Crac Santa Cruz imputati 1 Poletti

Nuove grane per i due fratelli, già condannati
per Atv spa: sono accusati di aver spogliato
la società, usata come un bancomat,
con prelievi illegali a danno dei creditori
Crac Santa Cruz
imputati
1
Poletti
«Bancarotta fraudolenta,
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distrazioni per 9 milioni»
Nuovi guai giudiziari per i fratelli Arrigo e Ugo Potetti. I due
immobiliaristi, già condannati
per il crac Aeroterminal Venezia a 5 anni e 8 mesi e a 3 anni
e 6 mesi, sono di nuovo imputati per bancarotta fraudolenta. Anche in questo caso i pm
Pasquale Profiti e Alessia Silvi
contestano una lunga serie di
operazioni che avrebbe porta-
Nei guai anche
l'architetto Siligardi
e la moglie per
aver ricevuto
una Bmw Z8 e
una Porsche 911
to alla sostanziale spoliazione
della Santa Cruz srl con distrazioni per una cifra vicina ai 9
milioni di euro. Non sorprende
dunque se la società alla fine
chiuse i battenti nel peggiore
ca anche operazioni per importi molto superiori. In particolare la distrazione di 2,4 milioni
di euro «in relazione ad una fidejussione escussa dalla Cassa rurale Alta Valdisole a garanzia di un finanziamento contratto da Ernesto Berteli e Giovanni Renzi, senza alcun vantaggio
o interesse per la fallita». E ancora: «distraevano (l'accusa è
sempre ai fratelli Poletti, ndr)
1,5 milioni in relazione ad
un'ipoteca escussa dalla Ban-
dei modi: fu dichiarata fallita
dal Tribunale di Trento il 29
marzo del 2011. Il passivo è in
corso di definizione da parte
dei curatori Patrizia Pizzini e
Mariano Zanolli ma siamo intorno ai 12 milioni di euro.
Sono 18 i capi di imputazione
contestati ad Ugo e Arrigo Poletti quali amministratori della Santa Cruz, società che tra
Trentino e laguna veneta ha gestito alcune operazioni importanti del gruppo, dall'avventura (fallimentare) nel Calcio Venezia all'operazione al Tronchetto.
Dal tenore delle imputazioni
sembra che i due fratelli dal
2009 avessero iniziato a utilizzare la Santa Cruz come una
sorta di "bancomat" da cui prelevare denaro da destinare alle operazioni più diverse. La
procura contesta una serie di
prelievi da un conto presso la
Cassa rurale di Lizzana dove la
Santa Cruz aveva una posizione su cui erano stati versati 830
mila euro, provento della vendita di un immobile a Venezia.
Soldi che in gran parte "evaporarono" rapidamente per quel-
ca Generale Bsi e rilasciata volontariamente da Santa Cruz a
garanzia di debiti contratti da
Arrigo Poletti». Inoltre i due fratelli avrebbero distratto
1.920.000 euro a favore di Ugo
Poletti attraverso alcuni maxiprelievi. Ci sono poi una serie
di contestazioni relative a falsificazioni di scritture contabili così da mascherare l'erosione del capitale sociale.
Infine c'è un'imputazione se-
1
I I ®
Udienza preliminare giovedì di
fronte al gup Francesco
Forlenza. Arrigo Poletti è difeso
dall'avvocato Renzo Fogliata,
Ugo Poletti, dagli avvocati
Giuseppe Benanti e Romina
Targa; Enzo Siligardi dagli
avvocati Luca Pontalti e
Umberto De Luca, Rosanna Di
Gesaro dall'avvocato Vittore
d'Acquarone. Prosegue anche
l'iter del fallimento: i curatori in
questa fase stanno cercando di
vendere alcuni immobili.
le che secondo l'accuse erano
ripetute distrazioni: 32 mila euro in assegni circolari il 12 febbraio 2009; 20 mila lo stesso
giorno per un assegno per un
familiare di Arrigo Poletti; 400
mila euro il 17 febbraio per "Restituzione finanziamento socio"
ad Ugo Poletti anche se questi
in realtà non vantava alcuna
posizione creditoria; e così via
per un'altra dozzina di prelievi a raffica nei giorni seguenti.
La procura contesta anche la
distrazione di 130 mila euro
usati per la ristrutturazione,
nel 2003, di un maso a Rabbi.
Ma il capo di imputazione elen-
condaria, ma particolare perché riguarda due auto sportive. Arrigo e Ugo Poletti, qui insieme all'architetto Enzo Siligardi e a sua moglie Rosanna
Di Gesaro, sono accusati di
aver distratto una Bmw Z8 e
una Porsche 911 turbo. Siligardi si difende sostenendo di aver
agito in buona fede (ancor più
la moglie che nulla sapeva di
questa operazione): poiché
vantava grossi crediti con le società .deLPntetti ner r.ui aveva
fatto delle consulenze, quando
capì che i due navigavano in
brutte acque accettò a parziale compensazione dei crediti
due auto sportive, così però
sottraendole ai creditori. E ora
Porsche e Bmw rischiano di costare carissime all'architetto:
il fallimento, dopo averle fatte
sequestrare, chiede a Siligardi
e alla moglie di pagarle con la
prospettiva che poi vengano
comunque confiscate.
S. D.