Nel segno del dialogo interculturale e interreligioso Foglio dello Scalaforum - Rorschach /San Gallo (Svizzera) Viaggio sulle orme dell’Uomo Impressioni e viaggi nei 5 continenti di Egidio Toseschini don Egidio in uno dei suoi viaggi . La fotografia come incontro – Per un autore presentare le proprie opere è sempre un rischio, quando non addirittura una pretesa, ma offre vantaggi che sono legittimi. Il vantaggio principale è la possibilità di indicare i propri intenti. Ora ci sono tanti modi di fare fotografia, tanti i soggetti che si possono fotografare: i paesaggi o i fiori, le montagne, gli animali, i tramonti, la moda. E tanti modi anche di fotografare lo stesso soggetto: vedi per esempio la donna o i bambini. Così come anche tanti modi di viaggiare, di trascorrere le proprie vacanze: chi va al mare e chi in montagna, chi ama conoscere altri popoli e chi vuol fuggire lontano dalle persone, lontano dal mondo e dalle cose per stare solo con se stesso e chi invece va alla ricerca dell’altro. Viaggi e fotografia per me vanno insieme: sono sempre viaggi fotografici alla ricerca dell’altro, la macchina fotografica come occasione e mezzo d’incontro e di dialogo con le persone incontrate. Ai lettori Nell’anno 1969 l’editrice SEI ha pubblicato un bel volume intitolato „Viaggio intorno all’uomo“ di Sergio Zavoli, il principe del giornalismo televisivo” (Indro Montanelli). In quel bel libro l’Autore intervista e presenta alcuni personaggi del suo tempo: da Werner von Braun ad Albert Schweitzer, da Raoul Follerau all’abbé Pierre, da Loris Capovilla a Paolo VI, da Federico Fellini a Christian Barnard. Personalità eccezionali che per vari aspetti possono essere considerate rappresentative della loro età perché ne incarnano e ne esprimono con maggiore vivezza slanci e sentimenti. Ogni uomo è un segno del suo tempo; ogni generazione ha i suoi interpreti, i suoi grandi, i suoi miti. In quel libro però Sergio Zavoli non ha voluto condurci ad ammirare dei monumenti, ma andare a fondo, scoprire l’uomo. Ha raccolto tante voci di uomini diversi per provenienza ma compromessi con quell’unico progetto che è l’uomo di oggi e di sempre. … Il giornalista Zavoli ha interrogato l’uomo del suo tempo. Il risultato è un mosaico di quella società scritto da un interprete attento. In sostanza: un libro che è un viaggio alla scoperta dell’uomo. Ora non voglio paragonare la mia fotografia all’arte di scrivere del giornalista Zavoli, ma solo indicare una pista di lettura. ”Viaggio intorno all’uomo” è il titolo che avrei voluto dare al mio ultimo volume. Non l’ho fatto per non scopiazzare, ma è pur sempre, in qualche modo, il leitmotiv delle mie preferenze quando scatto fotografie. Né mi considero un fotografo esperto, ma piuttosto un “fotografo della domenica”. Parafrasando una canzone di Fabrizio De André:” C’è chi l’amore lo fa per noia e chi lo fa per professione. Bocca di Rosa né l’uno né l’altro, lei lo faceva per passione”. Io uso la macchina fotografica quando vado in vacanza; è per me come una “compagna di viaggio”. La fotografia dunque non è il mio mestiere, ma faccio foto per hobby e per passione. Ma soprattutto è per me un mezzo per incontrare le persone, per andare alla scoperta dei loro volti. Così si è presentato don Egidio Todeschini, sacerdote, giornalista, scrittore e fotofotoamatore, allo Scalaforum del 21 marzo, davanti al numeroso pubblico che ha voluto assistere anche alla presentazione del suo ultimo lavoro: Mirabilia Scalaforum/foglio 34 Anno 5° - San Gallo, 30 04. 2014 2 Scalaforum 30.04.2014 Al servizio degli ultimi Se le mie fotografie sono nate dai miei viaggi, c’è da dire ancora che esse non sono fine a se stesse o tuttalpiù da presentare agli amici in una serata o da guardare in Dvd davanti allo schermo. Dalle foto sono nate le mie pubblicazioni (libri, calendari, cartoline) con lo scopo di raccogliere dei contributi per sostenere diverse piccoli progetti umanitari che sono stati realizzati o in via di attuazione in varie parti del mondo: in Africa (Tanzania, Costa d’Avorio); America Latina (Brasile, Ecuador, Guatemala, Messico); Asia (Filippine, Sri Lanka, Papua Nuova Guinea, Isole Solomons). Vescovi e missionari, ma anche adozioni di bambini a distanza, scuole, ambulatori. E per questo anno 2014 in Etiopia: dieci borse di studio per la formazione di infermiere e sostegno ai bambini del campo profughi eritrei. Dai viaggi alle fotografie, dalle fotografie alle pubblicazioni, dalle pubblicazioni ai piccoli progetti, dai progetti a nuovi viaggi per realizzare e controllare i progetti realizzati: perché nessun spicciolo vada perduto. Così il cerchio si chiude, oppure si apre ad altri nuovi progetti e pubblicazioni, quindi a possibili donazioni e nuovi aiuti umanitari. Che sono possibili grazie a tanti piccoli e grandi benefattori, che in tutti questi anni mi hanno seguito con simpatia e sostenuto con generosità. Da Visibilia a Mirabilia Nell’anno 1992 l’editrice Vita e Pensiero di Milano ha pubblicato un poderoso volume fotografico del grande fotografo italiano Fulvio Roiter, con il titolo Visibilia. Il titolo richiama alla mente il caleidoscopico significato che va attribuito alla narrazione per immagini: è un emozionante racconto che utilizza tutte le tonalità per esprimere la multiforme tavolozza cromatica del mondo. Cercando il titolo da dare al mio ultimo volume fotografico, mi sono ispirato al titolo del libro di Roiter. Ma essendo il mio libro un viaggio “intorno all’uomo” e soprattutto “dentro l’uomo” cioè alla scoperta dei volti e dell’animo delle persone, non ho trovato di meglio di questo titolo “Mirabilia” (cose mirabili). Non pretendo sia “mirabile” il risultato, ma lo è “intento” della pubblicazione. Prima di questo ho pubblicato altri quattro volumi: Appunti di viaggio, alla scoperta dei volti (1993); Bambini (1996), con la prefazione di Antonio Guidi; La donna nel mondo (2002), con la prefazione di Dacia Maraini; Frauen, das wenige, was wir wissen (2008) in Giovanni Battista Scalabrini continuazione collaborazione con Vinicio Fioranelli e Ursula Gebendinger, con la prefazione di Doris Leuthard. Mirabilia è uscito per il Natale 2011; con testi in italiano-tedesco-inglese di Michele Fazioli, Amanzio Possenti. Consta di quattro capitoli: Popoli, Volti, Genitori, Figli. Insieme questi cinque volumi sono un unico viaggio attraverso i quattro continenti, una la continuazione dell’altro. Un viaggio fatto di sguardi, di sentimenti ed emozioni, più un viaggio interiore alla scoperta di paesaggi umani che un viaggio allo scoperta di luoghi incantati, di spiagge vergini, di montagne e monumenti Ogni volto una storia Tanti viaggi, tanti ricordi. Tante persone che ho incontrato sulle strade del mondo, con le quali ho scambiato una parola o un sorriso. Tanti uomini, tante donne, tanti volti. Ogni volto una storia. Sono contento di avere incontrato tante persone, sento la riconoscenza per avere intrecciato la mia vita, sia pure per poco, con loro. Il nostro incontro non ha cambiato la loro vita, ognuno ha un proprio cammino da fare, sogni da realizzare, ognuno con un proprio destino. Però questo mi basta per poter dire di essere fortunato di avere fatto tanti viaggi. “Sei nell’anima e lì ti lascio per sempre, in questo spazio indifeso” recita una canzone. Quanti volti sono rimasti dentro la nostra anima, quanti sguardi ci accompagneranno, forse per sempre, con i loro occhi, con i loro ricordi. Viaggi, paesi, persone, gesti, sorrisi, colori, emozioni, incontri che hanno arricchito la mia vita, come hanno arricchito la vostra, che formano il nostro bagaglio visivo. Chi di noi non ha uno sguardo particolare da ricordare: quello di una persona amata o semplicemente di un bambino, una donna, un amico sconosciuto incrociato per caso lungo il cammino della vita? In questo volume i protagonisti sono persone e volti fissati in terre lontane. Le immagini raccolte costituiscono un viaggio “intorno all’uomo”. Un viaggio inconsueto attraverso gli occhi della gente: occhi che ho guardato, che ci guardano, occhi da guardare, occhi che ci scrutano, occhi da scrutare, occhi tristi, occhi felici, occhi di chi ha ancora qualcosa da comunicare. Occhi che mi sono entrati dentro, laggiù nel profondo. Occhi e sguardi dai quali mi sono lasciato emozionare, che non mi hanno lasciato indifferente. E che ormai non mi abbandonano più. Un tempo i pittori esprimevano idee e sentimenti su tele e pareti attraverso l’uso dei colori oppure i giochi di luce. Oggi anche una fotografia può immortalare paesi lontani, relazioni vissute. Così è nato questo volume fotografico: per fissare nella memoria momenti e ricordi. Il tempo cancella tante cose, magari anche importanti, altre invece ci restano dentro, perché momenti e ricordi irripetibili. Ho ancora negli occhi e nel cuore questi volti, ognuno con propri nomi e storie, tutte diverse tra loro, ognuna carico di mistero. Sono frammenti di umanità, gocce del grande fiume che è la vita. 3 Scalaforum – 30.04.2014 Giovanni Battista Scalabrini Un viaggio “dentro l’uomo” per ritrovare l’anima di persone che non incontrerò più, ma che sono arrivate a noi, superando barriere culturali e geografiche, pronte a comunicarci qualcosa. Perché l’uomo è tutto nel volto e riesce a darci qualcosa anche nel silenzio, senza una parola. A volte uno sguardo dice di più di un discorso. Anche gli innamorati, quando le parole non bastano, si guardano negli occhi. Perché l’amore abbatte ogni barriera, alla ricerca di contatti e di sorrisi. E un sorriso quanto dura? Sebbene brevissimo può segnare una vita. Allora, chi meglio di un clic può fissare la profondità di uno sguardo? E con gli sguardi e i volti, in questo volume troverete tante donne e bambini, i miei temi fotografici preferiti. continuazione Tra tanti viaggi, quello più bello però è il cammino verso l’anima della gente. La mia fotografia non è studio, non è tecnica, è spontaneità, mezzo di incontro. Questo volume ne è il risultato, un lavoro composto principalmente di emozioni e di ricordi. Dunque soprattutto un viaggio interiore. Perché Dio ci ha donato, attraverso gli occhi, una porta aperta sull’anima delle persone. E ogni uomo rivela in mezzo a noi il volto di Dio, che ci chiama a condividere una vita di fraternità. Festa di popoli per una nuova umanità. Aiutare gli adulti a ritrovare la loro infanzia Oggi si parla spesso di bambini, sui giornali, alla tivù: bambini abbandonati, bambini violentati, bambini feriti nell’anima e nel corpo, vittime di guerre e delle cattiverie dei grandi. Bambini che non sono più bambini e ai quali è stata rubata l’infanzia. Niente di ciò troverete in queste fotografie, sono istantanee per lo più di bambini felici, sorridenti. Lo so che, purtroppo, non sono pochi i bambini nel mondo che soffrono a causa di varie forme di violenza. Ma l’intento delle mie fotografie è un altro: aiutare noi adulti a ritrovare la nostra infanzia, il nostro cuore perduto. I bambini sono il paradiso terrestre degli adulti. Di fronte ai disastri che combinano i grandi, a volte mi viene da pensare che per salvare il mondo bisognerebbe darlo in mano ai bambini. Lasciamo a loro l’incarico della pace. I loro occhi belli e limpidi vedono più lontano dei nostri occhi bramosi e offuscati. Per le donne le immagini più frequenti sono quelle di madri, con i bimbi in braccio o sul dorso. Poi le donne lavoratrici, umili, spesso riprese con ceste piene di frutta, di verdure da vendere al mercato o fascine di legna in testa per il fuoco di casa. Le si vede impastare mattoni, cucinare all’aperto, lavare i panni nel fiume. Ed anche le donne raccolte in preghiera. Le donne, sempre così delicate ma anche così robuste, capaci di lavorare diciotto ore al giorno. Esse hanno energie che stupiscono gli uomini, loro affrontano difficoltà e problemi, sorridono quando vorrebbero gridare, cantano quando avrebbero voglia di piangere, piangono quando sono felici. Si privano per mantenere prima la famiglia. Senza dubbio loro sono forti: sanno che un bacio e un abbraccio possono aiutare a curare un cuore afflitto. E’ anche a tutte queste donne, incontrate sulle strade della vita, che dedico questo volume. …per una definizione di viaggio «La vera casa dell'uomo non è una casa, è la strada. La vita stessa è un viaggio da fare a piedi». Bruce Chatwin "Chi non viaggia non conosce il valore degli uomini" dice Ibn Battuta, l'infaticabile girovago arabo che andò da Tangeri alla Cina e ritorno per il gusto di viaggiare. Ma il viaggio non soltanto allarga la mente: le dà forma. Le nostre prime esplorazioni sono la materia prima della nostra intelligenza.” Bruce Chatwin, Anatomia dell'irrequietezza. Per Swift “esilio era il nome segreto di viaggio”. (…) “La ‘terra straniera’ è una realtà oggettiva, geografica, o piuttosto una costruzione mentale in continuo movimento?” Roberto Bolaño, Frammenti di un ritorno al paese natale “Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati” “Dove andiamo? Non lo so, ma dobbiamo andare” Jack Kerouac, Sulla strada Pag. 4 – Scalaforum - 30.04.2014 Giovanni Battista Scalabrini Foglio dello Scalaforum I racconti di viaggio hanno accumulato per secoli un intero arsenale di saperi che ha contribuito a definire la nostra immagine del mondo. Senza più terre incognite da esplorare, la società contemporanea appare ora contraddistinta da forme di mobilità molto diverse, sempre più frenetiche, che coinvolgono non soltanto persone e oggetti, ma anche idee e culture. Che cosa significa oggi raccontare il viaggio? Come si misura un reportage? Si tratta di una sofisticata forma di turismo intellettuale, oppure dello spazio ideale per una traduzione tra culture? Con sguardo comparativo e interdisciplinare, i viaggi fotografici raccontano le trasformazioni che stanno mutando l’idea e le pratiche stesse del viaggiare, integrando in un discorso comune metodi e riflessioni maturati nell’ambito di discipline diverse. Un intenso dialogo tra letteratura e antropologia per ritrovare, sulle strade del viaggio, la saggezza del lontano. Walter Benjamin Viaggiare, spostarsi, migrare, … mettersi o essere in movimento sono condizioni note e comuni alle civiltà umane di tutte le epoche e zone geografiche che si espletano di volta in volta con significati e modalità diverse. Il tema del viaggio è, quindi, universalmente riconosciuto e rilevante. È significativo a tale proposito notare che esso ricopre un campo metaforico ampio e acquisito in modo similare dalle civiltà occidentali, in particolar modo per quel che riguarda la vita umana: dalla struttura della vita come cammino, pellegrinaggio o passaggio (la letteratura italiana ci offre un chiaro esempio con il "cammin di nostra vita" di Dante o il "dubbioso passo" di Petrarca), al concetto della morte come "trapasso", "ritorno a Dio", "lungo viaggio della vecchiaia", "ultimo viaggio". In un lungo saggio, Luigi Monga accenna alle ragioni che fin dalle origini hanno portato a collegare il viaggio all'esperienza. L'uomo ha iniziato molto presto a viaggiare. L'ampliamento stesso della dieta dell'homo erectus da vegetariana a onnivora è stata una delle prime cause degli spostamenti, unitamente al connaturato istinto di aggressività verso altri individui della stessa specie. I fenomeni di transumanza al seguito degli animali per l'approvvigionamento del cibo, le invasioni e le conquiste del territorio. (MONGA 1996). Monga nota che anche la Bibbia e la filosofia greca fanno largo ricorso alle metafore legate al movimento e al viaggio: ad esempio nelle parole di Cristo "ego sum via" o nei principi della filosofia di Eraclito in cui l'essenza stessa della natura è percepita come movimento. Maria Rosa Alessandrini MIRABILIA, volume di 272 pagine, formato 22 x 31 cm, 243 foto a colori. Testi in italiano, tedesco, inglese, di Michele Fazioli, Amanzio Possenti, Egidio Todeschini. Per ordinazioni (CHF 40.--): Egidio Todeschini, Reberastr. 1, 9494 Schaan FL. Tel. 00423-232 29 22 - Fax 00423-232 29 19 - Email: [email protected] Scalaforum: MCI San Gallo- Rorschach Padre Angelo Negrini - fondatore [email protected] Sede operativa e redazione del Foglio: Centro Socio Culturale Italiano Unt. Graben 1 – 9000 St. Gallen – 071 2237693 prof. Rolando Ferrarese - responsabile [email protected] *************************************** Fondatore: Padre Angelo Negrini Presidente Onorario: Gianni Franchi (San Gallo) Coordinamento: prof. Rossella Pauletti (San Gallo) [email protected] prof. Rolando Ferrarese (Arbon) Pubbliche relazioni e Stampa: Dr.ssa Caterina Corea (San Gallo) [email protected] Assistente Ecclesiastico: Don Piero Corea Segreteria: Filippo Barbarotto – Horn TG [email protected] Tutte le foto sono di Egidio Todeschini e sono pubblicate per gentile concessione dell’autore.
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