PDTA Piede Diabeti«, B N4A Ft Regione Lazio Il progetto è stato elaborato e condiviso da: _ Dr. V. Antonini, Direttore UOSD Angiologia Osp. S. Pertini - Firm et-9-eet • Dr Ti Bruni, Dirigente medico UOC Diagnostica per immagini Osp. S Pertini A Dr.ssa L. Bruschi, Diabetologa I Distretto ASL RMB (-99 Dr. R Bulzomi, Diabetologo IV Distretto" Dr.F.Ciaralli, Direttore III e IV Distretto Dr.C.Ippoliti, Direttore I e II Distretto ASL RMB Crl• Dr.ssa E. Cicconetti, Diabetologa II e III Distretto ASL RMB CPSI G. De Santis, UOSD Angiologia Osp. S. Pertini CA t Q- - 9 Dr. V Di Cintio, Direttore UOC Chirurgia vascolare Osp. S. Pertini - ik,( 2,412Q.Q.Q_ 'Dr. R. Fontana, Dirigente medico UOC Ortopedia e Traumatologia Osp. S. Pertini Dr. R. Gagliardi, Dirigente medico UOC Dietologia e Diabetologia Osp. S Pertini ( Le_ __•' Dr.ssa * R. Lancione, Podologa Osp. S. Pertini nioccc_20z-cie..... 'Dr. S. Leotta, Direttore UOC Dietologia e Diabetologia Osp. S. Pertini Dr. M. Marchetti U.O.S. PresidioTerritoriale II Distretto ASL RMB CrediCar'_ Dr.ssa Mariani, Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva Università di Roma Tor Vergata ■ k,C1/4A. Dr. G. Morettini, Dirigente medico UOC Chirurgia vascolare Osp. S. Pedini Dr. M. Musolino, UOC Qualità e Risk Management Dr.ssa M. P. Notavi, Dirigente medico UOC Chirurgia vascolare Osp. S. Pertini C_ +.--t 3 Dr.ssa N. Oliva, Responsabile AA.II.TT. dei 4 Distretti, Responsabile PSAIO areaOsp, 1.\.,c2L, n C e( s Dr S. Pompei, Direttore UOC Chirurgia Ricostruttiva ° Dr. G. Profico, Direttore UOC informatica e collegamenti con il territorioc Dr.ssa Puleio, Coord. Int. Casa Circondariale RebibbiaU.O.S.D. (-- Dr. A. Rota, Direttore UOC Ortopedia e Traumatologia Osp. S. Pertini hJl 1CM E. Sardone. Infermiera case manager esperta in wound care Dr. G. Scevola, Direttore UOC Diagnostica per immagini Osp. S. Pertini CPSE M.T. Stuppa, Coord. ambulatori infer ieristici Osp. S. Pertini () C:5,4 ri- , ‘2.1c _u 2-,2-ii,.); •-2.e---11-1--a- Verifica ai" aPprovato da: Dr. V. De Salazar, Direttore Generale ASL RMB Dr. A.Giannotta, Direttore Sanitario ad interim Ospedale S. Pertini Dr.ssa B. Porcelli Direttore f.f UODC PSAIO Dr. M. Cedrola, Direttore Sanitario f.f. ASL RMB Dr. E. Sesti, Direttore UOC Qualità e Risk Management L. (7-4-1Th (. 6 \ i c, POTA Pi e D a Regione Lazio ViaFiiippo Mcoa, -LIS 00157 Roma 7•1 C541431 - Fax 0641433220 PROGETTO Il percorso Diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) "Piede Diabetico" ASL Roma B Titolari del progetto Coordinatori del progetto Dr. S. Leotta Direttore UOC Dietologia e Diabetologia Osp. S. Pertini Dr. V. Antonini Direttore UOSD Angiologia Osp. S. Pedini Dr. R. Gagliardi Dirigente medico UOC Diabetologia Osp. S. P. Dr. V. Antonini Direttore UOSD Angiologia Osp. S. Pertini Dr.ssa G.M. Anatra, Angiologa Dr T Bruni, Dirig. medico UOC Diagnostica per immagini Osp. S P. Dr.ssa L. Bruschi, Diabetologa I Distretto Dr. R. Bulzomì, Diabetologo IV Distretto Dr. F. Ciaralli Direttore III e IVDistretto ASL RMB Dr.C.Ippoliti, Direttore I Distretto ASL RMB Dr.ssa E. Cicconetti, Diabetologa II e III Distretto Dr. V. Di Cintio, Direttore UOC Chirurgia vascolare Osp. S. P. Dr. R. Fontana, Dirig. medico UOC Ortopedia e Traumatologia Osp. S. P. Dr. M. Marchetti, U.O.S. PresidioTerritoriale II Distretto Funzionari coinvolti Dr. G. Morettini, Dirigente medico UOC Chir. vascolare Osp. S. P. Dr.ssa M. P. Notari. Dirig. medico UOC Chir. vascolare Osp. S. P. Dr.ssa N. Oliva, Responsabile AA.II.TT. dei 4 Distretti, Responsabile PSAIO area Ospedaliera Dr S. Pompei, Direttore UOC Chirurgia Ricostruttiva Osp. S. P. Dr.ssa C. Puleio, Coord. Inf. Casa Circondariale Rebibbia U.O.S.D. Dr. G. Profico, Direttore UOC informatica e collegamenti con il territorio Dr A. Rota. Direttore UOC Ortopedia e Traumatologia Osp. S. P. Dr. G. Scevola, Direttore UOC Diagnostica per immagini Osp. S. P . CPSE M.T. Stuppa, Coord. Amb. Infermieristici Osp. S.P. Regione Lazio Analisi strutturata Obiettivi Le ospedalizzazioni per amputazioni agli arti inferiori, evitabili tramite un programma di prevenzione ed un buon controllo della patologia, sono considerate un indicatore di qualità dell' assistenza alle persone con diabete. Le lesioni del piede sono responsabili di oltre il 90% delle amputazioni nei pazienti diabetici e rendono conto del maggior numero di giorni di degenza, con costi di gestione assistenziale più alti in assoluto tra quelli relativi al diabete ed alle sue complicanze. Nella Regione Lazio, dalla valutazione dei dati di attività del programma di valutazione esiti P.Re.Val.E., relativa agli anni 2009, 2010 e 2011, emerge un incremento del 1% delle amputazioni agli arti inferiori nei pazienti diabetici residenti nel territorio della ASL Roma B. Analogamente, i dati SIO relativi al periodo 2007-2012, forniti dal Sistema Informativo aziendale, depongono per un trend in aumento con una stabilizzazione dei valori relativamente agli ultimi due anni. Per questo nella ASL RMB è stato costruito un PDTA integrato territorio-ospedale, che si propone di assicurare un'appropriata presa in carico del paziente che presenta complicanze agli arti inferiori. L'assistenza per processi è infatti l'attuale orientamento in Sanità in grado di garantire appropriatezza, efficacia e continuità delle cure. La Regione Lazio ha inserito l'attuazione di un PDTA per la gestione della patologia diabetica, tra gli obiettivi dei Direttori Generali. Metodi: Per la costruzione del PDTA " prevenzione e trattamento delle complicanze degli arti inferiori nel paziente diabetico" è stato costituito ad Aprile 2013 un GdL dedicato. L' intervento organizzativo ha come elementi chiave l'approccio multidisciplinare integrato e l'adozione di protocolli diagnosticiterapeutici condivisi. 1. definizione e articolazione in tre livelli di assistenza con criteri graduati secondo l'ordine di gravità evolutiva della malattia e creazione di una rete di lavoro fra gli operatori del 1° e 2° livello (ambulatori infermieristici e specialistici territoriali individuati nel contesto dell'organizzazione Aziendale) e del 3° livello (ambulatori e servizi ospedalieri) rispetto allo screening e la prevenzione, la diagnosi e la terapia del piede diabetico 2. costituzione al 2° e 3° livello di centri di prescrizione delle ortesi (dispositivo medico o apparecchiatura ortopedica utilizzati nel trattamento delle patologie podoiatriche diabeti2 PDTA Pi eDa Regione Lazio che) 3. individuazione di un linguaggio tecnico-scientifico comune (scale di valutazione, modelli di assessment della patologia, protocolli di valutazione clinico assistenziale) condiviso da tutti gli operatori del percorso 4. messa in rete della cartella sanitaria informatica con gli ambulatori diabetologici ed infermieristici del territorio e dell'ospedale e con le unità specialistiche 5. programmazione della recettività specifica delle differenti strutture di diagnosi, trattamento e prevenzione e verifica periodica della simmetria tra domanda e offerta Nel pieno rispetto dei livelli di autonomia professionale, viene ridotta la variabilità dei comportamenti attraverso la definizione di: • obiettivi dei singoli professionisti e di quelli comuni al sistema organizzativo Formazione • ruoli e compiti degli operatori • tempi, ambiti e modalità di intervento programmazione ed implementazione di corsi di formazione/addestramento specifici su modelli e strumenti di assessment, trattamento e prevenzione (primaria, secondaria e terziaria) delle complicanze diabetiche a carico degli arti inferiori destinata agli operatori coinvolti nel percorso (medici, infermieri, tecnici) Piano di valutazione Il progetto sarà valutato attraverso il monitoraggio annuale degli indicatori previsti e potrà prevedere nuove soluzioni nell'ottica di un processo di miglioramento continuo. 1. la riduzione dell'incidenza annuale delle amputazioni non traumatiche agli arti inferiori in pazienti diabetici 2. la riduzione della mobilità passiva 3. standardizzazione e appropriatezza dei percorsi clinici ed assistenziali delle patologie riferite alle complicanze podiatriche del diabete 4. la riduzione del tempo di decorso clinico delle ulcerazioni del piede 5. la riduzione dei tempi di attesa e di degenza nelle ospedalizzazioni 6. l'individuazione di un apposito flusso informativo relativo alle ortesi (plantari e calzature) per il piede diabetico 7. la standardizzazione delle prescrizioni delle ortesi PDTA e Dia ^c Regione Lazio Gruppo di Lavoro Piano finanziario risorse umane dotazioni strumentali da integrare materiali per la diffusione del progetto Formazione Egidio Sesti Sergio Leotta Roberto Gagliardi Vincenzo Di Cintio Maria Paola Notari Germano Scevola Tonino Bruni Attilio Rota Maria Cedrola Maurizio Musolino Elisabetta Sardone Mariateresa Stuppa Gianni de Santis Giuseppe Morettini Vincenzo Antonini Maurizio Marchetti Stefano Pompei M Roberta Lancione Tiziana Mariani Vedi allegato 1 podologa 36 ore lavorative settimanali medico SUMAI an_giologo 12 ore settimanali aggiuntive STRUMENTAZIONE metro a nastro Bilancia con statimetro diapason 128 Hz monofilamento martelletto sonda doppler per valutazione ABI biotesimetro ossimetro per la valutazione della concentrazione percutanea di 02 Sistema idrochirurgico Versajet Apparecchio ad ultrasuoni per debridement QUANTITÀ 15 4 15 15 15 4 4 1 docenti interni ed esterni 4 Regione Lazio data di inizio Attività del progetto I. formazione ed addestramento 2. messa in rete cartella diabetologica i° semestre 2015 I II III IV V informatizzata 3. acquisizione delle risorse umane previste nel progetto 4. istituzione di agende "verdi'. (ovvero extra CUP) presso il 2° livello (i quattro centri diabetologici) e 3° livello (ospedale S. Pertini) 5. predisposizione organizzativa della recettività territoriale preferenziale per prestazioni infermieristiche (AA.11.17.), visite diabetologiche e angiologiche, esami ecocolordoppler 6. costituzione al 2° e 3° livello, di centri di prescrizione delle ortesi 7 costituzione di un flusso Informativo sulla prescrizione delle ortesi 8 elaborazione procedura di standardizzazione dei criteri di prescrizione delle ortesi 9. realizzazione di poster e di materiale informativo sul PDTA piede diabetico per i cittadini I O. campagna di informazione ai MMG del territorio I I. report annuale di verifica e monitoraggio del PDTA 12, rilevazione della custumer satifaction del cittadino I VI VII VIII IX X XI XII XIII Regione Lazio Il progetto è stato elaborato e condiviso da: Firma Dr. V Antonini, Direttore UOSD Angiologia Osp. S. Pertini Dr T Bruni, Dirigente medico UOC Diagnostica per immagini Osp. S Pertini Dr.ssa L. Bruschi, Diabetologa I Distretto ASL RMB Dr. R. Bulzomì, Diabetologo IV Distretto Dr. E. Ciaralli, Direttore IN e IV Distretto ASL RMB Dr. C.lppoliti, Direttore I e II Distretto ASL RMB Dr.ssa E. Cicconetti, Diabetologa II e III Distretto ASL RMB CPSI G. De Santis, Wound Care Specialist UOSD Angiologia Osp. S Pedini Dr. V. Di Cintio, Direttore UOC Chirurgia vascolare Osp. S. Pertini Dr. R. Fontana, Dirigente medico UOC Ortopedia e Traumatologia Osp. S. Pedini Dr. R. Gagliardi; Dirigente medico UOC Dietologia e Diabetologia Osp. S Pedini Dr.ssa M. R. Lancione, Podologa Osp. S. Pertini Dr. S. Leotta, Direttore UOC Dietologia e Diabetologia Osp. S. Pertini Dr. M. Marchetti. U.O.S. PresidioTerritoriale II Distretto ASL RMB Dr.ssa T. Mariani, Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva Università di Roma Tor Vergata Dr. G. Morettini, Dirigente medico UOC Chirurgia vascolare Osp. S. Pertini Dr. M. Musolino, UOC Qualità e Risk Management Dr.ssa M. P. Notari, Dirigente medico UOC Chirurgia vascolare Osp. S. Pedini Dr.ssa N. Oliva, Responsabile AA.II.TT. dei 4 Distretti, Responsabile PSAIO area Osp. Dr. S. Pompei, Direttore UOC Chirurgia Ricostruttiva Dr. G. Profico, Direttore UOC informatica e collegamenti con il territorio Dr.ssa C. Puleio, Coord. Inf. Casa Circondariale Rebibbia U.O.S.D. Dr. A. Rota, Direttore UOC Ortopedia e Traumatologia Osp. S. Pedini /CM E. Sardone, Infermiera case manager esperta in wound care Dr. G. Scevola, Direttore UOC Diagnostica per immagini Osp. S. Pertini CPSE M.T. Stuppa, Coord. ambulatori infermieristici Osp. S. Pedini /CM C. Vitiello centro diabetologico III distretto Verifica ed approvazione Dr. V De Salazar, Direttore Generale ASL RMB Dr. A.Giannotta, Direttore Sanitario ad interim Osp. S Pertini Dr.ssa B. Porcelli Direttore f.f UODC PSAIO Dr M. Cedrola. Direttore Sanitario f.f. ASL RMB Dr. E. Sesti, Direttore UOC Qualità e Risk Management 6 Regione Lazio Sommario Premessa 8 Il percorso clinico assistenziale 8 Le ragioni del progetto 8 Progettazione del PDTA del piede diabetico IO Obiettivi generali del progetto: IO Metodologia e strumenti attuativi: 13 Programma di formazione/addestramento 14 Articolazione in tre livelli di assistenza 15 Criteri di indirizzo dei pazienti dal V al 2° livello 15 Criteri per il passaggio del paziente dal 2° al 3° livello 16 PDTA per il paziente detenuto c/o la Casa Circondariale Rebibbia 17 Strumenti di assessment clinico 17 Cartella informatica in rete Follow up del paziente Indicatori di valutazione del progetto Start up del progetto 23 Trattamenti in regime di ricovero 2S Monitoraggio e Valutazione dell'implementazione Sviluppi futuri del progetto Bibliografia 26 Allegato .Piano finanziario Allegato Costituzione del GDL piede diabetico 7 Regione Lazio Premessa Il percorso clinico assistenziale Il percorso clinico-assistenziale (PDTA) rappresenta uno strumento organizzativo di orientamento della pratica clinica che, mediante l'adattamento alle linee guida, coinvolge e integra al processo assistenziale tutti gli operatori interessati, con l'obiettivo di un progressivo passaggio da una gestione per specialità a una gestione per processi. Nel pieno rispetto dei livelli di autonomia professionale, viene così ridotta la variabilità dei comportamenti attraverso la definizione di: • obiettivi dei singoli professionisti e di quelli comuni al sistema organizzativo • ruoli e compiti degli operatori • tempi, ambiti e modalità di intervento Le ragioni del progetto Il diabete mellito rappresenta, secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, una delle emergenze sanitarie per il futuro prossimo, infatti, la occidentalizzazione dei costumi di vita nei Paesi in via di sviluppo e la diffusione epidemica dell'obesità nei paesi sviluppati, comporta un incremento costante della prevalenza della malattia diabetica e con essa delle sue complicanze croniche. Tra queste, molto frequenti ed invalidanti sono senz'altro le complicanze neuropatiche e vascolari agli arti inferiori che causano la patologia definita come "piede diabetico". Tutt'oggi il diabete è responsabile della maggior parte delle amputazioni di arto inferiore nei paesi industrializzati, con un rischio relativo 20 volte superiore rispetto a quello della popolazione generale. Le lesioni del piede sono responsabili di oltre il 90% delle amputazioni nei pazienti diabetici e rendono conto del maggior numero di giorni di degenza, con costi di gestione assistenziale più alti in assoluto tra quelli relativi al diabete ed alle sue complicanze. Nella Regione Lazio, dalla valutazione epidemiologica dei dati di attività del programma di valutazione esiti P.Re.Val.E., relativa agli anni 2009, 2010 e 2011, emerge un incremento del 1% delle amputazioni agli arti inferiori nei pazienti diabetici residenti nel territorio della ASL Roma B. 8 Regione Lazio Analogamente, i dati qui di seguito presentati, forniti dal Sistema Informativo aziendale, depongono per un trend in aumento con una stabilizzazione dei valori relativamente agli ultimi due anni. INDICATORE 2007 amputaz arti inf in diabetici popolaz residente >14aa 2008 amputaz arti inf in diabetici popolaz residente >14aa 2009 amputaz arti inf in diabetici INCIDENZA popolaz residente >14aa AMPUTAZIONI ARTI INFERIORI PER 2010 DIABETE MISURA D1 D2 D3 D4 RMB RIFERIM amputazioni x 100.000 residenti >14aa 7,1 11,4 8,1 2,6 6,9 9,3 9,3 12,2 Mie Sal SIO Anagrafe comunale amputazioni x 100.000 residenti >14aa SIO Anagrafe comunale amputazioni x 100.000 residenti >14aa 11 4 41 valore 173712 156058 590074 regionale 2007 2007 13,1 Min Sal 10,2 5,7 5,0 9,5 7,7 10,5 16 6 9 15 46 valore 10,5 Men Sal 600.323 regionale 2008 2008 13,1 Mie Sal 156.618 105.349 181.112 157 . 244 12,2 9,5 10,0 7,0 9,7 10,5 19 10 19 11 59 valore 10,5 Mie Sal 608.833 regionale 2008 2008 9,7 10,5 10,5 SIO Anagrafe comunale 14 Min Sal 12 155492 104812 LAZIO ITALIA 155 741 105.769 189.323 158.000 amputazioni x 100.000 residenti >14aa 9,6 11,3 7,5 11,3 valore Sal 13,1 Min Sal regionale 2008 2008 13,1 Mit? amputaz arti inf in diabetici popolaz residente >14aa 2011 SIO Anagrafe comunale amputazioni x 100.000 residenti >14aa amputaz arti inf in diabetici SIO popolaz residente >14aa Anagrafe comunale 2012 amputazioni x 100.000 residenti >14aa amputaz arti inf in diabetici SIO popolaz residente >14aa Anagrafe comunale 15 156 411 12 15 106.453 198.929 18 60 159.393 621.186 11,6 10,3 7,8 8,8 9,4 10,5 18 11 16 14 59 valore 10,5 Mie Sal regionale 2008 2008 10,5 10,5 13,1 155.706 12,3 19 107.179 204.967 12,1 13 159 . 430 627 . 282 6,7 14 8,2 13 9,4 59 155.100 107.204 209.440 159.264 631.008 Min Sal valore Min Sal Min Sal regionale 2008 2008 9 PDTA Piede Diabetico Regione Lazio La realizzazione dell' intervento organizzativo (PDTA), secondo un modello di gestione integrata del diabete, ha come elementi chiave l'approccio multidisciplinare integrato e l'adozione di protocolli diagnostici-terapeutici condivisi. Su mandato della Direzione Strategica Aziendale, con nota n. 26112/13, si individua e formalizza il Goffi per la costruzione di un PDTA per la prevenzione ed il trattamento delle complicanze degli arti inferiori nel paziente diabetico (vedi allegato). Progettazione del PDTA del piede diabetico Obiettivi generali del progetto: miglioramento della gestione complessiva del paziente diabetico al fine di ridurre l'insorgenza e gli esiti invalidanti delle complicanze agli arti inferiori. Le ospedalizzazioni per amputazioni agli arti inferiori, evitabili tramite un buon programma di prevenzione ed un buon controllo della patologia, sono considerate un indicatore di qualità di assistenza alle persone con diabete. I seguenti indicatori, possono fornire elementi per valutare la qualità dei servizi e dell'assistenza ai pazienti diabetici nella ASL RMB e rappresentano un riferimento di partenza per la valutazione futura degli esiti del progetto. Anno 2012 residenti ASL RMB presidi ASL RMB osp. S. Pedini -‘3 o n a) N r. L N. PAC ospedalizzazioni residenti ASL RMB con diagnosi di patologia diabetica principale e secondaria tasso di ospedalizzazione residenti ASL RMB con patologia diabetica ospedalizzazioni pazienti con diagnosi di patologia diabetica principale e secondaria ospedalizzazioni con diagnosi principale di patologia diabetica residenti ASL RMB ospedalizzazioni con diagnosi principale di patologia diabetica -3i 3 O prestazioni ambulatoriali popolazione assistita con codice esenzione 013 %le pop. Assistita Cod. esenzione 013 sul totale della popolazione assistita N prestazioni ambulatori diabetologia ed endocrinologia (dati Recup) N. prima visita ambulatori diabetologia (dati Recup) n i' CD lei . (n a a co, s CD a a 5. 2 CO rn_. o _. 34213 4,9%0 40368 2687 95 12277 4480 1310 3926 1103 955 234 1212 525 720 217 500 279 95 8124 1861 23,7% 5% 1280 17313 675 602 2355 1212 1185 75 36 28 149 86 38 1134 232 l0 Regione Lazio residenti ASL RMB Anno 2012 c6 presidi ASL RMB osp. S. Pertini Dr i CD = o 2: u) 2 O 2.6 23 L dimessi ospedalizzazioni residenti ASL RMB con almeno una diagnosi relativa alla patologia del piede 760 tasso di dimissione 9,3% ospedalizzazioni con almeno una diagnosi relativa alla patologia del piede ospedalizzazioni per amputazioni in pz diabetici residenti (dati SIVEAS) tasso di amputazioni per patologia diabetica sulla popolazione residente >14aa tasso di amputazioni sul totale della popolaalone diabetica 165 53 59 302 114 83 9.4%mi la 14%mil a 69 degenza media amputazioni ospedalizzazioni per amputazioni in pz diabetici tasso di amputazioni con accesso dal P.S. indice di fuga ospedalizzazione per amputazione a :1- 77 9=._ ," a CO E . ,-■ N (n R g 17,5 (9-118) (350) 10 a 90% 1,7% La stima approssimativa della prevalenza del diabete nella popolazione residente, è stata effettuata attraverso la rilevazione dei soggetti con codice di esenzione per patologia 013. I dati estratti dal Sistema Informativo ospedaliero (SIO) sono relativi alle SDO del 2012. Sono stati selezionati i ricoveri con indicazione di diabete (codice 250 x, classificazione ICD-9CM) nella diagnosi principale o in una delle secondarie. Fra i ricoveri per diabete sono stati selezionati quelli con patologie ed interventi relativi al piede, codici ICD 9: 25060 - diabete tipo II o non specificato, non definito se scompensato,con complicazioni neurologiche 25061 - diabete tipo I (diabete giovanile), non definito se scompensato,con complicazioni neurologiche 25062 - diabete tipo II o non specificato, scompensato, con complicazioni neurologiche 25063 - diabete tipo I (diabete giovanile), scompensato, con complicazioni neurologiche 25070 - diabete tipo ll o non specificato, non definito se scompensato, con complicazioni circolatorie periferiche 25071 - diabete tipo I (diabete giovanile), non definito se scompensato, con complicazionicircolatorie periferiche 25072 - diabete tipo Il o non specificato, scompensato, con complicazioni circolatorie periferiche 25073 - diabete tipo I (diabete giovanile), scompensato, con complicazioni circolatorie periferiche Regione Lazio 9455* - necrosi profonda dei tessuti sottostanti, con perdita di una parte del corpo (gamba, piede, dita piede, caviglia....) 0400 - gangrena gassosa 3572 - polineuropatia in diabete 6827 - flemmoni ed ascessi del piede eccetto le dita 6869 - Infezioni non specificate della cute e del sottocutaneo 68110 - Flemmone e ascesso delle dita del piede, non specificato 707.1* - Ulcera degli arti inferiori, eccetto ulcera da decubito (707.10 Ulcera degli arti inferiori, parte non specificata, 707.12 Ulcera del polpaccio, 707.13 Ulcera della caviglia, 707.14 Ulcera del tallone e del tarso-metatarso: superficie piantare del tarsometatarso, 707.15 Ulcera di altre parti del piede: dita) 73007 - Osteomielite delle ossa del piede 73017 - Osteomielite cronica, ossa del piede 73097 - Infezione non specificata delle ossa, ossa del piede 735* - Deformazioni acquisite delle dita del piede 7854 - Gangrena 44022 - Arteriopatia ostruttiva con dolore a riposo 44023 - Aterosclerosi delle arterie native degli degli arti con ulcerazioni 44024- Aterosclerosi delle arterie native degli arti con gangrena I ricoveri per amputazioni nelle persone con diabete sono stati identificati attraverso lo specifico codice di patologia (ICD-9 84.1x), nella diagnosi principale o in una delle secondarie. Sono state valutate le prestazioni erogate nel 2012, presso gli ambulatori diabetologici ed endocrinologici del territorio, il N° di PAC erogati nell' ospedale S. Pertini e nel Policlinico Casilino (fonte dati RECUP). Sono stati riportati inoltre, dati riferiti al Policlinico Tor Vergata (PTV) in quanto struttura sanitaria insistente sul territorio dell'ASL RMB e dotata di un centro specializzato nel trattamento del piede diabetico. Relativamente all'erogazione delle prestazioni ambulatoriali in merito alla patologia del piede diabetico, non è stato possibile presentare dati di flusso rappresentativi ed attendibili.' Interessante è tenere in considerazione la stima degli indici di fuga verso centri diabetologia privati o esterni al territorio dell'ASL RMB. Il 65,3% del totale delle prestazioni (pari a 56.241 prestazioni) sono state erogate dagli ambulatori della ASL Roma B ed il 34,7% (pari a 29.926 prestazioni) sono state erogate si rappresenta che il Sistema Informativo dell'Assistenza Specialistica Ambulatoriale (SIAS) non consente di rilevare le prestazioni ambulatoriali erogate a tutti i pazienti diabetici ma solo a quelli per i quali è registrata nel sistema informatico l'esenzione per patologia diabetica (codice 013 o 013250). Una parte dei diabetici sono, probabilmente, registrati come soggetti esenti per età e reddito o per invalidità civile e, quindi, non distinguibili dagli altri individui esenti di queste categorie. Si ritiene, pertanto, che il Sistema Informativo SIAS possa non essere esaustivo ai fini dell'analisi dei dati di attività ambulatoriale. Ciò premesso, e con le limitazioni descritte, l'analisi dei dati SIAS dell'anno 2012, riferiti a pazienti residenti nella ASL Roma B con esenzione per diabete, ha evidenziato che le prestazioni specialistiche ambulatoriali, afferenti a tutte le discipline specialistiche ad eccezione del Laboratorio Analisi, di cui hanno usufruito i pazienti in oggetto, sia presso gli ambulatori pubblici e privati accreditati della ASL Roma B che presso le strutture sanitarie della Regione Lazio non appartenenti alla ASL Roma B (in mobilità passiva), sono state pari a 86.167. Queste sono state, nel complesso, erogate a 22.790 pazienti. 12 POTA Piede Dia Regione Lazio fuori dalla ASL Roma B. Per quanto riguarda le prestazioni ambulatoriali erogate dagli ambulatori aziendali, rispettivamente circa il 53% (pari a 29.776 prestazioni) sono state erogate dagli ambulatori pubblici, il 46% circa dal presidio extraterritoriale Acismom e quasi 11% dai presidi privati accreditati. Obiettivi specifici: 7. ridurre l'incidenza annuale delle amputazioni non traumatiche agli arti inferiori in pazienti diabetici 8. evitare le fughe fuori area 9. permettere un adeguato trattamento del piede diabetico 10.ridurre il tempo di decorso clinico delle ulcerazioni del piede in pazienti diabetici 5. ridurre la durata delle degenze per piede diabetico 6. individuare un apposito flusso informativo relativo alle ortesi (plantari e calzature) per il piede diabetico 7. standardizzare le prescrizioni delle ortesi Metodoloqia e strumenti attuativi: Costruzione di un percorso diagnostico terapeutico assistenziale integrato territorioospedale-territorio ai fini di assicurare un'appropriata presa in carico del paziente che presenta complicanze agli arti inferiori mediante: 6. programmazione ed implementazione di corsi di formazione/addestramento specifici su modelli e strumenti di assessment, trattamento e prevenzione (primaria, secondaria e terziaria) delle complicanze diabetiche a carico degli arti inferiori 7. definizione e articolazione in tre livelli di assistenza con criteri graduati secondo l'ordine di gravità evolutiva della malattia e creazione di una rete di lavoro fra gli operatori del 1° e 2° livello (territoriali) e del 3° livello (ospedaliero) rispetto allo screening e la prevenzione, la diagnosi e la terapia del piede diabetico 8. costituzione al 2° e 3° livello, di centri di prescrizione delle ortesi (controllati, addestrati e aggiornati) capaci di dare indicazioni sicure ai pazienti su laboratori e rivenditori autorizzati, in grado di fornire un'ortesi ottimale, standardizzata e con caratteristiche uniformi nell'intero territorio, onde evitare prescrizioni improprie e dannose per il paziente. Implementazione di una corretta procedura per erogazione di ortesi plantari e delle calzature per piedi diabetici secondo indicazioni precise nella prescrizione, standardizzate, al fine di superarre le criticità attuali dovute alla difformità di erogazione dei presidi sul territorio regionale. 9. individuazione di un linguaggio tecnico-scientifico comune (scale di valutazione, modelli di assessment della patologia, protocolli di valutazione clinico assistenziale) condiviso da tutti gli operatori del percorso 13 Regione Lazio 10.messa in rete della cartella informatica con gli ambulatori diabetologici ed infermieristici del territorio e con le specialistiche ospedaliere 11.programmazione della recettività specifica delle differenti strutture di diagnosi, trattamento e prevenzione ovvero, quantizzazione da parte degli attori coinvolti (diagnostica per immagini, servizi di angiologia, servizi di diabetologia, ambulatori infermieristici e case-manager, ambulatori di neurologia, radiologia interventistica, chirurgia vascolare, chirurgia plastica, ortopedia e podologia) della disponibilità di prestazioni extra-CUP per i pazienti arruolati nel percorso assistenziale. L'arruolamento prevede il rispetto delle tempistiche di seguito specificate: - entro 3 giorni il primo appuntamento con valutazione clinica, chirurgica e vascolare ed interventistica entro i successivi 3 giorni l'esecuzione degli esami radiologici avanzati ai fini del completamento dell'iter diagnostico entro i 7 giorni successivi avvio/completamento del trattamento medico/ chirurgico (rivascolarizzazione percutanea (PTA), rivascolarizzazione chirurgica (by-pass), drenaggio profondo, microamputazione) Programma di formazione/addestramento La formazione/addestramento (vedi progetto formativo allegato) ha come obiettivi formativi l'acquisizione di conoscenze ed abilità relativamente alle seguenti competenze operative: • esecuzione di test per la valutazione neurologica sensoriale mediante uso di monofilamento di Semmes-Weisten, di diapason, di biotesiometro; mediante l'evocazione dei riflessi osteo tendinei; mediante la valutazione della sensibilità propriocettiva • addestramento all'esame della conformazione del piede (callosità, ispessimenti ungueali, alluce valgo, dita in griffe, dita a martello, dita sovrapposte etc.) per identificare gli atteggiamenti posturali conseguenti alla neuropatia e le sedi a rischio di ulcerazione • esecuzione dei test per la valutazione della perfusione periferica mediante palpazione dei polsi arteriosi, misurazione dell'indice di Winsor o ABI (mediante apparecchio Doppler ad onda continua e sfigmomanometro) addestramento alla valutazione delle condizioni trofiche del piede e delle lesioni ulcerative per una loro adeguata classificazione e per l'identificazione di situazioni a rischio di rapida progressione • • addestramento alla valutazione della postura del piede finalizzata alla prescrizione di calzature per lo "scarico" della regione lesionata e/o di un'ortesi piantare adeguata ad una distribuzione corretta del peso sulla pianta e di una calzatura priva di contatti traumatici con il piede • addestramento alla valutazione delle calzature comunemente indossate dai pazienti per rilevare possibili concause di lesione 14 Regione Lazio Articolazione in tre livelli di assistenza Livello di assistenza 1° livello MMG Ambulatori territoriali di diabetologia Ambulatori infermieristici (AA.II.TT.) Centro Assistenza Domiciliare (C.A.D.) Ambulatori Casa Circondariale Rebibbia 2° livello Ambulatori territoriali di diabetologia e AA.II.TT: Via Cambellotti L.go De Dominicis Via Cartagine La Rustica 3° livello Ospedale S. Pertini Attività e Dotazioni strumentali Diagnosi precoce del piede diabetico Sorveglianza e controllo Prevenzione e terapia educativa Fonendoscopio, sfingomanometro, metro a nastro, bilancia, diapason 128 Hz, monofilamento, martelletto, materiale educativo Diagnosi, prevenzione e cura della patologia cronica ed acuta del piede diabetico Definizione del Piano Assistenza Individuale (PAI) Sorveglianza e follow-up multidisciplinare delle recidive Medicazioni, piccola chirurgia Scarico delle lesioni neuropatiche plantari Dotazione strumentale 1° livello + dotazione strumentale per chirurgia ambulatoriale, materiale per medicazioni avanzate,sonda doppler per valutazione ABI, biotesiometro (apparecchio per la misurazione del deficit della sensibilità vibratoria), ecocolordoppler (angiologo dell'ambulatorio di riferimento) Procedure di rivascolarizzazione Procedure chirurgiche avanzate Prelievi di campioni di materiale infetto Trattamento medico eseguibile in ambito ospedaliero Esami diagnostici specialistici (Rx, angio RMN, angio TC) Audit clinico organizzativi Dotazione strumentale del centro di riferimento, ossimetro, versajet, apparecchio ad ultrasuoni per debridement Equipe professionisti MMG diabetologo infermiere CAD diabetologo chirurgo generale angiologo infermiere case-manager podologo diabetologo angiologo, radiologo radiologo interventista chirurgo vascolare chirurgo plastico ortopedico, podologo infermiere ambulatorio angiologico "ulcere comelesse" infermiere ambulatorio chirurgia vascolare case-manager Criteri di indirizzo dei pazienti dal 1° al 2° livello Il 1° livello, costituito dai medici di medicina generale, dagli ambulatori di diabetologia e dai servizi infermieristici non specificamente dedicati, dall'assistenza domiciliare e dagli ambulatori della Casa Circondariale Rebibbia, ha il compito di identificare e sorvegliare i pazienti a rischio di lesione e di indirizzare al 2° livello (Ambulatori di Diabetologia Distrettuali con Servizi Infermieristici, individuati per competenze) con la finalità di quantificare il rischio di 15 POTA Piede Diabetico Regione Lazio lesione e di attuare un adeguato programma preventivo educazionale. Il 1° livello dovrà valutare la presenza, in pazienti diabetici, con neodiagnosi di diabete mellito e i diabetici già accertati che non siano mai stati sottoposti ad accertamenti sulla neuropatia diabetica o sull'arteriopatia o ad una valutazione clinica del piede, di disturbi della sensibilità alle estremità (ipoestesie, parestesie), di dolori persistenti non risolvibili con una semplice terapia analgesica e non attribuibili ad altra patologia, di claudicatio intermittens, di anomalie di postura che comportino alterazione dei rapporti fra le dita e/o callosità per alterata distribuzione del carico piantare, di lesioni di natura fungina con deformità ungueali (onicomicosi) o di lesioni aperte della cute. Materiale informativo, verrà distribuito ai MMG al fine di pubblicizzare e promuovere un corretto utilizzo del PDTA piede diabetico. Criteri per il passaggio del paziente dal 2° al 3° livello • presenza di lesione ulcerativa non infetta dell'arto inferiore e/o del piede che non migliori dopo un mese di trattamento adeguato • presenza di lesione ulcerativa profonda e/o infetta e/o complicata da ischemia (gradi Il B e III B, Il C e III C, I D , Il D e III D della classificazione TEXAS) • presenza di osteomielite diagnosticata radiologicamente per cui è necessario prelievo bioptico-colturale • presenza di lesione ulcerativa infetta non profonda ma che non guarisca con la comune terapia antibiotica e necessiti di terapia antibiotica infusionale o disponibile solo nelle strutture ospedaliere • osteoartropatia neuropatica diabetica con alterazione dei rapporti interossei che necessiti consulenza e trattamento ortopedico specifico (artrodesi) • indice pressorio caviglia-braccio < 0.5 oppure pressione arteriosa sistolica alla caviglia < 50 mm/Hg o riferita claudicatio intermittens di coscia o polpaccio con ridotta autonomia di marcia (inferiore a 50 mt durante la deambulazione a passo normale in pianura) per arteriopatia periferica confermata da ecocolordoppler dei vasi degli arti inferiori e/o dei vasi dell'addome inferiore • manifestazioni cliniche di ischemia periferica: piede pallido e freddo, dolore a riposo, polsi periferici non rilevabili, disturbi trofici cutanei, aree di necrosi parcellare secca indicative di ipoperfusione dell'estremità o di embolizzazione periferica ("sindrome delle dita blu") • presenza di arteriopatia periferica che non necessiti di rivascolarizzazione ma che necessiti di terapia angiologia infusionale in regime di day hospital • necessità di una valutazione podologica per la prescrizione di un'ortesi piantare adeguata, in mancanza di specialista esperto o di podologo nell'ambulatorio del II livello • condizione globale di criticità del paziente per presenza di scompenso metabolico e/o gravi comorbilità (cardiopatia ischemica, insufficienza renale, arteriopatia polidistrettuale etc.) 16 Regione Lazio PDTA per il paziente detenuto do la Casa Circondariale Rebibbia I medici e gli infermieri deputati all'assistenza, previa specifica formazione, dovranno individuare i pazienti da arruolare nel percorso, applicando i criteri di passaggio dal 1° al 2° livello. Faranno riferimento al referente della diabetologia del 3° livello, che predisporrà entro 3 giorni, una valutazione clinica direttamente al 3° livello. Nel caso in cui si renda necessario il ricovero per i trattamenti medici o chirurgici necessari, dovrà essere reso disponibile entro 3 giorni, un posto letto presso la UOC di Medicina Protetta. Strumenti di assessment clinico Il sistema di classificazione per il piede secondo la TEXAS UNIVERSITY2 GRADI It Les itleepetla 11 Ferirai superficiale che non coni s ('Inc rendine Ia capaula. o ro,o Lesione pie - o posi ulcerativa. Completamente utelizzata con infezione Feriva super fidai clic non coinvot tee tendine. la capsula fasce con o infezione Ferita penetro il tendine o esula con infezione Lesione pie - o post idee' tiva inipletamente igitelizzata con Fedra le. che non colm -il:2.e tendine. capsula • Coatto con acheinia Feidia peneutune iI tendine o capsula con ischemia Ferita penetrante so ne0i2110ne con clienti Lesione ere - o post ut cera riva. completaniente epnelizzaw con iniezione ed isoliamo Fontina che 11011 coinvolse tendine. capsula o l e ossa d c infezione ed ischemia P vini che 'tenenti al tendine o capsula con infezione ed 'tu:finito ma che pene!' a l'osso l'articolazione con infezione ed chemia .1 peti ire eapsilla OHM penetrante l'osso l'atheolazion2 o Ferita penetrante 'Osso fagicolazione con infezione 2 Copyright © 1997 by D.G. Armstrong, L.A. Lavery, L.B. Harkless. Reprinted with permission of Dr. D. E Armstrong 17 • Ni Regione Lazio Implicazioni assistenziali secondo le linee guida RNAO per il trattamento del piede diabetico:Categorie 0-3:Fattori di Rischio per Ulcerazione. • • • • • Paziente con diamosi di Diabete -.N'eli to Sensazione protettiva intatta Indice Pressione Caviglia Brachiale (ABPI) -0.80 e pressione sistolica al dito del piede minHg La deformità del piede può essere presente Nessuna storia di ulcerazione ITGA IRI, • • • Due o tre visite all'anno per stimare lo statti, neurovascolare. termometria del derma. e foci di stress Possibili sistemazioni della scarpa Istruzione paziente Indice Pressione Caviglia Brachiale (ABPI) 0.80 e pressione sistolica del dito del piede '45 numfig Nessuna storia di ulcerazione Nessuna storia di osteoartropatia neuropatica diabetica (Clialcot) -Nessuna deformitii del piede ~1R11.1 (. 1 i FGOR R Stesso come Categoria O più: • Possibile sistemazione o cambio di scarpa i consultazione del pridologolecnico ortesico) Visite trimestrali per valutare il cambio della scarpa ed esaminare segnali d'irri tazione 18 PDTA Piede Dlab Regione Lazio Sensazione protettiva assente Indice Pressione Caviglia Brachiale ("ABPI) -0.80 pressione sistolica nel dito del piede nanfig Nessuna storia di ulcerazione neuropatica Nessuna storia di Charcot Deformità del Piede presenti (foci di stress) • • • o come Categoria 1 più: S Consultazione di Podologo/ tecnico ortesico per possibile scarpa conformata con sistemazione a profondità addizionale Possibile chirurgia profilattica per alleviare le zone di stress (es.. correzione del dito del piede a martello o deformità causata da borsite dell'alluce) • Sensazione protettiva assente Indice Pressione Caviglia Brachiale (ABPI) 0.80 e pressione sistolica del dito del piede ":.45 mmHg Storia di ulcerazione neuropatica Storia di Charcoi Presenti deformità del piede (foci di stress) BILE "IRA t INiUI i- N i c" 'A i I- ci" i0 -t .A 3 'OSSI Stesso come Categoria 2 più: • La consultazione di Podologot tecnico ortesico per possibile scarpa conformata con sistemazione a profondità addizionale • Possibile chirurgia profilattica per alleviare le zone di stress resa correzione della borsite dell'alluce o dito del piede a martello) • Visite più frequenti possono essere indicate per la monitorizzazione 19 rIe POTA Piede Diabetico nr. Regione Lazio Categorie 4-6: Fattori di Rischio per l'Amputazione Sensazione protettiva assente Indice Pressione Cavi21ia Brachiale (ABPD >0.50 e pressione sistolica del dito del piede >45 nunH2 Deformità del piede normalmente presente Ulcerazione neuropatica non-infetta (TUTTI GLI STADI A di ferite UT Nessuna osteoartropatia neuropatica diabetica acuta (Charcot) presente i-VATT Stesso come Cate2oria 3 più: Istituzione di un programma di riduzione della pressione Istituzione di m pro2ramma di cuci della ferita Sensazione protettiva assente Indice Pressione Caviglia Dimeniate (ABPI) itO.S0 e pressione sistolica del dito del piede >45 nunF12 Può essere presente Ulcerazione neuropatica non-infetta Presente osteoartropatia neuropatica diabetica ( Charcot) , sn, IBTLI Istituire Programma di riduzione della pressione Monitoraggio Termometrico e radiografico Se é presente l'ulcera ìl trattamento e lo stesso come nella Categoria 4A 20 PDTA Pie e Dia • co Regione Lazio etto • • Sensazione protettiva puà essere presente oppure no • Ferita infetta • (Marcar può essere presente E TUTTI GLI STADI B di ferite ur* ) t l'ossiBILL • • Debridement del tessuto infetto. necrotico e o dell'osso, come indicato • Possibile ospedalizzazione. regime di trattamento antibiotico • Gestione medica • • • Sensazione protettiva può essere presente oppure no Indice Brachiale Caviglia Pressione (ABPI) <0.80 e pressione sistolìca del dito del piede <45 nunHg o Tensione Transcutanea d'Ossigeno < .40 minH2 Ulcerazione può essere presente I t - TTI GLI STL \Di e e D 41 ue UI {ÌTBTJTh ,ATTAI'L'I.PCTO PPR ATEGORTA • Consulenza Vascolare, possibile rivascolarizzazione • Se è presente l'infezione. il trattamento è come per la Categoria 5. La consultazione Vascolare deve essere concomitante con il controllo della sepsi. 21 Regione Lazio TIME Lettura della lesione: Il metodo TIME (secondo WOUND BED PREPARATION) è un valido strumento per definire gli interventi di preparazione del letto lesionale dell'ulcera. T Tessuto necrotico o devitalizzato La presenza di tessuto necrotico e/o devitalizzatu ostacola io guarigione: impedisce la valutazione delle diniCI Oda profondita della lesione e delle strutture intereaside at processo ulcerativo. e focolaio di infezione. Prei:ani-fa la rase infiammatoria. ostacola meccanicamente la contrazione e disturba il processo di Pepitelizzazione. Infezioneo Infime{ 'nazione Ila ferita eri ala sua c r n cnazione c a continua presenza di inicrorganisim virulenti porta a una risposta infiamma: massiccia e persistente e l aumento dì cdoohine e di arta 1.3 proleasica. corto alla ridotta attivita dei fattori di ora seta. contribuisco a danneggiare l'organismo ospite La nisicfrata ione cutanea rallenta la migrazione dolo_ di <'sudalo omise la r( aIrugicaira 1)1( oiescila Macerazione o secchezza (ludibrio dei fluirli La mancata risposta agli stimoli dei fattori di crescita condiziona un arresto della proliferazione e dello migrazione dei oncratinociti per ilesionait con cenci:partoi: mancata chiusura dello lesione do e non progrecflsco:m sul letto della lenta Pain Evaluation Scale Monitoraggio del dolore: la valutazione del dolore "5° parametro vitale" e l'analgesia è parte integrante del piano di assistenza, da documentare secondo apposite scale descrittive. Modello di assessment globale del paziente - la valutazione dello stato metabolico-nutrizionale del paziente, per il mantenimento di un tegumento integro, attraverso un programma di ispezione del piede e di progettazione degli interventi secondo i setting di cura; - la stima del carico meccanico del piede, la valutazione e la cura degli indurimenti epidermici e delle lesioni, che garantisca il giusto scarico delle pressioni in base al rischio. Cartella informatica in rete La rete dei flussi informativi tra ospedale e territorio (1°, 2° e 3° livello) è garantita dal programma in uso negli ambulatori di diabetologia "My Star Connect" per la registrazione dei dati dei pazienti al fine di condividere tra i vari attori del progetto le condizioni cliniche e i risultati degli accertamenti eseguiti standardizzati e confrontabili. Al fine del monitoraggio dell'implementazione del PDTA i pazienti inclusi nel percorso devono essere registrati con uno specifico codice di inserimento. Per la tutela della privacy, l'accesso al programma è consentito ai soli operatori autorizzati mediante password. 22 Regione Lazio Follow up del paziente I pazienti che hanno avuto un'ulcera o lesione al piede sono soggetti ad aumentato rischio di recidiva. Occorre considerare che spesso tali soggetti hanno una ridotta aspettativa di vita a causa della macroangiopatia associata alla malattia e delle altre complicanze diabetiche. Ne consegue che tali soggetti abbiano necessità di un follow up attentamente pianificato per assicurare una riduzione della ricorrenza e della comparsa di nuove ulcere e una protezione continua del piede. Per tali motivi i pazienti già studiati e/o trattati nel 3° livello vengo riaffidati agli operatori del 1° e 2° livello sia per le lesioni in via di guarigione che richiedano tempi lunghi di medicazione sia, in caso di risoluzione della lesione, per il monitoraggio delle condizioni cliniche del piede. Tali interventi, la cui cadenza verrà concordata con gli specialisti del 3° livello, verranno attuati dagli AA. I I.TT e dai servizi diabetologici (1-2° livello) in gestione integrata con i medici di medicina generale (1° livello). Indicatori di valutazione del progetto L'organizzazione è un'arma straordinariamente efficace a condizione che il suo disegno sia seguito oltre che da una corretta attuazione, anche da una completa e puntuale registrazione dei dati, elementi che analizzati periodicamente attraverso indicatori di attività, di processo e di esito permettono una rivalutazione del processo stesso al fine di adattarlo a nuove esigenze, o di correggerlo e migliorarlo nelle aree in cui si evidenzia come inadeguato o insufficiente. Indicatori di esito: • % di pazienti diabetici amputati nell'anno in corso (valore atteso < 1) % di pazienti diabetici amputati nell'anno precedente • N. di pazienti arruolati nel percorso/anno • N. accessi per amputazione dal P.S totale amputazioni Indicatori di processo: • % di accessi annui al 3° livello inviati dal 2° livello totale accessi annui al 3° livello • tempi di attesa per ogni procedura prevista al 3°Iivello (valore atteso 5 3-7 giorni) Indicatori di struttura: • messa in rete della cartella informatica (valore atteso: si) • definizione dei protocolli terapeutici e assistenziali (valore atteso: si) • N. audit clinico-organizzativi annui al 2° e 3° livello (valore atteso >2) Start up del progetto L'avvio del progetto prevede la preliminare istituzione di agende "verdi" (ovvero extra CUP) presso il 2° livello (i quattro centri diabetologici) e 3° livello (ospedale S. Pertini) e la predisposizione organizzativa della recettività territoriale preferenziale per prestazioni infermieristiche (AA.II.TT.), visite diabetologiche e angiologiche, esami ecocolordoppler, nonché la 23 PDTA Piede Diab Regione Lazio disponibilità strutturata di una podologa che possa garantire consulenza nei 4 centri territoriali e in ospedale. È inoltre necessaria l'integrazione del personale sanitario della UOSD angiologia dell'Ospedale S. Pedini mediante l'ampliamento di 12 ore dell'orario di servizio di un medico specialista angiologo (SUMAI). È necessaria una preliminare informazione agli operatori del 1° livello su criteri e modalità di funzionamento del PDTA. Vengono previsti al 2° e 3° livello, centri per la prescrizione di ortesi plantari preventive e curative, che opereranno secondo una procedura elaborata per I' erogazione di ortesi secondo indicazioni standardizzate, al fine di superarre le criticità attuali dovute alla difformità di erogazione dei presidi sul territorio regionale. Al 2° livello verrà effettuata la prima valutazione dei pazienti diabetici, da trattare in sede se con lesioni non complicate o da inviare al 3° livello secondo i criteri proceduralizzati. Per l'assistenza di 2° livello, i Direttori di Distretto garantiscono 2 prestazioni a settimana da parte del Servizio di Angiologia di riferimento, una per consulenza, l'altra per l'ecodoppler. Al 3° livello verrà effettuata, presso l'ambulatorio di Angiologia della palazzina C dell'Ospedale S. Pertini (stanza 5 Piano Terra), una valutazione pluridisciplinare coordinata dai referenti diabetologo e angiologo e verranno avviati gli eventuali protocolli di trattamento chirurgico o medico o di radiologia interventistica e/o gli ulteriori accertamenti diagnostici. La patologia del piede diabetico riveste un carattere di multidisciplinarieta' e puo' essere affrontata correttamente solo con la collaborazione di diverse Unita' di diagnosi e cura che partecipano al trattamento delle lesioni del piede costituendo un Team Multidisciplinare. Gli specialisti coinvolti eseguiranno in tempi brevissimi (3/7 gg) da 2 a 4 consulenze settimanali e gli esami diagnostici e radiologici necessari. L'adempimento delle attività previste dal progetto, costituisce elemento di valutazione delle performances dei dirigenti aziendali coinvolti. L'avvio del progetto in questione è supportato dai seguenti referenti: Coach dello start up Dr. Maurizio Musolino UOC Qualità e Risk Management — Dr.ssa Tiziana Mariani Medici Diabetologi I Distretto: Largo De Dominicis (Dr.ssa Letizia Bruschi) Il Distretto: La Rustica (Dr.ssa Elena Cicconetti) III Distretto Via Cambellotti (Dr.ssa Elena Cicconetti) IV Distretto Via Cartagine (Dr. Rocco Bulzomì) Ospedale Sandro UOC Diabetologia ( Dr. S. Leotta; Dr. Roberto Gagliardi) Medico Angiologo Ospedale Sandro Pertini: UOC Angiologia (Dr. Vincenzo Antonini — Dott.ssa M.G. Anatra) Medico Chirurgo Vascolare Ospedale Sandro UOC Chirurgia Vascolare (Dr.ssa Paola Notari; Dr. Giuseppe Morettini) Medico Radiologo Interventista Ospedale Sandro Pertini: UOC Radiologia (Dr. Germano Scevola; Dr. Tonino Bruni) Medico Ortopedico Ospedale Sandro Pertini: UOC Ortopedia (Dr. Attilio Rota; Dr. Raffaele Fontana) 24 Regione Lazio Medico Chirurgo Plastico Ospedale Sandro Pertini: UOC Chirurgia Ricostruttiva e Plastica (Dr. Stefano Pompei) Podoloqo: Dr.ssa M.Roberta Lancione Responsabile A.A.I.I.T.T. dei 4 Distretti: (Dr.ssa Nicoletta Oliva, Via B. Rizzieri) Referenti Infermieristici e Case-manager I Distretto: Largo De Dominicis (Coord. Inf. Laura Ambrosini - ICM Loredana Pomponi) Il Distretto: La Rustica (CPSI Caterina Bruni - ICM Stefano Fazi) III Distretto: Cambellotti: (Coord. Inf. Valeria Raganelli — CPSI Caterina Pulzatto — ICM Claudio Vitiello) IV Distretto: Via Cartagine: (Coord. Inf. Marcello Rovere — CPSI Paola Meliffi) Ospedale Sandro Pertini: (CPSI Gianni De Santis; CPSI Assunta D'Amico — Coord. Ambulatori Maria Teresa Stuppa) C.A.D.: ICM Elisabetta Sardone Rebibbia: Coord. Inf. Cinzia Puleio • Nuovo Complesso: CPSI Russo Eleonora (Coop) - CPSI Ferri Nicoletta (Coop) • Femminile: CPSI Riccio Immacolata (Parcellista) - CPSI Campisi Maria (Coop) • Reclusione /Terza Casa: Ascone Cinzia (Parcellista) - CPSI Zannini Eros (Coop) Trattamenti in regime di ricovero Deve essere privilegiato il ricovero in Day Surgery per i DRG chirurgici, e Day Hospital per quelli medici. Per alcuni trattamenti di radiologia interventistica, viene previsto il One Day Surgery. Dovranno essere inoltre previsti canali preferenziali di ricovero in ambiente chirurgico o medico per il paziente critico (flemmone o gangrena dell'arto inferiore, ischemia acuta, grave scompenso metabolico, cardiopatia ischemica acuta). A tal fine le UU.00.CC. Cardiologia, Chirurgia generale, Chirurgia ricostruttiva, Chirurgia vascolare, Medicine, Ortopedia, garantiscono, con impegno formale dei Direttori di UU.00.CC. e della Direzione Sanitaria di Presidio, una priorità per tali pazienti. Tale disponibilità risulta fondamentale per evitare tempi di attesa lunghi per trattamenti medici e chirurgici nei pazienti ad alto rischio di progressione infausta della complicanza. Monitoraggio e Valutazione dell'implementazione Funzione dei case-manager sarà facilitare e supervisionare il raccordo dell'assistenza ai vari livelli e verificare la corretta applicazione delle procedure nella tempistica prevista nel presente progetto. I Referenti del Progetto, Dott. R. Gagliardi e Dott. V. Antonini, dovranno elaborare un report annuale di valutazione secondo gli indicatori previsti, che dovrà essere inviato alla UOC di Risk Management per la valorizzazione del progetto e per darne feedback alla Direzione Generale aziendale e al cittadino. In fase di Start up, il GdL si riunirà in tavoli tecnici periodici per la valutazione della implementazione del percorso e per attuare interventi di miglioramento del progetto finalizzati a superare l'eventuali criticità emergenti. PDTA Pie • e Dia co Regione Lazio Sviluppi futuri del progetto Dal monitoraggio periodico del progetto, potrà emergere l'esigenza di apportare nuove soluzioni organizzative e di definire ulteriori indicatori di processo e/o di esito al fine di un miglioramento continuo del PDTA "piede diabetico". Tra queste è previsto, qualora si rendesse necessario, un'eventuale coinvolgimento delle Unità Operative del Policlinico Casilino nelle attività di 3° livello. Dall'analisi costi benefici del progetto inoltre, verrà valutata la possibilità di sviluppare le competenze clinico-organizzative per la costruzione di un punto di eccellenza di prevenzione ed assistenza delle complicanze agli arti inferiori del paziente diabetico, attraverso la progettazione di una formazione specialistica avanzata possibilmente presso i centri d'eccellenza nazionali. Bibliografia Diabetes/metabolism research and reviews, Diabetes Metab Res Rev 2012; 28(Suppl 1): 225-231. Published online in Wiley Online Library (wileyonlinelibrary.com) D01: 10.1002/dmrr.2253 NHC the Nacional Istitut for Health and Clinical Excellent; NICE clinica) guideline 119, Developed by the Centre for Clinical Practice at NICE, Diabetic foot problems Inpatient management of diabetic foot problems March 2011 Furlini S, Soma'K, Ulcera cutanea e diabete: approccio multidisciplinare 19/06/2003 RNAO, Nursing best practice guideline, Valutazione e Gestione delle Ulcere del Piede nelle Persone affette da Diabete Marzo 2003 Quaderni della Salute Appropriatezza clinica, strutturale, tecnologica e operativa per la prevenzione, diagnosi e terapia dell'obesità e del diabete mellito ISSN 2038-5293, n. 10, luglioagosto 2011pg 182 Documento di Consenso Internazionale sul Piede Diabetico. Seconda Edizione Italiana. A cura del Gruppo di studio Interassociativo "Piede Diabetico" della Società Italiana di Diabetologia e dell'Associazione Medici Diabetologi. 2005. Documento di Consenso Internazionale sul Piede Diabetico Traduzione Italiana di "International Consensus on the Diabetic Foot & Practical Guidelines on the management and prevention of the diabetic foot" (2007) by the International Working Group on the Diabetic Foot Gruppo di Studio Intersocietario Piede Diabetico SID-AMD Terza Edizione Italiana — 2010 Benjamin A.etall.,IDSAGuidelines 2012 Infectious Diseases Society of America Clinical Practice Guideline for the Diagnosis and Treatment of Diabetic Foot Infections, Downloaded from http://cid.oxfordjournals.org/ at IDSA on May 22, 2012 Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007 Ambito 2.1, Iniziativa 3 - Prevenzione Attiva delle Complicanze del Diabete Tipo 2 D201: Linee Guida di riferimento per la realizzazione delle attivita'diabetologiche nell'ambito della gestione integrata Robert G. et ali.; The Journal of Foot& Ankle Surgery Diabetic foot disorders: a clinical practice guideline (2006 revision) 26 ▪-▪ ▪ rn o C71 N r‘i Mc N. 1.17 LO C) e o o 00 L.n r i O LEI .c? od O ò M ri 00 L.a 40 40 40 o o ore lavorate o o o o o o O ò o O e b e. 00 m it; Ln tlil OO OO ni N N lo CO o o m 71 t' N eti o O 0.1 o o O o N o a) M C C.) Cll o tl cu f0 ri 0 *c cS3 o tL N - a re o O Ol c E c o In o re ci ■ 0) ej 0J 76 .ce o o o0. a c 'o LU E <t A.2.2- consulenti C1) C be C.) 0.0 E .0 ti c A. 2 — PERSONALE ES TERNO O co o .o _ A. 1.2.2 - amm inistrativo 11.1 E A. 1.1.2 - Dirige nza SPTA O A. 1 — PERSONALE DIPENDENTE SPESE DEL PERSONALE O o e O O C) e L1D000 W N nì CC 0- cc Lt) rn 4) (4.3 g; N LD ri e (2; N tel in 40 40 40 costo az iendale 4J 4J O PIANOFINANZIARIO PDTA O O o O O o ò o (I0 ‘ia ore la vorate costo me dio orar io costo az iendale O o o o o o ò ò o costo me dio orario rq (14.3 L.0 al o o oo cci o o o ò ò o (4$) o d ti co 00 O Oa VI cru Firma Referenti o o ò o o in <44) TOTALE SPESE (A+B) o o o o o o o o o o o o ò ò ò ò ò ò o (4) (w ca 40 (m) o d ni co Costi per la diffusione dei risultati B.5 - Quota di utilizzo spazi oOCU B.3 - Costo beni non O B.2 - Costo beni B.1 - Costo risorse B — RISORSE IMPIEGATE B — RISORSE IMPEGATE 44) o o o 144) o o o o o rn aci -
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