nuovi orizzonti o nuovi limiti?

Gestione Terre e Rocce da scavo: nuovi
orizzonti o nuovi limiti?
Il punto di vista di ITALFERR S.p.A.
S. Padulosi
Il D.M. 161/2012: nuovi orizzonti verso l’innovazione
Le principali novità:

Possibilità di effettuare diversi trattamenti sui materiali da scavo (trattamenti a calce,
frantumazione, essiccazione, ecc.) consentendone il riutilizzo in qualità di sottoprodotti e pertanto in
esclusione dal regime dei rifiuti - normale pratica industriale

Possibilità di gestire al di fuori del regime dei rifiuti materiali da scavo con presenza di terreni di
riporto, materiali litoidi, residui di lavorazione di materiali lapidei, calcestruzzo, bentonite, PVC, VTR,
miscele cementizie e additivi per scavo meccanizzato (materiali da scavo frammisti)

Esecuzione di caratterizzazioni preventive sul materiale da scavo, a carico del Proponente, sin
dalla fase di progettazione preliminare, al fine di attestare i requisiti di qualità ambientale all’interno
del PU, attraverso specifiche modalità disciplinate negli Allegati 2 e 4 del D.M.
2
L’innovazione normativa come strumento

Conoscenza del territorio sin dalla fase
di progettazione: rinvenimento di siti
CONTENERE GLI IMPORTI
COMPLESSIVI DELLE OPERE
contaminati interferenti l’opera

Massimizzazione
del
riutilizzo
nell’ambito dei lavori di sottoprodotti con
riduzione
degli
approvvigionamenti
di
materie prime

Riduzione degli smaltimenti: incidenza
RIDURRE LE VARIANTI IN CORSO
D’OPERA
dei costi di smaltimento circa 15-20 % sul
costo complessivo delle opere
3
L’innovazione normativa come strumento
L’INCIDENZA DEL COSTO DI SMALTIMENTO MEDIAMENTE INCIDE IL 15-20% SUL COSTO
COMPLESSIVO DELLE OPERE
Alcuni esempi:
PD ASSE NORD–SUD– NODO DI BOLOGNA (Lotto
15)
 Importo complessivo dell’opera ca. 28 mln €
 Importo smaltimenti ca. 13 mln €  ca. 45%
REALIZZAZIONE STAZIONE DI BOLOGNA:
 Ritrovamento sito contaminato durante lo
smantellamento della vecchia stazione
 Iter di bonifica  variante suoli ca. 1 mln € +
variante acque sotterranee ca. 2,2 mln €
4
Gestione delle terre come rifiuto: i costi
TARIFFE RFI:
2009
2010
2011
2012
2013
5
L’applicazione del D.M. 161/12: difficoltà interpretative
Quesiti formulati da ITALFERR al MATTM sulle modalità di applicazione del D.M.
161/12 e della L. 98 del 09/08/2013 in attesa di risposta
GESTIONE DI MATERIALI DI SCAVO IN QUALITA’ DI SOTTOPRODOTTI
Progetti con iter autorizzatorio da avviare
 Quesito 1 – Il D.M. 161/12 si applica anche ai
 Quesito 2 - Nel caso di esclusione dalla VIA
progetti sottoposti a verifica di assoggettabilità e
l’Autorità competente è l’Ente che ha escluso o
successivamente esclusi dalla VIA?
l’esclusione comprende l’approvazione del Piano
d’Utilizzo?
 Quesito 3 – Nel caso in cui la Regione deleghi la
competenza in merito alla procedura VIA alle
Province e ai Comuni, questi sono le autorità
competenti?
6
L’applicazione del D.M. 161/12: difficoltà interpretative
GESTIONE DI MATERIALI DI SCAVO IN QUALITA’ DI SOTTOPRODOTTI
Progetti con iter autorizzatorio già avviato
Da art. 186 D. Lgs 152/06 a D.M. 161/12: fase di progettazione
 Quesito 4 – Per i progetti con un iter autorizzativo di gestione ai sensi dell’art. 186 del D.Lgs. 152/06, è possibile
adeguarsi al D.M. 161/12? Se ciò fosse possibile, sarebbe plausibile redigere un Piano d’Utilizzo e sottoporlo ad
approvazione nell’ambito della verifica di ottemperanza o nell’ambito della verifica di attuazione per i progetti di
Legge Obiettivo?
Da art. 186 D. Lgs 152/06 a D.M. 161/12: fase di attuazione
 Quesito 5 – Per i progetti con un iter autorizzativo di gestione ante 186 del D.Lgs. 152/06, è possibile adeguarsi al
D.M. 161/12? Se sì, è plausibile redigere un Piano d’Utilizzo e sottoporlo ad approvazione nell’ambito della verifica
di ottemperanza o nell’ambito della verifica di attuazione per i progetti di Legge Obiettivo?
D.M. 161/12 su Progetti Preliminari di Legge Obiettivo
 Quesito 6 – La presentazione di un Piano di Utilizzo in ambito della VIA sul Progetto Preliminare di Legge
Obiettivo determina un’approvazione ai sensi del D.M. 161/12 o una «presa visione – accettazione dei contenuti»
per un successivo sviluppo in fase di Progetto Definitivo?
7
La progettazione del Piano d’Utilizzo: le complessità
Approccio multidisciplinare (geologia, ambiente,
geotecnica, ingegneria civile, chimica, etc.)
Pianificazione
ed esecuzione di indagini in aree
sensibili
Individuazione dei siti di conferimento
Definizione di accordi sin dalla fase progettuale con
i proprietari dei siti di riqualifica
8
Piano di Utilizzo: le attività e le competenze
IN ANALOGIA A QUANTO PREVISTO PER LA REDAZIONE DEI PIANI DI GESTIONE
DELLE TERRE E DEI MATERIALI DI RISULTA
specifico per la tematica della
gestione delle terre e dei materiali
di risulta
Tipologia di opera (in sotterraneo,
all’aperto, ecc.)
Produzione
specifica
per
metodologia di scavo (tradizionale
con
o senza consolidamento,
tradizionale
con
benna,
meccanizzato, ecc.)
Materiali impiegati a supporto del
consolidamento
(%VTR,
PVC,
malta, ecc.)
Caratterizzazioni geologiche
Caratterizzazioni ambientali
Caratterizzazioni geotecniche
Volumi di riutilizzo interno
Volumi di gestione dei materiali
in esubero
Fabbisogno
Piano di gestione dei materiali di
risulta
Riutilizzo/recupero
interno
(trattamento a calce, esecuzione di
ritombamenti, produzione cls, materiali
per sottofondi, ecc.)
Recuperi
esterni
(impianti
autorizzati, ecc.)
Smaltimenti (discariche per rifiuti
inerti, discariche per rifiuti non
pericolosi,
discariche
per
rifiuti
pericolosi, impianti di trattamento, ecc.)
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Piano di Utilizzo: le indagini
Progettazione Indagini: Team Terre
Redazione PSC: U.O. AAA
Predisposizione documentazione accessi e
ricerca proprietari:
U.O. AAA, U.O. Valutazione riserve ed
Espropri
Cantierizzazione ed esecuzione
delle indagini:
U.O. AAA / U.O. Geologia
Redazione PU:
U.O. AAA
6 mesi
10
Piano di Utilizzo: individuazione dei siti di
riambientalizzazione
 Analisi comparazione multicriteria al fine di identificare
le potenziali alternative
STEP 2 - Definizione dell’Accordo non oneroso con Enti e/o Privati
finalizzato alla realizzazione del progetto che consenta il conferimento
delle terre e rocce da scavo
P.D. Lg. Ob.
In caso i siti non fossero più disponibili
 Verifica reale disponibilità mediante sopralluoghi;
PROC. SEMPL.:prog. non assogg. a VIA (PD/PE)
PEC richiesta manifestazione interesse agli Enti;
PROC. ORDINARIA: SIA in fase PD
 Censimento siti potenzialmente idonei e invio mediante
P.P. Lg.Ob.: SIA in fase P.P.
STEP 1 – Individuazione preliminare dei siti di conferimento potenziali
STEP 3 - Definizione dell’Accordo oneroso con Enti e/o Privati finalizzato
alla realizzazione del progetto che consenta il conferimento delle terre e
rocce da scavo
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Progettazione dei siti di riambientalizzazione: alcuni esempi
VELOCIZZAZIONE DELLA TRATTA CATANIA-SIRACUSA
Comune di Belpasso: Sistemazione della ex cava moschetto
NODO DI PALERMO - VARIANTE TRATTA B
Comune di Palermo: Sistemazione delle ex cave Troia e
Impisio
12
Progettazione dei siti di riambientalizzazione: alcuni esempi
RIASSETTO DEL NODO DI BARI
Sistemazione della ex cava Cutizza
13
I Piani di Utilizzo presentati
DENOMINAZIONE PROGETTO/PIANO DI UTILIZZO DEI
MATERIALI DI SCAVO AI SENSI DEL D.M. 161/2012
FASE
PROGETTUALE
PROPONENTE
AUTORITÀ
COMPETENTE
STATO DELL’ITER
Linea ferroviaria Pontremolese, Tratta Solignano-Osteriazza
Corso d’Opera
Italferr
MATTM
Rigettato
Nodo AV di Bologna
Corso d’Opera
Italferr
MATTM
Rigettato
Linea Ferroviaria Bari – Taranto, Tratta Bari S. Andrea – Bitetto
Progetto Esecutivo
Matarrese
MATTM
Approvato
Linea A.V. /A.C. Milano – Venezia, Tratta A.C. Milano – Verona,
Ingresso Urbano dell'interconnessione di Brescia Ovest
Progetto Esecutivo
Condotte S.p.A.
MATTM
Rigettato
Tratta AV/AC Terzo Valico dei Giovi
Progetto Esecutivo
Cociv
MATTM
Approvato
Potenziamento Infrastrutturale del Nodo di Genova, Tratta
Voltri-Brignole
Corso d’Opera
Italferr
Regione Liguria
Approvato
Potenziamento Infrastrutturale della Linea Ferroviaria OrteFalconara, Tratta Spoleto-Campello, Terzo Appalto
Corso d’Opera
Italferr
MATTM
Rigettato
Italferr
Regione Calabria
e Comuni
Approvato
Italferr
MATTM
In fase di
presentazione
Metaponto-Sibari-bivio S. Antonello
Rettifica curve, adeguamento sede e stazioni, rinnovo te
lotto 3: interventi nelle localitá di Cassano, Tarsia e Torano
Progetto Definitivo del nodo di Bari.
Bari Sud (variante tratta Bari Centrale – Bari Torre a Mare)
Progettazione
Progetto Definitivo
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Il caso studio
Potenziamento Infrastrutturale del Nodo di Genova
Tratta Voltri - Brignole

Il progetto

La storia autorizzativa

I contenuti del Piano d’Utilizzo

Le integrazioni

Il parere di approvazione e le
prescrizioni
15
Il progetto

Lotto 1 e Lotto 3: PRG delle stazioni di Genova Voltri e Genova
Sampierdarena;
(sistemazione dei rilevati esistenti, rifacimento di un ponte, smantellamento e
rifacimento dei rilevati ferroviari esistenti, costruzione e ristrutturazione di alcuni
fabbricati )

Lotto 2: quadruplicamento fra le stazioni di Genova Voltri e Genova
Sampierdarena, con interconnessione alle Linee di Valico;
(realizzazione di galleria naturale per circa 2.860 m, sistemazione di rilevati, risoluzione
delle interferenze con la viabilità, costruzione e ristrutturazione di alcuni fabbricati)

Lotto 4: sestuplicamento tra le stazioni di Genova Porta Principe e
Genova Brignole, nuova fase funzionale di PRG Genova Brignole e
risistemazione dei servizi di Genova Terralba.
(consolidamento di un tratto di galleria esistente, realizzazione di due nuove gallerie per circa
3.000 m, sistemazione degli impianti ferroviari, realizzazione di un parcheggio multipiano
presso la stazione di Brignole, costruzione e ristrutturazione di alcuni fabbricati)
Totale volumi di scavo galleria
490.000 mc
16
La storia autorizzativa

Febbraio 2013 – Marzo 2013: incontri tecnici informali con i tecnici della Regione Liguria;

Aprile 2013:

Maggio 2013: richiesta di integrazioni dalla Regione Liguria (Prot. n. PG/2013/0076681 del 14-05-2013);

Giugno 2013 – Luglio 2013: incontri tecnici informali con i tecnici della Regione Liguria;

Agosto 2013: trasmissione informale all’Autorità Competente (Regione Liguria);

Settembre 2013 – Novembre 2013: incontri tecnici informali con i tecnici della Regione Liguria;

Dicembre 2013: trasmissione formale all’Autorità Competente del Piano di Utilizzo revisionato (rev. B;

Gennaio 2014: emissione bozza parere di approvazione del Piano di Utilizzo con prescrizioni;

Febbraio 2014: emissione della Delibera della Giunta Regionale n. 224 del 28/02/2014 di approvazione del
trasmissione formale all’Autorità Competente del Piano di Utilizzo (rev. A);
Piano di Utilizzo con prescrizioni;

Marzo 2014: incontri tecnici informali con i tecnici della Regione Liguria;

Aprile 2014: avvio delle indagini ambientali preliminari necessarie all’efficacia del Piano di Utilizzo;

In attesa di attuazione del Piano a valle delle indagini ambientali preliminari
17
I contenuti del Piano d’Utilizzo

Materiali
di
scavo:
suolo
e
sottosuolo
provenienti dalla
realizzazione di opere in sotterraneo e derivanti da attività di scavo
in tradizionale o da attività di scavo meccanizzato (circa 490.000
mc)

Autorità Competente: Regione Liguria;

Siti di produzione: opere in sotterraneo del Lotto 2 e del Lotto 4

Siti di deposito intermedio: l’Area di Stoccaggio AS.1.1 (Genova
Voltri), il Cantiere di Servizio CS.3.1 (Genova Campasso) ed il
Cantiere Operativo CO.4.2 (Genova Terralba);

Siti di destinazione finale: parti d’opera interne al cantiere (ca
121.000 mc), Cava Gneo di proprietà Ghigliazza S.r.l., Cava
“Cascina Viscarda” e Cava “Cascina Girasolina” di proprietà della
Ditta Franzosi (ca 369.000 mc)
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I contenuti del Piano d’Utilizzo
Quadro dei materiali di scavo prodotti ed oggetto del Piano di Utilizzo
LITOLOGIA
SITO DI PRODUZIONE
Argilliti
Lotto 2 ‐ Prolungamento in Galleria Naturale della Bretella di Voltri ‐ Imbocco Fegino Basalti
VOLUMI IN BANCO m³ (oggetto del PU)
3 175.000 m contenenti circa 7,5% in volume di materiale antropico (vtr, malte, pvc, spritz)
Lotto 2 ‐ Prolungamento in Galleria Naturale della Bretella di Voltri ‐ Imbocco 162.000 m3 senza materiale antropico
Borzoli
TIPOLOGIA DI UTILIZZO
175.000 m3 siti esterni
81.000 m3 riutilizzi interni per pietrisco ferroviario
40.000 m3 riutilizzi interni per formazione di rilevati
41.000 m3 siti esterni
Lotto 2 ‐ Prolungamento in Galleria Naturale della Bretella di Voltri ‐ Imbocco Fegino 7.000 m3 senza materiale antropico
90.000 m3 senza materiale antropico
Arenarie, Calcari e Marne
Lotto 4 ‐ Prolungamento Galleria Naturale Cristoforo Colombo
7.500 m3 contenenti circa 3% in volume di materiale antropico (vtr, malte, pvc, spritz)
153.000 m3 siti esterni
41.000 m3 senza materiale antropico
Lotto 4 ‐ Prolungamento Galleria Naturale S.Tommaso ‐ Camerone Volumi totali di materiali di scavo oggetto del PU
7.500 m3 contenenti circa 3% in volume di materiale antropico (vtr, malte, pvc, spritz)
490.000 m3
490.000 m3
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Le integrazioni

a) quantificazione (in mc) dei materiali di scavo;

b) CTR riportante le aree di scavo sovrapposte alla destinazione
d'uso urbanistica attuale e futura;

c)
CTR
riportante
le
aree
di
scavo
sovrapposte
alla
perimetrazione degli usi pregressi del sito;

d) CTR riportante tutti i punti di campionamento realizzati ubicati
con precisione con allegata tabella di dettaglio;

e) CTR 1:5.000 riportante i tracciati utilizzati dai mezzi per il
trasporto dei materiali;

f) procedure da seguirsi;

g) precisazione rispetto ai Siti di destinazione;

h) indicazione degli additivi;

i) inquadramento idrogeologico dell'area;
20
Il parere di approvazione e le prescrizioni
… A) INTEGRAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE
comunicare i nominativi del legale rappresentante dell’ATI Esecutrice e dei
Tecnici ;
fornire planimetrie delle aree di cantiere riportanti le aree di deposito
materiali distinte per tipologia;
integrare il Piano di monitoraggio delle acque sotterranee al fine di
verificare l'assenza di contaminazione delle stesse durante gli scavi;
tramettere i risultati del campionamento delle rocce affioranti sui fronti di
scavo delle gallerie;
trasmettere un documento riportante i quantitativi in banco e in mucchio
che il Proponente intende gestire ai sensi dell'art. 185 del D.Lgs. 152/2006 o
come rifiuto.
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Il parere di approvazione e le prescrizioni
…EFFICACIA DEL PIANO
a) presentazione da parte di ITALFERR della dichiarazione di cui al
comma 2 dell'Art 5 del D.M. 161/12 e contestuale formale
accettazione e delle precedenti prescrizioni;
b) autorizzazione degli impianti della Società Cave Ghigliazza srl a
ricevere materiale di provenienza esterna ai sensi della l.r. 12/12 e
della DGR 1346;
c) la trasmissione da parte della Ditta Franzosi al Comune di Pozzolo Formigaro della
documentazione integrativa al Piano di riqualificazione della cava in località Cava Girasolina,
conformemente a quanto prevede lo schema di atto d'obbligo unilaterale allegato alla Determina 47/12;
d) autorizzazione degli impianti di riduzione volumetrica e selezione granulometrica presso le aree di
deposito intermedio AS1.1 e CS3.1;
e) la trasmissione a Regione e ARPAL della documentazione di cui alla precedente lettera A;
22
Il D.M. 161/12: le criticità
Il D.M. 161/12 cerca di seguire la Direttiva Europea 2008/98/CE circa la
massimizzazione del riutilizzo
In fase di progettazione

Testo criptato di difficile e diversa interpretazione

Testo
criptato
di
difficile
e
diversa
sia per la redazione del PUT che per il procedimento
interpretazione per la procedura di controllo
autorizzatorio (modalità di passaggio da procedimento
degli Enti preposti (difficoltà a classificare il
ante DLgs 152/06 a DM 161/12, possibilità di applicare il DM
materiale
161/12 a progetti sottoposti a verifica di assoggettabilità a
merceologica, come considerare il 20% di riporto);
VIA, etc.)

In fase di attuazione

di
riporto
attraverso
analisi
Modalità di campionamento e metodiche
Restrizioni relative alla qualifica del materiale di scavo
analitiche non ben disciplinate per i materiali
come sottoprodotto relativamente alle nuove
litoidi.
tecniche di scavo non ancora sperimentate (es. EPB) e
alle tecniche di scavo tradizionali;

Modalità di campionamento e metodiche analitiche non
ben disciplinate per i materiali litoidi.
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Il D.M. 161/12: gli auspici
Perseguire gli orizzonti dettati dallo scenario normativo europeo
definire un quadro normativo nazionale chiaro ed univocamente interpretabile, di supporto alla
progettazione ed al controllo operativo da parte dei Proponenti e delle Autorità competenti, tale
che la gestione dei materiali di scavo in qualità di sottoprodotti rappresenti un’opportunità e non
un limite alla realizzazione delle opere infrastrutturali
senza valenza
normativa
Circolare interpretativa ed
attuativa del D.M. 161/12
con valenza
normativa
Decreto
Ministeriale/Regolamento
interpretativo, attuativo ed
eventualmente modificativo
del D.M. 161/2012
24
Saluti
Sara Padulosi
Email: [email protected]
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