n. 182 Settembre 2014 Marzo 2013 Rivista Parrocchiale Anno XXII La Voce di Bianco Notiziario di Formazione ed Informazione della Parrocchia ‘Tutti i Santi” di Bianco Anno XXII, n. 182, settembre 2014 SOMMARIO ARTICOLI & RUBRICHE * Editoriale A cura di p. Aldo Direttore Responsabile Padre Aldo Bolis Impaginazione Grafica Arch. Bruno Brancatisano -------------------Chi desidera veder pubblicato un articolo deve farlo pervenire al Comitato di Redazione inviandolo nei seguenti modi: -- consegna di floppy o cd in Parrocchia ai Padri Monfortani; -- invio, tramite posta elettronica, entro l’ultimo lunedì del mese precedente quello di uscita della rivista alle seguenti e-mail : [email protected] [email protected] Il Comitato di Redazione, letto il materiale consegnato per essere pubblicato, valutatone il contenuto dal punto di vista degli argomenti trattati, si riserva : a) di pubblicarlo così come pervenuto, ossia senza apportare correzioni grammaticali, ortografiche e sintattiche alle bozze originali. b) qualora l’articolo superi le due pagine di modificarlo (accorciandone il contenuto) e ciò al fine di consentire a tutti coloro che inviano un articolo di poterlo “vedere ed avere” pubblicato sul giornalino parrocchiale. www.parrocchiabianco.it facebook oratoriobianco pag. 3 *Grazie Padre Giorgio (T.Scordino) pag.4 *La serata finale del Gr.Est (Antonio Bartolo) pag.5 *Il pellegrinaggio a Siracusa (Domenico Marvelli) pag.5 *Non importa il pregare poco o tanto importa il pregare bene” (Maria Cristina Caracciolo) pag.6-7 *Ma voi chi dite che io sia? (Valentina Bivera) pag.8-9 *La festa della mamma (Mimma Macrì) pag.9 *Maria la „mmaculata vergini (Mimma Dieni Cotroneo) pag.10-11 *La Comunità di Samo festeggia i 30 anni del coro “San Giovanni Battista” (Beatrice Brancatisano) pag.10 * I documenti del Concilio…. (Elisetta Muscatello) pag. 12 *Alla riscoperta della Messa con Caterina Rivas (p.Aldo) pag.14-15 * Raccontando si impara ….. (Modestino Alessi) pag.16 *Le parole di PAPA FRANCESCO (Vincenzo Muscolo) pag.17 *Bilancio della Festa della Madonna di Pugliano pag. 18 * Anagrafe, bilancio,calendari pag. 19 *Notizie Flash pag. 20 ================================= Pregare significa innanzitutto aderire alla volontà di Dio, dichiararsi servo di Dio: mettere in pratica il Vangelo, entrare nella logica del Vangelo. Antonio Bello 3 Ripensando alla festa Osservando il gruppetto di chi portava i vari stendardi durante la processione del 15 agosto, mi è venuto spontaneo rivolgermi al signor Sindaco (che in quel momento mi era vicino) e fargli notare colui che portava lo stendardo del Comune: era un ministrante con tanto di veste liturgica! Mi è piaciuta la battuta di risposta: “E’ il massimo della collaborazione e intesa!”. Come a dire: Chiesa e Istituzione civile, pur nella diversità e autonomia, possono benissimo trovare modalità di collaborazione e sostegno reciproco. E possiamo dire che a Bianco questo si sta realizzando più che discretamente in diversi ambiti e occasioni. Personalmente ho ritrovato questo stile di “collaborazione e intesa” in tante persone che hanno partecipato attivamente alla celebrazione della festa, permettendo di viverla in modo sereno e arricchente. Penso a chi ha collaborato alla preparazione della piazza del santuario per la novena (sempre generosi e puntuali) e a chi si è alternato per l’animazioni garantendo lo svolgimento ordinato dei momenti liturgici della novena. Penso ai portatori che hanno favorito uno stile di processione sempre più religioso, preoccupandosi non solo di portare la vara, ma anche di sollecitare il clima di preghiera nelle soste programmate: e così senza alcuno sforzo hanno dissolto e smentito quei dubbi e sospetti generati in alcune processioni di altri paesi. Penso pure all’intesa di base che ho respirato con il comitato festa: se in anni non molto lontani il pensiero della festa era motivo di grandi preoccupazioni e tensioni nella sua gestione, ora si presenta soprattutto come una buona opportunità pastorale di celebrazione e formazione. Da ultimo (anche se l’elenco sarebbe ancora lungo) penso alla collaborazione “spontanea” di gruppi di famiglie che si sono organizzate, collaborando tra di loro, per addobbare la propria via per il passaggio della Madonna, collaborando così a rendere più partecipata e coinvolgente la processione.... Sono certo che sono tutti segnali di un rinnovamento positivo della festa! Il pregare è un miracolo e bisogna accettare il miracolo. a cura di p.Aldo 4 GRAZIE. Lui [Gesù] è il destino, perché è Dio, che passa attraverso la proposta e l’indicazione che dà alla tua libertà. di Tommaso Scordino “Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato” e ancora “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura”. Questo ha detto il Signore agli Apostoli, questo dice a chi ha abbracciato la vita consacrata e quindi la missione di portare la “buona novella” ad ogni creatura che vive sulla terra. Questo devono fare i Sacerdoti, con questa prospettiva devono condurre la propria vita. I Sacerdoti non possono santificarsi senza operare alla santificazione dei fratelli e non possono operare alla santificazione dei fratelli se non sono santi. I Sacerdoti, per servire la Chiesa e il mondo, devono essere santi e la perfezione dev’essere il loro costante traguardo. Come ministri e messaggeri di Dio devono lavorare in profondità e, attraverso la fede, la speranza e la carità, i Sacerdoti devono entrare nel mondo e far splendere la loro luce nell’oscurità che lo attraversa. Ecco la missione del Sacerdote! Questa missione ha abbracciato padre Giorgio e questa missione svolge con il suo ministero. L’ha svolta quando era cappellano nell’ospedale di Locri, l’ha svolta nel corso della sua permanenza nella nostra Parrocchia, la svolgerà anche nella nuova comunità nella quale, tramite i suoi superiori, il Signore lo ha inviato. L’obbedienza non è costrizione, ma abbandonarsi all’oceano della bontà di Dio. E padre Giorgio, nel totale rispetto dei voti espressi, raggiungerà la nuova Comunità e, con lo stesso spirito con cui ha operato nella nostra Parrocchia, lavorerà con la consapevolezza che, come afferma Mons. Bruno Forte, Vescovo di Chieti-Vasto: ”Essere preti non è un impiego burocratico, ma il frutto di un dono che viene da Dio e rende la persona capace di agire come segno efficace di Cristo, capo del suo Corpo che è la Chiesa, al servizio del Vangelo e della carità fraterna”. Padre Giorgio, la Comunità di Bianco, restando unita con la preghiera, La ringrazia di vero cuore per tutto il bene, soprattutto spirituale, che ha fatto e, sciogliendo un cantico di ringraziamento al Signore per il grande dono della sua presenza nella nostra Parrocchia, Le augura di continuare a vivere in perfetta santità, nell’amore di Cristo e della sua Chiesa! 5 di Marvelli Domenico Il 18 agosto alle ore 6.00 (minuto più minuto meno) siamo partiti per andare a Siracusa. Eravamo un bel gruppetto di persone: durante il viaggio abbiamo chiacchierato e riso. Appena arrivati a Siracusa siamo andati a visitare il Santuario della Madonna delle Lacrime. Io mi aspettavo un quadro molto grande, ma con mia meraviglia mi sono trovato davanti ad una raffigurazione di piccole dimensioni. In compenso il santuario è grandissimo, all’interno del quale c’è il luogo riservato alle confessioni, ed anche un angolo per chi vuole comprare qualche ricordino della Madonna. Dove c'è il quadro ci sono molti banchi dove ogni giorno c'è la messa; noi siamo arrivati circa le 11.30 è la messa era già finita. Oltre a Siracusa siamo andati anche all'isola di Orgia, dove abbiamo pranzato e poi abbiamo fatto il giro di tutta l'isola a piedi e in barca. In barca il capitano oltre a guidare faceva anche da guida. Mi sono veramente divertito molto e ritornerei con piacere un’altra volta. Il frutto del silenzio è la preghiera, il frutto della preghiera è la fede. Bartolo Antonio Quando le cose sono belle il tempo vola velocissimo. Ed è volato anche il tempo delle giornate del Gr.Est.2014: senza accorgerci siamo arrivati alla serata finale. Nel tardo pomeriggio è in programma la messa di chiusura Gr.Est, animata dai bambini e dagli animatori. Al termine della messa si sono fatte le ultime partite dei “mondiali di calcio” (si intende quelli interni al Gr.Est.!) che vedono scendere in campo per lo spareggio ben 5 squadre: i verdi e prato per il 1° e 2° posto, e i fuxia, azzurri e turchesi per i posti successivi. Mentre si gioca e si tifa, ci si organizza per la cena: le animatrici-mamme in cucina preparano il primo, mentre nel cortile i volontari preparano i tavoli per la cena. Dopo la cena il programma prevede lo spettacolo finale: si prepara l’amplificatore, lo schermo con proiettore e computer per fare vedere ai parenti ciò che si è fatto in queste settimane di Gr.Est.: quando tutto l’apparato tecnico è pronto Antonio M. da il via con la canzone “Alabarè” animata dalle “bans-girls” (nate da un’idea di suor Teresa, alla quale hanno aderito con entusiasmo le “animatrici mamme e nonne”, vera rivelazione-novità del Gr.Est.2014); a seguire il gruppo danza e poi i filmati del TgGr.Est. E così per tre volte fino ad arrivare al fatidico momento delle premiazioni: come ogni anno c’è chi arriva primo (i gialli) e chi ultimo (gli arancioni) e qualche lacrima esce. L’importante che per tutti è stato assicurato il divertimento! 6 “La preghiera è la debolezza di Dio e l’onnipotenza dell’uomo” NON IMPORTA IL PREGARE POCO O TANTO, IMPORTA IL PREGARE BENE. Tra le manifestazioni religiose, programmate o sorte spontaneamente in onore della Madonna di Pugliano, due mi hanno colpito particolarmente e per motivi in parte simili ed in parte diametralmente opposti: la recita, per tutto il periodo di novena, del Rosario alle ore 22,00 davanti alla statua della Madonna posta innanzi al Santuario e la veglia di canto e preghiera organizzata spontaneamente da alcuni fedeli per la notte tra il 14 e 15 agosto. Questi due eventi non hanno avuto la partecipazione di grandi “masse” di popolo e fedeli, infatti sia nell’uno che nell’altro caso si è arrivati ad avere, al massimo, la presenza di dieci persone, eppure nella loro semplicità sono stati, a parer mio, “fruttuosi” (in ciò includendo sia quanto di positivo che quanto di negativo è dagli stessi emerso). E’ innegabile che quando la preghiera è fatta bene e col cuore lascia un segno poiché "Siamo nati per pregare, per tramutare in preghiera l’universo. La vita dell’uomo è glorificare Dio: Sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà! Bisogna imparare a trasformare in preghiera tutta la nostra esistenza: i nostri pensieri preghino, le nostre azioni preghino" (P. Anastasio del Rosario, "Pro orantibus" 16–VII–65). Ma perchè questo avvenga è necessario che si preghi bene. In un vecchio testo di catechismo da me utilizzato quando ero ragazza, riguardo al pregare bene e male, ho ritrovato i seguenti ammonimenti : << LA PREGHIERA NON HA VALORE SE E’ FATTA MALE; non è gradita a Dio – afferma S. Agostino – quando "mali, mala, male petimus": ossia : 1 – Non si prega bene quando si è cattivi ("mali"), 2 – Non si prega bene quando si chiedono cose cattive ("mala"), 3– Non si prega bene quando si prega malamente ("male"), Vale a dire che si prega male: quando le preghiere sono recitate con poca fede, senza amore, senza perseveranza, con poca umiltà, senza attenzione. LA PREGHIERA È’ FATTA BENE QUANDO SI PREGA CON LE DOVUTE DISPOSIZIONI ossia: a) In grazia di Dio e in uno stato di crescita spirituale Il frutto del silenzio è la preghiera, il frutto della preghiera è la fede. Di Maria Cristina Caracciolo gettarle nel mare”, c) Con umiltà profonda, S. Pietro afferma: "Dio resiste ai superbi e dà la grazia agli umili" , d) Con piena uniformità alla volontà di Dio, e) Con devota attenzione. f) Con fiduciosa perseveranza, g) Soprattutto si deve pregare con amore, con affettuosità e tenerezza, si deve escludere il sentimentalismo e il fanatismo, ma non il cuore, non l’affetto. Perché davanti a Dio dobbiamo comportarci come fredde e impassibili mummie? o come un pezzo di ghiaccio? È tutto l’uomo che deve esprimersi nella preghiera; ora, nell’uomo, il cuore con i suoi affetti e tenerezze ha una parte fondamentale. Gesù stesso invocava sempre il Padre celeste con l’appellativo il più tenero: Abbà = Papà. >>. Ecco, io tutto ciò in questi due momenti di preghiera (definiamoli cosi) “spontanei” l’ho riscontrato: durante il momento di preghiera, nei due “gruppetti” di fedeli che si sono venuti a formare, c’era concentrazione, silenzio, ascolto, voglia di ritrovarsi per compiere insieme un “atto di fede” che in quel momento accomunava tutti noi senza ipocrisie od altri fini: eravamo tutti lì davanti all’immagine della Madonna per pregare, anche se tutt’intorno a noi c’erano chiasso, rumore, distrazioni noi non ci siamo fatti distrarre, non abbiamo desistito, abbiamo perseverato nonostante gli orari, nonostante la stanchezza, nonostante l’indifferenza di quanti passandoci accanto acceleravano il passo per non fermarsi, per non cedere nemmeno alla naturale curiosità di domandarsi e chiederci: <<perché voi, che avete appena finito di pregare, vi ritrovate di nuovo per pregare ancora? >> Papa Francesco dice: “La preghiera fa miracoli, ma dobbiamo crederlo. Io penso che noi possiamo fare una bella preghiera, non una preghiera per cortesia, ma una preghiera con il cuore, e dirgli oggi per tutta la giornata: Credo Signore! Aiuta la mia incredulità. Tutti noi abbiamo nel cuore qualcosa di incredulità. Diciamo al Signore: Credo, credo! Tu puoi! Aiuta la mia incredulità. E quando ci chiedono di pregare per tanta gente che soffre nelle guerre, nelle loro condizioni di rifugiati, in tutti questi drammi preghiamo, ma con il cuore, e diciamo: Signore, fallo. Credo, Signore. Ma aiuta la mia incredulità". La preghiera aiuta, ma non ci esime dal dovere di fare continuamente i conti con la nostra coscienza: non può essere uno strumento per auto assolverci con leggerezza 7 b) Con fede viva, Gesù ci assicura: "Tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, l’otterrete"; “potete ottenere perfino di spostare le montagne e di Valentina Bivera Nella XXI Domenica del tempo ordinario abbiamo avuto modo di riflettere sul Vangelo di Matteo (16,13-20) in cui Gesù pone una domanda importante ai suoi discepoli, una domanda che di conseguenza rivolge a noi perché anche noi siamo diventati suoi discepoli dal momento in cui abbiamo ricevuto il battesimo. Dunque Egli chiede: “ Ma voi, chi dite che io sia?”(vers. 15). Da questa domanda che il Signore pone ci fermiamo a riflettere e ci accorgiamo che nascono dentro di noi altre due domande: “Chi sei Tu Signore per l‟umanità? Chi sei Tu Signore per me?”. Simon Pietro risponde prontamente a Gesù: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” (vers.16). Riconosce che Gesù è il Figlio di Dio, il Figlio di un Dio che vive, lo riconosce come unico Signore della vita (il Vivente), ma non per legami di sangue o di carne, bensì grazie alla fede che gli ha permesso, tramite lo Spirito Santo, di ricevere tale rivelazione dal Padre. Per questo Gesù gli dice: “Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne nè sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli”(vers.17). E noi, invece, sappiamo, come Simon Pietro, dare una risposta alla domanda di Gesù fatta nostra? Quando noi riusciamo a rispondere prontamente e con convinzione, riconoscendo Gesù come “il Cristo, il Figlio del Dio vivente”, lo riconosciamo come Signore che agisce nella nostra storia, nella nostra vita e di tutta l’umanità. Così possiamo gustare della beatitudine di cui Pietro in quel momento potè godere. Tutto questo grazie alla fede. Così Gesù dice a Pietro:-“Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa”(vers.18). Con questo cosa vuole dire a Pietro? Cosa vuole dire a noi? Vuole dire che noi cristiani dobbiamo essere un sasso (Tu sei sasso) parte necessaria per la costruzione di una chiesa, costruita sulla roccia che è Dio, (e su questa roccia edificherò la mia chiesa) con la nostra fede, dove “le potenze degli inferi non prevarranno su di essa” (vers.18) poiché diventeremo capaci di dominare e vincere le tentazioni del male. L'unico mezzo per fermare il cammino inesorabile del tempo sono la preghiera e la meditazione, che restano ferme come pilastri a sorreggere le nostre incertezze. 8 “Ma voi, chi dite che io sia?” La festa della MAMMA di Mimma Macrì Anche se Mimma Macrì ha concluso la nostra vita terrena il 13 agosto scorso, continuiamo a pubblicare “postume” le sue poesia, proprio perché siamo sicuri che lei continua a vivere la sua vita, nell‟eternità, ed è come se, ora, è dal paradiso ci invia le sue poesie. La figlia Angela ce ne ha scelta una dalla sua raccolta: immagino che siano le parole che lei stessa, insieme al fratello Pietro, ora vogliano dire alla cara mamma. Buongiorno mamma bella gioia mia, e mamma comu attia non vitti mai eu, vinni miti trovu vita mia, e nu mazzu di rosi ti portai. Vogghiu festeggiari insiemi attia e rigalarti cosi belli, e assai. U megghiu auguriu chi ti fazzu attia, si passa u tempu nommi mbecchi mai. Tu si stampata nta la menti mia e sempri nta me vita resterai. 9 Quando non abbiamo nulla da dare, diamogli quel nulla. Quindi noi, come Pietro, siamo destinati ad avere le chiavi del regno dei cieli: “A te darò le chiavi del regno dei cieli”(vers.19) Cosa significa? Significa che dobbiamo essere custodi della chiesa, della comunità cristiana. Ecco il ruolo che è stato affidato a Pietro e che è stato affidato a ciascuno di noi battezzati. Bisogna ricordare che il regno dei cieli è qui in mezzo a noi! Noi dobbiamo costruirlo sulla terra, per poi gustarlo in pienezza nel cielo, in comunione con gli altri. Ecco da cosa nasce la comunità cristiana (A te darò le chiavi della comunità cristiana). Come possiamo vedere tutto si basa su una fede solida, costruita sulla roccia che è Dio, e che permette di riconoscere Gesù come il Cristo, Figlio del Dio vivente! 10 Maria, la ‟Mmaculata Vergini di Mimma Dieni Cotroneo Bella, comu l’arba quandu spunta, comu l’aurora chi schjana di lu mari; pe’ occhj ’ndavia la luci di li stigli e la vuccuzza, chi facia ’nnamurari. D’ogni virtuti era profumata comu ’nu friscu bocciolu di rosa tantu chi di lu celu, ’u Santu Spiritu vorzi mi la scigghj pe’ so’ sposa. Supra a la terra l’Angialu mandau e: “Avi chjna di Grazi!” si dissi pe’ salutu “Statti cuntenta cà lu Gran Signuri voli di tia nu grandi cuntributu”. “Tu, virgineglia, diventi la spiranza ill’omu chi bisogna i perdunanza, cà n’ta lu ventri toi Divinu e Puru si porti a sarvazioni po’ futuru!”. La giuvaneglia ’mprima si schjantau ma ndavendu la Grazia Supernali, cu tantu di umirtati rispundiu: “Mi faci di mia chigliu chi voli, cà Diu sapi e vali!”. E fu accussì chi lu Spiritu Celestiali trasiu ’nta chigliu sinu virginali e Diu ch’è senza curruzioni pigghjau, glià, carni pa’ nostra sarvazioni. E pe’ Maria fu comu ’na vitrera chi la corpiu di suli ’na spera; trasendu addaccussì a porti chjusi ’nta chigliu ventri santu si rinchjusi. La Potenza Divina si ’nternau Non ci viene chiesto di essere bravi, ma di essere fedeli. A Nazzaretti, ’nta la Galilea campava in santità ’na famigghjeglia, di Anna e di Giacchinu era formata e di Maria, figghjola cara e bella. Oh mbiata Tu, chi fusti la porta, chi fusti casa, anzi grandi domu e ’ndi portasti lu Diu fattu omu, guida li nostri passi a bona sorta! Tutta la ggenti a Ttia, Matri Splendenti, ti ’nvoca Donna chi fusti preservata e ’nta ’stu mundu bruttu ch’è perdenti ti prega cu’ bellu nomu di Vvocata. LA COMUNITÀ DI SAMO FESTEGGIA IL 30°ANNIVERSARIO DEL CORO PARROCCHIALE “SAN GIOVANNI BATTISTA” Di Beatrice Brancatisano Si sono svolti a Samo, giorno 26 agosto,i festeggiamenti in onore dei trent‟anni di attività del coro parrocchiale di Samo“San Giovanni Battista”, diretto dalla Maestra Annamaria Pizzati. Anche il nostro coro parrocchiale, che nel mese di luglio aveva festeggiato i suoi primi vent‟anni di canto, si è unito ai festeggiamenti partecipando, con la Maestra Vittoria Zurzolo, sia alla celebrazione della messa, officiata da p. Claudio Cantù, che al concerto che ne è seguito al cui termine anche il nostro parroco, p. Aldo Bolis, ha avuto parole di elogio per tutti i cantori. 11 "Vieni, Spirito Santo, guidami, proteggimi, sgombera la mia mente affinché possa pregare". e lu Jesu Bambinu si formau e, quandu fu l’ura, vinni ’nta ’sta terra ma a Mammiceglia ’ntatta la dassau. 12 I DOCUMENTI DEL CONCILIO ECUMENICO VATICANO II /18 “ Gaudium et Spes” /6°parte Con la seconda sezione della Costituzione inizia l’analisi di quegli aspetti del mondo contemporaneo che i Padri considerarono più urgenti: “il matrimonio e la famiglia, la cultura umana, la vita economico-sociale, la vita politica, la solidarietà tra le nazioni e la pace” (n/ro 46). Il primo capitolo si occupa della “Dignità del matrimonio e della famiglia e sua valorizzazione” evidenziando che questo legame sacro non dipende dall’arbitrio dell’uomo perché è Dio stesso l’autore del matrimonio e, pertanto, il divorzio costituisce una vera e propria piaga e “non trova posto nell‟esistenza dei credenti” (n/ro 48). L’amore coniugale deve restare indissolubilmente fedele nella prospera e nella cattiva sorte, deve escludere ogni adulterio e ogni divorzio e riconoscere uguale dignità personale sia all’uomo che alla donna (cfr. n/ro 49), cosa che, purtroppo, non è ancora scontata specialmente in alcune culture del mondo (si pensi ai Paesi in cui la donna non è libera di scegliere il proprio coniuge). Il secondo capitolo riguarda “La promozione della cultura” il cui tema centrale è il rapporto tra fede e cultura, immagine concreta del rapporto Chiesa-mondo, infatti se la fede rappresenta l’ “anima” della Chiesa, la cultura è, certamente, l’ “anima” del mondo moderno. I Padri conciliari ci danno questa definizione di cultura: “con il termine generico di cultura si vogliono indicare tutti quei mezzi con i quali l‟uomo affina e sviluppa le molteplici capacità della sua anima e del suo corpo per rendere più umana la vita sociale sia nella famiglia che in tutta la società civile” (n/ro 53). Vengono, poi, fornite le indicazioni circa i comportamenti che i credenti devono assumere nei riguardi della cultura stessa: “I fedeli dunque vivano in strettissima unione con gli uomini del loro tempo, e si sforzino di penetrare perfettamente il loro modo di pensare e di sentire, quali si esprimono mediante la cultura. Sappiano armonizzare la conoscenza delle nuove scienze, delle nuove dottrine e delle più recenti scoperte con la morale e il pensiero cristiano, affinchè il senso religioso e la rettitudine morale procedano in essi di pari passo con la conoscenza scientifica e con il continuo progresso della tecnica; potranno così giudicare e interpretare tutte le cose con senso autenticamente cristiano” (n/ro 62). …….continua sul prossimo numero Più ci svuotiamo, più lasciamo a Dio spazio per riempirci. a cura di Elisetta Muscatello 13 La Novena alla Madonna di Beatrice Zappia Da sempre valutare con troppa emozione le situazioni rischia di alterarne il vero significato, ma a riguardo del momento centrale della nostra Festa Patronale, cioè la Novena, si può affermare che quella appena trascorsa ha rivelato tanto di nuovo e di emozionante. Sicuramente cio che si è presentato al nostro sguardo è stato un allestimento della zona dell’altare molto abbellito, curato e rifinito di nuovi drappi, tantissimi fiori, nuovi oggetti ornamentali, collocati con senso estetico, tenendo conto delle proporzioni e pertanto armoniosi con il resto di tutta la piazza, la quale col passare degli anni è sempre più un luogo simbolo di spiritualità e di incontro di tante persone del luogo e provenienti da fuori, persone che si re-incontrano dopo un lungo anno trascorso e pertanto si soffermano a raccontarsi, dopo aver pregato tutti insieme, gli eventi che hanno attraversato la loro vita. La piazza che ospita la novena è come un grembo accogliente, il grembo della Madonna appunto che riaccoglie i suoi figli e li abbraccia. Questo è il clima che si è respirato nelle cocenti serate di Novena: un caloroso abbraccio che consola. In questa edizione si sono rese palesi molte più situazioni di malattie, infermità, difficoltà, ed i malati erano fisicamente presenti senza disagio, e ciò attesta che si è più maturi e più disponibili a mescolarsi e unirsi con la comunità nonostante le infermità, senza affidare ad altri le intenzioni di preghiera, ma venendo a pregare in prima persona portandosi appresso il carico di sofferenze ma senza commiserarsi, questo è un dato che fa riflettere sulla maturità che la nostra comunità ha raggiunto e sul come ha superato alcuni limiti che la mentalità teneva in piedi a riguardo del tenere separati i sani dai malati, di ciò va dato merito a chi guida la nostra comunità spirituale che ha ridato dignità alla malattia e alla morte, alla sofferenza in genere, l’ha rivestita del significato veramente cristiano, facendo sentire i deboli i prediletti agli occhi del Signore e della Madonna. Il rafforzarsi del vero significato cristiano della preghiera alla Madonna ha prodotto anche un pullulare di iniziative da parte dei fedeli, quali diffondere magneti e rosari con l’effige della Vergine per portare con sé un ricordo di Lei anche oltreoceano, libretti del rosario per meglio seguire la recita dello stesso senza distrarsi, fogli di canti e vespri diffusi puntualmente dai tanti volontari che con delicatezza giravano per la piazza, inoltre c’è stato uno sforzo costruttivo per interpretare il gradimento dell’organizzazione presso i fedeli, cercando di evitare quanto più li potesse stancare. Sicuramente non sono mancate alcune critiche che forse in futuro potranno scemare se ci si avvicinerà e ci si stringerà di più gli uni agli altri. La preghiera è un dialogo che la parola di Dio conduce e dove noi non possiamo essere che gli ascoltatori La Mamma celeste sempre più vicina ai suoi figli Caritas Parrocchiale: UNA TORTA CON 20 CANDELINE! di Beatrice Zappia Questo anno pastorale 2013-2014 ha visto la nostra Parrocchia rimarcare alcuni importanti tappe: si è celebrato il 25° di sacerdozio del nostro Parroco Padre Aldo nel mese di ottobre, solo a luglio scorso abbiamo dato ampio spazio ai festeggiamenti per il 20° anniversario del coro parrocchiale, ma il mese di settembre che incombe ci riporta alla mente un altro importante anniversario, il 20° anniversario della costituzione del gruppo parrocchiale Caritas. Infatti correva l’anno 1994 e di questi tempi fervevano gli approcci e gli inviti ad alcune persone che ne avrebbero fatto parte. Si occupò molto di ciò la Signora Elisa Medici da cui anche io fui contattata. Da lì a breve iniziò la storia della Caritas, alla cui guida vi era Suor Paola Calciani, Suora straordinariamente adatta a tale compito per competenza e personalità, ella non solo ci guidò per ben 14 anni, ma è stata per tutti noi una persona davvero speciale, e ancora oggi non c’è una di noi che non conservi di lei un ricordo legato ad una propria vicenda personale oltre che del gruppo. Suor Paola rivestiva un ruolo ben preciso essendo anche referente a livello diocesano dei Migrantes. L’allora Vescovo in carica Monsignor Giancarlo Maria Bregantini andava orgoglioso della nostra Caritas, e 14 Chi prega si occupa della cosa più importante di tutte. Che dire poi della presenza del predicatore, padre Luciano, efficace nelle sue delicate ma ferme omelie, il quale ci ha presentato alcuni passaggi dell’esortazione apostolica “Evangelii Gaudium” di Papa Francesco: in essa il Santo Padre presenta al mondo d’oggi la possibilità di vivere la Chiesa come Chiesa aperta che evangelizza con gioia. Siamo grati ai Padri monfortani che hanno dimostrato ancora una volta quanto tengono alla nostra Festa Patronale, comprendendo il valore che riveste presso la comunità tutta, profondendo in essa moltissime energie e fatica, spendendosi generosamente con impegno per la sua miglior riuscita. Ed essa anno dopo anno ci ripaga perché cresce in spiritualità e migliora le sue espressioni più significative, depurandosi di quegli aspetti superflui, grazie al loro decisivo contributo. 15 Il silenzio di Dio si misura dall'intensità con cui si crede in lui e lo si invoca dimostrava i suoi sentimenti di apprezzamento ogni qualvolta, e ne furono molte, veniva in visita in qualche occasione in cui veniva invitato. I ricordi del periodo sono belli, seppur non mancarono le difficoltà, e le molte fotografie scattate nelle occasioni più disparate ne attestano l’impegno e la serenità nei nostri volti. In quegli anni, alla presenza di Suor Paola, l’attività del gruppo era di senso, il servizio era sostenuto da una più che adeguata formazione, tante le volte, sia in Diocesi che presso le nostre suore, abbiamo fatto esperienza di conferenze e campi di lavoro, migliorando ed allargando le nostre conoscenze e competenze, bensì la nostra attività era perlopiù rafforzata da una attività anche manuale che andava dal confezionare confetture, sottaceti, liquore al limone, tutti prodotti che poi venduti costituivano il nostro patrimonio da reimpiegare per le necessità dei più bisognosi. Una attività tra formativa e materiale, sempre sotto la guida di Suor Paola e del Parroco del periodo, impegnava l’attività del gruppo, il quale durante l’anno pastorale onorava i periodi forti, a Natale con il pranzo per disagiati ed emigrati, la visita settimanale ai malati da cui si andava suddivisi a gruppetti, ed ancora il trattare alcuni casi spinosi con un approccio soprattutto da parte di Suor Paola. Non mancavano le riunioni che puntualmente si tenevano, i ritiri nei tanti forti, ed anche tanti incontri di verifica a volte spinosi ma sicuramente chiarificatori di situazioni critiche. Insomma la Caritas parrocchiale ha sempre avuto una vita autentica, fatta di sacrifici e con dispendio di energie da parte delle persone convinte che ne facevano parte, infatti anche durante la festa patronale si dava un contributo volontario per tenere ordine lungo le processioni. Anche a Lourdes, sul treno bianco, ci siamo ritrovati un buon numero a vivere il clima dei malati così vicino al carisma della Caritas. Nel ricordare le cose fatte e sperimentate in questi vent’anni si rischia di dimenticarne sicuramente più d’una, ma ciò che conta raccontare è che far parte della Caritas non è solo una esperienza in un gruppo di servizio, è qualcosa che fa maturare e capire quanto la malattia e il bisogno siano una parte preponderante della vita dell’uomo, nonostante le sfide del consumismo e del materismo vogliano annullare o negare tale realtà, e accanto a ciò vi è la gioia spesso di alleviare con il servizio donato gratuitamente alcune sofferenze che si trasformano in un grazie sincero. Da tre anni a questa parte è presente il Banco delle Opere di Carità che distribuisce vivere a fruitori bisognosi, al momento è gestito dalle Suore della Carità unitamente al Parroco. Negli ultimi tempi il gruppo degli animatori ha ricevuto una battuta di arresto o sospensione di attività da parte del parroco, nonostante la Parrocchia si adoperi ugualmente con interventi nelle situazioni difficili, e si spera che al più presto il suo cuore venga intenerito da questa dolorosa lontananza così come tante volte ci capita di leggere nel Vangelo da parte di nostro Signore nei confronti di una umanità imperfetta, e che egli sia pronto ad un nuovo rinnovato dialogo. AUGURI DI BUON ANNIVERSARIO CARITAS Raccontando si impara Il fazzoletto rosa Il giovane si era lasciato cadere sulla panchina nel parco e si era preso la testa fra le mani. Tutta la disperazione degli ultimi tempi gli impediva quasi di respirare. Era arrabbiato e aveva voglia di piangere. Una ragazza graziosa si sedette sulla panchina accanto a lui. «Perché sei così triste?», gli chiese all’improvviso. «La mia vita è una schifezza», mormorò il giovane, «Tutto è contro di me, non ho un briciolo di fortuna. Mai. Non ce la faccio più a continuare». «Uhm», sospirò la ragazza, «dove tieni il tuo fazzoletto rosa? Mostramelo. Voglio dargli un‟occhiata». «Che cos‟è il fazzoletto rosa?», domandò il giovane, «io ho solo un fazzoletto nero». In silenzio glielo consegnò. La ragazza guardò il fazzoletto. Fu scossa da un brivido: «È pieno di incubi, di cupa infelicità e di orribili esperienze!». «È quello che ti ho detto. Che ci posso fare? Non posso cambiare la vita». «Prendi questo», disse la ragazza porgendogli un fazzoletto rosa. «Guardaci dentro!». Con mani esitanti, il giovane lo aprì e vide che era pieno di ricordi gioiosi e dolci momenti. «E dov‟è il tuo fazzoletto nero?», chiese il giovane incuriosito. «Lo butto ogni giorno nella spazzatura e non ci penso più», rispose la ragazza, «Metto tutti i momenti più belli della vita nel mio fazzoletto rosa, così quando sento arrivare un po‟ di tristezza o di scoramento apro il fazzoletto e mi dico: „Questa è la mia vera vita!‟». Il giovane non fece in tempo a replicare. La ragazza gli schioccò un bacio sulla guancia e scomparve. Al suo posto sulla panchina c’era un fazzoletto rosa con la scritta «PER TE». Lo aprì e vide che era vuoto tranne il piccolo tenero bacio che la ragazza gli aveva dato. A quel pensiero sorrise e si sentì il cuore più caldo e una gran voglia di ricominciare. 16 Il RACCONTO di Modesto Alessi Ho voluto scegliere questo racconto perché ognuno di noi l’ho può sviluppare secondo le sue preferenze e scelte. Personalmente l’ho interpretato in questo modo: il fazzoletto è il nostro cuore, la ragazza è un angelo custode mandato da Gesù, perché è colui che vuole bene e pone un rimedio ad ogni cosa, quando la vita sembra di cessare. a cura di Vincenzo Muscolo “Prendete il Vangelo, quello che portate con voi … ricordate che dovete sempre portare un piccolo Vangelo con voi, nelle tasche, nella borsa, sempre! Quello che avete a casa … e nei primi capitoli di Matteo … ci sono le Beatitudini. E oggi, domani a casa leggeteli. Lo farete? Per non dimenticarle, perché è la Legge che ci dà Gesù! Lo farete? Grazie.” (Aula Nervi, Udienza generale - 06/08/2014). “Chiediamo al Signore questa grazia: che il nostro cuore diventi libero e luminoso, per godere la gioia dei figli di Dio”. (Twitter 21/08/2014) “La schiavitù è una terribile ferita aperta nel corpo della società contemporanea, è una piaga gravissima nella carne di Cristo!” (Messaggio di Papa Francesco al Pontificio Consiglio di Giustizia - 20/08/2014) “Non più schiavi, ma fratelli” (è questo il tema scelto da Papa Francesco per la 48° Giornata Mondiale della Pace, che sarà celebrata il primo gennaio 2015) “Gesù è la via aperta davanti ad ogni uomo per incontrare Dio”. (è quanto ha affermato Papa Francesco incontrando nel pomeriggio, in Vaticano, i membri dell‟Opera di Nazaret - 20/08/2014) “Il carisma salesiano è un «regalo» di Dio a tutta la Chiesa in favore dei giovani e per questo il bicentenario della nascita di don Bosco si presenta anche come un’occasione di «autentico rinnovamento spirituale e pastorale”. (19/08/2014) “Vi invito ad unirvi alla preghiera di tutta la Chiesa per quelle comunità dell’Asia che ho appena visitato, come anche per tutti i cristiani perseguitati nel mondo, particolarmente in Iraq, anche per quelle minoranze religiose non cristiane”. (21/08/2014) “Anche il Papa ha una famiglia”. (Con queste parole Papa Francesco ha ringraziato al temine dell‟udienza generale tutte le persone che in Aula Paolo VI gli hanno espresso le condoglianze per il lutto familiare patito ieri - 20/08/2014) “Grazie, amici coreani! Con l’aiuto di Dio, tornerò molto presto in Asia!”. 17 (Twitter 19/08/2014) La domanda della presenza di Cristo in ogni situazione e occasione della vita 18 BATTESIMI il CALENDARIO PARROCCHIALE 3 agosto è stata battezzata Nesci ELISABETTA il 7 agosto è stato battezzato Gatto PIETRO il 10 agosto sono stati battezzati Cotroneo MARGHERITA e Leone MICHELE AUGUSTO il 17 agosto è stato battezzato Ruffo GIOVANNI ALFONSO il 18 agosto è stato battezzato Cappone FILIPPO il 21 agosto è stata battezzata Misuraca ALLEGRA ANNA il 4 agosto si sono sposati Tarallo ANTONINO e Celentano KATIA l‟ 11 agosto si sono sposati Esposito VINCENZO e Molluso GESSICA il 27 agosto si sono sposati Furfari ANTONIO e Morabito ROSELLA o o 1-7: novena a Pardesca 8 l.: festa patronale a Pardesca 11 g.: fiaccolata m. (da Villa Med.-21) 15 l.: incontro del CPP (21.00) ......: Convocazione Diocesana 19-21: convegno di spiritualità a Loreto 25 g.: rosario messag. Medjug. (20.30) 26 v.: partenza pellegr. a Medjugorje OTTOBRE MATRIMONI o Incontri di SETTEMBRE 1: rientro pellegrinaggio a Medjugorje 3 v.: inizio novena Madonna d. Rosario 12 d.: festa d. Madonna del ROSARIO 19 d.: giornata MISSIONARIA (?)19 d.: inizio catechismo e oratorio 25/26: cambio di orario DEFUNTI il 4 agosto è morta Bonfà GINA ved. Cufari di anni 92 il 7 agosto è morto Sergio STEFANO, di anni 76 il 11 agosto è morto Demeca COSIMO di anni 45 il 13 agosto è morta Macrì DOMENICA ved. Vadalà di anni 84 il 17 agosto è morto Morabito LEONARDO, di anni 88 Turni di PULIZIA del DUOMO - si invitano tutti i fedeli a collaborare 5 settembre: Volontari-1 12 settembre: Coro 19 settembre: Volontari-2 * 26 settembre: A.Cat. + gr.Liturg. * 3 ottobre: Volontari-1 11 settembre: gr. Coro 18 settembre: Az.Catt. 25 settembre: gr. animatori 2 ottobre: gr. Catechiste 19 Turni di ANIMAZIONE: ador. eucaristica (S.Francesco - ore 18.00) SALUTO A PADRE GIORGIO Domenica 24 agosto abbiamo fatto durante la messa delle 9.30 il saluto a p.Giorgio Crippa che è stato trasferito a Santeramo in Colle (BA), in una comunità monfortana dedicata alla predicazione e all’animazione mariana e pastorale a servizio delle parrocchie della zona. Nella stessa comunità si trova anche p.Angelo Calabrese, già parroco di Bianco negli anni precedenti. ORARI E LUOGHI DELLE MESSE A partire da domenica 7 settembre l’orario della messa serale (feriale e festiva) è anticipato alle ore 1800; anche la messa domenicale del mattino in duomo ritorna alle ore 10.00. Nelle chiese succursali la messa sarà celebrata nei giorni feriali: - Santuario: alle ore 18.00 il lunedì, mercoledì e venerdì; - S.Francesco: il martedì alle ore 9.00; il giovedì, giornata eucaristica, ci sarà la messa alle 9.00, a cui seguirà l’adorazione personale, assicurata dai turni di presenza; si concluderà l’adorazione alle ore 18.00 con il momento comunitario - S.Marina: il sabato alle ore 18.00 FIACCOLATA MARIANA Come già annunciato, il prossimo appuntamento per la fiaccolata sarà giovedì 11 settembre alle ore 21.00, partendo dalla “Villa Medici”. FESTA DELLA MADONNA D. ROSARIO E’ stato fissato il calendario della festa della Madonna del Rosario a Zoparto: la novena inizierà venerdì 3 ottobre e la festa sarà domenica 12 ottobre. ADDOBBO LITURGICO ALLA NOVENA Anche quest’anno la novena di agosto è stata occasione per arricchire l’addobbo liturgico per onorare la Madonna di Pugliano: il drappo per il palco-altare (fatto preparare da alcune fedelissime del Santuario) e la copia di candelabri da altare (offerti dalla famiglia Muscatello residente negli Stati Uniti). Ai devoti offerenti esprimiamo il nostro ringraziamento. PELLEGRINAGGIO A MEDJUGORJE Sono disponibili ancora pochi posti per chi desidera prendere parte al prossimo pellegrinaggio a Medjugorje, che avrà luogo dal 26 settembre al 1 ottobre. MESSAGGIO DA MEDJUGORJE (25 agosto 2014) "Cari figli! Pregate per le mie intenzioni perché Satana desidera distruggere il mio piano che ho qui e rubarvi la pace. Perciò, figlioli, pregate, pregate, pregate affinché Dio possa operare attraverso ciascuno di voi. I vostri cuori siano aperti alla volontà di Dio. Io vi amo e vi benedico con la mia benedizione materna. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".
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