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26.03.2014
Queste note (attualmente, e probabilmente per un bel po’) sono altamente
provvisorie e (molto probabilmente) non prive di errori.
4.1
Stabilit`
a asintotica: Lyapunov debole (KrasovskiiLaSalle)
Consideriamo il sistema
(
x˙ = v
v˙ = f (x)
.
con f (x) = −V ′ (x). Se il potenziale ha un minimo isolato in x∗ allora (x∗ , 0) ∈ R2 `e
stabile per tutti i tempi.
` sufficiente considerare l’energia E = 1 mv 2 +V (x), che ha ovviamente un minimo
E
2
isolato in (x∗ , 0) ed `e una costante del moto. Questo basta per applicare il teorema di
Lyapunov che stabilisce la stabilit`a perpetua.
Se aggiungiamo un termine dissipativo, E˙ ≤ 0, naturalmente abbiamo la stabili`
a
nel futuro, ma non siamo direttamente in grado di garantire la stabilit`a asintotica nel
futuro.
Esercizio 4.1:
Consideriamo un oscillatore armonico smorzato, descritto dalla
seguente equazione
x
¨ + 2µx˙ + ω 2 x = 0 ,
µ>0,
e scriviamo l’energia
1 2
(x˙ + ω 2 x2 ) ,
2
dove abbiamo posto m = 1 per comodit`a.
La derivata dell’energia `e data da
E=
E˙ = x¨
˙ x + ω 2 xx˙ = (¨
x + ω 2 x)x˙ = −2µx˙ 2 ≤ 0 ,
ed osserviamo che E˙ si annulla su tutta la retta x˙ = 0 e non soltanto nell’origine (0, 0).
2
Esercitazione 4
Modifichiamo l’energia ed utilizziamo come funzione di Lyapunov
1
1
(E + F ) ,
F = ((x˙ + 2µx)2 + ω 2 x2 ) ,
2
2
ed osserviamo che se µ = 0 allora Φ = E, come ovviamente ci si aspetta. Calcoliamo
ora
F˙ = (x˙ + 2µx)(¨
x + 2µx)
˙ + ω 2 xx˙
,
= (x˙ + 2µx)(−ω 2 x) + ω 2 xx˙ = −2µω 2 x2
Φ=
da cui segue
Φ˙ = −2µ(x˙ 2 + ω 2 x2 ) < 0 .
Abbiamo quindi ottenuto la asintotica stabilit`a. La prima domanda naturale `e ovviamente, come abbiamo introdotto questa funzione F ? Purtroppo non esiste un algoritmo costruttivo per costruire una funzione di Lyapunov, ma in questo caso possiamo
osservare che
d
(x˙ + 2µx) = −ω 2 x ,
dt
ed introducendo la variabile ausiliaria
1
y = (x˙ + 2µx) .
ω
` immediato verificare che per y vale la medesima equazione di x
E
y¨ + 2µy˙ + ω 2 y = 0 ,
e che la sua energia coincide proprio con F .
` naturale chiedersi se sia davvero necessario ricorrere ad una tale
Osservazione. E
costruzione per mostrare l’asintotica stabilit`a dell’oscillatore armonico smorzato (che
sapevamo gi`
a essere asintoticamente stabile!).
` chiaro che in questo esempio, pur se in un particolare istante risulta x = 0,
E
e quindi E˙ = 0, anche per x 6= 0, tuttavia immediatamente prima e dopo risulta
E˙ 6= 0, perch´e tutte le orbite (ad eccezione del punto di equilibrio) attraversano
trasversalmente la retta x˙ = 0, e quindi non possono restarvi indefinitamente. Questa
argomentazione si pu`
o rendere rigorosa in condizioni del tutto generali, dando luogo ad
una formulazione pi`
u debole del teorema di Ljapunov, in cui si sostituisce la condizione
riguardante la derivata della funzione di Lyapunov (ipotesi (iii) nel teorema 3.8 delle
note del Prof.
u debole
Giorgilli) con la condizione pi`
′
(iii ) Lf Φ (x) ≤ 0 ∀x ∈ U0 e l’insieme ove vale l’uguaglianza non contiene alcuna
orbita completa, ad eccezione del punto stazionario x.
4.2
Sulle funzioni di Lyapunov
(i)
(
x˙ 1 = −x1 + x22
x˙ 2 = −x2
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L’origine (0, 0) `e l’unico punto stazionario, consideriamo come funzione di Lyapunov
1
Φ(x) = (x21 + x22 ) ,
2
(verificare per esercizio che sia una buona funzione di Lyapunov!) ed osserviamo
che
Φ˙ = x1 (−x1 + x22 ) − x22 = −x21 − x22 + x1 x22 < 0 ,
in un intorno sufficientemente piccolo dell’origine (i termini quadratici dominano).
Integrando esplicitamente otteniamo immediatamente
x2 (t) = e−t x2 (0) ,
da cui ricaviamo
−t
x1 (t) = e x1 (0) + x2 (0)
Z
0
t
e−(t−s) e−2s ds = e−t x1 (0) + x2 (0)2 (e−t − e−2t ) ,
e quindi x(t) → 0 per t → +∞. L’origine `e asintoticamente stabile in senso globale.
(ii)
(
x˙ 1 = (x1 − x2 )(x21 + x22 − 1)
x˙ 2 = (x1 + x2 )(x21 + x22 − 1)
L’origine (0, 0) `e un punto stazionario, consideriamo come funzione di Lyapunov
Φ(x) = ax21 + bx22 ,
a, b > 0 ,
(verificare per esercizio che sia una buona funzione di Lyapunov!) ed osserviamo
che
Φ˙ = 2ax1 (x1 − x2 )(x21 + x22 − 1) + 2bx2 (x1 − x2 )(x21 + x22 − 1) .
Ponendo a = b otteniamo
Φ˙ = −2a(x21 + x22 )(1 − x21 − x22 ) < 0
in un intorno sufficientemente piccolo dell’origine. L’origine `e quindi asintoticamente stabile. Ovviamente non pu`
o esserlo in senso globale, in quanto tutti i punti
della circonferenza unitaria sono punti di equilibrio.
(iii)
(
x˙ 1 = −x1 + x21 x2
x˙ 2 = −x2 + x1
L’origine (0, 0) `e un punto stazionario, consideriamo come funzione di Lyapunov
Φ(x) =
1
(ax21 + bx22 ) ,
2
a, b > 0 ,
(verificare per esercizio che sia una buona funzione di Lyapunov!) ed osserviamo
che
Φ˙ = ax21 + bx1 x2 − bx22 + ax31 x2 .
4
Esercitazione 4
Nell’intorno dell’origine naturalmente dominano i termini quadratici, e per garantire che Φ˙ < 0 `e sufficiente che la matrice
a
−b/2
,
−b/2
b
sia definita positiva, ovvero sia soddifatta la condizione ab − b2 /4 > 0 (e.g., a =
b = 1). Concludiamo quindi che l’origine `e un punto asintoticamente stabile.
Naturalmente non `e un attrattore globale in quanto anche (1, 1) e (−1, −1) sono
punti stazionari.
4.3
Il potenziale di Lennard-Jones
Consideriamo il potenziale di Lennard-Jones, utilizzato per descrivere l’interazione tra
due atomi, ha la forma
r 6 r0 12
0
V (r) = V0
, r>0,
−2
r
r
dove r indica la distanza, ed indicheremo con m la massa.
Iniziamo con il calcolare il punto di minimo,
r06
r012
d
V = V0 −12 13 + 12 7 ,
dr
r
r
da cui segue che V (r) ha un minimo in r = r0 . Calcoliamo la derivata seconda del
potenziale
d2
r06
r012
V = V0 12 · 13 14 + 12 · 7 8 ,
dr2
r
r
che valutata nel punto di minimo vale V ′′ (r0 ) = 72V0 /r02 . Quindi l’approssimazione
armonica per le frequenze delle piccole oscillazioni `e data da
s
72V0
ω0 =
.
mr02
4.4
Studio di un potenziale
Consideriamo il potenziale
2
V (x) = e−x (x2 + bx + c) .
la cui derivata `e
2
2
V ′ (x) = e−x (2x + b) − 2xe−x (x2 + bx + c)
2
= e−x (−2x3 − 2bx2 + (2 − 2c)x + b)
2
= e−x f (x) .
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5
Per calcolare le soluzioni stazionarie dobbiamo porre V ′ (x) = 0, quindi avremo 1 o 3
soluzioni al variare dei parametri. Infatti le soluzioni di
f ′ (x) = −6x2 − 4bx + 2 − 2c = 0 ,
sono
√
b2 + 3 − 3c
.
−3
e in funzione del segno di b2 + 3 − 3c avremo 1 o 3 soluzioni.
Lasciando per esercizio lo studio completo delle soluzioni al variare dei parametri,
ci concentriamo ora su un caso particolare, corrispondente a b = 0 e c = 1. Il potenziale
assume allora la forma
2
V (x) = e−x (x2 + 1) ,
x1,2 =
e la derivata
b±
2
V ′ (x) = e−x (−2x3 ) .
Riportiamo di seguito il grafico del potenziale, e il relativo diagramma di fase
Osserviamo che per E ≤ 0 non `e possibile alcun movimento. Per 0 < E < V (0) abbiamo due regioni sconnesse: per x < 0 tutte le orbite provengono da −∞, raggiungono
un valora massimo delle x (punto di inversione) e successivamente tornano a −∞;
per x > 0 la situazione `e ribaltata, tutte le orbite provengono da +∞, raggiungono
un valora minimo delle x (punto di inversione) e successivamente tornano a +∞. Per
E = V (0) abbiamo 5 orbite, l’equilibrio che `e costituito dall’origine (0, 0), e le 4 separatrici. Per E > V (0) l’energia `e sufficientemente alta: le orbite provenienti da −∞
6
Esercitazione 4
` utile osservare che per x → ∞, V (x) = 0, quindi le orbite
vanno a +∞ e viceversa. E
raggiungono una velocit`
a limite
r
2E
.
x˙ ∞ =
m
Come esercizio, calcolare la pendenza delle separatrici.
Per completezza, riportiamo di seguito un caso in cui sono presenti 3 zeri, corrispondente alla scelta dei parametri b = −1/2 e c = −0.1.
Per esercizio tracciare il diagramma di fase.
4.5
Biforcazioni
Consideriamo l’equazione differenziale
g
x
¨ = − sin x + Ω2 sin x cos x = −V ′ (x) ,
l
dove
Ω2
g
sin2 x .
V (x) = − cos x −
l
2
Una possibile realizzazione fisica di un tale sistema `e data da un pendolo centrifugo,
dove Ω rappresenta la frequenza di rotazione dell’asse del pendolo.
I punti stazionari del sistema sono (restringendoci all’intervallo [−π, pi])
g
x = 0 , x = π e x = ± arccos 2 .
lΩ
Naturalmente le ultime due soluzioni non esistono per ogni valore dei parametri, ma
solamente per g/(lΩ2 ) ∈ [0, 1].
Supponendo che g ed l siano fissate (fissiamo la lunghezza del pendolo), ci chiediamo cosa succeda
p al variare del parametro Ω.
Per Ω ≤ g/l, abbiamopdue punti di equilibrio, il punto x = 0 `e stabile, mentre
x = π `e instabile. Per Ω > g/l, i punti di equilibrio sono quattro, x = π continua
ad essere instabile ed anche x = 0 diventa un punto instabile. I due nuovi punti di
equilibrio risultano invece essere stabili. Questo `e un tipico esempio di biforcazione a
forchetta.
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Esercizio 4.2:
7
Studiare l’equazione
x
¨ = − sin x + β ,
al variare del parametro β.
4.6
Potenziale con flesso a tangente orizzontale
Studiamo il potenziale
x3
.
V (x) =
1 − x4
Anzitutto osserviamo che V (x) = −V (−x) e
lim V (x) = 0 .
x→∞
Le derivata del potenziale
V ′ (x) =
si annulla nei punti
√
4
x=− 3,
x2 (3 − x4 )
,
(1 + x4 )2
x=0
Riportiamo di seguito il grafico del potenziale
e il corrispondente ritratto di fase
e
x=
√
4
3.
8
Esercitazione 4
Calcoliamo
il periodo delle piccole oscillazioni nell’intorno dell’equilibrio stabile
√
x = − 4 3. In un intorno di x possiamo approssimare il potenziale come
1
V (x) ∼ V (x) + V ′′ (x)(x − x)2 .
2
ed otteniamo
√
343
V (x) =
,
4
V ′′ (x)
,
ω =
m
da cui otteniamo immediatamente
2
′′
2π
.
ω
Infine, analizziamo il punto di flesso, ricordiamo che vale
r
2
(E − V (x)) ,
x˙ =
m
ed osserviamo che nell’intorno dell’origine, vale l’approssimazione
T =
V (x) ∼
1 ′′′
V (0)x3 .
3!
Consideriamo quindi la quantit`
a
Z xt
dµ
q
= t − t0 ,
2
x0
(E
−
V
(µ))
m
poich`e V (x) ∼ x3 , l’integrale `e divergente. Attorno all’equilibrio, il sistema si comporta
come il sistema linearizzato e le tangenti sono gli autovettori (calcolarli per esercizio).
Osserviamo inoltre che il valore limite della velocit`
a tende ad una costante
r
2E
v∞ = ±
.
m