gennaio – aprile 2014

calendario
cultura
gennaio – aprile 2014
Supplemento di Cooperazione
N. 2 del 7 gennaio 2014
2 cultura
gennaio – aprile 2014
Quel piacevole
imbarazzo
della scelta
Chi è di scena
«Gl’innamorati»
di Carlo Goldoni
Dal 13 al 15 febbraio, alle 20.45,
per la ricorrenza di San Valentino, il
Teatro Sociale di Bellinzona ha in
cartellone «Gl’innamorati» di Carlo
Goldoni, con la regia di Stefano
Artissunch.
Divertente e romantica, la commedia
racconta dell’amore tormentato di
due giovani fra corteggiamento e
seduzione. Ostacolo alla loro felicità:
non i soliti impedimenti esterni ma
l’orgoglio e la gelosia reciproci.
Il genio di Goldoni rende possibile
l’attualità e il realismo del testo.
S
e cercate idee di qualità per spendere bene
il vostro tempo libero, mettete il calendario
di Coop cultura sul comodino. In questo
numero trovate infatti interessanti proposte
culturali: da gennaio sino a fine aprile 2014.
Appuntamenti che Coop cultura ha deciso di sostenere e che potete pregustare nelle pagine dell’inserto.
Ad esempio, accompagneremo il Teatro Sociale di
Bellinzona, oltre che sostenendolo nella capitale,
anche in uscita sul territorio, precisamente in val di
Blenio, con la pièce tratta dal libro di Giovani Orelli
«L’anno della valanga», che sarà in scena al Teatro
Blenio di Acquarossa. Fra le perle di valle segnaliamo la mostra dedicata allo scrittore tedesco Alfred
Andersch, in Onsernone, e due iniziative locali a
favore dei più piccoli, ad Ambrì con Coccinellarcobaleno e a Olivone con il Gruppo Teatrino. Per i
fanciulli Coop cultura mette in agenda anche gli
appuntamenti di Minimusica e la mostra al Museo
in erba dedicata all’estroso Arcimboldo. Ma l’aria
giovane la si respira soprattutto con lo speciale
sostegno alla decima edizione del concorso di scrittura Tre Valli, che mobilita un esercito di allievi alle
prese con penna e fantasia. Scrittura è cultura e
ogni anno sono quasi in mille a partecipare.
Per chi giovane non è più ma tale si sente, l’appuntamento proposto è il ciclo del TeatrOver60 ad Ascona.
Non è tutto: la musica è per noi un capitolo di rilie­vo, con manifestazioni che vanno dai Concerti delle
camelie a Locarno, ai Concerti di San Biagio a Ravecchia, alle esibizioni dell’orchestra Arcadia su e giù
per il cantone, a un tocco di jazz al Festival di cultura
e musica di Chiasso e al finanziamento della composizione dell’inno per i 150 anni della Filarmonica
faidese. Un settore così importante da dare una
mano a salire sul palco anche alla pièce dedicata
alla tormentata relazione Mozart-Salieri.
Non c’è che dire: c’è solo l’imbarazzo della scelta!
Info: 091 825 48 18,
www.teatrosociale.ch
Scritta nel lontano 1759, la commedia di Carlo
Goldoni ha mantenuto intatta la sua forza.
De André: vita e miracoli
G
Venerdì 4 aprile, al
Teatro Sociale di Bellinzona,
arriva «Le cattive strade»,
spettacolo dedicato al
cantautore ligure.
FOTO: MAD, TEATRO SOCIALE BELLINZONA
Monica Piffaretti,
membro di Coop cultura
3
iornalista (anzi: miglior giornalista italiano su Twitter, nel 2013),
autore teatrale, scrittore, volto
televisivo (de LA7), persino sommelier e – fa un po’ ridere, certo, ma è così
– degustatore di formaggi. Qualificare Andrea Scanzi è un compito arduo. Meglio
ascoltarlo, quindi, piuttosto che inquadrarlo. Al pubblico ticinese l’occasione sarà data venerdì 4 aprile, alle 20.45, quando al Teatro Sociale di Bellinzona andrà in scena, al
fianco di Giulio Casale (voce e chitarra),
con «Le cattive strade», incontro-spettacolo dedicato a Fabrizio De André.
Cooperazione: Cosa aspettarsi?
Andrea Scanzi: Che nessuno s’immagini
una canonizzazione o una santificazione
del compianto cantautore ligure. «Le cattive strade» intende raccontare, senza
agiografie ma con passione, le continue rivoluzioni e le poderose intuizioni (anche
musicali) di un intellettuale inquieto. Scomodo. Irripetibile.
Andrea Scanzi sul palco.
Non mi dica che il suo obiettivo era quello
di una biografia, seppur multimediale,
tanto non le crederei. La verità?
Filmati originali, estratti audio, foto rare ed
esecuzioni sono in scaletta. Però lo ammetto: pur con la consapevolezza che è
una goccia d’acqua nel mare, la speranza
è di risvegliare le coscienze. Un invito ad
aprire gli occhi, a porsi delle domande, ad
affrontare i dubbi. Abbiamo insomma interiorizzato la missione di De André. Perché lui, se ti «prendeva», la vita te la rivoluzionava davvero.
Cosa significa, per lei, portare lo
spettacolo fuori dai confini italiani?
Una domanda più semplice?
No. Mi dispiace.
Allora dovrò essere sincero. Ho la sensazione che i cantautori italiani siano più apprezzati all’estero che non nella Penisola.
Da noi li si snobba per convenzione. Abbiamo perso questa sensibilità. E, purtroppo, non è l’unica cosa che ci fa difetto.
lenti sono individuali, anarchici. Si è passati dal «noi» all’«io». Una frantumazione
già constatata da Fabrizio De André. In
Svizzera constato invece un orgoglio positivo: potrebbe apparire coma una sorta di
nazionalismo, ma so che in realtà è un patriottismo sano.
Nemmeno noi siamo perfetti…
No, ma in materia di democrazia avete
molto da insegnare. A voi sembrerà un
complimento. Eppure, come italiano, mi
rattristo di dover oltrepassare i confini per
ritrovare il rispetto delle regole.
Per concludere: dal giornalismo al
palcoscenico, il passo è così breve?
Non breve, ma naturale. Meno difficile, comunque, dello scrivere un articolo su temi
che non si conoscono bene. Io mi sono
laureato in lettere con una tesi sui cantautori. Li conosco. E del contatto con il pubblico ho profondamente bisogno.
Cioè?
Thomas Carta
Be’, ora dovrò aprire il libro. Non abbiamo
più il senso della collettività. In Italia i ta- Info: www.andreascanzi.it
4 cultura
gennaio – aprile 2014
TeatrOver60:
in scena un giovedì
al mese
Al Teatro del gatto di Ascona proseguono
gli appuntamenti della rassegna per gli anziani.
Giovedì 6 febbraio, alle 15, sarà il turno della pièce «Di Giulietta e del suo Romeo»,
prodotta dalla compagnia Progetto Brockenhaus, per la regia di Federico Dimitri, con Elisa Canessa, Ilaria De Luca e Andrea Gambuzza. Nonostante le loro famiglie siano in
guerra per un odio reciproco, tra i giovani
Romeo e Giulietta sboccia l’amore. Si ameranno per tutta la vita? I due non lo sapranno
mai. Nella loro tragica fine è racchiuso un
drastico rifiuto: quello di venire a patti con
l’ottusità degli adulti. Nello spettacolo, Romeo e Giulietta sono rappresentati da due
fantocci che, privati della possibilità di esprimersi e di essere ascoltati, vengono travolti
dal mondo degli adulti. Un ambiente che
spesso mette in secondo piano le esigenze
dei ragazzi, impedendogli di vivere appieno
la propria età.
Due scene dello spettacolo.
Giovedì 13 marzo, alle 15, sarà infine il turno
de «L’uccello di fuoco», firmato dalla compagnia Art N/veau di Perugia, di e con Cecilia
Ventriglia e Giulia Zeetti. Loop station vocale,
origami e due attrici-danzatrici: un’atmosfera magica in cui i canti, i corpi e le loro trasformazioni invitano gli spettatori a dipingere, con la loro fantasia, i luoghi, i personaggi
e le emozioni di una fiaba senza tempo. Lo spettacolo è ispirato all’omonima leggenda russa in cui il principe Ivan, con l’aiuto
dell’uccello di fuoco, libera dalle grinfie del
cattivo Kascey la principessa Vassilissa. In
scena, i protagonisti della narrazione sono il
corpo e la voce, contenitori di musica, movimento e colore che riescono a toccare le corde intime di ognuno di noi.
Mozart e Salieri e
L’ospite di pietra
Il 21 e 22 febbraio, il Teatro Foce di Lugano
ospita una spettacolo ispirato ai due omonimi
microdrammi di Puškin.
M
Rassegna gratuita per spettatori
con tessera AVS.
Info: 091 792 21 21, www.ilgatto.ch
Lo spettacolo «L’uccello di fuoco».
FOTO: LARA DE MARIA
Giovedì 9 gennaio, alle 15, il cartellone 2014
sarà inaugurato con la proiezione de «La
strada di casa». Diretto da Bruno Bergomi e Matteo Bellinelli, il documentario ripercorre
alcuni momenti della nostra storia attraverso
la testimonianza di tre interlocutori nati tra il 1920 e il 1928: Margherita Scala Maderni,
Eros Ratti e Giovanni Orelli. Figure che hanno
visto e conosciuto un Paese completamente
diverso, appena uscito dalla Prima guerra
mondiale e sotto la minaccia di un secondo,
devastante conflitto. Un’esperienza diretta
fondamentale per poter spiegare e raccontare quando, e soprattutto quanto, è cambiato
il nostro Paese: com’è passato, nel secondo
dopoguerra, da una civiltà contadina al terziario e, in breve tempo, al terziario avanzato.
ozart e Salieri» e «L’ospite
di pietra» sono i titoli dello
spettacolo (in atto unico),
ispirato ai due omonimi
microdrammi di Aleksandr Sergeeviˇc
Puškin, che l’insieme artistico-dinamico Con_creta porterà in scena al Teatro Foce di Lugano il 21 e 22 febbraio,
alle 20.30. L’adattamento e la regia sono
stati curati da Diego Willy Corna, mentre alla ribalta saliranno Alessandro Boldetti, Alessia Leoni e Orfeo Fumagalli.
I temi portanti dell’opera sono due vizi
capitali: l’invidia, movente del leggendario avvelenamento di Mozart da parte del rivale Salieri; e la lussuria, che guida le gesta di Don Giovanni, seduttore
impenitente costretto a fare i conti con
l’ospite di pietra e con sé stesso.
Il primo microdramma mostra il rigo-
re della Vienna settecentesca che si rispecchia nel freddo del bianco, nelle
geometrie lineari tracciate sul palco,
nelle musiche solenni, nella luce del
fuoco e nel profumo d’incenso. Un uomo siede a un tavolo e si consuma cercando di afferrare l’armonia, un altro
è in piedi e a quest’ultima si abbandona liberamente. Una sincera unione li
lega come la trama e l’ordito che, pur
percorrendo strade diverse, s’intrecciano, per dare origine allo stesso tessuto
di gratitudine e invidia. Queste prime
suggestioni prendono vita dalle pagine
del testo di Puškin e ci mostrano due diverse nature del creare, due facce della
stessa medaglia, opposte ma indissolubilmente legate.
Nel secondo microdramma si sarà di
nuovo invitati a sedersi a tavola, ma
questa volta nella calorosa Madrid,
avvolti dalla sensualità dei movimenti
curvilinei, dal profumo e dal colore di
2065 fiori usati per la scenografia e i costumi. 2065 sono pure le donne conquistate dal seduttore seriale Don Giovanni e registrate nel suo catalogo dal fedele
servitore Leporello, come ci racconta lo
stesso Mozart nella sua opera, da cui è
stata tratta ispirazione per «L’ospite di
pietra»: a ogni personaggio è affidato un
fiore da cui sboccia una virtù dalla fragranza irresistibile e inebriante.
Due spettacoli in uno, in apparenza
antitetici, ma uniti da profondi richiami simbolici e dall’immortale musica di
Mozart, vero e proprio quarto attore in
scena.
Info: www.concreta.ch
5
6 cultura
gennaio – aprile 2014
Il villaggio di Airolo
devastato dalla valanga,
che causò dieci morti.
E allora eccoci qui, a compiere un
salto nel 1951. «Anno di nevicate incredibili, basti pensare che la valanga abbattutasi sul villaggio di Airolo
fece registrare dieci vittime», racconta lo scrittore. «Io mi trovavo a Bedretto, come docente di scuola elementare. Il ricordo più tragico non è
però legato alla sciagura in sé, quanto all’attesa. L’attesa del male. La
paura generata dall’imprevedibilità.
La stessa sensazione che in Svizzera avevamo provato alcuni anni
prima, con la Seconda guerra mondiale: sul nostro territorio non vi furono combattimenti, ma l’incognita
sugli sviluppi era un dramma ancora più spaventoso».
«L’anno della valanga», con cui ha
inizio la sua carriera letteraria, esce
a Milano nel 1965. «E da quel momento, mi creda, almeno per intero non l’ho più riletto», mi assicura.
Per l’odio verso le calamità naturali?
«No, ma non amo tornare su ciò che
ho scritto o detto». Giovanni Orelli sa
sempre sorprendere. «Sa perché ho
voluto redigere questo romanzo?»,
mi domanda. Lo guardo in silenzio: preferisco sia lui a spiegarmelo.
«Anzitutto per salvare la memoria.
Oggi c’è una forma di rifiuto del passato, avvertiva l’intellettuale Franco
Fortini. Lo si rimuove. Una tendenza pericolosa». Mentre parla, l’85enne fa comunque trapelare che c’è
Un momento dello spettacolo.
Si replica in
Valle di Blenio
Il 21 febbraio ad Acquarossa.
Lo scrittore Giovanni Orelli è nato a Bedretto nel 1928.
FOTO: NICOLA DEMALDI
Lo scrittore Giovanni Orelli torna
ai piedi della montagna. E, tra amore
e odio, ci spiega il suo rapporto con
un libro che ha fatto epoca.
È
un inconfondibile, terapeutico profumo di libri, quello che promana dagli scaffali distribuiti lungo le pareti.
In sottofondo, il ticchettio della macchina per scrivere. «Mi perdoni», si
giustifica Giovanni Orelli. «Ma devo perfezionare la correzione di
una bozza entro stasera: ci vorrà un
istante». Ci mancherebbe: per il Professore, questo e altro. Nel frattempo,
osservo il suo studio: le «fabbriche di
cultura» me le sono sempre immaginate così. «Non stareste più comodi in salotto?», chiede la moglie,
dal corridoio. «È un’intervista sulla
civiltà contadina», le risponde lui,
con un burbero sorriso. «Una stanza nobile non si addice».
FOTO: ARCHIVIO GIULIANO GIULINI, SANDRO MAHLER
1951: l’anno
della valanga
dell’altro. In particolare, il tema del
viaggio, tanto caro a Charles Baudelaire. «Per me era necessario “uscire
dall’inverno”, attraverso la scrittura.
Allontanarsi dall’isolamento, in senso fisico e metaforico. All’epoca, infatti, il nostro mondo finiva ad Airolo.
Rammento un contadino che, sbuffando, mi disse: “Non ne posso più
della neve. Me ne vado ad Arth-Goldau”, come se fosse dall’altra parte
del mondo. Del resto, il mio primo
viaggio in treno fu fino a Faido. Mi
pareva di recarmi all’estero».
Aneddoti, citazioni dotte, battute in
dialetto. Sa come affascinare, Giovanni Orelli, mentre parla. Ma sulla trasposizione teatrale del suo romanzo, firmata da Ferruccio Cainero,
non ha avuto voce in capitolo. Né desiderava averla. «A parte il privilegio
della prima fila, l’ho guardata con
gli occhi dello spettatore qualunque.
E sono rimasto molto soddisfatto: riesce a far capire la differenza tra uno
splendido fiocco di neve, che pare
un diamante, e il male rappresentato dall’accumulo di questi granelli».
L’intervista si conclude qui. Anzi,
no. «Immagino utilizzerà immagini
della valanga caduta su Airolo», mi
dice, già sull’uscio di casa. Glielo confermo. «Be’, si ricordi che io sono di
Bedretto, non di Airolo. Ci tengo».
Torna in cartellone «L’anno della valanga», prima produzione
del Teatro Sociale di Bellinzona. Lo spettacolo si terrà venerdì 21 febbraio, alle 20.30, al cinema-teatro Blenio di Acquarossa.
Grazie al sostegno di Coop cultura, una seconda rappresentazione sarà destinata agli allievi delle scuole medie di Acquarossa.
La neve, in Alta Leventina, cade sempre più copiosa. Il paesino
di Bedretto è isolato. La vita scorre con la consueta normalità:
gli animali da accudire, gli amori da consumare, i morti da onorare. In cima alla montagna, però, la neve minaccia di precipitare e di spazzare via il villaggio. Per gli abitanti è l’ora della
resa dei conti.
«L’anno della valanga» è uno dei testi centrali della letteratura
ticinese del Novecento. Segna il passaggio dalla prosa celebrativa della vita di montagna tipica di Francesco Chiesa e Giuseppe
Zoppi a un approccio critico ma non distaccato, empatico eppure cosciente dei limiti di un mondo destinato a scomparire. Ma «L’anno della valanga» è stato anche profetico, indicando già
mezzo secolo fa quali sarebbero state le linee di sviluppo del Ticino contemporaneo.
La regia di Ferruccio Cainero pone in primo piano il testo di
Orelli, in cui le parole fioccano ipnotiche come la neve. Accanto
all’io narrante, il villaggio diventa un coro in cui si confondono
destini individuali e sorte collettiva. Un narratore, un coro, una fisarmonica, un clarinetto: la forza delle parole di Orelli non
ha bisogno d’altro per raccontare quanto sventurato ed epico
sia quel piccolo villaggio aggrappato alla montagna, alla vita, ai suoi valori che vorrebbe eterni.
Info: 091 871 17 05, www.cinemablenio.ch
7
8 cultura
gennaio – aprile 2014
Alfred Andersch al
Museo Onsernonese
A un secolo dalla nascita, lo scrittore tedesco sarà
ricordato a Loco grazie a una mostra monografica.
Lorenza Donadini.
Alfred Andersch.
umana e artistica dello scrittore, evidenziando la relazione con Berzona
quale luogo di lavoro e rifugio.
Il tema della vita come fuga è il filo che
conduce tra le varie tappe di questa
strada, illustrate attraverso le parole
dello scrittore, documenti e fotografie:
la Germania degli anni Trenta; la guerra e la diserzione; gli anni del secondo
dopoguerra, del miracolo economico
e del conflitto est-ovest; il ritiro a Berzona (e in particolare l’amicizia con
Max Frisch negli anni in cui qui furono
vicini di casa); il rapporto di Andersch
con l’Italia e la sua funzione di ponte
fra le culture. Una fuga intesa non come abbandono ma come volontà di
raggiungere la libertà, l’indipendenza,
l’autodeterminazione.
L’esposizione è bilingue, in italiano e
tedesco, e offre al visitatore italofono
una rara occasione per conoscere e
approfondire un basilare capitolo della letteratura postbellica e della storia
contemporanea.
I concerti di San Biagio
La figura di Maria dinanzi alla passione di Cristo
in una delle migliori pagine del repertorio sacro.
Info: 091 797 10 70, www.onsernone.ch
I suggestivi e accoglienti
spazi del museo.
FOTO: ANNETTE KOROLNIK-ANDERSCH, MAD
A
partire dal mese di aprile, in
occasione del centenario
della nascita, il Museo Onsernonese di Loco ricorda lo
scrittore Alfred Andersch, vissuto con
la famiglia a Berzona dal 1958 fino
alla sua scomparsa nel 1980. Dopo Jan
Tschichold, Golo Mann e Max Frisch,
si vuol così rendere omaggio a un’altra
personalità di rinomanza europea che
ha soggiornato a lungo nel villaggio onsernonese.
Alfred Andersch è stato uno dei più importanti narratori e saggisti di lingua
tedesca del secondo dopoguerra. Dalla fine del conflitto agli anni Settanta
e Ottanta ha segnato in modo sostanziale il clima culturale ben oltre i confini della Germania. Lungo un percorso
biografico e letterario, la mostra presenta gli aspetti salienti della vicenda
Maria ai piedi della croce, XIV s., Chiesa di San Biagio, Ravecchia.
Domenica 6 aprile, alle 17, la chiesa di
San Biagio a Ravecchia, frazione di
Bellinzona, ospiterà il concerto inaugurale della rassegna «I concerti di San
Biagio», giunta alla sua quarta edizione.
«Come sempre l’iniziativa, distribuita
sull’arco dell’intero anno, debutta rendendo omaggio al luogo che la ospita e
al periodo in cui inizia, quello pasquale»,
spiega il parroco don Roberto Roffi.
«Al centro della serata sarà la figura di
Maria, descritta nel drammatico momento della passione di Cristo in una delle
più belle pagine del repertorio sacro di
tutti i tempi, lo «Stabat Mater» di Giovanni Battista Pergolesi: una straordinaria testimonianza del genio del compositore napoletano scomparso nel 1736 a
soli ventisei anni».
Pergolesi lo compone nelle ultime settimane della sua vita per la confraternita
napoletana dei Cavalieri della vergine
dei dolori di San Luigi al Palazzo, per
la liturgia della Settimana Santa. Consapevole della gravità della sua malattia,
lo scrive velocemente e nell’ultima pagi-
na annota «Finis Laus Deo», come per
ringraziare Dio di avergli concesso le
ultime forze per terminare l’opera. Un
canto semplice, essenziale, forte, dalla
cantabilità napoletana, un pathos e
un’intensità di sentimenti infinita contraddistinguono il suo commovente
ritratto della vergine Maria addolorata
ai piedi della croce. Gli interpreti di
questa grande apertura della stagione
sono tutti solisti specializzati in musica
antica e offriranno un’esecuzione a parti
reali, nella forma più intima. Si segnala
la partecipazione della soprano bellinzonese Lorenza Donadini e della contralto
Elena Carzaniga, oltre che di Giacomo
Tesini e Andrea Mascetti (violini), Michal
Duris (viola), Giacomo Grava (violoncello) e Nicola Barbieri (contrabbasso).
«L’evento è una delle proposte per avvicinarsi spiritualmente alla Pasqua»,
evidenzia don Roberto Roffi. «L’entrata
è peraltro libera, con la possibilità di
un’offerta a propria discrezione».
Info: 079 736 64 52,
[email protected]
9
Info: 091 792 21 21, www.ilgatto.ch
«Di Giulietta e del suo Romeo», con la regia di
Federico Dimitri. Romeo e Giulietta sono rappresentati da due fantocci travolti dal mondo degli adulti.
Ascona, Teatro del gatto
TeatrOver60
Info: www.bibliomedia.ch
Iniziativa che mira a stimolare il piacere della
scrittura giovanile.
Concorso di scrittura per
le Tre Valli
Febbraio
Info: 091 867 13 79, 091 869 15 44
Moira Della Torre presenta «La danza delle cose».
Scuola media di Ambrì
Coccinellarcobaleno
Info: www.minimusica.ch
«L’elefantino», con la compagnia La Baracca Testoni
Ragazzi di Bologna. Come mai l’elefante ha un naso
tanto lungo? E come avvenne la metamorfosi della
proboscide? Dai tre anni.
Bellinzona, teatro dell’Oratorio parrocchiale
Minimusica
Info: 091 792 21 21, www.ilgatto.ch
Info: 091 825 48 18, www.teatrosociale.ch
Di Carlo Goldoni, con la regia di Stefano Artissunch.
L’amore tormentato di due giovani fra corteggiamento e seduzione. Ostacolo alla loro felicità: l’orgoglio e
la gelosia reciproci. Per la rassegna: «Chi è di scena».
Bellinzona, Teatro Sociale
«Gl’innamorati»
Info: www.minimusica.ch
«L’Arca parte alle otto», con la compagnia del Teatro del
Buratto di Milano. Conversazione/bisticcio sul mondo,
su Dio, su ciò che è invisibile, su quello che si deve o non
si deve fare. Dai cinque anni.
Bellinzona, teatro dell’Oratorio parrocchiale
Minimusica
Coop cultura ha patrocinato la realizzazione del
nuovo inno: una marcia commemorativa.
Info: www.filarmonicafaidese.ch
Stabio
Mini-rassegna «Anch’io a teatro». Orari: 15, 16.30 e 18.
Info: 091 641 69 60, www.maribur.ch
Info: 091 835 52 54, www.museoinerba.com
Info: 091 641 69 60, www.maribur.ch
Mini-rassegna «Anch’io a teatro».
Orari: 15, 16.30 e 18.
Morbio Inferiore, sala del frantoio al Mulino del Ghitello
Maribur, rassegna del teatro
di figura
Info: [email protected]
«Tre volte Andersen»: racconto di fiabe celebri e
meno note, attraverso le ombre ricavate da un
vecchio tamburo. Dai quattro anni.
Olivone, Osteria Centrale
Gruppo Teatrino
Data da
stabilire Per i festeggiamenti, distribuiti sull’arco dell’anno,
27
27
150° della Filarmonica faidese
Info: www.camellia.ch
Locarno, Società elettrica sopracenerina
Ensemble Rossi Piceno
Concerti della camelie
Info: [email protected]
«Il più piccolo circo del mondo»: un invito a
rivivere la tradizione dei saltimbanchi, che portavano teatro e divertimento nel cuore di città e paesi.
Olivone, Osteria Centrale
Gruppo Teatrino
Info: www.camellia.ch
Locarno, Società elettrica sopracenerina
Info: 091 792 21 21, www.ilgatto.ch
Concerti delle camelie
Concerto con Andrea Staier al clavicembalo.
25
Info: www.minimusica.ch
Festa conclusiva della stagione, con merenda e
animazioni.
Bellinzona, Castello di Montebello
Minimusica
Info: 091 641 69 60, www.maribur.ch
Mini-rassegna «Anch’io a teatro». Orari: 15, 16.30 e 18.
Stabio
Maribur, rassegna del
teatro di figura
Info: www.camellia.ch
Locarno, Società elettrica sopracenerina
Concerto di Marina de Liso, mezzosoprano, accompagnata da Marco Testori (violoncello) e da Michele
Pasotti (tiorba).
Concerti delle camelie
Info: 079 736 64 52, [email protected]
Bellinzona, chiesa di San Biagio a Ravecchia
«Stabat Mater» di Giovanni Battista Pergolesi:
la figura di Maria dinanzi alla passione di Cristo in
una delle migliori pagine del repertorio sacro.
Concerti di San Biagio
Info: 091 797 10 70, www.onsernone.ch
A un secolo dalla nascita, una mostra monografica
ricorda lo scrittore tedesco.
Loco, Museo Onsernonese
Alfred Andersch
Info: 091 825 48 18, www.teatrosociale.ch
Incontro-spettacolo con cui il cantautore e musicista
Giulio Casale (voce e chitarra) e il giornalista, autore
teatrale e scrittore Andrea Scanzi (voce) accompagnano il pubblico attraverso la carriera di Fabrizio De
André. Per la rassegna «Musica».
Le cattive strade
«L’uccello di fuoco», spettacolo di e con Cecilia
Ventriglia e Giulia Zeetti. L’atmosfera invita gli
spettatori a dipingere, con la fantasia, una fiaba.
Ascona, Teatro del gatto
TeatrOver60
16
13
11
6
6
4
Maribur, rassegna del
teatro di figura
30
28
23
13
Info: www.minimusica.ch
«Souvenirs», con la Compagnie Pas de Deux di
Lustmühle. La storia di Lily, che ha viaggiato per il
globo alla ricerca del grande amore. Dai cinque anni.
Bellinzona, teatro dell’Oratorio parrocchiale
Minimusica
Marzo
Info: 091 867 13 79, 091 869 15 44
Luisa Ferroni, del Teatro Paravento, va in scena con
«Evviva è festa».
Ambrì, Scuola media
Coccinellarcobaleno
Info: [email protected]
«Raccontando Cappuccetto Rosso»: tra una risata e
l’altra si constaterà che la «solita» storia, in effetti, è
ben diversa. Dai quattro anni.
Olivone, Osteria Centrale
Gruppo Teatrino
Info: www.concreta.ch
Uno spettacolo ispirato ai due omonimi microdrammi di Puškin, uniti dall’immortale musica di Wolfgang
Amadeus Mozart.
Lugano, Teatro Foce
Mozart e Salieri e
L’ospite di pietra
Info: 091 871 17 05, www.cinemablenio.ch
Trasposizione teatrale del romanzo dello scrittore Gio­­vanni Orelli. Adattamento e regia di Ferruccio Cainero.
Acquarossa, Cinema-teatro Blenio
L’anno della valanga
Percorso interattivo: «I ritratti di Arcimboldo»
Opere che, da lontano, rappresentano il ritratto di un
volto, ma che da vicino non sono altro che un assemblaggio di prodotti ortofrutticoli, pesci, uccelli o libri.
Dal Museo in erba
15.2 al Bellinzona, Piazza Giuseppe Buffi
15.6
13 – 15
12
Info: www.orchestra-arcadia.ch
L’orchestra sinfonica presenta un programma
prettamente romantico. Brani di Chopin e di
Mendelssohn, direzione di Matthias B. Müller, ospite
d’onore: la solista Gloria de Piante Vicin.
9 febbraio, ore 17, Mendrisio, Centro Presenza Sud
15 febbraio, ore 20.30, Lugano, Auditorio RSI
5
26
23
21 – 22
21
Info: www.camellia.ch
Info: www.chiassocultura.ch
«La strada di casa»: documentario sui cambiamenti
del nostro Paese. Con le testimonianze di Margherita
Scala Maderni, Eros Ratti e Giovanni Orelli.
Locarno, Società elettrica sopracenerina
Concerto del «Suonar Parlante», quartetto italiano di
viole da gamba.
Concerti delle camelie
Un’edizione ispirata al leggendario maestro Duke
Ellington, a quarant’anni della scomparsa. Numerose
anteprime nelle settimane precedenti.
4
Aprile
Ascona, Teatro del gatto
Festival di cultura e musica jazz
Spazio Officina, Chiasso
20 – 22
cooperazione
TeatrOver60
8, Concerti Orchestra Arcadia
9 e 15 8 febbraio, ore 20.30, Ascona, chiesa del Collegio Papio
6
Dal 1°
22
15
9
Gennaio
Calendario Coop cultura gennaio–aprile 2014
12 cultura
gennaio – aprile 2014
Concerti delle camelie
Artisti di prestigio mondiale, dal 28 marzo al
25 aprile, per i quattro imperdibili appuntamenti
presentati dal festival locarnese dedicato alla
musica antica.
P
untuali come la primavera, tornano i Concerti delle camelie di
Locarno, un festival
internazionale di musica antica che ha da sempre puntato
sull’assoluto livello qualitativo.
Quattro i concerti che si terranno alle 20.30, dopo un’introduzione di Giuseppe Clericetti,
nella sala della Società elettrica
sopracenerina, in Piazza Grande: una cornice ideale grazie
anche alla sua ottima acustica.
La talentuosa cantante Y’akoto.
Festival di cultura
e musica jazz
Dal 20 al 22 febbraio, un’edizione
ispirata al leggendario Duke Ellington.
S’inizierà il 28 marzo con l’Ensemble Rossi Piceno formato dagli oboisti Andreas Helm
e Emiliano Rodolfi, Carles Cristòbal al fagotto e Raùl Moncada al cembalo. Il gruppo è
formato da musicisti attivi in
molti ensemble di fama internazionale quali Concerto
Italiano, Concerto Köln, Freiburger Barockorchester, Hesperion XXI, La Petite Bande,
Info: www.chiassocultura.ch
FOTO: MAD
È un appuntamento attesissimo dagli appassionati elvetici, italiani
ed europei: in sedici anni di vita il Festival di cultura e musica
jazz ha richiamato a Chiasso un pubblico sempre più vasto ed
eterogeneo. I concerti, così come l’atmosfera che si viene a creare
all’interno del suggestivo Spazio Officina, di fronte al Cinema
Teatro, contribuiscono ad animare quella che sarebbe, altrimenti,
una fredda stagione invernale.
Se il cast dell’edizione 2014 è ancora in via di definizione, ci sono
già alcune certezze. Nel programma della stagione del Cinema
Teatro stesso, anzitutto, il jazz non mancherà di certo. In aggiunta,
è ormai ufficiale il «come back» di Stefano Bollani: rivelatosi la
star dell’edizione 2013, il pianista italiano è rimasto così colpito
dalla calorosa accoglienza chiassese, da convincersi a tornare im­
mediatamente: il 25 gennaio offrirà una performance di pianoforte
per la gioia dei numerosissimi estimatori del musicista milanese.
Con la Treves Blues Band, il 14 febbraio, giorno di San Valentino,
si osserverà l’altra faccia della black music: al Teatro Sociale
di Como si festeggerà l’incrollabile amore per il blues del grande
armonicista e divulgatore Fabio Treves. L’appuntamento rappresen­
ta il vero e proprio antipasto per il festival di Chiasso, che si svol­
gerà dal 20 al 22 febbraio e avrà un luminoso faro che illuminerà
tutti i concerti: il maestro dei maestri Duke Ellington, di cui,
nel 2014, ricorrono i quarant’anni della scomparsa.
Andrea Staier al
clavicembalo
e il quartetto
«Il Suonar Parlante».
Les Talens Lyriques, L’Orfeo
Barockorchester e Zefiro. La
professionalità, la dedizione e
l’entusiasmo si riflettono nella
varietà della programmazione
e nell’esplorazione del repertorio inedito.
Il 4 aprile sarà di scena il «Suonar Parlante», quartetto italiano di viole da gamba, formato da Vittorio Ghielmi, Rodney
Prada, Fahmi Alqhai e Cristiano
Contadin. L’espressione «Suonar Parlante», creata da Niccolò Paganini, si riferisce a una
tecnica di emissione sonora
per mezzo di cui gli strumenti
musicali possono imitare la
voce umana. Il Suonar Parlante
si dedica all’investigazione del
repertorio antico e alla formazione di nuove realtà: ha collaborato con jazzisti come Kenny
Wheeler, Uri Caine, Jim Black,
Don Byron, Markus Stockhausen, Ernst Rejiseger e con cantautori quali Vinicio Capossela.
Il Suonar Parlante è regolare
ospite dei più importanti festival europei. Ha collaborato inoltre con famosi gruppi
musicali (Tölzer Knabenchor,
Rilke Ensemblen).
L’11 aprile, invece, l’ospite sarà
Marina de Liso, mezzosoprano,
accompagnata da Marco Testori al violoncello e da Michele Pasotti alla tiorba. De Liso
debutta con «Falstaff» nel ruolo di Quickly nei teatri di Trento,
Rovigo e Bolzano. In seguito è
la Maga nel «Dido and Aeneas»
di Henry Purcell a Vicenza, Alcina ne «L’Orlando Furioso» di
Vivaldi, Isabella ne «L’Italiana
in Algeri» in vari teatri italiani,
ruolo che canta anche al Teatro
alla Scala di Milano a fianco di
Juan Diego Florez. Di recente
è stato accolto con successo
il suo debutto in «Orfeo ed
Euridice» di Gluck a Cagliari, nella «Didone» di Cavalli alla Scala
e nel «Farnace» di Handel al
Theater an der Wien.
La stagione si chiuderà il
25 aprile con il celebre Andrea
Staier al clavicembalo, uno dei
principali interpreti di strumenti a tastiera antichi: attivo nel mondo intero, Staier è a
suo agio tanto al clavicembalo
quanto al fortepiano. Ha iniziato la carriera solistica nel 1986
e, da allora, la sua indiscutibile
maestria musicale ha lasciato il
segno per le sue interpretazioni di musica barocca, classica e
romantica.
Info: www.camellia.ch
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14 cultura
gennaio – aprile 2014
Coccinellarco baleno
Il 22 gennaio e il 26 febbraio,
ad Ambrì, due nuovi
spettacoli della rassegna
teatrale per bambini.
I buffi ritratti
di Arcimboldo
Al Museo in erba di Bellinzona, dal 15 febbraio
al 15 giugno, un percorso interattivo ideato dal
Musée en herbe di Parigi.
Una scena dello spettacolo «Il più piccolo circo del mondo».
Olivone pensa
al piccolo pubblico
Il Gruppo Teatrino di
Olivone presenta all’Osteria Centrale
tre spettacoli domenicali.
Info: [email protected]
Info: 091 867 13 79, 091 869 15 44
La compagnia «Drammatico Vegetale»
di Ravenna durante uno spettacolo.
FOTO: MAD
Domenica 23 febbraio, alle 17, la compagnia
del Teatro Azzurro presenta «Raccontando Cappuccetto Rosso» (dai quattro anni). La «solita»
storia di Cappuccetto Rosso, interpretata da due
pagliacci, viene messa in discussione: la bimba
è proprio così brava? La mamma ha davvero tutto
il tempo per preparare il cestino della nonna?
Il lupo fa veramente paura? Tra una risata e
l’altra, ci si ritroverà a rispondere che, in effetti,
la storia è ben diversa!
Domenica 23 marzo, alle 17, la Compagnia 7 e
mezzo mette in scena «Il più piccolo circo del
mondo» (dai tre anni). Un invito a rivivere la tra­
dizione dei saltimbanchi, che portavano teatro e
divertimento nel cuore di città e paesi. Gli spetta­
coli, pensati per divertire grandi e piccini, intrec­
ciano umorismo, poesia e musica con la magia
del circo.
Domenica 27 aprile, alle 17, la compagnia Dram­
matico Vegetale presenta infine «Tre volte Andersen» (dai quattro anni). Un pisello rinsecchito,
un vecchio soldatino e altri poveri oggetti-ricordo
alimentano il racconto di fiabe celebri e meno
note, attraverso le ombre ricavate da un vecchio
tamburo.
FOTO: MUSEO IN ERBA
P
roseguono, presso l’aula magna della scuola media
di Ambrì, le proposte della rassegna «Coccinellarcobaleno». Mercoledì 22 gennaio, alle 16.30, Moira
Della Torre presenterà «La danza delle cose»: un divertente racconto che parla della vita all’interno di un armadio di cantina. Fra canti, musiche e comici personaggi,
oggetti e vestiti si raccontano e si animano, dando vita
a un mondo immaginario. Lo spettacolo intende anche
essere una riflessione per rendere più umano, divertente
e poetico il mondo materiale.
Mercoledì 26 febbraio, sempre alle 16.30, Luisa Ferroni
del Teatro Paravento sarà invece in scena con «Evviva è
festa». Cosa succede quando un clown prepara una festa?
I palloncini scoppiano, le bottiglie spariscono, le tovaglie
diventano fantasmi, la musica non funziona e per finire
gli invitati non arrivano. Un sentimento di solitudine
coglie allora la nostra clown Lulu. Ma una come lei non
si lascia prendere dalla tristezza, anzi…
15
Quando l’arte è a portata di mano…
Dopo quasi mezzo millennio, Giuseppe Arcimboldo continua ad
affascinare il pubblico di ogni età. Nato a Milano nel 1526, il
pittore è noto soprattutto per le sue grottesche «teste composte»,
ritratti burleschi eseguiti combinando tra loro, in una sorta
di trompe-l’œil, oggetti o elementi dello stesso genere (come
prodotti ortofrutticoli, pesci, uccelli o libri).
Dal 15 febbraio al 15 giugno, al Museo in erba di Bellinzona, lo
stesso Arcimboldo accoglierà i bambini ticinesi con i suoi fanta­
stici quadri. Opere che, viste da lontano, rappresentano il ritratto
di un volto, ma che da vicino non sono altro che un assemblaggio
dei più svariati articoli. Buffi capolavori, insomma, capaci di
stupire grandi e piccini. Attraverso i cinque sensi, i bambini sco­
priranno la strada artistica di questo pittore italiano del Cinque­
cento: potranno odorare il profumo delle guance fiorite del
ritratto «La primavera», gustare i frutti che compongono il volto
dell’«Estate», toccare e riconoscere frutti e verdure rappresentati
nell’«Autunno» e condividere la malinconia del signor «Inverno»
ascoltando la pioggia. Il percorso-gioco propone anche tele delle
«Quattro stagioni», forse meno note ma splendide, legate ai
quattro elementi. Ispirandosi ai personaggi de «L’Acqua», «La
Terra», «Il Fuoco», «L’Aria» e allo strano «Libraio», i fanciulli
comporranno quadri realizzati con pesci o libri e utilizzeranno il
loro spirito d’osservazione per ricomporre puzzle o per eseguire
degli esercizi di costruzione.
L’arte diventa anche il punto di partenza per una riflessione su
una sana alimentazione: frutta e verdura di stagione sono presen­
tate in modo originale, con la speranza che nasca una curiosità
per gusti e sapori spesso ritenuti, a torto, poco allettanti.
In tale ottica, ogni settimana ai giovani visitatori sarà proposta
una ricetta da sperimentare a casa.
Info: 091 835 52 54, www.museoinerba.com
16 cultura
gennaio – aprile 2014
17
Un concorso
di scrittura
per le Tre Valli
Stimolare il piacere della scrittura
giovanile: è l’obiettivo di un’iniziativa
che, in un decennio, ha già coinvolto
settemila ragazzi.
La bambina riflessa nello specchio
ILLUSTRAZIONI: RAFFAELE CONTE; FOTO: MAD
È uno dei più grandi in Svizzera per estensione
geo­grafica e per numero di allievi coinvolti. Ed è ormai giunto alla sua decima edizione. È il
Concorso di scrittura Tre Valli per giovani autori,
grazie a cui, nel corso degli anni, oltre settemila
studenti (dal secondo ciclo delle elementari fino
alle scuole superiori) hanno dato libero sfogo alla loro creatività tradotta in racconto. L’iniziativa è nata dal desiderio di offrire una proposta culturale di chiara valenza formativa, chiamando
a cimentarsi con la lingua italiana, liberando la fantasia, esprimendo sentimenti ed emozioni,
narrando esperienze legate al proprio vissuto, in altre parole invitando a scrivere.
«Il concorso s’inserisce in un contesto storico in
cui la lingua italiana e le principali competenze a
essa collegate – in particolare la scrittura – sono
al centro di grandi discussioni, preoccupazioni, riflessioni e proposte», spiega Orazio Dotta, coorganizzatore e direttore di Bibliomedia Svizzera
italiana. «C’è una sorta di malessere linguistico: si pensi ai risultati dell’indagine PISA nelle scuole,
che ha fatto scorrere fiumi d’inchiostro. Una situazione non specifica al Ticino, beninteso, ma
comune a tutte le lingue del mondo occidentale
globalizzato».
Il progetto si è dunque lanciato in una sfida importante: stimolare il piacere della scrittura e,
nello stesso tempo, della lettura. Non c’è bravo
scrittore che non sia anche un assiduo lettore.
Ogni anno gli organizzatori pubblicano un volume che raccoglie i migliori testi.
Sono chiamati a partecipare i giovani domiciliati nei comuni delle Tre Valli e della cintura nord
di Bellinzona.
Il racconto* di Sofia
Stroppini, di Gnosca,
studentessa di terza
liceo, prima classificata
nella categoria
«Scuole superiori» 2013.
M
i dirigo verso lo
specchio sistemato in fondo al
corridoio, quello
su cui segnavo, anno dopo anno, la mia altezza con una tacca.
La luce lentamente inonda la
stanza alle mie spalle, la vedo
nel riflesso infilarsi negli anfratti bui, scacciando gli incubi della notte. Poi si allunga, ridipingendo di una tonalità più
chiara il pavimento, le pareti, il
Info: www.bibliomedia.ch
La vincitrice del concorso
2013, Sofia Stroppini.
corridoio. Torno a concentrarmi sulla mia immagine, sugli occhi. Come possono essere gli stessi occhi di quella
bambina di cinque anni che
usciva incespicando dalla camera, portandosi appresso il
coniglietto di pezza e si fissava,
in parte incuriosita, in parte
ancora insonnolita, in quello
stesso specchio? Quanti luoghi
hanno visto nel frattempo quegli occhi, quanti segreti hanno
celato, in quanti animi hanno
scavato? E tutto ciò è scivolato
lontano, indifferente, o si è depositato sull’iride andando ad
aggiungervi un’altra sfumatura di blu? Sono occhi negli occhi ora, la bambina del riflesso
e l’adolescente a combattere
silenziosamente la guerra di
ogni giorno. C’è quella barriera tra loro, quel muro reso ancora più invalicabile dai segni
neri sulla cornice dello specchio, che segnano l’implacabile
scorrere del tempo, che alcune
volte non passa mai e altre sci- padre è morto quando ero picvola dalle dita, come un aquilo- cola, e in seguito mia madre si
ne in balia del vento.
è risposata con un altro uomo.
Di una cosa però sono certa: La bambina del riflesso mi
non si può fermare e ogni mat- avrebbe rimproverato, se avestina so che lascio una parte di se il dono della parola. Penseme in questo specchio. Doma- rebbe che stia scordando i poni non me ne accorgerò nem- meriggi estivi passati, sdraiata
meno, ma sarò diversa, imper- in giardino, con mio padre e
cettibilmente, ma diversa, e la l’inseparabile coniglietto di
bambina del riflesso mi sbef- pezza. Ma, nonostante siano
feggerà perché, per quanto ci ricordi oramai sbiaditi, non li
provi, fatico ad accettare di es- scorderò mai, e questa è una
sermi lasciata l’infanzia alle certezza che mi consola e mi
spalle e che il muro si ispessi- dà sicurezza.
sca sempre più.
In una parte di me, quella che
Quando la luce finalmente mi non cederà mai all’agghiaclambisce, mi rendo conto che ciante crudeltà del tempo che ti
devo sbrigarmi. Lancio per- porta a dimenticare, vive ancociò un’ultima occhiata alla mia ra quella bambina con le ginocfigura e compio il tragitto in- chia perennemente sbucciate
verso fino alla porta della mia e i capelli spettinati. Dentro di
camera. Esito un attimo prima me, al riparo da occhi indiscredi raccogliere lo zaino da terra ti, non ho bisogno di erigere
e scendere le scale.
barriere.
Oggi conoscerò la mia sorellina, nata ieri sera. Non è esatta- * Testo basato su un incipit dello
mente mia sorella, perché mio scrittore Guido Sgardoli
18 cultura
gennaio – aprile 2014
Bambini,
il teatro
è per voi!
I concerti d’inverno
dell’Orchestra
Arcadia
L’8, 9 e 15 febbraio, l’orchestra luganese si
esibisce ad Ascona, Mendrisio e Lugano.
Il direttore d’orchestra
Matthias Mueller.
Info: www.orchestra-arcadia.ch
Un antipasto
per Maribur
Fra il 30 marzo e l’11 maggio,
la rassegna del teatro di figura
propone un evento nell’evento.
Per i bimbi fino a cinque anni.
A Bellinzona, la rassegna
«Minimusica» propone
spettacoli per i più piccoli.
L
FOTO: VASILY DANILIN, DANIEL VASS, MAD
La musicista
Gloria de Piante Vicin.
Sotto la direzione di Matthias B.
Müller, quest’inverno l’Orchestra
Arcadia di Lugano si presenta al
pubblico con un programma prettamente romantico: il «Concerto n° 2
op. 21 per pianoforte e orchestra»
di Frédérik Chopin (1810-1849),
brillante e poetico; e la nobile e
solenne «Sinfonia n° 5 op. 107» di
Felix Mendelssohn Bartholdy (18091847). I concerti avranno luogo
sabato 8 febbraio, alle 20.30, nella
chiesa del Collegio Papio di Ascona;
domenica 9 febbraio, alle 17, al
Centro Presenza Sud di Mendrisio;
sabato 15 febbraio, alle 20.30,
presso l’Auditorio RSI di Lugano.
L’entrata ai concerti è libera.
Attiva nella Svizzera italiana dal
2001, l’Arcadia è un’orchestra sinfonica che conta una cinquantina di
musicisti, tra amatori di buon livello, insegnanti e studenti di musica.
Il suo repertorio spazia dal periodo
classico a quello contemporaneo.
Per l’occasione potrà contare sulla
solista Gloria de Piante Vicin. Ospite di prestigiose rassegne concertistiche, la pianista ha tenuto concerti in Europa e negli Stati Uniti, in
teatri quali la Duke’s Hall di Londra,
l’École Normale Supérieure di Parigi, il Palazzo Massimo di Roma, il
Meyerson Music Center di Dallas, il
Teatro Verdi di Padova e l’Auditorio
RSI di Lugano, dove nel 2012 è stata
solista con l’OSI. È inoltre stata
premiata da istituzioni musicali e
concorsi nazionali e internazionali
in Italia, Svizzera e USA.
19
e luci della ribalta rimangono accese: proseguono infatti, al teatro dell’Oratorio parrocchiale di Bellinzona (dietro la Collegiata), gli
appuntamenti della rassegna «Minimusica». Come
sempre, le rappresentazioni si svolgono di mercoledì, alle 14 e alle 16.
S’inizierà il 15 gennaio con «L’elefantino», messo in
scena dalla compagnia La Baracca Testoni Ragazzi di Bologna. Come mai l’elefante ha un naso tanto lungo? Con calze di colori e dimensioni diverse,
si scopre come avvenne la metamorfosi della proboscide. Età consigliata: dai tre anni.
Il 12 febbraio sarà la volta de «L’Arca parte alle otto»,
con la compagnia del Teatro del Buratto di Milano.
Tre pinguini sulla banchisa. Tre piccoli punti neri,
persi in un mare bianco di ghiacci. Tre pinguini amici da sempre. Uno di loro, il più piccolo, minaccia
di schiacciare una farfalla e ci si siede sopra, cattivo
come un bambino cattivo. Gli altri due insorgono:
«Non si deve uccidere». Comincia così una conversazione/bisticcio sul mondo, su Dio, su ciò che è invisibile, su quello che si deve o non si deve fare, con
domande che tutti si pongono e risposte che molti
si danno, scherzi, «schiaffi», sorrisi. Dai cinque anni.
Si proseguirà, il 5 marzo, con «Souvenirs». La Compagnia Pas de Deux di Lustmühle racconterà la
storia di Lily, che ha viaggiato per il globo alla ricerca del grande amore. Con l’aiuto del fedele Alphonse, i suoi ricordi prendono la forma di una pallina da
giocoliere, di una melodia russa oppure di un salto
mortale. Uno spettacolo per divertirsi e meravigliarsi. Dai cinque anni.
Il 16 aprile alle 14, infine, al Castello di Montebello
si terrà la festa conclusiva di Minimusica, con tanto di merenda.
La compagnia «Pas de deux di Lustmühle» presente
a «Minimusica».
Info: www.minimusica.ch
La compagnia ScarlattineTeatro.
Una tradizione da mantenere e un calendario da
rinfrescare: è con questi obiettivi che è stata progettata
la ventunesima edizione di Maribur, la rassegna del
teatro di figura dedicata al grande e compianto burattinaio Otello Sarzi. Sarzi che, lo ricordiamo, è stato tra i
primi ad accostare i burattini alla musica, guadagnando
elogi a livello mondiale.
Se l’evento raggiungerà il suo momento clou nel
weekend del 24 e 25 maggio (ne riferiremo in dettaglio
sul prossimo calendario di Coop cultura), c’è però
una novità da annotare subito in agenda. È la mini-rassegna domenicale «Anch’io a teatro», che si terrà tra
il 30 marzo e l’11 maggio. Dedicati alla fascia d’età compresa tra gli uno e i cinque anni, gli spettacoli si terranno con cadenza quindicinale a Stabio (30 marzo,
13 aprile, 11 maggio), pur mantenendo un appuntamento nella sala del frantoio al Mulino del Ghitello di
Morbio Inferiore (27 aprile). Si andrà in scena alle
15, 16.30 e 18.
Info: 091 641 69 60,
www.maribur.ch
Il nuovo logo di Maribur
(creato da Laura Mengani di Besazio).
20 cultura
gennaio – aprile 2014
FOTO: FILARMONICA FAIDESE, A. RIGHETTI
La Filarmonica
faidese diretta
dal maestro
Andrea Cupia.
Filarmonica faidese,
un inno per il 150°
Andrea Cupia.
I
Fondata nel 1864, l’orchestra raggiunge il secolo e
mezzo. E si regala una marcia commemorativa.
l traguardo, per la storia
della Filarmonica faidese, è
di quelli destinati a lasciare
il segno: l’orchestra leventinese di strumenti a fiato e percussioni raggiunge infatti i 150
anni di attività musicale e sociale. Per festeggiare al meglio, la
società ha deciso d’impegnarsi
in varie attività che si distribuiranno lungo l’arco del 2014.
Ricca di giovani componenti, la Filarmonica faidese propone un viaggio tra il passato,
il presente e il futuro, con uno
sguardo a volte più sociologico – quando la banda incontra
l’evoluzione del paese e della
valle – e a volte più introspet-
tivo – nel momento in cui l’occhio di una telecamera arriva
fino al cuore della propria attività –. Una prospettiva che potrà incuriosire gli amanti della
musica bandistica, ma anche
i semplici interessati a scoprire cosa si nasconde dietro a un
concerto e rimane invisibile
nella quotidianità.
Per il giubileo, grazie allo specifico patrocinio di Coop cultura, la Filarmonica ha voluto
realizzare la composizione di
una marcia commemorativa.
La stessa è stata affidata al suo
maestro Andrea Cupia, che da
diversi anni lavora sullo sviluppo artistico della banda. «Faètt»
(«Faido») risulta così un brano
dalle varie sfaccettature e che
aderisce alla perfezione all’immagine della Filarmonica faidese. La ricorrenza è evocata
dall’uso di una struttura formale classica tipica della marcia, come si poteva ascoltare nel
1864, mentre il richiamo al territorio è dato dal titolo della marcia, che fa riferimento all’origine del nome del paese di Faido.
Il tradizionale è mantenuto anche dall’introduzione delegata
unicamente ai tamburi basilesi.
La celebrazione avviene invece
nel trio, con un tema cantato a
guisa d’inno e un tema «eroico»
nell’ultimo ritornello. Infine, il
riferimento a quello che rappresenta la Filarmonica faidese oggi, che viene espresso tramite un’armonia non sempre
«classica», interruzioni e variazioni ritmiche, effetti a sorpresa (la marcia è appunto sottotitolata marcia-scherzo).
Un eccellente biglietto da visita, insomma, per far presentare un gruppo di giovani (l’età
media è di ventiquattro anni),
che suonano con entusiasmo,
in grado di essere propositivi e
di saper far convivere la serietà
con il divertimento, l’entusiasmo e la serenità.
Info: www.filarmonicafaidese.ch
IMPRESSUM
Editore: Coop Società Cooperativa, 4002 Basilea. Jörg Ledermann, Patric Wehrli Redazione: Daniele Pini (caporedattore), Thomas Carta (curatore dell’inserto) Produzione: Saverio Verrascina Layout: Martin Lobsiger (respons.), Meret Küng Stampa e distribuzione: Centro Stampa Ticino SA, Muzzano Tiratura: 131.500 copie
Il programma può essere soggetto a modifiche. Coop cultura è raggiungibile presso: Coop, Regione Ostschweiz-Ticino, Via Industria, 6532 Castione, Tel. 091 822 35 35,
www.coop.ch/coopcultura Coordinamento: Samantha Dresti, [email protected] Commissione Coop cultura: Marco Lucchini (presidente), Livio Bontognali,
Orazio Martinetti, Timoteo Morresi, Rocco Notarangelo, Monica Piffaretti.