Gestione delle scorte Gestione delle scorte DEFINIZIONE: Le scorte, dette anche giacenze o stock, consistono in un qualsiasi prodotto o materiale posseduto dall'azienda per futura vendita o utilizzo. Possono essere costituite da: • materiali di consumo • materia prima • semilavorati • prodotti finiti. A.S. 2012-2013 2 Gestione delle scorte I materiali di consumo sono quelli usati nel normale funzionamento dell'azienda e dei quali non resta traccia, alla fine del processo produttivo, nel prodotto finale, come per esempio penne, carta, lampade, cartucce per stampanti, e tutti quei prodotti necessari alla manutenzione delle attrezzature. A.S. 2012-2013 3 Gestione delle scorte La materia prima è costituita dai materiali di partenza che costituiscono "l'input" del processo di produzione; essi verranno quindi modificati o trasformati nel prodotto finale. In questa categoria rientrano legno, stagno, coloranti, colle, viti, acciai, ecc. A.S. 2012-2013 4 Gestione delle scorte I semi lavorati, WIP, sono riferiti, generalmente, al prodotto finale che deve ancora subire delle lavorazioni per essere completato o assemblato A.S. 2012-2013 5 Gestione delle scorte Le scorte di prodotti finiti sono relative al prodotto finale completato, disponibile per la vendita, la distribuzione o lo stoccaggio. A.S. 2012-2013 6 Gestione delle scorte Il raggruppamento delle scorte in una delle quattro categorie viste è una classificazione relativa e dipende dal tipo di sistema in esame. Il prodotto finito di un'entità produttiva, potrebbe essere considerato come materiale grezzo per un'azienda di altro tipo. Per esempio, un costruttore di frigoriferi considera i tubi di rame come materiale grezzo, mentre una ditta che produce tubazioni li considera prodotti finiti. A.S. 2012-2013 7 Gestione delle scorte L'entità, le funzioni e la natura delle scorte dei prodotti finiti dipendono dalle modalità di risposta del sistema produttivo al mercato. Se la produzione è su ordinazione, make to order, questa non viene iniziata finché non è stato emesso un ordine dal cliente; nel caso a magazzino, make to stock, la produzione inizia in anticipo rispetto alla domanda, sulla base di previsioni. A.S. 2012-2013 8 Gestione delle scorte Alla “produzione a magazzino”, nella quale i vari articoli andranno ad aumentare le giacenze, è associata una “domanda continua” di prodotti finali Produzione Flusso continuo prodotti finiti Magazzino Domanda continua A.S. 2012-2013 9 Gestione delle scorte Alla “produzione su ordinazione” è invece associata una "domanda discreta" di prodotti Produzione Flusso intermittente Magazzino Domanda discreta Tale produzione si riferisce in genere a parti e componenti che, assemblati in un secondo tempo, daranno origine al prodotto finito A.S. 2012-2013 10 Gestione delle scorte In maniera più generale, si può pensare anche di collegare gli articoli a domanda discreta con la produzione a magazzino tenendo presente che il processo di produzione è periodico o intermittente In tal caso, la domanda per un prodotto finito potrebbe essere continua, mentre la domanda per i componenti che lo costituiscono sarebbe discontinua cioè intermittente, e questo perché la produzione è tipicamente “schedulata a lotti”. Flusso Produzione Flusso intermittente Domanda discreta A.S. 2012-2013 Produzione continuo Flusso Magazzino Assemblaggio prodotti finiti intermittente Domanda discreta Domanda continua Magazzino 11 Gestione delle scorte Domanda indipendente: quando le domande per certi articoli sono indipendenti da altri articoli, si parla di "domanda indipendente". L'articolo viene prodotto durante tutto il tempo e va ad alimentare il magazzino in quantità tale da soddisfare le previsioni di domanda. Domanda discontinua: sono prodotti caratterizzati da qualità e andamenti d'uso variabili. Le richieste modeste implicano che queste siano inoltrate in maniera intermittente proprio perché la produzione viene eseguita a lotti. I prodotti di questa tipologia rientrano nella categoria di articoli a "domanda dipendente” A.S. 2012-2013 12 Gestione delle scorte → FUNZIONI Le scorte hanno principalmente la funzione di •agire come un ammortizzatore per il sistema "acquisti- produzione-vendite", proteggendolo da possibili attriti. •isolare una parte del sistema dall'altra per permettere a ciascuna di queste di lavorare indipendentemente, •assorbire gli impatti dovuti ad errori di previsione •permettere una efficace utilizzazione delle risorse quando si manifestano fluttuazioni della domanda A.S. 2012-2013 13 Gestione delle scorte → FUNZIONI Le scorte di prodotti finiti devono consentire di evadere celermente gli ordini e di rispondere agli andamenti ciclici della domanda Le scorte di semi lavorati servono • a proteggersi contro eventuali ritardi di consegna da parte di altri reparti o di fornitori • svincolare due stadi produttivi permettendo ad uno dei due di funzionare normalmente, anche se uno dei due va fuori servizio (per es. per manutenzione, attrezzaggio, ecc) • disaccoppiare varie stazioni di una linea per consentire un certo grado di autonomia in caso di diversi ritmi di produzione. Tali magazzini PRENDONO IL NOME DI BUFFER A.S. 2012-2013 14 Gestione delle scorte → FUNZIONI Le scorte di materie prime servono per tutelarsi da eventuali ritardi nelle consegne degli approvvigionamenti • servono a ridurre i costi, approfittando degli sconti che vengono praticati per grandi ordini; • sono utilizzate per tutelarsi contro aumenti di prezzi (quando l'azienda prevede che a breve termine potranno esserci aumenti di costo dei materiali da acquisire) • A.S. 2012-2013 15 Gestione delle scorte → OBIETTIVI 1. Proteggere il sistema produttivo da carenze di materiale e di prodotti → scorte di sicurezza 2. Approfittare di ordini periodici per acquistare quantità di lotto che minimizzano la somma dei costi di acquisto e di giacenza 3. Permettere le operazioni che richiedono un certo tempo di permanenza tra le fasi di lavorazione per cui ci saranno delle scorte in lavorazione → work in process A.S. 2012-2013 16 Gestione delle scorte → classificazione Quindi possiamo dare una classificazione in: • scorte normali, raccordano la domanda al processo di riempimento del magazzino • scorte stagionali • scorte di sicurezza • scorte di buffer (magazzini interoperazionali che possono essere anche geograficamente lontani). A.S. 2012-2013 17 Gestione delle scorte A livello operativo, per gestire tutti i tipi di scorte, occorre: • monitorare le azioni di deposito e di prelievo • monitorare la movimentazione dei materiali • controllare i codici associati a merci deperibili A.S. 2012-2013 18 Gestione delle scorte Due sono gli aspetti principali nel controllo dei magazzini: 1. livello di servizio verso il cliente assume il significato di avere i prodotti giusti, in quantità giuste, nel tempo giusto e nel posto giusto al prezzo giusto, nella condizione giusta (qualitá) 2. costi d'ordinazione e mantenimento (delle scorte) A.S. 2012-2013 19 Gestione delle scorte In conclusione l'obiettivo della gestione delle scorte è migliorare il servizio di mercato e abbassare i costi delle scorte tenendone una “quantità ragionevole”. Dalle decisioni sulle scorte devono scaturire due informazioni decisive: → le quantità da ordinare → le date per le quali devono essere disponibili. A.S. 2012-2013 20 Gestione delle scorte Per decidere in maniera corretta ed efficace quando e quanto ordinare, occorre disporre di: • affidabili previsioni della domanda che tengano conto • • • • dell'errore di previsione conoscenza dei "lead time" e della loro variabilità un sistema di contabilità per controllare gli articoli del magazzino disponibili e in ordinazione un sistema di classificazione degli articoli in giacenza una corretta stima • dei costi di mantenimento a scorta • dei costi di ordinazione • dei costi per mancanze A.S. 2012-2013 21 Gestione delle scorte → COSTI Le voci di costo che intervengono nella gestione delle scorte quindi, sono relative ai costi di: 1. Acquisto 2. Costi di ordinazione e/o di set-up 3. Costi di mantenimento a giacenza 4. Costi di penuria. A.S. 2012-2013 22 Gestione delle scorte → COSTI 1. Costo di acquisto Per un articolo è • il costo unitario di acquisto se proviene dall'esterno; • il costo unitario di produzione se è prodotto all'interno dell'organizzazione. per costo unitario s'intende il costo dell'articolo così come si trova in giacenza quindi: prodotti acquistati → prezzo d'acquisto + costo di trasporto pezzi lavorati → costo del lavoro diretto + costo del materiale + “l‘overhead” di fabbrica. A.S. 2012-2013 23 Gestione delle scorte → COSTI 2a. Costo di ordinazione: Spese per l'emissione degli ordini d'acquisto ad un fornitore esterno Effettuazione delle richieste, analisi dei venditori, trascrizione degli ordini d'acquisto, ricevimento e ispezione dei materiali, carteggio necessario per effettuare le trascrizioni 2b. Costo di set-up: è il costo per effettuare un cambiamento del processo di produzione necessario alla realizzazione, nel caso di produzione interna, degli articoli ordinati. Costo per la preparazione degli ordini per l'officina, per la schedulazione del lavoro, per il settaggio dell'impianto prima della produzione, per le variazioni nei ritmi di produzione, e per la qualità Sono costi proporzionali al numero di ordini o al numero di settaggi e non all'entità dell'ordine A.S. 2012-2013 24 Gestione delle scorte → COSTI 3. Costi di mantenimento a giacenza/scorta Includono i costi di: • Capitale • Tasse • Assicurazioni • Movimentazione • Magazzinaggio • Variazioni • Obsolescenza • Deterioramento. A.S. 2012-2013 25 Gestione delle scorte → COSTI 4. Costi di penuria “stockout” Sono la conseguenza di carenze esterne ed interne. stockout esterno quando un cliente non trova il suo ordine pronto stockout interno quando un reparto all'interno dell'organizzazione non ha eseguito un certo ordine I costi che ne derivano dipendono dalla reazione del cliente alle condizioni di “out-of-work”: l'ordine potrebbe essere revocato così come l'articolo potrebbe essere sostituito con un altro, come piuttosto potrebbe essere effettuato un altro ordine A.S. 2012-2013 26 Gestione delle scorte → MODELLI La gestione a stock dei materiali quindi presuppone il riempimento del magazzino con una quantità di materiali sufficiente a coprire il fabbisogno prevedibile, sulla base dei dati storici di consumo, per un certo arco temporale di riferimento. Il ri-approvvigionamento dei materiali in questo tipo di gestione, risulta essere discontinuo a fronte di un consumo continuo. A.S. 2012-2013 27 Gestione delle scorte → MODELLI Quando ordinare? Quanto ordinare? Dopo aver confrontato scorte e richieste la scelta, per esempio potrebbe essere tra: Ordine a quantità predeterminate Ordine a intervalli di tempo prefissati La scelta deriva dal tipo di domanda che si deve soddisfare per es. se è continua o intermittente A.S. 2012-2013 28 Gestione delle scorte → MODELLI Domanda continua: SCORTE DISPONIBILI → Sistema a quantità d’ordine fissata: Lotto economico Viene sempre ordinata la stessa quantità, cioè lo stesso numero di unità; L’intervallo di tempo fra due ordini successivi può variare a causa della fluttuazione della domanda A.S. 2012-2013 DOMANDA VALUTAZIONE NO RIORDINO ? SI EMISSIONE ORDINE 29 Gestione delle scorte → MODELLI Economic Order Quantity → EOQ I due parametri che definiscono il sistema sono: il punto di riordino → B il lotto relativo all'ordinazione → Q. Il livello delle scorte a magazzino deve essere continuamente monitorato Ipotesi semplificative: a. Un solo prodotto b. Domanda conosciuta, Orizzonte temporale noto c. Lead-time ordine noto e non variabile d. Utilizzo ripartito in modo uniforme nel tempo e. Ricevimento merce in unica consegna f. No stock-out g. No sconti grandi quantità h. Capitali disponibili A.S. 2012-2013 30 Gestione delle scorte → MODELLI → Quantità Ord. Fissata Se a partire dalla quantità Q, le unità in giacenza vengono sottratte con un tasso costante, la situazione delle giacenze può essere continuamente controllata e la sua evoluzione nel tempo è rappresentate da un andamento lineare a pendenza negativa. Quando il livello delle scorte raggiunge il livello B: livello di riordino ROP: ReOrder Point viene automaticamente emesso un nuovo ordine di Q unità per ripristinare le giacenze. Dopo un tempo prefissato dall'emissione dell'ordine, Iead time, le unità vengono ricevute e collocate in magazzino. A.S. 2012-2013 31 Gestione delle scorte → MODELLI → Quantità Ord. Fissata • L’andamento verticale delle linee verdi indica che quando il “lotto” viene ricevuto si ripristina istantaneamente la giacenza; • il lotto viene ricevuto proprio all’istante in cui il livello della giacenza arriva a zero Giacenze di magazzino GIACENZA MEDIA sarà pari a Q/2 Q Q/2 Livello di riordino B a b a b a b a a tempo Lead time 1 anno Punto a: ricevimento materiali Punto b: emissione ordine A.S. 2012-2013 32 Gestione delle scorte → MODELLI → Quantità Ord. Fissata Utilizzando il modello del lotto economico ci si pone l’obiettivo di determinare la dimensione del lotto, di acquisto o di produzione, tale da minimizzare i costi totali relativi allo stock in particolare: 1. Costo di emissione dell’ordine → CE 2. Costo di mantenimento a scorta → CTM La quantità ordinata, stimata a priori e fissa Q, deve essere tale da minimizzare i costi di acquisto/produzione e di mantenimento a scorta A.S. 2012-2013 33 Gestione delle scorte → MODELLI → Quantità Ord. Fissata CAcq = Costo Totale Annuo di Acquisto CTE = Costo Totale Annuo di Emissione Degli Ordini CTM = Costo Totale Annuo di Mantenimento a Scorta CTOT = CAcq + CTE + CTM CAcq = P*D CTE = CE *NE NE = D/Q A.S. 2012-2013 prezzo articolo* fabbisogno annuo (domanda) costo unitario ordine*N°ordini nel periodo domanda annua/quantità ordinata di volta in volta 34 Gestione delle scorte → MODELLI → Quantità Ord. Fissata A parità di domanda, aumentando la quantità ordinata, diminuisce il N°di ordini e quindi il costo totale di emissione ordini A.S. 2012-2013 costo totale di emissione ordine CTE = CE *(D/Q) quantità ordinata 35 Gestione delle scorte → MODELLI → Quantità Ord. Fissata Il costo annuo di mantenimento a scorta è pari al prodotto tra il valore della giacenza media ed il tasso annuo di interesse Costo tot. di mantenimento a scorta CTM = (Q/2)*P*i Sostituendo: CTOT = CAcq + CTE + CTM Quantità ordinata = P*D+ CE *D/Q+ (Q/2)*P*i A.S. 2012-2013 36 Gestione delle scorte → MODELLI → Quantità Ord. Fissata Rendere minima tale funzione di Q vuol dire uguagliare a zero la seguente espressione: - (CE *D)/Q2 +(P*i)/2 = 0 Q2(P*i) = (CE *D)*2 Q2 = 2*(CE *D)/(P*i) EOQ = Q = A.S. 2012-2013 2*CE *D P*i 37 CTOT CTM ordine costo totale di emissione Gestione delle scorte → MODELLI → Quantità Ord. Fissata CTE q u a n t i tà o r d in a ta EOQ A.S. 2012-2013 38 Gestione delle scorte → MODELLI → Quantità Ord. Fissata Esercizio 1 Obiettivo: pianificare le attività di consegna e razionalizzare i costi di spedizione Dati: D = 4400 udc su 220 giorni lavorativi P = 500 euro CTM=20% della giacenza media CE= 100 euro Sol. a): consegne settimanali di 100 udc con costo unitario di spedizione di 4 euro; Sol. b): consegne quindicinali di 200 udc al costo unitario di 3 euro CTOT = CTE + CTM + CTS A.S. 2012-2013 39 Gestione delle scorte → MODELLI → Quantità Ord. Fissata Esercizio 1 Soluzione a) CTE = CE*NE =CE*(D/Q)= 100*(4400/100)= 4.400 CTM =(Q/2)*P*i = (100/2)*500*20% = 5.000 CTS =CS*Q*NS = 4*100*(4400/100) = 17600 CTOT = CTE + CTM + CTS = 4.400 + 5.000+ 17600=27.000 A.S. 2012-2013 40 Gestione delle scorte → MODELLI → Quantità Ord. Fissata Esercizio 1 Soluzione b) CTE = CE*NE =CE*(D/Q)= 100*(4400/200)= 2.200 CTM =(Q/2)*P*i = (200/2)*500*20% = 10.000 CTS =CS*Q*NS = 3*200*(4400/200) = 13.200 CTOT =CTE +CTM +CTS =2.200 + 10.000+ 13.200=25.400 A.S. 2012-2013 41 Gestione delle scorte → MODELLI → Quantità Ord. Fissata Esercizio 2 In seguito ad una accurata analisi make or buy, il management di una azienda automobilistica ha deciso di acquistare, da un fornitore di fiducia, tutti i gruppi cambio-riduttore che saranno montati su una collaudata linea di fuoristrada. Il costo di ogni gruppo, sulla base di una produzione annua di 20.000 unità, sarà pari a 1.650 ed il costo di emissione di ogni ordine d’acquisto ( compresi i controlli a campione sulla qualità della fornitura) ammonterà a 210 . Il magazzino non ha attualmente problemi di capacità ricettiva ed il costo di mantenimento a scorta è pari al 25% della giacenza media. È necessario determinare il n°di cambi da includere in ogni ordine d’acquisto ed il n°di ordini da fare su base annua A.S. 2012-2013 42 Gestione delle scorte → MODELLI → Quantità Ord. Fissata L’obiettivo è di minimizzare i costi totali di mantenimento a scorta quindi si può applicare la formula di calcolo del modello del lotto economico EOQ EOQ = Q = 2*CE *D P*i = 2*210 *20000 1650*0.25 Q = 142,7 pezzi → NE = D/Q= 20000/143 = 140 ordini A.S. 2012-2013 43 Gestione delle scorte → MODELLI → Quantità Ord. Fissata Una azienda produce circuiti stampati da inserire in apparecchiature elettromedicali. Si è stimata una domanda annua di 800 pezzi, un costo medio di emissione ordine di 14 e un costo unitario di magazzino pari a 1 (se si opta per un dedicated storage per la massima giacenza). L’acquisto dei componenti, il cui prezzo unitario è di 73 , sarà finanziato ricorrendo a capitali di terzi ad un tasso annuo del 12% Si devono stabilire: 1) la quantità economica da riordinare, 2) il costo totale di stock, 3) il numero di ordini annui da processare, cercando di minimizzare i costi. A.S. 2012-2013 44 Gestione delle scorte → MODELLI → Quantità Ord. Fissata In questo caso il costo di mantenimento a scorta si compone di due voci: una relativa agli oneri finanziari pagati sul capitale immobilizzato,ed una relativa al costo vivo di magazzino Cm CTM =(Q/2)*P*i + Cm*Q quindi CTOT = CAcq + CTE + CTM = P*D+CE*(D/Q)+(Q/2)*P*i+Cm*Q 0 = -2*CE*D+Q2*(P*i)+Q2*Cm*2 Q= A.S. 2012-2013 2*CE *D P*i +2Cm = 2*14 *800 75*0.12+2*1 = 45,6 45 Gestione delle scorte → MODELLI → Quantità Ord. Fissata Quindi EOQ = 46 pezzi Il costo totale di stock sarà: CTOT = CAcq + CTE + CTM = P*D+CE*(D/Q)+(Q/2)*P*i+Cm*Q = 73*800+14*(800/46)+(46/2)*73*0,12+1*46 = 58400+243,5+201,48+46= 58891 NE = D/Q= 800/46= 17,4 ordini/anno Quindi ogni 365/17,4 = 21 giorni di calendario dovrà essere emesso un ordine A.S. 2012-2013 46 Gestione delle scorte → MODELLI → Quantità Ord. Fissata Il modello del lotto economico può essere utilizzato sia nel caso di un ordine di acquisto, come appena visto, che di produzione. In questo caso, al termine P va attribuito il significato di costo variabile di produzione Il più delle volte il magazzino non viene rifornito istantaneamente, ma una parte degli articoli può essere utilizzata già durante la produzione e solo la restante andrà caricata a magazzino. rd: ritmo della domanda rp: ritmo di produzione A.S. 2012-2013 47 Gestione delle scorte → MODELLI → Quantità Ord. Fissata Il rapporto rd/rp rappresenta la frazione di merce che viene venduta; mentre (1- rd/rp) rappresenta la percentuale che viene messa a scorta. In questo caso: Q= A.S. 2012-2013 2*CE *D P*i *[1-(rd/rp)] 48 Gestione delle scorte → MODELLI → Quantità Ord. Fissata Una azienda produce panetti di burro da 5g destinati alle strutture alberghiere. Per l’anno a venire si stima una produzione pari a 91000 pezzi mentre la capacità produttiva sarà pari a 500 pezzi/giorno A fronte di un modesto costo di set-up 4,8 , il costo unitario annuo di mantenimento a scorta, pari a 1 , risulta in proporzione piuttosto elevato a causa della necessità di stoccare il prodotto in appositi frigoriferi Sapendo che la distribuzione dei panetti avviene in maniera pressoché uniforme in tutto il periodo dell’anno, è necessario calcolare: 1) il lotto economico di produzione 2) il tempo di impiego degli impianti per produrre ogni lotto. A.S. 2012-2013 49 Gestione delle scorte → MODELLI → Quantità Ord. Fissata Primo aspetto: ritmo della domanda e della produzione rp è espresso in pezzi/giorno quindi anche rd va espresso nella stessa unitá di misura come rapporto tra la domanda annua e il numero di giorni in cui tale domanda si manifesta: rd =91000/365= 250 pezzi/giorno circa Tenendo presente che il costo CTM= 1 , sostituendo: Q= A.S. 2012-2013 2*CE *D P*i *[1-(rd/rp)] = 2*Cset up *D Cm*[1-(rd/rp)] = 1314.5 pezzi 50 Gestione delle scorte → MODELLI → Quantità Ord. Fissata Se il lotto economico di produzione è pari a 1.315 panetti di burro e la capacità produttiva è di 500 Pz/giorno, il tempo per produrre tale lotto sarà: LTproduzione = 1.315/500 =2,6 giorni A.S. 2012-2013 51 Gestione delle scorte → MODELLI → sconto quantità Fino ad ora abbiamo ipotizzato che il Prezzo di acquisto sia fisso e indipendente dalla quantità. In presenza di sconto quantità, il prezzo diventa funzione della dimensione del lotto e comporta variazioni anche sul costo di mantenimento a scorta e di conseguenza sui costi totali. In figura sono rappresentate 4 curve di costo totale, relative ad altrettanti prezzi di acquisto. In corrispondenza delle quantità Q1, Q2, Q3 a partire dalle quali si verifica lo sconto, si crea una discontinuità della curva. In tale esempio si può notare che la dimensione ottimale del lotto si ha in corrispondenza della quantità Q2 A.S. 2012-2013 CTOT EOQ Q Q Q 1 2 3 52 Gestione delle scorte → MODELLI → sconto quantità Esercizio: Un’azienda produttrice di orologi acquista da un fornitore esterno il vetro zaffiro montato a protezione del quadrante. Il prezzo base di acquisto è di 195 , ma è previsto uno sconto quantità del 5.5% per lotti di almeno 50 pezzi ed uno sconto dell’8.8% per acquisti di almeno 100 pezzi. La domanda annua per tale modello è di 180 pezzi; l’emissione e la gestione dell’ordine costa 42 , mantenere a scorta i vetri ha un costo annuo di 44 . Valutare la dimensione ottimale del lotto di acquisto. A.Senza sconto: Q= 2*CE *D Cm = 2*42 *180 = 18,5 pz 44 Ctot= P(1-sconto)*D+CE*(D/Q)+(Q/2)*Cm Ctot A =195(1-0)*180+42*180/19+(19/2)*44= 35.916 B.Se Q=50: CtotB =195(1-0,055)*180+42*180/50+(50/2)*44= 34.421 C.Se Q=100: CtotC=195(1-0,08)*180+42*180/100+(100/2)*44= 34.568 La dimensione ottimale risulta essere quella pari a 50 pz A.S. 2012-2013 53 Gestione delle scorte → MODELLI → Quantità Ord. Fissata Giacenze di magazzino Livello di riordino: LR Rappresenta il valore di giacenza raggiunto il quale, viene emesso un ordine di acquisto. Se si considerano noti e costanti la domanda ed il lead time di approvvigionamento si può calcolare il livello di riordino come: LR=D*LTa Dove le unità di misura della domanda e del lead time devono essere congruenti per es. pezzi/giorno e giorni [Pezzi] A.S. 2012-2013 Q B a Livello di riordino b Lead time a b a b a Tempo [giorni] 54 Gestione delle scorte → MODELLI → Scorta di Sicurezza Scorta di sicurezza: SS Anticipando l’ordine di un tempo pari al lead time, l’arrivo delle scorte avviene esattamente all’istante in cui la giacenza arriva a zero cioè quando si manifesta il fabbisogno. Un qualsiasi ritardo nella consegna o un aumento della domanda fa si che si esaurisca la giacenza prima che avvenga la nuova consegna. Giacenze di magazzino Q A.S. 2012-2013 Livello di riordino B a b Lead time a b a b a Stock out Tempo [giorni] 55 Gestione delle scorte → MODELLI → Scorta di Sicurezza Per evitare di andare in stock out si deve aumentare il livello di riordino introducendo una scorta di sicurezza LR=D*LTa + SS Nel caso in cui la domanda non varia e la consegna è puntuale, la scorta di sicurezza non viene intaccata, altrimenti la SS sarà il “serbatoio” a cui attingere per soddisfare la domanda. Come è stata determinata la giacenza in termini di lotto economico (EOQ), così bisognerà determinare la consistenza della Scorta di Sicurezza A.S. 2012-2013 56 Gestione delle scorte → MODELLI → Scorta di Sicurezza Giacenze di magazzino Q Livello di riordino B a b SS a b a Lead time Punto a: ricevimento materiali Punto b: emissione ordine A.S. 2012-2013 b a Scorta di sicurezza a SS tempo 57 Gestione delle scorte → MODELLI → Scorta di Sicurezza Per dimensionare la scorta di sicurezza è utile introdurre le seguenti ipotesi di base: La domanda D deve essere rappresentabile con una variabile “normale” (gaussiana) dove Dm rappresenta il suo valore medio e σD la sua deviazione standard Il Lead Time di approvvigionamento deve essere rappresentabile con una distribuzione “normale” di media LTm e deviazione standard σLT Le due variabili devono essere tra loro indipendenti A.S. 2012-2013 58 Gestione delle scorte → MODELLI → Scorta di Sicurezza Nel caso in cui la SS deve far fronte alla variabilità della domanda, ma il LT di approvvigionamento è costante: SS =K* σD *(LTa)β ( unità di misura congruenti) K: grado di copertura delle scorte ( safety factor indicato anche con z o s) È un parametro gestionale direttamente correlato al livello di servizio ed è legato alla probabilità di incorrere in una rottura di stock, sarà sempre maggiore di 1 β: ha un valore compreso tra 0.5 e 1. 0.5 quando c’è totale indipendenza statistica tra le due variabili 1 A.S. 2012-2013 quando c’è totale dipendenza 59 Gestione delle scorte → MODELLI → Scorta di Sicurezza Alcuni valori del coefficiente K (o z): Livello di servizio 90% Safety Factor (z) 1,29 91% 1,34 92% 1.41 93% 1.48 94% 1.56 95% 1.65 96% 1.75 97% 1.88 98% 2.05 99% 3.08 Analizzando la formula della SS =K* σD *(LTa)β si deduce che al crescere del LTa aumenta la ss; È importante che per prodotti che hanno un lead time lungo, si mantengano scorte elevate; Maggiore è il livello di servizio che l’azienda vuol mantenere più alto sarà il livello della scorta Se σD, dispersione della Domanda, è bassa vuol dire che la domanda varia poco e quindi la SS necessaria per mantenere il livello di servizio sarà pure bassa A.S. 2012-2013 60 Gestione delle scorte → MODELLI → Scorta di Sicurezza Un rivenditore di elettrodomestici vende mediamente 10 lavastoviglie di un certo modello al mese. La domanda è approssimabile ad una distribuzione normale con σD pari a 2 lavastoviglie. Il LT di fornitura è di una settimana ed il rivenditore vuole che il rischio di stock-out non sia superiore al 5% cioè vuole garantire un Livello di servizio del 95%. Calcolare la SS D=10 Pz/mese → σD = 2 Pz/mese → LT=1settimana≅ ≅ 0,25mese Dalla tabella si ricava che K= 1,65 quindi: SS= 1,65*2*(0,25)0,5 = 1,65*2*0,5=1,65 ≅ 2 lavastoviglie A.S. 2012-2013 61 Gestione delle scorte → MODELLI → Scorta di Sicurezza Un’azienda distributrice di prodotti farmaceutici ritiene di poter rappresentare la domanda del suo prodotto di punta con una distribuzione normale di valore medio Dm=2400 Pz/mese e deviazione standard σD = 450 Pz/mese. Data l’importanza del prodotto il livello di servizio atteso deve essere pari al 98%. Il fornitore, molto affidabile, impiega 9 giorni lavorativi per consegnare il prodotto. Determinare la scorta di sicurezza ed il livello di riordino Il mese lavorativo deve essere considerato di 20 giorni e quindi il lead time diventa, se espresso in mese: LT=9/20 mese SS=K* σD*(LT)0,5 = 2,05*450*(9/20)0,5 ≅ 622 Pz LR = D*LT+SS =2400*9/20 +622 = 1702 Pz A.S. 2012-2013 62 Gestione delle scorte → MODELLI → Scorta di Sicurezza Un piccolo distributore di materiale elettrico vuole introdurre un sistema che gli consenta di ottimizzare i costi relativi ai prodotti in giacenza. L’analisi preliminare per definire i parametri da inserire nel computer, rivolta per ora solo su un articolo, ha fornito un valore di vendite medie giornaliere pari a 150 Pz con una variabilità di +/15 Pz. Il fornitore dichiara un tempo di consegna, dal momento di ricevimento dell’ordine, di 10 giorni, ma a consuntivo si è verificata una variabilità di +/- 2 giorni. Determinare il valore della scorta di ciclo (coincide con la quantità mediamente a scorta) e di sicurezza A.S. 2012-2013 63 Gestione delle scorte → MODELLI → Scorta di Sicurezza Dm= 150 Pz/giorno σD = +/- 15 Pz/giorno LT=10 giorni σLT= +/- 2 giorni In questo caso il LT non è costante, ma ha una sua variabilità quindi la formula della scorta di sicurezza deve tener conto anche della σLT e si modifica nella seguente: SS= K*(LT* σD2 + σLT2 *D2) 0,5 =1.65*(10*225+4*1502)0,5 Se si considera un liv. di servizio del 95% SS= 501,1 Pz Le Scorte di Ciclo, intese come giacenza media, sono indipendenti dalla variabilità della domanda, ma dipendono dal valore della domanda e del Lead Time di approvvigionamento: SC= Q/2 = (Dm*LT)/2 = (150*10)/2= 750 Pz A.S. 2012-2013 64 Gestione delle scorte → MODELLI → Quantità Ord. Fissata Sensibilità del modello EOQ rispetto a variazioni di Q: • Piccole deviazioni dalla quantità ottima non fanno lievitare i costi in maniera significativa CT • Piccoli errori nella stima di CTE o di CTM non causeranno cambiamenti significativi nel lotto economico • La curva del costo totale aumenta più lentamente dopo il punto di minimo rispetto alla parte precedente quindi conviene sbagliare per eccesso A.S. 2012-2013 EO Q Q 65 Gestione delle scorte Impatto dei parametri su: EOQ, LR, SS Valori elevati di Lotto economico Livello di riordino Scorte di sicurezza Costo di emissione ordine ↑ = = Domanda D ↑ ↑ ↑ Prezzo di acquisto P ↓ = = Tasso di interesse i ↓ = = Lead time di approvvigionamento = ↑ ↑ Incertezza della domanda = ↑ ↑ Incertezza del LTa = ↑ ↑ Livello di servizio = ↑ ↑ A.S. 2012-2013 66 Gestione delle scorte → MODELLI → periodo fisso di riordino Il modello a periodo fisso di riordino (detto anche metodo del Ciclo di ordinazione o sistema periodico) prevede di emettere degli ordini di acquisto ad intervalli fissi e prestabiliti, variando la quantità ordinata in funzione delle necessità del momento. Questo approccio trova applicazione in particolare quando il numero di fornitori e/o il numero di articoli trattati è particolarmente elevato. Nella logistica distributiva per es., (settore farmaceutico, alimentare, ecc.) si stabilisce a priori, in accordo con il fornitore, la periodicità dell’ordine mentre in occasione dell’emissione (schedulazione) dello stesso si verifica la quantità necessaria A.S. 2012-2013 67 Gestione delle scorte → MODELLI → periodo fisso di riordino Diversamente da quanto accade per il modello EOQ-ROP il livello di giacenza non è monitorato costantemente, ma solo in occasione dell’emissione dell’ordine. Definizione: DISPONIBILITÀ = = Giacenza fisica + Quantità in ordine – Quantità impegnata I due parametri che definiscono il sistema sono: l’intervallo di tempo che separa due ordini successivi →T il valore di disponibilità obiettivo → DispOb= Qmax Il valore di disponibilità obiettivo, pari alla giacenza massima, deve essere tale da soddisfare la domanda, senza intaccare la scorta di sicurezza, durante l’intervallo di revisione dell’ordine e del lead time di approvvigionamento. A.S. 2012-2013 68 Gestione delle scorte → MODELLI → periodo fisso di riordino Quindi: Qmax = D*(LTa + T) + SS Se al momento dell’ordine la disponibilità è minore del valore della disponibilità obiettivo Qmax , la quantità da acquistare sarà pari a: q = Qmax – Disponibilità A.S. 2012-2013 69 Gestione delle scorte → MODELLI → periodo fisso di riordino Il metodo è molto pratico e trova applicazione in tutti i casi in cui non è possibile fare un monitoraggio continuo del magazzino. Se inoltre, più articoli provengono dallo stesso fornitore, è possibile raggruppare gli ordini con notevoli risparmi sui costi di emissione degli stessi (più articoli in un unico ordine), di imballaggio, di spedizione/trasporto, di quantità, ecc. A.S. 2012-2013 70 Gestione delle scorte → MODELLI → periodo fisso di riordino La definizione della scorta di sicurezza SS deve essere riferita alle stesse ipotesi del modello EOQ, ma deve coprire le variazioni impreviste della domanda sia per il lead time di approvvigionamento che per il tempo T che separa due ordini successivi: SS= K*σ σ=K*[(LTa+T)*σ σD2 + σLTa2D2]0,5 Se, per esempio, al momento di emettere l’ordine non c’è necessità di acquistare la giacenza non verrà più controllata per un tempo pari a T e, a quel punto, con l’emissione dell’ordine, bisognerà attendere ancora un tempo pari a LTa affinché la merce sia disponibile. A.S. 2012-2013 71 Gestione delle scorte → MODELLI → periodo fisso di riordino Se il LTa è costante la formula della scorta di sicurezza si semplifica: SS= K* σ*(LTa+T)β Giacenze di magazzino Dove β= 0,5 se domanda D e lead time LTa sono indipendenti dal punto di vista statistico. DOMANDA COSTANTE Qmax Disponibilità obiettivo q disponibilità Scorta di Sicurezza SS 1 LTa T A.S. 2012-2013 3 2 tempo LTa T LTa 72 Gestione delle scorte → MODELLI → periodo fisso di riordino Il calcolo dei valori di Qmax e di SS presuppongono la conoscenza dell’intervallo di tempo T tra due ordini consecutivi. L'intervallo tra due ordini più economico, Tec, può essere ottenuto minimizzando il costo annuale totale. Supponendo, anche in questo caso, che non siano permessi stockout, i costi annuali di magazzino sono dati sempre dalla somma dei costi di acquisto,dai costi di ordinazione e di mantenimento: Ctot= CAcq+CTE+CTM= D*P+CE/T+ D*CM*T/2 Dove NE=1/T e D*T/2 è la giacenza media annuale A.S. 2012-2013 73 Gestione delle scorte → MODELLI → periodo fisso di riordino Come per il calcolo dell’EOQ, bisogna uguagliare a zero la derivata della funzione Ctot, funzione questa volta della variabile T per trovare il punto di minimo 0= -CE/T2+ D*CM/2 T2*D*CM = 2CE ECONOMIC ORDER INTERVAL =Tec = [2CE/(D*CM)]0,5 Da cui e A.S. 2012-2013 NE=1/Tec = [ (D*CM)/2CE]0,5 Qmax=D*Tec+D*LT 74 Gestione delle scorte → MODELLI → periodo fisso di riordino Un importante grossista di abbigliamento, in occasione della modifica del sistema gestionale in uso, vuole capire le logiche di funzionamento del nuovo sistema Considerato un articolo a media rotazione, 150pz mediamente venduti in una settimana, con una deviazione standard di 25pz, vuole valutare tutti i costi di stock associati alla gestione di tale prodotto. Il sistema di riordino si baserà su una politica a periodo fisso di riordino con un intervallo di 10 giorni lavorativi tra un ordine e l’altro (1settimana =5 giorni lavorativi). Il fornitore consegna la merce in 4 giorni, ma si è visto che a questo valore è associata una deviazione standard di 1 giorno. Si è verificato che non esiste alcun tipo di correlazione tra la domanda nelle diverse settimane, ne tra domanda e lead time di approvvigionamento. Il prezzo di acquisto è pari a 65 , il costo di mantenimento a scorta ammonta al 20%del valore medio della giacenza ed il costo di emissione degli ordini è pari a 15 . A causa della forte concorrenza si ritiene necessario un livello di servizio del 98% almeno. A.S. 2012-2013 75 Gestione delle scorte → MODELLI → periodo fisso di riordino SS= K*σ=K*[(LTa+T)*σD2 + σLTa2D2]0,5 σ = [(4+10)/5 *252+(1/5)2*1502]0,5=[1750 +900]0,5=51.5pz SS= 2,06*52= 107,12 =108pz Qm =D*T/2+SS=150/5*10/2+108=258pz Qmax = D*(T+LTa)+SS= 150/5*(10+4)+108= 528pz CTM=Qm*P*i= 3354 /anno NE=Dannua/quantità ordinata = (150*44)/[(150/5)*10] =22ord/anno 44settimane CTE= CE*NE=15*22=330 /anno Ctot = CTM+CTE=3354+330=3684 /anno A.S. 2012-2013 76 Gestione delle scorte I modelli per la gestione delle scorte (EOQ, EPQ ed EOI) sono spesso visti con sospetto a causa delle loro ipotesi molto restrittive. Raramente è possibile trovare una situazione nella quale la domanda sia costante e sia nota con certezza. Tali modelli, fortunatamente, non sono molto sensibili agli errori che si commettono nella valutazione dei parametri Consistenti variazioni nella domanda giornaliera e nei parametri di costo non corrispondono ad ampie variazioni nei risultati che producono. A.S. 2012-2013 77 Gestione delle scorte Oltre a quanto e quando ordinare, i dirigenti preposti alla gestione delle scorte sono spesso chiamati a valutare le prestazioni del magazzino. Un parametro di giudizio, che potrebbe fornire una misura molto concreta, potrebbe essere l'entità dell'investimento in scorte. Una misura molto usata è costituita dall'indice di rotazione delle scorte che correla i livelli delle scorte ai volumi di vendita dei prodotti. A.S. 2012-2013 78 Gestione delle scorte Indice di rotazione: Indice di rotazione a quantità Ir = Indice di rotazione a valore Ir = Quantità in uscita [Pz]. Giacenza media [Pz] Valore in uscita [ ] Rimanenza media[ ] Rimanenza: prodotto della giacenza per il costo di produzione Ir rappresenta il numero di volte che, in un intervallo di tempo (per es. l’anno), le scorte ruotano a magazzino Se per esempio Ir =6 il magazzino si rinnova 6 volte all’anno cioè c’è una scorta media pari a 2 mesi A.S. 2012-2013 79 Gestione delle scorte L' indice di rotazione viene spesso usato per confrontare i magazzini di varie aziende nello stesso settore industriale e per valutare gli effetti delle variazioni delle regole decisionali sulla gestione delle scorte in questo caso si utilizzerà l’indice di rotazione a valore Se l’indice è calcolato su magazzini omogenei, per esempio riferiti allo stesso stadio di avanzamento della produzione (magazzino materie prime, semilavorati, prodotti finiti) si potrà utilizzare l’indice di rotazione a quantità fisiche A.S. 2012-2013 80 Gestione delle scorte Un elevato indice di rotazione significa un elevato ritorno sull' investimento in giacenza; tuttavia, anche se esso collega i livelli delle scorte alle vendite, non riflette il beneficio di avere un magazzino. A.S. 2012-2013 81 Gestione delle scorte Indice di copertura: Indice di copertura Ic = Giacenza media [Pz] =1/Ir Quantità in uscita [Pz]. COPERTURA = Ic * intervallo temporale = Giacenza media [Pz]* LT Quantità in uscita [Pz] Rappresenta una stima del periodo di copertura delle scorte sulla base della giacenza media e del consumo Consumo: 12000Pz/anno copertura obiettivo: 4 mesi Giacenza obiettivo = A.S. 2012-2013 consumo*copertura obiettivo = (12000*4)/12) intervallo temporale = 4000Pz 82 Gestione delle scorte Le tecniche di gestione esaminate fino ad ora si basavano sulle ipotesi Domanda indipendente Domanda a valore medio costante Domanda e Lead Time rappresentabili con una distribuzione normale Che si applicano bene se si considerano prodotti finiti oppure se si tratta di un contesto distributivo. Quando si tratta di scorte all’interno di un processo produttivo però, (materie prime, semilavorati, imballaggi, ecc.) viene a cadere la prima ipotesi in quanto la domanda di componenti è dipendente da quella del prodotto finito A.S. 2012-2013 83 Gestione delle scorte → pianificazione dei fabbisogni Il fabbisogno dei componenti si manifesta a partire da quello del prodotto finito; realizzato tale prodotto, non è detto che i componenti debbano essere resi subito disponibili a magazzino. La domanda dei prodotti finiti è una domanda “esterna”, proviene dal mercato, la domanda dei componenti invece, dipende in gran parte dal processo produttivo e dalla necessità di “ottimizzarlo” attraverso opportuni lotti di produzione. In questi casi si usa la tecnica MRP: Material Requirements Planning Pianificazione dei fabbisogni dei materiali A.S. 2012-2013 84 Gestione delle scorte → pianificazione dei fabbisogni Il Material Requirements Planning – MRP – è una tecnica per la pianificazione dei materiali che utilizza schede di calcolo chiamate record MRP A.S. 2012-2013 85
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