pienza del cuore che ci dispone a essere «occhi per il cieconsacrata della co e piedi per lo storpio». Una riflessione che sembra riComunità dei Silenziosi tagliata apposta sulla testimonianza di Lully Nisco, consacrata della Comunità dei Silenziosi Operai della Croce, Operai della Croce, fondati dal beato Luigi Novarese. Carattere solare, colpiAvvenire 12/02/2015 fondati dal beato Luigi sce per la risata pronta anche se i motivi per essere imbronciata non mancherebbero. È infatti affetta da osteoNovarese genesi imperfetta, patologia genetica che aumenta la fragilità scheletrica con conseguente suscettibilità alle frat- Il Papa: «Ogni figlio è unico come le dita di una mano» l’udienza ari fratelli e sorelle, buongiorno! Dopo aver riflettuto sulle figure della madre e del padre, in questa catechesi sulla famiglia vorrei parlare del figlio o, meglio, dei figli. Prendo spunto da una bella immagine di Isaia. Scrive il profeta: «I tuoi figli si sono radunati, vengono a te. I tuoi figli vengono da lontano, le tue figlie sono portate in braccio. Allora guarderai e sarai raggiante, palpiterà e si dilaterà il tuo cuore» (60,4-5a). È una splendida immagine, un’immagine della felicità che si realizza nel ricongiungimento tra i genitori e i figli, che camminano insieme verso un futuro di libertà e di pace, dopo un lungo tempo di privazioni e di separazione, quando il popolo ebraico si trovava lontano dalla patria. C n effetti, c’è uno stretto legame fra la speranza di un popolo e l’armonia fra le generazioni. Questo dobbiamo pensarlo bene. C’è un legame stretto fra la speranza di un popolo e l’armonia fra le generazioni. La gioia dei figli fa palpitare i cuori dei genitori e riapre il futuro. I figli sono la gioia della famiglia e della società. Non sono un problema di biologia riproduttiva, né uno dei tanti modi di realizzarsi. E tanto meno sono un possesso dei genitori... No. I figli sono un dono, sono un regalo: capito? I figli sono un dono. Ciascuno è unico e irripetibile; e al tempo stesso inconfondibilmente legato alle sue radici. Essere figlio e figlia, infatti, secondo il disegno di Dio, significa portare in sé la memoria e la speranza di un amore che ha realizzato se stesso proprio accendendo la vita di un altro essere umano, originale e nuovo. E per i genitori ogni figlio è se stesso, è differente, è diverso. Permettetemi un ricordo di famiglia. Io ricordo mia mamma, diceva di noi – eravamo cinque –: «Ma io ho cinque figli». Quando le chiedevano: «Qual è il tuo preferito», lei rispondeva: «Io ho cinque figli, come cinque dita. [Mostra le dita della mano] Se mi picchiano questo, mi fa male; se mi picchiano quest’altro, mi fa male. Mi fanno male tutti e cinque. Tutti sono figli miei, ma tutti differenti come le dita di una mano». E così è la famiglia! I figli sono differenti, ma tutti figli. I Al centro della catechesi il legame tra le generazioni come dono e garanzia di futuro per tutta la società «Se una famiglia generosa di figli viene guardata come se fosse un peso, c’è qualcosa che non va! Essi sono la gioia dei genitori e della società» Di qui viene anche la profondità dell’esperienza umana dell’essere figlio e figlia, che ci permette di scoprire la dimensione più gratuita dell’amore, che non finisce mai di stupirci. È la bellezza di essere amati prima: i figli sono amati prima che arrivino. Quante volte trovo le mamme in piazza che mi fanno vedere la pancia e mi chiedono la benedizione... questi bimbi sono amati prima di venire al mondo. E questa è gratuità, questo è amore; sono amati prima della nascita, come l’amore di Dio che ci ama sempre prima. Sono amati prima di celeste non fa passi indietro nel suo amore per noi, mai! Va sempre avanti e se non può andare avanti ci aspetta, ma non va mai indietro; vuole che i suoi figli siano coraggiosi e facciano i loro passi avanti. I figli, da parte loro, non devono aver paura dell’impegno di costruire un mondo nuovo: è giusto per loro desiderare che sia migliore di quello che hanno ricevuto! Ma questo va fatto senza arroganza, senza presunzione. Dei figli bisogna saper riconoscere il valore, e ai genitori si deve sempre rendere onore. l quarto comandamento chiede ai figli – e tutti lo siamo! – di onorare il padre e la madre (cfr Es 20,12). Questo comandamento vie- I ggi sembra più difficile per i figli immaginare il loro futuro. I padri – lo accennavo nelle precedenti catechesi – hanno forse fatto un passo indietro e i figli sono diventati più incerti nel fare i loro passi avanti. Possiamo imparare il buon rapporto fra le generazioni dal nostro Padre celeste, che lascia libero ciascuno di noi ma non ci lascia mai soli. E se sbagliamo, Lui continua a seguirci con pazienza senza diminuire il suo amore per noi. Il Padre O Ieri dopo un periodo in cui il consueto appuntamento del mercoledì si era tenuto in Aula Paolo VI, l’udienza generale di papa Francesco si è svolta in piazza San Pietro. Il Papa ha proseguito la sua riflessione sulla famiglia, soffermandosi sul tema dei figli. Al termine, dopo i consueti saluti in diverse lingue, il Papa ha rivolto un pensiero alle vittime del naufragio nel Canale di Sicilia di tre giorni fa. Francesco, inoltre, ha chiesto a tutti di «pregare per il Concistoro che avrà luogo nei prossimi giorni». Lo Spirito Santo, ha detto, «assista i lavori del Collegio cardinalizio e illumini i nuovi cardinali e il loro servizio alla Chiesa». Bergoglio ha poi salutato i partecipanti al convegno dell’Opera Romana Pellegrinaggi e le scolaresche, tra le quali anche quelle dei licei di Ronciglione e Bassano Romano, dell’Istituto Cesare Arici di Brescia e della Scuola Martiri d’Ungheria di Scafati. «Saluto i membri delle Associazioni genitori oncologia pediatrica – ha aggiunto il Papa –; le piccole degenti dell’Istituto delle Suore di San Giuseppe e i numerosi gruppi dell’Unitalsi». Poi l’incoraggiamento a tutti «a crescere nell’amore per il Signore, nella sapienza del cuore e nel servizio generoso al prossimo sofferente nel corpo e nello spirito». «Oggi ricorre la memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes – ha ricordato infine il Pontefice – e si celebra la Giornata mondiale dell’ammalato. Cari giovani, disponetevi ad essere "occhi per il cieco e piedi per lo storpio"; cari ammalati, sentitevi sempre sostenuti dalla preghiera della Chiesa; e voi, cari sposi novelli, amate la vita che è sempre sacra, anche quando è segnata dalla fragilità e dalla malattia». n figlio lo si ama perché è figlio: non perché bello, o perché è così o cosà; no, perché è figlio! Non perché la pensa come me, o incarna i miei desideri. Un figlio è un figlio: una vita generata da noi ma destinata a lui, al suo bene, al bene della famiglia, della società, dell’umanità intera. ne subito dopo quelli che riguardano Dio stesso. Infatti contiene qualcosa di sacro, qualcosa di divino, qualcosa che sta alla radice di ogni altro genere di rispetto fra gli uomini. E nella formulazione biblica del quarto comandamento si aggiunge: «perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che il Signore tuo Dio ti dà». Il legame virtuoso tra le generazioni è garanzia di futuro, ed è garanzia di una storia davvero umana. Una società di figli che non onorano i genitori è una società senza onore; quando non si onorano i genitori si perde il proprio onore! È una società destinata a riempirsi di giovani aridi e avidi. Però, anche una società avara di generazione, che non ama circondarsi di figli, che li considera soprattutto una preoccupazione, un peso, un rischio, è una società depressa. Pensiamo a tante società che conosciamo qui in Europa: sono società depresse, perché non vogliono i figli, non hanno i figli, il livello di nascita non arriva all’uno percento. Perché? Ognuno di noi pensi e risponda. Se una famiglia generosa di figli viene guardata come se fosse un peso, c’è qualcosa che non va! La generazione dei figli dev’essere responsabile, come insegna anche l’enciclica Humanae vitae del beato papa Paolo VI, ma avere più figli non può diventare automaticamente una scelta irresponsabile. Non avere figli è una scelta egoistica. La vita ringiovanisce e acquista energie moltiplicandosi: si arricchisce, non si impoverisce! I figli imparano a farsi carico della loro famiglia, maturano nella condivisione dei suoi sacrifici, crescono nell’apprezzamento dei suoi doni. L’esperienza lieta della fraternità anima il rispetto e la cura dei genitori, ai quali è dovuta la nostra riconoscenza. Tanti di voi qui presenti hanno figli e tutti siamo figli. Facciamo una cosa, un minuto di silenzio. Ognuno di noi pensi nel suo cuore ai propri figli – se ne ha –; pensi in silenzio. E tutti noi pensiamo ai nostri genitori e ringraziamo Dio per il dono della vita. In silenzio, quelli che hanno figli pensino a loro, e tutti pensiamo ai nostri genitori. (Silenzio). Il Signore benedica i nostri genitori e benedica i vostri figli. esù, il Figlio eterno, reso figlio nel tempo, ci aiuti a trovare la strada di una nuova irradiazione di questa esperienza umana così semplice e così grande che è l’essere figli. Nel moltiplicarsi della generazione c’è un mistero di arricchimento della vita di tutti, che viene da Dio stesso. Dobbiamo riscoprirlo, sfidando il pregiudizio; e viverlo, nella fede, in perfetta letizia. E vi dico: quanto è bello quando io passo in mezzo a voi e vedo i papà e le mamme che alzano i loro figli per essere benedetti; questo è un gesto quasi divino. Grazie perché lo fate! G PIAZZA SAN PIETRO. L’affetto del Papa per i bambini (Ansa) © LIBRERIA EDITRICE VATICANA Nessuna bozza del C9 sulla riforma della Curia MIMMO MUOLO ROMA l C9 ha concluso ieri i lavori di un’altra delle sue sessioni, passando idealmente il testimone al Concistoro che si riunisce oggi e domani. Ma non è assolutamente attendibile la notizia secondo cui il Consiglio dei cardinali che aiutano il Papa a progettare la riforma della Curia sarebbe arrivato a formulare una bozza di 66 pagine con un centinaio di articoli. «Non lasciatevi menare per il naso», ha sottolineato con espressione colorita il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, che ieri ha incontrato i giornalisti per riferire sull’andamento della riunione. In merito alla "notizia" apparsa su alcuni blog, il gesuita ha precisato: «Ho chiesto se davvero ci fosse questa bozza. Sono caduti dalle nuvole, il che vuol I aver fatto qualsiasi cosa per meritarlo, prima di saper parlare o pensare, addirittura prima di venire al mondo! Essere figli è la condizione fondamentale per conoscere l’amore di Dio, che è la fonte ultima di questo autentico miracolo. Nell’anima di ogni figlio, per quanto vulnerabile, Dio pone il sigillo di questo amore, che è alla base della sua dignità personale, una dignità che niente e nessuno potrà distruggere. La cronaca. La richiesta del Pontefice: preghiamo per il prossimo Concistoro U I lavori. per il cieco, ero i piedi per lo zoppo"? senso anche alla sofferenza nella luce della fede, con la 70. Quando ero in noviziato, io stessa mi stupivo dello straUn testo di straordinaria bellezza e profondità. Leggenpreghiera, l’offerta, l’impegno». no decorso della mia malattia, di ciò che fisicamente riudolo, mi viene spontaneo pensare al beato Novarese. ANovarese parlava dei malati come soggetti dell’evangescivo a fare: chiesi pertanto una spiegazione al mio fonveva la sapientia cordis di cui parla il Messaggio. Ricordo lizzazione datore. Monsignor Novarese mi rispose: "La Madonna ha Sì, ci ha insegnato aoriginale passare da una concezione li con- pagina un altro disegno su di lei"». la sua forza, la sua fede, il suo spirito gioioso. Amava molCopia ridotta al %d%% del formato letter che della sidera esclusivamente come oggetti di cura ad una che li Il beato infatti rese possibile l’ingresso fra i Silenziosi Oto la preghiera. Agli ammalati sapeva dare un grande slanrende soggetti responsabili della promozione del Regno. perai della Croce ad ogni persona, qualunque fossero le cio. Che dono averlo conosciuto! Anche un paziente in barella può essere un operaio della sue condizioni. «Certo. Disabili e sani sono insieme, imDonatella Coalova Chiesa. I sofferenti possono cambiare il mondo, con la prepegnati in un medesimo cammino, nell’avventura della © RIPRODUZIONE RISERVATA dire che non è un documento di lavoro presentato ai nove cardinali e su cui si sia discusso e si sia detto andiamo avanti, ma uno dei tanti materiali. Monsignor Marcello Semeraro (il vescovo di Albano, segretario del C9, ndr) ha raccolto pacchi di materiali da parte dei nove e da parte di altri che li hanno presentati e su cui poi si è impostato e portato avanti il lavoro». Secondo padre Lombardi, dunque, non si possono prevedere tempi brevi per la riforma della Costituzione apostolica Pastor Bonus: «Ci sono alcune cose di cui si è già parlato con una certa concretezza: l’ipotesi di questi due nuclei dei Laici-famiglia-vita e Carità-giustizia-pace. Questi sembrano due argomenti già un po’ più maturi, perlomeno ne hanno già parlato anche con i capi dicastero e quindi è probabile che anche i cardinali in Copyright © Avvenire Padre Lombardi: non si possono prevedere tenpi brevi. Il vescovo Semeraro: alcuni Pontifici Consigli potrebbero essere raccolti in due dicasteri più grossi Concistoro oggi e domani possano dire la loro, ma non penso – ha aggiunto il direttore della Sala Stampa vaticana – che ci siano molte altre cose concrete in discussione». Nei due giorni di riunione (ieri e martedì) il C9, ha detto Lombardi, si è occupato della relazione che al Concistoro verrà letta da monsignor Seme- raro. Inoltre si è parlato del contributo che darà oggi il coordinatore, il cardinale Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga. Infine una parte del lavoro ha riguardato la Segreteria e il Consiglio dell’Economia, in vista della definizione degli Statuti di tali nuovi organismi (il punto è stato fatto dal cardinale George Pell, prefetto di tale Segreteria), mentre nel pomeriggio di ieri il cardinale Sean Patrick O’Malley ha riferito sulla prima sessione plenaria (tenutasi nei giorni scorsi) della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, da lui presieduta. Oggi il Concistoro sarà aperto dalla preghiera e dal saluto del Papa, seguiti da un intervento del cardinale Angelo Sodano, decano del collegio cardinalizio, e dalle relazioni di Semeraro e del cardinale Rodríguez Maradiaga. Previsti anche gli interventi di Pell e O’Malley. Ieri, lo stesso Semeraro, in una intervista al Sir, ha anticipato che «ai cardinali si farà una sintetica relazione sull’attività e sui criteri che hanno guidato la riflessione dei nove membri del Consiglio con l’esposizione di alcuni risultati raggiunti, perché l’ampliamento della consultazione aiuti a migliorarli». Per il segretario del C9 «si delineano già alcuni risultati, come quelli, annunciati da tempo, sulla possibilità di raccogliere alcuni Pontifici Consigli in due più grossi dicasteri». In ogni caso non sarà «una semplice somma», quanto piuttosto «un "ri-pensamento" in vista di uno snellimento e di una semplificazione della Curia Romana». E per i tempi «non si andrà alle calende greche». Le riunioni del C9 sono fissate fino a dicembre. La prossima è prevista dal 13 al 15 aprile. © RIPRODUZIONE RISERVATA Un precedente Concistoro (Lapresse) Febbraio 12, 2015 10:17 pm / Powered by TECNAVIA
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