Il ritorno al realismo - istituto teologico assisi

Istituto Teologico Assisi
Seminari 2014-2015
Periodo Preiscrizioni: 28-30 Aprile2014
Si comunica che le preiscrizioni per Seminari
ed Opzionali avranno luogo dal 28 al 30 Aprile.
Le preiscrizioni hanno valore vincolante in
relazione alle iscrizioni al nuovo anno
accademico. Gli studenti pertanto dovranno
confermare la preiscrizione effettuata.
I Seminari potranno attivarsi solo con un
numero minimo di 5 studenti iscritti.
Si ricorda che il numero massimo degli iscritti
per ciascun seminario è di 12 studenti.
ISTITUTO TEOLOGICO DI ASSISI
ELENCO GENERALE DEI SEMINARI PROPOSTI PER L’A.A. 2014/2015
SE01 Declino della postmodernità? Il ritorno al realismo
Prof. BIANCHI Gian Luca
Nel Manifesto del nuovo realismo (2012) Maurizio Ferraris ha dichiarato conclusa la
stagione postmoderna, caratterizzata da un indirizzo di pensiero che, quanto più si è affermato a
livello politico e sociale, tanto più ha palesato l’inconsistenza dei suoi presupposti. Il Manifesto ha
dato vita ad un acceso dibattito tra costruzionisti e realisti, tutt’ora in corso. Il seminario si propone
di chiarire le premesse del confronto sul realismo per valutare l’effettiva consistenza della “svolta”.
A tal fine si traccerà una storia del pensiero postmoderno attraverso la presentazione e l’analisi delle
opere che hanno segnato il suo sviluppo, senza trascurare i contributi di chi, come Papa Benedetto
XVI, ne ha evidenziato fin dalle origini i limiti teoretici.
Bibliografia: J. DERRIDA, Margini della filosofia, Einaudi, Torino 1977; J.F. LYOTARD, La condizione
postmoderna, Feltrinelli, Milano 1979; G. VATTIMO – P. A. ROVATTI (edd.), Il pensiero debole, Feltrinelli, Milano
1984; G. VATTIMO, La fine della modernità, Garzanti, Milano 1985; ID., Della realtà, Garzanti, Milano 2012; S.
NATOLI, I nuovi pagani, Il Saggiatore, Milano 1995; J. HABERMAS, Il discorso filosofico della modernità, Laterza, Bari
2003; Z. BAUMAN, Il disagio della postmodernità Mondadori 2007; ID., Modernità liquida, Laterza, Bari 2011; C.
TAYLOR, L’età secolare, Feltrinelli, Milano 2009; M. FERRARIS, Manifesto del nuovo realismo, Laterza, Bari 2012; F.
D’AGOSTINO, Realismo?, Bollati Boringhieri, Torino 2013.
SE02 Studio e vita spirituale
Prof. BOTTERO Carlo
Tema trasversale e ricorrente, all’interno della tradizione teologica e spirituale, è il dibattito
intorno al rapporto tra studio e vita spirituale, spesso avvertito nei termini di un vera e propria
tensione dialettica: da un lato il sospetto nei riguardi dello studio, attività radicalmente “umana”,
condannata in modo obliquo dalla Scrittura, pericolosa per l’integrità dottrinale e fonte di superbia,
dall’altro la stima per l’approfondita conoscenza delle realtà umane e divine, considerata necessaria
al ministero pastorale, via privilegiata alla contemplazione. Il seminario intende favorire il contatto
diretto con i testi più significativi di questo dibattito, dai Padri del Deserto ad Agostino, dal doctor
mellifluus Bernardo al doctor angelicus Tommaso, dal simplex et idiota Frate Francesco a
Bonaventura da Bagnoregio, dalla riscoperta dei classici nell’umanesimo all’acceso dibattito tra il
fondatore della Trappa abbé Rancé e dom Mabillon, esponente più prestigioso della tradizione
erudita del monachesimo, dal beato John Henry Newman a Simon Weil, per citarne solo alcuni. A
contatto con le fonti, si cercherà di comprendere, attraverso la comune riflessione, se sia possibile
rileggere l’annosa quaestio nei termini della sinergia e della integrazione.
Dispensa del docente. H.U. VON BALTHASAR, Teologia e santità: “Communio” 96 (1987) 7-16; Crescere in
Sapienza. Studio e formazione integrale, Rogate, Roma 1996; S. DIANICH, Il mestiere dello studente e la vocazione
cristiana, Bologna: EDB, 2010; J. LECLERCQ, Cultura umanistica e desiderio di Dio. Studio sulla letteratura monastica
del Medioevo, Milano, Sansoni, 2002; P. MARANESI, Pietro, La minorità e lo studio nelle tensioni ideali degli inizi
dell’Ordine francescano: “Laurentianum” 44, 1-2 (2003) 25-61; Il prete e la sua formazione, Bologna: EDB, 2008; T.
RADCLIFFE, La perenne sorgente della speranza. Lo studio e l’annuncio della buona novella. Roma: Ordine dei
Predicatori. Curia Generalizia, 1995; E. SALMANN, Scienza e spiritualità. Affinità elettive, Bologna: EDB, 2009; A.D.
SERTILLANGES, La vita intellettuale, Roma: Studium, 1998; M. SHERIDAN, Il mondo spirituale e intellettuale del primo
monachesimo egiziano, in L’Egitto cristiano. Aspetti e problemi in eta tardo-antica, Roma: Institutum Patristicum
Augustinianum, 1997, 167-216; C. STERCAL, Il “divorzio” tra teologia e mistica. Rilettura di una tesi storiografica:
“Annali di scienze religiose” 4 (1999) 403-16; Studio e vita interiore, Firenze, L.E.F., 1960; S. WEIL, Riflessione sul
buon uso degli studi scolastici in vista dell’amore di Dio, in Attesa di Dio, Milano: Adelphi, 2009, 191-201.
SE04 Vita Consacrata come "memoria nella Chiesa della radicalità evangelica"
Prof. CAPPELLETTO Gianni
Papa Francesco ha dichiarato il 2015 anno della Vita consacrata. In quest’ottica propongo un
corso seminariale che rifletta sui fondamenti biblici della consacrazione religiosa strettamente intesa
(= vita religiosa). Dopo aver passato in rassegna alcune proposte per spiegare il rapporto Vangelo Vita Consacrata, si svilupperà il senso della Vita Consacrata come "memoria nella Chiesa della
radicalità evangelica" prendendo in esame alcuni testi della sequela Christi nel Nuovo Testamento. Ad
una prima parte svolta dal docente, seguirà una seconda in cui ogni studente presenterà parte della
ricerca previamente concordata.
Bibliografia essenziale - Oltre ad alcune note (dispense) del docente e i documenti del Magistero (Lumen Gentium;
Perfectae Caritatis; Evangelica Testificatio; Vita Consecrata; Ripartire da Cristo; Facem tuam, Domine, requiram), si
suggerisce (in successione cronologica): B. MAGGIONI, Il fondamento evangelico della vita consacrata in AA.VV., Vita
consacrata, un dono del Signore alla sua Chiesa, Leumann (TO): Elledici, 1993, pp. 93-128. G. CAPPELLETTO, La vita
consacrata: memoria nella Chiesa della radicalità evangelica in C. SQUARISE (ed.), La vita consacrata. Un carisma da
riscoprire nella Chiesa comunione-missione, Padova: Messaggero, 1994, pp. 135-174. G. LEONARDI, I fondamenti
biblici della vita consacrata in tre studi recenti, in Studia Patavina 43 (1996) pp. 153-167. T. MATURA, E lasciato tutto
lo seguirono. Fondamenti biblici della vita religiosa, Bose: Qiqajon, 1999. E. BIANCHI, Non siamo migliori. La vita
religiosa nella chiesa, tra gli uomini, Bose: Qiqajon, 2002. U. TERRINONI, Parola di Dio e voti religiosi. Icone bibliche;
Bologna: Dehoniane, 2004. L. GUCCINI, Vita consacrata: le radici ritrovate, Bologna: Dehoniane, 2007 (IIa edizione).
B. PROIETTI B., Il fondamento evangelico della vita consacrata/1 in Vita consacrata 43 (2007) 566-575; Il fondamento
evangelico della vita consacrata/2 in Vita consacrata 44 (2008) 6-18. G. PEREGO, Nuovo Testamento e vita consacrata,
Cinisello Balsamo (MI): San Paolo, 2008. M. ALDAY JOSU (ed), I consacrati esegesi vivente della Parola, Milano:
Ancora, 2009. B. MAGGIONI, Alle radici della sequela, Milano: Ancora, 2010. J.-C. LAVIGNE, Perché abbiano la vita in
abbondanza, Bose: Qiqajon, 2011. L. MANICARDI, La vita religiosa: radici e futuro, Bologna: Dehoniane, 2012.
SE03 La presidenza nella celebrazione eucaristica. Lettura teologica dei gesti del presiedere
liturgico, per una spiritualità presbiterale.
Prof. DALL’AMICO Andrea
La riforma liturgica ci offre diversi temi di approfondimento del celebrare cristiano, tra
questi spicca il presiedere liturgico, anzitutto nella sua dimensione teologica, che si esprime nelle
parole e nei gesti del presbitero. La riscoperta del valore della presidenza rischia a volte due derive:
da una parte un selvaggio creativismo e dall’altra parte un formale e freddo rubricismo. È dunque
opportuno il recupero della dimensione dossologica della gestualità del presidente dell’Eucarestia
alla luce dell’intera vita di Cristo, coniugando così l’ortodossia della celebrazione con l’ortoprassi
eucaristica, cogliendo la dimensione sacramentale dell’agire liturgico. Le premesse generali del
Messale Romano (n° 60) affermano: “Il sacerdote che presiede l’assemblea riunita deve servire Dio
e il popolo con dignità e umiltà, e nel modo di comportarsi e di pronunciare le parole divine deve
far sentire ai fedeli la presenza viva del Cristo”. L’azione della presidenza liturgica vuole quindi
rendere visibile l'Invisibile. Rendendo possibile l’incontro con la presenza di Cristo. La sua regola
non sarà solo nella dimensione estetica, bensì estatica, che genera il gusto e la gioia del celebrare.
Traendo spunto da queste idee di fondo, il seminario propone una lettura dei gesti del presidente per
una spiritualità dell’agire presidenziale, delimitando il campo alla presidenza dell’assemblea
eucaristica da parte del presbitero.
Le tematiche affrontate sono: panoramica degli studi attuali; la presidenza nella Sacrosanctum
Concilium; la presidenza nell’Ordinamento Generale del Messale Romano; analisi dei gesti della
presidenza (aspetto antropologico, biblico, patristico, contributo di alcuni recenti autori); linee di
spiritualità dell’agire presidenziale.
Bibliografia
SE05 Il metodo in Teologia morale
Prof. MACCARI Carlo
L'esigenza di una rinnovata metodologia nello studio e nell'applicazione esperienziale della
Teologia morale nasce nel Concilio Vaticano II. Nel decreto Optatam totius si chiedeva un serio
metodo di indagine e di esposizione della Teologia morale fondato su di una "rigorosa esegesi
biblica", capace di "dialogare con il Magistero" e con le "scienze umanistiche". In tal senso i
risultati dell'indagine teologica-morale devono essere fondati su di una impostazione scientifica
capace di trovare nell'esperienza umana la fonte, ma anche il banco di prova delle sue speculazioni
teoriche. Dopo il Concilio Vaticano II il problema del metodo in Teologia morale non è stato
affrontato sistematicamente, ma numerosi sono i documenti del Magistero che hanno insistito sulla
rigorosità scientifica della disciplina morale. Siamo convinti che la differenza tra "moralismo" e
Teologia morale sia proprio nel suo statuto metodologico e scientifico delle sue asserzioni teoriche.
Il seminario intende proporre il metodo di studio e di esposizione della Teologia Morale fondato sui
pilastri indicati dal Concilio: Uso della Sacra Scrittura in Teologia morale; il dialogo con il
Magistero e le scienze umanistiche ed empiristiche; l'attenzione rigorosa all'esperienza umana, (il
caso morale e la sua influenza Teologico morale). Il seminario è particolarmente indicato per tutti
gli studenti che intendono svolgere tesi o ricerche di Teologia morale, a tale scopo verrano fornite
indicazioni pratiche sul metodo da utilizzare.
Bibliografia consigliata: Pontificia Commissione Biblica, Bibbia e Morale. Le radici bibliche dell'agire morale,
Libreria Editrice Vaticana, 2008. M. Vidal, Nuova morale fondamentale. La dimora teologica dell'uomo, Edizioni
Dehoniane Bologna 2004; Gòmez Mier V., La rifondazione della morale cattolica, Edizioni Dehoniane, Bologna 2002;
S. Pinckaers, Le fonti della morale cristiana. Metodo, contenuto, storia, Edizioni Ares, Milano 1992; S. Privitera, Il
volto morale dell'uomo. Avvio allo studio dell'etica filosofica e teologica, Edzioni OFTES, Palermo 1991; Atti del
Simposio internazionale, Il Metodo teologico oggi. Fra tradizione e innovazione in "Pontificia Accademia Theologica"
Vol. 3 2004/1; G. Trentin, La riabilitazione della casuistica in Teologia morale? il Metodo del caso, in "Cedere Oggi"
XXXIII 2013 3 fasc.195, 84-114; A. Fumagalli, La logica morale e il sapere scientifico, in "Rivista di Teologia Morale"
XXXII 2000, 2, 189-207; G. Rossi, La Teologia morale in un mondo che cambia. III Il problema del conflitto dei valori
nei documenti del Magistero, in "La Civiltà Cattolica" CLIII 2002, 3644, 111-123; F. Parisi, Coscienza ed esperienza
morale. La riflessione teologico-morale in Italia (1965-1995), in "Rivista di Teologia Morale" 2004 XXXIV, 2002, 4,
563-571; C. Colombo, Riflessioni sul metodo della Teologia Morale, in "Rivista del clero italiano" 1973, 404-414.
SE06 L’altro Isaia protagonista e testimone della nascita della Bibbia
prof. MARCONI Nazzareno
Il deuteroIsaia è un autore chiave del pensiero esilico-postesilico in cui di fatto nasce la
Bibbia. La sua teologia e conseguente antropologia si pongono in significativo dialogo con le
tradizioni sacerdotale e deuteronomista. Una sua migliore conoscenza, collocandolo nel suo
contesto storico-sociale-culturale è fondamentale per comprendere meglio a partire da quali idee di
fondo si sia formato il complesso pensiero teologico dell’AT.
Bibliografia di riferimento:
Mello, Alberto, Isaia: introduzione, traduzione e commento, Nuova versione della Bibbia dai testi antichi, Milano, San
Paolo, 2012. R.N. Whybray, The Second Isaiah, OTG, Sheffield, Academic Press, 1983; Rainer Albertz, Israel in Exile:
The History and Literature of the Sixth Century B.C.E., Society of Biblical Lit, 2003
SE07 Il libro di Giona: testo, esegesi e teologia
prof. PETTIGIANI Ombretta
È possibile che Ninive, simbolo del nemico e del malvagio, si converta? Come si manifesta
la misericordia divina e a chi è riservata? Chi è il profeta? Queste ed altre domande esegeticoteologiche saranno affrontate nel lavoro di seminario. Leggeremo in lingua originale il piccolo libro
profetico, gustandone la bellezza letteraria e le strategia narrative adottate. Ciò permetterà allo
studente sia di recuperare alcune conoscenze relative all’ebraico biblico sia, seppur limitatamente,
di aprire una finestra sull’interessante metodo dell’analisi narrativa. Ci dedicheremo quindi
all’esegesi del testo, riflettendo sulla particolare teologia che esso propone all’interno del corpus
profetico e, in generale, nella Bibbia Ebraica, fino a considerare l’utilizzo che Gesù stesso farà della
figura di Giona. Ad ogni studente sarà affidato un tema biblico-teologico da esporre in classe e su
cui sviluppare un elaborato scritto.
Per gli aspetti grammaticali, cf. DEIANA G. – SPREAFICO A., Guida allo studio dell’ebraico biblico (Roma 31992). Per
una lettura introduttiva al libro di Giona, cf. SCAIOLA, D., «Giona, il risentimento dell’eletto», in I Dodici Profeti:
perché «Minori?» (Bologna 2011), 89-110. Per lo studio del testo, cf. SCAIOLA, D. (a cura di.), Abdia, Giona, Michea.
Introduzione, traduzione e commento (NVBTA 15; Cinisello Balsamo 2012). Per una breve introduzione al metodo
dell’analisi narrativa, ci riferiremo al contributo di SONNET J.-P., «Analisi narrativa dei racconti biblici», in BAUKS, M. NIHAN, C. (ed.), Manuale di esegesi dell'Antico Testamento (Testi e commenti; Bologna 2010). Ulteriore bibliografia
sarà indicata durante il seminario.
SE08 Tollite et Lege…L’esperienza teologica della letteratura
Prof. RIALTI Edoardo
“Se un uomo che conoscesse solo l'Inghilterra e avesse osservato come, più alta la
montagna-più a lungo questa trattenesse la neve a inizio primavera, fosse condotto a supporre una
montagna tanta alta da mantenere la neve tutto l'anno, la somiglianza tra la sua montagna
immaginaria e le Alpi non sarebbe un mero colpo di fortuna. Egli potrebbe non sapere che tali
montagne esistano nella realtà, proprio come Platone probabilmente non seppe che l' esempio
idealmente perfetto di una Bontà crocifissa da lui tratteggiato sarebbe mai divenuto effettivo e
storico. Ma se quell' uomo vedesse le Alpi non direbbe “Che curiosa coincidenza!” Più probabile
che esclami “Ecco! Che cosa vi avevo detto?” È con questa metafora che uno dei più celebri
apologeti cristiani e romanzieri del ‘900, il C. S. Lewis de “Le Lettere di Berlicche”, descrive
l’esperienza di leggere in un documento umano, specialmente se dotato della potenza della grande
arte, una profondità perfino maggiore delle sue intenzioni e conoscenze esplicite, la capacità
profetica di attingere al Vero e al Bello, e quindi, di rendere testimonianza della Divinità: Il presente
seminario intende offrire un’officina di lavoro in tale prospettiva. Finalità del lavoro, che
comprenderà alcune lezioni frontali e la discussione delle ricerche dei singoli studenti, l’analisi
dettagliata di alcuni capolavori dell’arte occidentale e alcuni contributi critici di personalità quali K.
Rahner, V. Balthasar, A. Spadaro, sarà quello di sorprendere con maggiore chiarezza l’infinita
ricchezza di quella esperienza concretissima, misteriosa, secolare eppure sempre fresca, che è la
dimensione narrativa dell’animo umano, e come in essa sia possibile incontrare, e magari additare anche in diverse dimensioni pastorali - il mistero dell’uomo in perpetuo dialogo col mistero di Dio.
L’arte infatti non dimostra, ma mostra, espone ad una dinamica che coinvolge il narratore quanto il
lettore, portandolo, nel paragone con una vicenda particolare ma niente affatto parziale, laddove
forse non sarebbe mai arrivato altrimenti, in cui più chiaramente si staglia la vocazione dell’uomo
nel cosmo, le sue ferite, domande, aspirazioni. Argomenti introduttivi: Cos’è un testo narrativo?
Cosa vuol dire “leggere”?; La “profezia” inerente all’esperienza artistico-letteraria. Le prospettive
di Paolo, Agostino, C. S. Lewis.
Testi e tematiche affrontate in classe o affidate agli approfondimenti:
Metafisica della colpa, del dolore, della grazia nella tragedia greca: “Orestea” e “Antigone”; La
compagnia del Divino: l’ Odissea; Esci dalla tua terra: La vocazione spirituale nell’ Eneide;
L’esperienza del limite, la tragedia della mortalità: Beowulf; Finire all’ inferno, passo passo:
Macbeth di Shakespeare; Tornare a perdonare: La Tempesta di Shakespeare; Mettere a fuoco l’altro:
amore e conoscenza in J. Austen e C. Bronte; Esperienza della giustizia e del perdono: I promessi
sposi di Manzoni; Crescere restando bambini: C. Dickens; Natura e conoscenza di sé: la poesia
sacramentale di G. M. Hopkins; Cana di Galilea: cielo e terra in Dostoevkij; Nostalgia atea:
Leopardi, Rimbaud, Beckett; Tempo e significato nella prosa di Proust e nella poesia di T. S. Eliot;
Luce onnipresente, da una lampada invisibile: la grazia nell’ opera di Tolkien;
Bibliografia essenziale:
H. U. VON BALTHASAR : brani scelti da “Stili Laicali” e “La metafisica degli Antichi” in “Gloria”, Jaca Book; F. O’
CONNOR, “Nel Territorio del Diavolo”, Minimum Fax; C. S. LEWIS, “Lettori e Letture”, Vita Nuova; C. S. LEWIS,
“Salmi”, Lindau; A. MONDA, L’ Anello e la Croce, Rubettino; A. Spadaro, Introduzione a “Lontano, dentro sé stessi”,
Jaca Book
SE009 Seminario di sintesi per il quinto anno
Proff. MICHELINI Giulio - SEGOLONI Simona
Temario per il grado di baccalaureato anno 2015
(approvato dalla Facoltà di Sacra Teologia della PUL prot. 1932/14 del 19/02/2014):
1.
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3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
Comunione
Incarnazione
Magistero
Nozze
Parola
Pasqua
Persona
Salvezza
Santità
10
Tempo
ISTITUTO TEOLOGICO DI ASSISI
ELENCO CORSI OPZIONALI PROPOSTI PER L’A. A. 2014/2015
OP01 Corso estivo di francescanesimo. L’annuncio evangelico nella predicazione francescana
“De laude eius ita omnibus gentibus annuntietis et praedicetis”. 22-26 settembre 2014
Prof. MARANESI Pietro (coordinatore)
OP02 “La Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione: analisi antropologica
del documento”.
Prof. ANGELINI Mauro
Punto 0.0. Momento introduttivo: per una lettura di insieme del documento.
Punto 1.0. Incapacità e peccato dell’uomo di fronte alla giustificazione.
Punto 2.0. Giustificazione come perdono dei peccati e azione che rende giusti.
Punto 3.0. Giustificazione mediante la fede e per grazia.
Punto 4.0. L’essere peccatore del giustificato.
Punto 5.0. La Legge e il Vangelo.
Punto 6.0. La certezza della salvezza.
Punto 7.0. Le buone opere del giustificato.
Punto 8.0. Giustificazione e divinizzazione dell’uomo.
Punto 9.0. Momento conclusivo.
Bibliografia: G. CERETI: Le confessioni cristiane evangeliche in Italia, in JOHANN-ADAM-MÖHLER-INSTITUT,
Le Chiese cristiane nel Duemila, Queriniana, Brescia 1998, 352-380. P. CIAVARELLA, Come avere pace con Dio:
Martin Lutero sulla giustificazione per fede, BE Edizioni, Firenze 2011, O. CLEMENT, La Chiesa ortodossa,
Queriniana, Brescia 2005, G. COLZANI, Antropologia teologica. L’uomo: paradosso e mistero, ED, Bologna 2000. N.
DENECKE, Le comunità luterane in Italia, Claudiana, Torino 2002, M. GALZIGNATO, L’evangelo negli scritti
giovanili di M. Lutero (1505-1516), Dragonetti Montella, Avellino 1998, G. GASSMANN, L’identità luterana. Elementi
fondamentali dell’identità luterana come valore vincolante a livello mondiale, pubblicato in proprio dalla Chiesa
Evangelica Luterana in Italia, Roma 2006, E. GENRE, S. ROSTAGNO, G. TOURN, Le chiese della riforma, San
Paolo, Cinisello Balsamo 2001, 77-98 G. IAMMARONE, Il dialogo sulla giustificazione. La formula simul iustus et
peccator in Lutero nel Concilio di Trento e nel confronto ecumenico attuale, Messaggero, Padova 2002 L. LADARIA,
Introduzione alla antropologia teologica, Pontificia Università Gregoriana, Roma 2011 A. MAFFEIS (ed.), Dossier sulla
giustificazione. La dichiarazione congiunta cattolico-luterana, commento e dibattito teologico, Queriniana, Brescia
2000, B. MONDIN, L’uomo secondo il disegno di Dio. Trattato di antropologia teologica, Edizioni Studio Domenicano,
Milano 2011; P. NEUNER, Teologia ecumenica. La ricerca dell’unità tra le chiese cristiane, Queriniana, Brescia 2000;
R. NIEBUHR, Una teologia per la prassi, Queriniana, Brescia 1977; P. O’ CALLAGHAN, Dio che anticipa. Una breve
narrativa della vita della grazia divina. Ed. Cantagalli, Siena 2013; M. ORSETTI, Il capolavoro di Paolo, EDB, Bologna
2002; G. PATTARO, Corso di teologia dell’ecumenismo, Queriniana, Brescia 1985; W. KASPER, Raccogliere i frutti.
Aspetti fondamentali della fede cristiana nel dialogo ecumenico in Il Regno, documenti n° 19 novembre 2009, pp. 585664; IDEM, Vie dell’unità. Prospettive per l’ecumenismo, Queriniana, Brescia 2006; I. SANNA, L’identità aperta, il
cristiano e la questione antropologica, Queriniana, Brescia 2006; I. SIVIGLIA, Antropologia teologica in dialogo, EDB,
Bologna 2007.Oltre all’analisi dettagliata della Dichiarazione Congiunta tra Chiesa Cattolica e Chiesa Luterana..
OP03 “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”
Prof. LEPRI Luca
Questo è il titolo del quinto Convegno Ecclesiale Nazionale che vedrà impegnata la chiesa
italiana a Firenze nel settembre 2015. Mons. Cesare Nosiglia, presidente del comitato preparatorio,
nel documento d’invito al Convegno incoraggia le varie facoltà teologiche a riflettere su “quel di
più, che rende l’uomo unico tra i viventi”. Proprio su questo “di più” - che caratterizza l’umano agli
occhi della fede - desideriamo soffermare la nostra attenzione. Lo faremo rileggendo il cammino
che dal De Homine prima del Concilio ha portato all’antropologia teologica, passando attraverso il
Concilio Vaticano II. La peculiarità del corso (percorso) sarà quella di metterci in ascolto delle più
autorevoli voci del panorama teologico italiano nel contesto dell’antropologia.
-
Bibliografia:
F. G. BRAMBILLA, Antropologia Teologica, Brescia 2005
L.F. LADARIA, Antropologia Teologica, Roma 2002
I. SANNA, Chiamati per nome, Antropologia teologica, Milano 1998.
G. COLZANI, Antropologia Teologica, Casale Monferrato 1992
G. GOZZELINO, Vocazione e destino dell’uomo in Cristo, Torino 1986.
M. FLICK – Z. ALSZEGHY, Fondamenti di un’antropologia teologica, Firenze 1970.