Istituto Teologico Assisi Seminari 2014-2015 Periodo Preiscrizioni: 28-30 Aprile2014 Si comunica che le preiscrizioni per Seminari ed Opzionali avranno luogo dal 28 al 30 Aprile. Le preiscrizioni hanno valore vincolante in relazione alle iscrizioni al nuovo anno accademico. Gli studenti pertanto dovranno confermare la preiscrizione effettuata. I Seminari potranno attivarsi solo con un numero minimo di 5 studenti iscritti. Si ricorda che il numero massimo degli iscritti per ciascun seminario è di 12 studenti. ISTITUTO TEOLOGICO DI ASSISI ELENCO GENERALE DEI SEMINARI PROPOSTI PER L’A.A. 2014/2015 SE01 Declino della postmodernità? Il ritorno al realismo Prof. BIANCHI Gian Luca Nel Manifesto del nuovo realismo (2012) Maurizio Ferraris ha dichiarato conclusa la stagione postmoderna, caratterizzata da un indirizzo di pensiero che, quanto più si è affermato a livello politico e sociale, tanto più ha palesato l’inconsistenza dei suoi presupposti. Il Manifesto ha dato vita ad un acceso dibattito tra costruzionisti e realisti, tutt’ora in corso. Il seminario si propone di chiarire le premesse del confronto sul realismo per valutare l’effettiva consistenza della “svolta”. A tal fine si traccerà una storia del pensiero postmoderno attraverso la presentazione e l’analisi delle opere che hanno segnato il suo sviluppo, senza trascurare i contributi di chi, come Papa Benedetto XVI, ne ha evidenziato fin dalle origini i limiti teoretici. Bibliografia: J. DERRIDA, Margini della filosofia, Einaudi, Torino 1977; J.F. LYOTARD, La condizione postmoderna, Feltrinelli, Milano 1979; G. VATTIMO – P. A. ROVATTI (edd.), Il pensiero debole, Feltrinelli, Milano 1984; G. VATTIMO, La fine della modernità, Garzanti, Milano 1985; ID., Della realtà, Garzanti, Milano 2012; S. NATOLI, I nuovi pagani, Il Saggiatore, Milano 1995; J. HABERMAS, Il discorso filosofico della modernità, Laterza, Bari 2003; Z. BAUMAN, Il disagio della postmodernità Mondadori 2007; ID., Modernità liquida, Laterza, Bari 2011; C. TAYLOR, L’età secolare, Feltrinelli, Milano 2009; M. FERRARIS, Manifesto del nuovo realismo, Laterza, Bari 2012; F. D’AGOSTINO, Realismo?, Bollati Boringhieri, Torino 2013. SE02 Studio e vita spirituale Prof. BOTTERO Carlo Tema trasversale e ricorrente, all’interno della tradizione teologica e spirituale, è il dibattito intorno al rapporto tra studio e vita spirituale, spesso avvertito nei termini di un vera e propria tensione dialettica: da un lato il sospetto nei riguardi dello studio, attività radicalmente “umana”, condannata in modo obliquo dalla Scrittura, pericolosa per l’integrità dottrinale e fonte di superbia, dall’altro la stima per l’approfondita conoscenza delle realtà umane e divine, considerata necessaria al ministero pastorale, via privilegiata alla contemplazione. Il seminario intende favorire il contatto diretto con i testi più significativi di questo dibattito, dai Padri del Deserto ad Agostino, dal doctor mellifluus Bernardo al doctor angelicus Tommaso, dal simplex et idiota Frate Francesco a Bonaventura da Bagnoregio, dalla riscoperta dei classici nell’umanesimo all’acceso dibattito tra il fondatore della Trappa abbé Rancé e dom Mabillon, esponente più prestigioso della tradizione erudita del monachesimo, dal beato John Henry Newman a Simon Weil, per citarne solo alcuni. A contatto con le fonti, si cercherà di comprendere, attraverso la comune riflessione, se sia possibile rileggere l’annosa quaestio nei termini della sinergia e della integrazione. Dispensa del docente. H.U. VON BALTHASAR, Teologia e santità: “Communio” 96 (1987) 7-16; Crescere in Sapienza. Studio e formazione integrale, Rogate, Roma 1996; S. DIANICH, Il mestiere dello studente e la vocazione cristiana, Bologna: EDB, 2010; J. LECLERCQ, Cultura umanistica e desiderio di Dio. Studio sulla letteratura monastica del Medioevo, Milano, Sansoni, 2002; P. MARANESI, Pietro, La minorità e lo studio nelle tensioni ideali degli inizi dell’Ordine francescano: “Laurentianum” 44, 1-2 (2003) 25-61; Il prete e la sua formazione, Bologna: EDB, 2008; T. RADCLIFFE, La perenne sorgente della speranza. Lo studio e l’annuncio della buona novella. Roma: Ordine dei Predicatori. Curia Generalizia, 1995; E. SALMANN, Scienza e spiritualità. Affinità elettive, Bologna: EDB, 2009; A.D. SERTILLANGES, La vita intellettuale, Roma: Studium, 1998; M. SHERIDAN, Il mondo spirituale e intellettuale del primo monachesimo egiziano, in L’Egitto cristiano. Aspetti e problemi in eta tardo-antica, Roma: Institutum Patristicum Augustinianum, 1997, 167-216; C. STERCAL, Il “divorzio” tra teologia e mistica. Rilettura di una tesi storiografica: “Annali di scienze religiose” 4 (1999) 403-16; Studio e vita interiore, Firenze, L.E.F., 1960; S. WEIL, Riflessione sul buon uso degli studi scolastici in vista dell’amore di Dio, in Attesa di Dio, Milano: Adelphi, 2009, 191-201. SE04 Vita Consacrata come "memoria nella Chiesa della radicalità evangelica" Prof. CAPPELLETTO Gianni Papa Francesco ha dichiarato il 2015 anno della Vita consacrata. In quest’ottica propongo un corso seminariale che rifletta sui fondamenti biblici della consacrazione religiosa strettamente intesa (= vita religiosa). Dopo aver passato in rassegna alcune proposte per spiegare il rapporto Vangelo Vita Consacrata, si svilupperà il senso della Vita Consacrata come "memoria nella Chiesa della radicalità evangelica" prendendo in esame alcuni testi della sequela Christi nel Nuovo Testamento. Ad una prima parte svolta dal docente, seguirà una seconda in cui ogni studente presenterà parte della ricerca previamente concordata. Bibliografia essenziale - Oltre ad alcune note (dispense) del docente e i documenti del Magistero (Lumen Gentium; Perfectae Caritatis; Evangelica Testificatio; Vita Consecrata; Ripartire da Cristo; Facem tuam, Domine, requiram), si suggerisce (in successione cronologica): B. MAGGIONI, Il fondamento evangelico della vita consacrata in AA.VV., Vita consacrata, un dono del Signore alla sua Chiesa, Leumann (TO): Elledici, 1993, pp. 93-128. G. CAPPELLETTO, La vita consacrata: memoria nella Chiesa della radicalità evangelica in C. SQUARISE (ed.), La vita consacrata. Un carisma da riscoprire nella Chiesa comunione-missione, Padova: Messaggero, 1994, pp. 135-174. G. LEONARDI, I fondamenti biblici della vita consacrata in tre studi recenti, in Studia Patavina 43 (1996) pp. 153-167. T. MATURA, E lasciato tutto lo seguirono. Fondamenti biblici della vita religiosa, Bose: Qiqajon, 1999. E. BIANCHI, Non siamo migliori. La vita religiosa nella chiesa, tra gli uomini, Bose: Qiqajon, 2002. U. TERRINONI, Parola di Dio e voti religiosi. Icone bibliche; Bologna: Dehoniane, 2004. L. GUCCINI, Vita consacrata: le radici ritrovate, Bologna: Dehoniane, 2007 (IIa edizione). B. PROIETTI B., Il fondamento evangelico della vita consacrata/1 in Vita consacrata 43 (2007) 566-575; Il fondamento evangelico della vita consacrata/2 in Vita consacrata 44 (2008) 6-18. G. PEREGO, Nuovo Testamento e vita consacrata, Cinisello Balsamo (MI): San Paolo, 2008. M. ALDAY JOSU (ed), I consacrati esegesi vivente della Parola, Milano: Ancora, 2009. B. MAGGIONI, Alle radici della sequela, Milano: Ancora, 2010. J.-C. LAVIGNE, Perché abbiano la vita in abbondanza, Bose: Qiqajon, 2011. L. MANICARDI, La vita religiosa: radici e futuro, Bologna: Dehoniane, 2012. SE03 La presidenza nella celebrazione eucaristica. Lettura teologica dei gesti del presiedere liturgico, per una spiritualità presbiterale. Prof. DALL’AMICO Andrea La riforma liturgica ci offre diversi temi di approfondimento del celebrare cristiano, tra questi spicca il presiedere liturgico, anzitutto nella sua dimensione teologica, che si esprime nelle parole e nei gesti del presbitero. La riscoperta del valore della presidenza rischia a volte due derive: da una parte un selvaggio creativismo e dall’altra parte un formale e freddo rubricismo. È dunque opportuno il recupero della dimensione dossologica della gestualità del presidente dell’Eucarestia alla luce dell’intera vita di Cristo, coniugando così l’ortodossia della celebrazione con l’ortoprassi eucaristica, cogliendo la dimensione sacramentale dell’agire liturgico. Le premesse generali del Messale Romano (n° 60) affermano: “Il sacerdote che presiede l’assemblea riunita deve servire Dio e il popolo con dignità e umiltà, e nel modo di comportarsi e di pronunciare le parole divine deve far sentire ai fedeli la presenza viva del Cristo”. L’azione della presidenza liturgica vuole quindi rendere visibile l'Invisibile. Rendendo possibile l’incontro con la presenza di Cristo. La sua regola non sarà solo nella dimensione estetica, bensì estatica, che genera il gusto e la gioia del celebrare. Traendo spunto da queste idee di fondo, il seminario propone una lettura dei gesti del presidente per una spiritualità dell’agire presidenziale, delimitando il campo alla presidenza dell’assemblea eucaristica da parte del presbitero. Le tematiche affrontate sono: panoramica degli studi attuali; la presidenza nella Sacrosanctum Concilium; la presidenza nell’Ordinamento Generale del Messale Romano; analisi dei gesti della presidenza (aspetto antropologico, biblico, patristico, contributo di alcuni recenti autori); linee di spiritualità dell’agire presidenziale. Bibliografia SE05 Il metodo in Teologia morale Prof. MACCARI Carlo L'esigenza di una rinnovata metodologia nello studio e nell'applicazione esperienziale della Teologia morale nasce nel Concilio Vaticano II. Nel decreto Optatam totius si chiedeva un serio metodo di indagine e di esposizione della Teologia morale fondato su di una "rigorosa esegesi biblica", capace di "dialogare con il Magistero" e con le "scienze umanistiche". In tal senso i risultati dell'indagine teologica-morale devono essere fondati su di una impostazione scientifica capace di trovare nell'esperienza umana la fonte, ma anche il banco di prova delle sue speculazioni teoriche. Dopo il Concilio Vaticano II il problema del metodo in Teologia morale non è stato affrontato sistematicamente, ma numerosi sono i documenti del Magistero che hanno insistito sulla rigorosità scientifica della disciplina morale. Siamo convinti che la differenza tra "moralismo" e Teologia morale sia proprio nel suo statuto metodologico e scientifico delle sue asserzioni teoriche. Il seminario intende proporre il metodo di studio e di esposizione della Teologia Morale fondato sui pilastri indicati dal Concilio: Uso della Sacra Scrittura in Teologia morale; il dialogo con il Magistero e le scienze umanistiche ed empiristiche; l'attenzione rigorosa all'esperienza umana, (il caso morale e la sua influenza Teologico morale). Il seminario è particolarmente indicato per tutti gli studenti che intendono svolgere tesi o ricerche di Teologia morale, a tale scopo verrano fornite indicazioni pratiche sul metodo da utilizzare. Bibliografia consigliata: Pontificia Commissione Biblica, Bibbia e Morale. Le radici bibliche dell'agire morale, Libreria Editrice Vaticana, 2008. M. Vidal, Nuova morale fondamentale. La dimora teologica dell'uomo, Edizioni Dehoniane Bologna 2004; Gòmez Mier V., La rifondazione della morale cattolica, Edizioni Dehoniane, Bologna 2002; S. Pinckaers, Le fonti della morale cristiana. Metodo, contenuto, storia, Edizioni Ares, Milano 1992; S. Privitera, Il volto morale dell'uomo. Avvio allo studio dell'etica filosofica e teologica, Edzioni OFTES, Palermo 1991; Atti del Simposio internazionale, Il Metodo teologico oggi. Fra tradizione e innovazione in "Pontificia Accademia Theologica" Vol. 3 2004/1; G. Trentin, La riabilitazione della casuistica in Teologia morale? il Metodo del caso, in "Cedere Oggi" XXXIII 2013 3 fasc.195, 84-114; A. Fumagalli, La logica morale e il sapere scientifico, in "Rivista di Teologia Morale" XXXII 2000, 2, 189-207; G. Rossi, La Teologia morale in un mondo che cambia. III Il problema del conflitto dei valori nei documenti del Magistero, in "La Civiltà Cattolica" CLIII 2002, 3644, 111-123; F. Parisi, Coscienza ed esperienza morale. La riflessione teologico-morale in Italia (1965-1995), in "Rivista di Teologia Morale" 2004 XXXIV, 2002, 4, 563-571; C. Colombo, Riflessioni sul metodo della Teologia Morale, in "Rivista del clero italiano" 1973, 404-414. SE06 L’altro Isaia protagonista e testimone della nascita della Bibbia prof. MARCONI Nazzareno Il deuteroIsaia è un autore chiave del pensiero esilico-postesilico in cui di fatto nasce la Bibbia. La sua teologia e conseguente antropologia si pongono in significativo dialogo con le tradizioni sacerdotale e deuteronomista. Una sua migliore conoscenza, collocandolo nel suo contesto storico-sociale-culturale è fondamentale per comprendere meglio a partire da quali idee di fondo si sia formato il complesso pensiero teologico dell’AT. Bibliografia di riferimento: Mello, Alberto, Isaia: introduzione, traduzione e commento, Nuova versione della Bibbia dai testi antichi, Milano, San Paolo, 2012. R.N. Whybray, The Second Isaiah, OTG, Sheffield, Academic Press, 1983; Rainer Albertz, Israel in Exile: The History and Literature of the Sixth Century B.C.E., Society of Biblical Lit, 2003 SE07 Il libro di Giona: testo, esegesi e teologia prof. PETTIGIANI Ombretta È possibile che Ninive, simbolo del nemico e del malvagio, si converta? Come si manifesta la misericordia divina e a chi è riservata? Chi è il profeta? Queste ed altre domande esegeticoteologiche saranno affrontate nel lavoro di seminario. Leggeremo in lingua originale il piccolo libro profetico, gustandone la bellezza letteraria e le strategia narrative adottate. Ciò permetterà allo studente sia di recuperare alcune conoscenze relative all’ebraico biblico sia, seppur limitatamente, di aprire una finestra sull’interessante metodo dell’analisi narrativa. Ci dedicheremo quindi all’esegesi del testo, riflettendo sulla particolare teologia che esso propone all’interno del corpus profetico e, in generale, nella Bibbia Ebraica, fino a considerare l’utilizzo che Gesù stesso farà della figura di Giona. Ad ogni studente sarà affidato un tema biblico-teologico da esporre in classe e su cui sviluppare un elaborato scritto. Per gli aspetti grammaticali, cf. DEIANA G. – SPREAFICO A., Guida allo studio dell’ebraico biblico (Roma 31992). Per una lettura introduttiva al libro di Giona, cf. SCAIOLA, D., «Giona, il risentimento dell’eletto», in I Dodici Profeti: perché «Minori?» (Bologna 2011), 89-110. Per lo studio del testo, cf. SCAIOLA, D. (a cura di.), Abdia, Giona, Michea. Introduzione, traduzione e commento (NVBTA 15; Cinisello Balsamo 2012). Per una breve introduzione al metodo dell’analisi narrativa, ci riferiremo al contributo di SONNET J.-P., «Analisi narrativa dei racconti biblici», in BAUKS, M. NIHAN, C. (ed.), Manuale di esegesi dell'Antico Testamento (Testi e commenti; Bologna 2010). Ulteriore bibliografia sarà indicata durante il seminario. SE08 Tollite et Lege…L’esperienza teologica della letteratura Prof. RIALTI Edoardo “Se un uomo che conoscesse solo l'Inghilterra e avesse osservato come, più alta la montagna-più a lungo questa trattenesse la neve a inizio primavera, fosse condotto a supporre una montagna tanta alta da mantenere la neve tutto l'anno, la somiglianza tra la sua montagna immaginaria e le Alpi non sarebbe un mero colpo di fortuna. Egli potrebbe non sapere che tali montagne esistano nella realtà, proprio come Platone probabilmente non seppe che l' esempio idealmente perfetto di una Bontà crocifissa da lui tratteggiato sarebbe mai divenuto effettivo e storico. Ma se quell' uomo vedesse le Alpi non direbbe “Che curiosa coincidenza!” Più probabile che esclami “Ecco! Che cosa vi avevo detto?” È con questa metafora che uno dei più celebri apologeti cristiani e romanzieri del ‘900, il C. S. Lewis de “Le Lettere di Berlicche”, descrive l’esperienza di leggere in un documento umano, specialmente se dotato della potenza della grande arte, una profondità perfino maggiore delle sue intenzioni e conoscenze esplicite, la capacità profetica di attingere al Vero e al Bello, e quindi, di rendere testimonianza della Divinità: Il presente seminario intende offrire un’officina di lavoro in tale prospettiva. Finalità del lavoro, che comprenderà alcune lezioni frontali e la discussione delle ricerche dei singoli studenti, l’analisi dettagliata di alcuni capolavori dell’arte occidentale e alcuni contributi critici di personalità quali K. Rahner, V. Balthasar, A. Spadaro, sarà quello di sorprendere con maggiore chiarezza l’infinita ricchezza di quella esperienza concretissima, misteriosa, secolare eppure sempre fresca, che è la dimensione narrativa dell’animo umano, e come in essa sia possibile incontrare, e magari additare anche in diverse dimensioni pastorali - il mistero dell’uomo in perpetuo dialogo col mistero di Dio. L’arte infatti non dimostra, ma mostra, espone ad una dinamica che coinvolge il narratore quanto il lettore, portandolo, nel paragone con una vicenda particolare ma niente affatto parziale, laddove forse non sarebbe mai arrivato altrimenti, in cui più chiaramente si staglia la vocazione dell’uomo nel cosmo, le sue ferite, domande, aspirazioni. Argomenti introduttivi: Cos’è un testo narrativo? Cosa vuol dire “leggere”?; La “profezia” inerente all’esperienza artistico-letteraria. Le prospettive di Paolo, Agostino, C. S. Lewis. Testi e tematiche affrontate in classe o affidate agli approfondimenti: Metafisica della colpa, del dolore, della grazia nella tragedia greca: “Orestea” e “Antigone”; La compagnia del Divino: l’ Odissea; Esci dalla tua terra: La vocazione spirituale nell’ Eneide; L’esperienza del limite, la tragedia della mortalità: Beowulf; Finire all’ inferno, passo passo: Macbeth di Shakespeare; Tornare a perdonare: La Tempesta di Shakespeare; Mettere a fuoco l’altro: amore e conoscenza in J. Austen e C. Bronte; Esperienza della giustizia e del perdono: I promessi sposi di Manzoni; Crescere restando bambini: C. Dickens; Natura e conoscenza di sé: la poesia sacramentale di G. M. Hopkins; Cana di Galilea: cielo e terra in Dostoevkij; Nostalgia atea: Leopardi, Rimbaud, Beckett; Tempo e significato nella prosa di Proust e nella poesia di T. S. Eliot; Luce onnipresente, da una lampada invisibile: la grazia nell’ opera di Tolkien; Bibliografia essenziale: H. U. VON BALTHASAR : brani scelti da “Stili Laicali” e “La metafisica degli Antichi” in “Gloria”, Jaca Book; F. O’ CONNOR, “Nel Territorio del Diavolo”, Minimum Fax; C. S. LEWIS, “Lettori e Letture”, Vita Nuova; C. S. LEWIS, “Salmi”, Lindau; A. MONDA, L’ Anello e la Croce, Rubettino; A. Spadaro, Introduzione a “Lontano, dentro sé stessi”, Jaca Book SE009 Seminario di sintesi per il quinto anno Proff. MICHELINI Giulio - SEGOLONI Simona Temario per il grado di baccalaureato anno 2015 (approvato dalla Facoltà di Sacra Teologia della PUL prot. 1932/14 del 19/02/2014): 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Comunione Incarnazione Magistero Nozze Parola Pasqua Persona Salvezza Santità 10 Tempo ISTITUTO TEOLOGICO DI ASSISI ELENCO CORSI OPZIONALI PROPOSTI PER L’A. A. 2014/2015 OP01 Corso estivo di francescanesimo. L’annuncio evangelico nella predicazione francescana “De laude eius ita omnibus gentibus annuntietis et praedicetis”. 22-26 settembre 2014 Prof. MARANESI Pietro (coordinatore) OP02 “La Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione: analisi antropologica del documento”. Prof. ANGELINI Mauro Punto 0.0. Momento introduttivo: per una lettura di insieme del documento. Punto 1.0. Incapacità e peccato dell’uomo di fronte alla giustificazione. Punto 2.0. Giustificazione come perdono dei peccati e azione che rende giusti. Punto 3.0. Giustificazione mediante la fede e per grazia. Punto 4.0. L’essere peccatore del giustificato. Punto 5.0. La Legge e il Vangelo. Punto 6.0. La certezza della salvezza. Punto 7.0. Le buone opere del giustificato. Punto 8.0. Giustificazione e divinizzazione dell’uomo. Punto 9.0. Momento conclusivo. Bibliografia: G. CERETI: Le confessioni cristiane evangeliche in Italia, in JOHANN-ADAM-MÖHLER-INSTITUT, Le Chiese cristiane nel Duemila, Queriniana, Brescia 1998, 352-380. P. CIAVARELLA, Come avere pace con Dio: Martin Lutero sulla giustificazione per fede, BE Edizioni, Firenze 2011, O. CLEMENT, La Chiesa ortodossa, Queriniana, Brescia 2005, G. COLZANI, Antropologia teologica. L’uomo: paradosso e mistero, ED, Bologna 2000. N. DENECKE, Le comunità luterane in Italia, Claudiana, Torino 2002, M. GALZIGNATO, L’evangelo negli scritti giovanili di M. Lutero (1505-1516), Dragonetti Montella, Avellino 1998, G. GASSMANN, L’identità luterana. Elementi fondamentali dell’identità luterana come valore vincolante a livello mondiale, pubblicato in proprio dalla Chiesa Evangelica Luterana in Italia, Roma 2006, E. GENRE, S. ROSTAGNO, G. TOURN, Le chiese della riforma, San Paolo, Cinisello Balsamo 2001, 77-98 G. IAMMARONE, Il dialogo sulla giustificazione. La formula simul iustus et peccator in Lutero nel Concilio di Trento e nel confronto ecumenico attuale, Messaggero, Padova 2002 L. LADARIA, Introduzione alla antropologia teologica, Pontificia Università Gregoriana, Roma 2011 A. MAFFEIS (ed.), Dossier sulla giustificazione. La dichiarazione congiunta cattolico-luterana, commento e dibattito teologico, Queriniana, Brescia 2000, B. MONDIN, L’uomo secondo il disegno di Dio. Trattato di antropologia teologica, Edizioni Studio Domenicano, Milano 2011; P. NEUNER, Teologia ecumenica. La ricerca dell’unità tra le chiese cristiane, Queriniana, Brescia 2000; R. NIEBUHR, Una teologia per la prassi, Queriniana, Brescia 1977; P. O’ CALLAGHAN, Dio che anticipa. Una breve narrativa della vita della grazia divina. Ed. Cantagalli, Siena 2013; M. ORSETTI, Il capolavoro di Paolo, EDB, Bologna 2002; G. PATTARO, Corso di teologia dell’ecumenismo, Queriniana, Brescia 1985; W. KASPER, Raccogliere i frutti. Aspetti fondamentali della fede cristiana nel dialogo ecumenico in Il Regno, documenti n° 19 novembre 2009, pp. 585664; IDEM, Vie dell’unità. Prospettive per l’ecumenismo, Queriniana, Brescia 2006; I. SANNA, L’identità aperta, il cristiano e la questione antropologica, Queriniana, Brescia 2006; I. SIVIGLIA, Antropologia teologica in dialogo, EDB, Bologna 2007.Oltre all’analisi dettagliata della Dichiarazione Congiunta tra Chiesa Cattolica e Chiesa Luterana.. OP03 “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo” Prof. LEPRI Luca Questo è il titolo del quinto Convegno Ecclesiale Nazionale che vedrà impegnata la chiesa italiana a Firenze nel settembre 2015. Mons. Cesare Nosiglia, presidente del comitato preparatorio, nel documento d’invito al Convegno incoraggia le varie facoltà teologiche a riflettere su “quel di più, che rende l’uomo unico tra i viventi”. Proprio su questo “di più” - che caratterizza l’umano agli occhi della fede - desideriamo soffermare la nostra attenzione. Lo faremo rileggendo il cammino che dal De Homine prima del Concilio ha portato all’antropologia teologica, passando attraverso il Concilio Vaticano II. La peculiarità del corso (percorso) sarà quella di metterci in ascolto delle più autorevoli voci del panorama teologico italiano nel contesto dell’antropologia. - Bibliografia: F. G. BRAMBILLA, Antropologia Teologica, Brescia 2005 L.F. LADARIA, Antropologia Teologica, Roma 2002 I. SANNA, Chiamati per nome, Antropologia teologica, Milano 1998. G. COLZANI, Antropologia Teologica, Casale Monferrato 1992 G. GOZZELINO, Vocazione e destino dell’uomo in Cristo, Torino 1986. M. FLICK – Z. ALSZEGHY, Fondamenti di un’antropologia teologica, Firenze 1970.
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