Anno Scolastico 2013 - 2014 29 maggio 2014 - Esercitazione Prova Scritta di Matematica Corso Tradizionale Il candidato svolga, a sua scelta, uno dei problemi e quattro dei quesiti proposti. Ê Assegnata la famiglia F di funzioni reali di variabile reale il cui termine generale `e definito da fa (x) = 2x , x2 + a2 per ogni valore del parametro reale a > 0, il candidato: 1. verifichi che il grafico γa di ciascuna funzione fa ammette esattamente un punto di massimo e uno di minimo assoluti; 2. verifichi che la retta passante per i suddetti punti di massimo e minimo di γa , racchiude con γa stesso una regione finita di piano la cui area, al variare dal parametro a, rimane costante; 3. determini il valore del parametro a tale per cui la distanza tra il punto di massimo e quello di minimo del grafico γa di fa risulta minima; 4. fissato a = 1, indichi con f la relativa funzione e ne tracci il grafico γ; 5. calcoli l’area della regione finita di piano racchiusa dai grafici di f e della funzione g definita per ogni x ∈ R ponendo g(x) = xf (x). Ë In una semisfera di raggio R e centro O si indichi con OH il raggio perpendicolare alla base della semisfera. Si consideri quindi la superficie C formata da tutte le semirette con origine in O che formano con il segmento OH un prefissato angolo x acuto e non nullo. 1. Il candidato dimostri che C interseca la calotta semisferica in una circonferenza γ e ne determini il raggio in funzione dell’angolo x. 2. Il candidato prenda tra i cilindri inscritti nella semisfera, quell’unico avente γ come circonferenza di base; determini per quale ampiezza dell’angolo x `e massima la superficie totale di tale cilindro, dopo avere verificato che la funzione da studiare `e proporzionale a f (x) = sin 2x − cos 2x + 1. 3. Indipendentemente dalle limitazioni geometriche, il candidato effettui uno studio e disegni il grafico Γ della funzione f indicata al punto 2, osservando che risulta una sinusoide traslata. 4. Il candidato calcoli l’area della superficie di ciascuno dei due tipi di regioni finite e convesse di piano che Γ forma con l’asse delle ascisse. 5. Il candidato risolva l’equazione f (x) = 2. Quesiti À Nel 1484 il matematico francese Nicolas Chuquet (1445?-1488?), nella sua opera Triparty en la science des nombres, espose la “r`egle des nombres moyens” (regola dei numeri medi): dati 4 numeri positivi non nulli a, b, c e d, il numero a+c b+d risulta sempre compreso fra a/b e c/d. Dimostri il candidato la correttezza di tale regola. x cos x Á Date le funzioni fn (x) = sin xn e gm (x) = xm , il candidato dimostri che, per ogni possibile valore naturale non nullo assunto dai parametri n e m, entrambe le funzioni tendono a zero al tendere di x a +∞. Discuta quindi, al variare dei valori assunti dai parametri, l’esistenza e l’eventuale valore del limite lim x→+∞ fn (x) . gm (x) 1 Â Data una parabola P, si consideri l’insieme di tutte le corde di P avente una direzione prefissata. Dimostri il candidato che il luogo dei loro punti medi `e una semiretta parallela all’asse della parabola. Ã Novecento anni fa, nel 1114, nacque il famoso matematico indiano Bhaskara (1114-1185). Nella sua opera Lilavati, Bhaskara propone una serie di problemi, tra cui il seguente: un pavone `e appollaiato sulla cima di un palo di altezza a, alla cui base si trova la tana di un serpente. Il serpente si trova inizialmente a distanza 3a dalla tana e si muove verso di essa mentre il pavone vola in linea retta per catturarlo; se nel momento della cattura il pavone e il serpente hanno percorso la stessa lunghezza, a quale distanza dalla tana il serpente viene preso? Ä Il candidato costruisca, definendola eventualmente a tratti, una funzione continua e derivabile su R tale per cui M1 (2, 2) e M2 (−2, 2) risultino punti di massimo assoluto del suo grafico, mentre O(0, 0) sia punto di minimo relativo. Å Noto che l’angolo fra due rette sghembe r e s `e definito come l’angolo (acuto o retto) fra due rette parallele rispettivamente a r e a s e concorrenti in un punto qualsiasi dello spazio, il candidato commenti la seguente proposizione, specificando se essa `e vera o falsa: una retta t `e perpendicolare al piano α se e solo se essa `e perpendicolare a qualsiasi ogni retta di α. Æ Sia P la parabola di equazione y = x2 . Il candidato calcoli l’area della regione finita di piano racchiusa fra la parabola, la sua tangente in un punto (x0 , y0 ), di ascissa positiva, e l’asse x, dimostrando che essa `e proporzionale a x30 . Ç Il candidato stabilisca quante sono le soluzioni dell’equazione 3 3 2x = p + 1; |x| determini quindi, per ciascuna delle soluzioni trovate, un intervallo di ampiezza unitaria ed estremi interi che la contenga. 2 Anno Scolastico 2013 - 2014 29 maggio 2014 - Esercitazione Prova Scritta di Matematica Corso P.N.I. Il candidato svolga, a sua scelta, uno dei problemi e quattro dei quesiti proposti. Ê Assegnata la famiglia F di funzioni reali di variabile reale il cui termine generale `e definito da fa (x) = x2 2x , + a2 per ogni valore del parametro reale a > 0, il candidato: 1. verifichi che il grafico γa di ciascuna funzione fa ammette esattamente un punto di massimo e uno di minimo assoluti; 2. determini il valore del parametro a tale per cui la distanza tra il punto di massimo e quello di minimo del grafico γa di fa risulta minima; 3. fissato a = 1, indichi con f la relativa funzione e ne tracci il grafico γ; 4. verifichi che l’affinit` a del piano Ta di equazioni ( x0 = x/a y 0 = ay trasforma γa in γ, mettendo in corrispondenza i punti estremanti dei due grafici; deduca dalle caratteristiche di Ta che l’area della regione finita di piano racchiusa tra γa , l’asse x e le parallele all’asse y passanti per i punti estremanti `e, al variare dal parametro a, necessariamente costante; 5. calcoli l’area della regione finita di piano racchiusa dai grafici di f e della funzione g definita per ogni x ∈ R ponendo g(x) = xf (x). Ë In una semisfera di raggio R e centro O si indichi con OH il raggio perpendicolare alla base della semisfera. Si consideri quindi la superficie C formata da tutte le semirette con origine in O che formano con il segmento OH un prefissato angolo x acuto e non nullo. 1. Il candidato dimostri che C interseca la calotta semisferica in una circonferenza γ e ne determini il raggio in funzione dell’angolo x. 2. Il candidato prenda tra i cilindri inscritti nella semisfera, quell’unico avente γ come circonferenza di base; determini per quale ampiezza dell’angolo x `e massima la superficie totale di tale cilindro, dopo avere verificato che la funzione da studiare `e proporzionale a f (x) = sin 2x − cos 2x + 1. 3. Indipendentemente dalle limitazioni geometriche, il candidato effettui uno studio e disegni il grafico Γ della funzione f indicata al punto 2, osservando che risulta una sinusoide traslata. 4. Il candidato calcoli l’area della superficie di ciascuno dei due tipi di regioni finite e convesse di piano che Γ forma con l’asse delle ascisse. 5. Il candidato stimi i valori della maggiore delle aree calcolate al punto precedente tramite uno dei metodi di quadratura conosciuti e calcoli il relativo errore di approssimazione. Quesiti À Nel 1484 il matematico francese Nicolas Chuquet (1445?-1488?), nella sua opera Triparty en la science des nombres, espose la “r`egle des nombres moyens” (regola dei numeri medi): dati 4 numeri positivi non 3 nulli a, b, c e d, il numero di tale regola. a+c b+d risulta sempre compreso fra a/b e c/d. Dimostri il candidato la correttezza cos x x Á Date le funzioni fn (x) = sin xn e gm (x) = xm , il candidato dimostri che, per ogni possibile valore naturale non nullo assunto dai parametri n e m, entrambe le funzioni tendono a zero al tendere di x a +∞. Discuta quindi, al variare dei valori assunti dai parametri, l’esistenza e l’eventuale valore del limite lim x→+∞ fn (x) . gm (x) Â Data una parabola P, si consideri l’insieme di tutte le corde di P avente una direzione prefissata. Dimostri il candidato che il luogo dei loro punti medi `e una semiretta parallela all’asse della parabola. Ã Novecento anni fa, nel 1114, nacque il famoso matematico indiano Bhaskara (1114-1185). Nella sua opera Lilavati, Bhaskara propone una serie di problemi, tra cui il seguente: un pavone `e appollaiato sulla cima di un palo di altezza a, alla cui base si trova la tana di un serpente. Il serpente si trova inizialmente a distanza 3a dalla tana e si muove verso di essa mentre il pavone vola in linea retta per catturarlo; se nel momento della cattura il pavone e il serpente hanno percorso la stessa lunghezza, a quale distanza dalla tana il serpente viene preso? Ä Il candidato costruisca, definendola eventualmente a tratti, una funzione continua e derivabile su R tale per cui M1 (2, 2) e M2 (−2, 2) risultino punti di massimo assoluto del suo grafico, mentre O(0, 0) sia punto di minimo relativo. Å Noto che l’angolo fra due rette sghembe r e s `e definito come l’angolo (acuto o retto) fra due rette parallele rispettivamente a r e a s e concorrenti in un punto qualsiasi dello spazio, il candidato commenti la seguente proposizione, specificando se essa `e vera o falsa: una retta t `e perpendicolare al piano α se e solo se essa `e perpendicolare a qualsiasi ogni retta di α. Æ La trattoria Va per storto `e frequentata da 100 clienti che vi pranzano e cenano regolarmente ogni giorno della settimana, a dispetto sia del nome poco raccomandabile, sia del cameriere, il quale `e talmente scorbutico che il 20% degli avventori abituali ci ha litigato almeno una volta. Qual `e la probabilit`a che in una tavolata a cui si sono seduti casualmente 7 clienti regolari nessuno di questi abbia mai litigato con il cameriere? Qual `e invece la probabilit` a che scegliendo a caso sette clienti abituali, uno in ciascun giorno della settimana, nessuno di questi abbia mai litigato con il cameriere? Ç Il candidato dimostri che esiste un’unica soluzione reale x ¯ dell’equazione 2 1 2x = √ ; x √ 2 definita la funzione h(x) = x · 2x − 1, studi, senza far uso della calcolatrice, il segno assunto da h nei punti 1/4, 1/2, 3/4, 1 e deduca infine un valore approssimato di x ¯ con un errore inferiore a 1/8. 4 Svolgimento Problema 1 •[...] verifichi che il grafico γa di ciascuna funzione fa ammette esattamente un punto di massimo e uno di minimo assoluti; La funzione fa `e definita su R dove risulta dispari, continua e derivabile un numero arbitrario di volte. Il segno di fa (x) `e lo stesso di x, quindi il grafico giace nel primo e terzo quadrante, tagliando gli assi coordinati nell’origine. La derivata prima risulta a2 − x2 (x2 + a2 )2 Dfa (x) = 2 pertanto la funzione `e monotona: - strettamente crescente se a2 − x2 > 0, ovvero per x nell’intervallo [−a, a], - strettamente decrescente negli intervalli ] − ∞, −a] e [a, +∞[. Si hanno quindi solo due punti estremanti nel grafico γa : M (a, 1/a) di massimo relativo e N (−a, −1/a) di minimo relativo. Essendo fa (x) rapporto tra un infinito di primo ordine al numeratore e un infinito di secondo ordine al denominatore, risulta lim fa (x) = 0 x→±∞ Pertanto la funzione ha come asintoto orizzontale l’asse delle ascisse e di conseguenza i punti di massimo e minimo relativo trovati sono anche assoluti. y M 1 a γa −a O a x − a1 N •[...] verifichi che la retta passante per i suddetti punti di massimo e minimo di γa , racchiude con γa stesso una regione finita di piano la cui area, al variare dal parametro a, rimane costante; La retta passante per M e N passa anche per l’origine e ha evidentemente equazione y = x/a2 . Per simmetria del grafico rispetto all’origine, sar`a sufficiente provare che l’area della regione racchiusa tra la retta M N e il grafico γa nel primo quadrante ha area costante, ovvero che il seguente integrale definito `e indipendente dal parametro a > 0: Z Ia = 0 a 2x x − 2 x2 + a2 a 5 dx. y y= x a2 M 1 a γa −a O N a x − a1 Si tratta di un integrale elementare che risulta a 2a2 1 x2 1 1 Ia = ln(x2 + a2 ) − 2 = ln(2a2 ) − − ln(a2 ) = ln − = ln 2 − , 2 2a 0 2 a 2 2 quindi indipendente dalla scelta del parametro a > 0. •[BASE][...]determini il valore del parametro a tale per cui la distanza tra il punto di massimo e quello di minimo del grafico γa di fa risulta minima; Si `e trovato precedentemente che massimo e minimo sono rispettivamente i punti M (a, 1/a) e N (−a, −1/a), pertanto M N 2 = h(a) = a2 + a12 . Derivando rispetto ad a la funzione h si ottiene Dh(a) = 2a − 2 a4 − 1 1 = 2 a3 a3 Pertanto h risulta monotona decrescente se 0 < a ≤ 1 e decrescente se a ≥ 1. Se ne deduce che la minima distanza `e assunta per a = 1. Ci` o poteva essere costatato pi` u agevolmente osservando che al variare di a > 0, i due punti estremanti descrivono rispettivamente i due rami dell’iperbole equilatera xy = 1 e quindi M N `e minimo in corrispondenza ai vertici di detta iperbole, ovvero quando M N coincide con la bisettrice del primo quadrante. •[...] fissato a = 1, indichi con f la relativa funzione e ne tracci il grafico γ; Le caratteristiche principali della funzione sono state studiate nel primo punto, rimane solo l’analisi della derivata seconda. Ricordiamo che 1 − x2 f 0 (x) = 2 2 (x2 + 1) e i minimo e massimo assoluti del grafico sono N (−1, −1) e M (1, 1). La derivata seconda risulta 00 f (x) = 4 x x2 − 3 (x2 + 1) 3 Il segno di funzione, derivate prima e seconda `e riassunto nella seguente tabella: 6 √ − 3 −1 0 1 √ 3 x sgn f (x) sgn f ′ (x) sgn f ′′ (x) monotonia concavità La concavit` a del grafico risulta quindi: √ √ - verso l’alto negli intervalli − 3, 0 e 3, +∞ ; √ √ - verso il basso negli intervalli −∞, − 3 e 0 3 . Vi sono quindi √ punti di flesso obliquo: √ √ tre - F1 (− 3, − 3/2) con tangente di pendenza f 0 (− 3) = −1; - O(0,√0) √ con tangente di pendenza f 0 (0) = 2;√ - F2 ( 3, 3/2) con tangente di pendenza f 0 ( 3) = −1. Il grafico γ risulta quindi il seguente: y M 1 √ − 3 F1 −1 N O 1 F2 √ 3 γ x −1 •[PNI] [...] verifichi che l’affinit`a del piano Ta di equazioni ( x0 = x/a y 0 = ay trasforma γa in γ, mettendo in corrispondenza i punti estremanti dei due grafici; deduca dalle caratteristiche di Ta che l’area delal regione finita di piano racchiusa tra γa , l’asse x e le parallele all’asse y passanti per i punti estremanti `e, al variare dal parametro a, necessariamente costante; Le equazioni della trasformazione inversa sono ( x = x0 a y = y 0 /a , 7 pertanto γa viene trasformata da Ta nella curva di equazione cartesiana y 0 /a = 2x0 a2 2x0 a 2x0 ↔ y0 = 2 0 2 ↔ y0 = 0 2 , 2 +a a (x + 1) x +1 (x0 a)2 quindi la trasformata di γa , coincidendo la sua equazione cartesiana con quella di γ, `e γ stessa. Di immediata verifica `e che T (N (−a, −1/a)) = (−a/a, (−1/a) · a) = N (−1, −1) e T (M (a, 1/a)) = (a/a, (1/a) · a) = M (1, 1) , quindi Ta trasforma i punti estremanti di γa in quelli di γ. La trasformazione in esame `e una equivalenza poich´e il determinante della matrice associata `e unitario, pertanto la regione racchiusa tra γa e l’asse x `e equivalente a quella racchiusa tra γ, l’asse x e le rette x = 1 e x = −1, la cui area `e finita ed evidentemente indipendente da a. •[...] calcoli l’area della regione finita di piano racchiusa dai grafici di f e della funzione g definita per ogni x ∈ R ponendo g(x) = xf (x). La funzione g, definita per ogni x ∈ R da g(x) = 2x2 , +1 x2 `e evidentemente pari, nulla nell’origine e di segno positivo altrove. Essa ha la stessa regolarit`a di g, con derivata prima x g 0 (x) = 4 2. 2 (x + 1) La funzione g `e quindi monotona: - strettamente crescente se x ≥ 0; - strettamente decrescente se x ≤ 0, con l’origine unico punto estremante in cui g assume il suo minimo assoluto. Poich´e lim 2x2 2 = lim = 2, + 1 x→±∞ 1 + x12 x→±∞ x2 la retta y = 2 `e asintoto orizzontale del grafico di g in entrambe i versi. I grafici di f e g s’incontrano necessariamente nei punti con ascissa soluzione dell’equazione 2x2 2x = ←→ 2x = 2x2 ←→ x = 0 ∨ x = 1, x2 + 1 x2 + 1 cio`e nell’origine degli assi O(0, 0) e nel punto M (1, 1) in cui f assume massimo assoluto. Nell’intervallo [0, 1] la funzione h(x) = f (x) − g(x) risulta quindi nulla agli estremi, mentre negli altri punti `e positiva. Riguardo a questo ultimo punto, si ossservi innanzitutto che h(1/2) > 0, quindi se per assurdo si ammette che h assuma un valore negativo, considerata la continuit`a di h, dal Teorema degli Zeri seguirebbe necessariamente l’esistenza di un terzo punto di intersezione tra i due graficie, in contraddizione con quanto mostrato precedentemente. 8 y y=2 y = g(x) M γ O 1 x L’area A della regione cercata `e quindi data dal seguente integrale definito: Z 1 Z 1 Z 1 2x2 1 2x 2x − − 2 + 2 A= dx = dx = h(x)) dx = x2 + 1 x2 + 1 x2 + 1 x2 + 1 0 0 0 h i1 = ln(x2 + 1) − 2x + 2 arctg x = ln 2 − 2 + π/2. 0 9 Svolgimento Problema 2 Ê [...] Il candidato dimostri che C interseca la calotta semisferica in una circonferenza γ e ne determini il raggio in funzione dell’angolo x. H J ≡ J0 A x A0 γ x O Si consideri una qualunque coppia di semirette distinte che formano C e si indichino con A e A0 i punti in cui queste semirette intersecano la calotta e, rispettivamente, con J e J 0 , le proiezioni di detti punti sul raggio OH. Per costruzione i triangoli (OAJ) e (OA0 J 0 ) sono rettangoli, con ipotenuse congruenti poich´e raggi della semisfera e gli angoli di vertice O congruenti poich´e entrambi di ampiezza x. Dal Criterio di Congruenza dei Triangoli Rettangoli si deduce quindi che i detti triangoli sono congruenti, per cui, essendo OJ = OJ 0 , i punti J e J 0 risultano coincidenti. I segmenti JA e JA0 , entrambi perpendicolari a OH, sono quindi contenuti nel piano α perpendicolare a OH passante per J; ci`o garantisce che la figura γ sia piana. Ricordando che JA e JA0 sono segmenti congruenti si pu`o quindi concludere che γ `e una circonferenza di centro J e raggio di lunghezza JA = R sen x, mentre la distanza del piano α dal piano di base risulta JO = R cos x. Ë [...] Il candidato prenda tra i cilindri inscritti nella semisfera, quell’unico avente γ come circonferenza di base; determini per quale ampiezza dell’angolo x `e massima la superficie totale di tale cilindro, dopo avere verificato che la funzione da studiare `e proporzionale a f (x) = sin 2x − cos 2x + 1. H J A γ x O Ricordando quanto trovato nel punto precedente, il cilindro cercato ha basi di raggio JA = R sen x tra loro distanti KO = R cos x, quindi l’area della sua superficie totale risulta: AT = 2AB + AL = πJA 2 + 2πJA · JO = 2πR2 (sin2 x + sin x · cos x). Per le formule di bisezione e duplicazione del seno valgono le uguaglianze sin2 x = 1 − cos 2x 2 e sin x · cos x = che permettono di scrivere AT nella forma AT = πR2 (sin2 x − cos 2x + 1). 10 1 sin 2x 2 Pertanto AT = πR2 f (x) con f (x) = sin2 x − cos 2x + 1 , con la limitazione 0 < x < π/2. Il massimo assoluto di f `e assunto quando l’argomento della funzione seno `e π/2, cio`e per 2x − π/4 = π/2 + 2kπ, ovvero x = 3π/8 + kπ. Tenuto conto delle limitazioni geometriche su x, la funzione f risulta monotona: - crescente per 0 < x < 3π/8, - decrescente per 3π/8 < x < π/2 . Pertanto in x = 3π/8 la f assume il valore massimo √ cilindro ha valore massimo 2πR2 ( 22 + 12 ). √ 2 2 + 12 , mentre l’area della superficie totale del Ì [...] Indipendentemente dalle limitazioni geometriche, il candidato effettui uno studio e disegni il grafico Γ della funzione f indicata al punto 2, osservando che risulta una sinusoide traslata. Per tracciare il grafico Γ di f conviene osservare sin da subito che esso `e una sinusoide traslata. Ci`o `eu` o essere messo in evidenza manipolando la funzione con la tecnica dell’angolo aggiunto, ottenendo: f (x) = √ √ √ √ 2 2 π π 2 sin 2x − cos 2x − 1 = 2 sin 2x · cos − sin · cos 2x + 1 = 2 2 4 4h √ √ π π i = 2 sin 2x − + 1 = 2 sin 2 x − + 1. 4 8 Il grafico Γ della funzione f si ottiene traslando di vettore ~v (π/8, 1) la curva ∆: y= √ 2 sin 2x. La periodicit` a della funzione `e quindi π e, come visto precedentemente: √ - i massimi sono assunti per x = 3π/8 + kπ e hanno valore 1 + 2; √ - i minimi sono assunti per x = −π/8 + kπ e hanno valore 1 − 2. I cambiamenti di concavit` a avvengono in corrispondenza ai valori x in cui la funzione seno si annulla e quindi per 2x − π/4 = kπ, pertanto: - i flessi obliqui sono assunti per x = π/8 + kπ e hanno valore 1. Il grafico Γ interseca l’asse x nei punti di ascissa x soddisfacenti la condizione √ 2 2 sin 2x − π/4 + 1 = 0 ↔ sin 2x − π/4 = − ↔ 2 2x − π/4 = −π/4 + 2kπ ∨ 2x − π/4 = −3π/4 + 2kπ ↔ x = kπ ∨ x = −π/4 + kπ. √ 11 y 1+ √ M1 2 Γ 1 F1 F2 − π8 − π4 7π 8 O N1 π 8 −1 − √ 3π 8 5π 8 3π 4 2 π x N2 Í [...] Il candidato calcoli l’area della superficie di ciascuno dei due tipi di regioni finite e convesse di piano che Γ forma con l’asse delle ascisse. y Γ A1 − π4 A2 O 3π 4 Le regioni nel semipiano y ≥ 0 hanno area A1 = Z 0 3 4π √ √ x i 34 π 2 2 sin(2x − π/4) + 1 dx = − = cos(2x − π/4) + x 2 0 √ √ 2 2 =− cos(5π/4) + 3π/4 + cos(−π/4) = 1 + 3π/4 ≈ 3, 356. 2 2 h 12 quelle nel semipiano y ≤ 0 hanno area A2 = − Z 0 − 14 π √ √ i− 41 π 2 = cos(2x − π/4) + x 2 0 √ √ 2 2 =− cos(−3π/4) − π/4 + cos(−π/4) = 1 − π/4. 2 2 h 2 sin(2x − π/4) + 1 dx = − Î(BASE) [...] Il candidato risolva l’equazione f (x) = 2. Si tratta di risolvere l’equazione √2 2 sin 2x − π/4 + 1 = 2 ↔ sin 2x − π/4 = ↔ 2 2x − π/4 = π/4 + 2kπ ∨ 2x − π/4 = 3π/4 + 2kπ ↔ x = π/4 + kπ ∨ x = π/2 + kπ. √ Î(PNI) [...] Il candidato stimi i valori delle aree calcolate al punto precedente tramite uno dei metodi di quadratura conosciuti e determini il relativo errore di approssimazione. Per la stima dell’area si user` a il metodo dei trapezi, suddividendo l’intervallo [0, 3π/4] in 10 parti. Posto quindi 3π xk = · k per k = 0, . . . , 10 40 e yk = f (xk ) per k = 0, . . . , 10. la stima cercata `e 3π 3π y0 + y10 A˜1 = + y1 + . . . y9 = y1 + . . . y9 ≈ 3, 338 ; 40 2 80 l’errore `e quindi A1 − A˜1 ≈ 0, 018 ≈ 2 × 10−2 . 13 Svolgimento Quesiti À Nel 1484 il matematico francese Nicolas Chuquet (1445?-1488?), nella sua opera Triparty en la science des nombres, espose la “r`egle des nombres moyens” (regola dei numeri medi): dati 4 numeri positivi non nulli a, b, c e d, il numero a+c b+d risulta sempre compreso fra a/b e c/d. Dimostri il candidato la correttezza di tale regola. Comunque si scelgano i 4 numeri a, b, c e d, deve risultare vera una delle seguenti: (1) ad < bc, (2) ad > bc, oppure (3) ad = bc. Se si suppone vera la (1), ricordando che i 4 numeri sono strettamente positivi, e quindi lo sono anche le loro somme e i loro prodotti a due a due, si possono eseguire le seguenti operazioni: (1) ad < bc → ad + ab < bc + ab → a(b + d) < b(a + c) → a+c a < ; b b+d (1) ad < bc → ad + cd < bc + cd → d(a + c) < c(b + d) → a+c c < . b+d d Ne consegue che a a+c c < < , b b+d d come richiesto. Se vale invece la condizione (2), si pu`o dimostrare, con lo stesso procedimento, che e diseguaglianze sono rovesciate, e cio`e che c a+c a < < . d b+d b Nel caso (3), invece, valgono le uguaglianze: a a+c c = = . b b+d d In generale, dunque, `e sempre vero che c a+c a ≤ ≤ d b+d b c a+c a ≤ ≤ . d b+d b oppure x cos x Á Date le funzioni fn (x) = sin xn e gm (x) = xm , il candidato dimostri che, per ogni possibile valore naturale non nullo assunto dai parametri n e m, entrambe le funzioni tendono a zero al tendere di x a +∞. Discuta quindi, al variare dei valori assunti dai parametri, l’esistenza e l’eventuale valore del limite lim x→+∞ fn (x) . gm (x) La funzione seno `e limitata con insieme immagine [−1, 1]; se si prendono i valori di x positivi, risulta −1 ≤ sin x ≤ 1 ⇒ −1 sin x 1 ≤ n ≤ n; xn x x nell’ultima relazione `e possibile passare al limite per x → +∞; e dal momento che le due funzioni maggiorante e minorante tendono ambedue a zero, per il teorema del confronto anche il limite della funzione fn (x) sar` a uguale a zero. Ragionamento analogo porta alla conclusione che anche la funzione gm (x) si comporta allo stesso modo. Si discuta ora il fn (x) xm · sin x lim = lim = lim xm−n · tg x . x→+∞ gm (x) x→+∞ xn · cos x x→+∞ 14 Si osservi ora che la funzione tg x `e illimitata e periodica, pertanto non ammette limite al tendere di x a +∞; la moltiplicazione per il termine xm−n non modifica la propriet`a di funzione illimitata. In particolare la funzione rimane non definita in x = kπ, dove ammette sempre un asintoto verticale; quindi il limite non esiste per nessuna coppia di valori n e m. Â Data una parabola P, si consideri l’insieme di tutte le corde di P avente una direzione prefissata. Dimostri il candidato che il luogo dei loro punti medi `e una semiretta parallela all’asse della parabola. Dal momento che tutte le parabole sono simili fra loro, `e possibile dimostrare la propriet`a, senza alcuna perdita di generalit` a, per la parabola y = x2 . Si intersechi tale parabola col fascio improprio di rette y = Ax + q avente A fissato e q variabile. Mettendo a sistema il fascio di rette e la parabola si ottiene l’equazione x2 − Ax − q = 0, che ovviamente ammette soluzioni se e solo se A2 + 4q ≥ 0. In tal caso le due soluzioni (eventualmente coincidenti) sono p A ± A2 + 4q x1,2 = 2 Le ascisse dei punti medi di ciascuna corda si otterranno col seguente calcolo: xm = A x1 + x2 = . 2 2 I punti medi hanno dunque ascissa costante A/2. Pertanto fanno parte della retta verticale di equazione x = A/2. Il luogo `e quindi una semiretta verticale, uscente dal punto di tangenza fra la parabola e la retta del fascio tangente alla parabola medesima, e quindi `e parallelo all’asse della parabola. Qualunque altra parabola del piano `e ottenibile da y = x2 tramite una similitudine, trasformazione che conserva il parallelismo; dunque per ogni parabola il luogo `e parallelo all’asse. Ã Novecento anni fa, nel 1114, nacque il famoso matematico indiano Bhaskara (1114-1185). Nella sua opera Lilavati, Bhaskara propone una serie di problemi, tra cui il seguente: un pavone `e appollaiato sulla cima di un palo di altezza a, alla cui base si trova la tana di un serpente. Il serpente si trova inizialmente a distanza 3a dalla tana e si muove verso di essa mentre il pavone vola in linea retta per catturarlo; se nel momento della cattura il pavone e il serpente hanno percorso la stessa lunghezza, a quale distanza dalla tana il serpente viene preso? Sia A la cima del palo e B la sua base, ove `e posta la tana; sia invece C il punto in cui si trova il serpente. Il triangolo ABC `e rettangolo in B. Il pavone e il serpente si incontrano in un punto D tale che AD sia uguale a CD. Detta x la distanza BD, la condizione appena esposta equivale ad AD = 3a − x; perci` o, 15 applicando il Teorema di Pitagora al triangolo (ABD), si trova l’equazione a2 + x2 = (3a − x)2 , la cui immediata risoluzione conduce a x = 34 a. Ä Il candidato costruisca, definendola eventualmente a tratti, una funzione continua e derivabile su R tale per cui M1 (2, 2) e M2 (−2, 2) risultino punti di massimo assoluto del suo grafico, mentre O(0, 0) sia punto di minimo relativo. La risposta, ovviamente, non `e unica. La funzione algebrica pi` u semplice che rispetti le condizioni richieste `e un polinomio, che dovendo presentare tre punti di estremo deve essere almeno di quarto grado. Si scelga allora di costruire un polinomio di quarto grado: i punti di estremo sono simmetrici rispetto all’asse delle ordinate, dunque `e possibile annullare i termini di gradi dispari; ma `e nullo anche il termine noto perch´e l’origine appartiene al grafico della funzione. Il polinomio si presenter`a dunque nella semplice forma y = ax4 + bx2 . I coefficienti si ricavano ponendo la condizione di passaggio per M1 (M2 risulter` a automaticamente soddisfatto per la simmetria), e annullando la derivata in x = 2. I semplice sistema fornisce a = −1/8 e b = 1. Il polinomio `e quindi y = − 18 x4 + x2 , di cui viene di seguito rappresentato il grafico. Un’altra possibilit` a `e costruire una funzione goniometrica: il testo infatti non esclude che la funzione abbia altri estremanti oltre a quelli richiesti. La funzione dovr`a avere periodo 4 ed essere pari, quindi 16 si presenter` a nella forma f (x) = A cos( π2 x) + B. Semplici ragionamenti geometrici sull’ampiezza e sulla fascia di piano che conterr` a il grafico conducono ad A = −1 e B = 1: f (x) = − cos( π2 x) + 1. Un’ulteriore possibilit` a `e quella di costruire la funzione a tratti, seguendo il suggerimento del testo. Il metodo pi` u agevole `e quello di prendere archi di parabola. Per semplicit`a si prendano parabole di apertura unitaria, aventi vertici negli estremanti richiesti: si partir`a dalla parabola P: y = x2 , che ammette appunto minimo (vertice) nell’origine. Le due parabole (aventi concavit`a rivolta verso il basso) P1 : y = −x2 + 4x − 2 e P2 : y = −x2 − 4x − 2 hanno invece vertice, rispettivamente, in (2, 2) e in (−2, 2). Si verifica facilmente che la parabola P incontra P1 nel punto (1, 1) e P2 in (−1, 1). La funzione cos`ı costituita risulta quindi 2 −x − 4x − 2 se x < −1 f (x) = x2 se x ∈ [−1, 1] 2 −x + 4x − 2 se x > 1 La derivabilit` a (e continuit` a) della funzione `e senz’altro assicurata in R−{±1}, poich´e in ciascun intervallo aperto contenuto in tale insieme essa coincide con un polinomio. Rimangono quindi da discutere i due punti x = 1 e x = −1, ma a questo proposito, vista la parit`a di f , ci si potr`a limitare a considerare il solo punto x = 1. Poich´e lim x2 = lim (−x2 + 4x − 2) = 1 x→1− x→1+ la funzione `e continua, inoltre `e facile costatare l’uguaglianza lim D[x2 ] = lim+ D[−x2 + 4x − 2] = 2, x→1− x→1 che, in virt` u del Criterio di Derivabilit` a, assicura la derivabilit`a in x = 1. 17 Å Noto che l’angolo fra due rette sghembe r e s `e definito come l’angolo (acuto o retto) fra due rette parallele rispettivamente a r e a s e concorrenti in un punto qualsiasi dello spazio, il candidato commenti la seguente proposizione, specificando se essa `e vera o falsa: una retta t `e perpendicolare al piano α se e solo se essa `e perpendicolare a qualsiasi ogni retta di α. La definizione classica di perpendicolarit` a fra una retta e un piano, reperibile in qualunque testo di geometria solida, `e la seguente: una retta t `e perpendicolare al piano α se e solo se essa ha in comune con α un punto P ed `e perpendicolare a tutte le rette di α passanti per P (si dimostra che se t `e perpendicolare a due rette di α passanti per P , allora `e perpendicolare ad α). La richiesta dell’esercizio `e di verificare, in ambedue i versi, l’implicazione che estende la propriet`a a tutte le rette del piano. Detta d la definizione di perpendicolarit` a e p la proposizione proposta, si inizi con lo studio dell’implicazione d ⇒ p. Sia quindi d vera per ipotesi; presa allora un’altra retta s del piano α, esiste una retta s0 parallela ad s passante per P ; e dal momento che s0 `e perpendicolare ad α per ipotesi, lo `e anche s. Per quanto riguarda l’implicazione inversa, essa `e immediata: se una retta t `e perpendicolare a tutte le rette di α, allora `e perpendicolare a tutte le rette di α passanti per il piede P ; quindi `e perpendicolare al piano α. Con ci`o `e stata dimostrata anche l’implicazione p ⇒ d. La proposizione `e dunque vera. Æ (Versione per il corso base) Sia P la parabola di equazione y = x2 . Il candidato calcoli l’area della regione finita di piano racchiusa fra la parabola, la sua tangente in un punto (x0 , y0 ), di ascissa positiva, e l’asse x, dimostrando che essa `e proporzionale a x30 . Si prenda quindi un arbitrario punto (x0 , y0 ) della parabola all’interno del primo quadrante; le sue coordinate possono ovviamente essere riscritte nella forma: (x0 , x20 ). La tangente alla parabola nel punto avr` a coefficiente angolare 2x0 e dovr` a passare per tale punto; la sua equazione `e dunque: y = (2x0 )x − x20 . L’area richiesta equivale all’area racchiusa sotto la parabola fra l’origine e il punto B, a cui sia sottratta l’area del triangolo ABP . L’area sottostante la parabola si calcoler`a in questo modo: Z x0 x2 dx = 0 18 x30 . 3 Per calcolare l’area di ABP , si osservi innanzitutto che la tangente per P alla parabola interseca l’asse delle ascisse in A, avente coordinate (x0 /2, 0). Pertanto la sua base vale x0 /2, mentre la sua altezza `e x20 ; la sua area `e dunque x30 /4. La differenza fra le due aree appena calcolate `e x3 x3 x30 − 0 = 0. 3 4 12 Ç (Versione per il corso base)Il candidato stabilisca quante sono le soluzioni dell’equazione 3 3 2x = p + 1 ; |x| determini quindi, per ciascuna delle soluzioni trovate, un intervallo di ampiezza unitaria ed estremi interi che la contenga. 3 Il quesitop equivale alla ricerca delle intersezioni fra i grafici F e G delle due funzioni f (x) = 2x e g(x) = 3/ |x| + 1. Si verifica agevolmente che la f `e definita su tutto l’asse reale ed `e non decrescente; la g `e definita per ogni valore di x eccetto lo 0, ed `e strettamente crescente per valori di x negativi, e decrescente per valori di x positivi. Ambedue i grafici sono situati nel semipiano delle ordinate positive. Nel semiasse delle x negative ambedue le funzioni sono crescenti; ma, dal momento che g(x) → 1 per x → −∞, dovr` a essere g(x) > 1, d’altra parte la f tende a 1 quando x → 0 e quindi assume valori nell’intervallo ]0, 1]. Non `e dunque possibile che vi siano punti di intersezione in questa regione dell’asse x. Viceversa nel semiasse delle x positive le funzioni hanno monotonia opposta. Si calcola facilmente, con l’ausilio di una calcolatrice, che per x = 1 il grafico G `e situato superiormente a F; mentre per x = 2 accade il contrario. L’intervallo di ampiezza unitaria cercato `e pertanto [1, 2]. 19 Æ (Versione per il corso P. N. I.) La trattoria Va per storto `e frequentata da 100 clienti che vi pranzano e cenano regolarmente ogni giorno della settimana, a dispetto sia del nome poco raccomandabile, sia del cameriere, il quale `e talmente scorbutico che il 20% degli avventori abituali ci ha litigato almeno una volta. Qual `e la probabilit`a che in una tavolata a cui si sono seduti casualmente 7 clienti regolari nessuno di questi abbia mai litigato con il cameriere? Qual `e invece la probabilit`a che scegliendo a caso sette clienti abituali, uno in ciascun giorno della settimana, nessuno di questi abbia mai litigato con il cameriere? Si tratta di un semplice esercizio in cui `e richiesto di applicare la regola per la probabilit` a composta. Nel primo caso, la probabilit` a che uno degli avventori seduto a una tavolata non abbia mai litigato con il cameriere `e 80/100; ma per i successivi clienti `e, rispettivamente, 79/99, 78/98, e cos`ı via fino a 74/94. Dunque la probabilit` a che nessuno di essi abbia litigato con l’insopportabile cameriere `e 80 79 78 77 76 75 74 · · · · · · ' 0, 1984 . 100 99 98 97 96 96 94 Nel secondo caso, a differenza del primo, la probabilit`a di scegliere un cliente che non abbia mai litigato con il cameriere non cambia da una serata all’altra, ed `e sempre dell’80 per cento (=4/5). Quindi, trattandosi di eventi indipendenti, la probabilit` a che nessuno dei 7 clienti abbia mai litigato con il cameriere `e (4/5)7 ' 0, 2097. Ç (Versione per il corso P. N. I.) Il candidato dimostri che esiste un’unica soluzione reale x ¯ dell’equazione 2 1 2x = √ ; x √ 2 definita la funzione h(x) = x · 2x − 1, studi, senza far uso della calcolatrice, il segno assunto da h nei punti 1/4, 1/2, 3/4, 1 e deduca infine un valore approssimato di x ¯ con un errore inferiore a 1/8. 2 Sia f la funzione y = 2x ; il suo dominio `e l’insieme dei reali, essa risulta pari e ammette un minimo per x = 0, dove la funzione vale 1. Nel semiasse delle x positive la f `e monotona crescente; essa diverge quando x tende a +∞. Si dica invece g la funzione y = √1x ; tale funzione `e definita solo nel semiasse delle x positive, dove risulta sempre decrescente; i suoi asintoti sono l’asse delle ordinate quando x tende a zero, e l’asse delle ascisse quando x tende all’infinito. A seguito di tali considerazioni `e evidente che esiste un’intersezione fra i grafici di f e di g `e che essa `e unica. 20 Sia ora h(x) = √ 2 x · 2x − 1; quando x = 1/4 si ottiene r 1 15 1 1 ( 41 )2 1 − 1 = · 2 16 − 1 = 2− 16 − 1 = 15 − 1 . h(1/4) = ·2 4 2 2 16 Una qualsiasi potenza di 2 a esponente positivo `e sempre maggiore di 1, pertanto la frazione di 1. Quindi il segno di h(1/4) `e negativo. Col medesimo procedimento: r 1 1 1 1 ( 12 )2 h(1/2) = ·2 − 1 = 2− 2 · 2 4 − 1 = 2− 4 − 1 . 2 1 15 2 16 `e minore Per lo stesso motivo del caso precedente, il segno di h(1/2) `e negativo. Si proceda con le stesse modalit` a: r √ √ 9 7 3 ( 34 )2 3 −1= ·2 · 2 16 − 1 = 3 · 2− 16 − 1 . h(3/4) = 4 2 Questo caso `e maggiormente laborioso. Si faccia l’ipotesi che h(3/4) sia una quantit`a positiva; si ottiene: √ √ 7 7 1 7 3 · 2− 16 − 1 > 0 ↔ 3 > 2 16 ↔ 3 2 > 2 16 ↔ 38 > 27 ; quindi, per la transitivit` a della relazione d’ordine la diseguaglianza che si era ipotizzata `e vera, e h(3/4) > 0. Da ultimo si osservi che h(1) risulta banalmente una quantit`a positiva. Infine, il valore x ¯, di cui si `e dimostrata l’unicit` a, sar` a situato nell’intervallo ]1/2, 3/4[ . Se si prende dunque come stima di x ¯ il punto medio dell’intervallo appena individuato, 5/8, esso rappresenta un’approssimazione con un errore minore di 1/8, come richiesto. 21
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