22 Venerdì 8 agosto 2014 [email protected] Il grandioso pianista amante del Rock’n’Roll pronto a rivivere le emozioni policoresi dell’edizione scorsa Salirà sul palco con un repertorio rinnovato e tanto blues Si andrà dal mitico Jerry Lee Lewis sino al primo Elton John Blues in Town Il giorno di Lee di GABRIELE ELIA POLICORO – Penultima giornata del festival della musica Blues sul lungomare di Policoro. Nella piazza antistante il lido “La Capannina”, l’evento organizzato dall’associazione “La Mela di Odessa” continua. Questa sera sul palco, l’artista di grido che si esibirà è Matthew Lee, un musicista già noto al pubblico della kermesse policorese, uno straordinario pianista e cantante innamorato del Rock’n’Roll. Un vero fenomeno degli 88 tasti la cui energia e dinamismo al piano fanno tornare alla mente il grande Jerry Lee Lewis, come la sua voce calda ed espressiva e le sue ballate ricordano il primo Elton John. Esibizione rinnovata e dal repertorio che spazia dal rock’n’roll al blues, dallo swing al country grazie all’accompagnamento di una big band di 9 elementi (batteria, basso, chitarra, tastiera, 5 fiati). Questa, però, è anche la serata tanto attesa da tutti i piccoli e grandi partecipanti ai seminari musicali didattici, che dopo una settimana di prove si esibiranno dalle ore 22 sul grande palco del BiT per una chiusura live emozionante e coinvolgente. Inoltre, tre gli appuntamenti dedicati in questa edizione agli amanti di fotografia. Il concorso fotografico gratuito “Uno Scatto di Blues”, iniziativa aperta anche ad amatori e neofiti, che raccoglie una partecipazione sempre crescente. Poi due workshop fotografici destinati a target differenti: “Uno Scatto di Blues”, a cura del freelance di Live Music, Alessandro Lonoce, pensato per chi è già in possesso delle conoscenze basilari (dalle 15:30 di oggi e a fine concerto domani); e “Un click nel Blues”, a cura del Photoreporter Nicola Muscolino dedicato invece ai più piccoli (oggi e domani dalle 17.00 alle 19.30). Occasioni per raccontare con immagini l’evento BiT ‘14. Ancora in piazza Enotria la mostra fotografica che ripercorre la storia del festival nei suoi undici anni di successi. Ma Blues in Town quest’anno è davvero residenza di mille forme d’arte. Nella cornice incantevole del lungomare di Policoro, Tullio De Piscopo sarà protagonista, dalle ore 18, di una Master Class gratuita di batteria. Incontrerà estimatori del genere e fan e, in un contesto informale e leggero, presenterà al pubblico il suo libro “Tempo! La mia vita”. Spazio anche al primo Basilicata Blues Bikers, raduno blues in cui la passione per le due ruote si fonde con il rombo degli amplificatori. Una giornata di moto, mare e musica high power. Con tutte le convenzioni alloggio, food&beverage a disposizione del mondo bikers. [email protected] Due momenti dell’esibizione di Earl Jackson sul palco del Blues in Town. Al centro l’esibizione dell’anno scorso di Lee Tipi da spiaggia di LUCA LANCIERI I gusti so’ gusti, ma a volte cambiano DENTRO la capa mia c’è sempre stata confusione, mica dico di no. Quindi mi sforzo per cercare di capire le persone. Assai che mi sforzo, faccio proprio ‘na fatica brutta e grossa. E quando mi capita di fare un ragionamento pure mi convinco che potrei essere io quello che tiene torto, sempre. Insomma, so’ tipo quello che procede contro mano in autostrada. Quindi non protesto quando mi sfottono per il fatto che mi commuovo mentre guardo Billy Elliot per la decima volta. Non protesto quando vogliono picchiarmi perché mi fermo sul ciglio della strada a guardare il tramonto. E nemmeno protesto quando m’insultano perché resto a casa a finire di leggere La Versione Di Barney per la quattordicesima volta invece di andare a fare la pizza. Pure mi tengo gli insulti quando dico che la miglior trasmissione televisiva di sempre è Teche Teche Té. Diciamo che i gusti so’ gusti, ecco. Inoltre le cose cambiano, certe percezioni vanno trasformandosi. Semplicemente, una volta un drogato era un emarginato e un reietto oggi è visto preciso come un fico mentre io, sorvolando sul termine esotico, sostengo che un drogato è persona che ha bisogno d’aiuto. E comunque la capa sta sempre più confusa ogni giorno di più. Forse potrebbe essere un problema d’intelligenza più che d’interpretazione. Per fare un esempio, io nuoto molto bene. Fin da ragazzino mi tuffavo dai punti più improbabili e certamente pericolosi. Assai alti, ma proprio assai e sempre di testa. Magari la capa mia sta confusa per tutti i colpi presi. Dunque, pur forte di tutta quest’esperienza se per caso mi dovessi trovare su di una nave con tutti i passeggeri in preda al panico e con i salvagenti indossati certamente seguirei le istruzioni dell’equipaggio e invece di tuffarmi in acqua me ne andrei dentro la mia cabina poiché un addetto alla sicurezza così mi dice di fare. E morirei come un topo, magari pensando pure mannaggia a tutti i ciucci forse era meglio se mi tuffavo in acqua. Ora, non mi voglio mettere a discutere con chi si fa fare la fotografia alla feste abbracciato all’inchinatore. Non mi voglio mettere a discutere con il Ministro dell’Istruzione, né con i direttori dei telegiornali di tutta la terra. Non mi voglio mettere a discutere con gli avvocati né co’ chi a Schettino se l’è invitato. La capa mia è confusa ma piena di comprensione. E’ semplice curiosità, nulla di più. Epperciò ecco vorrei sapere come si può riuscire ad ascoltare uno come quello là che tiene una discussione intorno alla gestione del panico. Certe volte è proprio bello sentirsi come a quello che se ne sta bello tranquillo contro mano in autostrada. Continuate pure a darmi del pazzo, mi sta bene e ne vado fiero.
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