Prova BMW r 1200 nineT L’idea GiUSTa aL MOMeNTO GiUSTO ITaLIaN MaGaZINE uomini stile passioni IN MoTo CoN L’aTTorE PIù rIdErS dEL CINEMa ITaLIaNo SPECIaLE CoMMUNITY KUstOm KOmmUNe L’officina in condivisione/Australia QUelli del trAversO L’ovale fatto in casa/veneto the ONe mOtOrcYcle shOW L’evento grunge di Portland/UsA lA tribù dei dUe tempi La rivincita degli irriducibili/toscana eriK bUell rAciNg teAm Vivere e lavorare nel nuovo team di SBK/lombardia the FiFtYNiNe il club icona rocker e cafe racer/UK Moda ViSiONi iN deNiM riders italian magazine ANNO 8 heArst mAgAziNes itAliA s.p.A. meNsile pOste itAliANe s.p.A. sped. iN A.p. - d.l. 353/2003 (cONv. iN l. 27/02/2004 N° 46) Art. 1, cOmmA 1, dcb milANO / Aprile 2014 71 71 Editoriale Compagni di viaggio Posta Shots 7 10 13 21 Garage Indirizzi 137 145 cosa significa questo simbolo? che nella versione per tablet e smartphone troverete contenuti extra dossier moto food gp 62 cover man Il pranzo è servito. O la cena, dipende dagli orari. La stagione 2014 è appena cominciata e vi facciamo un regalo. Ritagliate le pagine di questo speciale o inserite questo numero di Riders insieme con tutti i vostri libri di ricette nello scaffale che sicuramente avrete in cucina. E ogni domenica di gara ispiratevi ai nostri consigli per mangiare i piatti tipici dei Paesi che ospitano il Motomondiale. La classica piadina, il tempura giapponese, il barbecue texano, ma anche specialità olandesi, della cucina ceca e slovacca e addirittura qatariota. Perché guardare Valentino e Marquez che si sportellano è una libidine, ma volete mettere se lo fate dopo o durante una mangiata memorabile? Marco Giallini è un Riders vero, il suo ultimo film al cinema è Tutta colpa di Freud. È diventato famoso con il ruolo di er Teribbile in Romanzo Criminale - La serie. Tutti i testi sono di Nereo Balanzin 51 motogpfood 71 riders club uomiNi pAssioNi e storie riders club Piero Gros Il protagonista della Valanga Azzurra e la Regolarità............................24 Frida Kahlo Un’artista Riders in mostra a Roma...............................................................33 L’osservatorio I must have del mese.......................................................................................41 Marco Giallini In moto con l’attore del momento...................................................................62 BMW R 1200 nineT La prova della prima special di serie.............................................124 Roadbook In giro per Oslo, la capitale più cara al mondo..............................................130 Kustom Kommune L’officina motociclistica in Australia.............................................72 L’ovale di Casada Il bancario che si è costruito la pista in casa.............................7à The One Motorcycle Show La scena di Portland..........................................................84 Due tempi Un giro in Toscana con i nostalgici degli anni Ottanta........................92 Superbike Erik Buell Racing: la nascita di un team.......................................................98 59 Club Il club londinese icona rocker e cafe racer....................................................106 Sommario Riders 17 71 AutogrAfi 116 26 13à Quella volta che di Carlo Pernat 30 Zepping di Emanuele Vicinanza di Zep Gori 139 Affinità elettive di Raffaele Paolucci 34 La stanza dei perché di Jan Witteveen 36 di Toby Moody 137 Agente speciale di Pietro de Angelis di Paolo Sormani 140 di Giovanni Cabassi 143 Guarnizioni Stile e derivati di Giovanni Cabassi di Alessandro Fontanesi 144 Riders educational Ri-scatto di Maurizio Gissi di Walter Arosio 141 Correva l'anno 142 Roba da uomini 140 The Voice 141 2+2 146 Riders cycle club In serbatoio veritas di Emanuele Vicinanza di Andrea Chiaravalli MOTOGP FOOD Il giro del Motomondiale in 19 piatti.......................................................51 modA Visioni in Denim............................................. 112 Completo Paul Smith, camicia Barbour. motorcycle open space norvegian wood La nuova BmW Una Norton degli anni Quaranta modificata in un angolo della Kustom Kommune. Una canna (da pesca) e una moto: a Oslo non c’è bisogno di altro. Customizzabile da tutti e parecchio stile: finalmente abbiamo provato la nineT. 66 80 Le moTo DI QUeSTo nUmero Bimota V2 500 (da 92 a 97) BMW R 1200 nineT (da 124 a 128) EBR 1190RX (da 98 a 104) Gilera 175 (139) Gilera Giubileo 175 (140) Harley-Davidson XLR 1000 ACM (142) Honda C110 Dauphine-Lamarck (142) Honda NS 400R (da 92 a 97) Honda NSX650 Dominator flat track (80) Honda XL600 (138) Kawasaki GPZ 550 Venier (139) KTM Regolarità (24) Moto Guzzi V35 cafe racer (87) Norton 16H 500 (76) Suzuki RG 500 Gamma (da 92 a 97) Triumph 500 Iron & Resin (88) Triumph 1000 Icon Motorsports (142) Triumph Scrambler Giallini (da 62 a 68) Triumph X75 Hurricane (137) Yamaha 125 Drake McElroy (86) Yamaha RD 500 LC (da 92 a 97) Yamaha YZ 250 (80). 18 Riders Sommario 124 SHOTS PIù gNOccA PEr TUTTI prendete una modella che non sia una modella (va bene anche la vostra futura moglie), dimenticatevi di trucco e parrucco, evitate qualsiasi luce di studio. Quindi spogliatela e cominciate a fotografarla così, selvaggia e naturale. Ecco la ricetta che sta dietro alle foto di alessandro didoni, un non fotografo che piace tanto a noi e alla nostra photo editor testo Stefania Molteni 22 Riders Uomini Stile Passioni Senza artifici «Perché, c’è bisogno di scrivere un testo?». Così mi ha detto testualmente Roberto Ungaro quando ha visto le foto che Alessandro Didoni ha scattato a Elena e Iryna. Comunque io il testo devo scriverlo e a voi tocca leggervelo, fatevene una ragione! Didoni non è un fotografo. O meglio, dice di non essere un fotografo professionista (finalmente uno che lo ammette…) però quando ho visto il suo blog alessandrodidoni.tumblr.com mi sono subito resa conto che interpreta il corpo della donna come in realtà piace vederlo a (quasi) tutti gli uomini. Posso dirlo, visto che lavoro in una redazione praticamente di soli uomini. Trash. Sì, perché le sue immagini non rispecchiano il gusto estetico classico della fotografia di nudo, no, le sue foto sono crude. Le donne non sono mai ritratte con luci da studio ben messe, non vengono preparate con styling e trucco di prim’ordine. Sono donne normali (a proposito, Iryna a breve diventerà sua moglie) in un contesto (quasi) normale. Be’, sì, certo, sono anche decisamente molto svestite. Le foto di Didoni mi piacciono perché sono come i piatti che ci prepara la mamma quando andiamo a trovarla nei weekend: hanno lo stesso gusto casalingo e casereccio, mostrano quello che un uomo vuole vedere senza troppe sovrastrutture fintamente estetiche, non sono inutilmente pretenziose. Sono vere, insomma. Qualche giorno fa ho letto che un gruppo di artiste italiane, il collettivo di dieci registe Le ragazze del porno - My sex ha deciso di girare, finanziandosi attraverso il crowdfunding, un lungometraggio porno «per un prodotto pop e politico, perché se i porno diventano creativi e liberatori sono molto più potenti». Ecco, credo sempre di più che a voi uomini convenga ancora guardare foto e video come questi. Ci mancava solo il porno pop politico... E ve lo dice una donna. Cari uomini, non fidatevi dei lungometraggi che vogliono dare un’aria intellettuale a una cosa che intellettuale non è (ed è inutile che lo diventi)! Iryna Horyeva: modella, compagna e presto moglie del fotografo Alessandro Didoni, l’autore di questi scatti. Nella pagina a fianco. Due altri clic di Didoni. Se per caso incontraste per strada la ragazza con i capelli arancioni e voleste attaccare bottone, si chiama Elena. Uomini Stile Passioni Riders 23 cover story marco giallini Ragazzo di strada Marco Giallini, 50 anni, è diventato famoso come er Teribbile nella serie tv Romanzo criminale - La serie. Opinionista di Riders, il suo ultimo film al cinema è stato Tutta colpa di Freud di Paolo Genovese. 62 Riders Cover Story Il gIallo spacca Le moto, i figli, la periferia («perché in centro non sono capace di abitare»), l’amore per il cinema e il teatro: Marco Giallini parla a cuore aperto di Roma, la sua città che ormai è solo un’idea, e della vita con la quale si sente ancora in credito testo Paolo Sormani fotografie Alessandro Penso servizio Stefania Molteni i Marco Giallini sapete già molto, perché il primo a raccontare di sé e del suo mondo è proprio lui, ogni mese su Riders nella rubrica Pelle dura. Sapete che ha 50 anni, è atore, romano e romanista. Che ha due figli, Rocco di 15 anni e Diego di nove, avuti dalla moglie Loredana scomparsa tre anni fa («Se n’è andata in un atimo, proprio davanti a me»). Che guida una Buell XB12 Long e due Triumph, una Speed Triple e un bobber su base Scrambler. Che casa sua se sbracherà soto il peso di duemila dischi di vinile. Ne conoscete la faccia con l’espressione ruvida di chi è stato accarezzato troppe volte dalla vita con la carta vetrata. E a conti fati con la vita si sente in credito. Di Marco Giallini potete sapere molto, ma vi mancherebbe comunque una cosa: la voce. Stentorea, timbro pieno e colori caldi, roca il giusto. Con gli er e gli ar del romanesco al posto giusto. Se mai Roma avrà bisogno di una voce narrante, quel giorno dovrebbe scegliere la sua. Er Giallo parla e si muove in modo compulsivo alternando le parole al gesto teatrale di allargare il braccio destro, come a svelare la grandezza e la miseria delle umane cose. Poi si calma per un atimo: «Che tristezza, che malinconia, che bellezza». È una frase che cade e ritorna per tuta la giornata, mentre racconta senza nascondersi di ciò che l’esistenza dà e toglie con l’imprevedibilità di un capriccio. «C’ho la vita in ricostruzione» borbota. Con la moglie era venuto ad abitare a Tor Lupara, appena fuori dal Grande Raccordo Anulare. Non se n’è più andato. Lì e ovunque si trovi non passa minuto senza che qualcuno si fermi a scambiare una batuta o farsi fotografare per condividere un briciolo di fama sui social. «Qui conosco tuti, o comunque tuti conoscono me. Ci vorrebbe il braccio finto per salutare». Il bobber rosso è a secco e con la bateria a terra, ma sono detagli: stamatina si parte per il lago di Bracciano, uno dei suoi giri preferiti: «Le prime volte ci andavo a 15 anni col Fantic Motor 50». Guida con i gomiti larghi, il busto ereto e le ginocchia alte, da fuoristradista. E guida davvero, «non come gli atori che fanno finta di essere motociclisti. Che tristezza, che malinconia». d Hai girato 26 film, tuti ambientati a Roma. Ti è piaciuto La grande bellezza di Sorrentino? «Sì e non lo dico per piaggeria. Con Paolo ho fato Amico di famiglia, Servillo è un grande atore, mi sarebbe piaciuto esserci». Ma quella Roma è la Roma vera? «Spero di no. Cioè, in alcuni momenti sì, in altri c’è una Roma che forse conosco meno». La tua Roma qual è? «La Roma mia è quella che gioca all’Olimpico (ride). È quella della gente che si saluta, è un’idea di Roma. Ho abitato in tanti posti di periferia, sto a Tor Cover Story Riders 63 riders cLub KustoM KoMMune La condivisione deLL’attrezzo testo Vanessa Anfossi fotografie Matteo Cavadini 72 Riders Riders Club Collingwood, Melbourne. Siamo andati in Australia per conoscere Jimmy e Richie, i fondatori della Kustom Kommune, un’officina open space di 320 metri quadrati. Una vera comune in cui chi paga la (bassa) quota di iscrizione ha uno spazio e tutta l’attrezzatura a disposizione per riparare o modificare una moto. Ecco l’evoluzione del motoquartiere Support your local L’ingresso del Kustom Kommune. Nella pagina accanto. Jimmy Goode, 28 anni (a sinistra), e Richie Baldwin, 37, con il pitbull Zac. A ustralia, la terra degli dèi, dicono. E c’è da crederci, con le loro belle case affacciate sulla grande barriera corallina, il surf, il sole, l’immigrazione sotochiave, la criminalità a zero e le infradito tutto l’anno. Suona strano che in un luogo geograficamente e politicamente lontanissimo dal conceto di proprietà comune e condivisa nasca un progeto come The Kustom Kommune, una sorta di centro sociale della moto, che con la sua incudine nel logo ricorda un po’ il martello. Sicuramente non la falce. Jimmy Goode, 28 anni, un recente passato nell’editoria e nel marketing, e Richie Baldwin, 37, ex diretore creativo e blogger di The Return of Cafe Racer, sono i due compagni che hanno creato questo kibbutz della motocicleta nel quartiere di Collingwood, nel bel mezzo di Melbourne. Nessun passato operaio, nessuna implicazione politica: oggi la rivoluzione parte dagli hipster. Rivoluzione morbida, potremmo chiamarla. Da dove è nata l’idea «Io e Richie viviamo in quest’area di Melbourne da sempre» racconta Jimmy, una sorta di giovane Tom Cruise col pizzeto. «E in questa zona avere una casa con un garage è molto costoso. La mia generazione non può permetersi un affito di seicento dollari a setimana, quindi si vedono le moto parcheggiate per strada, ataccate ai pali come biciclete. Negli ultimi cinque anni ho modificato delle moto lavorando in parcheggi condivisi e le persone non erano molto felici di vedermi tagliare e saldare a fianco alle loro belle BMW parcheggiate. Quindi con Richie Riders Club Riders 73 RideRs club la tribÙ dei due tempi le immoRtali 92 Riders Riders Club testo alberto borsani fotografie Simone donati Possono averle cancellate dalle strade e dalle corse, non dal cuore e dalla memoria degli appassionati. Le sportive due tempi continuano ad avere un seguito di fan irriducibili. E c’è chi organizza giri in moto come il 2stroketour, quattro giorni a fumare olio e benzina sui colli senesi Riders Club Riders 93 A sinistra. Bomber floreale Prada. A destra. Pantalone denim Jacob Cohën.
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