IL DENARO SABATO 1° NOVEMBRE 2014 23 [ CULTURE] Metropoli da rigenerare, lezioni salernitane PROGETTAZIONE DI SILVIA PASSALACQUA Addio vecchio riduzionismo Loris Rossi: Ecco il futuro Un meeting point animato da architetti e progettisti dei migliori Lab europei fa scalo a Salerno per “Gate. Genius Loci” in programma dal 5 al 15 novembre con 25 incontri, due contest internazionali e due mostre itineranti. Tra i protagonisti Benedetta Tagliabue, Simone Sfriso, Rodolfo Tisnado e i progettisti del Gruppo 124 di Renzo Piano REINVENTARE e riutilizzare spazi comuni. C’è questo alla base del concetto di rigenerazione urbana, tendenza sempre più affermata nel panorama mondiale della progettazione, idea che sarà anche il paradigma di riferimento per gli esponenti dei più importanti Lab europei di progettazione chiamati a confrontarsi al “Gate. Genius Loci, Architettura, Territorio, Economia”, Festival internazionale di Architettura in programma a Salerno dal 5 al 15 novembre e poi, in chiusura, a Ravello il 6 e 7 dicembre. In un contesto stagnante, Salerno può senz’altro essere considerata un esempio virtuoso nel Mezzogiorno di trasformazione urbana. Non a caso negli ultimi anni la città ha risalito le classifiche degli indicatori di vivibilità ambientale dei capoluoghi di provincia italiani, come si evince dall’ultimo rapporto di Legambiente Ecosistema Urbano 2014. Una scalata resa pissibile anche grazie a una serie di interventi “firmati” da Zaha Hadid a David Chipperfield a Santiago Calatrava ai quali ha affidato il restyling della città come porta del Sud per il Mezzogiorno e per la Costiera amalfitana. Attraverso “Gate”, promosso dai comuni di Salerno e di Ravello in collaborazione con le associazioni “Effetti Collaterali” e “NewItalianBlood”, la città si propone di diventare l’officina da cui si genereranno idee La stazione marittima di Salerno firmata da Zaha Hadid, pensata come la nuova “porta del mare” della città. I lavori termineranno il prossimo gennaio per dare nuova vita a luoghi e aree inespresse del territorio. Base degli eventi sarà la chiesa dell’Addolorata nel complesso di Santa Sofia. Si partirà mercoledì 5 con Simone Sfriso di Tamassociati, studio di architettura specializzato sul “low cost” che di recente ha progettato l’ospedale di Emergency in Sudan. E poi a seguire appuntamenti con Benedetta Tagliabue dello studio Embt di Barcellona, autrice del progetto della nuova stazione metropolitana e ferroviaria del Centro direzionale di Napoli; Rodolfo Tisnado di Architecture - Studio di Parigi, autore tra le molte opere anche del Parlamento europeo a Strasburgo; Massimo Alvisi, Alvisikirimoto – Roma; Maurizio Milan, Buro Milan – Milano; Mario Cucinella, Mca architects - Bologna e Maria Giuseppina Grasso Cannizzo. Tra i partecipanti, anche il team del Gruppo 124 di Renzo Piano. Ma al festival partecipano anche i rappresentanti della società civile, attraverso l’ associazione Libera di Salerno e il consorzio Agrorinasce. In programma anche due contest inter- nazionali: “Parco del Colle Bellaria e Antenna/Landmark” che ha per obiettivo la riqualificazione dell’area di verde urbano deturpata dalla presenza di numerose antenne per le telecomunicazioni, ormai obsolete e inquinanti dal punto di vista elettromagnetico. Si punta alla costruzione di una nuova antenna a basso impatto ambientale ma di alto impatto visivo, che diventerà uno dei simboli identificativi della città. L'altro concorso, “Ombre d'Artista”, prevede l’ideazione di strutture temporanee adatte a creare in giro per la città delle zone ombreggiate con una connotazione estetico/decorativa in grado di migliorare la fruizione dei luoghi da parte dei cittadini e nello stesso tempo di attrarre la curiosità dei visitatori. Due, infine, le mostre itineranti: “Patrimonio Cilento” declina il tema del conflitto possibile tra cultura locale e modelli di intervento non coerenti. La seconda, invece, “Extreme Wood. Legno Estremo-Italia”, esplora le possibilità offerte dall'utilizzo del legno per un’urbanizzazione sostenibile. ••• NAPOLI si attesta agli ultimi posti della classifica stilata da Ecosistema Urbano 2014, il rapporto annuale di Legambiente sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi di provincia italiani. Risultati senza dubbio deludenti seppure inseriti nella desolante fotografia di una situazione italiana di stagnazione generale. Ne parliamo con Aldo Loris Rossi, architetto e urbanista, da sempre in prima linea per la tutela del territorio campano, Aldo Loris Rossi autore di recente per i tipi Mancosu del volume “Progetto per Napoli metropolitana, dalla Terra dei fuochi a Eco-Neapolis”. Quest’anno gli indicatori di riferimento tenevano conto in maniera specifica delle politiche ambientali. Una bocciatura? Napoli soffre un ritardo decennale nella gestione della questione ambientale, frutto di una cultura urbanistica della classe dirigente che fa ancora riferimento al paradigma meccanicista-riduzionista, ritenuto ormai superato già a partire dagli anni Settanta. Una visione incapace di vedere la complessità tipica della cultura ecologista per la quale è più appropriato un approccio di tipo organico-olistico. Quello che serve dunque è un cambio di prospettiva? Sì è così, purtroppo fino a che non avverrà questa transizione il nostro territorio è destinato a soffrire scempi come quelli a cui abbiamo tristemente assistito fino ad oggi. E questo nell’indifferenza più totale. In questo quadro può un piano organico di rigenerazione rappresentare un’occasione di sviluppo concreto? Certamente, questa è la tendenza più attuale, e anche la più indicata perché va nella direzione di provare a riequilibrare il rapporto tra l’uomo e un ambiente che fino ad oggi è stato considerato solo qualcosa da saccheggiare in maniera insensata. ••• DIRITTO Tesauro, l’accademia celebra l’operaio della Costituzione RIFLESSIONI su temi attuali, il diritto europeo e il suo rapporto con l’ordinamento interno, l’incontro tra antico e moderno, tra ordinamento nazionale e fonti sovranazionali, concepite queste ultime non più come realtà separate ma parti indispensabili e indissolubili di un unicum globale. E al centro l’uomo e le sue attività sulla scia della storica sentenza 349 del 2007, di cui Giuseppe Tesauro fu relatore, che riconobbe per la prima volta nel nostro ordinamento la Corte europea dei diritti dell’uomo come fonte “subcostituzionale” e non più come fonte ordinaria. Suggestioni emerse durante la cerimonia organizzata mercoledì scorso da Roberto Mastroianni in onore dell’illustre costituzionalista, attuale presidente della Corte Costituzionale. Cornice dell’evento, la storica Aula magna della Facoltà di Giurisprudenza della Federico II. Occasione per presentare un’interessante opera collettiva dal titolo “Scritti in onore di Giuseppe Tesauro”, un insieme di contributi frutto di un percorso di due anni che ha visto coinvolti alcuni dei maggiori esponenti del diritto costituzionale, internazionale e dell’Unione Europea. Sergio Maria Carbone, Gianni Ferrara, Michele Scudiero, Antonio Tizzano, Ugo Villani sono solo alcune delle personalità intervenute durante l’appuntamento promosso negli stessi spazi in cui Giuseppe “Beppi” Tesauro mosse i suoi primi passi da giurista. “Una corale manifestazione di affetto e vicinanza a Giuseppe Tesauro che si traduce, concretamente, nell’imponenza materiale di un’opera a più mani, simbolo dell’impegno a sua volta profuso dal costituzionalista negli anni”, spiega Tizzano, presidente della Corte di Giustizia e moderatore della conferenza. “Ciò che si celebra è quindi non solo la levatura professionale ma soprattutto la profonda sensibilità di un uomo che, prima di tutto, si definisce operaio al servizio del diritto”. Si parte dall’uomo, quindi, per parlare di diritti tra in una prospettiva storica e di scenari futuri e, di qui, si arriva alla sua attività. Per una visione delle istituzioni e dell’ordinamento che si apre a nuovi orizzonti senza distaccarsi dalle solide radici del passato. Apertura e integrazione per guardare al futuro, coinvolgendo in primis i giovani: moltissimi, infatti, accanto ai massimi esponenti del diritto, gli studenti della facoltà presenti in aula per apprendere idee e dritte dal fuoriclasse del diritto, napoletano classe 1942 e una carriera costellata di successi e sfide, tra cui la lotta ai cartelli assicurativi, alle industrie del tabacco e le critiche per gli aspetti della concorrenza alla legge Gasparri sul sistema radiotelevisivo. Parole e dialoghi e un monito ad indicare una direzione imprescindibile: “Ho sempre avuto un’idea – precisa alla platea È appena uscito un volume in onore di Giuseppe Tesauro, presidente della Corte Costuzionale Tesauro - che il diritto non sia tale se non può essere fatto valere davanti a un giudice”. Federica Pezza
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