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Convegno InternazIonale dI StudI
Battistero di san Giovanni
ConosCenza, diaGnostiCa, Conservazione
FIrenze, 24-25 novembre 2014
Given the complexity and heterogeneity of the centuries-old
architectural and artistics stratifications of the San Giovanni
Baptistery, it was with the aim of promoting a deeper and more
organic knowledge that the Opera di Santa Maria del Fiore,
from 2013 to 2014, has organized a series of conferences in preparation for this one. It has also promoted a series of researches and analyses with the aim of formulating a proper
“inquiry” of its conservation and to lay the basis for this international discussion. We feel that all this can have a methodologically examplary cultural value for the cultural imperative
which must preside over the conservation of a cultural heritage: “knowing in order to protect”.
After a thorough diagnostic and a broad range of research,
the International Conference has harvested its results with the
restoration of the documents on the Art of Calimala relating to
the Baptistery, those of the Gori Trust, and those of the Opera;
comparative analyses of the Florentine San Giovanni and the
Oriental-Islamic culture of “polichromism” and “octagonal” architectural typologies. For the first time, by employing the most
advanced laser-scanner technology, we have been able to reconstruct a complete and systematic layout of the workshop;
to carry out extensive testing on the stone materials, bricks,
mortar and marble of the Baptistery (their composition, origin,
decay, classification); to restore the model of its “structural system” and its failures, anomalies and weaknesses; and lastly,
to date and gauge the state of preservation of its wooden and
metal chains.
It is, in short, the most extensive and systematic survey that
has ever been carried out on the Baptistery, from which we expect a major cognitive breakthrough on its singular, complex
architecture.
The Opera di Santa Maria del Fiore
Considerata la complessità e l'eterogeneità delle plurisecolari stratificazioni architettoniche e artistische del Battistero di
San Giovanni, nell'intento di promuoverne una conoscenza più
approfondita ed organica, l'Opera di Santa Maria del Fiore,
tra il 2013 e il 2014, ha organizzato un ciclo di conferenze propedeutiche a questo Convegno. Ha promosso anche una serie
di ricerche e di analisi a configurare una vera e propria “istruttoria” finalizzata alla conservazione e a questo confronto internazionale. Riteniamo che tutto ciò possa avere valore
metodologicamente esemplare per quell'imperativo culturale
che deve presiedere alla conservazione dei beni culturali: “conoscere per tutelare”.
Dopo una approfondita campagna diagnostica e di ricerche
a vasto spettro, il Convegno Internazionale ne raccoglie i risultati. Saranno così restituiti i documenti dell'Arte di Calimala
relativi al Battistero , quelli del Fondo Gori, quelli dell'Archivio
dell'Opera; analisi comparate fra il San Giovanni fiorentino e
la cultura orientale e islamica in ordine al “policromismo” e alle
tipologie architettoniche “ottagonali”. Per la prima volta si disporrà di un sistematico rilievo completo della fabbrica, eseguito con la più avanzata tecnica laser-scanner; sarà
disponibile una vasta verifica sui materiali lapìdei, sui laterizi,
sulle malte e sui marmi del battistero (composizione, provenienza, degrado, classificazione); saranno restituiti il modello
del “sistema strutturale” e dei suoi dissesti, le anomalie e le criticità della struttura; disporremo anche della datazione e dello
stato di conservazione delle catene lignee e metalliche presenti.
Si tratta, in sintesi, della più vasta e sistematica ricognizione
eseguita sul Battistero, da cui ci aspettiamo un serio salto cognitivo sulla sua complessa e singolare architettura.
L'Opera di Santa Maria del Fiore
ProGraMMa
saluti
lunedì 24 novembre 2014 ore 10.00
Saluti delle autorità
Prima sessione
Lunedì 24 novembre 2014 ore 11.00 – 12.30
coordina Francesco Gurrieri
Luigi zangheri
I rivestimenti marmorei del San giovanni e il policromismo orientale
Bruno santi, annamaria Giusti
Il ciclo musivo del battistero: un problema di datazione
aygul agir
antichi edifici ottagonali con cupola in turchia
Pausa
seconda sessione
Lunedì 24 novembre 2014 ore 15.00 – 16.30
coordina Luigi Zangheri
Javier Gallego roca
Sulla cronologia ed evoluzione delle cupole ispanico-medievali in Spagna: la via delle influenze orientali nell'architettura del battistero di San
giovanni a Firenze
Martin stancliffe
un battistero per la Cattedrale di St Paul a londra?
Majid rasseknhi
la tecnica per la costruzione delle cupole e la sua evoluzione in Persia.
la Chahrtaghi di bazeh Hoor
Pausa
terza sessione
Lunedì 24 novembre 2014 ore 17.00 – 18.00
coordina Bruno Santi
anupam Kumar sah
antichi edifici ottagonali in India
Carlo Cresti
Considerazioni riguardanti il rivestimento marmoreo dell'attuale battistero
seguirà ore 21.00
Concerto in battistero (Coro della Cappella musicale)
Quarta sessione
Martedì 25 novembre 2014 ore 9.00 – 10.30
coordina Carlo Blasi
Lorenzo Fabbri
Calimala e l’opera di San giovanni: il governo del battistero di Firenze
fra autorità ecclesiastica e potere civile
alessandra Marino
l'architettura del battistero: gli interventi di restauro tra XIX e XX secolo
eliana Carrara, emanuela Ferretti
Il battistero e i Pantheon: vincenzio borghini e il mito di Florentia romana
Pausa
Quinta sessione
Martedì 25 novembre 2014 ore 11.00– 12.30
coordina Alessandra Marino
Piero degl'innocenti
la conoscenza del San giovanni: rilievi e ipotesi storico-costruttive
Maurizio seracini
Contributi diagnostici alla conoscenza del San giovanni
Grazia tucci
Il rilievo digitale del battistero: dati 3d per nuove riflessioni critiche
sesta sessione
Martedì 25 novembre 2014 ore 15.00 – 16.30
coordina Francesco Gurrieri
Carlo Blasi
note sui dissesti, sulle lesioni e sulle catene
Gianni Bartoli
modellazione numerica ed analisi del comportamento strutturale del
battistero di Firenze
Martino negri, ario Ceccotti
I legni della cupola del battistero
Pausa
settima sessione
Martedì 25 novembre 2014 ore 17.00 – 18.30
coordina Francesco Gurrieri
Carlo alberto Garzonio, Massimo Coli
analisi dei materiali costituivi del battistero
Luca Giorgi, Pietro Matracchi
le murature a cassone alla base della cupola del battistero e altri aspetti
costruttivi
Conclusioni
abstract
the MarBLe revetMents oF san Giovanni and
eastern PoLyChroMy
Luigi Zangheri
Studies on the origins and periodization of the Florentine baptistry are as discordant as they are numerous. they also speak
of marble panelling and its application in the most diverse periods. the floor of San giovanni does not present a uniform design because it is assembled with both opus interassile and opus
sectile intarsia. over time it went from an early figurative duotone to a subsequent geometrized polychrome, marble intarsia
that in the oldest sections echo the 'arabesque' design of precious
oriental tapestries. However, on the inner and outer walls the
panelling corresponds to that of the early Christian architecture
of the Florentine school, while it is only from 1293, in arnolfo’s
white and green marble decorations for the 'gussets' of the outer
corner pillars that we canan Islamic matrix borrowed from the
Pisan-lucchese romanesque school.
i rivestiMenti MarMorei deL san Giovanni e iL
PoLiCroMisMo orientaLe
Luigi Zangheri
gli studi sull’origine e sulla periodizzazione del battistero fiorentino sono tanto numerosi quanto discordanti. Si è dissertato
anche dei rivestimenti marmorei, e della loro messa in opera attribuita ai periodi i più diversi. Il pavimento del San giovanni
non offre un disegno unitario perché assemblato sia con tarsie
ad opus interassile che ad opus sectile. nel tempo, si è passati
da una prima bicromia figurativa a una successiva policromia
geometrizzata. tarsie marmoree che nelle porzioni più antiche
riprendono il disegno dei ‘rabeschi’ di preziosi drappi orientali.
Invece sulle pareti interne ed esterne il rivestimento corrisponde
a quello dell’architettura paleocristiana di ambito fiorentino
mentre, solo dal 1293, per le decorazioni arnolfiane in marmo
bianco e verde ai ‘gheroni’ dei pilastri angolari esterni si può individuare una matrice islamica mutuata dal romanico pisanolucchese.
the
MosaiC CyCLe oF the
BaPtistery:
a datinG
ProBLeM
Bruno Santi, Annamaria Giusti
an innovative undertaking and an extraordinary formative worksite for the Florentine painting of the second half of the13th
Century the baptistry's mosaic cycle has in recent times received
a more adequate critical attention. However, much remains to
be understood about the sequence and chronology of the works,
which occupied a period of more than half a century; about the
various artists who worked side by side or in succession at the
site; and on the modus operandi in the context of a new technique for the Florence of that era.
among the few certainties about this venture, it seems important
to note that the work got under way in 1225 with the lining of
the vault of the rectangular apse ("scarsella") to which an inscription makes reference. but there are some discrepancies in
the text of the four mosaic "plaques" that compose make up inscription, along with the calligraphic styles of the different artists
who worked on the mosaics. the 15th century restorations documented in this apsidal area suggest that the inscription may
not be original.
iL CiCLo Musivo deL Battistero: un ProBLeMa di
datazione
Bruno Santi, Annamaria Giusti
Impresa innovativa e straordinario cantiere formativo per la pittura fiorentina di secondo duecento, il ciclo di mosaici del battistero ha riscosso in tempi recenti più adeguata attenzione
critica. molto tuttavia resta ancora da capire sulla sequenza e
cronologia dei lavori, che occuparono un arco di tempo di oltre
mezzo secolo; sulle diverse personalità artistiche che si affiancarono o si succedettero nel cantiere; sul modus operandi nell’ambito di una tecnica inedita per la Firenze del tempo.
Fra le poche certezze su questa impresa, sembrerebbe da annoverare quella dell’inizio dei lavori nel 1225, a partire dal rivestimento della volta della scarsella, dove si colloca un’iscrizione a
ciò relativa. ma certe incongruità nel testo delle quattro “targhe”
musive che compongono la scritta; i caratteri di stile degli artisti
diversi che collaborarono ai mosaici; gli interventi di restauro
quattrocenteschi documentati in questa zona absidale spingono
a ipotizzare che l’iscrizione possa non essere originaria.
anCient oCtaGonaL doMed BuiLdinGs in turKey
Aygül Ağir1
In the context of the history of architecture, old octagonal buildings in turkey are monumental structures. the octagonal mausoleum in ephesus attributed to arsinoe Iv, sister of Cleopatra,
can be thought as the oldest octagonal building in asia minor.
In the early Christian and byzantine architecture, the octagonal
buildings were built especially as mausoleums, martyria and
baptisteries. In this context, the tomb attributed to St. Philip in
Hierapolis and the baptistery of St. John in ephesus are important examples in the history of architecture. on the other hand,
the Church of St. Sergios and bacchos in Istanbul with a domed
octagonal core inserted in the square, presents a particular
example. octagonal buildings with a dome would have provided
byzantine inspiration especially for the medieval baptisteries in
Italy such as that of St. John in Florence.
It is interesting to note that octagonal mausoleums with a dome
also appear in Seljuk and ottoman architecture. this fact can be
considered the result of the long cultural transition.
1. Istanbul Technical University, Faculty of Architecture
antiChi ediFiCi ottaGonaLi Con CuPoLa in
turChia
Aygül Ağir1
nel contesto della storia dell’architettura, gli edifici ottagonali
in turchia sono di carattere monumentale. Il mausoleo ottagonale in efeso attribuito ad arsinoe Iv, sorella di Cleopatra, si può
considerare il più antico edificio ottagonale nell’asia minore.
nel periodo paleocristiano e bizantino gli edifici ottagonali sono
stati costruiti specialmente come mausolei, martyria e battisteri.
In questo contesto, la tomba attribuita a San Filippo in Hierapolis e il battistero di San giovanni di efeso sono gli esempi importanti della storia dell’architettura. dall’altra parte, la chiesa
di San Sergio e bacco a Istanbul, con un nucleo ottagonale a cupola inserito nel quadrato presenta un esempio particolare. gli
edifici ottagonali con la cupola avrebbero fornito l’ispirazione
bizantina specialmente per i battisteri medievali in Italia come
per quello di San giovanni a Firenze.
è interessante notare mausolei ottagonali con la cupola anche
nell’architettura selgiuchide e ottomana. Questo fatto si può considerare come il risultato della lunga transizione culturale.
1. 1. Università Tecnica di Istanbul, Facoltà di Architettura
on the ChronoLoGy and evoLution oF MedievaL
hisPaniC doMes in sPain: the Path oF eastern inFLuenCe on the arChiteCture oF the BaPtistery
oF san Giovanni in FLorenCe
Javier Gallego Roca1
“In visible things we see only light and colour with our eyes. We know all their other properties by deduction (...). In a world in which everything is fleeting, all visible things are
subject to change, which also affects our perception, and therefore we do not see things in
exactly the same way when we see them for a second time.”
Ibn al-Haitham, known in the western world as Alhazén, 965-1040.
Book of Optics (Kitab al-Manazir) (Sabra, 1989, vol. I, p. 82 and 222).
Spanish architecture is the consequence of a combination of artistic influences, and is often the result of a cultural exchange at
the highest artistic level. our topic concerns the analysis of Christian and moorish buildings which enriched Spain’s architecture
between the vII and XI centuries and later during the renaissance period. Comparative study of the church and the mosque
and of the special monographs on which the study is based let
us foresee it. In a general way, there can be no doubt as to the
eastern origin of certain asturian, Castillian and Catalan themes. Some had been estabished in the orient since roman
times, and others, adopted by byzantium, were introduced into
Spain during the reign of the visigoth monarchs.
In any case, there are some which were not used in rome or in
byzantium in the period prior to the arab conquest of Spain, and
were used only in Iranian-Syrian buildings.
this is precisely what is so interesting about Syrian edifices built
on a central plan. In them we see how architects attempted to
bring to fruition what was always an essential concern in byzantian art, how to resolve the crowning of a dome on a square or
octagonal plan, and how through skilful architectural resources
they went from the polygon to the circle.
In moorish Spain during the X century, dome-shaped vaults
were built with outstanding arches with a rectangular cross-section, crossing on the middle. according to lambert, the orientalism or aribism of these domes were the most elegant and
perfect solution before the renaissance.
1. Dr. Architect Professor of Architectural Restoration. University of Granada
suLLa CronoLoGia ed evoLuzione deLLe CuPoLe
isPaniCo-MedievaLi in sPaGna: La via deLLe inFLuenze orientaLi neLL’arChitettura deL Battistero di san Giovanni a Firenze
Javier Gallego Roca1
"Nelle cose visibili che vediamo con i nostri occhi solo luce e colori
Tutte le altre proprietà che conoscono solo per deduzione (...). In un mondo dove tutto è
transitorio, tutte le cose visibili sono soggette a modifica, colpisce anche la nostra percezione, e quindi non vedere le cose esattamente lo stesso quando vediamo una seconda
volta." Libro de la óptica (Kitab al-Manazir) (Sabra, 1989, vil. I, pp. 82 y 222). Ibn alHaitham, noto en Occidente da Alhazén, 965-1040.
l'architettura spagnola è il risultato di una combinazione di influenze artistiche, e spesso è il risultato di uno scambio culturale
di alto livello artistico. l'argomento in discussione è l'analisi di
cristiani e musulmani in Spagna è stata arricchita con che tra il
vII e l'XI secolo e successive costruzioni di rinascita. lo studio
comparativo della chiesa e la moschea e particolari casi di studio
su cui si basa, lo lasciò prevedere. In generale, si può essere alcun
dubbio, ma come l'origine orientale di alcuni aspetti delle asturie, castigliano e catalano. Forse alcuni avevano già nazionalizzato in oriente fin dall'epoca romana, e altri, adottate da
bisanzio, furono introdotti in Spagna durante il regno dei re visigoti. In ogni caso, ci sono quelli che non sono stati utilizzati sia
a roma o bisanzio nell'anno prima della conquista araba della
Spagna periodo, e sono stati utilizzati solo negli edifici iranianosiriano.
è proprio ciò che dà i siriani costruzioni impianto centrale, con
un particolare interesse. In esso si possono vedere alcune prove,
come gli architetti si sono sforzati di realizzare quello che è sempre stato una delle maggiori preoccupazioni di arte bizantina, risolvendo il coronamento di una cupola circolare su un quadrato
o ottagonale, e alcune risorse architettoniche circa affari raggiungono passare il poligono al cerchio. nel X secolo Spagna musulmana cupuliformes volte sono stati costruiti con archi
evidenziatisezione rettangolare al centro. orientalismo e arabismo di queste cupole secondo, dice lambert - costituiscono la
soluzione più perfetta ed elegante prima del rinascimento.
1. Architetto, Professore di Restauro Architettonico. Università di Granada
a BaPtistery For st PauL’s CathedraL in
London?
Martin Stancliffe
baptisteries as separate buildings were not normal in mediaeval
english cathedrals. It is not clear what Wren’s intentions were
for baptism in his newly built St Paul’s following the great Fire
of 1666, and a font was only installed after his death. However,
drawings survive of a possible separate baptistery, which was
never executed. Wren initially proposed a domed narthex in his
great model design, which was substantially modified but never
completely omitted from the cathedral in its final form. In the
recent liturgical reordering, this domed space has provided a fitting location as a new baptistery.
1. Surveyor Emeritus to St Paul’s Cathedral
un Battistero Per La CattedraLe di st PauL a
Londra?
Martin Stancliffe1
I battisteri come edifici a sé stanti non erano consueti nelle cattedrali medievali inglesi. non è chiaro quali fossero le intenzioni
di Wren per il battesimo nella ricostruzione di St Paul dopo il
grande incendio del 1666, e una fonte è stata installata solo dopo
la sua morte. tuttavia, i disegni fanno pensare a un possibile
battistero separato, che non fu mai eseguito. Wren, nel suo progetto "great model" propose inizialmente un nartece a cupola,
che fu notevolmente modificato, ma mai completamente separatodalla cattedrale nella sua forma finale. nel recente riordinamento liturgico, questo spazio a cupola ha fornito un'ubicazione
adatta per un nuovo battistero.
1. Ispettore Emerito alla Cattedrale di St Paul
ConstruCtion teChniQue oF CuPoLas and its
evoLution in Persia: the ChahrtaGhi oF Bazeh
hoor
Majid Rasekhi1, Nima Goodarzi2, Reza Goodarzi3
Construction of a roof coating for a wide span of the dome in
Iran, has a long history. different techniques and tricks from experienced teachers, as well as developments in the field of architecture has led to the construction of such domes are the leading
Iranian architects. by converting circular or square plan with a
dome, which is one of the main challenges of finding different
ways to overcome it is obtained. Sacred number 8 and it’s use
has led to the conversion of buildings to pieces, providing a spiritual environment for users. In this paper, mention the various
formations and discuss the various components to build the
dome. and are view to take advantage of these proportions there
are different ways that has been regularly offered of a sample of
very old name still survived chartaghi bazehoor occurs. the
dome can be considered examples of Persian architecture from
the distant past.
1. Architectural Lecturer and Investigator
2. MSc student of architecture, Islamic Azad University of Yazd
3. MSc student of project and construction management, Art University of Tehran
La teCniCa Per La Costruzione di CuPoLe e La
sua evoLuzione in Persia. La ChahrtaGhi di
Bazeh hoor
Majid Rassekhi1, Nima Goodarzi2, Reza Goodarzi3
la costruzione delle coperture a cupola per le grandi luci in Persia, ha una storia lunga che viene tramandata da secoli. l’evoluzione delle tecniche in aggiunta alle sperienze dei maestri e
architetti, hanno fatto si che la costruzione delle coperture a cupola nei secoli in Persia, abbia subito delle grandi evoluzioni. le
varie tecniche per portare una pianta di base in quadrato, alla
copertura circolare della cupola, in questo modo, hanno subito
numerose trasformazioni per risolvere tale problema. una di
queste tecniche si basa su multiplicare il quadrato a ottagono da
cui la sacralità del numero otto e la sua adozione per risolvere
questa questione, indirettamente, ha dato luogo a insinuare ambienti con una certa spritualita.
In questa ralazione cerchiamo di scoprire le varie tecniche per
fare tutto ciò con uno sguardo ai vari dettagli costruttivi e architettonici e le loro porporzione, riferendo ad una delle più antiche
cupole tutt’ora esistenti in Persia, appunto Chahrtaghi di bazeh
Hoor. Possiamo definire che la Cupola fin dall’antichità, è stato
il simbolo dell’architettura Persiana.
1. Ricercatore e professore universitario.
2. Laureando in architettura presso università di Yazd.
3. Laureando in management e costruzione presso universita` d’arte
Tehran
anCient oCtaGonaL BuiLdinGs in india
Anupam Kumar Sah
the ashtakon, or the octagon, finds reference in ancient Indian
oral traditions, geometry and architectural treatises with reference to the shape of plots of land, building and construction of
cities. the narration begins with the Indus valley Civilisation
circa 2500 bC, and moves forward along the vedic age, towards
the sramana (wandering ascetics) movement, 300 bC to 900
ad, when buddhist and Jain architecture established itself.
From the 5th to 13th century ad, a variety of monuments of
brick, wood, stone and rock cut Hindu temple architecture are
discussed as with every region, dynasty and period there have
been variations in the styles and materials. With the advent of
Islamic architecture, a number of octagonal structures became
visible in north India around the 12th century. later, not only
did a number of imperial mughal monuments develop in an
Indo-Islamic style of architecture, but also various regional monuments across the length and breadth of the Indian sub-continent. the theme of the octagon threads the narration.
antiChi ediFiCi ottaGonaLi in india
Anupam Kumar Sah
I primi riferimenti all'ashtakon, ottagono, si ritrovano nelle antiche tradizioni orali indiane, nei trattati di geometria ed architettura, con riferimento alla forma di appezzamenti di terreno,
di edifici e costruzioni di città. la narrazione inizia con la civiltà
della valle dell'Indo intorno al 2500 aC, e si muove in avanti
lungo l'età vedica, verso il movimento sramana (asceti erranti),
dal 300 aC al 900 dC, quando si afferma l'architettura buddista
e giainista. appartenente al periodo dal v al XIII secolo dC, esiste una serie di monumenti in mattone, legno, pietra e roccia tagliata espressione dell'architettura dei templi indù; in ogni
regione, dinastia e periodo ci sono variazioni negli stili e nei materiali. Con l'avvento dell'architettura islamica, un certo numero
di strutture ottagonali diviene visibile nel nord dell'India intorno
al XII secolo. Più tardi, iniziano a svilupparsi non solo un certo
numero di monumenti dell'impero mughal in uno stile architettonico indo-islamico, ma anche vari monumenti regionali in
tutta la lunghezza e la larghezza del sub-continente indiano. Il
tema dell'ottagono entra a far parte della narrazione indiana.
Considerations on
today’s BaPtistery
the MarBLe revetMents oF
Carlo Cresti
Fourteenth century historians and chroniclers tell us that «lo
tempio fu bello… di marmo venuto da lungi… e con bello lavorìo
di colonne e costò gran tesoro» and that the Florentines «feciono
venire marmi bianchi e neri, e colonne di più parti di lungi per
mare e per arno». but they neither specify whether marbles had
been used to coat the exterior or interior walls of the building,
nor if that marble coating had been realised from the beginning,
only in part or entirely, or in a later time.
villani tells that in 1293 «i pilastri de’ gheroni di marmi bianchi
e neri… che prima erano di macigni» were encased with white
and black marbles, but he does not inform us if that work represented the completion of the two-tone coating of the building.
lacking any document to prove its dating, and according to the
evidences mentioned before, the presence of ancient marbles on
the outside of the Florentine baptistery seems to be possible,
and therefore the late antique origin of the coating seems to be
likely, more reliable indeed of those stylistic assumptions that
would refer the execution ('romanesque') to the eleventh century, and also the recent twisted criticisms with which the coating would be dated up to the thirteenth century, even as a
'gothic' performance.
Considerazioni riGuardanti iL rivestiMento
MarMoreo deLL’attuaLe Battistero
Carlo Cresti
Storici e cronisti del trecento raccontano che «lo tempio fu
bello… di marmo venuto da lungi… e con bello lavorìo di colonne
e costò gran tesoro», e che i fiorentini «feciono venire marmi
bianchi e neri, e colonne di più parti di lungi per mare e per
arno». ma non specificano se tali marmi, siano stati usati per
rivestire le pareti esterne o interne dell’edificio in questione, né
se la foderatura marmorea venne compiuta, parzialmente o interamente, fin dall’origine della costruzione, oppure in tempi
successivi.
Il villani informa che nel 1293 si rivestirono «i pilastri de’ gheroni di marmi bianchi e neri… che prima erano di macigni»,
omettendo di dire se l’operazione sui pilastri angolari è la fase
conclusiva dell’ornamentazione bicroma dell’edificio.
In assenza di documenti che diano indicazione di quando è avvenuta l’incrostazione delle pareti, e stando alle suddette testimonianze, non pare una inammissibile congettura la vetusta
presenza di antichi marmi sull’esterno dell’attuale battistero fiorentino, e pertanto non sembra ipotesi azzardata l’origine tardoantica del rivestimento, forse più credibile delle supposizioni
‘stilistiche’ che intenderebbero far risalire l’esecuzione (‘romanica’) all’XI secolo, e pure del recente acrobatismo critico con il
quale si vorrebbe datare al XIII secolo il rivestimento, definendolo addirittura ‘gotico’.
CaLiMaLa GuiLd and the oPera di san Giovanni: the BaPtistery oF FLorenCe Between eCthe
CLesiastiCaL authority and CiviC Power
Lorenzo Fabbri
the link between the Florentine baptistery and the merchants’
or Calimala guild was documented from the middle of the 12th
century. In that era, the powerful guild already exercised its authority over the romanesque city church through the opera di
San giovanni (association of St. John), prototype of the many
such associations which sprang up in Florence in the late middle
ages to oversee the ambitious construction projects of a city in
a period of burgeoning economic and political development. It
was precisely on the model of Florence’s San giovanni in Florence that these typical medieval institutions were generally placed under the protection of a guild, as would be the case in the
early 14th century for the opera del duomo (association of the
Cathedral), entrusted to the wool workers’ guild.
the well-known lack of documentation in the middle ages
makes it difficult to trace the institutional evolution of the opera
di San giovanni during the most interesting phases of its history.
However, we can ascertain that in spite of the centuries-long Calimala patronage the ecclesiastical and civic authorities participated in various ways in the baptistery’s management.
the aim of this presentation is to identify and reconnect the surviving tiles of a mosaic that, while very spotty, is still able to suggest answers to the question of who exercised effective control
over this most powerful of Florence’s toponymic identity symbols.
CaLiMaLa e L’oPera di san Giovanni: iL Governo deL Battistero di Firenze Fra autorità
eCCLesiastiCa e Potere CiviLe
Lorenzo Fabbri
Il legame fra il battistero fiorentino e l’arte dei mercatanti o di
Calimala è documentato dalla metà del XII secolo. In quell’epoca
la potente corporazione esercitava già la sua autorità sulla pieve
cittadina attraverso l’opera di San giovanni, prototipo delle
tante opere che sorsero a Firenze nel tardo medioevo per sovrintendere alle grandi imprese edilizie di una città in forte ascesa
economica e politica. è proprio sul modello del San giovanni
che a Firenze questi tipici enti medievali furono in genere posti
sotto la tutela di un’arte, come avverrà nel primo trecento anche
per l’opera del duomo affidata all’organizzazione dei lanaiuoli.
la ben nota penuria di documentazione in epoca medievale
rende difficile delineare il profilo e l’evoluzione istituzionale
dell’opera di San giovanni nei secoli più interessanti della sua
storia. tuttavia è possibile rilevare come malgrado il plurisecolare patronato di Calimala, autorità ecclesiastiche e civiche abbiano partecipato a vario titolo al governo del battistero.
Il presente intervento si propone di individuare e ricollegare fra
loro i tasselli superstiti di un quadro fortemente lacunoso, ma
pur sempre capace di suggerire risposte alla domanda su chi
esercitasse un effettivo controllo sul luogo simbolico più potente
dell’identità cittadina di Firenze.
the arChiteCture oF the BaPtistery: xix and
the xx Century restorations
Alessandra Marino
between the early19th century and the first half of the 20th, the
Florentine baptistery underwent several restoration interventions, considered at the time essential not only to remedy the
poor state of conservation of the monument, but also to repristinate the ancient dignity it possessed in the 13th and 14th centuries. the interventions focused on various aspects, but were
mainly concerned with the marble facing, both inside and outside, with the mosaic decorations, and with the roof.
of special significance is the documentation subsequent to the
establishment, in 1818, of the deputazione Secolare over the
opera di Santa maria del Fiore, which had the task of monitoring the maintenance and preservation of the duomo, the baptistery and the bell tower.
the contribution we intend to present will provide a brief overview of the interventions, and particularly those relating to the
external marble facing, based on the documents found principally in the Historical archive of the opera di Santa maria del
Fiore.
L'arChitettura deL Battistero: GLi interventi
di restauro tra xix e xx seCoLo
Alessandra Marino
nello scorcio di tempo compreso tra l’inizio del XIX e la metà
del XX secolo, il battistero è stato interessato da molteplici interventi di restauro, in quegli anni ritenuti indispensabili non
solo per porre rimedio al cattivo stato di conservazione del monumento, ma anche al fine di restituire ad esso la dignità che
aveva posseduto tra il XIII e il XIv secolo. I lavori hanno riguardato aspetti diversi relativi soprattutto al paramento marmoreo
sia interno che esterno, agli apparati musivi e alla copertura.
assai significativa risulta la documentazione successiva all’istituzione, nel 1818, della deputazione Secolare sopra l’opera di
Santa maria del Fiore che aveva il compito di vigilare sulla manutenzione e conservazione del duomo, del battistero e del
Campanile.
Il contributo che si intende presentare offrirà pertanto una sintetica panoramica dei lavori ed in particolar modo di quelli relativi al paramento marmoreo esterno, sulla base della
documentazione reperita principalmente presso l’archivio Storico dell’opera di Santa maria del Fiore.
the BaPtistery and the Pantheon: vinCenzio
BorGhini and the Myth oF the anCient roMan
FLorentia
Eliana Carrara1, Emanuela Ferretti2
this paper highlights some new topics in the cultural and architectural interpretation of the baptistery in the age of Cosimo I
(1537-1574). vincenzio borghini (1515-1580), a well-known
scholar and court humanist, studied the antique remains of Florentia within the earlier framework of the Florentine historical
tradition, while developing new archeological approaches drawn from epigraphic and antiquarian studies - to situate Florence's past in relation to the greatness of ancient rome. borghini studied the baptistery as an imitation of the Pantheon. We
present new drawings by borghini that demonstrate the relation
of this significant issue to Cosimo’s aspirations. borghini was
neither an artist nor an architect but a gifted scholar with a deep
concern for all things relating to ancient and medieval Florence,
from literature to art and architecture. borghini’s work incorporated and synthesized all available evidence, literary and architectural, about the baptistery. Whereas earlier renaissance
architects (from brunelleschi to michelozzo, from antonio manetti Ciaccheri to Cronaca) considered the structure in primarily
formal and stylistic terms, borghini endowed the baptistery a
new historical significance: as a cornerstone in legendary roman
origins of Florence.
1. University of Molise
2. University of Florence
iL Battistero e iL Pantheon: vinCenzio BorGhini e iL Mito di FLorentia roMana
Eliana Carrara1, Emanuela Ferretti2
nel quadro di pluriennali ricerche sul ruolo svolto da vincenzio
borghini (1515-1580) nel contesto culturale della Firenze di Cosimo I de medici condotte dalle autrici, l’intervento presenta
nuove acquisizioni sul ruolo del battistero nella cultura architettonica del principato di Cosimo I, che si sostanzia nel paragone fra il battistero e il Pantheon sviluppato dallo Spedalingo
degli Innocenti nelle sue carte. le riflessioni di borghini su questo tema sono accompagnate da disegni inediti – presentati nel
corso dell’intervento- che mettono in relazione la struttura dell’edificio medioevale fiorentino e l’antico tempio di età imperiale.
l’architettura del battistero, già modello imprescindibile per
tutto il Quattrocento fiorentino (da brunelleschi a michelozzo,
da antonio manetti Ciaccheri a Simone del Pollaiolo detto il Cronaca) acquisisce dal sesto decennio del Cinquecento nuove valenze, come snodo concettuale di una rinnovata cultura
antiquaria e archeologica da un lato, e di una nuova mitografia
cittadina promossa da Cosimo I e dai suoi intellettuali volta a
rinvigorire il legami di Firenze con la roma imperiale, dall’altro.
1. Università del Molise
2. Università degli Studi di Firenze
KnowLedGe oF san Giovanni: surveys and historiCaL ConstruCtion hyPotheses
Piero Degl’Innocenti
an architectural survey is the tool that above all allows us to face
the design of a monument in its essence. the first survey of this
kind on the San giovanni dates back to 1973; up until then discussions and studies have been carried on without having a systematic representation of the architecture in its entirety and
complexity. In the following years other surveys have been provided, even more accurate and complete, up to the current digital processings of absolute precision and versatility.
With the aid of such documentations and of many new and valuable specialistic contributions, we have today the opportunity
to get an overall look of this architecture, so developing some
considerations in terms of design and building logic about the
historical and structural hypotheses proposed on it.
this report provides an orientation in this wide range of ideas.
La ConosCenza deL san Giovanni: riLievi e iPotesi storiCo-Costruttive
Piero Degl’Innocenti
Il rilievo architettonico è lo strumento che più di ogni altro permette di avvicinarsi all’essenza progettuale di un monumento.
Per il San giovanni, il primo rilievo di questo tipo risale al 1973:
fino ad allora si era studiata quest’architettura senza avere a disposizione una sua rappresentazione sistematica e complessiva.
negli anni successivi sono stati eseguiti altri rilievi architettonici
ancora più accurati, fino alle attuali elaborazioni digitali di assoluta precisione, duttilità e completezza.
da una così utile documentazione, cui si aggiungono continuamente nuovi e preziosi contributi specialistici, ci viene offerta
oggi la possibilità di affrontare una riflessione in termini progettuali dell’organismo architettonico nel suo insieme, e di approfondire quindi le varie ipotesi storico-costruttive formulate sul
monumento in funzione della logica progettuale ed operativa che
ne lega le parti.
In questa relazione si offre un sintetico orientamento nell’ampio
panorama di queste idee.
diaGnostiC ContriButions to the study oF theBaPtistery oF san Giovanni
Maurizio Seracini, Falko Kuester, Gianfranco Morelli, Gianluca Catanzariti, Michael Hess, Vid Petrovic, David Vanoni
this paper discusses a new cultural heritage engineering methodology being developed for the analysis of the baptistery. this
methodology creates an integrative workflow by combining data
acquisition, curation, analysis and dissemination in a closed feedback loop, in which all steps inform each other. the initial
data acquisition step focuses on establishing the geometry of the
structure at the surface, subsurface and volumetric level, followed by material characterization. multispectral imaging techniques will allow for the creation of a layered, digital record, a
digital clinical chart of sorts, capturing the state of health of the
structure, while concurrently creating the foundation for the development of a comprehensive model and new diagnostics and
preservation strategies. this model will greatly assist with answering questions about the structure of the baptistery and in
particular, its foundation including remnants of a roman structure, the supporting walls covered by marble slabs, its double
shell construction and overall state of conservation. gaining a
better understanding about the original design of the structure
and the modifications that have been made over time will be important to assess its rich artwork and in particular mosaics, for
which tiles change identification and the current level of adhesion are of interest. Preliminary survey results are discussed in
the context of the initial data layers that were created with light
detection and ranging (lIdar), georadar, high-resolution multispectral photography and thermal imaging, as well as the path
towards creating a comprehensive model.
ContriButi diaGnostiCi
stero di san Giovanni
aLLo studio suL
Batti-
Maurizio Seracini, Falko Kuester, Gianfranco Morelli, Gianluca Catanzariti, Michael Hess, Vid Petrovic, David Vanoni
Questo articolo riguarda una nuova metodologia ingegneristica
per il patrimonio culturale sviluppata per l'analisi del battistero.
Questa metodologia genera un flusso di lavoro integrativo combinando acquisizione, conservazione, analisi e diffusione di dati
in un circuito di retroazione chiuso, nel quale tutte le fasi si informano reciprocamente. la fase iniziale di acquisizione dei dati
si concentra sullo stabilire la geometria della struttura sulla superficie, sotto la superficie e a livello volumetrico, seguita dalla
caratterizzazione dei materiali. tecniche di imaging multispettrale consentiranno di creare una registrazione digitale stratificata, una sorta di cartella clinica digitale, registrando lo stato di
salute della struttura e contemporaneamente di gettare le basi
per lo sviluppo di un modello approfondito e di nuove strategie
di diagnosi e conservazione. Questo modello sarà di grande aiuto
per rispondere a domande circa la struttura del battistero e in
particolare, la sua fondazione compresi i resti di una struttura
romana, i muri di sostegno ricoperti da lastre di marmo, la sua
doppia costruzione grezza e lo stato generale di conservazione.
ottenere una migliore comprensione circa il disegno originario
della struttura e le modifiche che sono state attuate nel tempo
sarà importante per valutare le sue ricche opere d'arte e in particolare i mosaici, per i quali sono motivo di interesse l'identificazione del cambiamento delle tessere e l'attuale livello di
adesione.
I risultati dei primi rilievi sono trattati nel contesto dei livelli iniziali di dati che sono stati ottenuti con tecniche di telerilevamento laser (lIdar: light detection and ranging), georadar,
fotografia multispettrale ad alta risoluzione e imaging termico,
così come il percorso verso la creazione di un modello globale.
the diGitaL survey oF the BaPtistery: 3d data
For new CritiCaL reFLexion
Grazia Tucci
nowadays, available technologies for measuring and displaying
architectures allow to consider the survey not only as a graphic
support -although more and more reliable- for studies and analyses performed by other specialists, but as an active tool to
know the buildings in their different components (structural, technological, spatial, etc.) and to suggest and test the various working hypotheses together with all other research methodologies.
the availability of a high density database of 3-d coordinates
provides, at the same time, an accurate recording of the current
situation and a benchmark for monitoring the future transformations of the building. From this database, it's possible to extract all the information about the spatial relationships between
the architectural elements. Starting from an investigation of
main previous metric researches, the new survey proposes more
ideas about the shape and construction of the baptistery.
iL riLievo diGitaLe deL Battistero: dati 3d Per
nuove riFLessioni CritiChe
Grazia Tucci
le tecnologie attualmente disponibili per la misura e la rappresentazione dell'architettura, permettono di considerare il rilievo
non solo come supporto grafico -anche se sempre più attendibile- di studi ed analisi compiuti da altri specialisti, ma come
strumento attivo di conoscenza dell’organismo edilizio nelle sue
diverse componenti (spaziali, strutturali, tecnologiche...), confrontandosi con gli altri metodi di indagine nel suggerire e nel
verificare le diverse ipotesi.
la disponibiltà di un database di coordinate 3-d ad elevata densità fornisce, allo stesso tempo, una testimonianza di grande accuratezza della situazione attuale ed un punto di riferimento per
il monitoraggio delle future trasformazioni della fabbrica. dal
database possono essere estratte tutte le informazioni riguardanti le relazioni spaziali tra gli elementi architettonici. a partire
da una ricognizione delle principali indagini metriche pregresse,
il nuovo rilievo propone ulteriori spunti riguardo la forma e la
costruzione del battistero.
notes
on arChiteCturaL instaBiLity: aBout
CraCKs and Chains
Carlo Blasi
the findings of the last studies carried out in the frame of the
research activities promoted and financed by the opera of Santa
maria del Fiore in Florence, substantially lead to confirm the
good state of preservation of the giotto baptistery, as far as the
structural stability, despite the presence of a complex and ancient system of cracks, which has evolved in time.
the crack pattern of the monument is formed by three types of
cracks:
- a: Passing cracks along the edges of the dome;
- b: vertical cracks in the middle of the north, east and west
sides, cutting the walls above the three gates of the monument;
- C: Inclined cracks above the arch of the apse (scarsella).
the first system of cracks (a), can be defined physiological of
polygonal domes - very similar to that found in the great brunelleschi's dome, as the second system (b), whose cause is definitely the thrust of the dome; finally, the third phenomenon (C)
is reasonably produced by differential settlement of the side
weakened by the great arch.
moreover, the recent careful measurements of the exterior marble cladding and the accurate survey of the iron tie rods at the
base of the dome, which have been possible thanks to the presence of the outer scaffoldings, have allowed us to add some interesting considerations about the history of the damages
suffered by this monument during centuries.
actually, various fractures, tilings and remarkings are well visible in the external marble, denouncing the presence, in the past,
of a worrying state of damage of the baptistery, with cracks of
about 3-5 cm wide.
therefore, the monument must have suffered, in the past, of
such failures to cause concern for its stability: this fact had led
to install on 1514 a sturdy iron encircling tie rod, which seems
to have solved, as it happened for other monuments, the main
problems of its stability.
note sui dissesti, suLLe Lesioni e suLLe Catene
Carlo Blasi
I rilievi dei dissesti e dello stato fessurativo, effettuati in questo
ultimo anno nell’ambito delle varie attività di studio promosse
e sovvenzionati dall’opera di Santa maria del Fiore sul battistero, consentono di confermare il buon stato di conservazione
del monumento per quanto riguarda gli aspetti della stabilità
strutturale, nonostante la presenza di un sistema di lesioni da
tempo conosciuto e rilevato.
Il sistema fessurativo strutturale può essere sintetizzato in tre
tipologie di lesioni:
- lesioni lungo gli spigoli della cupola,
- lesioni verticali sui muri perimetrali a metà dei lati nord, est e
ovest, sopra le tre porte del monumento,
- lesioni inclinate sopra l’arcone della scarsella.
le prime sono praticamente fisiologiche nelle cupole poligonali
con vele cilindriche; le seconde, che possono essere paragonate
a quelle presenti nelle vele pari della grande cupola del brunelleschi, hanno avuto come causa la spinta della cupola che ha prodotto un aumento del perimetro a quote prossime all’imposta;
le terze sono prodotte da fenomeni di assestamento nel lato indebolito dal grande arco.
I recenti accurati rilievi del rivestimento marmoreo esterno e
della catena di ferro posta all’imposta della cupola, possibili grazie al ponteggio esterno, hanno consentito di aggiungere alcune
interessanti informazioni sulla storia dei dissesti subiti dal monumento.
nei marmi esterni sono state, infatti, rilevate fratture, tassellature e rifacimenti che denunciano la presenza, in tempi passati,
di un sistema di dissesto preoccupante, con ampiezze delle lesioni del sistema fessurativo sopra descritto di circa 4-5 cm.
anche i rilievi con laser-scanner hanno confermato la presenza
di dissesti, evidenziando strapiombi delle murature fino a circa
di 15 cm.
Si può concludere affermando che il monumento deve aver subito in tempi lontani, prossimi alla costruzione, dissesti tali da
fare temere per la sua stabilità, al punto tale da indurre alla posa
in opera nel 1514 di una robusta catena di ferro che sembra aver
risolto i principali problemi di stabilità del monumento.
nuMeriCaL ModeLinG and anaLysis oF the struCturaL Behavior oF the FLorentine BaPtistery
Gianni Bartoli
the safety assessment process of a monument requires a series
of preliminary operations such as: the geometrical survey and
the acquisition of the main mechanical properties (both in stat
ic and in dynamic field); the assessment of the geological and
geotechnical characterization of the ground level; the recognit
ion of the crack pattern. Some of these information have been
collected during an extensive experimental campaign carried out
on the Florent ine baptistery in the last year, supported by the
opera del duomo. In the report, some of the results obtained by
analyzing the structural behavior of the monument through a
new numerical model of the baptistery developed on the basis
of the available data are reported. the model, tuned on experimental results, has been used to provide an initial assessment
of the static behavior, by identifying the load pattern transferring
static forces on the ground. Particular attention was devoted to
the stress analysis, and the compatibility of tensile stresses with
the detected cracks has been investigated. the obtained results
allow a first evaluation of the safety of the monument and help
focusing further possible investigations. as a matter of fact, the
approach toward the understanding of the behavior of complex
monuments can only proceed by successive stages, as the possible deepening of investigation and analysis can be defined only
after a preliminary comprehension of the stat ics of the monument. this is certainly the case of the baptistery of San giovanni,
where geometric form and structural behavior come together
into an unique entity.
ModeLLazione nuMeriCa ed anaLisi deL CoMPortaMento strutturaLe deL Battistero di Firenze
Gianni Bartoli
Il percorso di valutazione della sicurezza di un bene monumentale richiede una serie di operazioni preliminari quali: il rilievo
della geometria e delle principali caratteristiche meccaniche
(statiche e dinamiche); la valutazione delle condizioni geologiche
e geotecniche del terreno sul quale il monumento insiste; il rilievo e l’analisi del quadro fessurativo presente. Sulla base di
questi elementi, alcuni dei quali ricavati nel corso di un’articolata campagna di indagini svolta sul battistero fiorentino nell’ultimo anno, e promossa dall’opera del duomo, nella memoria
vengono riportati i risultati ottenuti attraverso l’analisi del comportamento strutturale del monumento ottenuta grazie alla def
inizione di un nuovo modello numerico del battistero. Il modello, indentificato sulla base dei risultati sperimentali, è stato
impiegato per offrire una prima valutazione del comportamento
statico della fabbrica, individuando i meccanismi di trasferimento delle forze al suolo. Particolare attenzione è stata dedicata
al flusso delle tensioni, del quale viene valutata la compatibilità
con il quadro fessurativo rilevato. I risultati ottenuti si propongono come una prima valutazione circa la sicurezza del mon
mento ed offrono utili indicazioni per successivi approfondimenti di indagine.
Infatti, l’avvicinamento alla comprensione del funzionamento di
monumenti complessi, come il caso del battistero di San giovanni dove forma e struttura si fondono in un tutt’uno inscindibile, non può che procedere per fasi, in quanto possibili
approfondimenti di indagine e di analisi possono essere individuati solo successivamente a una prima comprensione della stat
ica del monumento.
wood in the BaPtistery
Martino Negri, Ario Ceccotti
doMe
Some elements of the wooden chain of the dome of the baptistery were tested to determine their dating, their stress state and
the state of preservation (gradients of moisture, density profiles)
using non-destructive measurement methods. the predominant
wood species is chestnut, only one element being fir. the structural elements in chestnut have been radiocarbon dated
(Cedad, lecce), and are located around 1080 ad (± 80). the
fir beam (probably a replacement element) was dated through
dendrochronology and identified in the year 1268 ad the post
quem term. the in situ tests allowed to identify that the beams
are characterized by: i) the stress state of the elements, measured with an innovative methodology, being characterized by low
or near-zero tensile forces; ii) the occurrence of internal stresses
to the elements; iii) wood moisture profiles compatible with high
environmental humidity (warning for risk of biological attack by
decay fungi); iv) presence of extensive degradations due to fungi.
i LeGni deLLa CuPoLa deL
Martino Negri, Ario Ceccotti
Battistero
alcuni elementi della catena lignea della cupola del battistero
sono stati sottoposti a prove volte a determinare la loro datazione, il loro stato tensionale e lo stato di conservazione (gradienti di umidità, dei profili di densità) mediante misurazioni
con metodi non-distruttivi e poco invasivi. la specie legnosa prevalente è il castagno, un solo elemento è di abete bianco. gli elementi strutturali in castagno sono stati datati al radiocarbonio
(Cedad, lecce) e si collocano intorno al 1080 ad (±80). la datazione dell’elemento di abete bianco, probabile elemento di sostituzione, è stata effettuata per via dendrocronologia e colloca
l’ultimo anello misurato all’anno 1268 ad, termine post quem.
le prove in situ hanno permesso di identificare che le travi sono
contraddistinte da: i) stato tensionale degli elementi, verificato
con metodologia innovativa, che risulta essere caratterizzato da
sforzi di trazione modesti o nulli; ii) presenza di tensioni interne
agli elementi; iii) profili di umidità del legno compatibili con elevata umidità ambientale, (allarme per rischio di attacco biologico di funghi della carie); iv) presenza di estesi degradi dovuti
a carie.
anaLysis oF the ConstruCtion MateriaLs oF the
BaPtistery
Carlo Alberto Garzonio, Massimo Coli
the main results of the surveys and analyses (minero-petrographic, chemical, isotopic, geo-mechanical, colorimetric, etc.) of
several samples made so far are described. the aim is the characterization of stone materials, especially of the outer coating
of the baptistery, and of materials relating to walls such as binders and bricks. the objectives of the research focused on the
classification and interpretation of the possible origin of the
marbles and granites, the definition of the degradation processes
and verification of previous treatments, in support of the restoration works, in progress, the dating of materials, (with the application of experimental techniques for mortars) to provide
useful information to the historical and architectural reconstruction of the building. all results of the analysis are summarized
in census data and tabs, upgradable with data referenced on geomatics surveys, with the aim of creating a gIS-database of the
baptistery.
a naLisi
dei MateriaLi Costitutivi deL
B atti -
stero
Carlo Alberto Garzonio, Massimo Coli
Sono descritti i principali risultati dei rilievi e delle analisi
(mineo-petrogragiche, chimiche, isotopiche, geomeccaaniche,
colorimetriche, etc.) dei numerosi campionamenti finora effettuati e che sono finalizzati alla caratterizzazione dei materiali lapidei soprattutto del rivestimento esterno del battistero, e di
materiali relativi agli apparecchi murari quali leganti e laterizi.
gli obiettivi della ricerca hanno riguardato la classificazione e
l’interpretazione della possibili provenienza dei marmi e dei graniti, la definizione dei processi di degrado e la verifica dei trattamenti precedenti a supporto dell’intervento di restauro in
corso, la datazione di materiali, (con l’applicazioni di tecniche
sperimentali per le malte) per fornire indicazioni utili alla ricostruzione storico-architettonica dell’edificio. tutti risultati delle
analisi sono riassunte in schede, aggiornabili, con i dati referenziati sui rilievi geomatici, con l’obiettivo di realizzare un sistema
gIS-data base del battistero.
waLLs as Box struCtures at the Base oF the BaPtistery doMe and other ConstruCtion issues
Luca Giorgi, Pietro Matracchi
the lower part of the dome and the surrounding walls were built
with stone ashlars in “Pietraforte” sandstone, laid in coursed masonry technique. above the doors of the attic corridor, the continuity of masonry beds between dome and transverse partitions
also extends to the outer wall of the attic. Higher up, where the
stone blocks of the dome begin to bend, the coursed masonry of
transverse walls is equally inclined in the areas close to the
dome, while in the more distant parts has horizontal beds.
this lack of planarity in the courses, conjugated to their continuity, is a constructive solution implemented to obtain a masonry box structure, a particular construction technique that
gives to the base of the dome greater stiffness.
In the dome spring zone, all masonries were thus involved in the
stability, improving at the same time the distribution of loads on
the underlying structures.
Le
Murature a Cassone aLLa Base deLLa CuPoLa
deL Battistero e aLtri asPetti Costruttivi
Luca Giorgi, Pietro Matracchi
la parte più bassa della cupola e le murature adiacenti furono
eseguite con conci in pietra forte disposti a filaretto. Sopra le
porte del corridoio del sottotetto la continuità del filaretto fra
cupola e setto trasversale si estende anche alla parete esterna
dell’attico. ancora più in alto, dove i conci in pietra della cupola
iniziano ad inclinarsi, il filaretto dei setti trasversali è altrettanto
inclinato nelle zone prossime alla cupola, mentre nelle parti più
lontane ha un andamento orizzontale.
la mancanza di complanarità nei filari coniugata alla loro continuità è una soluzione costruttiva attuata nell’intento di realizzare murature a cassone, una particolare tecnica costruttiva che
conferisce alla base della cupola una maggiore rigidezza.
nella zona d’imposta della cupola si fecero così collaborare alla
stabilità tutte le murature, migliorando nel contempo la distribuzione dei carichi sulle sottostanti strutture.