Un approccio quantitativo alla valutazione della riforma 2012 del mercato del lavoro: metodologia e risultati preliminari Ministero dell’Economia e delle Finanze, Dipartimento del Tesoro Direzione I - Analisi Economico-Finanziaria Roma, 13 Febbraio 2014 Germana Di Domenico [email protected] Outline Finalità della ricerca nel contesto dei processi di riforma: cenni su base dati e approccio metodologico Quadro macro e indicatori chiave sul mercato del lavoro: indice dell’OCSE sull’Employment Protection Legislation Rilevanza del monitoraggio e della valutazione: prime evidenze empiriche Attività in corso e follow-up 2 Finalità della ricerca nel contesto dei processi di riforma Dalla fine degli anni ‘90: riforme del mercato del lavoro al margine (L. 196/1997, L. 30/2003); L. 92/2012: riordino della flessibilità in entrata e in uscita, contestualmente ampliando la copertura e l’entità del sistema di protezione sociale (introduzione ‘ASPI’ e ‘MINI- ASPI’.) Sistema permanente di monitoraggio: Comitati interistituzionali Studio MEF-Università Roma 3: esercizio preliminare di valutazione, attraverso strumenti quantitativi, degli effetti degli interventi di riforma del mercato del lavoro sulla permanenza in uno status occupazionale e sulle dinamiche di transizione tra stati (verso maggiore e più stabile occupazione?) 3 Base dati e impostazione metodologica Banca dati AD-SILC: integrazione dati campionari IT-SILC 2005 (ISTAT) con dati amministrativi degli archivi INPS, per gli individui presenti nel campione IT-SILC 2005 (fino al 2010, ma nuovo protocollo MEF-INPS-FGB per aggiornamento banca dati) Funzionalità: analisi percorsi lavorativi e transizioni job-to-job (con dettaglio mensile e utilizzo delle necessarie covariate) Analisi delle riforme del mercato del lavoro: - fino al 2010: AD-SILC (1.162.045 osservazioni riferite a 43.388 individui), con modelli Markov Switching e Difference-in-Differences - 2012: banca dati Istat sulle Forze di Lavoro (oltre 250.000 famiglie residenti in Italia - per un totale di circa 600.000 individui - distribuite in circa 1.100 comuni italiani) 4 Quadro macro e indicatori chiave sul mercato del lavoro Persistente incertezza economica e conseguente diminuzione tendenziale delle assunzioni Miglioramento previsioni economiche, ma rischio di jobless recovery Maggiori criticità: • Permanenza nello status di disoccupazione e bassa probabilità di trovare un nuovo impiego: in Italia circa il 20% vs. 50-60% di Paesi Bassi e Danimarca (CE, ‘Employment and Social Developments in Europe 2013’) • Job- e skill- mismatch con forti differenziali regionali • Inasprimento del fenomeno dello “scoraggiamento”(forza-lavoro potenziale) • Indice di ' disagio sociale’ a livello record dal 1997 (Confcommercio 2014) • Non sufficiente adeguatezza del sistema di welfare 5 Trend dell’occupazione e del PIL per settore produttivo. 6.0 4.0 Variaz. dip. industria Variaz. dip. servizi Val. agg. industria Val. agg. servizi 2.0 0.0 Variazioni percentuali -2.0 -4.0 Jobless revovery? -6.0 -8.0 -10.0 -12.0 -14.0 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Fonte: Unioncamere, 2013. 6 Partecipazione al mercato del lavoro: Italia vs principali SM dell’UE (I semestre 2013 a/a) Tassi di occupazione e di attività in alcuni Paesi europei 2.0 1.0 Regno Unito Francia Germania Austria 0.0 Variazioni % Tasso di occupazione 15-64 anni Finlandia Belgio Paesi Bassi -1.0 -2.0 Svezia Italia Spagna -3.0 Portogallo -4.0 Grecia -5.0 -6.0 -1.0 -0.5 0.0 Tasso di attività 15-64 anni 0.5 1.0 1.5 Variazioni % Fonte: Elaborazioni MEF su dati Eurostat. 7 Adequacy/coverage del sistema di welfare Fonte: CE, ‘Employment and Social Developments in Europe 2013’, (dati Eurostat EU-SIILC 2009-11) Il tasso di copertura in Italia è pari a circa il 56% (vs 71% in Francia e 84% in Germania) e il tasso di sostituzione/rimpiazzo al 53% (vs. 73% in Francia e 66% in Germania) 8 Indicatore OCSE su Employment protection legislation (EPL): cosa misura e con quale finalità Regime di protezione dell’impiego: in che misura la regolamentazione del mercato del lavoro incide sul grado di rigidità dello stesso Media ponderata di 21 item articolati in tre aree: • Licenziamenti individuali: oneri procedurali e di notifica, risarcimento e reintegro per i licenziamenti illegittimi per i contratti a tempo indeterminato (peso: 5/12) • Licenziamenti collettivi: costi addizionali rispetto a quelli individuali (peso: 2/12) • Assunzioni lavoratori ‘temporanei’: causale dei contratti a termine e di somministrazione, durata e obblighi connessi (peso: 5/12) 9 Dinamica EPL 1999-2013: Italia versus principali Paesi UE/OCSE 3,5 Italia Francia Paesi Bassi Spagna Regno Unito Germania Punteggi con range 0-6 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 Fonte: Elaborazioni MEF su dati OCSE 1999-2013. 10 Indice EPL per l’Italia: come cambia con le riforme Fonte: Elaborazioni MEF su ultimi valori ufficiali rilasciati dall’OCSE (1999-2013). 11 Focus su contratti a termine e somministrazione di lavoro Contratti a termine e in somministrazione Indicatore complessivo 5.0 4.5 Punteggi con range 0-6 4.0 3.5 3.0 2.5 2.0 1.5 1.0 0.5 0.0 1997 1998 2000 2002 2003 Nota: per gli anni precedenti al 1998 non è possibile ricostruire il valore dell’indice complessivo EPL compatibilmente con l’ultima versione dell’OCSE (serie storica completa solo dal 1998 in poi), a causa della non disponibilità dei dati per la sub-componente ‘licenziamenti collettivi’. Fonte: Elaborazioni MEF su dati OCSE 1997-2013. 12 Messaggi-chiave Dal 1999 al 2013: riduzione progressiva del valore dell’indice EPL = riduzione della rigidità regolamentare del sistema complessivamente considerato Tuttavia: Dal 1999 al 2009: diminuzione del valore dell’indicatore EPL da attribuirsi esclusivamente alla maggiore flessibilità in entrata (in particolare: contratti a tempo determinato e lavoro in somministrazione) Nel 2013: riduzione dello score dell’indice (di 0,17 punti), riconducibile prevalentemente alla componente relativa al lavoro a tempo indeterminato (restrizione area del reintegro per licenziamenti individuali illegittimi) Post L. 92/2012: riduzione del gap regolamentare tra contratti ‘temporanei’ e ‘permanenti’ 13 Un confronto tra Italia e Germania Italia 3,3 Germania Punteggi con range 0-6 3,1 2,9 2,7 2,5 2,3 2,1 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 Fonte: Elaborazioni MEF su dati OCSE. Riduzione progressiva nell’ultimo decennio del ∆ EPL tra Italia e Germania, in particolare per le componenti ‘contratti temporanei’ e ‘licenziamenti individuali’ 14 Un confronto tra Italia e Spagna 3,4 Italy Spain Scores included in the range 0-6 3,2 3,0 2,8 2,6 2,4 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 Fonte: Elaborazioni MEF su dati OCSE. Avvicinamento tendenziale EPL di Italia e Spagna per la componente ‘contratti temporanei’ ma aumento del differenziale con riferimento a ‘licenziamenti individuali’ 15 Cosa non cattura della L.92/2012 l’indicatore OCSE sull’EPL Deroghe per contratto a tempo determinato Cap (12 mensilità) all’indennità risarcitoria in caso di licenziamento economico per i lavoratori a tempo indeterminato Riduzione degli oneri connessi al processo del lavoro (vedi conciliazione obbligatoria) per i contratti a tempo indeterminato Nuovi regimi contributivi/agevolativi per assunzioni a tempo indeterminato di alcuni target e/o in certe aree geografiche Ampliamento categorie di lavoratori coperte dal sistema di sicurezza sociale (ASPI e MINI-ASPI) Altri interventi (politiche attive, servizi per l’occupabilità, etc.) 16 Regolamentazione vs tasso di attività 15-64 anni Fonte: Elaborazioni MEF su dati OCSE (EPL) ed Eurostat (tasso di attività), 2012 Debole correlazione tra EPL e tasso di attività, ma rilevanza fattori socio-economici country-specific. 17 Monitoraggio L. 92/2012: alcune evidenze empiriche (2T12- 2T13) Trend decrescente delle assunzioni (-9,6% a/a): tempo indeterminato, apprendistato, lavoro intermittente e collaborazioni Aumento (+0,2%) dei contratti a tempo determinato (circa il 70% delle assunzioni), anche di brevissima durata Riduzione (-14% a/a) licenziamenti individuali vs. aumento (+49%) di quelli collettivi Aumento delle conciliazioni pregiudiziali Aumento dei beneficiari dell’indennità di mobilità a fronte della riduzione della CIG in deroga (-17% di ore autorizzate) 18 L’approccio valutativo: esiti preliminari ed elementi di convergenza con il monitoraggio istituzionale Presupposto: diversità tecniche/metodologie (analisi delle transizioni con dati longitudinali vs. analisi descrittiva; base dati). Esiti principali (comuni): • calo avviamenti e trasformazioni dei rapporti di lavoro (incluso apprendistato) a tempo indeterminato • aumento permanenza nello stato a tempo determinato Prime valutazioni (aggiuntive): aumento della probabilità di rimanere nello stato di disoccupazione (dal 39% al 50%), di inattività e di FLP Caveat: crisi economica (componente legata all’evoluzione del ciclo). Inefficienze strutturali del mercato del lavoro (es. disallineamento tra sistema produttivo e educativo) 19 Attività in corso Aggiornamento del dataset ADSILC e del panel per l’analisi dei sistemi di Welfare (dati longitudinali EU-SILC) Analisi dei ‘ritardi’ del mercato del lavoro rispetto all’economia (serie storica ultime recessioni) Simulazioni di impatto macro e micro delle misure di policy e analisi complementarietà/ trade off Effetti spill-over e nel lungo periodo impatto positivo su PIL di riforme congiunte sul mercato del lavoro (EPL) e dei prodotti (PMR/Product Market Regulation) 20 Dinamica congiunta delle riforme del mercato del lavoro e dei prodotti (1999 – 2013): significativi progressi dell’Italia 3.5 Italia 1999 Francia 2009 3.0 Francia 2004 Francia 1999 Spagna 1999 Spagna 2004 Spagna 2009 Punteggioin un range 0-6 Italia 2009 Italia 2004 Italia 2013 Germania 1999 2.5 Germania 2004 Germania 2009 E P 2.0 L EPL - PMR Principali Paesi europei 1.5 Regno Unito 2009 Regno Unito 2004 Regno Unito 1999 1.0 0.5 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 PMR Punteggio in un range 0-6 Fonte: Elaborazioni MEF su dati OCSE; per il PMR 2012 stime preliminari MEF. 21 Follow-up Implementazione e percezione delle Riforme (indice ‘Doing Business’ della WB e ‘Hiring Uncertainty Index’ dell’ILO) Aspetti occupazionali nelle politiche macroeconomiche (‘jobfriendly’) e indicatori sociali nei meccanismi di sorveglianza CE (MIP) Politiche attive del lavoro: relazione tra ALMPs e performance occupazionale; valutazione effetti e correlazione con variabili individuali; interazione con politiche passive. 22
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