Bios Life Slm L’unico Integratore che sia mai stato accettato nel Prontuario Farmaceutico Americano (PDR) Oltre 9000 studi scientifici delle più autorevoli università de mondo. Senza assumere SLM i cibi che mangiamo generalmente alzano tanto gli indici glicemici. Assumendo SLM prima dei pasti mantiene bassi i livelli glicemici. Adatto anche e per diabetici. IL CORPO E’ PERFETTO Nella sua strepitosa evoluzione, il corpo umano si è adattato, per nutrimento, a quanto la natura gli metteva a disposizione. L’alimento più diffuso, più abbondante e più facile da prendere sono sempre stati i carboidrati: verdura, frutta, cereali. Ha anche imparato a nutrirsi di carne per garantirsi la sopravvivenza in ogni ambiente, e in ogni condizione climatica. Il corpo ha anche imparato anche a stoccare, immagazzinare riserve per fare fronte ai frequenti momenti di carestia e carenza di cibo. Ha imparato inoltre a trasformare gli zuccheri in grassi, stivarli nelle cellule adipose e in altre parti del corpo per prenderli poi al momento del bisogno. Così il nostro corpo si può alimentare con due diversi tipi di carburante: Gli zuccheri (glucosio) che costituiscono l’alimento principale. Tutte le cellule del corpo si alimentano di glucosio. I grassi e le proteine. PROCESSO DI ASSIMILAZIONE Dopo la riduzione che gli alimenti (carboidrati, grassi e proteine) subiscono nello stomaco per essere resi assimilabili dal corpo, il bolo passa nell’intestino tenue, dove avviene l’assorbimento attraverso i villi intestinali. Per entrare all’interno delle cellule ed essere “bruciato” per produrre energia, il glucosio si deve legare con l’ormone insulina che è prodotto dal pancreas. Le cellule lasciano entrare l’insulina attraverso delle speciali “porte”: i recettori costituiti da vari minerali, il più importante dei quali è il cromo. Tre concetti molto importanti: Le cellule non si alimentano mai più di quanto hanno bisogno. Soddisfatto il loro bisogno, le cellule chiudono le porte. Il corpo per essere in salute non può avere una quantità elevata di zucchero circolante nel sangue. La quantità di glucosio eccedente al fabbisogno delle cellule, viene allora immagazzinato, grazie all’insulina, nelle cellule adipose come riserva. Il corpo non si alimenta solo durante i pasti, ma ha bisogno di alimentarsi in continuazione per sostenere il lavoro delle sue tante continue funzioni, tra le quali: riparazione; immunità; detossicazione; circolazione; respirazione. Per nutrirsi utilizza anche i grassi accumulati sotto forma di Acido Grasso Libero. Ma può farlo solo se non c’è insulina in circolo. RIASSUMENDO Il corpo umano è una macchina perfetta, progettata per alimentarsi, accumulare riserve e bruciarle quando necessita, mantenendo il giusto equilibrio senza mai aumentare troppo il peso. MA ALLORA PERCHÉ SI INGRASSA Su questo argomento sono stati versati fiumi di inchiostro e ciascuno ha la sua verità. Con estrema sintesi potremmo dire che le cause dell’aumento di peso possono essere ridotte a quattro: PRIMO: la qualità e la quantità degli alimenti che mangiamo; lo stile di vita che conduciamo; la sedentarietà. SECONDO: lo stress continuo al quale siamo sottoposti dai frenetici e competitivi ritmi della vita. TERZO: fattori genetici e di ereditarietà QUARTO: fattori legati allo specifico sentire dell’individuo che risentono dall’esperienza di vita, dei fattori ambientali, dei traumi subiti, di ragioni psichiche. Tralasciando gli ultimi due, che esulano dal nostro campo di azione e necessitano dell’attenzione e della competenza degli esperti, fissiamo la nostra attenzione sui primi due. PRIMO FATTORE: LA QUALITÀ DEGLI ALIMENTI E’ ormai conoscenza collettiva acquisita che ciò che mangiamo è stravolto e modificato nei suoi componenti nutritivi. Le elaborazioni che l’industria alimentare opera sugli alimenti, modificano il sapore per renderli più appetibili ai fini commerciali. Questo ha modificato e sta modificando la capacità di sentire i sapori e, solo per abitudine, abbiamo perso il piacere del sapore vero senza aggiunta di sale o di zucchero. Basterebbe davvero poco per recuperarli. Le conseguenze sono un depauperamento dei nutrienti contenuti negli alimenti, ma soprattutto uno squilibrio tra gli stessi. Significa che assumiamo troppo di alcuni alimenti e troppo poco di altri. Sono temi molto ampi e richiederebbero interi volumi per essere sviscerati in ogni sua parte. Fissiamo la nostra attenzione su quello che, con molta probabilità, è il maggiore squilibrio alimentare evidente soprattutto nei paesi sviluppati o in via di sviluppo. Un componente spesso utilizzato a nostra insaputa e nascosto da diciture spesso incomprensibili: LO ZUCCHERO La nostra dieta alimentare è troppo ricca in zucchero bianco raffinato. Viene aggiunto dall’industria alimentare praticamente ovunque. Lo zucchero bianco è una miscela che contiene: calce, resine, ammoniaca, acidi vari e “tracce” di barbabietole da zucchero ed inoltre ha un elevatissimo indice glicemico. CARBOIDRATI RAFFINATI E PROCESSATI La nostra dieta alimentare è troppo ricca in carboidrati semplici e troppo povera in carboidrati complessi oltre ad una quantità smisurata di oli vegetali (olio di palma), grassi saturi e grassi idrogenati detti anche “trans”. COSA SONO I CARBOIDRATI Molta gente pensa che i carboidrati siano pasta, pane e dolci. Sono carboidrati anche i vegetali, la frutta e le verdure. La differenza sostanziale è che i primi sono carboidrati semplici e gli altri, la frutta e la verdura sono carboidrati complessi. La differenza tra i carboidrati semplici e quelli complessi è data dal fatto che quelli semplici entrano nel circolo sanguigno più velocemente e direttamente rispetto a quelli complessi provocando l’immediato aumento della glicemia, per conseguenza il pancreas deve provvedere rapidamente a produrre elevate quantità di insulina per controbilanciare. Sintetizzando (molto), ciò che differenzia i carboidrati semplici da quelli complessi è il contenuto in fibra oltre che la loro struttura chimica. La fibra non è assorbita dall’organismo, e quindi non ha effetto sull’insulina, ma fa da “freno”, perché ingabbia gli zuccheri e quindi rallenta la velocità di assorbimento. L’industria della macinazione raffina le farine togliendo da esse importanti nutrienti: vitamine; minerali; proteine; lipidi e fibre, lasciando solo la parte amidacea ovvero carboidrati semplici. Con quelle farine, si produce il pane la pasta la pizza e i dolci che mangiamo. Così succede che ad ogni pasto arriva, dallo stomaco all’intestino tenue, una quantità molto elevata di glucosio, a causa dei troppi zuccheri raffinati e dei troppi carboidrati semplici ingeriti, causando quindi il “picco glicemico”. Come abbiamo già visto, il pancreas è costretto ad immettere altrettanto elevati quantitativi di insulina causando il “picco insulinemico”, per mantenere il glucosio nella normalità. IL RISULTATO: Rapido abbattimento degli zuccheri. Si crea così uno stato di carenza (ricordate che il corpo si nutre continuamente!) e questo si traduce in un profondo senso di fame (ipoglicemia) che si verifica circa due ore dal pasto con uno smodato desiderio di qualcosa di dolce… Riparte il picco glicemico al quale risponde ancora un picco insulinemico. Un’altalena continua che mantiene una permanenza costante dell’insulina in circolo per tutto il giorno e spesso mangiando troppo tardi la sera o mangiando un dolcetto davanti alla TV manteniamo in circolo l’insulina anche di notte. Le cellule si alimentano senza sosta (devono produrre energia), e continuano a chiedere zuccheri perché, avendo ancora insulina in circolo, non possono utilizzare il grasso accumulato. Anzi al contrario il corpo continua ad accumularne. QUALI I DANNI ARRECA L’ECCESSO DI INSULINA AL CORPO Per il perdurare di questa situazione nel tempo le cellule diventano resistenti all’insulina nel tentativo di ridurre il danno arrecato da una continua entrata dell’ormone al loro interno. Lo fanno riducendo i recettori di membrana che passano da circa 20.000 a meno di 10.000. I recettori cellulari sono paragonabili ad una serratura di cui l’insulina è la chiave. Per impedire l’accesso è sufficiente cambiare la serratura. Ed è quello che le cellule fanno! Abbiamo già visto che i recettori hanno bisogno del minerale cromo e infatti in presenza di resistenza insulinica questo minerale diminuisce sensibilmente. Il pancreas, per poter mantenere nella norma il livello degli zuccheri nel sangue è costretto a produrre quantità sempre maggiori di insulina. Succede allora di avere i valori della glicemia ancora nella norma ma con livelli di insulina spropositati. La situazione dura per anni, se non per decenni, e porta il pancreas al collasso per iper lavoro. Solo a questo punto la persona comincia curarsi perché si potrebbe essere instaurato un diabete conclamato. L’insulina è anche importante per immagazzinare il magnesio. In caso di resistenza insulinica il magnesio viene perso nelle urine. Il magnesio serve per rilassare i muscoli e in caso di carenza, la muscolatura delle vene rimane contratta e perde elasticità e vi si creano micro lesioni dove si infiltrano le piccole molecole del colesterolo LDL (cattivo) provocando le placche, l’arteriosclerosi e l’aumento della pressione . Il magnesio è importantissimo per produrre energia (ATP) e per produrre la stessa insulina. Il serpente che si morde la coda! L’insulina aumenta la ritenzione di sodio e questo provoca aumento della pressione e la ritenzione idrica. L’insulina controlla il livello dei lipidi nel sangue: colesterolo e trigliceridi. Il colesterolo LDL (quello cattivo) è quello che aumenta maggiormente in presenza di resistenza insulinica. In presenza di resistenza insulinica il corpo consuma molti omega 3 ( vedi più avanti). “La scarsa regolazione del livello dell’insulina e del glucosio nel sangue è uno dei principali meccanismi di accelerazione dei processi d’invecchiamento del corpo umano, nonché dell’aumento di peso. Sono stati portati a termine diversi studi molto importanti su individui centenari, con l’intento di capire il motivo di una vita così lunga, e tutti gli studi sono giunti alla stessa conclusione: i centenari avevano un basso livello di insulina nel sangue! La scoperta del legame tra longevità, insulina, e glucosio nel sangue, consente, attraverso una giusta dieta, l’esercizio fisico e uno stile di vita adeguato, di ridurre l’invecchiamento biologico e tutte le malattie ad esso collegate. Oggi siamo in grado di affermare che l’invecchiamento è la malattia vera, mentre le cosiddette patologie cardiovascolari, l’osteoporosi, l’obesità, il diabete, le malattie autoimmuni e altre ancora ne sono solo i sintomi. E’ molto più importante impegnarsi per mantenere l’ideale sensibilità delle nostre cellule all’insulina piuttosto che focalizzarsi solo sulla cura dei “sintomi” una volta che si manifestano”. (dal libro: “Perché si ingrassa” di Massimo Pandiani ediz. Tecniche nuove) CURIOSITA’ La dieta che sappiamo funzionare è infatti quella iperproteica perché toglie di mezzo l’insulina e costringe il corpo a bruciare grasso. Questo, come si sa, può provocare danni al corpo. SECONDO FATTORE: LO STRESS Il nostro corpo si è evoluto sviluppando i sensi, che sono dei recettori capaci di sentire le minacce (messaggi stressanti) provenienti dall’esterno, e un sistema neuroendocrino capace di comunicare questi messaggi in tempo reale all’ipotalamo: vera e propria regia di comando del cervello, che immediatamente li tramuta, grazie agli ormoni, in messaggi di reazione del tipo: “combatti o fuggi”. E’ lo stesso meccanismo che attiva la gazzella che “sente” il leone e decide di scappare; o del rinoceronte che decide invece di caricare. Nella fase di risposta l’ipotalamo produce un ormone che attiva il surrene a produrre a sua volta ormoni: adrenalina; cortisolo; cortisone; endorfine ed altri ancora per mettere in moto le reazioni di difesa del corpo. Questi bloccano subito le funzioni in quel momento inutili: la sintesi degli ormoni sessuali (l’amore non vuole pensieri! Dicevano gli antichi) la digestione; la crescita; la riproduzione; la riparazione cellulare e l’immunità, per mettere a disposizione del corpo il massimo di energia possibile. Nello stesso tempo, soprattutto il cortisolo, stimola rapidamente il fegato a produrre zuccheri da usare come energia in caso di combattimento o di fuga. Se lo stress non è eccessivo e non dura troppo nel tempo, questa situazione non è nociva per il corpo. Nella società odierna, però, le risposte si verificano centinaia di volte al giorno e quasi sempre senza lasciare un tempo di rilassamento tra una reazione l’altra. L’uomo moderno è sempre in stato di allerta e quei meccanismi, nati come strumenti per salvare la vita, diventano causa predisponente allo sviluppo di malattie croniche da invecchiamento precoce. Esatto, quegli zuccheri prodotti dal fegato stimolato dal cortisolo, non vengono bruciati, perché nella maggior parte dei casi si tratta di falsi allarmi, e allora interviene l’insulina che li trasforma in grasso e con il tempo si instaura la resistenza insulinica che già conosciamo. QUALI DANNI CAUSA LA PERMANENZA DELLO STATO DI STRESS E DELLA PRODUZIONE DELL’ORMONE CORTISOLO NEL CORPO Abbiamo già accennato all’aumento dell’insulina e quindi contribuisce all’instaurazione, nel tempo, della resistenza insulinica, che già sappiamo quali danni produce. Il tono muscolare si riduce perché il fegato utilizza, per produrre gli zuccheri, gli amminoacidi (proteine) che preleva dai muscoli e dalla massa magra. Aumenta il deposito del tessuto adiposo, per l’azione dell’insulina, soprattutto a livello addominale e la persona assume la caratteristica conformazione a “mela”. Aumentano il colesterolo e i trigliceridi sotto l’azione dell’insulina e per conseguenza, aumenta anche la pressione. Il surrene, per produrre gli ormoni depaupera il suo contenuto di minerali e si sviluppa nella persona un senso di grande fatica alimentata da frequenti disturbi del sonno. Il cortisolo inibisce un enzima molto importante per la produzione degli ormoni della tiroide (T3) e questo ha come conseguenza che le cellule trasformano poco(per carenza), i nutrienti in energia. Il fegato ha grande bisogno di acido pantotenico, acido folico, di zinco, e delle vitamine B6 e B12 per smaltire gli ormoni prodotti dal surrene in risposta allo stress. Anche le cellule hanno bisogno delle vitamine B6 e B12 per bloccare l’invadenza dell’ormone cortisolo ed evitare reazioni spropositate a fatti magari di lieve importanza. ALTRI IMPORTANTI SQUILIBRI: I PROCESSI INFIAMMATORI L’eccesso d’insulina in circolo e quantità elevate di cortisolo sono pericolose cause di processi infiammatori. Non si tratta di un’infiammazione localizzata e utile, come quando ci si provoca una ferita e si genera un’infiammazione che ha lo scopo di combattere le eventuali infezioni e rigenerare il tessuto, ma di un’infiammazione generalizzata nel corpo di bassa intensità. Non si avverte (come non si avverte il colesterolo o i trigliceridi alti), anche se spesso avvertiamo un indefinito senso di malessere e di stanchezza. Le uniche cause di questa infiammazione sono la cattiva alimentazione e lo stress. Nella nostra alimentazione c’è uno spiccato squilibrio tra i grassi omega 6 e quelli omega 3. Una ricerca ha dimostrato che nella preistoria questo rapporto era di 1:1, si è passati ad un rapporto di 4:1 all’inizio del secolo scorso, si è arrivati ad un rapporto attuale di 20- 25:1in favore degli omega 6. Questo è dovuto a più fattori: il grande aumento del consumo di carni rosse; l’uso generalizzato degli oli vegetali per la cottura e soprattutto la manipolazione che l’industria alimentare opera sui grassi omega 3, trasformandoli in grassi idrogenati per renderli più stabili, per migliorarne il sapore poco gradevole di pesce, per rallentarne l’irrancidimento, per allungare i tempi di conservazione degli alimenti. Cosi facendo se ne snatura la funzione biochimica con grave danno per la salute. La corretta quantità di omega 3 e l’equilibrio con gli omega 6 fa si che sulla membrana delle cellule siano presenti altri importantissimi Eicosanoidi (una categoria di ormoni) per contrastare le normali risposte infiammatorie del corpo. La carenza di questi ormoni e la conseguente risposta infiammatoria del corpo provoca, oltre l’obesità e l’aumento dei radicali liberi, anche la comparsa di fastidiosi malesseri (artriti, reumatismi, dolori muscolari) che possono sfociare con il tempo in gravi malattie a carico degli apparati cardiovascolari, respiratori, renali. Questa situazione porta ad un grande consumo di farmaci antinfiammatori. L'Italia è tra i primi Paesi al mondo per impiego, spesso inappropriato e troppo frequente di antinfiammatori non steroidei (Farnaci Antinfiammatori Non Steroidei). Secondo quanto riportato dal Ministero, sono oltre 500 i milioni spesi per i FANS (consumo medio procapite di 8,55 euro). Quali sono i FANS? Alcuni come il dicoflenac, il naxoprene e l’ibuprofene, richiedono la prescrizione medica altri invece possono essere acquistati tranquillamente in farmacia come ad esempio la classica aspirina. L’azione dei FANS contrasta i sintomi ma non risolve il problema e anzi inibisce i processi biochimici per la produzione degli ormoni che contrastano le infiammazioni (prostaglandine). Gli effetti collaterali possono essere davvero importanti come perforazione dello stomaco, emorragie gastrointestinali, anemia e così via. L’acido linoleico è la base per la produzione degli omega 3 e degli ormoni che contrastano i processi infiammatori (prostaglandine) ed è praticamente presente in tutti gli alimenti. Ha bisogno però, per essere trasformato ed assimilato, della presenza della vitamina B6, del calcio e dello zinco. Così come c’è bisogno di questa vitamina, come abbiamo già visto, per ridurre gli effetti dannosi del cortisolo per il corpo. Per contrastare invece i radicali liberi sono necessari: Vitamina E, Vitamina C. LEPTINO-RESISTENZA Una grande scoperta che ha rivoluzionato la nostra conoscenza del tessuto adiposo risale al 1994. Fino ad allora si credeva che il grasso corporeo fosse soltanto un tessuto di riserva, un’area di deposito dove stoccare l’eccesso calorico. Fu scoperto, invece, che anche le cellule adipose producono ormoni, al pari delle cellule della tiroide o delle surrenali. Il primo ormone identificato fu la Leptina, ed è un potente ormone antiingrassamento, perché sopprime la fame a livello dell’ipotalamo. In alcuni grandi obesi è stato riscontrato un difetto nella produzione di Leptina, e in questi casi la cura consiste nel fornire dall’esterno quest’ormone, esattamente come l’insulina a un diabetico di tipo I. L’effetto è miracoloso, queste persone dimagriscono fino ad arrivare a un peso normale. Stop ai facili entusiasmi: non è la soluzione per curare l’obesità, perché sono piuttosto rari i casi in cui si riscontra un tale difetto nella produzione di Leptina. Normalmente invece le persone in sovrappeso o obese hanno grandi, spesso grandissime quantità di Leptina nel sangue, ma il centro della fame è diventato insensibile al suo segnale. Si parla di leptino-resistenza, in analogia a quanto avviene con l’insulino-resistenza, in cui l’organismo diventa progressivamente “sordo”, all’azione dell’insulina. La cause principali della leptino-resistenza sembrano essere sia il processo infiammatorio, sia l’eccesso di insulina in circolo causate, come abbiamo visto, dalla cattiva alimentazione e dallo stress. ANNOTAZIONI IMPORTANTI Bisogna comprendere che Bios Life SLM, è uno straordinario e completo integratore e non solo un prodotto per perdere peso. Ricompone, attraverso le fibre e con l’aiuto delle gomme ciò che l’industria alimentare ha separato. Aggiunge, attraverso la sua ricchezza in minerali, vitamine, e altri principi naturali di origine vegetale nutrienti di cui gli alimenti sono purtroppo carenti. Questi sono in sospensione gel realizzata con le gomme e risultano altamente assimilabili. Aiuta a gestire lo stress e a riparare i danni che questo ha procurato permettendo di recuperare rapidamente energia. Aiuta a smaltire le tossine e a pulire l’intestino attraverso le vitamine, altri specifici componenti e le fibre. Aiuta a riequilibrare i contenuti di colesterolo e lipidi nel corpo. La straordinaria efficacia di questo prodotto è dovuta all’approccio altamente innovativo del brevetto Unicity, frutto di anni di scrupoloso e documentate ricerche. Non è un caso che questo integratore sia inserito nel P.D.R. (Physician’s Desk Reference) Il prontuario farmaceutico degli Stati Uniti. Abbiamo visto quanto potenti siano le risposte ormonali al cibo. Specialmente dell’insulina e quante conseguenze ne possono derivare per lo stato di salute. BIOS LIFE SLM, con la sua formulazione brevettata, aiuta a modulare la risposta dell’ormone insulina al cibo e riduce lo stress contenendo gli effetti dell’ormone cortisolo. E’ un potente integratore che ricrea le condizioni perché il corpo torni a fare ciò che ha sempre saputo fare: alimentarsi con i due “carburanti” Il glucosio; gli acidi grassi. E’ in questo modo che BIOS LIFE SLM è un prodotto che aiuta quindi a bruciare il grasso accumulato. MODALITA’ DI ASSUNZIONE Perché BIOS LIFE SLM esplichi nel modo più completo tutte le sue numerose qualità, è molto importante seguire in modo scrupoloso le modalità di assunzione. POCHE SEMPLICI REGOLE Assumere SLM 10 minuti prima dei pasti principali. Versare il contenuto di una bustina in 250 ml di acqua. Agitare energicamente (Max 10 volte). Allo scopo si consiglia l’uso di uno shaker o di una bottiglietta. Si sconsiglia di scioglierlo in un bicchiere con il cucchiaino. Bere immediatamente senza lasciarlo riposare. RACCOMANDAZIONI Evitare di bere durante il pasto. Un bicchiere d’acqua o di vino è più che sufficiente. Si modificherebbe la corretta densità che permette alle gomme di ricomporre gli zuccheri con le fibre. Sono da ritenere vietate le bibite gassate sia durante che dopo i pasti, a causa della quantità di zuccheri o dolcificanti che inibiscono l’azione del prodotto. Passati 45 minuti dal pasto si consiglia vivamente di bere molta acqua. Aiuta il transito intestinale delle fibre; facilita l’espulsione delle tossine. E’ in assoluto importante non assumere cibo negli intervalli tra i 3 pasti comprese: caramelle, gomme da masticare, cracker, fette biscottate, pane, pizza, dolci, frutta. Avendo una produzione ridotta di Insulina, negli intervalli tra un pasto e l’altro, il corpo comincia a bruciare i grassi come energia, ma solo se non si ingeriscono altri zuccheri o carboidrati. Si annullerebbe l’efficacia di SLM Nelle ore tra un pasto e l’altro (colazione pranzo e cena) sono consentite tutte le bevande: acqua, caffè, te, tisane ma, rigorosamente senza aggiungere zuccheri. IMPORTANTE BIOS LIFE SLM, così come riportato nel PDR: Regola i livelli di zuccheri nel sangue. In 60 giorni di uso corretto, riduce del 29% il colesterolo LDL ed incrementa quello HDL del 31%. Riduce del 40% i trigliceridi e migliora la produzione della Leptina. E’ comunque consigliato mangiare meno e meglio e praticare esercizio fisico. E’ consigliato per ridurre la massa grassa e il peso in generale, senza intaccare la massa magra. Dati riportati nel prontuario medico U.S.A. (P.D.R. Physicians Desk Reference www.pdr.net ) Ricordiamo che nel P.D.R. sono inseriti solo prodotti di cui è stata dimostrata l’efficacia dalle più prestigiose prestigiose istituzioni scientifiche internazionali come: Stanford University; Cliveland Clinic ed altri. Dal sito internet www.unicityscience.org è possibile reperire tutta la documentazione scientifica e tutti i test clinici effettuati sul prodotto BIOS LIFE SLM. PRINCIPALI COMPONENTI DI BIOS LIFE SLM: L’Acido Folico: L'acido folico è una vitamina presente nei cereali, nel lievito di birra, nel fegato, nelle foglie (da cui l'attributo "folico") ed in particolar modo negli spinaci. Dopo essere stato assorbito a livello intestinale, l'acido folico viene attivato dal fegato, che lo trasforma e lo distribuisce ai vari tessuti o, eventualmente, lo deposita come riserva. L’Acido folico è molto importante per il ciclo di metilazione che partecipa a numerose e fondamentali funzioni del corpo. Tra le più importanti è l’eliminazione da parte del fegato di tossine esogene e metaboliti ormonali e l’escrezione dei pericolosi metalli pesanti dal corpo. L’alterazione di questo ciclo è considerato un importante fattore di aumento della produzione di radicali liberi e di diminuzione delle difese antiossidanti e per conseguenza fattore di invecchiamento precoce delle cellule. Una metilazione insufficiente può verificarsi qualora non vi sia un sufficiente apporto di vitamine B6 B12 La Farina di Carruba: La farina di carruba, essendo un alimento vegetale, non contiene colesterolo. Su 100 grammi di prodotto, soltanto 1 grammo è costituito da grassi. Il contenuto di proteine è pari a 4 grammi per 100 grammi di farina. Nella stessa quantità di prodotto sono presenti 40 grammi di fibre vegetali e 49 grammi di zuccheri naturali. La farina di carruba è inoltre ricca di calcio e di ferro. 100 grammi di prodotto presentano un contenuto pari al 30% del fabbisogno giornaliero di ferro ed al 45% del fabbisogno quotidiano di calcio. Essa contiene vitamine del gruppo B, vitamina A, magnesio e potassio. Le sono state attribuite proprietà antiossidanti; di riduzione delle concentrazioni ematiche di colesterolo LDL; sazianti perché e in grado di ridurre la velocità di svuotamento dello stomaco e dunque di prolungare il senso di sazietà. I Fagioli Bianchi: I fagioli bianchi sono alimenti ad alto contenuto di proteine e poveri di grassi, quindi possono fornire un ottimo nutrimento senza causare eccesso di calorie. Sono anche ricchi di fibre, sostanze essenziali in un programma di dimagrimento: le fibre infatti svolgono la portante funzione di ripulire il sistema digestivo, e possono contribuire così ad alleviare i sintomi di costipazione e gonfiore. Nei fagioli bianchi sono contenuti molti minerali, il più importante dei quali è il molibdeno, che favorisce il metabolismo dei carboidrati e dei grassi. Nell’enzima responsabile per l’utilizzazione del ferro è un elemento essenziale quindi contribuisce a prevenire l’anemia e può aiutare il corpo in modo incisivo a sbarazzarsi dei solfiti: le persone che sono allergiche a questi solfiti possono trarre grandi benefici prendendo supplementi di fagioli bianchi, in quanto possono aiutare ad alleviare i sintomi di mal di testa, gli aumenti del battito cardiaco o la sensazione di debolezza e disorientamento. I fagioli bianchi possono inoltre contribuire a ridurre e regolare sia il colesterolo sia il livello degli zuccheri presenti nel sangue. La Gomma Di Guar: La Gomma di Guar è una farina idrosolubile, di colore bianco-avorio. La gomma di guar contiene galattomannano in misura del 70-80%, una minima quantità d'acqua (10-13%), proteine (45%), fibre grezze (1,5-2%), grassi (0,50-0,75%) e tracce di ferro. Questo prodotto è largamente impiegato nell'industria alimentare e cosmetica. L'industria alimentare sfrutta le sue proprietà addensanti, stabilizzanti ed ispessenti nella preparazione di numerosi prodotti, come gelati, salse, carni conservate e bevande. Il suo impiego può essere segnalato in etichetta per esteso o con la sigla E412. Gomma di guar: un valido alleato contro diabete, obesità e colesterolo alto. Confermate da numerosi studi, le virtù ipoglicemizzanti della gomma di guar dipendono dalla sua capacità di regolarizzare l'indice glicemico del pasto, rallentando e riducendo l'assorbimento dei glucidi; per questo motivo rappresenta un complemento utilissimo nell'alimentazione dei diabetici. La gomma di guar è indicata anche per chi soffre di colesterolo alto, vista la sua capacità di abbassare i livelli ematici delle LDL. La fermentazione intestinale di questa fibra, operata dalla flora batterica locale, origina acidi grassi a corta catena, alcuni dei quali, dopo essere stati assorbiti, vengono veicolati direttamente al fegato. Giunti in questa sede, gli acidi grassi a corta catena espletano la loro azione ipocolesterolemizzante riducendo la sintesi di colesterolo. Come tutte le fibre idrosolubili, anche la gomma di guar ha proprietà chelanti. Il composto gelatinoso a cui dà origine nell'intestino interferisce con l'assorbimento dei sali biliari, dei grassi e del colesterolo, contribuendo a migliorare il profilo lipidico del sangue. La gomma di guar viene utilizzata nell'ambito di diete globalmente finalizzate al controllo o alla riduzione del peso corporeo. Le sue notevoli proprietà igroscopiche (assorbimento dell’acqua) favoriscono la distensione gastrica, inibendo di riflesso l'appetito. Se accompagnata da abbondanti quantità d'acqua, la gomma di guar può rivelarsi un complemento utile anche nella cura della stitichezza. La Gomma Arabica: Chiamata anche gomma acacia, gomma della Turchia, gomma dell'India, e in tanti altri modi descrittivi e coloriti secondo la tradizione locale, la gomma arabica è la più antica delle gomme naturali conosciute. Proviene dalla famiglia delle «leguminose» e si ricava dall'essudato gommoso dell' "Acacia Senegal", pianta che cresce rigogliosa in Sudan, dove attorno alle città costituisce una preziosa barriera contro il processo di desertificazione. Si presenta come una polvere finissima, composta da un materiale fibroso, contenente sali di calcio, magnesio e potassio. Ma a parte i minerali, essa è quasi del tutto priva di valore nutrizionale. La gomma arabica (E 414) è stata studiata estensivamente dal punto di vista tossicologico ed è considerata assolutamente sicura, tanto da essere 'insignita' dello status di "GRAS", con il quale la FDA statunitense ne ha certificato l'assoluta innocuità. L’Avena: A differenza di altri cereali come frumento e orzo, l’avena, anche lavorata, mantiene la crusca e il germe, che sono le parti del chicco in cui si trovano la maggior parte dei nutrienti e molte sostanze utili. L’avena contiene un tipo di fibra solubile, il betaglucano, che funziona come una spugna. Quando si deposita nell’intestino, il betaglucano intrappola il colesterolo di provenienza alimentare in un gel appiccicoso non assorbibile che attraversa l’intestino portando con sé il colesterolo. Assumendo con il cibo un paio di cucchiai di crusca d’avena al giorno si elimina il problema della fame nervosa e si attenua la sensazione di fame. Le sue fibre solubili, infatti, hanno un’elevata capacità di assorbimento che le permette di assimilare acqua in abbondanza, da venti a quaranta volte il suo peso. Ingerita durante il pasto, la crusca di avena forma una patina gelatinosa che avvolge le pareti dello stomaco, si gonfia e infonde un immediato senso di sazietà. La patina gelatinosa formata dalla crusca di avena ha anche un’altra importante peculiarità, inibisce l’assorbimento dei grassi e degli zuccheri, riducendo così l’apporto calorico del pasto. Il Broccolo: I broccoli contengono vitamina A, vitamina C e vitamina K. Inoltre, sono ricchi di sali minerali come il potassio, il ferro, il fosforo, il calcio e lo zolfo Quest’ortaggio contiene poche calorie, circa 30 per ogni etto, pochissimi grassi e vanta un buon potere saziante, il che la rende un alimento particolarmente indicato nelle diete ipocaloriche. Inoltre, il buon contenuto di sostanze antiossiddanti, come polifenoli, carotenoidi, indoli e sulforafano. Questa sostanza si è rivelata molto utile anche per le persone affette da diabete, dal momento che essa contribuisce a riparare i danni all’apparato cardiovascolare provocati dall’iperglicemia. Alcuni ricercatori dell’università britannica di Warwick hanno effettuato dei test per verificare gli effetti del sulforafano sulle cellule dei vasi sanguigni di pazienti diabetici, scoprendo che esso riduceva del 73% i radicali liberi a contenuto di ossigeno, i cosiddetti “Ros” (Reacting Oxygen Species), I broccoli sono indicati in formulazione a protezione epatica da tossine ma anche nell’affaticamento epatico da farmaci. RELAZIONE FINALE: Dopo quanto detto rispetto alle proprietà di Bios Life SLM suggeriamo a tutti i professionisti che intendono trattare questo prodotto nelle loro attività professionali di invitare i loro clienti a fare delle analisi di seguito descritte, prima di cominciare l’uso di SLM e ripeterle dopo due mesi di assunzione regolare. Questo comportamento aiuterà a comprendere il risultato effettivo, che non deve tradursi solo in quanti kilogrammi… ma nella reale perdita di grasso e di centimetri. Una prima parte dei dati potrebbe essere data attraverso una bilancia Impedenziometrica Il test impendenziometrico è utile per persone in sovrappeso ma anche per gli sportivi o per chiunque volesse sapere la propria "composizione corporea". Serve per scomporre il proprio peso corporeo in massa grassa, massa magra e ritenzione di liquidi e quindi a capire se il paziente è ben bilanciato tra le varie componenti. Le Analisi di Base comprendono: Colesterolo Totale, LDL, HDL, Trigliceridi, Glicemia Basale e Post Prandiale, Insulina Basale e Post Prandiale, PCR (Proteina C Reattiva) e Ves. Analisi non prescrivibili : Homa e AA/EPA Ecografia del grasso viscerale. Il risultato di queste analisi metterà in luce un quadro clinico abbastanza completo, valutando al contempo la situazione di base ed il livello di Infiammazione Cronica Silente in atto. Per ulteriori informazioni consigliamo di consultare il sito www.infiammazionecronicasilente.it
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