6 giugno 2014 - Comunità del Garda

Dal 31 maggio al 6 giugno 2014
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da BRESCIA OGGI
da L’ARENA
da L’ADIGE
dal TRENTINO
dalla GAZZETTA DI MANTOVA
dal CORRIERE DELLA SERA
da BRESCIA OGGI
mercoledì 04 giugno 2014 – PROVINCIA – Pagina 25
TREMOSINE. Arrivano i fondi per mettere in sicurezza la parete da cui più di un anno fa si staccarono enormi massi
Depuratore ostaggio della frana
È in arrivo lo «scudo» metallico
Luciano Scarpetta
Lo smottamento creò notevoli guai anche ai condotti fognari comunali da allora i liquami finiscono a lago Lavori a
breve: erogati 150mila euro
Una spada di Damocle che ha i giorni di contati, e poi sarà rimessa nel fodero: sarà infatti messo in sicurezza tra poche
settimane il versante pericolante della montagna che sovrasta la valle del torrente Brasa nel comune di Tremosine.
Il 29 novembre e il 5 dicembre 2012 una frana di circa 150 metri cubi di roccia causò grossi danni nella zona sud alla
strada di ingresso del nuovo depuratore alto gardesano, collocato all´interno di una galleria dismessa in località Largo
dei Minatori al porto di Tremosine. Non solo, lo smottamento provocò danni anche alla condotta fognaria comunale,
che da quei giorni è stata sistemata solo provvisoriamente per il pericolo incombente di nuovi crolli della parete
rocciosa. Da allora i liquami sono provvisoriamente filtrati da una grigliatura e invece di confluire nel depuratore,
riversano direttamente a lago.
«Dalla Provincia - spiega il presidente della Comunità montana Davide Pace - sono adesso in arrivo 150mila euro che
nelle scorse settimane sono riuscito finalmente a recuperare. Serviranno a rimuovere entro l´estate i grossi massi di
roccia ancora pericolanti che da un anno e mezzo ormai minacciano tutta la zona sottostante, in particolare l´ingresso
del depuratore. Soprattutto uno, grosso come un´automobile che dovrà essere fatto brillare con delle micro cariche o
con resine speciali. A lavoro finito, la zona sarà messa in sicurezza con reti metalliche».
Costruito in regime di concessione per Garda Uno spa, il depuratore è costato oltre 6 milioni di euro e vi confluiscono i
reflui fognari dei comuni di Tremosine e Limone. Gestito dalla ditta Saceccav può smaltire i reflui di 28mila persone, in
un´area nella quale la fluttuazione tra popolazione residente e non residente cambia notevolmente nelle varie
stagioni, passando nei mesi invernali da 2.850 persone a quasi 20.000 nei mesi estivi.
CON LA SISTEMAZIONE delle rocce e l´apertura dell´ingresso sud dell´impianto, l´attività del nuovo depuratore (fu
inaugurato a luglio 2012 dall´allora ministro dell´Ambiente Riccardo Clini) potrà tornare ai livelli ordinari. Dopo la
frana, l´impianto aveva rischiato seriamente la chiusura a causa dell´impossibilità degli automezzi a entrare per
smaltire i fanghi delle depurazioni. Dal dicembre 2012 l´ingresso principale era (ed è ancora) reso inaccessibile dal
materiale franato che ostruisce il passaggio dei veicoli. Solo grazie a un accordo con l´Anas i camion da circa un anno
possono accedere direttamente nel depuratore entrando dalla zona nord. Non senza però qualche difficoltà,
nonostante l´eliminazione di un tratto di guard rail e lo spostamento degli impianti d´illuminazione.
mercoledì 04 giugno 2014 – PROVINCIA – Pagina 25
TURISMO. La novità
Navigazione:con l´estate cambianocorse e orari
Arriva l´estate e cambiano gli orari della navigazione sul lago di Garda, che resteranno in vigore fino a domenica 5
ottobre. In acqua 10 battelli, 3 traghetti, un aliscafo e 3 catamarani, in modo da assicurare i collegamenti tra tutte le
località lacustri.
È possibile usufruire di collegamenti longitudinali giornalieri fra Desenzano-Peschiera-Riva e viceversa, con ristorante a
bordo nei fine settimana e nei festivi, mentre un cospicuo numero di battelli assicura una rete capillare di
collegamenti tra tutte le principali località turistiche del lago. Vengono inoltre effettuate con motonavi traghetto le
traversate fra Maderno e Torri (40 corse nei periodi di massima intensificazione) e tra Limone e Malcesine (14 corse
giornaliere), con trasporto veicoli e viaggiatori, e le corse rapide che prevedono l´impiego di aliscafi e catamarani per
gli spostamenti veloci tra un paese e l´altro. La principale novità dell´estate 2014 è l´entrata in servizio della nuova
motonave Baldo. Costruita nel cantiere navale di Peschiera, è lunga 45 metri, larga 9 e ha una portata di 460
passeggeri ed è caratterizzata da un salone coperto con bar e posti ristorante e da due ponti solarium.
martedì 03 giugno 2014 – CRONACA – Pagina 13
LA RIAPERTURA DOPO I LAVORI ALLA PISTA. Terminati in tempi record gli interventi sull´asfalto e gli apparati
tecnologici. E il primo volo atterra dalla vicina Verona
Aeroporti: Bergamo mostra i muscoli
Investiti circa 50 milioni di euro per l´intervento Ma il direttore di Orio non molla su Montichiari: «Siamo pronti a
sederci al tavolo e discutere...»
Il primo aereo a segnare con la gomma il nuovo asfalto della pista di Orio al Serio, ironia della sorte, è arrivato dallo
stallo di Verona, la città a cui Bergamo vorrebbe contendere lo scalo di Montichiari. Così l´atterraggio dell´aeromobile
Embraer 195 della compagnia aerea Air Dolomiti, alle 6 e 10 minuti non solo ha segnato la ripresa dei movimenti sulla
pista completamente rinnovata e ammodernata, ma ha simbolicamente rilanciato il guanto di sfida agli Scaligeri. E non
è un caso se il primo decollo, alle 6 e 45, è stato effettuato dallo stesso aeromobile inaugurando la rotta con Monaco
di Baviera. Segnali di fumo tra i due scali che hanno interessi comuni. Lo sa bene Montichiari che per 20 giorni (il
tempo della chiusura) è stato hub di Dhl, il colosso della logistica che per tre settimane ha spostato sul D´Annunzio il
60% dei voli che solitamente fanno base a Bergamo. In totale quattro aeromobili stanziati nel bresciano che hanno
garantito 225 «movimenti», 75 a settimana. «Tenendo conto che si sono trasportate circa 300 tonnellate al giorno precisano in Dogana -, si può arrivare a stimare una movimentazione totale attorno alle 5mila tonnellate. In pratica,
quanto trasportano le Poste in due mesi. Con quaranta camion arrivati a Bergamo ogni notte...». Numeri che per
Montichiari potrebbero diventare «fissi» con un accordo a tre sulla pista bresciana. Tutto sospeso, però, dalla vicenda
giudiziaria che è arrivata al conto finale. «L´interesse lo abbiamo manifestato in maniera molto chiara - sottolinea
Andrea Mentasti, direttore generale di Sacbo -. Ora siamo in un momento di stand-by sia perchè leggiamo che Verona
e Venezia stanno facendo un´operazione molto importante e contestualmente parte del tema è in mano alla
magistratura. Non è un segreto che saranno i giudici a dover decidere il destino di Montichiari. Abbiamo vinto al tar,
ma aspettiamo la decisione del consiglio di Stato».
CONTINUA IL DIRETTORE generale dello scalo orobico: «Detto questo noi ci siamo strutturati per proseguire la nostra
strada anche da soli. Questo è chiaro, L´interesse resta e vedremo chi sarà il nostro interlocutore. In funzione di Expo e
in prospettiva gestire noi l´aeroporto bresciano ci potrebbe permettere una espansione maggiore perchè potremmo
giocare su due scali. E con Brebemi Montichiari non è più un aeroporto distante da Milano ma uno scalo che ha il suo
perchè logistico...». Orio mostra i muscoli, quindi, e mette in mostra il meglio della tecnologia con cui ha rivisto la pista
di atterraggio in tempi record e spendendo circa 50 milioni di euro. Le prime due fasi hanno permesso di intervenire
dall´8 marzo al 12 maggio sulle testate 10 (ovest) e 28 (est) senza interruzione delle attività aeronautiche né
limitazione dei voli. La terza, dal 13 maggio al primo giugno, è servita a completare il rifacimento e la ripavimentazione
completa della pista, dei raccordi e via di rullaggio. Sacbo ha investito complessivamente per questo intervento 50
milioni, che comprendono i lavori sulle infrastrutture di volo, i sistemi di controllo elettronico delle luci pista, le spese
tecniche, forniture e opere accessorie. L´esecuzione dell´intero programma di opere sulle infrastrutture di volo è stata
eseguita dalla Associazione Temporanea di Imprese capeggiata da Vitali SpA. «Un´opera portata a termine nei tempi
previsti - ha rimarcato Miro Radici, presidente Sacbo -, con un impegno finanziario di notevole importanza che si
combina con le professionalità e manodopera di primo livello messe in campo, che permette di riconsegnare
all´operatività una infrastruttura aeronautica all´avanguardia per finitura e tecnologie». Da ieri l´Aeroporto di Bergamo
Orio al Serio è tornato a pieno regime, mentre a Montichiari da stanotte non si vedrà più nessun aereo marchiato Dhl.
sabato 31 maggio 2014 – CRONACA – Pagina 13
L´APPELLO. L´appello dell´assessore alla Cultura del Broletto preoccupato per le sorti del sistema della lettura
pubblica dopo il riordino dei livelli istutuzionali
«Senza Provincia, salvate le Biblioteche»
Lisa Cesco
L´assessore Silvia Razzi e alcuni parlamentari bresciani in difesa di un sistema in forte crescita ma dal destino incerto
Ci sono voluti 25 anni per costruirla, potrebbero bastare pochi mesi per vanificare tutto il lavoro fatto finora. C´è
preoccupazione per il futuro della Rete bibliotecaria bresciana, un fiore all´occhiello del territorio che raccoglie oltre
220 biblioteche grazie al lavoro di coordinamento realizzato dalla Provincia.
«L´incertezza su quel che sarà dell´ente provincia, a seguito del riordino dei livelli istituzionali e in attesa
dell´emanazione dei decreti attuativi, ci interroga sul passaggio delle deleghe in materia di biblioteche, perché rischia
di mettere a repentaglio l´esistenza stessa della nostra Rete bibliotecaria», denuncia l´assessore alla Cultura della
Provincia, Silvia Razzi, che ha dato il via a una vera e propria mobilitazione pro-biblioteche insieme ai presidenti dei
Sistemi bibliotecari del territorio.
LA RETE BIBLIOTECARIA bresciana insieme al sistema bibliotecario partner, quello di Cremona, nel 2013 ha servito
quasi 179 mila utenti attivi, prestando complessivamente più di 1,6 milioni di documenti. Il patrimonio bibliografico
della Rete sfiora i 4 milioni di documenti, cui vanno aggiunte le risorse digitali disponibili nell´ambito del network
MediaLibraryOnLine, biblioteca digitale ad ingresso gratuito per gli utenti. L´apprezzamento dell´offerta è
documentato dal crescente utilizzo del sistema bibliotecario, che ha registrato rispetto al 2012 un aumento del 50 per
cento per il prestito intrasistemico e dell´88 per cento per quello intersistemico, con un´utenza varia che comprende
sia adulti che ragazzi. «Proprio nel momento in cui le biblioteche si stanno sforzando di rispondere ai bisogni
informativi crescenti – dice Razzi - sarebbe grave interrompere o ridurre il nostro impegno».
PER IMPEDIRE che questo patrimonio culturale vada disperso l´assessore alla Cultura con i presidenti dei Sistemi
bibliotecari bresciani ha firmato una lettera che verrà inviata ai parlamentari e consiglieri regionali bresciani e agli
assessori regionali, per chiedere un impegno concreto a salvaguardia della Rete locale.
I primi a raccogliere questo invito sono stati il senatore Guido Galperti (Pd) e il consigliere regionale Michele Busi
(Patto civico Ambrosoli presidente), convinti dell´importanza di sostenere la pubblica lettura a Brescia. «Prendiamo il
buono della riforma dei livelli istituzionali, ma rilanciamo sui servizi per il territorio, dando continuità a quanto
realizzato finora», sottolinea Galperti. «Se si capisce l´importanza del servizio bibliotecario, che ha saputo evolversi,
crolla ogni barriera – gli fa eco Busi -. Su questo verterà il nostro impegno in Regione, per smuovere molte sensibilità».
In oltre 25 anni la Rete bibliotecaria bresciana si è impegnata per promuovere la lettura, coordinando l´attività delle
biblioteche pubbliche e garantendo servizi informatici, catalografici e logistici. «In questa situazione di impasse
servono risposte chiare, e la palla deve passare alla politica, perché arrivino risposte e risorse», sottolinea Gianmarco
Cossandi, assessore alla Cultura del Comune di Palazzolo e rappresentante del sistema bibliotecario dell´Ovest
bresciano, affiancato da Fabrizio Bosio, assessore del Comune di Manerbio e referente del sistema bibliotecario della
Bassa Bresciana centrale, e dalla consigliera provinciale Camilla Gritti. L´obiettivo per i prossimi anni sarà quello di
dare un ulteriore stimolo alla lettura a Brescia, con incentivi non solo da parte pubblica ma anche con il concorso del
mondo privato
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da L’ARENA
giovedì 05 giugno 2014 – PROVINCIA – Pagina 42
GARDA. Il Comune vuole ottenere l'apertura di una nuova postazione
Pasotti chiede l'arrivo
della Guardia costiera
Il sindaco: «Il mezzo garantirebbe una maggiore tutela della sicurezza ai bagnanti e ai diportisti»
Il Comune di Garda getta le prime basi per l'arrivo di una nuova postazione della Guardia costiera a Garda, Comune
che si trova in una posizione baricentrica sulla Riviera degli Olivi, ottima per vigilare l'intero litorale e partire per
prestare soccorso veloce in caso di emergenze.
L'istituzione di questo servizio di sorveglianza a Garda, che sarebbe quest'anno sperimentale, è stata proposta dalla
Comunità del Garda per potenziare il servizio di soccorso e vigilanza sul litorale veneto nel periodo estivo. Infatti le
chiamate alla Guardia costiera, che ha la sede principale e a Salò e una postazione (attivata da aprile a settembre e in
tutti i fine settimana) a Bogliaco di Gargnano, provengono in gran numero anche dal versante veronese. La decisione
finale spetta ora agli organi superiori della Guardia costiera da cui la Direzione marittima di Venezia e il Nucleo mezzi
navali Guardia costiera Lago di Garda di Salò dipendono. La delibera che, intanto, dà la disponibilità all'operazione è
del 21 maggio. Autorizza l'eventuale uso gratuito di un locale adiacente il Protocollo, in municipio, ad uso ufficio per il
personale e la concessione di un posto barca nel porto Garda Nuovo, dove il mezzo nautico della Guardia costiera, un
gommone, potrebbe attraccare col proprio equipaggio. «La vigilanza lungo il territorio costiero della sponda orientale
del lago di Garda, quindi sull'intera costa veneta», premette il sindaco Pasotti, «è demandata al Nucleo mezzi navali
Guardia costiera Lago di Garda che è di stanza a Salò, in provincia di Brescia. Tuttavia, la Comunità del Garda ci ha
recentemente fatto pervenire la proposta di istituire una postazione nel nostro comune per potenziare il servizio già
offerto gli anni scorsi. Il mezzo navale, secondo quanto da noi deliberato, stazionerebbe in via sperimentale al Porto
Garda Nuovo in luglio e in agosto, il sabato e la domenica e nei festivi e prefestivi dalle 9 alle 18. Questa delibera»,
dice Pasotti, «rappresenta un primo passo affinché la Guardia costiera sia ancora più presente sul nostro versante per
garantire, con le altre forze dell'ordine, una maggiore tutela della sicurezza delle persone, quindi della navigazione e
della balneazione, e il rispetto dell'ambiente lacuale e costiero lungo il litorale, argomenti su cui siamo molto sensibili.
La Guardia costiera», commenta, «è un servizio importante per contribuire a dare una sensazione di tranquillità sia a
chi, come i pescatori, lavora sul lago sia ai tanti diportisti e ospiti che d'estate aumentano in maniera esponenziale su
tutto il lago e da noi».
Questo ulteriore presidio integrerebbe quelli già operanti, appunto, a Salò e a Bogliaco di Gargnano, dove una
motovedetta, due gommoni e 25 operatori garantiscono l'assistenza 24 ore su 24 (basta chiamare il numero telefonico
gratuito 1530). La delibera dell'amministrazione di Garda getta le basi per un progetto centrato sulla sicurezza su cui
anche la popolazione punta molto. La decisione arriverà entro la fine del mese. B.B.
martedì 03 giugno 2014 – PROVINCIA – Pagina 30
L'INDAGINE. Il primo Atlante economico dei Comuni redatto da Confcommercio premia il lago a livello regionale
Dai negozi fino ai campeggi
Peschiera è la vera capitale
Valeria Zanetti
I suoi 174 punti vendita generano un giro d'affari di 85 milioni Bardolino primo per fatturato alberghiero e nella
ristorazione
Sono i Comuni del Benaco in cui il terziario (commercio, turismo e servizi) esprime le proprie performance migliori.
A testimoniarlo i dati del primo Atlante economico dei Comuni, redatto dal Centro studi di Confcommercio regionale,
per testare il peso concreto del comparto nella struttura economica e produttiva del Veneto, con focus sulle macro e
micro realtà.
Per scattare la fotografia comprensiva dei settori del commercio al dettaglio e all'ingrosso, di ristorazione, attività
ricettive, immobiliari, di intrattenimento, Confcommercio ha potuto lavorare sugli ultimi dati messi a disposizione dal
ministero delle Finanze, riferibili alle dichiarazioni dei contribuenti per l'anno 2012, ricavando così per ogni tipologia di
attività il numero in valore assoluto di imprese, i relativi volumi d'affari e le percentuali di crescita sull'anno
precedente.
Ecco i risultati a partire dal commercio al dettaglio che incorona Peschiera come capitale gardesana del retail con 174
punti vendita, che hanno generato un volume d'affari di oltre 85milioni (+2%). Seguono Malcesine 129 negozi,
Bardolino 120, Lazise 116, Castelnuovo 111. Nella classifica dei ricavi al secondo posto viene Bardolino con 38milioni
(+8% rispetto all'anno precedente) seguita da Lazise a 36, sostanzialmente stabile. Mentre a patire di più gli effetti
della crisi è il commercio al dettaglio di Malcesine che perde il 25%. L'attività all'ingrosso vede primeggiare
Castelnuovo per numero di imprese 110 e Peschiera per fatturato complessivo di settore, 68 milioni.
È però sul numero di attività che offrono alloggio e ristorazione e sull'entità del giro d'affari prodotto che il lago
dimostra le potenzialità di polo turistico attrattivo per l'intera regione e di motore per l'economia locale: le aziende
che assicurano ricettività, infatti, sono quasi 500, con le punte di Malcesine a quota 122, seguita da Lazise 69,
Bardolino 59, Peschiera 58 e Brenzone a 52. Il volume d'affari generato solo dalle strutture alberghiere dei Comuni che
affacciano sul Garda (escludendo quindi l'entroterra) supera i 300milioni di euro, con la punta di Bardolino, dove gli
operatori dichiarano oltre 90milioni (+12,62%), seguito da Lazise a 57milioni (+17,92%). Sempre Bardolino è in pole
position per fatturati nella ristorazione, 112 aziende per 31 milioni, seguito da Lazise con 110 imprese e 30 milioni di
ricavi.
Per le attività immobiliari, Confcommercio ha valutato il volume d'affari generato da intermediazione ed affitti
stagionali di immobili a fini turistici. Ancora una volta sul podio salgono Castelnuovo con 85 agenzie e 11milioni di giro
d'affari (+46%), seguito da Peschiera a 82 attività e 10 milioni (+28%). L'evoluzione percentuale dei fatturati risulta
invece pesantemente negativa, in linea con il trend generale del settore, nelle altre principali località del Benaco con
un -39% a Malcesine e Torri, -20% a Garda, - 22% a Bardolino.
Infine, le attività artistiche sportive e di intrattenimento, ramo del terziario in cui il Veronese risulta al secondo posto
in Veneto per numero di imprese (1.034 per un soffio dietro a Venezia a 1049), ma in cima alla classifica per ricavi, a
405 milioni di euro, pari ad al 26,9% del totale regionale. Il Comune che da solo genera oltre un quarto del giro d'affari
provinciale in questo ramo d'attività è Castelnuovo, che con 12 imprese fattura oltre 125milioni, in crescita dell'11,7%
rispetto al 2011, merito di Gardaland e del Sea Life.
Distanziata Lazise con otto imprese e quasi 13 milioni grazie a Caneva World e Movieland, altro parco divertimenti
attrattivo per i turisti in vacanza sul lago.
martedì 03 giugno 2014 – PROVINCIA – Pagina 31
SAN ZENO DI MONTAGNA. Stasera il primo Consiglio comunale con i componenti della Giunta
«La funivia di Prada?
Bisogna trovare i soldi»
Emanuele Zanini
Il debutto del sindaco Castellani «Sono favorevole all'impianto aprendo, se serve, ai privati. Progetto Valmasson?
Avanti tutta»
L'esordio ufficiale della nuova amministrazione è fissato per questa sera: è convocato per le 20,30 il primo Consiglio
comunale post-elezioni. Il neo sindaco Maurizio Castellani presenterà la squadra e farà il nome degli assessori.
Nel frattempo il nuovo primo cittadino è stato impegnato a studiare i principali temi caldi, dal caso funivia PradaCostabella alla riqualificazione dell'area di Valmasson, argomenti peraltro già nell'agenda della precedente
amministrazione guidata dall'ex sindaco Graziella Finotti da oggi all'opposizione. Castellani a tal riguardo ci tiene a
precisare subito: «Ciò che ha fatto la vecchia amministrazione, se lo reputeremo utile, lo porteremo avanti. Non ha
senso cambiare tutto solo per partito preso: aumenterebbe solamente costi e tempi di realizzazione delle opere».
Un riferimento implicito anche agli impianti di risalita di Prada, chiusi dallo scorso agosto per la scadenza della vita
tecnica. Il progetto definitivo, presentato dalla vecchia amministrazione, prevede una cabinovia unica da 8-10 posti e
un costo di 6,7 milioni di euro, con un contributo di due milioni di euro attraverso i fondi Fas.
«Per San Zeno la riapertura della funivia è vitale», premette Castellani, «ma il problema più urgente, ad oggi, è la
completa copertura finanziaria dell'opera», mette le mani avanti il nuovo sindaco. E continua: «I due milioni di euro di
finanziamento sono assegnabili solo se si trovano i soldi mancanti. Non sarà facile. Ora studieremo a fondo il problema
e cercheremo di capire se si può spendere meno. L'importante, comunque, è aprire al più presto la funivia».
Se l'amministrazione Finotti si era sempre detta scettica su un eventuale project financing, Castellani non lo esclude:
«La partecipazione di privati potrebbe essere una strada, anche se con la crisi anche i progetti di finanza non sono così
semplici da realizzare. Comunque tutte le vie percorribili per noi rimangono aperte».
Su Valmasson, il cui progetto prevede oltre alla realizzazione di appartamenti e negozi anche la sistemazione di piazza
Schena situata ai piedi dell'area, Castellani annuncia: «Il progetto verrà portato avanti. Vedremo se ci sarà la
possibilità di inserire il parcheggio sotterraneo (che l'amministrazione Finotti aveva invece bloccato, ndr), ma solo se
non comporterà un allungamento dei tempi di realizzazione».
Il neo sindaco sottolinea poi la necessità di incrementare il personale, in particolare nell'ufficio tecnico, dove invece
dei tre dipendenti previsti ce n'è solo uno. «L'obiettivo è assumere almeno un'altra persona», dice. Da tempo in paese
inoltre si parla di un'ipotetica realizzazione di un campo da golf nella zona della pineta Sperane. A Castellani l'idea non
dispiace: «Se c'è un privato interessato se ne può parlare, ma senza trasformare l'opera in una mera speculazione
edilizia. La tutela del paesaggio rimane importante. Siamo contrari a ulteriori espansioni edilizie. Si porteranno a
termine solo i cantieri avviati o in procinto di partire. Meglio invece puntare sulla ristrutturazione dell'esistente e
agevolarla».
lunedì 02 giugno 2014 – SPORT – Pagina 47
NUOVE DISCIPLINE. Esibizione dei surfisti appesi ad aquiloni di stoffa
Il «Kite surf» regala emozioni tra cielo e lago
Stefania Tessari
Magugnano di Brenzone ha ospitato la prima fiera di «Kite shock» radunando i praticanti di questo sport
spettacolare. Salti tra le onde spinti dal vento
Un sabato pomeriggio variopinto nella parte più alta del Lago di Garda. L'ultimo giorno di maggio il comune di
Brenzone, in località Magugnano, ha ospitato la prima fiera di «Kite shock», una manifestazione attesa dagli
appassionati del kitesurf che hanno punteggiato il cielo dalla riva veronese a quella bresciana di colorati aquiloni.
L'evento di carattere dimostrativo è stato promosso dalle scuole Centro Kite Marniga e Xkite, con l'obiettivo di far
conoscere le caratteristiche e le tecniche di questo sport emozionante, da praticare seguendo le fondamentali
manovre di sicurezza, impartite dagli insegnanti di questa disciplina che sta «prendendo onda».
È uno sport acquatico, nato come variante del surf solamente 15 anni fa e che può essere esercitato sia sul lago che al
mare, con l'entusiasmo di volare a filo d'acqua, concedendosi l'esaltante ebbrezza di praticare salti, acrobazie e voli
appesi ad un aquilone. Dei cavi di circa 25 metri collegano l'aquilone al «rider», a sua volta ancorato con i piedi ad una
tavola, nella speranza soffi sempre il vento giusto.
A Brenzone, approfittando delle favorevoli condizioni meteorologiche, gli atleti hanno potuto dare inizio alle loro
evoluzioni, con personali esibizioni di «free style». Un lungo segnale acustico ha dato l'avvio alle performance
acquatiche. Una delle organizzatrici, Chiara Piccoli, delle «Kitepirinhas», da anni frequenta il mondo del kitesurf e per
seguire questa disciplina ha dedicato lunghe trasferte in paesi caldi oltreoceano, inseguendo le estati in altri
continenti. «Sono subito stata rapita dal fascino di questo sport», ammette. «È troppo bello lasciarsi emozionare,
accarezzando il filo dell'acqua ed elevarsi per qualche momento, quasi fino a volare». Chiara ha voluto sottolineare il
messaggio di questa manifestazione: «L'intento era quello di coniugare la promozione del kitesurf con la
valorizzazione turistica e paesaggistica di un territorio così suggestivo come quello di Brenzone e dei paesini lacustri
limitrofi».
Gli atleti, durante le loro performance, sono stati seguiti da una giuria popolare. Nel tardo pomeriggio sono stati
assegnati speciali riconoscimenti ai partecipanti che maggiormente si sono distinti per sportività, simpatia e stile. Nella
piazzetta di Magugnano erano presenti diversi stand di scuole e negozi operanti nel settore. La festa serale, che ha
coinvolto vari spettatori, è stata animata da musica e da un'estrazione di premi. Gli organizzatori, soddisfatti della
riuscita della manifestazione, sperano che l'evento possa ripetersi con un pubblico ancora più numeroso di
appassionati curiosi di provare, con le dovute cautele, un «vortice di inebrianti emozioni».
sabato 31 maggio 2014 – PROVINCIA – Pagina 41
AMBIENTE
Depurazioni benacensi
Cambia la gestione
Cambio di guardia ai vertici di Depurazioni Benacensi, la società che gestisce il depuratore di Peschiera e di altri
impianti per la depurazione delle acque reflue urbane nell'area gardesana tra Brescia e Verona. In occasione del
rinnovo delle cariche è stato stabilito che a guidare la società consortile – partecipata da Azienda gardesana servizi Spa
(Ags) per la sponda veronese e da Garda Uno Spa per la parte bresciana – non sarà più un consiglio di amministrazione
ma un amministratore unico, individuato dai soci nella persona dell'ingegner Oscar Papa. Angelo Cresco mantiene la
carica di presidente, non più del Consiglio di amministrazione ma del Comitato di coordinamento composto anche da
Marcello Rizzi e Claudia Carzeri. I nuovi vertici della società rimarranno in carica per i prossimi 3 anni.
«Siamo convinti che Depurazioni Benacensi continuerà a portare avanti il lavoro svolto dal presidente Cresco, che
siamo molto felici sia rimasto all'interno dell'azienda per dare continuità al proprio operato», commenta il presidente
di Ags Alberto Tomei. Da parte di Cresco un auspicio: «Mi auguro che nei prossimi mesi riprenda con forza l'impegno
di eliminare gli odori provenienti dall'impianto di trattamento dei fanghi del depuratore. Bisogna arrivare alla
trasformazione dei fanghi in biogas». K.F.
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da L’ADIGE
Irrigazione a goccia pronta nel 2015
Erano circa novecento le persone invitate all'assemblea del Consorzio Fitta, svoltasi qualche settimana fa. Presenti a
quest'appuntamento importante anche Alessandro Betta, in veste di primo cittadino, e il presidente Arturo Campetti.
«Abbiamo mostrato alcune diapositive sui lavori in corso – ha spiegato Campetti – informando i soci dello stato
attuale delle cose. L'opera è circa a un terzo, entro la fine del 2015 pensiamo possa essere ultimata, salvo imprevisti».
Si tratta di un progetto che sancirà il passaggio «storico» dal vecchio sistema d'irrigazione al nuovo a «goccia», il quale
permette di somministrare l'acqua nella quantità giusta, senza sprechi. Grazie all'irrigazione «a goccia» – chiamata
anche «irrigazione localizzata» - si riuscirà infatti a sopperire in modo soddisfacente al fabbisogno idrico delle
coltivazioni permettendo maggiore produzione. Con una somministrazione di acqua lenta ma continua si permette alla
pianta di assimilarne il più possibile senza farla defluire velocemente sul terreno. Irrigare costantemente calibrando la
giusta quantità aiuterà altresì a mantenere il terreno morbido, spugnoso e ossigenato, favorendo uno sviluppo sano e
produttivo.
L'opera è finanziata al 90% dalla Provincia e costerà 30 milioni di euro, sviluppata su 40 km di condotte di ghisa
sotterranee che permetteranno di fornire, per la prima volta, tutto l'Alto Garda, anche le zone sinora rimaste
sguarnite.
I 64 mini gruppi serviranno 30 ettari ciascuno, controllando la distribuzione e segnalando eventuali problematiche e
anomalie a un computer centrale. L'acqua verrà presa direttamente con due tubi – sfruttando la "pressione" - dalla
galleria sopra la Maza, un piccolo tunnel di 200 metri di profondità risalente agli anni '60; dietro alla enorme parete
stagna che si trova in fondo a questo cunicolo, passa infatti l'acqua che parte dal Lago di Cavedine e arriva fino a
Torbole. «Per quanto riguarda invece il 1° grado – ha aggiunto il presidente Arturo Campetti – stiamo ultimando
l'appalto per la distribuzione dell'acqua. Il punteggio terrà ovviamente conto del fattore economico e di quello
tecnico". L'assemblea ha poi approvato il bilancio annuale. 06/06/14
L'olio altogardesano fa il giro del mondo
sulle tavole dei «vip»
A Cleveland, in Ohio, lo chef Jonathon Sawyer, uno dei più famosi degli Stati Uniti, usa abitualmente gli oli extravergini
di Agraria Riva nei suoi quattro ristoranti. Nel quinto, appena nato e chiamato "Trentina" in omaggio alle origini della
moglie Amelia, l'oro giallo imbottigliato a San Nazzaro è addirittura l'unico condimento in cucina e sui tavoli.
Il sultano dell'Oman, che l'olio di Agraria ha scoperto a Milano, ha già chiesto di farlo arrivare nella sua dispensa. A
Parigi una cuoca italiana ha lanciato i corsi pratici di ristorazione italiana a domicilio e va per la maggiore tra le mogli di
manager e uomini d'affari. Gli oli preferiti? Sissignori, ancora una volta gli extravergini di Agraria Riva.
Questa serie di aneddoti – assolutamente veri, come è vera la penetrazione della società cooperativa rivana nei
mercati più prestigiosi (ad esempio Germania, Inghilterra, Giappone) e in quelli emergenti (come Svezia e Norvegia) –
racconta perché Agraria Riva consideri non solo iniezioni di prestigio i ripetuti successi dei suoi olii nei concorsi
internazionali, ma un ulteriore veicolo per vendere con profitto all'estero e per aumentare così le potenzialità
dell'azienda in questi anni di obiettiva difficoltà dei consumi s livello nazionale.
Se dunque i concorsi hanno questa importante valenza economica, ben si capisce come questa primavera 2014 stia
riempiendo d'orgoglio il direttore Fia, il presidente Planchenstainer e ovviamente le centinaia di olivicoltori
altogardesani che affidano il loro prezioso raccolto al frantoio di Agraria. Tra aprile e maggio, infatti, gli extravergini di
Agraria Riva hanno ricevuto premi straordinari a New York, a Los Angeles, a Tokio e – per concludere in bellezza – ad
Amburgo, dove l'importante rivista di gastronomia "Der Feinschmecker", che assaggio circa un migliaio di etichette, ha
inserito Uliva e 46° Parallelo nella "top 50" degli oli mondiali.
«Giurie e assaggiatori agli antipodi del globo – spiega con orgoglio il direttore Massimo Fia – ci dicono ormai da anni
che i nostri extravergini hanno una qualità che fa breccia tra culture storiche e gastronomiche diverse. E' questa la
migliore garanzia che possiamo vendere tranquillamente ovunque e che sui mercati della qualità certificata troviamo
porte spalancate». 01/06/14
I 50 anni del circolo vela
TORBOLE SUL GARDA - È l'anno del cinquantesimo. Era il 1964 quando alcuni appassionati decisero di fondare il
Circolo vela Torbole. E di stagione in stagione, di direttivo in direttivo, il sodalizio ha macinato regate su regate, ha
acquistato credibilità, ha cambiato le persone «al comando» mantenendo però ferma la rotta. E domani, dopo 3 anni
di governo, tocca anche al consiglio d'amministrazione, presieduto da Gianfranco Tonelli, ripresentarsi al vaglio delle
urne.
È il giorno dell'assemblea dei soci con l'approvazione del bilancio e l'elezione del nuovo cda. E non sarà un coro
unanime di riconferma, il gruppo di Tonelli probabilmente dovrà fare i conti con una lista alternativa. «In ogni caso spiega il presidente - noi siamo soddisfatti di quanto fatto: abbiamo ridotto i debiti verso le banche, aumentato il
parco attrezzature; il risultato di esercizio è in utile e reddito operativo e patrimonio netto sono attivi. Abbiamo anche
ridotto le quote sociali per premiare la fedeltà». I soci sono quasi 200 «tra questi - dice Tonelli - Diego Romero, Robert
e Gintare Scheidt con le loro 10 medaglie olimpiche. Per il resto sono 83 i nuvi soci dal 2011».
Tonelli va fiero del triennio: «Abbiamo inserto il circolo nel tessuto economico del territorio, nel book abbiamo
raddoppiato gli inserzionisti. Le presenze nelle strutture turistiche sono quasi raddoppiate passando a quasi 40 mila.
Grazie al Servizio di ripristino ambientale della Provincia abbiamo ripavimentato la sede e risistemato il prato
esterno». Ma di idee ne avrebbe ancora parecchie, Tonelli: «C'è il pontile nuovo, il cui progetto è al vaglio della
Provincia. Vorremmo anche ampliare lo spazio dedicato ai soci e ai regatanti e portare il ristorante dal piano terra al
primo piano». E poi c'è il prestigio internazionale del sodalizio: «Il Circolo vela Torbole - spiega Tonelli - è tra i primi 10
d'Europa per gli eventi che organizziamo ma anche per la specificità del Garda trentino. Nei prossimi 3 anni ci saranno
anche tre mondiali, Sb20, Fin master e probabilmente Europe». Uno dei momenti più forti della presidenza, è stato il
gemellaggio con lo Yacht club del principato di Montecarlo, ma anche quello con la Il circolo di Monaco di Baviera.
«Le elezioni - conclude Tonelli - sono momenti importanti per la vita del nostro circolo: ognuno può giudicare e
decidere se andare avanti sulla nostra linea o se cambiare. Vorrei ringraziare tutti i soci, i partner, gli esercenti e il
Comune, che ci permettono di continuare, e i dipendenti per il loro lavoro prezioso». Per il 50° i festeggiamenti sono
fissati al 19 luglio. 31/05/14
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dal TRENTINO
Bicio Di Stasio (Comitato Cis) replica ad sindaco Mosaner:
«La manutenzione a noi costa 32.000 euro all’anno»
«Il Comune vuole la Ponale? Allora metta anche i soldi»
di Matteo Cassol wRIVA «Il Comune di Riva vuole gestire la Ponale al posto nostro? Se la prenda pure, ma magari
prima - assieme al Comune di Ledro - ripiani i debiti che abbiamo dovuto contrarre per "curarla"»: è questo, in sintesi,
il messaggio lanciato da Fabrizio "Bicio" Di Stasio, presidente di quel Comitato Giacomo Cis a cui da quasi dieci anni è
affidato il sentiero panoramico (sempre più frequentato sia a piedi che in bici) che da Riva sale fino in val di Ledro.
Questo dopo che il sindaco rivano Adalberto Mosaner aveva ipotizzato l'opportunità di un cambio della guardia, non
tanto per una critica nei confronti dell'operato del sodalizio, quanto in un'ottica di supervisione unitaria del tratto da
Pregasina fino (in futuro) allo Sperone, passando per la Ponale. «Abbiamo appreso dalla stampa - commenta Di Stasio
- che il Comune di Riva (probabilmente nell’ottica del Comune unico con Ledro) vuole avocare a sé la gestione della
Ponale in modo tale da assicurare al compendio una regia unica. Ovviamente dopo un primo attimo di sbigottimento
dovuto al fatto che nessuno a Palazzo Pretorio aveva sentito il bisogno di avvertirci di una simile inezia ci siamo seduti,
contato fino a dieci e cominciato a pensare... Qualcuno, ispirandosi al recente passato, ha ventilato l’idea che avremo
potuto opporci in qualche modo vantando diritti di primogenitura o altre forme di possesso indiretto, contratti,
eccetera, cosa che a suo tempo ha sortito anche degli effetti, ma alla fine ha prevalso l’antico proverbio che dice “ubi
major minor cessat”. Quindi se è vero, come sembra, che il sindaco Mosaner vuole gestire in prima persona la Ponale,
il Comitato Giacomo Cis è pronto fin da subito a passare le consegne». Si passa quindi alla parte più amara:
«Purtroppo - prosegue il popolare "Bicio" - si casca sempre sui soldi: se da una parte finalmente per il futuro non
dovremo più mendicare le risorse per la gestione del sentiero, dall’altra non vuol dire che il Comitato navighi in buone
acque. Infatti, a fronte di un costo di gestione medio annuo di circa 26.000 euro (che diventano 32.000 con l’Iva che il
Comitato non può scaricare), i contributi erogati dai Comuni di Riva e Ledro non sono mai riusciti a coprire per intero
tale importo, tanto che il Comitato ha chiuso il 2013 con circa trentamila euro di debiti verso fornitori per fatture non
ancora pagate ai quali vanno sommati i costi del primo semestre 2014 durante il quale abbiamo avuto sì meno costi, in
previsione dell’intervento che avremmo dovuto fare a fine stagione grazie al contributo della Comunità di Valle, ma
nel quale semestre abbiamo incassato contributi pari a zero euro. In un impeto di ottimismo vogliamo sperare che le
due amministrazioni comunali più direttamente interessate avranno la sensibilità di mettere il Comitato nelle
condizioni di azzerare i debiti che sono stati contratti per la gestione di un bene comune che ha restituito in termini di
indotto economico a Riva e alla Val di Ledro almeno centomila volte ciò che è costato. Se così non fosse speriamo in
una raccolta fondi soprattutto tra gli operatori economici della Busa che ci aiuti ad azzerare il debito di gestione. Una
volta pagati i sospesi il Comitato è pronto per essere sciolto. Buttiamo lì una data: 14 luglio 2014… il decennale della
riapertura». 06/06/14
L’impianto verrà realizzato a Tiarno di Sopra e utilizzerà gli scarti del legname
Il progetto è stato presentato da Ledro Energia, controllata al 100% da Ags
Ledro, centrale a biomassa
primo «sì» della Provincia
LEDRO La Provincia ha dato il via libera alla costruzione e all'esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica
e termica a Tiarno di Sopra (in via Ampola), nel comune di Ledro. Si tratta di un'unità termica cogenerativa a biomassa
che andrà alimentata esclusivamente a biomasse che siano sottoprodotti derivati dalla lavorazione dei prodotti
forestali, nel caso particolare a scarti di segheria quali cippato e segatura. Una novità che potrebbe risultare rilevante
per la valle. L'autorizzazione, a beneficio della società Ledro Energia srl (che fa capo al 100% ad Ags), è arrivata dal
Servizio gestione risorse idriche ed energetiche. L'impianto dovrebbe avere potenza introdotta pari a 2.529 kW e
potenza elettrica prodotta di 300 kW. La centrale sarà costituita da un generatore di calore a olio diatermico
accoppiato a un generatore di tipo "Orc" per la produzione di energia elettrica. L’energia elettrica prodotta verrà
ceduta alla rete del distributore locale mentre l’energia termica verrà impiegata per alimentare una rete di
teleriscaldamento e per l’essiccazione della biomassa destinata ad alimentare un impianto di produzione di pellet. La
domanda di autorizzazione era stata presentata da Alto Garda Servizi Teleriscaldamento spa, con voltura a favore di
Ledro Energia. Il titolare dell’autorizzazione dovrà trasmettere annualmente all’Agenzia provinciale per le risorse
idriche e l’energia una relazione che riporti la quantità di combustibile impiegato, il relativo potere calorifico inferiore
e le quantità di energia termica ed elettrica prodotte e utilmente impiegate, per permettere in particolare la verifica
del rispetto del requisito sul grado di efficienza energetica complessiva che per l’impianto in oggetto è fissato nel 70%,
e dovrà garantire che, in fase di esercizio, il trasporto della biomassa dal luogo di produzione della biomassa stessa agli
impianti di produzione non comporti emissioni di anidride carbonica complessivamente superiori a quelle causate in
caso di trasporto su gomma per 70 km e calcolate come media annua. Perché il tutto si concretizzi ci vorrà ancora
qualche tempo, da qualche settimana a qualche mese, tant'è che per ora i vertici di Ags - pur confermando la fase
relativamente avanzata dell'iter - preferiscono mantenere il riserbo sui dettagli. Il procedimento di autorizzazione è
stato avviato il 31 marzo, è rimasto sospeso per richiesta di integrazioni da parte del Servizio autorizzazioni e
valutazioni ambientali per il subprocedimento di autorizzazione alle emissioni in atmosfera fino al 9 maggio e ora è
terminato. (m.cass.) – 03/06/14
Incontro tra le Apt per trovare strategie comuni e collaborazioni che nei prossimi anni valorizzino le specificità dei
territori
Turismo, Vallagarina e il Garda alleati
ROVERETO. Questa sera si tiene la festa dei “Piccoli Amici” che il Gruppo Sportivo Sacra Famiglia di Rovereto organizza
ogni anno alla fine della stagione sportiva, “Primi calci di sera...bel gioco si spera”. La festa si tiene in notturna al
campo Baratieri dalle 20 alle 22. In campo scenderanno contemporaneamente ben 20 squadre in rappresentanza di
15 società sportive. Si tratta di Marco, Sacco S.G., Alta Vallagarina, Mori, Rovereto, Vallagarina, San Rocco, Alense,
Leno, Azzurra Trento, Comano Fiavè, Lizzana, Besenello, Avio e Sacra Famiglia. In tutto circa 200 piccoli calciatori. Il
ritrovo alle 19.30 presso il centro sportivo “Baratieri” e alle 20 avranno inizio partitine tra le varie società con un
calendario che verrà comunicato agli accompagnatori al momento. Verranno predisposti tanti campetti da 6 giocatori
e si giocherà fino alle 21.45 circa. A seguire, ci sarà un rinfresco per tutti i giovani calciatori e i loro allenatori e
accompagnatori.VALLAGARINA Vacanza attiva, cicloturismo, mountain bike, vacanze-natura fra Parco Naturale del
Baldo, orto biologico della Val di Gresta ed acque del lago di Garda, tipicità del territorio e dei suoi prodotti con le
rispettive eccellenze dell’enogastronomia locale: queste le carte da giocare sul tavolo delle vacanze fra Alto Garda e
Vallagarina. All’invito dell’Apt Rovereto e Vallagarina per trovare un terreno comune su cui fondare le strategie
turistiche dei prossimi anni hanno risposto, mercoledì, Marco Benedetti e Roberta Maraschin, presidente e direttore
di In Garda SpA, Alberto Bertolini, vice sindaco di Riva, e Paolo Manfrini, direttore di Trentino Turismo. All’incontro,
organizzato nello splendido Hotel Lido Palace di Riva dal presidente dell’Apt Rovereto e Vallagarina, Germano
Berteotti, accompagnato da direttore e funzionari, erano presenti anche i sindaci di Brentonico e Ronzo-Chienis,
Giorgio Dossi e Mirko Martinelli, l’assessore Marcello Benedetti della Comunità della Vallagarima, il presidente della
Pro Loco Mori-Val di Gresta, Flavio Bianchi, e il presidente del Consorzio “Brentonico, Fiore del Baldo”, Nicola
Campostrini. Tutti i convenuti hanno concordato sulla necessità di intensificare i rapporti fra i territori della Vallagarina
e del Sommolago, la cui separazione burocratico-amministrativa non è riconosciuta dai turisti che, motivati nella
ricerca di una vacanza “senza confini”, spaziano volentieri fra lago e montagna, alla ricerca delle eccellenze ambientali,
culturali ed enogastronomiche che questa parte di Trentino può offrire. Molti i motivi su cui le due Apt hanno avuto
modo di confrontarsi. Il progetto comune “Mountain Garda Bike”, già avviato da qualche anno per la valorizzazione
dei percorsi ciclistici in quota, potrà trovare nuovo impulso dall’istituzione del Parco Naturale Locale del Monte Baldo,
cui recentemente è stato conferito il riconoscimento della Bandiera Verde. La ricorrenza del Centenario della Grande
Guerra, con le numerose testimonianze sull’Altissimo, sul Vignola ed in Val di Gresta costituirà un sicuro traino
turistico per gli amanti della vacanza natura e della storia. Anche la costituzione del “Parco Agricolo” rappresenterà
una formidabile vetrina per la proposta dei prodotti bio della Val di Gresta e l’olio del Garda a filiera corta. Va
cavalcato il boom del cicloturismo, che ha trovato nell’Alto Garda la culla internazionale di una nuova tipologia
turistica, collegata però con la Vallagarina e il resto del Trentino da una rete di ciclabili all’avanguardia per standard di
sicurezza e suggestioni ambientali. Le due Apt e le amministrazioni comunali lavoreranno anche a sviluppare e
promuovere i percorsi per mtb, puntando a diversificarli da quelli da riservarsi in esclusiva ad escursionisti ed alpinisti.
Interessanti anche le prospettive che potrebbero aprirsi al turismo invernale sul lago, con l’attivazione ad esempio di
un collegamento con le piste da sci del Baldo Trentino attraverso un servizio di ski-shuttle. A fine estate sarà
convocato un tavolo tecnico di lavoro per dare operatività agli imput emersi nell’incontro, avviando così nuove forme
di collaborazione in sintonia con le domande emergenti dai mercati internazionali. Tale progetto, partito dal basso,
scardina l’immagine di Apt monolitiche, disegnandone un futuro più dinamico, attraverso interazioni e collaborazioni
con i territori di prossimità. La crisi economica e la spending review stanno infatti mettendo in moto risorse e volontà
di ridefinire l’offerta e nuove modalità di promuoverla. 31/05/14
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dalla GAZZETTA DI MANTOVA
Operazione da 400mila euro per liberare le Valli da fango, detriti e immondizia
Confinanziamento Regione-Parco. Il degrado denunciato a marzo dalla Gazzetta
Parte il piano salva Mincio
Una mano arriva dall’Expo
Tra Garda e Po s’estende il Parco del Mincio, una riserva naturale che abbraccia una superficie di quasi 16mila ettari. Il
Parco è un ente pubblico, istituito dalla Regione nel 1984, ed è preposto alla tutela ambientale dei 13 Comuni
mantovani bagnati dalle acque del Mincio. Al suo interno si trovano le riserve naturali delle Valli del Mincio, della
Vallazza e del complesso morenico di Castellaro Lagusello. «Le Valli del Mincio e i borghi rivieraschi di Rivalta, Grazie e
Soave – si legge nel sito internet del Parco - sono stati insigniti del riconoscimento di destinazione turistica di
eccellenza nell'ambito del progetto comunitario ‘Eden 2009 - Turismo e aree protette’, collocandosi al terzo posto di
una ristretta graduatoria di cinque aree selezionate tra le 55 che, a livello nazionale, avevano concorso al bando».
(r.l.)RODIGO (Rivalta) Quattrocentomila euro ed un piano d’azione per restituire ossigeno e vitalità alle Valli del
Mincio. Ha trovato risposta il grido d’allarme lanciato attraverso le pagine del nostro giornale dagli abitanti di Rivalta e
Grazie, preoccupati per il grave stato di degrado del tratto di fiume che scorre tra i loro villaggi. Il soccorso arriva dal
Parco del Mincio, che ha deciso di risanare l’ecosistema delle valli, investendo 300mila euro, ricevuti dalla Regione
nell’ambito di Expo, ed altri 100mila provenienti da fondi comunitari reindirizzati. «Avremmo potuto puntare sulla
realizzazione di nuove piste ciclabili o infrastrutture per il turismo, come la maggior parte degli altri parchi ha scelto di
fare – spiega il presidente Maurizio Pellizzer – ma per noi una delle più straordinarie risorse da tutelare, sia per
incentivare il turismo sostenibile che per proseguire nella salvaguardia della biodiversità, sono le Valli del Mincio. In
concreto il Parco ha scritto un piano d’azione che nell’immediato interviene sugli effetti di degrado registrati tra
Rivalta e Grazie, ma che mira anche a tracciare un percorso futuro, che sia in grado di incidere sulle cause». I problemi
che affliggono il Mincio sono molteplici e vistosi: dalla foce del Goldone (situata a nord di Rivalta) fino a Grazie, le
acque sono scarsissime, fangose, soffocate da detriti e rifiuti, e in alcune zone i fondali sono emersi. Di conseguenza
l’intero ecosistema sta soffrendo: la vegetazione sulle rive è malata e i pesci stanno morendo. Il progetto, elaborato
dal Parco ed approvato dalla Regione, punta a ristabilire l’equilibrio idrodinamico nel reticolo minore del Mincio,
intervenendo nelle zone dove non arriva quasi più acqua, e ad incrementare la fauna ittica autoctona, che è in
fortissima contrazione. Le azioni che il Parco ha intenzione d’intraprendere, con il sostegno di Aipo, Provincia e
Comuni di Rodigo, Curtatone, Porto Mantovano e Mantova, sono il dragaggio e la rimozione dei sedimenti nei rami del
fiume oggi quasi in secca, l’eliminazione dei tappi di occlusione delle rogge che sfociano nella sponda sinistra del lago
Superiore, la tutela della fauna ittica locale e la riduzione della portata della fossa Gianesi. Costruito negli anni ’60,
questo canale artificiale oggi sottrae quasi tutta l’acqua che la natura avrebbe riservato all’area destra delle Valli, tra
Rivalta e Grazie (non a caso, la zona che più sta soffrendo). A queste azioni si somma un intervento d’emergenza, che
sarà realizzato durante l’estate e che mira ad assicurare la navigabilità del fiume nella zona di Grazie. «Le Valli del
Mincio – spiega Pellizzer - sono una riserva naturale di importanza internazionale e anche una delle trenta destinazioni
turistiche d’eccellenza Eden italiane. L’occasione di Expo ci permette finalmente d’attuare interventi di tutela di
questo habitat. Ma, in parallelo agli attuali progetti, è necessario da un lato avviare un percorso di sensibilizzazione
collettiva al patrimonio naturalistico delle valli, dall’altro dare corpo ad una sinergia politico-istituzionale, che
coinvolga anche le amministrazioni che si trovano al di fuori del Parco. Infatti molti problemi della riserva naturale
sono provocati dagli affluenti di sinistra, che sfociano nel cuore del Parco, ma che scorrono a monte dei confini
dell’area protetta». Pellizzer, infine, anticipa l’intenzione di attrarre ulteriori risorse: «Stiamo lavorando per costituire
un partenariato con l’obiettivo di candidare, sul bando Cariplo per il potenziamento della rete ecologica regionale, altri
interventi sui laghi di Mantova, fino alla riserva della Vallazza. Non appena terminate le consultazioni tra enti ed
associazioni, presenteremo le nuove progettualità in cantiere». Rita Lafelli 01/06/14
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dal CORRIERE DELLA SERA
Giovedì 5 Giugno, 2014 - CORRIERE DEL TRENTINO - TRENTO
Trentino marketing, ecco il nuovo assetto
La proposta di Dallapiccola: «Amministratore unico e un comitato di indirizzo»
TRENTO — Una forma più snella, fluida, che possa prendere delle decisioni in tempi rapidi. È l'intento che regge la
proposta per la nuova Trentino Marketing anticipata ieri all'attuale amministratore delegato di Trentino Sviluppo
dall'assessore provinciale al Turismo e alla promozione Michele Dallapiccola.
La nuova formula, che di fatto vedrà la Provincia fare dietrofront rispetto al governo della promozione del territorio,
sarà illustrata il 30 giugno prossimo durante l'assemblea di Trentino Sviluppo. «L'obiettivo è partire, dopo le verifiche
tecniche e giuridiche che si stanno compiendo in questi giorni, il primo giorno di luglio», spiega l'assessore
Dallapiccola. In sostanza secondo le indicazioni per lo scorporo comunicate ieri mattina all'amministratore delegato,
Trentino Marketing diverrà una Srl con una sua organizzazione e una sua direzione. In particolare rimarrà in capo a
Trentino Sviluppo solo la parte relativa all'amministrazione, agli uffici paga e alla ragioneria. «Questa parte sarà
regolata con una convenzione: agendo così si produrranno i risparmi delle gestioni associate», spiega Dallapiccola. E
prosegue, indicando una struttura che, al di là dell'assessore di riferimento vede operativi un solo amministratore
unico e un direttore: «Un amministratore unico lavorerà con una sua organizzazione e un suo direttore
amministrativo. Riceverà le indicazioni da un comitato di indirizzo composto dallo stesso amministratore, da un Ad di
Trentino Sviluppo e dall'assessore. Il comitato stesso si interfaccerà invece coni portatori di interesse tramite un tavolo
che ho definito "Azzurro"».
Una Srl senza Cda, dunque, che vedrà amministratore unico Paolo Manfrini e direttore amministrativo Maurizio
Rossini, che saranno distaccati da Trentino Sviluppo.
Anche il personale della divisione Turismo sarà di fatto distaccato da Trentino Sviluppo per confluire nella NewCo.
Secondo le intenzioni dell'assessore, una scelta «flessibile» che permetterà a Trentino Marketing di agire in fretta e in
autonomia.
Marta Romagnoli
Martedì 3 Giugno, 2014 - CORRIERE DEL VENETO - VERONA
Città metropolitana, c'è il ricorso Scontro furioso tra Zaia e Orsoni ?
La Regione impugna la legge: «Un carrozzone con un commissario» Il sindaco di Venezia: «Arretrati». Accuse anche
al giurista Antonini
VENEZIA — Non si può dire che la giunta regionale risparmi il lavoro degli avvocati. Dopo aver ricorso contro la
liberalizzazione degli orari dei negozi, contro l'abolizione delle Province, contro la troppa autonomia concessa a Trento
e a Bolzano e contro innumerevoli altri provvedimenti romani (alternando vittorie e sconfitte), questa volta gli uffici di
palazzo Balbi hanno deciso di confrontarsi frontalmente con il governo impugnando di fronte alla Consulta l'intero
corpo della legge Delrio e in particolar modo la parte sulle città metropolitane con la collaborazione del
costituzionalista Luca Antonini.
«Altro che riforma istituzionale, questa legge è un provvedimento aberrante e allucinante che sta creando soltanto
confusione», attacca il governatore Luca Zaia che ha insistito per istruire il ricorso. «La città metropolitana è
l'ennesimo inutile carrozzone incostituzionale che avrà come primo effetto quello di imporre all'intera popolazione
della Provincia di Venezia un sindaco metropolitano che tale popolazione non ha eletto - continua il presidente della
Regione -. Di fatto il sindaco del capoluogo diventerà una sorta di supercommissario che lavorerà evidentemente solo
nell'interesse di chi lo ha eletto (i veneziani) e non degli abitanti di tutto il resto del territorio».
D'altra parte, non c'è da stupirsi che la legge sulle città metropolitane sia finita sul tavolo dei giudici costituzionali. Al
di là delle oggettive difficoltà presentate dalla transizione dalla gestione provinciale alla nuova città metropolitana
(per cui non ci sono ancora i decreti attuativi che permetterebbero ai diversi livelli di governo territoriale di capire
esattamente che cosa devono fare), la presenza politica di un nuovo ente da ottocentomila abitanti crerebbe un
conflitto con la Regione che si troverebbe a dover condividere una serie di competenze con il sindaco metropolitano
(in primis la sanità) e la giunta costituita dai sindaci dei Comuni di maggiori dimensioni. «Zaia ha fatto bene ha
impugnare la legge - interviene la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto, leghista come il governatore - Anzi.
Avrebbe dovuto farlo prima, quando è diventato chiaro che, in assenza di regole chiare sulla transizione, il sindaco di
Venezia invece di cercare il dialogo con me e con il governatore ha deciso di usare il suo rapporto diretto con il
governo per tirare dritto a colpi di dispetti istituzionali».
La legge Delrio, approvata poco più di un mese fa, infatti non coinvolge nel processo i governatori e i presidenti delle
Province destinate a diventare città metropolitane (che dal 25 luglio resteranno in carica senza indennità e stipendi
fino a che il nuovo ente non entrerà a regime) e lascia mano libera ai primi cittadini dei capoluoghi destinati a
diventare sindaci metropolitani. E visto che questo Giorgio Orsoni lo sa bene non risparmia i termini nella risposta.
Oltre a chiedere al governo Renzi di procedere per ridimensionare i poteri delle Regioni (vedi lettera a sinistra), il
primo cittadino lagunare bolla la decisione del ricorso come «uno spot elettorale in vista del secondo turno della
amministrative» e attacca i due leghisti senza mezzi termini.
«Questo ricorso è dimostrazione di superficialità e arretratezza culturale - dice il sindaco di Venezia -. Purtroppo finché
avremo a che fare con forze politiche conservatrici come la Lega sarà difficile fare le riforme. Confido nel fatto che gli
italiani sappiano distinguere chi vuole modernizzare il Paese da chi invece mira soltanto a conservare istituzioni
superate». Orsoni però non si limita a criticare la decisione del governatore e attacca anche Luca Antonini, il
consulente della Regione incaricato dell'impugnazione. «Mi meraviglia inoltre che l'incarico di predisporre il ricorso sia
stato affidato a un consulente del governo che tra l'altro ha collaborato alla predisposizione del testo della legge sulle
città metropolitane», conclude Orsoni.
E se in serata Zaia ritorna sulla questione attaccando direttamente Orsoni («La sua è una reazione stizzita da lesa
maestà»), sulla vicenda interviene anche Antonini che sottolinea la sua estraneità al governo. «La legge Delrio è stata
approvata in via definitiva quando ormai io non avevo più incarichi e, a differenza di altri provvedimenti come il
federalismo fiscale, il mio ruolo sul testo della legge è stato marginale», spiega il costituzionalista convinto che la legge
Delrio presenti forti dubbi di costituzionalità.
Martedì 3 Giugno, 2014 - CORRIERE DEL VENETO - VERONA
Baldo, scoppia l'«orsomania» I turisti ora sognano l'incontro
Il presidente della Funivia: «Effetto positivo per noi»
VERONA — È scoppiata l'«orsomania». E in questo caso, non si tratta di hashtag pluricliccati, né tantomeno di
tormentoni estivi. Perché da quando i due video pubblicati in rete hanno certificato la presenza di una «palla di pelo»
da oltre un quintale sul monte Baldo, gli escursionisti che decidono di fare una gita sulla montagna veronese, non
parlano d'altro. Bastava ascoltare i discorsi dei turisti che domenica mattina hanno affrontato quasi un'ora di coda pur
di salire sulla cabina della funivia di Malcesine. «Dai, che se fai il bravo ti portiamo a vedere l'orso» prometteva un
papà alle prese con un bimbo capriccioso. E qualcuno rimproverava la fidanzata «smemorata»: «Com'è possibile che ti
sei dimenticata la macchina fotografica a casa? E se incontriamo l'orso con che cosa lo riprendiamo?».
Tutti in montagna con il sogno di poter vivere gli stessi brividi provati da Giovanni Sarzi, l'escursionista mantovano che
lo scorso 25 maggio ha rischiato di venire travolto dal plantigrado mentre saliva verso il rifugio Barana, sul Telegrafo. E
anche se, razionalmente, le percentuali di probabilità di un incontro ravvicinato rimangono molto basse, i turisti ci
sperano. In pochi, però, si avventurano sulla cima dell'ultimo avvistamento. «Le condizioni per arrivare qui da noi sono
ancora piuttosto selettive, c'è ancora la neve - spiega Alessandro Tenca, uno dei gestori del rifugio -. Direi che l'effetto
orso qui non si è ancora sentito né in positivo né in negativo, ma la stagione è appena incominciata». E, come ricorda il
presidente della Funivia di Malcesine, Stefano Passarini, «la presenza dell'orso è sicuramente un fattore positivo per
noi, perché testimonia la straordinaria bellezza del Baldo». Il presidente non dimentica gli allevatori che potrebbero
essere un po' meno entusiasti del nuovo «coinquilino»: «Mi rendo conto che per loro potrebbe rappresentare un
problema e mi auguro che si riescano a trovare le soluzioni migliori».
Difficile stabilire con certezza se gli oltre duemila visitatori registrati nella sola giornata di domenica siano stati
motivati esclusivamente dall'animale. «Io non credo - commenta Passarini -. Ma è indubbio che se ne parli molto».
Non solo tra i turisti. Alla Bocca di Navene il signor Bruno intratteneva gli escursionisti. «Fate attenzione, perché qui
c'è l'orso» spiegava ai passanti sorridendo. «Se l'ho visto con i miei occhi? Certo che l'ho visto. L'orso sono io, mi
chiamo Bruno e vivo da settant'anni sul Baldo - rideva -. Ma non dovete avere paura, non sono pericoloso per
l'uomo». Di timore, almeno a giudicare dai tanti discorsi ascoltati in cima al Baldo, nemmeno l'ombra. Dagli sportivi
che si lanciano con il parapendio, alle famigliole in gita, passando per gli amanti del trekking e della mountain bike,
fino alle coppie di anziani: quasi tutti hanno visto almeno uno dei due video e si sono posti la stessa domanda, «Cosa
avrei fatto nei panni del signor Giovanni quando l'orso gli è passato a fianco?». A parole, tutti massimi esperti di
zoologia. «Se lo incontriamo, mi raccomando, rimanete fermi e non date segno di spavento. Gli animali temono
l'uomo e fuggono se non hanno motivi di attaccare» ripeteva un padre particolarmente apprensivo. Ma i due bambini
avevano le idee molto più chiare: «Se lo vediamo, gli dobbiamo fare una foto».
Martedì 3 Giugno, 2014 - CORRIERE DEL VENETO - VERONA
Sole, spiagge e manifestazioni anche il Garda fa il pienone
Federalberghi: «Danneggiati dalle previsioni meteo»
BARDOLINO — Lago di Garda preso d'assalto nel ponte della festa della Repubblica. Moltissimi gli italiani che si sono
riversati sulla Riviera degli Ulivi, con una permanenza mordi e fuggi di giornata, o al massimo di due notti. Ma tanto è
bastato per trasformare spiagge e centri storici dei paesi gardesani in una calca di gente impressionante, con numeri
quasi da Ferragosto. Domenica a mezzanotte la Gardesana era ancora un serpentone di auto in colonna. Tutto grazie
al bel tempo, che nonostante le previsioni negative, ha tenuto con temperature quasi estive. E anche ieri le spiagge
sono state la meta più ambita, con i più temerari che si sono tuffati in acqua per il primo bagno di stagione. Ma è stata
la camminata (sul lago, ma anche in montagna), o il giro in bicicletta l'attività preferita dei tantissimi turisti giunti sul
Garda. «Lotta» per aggiudicarsi un tavolo nei bar fronte lago e lunghe code per il cono gelato. Forte l'afflusso anche di
tedeschi, che dall'Ascensione a Pentecoste (domenica prossima) hanno 15 giorni di vacanza. Non gridano vittoria gli
albergatori, che non hanno registrato il tutto esaurito, ma un più che dignitoso 80% di occupazione nel basso lago,
mentre ancora meno nell'alto lago: «Sebbene ci aspettassimo qualcosa di più – lamentano dalla direzione di
Federalberghi Garda Veneto - rimane un dato più che buono. Quello che è mancato è dovuto alle previsioni meteo che
non davano tempo buono e in tanti, così, non hanno programmato la vacanza lunga».
La questione delle previsioni meteo errate, ormai, sta facendo montare la protesta degli operatori turistici, che si
vedono sfumare prenotazioni importanti. Chi non si lamenta mai è invece il presidente di Assocamping Giovanni
Bernini: «La gente c'è, qua sul Garda non sanno ancora cosa sia la disperazione per le mancate presenze e anche i
tedeschi continuano a premiare il nostro lago. Io posso solo dire che certe strutture ricettive funzionano e altre meno:
se non si fanno investimenti succede che poi si perde». Anche Gardaland, domenica ha registrato un elevatissimo
numero di ospiti. Come sempre a farne le spese è stata la viabilità: la Gardesana non regge afflussi così pesanti. La
bicicletta, così, è il mezzo alternativo sempre più gettonato, sebbene su percorsi a «ostacoli» e a «slalom» tra la folla.
Ad incrementare la «paralisi» il concomitante Palio del Chiaretto a Bardolino, che ha aperto giusto venerdì, con
madrina la popolare Katia Ricciarelli (concluso ieri sera). L'evento ha richiamato sulla passeggiata «vestita» di rosa,
migliaia di turisti che si sono fermati a degustare il Chiaretto nei sedici stand espressione delle cantine vinicole del
territorio. Molte le manifestazioni correlate alla festa, tra cui le fontane danzanti andate in scena domenica sera nel
parco di Villa Carrara Bottagisio, a cui sono seguiti i fuochi artificiali. Indetto anche il concorso fotografico «Scatta il
Palio» e non ci sarebbe da stupirsi se a vincere fosse l'autore delle foto che immortalano le otto «Chiarettine», vale a
dire le otto mamme di Bardolino che hanno confezionato con le loro mani le nuvole di rose con cui hanno sfilato lungo
il palio, aggiudicandosi il record di scatti fotografici.
Annamaria Schiano
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