anni ottanta e non trascritte sui libretti, idem per i servo sterzi idraulici applicati, i sollevatori anteriori, gli pneumatici. Oltre ovviamente alla totalità delle prescrizioni in termini di sicurezza derivanti dal testo unico sulla Sicurezza, come ad esempio, le pedane e le maniglie di accesso, le protezioni degli organi in movimento piuttosto che delle parti calde, ecc, per poi estendere le verifiche al rispetto delle prescrizioni in termini di rumore e vibrazioni. Si evince la necessità di redigere documentazione chiara e puntuale, nonché la complessità di tale stesura. Non si dimentichi poi la necessità di formare le officine e gli enti che saranno abilitati a tali revisioni, visto che alla data odierna non sono ancora state fissate le modalità di accreditamento. Si propenderà, presumibilmente, per una gestione delle revisioni secondo classi di priorità: per immatricolazioni precedenti al 31/12/1973, scatterà l’obbligo di revisione entro il 31/12/2016; per immatricolazioni fra l’1/01/1974 ed il 31/12/1990, scatterà l’obbligo di revisione entro il 31/12/2018; per immatricolazioni fra l’1/01/1990 ed il 31/12/2012, scatterà l’obbligo di revisione entro il 31/12/2021; per immatricolazioni fra l’1/01/2013 ed il 31/12/2014, scatterà l’obbligo di revisione entro il quinto anno dall’immatricolazione. Alcune doverose precisazioni: nel caso di macchine agricole immatricolate e dotate di libretto di circolazione ai fini della circolazione stradale, anche se non circolanti su strada, queste dovranno sottostare ai requisiti previsti per la circolazione stradale essendo veicoli, nonché a quelli previsti in qualità di attrezzature di lavoro. Chiaramente, se l’attrezzatura di cui trattasi non è più configurabile come veicolo (quindi priva di targa e libretto di circolazione), non dovrà essere sottoposta a controlli in merito alla circolazione stradale. Nel caso di macchine agricole d’epoca, specificatamente qualora queste non siano più attrezzature di lavoro ai sensi della lettera a) comma 1 dell’articolo 69 del Dlgs 81/08, ovvero il loro utilizzo sia limitato ad eventi dimostrativi o manifestazioni dedicate ad attrezzature o macchine d’epoca, non sarà necessario procedere con il loro adeguamento. Tale condizione potrà essere riscontrabile dallo stato di vetustà e conservazione del trattore (ad es. carrozzeria in ottimo stato, sedili in stato decoroso, ecc.). 31 agromeccanica seconda solo agli Stati Uniti d’America. E’ invece al primo posto nella classifica dei costruttori in attività. Si parla infatti di circa 4500 costruttori, a fronte dei 250 francesi e dei 420 tedeschi. Spesso e volentieri, queste aziende sono piccole realtà. E’ dunque intuibile la difficoltà, rispetto alle altre nazioni citate, nel raggiungere tutti per formarli in merito alle nuove legislazioni. Analogamente in merito ai rivenditori: c’è moltissima disinformazione, nonostante le responsabilità di chi vende, soprattutto nel campo dell’usato, siano pesanti e rilevanti. Pensando poi al particolare tessuto delle nostre aziende agricole, si parla di una media di 20-30 macchine per azienda. Ciò significa un parco macchine ed attrezzature da adeguare di oltre 30 milioni di unità. Il decreto legge n. 81 è stato emanato nel 2008, ed è preoccupante il fatto che tutt’oggi la maggior parte delle realtà coinvolte sembri non esserne a conoscenza. vetrina dei soci il premio FEDELTÀ AL LAVORO, ALLE AZIENDE CONEGLIAN E PANZIERA E AL SEGRETARIO FORTUNATO SANDRI ROVIGO - Col magnifico sfondo del Salone del grano cangiante per la splendida giornata di sole, si è svolta il 4 ottobre scorso, al palazzo della Camera di commercio di Rovigo, la cerimonia di consegna dei premi "Fedeltà al lavoro ed incoraggiamento al progresso economico" ai polesani, imprenditori e dipendenti, con 30 anni di attività in provincia; ed il premio "Polesani che hanno onorato la provincia di Rovigo in Italia e nel mondo". In tutto i premiati sono stati 14 per il premio Fedeltà e 11 per i Polesani. Tutto lo stato maggiore dell’ente camerale era presente per i discorsi di rito e la consegna delle medaglie con diploma. L'Associazione Coldiretti si è particolarmente inorgoglita perché ha portato a premiazione ben due aziende agricole associate, Giancarlo Coneglian della società Coneglian di Fiesso Umbertiano e Vinicio Panziera di Trecenta, oltre al segretario delle due zone di Rovigo, Fortunato Sandri. Giancarlo Coneglian era visibilmente emozionato ed ha voluto accanto a sé per ritirare il premio il nipotino Nicolò di 8 anni. A chi lo intervistava con insistenza sulla sua attività imprenditoriale, Giancarlo ha risposto: «Ho fatto sempre tutto col cuore». Classe 1938, la storia di Giancarlo Coneglian è un esempio di lavoro, di sacrificio e di riscatto socio-imprenditoriale: da una grande famiglia di affittuari di Selva di Crespino, segue il padre che diviene prima mezzadro e poi fittavolo, in quel di Fiesso Umbertiano. Succede al babbo in azienda assieme al fratello Angelo e dall'unione delle forze, nei felici anni ’80, si azzardano colture specializzate, come fragole e cetrioli; si acquistano i primi 8 ettari di terDa sinistra: Vinicio Panziera, Mauro Giuriolo, Fortunato Sandri, Nicolò e Giancarlo Coneglian 32 reno in proprietà e si comincia a differenziare col contoterzismo. Arriva anche il figlio di Giancarlo, Damiano, e l'impresa diviene Società agricola Coneglian Giancarlo, Angelo e Damiano. Oggi l'azienda ha 100 ettari in affitto, una decina di trattori, una mietitrebbia al terzo rimpiazzo ed una grande notorietà. In tutta la zona i fratelli Coneglian sono fra i più famosi contoterzisti, stimati e riconosciuti. Vinicio Panziera, classe 1959, diploma di perito agrario, dapprima resta col fratello Alessio sul terreno che il padre ed il nonno avevano condotto prima come affittuari e poi come proprietari a Trecenta. Poi, a causa dei vincoli sui terreni seguiti al crack del Cap Rovigo, nel 2004, decide di mettersi in proprio e punta sul frutteto. «È servito del coraggio - ha spiegato Panziera alla consegna del premio - ho chiesto un prestito, ho fatto grossi investimenti, ma il tempo mi ha dato ragione. Oggi, però, il comparto è in crisi profonda: troppa differenza tra i prezzi alla produzione (bassissimi) e quelli al consumo». Nella sua azienda Vinicio Panziera rinnova i vecchi frutteti e li sostituisce con i peri; poi impianta un vivaio di 5 ettari di pioppi nell’ottica della diversificazione e un piccolo impianto fotovoltaico su 6000 metri quadri di terreno. Oggi l'azienda comprende terreni a Trecenta e Salara ed è molto articolata: kiwi, pere da tavolo, pere da trasformazione, prugne e susine, orticole. Fortunato Sandri, classe 1959, di Adria, ha toccato da poco i 32 anni alle dipendenze di Coldiretti, di cui 18 come segretario di zona, un ruolo delicato che sta a metà tra la difesa ad oltranza delle aziende agricole e la fermezza delle decisioni. «È un lavoro che va oltre il semplice servizio all’impresa - ha commentato Fortunato Sandri nel ricevere il premio - ed entra nei rapporti familiari che ci sono dietro; ci vuole delicatezza con le persone e spirito di collaborazione col resto della squadra; spesso si lavora oltre l'orario e oltre le mansioni». Fortunato Sandri, diploma di perito agrario, è entrato in Coldiretti come tecnico del Quadrifoglio nel 1982. Quindi è divenuto, in successione, aiuto zona, addetto Epaca e, nel 1996, segretario di zona ad Adria. Come segretario è stato in varie zone, dal 2011 è assegnato a Rovigo interno ed esterno. vetrina dei soci benvenuto a... NICOLÒ CASAROTTI Il 13 settembre 2013 è nato il piccolo Nicolò Casarotti, che ha compiuto da poco il suo primo anno di vita. Si rallegrano mamma Katia e papà Emanuel Casarotti e, ancora di più, i nonni Luciano e Corinna Casarotti, tutti nostri soci di Lendinara. Tanti auguri di un futuro sereno e felice da parte Coldiretti. FRANCESCO MILANI Il 13 febbraio 2014 è nato il piccolo Francesco, figlio del nostro socio Paolo Milani e di Sonia Malerba di Ceneselli. Bimbi che nascono, nuovi semi alla vita, che vanno piantati in un buon terreno affinché possano fare forti radici. Congratulazioni dalla Coldiretti Rovigo. 100 di questi giorni! IL COMPLEANNO DI NONNA MARIUCCIA Mariuccia Paparella, vedova di Antonio Vallin, da Polesella (Ponzillovo), ha festeggiato a settembre di quest'anno il suo centesimo compleanno, attorniata dai suoi 7 figli, 21 nipoti e 21 pronipoti con le rispettive famiglie al completo. Erano presenti anche il fratello Mario, il cognato Ferruccio e la cognata Assunta con le loro famiglie. Circa ottanta persone nel giardino della sua abitazione hanno brindato alla veneranda età della loro benvoluta mamma, nonna, bisnonna, sorella, cognata, zia e suocera esemplare: una persona dalle grandi doti umane che ha attraversato un secolo difficilissimo. Ha degnamente e decorosamente allevato sette figli (di cui Carlo "Pocy" è socio Coldiretti), passando attraverso due grandi catastrofi quali la guerra e l'alluvione (che le spazzarono via la casa), con tutte le conseguenze e numerose altre vicissitudini che in un percorso di vita così lunga non potevano mancare. Religiosissima, non ha mai perso la fede nonostante le innumerevoli difficoltà e tutt'ora, quando i figli la vanno a trovare di domenica, gli chiede subito se sono andati a messa. Ma a Mariuccia la vita ha regalato anche tante gioie, specialmente nel vedere nascere e crescere, oltre ai figli, tanti nipoti e pronipoti uno dietro l'altro, sani e onesti, ai quali ha profuso tante cure e tanto amore e ne è sempre stata da tutti ricambiata. Mariuccia, che vive coccolata con il figlio più giovane, coltivatore diretto, e la sua famiglia, a parte la memoria e l'udito in calo, sta bene ed è quasi autosufficiente. Ivo Caprili 33 vetrina dei soci coldiretti&alloro MARCELLO MARAGNO NICOLA SMORGON Il 14 aprile 2014 ha brillantemente conseguito la laurea magistrale in Ingegneria gestionale all’Università degli studi di Padova (sede di Vicenza) Marcello Maragno, figlio di Giovanni Maragno, nostro associato di Castelguglielmo. Nicola Smorgon, figlio del nostro associato Vanni Smorgon di Crespino, il 15 settembre 2014 ha conseguito la laurea triennale in Riassetto del territorio e tutela del paesaggio all'Università degli studi di Padova. Il neo ingegnere ha discusso la tesi dal titolo “Strategie di produzione e crisi economica globale. Il fenomeno del Reshoring” con il relatore Roberto Panizzolo. Si congratulano con gioia mamma Patrizia, il papà Giovanni e le sorelle Micol e Giulia. Il neo dottor Smorgon ha discusso la tesi in Composizione architettonica “Ristrutturazione e riqualificazione di un fabbricato rurale nel comune di Crespino (Ro)", col relatore Lorenzo Attolico, riportando il voto di 97 su 110. CHIARA BONFANTE ELENA LAVEZZI Il 18 giugno 2014, Chiara Bonfante figlia del socio Adriano Bonfante di Ceregnano, si è laureata in Scienze politiche, relazioni internazionali, diritti umani al dipartimento di Scienze politiche, giuridiche e studi internazionali dell’Università di Padova. Elena Lavezzi, moglie dell’associato Leonardo Gennari, presidente della sezione Coldiretti Ceneselli, si è laureata il 20 marzo 2014 all’Università degli studi Ferrara, in Letterature e lingue moderne e classiche. La dottoressa Bonfante ha discusso la tesi “L’implementazione dell’Opcat a livello internazionale e in Italia” con il relatore Paolo De Stefani. La neo dottoressa Lavezzi ha dissertato la tesi “Italia e Germania, dalla catastrofe della guerra alla costruzione dell’Europa unita (1945-1957)”. MORENO CONCATO MICHELE PIZZARDO Il 22 luglio scorso si è laureato in Medicina e Chirurgia all'Università degli studi di Ferrara, Moreno Concato, figlio dei nostri associati Domenico Concato e Marisa Ferrigato di Castelnovo Bariano. Il 24 settembre 2014, Michele Pizzardo, figlio del nostro associato Luca Pizzardo di Ceregnano, ha conseguito la laurea triennale in Fisica all’Università di Padova, con il voto di 106 su 110, discutendo la tesi “Correlazioni quantistiche di bosoni dipolari in doppia buca di potenziale”. Il dottor Concato ha discusso la tesi “Evidence Review su alcuni aspetti delle polmoniti acquisite in comunità nell’adulto: eziologia, diagnosi, prognosi e terapia. Approccio metodologico alla letteratura coniugato alle esigenze assistenziali”, con il relatore Alberto Papi ed il correlatore Alfredo Potena. Tutta la famiglia si congratula per il traguardo raggiunto ed augura, all’amato Michele, un felice proseguimento negli studi. anniversari PAROLINA ROSINI e GIORGIO ARGERI Nozze di diamante FICAROLO I coniugi Parolina e Giorgio Argeri hanno festeggiato il loro 60esimo anniversario di nozze con i figli Antonella, Radames e Carla. Auguri dalla Coldiretti Rovigo. 34 35
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