Elmas. La replica del comandante della Polizia municipale: «Tutto regolare» Autovelox, illimite ignoto .La velocità massima di 90 kmIh non è segnalata Calato il numero di infrazioni ma l'avvocato specializzato attacca: «Mettete il cartello per dimostrare che si vuole prevenire incidenti e non fare cassa». Nessuno può certamente pensare a una "trappola": i cartelli ci sono e anche in abbondanza. Sono addirittura quattro le segnalazioni della presenza dell'autovelox di Elmas, tra l'uscita dell'aeroporto e il bivio di Sestu. Solo che un problema: a che velocità si deve andare? Sembra un dettaglio, è, invece, un aspetto fondamentale: non esiste alcuna segnalazione sul limite di velocità in quel tratto della 130 (esattamente al chilometro 4,980). LA SITUAZIONE. E non tutti possono saperlo. Anche perché a immettersi nella statale possono essere anche turisti che, magari, hanno preso un' auto a noleggio all' aeroporto. Appena lasciato lo scalo, trovano, qualche metro prima della rotonda, il limite di 30 e 40 km orari. Poi, il niente. Usciti dalla bretella, appare un altro cartello; segnale i 50 km orari massimi ma, immediatamente, il cartello sotto dice che è quel limite è destinato a chi entra nella rampa. Sulla BO, le quattro segnalazioni dell'autovelox. Ma qual è la velocità massima? 'IL LIMITE. La risposta arriva da Marco Pili, il comandante , della Polizia municipale di EI- Sulla destra l'autovelox (FOTONICOI.ABELILlO) mas, l'amministratore che ha piazzato l'autovelox. «In mancanza di segnalazioni», spiega, «vale il limite per quel genere di strade, cioè i 90 km orari». Un limite, prosegue, stabilito dall' Anas. Un limite, però, che non viene indicato. «Perché il codice della strada non prescrive la presenza di quei cartelli». La solita trappola per beccare automobili sti indisciplinati, per fare cassa, insomma, verrebbe quasi da pensare. «Non si può dire che sia il nostro caso; in nes- sun altro Comune d'Italia un autovelox è segnalato con tanti cartelli». I NUMERI. Pili giura che l'apparecchio è stato piazzato solo per fare prevenzione. «Perché, in questo modo, si riducono gli incidenti che puntualmente avvenivano sulla rotonda di Sestu». L'autovelox, in funzione dalla mezzanotte di 22 giugno, avrebbe già modificato la situazione. «In quel tratto di strada. passano quotidianamente 25 mila auto. Prima, ogni giorno erano 400 le auto che superavano il limite di velocità. Ora sono 100. Va detto che non tutti hanno imparato visto che abbiamo registrato punte di 150, 160 km orari». L'AWOCATO. Numeri incoraggianti Ma Renato Chiesa, illegale cagliaritano che ha condotto furiose battaglie contro gli autovelox di Las Plassas e di Monastir, vede il bicchiere mezzo vuoto. «Normalmente», afferma, «giro in scooter. Non mi rincuora il fatto che 300 persone si siano date una regolata. Mi preoccupa, invece, il fatto che ci siano ancora altre cento situazioni di pericolo». Lui ha una filosofia difficile da contraddire. «L'autovelox perfetto è quello che non fa multe. Perché soltanto quello raggiunge la sua finalità di prevenzioni». Dal punto di vista legale, la mancanza del cartello con il limite di velocità non rappresenta un problema. Ma lo è sul piano logico. «Il sistema dei limiti di velocità in Italia è farraginoso. Un turista, dunque, non può conoscere il limite di una strada o dell'altra». E rischia di cadere nella trappola. «Eppure si sistemano tanti cartelli quasia sproposito. Sarebbe sufficiente metterne uno per far capire che c'è l'intenzione di prevenire e non di fare cassa». Ma la situazione dovrebbe cambiare a livello nazionale. «Nel resto del mondo, solo un organismo può piazzare gli autovelox; in Italia, qualunque amministrazione può decidere di sistemare i suoi apparecchi E questo genera confusione e sospetti». Marcello Cocco
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