Convegno InternazIonale dI StudI Battistero di san Giovanni ConosCenza, diaGnostiCa, Conservazione FIrenze, 24-25 novembre 2014 Given the complexity and heterogeneity of the centuries-old architectural and artistics stratifications of the San Giovanni Baptistery, it was with the aim of promoting a deeper and more organic knowledge that the Opera di Santa Maria del Fiore, from 2013 to 2014, has organized a series of conferences in preparation for this one. It has also promoted a series of researches and analyses with the aim of formulating a proper “inquiry” of its conservation and to lay the basis for this international discussion. We feel that all this can have a methodologically examplary cultural value for the cultural imperative which must preside over the conservation of a cultural heritage: “knowing in order to protect”. After a thorough diagnostic and a broad range of research, the International Conference has harvested its results with the restoration of the documents on the Art of Calimala relating to the Baptistery, those of the Gori Trust, and those of the Opera; comparative analyses of the Florentine San Giovanni and the Oriental-Islamic culture of “polichromism” and “octagonal” architectural typologies. For the first time, by employing the most advanced laser-scanner technology, we have been able to reconstruct a complete and systematic layout of the workshop; to carry out extensive testing on the stone materials, bricks, mortar and marble of the Baptistery (their composition, origin, decay, classification); to restore the model of its “structural system” and its failures, anomalies and weaknesses; and lastly, to date and gauge the state of preservation of its wooden and metal chains. It is, in short, the most extensive and systematic survey that has ever been carried out on the Baptistery, from which we expect a major cognitive breakthrough on its singular, complex architecture. The Opera di Santa Maria del Fiore Considerata la complessità e l'eterogeneità delle plurisecolari stratificazioni architettoniche e artistische del Battistero di San Giovanni, nell'intento di promuoverne una conoscenza più approfondita ed organica, l'Opera di Santa Maria del Fiore, tra il 2013 e il 2014, ha organizzato un ciclo di conferenze propedeutiche a questo Convegno. Ha promosso anche una serie di ricerche e di analisi a configurare una vera e propria “istruttoria” finalizzata alla conservazione e a questo confronto internazionale. Riteniamo che tutto ciò possa avere valore metodologicamente esemplare per quell'imperativo culturale che deve presiedere alla conservazione dei beni culturali: “conoscere per tutelare”. Dopo una approfondita campagna diagnostica e di ricerche a vasto spettro, il Convegno Internazionale ne raccoglie i risultati. Saranno così restituiti i documenti dell'Arte di Calimala relativi al Battistero , quelli del Fondo Gori, quelli dell'Archivio dell'Opera; analisi comparate fra il San Giovanni fiorentino e la cultura orientale e islamica in ordine al “policromismo” e alle tipologie architettoniche “ottagonali”. Per la prima volta si disporrà di un sistematico rilievo completo della fabbrica, eseguito con la più avanzata tecnica laser-scanner; sarà disponibile una vasta verifica sui materiali lapìdei, sui laterizi, sulle malte e sui marmi del battistero (composizione, provenienza, degrado, classificazione); saranno restituiti il modello del “sistema strutturale” e dei suoi dissesti, le anomalie e le criticità della struttura; disporremo anche della datazione e dello stato di conservazione delle catene lignee e metalliche presenti. Si tratta, in sintesi, della più vasta e sistematica ricognizione eseguita sul Battistero, da cui ci aspettiamo un serio salto cognitivo sulla sua complessa e singolare architettura. L'Opera di Santa Maria del Fiore ProGraMMa saluti lunedì 24 novembre 2014 ore 10.00 Saluti delle autorità Prima sessione Lunedì 24 novembre 2014 ore 11.00 – 12.30 coordina Francesco Gurrieri Luigi zangheri I rivestimenti marmorei del San giovanni e il policromismo orientale Bruno santi, annamaria Giusti Il ciclo musivo del battistero: un problema di datazione aygul agir antichi edifici ottagonali con cupola in turchia Pausa seconda sessione Lunedì 24 novembre 2014 ore 15.00 – 16.30 coordina Luigi Zangheri Javier Gallego roca Sulla cronologia ed evoluzione delle cupole ispanico-medievali in Spagna: la via delle influenze orientali nell'architettura del battistero di San giovanni a Firenze Martin stancliffe un battistero per la Cattedrale di St Paul a londra? Majid rasseknhi la tecnica per la costruzione delle cupole e la sua evoluzione in Persia. la Chahrtaghi di bazeh Hoor Pausa terza sessione Lunedì 24 novembre 2014 ore 17.00 – 18.00 coordina Bruno Santi anupam Kumar sah antichi edifici ottagonali in India Carlo Cresti Considerazioni riguardanti il rivestimento marmoreo dell'attuale battistero seguirà ore 21.00 Concerto in battistero (Coro della Cappella musicale) Quarta sessione Martedì 25 novembre 2014 ore 9.00 – 10.30 coordina Carlo Blasi Lorenzo Fabbri Calimala e l’opera di San giovanni: il governo del battistero di Firenze fra autorità ecclesiastica e potere civile alessandra Marino l'architettura del battistero: gli interventi di restauro tra XIX e XX secolo eliana Carrara, emanuela Ferretti Il battistero e i Pantheon: vincenzio borghini e il mito di Florentia romana Pausa Quinta sessione Martedì 25 novembre 2014 ore 11.00– 12.30 coordina Alessandra Marino Piero degl'innocenti la conoscenza del San giovanni: rilievi e ipotesi storico-costruttive Maurizio seracini Contributi diagnostici alla conoscenza del San giovanni Grazia tucci Il rilievo digitale del battistero: dati 3d per nuove riflessioni critiche sesta sessione Martedì 25 novembre 2014 ore 15.00 – 16.30 coordina Francesco Gurrieri Carlo Blasi note sui dissesti, sulle lesioni e sulle catene Gianni Bartoli modellazione numerica ed analisi del comportamento strutturale del battistero di Firenze Martino negri, ario Ceccotti I legni della cupola del battistero Pausa settima sessione Martedì 25 novembre 2014 ore 17.00 – 18.30 coordina Francesco Gurrieri Carlo alberto Garzonio, Massimo Coli analisi dei materiali costituivi del battistero Luca Giorgi, Pietro Matracchi le murature a cassone alla base della cupola del battistero e altri aspetti costruttivi Conclusioni abstract the MarBLe revetMents oF san Giovanni and eastern PoLyChroMy Luigi Zangheri Studies on the origins and periodization of the Florentine baptistry are as discordant as they are numerous. they also speak of marble panelling and its application in the most diverse periods. the floor of San giovanni does not present a uniform design because it is assembled with both opus interassile and opus sectile intarsia. over time it went from an early figurative duotone to a subsequent geometrized polychrome, marble intarsia that in the oldest sections echo the 'arabesque' design of precious oriental tapestries. However, on the inner and outer walls the panelling corresponds to that of the early Christian architecture of the Florentine school, while it is only from 1293, in arnolfo’s white and green marble decorations for the 'gussets' of the outer corner pillars that we canan Islamic matrix borrowed from the Pisan-lucchese romanesque school. i rivestiMenti MarMorei deL san Giovanni e iL PoLiCroMisMo orientaLe Luigi Zangheri gli studi sull’origine e sulla periodizzazione del battistero fiorentino sono tanto numerosi quanto discordanti. Si è dissertato anche dei rivestimenti marmorei, e della loro messa in opera attribuita ai periodi i più diversi. Il pavimento del San giovanni non offre un disegno unitario perché assemblato sia con tarsie ad opus interassile che ad opus sectile. nel tempo, si è passati da una prima bicromia figurativa a una successiva policromia geometrizzata. tarsie marmoree che nelle porzioni più antiche riprendono il disegno dei ‘rabeschi’ di preziosi drappi orientali. Invece sulle pareti interne ed esterne il rivestimento corrisponde a quello dell’architettura paleocristiana di ambito fiorentino mentre, solo dal 1293, per le decorazioni arnolfiane in marmo bianco e verde ai ‘gheroni’ dei pilastri angolari esterni si può individuare una matrice islamica mutuata dal romanico pisanolucchese. the MosaiC CyCLe oF the BaPtistery: a datinG ProBLeM Bruno Santi, Annamaria Giusti an innovative undertaking and an extraordinary formative worksite for the Florentine painting of the second half of the13th Century the baptistry's mosaic cycle has in recent times received a more adequate critical attention. However, much remains to be understood about the sequence and chronology of the works, which occupied a period of more than half a century; about the various artists who worked side by side or in succession at the site; and on the modus operandi in the context of a new technique for the Florence of that era. among the few certainties about this venture, it seems important to note that the work got under way in 1225 with the lining of the vault of the rectangular apse ("scarsella") to which an inscription makes reference. but there are some discrepancies in the text of the four mosaic "plaques" that compose make up inscription, along with the calligraphic styles of the different artists who worked on the mosaics. the 15th century restorations documented in this apsidal area suggest that the inscription may not be original. iL CiCLo Musivo deL Battistero: un ProBLeMa di datazione Bruno Santi, Annamaria Giusti Impresa innovativa e straordinario cantiere formativo per la pittura fiorentina di secondo duecento, il ciclo di mosaici del battistero ha riscosso in tempi recenti più adeguata attenzione critica. molto tuttavia resta ancora da capire sulla sequenza e cronologia dei lavori, che occuparono un arco di tempo di oltre mezzo secolo; sulle diverse personalità artistiche che si affiancarono o si succedettero nel cantiere; sul modus operandi nell’ambito di una tecnica inedita per la Firenze del tempo. Fra le poche certezze su questa impresa, sembrerebbe da annoverare quella dell’inizio dei lavori nel 1225, a partire dal rivestimento della volta della scarsella, dove si colloca un’iscrizione a ciò relativa. ma certe incongruità nel testo delle quattro “targhe” musive che compongono la scritta; i caratteri di stile degli artisti diversi che collaborarono ai mosaici; gli interventi di restauro quattrocenteschi documentati in questa zona absidale spingono a ipotizzare che l’iscrizione possa non essere originaria. anCient oCtaGonaL doMed BuiLdinGs in turKey Aygül Ağir1 In the context of the history of architecture, old octagonal buildings in turkey are monumental structures. the octagonal mausoleum in ephesus attributed to arsinoe Iv, sister of Cleopatra, can be thought as the oldest octagonal building in asia minor. In the early Christian and byzantine architecture, the octagonal buildings were built especially as mausoleums, martyria and baptisteries. In this context, the tomb attributed to St. Philip in Hierapolis and the baptistery of St. John in ephesus are important examples in the history of architecture. on the other hand, the Church of St. Sergios and bacchos in Istanbul with a domed octagonal core inserted in the square, presents a particular example. octagonal buildings with a dome would have provided byzantine inspiration especially for the medieval baptisteries in Italy such as that of St. John in Florence. It is interesting to note that octagonal mausoleums with a dome also appear in Seljuk and ottoman architecture. this fact can be considered the result of the long cultural transition. 1. Istanbul Technical University, Faculty of Architecture antiChi ediFiCi ottaGonaLi Con CuPoLa in turChia Aygül Ağir1 nel contesto della storia dell’architettura, gli edifici ottagonali in turchia sono di carattere monumentale. Il mausoleo ottagonale in efeso attribuito ad arsinoe Iv, sorella di Cleopatra, si può considerare il più antico edificio ottagonale nell’asia minore. nel periodo paleocristiano e bizantino gli edifici ottagonali sono stati costruiti specialmente come mausolei, martyria e battisteri. In questo contesto, la tomba attribuita a San Filippo in Hierapolis e il battistero di San giovanni di efeso sono gli esempi importanti della storia dell’architettura. dall’altra parte, la chiesa di San Sergio e bacco a Istanbul, con un nucleo ottagonale a cupola inserito nel quadrato presenta un esempio particolare. gli edifici ottagonali con la cupola avrebbero fornito l’ispirazione bizantina specialmente per i battisteri medievali in Italia come per quello di San giovanni a Firenze. è interessante notare mausolei ottagonali con la cupola anche nell’architettura selgiuchide e ottomana. Questo fatto si può considerare come il risultato della lunga transizione culturale. 1. 1. Università Tecnica di Istanbul, Facoltà di Architettura on the ChronoLoGy and evoLution oF MedievaL hisPaniC doMes in sPain: the Path oF eastern inFLuenCe on the arChiteCture oF the BaPtistery oF san Giovanni in FLorenCe Javier Gallego Roca1 “In visible things we see only light and colour with our eyes. We know all their other properties by deduction (...). In a world in which everything is fleeting, all visible things are subject to change, which also affects our perception, and therefore we do not see things in exactly the same way when we see them for a second time.” Ibn al-Haitham, known in the western world as Alhazén, 965-1040. Book of Optics (Kitab al-Manazir) (Sabra, 1989, vol. I, p. 82 and 222). Spanish architecture is the consequence of a combination of artistic influences, and is often the result of a cultural exchange at the highest artistic level. our topic concerns the analysis of Christian and moorish buildings which enriched Spain’s architecture between the vII and XI centuries and later during the renaissance period. Comparative study of the church and the mosque and of the special monographs on which the study is based let us foresee it. In a general way, there can be no doubt as to the eastern origin of certain asturian, Castillian and Catalan themes. Some had been estabished in the orient since roman times, and others, adopted by byzantium, were introduced into Spain during the reign of the visigoth monarchs. In any case, there are some which were not used in rome or in byzantium in the period prior to the arab conquest of Spain, and were used only in Iranian-Syrian buildings. this is precisely what is so interesting about Syrian edifices built on a central plan. In them we see how architects attempted to bring to fruition what was always an essential concern in byzantian art, how to resolve the crowning of a dome on a square or octagonal plan, and how through skilful architectural resources they went from the polygon to the circle. In moorish Spain during the X century, dome-shaped vaults were built with outstanding arches with a rectangular cross-section, crossing on the middle. according to lambert, the orientalism or aribism of these domes were the most elegant and perfect solution before the renaissance. 1. Dr. Architect Professor of Architectural Restoration. University of Granada suLLa CronoLoGia ed evoLuzione deLLe CuPoLe isPaniCo-MedievaLi in sPaGna: La via deLLe inFLuenze orientaLi neLL’arChitettura deL Battistero di san Giovanni a Firenze Javier Gallego Roca1 "Nelle cose visibili che vediamo con i nostri occhi solo luce e colori Tutte le altre proprietà che conoscono solo per deduzione (...). In un mondo dove tutto è transitorio, tutte le cose visibili sono soggette a modifica, colpisce anche la nostra percezione, e quindi non vedere le cose esattamente lo stesso quando vediamo una seconda volta." Libro de la óptica (Kitab al-Manazir) (Sabra, 1989, vil. I, pp. 82 y 222). Ibn alHaitham, noto en Occidente da Alhazén, 965-1040. l'architettura spagnola è il risultato di una combinazione di influenze artistiche, e spesso è il risultato di uno scambio culturale di alto livello artistico. l'argomento in discussione è l'analisi di cristiani e musulmani in Spagna è stata arricchita con che tra il vII e l'XI secolo e successive costruzioni di rinascita. lo studio comparativo della chiesa e la moschea e particolari casi di studio su cui si basa, lo lasciò prevedere. In generale, si può essere alcun dubbio, ma come l'origine orientale di alcuni aspetti delle asturie, castigliano e catalano. Forse alcuni avevano già nazionalizzato in oriente fin dall'epoca romana, e altri, adottate da bisanzio, furono introdotti in Spagna durante il regno dei re visigoti. In ogni caso, ci sono quelli che non sono stati utilizzati sia a roma o bisanzio nell'anno prima della conquista araba della Spagna periodo, e sono stati utilizzati solo negli edifici iranianosiriano. è proprio ciò che dà i siriani costruzioni impianto centrale, con un particolare interesse. In esso si possono vedere alcune prove, come gli architetti si sono sforzati di realizzare quello che è sempre stato una delle maggiori preoccupazioni di arte bizantina, risolvendo il coronamento di una cupola circolare su un quadrato o ottagonale, e alcune risorse architettoniche circa affari raggiungono passare il poligono al cerchio. nel X secolo Spagna musulmana cupuliformes volte sono stati costruiti con archi evidenziatisezione rettangolare al centro. orientalismo e arabismo di queste cupole secondo, dice lambert - costituiscono la soluzione più perfetta ed elegante prima del rinascimento. 1. Architetto, Professore di Restauro Architettonico. Università di Granada a BaPtistery For st PauL’s CathedraL in London? Martin Stancliffe baptisteries as separate buildings were not normal in mediaeval english cathedrals. It is not clear what Wren’s intentions were for baptism in his newly built St Paul’s following the great Fire of 1666, and a font was only installed after his death. However, drawings survive of a possible separate baptistery, which was never executed. Wren initially proposed a domed narthex in his great model design, which was substantially modified but never completely omitted from the cathedral in its final form. In the recent liturgical reordering, this domed space has provided a fitting location as a new baptistery. 1. Surveyor Emeritus to St Paul’s Cathedral un Battistero Per La CattedraLe di st PauL a Londra? Martin Stancliffe1 I battisteri come edifici a sé stanti non erano consueti nelle cattedrali medievali inglesi. non è chiaro quali fossero le intenzioni di Wren per il battesimo nella ricostruzione di St Paul dopo il grande incendio del 1666, e una fonte è stata installata solo dopo la sua morte. tuttavia, i disegni fanno pensare a un possibile battistero separato, che non fu mai eseguito. Wren, nel suo progetto "great model" propose inizialmente un nartece a cupola, che fu notevolmente modificato, ma mai completamente separatodalla cattedrale nella sua forma finale. nel recente riordinamento liturgico, questo spazio a cupola ha fornito un'ubicazione adatta per un nuovo battistero. 1. Ispettore Emerito alla Cattedrale di St Paul ConstruCtion teChniQue oF CuPoLas and its evoLution in Persia: the ChahrtaGhi oF Bazeh hoor Majid Rasekhi1, Nima Goodarzi2, Reza Goodarzi3 Construction of a roof coating for a wide span of the dome in Iran, has a long history. different techniques and tricks from experienced teachers, as well as developments in the field of architecture has led to the construction of such domes are the leading Iranian architects. by converting circular or square plan with a dome, which is one of the main challenges of finding different ways to overcome it is obtained. Sacred number 8 and it’s use has led to the conversion of buildings to pieces, providing a spiritual environment for users. In this paper, mention the various formations and discuss the various components to build the dome. and are view to take advantage of these proportions there are different ways that has been regularly offered of a sample of very old name still survived chartaghi bazehoor occurs. the dome can be considered examples of Persian architecture from the distant past. 1. Architectural Lecturer and Investigator 2. MSc student of architecture, Islamic Azad University of Yazd 3. MSc student of project and construction management, Art University of Tehran La teCniCa Per La Costruzione di CuPoLe e La sua evoLuzione in Persia. La ChahrtaGhi di Bazeh hoor Majid Rassekhi1, Nima Goodarzi2, Reza Goodarzi3 la costruzione delle coperture a cupola per le grandi luci in Persia, ha una storia lunga che viene tramandata da secoli. l’evoluzione delle tecniche in aggiunta alle sperienze dei maestri e architetti, hanno fatto si che la costruzione delle coperture a cupola nei secoli in Persia, abbia subito delle grandi evoluzioni. le varie tecniche per portare una pianta di base in quadrato, alla copertura circolare della cupola, in questo modo, hanno subito numerose trasformazioni per risolvere tale problema. una di queste tecniche si basa su multiplicare il quadrato a ottagono da cui la sacralità del numero otto e la sua adozione per risolvere questa questione, indirettamente, ha dato luogo a insinuare ambienti con una certa spritualita. In questa ralazione cerchiamo di scoprire le varie tecniche per fare tutto ciò con uno sguardo ai vari dettagli costruttivi e architettonici e le loro porporzione, riferendo ad una delle più antiche cupole tutt’ora esistenti in Persia, appunto Chahrtaghi di bazeh Hoor. Possiamo definire che la Cupola fin dall’antichità, è stato il simbolo dell’architettura Persiana. 1. Ricercatore e professore universitario. 2. Laureando in architettura presso università di Yazd. 3. Laureando in management e costruzione presso universita` d’arte Tehran anCient oCtaGonaL BuiLdinGs in india Anupam Kumar Sah the ashtakon, or the octagon, finds reference in ancient Indian oral traditions, geometry and architectural treatises with reference to the shape of plots of land, building and construction of cities. the narration begins with the Indus valley Civilisation circa 2500 bC, and moves forward along the vedic age, towards the sramana (wandering ascetics) movement, 300 bC to 900 ad, when buddhist and Jain architecture established itself. From the 5th to 13th century ad, a variety of monuments of brick, wood, stone and rock cut Hindu temple architecture are discussed as with every region, dynasty and period there have been variations in the styles and materials. With the advent of Islamic architecture, a number of octagonal structures became visible in north India around the 12th century. later, not only did a number of imperial mughal monuments develop in an Indo-Islamic style of architecture, but also various regional monuments across the length and breadth of the Indian sub-continent. the theme of the octagon threads the narration. antiChi ediFiCi ottaGonaLi in india Anupam Kumar Sah I primi riferimenti all'ashtakon, ottagono, si ritrovano nelle antiche tradizioni orali indiane, nei trattati di geometria ed architettura, con riferimento alla forma di appezzamenti di terreno, di edifici e costruzioni di città. la narrazione inizia con la civiltà della valle dell'Indo intorno al 2500 aC, e si muove in avanti lungo l'età vedica, verso il movimento sramana (asceti erranti), dal 300 aC al 900 dC, quando si afferma l'architettura buddista e giainista. appartenente al periodo dal v al XIII secolo dC, esiste una serie di monumenti in mattone, legno, pietra e roccia tagliata espressione dell'architettura dei templi indù; in ogni regione, dinastia e periodo ci sono variazioni negli stili e nei materiali. Con l'avvento dell'architettura islamica, un certo numero di strutture ottagonali diviene visibile nel nord dell'India intorno al XII secolo. Più tardi, iniziano a svilupparsi non solo un certo numero di monumenti dell'impero mughal in uno stile architettonico indo-islamico, ma anche vari monumenti regionali in tutta la lunghezza e la larghezza del sub-continente indiano. Il tema dell'ottagono entra a far parte della narrazione indiana. Considerations on today’s BaPtistery the MarBLe revetMents oF Carlo Cresti Fourteenth century historians and chroniclers tell us that «lo tempio fu bello… di marmo venuto da lungi… e con bello lavorìo di colonne e costò gran tesoro» and that the Florentines «feciono venire marmi bianchi e neri, e colonne di più parti di lungi per mare e per arno». but they neither specify whether marbles had been used to coat the exterior or interior walls of the building, nor if that marble coating had been realised from the beginning, only in part or entirely, or in a later time. villani tells that in 1293 «i pilastri de’ gheroni di marmi bianchi e neri… che prima erano di macigni» were encased with white and black marbles, but he does not inform us if that work represented the completion of the two-tone coating of the building. lacking any document to prove its dating, and according to the evidences mentioned before, the presence of ancient marbles on the outside of the Florentine baptistery seems to be possible, and therefore the late antique origin of the coating seems to be likely, more reliable indeed of those stylistic assumptions that would refer the execution ('romanesque') to the eleventh century, and also the recent twisted criticisms with which the coating would be dated up to the thirteenth century, even as a 'gothic' performance. Considerazioni riGuardanti iL rivestiMento MarMoreo deLL’attuaLe Battistero Carlo Cresti Storici e cronisti del trecento raccontano che «lo tempio fu bello… di marmo venuto da lungi… e con bello lavorìo di colonne e costò gran tesoro», e che i fiorentini «feciono venire marmi bianchi e neri, e colonne di più parti di lungi per mare e per arno». ma non specificano se tali marmi, siano stati usati per rivestire le pareti esterne o interne dell’edificio in questione, né se la foderatura marmorea venne compiuta, parzialmente o interamente, fin dall’origine della costruzione, oppure in tempi successivi. Il villani informa che nel 1293 si rivestirono «i pilastri de’ gheroni di marmi bianchi e neri… che prima erano di macigni», omettendo di dire se l’operazione sui pilastri angolari è la fase conclusiva dell’ornamentazione bicroma dell’edificio. In assenza di documenti che diano indicazione di quando è avvenuta l’incrostazione delle pareti, e stando alle suddette testimonianze, non pare una inammissibile congettura la vetusta presenza di antichi marmi sull’esterno dell’attuale battistero fiorentino, e pertanto non sembra ipotesi azzardata l’origine tardoantica del rivestimento, forse più credibile delle supposizioni ‘stilistiche’ che intenderebbero far risalire l’esecuzione (‘romanica’) all’XI secolo, e pure del recente acrobatismo critico con il quale si vorrebbe datare al XIII secolo il rivestimento, definendolo addirittura ‘gotico’. CaLiMaLa GuiLd and the oPera di san Giovanni: the BaPtistery oF FLorenCe Between eCthe CLesiastiCaL authority and CiviC Power Lorenzo Fabbri the link between the Florentine baptistery and the merchants’ or Calimala guild was documented from the middle of the 12th century. In that era, the powerful guild already exercised its authority over the romanesque city church through the opera di San giovanni (association of St. John), prototype of the many such associations which sprang up in Florence in the late middle ages to oversee the ambitious construction projects of a city in a period of burgeoning economic and political development. It was precisely on the model of Florence’s San giovanni in Florence that these typical medieval institutions were generally placed under the protection of a guild, as would be the case in the early 14th century for the opera del duomo (association of the Cathedral), entrusted to the wool workers’ guild. the well-known lack of documentation in the middle ages makes it difficult to trace the institutional evolution of the opera di San giovanni during the most interesting phases of its history. However, we can ascertain that in spite of the centuries-long Calimala patronage the ecclesiastical and civic authorities participated in various ways in the baptistery’s management. the aim of this presentation is to identify and reconnect the surviving tiles of a mosaic that, while very spotty, is still able to suggest answers to the question of who exercised effective control over this most powerful of Florence’s toponymic identity symbols. CaLiMaLa e L’oPera di san Giovanni: iL Governo deL Battistero di Firenze Fra autorità eCCLesiastiCa e Potere CiviLe Lorenzo Fabbri Il legame fra il battistero fiorentino e l’arte dei mercatanti o di Calimala è documentato dalla metà del XII secolo. In quell’epoca la potente corporazione esercitava già la sua autorità sulla pieve cittadina attraverso l’opera di San giovanni, prototipo delle tante opere che sorsero a Firenze nel tardo medioevo per sovrintendere alle grandi imprese edilizie di una città in forte ascesa economica e politica. è proprio sul modello del San giovanni che a Firenze questi tipici enti medievali furono in genere posti sotto la tutela di un’arte, come avverrà nel primo trecento anche per l’opera del duomo affidata all’organizzazione dei lanaiuoli. la ben nota penuria di documentazione in epoca medievale rende difficile delineare il profilo e l’evoluzione istituzionale dell’opera di San giovanni nei secoli più interessanti della sua storia. tuttavia è possibile rilevare come malgrado il plurisecolare patronato di Calimala, autorità ecclesiastiche e civiche abbiano partecipato a vario titolo al governo del battistero. Il presente intervento si propone di individuare e ricollegare fra loro i tasselli superstiti di un quadro fortemente lacunoso, ma pur sempre capace di suggerire risposte alla domanda su chi esercitasse un effettivo controllo sul luogo simbolico più potente dell’identità cittadina di Firenze. the arChiteCture oF the BaPtistery: xix and the xx Century restorations Alessandra Marino between the early19th century and the first half of the 20th, the Florentine baptistery underwent several restoration interventions, considered at the time essential not only to remedy the poor state of conservation of the monument, but also to repristinate the ancient dignity it possessed in the 13th and 14th centuries. the interventions focused on various aspects, but were mainly concerned with the marble facing, both inside and outside, with the mosaic decorations, and with the roof. of special significance is the documentation subsequent to the establishment, in 1818, of the deputazione Secolare over the opera di Santa maria del Fiore, which had the task of monitoring the maintenance and preservation of the duomo, the baptistery and the bell tower. the contribution we intend to present will provide a brief overview of the interventions, and particularly those relating to the external marble facing, based on the documents found principally in the Historical archive of the opera di Santa maria del Fiore. L'arChitettura deL Battistero: GLi interventi di restauro tra xix e xx seCoLo Alessandra Marino nello scorcio di tempo compreso tra l’inizio del XIX e la metà del XX secolo, il battistero è stato interessato da molteplici interventi di restauro, in quegli anni ritenuti indispensabili non solo per porre rimedio al cattivo stato di conservazione del monumento, ma anche al fine di restituire ad esso la dignità che aveva posseduto tra il XIII e il XIv secolo. I lavori hanno riguardato aspetti diversi relativi soprattutto al paramento marmoreo sia interno che esterno, agli apparati musivi e alla copertura. assai significativa risulta la documentazione successiva all’istituzione, nel 1818, della deputazione Secolare sopra l’opera di Santa maria del Fiore che aveva il compito di vigilare sulla manutenzione e conservazione del duomo, del battistero e del Campanile. Il contributo che si intende presentare offrirà pertanto una sintetica panoramica dei lavori ed in particolar modo di quelli relativi al paramento marmoreo esterno, sulla base della documentazione reperita principalmente presso l’archivio Storico dell’opera di Santa maria del Fiore. the BaPtistery and the Pantheon: vinCenzio BorGhini and the Myth oF the anCient roMan FLorentia Eliana Carrara1, Emanuela Ferretti2 this paper highlights some new topics in the cultural and architectural interpretation of the baptistery in the age of Cosimo I (1537-1574). vincenzio borghini (1515-1580), a well-known scholar and court humanist, studied the antique remains of Florentia within the earlier framework of the Florentine historical tradition, while developing new archeological approaches drawn from epigraphic and antiquarian studies - to situate Florence's past in relation to the greatness of ancient rome. borghini studied the baptistery as an imitation of the Pantheon. We present new drawings by borghini that demonstrate the relation of this significant issue to Cosimo’s aspirations. borghini was neither an artist nor an architect but a gifted scholar with a deep concern for all things relating to ancient and medieval Florence, from literature to art and architecture. borghini’s work incorporated and synthesized all available evidence, literary and architectural, about the baptistery. Whereas earlier renaissance architects (from brunelleschi to michelozzo, from antonio manetti Ciaccheri to Cronaca) considered the structure in primarily formal and stylistic terms, borghini endowed the baptistery a new historical significance: as a cornerstone in legendary roman origins of Florence. 1. University of Molise 2. University of Florence iL Battistero e iL Pantheon: vinCenzio BorGhini e iL Mito di FLorentia roMana Eliana Carrara1, Emanuela Ferretti2 nel quadro di pluriennali ricerche sul ruolo svolto da vincenzio borghini (1515-1580) nel contesto culturale della Firenze di Cosimo I de medici condotte dalle autrici, l’intervento presenta nuove acquisizioni sul ruolo del battistero nella cultura architettonica del principato di Cosimo I, che si sostanzia nel paragone fra il battistero e il Pantheon sviluppato dallo Spedalingo degli Innocenti nelle sue carte. le riflessioni di borghini su questo tema sono accompagnate da disegni inediti – presentati nel corso dell’intervento- che mettono in relazione la struttura dell’edificio medioevale fiorentino e l’antico tempio di età imperiale. l’architettura del battistero, già modello imprescindibile per tutto il Quattrocento fiorentino (da brunelleschi a michelozzo, da antonio manetti Ciaccheri a Simone del Pollaiolo detto il Cronaca) acquisisce dal sesto decennio del Cinquecento nuove valenze, come snodo concettuale di una rinnovata cultura antiquaria e archeologica da un lato, e di una nuova mitografia cittadina promossa da Cosimo I e dai suoi intellettuali volta a rinvigorire il legami di Firenze con la roma imperiale, dall’altro. 1. Università del Molise 2. Università degli Studi di Firenze KnowLedGe oF san Giovanni: surveys and historiCaL ConstruCtion hyPotheses Piero Degl’Innocenti an architectural survey is the tool that above all allows us to face the design of a monument in its essence. the first survey of this kind on the San giovanni dates back to 1973; up until then discussions and studies have been carried on without having a systematic representation of the architecture in its entirety and complexity. In the following years other surveys have been provided, even more accurate and complete, up to the current digital processings of absolute precision and versatility. With the aid of such documentations and of many new and valuable specialistic contributions, we have today the opportunity to get an overall look of this architecture, so developing some considerations in terms of design and building logic about the historical and structural hypotheses proposed on it. this report provides an orientation in this wide range of ideas. La ConosCenza deL san Giovanni: riLievi e iPotesi storiCo-Costruttive Piero Degl’Innocenti Il rilievo architettonico è lo strumento che più di ogni altro permette di avvicinarsi all’essenza progettuale di un monumento. Per il San giovanni, il primo rilievo di questo tipo risale al 1973: fino ad allora si era studiata quest’architettura senza avere a disposizione una sua rappresentazione sistematica e complessiva. negli anni successivi sono stati eseguiti altri rilievi architettonici ancora più accurati, fino alle attuali elaborazioni digitali di assoluta precisione, duttilità e completezza. da una così utile documentazione, cui si aggiungono continuamente nuovi e preziosi contributi specialistici, ci viene offerta oggi la possibilità di affrontare una riflessione in termini progettuali dell’organismo architettonico nel suo insieme, e di approfondire quindi le varie ipotesi storico-costruttive formulate sul monumento in funzione della logica progettuale ed operativa che ne lega le parti. In questa relazione si offre un sintetico orientamento nell’ampio panorama di queste idee. diaGnostiC ContriButions to the study oF theBaPtistery oF san Giovanni Maurizio Seracini, Falko Kuester, Gianfranco Morelli, Gianluca Catanzariti, Michael Hess, Vid Petrovic, David Vanoni this paper discusses a new cultural heritage engineering methodology being developed for the analysis of the baptistery. this methodology creates an integrative workflow by combining data acquisition, curation, analysis and dissemination in a closed feedback loop, in which all steps inform each other. the initial data acquisition step focuses on establishing the geometry of the structure at the surface, subsurface and volumetric level, followed by material characterization. multispectral imaging techniques will allow for the creation of a layered, digital record, a digital clinical chart of sorts, capturing the state of health of the structure, while concurrently creating the foundation for the development of a comprehensive model and new diagnostics and preservation strategies. this model will greatly assist with answering questions about the structure of the baptistery and in particular, its foundation including remnants of a roman structure, the supporting walls covered by marble slabs, its double shell construction and overall state of conservation. gaining a better understanding about the original design of the structure and the modifications that have been made over time will be important to assess its rich artwork and in particular mosaics, for which tiles change identification and the current level of adhesion are of interest. Preliminary survey results are discussed in the context of the initial data layers that were created with light detection and ranging (lIdar), georadar, high-resolution multispectral photography and thermal imaging, as well as the path towards creating a comprehensive model. ContriButi diaGnostiCi stero di san Giovanni aLLo studio suL Batti- Maurizio Seracini, Falko Kuester, Gianfranco Morelli, Gianluca Catanzariti, Michael Hess, Vid Petrovic, David Vanoni Questo articolo riguarda una nuova metodologia ingegneristica per il patrimonio culturale sviluppata per l'analisi del battistero. Questa metodologia genera un flusso di lavoro integrativo combinando acquisizione, conservazione, analisi e diffusione di dati in un circuito di retroazione chiuso, nel quale tutte le fasi si informano reciprocamente. la fase iniziale di acquisizione dei dati si concentra sullo stabilire la geometria della struttura sulla superficie, sotto la superficie e a livello volumetrico, seguita dalla caratterizzazione dei materiali. tecniche di imaging multispettrale consentiranno di creare una registrazione digitale stratificata, una sorta di cartella clinica digitale, registrando lo stato di salute della struttura e contemporaneamente di gettare le basi per lo sviluppo di un modello approfondito e di nuove strategie di diagnosi e conservazione. Questo modello sarà di grande aiuto per rispondere a domande circa la struttura del battistero e in particolare, la sua fondazione compresi i resti di una struttura romana, i muri di sostegno ricoperti da lastre di marmo, la sua doppia costruzione grezza e lo stato generale di conservazione. ottenere una migliore comprensione circa il disegno originario della struttura e le modifiche che sono state attuate nel tempo sarà importante per valutare le sue ricche opere d'arte e in particolare i mosaici, per i quali sono motivo di interesse l'identificazione del cambiamento delle tessere e l'attuale livello di adesione. I risultati dei primi rilievi sono trattati nel contesto dei livelli iniziali di dati che sono stati ottenuti con tecniche di telerilevamento laser (lIdar: light detection and ranging), georadar, fotografia multispettrale ad alta risoluzione e imaging termico, così come il percorso verso la creazione di un modello globale. the diGitaL survey oF the BaPtistery: 3d data For new CritiCaL reFLexion Grazia Tucci nowadays, available technologies for measuring and displaying architectures allow to consider the survey not only as a graphic support -although more and more reliable- for studies and analyses performed by other specialists, but as an active tool to know the buildings in their different components (structural, technological, spatial, etc.) and to suggest and test the various working hypotheses together with all other research methodologies. the availability of a high density database of 3-d coordinates provides, at the same time, an accurate recording of the current situation and a benchmark for monitoring the future transformations of the building. From this database, it's possible to extract all the information about the spatial relationships between the architectural elements. Starting from an investigation of main previous metric researches, the new survey proposes more ideas about the shape and construction of the baptistery. iL riLievo diGitaLe deL Battistero: dati 3d Per nuove riFLessioni CritiChe Grazia Tucci le tecnologie attualmente disponibili per la misura e la rappresentazione dell'architettura, permettono di considerare il rilievo non solo come supporto grafico -anche se sempre più attendibile- di studi ed analisi compiuti da altri specialisti, ma come strumento attivo di conoscenza dell’organismo edilizio nelle sue diverse componenti (spaziali, strutturali, tecnologiche...), confrontandosi con gli altri metodi di indagine nel suggerire e nel verificare le diverse ipotesi. la disponibiltà di un database di coordinate 3-d ad elevata densità fornisce, allo stesso tempo, una testimonianza di grande accuratezza della situazione attuale ed un punto di riferimento per il monitoraggio delle future trasformazioni della fabbrica. dal database possono essere estratte tutte le informazioni riguardanti le relazioni spaziali tra gli elementi architettonici. a partire da una ricognizione delle principali indagini metriche pregresse, il nuovo rilievo propone ulteriori spunti riguardo la forma e la costruzione del battistero. notes on arChiteCturaL instaBiLity: aBout CraCKs and Chains Carlo Blasi the findings of the last studies carried out in the frame of the research activities promoted and financed by the opera of Santa maria del Fiore in Florence, substantially lead to confirm the good state of preservation of the giotto baptistery, as far as the structural stability, despite the presence of a complex and ancient system of cracks, which has evolved in time. the crack pattern of the monument is formed by three types of cracks: - a: Passing cracks along the edges of the dome; - b: vertical cracks in the middle of the north, east and west sides, cutting the walls above the three gates of the monument; - C: Inclined cracks above the arch of the apse (scarsella). the first system of cracks (a), can be defined physiological of polygonal domes - very similar to that found in the great brunelleschi's dome, as the second system (b), whose cause is definitely the thrust of the dome; finally, the third phenomenon (C) is reasonably produced by differential settlement of the side weakened by the great arch. moreover, the recent careful measurements of the exterior marble cladding and the accurate survey of the iron tie rods at the base of the dome, which have been possible thanks to the presence of the outer scaffoldings, have allowed us to add some interesting considerations about the history of the damages suffered by this monument during centuries. actually, various fractures, tilings and remarkings are well visible in the external marble, denouncing the presence, in the past, of a worrying state of damage of the baptistery, with cracks of about 3-5 cm wide. therefore, the monument must have suffered, in the past, of such failures to cause concern for its stability: this fact had led to install on 1514 a sturdy iron encircling tie rod, which seems to have solved, as it happened for other monuments, the main problems of its stability. note sui dissesti, suLLe Lesioni e suLLe Catene Carlo Blasi I rilievi dei dissesti e dello stato fessurativo, effettuati in questo ultimo anno nell’ambito delle varie attività di studio promosse e sovvenzionati dall’opera di Santa maria del Fiore sul battistero, consentono di confermare il buon stato di conservazione del monumento per quanto riguarda gli aspetti della stabilità strutturale, nonostante la presenza di un sistema di lesioni da tempo conosciuto e rilevato. Il sistema fessurativo strutturale può essere sintetizzato in tre tipologie di lesioni: - lesioni lungo gli spigoli della cupola, - lesioni verticali sui muri perimetrali a metà dei lati nord, est e ovest, sopra le tre porte del monumento, - lesioni inclinate sopra l’arcone della scarsella. le prime sono praticamente fisiologiche nelle cupole poligonali con vele cilindriche; le seconde, che possono essere paragonate a quelle presenti nelle vele pari della grande cupola del brunelleschi, hanno avuto come causa la spinta della cupola che ha prodotto un aumento del perimetro a quote prossime all’imposta; le terze sono prodotte da fenomeni di assestamento nel lato indebolito dal grande arco. I recenti accurati rilievi del rivestimento marmoreo esterno e della catena di ferro posta all’imposta della cupola, possibili grazie al ponteggio esterno, hanno consentito di aggiungere alcune interessanti informazioni sulla storia dei dissesti subiti dal monumento. nei marmi esterni sono state, infatti, rilevate fratture, tassellature e rifacimenti che denunciano la presenza, in tempi passati, di un sistema di dissesto preoccupante, con ampiezze delle lesioni del sistema fessurativo sopra descritto di circa 4-5 cm. anche i rilievi con laser-scanner hanno confermato la presenza di dissesti, evidenziando strapiombi delle murature fino a circa di 15 cm. Si può concludere affermando che il monumento deve aver subito in tempi lontani, prossimi alla costruzione, dissesti tali da fare temere per la sua stabilità, al punto tale da indurre alla posa in opera nel 1514 di una robusta catena di ferro che sembra aver risolto i principali problemi di stabilità del monumento. nuMeriCaL ModeLinG and anaLysis oF the struCturaL Behavior oF the FLorentine BaPtistery Gianni Bartoli the safety assessment process of a monument requires a series of preliminary operations such as: the geometrical survey and the acquisition of the main mechanical properties (both in stat ic and in dynamic field); the assessment of the geological and geotechnical characterization of the ground level; the recognit ion of the crack pattern. Some of these information have been collected during an extensive experimental campaign carried out on the Florent ine baptistery in the last year, supported by the opera del duomo. In the report, some of the results obtained by analyzing the structural behavior of the monument through a new numerical model of the baptistery developed on the basis of the available data are reported. the model, tuned on experimental results, has been used to provide an initial assessment of the static behavior, by identifying the load pattern transferring static forces on the ground. Particular attention was devoted to the stress analysis, and the compatibility of tensile stresses with the detected cracks has been investigated. the obtained results allow a first evaluation of the safety of the monument and help focusing further possible investigations. as a matter of fact, the approach toward the understanding of the behavior of complex monuments can only proceed by successive stages, as the possible deepening of investigation and analysis can be defined only after a preliminary comprehension of the stat ics of the monument. this is certainly the case of the baptistery of San giovanni, where geometric form and structural behavior come together into an unique entity. ModeLLazione nuMeriCa ed anaLisi deL CoMPortaMento strutturaLe deL Battistero di Firenze Gianni Bartoli Il percorso di valutazione della sicurezza di un bene monumentale richiede una serie di operazioni preliminari quali: il rilievo della geometria e delle principali caratteristiche meccaniche (statiche e dinamiche); la valutazione delle condizioni geologiche e geotecniche del terreno sul quale il monumento insiste; il rilievo e l’analisi del quadro fessurativo presente. Sulla base di questi elementi, alcuni dei quali ricavati nel corso di un’articolata campagna di indagini svolta sul battistero fiorentino nell’ultimo anno, e promossa dall’opera del duomo, nella memoria vengono riportati i risultati ottenuti attraverso l’analisi del comportamento strutturale del monumento ottenuta grazie alla def inizione di un nuovo modello numerico del battistero. Il modello, indentificato sulla base dei risultati sperimentali, è stato impiegato per offrire una prima valutazione del comportamento statico della fabbrica, individuando i meccanismi di trasferimento delle forze al suolo. Particolare attenzione è stata dedicata al flusso delle tensioni, del quale viene valutata la compatibilità con il quadro fessurativo rilevato. I risultati ottenuti si propongono come una prima valutazione circa la sicurezza del mon mento ed offrono utili indicazioni per successivi approfondimenti di indagine. Infatti, l’avvicinamento alla comprensione del funzionamento di monumenti complessi, come il caso del battistero di San giovanni dove forma e struttura si fondono in un tutt’uno inscindibile, non può che procedere per fasi, in quanto possibili approfondimenti di indagine e di analisi possono essere individuati solo successivamente a una prima comprensione della stat ica del monumento. wood in the BaPtistery Martino Negri, Ario Ceccotti doMe Some elements of the wooden chain of the dome of the baptistery were tested to determine their dating, their stress state and the state of preservation (gradients of moisture, density profiles) using non-destructive measurement methods. the predominant wood species is chestnut, only one element being fir. the structural elements in chestnut have been radiocarbon dated (Cedad, lecce), and are located around 1080 ad (± 80). the fir beam (probably a replacement element) was dated through dendrochronology and identified in the year 1268 ad the post quem term. the in situ tests allowed to identify that the beams are characterized by: i) the stress state of the elements, measured with an innovative methodology, being characterized by low or near-zero tensile forces; ii) the occurrence of internal stresses to the elements; iii) wood moisture profiles compatible with high environmental humidity (warning for risk of biological attack by decay fungi); iv) presence of extensive degradations due to fungi. i LeGni deLLa CuPoLa deL Martino Negri, Ario Ceccotti Battistero alcuni elementi della catena lignea della cupola del battistero sono stati sottoposti a prove volte a determinare la loro datazione, il loro stato tensionale e lo stato di conservazione (gradienti di umidità, dei profili di densità) mediante misurazioni con metodi non-distruttivi e poco invasivi. la specie legnosa prevalente è il castagno, un solo elemento è di abete bianco. gli elementi strutturali in castagno sono stati datati al radiocarbonio (Cedad, lecce) e si collocano intorno al 1080 ad (±80). la datazione dell’elemento di abete bianco, probabile elemento di sostituzione, è stata effettuata per via dendrocronologia e colloca l’ultimo anello misurato all’anno 1268 ad, termine post quem. le prove in situ hanno permesso di identificare che le travi sono contraddistinte da: i) stato tensionale degli elementi, verificato con metodologia innovativa, che risulta essere caratterizzato da sforzi di trazione modesti o nulli; ii) presenza di tensioni interne agli elementi; iii) profili di umidità del legno compatibili con elevata umidità ambientale, (allarme per rischio di attacco biologico di funghi della carie); iv) presenza di estesi degradi dovuti a carie. anaLysis oF the ConstruCtion MateriaLs oF the BaPtistery Carlo Alberto Garzonio, Massimo Coli the main results of the surveys and analyses (minero-petrographic, chemical, isotopic, geo-mechanical, colorimetric, etc.) of several samples made so far are described. the aim is the characterization of stone materials, especially of the outer coating of the baptistery, and of materials relating to walls such as binders and bricks. the objectives of the research focused on the classification and interpretation of the possible origin of the marbles and granites, the definition of the degradation processes and verification of previous treatments, in support of the restoration works, in progress, the dating of materials, (with the application of experimental techniques for mortars) to provide useful information to the historical and architectural reconstruction of the building. all results of the analysis are summarized in census data and tabs, upgradable with data referenced on geomatics surveys, with the aim of creating a gIS-database of the baptistery. a naLisi dei MateriaLi Costitutivi deL B atti - stero Carlo Alberto Garzonio, Massimo Coli Sono descritti i principali risultati dei rilievi e delle analisi (mineo-petrogragiche, chimiche, isotopiche, geomeccaaniche, colorimetriche, etc.) dei numerosi campionamenti finora effettuati e che sono finalizzati alla caratterizzazione dei materiali lapidei soprattutto del rivestimento esterno del battistero, e di materiali relativi agli apparecchi murari quali leganti e laterizi. gli obiettivi della ricerca hanno riguardato la classificazione e l’interpretazione della possibili provenienza dei marmi e dei graniti, la definizione dei processi di degrado e la verifica dei trattamenti precedenti a supporto dell’intervento di restauro in corso, la datazione di materiali, (con l’applicazioni di tecniche sperimentali per le malte) per fornire indicazioni utili alla ricostruzione storico-architettonica dell’edificio. tutti risultati delle analisi sono riassunte in schede, aggiornabili, con i dati referenziati sui rilievi geomatici, con l’obiettivo di realizzare un sistema gIS-data base del battistero. waLLs as Box struCtures at the Base oF the BaPtistery doMe and other ConstruCtion issues Luca Giorgi, Pietro Matracchi the lower part of the dome and the surrounding walls were built with stone ashlars in “Pietraforte” sandstone, laid in coursed masonry technique. above the doors of the attic corridor, the continuity of masonry beds between dome and transverse partitions also extends to the outer wall of the attic. Higher up, where the stone blocks of the dome begin to bend, the coursed masonry of transverse walls is equally inclined in the areas close to the dome, while in the more distant parts has horizontal beds. this lack of planarity in the courses, conjugated to their continuity, is a constructive solution implemented to obtain a masonry box structure, a particular construction technique that gives to the base of the dome greater stiffness. In the dome spring zone, all masonries were thus involved in the stability, improving at the same time the distribution of loads on the underlying structures. Le Murature a Cassone aLLa Base deLLa CuPoLa deL Battistero e aLtri asPetti Costruttivi Luca Giorgi, Pietro Matracchi la parte più bassa della cupola e le murature adiacenti furono eseguite con conci in pietra forte disposti a filaretto. Sopra le porte del corridoio del sottotetto la continuità del filaretto fra cupola e setto trasversale si estende anche alla parete esterna dell’attico. ancora più in alto, dove i conci in pietra della cupola iniziano ad inclinarsi, il filaretto dei setti trasversali è altrettanto inclinato nelle zone prossime alla cupola, mentre nelle parti più lontane ha un andamento orizzontale. la mancanza di complanarità nei filari coniugata alla loro continuità è una soluzione costruttiva attuata nell’intento di realizzare murature a cassone, una particolare tecnica costruttiva che conferisce alla base della cupola una maggiore rigidezza. nella zona d’imposta della cupola si fecero così collaborare alla stabilità tutte le murature, migliorando nel contempo la distribuzione dei carichi sulle sottostanti strutture.
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