Documento Data modifica Pag. VERBALE DI RIUNIONE VRRiunioni.02 26/09/05 1 di 8 REGIONE LIGURIA DIPARTIMENTO AMBIENTE RIUNIONE DEL: 22/05/2014 Ora Inizio: 10.00 Ora Fine:14.00 LUOGO: sala Auditorium Regione Liguria di piazza De Ferrari Genova Oggetto / Ordine del giorno: inchiesta pubblica per l'esame delle osservazioni pervenute alla proposta di piano di gestione dei rifiuti e delle bonifiche Presenti (ove necessario utilizzare più copie della presente pag.) Ente/società (se esterni) Ruolo (se esterni) Nino Schena Regione Liguria Dirigente Lidia Badalato Regione Liguria Dirigente Andrea Baroni Regione Liguria Funzionario Paola Cavero Regione Liguria Funzionario Domenico Oteri Regione Liguria Funzionario Giuseppe Santagata Regione Liguria Funzionario Paola Solari Regione Liguria Funzionario Sabrina Sicher ARPAL – DS Coll. Tecnico Silvia Storace ARPAL - UTCR Coll. Tecnico Riferimenti ove necessari (tel, mail….) Firma VERBALE DI RIUNIONE Documento Data modifica Pag. VRRiunioni.02 26/09/05 2 di 8 VERBALE DI RIUNIONE Documento Data modifica Pag. VRRiunioni.02 26/09/05 3 di 8 VERBALE DI RIUNIONE Documento Data modifica Pag. VRRiunioni.02 26/09/05 4 di 8 Svolgimento L’incontro si apre con l’introduzione da parte dei referenti regionali al fine di illustrare in modo sintetico e aggregato le osservazioni pervenute per iscritto entro venerdì 11 aprile 2014. Il settore regionale competente, ribadisce come il PGR sia impostato su obiettivi coerenti agli indirizzi comunitari in merito, per cui il primo obiettivo è rappresentato dalla riduzione alla fonte dei rifiuti, mediante incisive azioni di prevenzione (tra cui il riuso), dopodiché, in ordine di priorità, il PGR riporta le azioni volte ad incrementare la raccolta differenziata, a promuovere il recupero e le relative filiere, a gestire in modo ottimale il residuo, massimizzando il recupero di materiale o quanto meno di energia. I temi che hanno ottenuto il maggior numero di osservazioni sono quindi affrontati nella presentazione proiettata nell'ordine individuato (sulla base delle sopra citate priorità) dal piano, ovvero: le politiche regionali per la prevenzione, gli obiettivi di raccolta differenziata fissati nel piano, il recupero dei rifiuti e lo scenario impiantistico previsto, la governance, i criteri localizzativi degli impianti, i rifiuti speciali e le bonifiche. Trascorsa la prima parte con l’illustrazione di quanto sopra descritto viene data la parola ai presenti, chiedendo di raggruppare le osservazioni per argomento. Nel seguito è riportata una sintesi indicando cognome e Soggetto rappresentato (ente/associazione/ecc). Valerio Gennaro – Ass. Medici per l’Ambiente. In prima istanza evidenzia la stretta correlazione tra salute e ambiente quindi richiama l’attenzione sul concetto di prevenzione, prevenzione dalle malattie unito alla prevenzione della produzione dei rifiuti. Passa poi ad analizzare alcuni aspetti del piano di gestione dei rifiuti e delle bonifiche (PGR). Per prima cosa contesta il continuo ritardare il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata; quindi evidenzia che, nel PGR, manca una dettagliata analisi della quantità di umido presente nel rifiuto urbano prodotto (RU) (il quantitativo indicato nel PGR è circa il 30% del totale dei RU); questa frazione deve essere valorizzata convertendola in una risorsa economica mediante la produzione di un compostato di ottima qualità piuttosto che orientarsi verso la produzione di biogas. La loro posizione è contraria anche alla produzione di combustibile solido secondario (CSS) poiché, a loro avviso, è sempre una fonte di inquinamento che impatta in modo differente sull’ambiente rispetto alla discarica e alle fonti fossili, ma sempre significativamente. Successivamente vengono citati degli studi epidemiologici per evidenziare come esistano già informazioni su alcune realtà liguri; in particolare dal “Progetto SENTIERI (Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento)” (ndr progetto finanziato dal Ministero della Salute, che ha valutato la mortalità della popolazione residente in 44 siti di interesse nazionale per le bonifiche in un periodo di otto anni) si evince come per i residenti nelle zone limitrofe all’area Stoppani si siano riscontrati un +4% di ricoveri per diverse patologie. Il fatto che ad oggi non si siano disponibili informazioni per tutto il territorio ligure, potrebbe essere risolto inizialmente con una raccolta dei referti epidemiologici da tutto il territorio, così facendo si avrebbe l’avvio di una attività utile a costo zero. In ultimo evidenziano la necessità di ulteriori incontri e momenti di approfondimenti prima dell’adozione del piano. Danilo Bruno – Verdi Liguri. Viene contestato fortemente l’obiettivo del 65% al 2020 perché, posticipando il termine temporale, si inficiano gli sforzi volti al miglioramento attuabili sul territorio. Non sono d’accordo sulla previsione di impiego del CSS come una possibile sostituzione dei combustibili fossili, poiché lo paragonano alla combustione dei rifiuti nei termovalorizzatori. Anche questo relatore richiama studi epidemiologici con dati allarmati sulla zona di Vado Ligure e Cogoleto e chiede perché nella parte relativa alle bonifiche non venga citata la zona dell’ACNA che, a loro avviso, meriterebbe ancora attenzioni. In ultimo evidenziano la necessità di ulteriori incontri e momenti di approfondimenti prima dell’adozione del piano. VERBALE DI RIUNIONE Documento Data modifica Pag. VRRiunioni.02 26/09/05 5 di 8 Marco Rivieri – Ass. Medici per l’Ambiente. Collegandosi a quanto già detto dal dott. Gennaro ribadisce l’importanza della prevenzione. Porta ad esempio le Regioni Lombardia ed Emilia Romagna che nelle loro procedure di VAS fanno sempre un richiamo alla Salute e chiede che anche in Liguria sia fatto. Sarebbe opportuno prevedere degli indicatori per la valutazione della parte sanitaria. Manifesta forti perplessità sul CSS, poiché esistono studi che dimostrano come non sia un processo/prodotto che porti dei vantaggi per l’ambiente e per la salute. Per cominciare a fare della valutazioni di carattere sanitario, ricorda, che esistono già studi epidemiologici per alcune aree della regione. Mauro Solari- Coord. Ligure gestione rifiuti - Amici del Chiaravagna contesta l’invio dei rifiuti alla produzione di CSS poiché, così facendo, si supera l’obiettivo della prevenzione. Non si spiega perché il PGR punti al trattamento meccanico biologico (TMB) per portare alla produzione del CSS e non a sabbie sintetiche da impiegare nei processi industriali, chiama ad esempio l’impianto di Vedelago. Inoltre, ricordando il pregresso percorso normativo del combustibile da rifiuti di qualità (CDR-Q) che ha visto l’apertura da parte della Comunità Europea di una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, teme che anche nel caso del CSS combustibile si possa riverificare tale ipotesi. Infine boccia l’ipotesi di utilizzo del biogas tal quale, prodotto dagli impianti di trattamento della frazione umida, per la produzione di energia elettrica e auspica una raffinazione dei flussi prodotti al fine di ottenere un metano (CH4) da utilizzare, ad esempio, per il trasporto locale. Franco Montagnani – Legambiente Liguria Condividendo l’impianto generale del PGR, chiedono di porre particolare attenzione nel monitoraggio previsto; è necessario prevedere delle risorse da impiegare nel monitoraggio e definire indicatori che permettano di fotografare chiaramente il progredire delle azioni attuate. Come già indicato nelle osservazione al piano inviate per iscritto, si sottolinea l’importanza di vincolare anche la piccola distribuzione all’uso di sacchetti di plastica compostabili e di limitare l’uso dello shopper “semplicemente” biodegradabile. Come associazione hanno avuto modo di incontrare le associazioni di categoria, ma chiedono a Regione degli accordi obbligatori per la distribuzione di solo sacchetti compostabili. Un altro problema che non è mai stato affrontato, e di cui non c’è traccia nel PGR, sono i rifiuti prodotti dalle lettiere dei gatti; si calcola che ogni anno vengano prodotti 360.000 t di sabbia e sarebbe opportuno valutare come gestirla. Infine chiede una maggiore forza del PGR ad orientare un piano industriale che punti a trasformare i rifiuti in una risorsa. Giovanna Sartori – Associazione al verde nel PGR sono previste sia la prevenzione sia la preparazione al riutilizzo, ma sarebbe opportuno fare un maggiore approfondimento in materia all’interno del piano. Lo sviluppo delle filiere del riuso, ancor prima che si generi il rifiuto, porterebbero un risparmio ambientale e un guadagno economico. Chiedono di incentivare soluzioni tipo “fabbrica del riciclo” a livello comunale o di Unione di Comuni. Infine ricorda che in un ciclo completo, ciò che per un processo è rifiuto può trasformarsi in risorsa in un’altra produzione anche in accordo con il programma europeo Horizon 2020. Corrado Cucciniello – Associazione Comitati Spezzini e Italia nostra Spezia queste associazioni hanno chiesto che fosse indetta l’inchiesta pubblica al fine di avere un confronto diretto tra i soggetti coinvolti. Contestano il modo in cui si sta svolgendo l’evento e chiedono la possibilità di nuovi incontri. Passando al PGR, questo viene “bocciato senza appello” e viene riconosciuto come il risultato di una politica fallimentare portata avanti negli anni. Analizzando nel dettaglio le scelte del PGR, hanno dubbi sulla legittimità di una proroga dell’obiettivo della percentuale di raccolta differenziata al 65%, ipotizzata dal collegato alla legge di stabilità non ancora approvato, e criticano il fatto che, su questa ipotesi, si indirizzi tutto il PGR. Il piano vede sempre una combustione al termine del ciclo, seppur preceduto da un TMB o da processi di digestione anaerobica (D-Ana). Loro sono contrari a questa filiera; il TMB è un processo fortemente energivoro e l’esperienza dell’impianto per la produzione di CDR presente in provincia genera un CDR di bassa qualità che viene oggi inviato fuori regione con elevati costi e una frazione organica VERBALE DI RIUNIONE Documento Data modifica Pag. VRRiunioni.02 26/09/05 6 di 8 stabilizzata (FOS) per la quale è necessario investire altre risorse economiche per lo smaltimento tutto a carico dei cittadini. La D-Ana assorbe, nel processo, sia biomasse provenienti dalla raccolta separata dell’umido urbano (quindi un umido di bassa qualità), sia in fanghi provenienti da impianti di trattamento acque. In Germania studi dimostrano come il prodotto di questo trattamento conservi al suo interno il batterio del botulino, che contamina i prodotti agricoli con cui entra in contatto; in Svezia il prodotto della DAna viene pastorizzato, ma resta il problema della scorificazione. La D-Ana è da evitare, meglio puntare su processi aerobici (D-Ae) per accorciare la filiera del recupero e del riutilizzo. Anna Stramigioli – Comitato nazionale no biogas Il piano viene impostato affrontando il problema dalla parte sbagliata, non bisogna preoccuparsi di cosa fare dopo, ma quali azioni intraprendere per intervenire sulla produzione alla fonte. La scelta di spostare al 2020 il 65% è sbagliato, si ritrova nel PGR un ciclo integrato già visto e bocciato in passato. Come associazione puntano al recupero di materia e non accettano l’impiego dei rifiuti per la produzione di biogas. Secondo il loro punto di vista la D-Ana per la produzione di biogas affiancata alla produzione di CSS non è una scelta condivisibile perché ostacolerebbe la crescita della RD. Infine, sollecita Regione a informarsi sui problemi riscontrati nel terreno nel quale viene impiegato il digestato di processi anaerobici. Marco Chirico – Coordinamento gestione rifiuti chiede successivi incontri per approfondire, con sessioni dedicate, le problematiche emerse in questo incontro Paola Solari, Domenico Oteri – Regione Liguria in qualità di funzionari degli uffici regionali competenti, rispettivamente, in materia di VAS e per la predisposizione del RA, ricordano come le osservazioni pervenute in forma scritta e quelle formulate nell'ambito degli incontri sul territorio e della presente inchiesta pubblica saranno tutte prese in considerazione, fatte oggetto di istruttoria, e gli esiti presentati in un documento allegato al parere motivato, quindi pubblicati. Le osservazioni ritenute pertinenti potranno comportare un obbligo di adeguamento del piano proposto, attraverso le eventuali prescrizioni che correderanno tale parere. Il proponente del Piano, a valle degli adeguamenti apportati al piano, dovrà redigere un’apposita dichiarazione di sintesi, quale parte integrante del Piano proposto all’approvazione del Consiglio regionale, nella quale, ai sensi delle norme di riferimento, dovrà essere illustrato in che modo si è tenuto conto degli esiti della VAS . Anche la Dichiarazione di Sintesi sarà messa a disposizione del pubblico e di tutte le autorità consultate all’atto dell’adozione di un piano o programma. Essa va infatti pubblicata congiuntamente: • al piano o programma adottato e di tutta la documentazione oggetto dell'istruttoria; • al parere motivato espresso dall'autorità competente; • alle misure adottate in merito al monitoraggio Alba Lizzambri – CGIL - CISL –UIL data lettura dell’introduzione del documento inviato a Regione (scaricabile dal sito www.ambienteinliguria.it PG-2014-61110_Sindacati.pdf). Richiama il punto della gestione unitaria dei rifiuti e la necessità di un sistema di gestione basato sulla filiera corta. Sulla progettazione rileva la mancanza di un progetto specifico per la riduzione e la gestione del rifiuto sanitario. Inoltre sottolinea la carenza di impianti destinati alla valorizzazione del rifiuto differenziato; nel piano il settore pubblico è incaricato di gestire la prima parte del ciclo, quella più “povera” e poi viene demandato alla controparte privata la valorizzazione delle frazioni recuperate. In questo modo, ancora una volta, si incide con i costi sulla collettività senza, però, permettere il ritorno economico della valorizzazione dei materiali recuperati. Oggi tutto viene inviato fuori regione con aggravio dei costi e perdita di occasioni di lavoro. Propongono di attuare politiche che allontanino alla filosofia dell’usa e getta. Giacomo Viglietti – WWF Savona in prima battuta evidenzia che non è pervenuta agli uffici competenti il loro documento di osservazioni inviato con pec il 21/03/2014 e per il quale risulta essere assegnato il protocollo PG 60377 (gli uffici si riservano di verificare e invitano a ritrasmettere il documento). Vengono chieste informazioni in merito alla legge regionale 24 febbraio 2014 n. 1 “Norme in materia di individuazione degli ambiti ottimali per l'esercizio delle funzioni relative al servizio idrico integrato e VERBALE DI RIUNIONE Documento Data modifica Pag. VRRiunioni.02 26/09/05 7 di 8 alla gestione integrata dei rifiuti” impugnata dal Consiglio dei Ministri e l’avanzamento dell’iter del PGR. Chiede la possibilità di futuri incontri. Sottolinea l’importanza della prevenzione dei rifiuti, già prevista nel piano, ma a suo parere sull’argomento bisognerebbe fare di piu’ che non basarsi unicamente sulle “ecofeste”. Bisogna intervenire in modo più incisivo per educare di più la popolazione alla riduzione dei rifiuti anche combattendo uno spreco alimentare. Prevenire il problema ha un costo sociale minore che non intervenire a posteriori Gianfranco Porcile – Medici per l’ambiente Il PGR è un piano con una forte impronta tecnica, è auspicabile prevedere l’interfacciamento con altri piani quali quello dell’energia e quello della sanità. Per approfondire a pieno tutte le tematiche coinvolte propongono la definizione di una task-force che coinvolga rappresentanti della sanità, dei servizi sociali, del bilancio ecc. Ribadisce la carenza di studi epidemiologici, molti dati sono riferiti ai termovalorizzatori, rimarca l’apprezzamento per l’assenza di impianti di termovalorizzazione nel PGR, ma anche le discariche sono realtà fortemente impattanti sulla salute e sull’ambiente; il progetto SENTIERI fornisce informazioni sul sito di Pitelli, ma probabilmente analoghe indagini, condotte sul territorio limitrofo alla discarica di Scarpino, porterebbero a conclusioni analoghe. Chiede di prevedere nel PGR che la valutazione di impatto sanitario (VIS) sia richiesta nei piani attuativi del PGR. Solleva il problema dell’obsolescenza programmata delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) propone politiche di incentivazione del riuso, sia per le AEE sia per i rifiuti tessili e da abbigliamento. Infine, come altri in precedenza, chiede altri incontri monotematici per approfondire meglio i singoli argomenti. Auspica che si faccia almeno un altro incontro prima dell’adozione del piano e che magari si lavori per sottogruppi di lavoro tematici. Mauro Solari- Coord. Ligure gestione rifiuti - Amici del Chiaravagna riprende la parola per chiedere un’istruttoria di tutte le osservazioni pervenute nella quale venga dettagliato cosa è accettato e cosa viene rigettato, da parte degli uffici regionali competenti. Paula BONGIORNI – Assessore all’ambiente Comune di Sestri Levante manifesta dei dubbi sul periodo di transizione del piano. La discarica della Ca’ da Matta, di servizio al Comune di Sestri Levante, è in fase di chiusura e non trova nel PGR delle indicazioni utili a gestire gli scenari prossimi. Apprezza la procedura di VAS e l’occasione della giornata odierna, riscontra però la necessità di una maggiore organizzazione dei tempi, in modo da permettere a tutti di esprimente il proprio parere in merito, senza fare polemiche che fanno perdere tempo prezioso. Raccomanda, per il futuro, di regolamentare più rigidamente lo svolgimento dell’incontro. Guido Fassio CIGL – CISL – UIL ricorda che spesso il Sindacato è accusato di affrontare i problemi più dal punto di vista occupazionale che da quello ambientale, ma le due cose devono procedere in parallelo non in concorrenza. Ritiene anche egli utile successivi incontri tematici di approfondimento. Come Sindacato avevano chiesto che la L.R. 1/2014 e il PGR procedessero il loro iter in contemporanea, perché nella legge sono previsti interventi di servizio al piano, ma così non è stato. Nel complesso il PGR è valutato positivamente, ma bisogna capire quale sia la copertura finanziaria disponibile per l’attuazione degli interventi senza intervenire ancora con un aumento dell’ecotassa. Ripropone il ciclo unico dei rifiuti e chiede di vedere un futuro dove questo ciclo unico sia pubblica Manlio Pacitti – Unione Industriali di Savona Condividono la scelta tecnica dei impianti di separazione dei rifiuti, ma ha dei dubbi sulla reale possibilità di destinare il CSS come combustibile piuttosto che come rifiuto in termovalorizzatori non avendo impianti vicini; in questo secondo caso il conferimento sarebbe oneroso per il mittente e quindi per la collettività. Nutrono, invece, dei dubbi sul trattamento dell’umido in impianti di prossimità in quanto, a loro avviso, non è una scelta economicamente sostenibile. VERBALE DI RIUNIONE Documento Data modifica Pag. VRRiunioni.02 26/09/05 8 di 8 Conclusioni operative / risultati I rappresentanti degli uffici regionali, preso atto delle osservazioni formulate (che in gran parte richiamavano quelle già trasmesse formalmente dai partecipanti all'incontro) e delle richieste di alcuni circa la possibilità di organizzare ulteriori incontri, ribadiscono che: - tutte le osservazioni pervenute saranno prese in considerazione - si valuterà la possibilità di organizzare un eventuale nuovo incontro, magari su tematiche più ristrette e specifiche - contattare i presenti mediante i contatti indicati nel foglio firma del verbale per comunicazioni in merito. Assicurano inoltre la verbalizzazione dell’incontro e la diffusione dello stesso mediante il sito regionale www.ambienteinliguria.it nelle pagine dedicate al piano e la pubblicazione sul sito predetto delle osservazioni pervenute e l’istruttoria predisposta dagli uffici competenti. Eventuali note NESSUNA Il verbalizzante: Silvia Storace
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