DESTINATARI: CdC con alunni diversamente abili 5C TU 3ASC 1ASC 1ASE 1CSE 2ASC 3ASC 4ASC 4BSC 5ASC 5BSC 5ASIA 3AMASSA 4BMASSA Scheda di lavoro per GLH-OPERATIVO Alunno: .....................................................................……………………………...………..……. Classe / Sezione: ...........................................................………………………………..…..……. Anno scolastico: ............................................................……………………………………..…... Dirigente scolastico: Docenti della classe Docente sostegno: / sez. : ...........................................……………………………..……..….. ....................................................………………………………….…………. Genitori dell'alunno: Operatori ASL: ...…………………………………………………………………………………….. .…………… …………………………………………….………………..…………. ………………………………………………………………………………………………… incontro: il giorno …………… dalle…….. .alle…………presso…………….…………………. Schema n°2 odg: Nel gruppo di lavoro, i soggetti coinvolti contribuiscono in base alle proprie competenze e …………………………………………………………………….……………..………………………………………… conoscenze all’elaborazione e definizione del PDF e del PEI ……………………………………………………………………………………………………………………………… Il docente di Sostegno: ……………………………………………………………………………………………………………………………… contatta gli operatori di riferimento, i colleghi di team, la famiglia; ……………………………………….. comunica nominativi, modalità e date alla DS; coordina l'organizzazione degli incontri, utilizzando il modulo allegato (GLHO). Relazione: Gli incontri con esperti e famiglie sono documentati e raccolti nel Registro Personale. G. L. H. OPERATIVO Alunno: .....................................................................……………………………...………..……. SCHEDA PROGRAMMAZIONE PER ALUNNI L. 104 (da compilare a cura dei docenti curricolari per l’elaborazione del PEI) ALUNNO/A_______________________________________ CLASSE_____________ MATERIA_________________________DOCENTE______________________________ CROCETTARE LE VOCI INTERESSATE OSSERVAZIONE/ANALISI DEL DOCENTE CURRICOLARE NELLA SUA DISCIPLINA L’alunno/a si relaziona con i compagni: In modo adeguato Privilegia alcuni compagni Necessita di mediazione da parte dell’adulto Con modalità inadeguate talvolta infantili o aggressive Non si relaziona Altro_____________________________________________________________________ Con l’insegnante curricolare si relaziona in modo Corretto e adeguato Educato ma necessita di essere stimolato Talvolta oppositivo e/o non controllato Non si relaziona Altro_____________________________________________________________________ Nei confronti della disciplina appare Interessato/a e partecipe Attento/a e interessato fino a quando riesce a comprendere Si applica ma con tempi di concentrazione limitati Non opera se non sollecitato Si rifiuta di operare È disinteressato/a di fronte a qualsiasi attività Altro____________________________________________________________________ SULLA BASE DI QUANTO SOPRA RISULTA CHE L’ALLIEVO/A 1 E’ in grado di seguire una PROGRAMMAZIONE MINISTERIALE DI MATERIA EQUIPOLLENTE ALLA CLASSE (ad es. in caso di disabilità sensoriale o fisica) 2 E’ in grado di seguire una PROGRAMMAZIONE DIDATTICA PERSONALIZZATA: SEMPLIFICATA PER COMPETENZE MINIME E/O CON CONTENUTI RIDOTTI (riconducibile anche solo in parte al programma della classe – per obiettivi minimi) 3 Necessita di una PROGRAMMAZIONE DIFFERENZIATA (completamente diversa dalla programmazione di classe –casi gravi) Nel caso di PROGRAMMAZIONE EQUIPOLLENTE (1) E/O PERSONALIZZATA (2) indicare le modalità di semplificazione L’allievo/a effettuerà verifiche orali nello stesso modo e negli stessi tempi dei compagni (1) L’allievo/a non effettuerà verifiche orali ma solo scritte e/o con l’utilizzo di ausili (1/2) L’allievo/a necessita di tempi più lunghi (1/2) L’allievo/a necessita di verifiche scritte semplificate e/o ridotte (2) Ci si accorderà con i colleghi di sostegno per lo svolgimento di verifiche personalizzate e/o differenziate (2/3) L’allievo/a effettuerà verifiche orali/scritte solo alla presenza di un insegnante di sostegno o di un eventuale altro facilitatore (1/2/3) Altro………………………………………………………………………………………………………………… COMPETENZE SPECIFICHE DELLA MATERIA Sulla base della programmazione per la classe, della diagnosi funzionale e della osservazione dell’alunno/a e in relazione alle sue potenzialità, indicare le conoscenze e le abilità relative al raggiungimento delle competenze specifiche della disciplina. DESTINATARI: CdC SCHEDA DI RILEVAZIONE DEI BES (da compilare a cura del coordinatore cdc per eventuale l’elaborazione del PDP) Sede di ……………………………….....classe…...…sezione………….. totale alunni classe......... Descrizione dei casi di bisogno educativo speciale: Alunno/a Tipi di BES Modalità di intervento Legenda BES: 1. Carenze affettive-relazionali 2. disagio economico 3. disagio sociale 4. divario culturale 5. divario linguistico 6. difficoltà di apprendimento 7. disturbo specifico di apprendimento DSA con diagnosi specialistica 8. disturbo da deficit di attenzione e iperattività 9. altro…………..(specificare) Legenda modalità di intervento: a) a classe intera b) a piccolo gruppo c) individualmente d) attività di potenziamento e) attività di recupero f) tutoring g) percorso personalizzato h) altro (specificare) ………............................... Data……………. Firma docente coordinatore Indicazioni per il monitoraggio alunni con Bisogni educativi speciali (BES) In relazione alle nuove disposizioni del MIUR in materia di BES, come da Direttiva Ministeriale del 27/12/2012 e Circolare Ministeriale del 06/03/2013, si richiede di indicare gli eventuali alunni con Bisogni Educativi Speciali presenti nella classe e la rispettiva area di appartenenza: Area Disabilità (alunni con sostegno), Area Disturbi Evolutivi Specifici (alunni DSA e ADHD), Area Disturbi Socio-economici, Linguistici e Culturali (alunni stranieri e alunni con svantaggio socioeconomico tale da generare difficoltà di integrazione e apprendimento). Si ricorda, a tale proposito, che le difficoltà da osservare e monitorare non sono ineluttabilmente correlate alla valutazione, pertanto un alunno con risultati didattici anche fortemente negativi non è necessariamente identificabile come “alunno con bisogni educativi speciali”. Tale individuazione viene fatta ai fini del monitoraggio previsto dalla normativa di riferimento per la realizzazione del PAI (Piano annuale d’intervento per l’Inclusività) e per rendere attuativa la normativa stessa (analisi e valutazione degli alunni in situazione di svantaggio, compilazione dei rispettivi PDP e attuazione dei progetti per l’integrazione, il recupero e l’inclusione). Pertanto, per gli alunni individuati si redigerà un PDP con lo scopo di definire, monitorare e documentare le strategie di intervento più idonee a favorire il percorso di apprendimento e consentire il raggiungimento, ove possibile, degli obiettivi minimi indicati per le varie discipline nelle singole programmazioni curriculari. Indicazioni per la realizzazione di percorsi inclusivi L’ICF,nuovo approccio culturale e metodologico alla disabilità proposto dall’OMS, supera la classica relazione menomazione/disabilità/handicap e descrive la disabilità come la conseguenza o il risultato di una complessa relazione tra la condizione di salute di una persona, i fattori personali e quelli ambientali. La disabilità, non è più da intendersi come qualcosa di statico ed immodificabile ma, viceversa, suscettibile di sostanziali modifiche mediante specifici interventi anche sul contesto L’alunno che viene valutato secondo il modello ICF può evidenziare difficoltà specifiche in 7 ambiti principali. La situazione globale di una persona, del suo stato di salute e di funzionamento nei suoi contesti reali di vita, va descritta mettendo in relazione informazioni su: Condizioni fisiche: malattie varie,acute o croniche,fragilità, situazioni cromosomiche particolari,lesioni, ecc. Strutture corporee: mancanza di un arto, di una parte della corteccia cerebrale, ecc. Funzioni corporee: deficit visivi, deficit motori, deficit attentivi, di memoria, ecc. Attività personali: scarse capacità di apprendimento, di applicazione delle conoscenze, di pianificazione delle azioni, di comunicazione, di autoregolazione metacognitiva, di interazione sociale, di autonomia, di cura del proprio luogo di vita, ecc. Partecipazione sociale: difficoltà a rivestire i ruoli sociali di alunno, a partecipare alle situazione sociali più tipiche, nei vari ambienti e contesti. Fattori contestuali ambientali: famiglia problematica, cultura diversa, situazione sociale difficile, culture e atteggiamenti ostili, scarsità di servizi e risorse, ecc. Fattori contestuali personali: scarsa autostima, reazioni emozionali eccessive, scarsa motivazione, comportamenti problema, ecc. In uno o più di questi ambiti si può generare un Bisogno Educativo Speciale specifico, che poi interagirà con gli altri ambiti, producendo la situazione globale e complessa di quest’alunno. Ovviamente, il peso dei singoli ambiti varia da alunno ad alunno, anche all’interno di una stessa condizione biologica. Spetta dunque al Consiglio di classe, esaminare la situazione di funzionamento educativoapprenditivo dei vari alunni e identificare quelli che hanno qualche bisogno educativo speciale. Categorie di risorse per una didattica inclusiva: Di seguito sono indicate 14 categorie generali di risorse che il Consiglio di classe può decidere di attivare per organizzare una didattica realmente inclusiva. 1. Organizzazione scolastica generale Tempi e routine delle varie attività scolastiche, orari degli alunni, orari degli insegnanti (compresenze, straordinari), formazione delle classi, continuità, ruolo dei collaboratori scolastici, servizi e altre attività offerte dalla scuola (gruppo sportivo, sportelli, biblioteca, ecc.). 2. Spazi e architettura Struttura dell’edificio scolastico, accessibilità sia interna che esterna, grandezza delle aule, articolazione degli spazi interni ed esterni, attrezzatura degli spazi, arredamento, ecc. 3. Sensibilizzazione generale Presenza di una cultura dell’integrazione e dell’inclusione scolastica, sensibilizzazione alla cultura della diversità, orientamento progettuale nell’ottica di un «Progetto di vita». 4. Alleanze extrascolastiche Raccordo con figure coinvolte nella rete educativa, famiglia, amici, vicini di casa e altre risorse informali della comunità (gruppi giovanili, associazioni, gruppi sportivi, ecc.). 5. Formazione e aggiornamento Supervisione tecnica anche da parte di esperti, possibilità di consultare materiali bibliografici e informatici, software, banche dati anche in Internet. 6. Documentazione Scambio di informazioni ed esperienze, possibilità di confronto con altre realtà scolastiche, documentazione delle buone prassi di integrazione. 7. Didattica comune Scelte metodologiche, nella didattica della classe, maggiormente inclusive (gruppi cooperativi, tutoring, didattiche plurali sugli stili cognitivi di apprendimento, didattica per problemi reali, per mappe concettuali, ecc.); vari tipi di adattamento(riduzione,semplificazione,arricchimento); tempi di apprendimento diversi, ecc. 8. Percorsi educativi e relazionali comuni Laboratori creativi, espressivi, di educazione socio-affettiva, alle autonomie, ecc.; con i vari tipi di adattamento a seconda delle singole e peculiari esigenze. 9. Didattica individuale In aggiunta alle voci della categoria precedente e non in alternativa, attività in rapporto 1:1 (strategie, materiali, ecc.) nell’ottica dell’individualizzazione e personalizzazione dell’offerta didattica. 10. Percorsi educativi e relazionali individuali Attività in rapporto 1:1 personalizzate (training di autonomia es.un percorso di insegnamentoapprendimento all’uso dei mezzi di trasporto pubblico,interventi psico-educativi sui comportamenti problema, ecc.). 11. Ausili, tecnologie e materiali speciali Uso di materiali e ausili, anche tecnologici, volti a facilitare le possibilità di autonomia e apprendimento dell’alunno, migliorando la sua vita quotidiana. 12. Interventi di assistenza e di aiuto personale Aiuti di carattere assistenziale e di sostegno fisico per permettere all’alunno una personale e attiva partecipazione alla vita e alle attività quotidiane, anche con personale specifico. 13. Interventi riabilitativi Interventi specialistici sanitari come ad esempio logopedia, terapia occupazionale, fisioterapia, psicomotricità, ecc. 14. Interventi sanitari e terapeutici Interventi di carattere medico/sanitario, cure e terapie specifiche, interventi riabilitativi, consulenze specialistiche, ecc. Elementi essenziali per il PDP: Individuazione di una prima mappa generale dei bisogni:griglia secondo il modello concettuale ICF Definizione delle risorse per l’individualizzazione : 1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11,12,13,14 Caratteristiche dell’alunno: Nome…………………. Condizioni fisiche(malattie, situazioni cromosomiche) Strutture corporee (mancanza di un arto…) Funzioni corporee (deficit motori percettivi, visivi, di memoria) Attività personali (capacità di apprendimento, di comunicazione…) Partecipazione sociale (difficoltà ad assumere un ruolo rispetto ai vari contesti di partecipazione) Fattori contestuali ambientali (famiglia problematica,scarsità di risorse) Fattori contestuali personali (scarsa motivazione, autostima, reazioni emozionali eccessive) Legenda: 0= nessun problema 1= lieve bisogno di individualizzazione 2= medio bisogno di individualizzazione 3= notevole bisogno di individualizzazione 4= forte bisogno di individualizzazione
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