Ottobre 2014

Anno LXX - n. 09 - Ottobre 2014 - Direzione, Redazione e Amministrazione - Via A. Mario 19 - 45100 Rovigo - Tel. 0425.2018 - Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale
D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n. 46) art. 1 comma 1 - DCB Rovigo - Pagamento assolto tramite vesamento della quota associativa
mensile dell’associazione
polesana coldiretti rovigo
n.09/14
ottobre
LE NOVITÀ PAC
2014-2020
RINGRAZIAMENTO
PROVINCIALE
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2014
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sommario
mensile dell'associazione
polesana coldiretti rovigo
n.09/14
ottobre
mensile dell’associazione
polesana coldiretti rovigo
editoriale
n.09/14
Anno LXX - n. 09 - Ottobre 2014 - Direzione, Redazione e Amministrazione - Via A. Mario 19 - 45100 Rovigo - Tel. 0425.2018 - Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale
D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n. 46) art. 1 comma 1 - DCB Rovigo - Pagamento assolto tramite vesamento della quota associativa
ottobre
Speciale Politica agricola
comunitaria 2014-2020................................ pag. 4
LE NOVITÀ PAC
2014-2020
piano speciale
RINGRAZIAMENTO
PROVINCIALE
BADIA 16 NOVEMBRE
in copertina...
Collezione di zucche
Politica agricola
comunitaria 2014-2020................................ pag. 6
territorio polesine
Viaggio nelle zone,
Lendinara........................................................... pag. 16
© Coldiretti Rovigo
ringraziamento 2014
Proprietario Editore
Giornata del Ringraziamento,
tra passato e presente.................................. pag. 18
Direzione, Redazione e Amministrazione
Via Alberto Mario 19 - 45100 Rovigo - Tel. 0425.2018 - Fax 0425.423538
[email protected] - [email protected]
Ass. Polesana Coltivatori Diretti
Rapp. legale - Mauro Giuriolo - Via Alberto Mario 19 - 45100 Rovigo
Direttore
Silvio Parizzi
Direttore Responsabile
Beatrice Tessarin
[email protected]
Progetto Grafico e Impaginazione
terranostra
Paesi in fiaba, gran finale
al Fondo Madonnina..................................... pag. 20
donne impresa
Freskiz Comunicate
Donne Impresa
compie 60 anni................................................ pag. 21
Stampa
report regionale
Via Prete Marco Fortini 20 - 45025 Fratta Polesine (RO)
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Responsabilità
La riproduzione delle fotografie, illustrazioni e articoli pubblicati dalla
rivista è riservata e non può avvenire senza espressa autorizzazione di
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Periodicità
Mensile - Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.
353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n. 46) art. 1 comma 1 - DCB Rovigo
Registrazione
Tribunale di Rovigo - n. 7 - 28 Maggio 1948
Iscrizione al Registro Nazionale della Stampa
n. 6117 - 17 Dicembre 1997
Iscrizione al ROC - Registro Operatori di Comunicazione
n. 5139 - 30 Novembre 2001
Tiratura
5500 copie su carta Revive Pure Natural Matt
certificata Ecolabel (100% Riciclata)
Costo
Abbonamento annuo Euro 5,50, assolto con quota associativa annuale.
Ortofrutta, Coldiretti Veneto
al tavolo con la Gdo...................................... pag. 24
pensionati
Pensionati,
in 300 invadono Albarella............................ pag. 25
fare impresa/fiscale
Modello di versamento
F24 telematico................................................. pag. 26
news&news................................... pag. 28
agromeccanica
Sicurezza
delle macchine agricole............................... pag. 30
vetrina dei soci........................ pag. 32
editoriale
Speciale Politica agricola
comunitaria 2014-2020
Al via la consulenza personalizzata alle aziende
> Silvio Parizzi, direttore Coldiretti Rovigo
Silvio Parizzi
Con questo numero di Terra Polesana, portiamo
all’attenzione dei soci i requisiti fondamentali che
sono alla base della richiesta degli aiuti comunitari
della nuova programmazione Pac 2014-2020.
Alcuni aspetti applicativi non sono ancora stati decisi e pubblicheremo, pertanto, un aggiornamento
nei prossimi numeri.
A tal proposito, si sono appena conclusi gli incontri
territoriali di informazione, cui hanno partecipato
più di 1500 persone. Ora l'associazione lascia tutto
il tempo per la consulenza personalizzata delle nostre aziende che vogliano approfondire la normativa della riforma.
Le informazioni che troverete in seguito, sono aggiornate al 1° settembre 2014. Il ministero delle politiche agricole ha comunicato che il documento nazionale contenente le scelte per la prima applicazione della riforma Pac, è stato approvato dal consiglio
dei ministri. È in lavorazione un decreto ministeriale
di recepimento che sarà pubblicato poi in Gazzetta
ufficiale, per avviare l'emanazione degli atti amministrativi conseguenti da parte di Agea e Avepa.
4
Il primo pilastro degli aiuti comunitari comprende
le misure di sostegno al mercato e i pagamenti
diretti, che oggi rappresentano la principale fonte
di finanziamento in agricoltura. I pagamenti diretti,
conosciuti come “aiuti Pac”, sono stati disaccoppiati
a partire dalla riforma Fischler del 2003, ossia sono
stati disgiunti sia dal tipo di produzione che dal
quantitativo prodotto. Il sostegno oggi è diretto
non ai prodotti, ma ai produttori. Nel tempo i pagamenti diretti sono stati anche progressivamente
orientati per incentivare comportamenti sostenibili in agricoltura, concorrendo al rispetto dell’ambiente attraverso un meccanismo che vincola l’ammontare delle risorse finanziarie destinate agli stessi, alla produzione di beni pubblici in agricoltura.
L'accordo politico della nuova Pac si è chiuso dopo
un dibattito di due anni, il 26 giugno 2013. Nel dicembre 2013 sono stati approvati i regolamenti, che
rappresentano il corpo normativo della nuova Pac.
La riforma è il frutto del cosiddetto «trilogo», il dialogo a tre, tra Commissione, Parlamento e Consiglio
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piano speciale
Politica agricola
comunitaria 2014-2020
Novità sui “Pagamenti diretti”
> A cura del Caa Impresa Verde Rovigo
In queste pagine, una sintesi delle novità sui Pagamenti diretti (aiuti Pac), della riforma sulla Politica
agricola comunitaria 2014-2020.
L’Italia può contare su un plafond di spesa complessivo di circa 27 miliardi di euro, da utilizzare
nelle domande Pac dal 2014 al 2020.
2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 TOTALE
3.953 3.902 3.850 3.799 3.751 3.704 3.704 27.000
Il pagamento unico in vigore finisce con la domanda Pac (annata agraria 2013/14) era fondato sui
titoli storici, che si annullano il 31/12/2014 e verranno sostituiti dai nuovi pagamenti diretti con la
domanda del 15/05/2015 e resteranno in vigore
fino al 2020. I nuovi pagamenti saranno articolati
in 5 componenti come di seguito schematizzati.
TIPOLOGIA
% DEL MASSIMALE
NAZIONALE
Pagamenti obbligatori per gli Stati membri
58 %
Pagamento di base
Pagamento ecologico
30%
(greening)
Pagamento giovani
1%
agricoltori
Pagamenti facoltativi per gli Stati membri
Pagamento accoppiato
11%
Pagamento piccoli
agricoltori
Alternativo
max. 10%
AGRICOLTORE ATTIVO
La nuova Pac spetta agli "agricoltori attivi", una
rivoluzione nelle norme su cui si è basata la discussione della riforma. Viene inserita una nuova definizione che individua il beneficiario quale
"agricoltore attivo"; tale requisito viene soddisfatto
con almeno una di queste situazioni:
6
- ditte che percepiscono aiuti diretti per un
ammontare non superiore ai 1.250 euro per
le zone di pianura; elevato ai 5000 euro nelle
zone montane e/o svantaggiate;
- ditte iscritte presso l’Inps come coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale;
- ditte in possesso di Partita Iva agricola dal
2015 per tutto il territorio, e dal 2016 oltre alla
Partita Iva per tutti è necessaria la dichiarazione annuale Iva per le zone di pianura.
Quindi, se il premio percepito supera l’importo di
1250 euro, limite nella zona di pianura, si dovrà valutare la convenienza della tenuta della contabilità
agricola per poter raggiungere il requisito fondamentale per accedere ai benefici della nuova programmazione.
La nuova Pac spetta a tutti gli agricoltori che erano
in attività nel 2013 e che hanno presentato domanda Pac, oppure qualora possano giustificare la
loro presenza in attività, facendo rientrare in questo modo anche quelle posizioni che non hanno
mai fissato negli anni i titoli, come i produttori di
ortofrutta, patate da consumo, patate da seme,
piante ornamentali e vigneti.
Nel caso in cui l’azienda sia stata trasferita ad altro
agricoltore per successione effettiva od anticipata,
cambio della forma giuridica, fusione e scissione,
l’agricoltore subentrante soddisferà comunque il
requisito di presenza in attività 2013, assumendolo
dal produttore che gestiva in precedenza.
Gli agricoltori attivi, entro il 15/05/2015 a requisiti
sopra indicati, in possesso di terreni ammissibili,
avranno la possibilità di presentare la domanda
della nuova Pac, dando origine all’assegnazione di
nuovi titoli validi per la durata della riforma fino al
2020. Sarà importante presentare la domanda entro tale data, in quanto, negli anni futuri si potrà
accedere a nuovi titoli Pac soltanto con richiesta
alla riserva nazionale e soltanto per nuove posizioni, nate successivamente al 15/05/2015.
PRECISAZIONI
1. Essere agricoltore
attivo
2. Presentare una
domanda
di assegnazione di
titoli
3. Aver presentato
una domanda di
aiuto per il 2013
Definita dallo Stato Italia
La domanda di assegnazione di titoli va presentata entro il 15 maggio
2015.
Avere diritto a percepire
pagamenti in relazione
ad una domanda di aiuto per pagamenti diretti
per il 2013.
Non è sufficiente una
domanda nell'ambito
del PSR.
Deroghe agricoltore Precisazioni
che non possiede il
requisito 2013
Agricoltori che, al 15
1. ortofrutticoli,
patate da consumo, maggio 2013, producevano ortofrutticoli,
patate da seme,
piante ornamentali patate da consumo,
patate da seme, piante
ornamentali su una
superficie minima.
2. vigneti
Agricoltori che, al 15
maggio 2013, coltivavano vigneti.
3. riserva nazionale Agricoltori a cui vengono assegnati titoli dalla
riserva nazionale nel
2014.
4. prove verificabili Agricoltori:
- che non hanno
mai avuto titoli in
proprietà o in affitto;
e
- che forniscono prove
verificabili che, al
15 maggio 2013,
esercitavano attività
di produzione e
allevamento.
LA “LISTA NERA”
L’accordo sulla Pac si è chiuso con la definizione di
una lista nera (black list) e con una forte delega agli
Stati membri.
Il reg 1307/2009 esclude dai pagamenti diretti
gli agricoltori che appartengono ad un lista nera
(black list): aeroporti, ferrovie, impianti idrici,
servizi immobiliari, terreni sportivi e aree ricreative permanenti.Gli Stati membri possono ampliare questa “lista nera”. Le scelte nazionali hanno ampliato la black list, includendo i seguenti
soggetti (che quindi sono agricoltori non attivi):
- persone fisiche e giuridiche che svolgono direttamente attività di intermediazione bancaria e/o
finanziaria e/o commerciale;
- società, cooperative e mutue assicurazioni che
svolgono direttamente attività di assicurazione
e/o di riassicurazione;
-le pubbliche amministrazioni, fatta eccezione
per gli enti che effettuano attività formative e/o
sperimentazione in campo agricolo.
Una società agricola controllata da una banca o da
una compagnia di assicurazione non rientra nella
black list, quindi non è esclusa.
Un soggetto che rientra nella black list è considerato "agricoltore attivo" se dimostra che i proventi totali da attività agricole sono almeno il 30 per
cento dei proventi totali.
PAGAMENTI DIRETTI
La nuova Pac sarà composta da più premi che verranno sommati tra di loro ed erogati sulla base di
requisiti specifici di ogni agricoltore attivo:
- il pagamento di base;
- il pagamento greening (rinverdimento);
- il pagamento accoppiato;
- il pagamento per giovani agricoltori.
In alternativa, un pagamento che li sostituisce tutti, chiamato "premio per i piccoli imprenditori", e
che avrà regole diverse.
IL PAGAMENTO DI BASE
Il pagamento di base è l'evoluzione dei titoli storici
precedenti, maturati con la fissazione del 2005 e successive. Quei titoli verranno tutti ritirati il 31/12/2014
e con la nuova domanda Pac entro il 15/05/2015,
prenderanno vita i nuovi titoli, chiamati appunto,
pagamenti di base. Il numero dei titoli assegnati dipenderà dal numero degli ettari che si avranno in
conduzione al 15/05/2015, per tutta la superficie
coltivata saranno attribuiti titoli trasferibili ad ettari ammissibili, intendendo come superficie ammissibile ogni tipologia di utilizzo: seminativi, colture
permanenti legnose, prati e pascoli permanenti.
Il valore del pagamento di base sarà proporzionale
al pagamento netto realizzato nell'annualità 2014,
e l'importo della prima annualità di riforma sarà ricalcolato ogni anno in base al budget nazionale.
Uno degli intenti della riforma è di assegnare nuovi
aiuti a tutti i terreni coltivati, indipendentemente
dalla coltura praticata, diversamente dalla riforma
precedente, in cui l’aiuto era riservato ad alcuni
settori (cerealicolo, bieticolo, risicolo, ortofrutticolo per trasformazione ecc.).
Gli aiuti della Pac saranno redistribuiti con il metodo
della regionalizzazione. Per l'Italia è stato scelto un
valore come "regione unica Italia", ossia gli aiuti per
ettaro saranno uniformi a livello nazionale. In questo
modo si avrà per ogni ettaro di superficie, un aiuto
uguale per tutti, che raggiungerà l'allineamento in
maniera parziale nel 2019. Il sistema graduale permetterà che la variazione non si ripercuota sul valore
dei diritti in modo immediato dal primo anno.
In sostanza si inizierà con un aiuto storico per ettaro differenziato, per arrivare all'annualità 2019 con
7
piano speciale
REQUISITI
piano speciale
un calo graduale non superare il 30 per cento del
valore iniziale 2015, per chi parte con un aiuto superiore alla media nazionale; mentre chi parte da
un valore inferiore alla media nazionale, avrà un
aumento graduale fino al 60 per cento della media
stessa, ipotizzando come media nazionale il valore
di circa 300 euro ettaro. È la cosiddetta “convergenza a metodo irlandese” (vedi infografica in basso).
IL PAGAMENTO GREENING
Il pagamento per l'agricoltura verde, detto greening, è la vera novità della riforma Pac, e rientra nel
cosiddetto processo di inverdimento di sostegno
all'agricoltura. È una nuova forma di aiuto che porterà alcuni cambiamenti nel comportamento di
tante aziende agricole.
Il greening era stato a suo tempo annunciato dalla
Commissione europea. La proposta di regolamento del 12/10/2011 lo definiva “pagamento per le
pratiche agricole benefiche per il clima e l’ambiente”. Questo aiuto si pone come una remunerazione
per la produzione di beni pubblici, in linea con gli
obiettivi della Strategia Europa 2020 per la crescita
intelligente, sostenibile ed inclusiva.
Si tratta di un pagamento ecologico che va aggiunto al pagamento di base, solo rispettando alcuni
requisiti che, rispetto alla stesura della riforma iniziale, sono stati molto semplificati e di più semplice
attuazione.
I vincoli da rispettare sono:
- diversificazione colturale;
- mantenimento dei prati permanenti;
- aree a valenza ambientale Efa.
1) Diversificazione delle colture
La diversificazione delle colture è un concetto diverso dalla rotazione agraria. Con diversificazione
si intende, infatti, la presenza contemporanea di
più colture nella stessa azienda, non rotazione o
avvicendamento.
In pratica, l'agricoltore che abbia in conduzione
più di 10 ettari di superficie e, comunque, fino a 30
ettari di seminativo (sono escluse dal calcolo le superfici investite a frutteto e le aree arboree), deve
dimostrare la presenza annualmente di almeno
due colture in azienda, senza dover dimostrare l’avvicendamento delle colture nelle parcelle agricole.
Se la superficie a seminativo supera i 30 ettari, l'agricoltore dovrà inserire una terza coltura. Le coltivazioni dovranno essere proporzionate tra loro in
base alla superficie di seminativo (max 75 % per la
coltura principale). Le diverse colture possono essere posizionate anche in corpi aziendali distinti e
lontani tra di loro, purché gestiti dalla stessa ragione sociale (stessa ditta).
SUPERFICIE
AZIENDALE
A SEMINATIVO
COLTURE
DIMENSIONE
MINIMA
fino a 10 ettari
esenzione
-
min. 2
nessuna delle
colture deve
coprire più
del 75% della
superficie a
seminativo
min. 3
la coltura
principale copre
al massimo il 75%
della superficie a
seminativo; le due
colture principali
al massimo il 95%.
da 10 a 30 ettari
Caso di un agricoltore che nel 2014
possiede un titolo dal valore unitario più elevato del valore medio
Euro
Perdita max
- 30% valore
unitario iniziale
Valore medio
300
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
Caso di un agricoltore che nel 2014
non possiede titoli
Euro
60% del valore
medio naz./reg.
Valore medio
300
2014
2015
2016
2017
8
2018
2019
2020
maggiore di 30
ettari
2) Prati e pascoli permanenti
Questo secondo vincolo del pagamento greening
sarà applicato ad aree sensibili designate dai singoli stati membri della Ue. Sono terreni utilizzati
per la coltivazione di erba o di altre piante erbacee
da foraggio, spontanee o seminate, non compresi
nell'avvicendamento delle colture dell'azienda da
almeno 5 anni, considerando anche specie adatte per il pascolo purché l'erba e le altre piante erbacee da foraggio restino predominanti. Lo stato
membro dovrà assicurare alla UE il mantenimento
della superficie totale a livello nazionale.
3) Aree Efa
Il terzo vincolo del greening è legato alla creazione
di aree Efa Ecological focus area (Punto di particolare
attenzione ecologica), che sono una sorta del vecchio set-aside rivisitato ed alleggerito, sia come impegno di superficie, sia come interventi abbinabili.
COS’È LA “COLTURA DIVERSA”?
Per coltura diversa si intende un seminativo
che appartiene ad un genere della classificazione botanica diverso, oppure se sono produzioni orticole a diversa specie.
Ad esempio:
• Grano duro (Triticum durum) e grano tenero (Triticum aestivum), non sono colture diverse perché appartengono allo stesso genere Triticum;
• Grano (genere: Triticum) e orzo (genere:
Hordeum) sono colture diverse perché di diverso genere botanico.
Sono però considerate colture diverse:
-colture appartenenti a specie diverse fra
brassicacee, solanacee, cucurbitacee;
- i terreni a riposo o dedicati ad altre piante
erbacee da foraggio;
- le colture invernali e primaverili, anche se
dello stesso genere.
Sono previste tre deroghe che esentano l’azienda dall’applicazione della diversificazione:
- se l'azienda è in possesso di superfici interamente utilizzate per la produzione di erba
(prati avvicendati, erba medica), oppure
interamente utilizzate a colture sommerse
per una parte significativa dell'anno (riso);
- se l'azienda è in possesso di superfici interamente lasciate a riposo;
- se l'azienda è in possesso di superfici investite per più del 75 per cento a foraggio, a prato
o a colture sommerse, a condizione che le
supefici non coperte da questi usi non superino i 30 mila ettari.
- superfici oggetto di imboschimento con i Psr
(senza garantirsi una doppia contribuzione);
-superfici con colture azotofissatrici, comprendendo anche soia e medica (attribuendo un fattore di ponderazione di calcolo diverso dagli altri
interventi).
Prima di pensare a lasciare terreni a riposo o ai vincoli del set-aside, occorre valutare la presenza in
azienda di elementi che possano soddisfare il requisito Efa ed in proiezione, valutare la creazione
di condizioni per soddisfare il vincolo anche negli
anni futuri.
Per meglio comprendere come applicare questo
requisito, occorre attendere la definizione dei regolamenti applicativi.
Al greening esistono delle eccezioni.
Sono escluse dall’obbligo:
- le aziende in possesso di superfici investite per
più del 75 per cento a foraggio, a prato ed a
colture sommerse per una parte significativa
dell'anno (riso) a condizione che i seminativi non
coperti da questi usi non superino i 30 ettari;
- le aziende in possesso di superfici interamente utilizzate per la produzione di erba (prati avvicendati,
erba medica) oppure interamente utilizzate a colture sommerse per una parte significativa dell’anno.
Per i primi anni di riforma la percentuale da destinare a EFA rimarrà del 5 per cento, mentre dal'annualità 2018, potrebbe essere aumentata al 7 per cento.
Se viene accertato il mancato rispetto del greening,
il pagamento è revocato in toto o in parte. La riduzione del pagamento è graduale in funzione della
gravità della violazione accertata, della portata,
della durata e dell'eventuale ripetizione dell'inadempienza, mentre non si applicherà il regime sanzionatorio per i primi due anni; poi, dal 2017, alle
violazioni si applicheranno anche delle sanzioni.
Sarà possibile soddisfare gli obblighi del greening
anche con "pratiche equivalenti", cioè con pratiche
analoghe a quelle previste, ma più strette, facendo
raggiungere all'azienda livelli ambientali superiori
a quelli previsti. Ma per questo, meglio attendere i
decreti applicativi nazionali.
IL PAGAMENTO PER I GIOVANI AGRICOLTORI
Questa è una scelta effettuata per stimolare e promuovere il ricambio generazionale, riconoscendo
un aiuto aggiuntivo ad ettaro richiesto in domanda per l’agricoltore che corrisponda ai requisiti di
“giovane agricoltore”. L’Italia ha deciso di destinare
a questo intervento un plafond nazionale dell’un
per cento del massimale.
Questa somma dovrà consentire di riconoscere
alle aziende “giovani”, un’integrazione pari ad un
massimo del 25 per cento dei valori dei titoli detenuti dall’agricoltore, per un periodo massimo di
cinque anni.
I requisiti di accesso al premio di giovane agricoltore sono:
9
piano speciale
Sono obbligate al rispetto di questo obbligo le
aziende con superficie a seminativo oltre 15 ettari, escludendo dal calcolo le superfici investite a colture permanenti (prati e pascoli permanenti, frutteti,
vigneti, oliveti). Queste aziende dovranno destinare almeno il 5 % della loro superficie seminativa
per scopi ecologici.
Ad esempio le aree Efa Ecological focus area si
possono identificare in:
- terreni lasciati a riposo;
-terrazzamenti;
- elementi caratteristici del paesaggio (siepi, fasce
alberate, alberi isolati, in filari o a gruppi, bordi
dei campi, stagni, fossati, maceri, muretti in pietra tradizionali);
-fasce tampone, comprese quelle occupate da
prati permanenti;
- fasce di ettari lungo le zone periferiche delle foreste;
- superfici con bosco ceduto a rotazione rapida;
piano speciale
- giovani che si insediano per la prima volta in
qualità di capo azienda o che si sono insediati
negli ultimi 5 anni;
- età compresa tra 18 ed i 40 anni;
- adeguate competenze professionali.
Il pagamento per i giovani agricoltori sarà riconosciuto fino al massimo di 90 ettari su ogni azienda.
IL PAGAMENTO ACCOPPIATO
Secondo il regolamento comunitario, gli aiuti accoppiati devono essere concessi esclusivamente
a quei settori che rivestono particolare importanza per lo stato membro, per ragioni economiche, sociali o ambientali e che si trovano in
difficoltà. Un'ulteriore considerazione è stata fatta
anche inserendo i settori particolarmente penalizzati dal processo di convergenza.
Il plafond nazionale destinato a questo intervento
è stato limitato all'11 per cento (anziché al 15), pari
a 426,8 milioni di euro, favorendo così un dirottamento di fondi verso il pagamento di base, che è
destinato a tutti i beneficiari. Non è comunque stato facile creare un pacchetto di aiuti accoppiati in
grado di soddisfare equilibrio tra le esigenze politiche, territoriali e settoriali a livello nazionale, vista
l’adozione della “regione unica Italia”.
Gli aiuti accoppiati sono divisi in tre macro settori chiamati “piani”. I Piani di pagamenti accoppiati
alle produzioni sono ripartiti secondo la tabella
sotto riportata.
Piano
zootecnico
nazionale
Piano seminativi
Piano colture
permanenti
210,5 milioni di euro, pari al
49,3% del plafond nazionale
146,3 milioni di euro, pari al
34,3% del plafond nazionale
70 milioni di euro, pari al
16,4% del plafond nazionale
10
Bovini da latte
Il premio è concesso alle vacche da latte che hanno partorito nel corso dell’anno in considerazione, si tratta di un aiuto alternativo a quanto previsto dalla vecchia programmazione visto che dal
01/04/2015 viene eliminato il regime delle Quote
latte. Gli allevatori dovranno provvedere alla registrazione del vitello nato entro i termini previsti
dalla regolamentazione comunitaria e nazionale.
Lìimporto unitario di base stimato è di 56 euro a
capo.
A questo premio si aggiunge una misura aggiuntiva per la zootecnia da latte in “zone di montagna”
di un importo stimato di 10 euro a capo. Pertanto
una vacca da latte in "zona di montagna" percepirà
circa 66 euro/capo.
Vacche nutrici
Il premio è concesso alle vacche nutrici iscritte ai
Libri genealogici e ai Registri anagrafici, che hanno
partorito vitelli, i quali siano stati registrati entro i
termini previsti dalla regolamentazione nazionale
e comunitaria.
L'importo di base stimato è di 202 euro a capo.
Bovini macellati
Il premio è concesso ai bovini di età compresa tra
i 12 ed i 24 mesi al momento della macellazione,
allevati presso le aziende dei richiedenti per un
periodo non inferiore a 6 mesi prima della macellazione stessa.
L'importo di base stimato è di 46 euro a capo, a cui
verrà aggiunta una parte di aiuti per le macellazioni nell'ambito di sistemi di qualità certificati.
Ovini
Il premio è assegnato al singolo capo (agnello da
riproduzione dell'anno in corso). I capi devono essere correttamente identificati in anagrafe zootecnica ed aderire ai Piani regionali di selezione.
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Corso Del Popolo, 106 - 45100 Rovigo
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con ottima resa agronomica. Titoli
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Ceregnano a 3 km
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totali 120 Ettari tutta a seminativo
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Euro 35.000 a Ettaro
Euro 540.000 + 250.000
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13 Ettari con ampio fronte
strada e scolo consorziale in
aderenza. Medio impasto, titoli
Euro 580.000
di sostegno.
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per totali 115 Ettari a
coltivazioni miste, terreno con ottima resa agronomica. Introvabile.
Euro 6.500.000
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Con ampio fronte strada, fondo agricolo per
totali 18 Ettari senza fabbricati, con ottima irrigabilità, terreno di medio impasto. Possibilità di
ulteriori 23 Ettari in aderenza. Titoli PAC su tutta
la superficie. Euro 800.000 + Euro 1.100.000
Appezzamento di terreno agricolo
di c.a. 11 Ettari con eventuali 6
Ettari nelle vicinanze. Ottima resa
agronomica, scolo consorziale in
confine. Euro 480.000 + 260.000
Villadose a 3 km
Fondo agricolo di 10 Ettari di forma
regolare con ulteriori 7 Ettari nelle
vicinanze. Fabbricati collabenti
all’interno della proprietà. Titoli.
Rovigo a 3 km
Euro 420.000 + Euro 300.000
Ampia superficie agricola
per totali 45 Ettari tutto
a seminativo con fabbricati. scolo consorziale in
aderenza. Terreno di
medio impasto. Titoli
PAC.
Euro 2.400.000
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c.a. 16 Ettari, tutto a seminativo,
con accesso indipendente, servito
da scolo. Ottima redditività. Titoli
Euro 715.000
PAC sul totale
Appezzamento agricolo di di
c.a. 20 Ettari, servito da scoli.
Tutto a seminativo. Titoli
PAC sul totale. Tipo medio
Euro 950.000
impasto.
Rovigo a 5 km
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Ettari con scolo consorziale in
confine. Ulteriori 6 Ettari a due
km. Medio impasto. Titoli PAC.
Polesella a 4 km
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Lendinara a 4 km
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Euro 35.000 a Ettaro
titoli.
ed irrigua. Terreno di medio impasto. Titoli PAC e fasce tampone.
Fondo agricolo di di c.a. 10
Ettari, diviso in due corpi, servito da scolo. Eventuali altri 10
Ettari in aderenza. Titoli PAC.
Castelguglielmo a 3 km
Costa di Rovigo a 3 km
San Bellino a 3 km
Bosaro a 2 km
Fondo agricolo di 10
Ettari di forma regolare
con ulteriori 10 Ettari
nelle vicinanze. Titoli
Euro 450.000
PAC.
Appezzamento di terreno
agricolo di c.a. 27 Ettari di
forma regolare, servito da
scolo. Fabbricati in proprietà.
Titoli PAC. Euro 1.300.000
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di c.a. 14 Ettari di forma regolare,
terreno di medio impasto, irriguo
con ampio fronte strada. Titoli di
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14,2, acquistabili in toto o separatamente. Scolo in confine, titoli
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Totale Euro 1.830.000
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fronte strada e scolo in confine.
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senza fabbricati, con scolo in confine, terreno di
medio impasto. Possibilità di ulteriori 20 Ettari nelle
vicinaze . Titoli PAC su tutta la superficie.
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11
piano speciale
Il valore del contributo è pari a 12 euro a capo, più
eventuali aggiunge per obiettivi che verranno definiti per la rimonta.
Agnello Igp
Il premio è concesso agli allevatori che certificano
capi ovi-caprini idonei alla macellazione come Igp.
L'importo stimato è di 10 euro a capo.
Bufalini
Il premio è concesso alle bufale di età superiore ai
30 mesi che hanno partorito.
L'importo stimato è di 20 euro a capo;
Soia (nord Italia)
Il premio è concesso alle aziende agricole che destinano parte della propria superficie a seminativi
per la produzione di soia. L’area di intervento interessa le regioni del Nord Italia: Lombardia, Veneto,
Emilia Romagna, Piemonte e Friuli Venezia Giulia.
L'importo stimato è di 97 euro per ettaro.
Proteaginose e frumento duro (centro italia)
Solo per le regioni Toscana, Umbria, Marche e Lazio.
12
Il premio è concesso alle aziende agricole che destinano una percentuale della propria superficie a
seminativi per girasole, colza, leguminose da granella (lenticchie, cece, veccia), erbai di sole leguminose e frumento duro.
L’importo stimato è di 80 euro ettaro per le proteaginose e di 60 euro ettaro per il frumento duro.
Colture proteiche e frumento duro (sud Italia)
Solo per le regioni Abruzzo, Molise, Puglia, Calabria, Campania, Basilicata, Sicilia e Sardegna.
Colture ammissibili: proteiche da granella (pisello
proteico, fave, favino, lupino dolce), erbai di sole
leguminose, frumento duro. L’importo dovrebbe
essere definito in 90 euro per ettaro.
Riso
Il premio è concesso alle superfici coltivate a riso.
L'importo stimato è di euro 120 per ettaro.
Barbabietola da zucchero
Il premio è concesso alle superfici coltivate a barbabietola da zucchero. L'importo unitario stimato
è di 325 euro per ettaro.
13
piano speciale
Pomodoro da industria
Il premio è concesso alle superfici coltivate a pomodoro da industria.
L'importo unitario stimato è di 160 euro per ettaro.
Olivo
L’olivicoltura acquisisce un sostegno di 70 milioni
di euro, distribuiti in tre misure:
- premio base: 78 euro/ha;
- premio aggiuntivo: 70 euro/ha;
- premio aggiuntivo per l'olivicoltura con rilevante importanza economica, territoriale e di qualità: importo stimato 130 euro/ha.
IL PAGAMENTO PER I PICCOLI AGRICOLTORI
È stata prevista per gli stati membri la facoltà di
adottare un quadro semplificato per le piccole
aziende, che riceveranno un contributo compreso
fra 500 e 1250 euro, eliminando lungaggini burocratiche e semplificando le procedure sia per gli
agricoltori che per le amministrazioni.
Potranno aderire volontariamente a questo regime le imprese con aiuti entro i 1.250 euro. Queste imprese sono esentate dagli obblighi del , ed
avranno misure di condizionalità meno pressanti.
Il pagamento per piccoli imprenditori è alternativo
al pagamento composto attuato dalla riforma, prevede domanda di conferma per tutti gli anni della
riforma.
Quindi, tutte le imprese presenteranno la domanda unica entro il 15/05/2015 e quelle che valuteranno di optare per il regime semplificato come
“piccolo agricoltore”, potranno presentare un’apposita richiesta entro il 15/09/2015.
Questa scelta potrà effettuarsi indipendentemente
dalle dimensioni aziendali. Gli agricoltori in regime
semplificato dovranno mantenere il numero degli ettari uguale agli ettari ammissibili dichiarati nel 2015.
14
ACCESSO MINIMO E CAPPING,
PER I MASSIMALI OLTRE 150 MILA EURO
La nuova programmazione della Pac cambia la soglia minima di ingresso delle domande nei prossimi anni. Fino all’anno scorso, una domanda, per
poter essere pagata, doveva avere un valore richiesto di almeno 100 euro. Le nuove regole comunitarie innalzano tale limite fino a 400 euro, a discrezione del singolo stato membro.
L’Italia ha fissato la soglia di pagamento minimo ai
250 euro per i primi due anni di riforma, e ai 300
euro a partire dal 2017. Lo scopo della norma è di
ridurre i costi dei pagamenti irrisori, con un ammontare inferiore ai costi di gestione della pratica
amministrativa.
Inoltre si è innalzata la superficie condotta per
aderire ai benefici da 0,3 ettari a 0,5 ettari.
Le conduzioni di valore e superficie devono essere
soddisfatte entrambi.
La nuova programmazione della Pac impone anche una regola all’importo richiesto degli aiuti, limitando gli importi massimi, per i soli pagamenti
di base, introducendo delle riduzioni che scattano
oltre certi valori soglia.
Il regolamento comunitario lascia allo stato membro la possibilità di adottare le modalità di taglio ai
premi, l'Italia ha scelto tagli per importi superiori a
150.000 euro del 50 per cento fino a 500.000 euro
e del 100 per cento per importi superiori a 500.000
euro, gli importi da conteggiare sono al netto del
costo della manodopera e degl'oneri previdenziali
di operai e dell'imprenditore stesso.
Di seguito si riporta una tabella riepilogativa a destra.
IMPORTO
SOGGETTO
A CAPPING
RIDUZIONE
PAGAMENTI
DIRETTI
POST CAPPING
Euro
Euro
Euro
Euro
Euro
140.000
0
140.000
0
140.000
300.000
0
300.000
75.000
225.000
300.000
160.000
140.000
0
300.000
700.000
500.000
200.000
25.000
675.000
ultimora
DISCARICA A BERGANTINO,
COLDIRETTI SI ASSOCIA AL CORO DEI “NO”
BERGANTINO (RO) - Il progetto per una discarica di rifiuti di amianto e relativo impianto di
trattamento a Bergantino, si è scontrato con un
compatto fronte del "no", cui ha aderito anche
Coldiretti. L'associazione ha partecipato alla manifestazione di piazza di domenica 19 ottobre
scorso, promossa dall'amministrazione comunale e appoggiata dal Comitato Sat con tutte le
associazioni culturali, sportive e sociali del territorio. Hanno manifestato oltre 300 persone.
Coldiretti ha organizzato dei gazebi con le eccellenze agricole locali. Fra le ragioni di incompatibilità della discarica col territorio di Bergantino,
oltre alle problematiche idrogeologiche, all'inopportunità di costruzione in un area soggetta a
riqualificazione e frequenti inondazioni, la Coldiretti evidenzia la contrarietà ad un ulteriore consumo di suolo fertile agricolo in un'area di produzione di eccellenze agroalimentari; vi è inoltre
troppa incertezza sul reale impatto ambientale
della discarica su un territorio molto fragile.
Il consiglio della Regione Veneto ha comunque
già approvato il 15 ottobre, tre mozioni di impegno contro la realizzazione di questo impianto,
presentate dal consigliere vicepresidente della
commissione Agricoltura Graziano Azzalin (Pd),
dall'assessore Isi Coppola (Fi) e dal consigliere
Stefano Falconi (Lega).
15
piano speciale
PAGAMENTI
COSTO
DIRETTI
DEL LAVORO
ANTE CAPPING
territorio polesine
Viaggio nelle zone,
Lendinara
Col presidente Giampietro Branco
ed il segretario Michele Bragioto
> Beatrice Tessarin
LENDINARA, NOMI E NUMERI
Comuni: 6 - Lendinara, Lusia, Fratta Polesine,
Villanova del Ghebbo, San Bellino, Castelguglielmo
Sezioni: 5
Superficie: 1400 ettari circa
Soci: 600 circa
Presidente: Giampietro Branco
Segretario: Michele Bragioto
Presidenti: Arnaldo Conti (Lendinara), Cristian
Gottardi (Lusia), Donato Rando (Cavazzana),
Fabrizio Guarise (Fratta/Villanova), Giancarlo
Braiato (Castelguglielmo/San Bellino)
Attività: orticole, seminativi, frutteti, zootecnia (bovini da latte e da carne), area dell’Insalata di Lusia Igp e sede del Consorzio di tutela
Ufficio: 6 collaboratori, nella sede di piazza
Risorgimento
Terza tappa del viaggio nelle 10 zone di Coldiretti.
Questo mese si torna nella fascia centrale del Polesine, patria degli orti e culla della Coldiretti polesana, Lendinara. Qui, nel febbraio 1919, fu fondata la prima sezione comunale di quella che sarà
l’Associazione polesana tra piccoli proprietari e
fittavoli, nata poi come associazione provinciale, il
primo marzo a Rovigo. Era l’inizio di una storia che
si travaserà, senza soluzione di continuità, nella
successiva Associazione polesana Coltivatori diretti del secondo dopoguerra. Per ricordare l’evento,
nel 2009, proprio a Lendinara, la Coldiretti provinciale ha celebrato il proprio 90esimo anniversario in pompa magna, con l’intervento dell’allora
presidente confederale Sergio Marini. Una targa
commemorativa in piazza Risorgimento segnala
l’evento al passante distratto.
A Lendinara anche i muri della città odorano di storia ed i coltivatori hanno una grande consapevolezza ed orgoglio delle proprie radici.
16
Il presidente di zona, Giampietro Branco, è, come
si direbbe, figlio d’arte, l’ultima generazione di una
famiglia storica di imprenditori agricoli, arrivati dal
veronese all’inizio degli anni ‘80. Una tradizione di
famiglia che s’intreccia con quella della Coldiretti, perché il babbo Luciano, cavaliere del lavoro e
premio Fedeltà al lavoro 2012, ha ricoperto per 10
anni la carica di coppia presidente provinciale di
Verona dell’allora associazione “Giovani famiglie
agricole e rurali”.
Il simbolo del passato da ricordare, senza malinconia e con un sorriso a fior di labbra, è la collezione di circa trenta trattori d’epoca che il presidente
Branco conserva in azienda: il più risalente è un
Ford America del 1917 con le ruote in ferro; il più
famoso il Landini testa calda degli anni ’50; il più
curioso il Balilla del 1927.
Giampietro Branco, 43 anni, di Lendinara, al suo
primo mandato da presidente, giovane d’età e di
spirito, ha scelto molto presto la sua strada. Oggi
conduce un’azienda cerealicola di 16 ettari ed un
allevamento di tacchini, dove collabora la moglie
Marisa.
Per un presidente giovane, non poteva che esserci
un giovane segretario. Michele Bragioto, classe
70, di Lusia.
Il suo percorso in Coldiretti, segretario?
«Sono entrato in Coldiretti nel 1997 come operatore fiscale a Rovigo - risponde. - Quindi mi hanno
affidato il ruolo di responsabile fiscale a Lendinara, poi di responsabile economico (corrispondente
all’attuale responsabile Caa, ndr) prima a Lendinara
e poi a Badia, infine, nel 2008 sono stato nominato
segretario per le zone di Lendinara e Badia».
I punti di pregio della zona di Lendinara?
«Sicuramente bisogna ricordare che il comprensorio di Lusia e Cavazzana sono l’area di produzione
dell’Insalata di Lusia Igp, l’unico ortaggio a foglia
che ha ricevuto questa tutela a marchio in Europa.
Una grande opportunità di sviluppo per le imprese
e di promozione del territorio. In tutta la zona ci
sono aziende molto specializzate, che applicano
tecnologie avanzatissime di irrigazione e di coltivazione, per ottimizzare la qualità in funzione del
rispetto dell’ambiente e del risparmio idro-energe-
Da sinistra: Michele Bragioto e Giampietro Branco
tico. Molte di questa commercializzano in tutta Italia e qualcuna si affaccia sul panorama europeo».
«L’età media degli imprenditori in zona è molto
giovane: molte aziende sono condotte da imprenditori quarantenni. Fino a qualche anno fa si sfornavano primi insediamenti con numeri a due cifre,
ora non è più così. Il ricambio generazionale sta
diventando un problema».
E i punti problematici?
«Purtroppo i problemi sono quelli comuni a tutto
il mondo agricolo - risponde il presidente. - La crisi
dei prezzi, poco o per niente remunerativi dei raccolti e degli sforzi imprenditoriali. L’incertezza in
cui si è costretti a vivere».
«Proprio il fatto che non ci sono certezze in agricoltura - aggiunge il segretario - fa sì che non tutti
i giovani che potrebbero restare nell’azienda familiare, scelgono altri settori, spesso spinti dagli stessi genitori che conoscono la situazione difficile».
Com’è la vita sindacale a Lendinara?
«È una zona molto vitale, che partecipa alle iniziative - risponde il presidente Branco. - Nell’ultimo rinnovo cariche si sono cambiati praticamente tutti i
presidenti e sono entrate nuove forze, al loro primo
mandato. In zona poi - continua - abbiamo ormai la
prassi di svolgere diversi incontri formativi per i soci
durante l’anno, in cui si toccano argomenti tecnici
o fiscali, le novità normative o previdenziali, tutto
quello che serve per restare sempre aggiornati.
Abbiamo un buon rapporto con le istituzioni locali:
le amministrazioni comunali ci riconoscono ormai
come interlocutori e rappresentanti del territorio.
È stata istituita una commissione
agricoltura intercomunale dove si
può dialogare. Due nostri soci rappresentano Coldiretti nel Consorzio
di bonifica Adige Po ed altri due nel
Consorzio antigrandine».
Lendinara è nota per la Fiera
di San Marco, arrivata
all’edizione 408…
«Sì, la fiera del 25 aprile è la “fiera
agricola” che tradizionalmente la
Coldiretti contribuisce ad organizzare ogni anno. Partecipiamo col
mercato di Campagna amica, con
mostre ed esposizioni di macchine
agricole e di vecchi trattori d’epoca
(porto anche i miei) e, soprattutto,
è diventato appuntamento fisso il
convegno che ogni anno organizziamo su temi di estrema rilevanza
ed attualità. Quest’anno, si è parlato
di bonifica e del ruolo dei consorzi
dopo la riforma, anche in previsione
del prossimo rinnovo delle cariche
consortili a dicembre».
17
territorio polesine
Presidente, qual è la sua storia associativa?
«Ho frequentato la scuola agraria a Verona - risponde - e fin dai 14 anni ho cominciato a partecipare
alle attività del Movimento giovanile di Coldiretti.
Seguivo tutte le iniziative di gruppo e negli anni
’90 sono stato eletto per due mandati come delegato provinciale. Dal 2006 al 2013, per due tornate
di rinnovi, ho assunto l’incarico di consigliere della
sezione di Lendinara, infine, nel 2013 sono stato
eletto presidente di zona».
ringraziamento 2014
Giornata del Ringraziamento,
tra passato e presente
La sfida di “nutrire il pianeta” con una coscienza retta,
dando il meglio di ciò che si produce
> Don Carlo Marcello, consigliere ecclesiastico Coldiretti Veneto e Rovigo
Dal lontano 1951, la Festa nazionale del Ringraziamento viene puntualmente celebrata ogni anno
la seconda domenica di novembre (quest’anno il
9 novembre) e a livello locale, provinciale (16 novembre a Badia Polesine) e parrocchiale, viene riproposta nel periodo che va dalla festa di San Martino (11 novembre) alla festa di Sant’Antonio abate
(17 gennaio).
Nel 1973, con la pubblicazione del documento pastorale “La Chiesa e il mondo rurale italiano”, i vescovi hanno assunto questa giornata come occasione opportuna di riflessione ed evangelizzazione
dell’intera chiesa locale. Si legge nel documento
sopra citato: “Si curi la Giornata del Ringraziamento
in modo da renderla significativa per l’intera Chiesa
particolare, oltre che occasione propizia per l’evangelizzazione del mondo rurale”. Ci prepariamo dunque anche quest’anno a dare il nostro contributo
allo sviluppo della vita cristiana nelle nostre comunità con questa bella celebrazione, richiamando lo
spirito e le motivazioni delle origini che tutti deve
animare, contrastando ogni sintomo di stanchezza
che tende ad affiorare qua e là.
18
Sappiamo che nel nostro mondo ci sono tante
preoccupazioni ed amarezze per come vanno
le cose, a causa di questa congiuntura economica che sembra non aver più fine, ma - proprio per
questo - giunge opportuna la Festa del Ringraziamento a mettere al centro del nostro orizzonte la
verità su Dio e sull’uomo. “Senza di me non potete
far nulla” (Gv 15,5), afferma Gesù nel Vangelo, e infatti abbiamo mille accorgimenti tecnologici nelle
nostre campagne, ma... il cielo non lo comanda
nessuno.
Ciò che serve non è lamentarsi: è un atteggiamento che intristisce e basta. Serve piuttosto guardare
a Dio, convertirsi e amare, come ci è stato insegnato: “Siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere
il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate
quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto
ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non
fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti
come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt 5,45-48).
In fin dei conti il mondo agricolo è chiamato ad
una missione che diventerà sempre più strategica,
e cioè “nutrire il pianeta”: come? con le truffe, con
il disprezzo della salute altrui, con la logica del profitto a tutti i costi? o con una retta coscienza, guidata dall’orgoglio di dare il meglio di sé, producendo frutti e prodotti “genuini” e di “qualità”?
Coldiretti, come sappiamo, ha scelto questa seconda strada, e sta combattendo contro un mondo
che si rivela, quando al Brennero si aprono i tir che
entrano in Italia o ad Ancona si va nel ventre delle
navi che vengono da ogni parte del mondo, come
una autentica schifezza. È una sfida che sembra
persa in partenza, e invece... ecco, torna la Festa
del Ringraziamento a farci guardare in alto, verso il
Dio dell’amore e della giustizia: nel suo nome “benediremo i frutti della terra”. Cibo, terra, pianeta,
energia... saranno i temi dell’Expò di Milano 2015:
“Nutrire il pianeta, energia per la vita”... è un bel
programma... è il nostro programma. Amici, coraggio! ne vale la pena.
Sala Consigliare
Municipio di Badia Polesine
Badia Polesine
Chiesa Parrocchiale
San Giovanni Battista
ore 10,30
Accoglienza autorità
e dirigenti delle associazioni
ore 10,45
Saluti del Presidente Coldiretti Rovigo
e del Sindaco di Badia Polesine
Chiesa Parrocchiale
San Giovanni Battista
ore 11
Solenne Messa di Ringraziamento celebrata
da S.E. Mons. Lucio Soravito de Franceschi
Vescovo della Diocesi di Adria-Rovigo
ore 12
Consegna Premio San Martino
ore 12,15
Benedizione mezzi agricoli
ed autoveicoli
INFORMAZIONI
Organizzazione
COMUNE
DI BADIA POLESINE
Coldiretti Rovigo
Via A. Mario 19 - 45100 Rovigo
tel. 0425.2018 - fax 0425.423538
[email protected]
In collaborazione con
19
adv freskiz.com
PROGRAMMA
Domenica
16 Novembre 2014
terranostra
Paesi in fiaba, gran finale
al Fondo Madonnina
Tre giorni di racconti animati e laboratori,
tra Stienta e Gaiba
> Beatrice Tessarin
originale, disegnato per l’occasione, dall’illustratrice di Adria, Sofia Boccato. È stato riprodotto sulle
magliette regalate ad ogni bambino partecipante.
GAIBA (RO) - Una splendida giornata di sole autunnale ha salutato la chiusura dell’evento “Paesi in fiaba”, nel parco verde della fattoria didattica/agriturismo Fondo Madonnina di Stefania Rasi di Gaiba.
Domenica 5 ottobre scorso, moltissime famiglie,
genitori e nonni, hanno approfittato dell’evento
per trascorrere del tempo sereno all’aperto coi
propri bambini, tra racconti di fiabe, laboratori con
colla e cartoncini colorati e lo spettacolo “Alla corte
del re” dell’Associazione palio di Gaiba in costumi
rinascimentali.
La manifestazione, una tre giorni dedicata al valore educativo delle favole, si è svolta tra Stienta e
Gaiba, dal 3 al 5 ottobre, in teatro, a scuola e in fattoria, riunendo i due comuni di Stienta e di Gaiba,
sotto il patrocinio di Regione Veneto, Provincia di
Rovigo, Sistema bibliotecario provinciale, Coldiretti
Rovigo, Istituto comprensivo di Stienta, Unicef, Mostra internazionale dell’illustrazione per infanzia di
Sàrmede (Tv). Hanno contribuito all’organizzazione
i comitati delle due biblioteche comunali, l’Associazione Caligo, il Palio gastronomico di Stienta, il
Palio di Gaiba, la fattoria didattica Fondo Madonnina ed il Club cavalieri del Po working ranch. Una
chicca: il logo della manifestazione è una creazione
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La giornata conclusiva si è aperta con la lettura animata al Fondo Madonnina, seguita dal laboratorio
all’aperto. L’agriturismo di Stefania Rasi ha messo
a disposizione i locali gratuitamente, ma molte
persone si sono fermate per il pranzo. Durante il
pomeriggio, si è fatto il pienone di gente, complici i broccati dei costumi del Palio di Gaiba durante la sfilata della corte del re e lo spettacolo degli
sbandieratori. Sono intervenuti per i saluti di rito, i
due sindaci Roberto Berveglieri e Cristiano Corazzari, la preside dell’Istituto comprensivo Bruno
Munari, Maria Elisabetta Soffritti, la presidente
dell’Unicef Annamaria Vesco De Filippo, Sandra
Trambaioli, autrice per l’infanzia di Stienta.
A seguire un intermezzo musicale al pianoforte eseguito da alcuni bambini delle elementari,
quindi la favola ed il laboratorio sui “Musicanti di
Brema”, diretto dalle animatrici di Tadabimbi. Una
merenda finale per tutti ha concluso la giornata.
L’iniziativa si è presentata come un ottimo esempio
di fattoria didattica “in filiera” col mondo associativo ed istituzionale del territorio; la fattoria si rivela
luogo ideale di congiunzione tra partecipazione
sociale, tradizioni folkloristiche locali, comunità,
iniziative educativo-culturali, associazionismo.
Saluti di rito
donne impresa
Donne Impresa
compie 60 anni
A Roma, si festeggia con la mostra
“Il business della tradizione”
> A cura di Beatrice Tessarin
Donne impresa, il coordinamento delle imprenditrici di
Coldiretti, quest’anno festeggia i 60 anni di vita. Per l’occasione, alla sede romana di
Coldiretti, il 2 ottobre scorso,
in concomitanza con la Festa
nazionale dei nonni, è stata allestita “Il business della
tradizione”, una mostra di
nuove attività imprenditoriali,
provenienti da tutte le regioni italiane, che hanno preso
spunto dai saperi degli anziani. Il ritorno dei tessuti naturali
all’atelier, gli accessori country,
gli agridetersivi, i biocosmetici, i giocattoli contadini fatti a
mano senza sostanze chimiche, gli abiti anallergici
con tinture vegetali alla riscoperta delle proprietà
terapeutiche dei prodotti della natura, le conserve,
le pantofole di lana grezza ricercate dai vip di Cortina, le sporte di cartocci di pannocchia intrecciati e il
“didò” di campagna ricavato dalla farina di polenta:
sono storie d’impresa che hanno trasformato i ricordi del passato in business.
Non è un caso che siano soprattutto le donne, custodi delle tradizioni di famiglia, a mettere in campo le nuove attività. Le donne che, all’interno di
una Coldiretti storicamente in guerra per il riscatto
delle categorie agricole, hanno contribuito a scrivere la storia dell’impresa rurale moderna, passando attraverso le battaglie per la parità e la tutela
della maternità.
I SALUTI
All’incontro per l’anniversario di Donne impresa
sono intervenuti la responsabile nazionale Lorella Ansaloni, il presidente ed il segretario organizzativo della Confederazione, Roberto Moncalvo
e Vincenzo Gesmundo, la delegata nazionale di
Giovani impresa Maria Letizia Gardoni, il consigliere ecclesiastico della confederazione don Pa-
olo Bonetti, la campionessa olimpica di scherma
Giovanna Trillini. Nel suo discorso introduttivo
Gesmundo ha offerto alcune riflessioni sulle forze
sociali, sottolineando che la Coldiretti «non è destinata all’irrilevanza sociale perché ha il coraggio
di avere gli occhi sempre verso gli associati ed ha
saputo presentare un progetto economico serio,
proponendo una filiera agricola tutta italiana».
«L’ingresso progressivo delle donne nell’agricoltura italiana (le imprese agricole guidate da donne
sono 220 mila) è stato favorito dagli effetti della
legge di orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001)». Ha osservato Moncalvo attribuendo
alla Coldiretti il merito di averne anticipato i contenuti in materia di multifunzionalità. «Oggi la nostra
sfida - ha spiegato Moncalvo - é mettere a sistema
tutte le esperienze multifunzionali, di cui le donne sono protagoniste, valorizzando la capacità di
ognuno». «La capacità di coniugare l’innovazione
con la tradizione è oggi una delle caratteristiche
principali del modello di sviluppo agricolo in italia
- ha affermato Ansaloni - un contributo importante
in questo senso viene dalle donne, che in agricoltura hanno saputo cogliere meglio di tutti le opportunità che vengono dalla multifunzionalità».
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donne impresa
IMPRESA FEMMINILE,
30 PER CENTO IN AGRICOLTURA
Salgono a 220.079 le imprese agricole guidate da
donne in Italia, dove ormai nelle campagne quasi un’azienda su tre (28,9 per cento) è rosa anche
grazie all’allargamento delle attività che è stato
recentemente riconosciuto anche nel ricalcolo
del Pil. Sono questi i dati presentati da Coldiretti
su rilevazioni di Unioncamere e relativi al secondo
trimestre del 2014.
L’ingresso progressivo delle donne nell’agricoltura
italiana è stato favorito dagli effetti della legge di
orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001)
fortemente sostenuta dalla Coldiretti, che ha di fatto rivoluzionato l’attività d’impresa nelle campagne
italiane aprendo nuove opportunità occupazionali.
La presenza innovativa delle donne è infatti più
diffusa nelle attività connesse a quella agricola come la trasformazione dei prodotti, il settore
dell’agribenessere, le fattorie sociali, il recupero di
antiche varietà, le fattorie didattiche, gli agriasilo,
la pet-therapy, fino al protagonismo delle donne
nei mercati degli agricoltori di Campagna amica,
negli agriturismi o nelle associazioni per la valorizzazione di prodotti tipici.
Anche in Veneto, il 30 per cento dell’agricoltura è
condotta al femminile e Coldiretti conta 24 mila
aziende tra società e ditte individuali. Dopo quello del commercio il settore agricolo quello in cui
la presenza femminile è maggiore tra le diverse
attività economiche. «Al talento imprenditoriale Accessori in lana grezza
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Bambole in pasta di mais
ammette Franca Castellani presidente di Donne
impresa Veneto - le agricoltrici abbinano la creatività soprattutto manuale mettendo a disposizione
della collettività le loro abilità. Da Rovigo abbiamo
portato a Roma il “didò di campagna” ovvero la
farina di polenta mista a colla
con acqua, che diventa decoro,
giocattoli, bomboniere e tanto
altro; da Belluno la lana grezza,
prodotto di scarto reinventato
in capi di abbigliamento alla
moda; da Treviso le “sporte di
Agnese” realizzate con i cartocci delle pannocchie intrecciati come vasi, cestini e borse.
Abbiamo testimoniato cosi il
nostro grande patrimonio di
sapienza tramandato e salvato
dalle mani delle imprenditrici
che ora propongono questa
saggezza in corsi di formazione, lezioni a scuola e interventi
terapeutici di utilità collettiva».
Tra le idee più particolari, sempre presentate all’esposizione
“Il business della tradizione”,
c’è stata quella dell’imprenditrice sarda che, partendo dall’allevamento del baco da seta di
razza Orgosolo, ottiene, dalla
tessitura su un telaio antico di
200 anni, “su Lionzu” (il Lion-
zu) il copricapo del costume tradizionale femminile
di Orgosolo: una benda di seta grezza color giallo
ocra che fascia completamente il capo. Il percorso
dal baco all’atelier è lungo e faticoso, ma il risultato è davvero eccellente; i fili vengono fatti passare
spunti di riflessione
UNA FESTA DEL CUORE
Ogni anello di questa storia straordinaria ha formato una catena di generazioni di donne che
con la loro sensibilità e talento femminile hanno
preso coscienza non solo della loro dignità, ma
anche del peso della loro presenza organizzata,
soggetti attivi e corresponsabili della famiglia e
dell’impresa agricola.
In sessant’anni, le donne in campagna hanno
migliorato la loro immagine, hanno conquistato
nuovi spazi legati a pieno titolo alla professionalità e alla partecipazione alla vita sociale. Un anniversario è sempre festa della memoria storica, un
ritorno alle radici e le radici ci richiamano l’albero
che continua a portare frutti di vita e di azione
nelle nostre campagne. La storia non è solo un
susseguirsi di anni, ma anche il luogo dove il tempo racconta qualcosa di noi, del nostro innesto in
un popolo con la sua identità e tradizione.
Una navigazione lunga quella di Donne impresa
e grande e benemerita è stata la forza di sacri-
ficio, il bisogno di giustizia delle sue rematrici.
Aver deciso di andare al largo coscienti della
propria capacità e dignità, è stato un atto di
coraggio, intelligente ed operoso, fondato sui
principi della scuola sociale cristiana, una bussola sicura che ha favorito il progresso economico
e sociale del mondo rurale come fattore di civiltà. Una preziosa eredità che non può andare dispersa, ma che va continuamente arricchita con
la fierezza di essere parte di un’opera grande
con il contributo del genio creativo e generoso
di tante donne coltivatrici che hanno protetto e
coltivato l’alleanza feconda con la terra.
Un grazie riconoscente e sincero alla missione
della donna nel mondo agricolo, soggetto oggi
insostituibile nella conduzione dell’azienda
agricola. Un plauso al grande albero di Coldiretti
che ha donato uomini e donne che hanno fatto
storia e che hanno promosso un’agricoltura amica del paese.
don Paolo Bonetti
23
donne impresa
attraverso una serie di paletti piantati nel terreno e
controllati dalle donne più esperte che ne dirigono
gli scambi. Dopo questa operazione viene preparata una treccia densa e cangiante di seta che verrà
lavorata col telaio formando il tessuto finito.
Un’imprenditrice del Lazio organizza l’innovativo
servizio di “wedding planner green” con l’obiettivo di proporre soluzioni alternative ed ecocompatibili per la cerimonia matrimoniale, dall’allestimento floreale al pranzo nuziale rigorosamente a
km zero, ma anche divertenti e originali pic-nic in
azienda, fino alle agri-bomboniere confezionate
con eccellenti prodotti enogastronomici del territorio ciociaro e rifiniture agresti.
In Piemonte un’imprenditrice produce richiestissimi detersivi ecologici realizzati con le piante aromatiche e officinali, dal detersivo per lavastoviglie
a base di alloro, ortica, limone e rosmarino, al sapone da bucato a base di sambuco e carota, tutti
completamente ecocompatibili tanto da poterli
riutilizzare per innaffiare le piante.
Un imprenditrice pugliese ha invece riscoperto
l’importanza degli abiti anallergici colorati con
tinture vegetali senza l’utilizzo di sostanze chimiche. Attraverso la coltivazione di ortaggi ed erbe
tintorie fornisce coloranti naturali per abiti di alta
moda. La gamma dei prodotti è variegata, si va dalla cipolla rossa e dorata, alla rapa rossa, dal cavolo
viola ai carciofi, dall’edera ai mirtilli, dalle bacche
di sambuco alle foglie di ulivo fino al melograno
all’ortica e alla liquirizia.
report regionale
Ortofrutta, Coldiretti Veneto
al tavolo con la Gdo
Piccioni, “Incontro epocale”
«Quello di oggi è un incontro epocale». Ha detto
Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Veneto presente al tavolo convocato il 30 settembre scorso
in Consiglio regionale, insieme all’assessorato allo
Sviluppo economico, tra rappresentanti dei produttori, del commercio e della grande distribuzione organizzata.
Secondo Piccioni in un clima di recessione, un protocollo d’intesa tra gli attori della filiera può risollevare le sorti del settore agro-alimentare duramente colpito dalla vicenda dell’embargo russo. «Lo
sviluppo dei mercati agricoli in collaborazione con
le strutture di vendita organizzata - ha continuato
Piccioni - è uno strumento formidabile per far crescere le economie a livello locale con particolare
riguardo alla sostenibilità ambientale e sociale. Si
realizza così un legame più diretto tra imprese e
consumatore, consentendo alle prime il recupero
del valore aggiunto e al secondo di trarre vantaggio dal rapporto di qualità prezzo. Cosi si riprendono i consumi con un ritorno a favore di tutto il
sistema complessivo regionale. La legge regionale
n. 7 del 2008 che esalta questi contenuti, purtroppo ancora senza circolare applicativa, può attivare
un percorso di promozione presso i punti vendita che tutte le famiglie cercano e che gli stessi
supermercati in molti casi dimostrano commercialmente spendibili. Occorre recuperare i documenti chiusi nel cassetto e con spirito costruttivo
collaborare tutti per lo stesso fine».
Al momento in cui si scrive anche Coldiretti Rovigo
è in attesa di essere convocata al primo tavolo verde con la Gdo in prefettura.
Intanto la Coldiretti regionale ha incassato l’alleanza della Confcommercio. La condivisione sull’invito
a consumare italiano, scegliendo i prodotti veneti,
secondo la Coldiretti rinforza l’azione rivolta alla
società, alle istituzioni e a tutte le categorie che
hanno a cuore la valorizzazione del patrimonio
agroalimentare regionale e le produzioni delle
manifatture belle e benfatte. «Contiamo nell’avvio
di azioni comuni - aggiungono da Coldiretti - che
coinvolgano i mercati all’ingrosso e la grande distribuzione che vorremmo al nostro fianco come
segnale importante di solidarietà verso i cittadini
oltre segno tangibile di sostegno agli imprenditori
agricoli».
animali nocivi all’agricoltura
TAVOLO OPERATIVO REGIONALE
PER IL CONTROLLO DELLE NUTRIE
La nutria è specie nociva al pari dei ratti: lo dice
il decreto “Campo libero”. Ora in Veneto scatta il
piano per l’eradicazione. Lo annuncia Coldiretti
Veneto invitata al tavolo tecnico convocato in
Regione per definire le linee operative di intervento. «A tutti gli effetti il roditore è ora abbattibile, ma occorre definire modi efficaci e sicuri
dal punto di vista della salute pubblica e soprattutto non eccessivamente cruenti», spiegano da
24
Coldiretti, e si ammette una certa soddisfazione
per questo risultato dopo aver denunciato i gravissimi danni prodotti dal proliferare di intere
colonie di Myocastor coypus lungo argini, strade,
canali. «Togliere quelle incomprensibili protezioni che hanno finora rese vane le ordinanze
dei comuni e delle province - continuano da
Coldiretti - è stato per noi una vera conquista.
Si tratta di un flagello per la campagna, i raccolti
e le infrastrutture idrauliche che non hanno risparmiato danni alle imprese e alla comunità»
Gli anziani sono il nuovo welfare delle famiglie italiane
> Beatrice Tessarin
La S.S. Messa
ROSOLINA - ALBARELLA (RO) - «Si parla sempre
del milione di pensionati sotto i mille euro e non
si parla mai di quei 750 mila che hanno pensioni
sotto i 500 euro, come i coltivatori diretti, che hanno una pensione media di 478 euro/mese (quando è intergrata al minimo). I servizi previdenziali e
assistenziali vengono tagliati e sono i pensionati
a curare i nipoti, perché gli asili sono insufficienti
(solo il 38%) o costosi: se non ci fossero i nonni le
donne non potrebbero lavorare; sono i pensionati
che accudiscono i più anziani in famiglia e le persone diversamente abili, visto che la vita si allunga
e le strutture sono poche, per lo più private, con le
rette aumentate del 50-60 per cento negli ultimi 5
anni; sono ancora i pensionati a svolgere un ruolo
economico nel sorreggere le famiglie quando sono
in difficoltà economiche. E nessuno riconosce loro
questo ruolo. Solo papa Francesco ha avuto parole
di riconoscenza nella Giornata dei nonni».
Così il presidente nazionale di Federpensionati
Coldiretti, Antonio Mansueto, intervenuto il 9
ottobre scorso alla XIII Giornata provinciale del
pensionato organizzata dalla Coldiretti Rovigo,
all’isola di Albarella.
Oltre 300 le persone che hanno partecipato alla
messa, concelebrata dal vescovo di Chioggia
Adriano Tessarollo, dal parroco di Rosolina don
Lino e dal consigliere ecclesiastico regionale di Coldiretti, don Carlo Marcello (parroco di Villadose).
In prima fila le massime autorità della Federpensionati nazionale Coldiretti, che coi suoi 900 mila
iscritti a livello nazionale, è l’associazione di categoria del lavoro autonomo più numerosa in assoluto.
«Una rappresentanza di numeri veri - ha detto nel
saluto il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro
Giuriolo - che riunisce 9000 iscritti solo in Polesine, e che deve far contare questa sua forza per
chiedere a gran voce di modificare questa società
e questa economia in senso sostenibile, rispettoso
del territorio (ricordo l’appuntamento prossimo
col rinnovo delle cariche ai Consorzi di bonifica) e
rispettoso del valore dell’anziano e della famiglia».
Nei saluti ufficiali, il presidente di Federpensionati
Coldiretti Rovigo, Marino Bianchi, ha accolto anche il segretario nazionale Danilo Elia, il presidente regionale Giovanni Cassandro, la componente
di giunta nazionale Luigina Pavanello di Cavarzere. Il direttore di Coldiretti Rovigo, Silvio Parizzi,
ribadendo il grande numero di questa convention
annuale, addirittura superiore a quello dell’anno
passato, ha detto: «Prendiamo coscienza dell’importanza della nostra struttura e della nostra associazione, fondata su valori che durano da 45 anni e
soprattutto, del ruolo socio-economico dei nostri
pensionati. I pensionati non sono affatto un peso
per la società, ma sono essi stessi welfare, perché si
sostituiscono allo stato nel servizio e nella cura della famiglia, dei nipoti, dei lavoratori che perdono il
lavoro o si trovano in difficoltà, delle persone malate, disabili e di tutti quelli che avrebbero bisogno
di strutture e di accoglienza che non esistono».
Dopo le riflessioni comunitarie, l’assemblea si è diretta al Centro sportivo per il pranzo sociale e per i
festeggiamenti dell’occasione, sotto l’occhio vigile
del segretario dell’Associazione polesana Coldiretti, Paolo Casaro cui va il merito dell’organizzazione.
Il Consiglio con la torta
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pensionati
Pensionati,
in 300 invadono Albarella
fare impresa/fiscale
Modello di versamento
F24 telematico
I contribuenti che ne sono obbligati.
Pagamento cartaceo solo per importi fino a mille euro
> Elia Bellesia, capo area Fiscale Impresa verde Rovigo
In materia di utilizzo del modello
F24 per pagamenti di imposte,
tributi e contributi, sono state introdotte importanti e sostanziali
modifiche dall’art. 11 del decreto
legge 66 del 24/04/2014.
Per effetto delle disposizioni introdotte dal provvedimento di legge,
dal 1° ottobre 2014, la delega di
pagamento F24 in formato cartaceo (da presentare presso banche
e Poste italiane) potrà essere utilizzata solo dai soggetti non titolari
di partita Iva, che devono versare
un saldo pari o inferiore a 1.000,00
euro, senza che sia effettuata alcuna
compensazione.
Per tutte le altre situazioni sarà necessario utilizzare i servizi telematici dell’Agenzia delle
entrate (Entratel o Fisconline) o quelli delle banche/
Poste (home banking o Cbi). Inoltre, i servizi telematici di banche o Poste non saranno utilizzabili qualora
il modello F24 presenti un saldo a “zero” per effetto di
compensazioni: in questi casi dovranno essere utilizzati esclusivamente i canali Entratel o Fisconline.
La disposizione in esame interviene su due fronti:
- abbattimento delle commissioni riconosciute a
banche ed altri operatori a fronte del servizio di
accoglimento delle deleghe di pagamento;
- stretta alla possibilità di utilizzo degli F24 cartacei anche per i privati a favore delle trasmissioni
telematiche.
Pertanto, a partire dal 1° ottobre, il pagamento
con F24 dovrà essere effettuato in via telematica anche dai soggetti senza partita Iva, tranne i
casi in cui il pagamento risulti pari o inferiore a
1.000,00 euro.
I soggetti titolari di partita Iva sono tenuti, invece,
già a partire dal 2007, a presentare i modelli F24
con modalità telematiche.
Più in dettaglio, a seguito delle suddette novità, si
vengono a determinare le seguenti casistiche.
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MODELLO F24 A “ZERO”
PER EFFETTO DI COMPENSAZIONI
Sia per i soggetti con partita Iva che per quelli
senza partita Iva i modelli F24 a “zero” dovranno
essere trasmessi esclusivamente mediante i servizi
telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle
entrate. Ciò significa che non sarà più possibile
presentare i modelli F24 a zero in formato cartaceo
presso banche/Poste o in via telematica avvalendosi dei sistemi di home/remote banking offerti
dagli istituti di credito o dalle Poste.
Si ribadisce che questa novità interessa tutti i contribuenti (titolari e non titolari di partita Iva).
MODELLO F24 CON IMPORTO A DEBITO
CON EFFETTUAZIONE
DI COMPENSAZIONI
I modelli F24 con un importo finale a debito e la presenza di compensazioni dovranno essere presentati
telematicamente anche da parte dei soggetti senza
partita Iva.
In questi casi, dove gli importi a debito indicati nel
modello F24 sono superiori agli importi a credito,
le maglie sono un po’ più larghe in quanto la presentazione della delega di pagamento può essere
MODELLO F24 CON DEBITO MAGGIORE
DI 1.000,00 EURO
SENZA COMPENSAZIONI
Anche in questo caso, l’obbligo di presentazione dei
modelli F24 con modalità telematiche è stato esteso
ai soggetti non titolari di partita Iva. Come nella situazione precedente, qualora il modello F24 evidenzi un importo a debito superiore a 1.000,00 euro oppure comprenda più importi a debito che, sommati,
danno un saldo finale superiore a 1.000,00 euro, la
presentazione della delega di pagamento potrà essere effettuata sia attraverso i servizi telematici messi
a disposizione dall’Agenzia delle entrate che tramite
quelli degli intermediari della riscossione convenzionati con la stessa, cioè banche e Poste.
MODELLO F24 CARTACEO
Il modello F24 cartaceo potrà essere utilizzato soltanto dai soggetti non titolari di partita Iva e solo
se lo stesso presenta un saldo (senza alcuna compensazione) pari o inferiore a 1.000,00 euro.
Per completezza, si ricorda che i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate
sono i seguenti:
- F24 on line;
- F24 web;
- F24 cumulativo.
I primi due servizi possono essere utilizzati direttamente dal contribuente e consentono la compilazione e l’invio del modello senza la necessità di
avvalersi di un intermediario.
Diversamente, il terzo strumento è riservato agli incaricati della trasmissione telematica delle dichiarazioni, abilitati ad Entratel (ad esempio: Caf, società di
servizi dei Caf, come Impresa verde Rovigo srl ecc.).
È importante evidenziare che questi nuovi limiti si
aggiungono a quelli già previsti da altre disposizioni vigenti in materia, quali l’obbligo di presentazione
con modalità telematiche per i titolari di partita Iva, i
limiti alla compensazione dei crediti Iva e dei crediti di imposte dirette, il divieto di compensazione di
crediti di imposte erariali, in presenza di debiti erariali
iscritti a ruolo e non pagati superiori a 1.500,00 euro.
In conclusione, le nuove disposizioni comporteranno un ampliamento della platea dei soggetti
che dovranno necessariamente utilizzare modalità
telematiche per la trasmissione dei modelli F24.
ULTIMORA. Al fine di chiarire la portata della
nuova previsione, l’Agenzia delle entrate ha pubblicato la circolare 19 settembre 2014 n. 27/E fornendo alcune opportune precisazioni sulle modalità di presentazione delle deleghe di pagamento
F24. Fermo restando che i soggetti non titolari di
partita Iva potranno continuare ad utilizzare il modello F24 cartaceo nel caso in cui debbano versare, senza utilizzo di crediti in compensazione,
importi pari o inferiori a mille euro, la circolare
ha altresì chiarito che non vi è obbligo di utilizzo
del canale telematico nel caso di F24, anche di importo superiore a mille euro, quando gli F24 sono:
- precompilati dall’ente impositore, purché senza
crediti in compensazione;
- rateali di tributi, contributi e altre entrate, per le
rate residue fino alla data del 31 dicembre 2014,
anche con utilizzo di crediti in compensazione.
Tutti gli Uffici fiscali di Impresa verde Rovigo, periferici o di sede sono a disposizione per fornire
ogni chiarimento sull’argomento in trattazione.
attenzione!
CARTELLE DI PAGAMENTO
NOTIFICATE VIA PEC
Si avvisano nuovamente tutte le aziende che la
notifica delle cartelle di pagamento attraverso la
Posta elettronica certificata (Pec) riguarda tutte
le ditte, sia societarie che individuali.
Gli indirizzi Pec utilizzati sono quelli presenti negli elenchi previsti dalla legge, pertanto si
consiglia di controllare ogni giorno la propria
casella per rimanere sempre aggiornati.
IMPORTANTE! Se la cartella di pagamento è
stata correttamente trasmessa con Pec da oltre 60
giorni, la stessa non sarà più impugnabile davanti al
giudice. Quindi, si ribadisce, è necessario effettuare
una quotidiana consultazione della casella Pec.
La Posta elettronica certificata è un mezzo di comunicazione che permette di inviare email con
valore legale, quindi opponibile ai terzi. L’invio
di una comunicazione tramite Pec è equiparato
ad una raccomandata postale con avviso di ricevimento grazie alla quale si attestano giorno e
ora esatti di spedizione e ricezione.
Elia Bellesia
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fare impresa/fiscale
effettuata non solo tramite i servizi telematici messi
a disposizione dall’Agenzia delle entrate, ma anche
attraverso quelli degli intermediari della riscossione
convenzionati con la stessa, cioè banche e Poste (servizi di home banking delle banche e di Poste Italiane
o di remote banking/Cbi offerti dal sistema bancario).
news&news
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BONUS INVESTIMENTI
Solo per ditte con reddito d’impresa non aziende
agricole
Il decreto legge 91/2014 ha introdotto un credito d’imposta del 15 per cento calcolato sul costo
dei beni strumentali nuovi acquistati (anche mediante leasing) tra il 25 giugno 2014 ed il 30 giugno 2015 per l’importo eccedente la media degli investimenti dei cinque esercizi precedenti.
Il credito d’imposta si utilizza in compensazione
nel Modello F24 (senza limiti di importo) in tre
rate uguali a partire dal secondo esercizio successivo a quello di realizzazione dell’investimento.
Le ditte che si costituiscono dopo il 25 giugno
2014 e fino al 30 giugno 2015 possono accedere
CALANO ANCORA I PREZZI AGRICOLI
Continuano a calare i prezzi agricoli. L’ultima rilevazione Ismea relativa al mese di settembre indica una diminuzione del 6,6 per cento rispetto
allo stesso periodo dello scorso anno. Un trend
negativo che va ormai avanti da diversi mesi
e che stavolta accomuna tanto le coltivazioni
quanto la zootecnia.
Le colture, in particolare, perdono il 5,4 per
cento, con riduzioni più marcate per vini (-16,1
per cento), frutta (-16,9 per cento) e semi oleosi
GRANO “BOLOGNA”,
Il PIÙ COLTIVATO IN ITALIA
È il “Bologna” la varietà di grano tenero più coltivata in Italia. A fare un primo bilancio alla vigilia
delle semine dei frumenti è la Sis (Società italiana sementi). Con circa 100.000 ettari di superficie investita dagli agricoltori italiani, il “Bologna”
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al bonus, calcolando il credito d’imposta su tutto
l’importo degli investimenti realizzati nel periodo agevolato. Il costo netto dell’investimento è
dunque pari all’85 per cento del prezzo pagato.
Il bonus investimenti riguarda solamente le
ditte che conseguono un reddito d’impresa
(derivante da attività commerciale, artigianale, agriturismo, allevamento eccedentario
ecc.) e non riguarda investimenti di beni di
costo inferiore ai 10.000,00 euro.
Tutti gli Uffici fiscali di Impresa verde Rovigo,
periferici o di sede sono a disposizione per
fornire ogni chiarimento si rendesse necessario sull’argomento in trattazione.
(-21,5 per cento). Quasi stabili cereali (-1,8 per
cento) e ortaggi (+0,9 per cento). In controtendenza gli oli di oliva, che in un anno sono invece
rincarati del 18,7 per cento, così come il tabacco
ha guadagnato il 6,5 per cento.
Prezzi più bassi anche per le produzioni zootecniche, che in media hanno ceduto il 7,8 per
cento su settembre 2013. Pesante il bilancio per
il bestiame vivo (-12,2 per cento), con flessioni
generalizzate anche per le uova e i lattiero caseari, in calo rispettivamente del 6,3 per cento e
del 3 per cento.
ha rafforzato il suo primato nel 2013-14 e si appresta a consolidarlo nella corrente campagna.
Secondo la Sis, il grande successo di questa varietà, che ha visto negli anni un crescendo di superfici investite, è dovuto ad un mix di alta e costante
adattabilità produttiva a caratteristiche “che hanno contribuito ad innalzare significativamente il
livello medio della qualità della produzione italiana”, tanto da essere usato in diverse filiere.
messaggio promozionale
Corso del Popolo, 449 - 45100 ROVIGO
Tel. 042524477 - Fax 042525507
[email protected] - www.codi.ro.it
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agromeccanica
Sicurezza
delle macchine agricole
Parte I - Le finalità del legislatore.
Le revisioni
> Ivan Buratto, Agromeccanica domani di Pontecchio Polesine
MANTOVA – Lo scorso 13 settembre 2014, alla Sala
convegni della Fiera millenaria di Gonzaga, l’Asl
di Mantova ha promosso un convegno sulle novità e sugli aggiornamenti in tema di macchine
agricole. Si è discusso di revisione delle macchine
agricole, di abilitazione alla guida delle trattrici, e
del prototipo di nuovo albero cardanico con protezione integrale messo a punto dal Dipartimento di tecnologia e sicurezza dell’Inail. Il convegno
ha aggiornato il fronte degli agricoltori su tali tematiche, affrontandone le ultime evoluzioni, preannunciandone di imminenti, e dando autorevoli
interpretazioni e spiegazioni sui motivi e sulle finalità che il legislatore si è posto nel redigere le
norme in oggetto.
Vincenzo Laurendi, funzionario del Dipartimento
tecnologie di sicurezza dell’Inail, ex Ispesl, ha sottolineato che gli argomenti trattati sono di stretta attualità. Da tempo Inail, coadiuvata da tutti
gli attori della prevenzione e della parti sociali,
compresi i costruttori, ha promosso e redatto dei
documenti tecnici specifici finalizzati all’attuazione delle prescrizioni d’adeguamento richieste dal
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testo unico sulla Sicurezza nei luoghi di lavoro, il
decreto legislativo n. 81/2008. Laurendi ha dunque introdotto l’argomento sicurezza, riportando
i dati sugli infortuni del comparto accorsi nell’anno 2013: il trattore è senza dubbio la macchina
agricola con maggiore percentuale di incidenti.
Nel 2013, si sono contati 121 morti e 155 feriti gravi con invalidità permanenti. Sempre riferendoci al
2013, ben 100 delle 121 morti sono state causate
da ribaltamenti. Come non riflettere allora sugli
obblighi di adeguamento relativi all’installazione
dei telai di protezione e dei sistemi di ritenzione (le
cinture di sicurezza)? Qual è il confine fra un obbligo ed una necessità reale della società?
La revisione delle macchine agricole e la definizione di percorsi formativi per il loro uso in sicurezza, porterà senz’altro ad una drastica riduzione
degli infortuni nel comparto.
Renato Delmastro, responsabile dell’Istituto per le
macchine agricole e movimento terra Inamoter di
Torino, facente capo al Cnr, ha ricordato che l’Italia è al secondo posto mondiale per numero di
immissioni sul mercato di macchine agricole. E’
LA REVISIONE
DELLE MACCHINE AGRICOLE
Vediamo cosa è successo e cosa succede in Europa,
dove l’incidenza delle morti è storicamente inferiore rispetto all’Italia, al fine di comprendere i motivi
per cui il legislatore, anche nella nostra penisola,
abbia deciso di introdurre l’obbligo della revisione
per le macchine agricole.
Un esempio su tutti, la Germania, che nel 1969
contava 181 morti solo a causa di ribaltamento.
Si decise di introdurre una campagna di rottamazione delle vecchie trattrici, terminata nel 1978. I
risultati sono stati impressionanti: dai 181 decessi del 1969, ai 36 del 1978. Oggi, si contano meno
di 10 morti l’anno. I risultati parlano da soli. Non
possiamo più permetterci di perdere vite umane
a causa di macchine obsolete, incuria, e spesso
scarsa formazione. Un percorso di adeguamento,
anche se con 40 anni di ritardo, corrisponde a vera
prevenzione.
In Italia, oggi, si stimano circa 800 mila trattori
ancora non dotati di telai antiribaltamento, e
non dotati di dispositivi di ritenzione (le cinture di sicurezza). Da qui la necessità di optare per
un percorso pro-attivo: la revisione. Con l’intento
dunque di verificare tutto il parco macchine circolante, non sarà tanto la verifica ispettiva a garantire
l’ottemperanza ai requisiti, bensì l’adeguamento
che ogni impresa sarà tenuta a garantire per il superamento della revisione stessa, sia in merito alla
sicurezza sul lavoro, che in merito alla circolazione
stradale.
Se un mezzo agricolo supera la revisione, la sua
conformità alla normativa è garantita. La vigilanza
è dunque intrinseca nella revisione stessa. La revisione (pro-attiva) non farà scaturire sanzioni: l’azienda sarà richiamata ad adeguare eventuali non
conformità che dovessero scaturire dai controlli.
Dunque, un’attenta valutazione di tecnici esper-
ti nel settore, mediante un preventivo check-up
delle macchine agricole, potrà certamente garantire il superamento dei controlli. Si ritiene di poter concludere il percorso d’adeguamento entro 5
anni dall’entrata in vigore della norma, nonostante
i lavori per definire le modalità di attuazione siano
a tutt’oggi ancora in corso. Le problematiche inerenti alla revisione saranno infatti molte e variegate, e sarà proprio il decreto attuativo a dovervi
porre rimedio: parliamo ad esempio delle cabine
after market tipiche degli anni ottanta e non trascritte sui libretti, idem per i servo sterzi idraulici
applicati, i sollevatori anteriori, gli pneumatici.
Oltre ovviamente alla totalità delle prescrizioni in
termini di sicurezza derivanti dal testo unico sulla
Sicurezza, come ad esempio, le pedane e le maniglie di accesso, le protezioni degli organi in movimento piuttosto che delle parti calde, ecc, per poi
estendere le verifiche al rispetto delle prescrizioni
in termini di rumore e vibrazioni. Si evince la necessità di redigere documentazione chiara e puntuale, nonché la complessità di tale stesura. Non si
dimentichi poi la necessità di formare le officine e
gli enti che saranno abilitati a tali revisioni, visto
che alla data odierna non sono ancora state fissate le modalità di accreditamento. Si propenderà,
presumibilmente, per una gestione delle revisioni secondo classi di priorità: per immatricolazioni
precedenti al 31/12/1973, scatterà l’obbligo di revisione entro il 31/12/2016; per immatricolazioni fra
l’1/01/1974 ed il 31/12/1990, scatterà l’obbligo di
revisione entro il 31/12/2018; per immatricolazioni
fra l’1/01/1990 ed il 31/12/2012, scatterà l’obbligo
di revisione entro il 31/12/2021; per immatricolazioni fra l’1/01/2013 ed il 31/12/2014, scatterà l’obbligo di revisione entro il quinto anno dall’immatricolazione.
Alcune doverose precisazioni: nel caso di macchine agricole immatricolate e dotate di libretto di
circolazione ai fini della circolazione stradale,
anche se non circolanti su strada, queste dovranno sottostare ai requisiti previsti per la circolazione
stradale essendo veicoli, nonché a quelli previsti in
qualità di attrezzature di lavoro. Chiaramente, se
l’attrezzatura di cui trattasi non è più configurabile
come veicolo (quindi priva di targa e libretto di circolazione), non dovrà essere sottoposta a controlli
in merito alla circolazione stradale.
Nel caso di macchine agricole d’epoca, specificatamente qualora queste non siano più attrezzature
di lavoro ai sensi della lettera a) comma 1 dell’articolo 69 del Dlgs 81/08, ovvero il loro utilizzo sia
limitato ad eventi dimostrativi o manifestazioni
dedicate ad attrezzature o macchine d’epoca, non
sarà necessario procedere con il loro adeguamento. Tale condizione potrà essere riscontrabile dallo
stato di vetustà e conservazione del trattore (ad es.
carrozzeria in ottimo stato, sedili in stato decoroso,
ecc.).
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agromeccanica
seconda solo agli Stati Uniti d’America. E’ invece al
primo posto nella classifica dei costruttori in
attività. Si parla infatti di circa 4500 costruttori, a
fronte dei 250 francesi e dei 420 tedeschi. Spesso
e volentieri, queste aziende sono piccole realtà.
E’ dunque intuibile la difficoltà, rispetto alle altre
nazioni citate, nel raggiungere tutti per formarli
in merito alle nuove legislazioni. Analogamente
in merito ai rivenditori: c’è moltissima disinformazione, nonostante le responsabilità di chi vende,
soprattutto nel campo dell’usato, siano pesanti e
rilevanti. Pensando poi al particolare tessuto delle
nostre aziende agricole, si parla di una media di
20-30 macchine per azienda. Ciò significa un parco macchine ed attrezzature da adeguare di oltre
30 milioni di unità. Il decreto legge n. 81 è stato
emanato nel 2008, ed è preoccupante il fatto che
tutt’oggi la maggior parte delle realtà coinvolte
sembri non esserne a conoscenza.
vetrina dei soci
il premio
FEDELTÀ AL LAVORO,
ALLE AZIENDE CONEGLIAN E PANZIERA
E AL SEGRETARIO FORTUNATO SANDRI
ROVIGO - Col magnifico sfondo del Salone del grano cangiante per la splendida giornata di sole, si è
svolta il 4 ottobre scorso, al palazzo della Camera
di commercio di Rovigo, la cerimonia di consegna
dei premi "Fedeltà al lavoro ed incoraggiamento al progresso economico" ai polesani, imprenditori e dipendenti, con 30 anni di attività in provincia; ed il premio "Polesani che hanno onorato
la provincia di Rovigo in Italia e nel mondo". In tutto i premiati sono stati 14 per il premio Fedeltà e
11 per i Polesani. Tutto lo stato maggiore dell’ente
camerale era presente per i discorsi di rito e la consegna delle medaglie con diploma. L'Associazione
Coldiretti si è particolarmente inorgoglita perché
ha portato a premiazione ben due aziende agricole associate, Giancarlo Coneglian della società
Coneglian di Fiesso Umbertiano e Vinicio Panziera
di Trecenta, oltre al segretario delle due zone di
Rovigo, Fortunato Sandri.
Giancarlo Coneglian era visibilmente emozionato ed ha voluto accanto a sé per ritirare il
premio il nipotino Nicolò di 8 anni. A chi lo intervistava con insistenza sulla sua attività imprenditoriale, Giancarlo ha risposto: «Ho fatto
sempre tutto col cuore». Classe 1938, la storia di
Giancarlo Coneglian è un esempio di lavoro, di
sacrificio e di riscatto socio-imprenditoriale: da
una grande famiglia di affittuari di Selva di Crespino, segue il padre che diviene prima mezzadro e poi fittavolo, in quel di Fiesso Umbertiano.
Succede al babbo in azienda assieme al fratello
Angelo e dall'unione delle forze, nei felici anni
’80, si azzardano colture specializzate, come fragole e cetrioli; si acquistano i primi 8 ettari di terDa sinistra: Vinicio Panziera, Mauro Giuriolo,
Fortunato Sandri, Nicolò e Giancarlo Coneglian
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reno in proprietà e si comincia a differenziare col
contoterzismo. Arriva anche il figlio di Giancarlo,
Damiano, e l'impresa diviene Società agricola
Coneglian Giancarlo, Angelo e Damiano. Oggi
l'azienda ha 100 ettari in affitto, una decina di
trattori, una mietitrebbia al terzo rimpiazzo ed
una grande notorietà. In tutta la zona i fratelli
Coneglian sono fra i più famosi contoterzisti, stimati e riconosciuti.
Vinicio Panziera, classe 1959, diploma di perito
agrario, dapprima resta col fratello Alessio sul
terreno che il padre ed il nonno avevano condotto prima come affittuari e poi come proprietari a Trecenta. Poi, a causa dei vincoli sui terreni
seguiti al crack del Cap Rovigo, nel 2004, decide di mettersi in proprio e punta sul frutteto. «È
servito del coraggio - ha spiegato Panziera alla
consegna del premio - ho chiesto un prestito,
ho fatto grossi investimenti, ma il tempo mi ha
dato ragione. Oggi, però, il comparto è in crisi
profonda: troppa differenza tra i prezzi alla produzione (bassissimi) e quelli al consumo». Nella sua azienda Vinicio Panziera rinnova i vecchi
frutteti e li sostituisce con i peri; poi impianta un
vivaio di 5 ettari di pioppi nell’ottica della diversificazione e un piccolo impianto fotovoltaico
su 6000 metri quadri di terreno. Oggi l'azienda
comprende terreni a Trecenta e Salara ed è molto articolata: kiwi, pere da tavolo, pere da trasformazione, prugne e susine, orticole.
Fortunato Sandri, classe 1959, di Adria, ha toccato da poco i 32 anni alle dipendenze di Coldiretti, di cui 18 come segretario di zona, un ruolo
delicato che sta a metà tra la difesa ad oltranza
delle aziende agricole e la fermezza delle decisioni. «È un lavoro che va oltre il semplice servizio all’impresa - ha commentato Fortunato Sandri nel ricevere il premio - ed
entra nei rapporti familiari
che ci sono dietro; ci vuole
delicatezza con le persone e
spirito di collaborazione col
resto della squadra; spesso si
lavora oltre l'orario e oltre le
mansioni». Fortunato Sandri,
diploma di perito agrario, è
entrato in Coldiretti come
tecnico del Quadrifoglio nel
1982. Quindi è divenuto,
in successione, aiuto zona,
addetto Epaca e, nel 1996,
segretario di zona ad Adria.
Come segretario è stato in varie zone, dal 2011 è assegnato
a Rovigo interno ed esterno.
vetrina dei soci
benvenuto a...
NICOLÒ
CASAROTTI
Il 13 settembre 2013 è nato il piccolo Nicolò Casarotti, che ha compiuto da poco il
suo primo anno di vita.
Si rallegrano mamma Katia e papà Emanuel Casarotti e, ancora di più, i nonni Luciano e Corinna Casarotti, tutti nostri soci
di Lendinara.
Tanti auguri di un futuro sereno e felice da
parte Coldiretti.
FRANCESCO
MILANI
Il 13 febbraio 2014 è nato il piccolo Francesco, figlio del nostro socio Paolo Milani e di Sonia Malerba di Ceneselli.
Bimbi che nascono, nuovi semi alla vita, che vanno piantati in un buon terreno affinché possano
fare forti radici. Congratulazioni dalla Coldiretti
Rovigo.
100 di questi giorni!
IL COMPLEANNO DI NONNA MARIUCCIA
Mariuccia Paparella, vedova di Antonio Vallin, da Polesella (Ponzillovo), ha festeggiato a settembre di
quest'anno il suo centesimo compleanno, attorniata dai
suoi 7 figli, 21 nipoti e 21 pronipoti con le rispettive famiglie al completo. Erano presenti anche il fratello Mario, il cognato Ferruccio e la cognata Assunta con le loro
famiglie. Circa ottanta persone nel giardino della sua
abitazione hanno brindato alla veneranda età della
loro benvoluta mamma, nonna, bisnonna, sorella,
cognata, zia e suocera esemplare: una persona dalle
grandi doti umane che ha attraversato un secolo difficilissimo. Ha degnamente e decorosamente allevato
sette figli (di cui Carlo "Pocy" è socio Coldiretti), passando attraverso due grandi catastrofi quali la guerra
e l'alluvione (che le spazzarono via la casa), con tutte
le conseguenze e numerose altre vicissitudini che in
un percorso di vita così lunga non potevano mancare.
Religiosissima, non ha mai perso la fede nonostante
le innumerevoli difficoltà e tutt'ora, quando i figli la
vanno a trovare di domenica, gli chiede subito se sono
andati a messa. Ma a Mariuccia la vita ha regalato anche tante gioie, specialmente nel vedere nascere e
crescere, oltre ai figli, tanti nipoti e pronipoti uno dietro l'altro, sani e onesti, ai quali ha profuso tante cure
e tanto amore e ne è sempre stata da tutti ricambiata.
Mariuccia, che vive coccolata con il figlio più giovane,
coltivatore diretto, e la sua famiglia, a parte la memoria e l'udito in calo, sta bene ed è quasi autosufficiente.
Ivo Caprili
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vetrina dei soci
coldiretti&alloro
MARCELLO MARAGNO
NICOLA SMORGON
Il 14 aprile 2014 ha brillantemente
conseguito la laurea magistrale in
Ingegneria gestionale all’Università degli studi di Padova (sede di
Vicenza) Marcello Maragno, figlio
di Giovanni Maragno, nostro associato di Castelguglielmo.
Nicola Smorgon, figlio del nostro associato Vanni Smorgon
di Crespino, il 15 settembre 2014
ha conseguito la laurea triennale in Riassetto del territorio e tutela del paesaggio all'Università
degli studi di Padova.
Il neo ingegnere ha discusso la tesi
dal titolo “Strategie di produzione
e crisi economica globale. Il fenomeno del Reshoring” con il relatore
Roberto Panizzolo.
Si congratulano con gioia mamma
Patrizia, il papà Giovanni e le sorelle Micol e Giulia.
Il neo dottor Smorgon ha discusso
la tesi in Composizione architettonica “Ristrutturazione e riqualificazione di un fabbricato rurale nel
comune di Crespino (Ro)", col relatore Lorenzo Attolico, riportando il
voto di 97 su 110.
CHIARA BONFANTE
ELENA LAVEZZI
Il 18 giugno 2014, Chiara Bonfante figlia del socio Adriano
Bonfante di Ceregnano, si è laureata in Scienze politiche, relazioni internazionali, diritti umani
al dipartimento di Scienze politiche, giuridiche e studi internazionali dell’Università di Padova.
Elena Lavezzi, moglie dell’associato Leonardo Gennari,
presidente della sezione Coldiretti Ceneselli, si è laureata il 20
marzo 2014 all’Università degli
studi Ferrara, in Letterature e
lingue moderne e classiche.
La dottoressa Bonfante ha discusso
la tesi “L’implementazione dell’Opcat
a livello internazionale e in Italia” con
il relatore Paolo De Stefani.
La neo dottoressa Lavezzi ha dissertato la tesi “Italia e Germania, dalla
catastrofe della guerra alla costruzione dell’Europa unita (1945-1957)”.
MORENO CONCATO
MICHELE PIZZARDO
Il 22 luglio scorso si è laureato in
Medicina e Chirurgia all'Università degli studi di Ferrara, Moreno
Concato, figlio dei nostri associati Domenico Concato e Marisa
Ferrigato di Castelnovo Bariano.
Il 24 settembre 2014, Michele Pizzardo, figlio del nostro associato
Luca Pizzardo di Ceregnano, ha
conseguito la laurea triennale
in Fisica all’Università di Padova,
con il voto di 106 su 110, discutendo la tesi “Correlazioni quantistiche di bosoni dipolari in doppia buca di potenziale”.
Il dottor Concato ha discusso la tesi
“Evidence Review su alcuni aspetti
delle polmoniti acquisite in comunità nell’adulto: eziologia, diagnosi, prognosi e terapia. Approccio
metodologico alla letteratura coniugato alle esigenze assistenziali”,
con il relatore Alberto Papi ed il
correlatore Alfredo Potena.
Tutta la famiglia si congratula per
il traguardo raggiunto ed augura,
all’amato Michele, un felice proseguimento negli studi.
anniversari
PAROLINA ROSINI
e GIORGIO ARGERI
Nozze di diamante
FICAROLO
I coniugi Parolina e Giorgio Argeri hanno festeggiato il loro 60esimo anniversario di nozze
con i figli Antonella, Radames e Carla.
Auguri dalla Coldiretti Rovigo.
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