3. Mercato rilevante e potere di mercato Definizione di mercato rilevante. 1 La definizione di mercato rilevante è funzionale ai fini dell’analisi antitrust che si occupa di: • Pratiche restrittive; • Abuso di posizione dominante; • Fusioni e acquisizioni. Il mercato rilevante è l’ambito in cui l’impresa esercita il potere di mercato. Le nozioni di mercato rilevante e di potere di mercato sono dunque strettamente legate. 2 Definizione di mercato rilevante. 2 Mercato rilevante è l’insieme dei prodotti che esercitano una pressione competitiva reciproca non l’insieme dei prodotti che presentano le stesse caratteristiche. L’ampiezza del mercato dipende dal grado di sostituibilità della domanda e dell’offerta e dalla concorrenza potenziale. Sostituibilità dal lato della domanda →reazione dei consumatori a variazioni dei prezzi. 3 Definizione di mercato rilevante. 3 Sostituibilità dal lato dell’offerta → competenze, rapidità, assenza di costi eccessivi. La sostituibilità dell’offerta è elevata quando le imprese producono una vasta gamma di varietà dello stesso prodotto e possono modificare rapidamente la produzione. Esempi: – Carta. . Concorrenza potenziale → possibilità di entrata sul mercato (mercati contendibili). 4 Definizione di mercato rilevante. 4 Mercato rilevante: “l’ambito più piccolo in cui, tenendo conto delle opportunità di sostituzione, è possibile godere di un significativo potere di mercato”. Ambito: • merceologico → riferito ai prodotti (sostituibilità tra prodotti diversi) → mercato del prodotto; • geografico → riferito alle località (sostituibilità tra beni identici in località diverse) → mercato geografico. Ampiezza del mercato rilevante è la combinazione dei due mercati. 5 Mercato del prodotto. 1 SSNIP Test (Small but Significant Non-transitory Increase in Price) o test del monopolista ipotetico o virtuale : “se un piccolo aumento (5%-10%) del prezzo di un prodotto determina il passaggio dei consumatori ad altri prodotti e una riduzione delle vendite tale da non rendere conveniente l’aumento del prezzo, per quel prodotto il mercato non è rilevante”. Se negativo, il test va ripetuto ampliandolo via via ad altri prodotti sostituti fino a individuare il mercato rilevante. (Esempio: frutta) 6 Mercato del prodotto. 2 SSNIP introdotto dal DOJ nel 1982 (Merger Guidelines) e adottato da altre AA. La Commissione Europea lo adotta dal 1997. Il test è molto usato ma può portare a esiti distorti nell’analisi dei casi di abuso di posizione dominante. Occorre tener conto del ruolo del livello dei prezzi perché sovente il grado di sostituibilità tra prodotti è legato anche ai livelli dei prezzi. Il test dovrebbe essere applicato con riferimento ai prezzi concorrenziali e non ai prezzi correnti. Cellophane fallacy (US v/ DuPont) 7 Mercato del prodotto. 3 L’applicazione del test SSNIP richiede di misurare il grado di sostituibilità dal lato della domanda. Diversi criteri: 1. Elasticità della domanda di un prodotto rispetto al suo prezzo: dQ dP εd = : Q P quando la domanda è rigida |ε|<1 l’aumento del prezzo è profittevole e il mercato è rilevante. Esempio: |ε|=0.2, I prezzi aumentano del 10%, la quantità si riduce del 2% e i ricavi aumentano del 7,8% 8 Mercato del prodotto. 4 Una risposta positiva non è tuttavia conclusiva perché l’elasticità della domanda è legata a molte altre variabili: il reddito, la disponibilità di altri prodotti e i loro prezzi. 2. Modelli econometrici Per stimare l’elasticità della domanda si può costruire un modello econometrico che comporta qualche problema: – reperibilità dei dati; – problemi di stima econometrica. 9 Mercato del prodotto. 5 3. Elasticità incrociata al prezzo dQ1 dP2 ε1,2 = : Q1 P2 Per identificare i prodotti che possono creare un vincolo competitivo ed essere considerati per calcolare il test SSNIP: – ε incrociata è alta → il grado di sostituibilità è elevato; – ε incrociata è bassa → i mercati si possono considerare separati. NB: Il modello econometrico per la stima della domanda può servire anche al calcolo della ε incrociata. 10 Mercato del prodotto. 6 4. Test di correlazione dei prezzi Test di Stigler e Sherwin per cogliere l’evoluzione dei prezzi nel tempo. La correlazione tra i prezzi di due o più prodotti può indicare una probabile appartenenza allo stesso mercato. Problemi: – I risultati sono influenzati dalla frequenza delle osservazioni; – I prezzi possono divergere per variazioni della qualità, costi di trasporto … – I prezzi possono muoversi nella stessa direzione perché influenzati da fattori comuni (inflazione, aumento dei prezzi di input comuni…) anche se appartengono a mercati diversi (correlazione spuria). Caso Nestlè/Perrier 11 Mercato del prodotto. 7 5. Differenze nei livelli di prezzo Livelli di prezzo diversi suggeriscono che i prodotti non appartengono allo stesso mercato. La CE ha usato anche questo criterio nel caso Nestlé/Perrier. Differenze di prezzo contenute non misurano la pressione concorrenziale così come differenze significative non la escludono. 12 Mercato del prodotto. 8 6. Caratteristiche dei prodotti Le caratteristiche dei prodotti forniscono informazioni sul grado di sostituibilità tra i prodotti. Criterio usato con cautela. 7. Preferenze dei consumatori Conoscere le preferenze dei consumatori, acquisite anche tramite ricerche di mercato, consente di disporre di ulteriori informazioni per la definizione dei mercati rilevanti. Esempi: • Caso Coca Cola; • Caso UBC → mercato banane. 13 Mercati stagionali e secondari. Mercati stagionali Il mercato rilevante può variare con riferimento al tempo considerato (diversi momenti del giorno o dell’anno). Mercati secondari Per alcuni prodotti esistono anche mercati secondari dove si scambiano prodotti e servizi strettamente legati al prodotto primario (pezzi di ricambio, servizi di manutenzione). 14 Mercati secondari. 1 Si tratta di capire se i mercati secondari possono essere considerati separati da quello primario. Il criterio adottato è il grado di sostituibilità. Se il prodotto secondario non è sostituibile con altri (il produttore del bene primario è anche monopolista sul mercato secondario) allora i due mercati concorrono a formare un mercato rilevante. In concreto, per capire se il mercato primario e quello secondario appartengono allo stesso mercato rilevante si deve considerare: 15 Mercati secondari. 2 1. Quanto incide il prezzo del prodotto secondario sul prezzo di quello primario 2. Quanto elevata è la probabilità di dovere ricorrere al mercato secondario, dopo l’acquisto del prodotto primario; 3. Il livello di informazione degli acquirenti (più elevato per le imprese e più basso per i consumatori). Casi: Kodak negli USA e Pelikan in Europa 16 Mercato geografico rilevante. 1 Mercato geografico rilevante: area dove il prodotto viene scambiato a condizioni sufficientemente concorrenziali (CE). Il test SSNIP può essere applicato per determinare il mercato geografico rilevante. È importante il grado di sostituibilità: in presenza di un aumento del prezzo del prodotto nell’area A, i consumatori sono disposti ad andare ad acquistare nell’area B. Oppure i produttori dell’area B sono disposti ad andare a vendere nell’area A. Sono importanti i costi di trasporto. In generale, più incidono i costi di trasporto sul prezzo del prodotto più il mercato rilevante è ristretto. 17 Mercato geografico rilevante. 2 Ruolo dell’importazione: Test di Elzinga e Hogarty per capire se due aree appartengono allo stesso mercato rilevante. Il test misura l’incidenza delle importazioni sul consumo locale e delle esportazioni sulla produzione locale. Se le due quote sono significative allora il mercato rilevante si considera formato dalle due regioni/nazioni. NB: il test può non essere soddisfatto perché anche in presenza di flussi scarsi le due regioni potrebbero appartenere allo stesso mercato rilevante. Altre caratteristiche che possono creare differenze regionali: – lingua → mercati televisivi ed editoria; – gusti dei consumatori→ alimentari 18 Analisi di casi: caso di concentrazione. 1 Nestlé - Perrier 1992 Nestlé propone fusione con Perrier (acquisto 100% azioni) e contemporanea cessione di una consociata Perrier (Volvic) alla BSN. La CE si è focalizzata su: 1. Definizione del mercato rilevante; 2. Analisi dell’accordo stipulato da Nestlé con BSN; 3. Valutazione dell’impatto della fusione proposta sulla struttura del mercato rilevante. Definizione del mercato rilevante: • Sostituibilità dal lato dell’offerta; • Gusti dei consumatori; • Efficacia dei test: a) di correlazione dei prezzi; b) livello dei prezzi. 19 Analisi di casi: caso di concentrazione. 2 La CE decise che: • il mercato rilevante era quello dell’acqua di fonte in bottiglia naturale e non gassata che rappresentava 84% del totale del mercato; • Il mercato geografico rilevante era quello francese. La CE concluse che anche con la cessione della Volvic a BSN la fusione proposta avrebbe creato una posizione dominante (duopolio). La fusione avrebbe modificato la struttura del mercato passando da una situazione iniziale: Perrier (35,9%); Nestlè (17,1%), BSN (23%); altre (24%); a due possibili alternative: – fusione senza cessione di Volvic: Nestlè-Perrier (53%); – fusione con cessione di Volvic: Nestlè-Perrier (38%) e BSN (38%). La CE accolse una successiva proposta di Nestlè che comportava la cessione di parte della capacità produttiva ad un operatore indipendente, ritenendo che quest’ultimo avrebbe potuto competere sul mercato. 20 Analisi di casi: abuso di posizione dominante Coca Cola 1997 PepsiCo Int e altri denunciano Coca Cola Italia all’AGCM per presunto comportamento escludente. 1999 nel provvedimento n.7804, AGCM considera: – – – – – Caratteristiche dei prodotti Livello dei prezzi; Andamento dei consumi; Sostituibilità dell’offerta; indagine sui gusti dei consumatori. AGCM ritiene che vi siano elementi sufficienti per definire, nell’ambito del mercato delle bibite analcoliche gassate, un mercato rilevante distinto per le “cole”. 21 Tabella 1: bibite analcoliche gassate - andamento per segmento (% sui volumi) 1992 1993 1994 1995 1996 1997 Cole 35.9 36.7 38.9 38.2 39.1 41.5 Aranciate 30.6 30.0 28.7 28.6 28.0 26.7 Limonate chiare 8.9 9.2 9.1 9.5 9.7 9.3 Lemon lime 4.9 4.6 4.3 3.8 3.6 3.8 Altri alla frutta (*) 12.9 12.9 12.6 13.4 13.4 12.5 Toniche/Bitter 4.7 4.4 4.1 4.1 4.0 3.9 Altre non alla frutta 2.1 2.2 2.3 2.3 2.2 2.2 (*) Limone, Chinotto, Pompelmo, Tropical, Cedrata, Spuma Fonte: Canadean 22 La posizione di mercato di Coca Cola Tabella 2: quote di mercato in volume dei principali operatori nel segmento delle cole 1992 1993 1994 Coca Cola 83.3 83.1 82.9 Pepsi Co. 10.3 10.5 10.5 S Benedetto 2.1 1.8 1.4 S. Pellegrino 1.2 1.1 0.9 Altri 3.1 3.5 4.3 Fonte: Canadean 1995 80.5 10.4 1.0 0.9 7.2 1996 78.2 14.0 0.9 0.8 6.1 1997 79.7 12.8 nd nd 7.5 23 Valutazione del potere di mercato. 1 Definizione (DOJ): Potere di mercato è la capacità di un’impresa di aumentare i propri prezzi al di sopra del livello concorrenziale in modo significativo e durevole. Se un’impresa dispone di potere di mercato vuol dire che è in grado di ridurre la quantità offerta, vendere a un prezzo più alto e fare più profitti, rispetto a una situazione concorrenziale, senza indurre altre ad entrare sul mercato. 24 Valutazione del potere di mercato. 2 Nella realtà le imprese detengono un certo potere di mercato (costi fissi, prodotti differenziati, informazioni imperfetta, barriere all’entrata). Due problemi: – quale misura del potere di mercato deve essere usata; – quale deve essere la soglia minima oltre la quale le AA devono prestare attenzione ovvero il potere di mercato diventa significativo. . 25 Misure dirette del potere di mercato. 1 La teoria e le AA suggeriscono misure dirette e indirette del potere di mercato. Misure dirette: Indice di Lerner: pi - ci Li = pi Indicatore teorico che da espressione al mark-up applicato dalle imprese: • maggiore è il valore dell’indice più elevato è il potere di mercato. • quando p=c le imprese sono in concorrenza perfetta e l’indice assume valore zero. 26 Misure dirette del potere di mercato. 2 Problemi di implementazione: • il calcolo del costo marginale è complesso, si tratta di una nozione teorica di difficile stima; • le AA si trovano in una situazione di asimmetria informativa; Problemi di interpretazione: • un basso valore dell’indice non esclude il potere di mercato. Infatti il margine può essere ridotto perché: – I costi marginali sono elevati per inefficienza produttiva (monopolista senza rivali); – I prezzi possono essere molto vicini o addirittura inferiori ai costi marginali (come nel caso dei prezzi predatori) quando l’impresa segue una strategia di espulsione dal mercato dei concorrenti. L’indice di Lerner può essere calcolato in base alla definizione alternativa che fa riferimento all’elasticità della domanda. 27 Misure dirette del potere di mercato. 3 Indice di Lerner come regola dell’elasticità inversa: Li = 1 εi Ricordando che il ricavo marginale, nel caso del monopolista, può essere espresso come: dp MR = p Q dQ e che MR = c; moltiplicando e dividendo il secondo termine, alla destra del segno di uguale, per p si ottiene: dp p 1 p MR p Q p( 1- ) p- =c dQ p ε ε Da cui: p-c 1 = p ε NB: tecniche econometriche avanzate consentono di stimare l’elasticità della domanda residuale dell’impresa (problemi→raccolta dati). 28 Misure indirette del potere di mercato. 1 Le misure indirette descrivono la struttura del mercato. La misura indiretta più rilevante è il grado di concentrazione industriale che può essere espressa da: – Rapporti di concentrazione; – Indice di Herfindal-Hirschmann (HHI). Questi indici richiedono il calcolo delle quote di mercato. 29 Misure indirette del potere di mercato. 2 Il calcolo delle quote di mercato viene fatto con riferimento a: – numero di imprese presenti; – disuguaglianza dimensionale. e richiede di numerare e classificare le imprese sulla base delle loro dimensioni (esempio: produzione dell’impresa in % della produzione totale). 30 Misure indirette del potere di mercato. 3 In generale, una quota di mercato elevata suggerisce che un’impresa ha una maggiore probabilità di detenere potere di mercato. Tuttavia, un’impresa di grandi dimensioni può anche non essere in grado di aumentare i prezzi quando opera in presenza di: – libertà di entrata; – forme di monopsonio; – capacità produttiva in eccesso delle altre imprese (Esempio: settore elettrico). NB.:Può essere utile considerare anche la quota di capacità produttiva sul totale della capacità del settore e la persistenza e stabilità delle quote di mercato nel tempo.31 Misure indirette del potere di mercato. 4 Definizione della soglia minima, da parte delle AA, per affermare che un’impresa detiene potere di mercato: • Nella prassi antitrust USA c’è dominanza se la quota di mercato è superiore al 40%; • La Corte di Giustizia Europea (CEG) tende ad escludere la dominanza per quote inferiori al 25% e presumerla sopra al 50% (Merger Regulation); • Nella prassi antitrust UK la soglia inferiore è indicata al 40% e quella di presunta dominanza sopra al 50%. Tutte le AA considerano anche altri indicatori. 32 Misure indirette del potere di mercato: Calcolo delle quote di mercato Unità economica: stabilimenti, imprese, gruppi. Variabile: – Volumi: • produzione, unità; • addetti. – Valori: • fatturato; • valore aggiunto; • attività. Nel calcolo delle quote si preferisce il valore; il periodo di riferimento è legato al momento in cui si sono verificati i fatti. 33 Misure indirette del potere di mercato: Rapporto di concentrazione Una volta classificate le imprese, in base alle loro quote di mercato, si sommano le quote a partire da quelle più grandi: n CRn = ∑mi i=1 per i= 1,2,….,n <N CRn è la somma delle quote delle prime n imprese; N è il numero delle imprese del settore; mi è la quota di mercato dell’impresa i-esima. NB: il rapporto più usato dalle AA è CR4 (introdotto negli USA nel 1968 con le Merger Guidelines). Nel 2000 AGCM ha usato CR5 e CR10 (assicurazioni auto). 34 Quota di mercato delle maggiori imprese nel settore auto - 1994 e 1998 - Bollettino n.30/2000 AGCM - Provvedimento n. 8546 ( I377 ) RC AUTO CVT Quota prime 5 imprese Quota prime 10 imprese Quota prime 20 imprese Numero di imprese RCA 1994 1998 1994 1998 30,37 31,04 31,8 31,13 49,96 50,73 51,07 52,10 68,95 76,55 69,08 77 111 99 106 97 Fonte: Elaborazioni su dati ANIA 35 Misure indirette del potere di mercato: Rapporto di concentrazione CRn % 100 C 80 60 2 4 6 8 10 12 14 20 n 36 Misure indirette del potere di mercato: Rapporto di concentrazione CRn % 100 B C 80 60 2 4 6 8 10 12 14 20 n 37 Misure indirette del potere di mercato: Rapporto di concentrazione CRn % 100 A B C 80 60 2 4 6 8 10 12 14 20 n 38 Misure indirette del potere di mercato: Rapporto di concentrazione Nel grafico sono rappresentate le curve di concentrazione dei settori A, B e C. Sull’asse delle ordinate sono riportare le quote di mercato cumulate. Sull’asse delle ascisse il numero cumulato delle imprese, ordinate per quota di mercato decrescente. Problemi. Il criterio: – comporta la scelta arbitraria del numero di imprese (n) che entrano nel calcolo di CRn – non considera la diversa dimensione delle imprese; – non considera il numero complessivo delle imprese sul mercato. 39 Misure indirette del potere di mercato: Indice di Herfindal-Hirschmann (HHI). 1 HHI è la somma dei quadrati delle quote di tutte le imprese del mercato: n n qi ∑ ∑ = ( HHI = mi2 i=1 . i=1 Q )2 HHI dipende da: – numero complessivo delle imprese sul mercato; – diversa dimensione delle imprese (disuguaglianza tra le quote). 0 < HHI ≤ 1 a) 1 → nel caso di monopolio; b) 1/n → nel caso di n imprese con quote uniformi. Per n elevato HHI→0. 40 Misure indirette del potere di mercato: Indice di Herfindal-Hirschmann (HHI). 2 a) monopolio: qi = Q ⇒HHI = ( b) Q 2 ) =1 Q n imprese con quote uniformi: 1 2 1 2 2 ( Q) Q ( ∑ ) Q n 1 n n qi = ⇒HHI = ∑ 2 = = 2= 2 n n Q Q n Esempio: duopolio m1 =1/2 m2= 1/2 → HHI=1/2 m1= 3/4 m2= 1/4 → HHI=5/8 41 Misure indirette del potere di mercato: Indice di Herfindal-Hirschmann (HHI). 3 Nella prassi si preferisce moltiplicare le quote x100 e ridefinire i valori dell’intervallo: – Il valore massimo 1 diventa 10.000: Q HHI = ( 100)2 = 10.000 Q Convenzionalmente di assume che il mercato è: poco concentrato HHI < 1000 moderatamente concentrato altamente concentrato 1000< HHI < 2000 HHI > 2000 42 Misure indirette del potere di mercato: CR e HHI a confronto Ind A Ind B 1 20 40 2 20 20 3 20 10 4 20 10 5 5 7 6 5 7 7 5 3 8 5 3 Tot 100 100 CR4A = 0,80 HHIA = 202x4 + 52x4 = 1700 CR4B = 0,80 HHIB = 402 + 202 +102x2 + 72x2 + 32x2 = 2316 43 Misure indirette del potere di mercato: CR e HHI a confronto Curve di concentrazione % 100 80 B 60 40 A 20 1 2 3 4 5 6 7 8 n 44 Valutazione del potere di mercato: altri fattori 1. Eccesso di capacità produttiva delle altre imprese; 2. Riserve possedute (possono essere rilevanti ai fini del calcolo delle quote); 3. Barriere all’entrata (vincoli amministrativi, sunk costs, tempi di entrata). In assenza di barriere un’impresa con quota elevata può non essere in grado di esercitare il potere di mercato; 4. Comportamento passato di fronte a nuovi entranti → reputazione; 5. Potere di mercato degli acquirenti. (Countervailng buying power) Caso Tetrapak Quando gli acquirenti sono pochi o uno solo sono in grado di contrastare il potere di mercato dei produttori perché possono: - cambiare fornitore; - accordarsi con un nuovo produttore che riesce così ad entrare sul mercato. 45 Indice di Lerner – Quote di mercato - HHI 1. 2. dQ Le imprese concorrono sulla quantità (alla Cournot → =1 ) dqi Il bene è omogeneo → prezzo unico; 3. 4. La domanda inversa del mercato è: p(Q) dove Q = qi + ∑q j i ≠j Le imprese hanno costi marginali ci. L’impresa considera data la produzione dei rivali e vuole massimizzare il profitto: π i=p(Q)qi ci qi la FOC è: ∂πi dp = p+ qi - ci = 0 ∂qi dqi 46 Indice di Lerner – Quote di mercato – HHI La FOC è: Poiché: ∂πi dp = p+ qi - ci = 0 ∂qi dqi dp dp dQ = dqi dQ dqi Si sostituisce nella relazione precedente e si moltiplica e si divide il secondo termine per p e Q: dp dQ p Q p + qi - ci = 0 dQ dqi p Q che, in base dell’ipotesi di Cournot, diventa: p - ci = - qi dp Q p 1 = p mi dQ p Q ε 47 Indice di Lerner – Quote di mercato – HHI da cui: p - ci 1 = mi p ε La relazione fornisce una giustificazione teorica all’uso dell’indice di concentrazione come misura del potere di mercato poiché il mark-up è direttamente proporzionale alla quota di mercato dell’impresa e inversamente a ε del mercato Indice di Lerner – Quote di mercato – HHI L’Indice di Lerner per la singola impresa: Li = mi ε L’indice aggregato si calcola come media degli indici delle imprese ponderati per le rispettive quote di mercato: L = ∑mi Li = i ∑mi2 ε HHI = ε Il risultato ottenuto rivela il legame diretto tra il grado di concentrazione e il livello medio del potere di mercato. 49 Indice di Lerner – Quote di mercato – HHI Le AA USA attribuiscono molto rilevo a HHI. In Italia, il Gestore del Mercato Elettrico (GME) lo utilizza mensilmente per monitorare l’andamento del mercato. L’analisi empirica mostra che in alcuni settori HHI non è sufficiente a rilevare la presenza del potere di mercato. Esempio: Nel caso dei mercati elettrici sono stati utilizzati indicatori particolari come l’indicatore del produttore pivotale che cerca di tener conto del ruolo della domanda nel calcolo del potere di mercato. Un operatore è considerato pivotale o necessario quando la capacità di cui dispone supera la differenza tra l’offerta e la domanda dell’intero mercato. 50 Conclusioni La misura del potere di mercato è strettamente legata alla dimensione del mercato rilevante. Gli indici usati per misurare il potere di mercato sono strutturali e comportamentali: Strutturali: – Rapporto di concentrazione (CR); – HHI; – Altri che considerano del ruolo della domanda (operatore pivotale, domanda residuale). Comportamentali: – Indice di Lerner – Riduzione dell’offerta; – Stime econometriche dell’elasticità 51
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