Milano, 16 luglio 2013 Sistemi colturali 22 maggio Milano, 16 luglio 2013 2014 IMPATTO DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI SULLA SOSTENIBILITÀ DELL’AZIENDA CEREALICOLOZOOTECNICA IN LOMBARDIA 2a PARTE Giovanni Cappelli, Livia Paleari, Simone Bregaglio, Andrea Giussani, Marco Acutis, Stefano Brenna, Dante Fasolini, Roberto Confalonieri Università di Milano, Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali, CASSANDRA lab [email protected]; [email protected] Outline Milano, 16 luglio 2013 Sistemi colturali 22 maggio Milano, 16 luglio 2013 2014 Cambiamento climatico - Agricoltura Strategie di risposta (mitigazione, adattamento) Piano Regionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PACC) Convenzione ERSAF – UNIMI DISAA FASE 1 Strategie di adattamento (Riso, frumento, mais) Sostenibilità ambientale e aziendale? Convenzione ERSAF – UNIMI DISAA FASE 2 H20 e auto-approvvigionamento Sistemi colturali erbacei alternativi Introduzione Arundo Donax L. PSR 2014-2020 (Aree marginali) Milano, 16 luglio 2013 Sistemi colturali 22 maggio Milano, 16 luglio 2013 2014 Premessa Convenzione ERSAF – UNIMI DISAA FASE 1 Valutazione variazioni produttive delle principali colture cerealicole (riso, frumento e mais): elaborazione di efficaci strategie di adattamento (semina e lunghezza del ciclo). FASE 2 • Problematica acqua: impatto delle strategie di adattamento definite nella Fase 1 in termini di consumo idrico, testando sistemi irrigui caratterizzati da diversa efficienza. • Problematica aziendale: impatto dei cambiamenti climatici sulla sostenibilità del modello aziendale cerealicolo-zootecnico, tipico della struttura aziendale lombarda di pianura. Tematica aziendale Milano, 16 luglio 2013 Sistemi colturali 22 maggio Milano, 16 luglio 2013 2014 Obiettivo: valutare la sostenibilità dell’attuale modello aziendale cerealicolo-zootecnico lombardo in un contesto di cambiamento climatico FIELD FARM ? Fase 1: scenario 2020 e 2050 rese medie MAIS Impatto sull’autosufficienza alimentare dell’azienda zootecnica? Soluzioni? Milano, 16 luglio 2013 Sistemi colturali 22 maggio Milano, 16 luglio 2013 2014 Tematica aziendale La zootecnia lombarda: rappresenta il 62.8% della Produzione Lorda Vendibile ai prezzi di base del settore primario regionale Allevamenti 62.8% Valore della produzione agricola ai prezzi di base per i principali comparti in Lombardia nel 2012. Fonte: ISTAT 1/4 della produzione carnea e 1/3 della produzione lattea italiana sono prodotte in Lombardia INEA 2013 Milano, 16 luglio 2013 Sistemi colturali 22 maggio Milano, 16 luglio 2013 2014 Tematica aziendale In questo contesto il mais gioca un ruolo chiave: • alimento base delle razioni alimentari di bovini (silomais) e suini (granella). L’88% del mais prodotto è destinato alla zootecnia • è un alimento difficilmente sostituibile per l’elevato valore nutritivo, caratteristiche di appetibilità e per l’elevata produzione di sostanza secca ed energia netta ha-1 • coltura fondamentale per garantire l’auto-approvvigionamento alimentare dell’azienda Competitività Indipendenza dal mercato Legame ed equilibrio dell’azienda con il territorio Milano, 16 luglio 2013 Sistemi colturali 22 maggio Milano, 16 luglio 2013 2014 Tematica aziendale Mais 600 da granella, monocoltura. Variazione % resa rispetto alla baseline IMPATTO sulla struttura aziendale? ETEROGENEITA’ della realtà aziendale (tipologia di capi allevati, diete adottate, rapporto capi/SAU) ETEROGENEITA’ delle variazioni di resa attese MODELLI DI SIMULAZIONE Tematica aziendale Milano, 16 luglio 2013 Sistemi colturali 22 maggio Milano, 16 luglio 2013 2014 Fase 2 - problematica aziendale 1. Individuazione delle principali tipologie aziendali presenti in Lombardia e loro caratterizzazione a livello di RA (categoria animale, indirizzo produttivo, dimensioni) 2. Sviluppo di una metodologia per la stima della capacità di autoapprovvigionamento aziendale di alimenti zootecnici (mais) 3. Esperimento di simulazione per: valutare l’impatto della variazione delle rese di mais negli scenari climatici analizzati sull’autosufficienza alimentare aziendale definire possibili strategie (e.g. sistemi colturali alternativi e/o complementari) Milano, 16 luglio 2013 Sistemi colturali 22 maggio Milano, 16 luglio 2013 2014 Tipologie aziendali • FONTI: ” Il sistema agroalimentare della Lombardia” (Pieri et al., 2012) • CRITERIO: Analisi dei dati a livello regionale: Analisi dei dati a livello provinciale: No aziende senza terra, avicole, ovi-caprine definizione dell’indirizzo produttivo prevalente delle aziende zootecniche lombarde e della loro localizzazione per fascia altimetrica Tipologie aziendali Milano, 16 luglio 2013 Sistemi colturali 22 maggio Milano, 16 luglio 2013 2014 Categoria animale Ripartizione Tipologia di allevamento (%) Allevamenti convenzionali di vacche da latte (sia di grandi dimensioni che di dimensione medio-piccola) 67 Allevamenti biologici di vacche da latte Bovini Sia in pianura che in montagna Allevamenti di bovini da carne 28 Allevamenti ad indirizzo misto (sia bovini da latte che bovini da carne) 5 Totale Suini Concentrati in pianura 100 Allevamenti specializzati nell'accrescimento ed ingrasso di suini pesanti (fino a 160 Kg) e leggeri (fino a 120kg) 78 Allevamenti di riproduttori (vendita suinetti) 5 Allevamenti a ciclo chiuso, specializzati in accrescimento, ingrasso e riproduzione (dalla nascita a 160 Kg capo-1) 17 Totale 100 Milano, 16 luglio 2013 Milano, 16 luglio 2013 Sistemi colturali 22 maggio Sistemi colturali Milano, 16 luglio 2013 2041 Tipologie aziendali • FONTI: ” Il sistema agroalimentare della Lombardia” (Pieri et al., 2012) • CRITERIO: No aziende senza terra, avicole, ovi-caprine Analisi dei dati a livello regionale: definizione dell’indirizzo produttivo prevalente delle aziende zootecniche lombarde e della loro localizzazione per fascia altimetrica Analisi dei dati a livello provinciale: attribuire ad ogni tipologia aziendale individuata una precisa localizzazione spaziale a livello di Regione Agraria una dimensione produttiva (classe di SAU e di numerosità di capi) Tipologie aziendali Milano, 16 luglio 2013 Milano, 16 luglio 2013 Sistemi colturali Sistemi colturali Milano, 16 luglio 2013 • FONTI: ” Il sistema agroalimentare della Lombardia” (Pieri et al., 2012) • CRITERIO: No aziende senza terra, avicole, ovi-caprine Analisi dei dati a livello regionale: definizione dell’indirizzo produttivo prevalente delle aziende zootecniche lombarde e della loro localizzazione per fascia altimetrica Analisi dei dati a livello provinciale: attribuire ad ogni tipologia aziendale individuata una precisa localizzazione spaziale a livello di Regione Agraria una dimensione produttiva (classe di SAU e di numerosità di capi) Milano, 16 luglio 2013 Sistemi colturali 22 maggio Milano, 16 luglio 2013 2014 Tipologie aziendali Una volta individuata per ogni RA la classe di capi e di SAU più rappresentata, il preciso dimensionamento aziendale è stato definito utilizzando come criterio il rispetto della Direttiva Nitrati (Dir. 91/676 CE) SOLO AZIENDE "VIRTUOSE " please! ZVN e ZNV a livello di Regione Agraria Il rapporto tra SAU e capi allevati è stato modulato utilizzando i valori di N al campo (N ha-1 capo-1) specifici per categoria di animale e tipologia di allevamento indicati nel D. M. del 7 Aprile 2006 (GU n. 109 del 12-5-2006- Suppl. Ordinario n.120) Milano, 16 luglio 2013 Sistemi colturali 22 maggio Milano, 16 luglio 2013 2014 Tipologie aziendali Milano, 16 luglio 2013 Sistemi colturali 22 maggio Milano, 16 luglio 2013 2014 Capacità di autoapprovvigionamento Metodologia per la stima della capacità di auto-approvvigionamento alimentare delle aziende CAi AAi FAi Alimento i autoprodotto nel corso di una stagione produttiva (kg di s.s. anno-1) Fabbisogno aziendale stagionale per uno specifico alimento i (kg s.s. anno-1) AAi SAU az resai Coperturai SAU dell’azienda considerata (ha) Resa media stagionale (Kg s.s. ha-1) dell’ i-esima coltura, simulata a livello di R.A. Quota di SAU destinata dall’azienda all’ i-esima coltura Capacità di autoapprovvigionamento Milano, 16 luglio 2013 Sistemi colturali 22 maggio Milano, 16 luglio 2013 2014 n FAi Capi SSI i ciclo Inclusionei 1 Capi mediamente presenti in allevamento per ogni n-esima categoria (ad es. per le aziende di bovine da latte sono state considerate vacche in lattazione, vacche in asciutta e capi da rimonta, per cui n= 3) Valore medio di sostanza secca ingerita quotidianamente dal singolo capo della n-esima categoria nel corso del ciclo produttivo (Kg capo-1 giorno-1) Durata del ciclo produttivo (giorni) Percentuale di inclusione dello specifico alimento i nella dieta modello adottata per la n-esima categoria animale presente in azienda (% sulla s.s. totale) Esempio vacche da latte: Capi = 50 (30 l gg-1 FCM 4%) SSI = metodo NRC (Mantenimento + produzione lattea) Ciclo = 305 gg (lattazione), 60 gg (asciutta), 365 (rimonta) Inclusione = f (dieta tipo) n FAi Capi SSI i ciclo Inclusionei 1 Categoria vacche in lattazione Dieta silomais fieno loietto fieno medica mais soia f.e. distillers polpe di bietola ess saponi di calcio glutine di mais mangime minerale Inclusione 30.0 5.7 13.5 23.0 12.1 8.0 2.3 2.1 2.0 1.3 Stima dei fabbisogni Consumo annuo dell'alimento i-esimo = (N° di capi x SSI kg/capo giorno x giorni) x % di alimento i-esimo x 1/100 FA (Kg) dove: 100650 18980 45259 77165 40733 26863 7884 7008 6570 4088 N° di capi: vacche da latte presenti in azienda (dato ISTAT) SSI (kg capo/giorno): sostanza secca ingerita per capo, calcolata secondo la formula (a) giorni: giorni di lattazione; è stato considerato il valore standard di 305 giorni % alimento i-esimo: inclusione percentuale dell'alimento i-esimo nella dieta prevista per questa categoria (a) SS ingerita (kg/d)=Peso vivo (kg) x 0.0185 + Latte 4% (kg) x 0.305 dove: Il peso vivo medio è stato considerato pari a 650 kg Latte 4% (kg)= Latte (kg) x (0.4 + 0.15 x %grasso nel latte) Per il calcolo è stato considerata una produzione media di 35 l/d (3.8% grasso) per le stalle ad alta produzione e di 29 l/d (3.8% grasso) per quelle a bassa produzione (dati ANAFI 2012, media Lombadia 31.7) Dato ISTAT «vacche dal latte dove: presenti in azienda» N° di capi: pari al numero di capi in lattazione presenti in azienda (dato ISTAT) Consumo annuo dell'alimento i-esimo = (N° di capi x SSI kg/capo giorno x giorni) x % di alimento i-esimo x 1/100 vacche in asciutta silomais insilato loietto paglia polpe bietola ess. pastone mais mangime min soia f.e. 48% cloruro sodio 21.9 50.3 19.3 3.7 0.8 3.1 0.7 0.2 silomais insilato loietto fieno polifita mangime conc. Integrato pastone mais mangime min soia f.e. 48% cloruro sodio 22.0 50.0 19.0 4.0 1.0 3.1 0.7 0.2 SSI (kg capo/giorno): sostanza secca ingerita per capo, valore medio di tutta la fase di asciutta giorni: giorni di asciutta; è stato considerato il valore standard di 60 giorni % alimento i-esimo: inclusione percentuale dell'alimento i-esimo nella dieta prevista per questa categoria 8345.6 19169.9 7346.1 1419.3 309.8 1179.4 269.9 60.0 Consumo annuo dell'alimento i-esimo = (N° di capi x SSI kg/capo giorno x giorni) x % di alimento i-esimo x 1/100 rimonta dove: N° di capi: capi da rimonta mediamente presenti in azienda; viene calcolato a partire dal dato dei capi in lattazione considerando un tasso di rimonta annuo del 25% e il primo parto a 24 mesi SSI (kg capo/giorno): sostanza secca ingerita per capo, valore medio delle diverse fasi di accrescimento giorni: 365 in quanto si fa riferimento ai capi da rimonta mediamente presenti in azienda % alimento i-esimo: inclusione percentuale dell'alimento i-esimo nella dieta prevista per questa categoria 18988.5 43616.6 16714.4 3229.2 705.0 2683.4 614.0 136.4 Capi presenti in azienda per categoria animale Milano, 16 luglio 2013 Sistemi colturali 22 maggio Milano, 16 luglio 2013 2014 categoria dieta Stima dei fabbisogni Scrofe in lattazione Scrofe in gestazione Verri Dato ISTAT «riproduttori (scrofe) presenti in azienda» Capi presenti in azienda per categoria animale Milano, 16 luglio 2013 Sistemi colturali 22 maggio Milano, 16 luglio 2013 2014 Dieta dieta Categoria categoria Suini suini ingrasso ingrasso (50-160 kg) (50-160 kg) Stima dei fabbisogni fabbisogni Stima dei % SS Consumo annuo dell'alimento i-esimo = (N° di capi x SSI kg/capo giorno x giorni) x % di alimento i-esimo x 1/100 ma i s 52.5 dove: orzo 23.4 s oi a es tr.48% 12.7 crus ca 7.8 ca l ci o ca rbona to 1.8 s odi o cl oruro 0.5 i nt.mi n.vi t 0.5 fos fa to bi ca l ci co 0.5 SSI (kg capo/giorno): s os tanza s ecca i ngeri ta per ca po (3 kg ca po/gi orno), va l ore medi o di tutta l a fa s e di i ngra s s o ri portato i n l ettera tura per s ui no pes a nte (ri f. bi bl i ogra fi co 4) L-Li s i na HCL 0.2 giorni: 365 i n qua nto s i fa ri feri mento a i ca pi a l l 'i ngra s s o medi a mente pres enti i n a zi enda Metioni na DL 0.05 % alimento i-esimo: i ncl us i one percentua l e del l 'a l i mento i -es i mo nel l a di eta previ s ta per ques ta ca tegori a *rif. bibliografico (5) % SS Suini accrescimento suini accrescimento (30-50 kg) (30-50 kg) N° di capi: ca pi a l l 'i ngra s s o medi a mente pres enti i n a zi enda . Da to ca l col a to a pa rtire da l numero di s crofe pres enti, cons i dera ndo 2 pa rti a l l 'a nno a s crofa , 10 s ui netti s vezza ti a pa rto ed una dura ta del l a fa s e di i ngra s s o (da i 60 a i 160 kg) di 174 gi orni (compres o i l vuoto s a ni tari o) (a ) ca pi i n i ngra s s o medi a mente pres enti = N°di s crofe medi a mente pres enti x 2 x 10 x 174/365 Dato ISTAT Consumo annuo dell'alimento i-esimo = (N° di(scrofe) capi x SSI kg/capo giorno x giorni) x % di alimento i-esimo x 1/100 «riproduttori dove: presenti in azienda» ma i s 42.5 s oi a f.e. 44% 18.0 orzo 15.0 crus ca ft 10.0 frumento tenero 8.0 ol i o s oi a 2.0 fos f.bi ca l ci co 1.3 fa ri na pes ce 1.0 mi nvi t 0.5 SSI (kg capo/giorno): s os tanza s ecca i ngeri ta per ca po (2 kg ca po/gi orno), va l ore medi o del l e di vers e fa s i di a ccres ci mento ri portato per s ui no pes a nte ri portato i n l ettera tura (ri f. bi bl i ogra fi co 4) L-Li s i na HCL 0.3 giorni: 365 i n qua nto s i fa ri feri mento a i ca pi i n a ccres ci mento medi a mente pres enti i n a zi enda Cl oruro s odi o 0.5 % alimento i-esimo: i ncl us i one percentua l e del l 'a l i mento i -es i mo nel l a di eta previ s ta per ques ta ca tegori a L-Treoni na 0.05 *rif. bibliografico (3) N° di capi: ca pi i n a ccres ci mento medi a mente pres enti i n a zi enda . Da to ca l col a to a pa rtire da l numero di s crofe pres enti, cons i dera ndo 2 pa rti a l l 'a nno a s crofa , 10 s ui netti s vezza ti a pa rto ed una dura ta del l a fa s e di a ccres ci mento (da i 30 a i 60 kg) di 55 gi orni (compres o i l vuoto s a ni tari o) (a ) ca pi i n a ccres ci mento medi a mente pres enti = N°di s crofe medi a mente pres enti x 2 x 10 x 55/365 Milano, 16 luglio 2013 Sistemi colturali 22 maggio Milano, 16 luglio 2013 2014 Colture alternative SORGO (granella e insilato) ORZO (granella e insilato) LOIESSA (insilata) ERBA MEDICA (insilata) Colture testate per la messa a punto di diete che prevedono una ridotta inclusione di mais (e.g. Repetti et al. 2012, Garella 2008, Fustini et al. 2008, Tabacco e Borreani 2009, Saladini et al. 2009, Borreani 2011) Milano, 16 luglio 2013 Sistemi colturali 22 maggio Milano, 16 luglio 2013 2014 Colture alternative ADATTAMENTO SORGO (granella e insilato) ORZO (granella e insilato) LOIESSA (insilata) ERBA MEDICA (insilata) Anticipo data di semina Adozione di varietà/ibridi a ciclo più lungo Anticipo della finestra utile per gli sfalci GESTIONE IDRICA: SORGO E MEDICA: uno/due interventi di soccorso durante i periodi critici del ciclo colturale ORZO E LOIESSA: coltura asciutta TECNICA IRRIGUA: quella più diffusa nella RA oggetto di analisi Milano, 16 luglio 2013 Sistemi colturali 22 maggio Milano, 16 luglio 2013 2014 Animale Suino (granella) Bovino (insilato) Sistemi colturali testati Sistema colturale testato 1) Mais 600 in monocoltura 2) Mais 600 ̶ Mais 300 3) Orzo ̶ Mais 300 4) Orzo ̶ Sorgo 200 5) Orzo 6) Sorgo 400 in monocoltura 1) Silo-mais 600 in monocoltura 2) Mais 600 ̶ Mais 300 3) Orzo ̶ Mais 400 4) Loiessa ̶ Mais 600 5) Loiessa ̶ Sorgo 300 6) Orzo 7) Loiessa 8) Sorgo 400 in monocoltura 9) Medicaio Area ZV e ZNV ZV e ZNV ZV e ZNV ZV e ZNV ZV ZV e ZNV ZV e ZNV ZV e ZNV ZV e ZNV ZV e ZNV ZV e ZNV ZV ZV ZV e ZNV ZV Milano, 16 luglio 2013 Sistemi colturali 22 maggio Milano, 16 luglio 2013 2014 Metodologia Per poter confrontare tra loro sistemi colturali così eterogenei e caratterizzati da una diversa capacità di sopperire ai fabbisogni nutrizionali dei capi allevati si è provveduto a: • esprimere la capacità produttiva del sistema non in termini quantitativi bensì in energia ha-1, in modo da renderle grandezze omogenee e confrontabili (UFL per i bovini, EM per i suini) • calcolare la superficie che sarebbe necessario destinare ad ogni sistema alternativo per colmare le perdite produttive fatte registrare dal mais negli scenari climatici futuri Obiettivo: mantenere inalterata la CAi attuale dell’azienda Ovvero… Metodologia di analisi Milano, 16 luglio 2013 Sistemi colturali 22 maggio Milano, 16 luglio 2013 2014 SAU i AEM sf n Resa i VEi Variazione della capacità di auto-approvvigionamento CAi AAi FAi i dove: • SAUi : superficie agraria utile (ha) da investire all’i-esimo sistema colturale (deviazione positiva o negativa rispetto alla superficie dedicata a mais nello scenario di riferimento); • AEMsf : ammanco energetico (UFL o Kcal Kg-1) derivante dalle perdite di granella o trinciato evidenziate nella finestra temporale 2020 o 2050 rispetto allo scenario attuale, per l’i-esima unità di simulazione; • Resai : resa media stagionale dell’i-esima coltura (Kg ha-1 di s.s.) simulata a livello di R.A.; • VEi : valore energetico del i-esimo alimento (UFL o Kcal Kg-1); • n : numero di colture in successione. Risultati: aziende bovine Milano, 16 luglio 2013 Sistemi colturali 22 maggio Milano, 16 luglio 2013 2014 Ranking dei diversi sistemi colturali testati per aziende bovine da latte in funzione della energia netta prodotta per unità di superficie UFL ha -1 UFL ha -1 30000 Mais 600 Mais 600 – Mais 300 Loiessa– Mais 600 Loiessa – Sorgo 300 Orzo – Mais 400 Sorgo 400 Loiessa Orzo 25000 20000 15000 10000 Erba medica 5000 0 1 2020 2 3 4 5 6 2050 7 8 9 Hadley A1B Risultati: aziende suinicole Milano, 16 luglio 2013 Sistemi colturali 22 maggio Milano, 16 luglio 2013 2014 Ranking dei diversi sistemi colturali testati per aziende suinicole in funzione della energia prodotta per unità di superficie - EM Mcal ha - -1 EM Mcal ha -1 70000 70000 Mais 600 60000 60000 50000 50000 40000 40000 30000 30000 20000 20000 10000 10000 0 0 1 2 3 4 5 2020 6 Mais 600 – – Mais 300 Orzo – – Mais 400 – – Sorgo 200 Orzo Sorgo 400 Orzo 1 2 3 4 5 2050 6 Hadley A1B Risultati Milano, 16 luglio 2013 Sistemi colturali 22 maggio Milano, 16 luglio 2013 2014 ESEMPIO: AZIENDE SUINICOLE A. Aumento della superficie dedicata a mais granella classe 600 in monocoltura B. Intensificazione del sistema colturale: successione mais granella classe 600 ̶ mais classe 300 C. Introduzione di colture alternative/complementari: orzo e sorgo da granella D. Intensificazione del sistema colturale: successione orzo-mais e orzo-sorgo Riproduttori 2020 2050 Ingrasso 2020 2050 Ciclo chiuso 2020 2050 Mais 0.7±0.9 2.9±1.7 0.7±0.9 2.8±2 1±1 3.9±1.9 Mais-mais -6±2.7 -5.2±2.4 -5.5±3.3 -4.1±2.3 -7.7±2.6 -6.4±2.1 Orzo-mais -2.5±2 0.9±3 -2.1±2.2 1.3±3.1 -3.3±2.5 1.3±3.7 Orzo-sorgo -1.6±2 1.3±3 -1.3±2 1.7±3 -2.1±2.5 1.9±3.6 orzo 1.4±1.7 5.6±3.5 1.5±1.8 5.6±4.1 1.9±2 7.6±3.8 sorgo 1±1.2 3.4±2.1 1±1.2 3.4±2.4 1.3±1.4 4.7±2.2 Azienda bovini da latte intensiva Risparmio di superficie Incremento di superficie Risultati Milano, 16 luglio 2013 Sistemi colturali 22 maggio Milano, 16 luglio 2013 2014 L’adeguatezza delle soluzioni individuate dipende dal contesto! Accessibilità alla risorsa idrica Disponibilità di superficie agricola Organizzazione aziendale Risultati Milano, 16 luglio 2013 Sistemi colturali 22 maggio Milano, 16 luglio 2013 2014 L’adeguatezza delle soluzioni individuate dipende dal contesto! Accessibilità alla risorsa idrica Disponibilità di superficie agricola Organizzazione aziendale Conclusioni Milano, 16 luglio 2013 Sistemi colturali 22 maggio Milano, 16 luglio 2013 2014 • L’analisi ha consentito di individuare a livello sub-regionale (RA) dei sistemi colturali alternativi in grado di garantire la competitività e la sostenibilità dell’azienda zootecnica in funzione: della variabilità delle condizioni agro-climatiche (spaziale e temporale) della tipologia di azienda della disponibilità di risorse • I modelli di simulazione colturali confermano la loro utilità quali strumenti di supporto alla gestione del sistema agricolo nel medio-lungo termine • Linee guida per la definizione di strategie di adattamento applicabili ad aree omogenee da un punto di vista delle criticità del contesto produttivo (Regioni Agrarie) Competenze specifiche e una conoscenza approfondita del contesto ne consentiranno l’implementazione nel PSR 2014-2020 • Il database sviluppato potrà essere utilizzato per ulteriori studi riferiti all’area lombarda Arundo donax L. Arundo donax L. (1) 22 Maggio 2014 Perdite di resa crescenti: -26.4% (Granella) e -24% (Trinciato) Semine anticipate di ibridi a ciclo più lungo dimezzano le perdite produttive…ma Costo ambientale ed economico: Consumi idrici Conflitti tra utenze diverse (agricoltura vs. sanitario) Aumento costo input (gasolio, fertilizzanti, acqua) Andamento dei prezzi delle produzioni (al momento della Fase 2 erano in forte calo) Nuove filiere produttive: garantire reddito agricoltori, diminuendo dipendenza da combustibili fossili. Arundo donax L. (2) 22 Maggio 2014 Arundo donax L. rappresenta una coltura energetica molto promettente: graminacea rizomatosa (C3), erbacea, perenne e alofita; adattabilità a vasta gamma di condizioni pedo-climatiche; elevata resistenza a stress biotici ed abiotici, carenze di nutrienti e idriche; azione fitodepuratrice; elevate produzioni di biomassa per unità di superficie con ridotti input (N, H2O); coltura inserita tra “PRODOTTI” incentivi per le F.E.R. (art. 8, comma 4, lettera (b) DM 06/07/2012) Composti di estrazione Bioetanolo Pellets Biogas Obiettivi 22 Maggio 2014 Elevate produzioni di energia per unità di superficie e a basso costo 25 aziende hanno già optato per sostituire mais con Arundo Vantaggi economici saranno minacciati dall’impatto dei cambiamenti climatici in corso? I. Stima dell’impatto dei cambiamenti climatici sulle produzioni future di Arundo nella pianura lombarda; II. valutazione dell’opportunità di sostituire parzialmente in azienda il mais con Arundo, analizzando gli aspetti economici ed ambientali in un’ottica di mediolungo periodo (2020, 2050). Metodologia 22 Maggio 2014 Sono state considerate ragionevoli condizioni di crescita potenziale (no limitazioni per acqua e nutrienti) Base dati: stessa scala spaziale (RA) e dataset climatico (scenario attuale e futuri) Modello colturale: ARUNGRO modello specifico per la crescita e lo sviluppo dell’Arundo, sviluppato a partire da CANEGRO (DSSAT) Calcola tasso di fotosintesi lorda con approccio basato sull’efficienza d’uso della radiazione Calcolo del LAI disaccoppiato dal calcolo della biomassa Foglia Numero di steli m-2 Numero di foglie per stelo Dimensioni della foglia Area della foglia Pianta Coorte Individuazione delle RA 22 Maggio 2014 Procedura basata su tre criteri 1) Presenza impianti di biogas per RA (> potenza complessiva installata, > domanda di biomassa) 2) Future prestazioni mais da trinciato (> perdite, <convenienza a mantenere la coltura) 3) Carico di capi da latte (< presenza, < competizione tra destinazione alimentare ed energetica) FILTRO Per ogni criterio è stata fissata una soglia pari al 50° percentile (50% delle osservazioni sono state escluse). Potenza Elettrica Totale Installata 2.5MW Perdite Mais Trinciato 12.5% Capi da Latte per Azienda 165 Individuazione delle RA 22 Maggio 2014 Risultati (1) 22 Maggio 2014 = Risultati (2) 22 Maggio 2014 Risultati incoraggianti dal punto di vista ambientale 15 RA su 16 sono in ZV; variazioni positive anche in aree soggette a scarsità idrica Risultati (3) 22 Maggio 2014 Costi di arundeto della durata tecnico-economica di 15 anni; Costi di sistemi colturali alternativi attualmente in uso; Produzioni di biomassa; Confronto dei tempi di ritorno dall’investimento (anni) TRi CostoSCi AGBi prezzoi Cropping system 1 Giant reed Giant reed 2050 H Giant reed 2050 N 2 Maize 600 3 Rye - Maize 4 Triticale - Sorghum 5 Triticale - Maize prezzoTrinciato 15-years lifetime Potential biogas production costs production -1 (€ ha ) (sm3 t-1 DM) 10,500 450 31,590 49,275 43,545 50,190 694 577 540 631 PBPi PBPmais Payback time (years) Potential biogas yield (sm3 ha-1 year-1) Potential biomethane yield (sm3 ha-1 year-1) 8.5 6.4 6.8 11.0 17.1 13.5 12.2 21,555 28,350 26,595 14,761 15,002 16,740 21,454 10,314 13,566 12,726 7,912 7,270 8,009 10,305 ESA congress 22 Maggio 2014 Session 7 Crop science in changing environments Grazie per l’attenzione!
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