Integratore/derivatore RC: impedenze e condizioni [email protected]; http://www.df.unipi.it/∼fuso/dida (Dated: version 3 - FF, 29 novembre 2014) Queste nota fa riferimento al circuito integratore + derivatore RC in cascata realizzato in una esperienza pratica e intende mostrare un po' più nel dettaglio come il circuito completo possa essere trattato seguendo l'approccio del metodo simbolico (fasori). In particolare vengono sviluppate le considerazioni che riguardano il dimensionamento delle capacità che compaiono nel circuito. I. INTRODUZIONE Il circuito di riferimento è mostrato in Fig. 1(a): esso è costituito da due sotto-circuiti montati in cascata uno rispetto all'altro. Il progetto richiede che alla frequenza di lavoro prescelta, f = ω/(2π), il sotto-circuito A sia un integratore e B un derivatore. A dierenza di quanto realizzato nell'esperienza pratica, qui supporremo di lavorare con segnali alternati di sinusoidale, e lo faremo con l'obietnel dominio delle frequenze. occuperemo delle soluzioni a regime, trascu- tipo armonico, cioè tivo di studiare il circuito Pertanto ci rando i transitori dovuti a carica/scarica dei condensatori (all'istante iniziale e a quello nale). Vedremo poi più avanti (una specica nota sarà dedicata a questo) come i risultati ottenuti in regime sinusoidale possano essere periodiche estesi per trattare altre forme d'onda grazie all'approccio della serie di Fourier. Dunque l'ingresso è costituito dal generatore di funzioni che produce la forma d'onda sinusoidale fasore); VωA VωG rappresenta l'uscita del derivatore e (è un VωB quella dell'integratore. Nell'analisi nel dominio delle frequenze, integrazione e derivazione temporale corrispondono rispettivamente a sfasamenti del fasore di uscita rispetto a quello di ingresso di −π/2 o Figura 1. Circuito integratore/derivatore RC in cascata (a) e sua suddivisione in maglie (b). I rettangolini rappresentano componenti di impedenza π/2. glio fT A sia quella di progetto, si può aermare che deve anche essere A. le, o signicativa, considerando l'impedenza equivalente frequenze di taglio per i due sotto-circuiti separatamente come fT A,B = 1/(2πRA,B CA,B ). Anché essi si comportino nel modo desiderato (rispettivamente integratore e derivatore) occorre che f << fT B . fT A << Questa aermazione, che qui diamo per ac- cettata, può essere facilmente dimostrata ragionando o nel dominio dei tempi, o nel dominio delle frequenze, facendo riferimento in questo caso a un ltro passa-basso per l'integratore e un passa-alto per il derivatore. Dalla condizione sulle frequenze risulta RA C A . Zeq CA , che ha ZCA = 1/(jωCA ), si trova in parallelo con l'impedenza ZB della serie costituita da CB e RB . Si ha vista dall'integratore. Il condensatore impedenza quindi 1 1 1 1 = + = jωCA + jωCB , Zeq ZCA ZB 1 + jω/ωT B dove ωT B = 1/(RB CB ). Nelle condizioni di ω/ωT B << 1, per cui, riarrangiando: (1) lavoro prescelte è RB CB << 1 ' jω(CA + CB ) = jωCA (1 + CB /CA ) . Zeq Inoltre, come vericato nell'esperienza pratica, c'è un'ulteriore condizione sul rapporto CB << CA . Questa giusticazione può essere resa più ragionevo- Dimensionamento Deniamo le presi Z. CB /CA , che de- (2) ve essere molto piccolo. Una giusticazione molto grossolana si può dare osservando che, in buona sostanza, CB CA , Per CB << CA si ha Zeq ≈ ZCA , dunque eettiva- per cui mente l'integratore funziona come se fosse indipenden- l'integratore è eettivamente dotato di una capacità equi- te, cioè come se ad esso non fosse collegato in cascata il il condensatore valente si trova in parallelo a Ceq = CA + CB , e volendo che la frequenza di ta- derivatore. 2 II. Notate che nella soluzione trovata non è stata ancora im- CIRCUITO A DUE MAGLIE piegata alcuna approssimazione, se non quella relativa Il bello del metodo simbolico risiede in gran parte nella circostanza che tutte le aermazioni, o tecniche, che sappiamo essere valide nel caso di circuiti resistivi, per i quali vale la legge di Ohm, possono essere trasferite alle resistenze interne. La soluzione permette di determinare le d.d.p. VωA,B . allo studio di circuiti in alternata (in regime sinusoidale) che contengono anche componenti reattivi, per esempio 1 (IωA − IωB ) = (12) jωCA 1 CB )× (13) = [(1 − CA 1 + jω/ωT B + CB /CA 1 ×( )]VωG (14) , 1 B 1 + jω/ωT A − C CA 1+jω/ωT B +CB /CA Ri-disegniamo lo schema come in Fig. 1(b), dove i vari componenti sono stati rappresentati con rettangolini, ognuno dotato di una specica impedenza. Notate che, per semplicità, le resistenze interne di generatore e gli eetti delle resistenze interne degli strumenti di misumostra in maniera chiara come i due sotto-circuiti A e B costituiscano delle maglie, a ognuna delle quali attribuiremo una corrente descritta dai fasori IωA e IωB . Il ra- CA , ovvero il componente di impedenza ZCA = 1/(jωCA ), è in comune tra le due maglie, essen- mo che contiene do attraversato dalle due correnti di maglia. Osservate che, per la scelta convenzionale del verso di percorrenza delle maglie, le due correnti si trovano a scorrere in verso opposto attraverso lo stesso componente. Le equazioni delle due maglie recitano: VωG = (ZRA + ZCA )IωA − ZCA IωB 0 = −ZCA IωA + (ZRB + ZCB + ZCA )IωB . Esplicitando le espressioni delle impedenze, (3) (4) le due equazioni diventano dove nell'ultimo passaggio si è usata un po' di algebra. Inoltre è anche VωB = RB IωB = (15) CB 1 = RB ( )IωA = (16) CA 1 + jω/ωT B + CB /CA jω/ωT B = [( )× (17) 1 + jω/ωT B + CB /CA 1 )]VωG (18) . ×( CB 1 + jω/ωT A − CA 1+jω/ωT B1 +CB /CA Le due orribili equazioni appena scritte permettono di descrivere i fasori in uscita dal nostro circuito in funzione dell'ingresso e quindi consentono di predire tutto quello che si può, incluse attenuazioni e sfasamenti, come qualsiasi funzione di trasferimento complessa. Il problema è che determinare attenuazioni e sfasamenti da equazioni 1 1 )IωA − IωB (5) jωCA jωCA 1 1 1 IωA + (RB + + )IωB , (6) 0=− jωCA jωCB jωCA VωG = (RA + complicate come quelle di Eqs. 12,15 è una follia che richiede di consumare pagine e pagine di carta per rendere maneggiabili le espressioni. Una alternativa molto valida è quella di dare in pasto le equazioni a un qualche software che sappia maneggiare grandezze complesse, e questo vedremo se saremo in grado di farlo in futuro. ovvero, con un pizzico di algebra 1 + jω/ωT A 1 VωG = IωA − IωB (7) jωCA jωCA 1 + jω/ωT B 1 1 IωA + ( + )IωB , (8) 0=− jωCA jωCB jωCA dove Si ha infatti VωA = capacitori. ra (canali dell'oscilloscopio) sono trascurati. Lo schema tra qualsiasi coppia di punti del circuito, per esempio le Per il momento, però, per capirci qualcosa dobbiamo accontentarci di far planare sulle equazioni le approssimazioni che derivano dalle condizioni di lavoro prescelte, cioè ωT A << ω << ωT B ed eventualmente l'approssimazione sulla scelta delle capacità, CB << CA . ωT A = 1/(RA CA ). Dalla seconda equazione del sistema si ottiene IωB = CB 1 IωA , CA 1 + jω/ωT B + CB /CA A. (9) VωG Una premessa prima di usare materialmente le approssimazioni. È prassi comune quella di procedere con una certa disinvoltura quando, nelle relazioni complesse che che, inserita nella prima, conduce a 1 = (1 + jω/ωT A − jωCA CB 1 − )IωA . CA 1 + jω/ωT B + CB /CA Approssimazioni si scrivono in questo ambito, si confrontano parte reale (10) e parte immaginaria. Il senso è chiaro se si pensa alla rappresentazione delle grandezze complesse come vettori nel piano complesso (di Gauss): (11) se, per esempio, il coeciente della parte reale è numericamente molto più piccolo di quello della parte immaginaria, allora il vetto- Dunque il sistema delle due equazioni di maglia è sta- re rappresentativo giace pressoché interamente sull'asse to risolto, dato che è possibile determinare le correnti complesso, cioè, di fatto, si trascura la parte reale rispetto di maglia in funzione del segnale applicato all'ingresso. a quella immaginaria. Viceversa nel caso opposto. 3 Ispezioniamo rapidamente le Eqs. 12,15 supponendo per il momento solo ω/ωT B molto piccolo (tendente a CB 1 )× CA 1 + CB /CA 1 )]VωG ×( CB 1 1 − CA 1+CB /CA + jω/ωT A VωA ' [(1 − 1− CB CA jω/ωT B ]VωG . 1 1+CB /CA + jω/ωT A per un integratore (in regime sinusoidale). (19) (21) con altri termini, questi altri termini diventino trascurabili (la procedura non è proprio elegante, ma funziona). jω/ωT A , questo è il solo termine che sopravvive, cioè i denominatori in questione diventano puramente immaginari. Con questa ulteriore approssimazione si ottiene VωB VωB (26) sore in uscita da B è sfasato di π/2 rispetto a quello in uscita da A, dunque la maglia A esegue una derivazione temporale del segnale, attenuandone l'ampiezza per un fattore ω/ωT B = f /fT B . Inne, paragonato al fa- sore in ingresso all'intero circuito, quello che esce da B è in fase e la sua ampiezza risulta attenuata del fattore ωT A /ωT B = fT A /fT B , indipendente dalla frequenza Alcune di queste approssimazioni sono sta- te ben confermate nell'esperienza pratica con onde non (22) sinusoidali. (23) osservare come, nelle approssimazioni utilizzate, si abbia Inne, tornando indietro ad esempio all'Eq. 9, si può (24) |IωB | << |IωA |, cioè il sotto-circuito B assorbe una cor- rente trascurabile dal sotto-circuito A, ovvero ancora il sotto-circuito B inuenza in modo trascurabile il funzionamento del sotto-circuito A. Questa constatazione, La prima equazione ci dice che all'uscita del sotto- −π/2 (25) interessata dall'approssimazione). Essa ci dice che il fa- di lavoro. CB 1 1 )( )VωG = CA 1 + CB /CA jω/ωT A 1 1 = VωG 1 + CB /CA jω/ωT A jω/ωT B ωT A ' VωG = VωG . jω/ωT A ωT B VωA ' [(1 − 1 VωG jω/ωT A ωT A VωG = jω/ωT B VωA , ' ωT B VωA ' dove abbiamo riscritto anche la seconda equazione (non ω/ωT A molto grande, suppotermine jω/ωT A compare a somma In altre parole, nei denominatori in cui compare Con questa ulteriore approssimazione si ottiene quindi: (20) Immaginiamo ora anche nendo che, quando il CB << CA tale attenuazione tenωT A /ω = fT A /f , che è l'espressione attesa particolare, nel caso de proprio a zero). Si ottiene facilmente VωB ' [ dipende dalla frequenza e dal rapporto delle capacità. In che è una conseguenza della scelta CB << CA , si può (ricordate: leggere come una verica del corretto accoppiamento rispetto all'ingresso, che è il comportamento fra i diversi stadi del circuito, in cui l'impedenza di in- atteso per un integratore. L'ampiezza del fasore in uscita gresso del secondo è molto maggiore dell'impedenza di circuito A si trova un fasore sfasato di 1/j = −j !) è attenuata di un fattore (1/(1 + CB /CA ))(ωT A /ω), che uscita del primo, come si può facilmente vericare.
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