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AUTORITÀ PORTUALE DI GENOVA
NONSOLOMARE
BORSA TRASPORTI AL VIA
N È nato il nuovo portale
www.borsatrasporti.eu, progetto innovativo lanciato da
Acxelera 2.0 interamente dedicato al mondo del trasporto
merci su gomma e rivolto alle
piccole e medie imprese e alle
aziende di logistica italiane.
Si tratta di una piattaforma
digitale che intende reinventare il processo della business
logistics e ottimizzare i tempi
di consegna delle merci che
viaggiano sulle principali
arterie autostradali italiane,
sfruttando la logica del recupero dei viaggi a vuoto. Secondo l’ultimo rapporto 2013
del ministero dell’Ambiente
sono 161.327 le imprese attualmente attive nel settore
della logistica.
MERLO RIVUOLE UNICREDIT
N A due anni di distanza
dalla sua chiusura, UniCredit
potrebbe rimettere in moto il
desk specializzato in finanziamenti navali. Una precisa
richiesta in tal senso è stata
avanzata direttamente a Federico Ghizzoni dal presidente dell’Autorità Portuale
di Genova, Luigi Merlo, e da
un’ampia rappresentanza della portualità e dello shipping
genovese tra cui Mattia Malacalza, Stefano Messina, Beppe Costa, Ferdinando Garrè
e altri. La richiesta è quella
di riaprire a Genova il desk
specializzato in shipping che
aveva sede a Roma e contava
su un team di nove persone.
MEDOV ENTRA IN TNM
N L’agenzia marittima genovese Medov ha acquisito una
significativa partecipazione in
TNM Corp, uno dei principali
tour operator e agente marittimo del Sud America, con sede
a Valparaiso, in Cile.
Venerdì 14 Febbraio 2014
MF SHIPPING & LOGISTICA
N Costa Crociere (gruppo Carnival) cede la nave Costa Voyager ai cinesi di Bohai Ferry per circa 44 milioni di dollari.
L’acquisto è stato annunciato da Bohai, che ha comunicato
allo Shanghai Stock Exchange di aver costituito la compagnia
crocieristica Bohai Cruises. Bohai è il primo operatore cinese
del trasporto marittimo di carichi rotabili e passeggeri. Bohai
ha ottenuto dalla Bank of China una linea di credito di 40 milioni a 3 anni per finanziare l’acquisizione della Costa Voyager,
costruita in Germania nel 2000, con una stazza lorda di 24
mila tonnellate e una capacità di circa 800 passeggeri. Carnival
aveva da tempo annunciato la dismissione della Voyager.
Costa Voyager in disarmo a Genova
AUTORITÀ PORTUALE DI GENOVA
LA CONTROLLATA ITALIANA DI DB SCHENKER SI AGGIUDICA LA GARA
Logistica tedesca per Expo
La società che fa capo a Deutsche Bahn si occuperà per la manifestazione delle
spedizioni di merce e dei trasporti di ultimo miglio a esclusione del food&beverage
Pagina a cura
di Nicola Capuzzo
E
xpo 2015 spa ha scelto
Schenker Italiana spa come «smart logistics provider». Nei giorni scorsi
è arrivata la firma del commissario Giuseppe Sala, che
ha aggiudicato la gara bandita
lo scorso ottobre alla controllata italiana di DB Schenker,
braccio logistico delle ferrovie tedesche Deutsche Bahn.
In palio c’era una partnership
del valore complessivo di 1,8
milioni di euro (Iva esclusa),
con una componente value in
kind (cioè pagamento in beni
o servizi direttamente forniti
dal partner).
MF Shipping & Logistica lo
scorso 10 gennaio riferiva che a occuparsi della logistica per
il food&beverage
sarà Coop Italia e
che il bando per
il resto della logistica, poi appunto
vinto da Schenker
Italiana, comprende
principalmente due
tipologie di attività:
attività da svolgere
in qualità di official
logistics provider
(gestione in esclusiva della logistica
di ultimo miglio dal
magazzino di prossimità al sito espositivo per il periodo
dell’evento) e attività di trasporto integrato da effettuare
in qualità di recommended
logistics provider (spedizioni
internazionali, spedizioni nazionali, servizi di assistenza
Med Cross Lines e Grimaldi potenziano le linee
li armatori italiani continuano a investire
G
nelle autostrade del mare. La shipping
company veneziana Med Cross Lines ha infatti annunciato che da oggi introdurrà sul
proprio servizio Adriatico-Libia la nave ro-ro
Transporter (1.278 metri lineari e 296 TEUs
di capacità) presa a noleggio per sei mesi più
tre dalla finlandese Eckero Shipping, azienda
partner di Med Cross Lines.
Questa nave, insieme alla unità «sorella»
Trader (1.775 metri lineari e 336 TEUs di
capacità), copre il mercato Mediterraneo con
servizi nord-sud fra Adriatico e Libia ed estovest dalla Spagna alla Turchia.
L’amministratore delegato di Med Cross Lines, Loris Trevisan, a MF Shipping & Logistica ha spiegato che «nuove alleanze operative
sono state create con la linea spagnola EAS
(gruppo Marguisa) per estendere il servizio
di trasporto dalla Spagna ai porti dell’Africa
Occidentale, e un accordo simile è stato siglato con l’americana Liberty Global Logistics
(operatore di navi porta auto, ndr) per prolungare le rotte dal Mediterraneo verso Mar
Rosso e Golfo Arabico».
Trevisan ha aggiunto anche un’altra novità:
«Stiamo studiando un nuovo collegamento
con il Marocco che vedrà coinvolti i porti di
Marsiglia, Livorno e Tanger Med. La frequenza sarà settimanale, a giorni fissi, e la linea
garantirà grande capacità di carico reefer».
Alla shipping company veneziana replica
prontamente il gruppo armatoriale Grimaldi
che, per voce del suo amministratore delegato Emanuele Grimaldi, ha annunciato: «Dalla
prossima settimana inseriremo quattro navi
ro-ro da 4 mila metri lineari e 500 euro di
capacità sulle rotte fra il porto di Valencia e
gli scali italiani di Savona e Livorno.
Si tratta di un upgrade importante per questi
collegamenti che avranno frequenza giornaliera creando di fatto un’autostrada del mare
giornaliera fra Nord Italia e Spagna per clienti
come Fiat, Iveco e tutto il polo del refrigerato
di Almeria».
ro di fatturato e
96 mila dipendenti), Expo
2015 porterà
comunque con
sé anche grandi aspettative
di crescita per
l’industria dei
trasporti.
Secondo
Un mezzo di DB Schenker Logistics
una ricerca
sull’impatto
economico
diretto dell’evento promossa
doganale).
Ma se questa opportunità è dalla Camera di commercio di
sfuggita agli operatori italiani, Milano e dalla Società Expo
spesso in difficoltà di fronte allo 2015, per il periodo 2012-2020
strapotere del colosso logistico la stima della produzione agtedesco (oltre 20 miliardi di eu- giuntiva e dell’occupazione per
il settore dei trasporti è di 1,8
miliardi di euro e 9 mila unità
di lavoro (di cui 1,2 miliardi e
6 mila occupati aggiuntivi solo
in Lombardia).
Ottorino Passariello, general manager operations division di Expo 2015 spa, ha
parlato di «circa 20 milioni
di visitatori attesi all’evento
del prossimo anno (250 mila
persone nei giorni di picco)»
e di «merce in arrivo da tutto
il mondo prevalentemente via
nave». Più nello specifico saranno movimentate in media
«240 tonnellate di cibo e bevande, con picchi di 460 tonnellate nei giorni più intensi».
(riproduzione riservata)
Venerdì 14 Febbraio 2014
MF SHIPPING & LOGISTICA
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MOVIMENTAZIONE DEI CONTAINER CONCENTRATA NEL 2013 A GENOVA, LA SPEZIA E LIVORNO
A tre terminal il 40% del traffico
Contship Italia controlla il 52% del mercato, grazie a La Spezia, Salerno, Ravenna, Cagliari e Gioia
Tauro. Ma i porti pensano a cooperazioni e alleanze per difendersi dallo strapotere dei global carrier
Pagina a cura
di Nicola Capuzzo
L
e compagnie di trasporto
marittimo containerizzato
nel 2013 hanno razionalizzato le proprie linee facendo scelte precise che hanno
premiato pochi terminal portuali di destinazione finale. Di
questo trend dà evidenza anche
una comunicazione del gruppo
terminalistico Contship Italia
che, nel 2013, ha raggiunto una
quota di mercato del 52% nel
nostro Paese grazie ai terminal
di La Spezia, Salerno, Ravenna, Cagliari e Gioia Tauro. Rielaborando i dati di consuntivo
2013 raccolti da Ship2Shore,
Contship sottolinea come oltre il
40% dei 10,07 milioni di TEUs
movimentati in Italia passa dai
porti del Nord Tirreno (Genova,
La Spezia e Livorno) mentre un
altro 13% (1,3 milioni di TEUs)
fa capo agli scali del Nord Adriatico (Trieste, Venezia, Ravenna e
Ancona). Dei restanti 5,5 milioni
di TEUs, oltre 3 milioni fanno
capo allo scalo di transhipment
di Gioia Tauro e 650 mila TEUs
a quello di Cagliari. Agli altri
porti rimangono le briciole.
Non solo: secondo le previsioni
di Ocean Shipping Consultants,
un numero ristretto di porti italiani movimenterà nei prossimi
anni volumi crescenti di merce
containerizzata: 11,1 milioni di
TEUs nel 2014, 11,8 milioni nel
2015 e 12,2 milioni nel 2016.
Di fronte alla dimensione
crescente delle navi e alla progressiva concentrazione in corso delle linee e degli attori sul
mercato, i porti hanno un’unica
arma di difesa: la coopetition
(cooperazione e competizione)
da tempo predicata da Paolo
Costa (presidente dell’Autorità
Portuale di Venezia). All’estero,
precisamente negli Stati Uniti,
c’è già chi si è mosso in questa direzione tanto da meritarsi
l’ultima ricerca di Drewry intitolata «I porti iniziano a reagire
alle alleanze delle compagnie
marittime». Il caso osservato è
quello dei porti di Seattle e Tacoma, due scali distanti fra loro
Duci candidato alla presidenza Ecasba
I
l diretto interessato non conferma ma, secondo quanto
risulta a MF Shipping & Logistica, Gian Enzo Duci è il
candidato numero uno alla presidenza di Ecasba (l’associazione europea degli agenti e broker marittimi). «Le elezioni
si terranno a ottobre», si è limitato a commentare Duci,
annunciando invece che «il tradizionale seminario annuale
di Ecasba e Fonasba (l’associazione mondiale degli agenti,
ndr) anche quest’anno si terrà in Italia. Precisamente a Napoli in occasione della Naples Shipping Week di giugno».
La decisione è stata presa questa settimana a Londra durante
un meeting di Ecasba, dove i vertici dell’associazione si sono
confrontati soprattutto su tre temi: la differenziazione delle
applicazioni normative doganali, come prepararsi al Regolamento comunitario sui servizi portuali e come poter avere una
maggiore rappresentanza come associazione a Bruxelles.
meno di 50 chilometri (come
Genova e Savona) e controllati dallo stesso ente statale, che
hanno chiesto alla Federal Maritime Commission il permesso
di condividere informazioni e
funzioni sensibili (pianifica-
Gian Enzo Duci
(presidente Assagenti)
zione, analisi di costi e ricavi,
tariffe portuali, tassi di occupazione dei terminal ecc.). Entrambe i porti, seppure ospitino
complessivamente nove terminal container controllati da vari
gruppi armatoriali, ritengono
che in presenza di alleanze operative come P3 (MSC, Maersk e
Cma Cgm), G6 (Hapag-Lloyd,
NYK Lines, OOCL, Hyundai,
APL e MOL) e CKYH (China
Shipping, K-Line, Yang Ming
e Hanjin) la frammentazione
dell’offerta portuale non abbia
più motivo d’esistere. Secondo
l’analisi di Drewry, «in attesa di
vedere se fusioni e acquisizioni
ci saranno anche fra i terminal
portuali, nel breve termine la
risposta più efficace da parte
dei porti sarà coordinarsi per le
finestre di ormeggio delle navi
e cercare di proporre in sinergia servizi intermodali verso i
retroporti». Questo sarà tanto
più possibile «dove i porti sono sotto il controllo pubblico
nazionale». Esattamente il caso
dell’Italia.
Lo studio cita anche il caso
dell’alleanza NAPA costituita
dagli scali del Nord Adriatico
(Venezia, Trieste, Koper e Rijeka) sottolineando però che, al
di là degli obiettivi condivisi di
intercettare traffici diretti verso
il Centro Europa, la frammentazione dei terminal in diversi
porti e il fatto che questi scali
facciano capo a diverse nazioni
e interessi politici (Italia, Slovenia e Croazia) complica le cose.
Drewry guardando al Nord Europa dice infatti: «È più facile
immaginare un coordinamento
fra i porti tedeschi di Amburgo
e Bremerhaven, piuttosto che tra
Anversa (Belgio) e Rotterdam
(Olanda)». Gian Enzo Duci, presidente di Assagenti, concorda
con gli analisti di Drewry nel
dire che, «per i porti che incidono sullo stesso bacino d’utenza
geografico (ad esempio Genova
e Savona, La Spezia e Livorno,
Napoli e Salerno, e così via),
qualche forma di coordinamento
può essere utile. La vera risposta
Per Trenitalia solo tre porti strategici
I
n attesa di conoscere i dettagli del nuovo piano industriale delle
Ferrovie dello Stato, che verrà presentato nei prossimi giorni
da Mauro Moretti, secondo quanto risulta a MF Shipping &
Logistica le attività di Trenitalia nel business cargo andranno
nella direzione suggerita dalla Commissione Europea con i nove
corridoi Ten-T (di cui quattro attraversano l’Italia). Più nello
specifico saranno due, forse tre, i porti considerati strategici per il
futuro da Trenitalia: Genova e Trieste, a cui si aggiunge anche La
Spezia dove ha preso da poco il via la nuova impresa ferroviaria
La Spezia Shunting Railways (partecipata da Trenitalia) che
gestisce il navettamento dei container dalle banchine al retroporto di Santo Stefano Magra. Oltre a questi tre punti principali
di destinazione e origine, ci saranno probabilmente altri servizi
intermodali secondari con il Centrosud Italia.
E a proposito di partnership con altri operatori, sembra raffreddarsi l’ipotesi di una joint venture fra Trenitalia e il Gruppo
Gavio per i servizi intermodali dal porto di Trieste, così come
procede a rilento anche il progetto di un’alleanza a Genova
con il Gruppo Messina. Proprio l’amministratore delegato
della società genovese, Ignazio Messina, ha lanciato un grido
d’allarme: «Genova, così come La Spezia, è sicuramente un
porto di rilievo per il settore cargo di Trenitalia, ma credo che
l’attuale situazione dell’armamento ferroviario nello scalo (nei
bacino sia di Voltri sia di Sampierdarena) e l’alto costo delle
manovre ferroviarie portuali non aiutino certo a sviluppare il
traffico intermodale e, quindi, eventuali partnership». Messina, sottolineando che «Genova senza collegamenti ferroviari
perde molta attrattività commerciale», ha segnalato diverse
problematiche. La galleria del Campasso è chiusa da più di
un anno (ci vorranno ancora 12/24 mesi per terminare i lavori)
e fra poco, per proseguire con i lavori del nodo di Genova, si
dovrebbe chiudere la linea sommergibile che collega Sampierdarena alle banchine. Se ciò avvenisse, sarebbe di fatto
impossibile effettuare alcun treno da e per il porto storico di
Genova. A questo va aggiunta la vicenda dei nuovi binari in
salita e discesa in Lungomare Canepa e delle relative conseguenze sulle manovre ferroviarie portuali (maggiori costi
e maggiori tempi di esecuzione), il fatto che il nuovo parco
ferroviario FuoriMuro perderà due binari (da 9 a 7) e che a
maggio prossimo scadrà la concessione delle manovre ferroviarie portuali (è prevista la possibilità di estendere di un
anno l’attuale concessione). Di fronte a questi fattori la chiosa
di Ignazio Messina è ironica: «I presupposti per sviluppare
intensamente il traffico intermodale ci sono tutti!».
del mercato alla concentrazione
del trasporto marittimo di container, però, dovrebbero essere
forme d’aggregazione fra terminalisti».
Giudicando la scelta dei porti di
Tacoma e Seattle, il presidente
degli agenti marittimi genovesi
la definisce «una proposta educativa per i porti italiani» ben
lungi dal cooperare fra loro,
ma al tempo stesso si chiede:
«Quanto sono felici i terminalisti di sapere che la propria Autorità Portuale scambia informa-
zionsensibili con lo scalo vicino
concorrente?». Duci ricorda infine che «l’industria dei container sicuramente porterà a breve
nuove alleanze e fusioni, ma
attualmente questo comparto è
ben lontano dalla concentrazione esistente su altri mercati più
maturi come quelli ad esempio
delle crociere e dell’industria
automobilistica». Ciò lascia
pensare che forse i porti hanno
ancora un po’ di tempo per decidere come cooperare. (riproduzione riservata)